grandezza onesta, si vanno rincalzando più che a mezzo, perché doventino bianchi e
(251): una meta onesta, che tutti ci potessero campare. p.
cibato onesto. 16. che corrisponde con sufficiente approssimazione al valore e
al valore e all'utilità di ciò che è oggetto di un contratto, in
carducci, ii-13-25: ripensi la fatica che mi costa l'epistolario, e troverà
mi costa l'epistolario, e troverà che la mia domanda è onestissima anzi modesta.
conto di perugia; e parendo a voi che lui pigli buona via del fare e
lui pigli buona via del fare e che si appressi col pregio allo onesto,
il viaggio ordinario. 18. che risponde a criteri e a fini di praticità
quella onesta calligrafia di ebanista probo, che piacevano, e facevano sorridere cordialmente il
il suo amico cardarelli. 19. che è di livello stilistico non sublime; che
che è di livello stilistico non sublime; che gode di una certa grazia ma è
grazia ma è privo di originalità; che risponde al gusto medio (un'opera
20. sm. condizione di ciò che è retto, leale, probo,
latini, rettor., 9-10: conclude che noi dovemo studiare in rettorica, secondo
stoici] così questo onesto: 'quello che, sanza utilitade e sanza frutto, per
: il male dello uomo è quello che è inonesto: e quello che è il
è quello che è inonesto: e quello che è il suo bene, è lo
la giustizia, parendo loro... che il loro dominio non fosse perfetto né
diverso da l'utile. ma non estimo che si dovesse prepor l'onesto solamente,
onesto solamente, avegnaché difficilmente l'uomo che non è magnanimo sia persuaso a lasciar
, nel suo concetto, essenzialmente * ciò che piace alla natura farsi da noi '
non obediamo noi, ma facendo ciò che essi vogliono obediamo alla legge immutabile e
, fuor di sé non vede / che quel che trova in sé: l'onesto
di sé non vede / che quel che trova in sé: l'onesto e il
saba, 136: la fede che le porti è ben tenace. / ma
ritenersi soddisfatto di poter disporre di ciò che è necessario o bastevole (per lo
, 9-40: s'accorsero ben presto / che quel non è mestier da abborracciare:
). aretino, 20-14: io che facea l'onesta-da-campi, dando alcune occhiate
ai frutti, parea una gatta astuta, che con gli occhi guarda la fante e
zampa tenta di grappare la carne, che ella per trascuraggine ha lasciato sola.
coscienza d'onest'uomo presenta un paesaggio che mi ricorda con forza l'italia.
. marchesa colombi, 2-61: è evidente che [la signora malvezzi] si annoia
e questo onest'uomo di marito, che ha sposato volentieri ma senza passione,
onfacino, sm.): quello che si ricava dalla spremitura delle olive non
savonarola, 1-79: di l'olio sapi che più confortativo dii stomaco...
], 57: lo olio, che si cava dalle olive immature, il quale
e di questo quello è il migliore che è nuovo, odorato e non mordace
durante, 2-317: quello [olio] che si fa delle olive immature, chiamato
tapsia, della mandragola, dell'agresto che chiamano omphàcio. landò, 1-68: del
gr. poc£-axt < 'agresto '(che indicava anche una pietra preziosa),
diandrici: quella con semi eduli che hanno sapore di mandorla. -
sono eduli dopo la rimozione dell'embrione che è tonico. tramater
fiore posano sopra un punto carnoso che, quasi ombellico, sta nel centro del
su cui posano gli stami, che ricorda quella dell'ombelico. onfalectomia
del genere agarico di persoon, che ne comprende le specie notevoli per
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce,
. -ci). che è proprio, che si riferisce, che riguarda l'ombelico
è proprio, che si riferisce, che riguarda l'ombelico o le affezioni che
che riguarda l'ombelico o le affezioni che lo colpiscono. = voce dotta
. invar. punto antropometrico del tronco che cade nel mezzo dell'ombelico. =
su noi / come clipeo nemico / che porti nell'ònfalo il capo / gorgoneo per
situata nel santuario di apollo a delfi, che indicava, secondo gli antichi greci,
da antiche descrizioni e figurazioni vascolari sembra che si trattasse di una pietra cilindrica,
ideale dell'italia bella in quella guisa che l'ònfalo di delfo era fatto centro del
con le loro impronte di fabbrica, che vide nell'aula ov'è l'apolline seduto
membro parassita di gemelli monocoriali asimmetrici che ha in comune col gemello normale la circolazione
primitiva in rapporto con il canale vitellino che dovrebbe costituire il diverticolo di meckel.
, in cui convergono i vasi nutritizi che costituiscono il cordone ombelicale dei semi.
.]: 'onfalodio ': nome che dà turpin ad un piccolo punto sporgente
nel quale vanno a riunirsi i vasi nutritivi che costituiscono il cordone ombellicale dei semi.
]: 'onfalòfima ': lo stesso che 'onfalocele *. = voce
2. veter. grave infezione pioemica che si riscontra, talora in forma
stente nel predire il numero dei figli che una donna potrà ancora avere in
dire il numero de'figliuoli che una donna dovrà avere ancora nel
, secondo il numero de'nodi che presenta il cordone ombelicale del primo
. -ci). anat. che è proprio, che si riferisce, che
anat. che è proprio, che si riferisce, che riguarda l'
che è proprio, che si riferisce, che riguarda l'ombelico e il mesenterio
/ alomesen terica: quella che prende origine dall'aorta pri
da un ramo arte rioso che nasce dall'arteria mesenterica supe
vitellina. -canale onfaiomesenterico: quello che unisce l'intestino embrionale alla cavità della
canale vitellino. -vene onfalomesenteriche: quelle che, in numero di tre, si riuniscono
, si riuniscono in un tronco unico che si getta nella parte posteriore del tubo
vasi, delle arterie e delle vene che appartengono all'om belico ed
]: 'onfalonco ': lo stesso che 'onfalo cele '.
