. frugoni, i-4-267: nobile ordigno, che superbo uscisti / da ^ illustri,
alle api il cavo ordegno, / che di favi era ripieno. -strumento
97: quell'altra luce, poi, che si fiammeggia / fra 'l cigno
235: ecco il censor maligno, / che alle nettaree corde / di armonioso ordigno
: né impeverando adoprano altro ordegno / che la mano o una ciotola di legno.
sue mani, quei suoi ordigni terribili che mi hanno mutilato così. 6
testa e degli occhi di quel particolare che usare lo deve. tesauro, 2-96:
miri per la novità dell'ingegnoso ordigno che 'l rappresenta. algarotti, i-iii-
porta la immagine o il quadro di che che sia e di un'assai competente grandezza
la immagine o il quadro di che che sia e di un'assai competente grandezza
di un congegno o di una macchina che, fra loro collegati, ne permettono
factura de uno martello come li ordegni che 'l fa sonare. documenti sulla torre
bizoni, 62: si vide l'ordegno che opera a forza d'acqua, il
con i cancelli per trattenere le legna che vengono portate dal fiume per servizio delle saline
ore. baldinucci, 87: macchina che è composta di due pietre ritonde per uso
vi manchi anche il più piccolo degli ordigni che lo compongono. maironi da ponte,
attraversata, nel bossolo centrale, dal palo che incastrava la testa quadrata nella navicchia della
detto. montanari, ii- 278: che il tempo non sia altro che questo moto
278: che il tempo non sia altro che questo moto de'cieli, sicché,
cotesto microscopio... certo è che sarà difficile trovar l'ordigno della generazione
d'uno di quei grandi e grossi che si vedono sopra a terra. l
i vincoli... e gli ordigni che legano e fermano osso ad osso son
gatti, vere cigne e veri giunzagli corpi che non ci è chi non sappia quanto
: vi sono momenti in cui parmi che qualche ordigno debba guastarsi nella mia testa
svevo, 5-384: guardo le donne che passano, accompagno il loro passo cercando
quelle loro gambe qualche cosa d'altro che un ordigno per camminare. -per sineddoche
e degli organi armonicamente disposti e funzionanti che costituiscono il corpo umano. magalotti,
ritrovò l'altissimo magistero di quei movimenti che noi vita appelliamo. campanella, 4-325
liquida e dura, sciolte da essa più che li spiriti arborei. giusti, 4-ii-697
di macigno / uscivan della schiena sì che crocchi / minac- ciavan cader per facto
, 7-47: tancredi allor, qual che si fosse / de l'estrania prigion l'
, 9-85: il re d'inghilterra vide che la fortuna per la maggiore parte avea
xxxix-11-12: né ho piacer de udir che nel benigno / viso de l'alta
tutto l'ordegno e 'l modo / che vi convien tener di questa cosa. b
fare a uno scrittore sopravviolentissimamente dire quel che non ha mai detto né sognato. siri
. gualdo priorato, 3-i-152: già che gli mancavano gli stromenti per riacquistare i
di quei soggetti e di quelle piazze che davano fomento alle loro pretensioni.
inclini della / ginestra, i raffi che lo scantio aggancia / al pelo od alla
m. palmieri, 1-6-2: come aquila che speculando segna / lepre da lungi over
ingannevole. tassoni, 12-18: quel che dovea servir d'incitamento / per onorar
quelle sputate sentenze. 11. persona che, volontariamente o no, si fa
suo ordegno del male. -personaggio che in una rappresentazione teatrale ricopre una parte
, 1-26: vedesti mai scena di artificio che uguagli quella in cui si trovano a
categoria mentale. -anche: meccanismo logico che presiede alla formazione del pensiero. bruno
pensiero. pirandello, 7-316: disse che la scienza co'suoi saldi ma freddi ordigni
sofistica, di smantellare le quattro muraglie che formano il castello del testamento nuovo.
nuovo. 13. condizionamento psicologico che impedisce il libero estrinsecarsi della personalità.
-potere oppressivo (e la persona che lo esercita). d'annunzio,
non sono se non le passioni umane, che tu hai fatte libere distruggendo l'ordegno
tu hai fatte libere distruggendo l'ordegno che le comprimeva. non risparmiarle, finché
finché tu non costruisca un altro ordegno che operi anche più rudemente. -principio
più rudemente. -principio, norma che ha la forza di indurre a un
della tua verdea; / se non vuoi che si vuoti l'ordignetto, / teh
l'ordime come de'sapere tu, sai che cristo jesu non ebbe padre in terra
avviene seguendo la nota di ordimento, che indica i criteri secondo cui deve essere
di cose sottoposte alla dett'arte, eccetto che nastri, marchiare sì come..
essere la membrana un ordimento di fibre che insieme s'intes- sono in più o
intrinseca è con la favola, cioè che per necessità risulti dall'ordimento de gli
ordimento e lo indirizzo a quel bene che da lor ne risulta. l. bellini
l. bellini, 6-198: ciò che il ciel face e il fato è un
face e il fato è un ordimento / che da sé fassi a caso, e
e le loro minime mutazioni, all'ora che fomentate dal calore cominciano ad organizarsi in
[guevara], i-iio: la lettera che ora m'avete scritta si vede ben
delfico, i-311: or è da credere che pur fossero di vescovile lavoro ed ordimento
signore col diluvio affogare quella malnata semenza che era tutta carne e aliena dallo spirito,
da ordire. ordinabile, agg. che può essere ordinato; organizzatale secondo un
, figurabile. magalotti, 23-192: che mi direte adesso per vita vostra?
mi direte adesso per vita vostra? che il mondo non fosse più ab eterno quella
ordinazione. ordinale, agg. che indica un ordine, una progressione
ordinale, sm.): quello che esprime la collocazione di un ente in
, comune. -in partic.: che avviene secondo la procedura ordinaria (un
fanti tagliare colle mannaie. 5. che deve ancora ricevere forma e ordine.
si conforma la realtà di fatto e che può essere a sua volta concepito sia
errore, si giunge alla verità: che è d'essa? un nuovo ordinamento de'
ordinamento de'nostri pensieri suggerito dalla rivelazione che si estende; pel nuovo ordinamento l'
rettificazione se non formando un nuovo sistema che reputa eterno e universale come il precedente.
i-3-377: il diritto, per armato che sia di forza costrittiva, non è mai
virtù più perspicue della gente germanica, che lui da tant'anni si sforzava d'
latini, i-372: ben dico veramente / che dio onnipotente, / quello ch'è
nel timeo dell'ordinamento del mondo, che concorda con quello del genesi. v
. cerchi, 1-i-6-242: non permette iddio che punto escano i corpi celesti dell'assegnato
, debbono esser più vigorose ed attive che tratte di lor proprio stato e natura
roma fo una femina nobilissima troiana, che fugìo de troia e venne a questo
mei ', possedete il regno che v'è apparecchiato dal padre mio dall'ordinamento
biblioteca e, rispettivamente, dei fondi che costituiscono l'archivio (e in base
l'archivio (e in base ai criteri che ispirano tale classificazione si può avere un
giamboni, 4-65: per la quale cosa che ogne podestà da dio sia e ogne
come vero dio, tutte le cose che doveano venire sopra lui, secondo la
, era la cosa ridotta a termine che se per ordinamento de'cieli non veniva
l'unità della tradizione, l'insegnarci che i successori degli apostoli sono stati da
è maggiormente costrignere il nemico per fame che per ferro. guido delle colonne volgar
(264): in prima provvidero che di notte tempo dovessero adempiere quella impresa
volgar., vii-453: quando nicànore vidde che il suo ordinamento era scoperto, uscì
, totale o buono, a seconda che si tratti rispettivamente di un insieme parzialmente
. nell'elaborazione dei dati, operazione che consiste nel disporre i dati secondo una
uomini di maggior virtù, gli uomini che meglio di tanti altri potrebbero...
. mazzini, ii-725: ogni giorno che corre frutta proscrizione ai nostri e ordinamento
, dev'essere d'un bell'effetto. che torpore armonioso! cardarelli, 1-79:
più mi consola, / di quest'aria che odora / di mosto e di vino
) / di questo vecchio sole ottobrino / che splende sulle vigne saccheggiate. quarantotti gambini
le poche voci. 2. che è stato fatto nell'ottobre; che risale
. che è stato fatto nell'ottobre; che risale al mese di ottobre.
russia durante la rivoluzione del 1905, che si richiamava nel pro gramma
'darci dentro 'ottocentescamente, col risultato che... qui si dimenano
(plur. m. -chi). che si rife risce, che
che si rife risce, che è proprio o caratteristico dell'ottocento e
dell'ottocento e della sua civiltà; che si ispira ai canoni estetici (artistici
quell'atmosfera di imbarazzo mista a solennità che, nella tradizione più ottocentesca e provinciale,
casa di mobili ottocenteschi. 2. che conserva la cultura, le idee, la
si era applicato. 3. che appartiene al sec. xix. montale
poco oltre una splendida curiosità esclamativa, che tutt'al più arieggia alla vacuità adorabile
agg. numerale ordinale di ottocento, che occupa in una progressione o in una
ottocentino, sm. letter. uomo che conserva idee, cultura, mentalità dell'
grandezze inarrivabili. 2. studioso che si occupa della letteratura e dell'arte
m. -ci). letter. che concerne l'ottocento o vi appartiene
invar. numero cardi nale che equivale a otto centinaia, otto volte
3. sm. il numero che indica la grandezza di otto centinaia.
rello del tabarrini per quel giovine pezzella che morì, cosa che noi nati prima
quel giovine pezzella che morì, cosa che noi nati prima dell'ottocento non si saprebbe
vecchi avanti l'ottocento / dovean esser che fitta di somari! leopardi, 830
schiette. -con valore di attributo: che si ispira o si richiama allo stile
. 5. artista o scrittore che segue la tradizione ottocentesca. panzini
anche consiglio del popolo o consiglio generale) che governava la città nel xiv secolo.