'onfalopsichi eretici seguaci del medico basilio, che nel xii secolo infettarono la chiesa di
diconsi più comunemente 'bongimili ', che nell'idioma bulgaro vale 'diletti di
della famiglia de'licheni, che corrisponde all'om- bellicaria di persoon:
unitari, in cui si comprendono quegli esseri che vivono una vita imperfetta, mantenuta solo
della loro comunicazione colla madre, in modo che cessa quando il cordone ombelicale viene rotto
onfalospinóso, agg. medie. che è proprio, che riguarda, che
. medie. che è proprio, che riguarda, che si riferisce all'ombelico e
che è proprio, che riguarda, che si riferisce all'ombelico e alla spina
, o padre et- terno, / che sì vilmente volesti morire, / per trare
sercambi, 255: preso dell'ongosto, che in uno calamaio quine era, e
tinse, dicendo: domattino cognoscerò colui che manta s'ha goduto in mio scambio
nera. lauro, 2-90: vogliono alcuni che onica overo oniculo sia una cosa medesima
overo oniculo sia una cosa medesima: il che mi par cosa verisimile, overo che
che mi par cosa verisimile, overo che sia una specie di quella: ma
. -con metonimia: la pianta che gli antichi ritenevano che producesse tale minerale
: la pianta che gli antichi ritenevano che producesse tale minerale. lauro, 2-90
. lauro, 2-90: dicono ancora che questa pietra [l'onica]
lacrima di un albero detto onica: e che perciò posta nel fuoco è odorifera.
mar rosso e dell'oceano indiano, che bruciando esalano un profumo particolare; unghia
: chi seguitava i tanti tordi invischiati che cadevano da gli arbori e chi cercava quelli
cadevano da gli arbori e chi cercava quelli che si nascondevano negli onizzi. praga,
, traslucida, a strati sovrapposti, che presentano striature o zonature caratte
plinio], 798: zenoteme dice che 1 onice indiano ha molte varietà.
dolce, 6-55: onice è pietra che ha color dell'unghia dell'uomo.
-di onice (con valore aggettivale): che ha la trasparenza, l'aspetto,
dita lunghe, dalle unghie di onice, che aveva una emme profonda sulla palma.
in ombra cosima vide i suoi occhi che le parvero della stessa miracolosa luce.
'onice ': quella raccolta di marcia che trovasi nella camera anteriore, fra l'iride
nel 1160). il termine, che è masch. in gr. e masch
. medie. ipertrofìa delle unghie senza che si verifichi alcuna deformazione. = voce
onichina, sf. fisiol. sostanza che prende parte alla comifìcazione dell'unghia.
due colori. 2. che ha il colore dell'unghia (un frutto
cammeo. dolce, 6-86: uomo che stia in piedi e che tenga in
6-86: uomo che stia in piedi e che tenga in mano un pugnale, se
uno onichino, ha virtù di far che chi seco la porta sarà onorato da tutte
del vermicello dalla seta, tiene più presto che quella delle foglie della sera e quella
siano bambacine sottili overo onichino o bisso che seta come la nostra prodotta da cavalieri
oniciato, agg. miner. che presenta stratificazioni zonate simili a quelle dell'
a lungo porta alla deformazione dell unghia che si ri duce notevolmente di
età adulta, è l'onicofagia, che letteralmente significa mangiarsi le unghie.
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce,
-ci). che è proprio, che si riferisce, che riguarda l'onicofagia.
è proprio, che si riferisce, che riguarda l'onicofagia. francesco
, da manie, da tic; che appare tormentato da angosce, da dubbi
onicòfisi, sf. medie. ipercheratosi che si sviluppa al di sotto delle unghie
cibano di sostanze vegetali e di animali che catturano mediante robusti getti di sostanza
mucosa con la quale invischiano la preda che viene ingerita con l'ausilio di
ultima classe del tipo dei vermi che contiene forme dal corpo breve raccolto
; cfr. gr. tougapopoc 'che porta unghie '. onicoftorìa,
onicògeno, agg. istol. che produce la sostanza propria dell'unghia.
dell'unghia. -sostanza onicogena: quella che, nella matrice dell'unghia, costituisce
invar. medie. ipertrofia delle unghie che appaiono ispessite, allungate e, nelle
< 'unghia ', col suff. che indica i tumori. onicomadèsi, sf
di cera sulle unghie di una persona che, successivamente, le rivolgeva al sole
sole; consisteva nell'interpretazione delle immagini che si riteneva di scorgervi. tramater
allora gli astanti immaginavansi di scorgere figure che spiegavano le loro volontà: usavano a
. 2. forma di chiromanzia che consiste nell'in- dovinare, mediante l'
. v.]: 'onicomanzia': nome che dànno i moderni chiromanti a quella parte
chiromanti a quella parte dell'arte loro che consiste nello indovinare l'indole e la fortuna
unghie, prodotta da funghi parassiti, che ne provocano l'ispessimento o l'
2. veter. infezione micotica che colpisce le unghie di alcuni animali e
., lo zoccolo degli equini, che risulta solcato da una cavità la quale
invar. medie. alterazione delle unghie che appaiono striate in senso longitudinale, fragili
< 'unghia ', col suff. che indica affezioni. onicotèuta, sm.
lauro, 2-90: vogliono alcuni che onica overo oniculo sia una cosa medesima
oniculo sia una cosa medesima: il che mi par cosa verisimile, overo che
che mi par cosa verisimile, overo che sia una specie di quella: ma il
delle licoperdiacee, stabilito da persoon, che comprende piccoli funghi che nascono sulle ossa
da persoon, che comprende piccoli funghi che nascono sulle ossa de'cadaveri degli animali
sacchetti, v-266: onigrosso è pietra che chi la porta lagrimeria sanza averne cagione
comprare qualsiasi cosa senza preoccuparsi delle conseguenze che ne derivano. = voce dotta,
(plur. m. -ci). che è affetto da oniomania. - anche
: meglio voglio [io orlando] morire che fra pagani rimanga [la spada]
. storia troiana, xliii-495: veggiamo che [i nemici] ci hanno cacciato
temperanza] hae, elli si guarda che non sia corrotto per queste tre cose
non sia corrotto per queste tre cose che 'l mondo oniscono, cioè disiderio di carne
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce,
. -ci). che è proprio, che si riferisce, che è tipico del
è proprio, che si riferisce, che è tipico del sogno o dei sogni;
tipico del sogno o dei sogni; che ha caratteristiche analoghe a quelle del sogno
sua memoria potrà dirgli molto di più che un esposto, il quale, anche
reificazione, -disse. - ecco quel che freud non poteva sapere. 2
. 2. per estens. che induce a sognare o, anche,
induce a sognare o, anche, che evoca immagini irreali. savinio, 12-246
-privo di ogni legame con la realtà; che prescinde completamente dalla realtà empirica ed
realtà empirica ed è libero dai condizionamenti che le sono propri. sinisgalli,
. sinisgalli, 6-260: io credo che il lavoro d'incisione sul legno o
.. dal caos, dove non sono che mere possibilità o ombre di comunicazione meccanica
; può essere causata da malattie infettive che colpiscono il sistema nervoso centrale, da
per mezzo della somministrazione di allucinogeni che modificano la memoria e favoriscono il ricordo
.. compose in quattro libri, che ancora si conservano, le onirocriti- che
che ancora si conservano, le onirocriti- che, cioè le sposizioni de'sogni. savinio
... secondo un fenomeno frequente che da sé solo costituisce uno dei casi
m. -ci). letter. che è proprio, che riguarda l'onirocri-
. letter. che è proprio, che riguarda l'onirocri- tica.