. numer. invar. numero cardinale che equivale a ottocento migliaia. guicciardini
... pronunziò... che per ristoro delle spese fatte, quali affermavano
agg. numero ordinale di ottocentomila, che occupa in una serie il posto corrispondente
, sm. geom. poliedro regolare che ha diciotto facce piane. tramater [
sm. geom. poligono regolare piano che ha diciotto angoli e diciotto lati.
l'arie delle quali sono così posate che sembrano più tarde di quelle che sono
posate che sembrano più tarde di quelle che sono sul tempo ternario composte e le quali
quali sono notate sopra quattro tempi, che i musici dicono ottododici,..
cui vengono ad esser ballate, senza che in niuna cosa si muti la posatezza e
. libro liturgico della chiesa greca, che contiene otto uffici domenicali disposti secondo la
raccolta di canoni e di altre cose che nella liturgia greca si cantano sopra uno
. periodo di otto anni; storia che tratta di un periodo di otto anni.
e ottogèsimo, nel porto di zidef che è luogo nel più a drento seno di
. bot. caratteristica di un fiore che ha otto pistilli. = deriv.
. ottògino, agg. bot. che ha otto pistilli (un fiore
non vi guardate pur solamente delle femmine che vi sono vietate, ma ancora dalle
, ma ancora dalle vostre mogli medesime che vi sono ottoleate [var. 'attagliate
. idem, 1-20: santo girolamo disse che 'l folle giu- dicamento iddio lo vieta
ma lo gastigamento ottolea a tutti coloro che in prima si sono levati da'loro peccati
incontro noi abbiamo il vecchio annalista sassone che milita in contrario; e se fino
chiamavano 'ottoleni ', convien credere che fossero di buon metallo, e col
. dal nome dell'imperatore ottone i, che figura su tali monete. ottoloculare
. ottoloculare, agg. bot. che ha otto logge (un frutto)
o da uno o più cuscini mobili, che possono essere distesi sul sedile per formare
a molla, fornito di una materassa che, raddoppiata, serve da spalliera, e
. m. -ci). ant. che concerne o è proprio degli ottomani;
: tu dei saper, signor mio, che non ci è mai stato nessuno del
l'essercizio e per la disciplina. che acquisto potrebbero fare gli innumerabili sforzi ottomanici
: hanno i turchi questa superstizione, che non sia lecito spander il sangue regio degli
levò tra gli antichi turchi il legnaggio che fin oggidì si chiama de gli ottomani.
uso degli ottomani. -agg. che concerne, riguarda, appartiene a tale
casa nostra ottomanna l'antica costuma e che ne la creazione del nuovo pren- cipe
si è veduta questa straordinaria felicità, che se uno di loro è stato grande,
. tansillo, 92: pre- gan che gli sia caro / tórre al fiero ottoman
loro ottomani sono di questa natura, che chi gli dona più tesoro o,
nel mediterraneo. -agg. che è proprio o riguarda i turchi; che
che è proprio o riguarda i turchi; che fa parte dello stato turco; turco
offende. idem, iii-30-ì12: si sa che il rosso è il colore della bandiera
alla foggia ottomana. -figur. che mostra ristrettezza di idee, chiusura mentale
). neol. sport. atleta che supera la misura di 8 metri nel salto
le zanzare avranno fatto l'ottomia poco che uno avesse, per respirare, tenuta
. nu- mer. cardinale invar. che è pari a otto volte mille,
ed esprime una quantità numerica); che indica o occupa un posto pari a
, conducendo quarantamila soldati contro un nemico che, se arrivava agli ottomila, non
pari a otto volte mille; il segno che rappresenta tale numero. 3.
. ciascuna delle quattordici vette del mondo che superano l'altezza di 8000 m sul livello
.). ottonàceo, agg. che ha la brillantezza e la tonalità dell'
a lo orafo ottonaio, e dice che al paragone elle sono di pappagallo ben
, 2-244: 'ottonami ': i lavori che fa l'ottonaio. d'annunzio,
ottonàrio, agg. disus. che consta di otto unità, che contiene
. che consta di otto unità, che contiene l'otto o un suo multiplo;
ottonario, massime per gli ordini degli angieli che son nove. lanzi, 1-2-487:
parisillabo, proprio della tradizione romanza, che, se piano, ha otto sillabe,
918: oh, su la chioma ondosa che simile a notte discende / pe 'l
mareggianti dodecasillabi, i dondolanti ottonari, che avevano scosso l'italia dal suo sonno.
.., ma quell'ottonario rotto che fece meraviglie nella poesia dei cantari e dei
dipinti uno per uno. -agg. che è formato da versi di tale metro
sedici sillabe: in somma non è altro che la quartina ottonaria del romanzo spagnuolo ridotta
ode nuziale del '77 la prima novità che il parini trovò fu del metro: fra
^, cioè ottonario, possiamo dire che l'uso dell'ottave sia molto più antico
ottave sia molto più antico di quello che vogliono alcuni. = voce dotta,
morbidi. 2. figur. che ha preso un colore simile a quello
utensili). -ottone speciale: ottone che contiene, oltre il rame e lo
. -ottone all'alluminio', ottone speciale che contiene alluminio nella percentuale del 2%.
2%. -ottone ammiragliato', ottone speciale che contiene il 28 % di zinco e l'
. - ottone navale: ottone speciale che contiene il 38-39, 25 % di
impronta / porto nel cor più ferma che in otono. sacchetti, 106-2: nel
moderna il fare le corde degli altri che sono d'ottone e d'acciaio.
senza carità parlo, sono come ottone che suona o cembalo tinniente. canti carnascialeschi,
stazione. moravia, viii-210: marinai che lucidavano gli ottoni o lavavano il ponte
fiato fabbricati con tale lega metallica, che formano una famiglia nell'orchestra e costituiscono
sentenze, 1-60: meglio vale turbo oro che rilucente ottone. = voce
.: quell'ufficiale della legione romana che faceva da aiutante ad un ufficiai superiore
ottomano, agg. stor. che riguarda, si rife risce
germania e imperatori. -anche: che si riferi sce, è
sm. medie. malattia professionale che colpisce i fonditori di ottone.
. octopodi. ottoraggiato, agg. che presenta otto raggi o punte.
. per esser questo un numero saltellante che la fece del volgo tra noi lombardi
me certo non può capere nell'animo che meritino di esser... messi in
, 1-346: vuol [la natura] che l'ottosillabo e l'endecasillabo non s'
o simboli stampati di grandezze diverse, che si usano in oculistica per misurare l'
(octovalènte), agg. chim. che ha otto valenze (un elemento,
carrelli, agganciati a una motrice, che trasportano le persone. - anche
, ti passa per sempre. - che cosa? -chiese antonio. -la paura,
, e in prima fila quelle sciaguratelle che s'eran mostrate prime sull'otto gremite
. adatto per potenziare la vista; che funge da lente di ingrandimento.
piante] son si piccioli formati / che di ogni occhio linceo fuggon l'acume,
ottriaménto punto non si stende alla principazione che de romani in tutte provincie.
di donarmi una nobile grazia, cioè che un torneo feggia... -allora il
le decime del reame e tutte grazie che volea domandare il papa senza mezzo totriava
mamiani, 3-166: noi desideriamo assaissimo che, in cambio di promulgare e ottriare
aufranio ebbe così parlato, cesare, che non sapeva disdire perdono, gli otriò
: le carte ottriate dai prìncipi ottennero che alla piena subito cresciuta e già traboccante
.. mi ha obbiettato... che lo statuto studiato dal des ambrois era
). ottuagècuplo, agg. che è ottanta volte mag giore
ottuagenàrio [ottogenàrio), agg. che ha ottantanni di età, ottantenne.
, 5-6: faranno in sustanza quello che vorrà fiorio, ottogenàrio, ma vigoroso.
32 (547): un vecchio più che ottuagenario, dopo aver pregato alquanto inginocchioni
» gridarono a una voce alcune donne che vider tatto. nievo, 3: sono
, 3: sono vecchio oramai più che ottuagenario nell'anno che corre dell'era
vecchio oramai più che ottuagenario nell'anno che corre dell'era cristiana 1858: e
e pur giovine di cuore forse meglio che noi fossi mai nella combattuta giovinezza e
finalmente la galanteria di un ottuagenario vuole che particolarmente vi ringrazi di aver fatto noto
nome alla vostra virtuosa ed amabile compagna che si contenterà di avermi fra i suoi
di un italiano '. 2. che comprende o è costituito da un periodo
. cocchi, i-280: quella ottuagenaria età che, sulla fede degli antichi, noi
: una cioè di semplice vecchiaia, che alcuni dicono robusta, e l'altra
l'altra di decrepita, credendo alcuni che questa cominci dall'anno settuagesimo, altri
non toccava a norimberga ed augusta, che sono delle più potenti terre d'alemagna
terre d'alemagna, per l'ottuagesima parte che pa- gan sempre in ciascuna quantità di
gan sempre in ciascuna quantità di gente che si deliberi in qualche impresa in generai
. di ottundere), agg. che ottunde, che sminuisce l'acutezza o la
), agg. che ottunde, che sminuisce l'acutezza o la capacità di
: epiteto dato dagli umoristi ai rimedii che supponevano abili a rintuzzare la pretesa acrimonia
mi piaceria l'uso del latte, che valeria ad ottundere l'acuità del catarro,
il senso nel guardare il fossato rettilineo che orla la strada rettilinea e la piantagione
orla la strada rettilinea e la piantagione che forma un orizzonte di cento passi,
carducci, iii-24-416: la preoccupazione politica che ottunde e smussa anche gl'intelletti naturalmente
? da riavere, fuori dalla consuetudine che ottunde. -determinare in una persona
qualche minuto il potere di ottunderlo, quasi che i ganci si propagassero dal video e
1-856: questo orribile caso, nel mentre che si spiega come la rapidità fulminea della
la sua voce dalla raucedine così forte, che ne aveva ottusa ogni armonia. bonsanti
, nel periodo di benessere ed euforia che gli eteromàni conoscono quando fiutano o bevono
: ora non soffriva più. pareva che soffrisse: ma s'era ottuso in
2-67: si ottuplicherebbe la a s', che ne venisse determinata. 2
a coppia a coppia, / fin che l'ordin si raddoppia, / si settuplica
ottuplicare). ottùplice, agg. che è formato da otto parti; ottuplo
ottuplo (, òctoplo), agg. che è otto volte maggiore, multiplo secondo
. riccati, 2-454: si racconta che l'oracolo di delfo propose l'arduo
. sm. quantità, entità, misura che risulta otto volte maggiore. castelli
. tagiini, 2-7: se vorremo dipoi che la corda renda un suono otto o
suono otto o dieci volte più gagliardo converrà che la corda sia mossa con una forza
. ottupolare, agg. fis. che ha otto poli magnetici o elettromagnetici.
. gruppo di otto sorgenti magnetiche puntiformi che a due a due presentano segno opposto
d'acqua. manfredi, 4-5-366: che questa veramente fosse la cagione dell'otturamento
. anche dal consenso universale di quelli che hanno cercate le cagioni del suddetto otturamento
impeciati vasi il coperchio con gesso, che non v'entri aria. campailla, 9-8
: fece intendere alli capi del popolo che, otturando l'alveo del reno alla grata
ingrossa. bicchierai, 85: riflettasi che tali materie annidate negli organi nominati,
infelicità è totale: è un ciottolo che gli ottura la gola. 3.
radice d'ogni male spirituale e vento che disecca ogni bene e ottura la fonte
latino. pratesi, 5-350: pare che quell'affezione... le avesse
, non mi stupirei se si gridasse che io col mio volume ho otturate quelle
otturar gli occhi e orecchie al mondo che non vedesse e udisse le loro differenze
questa bella e amabile figura, / che par colui c'have il tesor cavato,
trattata per ancora da veruno e desiderata che si trattasse? = voce dotta
over di vetro ben serrato et obturato, che non respiri. imperato, i-22:
e di essa pesta si empiono vasi che abbian la bocca stretta leggermente otturata con
superiore / un picciol vase adatterai, che intorno / sia da cera otturato o
un poco quelle virtù dell'anima, talmente che cercano di diffundere i spirti; ed
continuo colloquio fra noi e l'ambiente che si esprime attraverso le immagini che lo
ambiente che si esprime attraverso le immagini che lo compongono. -murato.
d'incendio: sono otturate le finestre bipartite che davano nel tempio. -riempito
: tu farai un visetto piccolino, / che parerai un falcone accigliato ^ / un
. foro otturato: foro dell'osso iliaco che ha forma ovale (con diametri di
. 9. 6. ant. che ha l'orecchio insensibile, sordo.
amorose pene di una obturata aspide, che per incantamine non se move.
. otturatóre, sm. dispositivo che nelle armi da fuoco a retrocarica assicura
si distinguono l'otturatore a blocco, che basculando chiude la culatta, e votturatore
a cilindro, scorrevole nella culatta mobile che è avvitata alla canna; nei pezzi di
di artiglieria, yotturatore a cuneo, che scorre nell'alloggiamento della culatta, votturatore
della culatta, votturatore a vite, che opera per rotazione, e yotturatore a
per rotazione, e yotturatore a blocco, che è usato nei calibri medi ed è
i fucili!... e con che gusto... ne palpavano co'
tedone, 91: la prima cosa che attirò l'attenzione di tutti furono i nostri
sulla faccia interna e su quella esterna, che terminano sul grande trocantere del femore e
patente tra tosso pube e l'ischio, che però otturatori si dicono, e sono
uso aggettivale (femm. -trice). che concorre a otturare il foro dell'osso
a otturare il foro dell'osso iliaco, che lo attraversa (un'arteria, una
dicesi 'arteria otturatrice'quel ramo dell'ipogastrica che esce dalle pelvi pel vertice del foro
'membrana otturatrice 'è lo stesso che il legamento otturatore. 3.
3. bot. formazione di parenchima che nel fiore di alcune angiosperme è protesa
di feltro o anche di resina polivinilica che, applicato alla boccola di ciascuna ruota
lubrificante. 5. fotogr. congegno che nelle macchine fotografiche e da presa permette
nella terminologia tecnica fotografica, il coperchio che serve a coprire, nel momento opportuno
6. meccan. organo di una macchina che funge da regolatore dell'afflusso di un
-otturatore a spina: punta bulbo- conica che regola il flusso dell'acqua sul rotore
7. ott. otturatore elettroottico', dispositivo che permette di interrompere e di ripristinare un
qualche orifizio. piastra rotonda di vetro che serve a chiudere l'orifizio delle piccole campane
. otturatòrio, agg. anat. che si riferisce al foro otturato, che
che si riferisce al foro otturato, che lo attraversa o vi è contiguo (
partic. membrana otturatoria', lamina fibrosa che chiude il foro otturato. -anche: membrana
il foro otturato. -anche: membrana che chiude il terzo ventricolo cerebrale; plica
cerebrale; plica della mucosa del timpano che colma lo spazio semicircolare compreso fra le
due muscoli e di una membrana, che chiudono il foro ovale delle ossa innominate
provocata dalla carie o da erosioni, che può interessare la radice oppure la corona
dolore salì a vibrazioni così squillanti, che io, pur serbandomi sufficientemente lucido da
conoscere la inattuabilità di simili sogni, sognai che l'otturazione esplodeva come un piccolo vulcano
spesso da infiammazione pelvica, una malattia che deriva talvolta da anticoncezionali intrauterini.
. ottusaménte, avv. in maniera che rivela lentezza di riflessi, scarsa sensibilità
in realtà, di uno straccio, che sbatteva e si arrotolava ottusamente al vento.
(ottusiàngolo), agg. geom. che presenta un angolo ottuso (un triangolo
di là, di due linee trasversali che vengono al centro. viviani, vi-201:
cd, come uguale a cb, che è minore di ca nel triangolo ottusangolo cba
privo di spigoli vivi; qualità di ciò che ha forma tozza o arrotondata.
409: il coltello riprendeva la cote, che fosse ottusa. a cui diceva la
ottundimento delle fa coltà mentali che impedisce l'applicarsi a un'attività,
querela della gravezza ed ottusione di testa che non le permette lo applicare a'soliti e
e sottile, d'ottuso e grosso che egli era. ma come si fa tal
(chiuso e basso); vede che ottusità! su al monte è più sfogato
buonarroti il giovane, 9-37: quell'altro che sgombra ha si la mente / e
ottusità. redi, 16-v-340: or che farà il mercurio, solito a produrre anco
il male s'accresce, essendo manifesto che naturalmente in tutti gli uomini per quello
in tutto l'essere una ottusità strana che m'impediva la percezione esatta di tutte
cecchi, 5-242: se mi dicevo che non avrei più resistito, succedevano,
i. nelli, iii-43: o che non sanno il proverbio: che non
: o che non sanno il proverbio: che non si parla de'morti a tavola
, ottuosità, insensibilità. __ tale che non desiderasse nulla. gualdo priorato,
. croce, ii-9-96: uno scrittore, che è venuto in onore ai nostri giorni
e storica, il kierkergaard, negava che la vita possa conoscersi, come egli diceva
la ottusità de'gusti corretti non meno che la imprudenza della censura pedante. e
, in fondo, come il genio) che conduce al male, quanto l'ottusità
delle anatre come la barca d'una donna che manovrava al timone. 4
: azione, pensiero, affermazione teorica che denota incomprensione o limitatezza intellettuale.
. d'annunzio, v-1-694: credeva che la formicolante genìa « di partigianelli novelli
spiccatamente avvertire nella taccia e neh'ammonimento che si dà agli storici quando in loro
agg. (superi, ottusissimo). che ha la punta o il taglio
.). -in partic.: che non può essere usato come arma di
, 3-27: lo ferro acuto più punge che l'ottuso. varchi, 8-1-329:
varchi, 8-1-329: cose appuntate, che forano e pungono assai più che
che forano e pungono assai più che l'ottuse e rintuzzate. piccolomini, 10-410
pure esser ferito da una freccia acuta che da una ottusa. 2. per
s'ha da misurar dall'effetto a che egli ha da servire, ch'è il
, ottuso et in tal figura fatto che ben percuota. murtola, 9-82: né
fronte ottusa di torello pareva fin da allora che attendesse il destro per cozzare.
non dare al muro rude crassitudine tanta che le fenetre obtuse se accu- sasseron.
: agg. di foglia, quella che in luogo di terminare in punta,
mie rime han punta / ottusa men che gl'impotenti oscuri / detti, in te
smunta. 3. figur. che ha intelligenza limitata o lenta nella sua
limitata o lenta nella sua attività; che afferra a stento o con lentezza idee
o con lentezza idee e concetti; che ha scarse attitudini al ragionamento, al
al pensiero, all'attività intellettuale; che dimostra scarse capacità vitali, reazioni tarde
uomo ottuso ed insensato... che non si riscaldi, commuova ed inanimi
memoria umana è molto varia, sì che alcuni sono obtusi e tardi, altri
il piccolo, il dramma dell'umanità che crea il mondo, per le stanchezze,
stanchezze, i vacillamenti e le titubanze che accompagnano ogni potenza creatrice. moravia,
. internamente ottuso e colpito nelle facoltà che determinano il senso morale e la capacità
: non s'accorse [il bozzelli] che egli fu un istrumento maneggiato dal re
padova, non m'attribuisco più oltre che tessermi sottratto alla nota d'ottuso nella
suo nappo; rifiuta il liquore, / che, composto d'incerto sapore, /
d'un ottuso animale agevolmente s'accerta che la fiera sia nel terzo sentiero,
tutto vien munto il sangue, non che il latte, / e in iscambio ci
sarà... sì d'ottuso intelletto che dilucidamente confessare non deggia tutte queste cose
discoloro. nappi, xxxviii-266: po'che i miraeoi toi, vergene diva * /
quanto ardo / nel foco del to amor che in me se avviva, / recorro
è egli la perfezione? -bene, e che volete inferire? -o ingegno obtuso,
, i-30: le regioni... che sono sottoposte al settentrione, producono gli
, 3-ii-232: ci guardi poi dio che si accozzino insieme in un capo ignoranza e
i-802: un fanciullo provvisto di quello che si chiama genio ha meno bisogno di
ha meno bisogno di vedere di quello che n'abbia un altro d'ingegno ottuso
, iv-363: l'asino è uno animale che ha grossa estimativa e ottusa cognizione.