in questo tempo... par quasi che ritorni la dabbenaggine degli antichi oscuri secoli
f. frugoni, v-469: ora sì che non devo più far ricorso alli onirocrotici
, perché in effetto cantai più desto che dormendo nell'orecchio dell'asino. idem
onirocrito, agg. disus. che pratica l'onirocri- tica. - anche
come segno del profondo disturbo della coscienza che l'invasione di esse provoca nella struttura
'. òniromante, sm. persona che pratica l'oniro- manzia. =
(plur. m. -ci). che è proprio, che si riferisce all'
-ci). che è proprio, che si riferisce all'oniromanzia. oniromanzia
. incubazione, n. 5), che presso numerose popolazioni antiche o primitive (
l: 'oniromanzia ': lo stesso che 'onirocrizia '. papini, ii-387
. baldelli, 3-165: quelli che usavano d'interpretare i sogni, che
che usavano d'interpretare i sogni, che oniropoli sono stati da'poeti chiamati, non
.]: 'oniroscopia ': lo stesso che onirocrizia. = voce dotta (registr
in par- tic., di quelli che si riferiscono a eventi realmente accaduti.
deriv. da onissi, col suff. che indica infiammazione. onitaménte,
1-187: sì son dell'altre erbe straniere che non per la radice sola né per
si tennero per oniti di ciò che talamone non aveva il palladio.
: onisse è la nona margherita, / che in arabia e in india si cria
india si cria; / per la vertù che 'n lei è stabilita / finanzi e
, v-263: onix è una pietra che si truova in arabia e in india e
arabia e di media... dicono che aumenta la saliva a'fanciulli.
). indica ognuno degli elementi omogenei che costituiscono la totalità di persone, di
di persone, di cose, di fatti che si intende designare (e precede sempre
3-11 (15): già eran quasi che atterzate l'ore / del tempo che
che atterzate l'ore / del tempo che onne stella n'è lucente, / quando
tanto terso / el viso crudo, che me tiene a tedio! galateo, 150
, 220: per euclide se prova che omni superficie paralella che il diametro sega produci
euclide se prova che omni superficie paralella che il diametro sega produci paralello simile.
indicare la durata del periodo di tempo che intercorre fra il verificarsi di azioni o
dì un castrato / toge, po'che tosorato. mantuano dannato, lxxxviii-n-747:
gran maruffo / apollo col suo coro che me serva / e che onni giorno
col suo coro che me serva / e che onni giorno a me più se conserva
giorno a me più se conserva / che 'l veltro al mastro suo, quando
ode il chiuffo. leonardo, 2-164: che diranno questi che 'l rombo della campana
leonardo, 2-164: che diranno questi che 'l rombo della campana, fatto col contatto
xvii-319-19: d'amor poi la vertude / che donna onni vallienza / enforzirà
anche seguito da un altro pronome indefinito che può essere attratto dal complemento indiretto a
della bagliva di galatina, 245: item che omne uno possa candire li terreni sui
costante animo come prossima in onne loco e che debia ad onne ora venire, questa
suo marito, gli domandò de gracia che per tal modo con sua vertù se
tal modo con sua vertù se adoperasse che al marito tal fantasia del capo traesse in
miro con quel caldo amore, / che in onni parte è la mia scorta
iacopone, 7-39: sospìcase la miseria che 'l saccia onnechivigli; / si vede
[idem, 1-34-39: suspìcase la misera che 'l saccia onnechivelli; / se vede
tutto. iacopone, 1-47-48: po'che deo à lo meo 'velie ',
, 43-296: sirà adatto / ad onnia che eo voglio commannare. idem, 71-41
onnicosciente amore va, che sia annegata. giov. cavalcanti, 290
: ma- riotto, nulla di questo che tu di'reputo da te, ma omnia
riconosciuta come propria di molte divinità, che consiste nella capacità di sentire direttamente gli
di orecchie e ad attribuire epiteti esornativi che richiamano questo concetto).
. m. -i). letter. che porta alla rovina, alla distruzione,
papini, vi-377: quando pareva che satana... facesse l'estremo
onnicida e alla distruzione di tutto ciò che regge e irraggia la vita.
in modo esauriente a ciascuna delle parti che costituiscono una totalità o le competono per
stipendio -di tutti quei rigagnoli di introiti che rimanevano prima tra i più gelosi segreti
onnicomprensivo, agg. neol. che raccoglie, che riunisce tutti gli elementi
agg. neol. che raccoglie, che riunisce tutti gli elementi che competono a
raccoglie, che riunisce tutti gli elementi che competono a un insieme. -in partic
un insieme. -in partic.: che si riferisce a tutti gli aspetti di
v.]: 'onnicomprensivo ': che comprende tutto. g. andreotti [
: erano invece molti i giovani cattolici che leggevano maritain e che riprendevano, su
i giovani cattolici che leggevano maritain e che riprendevano, su un altro versante,
disse di sua invenzione, altri dicono che la mettesse bensì in opera, un omnicordo
onnicosciènte, agg. letter. che ha una consapevolezza soggettiva assoluta sia del
mantenendo dall'epica l'io epico dimostrante che però trasforma in io onnicosciente identificato con
. m. -ci). neol. che è proprio, che si riferisce,
. neol. che è proprio, che si riferisce, che riguarda l'onni-
è proprio, che si riferisce, che riguarda l'onni- crazia.
direzionale), agg. neol. che si dirige, che si propaga,
agg. neol. che si dirige, che si propaga, che è orientato in
si dirige, che si propaga, che è orientato in tutte le direzioni (e
v.]: 'onniderezionale ': che si rivolge a tutte le direzioni.
velocità. 2. fis. che riguarda tutte le direzioni. -intensità onnidirezionale
corpuscolare, numero totale di parti- celle che attraversano l'unità di superficie nell'unità
. onnidistruttivo, agg. neol. che è volto alla distruzione completa del genere
e del mondo in cui viviamo; che ha tali effetti. giovanni maria
. onnifacènte, agg. letter. che mette mano a molteplici e disparati affari
attività per trarne vantaggio o utile; che non si arresta di fronte a nulla
tommaseo, 18-i-781: di podestà non era che il salario di quindicimila dugentoquaranta fiorini d'
onnifattivo, agg. filos. che ha la capacità di porre in essere
onnifecóndo, agg. letter. che feconda tutto; che produce, che
. letter. che feconda tutto; che produce, che genera in gran copia.
che feconda tutto; che produce, che genera in gran copia. l
(omnìfero), agg. disus. che produce tutte le cose.
. bergantini, 1-257: sol che onnifera madre il voglia, piccola /
m. -ci). letter. che crea, che genera tutte le cose (
). letter. che crea, che genera tutte le cose (dio, una
udir, quando a la voce / onnifica che già su i misti abissi / gli
. carducci, ii-4-35: ti avverto che io in poesia cerco anzi tutto la forma
. omnifórme), agg. letter. che ha o può assumere tutte le forme
assumere tutte le forme della realtà; che si presenta sotto tutte le forme del molteplice
uno essere il vero ed ente, che secondo innumerabili circostanze e individui appare,
natura è la radice. 2. che si manifesta in tutti i modi immaginabili
onnìgeno, agg. letter. che è atto a compiere qualsiasi tipo di
a compiere qualsiasi tipo di studio; che è in grado di occuparsi con abilità
punto un buon traduttore, siccome quello che saprà instituire un più esteso sistema di
[rappresentava] la sapienza on- nigena che, circuendo le questioni da tutti i lati
. onnigodènte, agg. letter. che gode di tutto e in modo sfrenato
di tutto e in modo sfrenato; che trae piacere e soddisfazione da tutto.
(omnilaterale), agg. letter. che riguarda tutti gli aspetti della realtà;
riguarda tutti gli aspetti della realtà; che ne tiene conto, anche indipendentemente da
di cotesto estetismo si unisce il pensiero che la poesia greco-romana sia da interpretare coi
errore dello storicismo, perché si dimentica che quei concetti e sentimenti, e tutta la
idem, iii-25-169: tra i motivi che hanno favorito l'uso di questo secondo
quello 'satirico ', la comicità che sia umanità, e perciò non unilaterale
in pari tempo, meno e più che semplicemente comica. = voce dotta,
di quegl'individui portentosi... che passano rapidamente nel mondo sbalordendo colla precocità
(omnìmodo), agg. disus. che non è limitato in alcun modo;
non è limitato in alcun modo; che ha effetto, che si applica in
in alcun modo; che ha effetto, che si applica in tutti i casi;
, 2-2-441: pretendendo la sede apostolica che molti vescovi e chiese particolari del regno
, senza riconoscere per superiore altro principe che la sede apostolica. m. zane
si sa vedere altra facilità di conclusione che l'omnimoda autorità del cattolico. sarpi,
de luca, 1-15-1-68: per quello che appartiene alla prima parte dell'incompetenza,
così nell'atto come nella potenza e che li giuristi dicono totale overamente onnimoda,
. onnimondiale, agg. letter. che è proprio, che si riferisce,
. letter. che è proprio, che si riferisce, che riguarda la totalità del
è proprio, che si riferisce, che riguarda la totalità del mondo,
notabili cittadini, tutti del quartieri, che, la prima volta che si ragunarono,
quartieri, che, la prima volta che si ragunarono, feciono questa conclusione:
si ragunarono, feciono questa conclusione: che si facessi per allora uno proveditore e
si facessi per allora uno proveditore e che con lui insieme si pensassi poi dell'ordine
galileo, 4-3-93: guardate quanto bisognerà che il mezzo sia fluido e privo omninamente di
di santa maria, ii-137: dissero che ogn'altro rimedio era onninamente inutile. magalotti
cardinal bellarmino e 'l cardinale di richelieu, che la chiesa romana proibisca onninamente le traduzioni
: anche al grisellini... parve che esso codice in luogo di camminare omninamente
segneri, 5-186: nostro signore vuole che onninamente io vada subito a roma.
è egli vero, signor bonario, che avete risoluto onninamente che la signora non
signor bonario, che avete risoluto onninamente che la signora non vada a livorno? l
, i-134: impedir non potè che indi a poco non si sposassero,
, iii-548: tra i molti partiti che mi si offrono, ho quello di un
un giovane signore veneziano... che mi vuole onninamente con sé per aiutarlo
). moniglia, 1-i-5: tuttociò che de'miei bassi studi di poesia e
altronde ricava senza merito sua gran fortuna che dall'altissima protezione ed intero dominio che
che dall'altissima protezione ed intero dominio che ne tiene v. a. s.
la fortuna t'èe crudelmente adirata, che deggi essere onninamente abbattuta? fasciculo
lunare: aspetto onninamente simile a quello che fanno in terra le valli incoronate da'monti
più importanti segreti per via della donna che lo accompagna nella quieta solitudine del letto
brevissimo onde distruggere l'errore di coloro che ascrivono onninamente ai climi ed alle situazioni
. onninfettante, agg. letter. che infetta, che contamina, che corrompe
, agg. letter. che infetta, che contamina, che corrompe ogni cosa.
. che infetta, che contamina, che corrompe ogni cosa. -anche sostant.
dell'implacabile nemico non sterminabile di colui che è. = voce dotta,
. burchiello, lxxxviii-n-452: nototi che t'ammanni / per la festa de'
figlio incise o cosa più execrabile / determini che ommino io sia expugnabile / a li
unitamente di voler omnino far tale provvisione che l'imperio non rovinasse. transazione fra
e consente il predetto illustrissimo signor duca che omnino il fiume reno abbi e debba
facesse l'alveo nuovo, seu rotta, che fece l'anno passato.
zoppa da un piede notabilmente, ancora che si aiuti con zoccoli, brunetta e
la età sua astutissima, di sorte che quello che si mette in animo, o
sua astutissima, di sorte che quello che si mette in animo, o con
onninumerale, sm. filos. ciò che è proprio di ogni numero in quanto
tolta dal pitagorismo. l'onninumerale, ciò che ha ogni numero è sopra il numero
. onnìparo, agg. letter. che genera tutte le cose (con partic
di parére 'partorire, generare ', che traduce il lat. omniparens (v
onnipenetrante, agg. letter. che si insinua ovunque; che penetra o
letter. che si insinua ovunque; che penetra o giunge in ogni coscienza.