campanella, 1041: infelici noi veramente che non conoscemo altro senso che quello ottuso
noi veramente che non conoscemo altro senso che quello ottuso degli animali e delle piante tardo
anche il giuoco sia di tal sorte che non richieda troppa attenzione di mente,
confuso e da tenebre di difficultà, che in istudiando insorgono, inviluppato. carducci,
11-281: non sto bene. non già che io stia male. ma ho ottusa
in certi cori sì sgarbati e ottusi che, quanto più gli accende, quanto più
così ottuso abbiamo il cuore noi altri inglesi che non si conosca anche da noi l'
: v. rever. mi scrive che il p. gottignes è notabilmente sbalordito e
è notabilmente sbalordito e ottuso, e che questo è il maggior danno del suo male
, 4-146: terigi è ottuso e par che stia dormendo. ghislanzoni, 18-126:
dello spirito epistolare, tanto meno ora che sono ottuso dalla lettura dei 300 còmpiti
ottuso. amico, avete / nulla che il cor v'attristi? -distratto
cure e dai peccati. 6. che percepisce gli stimoli esterni in modo incompleto
antonio da ferrara, 103: prima che 'l ferro arrossi i bianchi pili /
ferro arrossi i bianchi pili / e che vergogna e danno in vu'se specchi,
la vista debole. 7. che ha uno o più sensi poco sviluppati (
). baldi, no: poi che parli de'ciechi e de gli amici /
gli amici / eccoti la balena, che, di vista / ottusa affatto, ha
come ottusissime talpe. 8. che indica o pare denotare scarsità di intelligenza
di intelligenza o difficoltà di comprensione; che non è accompagnato da un'adeguata capacità
o pigra, accidiosa e trista, / che, la porta al veder tenendo chiusa
stolidità sì ottusa l'anime de'bruti che in quella notte cimmeria ogni favilla di
pedestri, tediose, richiedenti nient'altro che uno zelo ottuso e tenace. bigiaretti
moravia, ix-162: paride stesso, che sembrava il più attento di tutti, mostrava
dei gorilli. 9. che riduce la sensibilità, che provoca intontimento,
9. che riduce la sensibilità, che provoca intontimento, intorpidimento dei sensi e
la sensazione ottusa di un sopore che le cadesse su '1 cervello con la
pirandello, 5-613: i giorni che seguirono queirimprov visa morte dello
opaco ghiaccio. 11. che non produce le conseguenze previste o desiderate
produce le conseguenze previste o desiderate; che raggiunge soltanto in parte lo scopo prefissato
le nuove cuoia, / è silogismo che la m'ha conchiusa / acutamente sì
la m'ha conchiusa / acutamente sì che 'nverso d'ella / ogne dimostrazion mi pare
. assarino, 2-i-206: era indubitato che, se l'incanto de gli altrui
de jennaro, 101: quella età che de ciascun furore / chiamato è schermo
? filicaia, 2-1-106: signor, pria che del pianger l'uso / in natura
. cariteo, 356: lingua, che ti mostrasti sempre optusa / nel vizio
lamentar puossi apolline e orfeo, / po'che privata ha l'arte il sucessore /
privata ha l'arte il sucessore / e che vostr'opre degne sono ottuse.
percosse sorde e ottuse, sarà indizio che dentro vi sia ascosa infermitate. garimberto,
. garimberto, 154: veggiamo che la spugna e la lana e così fatte
, il cui ottuso ripercotimento, anzi che accrescere, sminuisce il coraggio così ai
fatti stromenti sono stati negletti come quelli che sono troppo ottusi. -che
galiani, 1-175: si dee badare ancora che il luogo non sia ottuso, ma
non sia ottuso, ma anzi tale che vi si spanda con chiarezza la voce
dove tutto spirava miseria. 13. che non lascia trasparire la luce, opaco.
. ristoro, ii-98: fo mestieri che tale parte del mondo fosse dura e
otuso per retenere la luce, sì che la luce non potesse passare, come lo
castiglione, iii-303: ben dir si può che li occhi siano guida d'amore massimamente
. algarotti, 1-ii-140: se non che mettendo al sole quella composizione di varie
quella composizione di varie polveri, con che altro non face- vasi che accrescere in
, con che altro non face- vasi che accrescere in lei la forza del lume:
mente ottuso, sm.): angolo che ha apertura superiore a quella di un
due ottusi. filarete, 175: donde che in questo consiste... angoli
iii-14: l'angolo ottuso è quello che sia maggiore che il retto. galileo,
angolo ottuso è quello che sia maggiore che il retto. galileo, 3-3-498: non
vocalico). 18. medie. che provoca una sensazione vaga di malessere,
, i-xi: le lettere... che io primieramente aggiunsi a l'alfabeto furono
chiusa ovvero più grave e più ottusetta che l'altra, com'è a dir veglio
un poco più ottusètto o più aperto che non patiscon le dette sillabe. =
due, come erba segata o fiore che non allega: non se ne fa
ou! ou! lodar vano, brillamento che vola. = voce espressiva.
impazienza, rincrescimento o an che la stanchezza derivante da uno sforzo.
di produrre i gameti o cellule- uovo che attraverso l'ovidutto passano nell'utero (
[le galline] non è altro che tagliando sotto al sesso metter dentro l'
lor fuori quella prima pelle e membrana che si ritruova là dentro, e trar fuori
si condensano e si rappigliano quell'uova che si trovano ne'testicoli femminili o ovaie
, per escir poi per l'ovidutto che le porta negli ovipari mora del ventre
: ghiandola genitale pari della donna, che ha forma di mandorla della lunghezza di
ed è costituita da una parte corticale che contiene i follicoli oofori e da una
corpo luteo secerne il progesterone, ormoni che determinano la normalità dello sviluppo corporeo e
: non ho veruna difficoltà nel credere che possa darsi che nelle ovaie di qualche donna
veruna difficoltà nel credere che possa darsi che nelle ovaie di qualche donna vi sieno
. algarotti, 1-viii-26: vollero alcuni che quivi [negli spermatozoi] fosse racchiuso
ovario1. ovàio2, agg. che produce uova in abbondanza, che ha
. che produce uova in abbondanza, che ha attitudine alla deposizione di uova.
). ovaiare, agg. che ha forma o aspetto volumetrico simile a
1054: 'ovalare ': tutto ciò che presenta una forma a un dipresso ovale
. biochim. proteina solubile in acqua che è presente nell'albume dell'uovo e
1900). ovale1, agg. che riproduce in modo approssimato, nella superficie
la sezione longitudinale di un uovo; che si accosta a un'ellisse, che
che si accosta a un'ellisse, che ha forma di cerchio depresso e allungato
della notizia di tutti li stremi; che restan di figura ovale o sperica,
, 3-4-183: è dunque necessario, o che l'istesso movimento sia or circolare or
dire, la figura celeste esser altra che sferica, come, verbi grazia,
e femminili. 5. bot. che ha contorno ellittico con estremità simmetriche (
. -arancio ovale: varietà di arancio che produce frutti di forma allungata, con
cerebrale (in contrapposizione all'emicrania, che interessa una sola metà del capo)
equidistanti, a riserva delle estremità de'filamenti che terminano in ovale. e. cecchi
luce si apri. carrieri, 4-100: che noia la purezza della sfera. /
di lancia. -apertura o vano che presenta tale forma. e. cecchi
sulle tele offuscate dal tempo negli ovali che adornano le sovrapporte delle antiche sale da
colpo l'ovale di smalto della spalliera che raffigurava un uccello davanti a un grappolo
uomo erano smaltati come quelli delle figure che sono negli ovali delle pietre tombali.
; tu eri / la bimba scarruffata che mi guarda / 'in posa 'nell'
noi una signora svedese, e vedo che per noia gli occhi di tutti noi stanno
tutti noi stanno spogliandola... che gambe lunghe! che ovale dai ginocchi in
... che gambe lunghe! che ovale dai ginocchi in su!
sf. geom. ciascuna delle curve chiuse che delimitano una figura convessa, sono tagliate
frisi, xviii-3-313: mi ha detto waring che non è generai ^ il lemma di
ovale2, agg. zool. che contiene le uova anteriormente alla deposizione.
simili al sacco ovale di un polpo che sia prossimo a putrefarsi. =
, murali. filangieri, ii-392: colui che
ovale4, agg. ant. che è di pari condizione, uguale.
. r. longhi, 1044: che il reycend non avesse ormai bisogno di
marotta, 1-70: nella spirale della frusta che schiocca si ovalizzano un banco di '
combustione interna, deformazione di un cilindro che viene ad assumere una sezione ovale,
. anomalia morfologica delle emazie, che assumono forma ovale: nello stato di
deriv. da ovalocito, col suff. che indica malattia; voce registr. dal
. i. ovaìòide, agg. che ha la forma di un uovo.