. onnipossènte, agg. letter. che può tutto, che non ha
agg. letter. che può tutto, che non ha limiti nell'esercizio della
sugli altri enti e nel compiere tutto ciò che è intrinsecamente possibile (ed è attributo
, / vero figlio di dio, che impresso porti / l'onnipossente tuo
sacro nume di pindo, / tu che l'anime accendi / di canora armonia,
accendi / di canora armonia, tu che rischiari / de'mortali la mente, /
sapiente maestro al suo nobilissimo scolare, che dalle mani dell'onnipossente giove, da cui
intronizzò nel di là una volontà onnipossente che essendo essa la origine delle esistenze individue
siam giammai... men derelitti che quando siamo portati fra le braccia dell
2. con uso iperb.: che esercita un potere illimitato, che ha
: che esercita un potere illimitato, che ha un'autorità grandissima o i mezzi
genio onnipossente! 3. che ha un potere irresistibile, che non può
3. che ha un potere irresistibile, che non può essere contrastato; atto a
/ onde scampar da'lacci immantinente, / che prevalse il potere onnipossente / del riverito
, 13-13: io questo ciel, che sì benigno / appare in vista, a
/ e l'antica natura onnipossente / che mi fece all'ananno. d'annunzio
agg. (superi, onnipotentissimo). che può fare tutto quanto è intrinsecamente possibile
e non implica contraddizione nei termini; che ha potenza infinita e perfetta in quanto
e de la terra, de le cose che si veggiono e di quelle che non
cose che si veggiono e di quelle che non si veggiono. pulci, 14-25:
di dio] onnipotentissima volontà dice platone che non possono perire le cose nate né
narra l'infinita / tua virtù, che onnipotente / dal niente / tutto trasse
iddio, e ne è egli solo: che colla sua onnipotente virtù adopera e maneggia
anaxagora ed empedocle,... considerando che la omni- potente ed omniparente divinità empie
tutto, non trovavano cosa tanto minima che non volessero che sotto quella fusse occolta
trovavano cosa tanto minima che non volessero che sotto quella fusse occolta secondo tutte le
. beicari, 3-3-165: non ti pare che sia grande mattezza di discacciare la somma
di quel regno e della sicurezza sua, che è posato sopra l'immobilità di dio
creato; la quale non è altro che il disordine sottentrato all 'ordine, la
2. con uso iperb.: che può raggiungere ogni suo intento; che
che può raggiungere ogni suo intento; che comanda su tutto secondo il proprio arbitrio
su tutto secondo il proprio arbitrio; che è molto influente, che esercita un
proprio arbitrio; che è molto influente, che esercita un forte ascendente su un gruppo
. i. frugoni, i-5-332: vuol che il papa onnipotente / per me sol
potete ottenere costì da altri tutto ciò che volete. mazzini, 49-246: mi dicono
volete. mazzini, 49-246: mi dicono che siete onnipotente coll'ambasciata turca e che
che siete onnipotente coll'ambasciata turca e che avete fatto ottenere a non so chi
, bisogna... far di quelle che chiamano appropriazioni indebite, e insieme fare
e dea del luogo) con occhi che vorrebbero essere maliziosi, e sono tra
santo antonio, che sono onnipotenti nel favellare, audaci e
romani... è andato tanto crescendo che si è fatto quasi onnipotente tra tutti
arbitro onnipotente della guerra italiana. che gode piena indipendenza e sovranità.
propri destini. 3. che ha un valore o una potenza eccezionale,
un valore o una potenza eccezionale, che serve perfettamente a ottenere un risultato o
eloquenza sua. varano, iii-492: colui che tutto può ravviva / più fecondo lo
per salvarsi era venuto carico di raccomandazioni che si credevano onnipotenti. foscolo, ix-1-355
: libiam ne ^ dolci fremiti / che suscita l'amore, / poiché quell'occhio
, / ch'è sì brava / che coi denti onnipotenti / quanto più rompe e
-che non può essere represso, che domina incontrastato nell'animo; incoercibile,
, vi son da vincere le dissenzioni che heckman suscita continuamente tra'nostri. nievo
quell'altra parte necessaria di se stesso che viveva in clara. fogazzaro, 5-460:
ecc.]. -scherz. che ha proporzioni smisurate; enorme.
. caro, i-192: veggo bene che non potete più capir nella mostra.
. agostino volgar., 1-5-260: però che colui che previdente ed onnipotentemente distribuisce le
volgar., 1-5-260: però che colui che previdente ed onnipotentemente distribuisce le sue cose
universale ampiezza del tutto un intendimento supremo che onnipotentemente l'abbia insieme raccolta. magalotti
raccolta. magalotti, 23-412: tutto quel che succede... onnipotentemente influito dalla
di tutte le criature, cioè a dire che iddio hae virtù d'operare, siccome
è da essere annoverata tra le cose che si desiderano -riferirsi a bene, sì come
omnipotènzia di dio per l'ordine mirabile che ha fatto delle cose del mondo per excitare
potenza d'un imperatore è maggiore assai che quella d'una persona privata; ma e
ora ti vedo, astro d'argento / che sorgi sull'età nera, e salendo
3-351: non meno per non volere che per non possere la omnipotènza vien biasimata
1-i-385: l'onnipotenza eterna / talor par che dispregi / le ricche pompe e i
le ricche pompe e i fregi / di che sì vaga è la terrena cura.