2. sm. geom. superficie curva che è attraversata da una retta in non
ant. anche -e). stor. che celebra una vittoria militare con l'antica
l'antica cerimonia romana dell'ovazione; che ha ottenuto tale forma di onore; che
che ha ottenuto tale forma di onore; che compie l'ingresso solenne in roma.
d'autorità del senato rapportò al popolo che a m. marcello, quel dì ch'
226: volle [claudio cesare] che aulo planco entrasse in roma ovante, cioè
: ottenne [postumio] l'ovazione: che era una specie di trionfo minore,
per simil. fiero della propria vittoria, che ne mostra i segni, trionfante.
prima febo l'ariete copre, / che ovante fia lo avvento ai cari figli
del trionfare e chi fusse il primo che rappresentasse tra 'romani il trionfo o
, non trionfando, ma ovando, che è specie di trionfo minore, in
: più ovano i pesci di acqua dolce che i pesci marini. = denom
(plur. m. -ci). che si riferisce, che è proprio dell'
-ci). che si riferisce, che è proprio dell'ovario, che riguarda o
, che è proprio dell'ovario, che riguarda o attiene alla gonade femminile;
disturbi ovarici. 2. bot. che si riferisce, che concerne l'ovario
2. bot. che si riferisce, che concerne l'ovario del fiore.
a seconda delle cavità o loculi che contiene, si dice uniloculare, biloculare,
il pistillo] l'organo femmineo, che riceve la fecondazione e la trasmette all'
la fecondazione e la trasmette all'ovario che fa da utero, e per il solito
'. ovario2, agg. che si riferisce, che è proprio
ovario2, agg. che si riferisce, che è proprio dell'ovaia o che
che è proprio dell'ovaia o che vi è annesso. cestoni,
. entom. ciascuno dei tubi ovarici che in gran numero (anche parecchie centinaia)
. m. -ci). biol. che ha la proprietà o la funzione di
. xviii, sostenitore della teoria biologica che faceva derivare da un uovo tutti gli
o meno forte nella cavità del bacino, che s'irradia verso i lombi, l'
parlarono poi delle rispettive signore, dolenti che la sorella della moglie di dagnoni soffrisse
deriv. da ovario1, col suff. che indica i processi infiammatori. òvaro,
ovatta. ovato1, agg. che ha forma, figura, superficie,
recava l'impronta di una freschezza paesana che attestava una giovinezza serena e modesta.
o tondi perfetti o ovati o di che condizione. g. de'bardi,
70: vi è parimente un colle che serve di base ad una gran fabrica,
gran fabrica, composta di duplicato muro che, come in figura ovata, sfiancheggia
firenzuola, 578: molti han detto che vorreobon essere [gli occhi] lunghetti
-sostant. carletti, 195: ordinò che ciascuno portasse cucito tra la pelle e
una grossa nocciuola, fatti di forma rotonda che pende all'ovato. 2
né lo riprova, / ma vuol che parli il suo scolar secondo, / per
o tondo. 3. bot. che ha forma allungata con la parte basale
ovata... quando è più lunga che larga e ambedue le estremità sono molto
l'una fuor dell'altra, però che tirando fuor de i quattro anguli a b
4-ii-365: nei giri dei fogliami quelli che non tengono dell'ovato over del circolare
.. le curvità di tali cappelle, che sono di mezzo circolo, si dimostrassero
galileo, 3-4-186: lo preghi poi che per nostro ammaestramento egli descriva l'eccentrico
lupis, 18: or veda in che si scialacquano i sudori e l'economie
l'arte d'intornir gli ovati, che è cosa degna di molta meraviglia. alfieri
ella sceglierò l'ovatino colle due teste che convengono egregiamente, rappresentando appunto una la
la forma. ovato2, agg. che è nel periodo della deposi
leonardo, 2-326: de'pesci che si mangiano ovati. = deriv
di seta, carda di lana) che si presenta in falde o in fiocchi molto
mento e cardatura di scarti di tessuto, che può essere sovrapposto in strati con l'
] da una ragione a lor modo che l'ovatta non sia altro che quella
lor modo che l'ovatta non sia altro che quella rimondatura di bozzoli della quale anche
: l'ovatta è una specie di cotone che vien portato dall'egitto, con cui
il busto si vede un gran gonfio che, se non è uvatta, c'è
quale si fa con borra estremamente fina che si cava dal guscio di una pianta
né ritrova altra differenza dai giamber- lucchi che '1 collarino sopra le spalle a guisa d'
longa, sfarzosa, con fodera, che diploide forse fu dagli antichi appellata e comunemente
vi-83: portano... una giubba che arriva sino a sotto ginocchi, fatta
di silenzio, la fasciatura di ovatta che isolava il corpo palpitante della guerra, era
lato, dall'altro la radicata convinzione che andreina fosse naturalmente stravagante e però da
. come un'ovatta intorno alla sensibilità che non aveva mai avuto troppo sanguinante.
5. rumore indistinto, confuso, che impedisce la percezione di altri suoni.
bambino. idem, 7-192: questo giovane che non ha una madre, ma
pavese, 7-78: mi ricordo un mattino che c'era una nebbia d'ovatta.
sull'ovatta. ed è molto bene che di tanto in tanto la grandine batta
, ii-9-86: l'erminia altro non fa che verseggiare e rimpannucciare d'ovatta gonfiante certe
e rimpannucciare d'ovatta gonfiante certe cose che non si direbbero né meno in una lettera
una porta socchiusa uno di quei dolci cuscini che ovattavano la sua inutile vita.
. ojetti, i-367: si protesta che fa freddo,... si protesta
un cuore di argento 'bombé', che donna teresa sfoderò da una scatola piatta
arazzi. 2. figur. che ha la leggerezza dell'ovatta. alvaro
treno carico di sonno, ovattato, che si istrada da sé, tutta notte ha
si udì un colpo ovattato, segno che il tiro era stato ben diretto.
alvaro, 8-20: un'atmosfera amorosa che fu sempre di roma, più o
scarnificare la parte lesa con tal destrezza che possano d'indi trarne tutta l'ovatura
si chiamava il farsi incontro a quelli che tornavano a roma e nonne avevano fatto già
39: all'altro consolo fu conceduto che, senza soldati, entrasse nella città
ovazione. baldelli, 5-2-114: quelli che rappresentavano il trionfo minore, detto ovazione,
ovazione. filangieri, ii-392: colui che aveva vinti dei nemici poco degni di
vincitori ricevono al loro ritorno alcuni onori che sogliono gl'italiani chiamare ovazioni, trionfi
trionfi. monelli, 2-no: penso che nessun trionfo sulla via sacra, nessuna ovazione
la favola è finita: resta mo'che le date l'ovazione et il plauso,
il plauso, se a voi pare che ella sia meritevole. mazzini, 35-167:
, 7-304: sono incredibili le ovazioni che accolgono gli artisti dopo aver eseguito le
. ferrari, 79: le ovazioni, che gli furon fatte [al petrarca]
, allontanano come incompetente ogni nostro giudizio che tendesse a sfrondare gli allori suoi.
delle loro ovazioni, un giornale, che s'intitola 'l'istruttore del popolo '
luogo o di moto a luogo: in che luogo, in quale posto o regione
in guisa d'orbo senza luce, / che non sa ove si vada e pur
lxxxviii-n-404: o'son gli onori, / che meritan le tue beltà divine? pazzi
, in dipendenza da un sost. che indica un luogo: in cui,
sì come quella nella quale niuna finestra che lume rendesse rispondea. poliziano, st
venir correndo i lor consorti, / che del panàro a la sinistra sponda /
sep., 133: pietosa insania, che fa cari gli orti / de'suburbani
pregano i geni del ritorno al prode / che tronca fé la trionfata nave / del
san marino. deledda, i-659: ricordava che la vecchia serva tutti gli anni nella
così una piccola cena per i morti che ritornano nella casa ove vissero. caproni
/ zefiro dolce le novelle fronde / di che si vede europa rivestire.
vuoli basso. carducci, iii-25-367: che avrebbe detto quel povero grande ingegno,
risvegliato a sentire tutte le gazze d'italia che squittivano forte - vogliamo la lingua!
. stigliani, 2-439: signor, che per lo pelago toscano / la barca
: pace come quella color cenere, / che siede infine sulle macerie, / ove
ove le belle membra / pose colei che sola a me par donna. crescenzi
, per fargli in morte quella compagnia che aveano tenuto in vita. cippi,
., 15-7: dice [cicerone] che pare a. llui d'eloquenzia,
, 20-440: là ove io ho detto che piero e andrea fossono de'discepoli suoi
supposto? redi, 16-iv-472: godo che le sia giunto alle mani il bellissimo
combattere degli affetti per l'odio fraterno che spinge al delitto e la fraterna pietà che
che spinge al delitto e la fraterna pietà che s'oppone..., si
escono i cani a dosso al poverello / che di subito chiede ove s'arresta,
.. alti ringraziamenti di tanti incomodi che si prende per mia cagione, assicurandola
prende per mia cagione, assicurandola che non avrà mai di che dolersi della mia
assicurandola che non avrà mai di che dolersi della mia secretezza né del mio
dài la stura / a quelle fantasie che in rima hai messe, / ma risprangale
, in dipendenza da un sost. che indica un periodo di tempo: in
e di mortalità di tanta gente, che mai non fu nel mondo neuna simigliante né
si trastullò amorosamente, ove, ancor che tutte le membra si snodassero, la
senso, ma la memoria o quella notizia che s'ha per fama e per iscrittura
/ è uno disio de l'arma, che pensosa / la tiene in gioia d'
b. davanzati, ii-273: mi comanderà che, mandate sane le grette muse litigatrici
., iv-x-8: ove e da sapere che... tutte le cose che
che... tutte le cose che fanno alcuna cosa, conviene essere prima
. segneri, iii-3-189: quel prencipe, che esce fuori in campagna alla testa del
luogo. pulci, 7-71: so che sempre, ove io sia, l'amerò
/ per la patria versato. -ove che: v. ovecche. 9
curerà. ariosto, 35-46: basti / che ti disponga amarmi, ove m'odiasti
: se, qualora, nel caso che. petrarca, 1-7: fra le
amore / spero trovar pietà, non che perdono. boccaccio, dee., 2-9
, 1-137: di tebe uscir, tosto che annotti, dèi: / irne libera
... venerato e, quel che è più, in gioventù, ove non
iv-73: ove aperto un sacchetto che egli di pelle di cavriuolo portava
colpa, ove per l'infinite vie, che mi si fanno allo 'ncontro,
allo 'ncontro, a quella meno m'attengo che sia più dritta.