palesa. scola, xl-449: quelli che analizzano pensano così perché esaminano le loro
dominio pieno, assoluto e non limitato che si esercita su altre persone. -anche
contro di me, vilissimo verme, che pur troppo, rispetto alla debolezza mia
ed il suo capo non si scordano che non abbiamo voluto conoscere la sua onnipotenza
onnipotenza, il qual mancamento è il supremo che possi esser commesso contro loro. loredano
. monti, ii-13: il capitolo, che vi mando, è tale che può
, che vi mando, è tale che può rovinarmi, se la verità non viene
viene protetta, né altri può proteggerla che l'onnipotenza di bonaparte. balbo,
di bonaparte. balbo, 5-195: che ne risulti quella che voi chiamate pratica
balbo, 5-195: che ne risulti quella che voi chiamate pratica teoria dell'onnipotenza parlamentare
egli pensò, per il sentimento d'onnipotenza che il sognatore sente, ch'egli avrebbe
della fé rammenta, / e cristo che salvo simone e piero / e li
non dappertutto è praticato il suffragio universale che si risolve le troppe volte nella onnipotenza
luce scese a illuminargli la coscienza, che gli facesse intravedere la dignità della umana
sterminata. agostini, 22: or che cosa mi potrebbe dare il mondo con
con l'onnipotenza di tutt'i suoi piaceri che scemar mi potesse pur in minima parte
e di talune nevrosi e psicosi, che attribuisce al pensiero la facoltà di agire
onnipresènte, agg. teol. che è presente in modo attuale in tutte
s mascheroni, 8-268: tu, che non cessi di chiamar giurando / tuo
pensieri. 2. figur. che interviene in tutte le circostanze e situazioni
o anche pesare la propria presenza; che si fa trovare presente e attivo nei
e attivo nei luoghi più disparati, che esercita un'attività frenetica. faldella
1-54: nelle due ore di servizio che gii rimanevano fu onnipresente, impetuoso,
spia del podestà. 3. che domina una vasta estensione. d'annunzio
gli uomini o in ogni tempo, che ha carattere universale o generale. saba
saba, 338: con lui nata, che vale / ch'egli da sé ti
b. croce, ii-14-255: osservano essi che la storia letteraria non è propriamente storia
, xi-289: questo formalismo onnipresente che stritola, che foggia, che separa,
questo formalismo onnipresente che stritola, che foggia, che separa, che fissa ciascuno
che stritola, che foggia, che separa, che fissa ciascuno al
stritola, che foggia, che separa, che fissa ciascuno al suo posto,
fissa ciascuno al suo posto, che mette nella società e nella natura un'ar
10-ii-173: forma [lo spazio] nullapiù che un segno e un'immagine del gran
e un'immagine del gran contenente divino o che tu il chiami divina immensità ed onnipresenza
ciascun creatore tende inconsciamente a tornare e che più lo scalda con la sua onnipresenza
onnirappresentativo, agg. filos. che si riferisce, che è proprio di
. filos. che si riferisce, che è proprio di una rappresentazione totale della
onnireggènte, agg. letter. che governa e vivifica tutte le cose con
. onnisalvante, agg. letter. che ha il potere di salvare tutti gli
agg. ant. e letter. che conosce perfettamente tutto, che possiede una
letter. che conosce perfettamente tutto, che possiede una sapienza infinita (ed è
. 2. per estens. che ha o pretende di avere conoscenze vastissime
: io [galileo] fui de'primi che ispirarono agli uomini la perniciosa persuasione d'
di poter strappare a dio gli attributi che più lo fanno invidioso: fonnisapienza e
omnisc lènte), agg. teol. che ha la scienza perfetta di tutte le
ogni nostra azione ch'egli è colui che scruta i cuori degli uomini.
onnisciente. 2. figur. che ha o ritiene di avere una conoscenza
ritiene di avere una conoscenza vastissima, che sa tutto, che è informato su
conoscenza vastissima, che sa tutto, che è informato su qualsiasi argomento (e
detti 'superiori ', specie quelli che si atteggiano da onniscienti e da impeccabili,
o poco meno, non c'è terreno che non calchi. moravia, 19-124:
: riposando il giuramento su la credenza che abbiam comune alla esistenza ed onniscienza di
onniveggenze: la mia, tutta umana, che si risolveva in stupefazione, in comprensione
in impotenza; e la onniveggenza divina che, al contrario, originava a sua
dei lumi rendono forte il repubblicano più che l'onniscienza e il sublime de'medesimi
del ridicolo. papini, x-1-514: ora che tutto il mirabile edifìcio dell'universo è
(omnìscio), agg. letter. che possiede una scienza infinita, che sa
. che possiede una scienza infinita, che sa tutto, che ha una conoscenza
una scienza infinita, che sa tutto, che ha una conoscenza vastissima o una cultura
. imbriani, 2-176: questi signori, che come ognun sa, sono onnisci,
romana attenersi a'documenti, alle narrazioni che possediamo. -sostant. viviani
, 3-i-45: subito mi cadde in animo che... gran materia si porgerebbe
anche per tale..., che fine... forse eli macchinargli la
eli macchinargli la proibizione dell'altre opere che troppo grand'uggia fanno all'alta loro presunzione
dianzi mi rammentò le troppe giovanili cose che ne ha stampate il reina, ch'
leggitori dell'omniscio dizionario non possono negare che il dizionario del bayle non tenda a
. onniscoprènte, agg. letter. che rende visibili tutti gli oggetti.
onnisoffrènte, agg. letter. che prova ogni immaginabile sofferenza.
dalla azione e dai personaggi e che si suppone ne sappia onnispazialménte e
cetto di una coscienza universale che tutto veda e tutto sappia e
onnispècie, agg. invar. letter. che appar tiene, che può
. che appar tiene, che può essere ascritto a tutte le specie
cie ', vale a dire che può appartenere a tutte le specie e
onnispiegatóre, agg. letter. che serve a spie gare tutto
fuori dalla azione e dai personaggi e che si suppone ne sappia onnispazialménte e onnitemporalmente
. ónnivedènte, agg. letter. che vede tutto, che ha la vista
agg. letter. che vede tutto, che ha la vista potentissima.
salvini, 24-323: delio rege, / che tieni onni-vedente occhio di luce.
da vedente (v.), che traduce in salvini il gr. v:
. onniveggènte, agg. teol. che vede tutto ciò che avviene nel mondo
. teol. che vede tutto ciò che avviene nel mondo, con particolare attenzione
vostra tanto lodar sento / da quei che dell'orar sanno il decoro. tasso,
perfetto ambasciatore andremo considerando in quella guisa che del perfetto oratore marco tullio la considera
appresso tanta forza e efficacia nell'orare che gli avversari con invidioso nome lo chiamavano
diedero in possessione di tanto buona voglia che più facilmente orava in greco che non
voglia che più facilmente orava in greco che non scrivea in latino. castellini,
castellini, 42: ascoltate in orare che suono è questo. 3.
niuno sia quivi, se non colui che ora e colui ch'è orato. bibbia
dante, inf., 19-114: che altro è da voi a l'idolatre,
supplicavano e oravano divotamente gli eccelsi signori che fussono contenti volere rimuovere e licenziare dal
, 32-147: orando grazia, conven che s'impetri / grazia da quella che
che s'impetri / grazia da quella che puote aiutarti. tommaseo, 5-10: voi
puote aiutarti. tommaseo, 5-10: voi che in lei [in italia] nasceste
pascoli, n: in questa notte che non mai declina, / orate requie
era tenuto, o in alcuna cosa che fosse da orare o nel senato o appo
, per sé lavora: per indicare che le preghiere a benefìcio di altri hanno
, impara a navigare: per significare che i pericoli della navigazione rendono più fervente
: di qui nacque quel proverbio volgare che dice: se voi sapere orare, impara
non osa rag- guardare sanza temenza, che non è il dimestico e acco
stumato cogli uomini, che per lo travaglio, ch'egli ha
oro '. oràrio1, agg. che si riferisce, che è proprio dell'
oràrio1, agg. che si riferisce, che è proprio dell'ora in quanto unità
quanto unità di misura del tempo; che riguarda la ripartizione del tempo in ore,
la ripartizione del tempo in ore, che si misura in ore; che avviene di
, che si misura in ore; che avviene di ora in ora.
breve. romoli, 206: acciò che la digestione nello stomaco possa farsi con
salutari, come le 'orarie ', che in poche ore si consumano affatto.