. dove. ovecché [óve che), avv. di luogo. ant
96-6: ma '1 bel viso leggiadro che depinto / porto nel petto, e
boccaccio, i-225: caro amico, ove che tu vada, le tue lagrime mi
in città et in villa, ove che siate. -nella forma ove che
che siate. -nella forma ove che sia con valore rafforz. giamboni,
4-438: claudio,... pensando che per l'utilità del comune e dello
del comune e dello imperiato sarebbe utile che il prencipe mostrasse la forza sua e
prencipe mostrasse la forza sua e ove che sia avesse vittoria, fatto grande apparecchiamento
brettagna. boccaccio, ii-237: paura avendo che non fusse stato / da qualche bestia
stato / da qualche bestia morto, ove che sia. 2. cong.
giovanni da uzzano, i-154: fa'che... ti rimetta i danari
rimetta i danari per ogni parte altrove che in firenze; e ara'gli quasi
vista la lettera..., ove che avendogli rimessi in firenze, gli aresti
con valore ipotetico: se, nel caso che. alfieri, xiv-1-61: mi farete
farete poi con vostro comodo sapere quel che vi pare di fare; ed ovecché non
/ volle mostrar suo acto / ove che di se stesso / qua giù mandò promesso
. con valore causale: in conseguenza di che. sassetti, 54: mentre che
che. sassetti, 54: mentre che noi ci trattenevamo, all'uscio si
si sentì una dolcissima melode; ove che, correndosi agli usci e finestre,
= comp. da óve e che * (v.).
quel male e difetto, ma ancora che per le sue opere, cioè per li
della chiesa dal suo proprio offizio, che è in guardare la man- < jra
fiorentini et dicunt 'manichiamo, introque che noi non facciamo altro '..
. chiaro davanzati, xxviii-46: parmi che nullo ovelli / non de'dir:
non de'dir: « son colui / che non ha pari », per gran
. dd'overaggio e diverse gienti di quelli che venghono da vertù e. dd'arte
. anche overaòi). ant. che opera, operaio, lavoratore; esecutore.
esecutore. guittone, i-30-27: che quanto è gente più mistier, gensore
overtura, sf. brano strumentale che precede un'opera, un oratorio,
fanno desponsata, / se se porge ovescuvata che ne faccia arnunciasone. =
covelle pagare, / mìttili lo fragello che lo vói degradare. = var.
occidente). -anche: il vento che spira da tale punto. ulloa
all'oeste. moleti, 19: quel che spira poi dal punto opposito a questo
, così detto dal favore o aiuto che tal vento porge alla vita umana:
o polo antartico chiamano sur; quello che leva da l'occidente iemale sudue- ste
occidentale dell'europa. -anche: territorio che, rispetto a un determinato paese, si
b. croce, iv-12-251: nord che, moralmente e politicamente, non è
giorno si giunse al lago verde, che separa il gudrù da gombò-gemma.
del gioco del bridge, il giocatore che gioca in coppia con 'est '
nord; nordovest. -anche: vento che soffia da tale punto; maestro,
o-no). -anche: il vento che spira da tale punto.
ore poi fu veduto un altro alcatraz che veniva dall'oes norveste. idem [f
o-so). -anche: il vento che spira da tale punto; ponente garbino
quali egli navigava... era tanta che... ne scoperse lxxi oltre
ne scoperse lxxi oltre a molte altre che nel tramontar del sole egli vide verso
. targioni tozzetti, 1-7: i venti che dal di fuori possono per questa parte
non veggo qual'altra illazione trar possiamo che questa, che dunque il natale dei medesimi
altra illazione trar possiamo che questa, che dunque il natale dei medesimi [infusori
ad ovetti o semi o corpicciuoli preorganizzati che dir li vogliamo. lastri, v-78
forma simile a quella dell'uovo, che viene riempito con foglie di tè e immerso
infuso. - anche: il tè che vi e contenuto. moretti,
: quell'ovetto di viso, col collino che, indietro la testa, sembrava sfilato
... gracida tutto dì, che mai non si ristà, e tu hai
ovidiano. ovidiano, agg. che è proprio, che si riferisce,
ovidiano, agg. che è proprio, che si riferisce, che riguarda il poeta
è proprio, che si riferisce, che riguarda il poeta latino publio ovidio nasone
c.), la sua opera; che si rifà o richiama la sua opera
tommaseo, 21-822: i versi che fece di troppo ovidiana tenerezza, in
poppa io guardavo laggiù dove mi pareva che una favola ovidiana avesse compiuto la sua
); il libro, l'edizione che contiene l'opera o parte dell'opera di
di vergili© / e son saciente più che salamone; / con tutti folli vo tener
due corpi in foggia di trombe, che perciò tube fallopiane dal nome del primo
de'vivipari: sono que'due canali che si truovano nella parte superiore e laterale
. cocchi, 8-341: quei corpi glandulosi che diconsi 'ovari 'posti accanto all'
. ovifórme, agg. disus. che è di forma simile a quella dell'
. ovìgero, agg. biol. che contiene l'uovo; che serve allo
. biol. che contiene l'uovo; che serve allo sviluppo dell'uovo. -
. oville), sm. ricovero chiuso che serve per la custodia degli ovini:
, sia alle esigenze di tali animali, che risentono del caldo e del freddo eccessivo
boccaccio, vi-21: quando posso sperar che mai conforme / divegna questa donna a'
10-330: parlando d'alcuni arieti, animali che col cozzar delle corna avesser mandato a
mungono il gregge e la vecchierella, che stava filando su la porta dell'ovile
e fregando il torello e gli agnelletti che belano intorno alle loro madri. d'
frugoni, i-8-177: altro è ben questo che abitar di sparsi / tuguri seminato e
carducci, iii-3-357: ninna nanna! che cosa si rimescola / ne la paglia
cattolica, in quanto comunità dei credenti che riconoscono il primato di giurisdizione e di
: / non me iova alto belato, che m'armetta per l'ostile.
ix-525: ancora ho altre pecore che non sono di questo ovile;..
se dio mi presta vita tanto che io vegga la chiesa posta in pace,
oggi, la borghesia all'ovile-sepolcro che aveva abbando nato. vi
par., 25-5: se mai continga che 'l poema sacro /.;.
/.;. / vinca la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile
dolce ovile, / quasi a l'ora che 'l ciel fa i camin bui.
8-2-39: ovile, per la conformità che ha con firenze in essere ricetto d'uomini
firenze. guerrazzi, 122: prima che gl'implacati nemici lo avessero cacciato dal
ov'ei dormiva agnello, le voci che si piacque sciogliere di poesia sonarono dolcemente
pur mesto scongiuro alla 'crudeltà 'che serrava il poeta fuor dell'ovile.
a cui chiuso è l'ovile, e che bela di fuori, nella notte!
prima quelli della porta del duomo, che fu il primo ovile e stazzo della rifatta
zentile, / manda soccorso a color che governa / in questo nostro pizzoletto ovile
nostro pizzoletto ovile * / per quel valor che 'n dio te sempiterna.
consueta. leamdreide, lxxviii-n-399: ben che fusse ville, / tra tanta turba
tanta turba, il mio parlar tenuto / che non si parte del materno oville.
, ii-13-271: ho sentito con piacere che enrico torna all'ovile e al pastor
'. passeremo su la metafora, che torna bene all'arcadia e ad ovili più
da ricondurre all'ovile. non aspettiamo che il pastore ci segni la pecora che
che il pastore ci segni la pecora che s'allontana dal gregge, cerchiamola noi
dominio. boccaccio, vi-86: di che mi doglio a te [amore],
e tu doler ti doveresti ancora, / che fortuna mi cacci dal tuo ovile.
disonesti. savonarola, ii-275: colui che ascende nello ovile per le finestre
per le finestre o d'altronde che per la porta, quello è il ladro
semplice pecorella scab biosa, che fia di un ovilùccio di piccolo circuito?
ovile2, agg. ant. che è proprio delle pecore, che
che è proprio delle pecore, che ne ricorda la docilità. pagliari
ruminanti artiodattili della famiglia bovidi, che comprende i generi ovis e capra',
(ovis aries e capra hircus), che sono le più diffuse e le
gli ovini a quel tempo non servivano che per lana. = voce dotta,
vaiolo ovino. ovino1, agg. che è proprio, che riguarda, che
ovino1, agg. che è proprio, che riguarda, che è caratteristico o che
. che è proprio, che riguarda, che è caratteristico o che si ricava dalle
che riguarda, che è caratteristico o che si ricava dalle pecore (o dalle
dalle capre). -al figur.: che ne ricorda la docilità o i caratteri
, 1-160: bene voglio sieno ammaestrati che differenza ha da veri religiosi a falsi
, da verità ad ipocresia, sapendo che molti lupi sono nascosti sotto l'ovina
quanti mostra pietosi un finto zelo / che sotto ovina pelle han cuor di volpe.
. martini, 1-iii-63: è accertato che la sola loro ricchezza -il bestiame ovino
sola loro ricchezza -il bestiame ovino, che somma a otto decimi degli armenti da
i mammalucchi, i tre fratelli idioti che paiono essere nati dall'accoppiamento di un
esalazione, vaccina, ovina e caprina, che in grecia avvolge ogni cosa. calvino
vello ovino. -sm. ciò che si ricava dagli ovini (lana,
dante non fu quella 'coscienza netta 'che immaginano gli ovini idolatri ma neppure quella
ovini idolatri ma neppure quella mezza canaglia che altri vorrebbe. = dal lat
ovìparo, agg. zool. che emette le uova lasciandole libere sul suolo
23-233: il glauco, / che i figli sopra tutti ama e carezza,
savi, 2-i-33: tutti sanno che gli uccelli non sono vivipari, ma ovi
. spallanzani, 4-iv-42: ne viene che le rane si debbono rimuovere dalla classe degli
per fondamenti alle... speculazioni che i viventi e i vegetabili hanno comune
stesso fine, cioè di riprodursi, e che la pianta viene dal seme, come
, come l'animale dall'uovo: di che primieramente deduce dover esser comune la natura
. 2. per estens. che produce molte uova, fecondo di uova
dal tema di parere 'generare ', che traduce il gr. tòotóxoc;
e granuli (membrana granulosa) che in un punto della periferia formano
, secondo la concezione preformista, che considera il futuro organismo già minutamente
l'uovo: lo sviluppo non sarebbe che un puro ac crescimento delle
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce all'
-ci). che è proprio, che si riferisce all'ovismo. òvo1,
per far le frittate, cogli ovi che erano rimasti. verga, 8-83: le
-con riferimento al mito di leda che si uni con zeus, trasformato in
. tasso, 13-i-619: quel cigno che covò l'ova famose / co'due
piccolo gioco, ecc.), che viene donato nella ricorrenza della festività pasquale
parti sono in questa guisa uguali: che avendo il consiglier vostro e io due
-ovo filosofico', vaso di forma ovoide che veniva usato dagli alchimisti. a
. sbarbaro, 4-37: un budello che cammina con sotto- braccio la gonfia borsa
gonfia borsa di legale; un ovo sodo che si sposta mandando intorno lo sguardo basso
cerebrale (in contrapposizione a \ yemicrania che interessa una sola metà del capo).
giusti, iii-2: il governo pare che cammini sull'ova, noi andiamo là
della felicità de'suoi posteri; e che sia buon bergamasco, e che si contenti
; e che sia buon bergamasco, e che si contenti della gallina e dell'ovo
ovo fatto dal suocero, cercò di persuaderlo che quel 'fido 'non aveva niente
quel 'fido 'non aveva niente a che fare con cane morto. -fare
prete li teneva a bada col pretesto che soltanto una volta all'anno vedeva chiaro nella
meriti del grande ennio, prendiamo una che può parere piccola cosa a quelli che
che può parere piccola cosa a quelli che sanno fare star ritto l'ovo..
star ritto l'ovo... dopo che hanno veduto come si fa: prendiamo
, n. 3. -rompersi altro che ova: sopravvenire una circostanza diffìcile,
sazio di savona ben bene: sento che costì si rompe e si rompe altro che
che costì si rompe e si rompe altro che ova. -sgusciare dall'ovo:
più bollono e più assodano: proverbio che dicesi in rimprovero a'ragazzi che più
proverbio che dicesi in rimprovero a'ragazzi che più crescono e più incattiviscono. proverbi toscani
un ducato. -meglio un ovo oggi che una gallina domani: è preferibile usufruire
toscani, 279: meglio un ovo oggi che una gallina domani. 9
bontempi, 1-1-23: egli è cosa manifesta che il seguitare a discorrere sopra gli altri
generi di versi e di poemi, che sono l'apopemtico,... l'
. sarebbe un'opera non meno vana che temeraria. = voce dotta, dal
. m. -ci). biol. che è proprio, che riguarda l'ovogenesi
. biol. che è proprio, che riguarda l'ovogenesi. ovogenìa (ovigenìa
, 1055: 'ovogenia ': nome che propriamente significa storia della nascita e dello
. m. -ci). embriol. che è proprio, che riguarda l'ovogenia
. embriol. che è proprio, che riguarda l'ovogenia. ovoglobulina, sf
'. ovoidale, agg. che ha forma ovale, ellittica, in
1800). ovòide, agg. che ha forma simile a quella di un
àmigdalina 'vien detta quella struttura, che risulta da parti ovoidi unite le une
: in mezzo ai quattro pacchetti, che dovevano nasconderlo e proteggerlo dagli urti, l'
proprio una bomba oto. 2. che ha forma ellittica più o meno regolare;
forma ellittica più o meno regolare; che rappresenta la sezione di un ovale.
). ovolare, agg. che è proprio, che riguarda gli ovoli
ovolare, agg. che è proprio, che riguarda gli ovoli dell'olivo.
si fa in esso uno certo ornamento che hanno la forma d'uova.
e 'cocco 'o 'uovo 'che ad esso danno, molto li
poiché quando non è escito dalla volva che è bianca pare un uovo. fr.
ii-13: una covata d'ovoli ho preso che pesavano tre libbre, anco più,
. 2. bot. protuberanza tondeggiante che si trova sul pedale o, talvolta
, ii-328: chiamansi ovoli quelle ciocchettine che si levano dal pedale di un vecchio
cornici tanto grandi quanto picciole, intendendo che cosa sia cornice, ovoli, gole
per simil. agglomerato di forma ovoide che si ottiene impastando polvere e detriti di
un ovolino duro duro, un nodo che s'è a poco a poco ingrossato e
. ha dimostrato nel modo più positivo che ogni mese l'uovo matura nel seno della
. biochim. mucoproteina dell'albume che si trova sempre combinata con l'
lienico, di colore verde, che si ottiene dalle uova di aragosta
, agg. e sm. zool. che non depone uova ma partorisce piccoli
i-70: per discadimento agli overieri, che lavorano da 1. per cento toccano
a dritta sorte, / drizzando ciò che tort'è, / darla cortesia cui
, / e fu el reo consiglio che qui el messe / che fece el papa
reo consiglio che qui el messe / che fece el papa non esser vertiero.
ovulare1, agg. bot. che è proprio, che si riferisce all'
agg. bot. che è proprio, che si riferisce all'ovulo.
all'ovulo. 2. che ha forma di ovulo, di piccolo uovo
, e quando ovula o mestrua esige che in casa ci sia silenzio e raccoglimento
. m. -i). bot. che è proprio, che riguarda l'ovulismo
. bot. che è proprio, che riguarda l'ovulismo; fautore del- l'
. montale, 2-94: il viottolo che segue l'onde dentro / la fiumana
. 4. farmac. suppositorio che viene introdotto nella cavità vaginale, contenente
. ovulòide, agg. che ha forma simile a quella di
gadda, 18-267: sarebbe come l'ammettere che i cumuli di nubi, che sorgono
ammettere che i cumuli di nubi, che sorgono, come sogni, dai monti e
ogni fino amante ovunque sede * / che deggiano per me gridar merzede. dante
a voi, giovani donne, / che avete li occhi di bellezze ornati /.
d'un lauro tal selva verdeggia / che '1 mio avversario con mirabil arte / vago
boccaccio, i-34: in quella maniera che tisbe seguì il suo misero piramo, così
entro, l'amore delle cose belle che trae vaganti per tutto il mondo quei
s. c., 15-2-4: sappi che di fede e di religione si ragiona
25-98: simigliante poi a la fiammella / che segue il foco là 'vunque si muta
. abriani, 1-54: misero! che farò, s'ingiustamente / ingannato e schernito
un cuore qualunque. / la dura spina che m'inflisse amore / la porto ovunque
.. in quegli spacci d'acque che ogni quattro passi incontrate a napoli ovunque
3. con valore temporale: ogni volta che, ogni qualvolta (anche preceduto dall'
mi vede / e si è cosa umil che noi si crede. idem, conv
a parlar s'avveniva, la bella cura che di lui il maestro simone aveva fatta
4. con valore interrog. in che posto, in quale luogo mai.
testa. boiardo, 1-5: gli comandarno che overamente se istesso uccidesse volendo esser sepelito
volendo esser sepelito in terra o vero che incontinente saltasse nel mare. v. quirini
e quando questo manca, altro non fanno che andar a caccia, o veramente si
alcuna volta 'né 'non è avverbio che nie- ghi, ma una di quelle
ghi, ma una di quelle congiunzioni che i latini chiamavano disgiuntive o più tosto
legendome le vecchie antichità notai... che, exendo un servo stato franco,
di cui servo egli era stato, che solo pell'essere ingrato di tanto dono quanto
f. doni, 4-64: non bisogna che io facci opera per voi accioché voi
, o veramente come fa il cacciatore, che getta il miglio per terra accioché gli
, ipotesi, eventualità, ecc. che abbiano fra di loro un legame e attribuendo
polisindeto, e può essere rafforzata da che): o. oppure.
nominanza di lui, ovvero per la parentezza che è fra me e lui, ovvero
in terra / mirando a la stagion che 'l freddo perde. boccaccio, viii-2-120
diero per moglie ad acerba o sicheo che si chiamasse, o vero si- carba
di trovare un poeta ovvero un filosofo che persuada alla terra di muoversi. d'
d'autore,... anzi crediate che l'altrui vaghezza, overo improntitudine,
partire. i. riccati, 3-327: che sieno uguali i due prodotti delle masse
229: il modo del suo lavorare è che quattro ovver cinque di loro si mettono
per dilettanze o ver per doglie / che alcuna virtù nostra comprenda / l'anima
intenda. cavalca, 20-98: bisogno è che io lasci ovvero la misericordia..
ovvero la misericordia... ovvero che io rompa lo mio proponimento e la
] tanto né vigor né spazio / che potesse al bisogno prender l'arme: /
città fare onori divini, ovvero a platone che vieta queste brutture e disonestadi, ovvero
brutture e disonestadi, ovvero alli iddìi che si dilettano? bembo, 5-8: ella
: esso reo o confessa il delitto che gli si appone, ovvero si difende da
, ovvero per fantastica rappresentazione gesù cristo che in propria persona gli avea parlato.
costituenti è politicamente educata e di quelle che dicemmo nazioni legali, ovvero no.
'ovvia ': è lo stesso che 'or via ', * or su
via ', * or su ', che sono parti- celle esortative ad operare prontamente
.). ovviabile, agg. che è suscettibile di correzione, di miglioramento
clienti io debbo aver l'aria di uno che ha già consumato il suo pranzo.