1-153: a marcovaldo parve... che dalla vita ci si potesse ancora aspettare
-riga oraria: ciascuna delle linee che in un orologio solare o meridiana indicano
. -tabella, tavola oraria: che porta l'indicazione delle ore prefissate al
di un'ora. -per estens. che adegua il proprio comportamento alla situazione che
che adegua il proprio comportamento alla situazione che si presenta di ora in ora.
v-265: ne'mali delle febbri, più che in verun altro male, i medici
debbe mutar vela, secondo i venti che tirano. 2. che segna
venti che tirano. 2. che segna il trascorrere del tempo. giuseppe
degli aromatari, 292: io non so che da'latini il sole fosse chiamato orario
-centrale oraria', impianto di alta precisione che regola gli orologi distribuiti in grandi complessi
o industriali. -segnale orario: suono che indica con esattezza un'ora determinata (
pratolini, 10-93: la sirena di mezzogiorno che per il resto della gente è un
sapere gli angoli orari, gli archi orizontali che gli arabi chiamano azimuth, gli archi
), circonferenza oraria', cerchio, che rappresenta il moto di un astro,
quale ordinariamente vien diviso in 24 parti che contengono le 24 ore del giorno. manfredi
di declinazione del fenomeno, onde è chiaro che se questi due orari taglieranno l'equatore
carattere pubblico o collettivo; norma particolareggiata che regola le attività giornaliere di una collettività
432: le delizie del letto non consentirono che si anticipasse più d'un quarto d'
imparato l'orario delle visite, sì che qualche volta bisognava rimandarla indietro e qualche
-nei trasporti pubblici, successione delle ore che regolano la partenza, le tappe di percorso
subito l'orario della diligenza: a che ora parte da pistoia la mattina. borgese
, di scorta o di stazione, che contiene anche dati sulle caratteristiche della linea
ii-7-267: studia tu su l'orario, che a me manca il modo e la
3-268: uno di quegli orari-grafici internazionali che usano i ferrovieri. bonsanti, 4-43
bonsanti, 4-43: controllato l'orario che aveva di fronte...,
sciopero dei metallurgici di milano? bisogna che, o nell'orario e nella costituzione
sé si versa il fiume / mar procelloso che si franga a scoglio. valeri,
. del papa, 6-iì-39: mi parrebbe che il principale anzi l'unico scopo della
poi traguardare con l'occhio talmente posto che la corda e piombo pendulo dall'estremo
cavalca, 20-190: perch 10 vidi che tu avevi volontà pure di tenergli [
i denari], dissi quasi ad orgoglio che gli tenessi; ma se tu vuoi
verità ch'io ti risponda, dicoti che non è lecito al monaco di tenere pecunia
è lecito al monaco di tenere pecunia più che necessario sia. -dire d'
/ meo cor leggiadro de la gio'che prese, / che 'n grande orgoglio sovente
de la gio'che prese, / che 'n grande orgoglio sovente salìo, / fora
quell'ora più bella roba in dosso che gli altri. -acquistare eccessiva intensità
stato citato per un messo della republica che dovesse comparir in firenze, fece orgogliosamente
di un impiegatuccio la generalessa orgogliosamente risponde che né presto né tardi quel matrimonio si
non è veruna virtude se non quella che se ne va avanti orgogliosamente intra l'una
segneri, iii-1-150: que'mali specialmente che tornano in gastigo ancora de'padri,
mise la parte peggiore di sé, che era una irrequieta orgogliosita, irrefrenabile perché
agg. (superi, orgogliosissimo). che ha carattere altero, superbo, sprezzante
carattere altero, superbo, sprezzante; che si comporta in modo arrogante, offensivo
comporta in modo arrogante, offensivo; che ha troppo alta considerazione della propria persona
pisa di gran ca- noscenza, / che teme 'ntenza -d'orgogliosa genti. ugieri
mondo persona orgogliosa; / bontà non è che sua memoria fregi. marsilio da padova
volgar., i-xvi-i: sovente aviene che coloro che. ssono di novello elletti sono
, i-xvi-i: sovente aviene che coloro che. ssono di novello elletti sono or-
cioè colui el quale s'attribuisce tanto che non patisce che alcuno o se gli opponga
quale s'attribuisce tanto che non patisce che alcuno o se gli opponga o contradica
, / sciolta dal corpo più freddo che giaccio, / bestemmiando fuggì palma sdegnosa
/ bestemmiando fuggì palma sdegnosa * / che fu sì altiera al mondo e sì
foscolo, iv- 346: coloro che non furono mai sventurati non sono degni
d'amare, / e 'l suo costume che sia conoscente. bencivenni, 4-6:
. lo psicologo come lui altro non è che un orgoglioso, un assente, il
, ribelle. cesarotti, 1-xxxii-87: che tu per esso non trarrai fra i
, i-701: sembrava... che fosse nata in tutti una certa simpatia per
(con partic. riferimento alla donna che non vuole corrispondere all'amore).
. guittone, 4-2: deo, che non posso or disamar sì forte, /
mostrato e cru- dero, / poi che 'n bailìa avesti lo mio core. dante
fatta e per me dura, / po'che d'ancider me, lasso, ti
m'attenda, poscia de'sospiri, / che diventi pietosa, / con preghi l'
con preghi l'orgogliosa, / conoscendo che m'uccide a gran torto. lemmo di
/ se'mostrato e crudero, / poi che 'n bailia avesti lo mio core.
anima sì ritrosa. 3. che si gloria, che si vanta, che
3. che si gloria, che si vanta, che è fiero.
che si gloria, che si vanta, che è fiero. delfico, ii-47:
egoista per trovar traccia di un servilismo che in francia faceva del più sozzo dei mestieri
lui. cassola, 2-173: si vedeva che, malgrado tutto, l'uomo era
l'uomo era orgoglioso della dura vita che conduceva. 4. ant.
stava pirro orgoglioso. 5. che mostra, che denota orgoglio, superbia,
. 5. che mostra, che denota orgoglio, superbia, alterigia;
denota orgoglio, superbia, alterigia; che ne deriva, che ne è causato
, alterigia; che ne deriva, che ne è causato (un'espressione,
folle ed orgogliosa, / pensando ciò che chiedere ha'voluto. ariosto, 33-71
/... à lo stuol che combattea, già timoroso, / è divenuto
a petto dei bisogni del cuore, che sono mai le orgogliose voluttà della mente
me senza fallo alcuno oggimai delle percosse che la fortuna ci dà non cale più che
che la fortuna ci dà non cale più che soglia calere agli scogli di quelle degli
agli scogli di quelle degli orgogliosi mari, che nelle loro dure fronti ricevendo le minaccianti
lamentevoli ritornare. tansillo, xxx-10-252: che dirò, quando.,,. /
. /... l'onda, che dal vento non sopporta / esser vinta
orgoglioso, sì torbido e sì inquieto che, quando non si avesse l'esperienza
orgoglioso italiano della passione, è parola che sa di peccato solo a pronunciarla.