(ant. anche obviante). che va, che si dirige incontro a
anche obviante). che va, che si dirige incontro a qualcuno o a
. boccaccio, iii-n-12: come folgor che scenda dall'àre / per nuvoletti teneri
a un'azione, già compiuta, che crei difficoltà; eliminare la possibilità che
che crei difficoltà; eliminare la possibilità che un fatto avvenga o che si attui un
la possibilità che un fatto avvenga o che si attui un desiderio che si considera
avvenga o che si attui un desiderio che si considera foriero di danni a sé
ecc.; opporsi a un evento che appare negativo o pericoloso. giustino volgar
. alberti, ii-284: ben dico che '1 buon medico cessa mai di
, 1-iii-900: disse... che molte volte la prudenza degli uomini non
, 1-1-226: io spero in dio benedetto che... mi darà facoltà di
): opponeva [la sanità] che, in una così gran riunione, sarebbe
, 9-103: ricordate nel caso sopradecto che si pensi di obviare se cesare volessi mandare
dico, senza nissuno aiuto di strumento che ovviasse ad esso moto. mazza, ii-168
e nello svolgimento di azioni e attività che sono o sono stimate dannose a sé
a quelli i quali erano in giudea e che edificavano. ibidem, v-613: non
malpigli, xxxviii-52: taccia amphion, che con sua melodia / edificò poi thebe
diponare le arme a le lor famiglie che le portavano et obviare ad qualcuno ciptadino
perdo mi fa intender un gran bisogno che esso ha del favor del magistrato vostro,
ed ovviare alla plebe, quando si dubitava che per la carestia non romoreggiasse. lancellotti
pericolosi o dannosi, eliminando la possibilità che avvengano o si attuino; rendere inoperante
vano ovvero difficoltoso; impedire o evitare che perduri una situazione negativa, ponendovi rimedio
come potresti voi mai intra tanti suoi amici che ci ri- marrebbono e arderebbono del desiderio
del desiderio della tornata sua, obviare che non ci ritornasse? ulloa [guevara]
per ovviare gli scandali, egli volesse che quelle ree femmine si sponessero in una
zie. gioberti, 9-i-393: come ovviar che l'austriaco non ci venisse in casa
già i piè per ovviarti / avanti che passassi il fiumicello. alberti, i-351:
alberti, i-351: ben sapevo io che 'l mio rizzarmi, scoprirmi, ovviarli,
. villani, i-3-43: il cittadin, che va per via / ne'lunari silenzi
brasca, 106: gli è la chiesia che alora era casa, nella quale.
. sanudo, liv-204: se intese che turchi molti grossi erano gionti alla campagna
munizione assai per soccorer buda, e che lo exercito allemano si preparava per obviar
gente in italia, è bene ricordare che si pensassi a obviare se si può,
fra noi fu uno di tanta malignità che dava per consiglio che al detto non se
di tanta malignità che dava per consiglio che al detto non se ne dovesse lassar
aveano mandà a dir al signor turco che volesse aiutar la secta macometana, perché
(femm. -trice). ant. che trova o è in grado di trovare
solita diligenza ovviatrice. 2. che viene incontro a una persona o alle
. domenico da prato, lxxxviii-1-512: che questi tali non siano ovviatori delli odierni
odierni accademici ingegni, odi aristotele quello che nel primo libro degli elenci dice:
dice: - a colui... che appara, bisogna credere -.
, 7-51: il matrimonio dei due che avevano giurato di non sposarsi mai segue
(disus. òbvio), agg. che risulta vero senza bisogno di dimostrazioni,
, in forza della propria perspicuità; che non desta meraviglia; chiaro, manifesto
dominio, preve dibile; che non si discosta dalla norma, che av
; che non si discosta dalla norma, che av viene o si verifica
viene o si verifica normalmente; che non pre senta caratteri di
[i mali] i rimedi che sono almeno più ovvi. salvini, 39-iii-
10-i-112: allorché ci diamo ad intendere che il solo 'grave 'ed '
a sovvenirlo, facciamo noi ben riflessione che questi sono commenti della nostra avarizia,
ovvio e semplicissimo da cui parto è che l'uomo pensa l'essere in un modo
di ovvia verità a primo suono, che la storia della filosofia sia da esporre
deve all'incontro parergli ovvio e legittimo che l'italia intiera essendo pur così poco rimota
occasione per poco solenne, un linguaggio che è uscito da firenze, ai>bia finalmente
ai>bia finalmente a varcare quella breve distanza che da firenze la sequestra. e. cecchi
ovvio, nell'aria incandescente non si vedeva che qualche punta di scintilla.
. -che non desta alcun interesse, che è considerato privo di qualità speciali,
è considerato privo di qualità speciali, che non esce dalla mediocrità (un autore
parte della loro difficoltà dipendeva dal fatto che essi camminavano avanti al tempo. e
e gli altri, allora, è probabile che siano diventati ovvi, illeggibili, si
scancellati. -sm. condizione o atteggiamento che non si discosta dalla norma, che
che non si discosta dalla norma, che non presenta caratteri di eccezionalità o di
, i-229: ella è facil cosa che molti intendano il loro significato [dei
... ma altresì agevol cosa è che molti altri non vi arrivino così prestamente
carducci, iii-6-281: udire un pittore che lasciò gran copia d'opere di pennello
profeti, o vuoi le tegnamo secondo che intere e perfette e
dili genza le rifiutiamo secondo che imperfette e dannose. = comp
tingi. oweniano, agg. che è proprio, che si riferi
oweniano, agg. che è proprio, che si riferi sce, che
che si riferi sce, che riguarda l'owenismo. = cfr
britannico robert osven (1771-1858) che, sia con opere di economia
stimolare lo sviluppo del movimento sindacale che era agli albori). periodici
dassi allo stomaco dissoluto. mangianlo quelli che hanno lo ente- rocelo. domenichi [
oxford. oxfordiano, agg. che è proprio, che riguarda la città
oxfordiano, agg. che è proprio, che riguarda la città inglese di oxford,
famosa per l'università e gli studi che vi si compiono, le dottrine e
compiono, le dottrine e le scuole che vi hanno sede (e può avere valore
un atteggiamento intellettualistico eccessivamente affettato); che è nato o vive a oxford.
della motilità delle estremità degli arti che si può osservare in alcuni casi
a. briganti, 137: sono alcuni che dal sapore acido vogliono che i tamarindi
sono alcuni che dal sapore acido vogliono che i tamarindi siano l'oxifenice. =
oxipicno, agg. mus. ant. che ha tono acuto, breve e marcato
del suo oxoceto, così chiamato per questo che escie in lo sicco, per causa
tutti la vedessero e intendessero la penitenza che facevano per lo popolo. si lavavano questo
diputata a questo chiamata oza- pan, che vuol dire acqua di sangue.
è ubligato, per esserne copia, che zà tre anni non ha potuto mandar,
decozione si levano le ozene fiatose e che fanno puzza. landino [plinio]
, 536: ulceri della bocca e quegli che chiamano ozene, ciò è nascenzie puzzolenti
dalla croce, iii-30: quelle ulcere che sono dentro overo d'intorno le narici
chiamasi un'ulcera putrida del naso, che tramanda un odore fetentissimo, cagionata da
cagionata da un umore così acre e corrosivo che corrode qualche volta le narici.
. zool. ant. specie di polpo che emana cattivo odore; osmilo (v
insetti dell'ordine coleotteri caratterizzati dal fetore che emanano. tramater [s. v
si notano per l'ingratissimo odore che spandono. = voce dotta,
òzenatóso, agg. medie. che è proprio, che si riferisce
agg. medie. che è proprio, che si riferisce all'ozena; affetto
. ant. specie di nardo che emana un odore sgradevole. landino
, iudicio divino; / quel che non è ozi, serà domane. boiardo
, 159-159: mettesi una barbuta, che della farsata uscirono, com'e'la
non principiare una cosa più in uno dì che in uno altro er che sia
dì che in uno altro er che sia dì oziaco. burchiello, 13:
, ria fortuna dispietata e cruda, / che 'nver me volgi tanti oziachi anni
tanti oziachi anni, / pensi tu altri che ragunar danni / per caricarmi e far
a uno oziaco, cioè a uno che incantava i dimoni. -iettatore,
di egiziaco (v.), che corrisponde allo spagn. aciago, aziago
pres. di oziare), agg. che sta in ozio, che vive oziando
agg. che sta in ozio, che vive oziando, che perde tempo, che
in ozio, che vive oziando, che perde tempo, che non fa nulla
che vive oziando, che perde tempo, che non fa nulla; pigro, inerte
appellazione di 'greco e scolastico '(che in lingua greca vale oziante).
nel negozio è la fatica dell'erudito, che non s'impegna nel dramma umano né
. bacchelli, 13-118: bisognava dedurne che a farsi benvolere giovava più la miseria
ii-406: la classe produttiva è quella che lavora, la classe sterile, inutile,
è quella che non lavora, che vive oziando. d'
è quella che non lavora, che vive oziando. d'annunzio, iii-1-656
, / et ora meglio piacegli oziare / che travagliare. saba, 164: a
ascoli, 31: l'italia par che sdegni la mediocrità e dica alla storia:
serenità. pascoli, 197: di che mai ragiona, / le notti, il
guidator dell'orse / oziando su l'acqua che risuona / lus s ibre e
, 3-23: molti ozieggiano per non trovar che fare: suggeriamo loro di onorate ed
fantasticando. oriani, x-28-228: -adesso che cosa fate? -ozieggio: è il solo
? -ozieggio: è il solo mestiere che mi garbi e nel quale riesca quasi con
dell'ozzimo dice marziale, affermando, che ora fiori porporini, ora rosei,
seme di bassilico citrino, cioè di quello che ha le foglie strecte: ma quando
s'intende del seme del bassilico largo che è nero. landò, 1-62:
e brusciate, olio di mirto e acqua che stilla dalle legna di vite, quando
ne le fasce / fu meglio assai che vincislao suo figlio / barbuto, cui
lungo esercizio più della persona atante, che quando giovane, in ozio dimorando,
., 4-141: cari fratelli, sapete che cosa è ozio? questo si è
uomo morto, sicché è seppellito innanzi che sia morto. landino, 49:
: l'ozio è 'l tarlo / che le ricchezze, il cor rode e l'
ozio cagione della maggior parte delle infirmità che avvengono nei corpi umani. zuccolo,
senza far nulla o pensare a nulla che risulti a beneficio publico o privato.