il più delle volte simili alle piante che, allevate nelle morbidezze de'terreni,
] per la maschiezza e sì orgogliosi che appena prendono se non ne viene loro
si vuole a questo porre cura, che sieno orgogliosi e mansueti e che temano
, che sieno orgogliosi e mansueti e che temano l'ammunimento della boce. soderini,
iv-267: sia... il gallo che s'ha a eleggere perfin da piccolo
della legge,... imperò che e scritto: maledetto sarà ogni uomo che
che e scritto: maledetto sarà ogni uomo che penderà nel legno. venuti, lxxxviii-11-699
: tirano su il condannato col laccio, che non lo stringe più di quello porta
, e poi lo lasciano pendere insino che muoia. casalicchio, 434: oh
. lemene, ii-258: signor, che morto pendi / su questo duro legno
, i-22-42: spesso avviene... che, mentre agguati / altrui tende ed
il capo di sotto, / quel che pende dal nero ceffo è bruto.
state, / e da la forma per che 'l nome penda. cavalca, 20-195
e però merita e riceve maggiore gloria che gli altri. petrarca, iii-1-53: altri
altri. petrarca, iii-1-53: altri so che n'avrà più di me doglia,
quistione pende più d'albitrio della femmina che da speziale comandamento d'amore. pontano
così collegate insieme quanto alle misure loro che le non si possono dividere, e la
l'altra per tale modo ch'io giudico che sia meglio cominciarsi a'giganti, come
da questa viva fede per la salute che abbiamo per la sua morte [di
al vivo penetrare, poiché forza è che ogni nostra notizia di qualche occasione dal senso
: la medicina ci sforza, non che persuade, d'osservare li giorni critici,
quando si pensa e vivamente si sente che il loro [dei prìncipi] giovare o
carducci, iii-9-55: preferite eran le dame che più avean nome di virtù di grazia
dama pendeva per gran parte dalle lodi che avea ricevuto dai trovatori e dalla celebrità dei
dai trovatori e dalla celebrità dei trovadori che queste lodi avean date. fenoglio, 1-158
tutta la vita d'un uomo, e che a tacerle non glie ne viene nessun
solo turbano, ma tanti altri ancora che da voi pendono e tanti che v'amano
altri ancora che da voi pendono e tanti che v'amano. f. vettori,
1-347: la virtù e realità sua fece che i medici seguitarono di adoperarlo senza sospetto
sì simili l'uno all'altro, che qual fosse il vero non si sapeva
assoluti da ogni condanna- gione o bando che avesseno,... e se processi
annullati. bisticci, 1-i-235: intervenne che in firenze era un cittadino d'assai autorità
della sua ribellione essere stata per una lite che di ragione pendeva nel parlamento di parigi
3-58: una di queste sventurate, che si lasciò, a quel che sembra
sventurate, che si lasciò, a quel che sembra, incautamente sedurre dalla prospettiva di
per forza in una casa infame, che non ci è lecito di nominare,
alfieri, 5-4: nella gran causa, che pende pur troppo fra il retto e
papi, 2-3-200: questo gran processo che pende al tribunale di natura fra il delitto
b. pitti, 1-176: nota che, pendente il prociesso, mes- ser
la scoperta e alla cielata parlavano e aoperavano che io fossi condannato. sannazaro, iv-355
condannato. sannazaro, iv-355: sta bene che, se con la autorità apostolica facemo
sei cento ducati, pendente lite, avanti che noi possamo produrre le prove nostre,
gli altri punti non hanno altra cura che di regger la pronunzia. -essere
flavio volgar., ii-78: mais! che io disegnerò succintamente ciascuna cosa per non
per non guastare l'ordine et acciò che la istoria non penda interrotta. caro,
: quando la causa pende di ciò che non pare che quella persona che. ssi
causa pende di ciò che non pare che quella persona che. ssi conviene muova
ciò che non pare che quella persona che. ssi conviene muova la questione,
si conviene, o non appo coloro che. ssi conviene,... quella
con- stituzione à nome translativa, però che. ll'azione bisogna d'avere translazione
, correrà l'acqua più in fondo che di sopra, e se detta bacchetta
, correrà il nume più di sopra che di sotto. vasari, i-231: il
mezzo fuor del diritto suo, secondo che da quella banda calò il fondamento.
olive], debba esser mattonata e che penda un poco. baldi, 6-20:
maniera accommodati i fusi delle ruote che la cassetta se ne stia così piana che
che la cassetta se ne stia così piana che non penda da niuna parte.
sopra di un'altra in maniera che non penda più da questa che
in maniera che non penda più da questa che da quella parte, dirassi perpendicolare
getta. monelli, 2-209: era avvenuto che il portico mas simo di
erano site, e pel troppo pendere pareva che stessino tuttavia per cadere. tensini,
, n-45: intra lupino e l'acqua che discende / del colle eletto dal beato
s'usi in tutti i luoghi concavi e che pendino. targioni tozzetti, 7-64:
pascoli, ii-464: se non era che lo 'scarco 'delle pietre faceva un
rialzo nel fondo della bolgia, e che l'argine al quale saliva era più basso
malebolge pende verso il bassissimo pozzo, sì che il tratto da salire era ivi più
crescenzi volgar., 8-6: nel cominciamento che l'uve si maturano, si fenda
maturano, si fenda il sermento dell'uva che pende, e messo il detto medicamento
stivarlo [il vascello] non è altro che assettarvi et accomodarvi tutte le robbe in
assettarvi et accomodarvi tutte le robbe in modo che il peso sia egualmente compartito e stia
compartito e stia in equilibrio: cioè che non penda più dalla prora verso la superficie
dalla prora verso la superficie del mare che dalla poppa, né più dalla poppa che
che dalla poppa, né più dalla poppa che dalla prora. -essere irregolare, non
mare, e l'aria tanto tranquilla che il volar degli uccegli non penda punto,
non penda punto, levato ogni spirito che gli porta. -ondeggiare galleggiando.
-vedi tu la canna e l'amo / che pende là ne l'onda? -
profondamente; i parenti e gli amici che lo accompagnavano non lasciarono di notare che
che lo accompagnavano non lasciarono di notare che... la sua testa pendeva dal
di venire seguito, colla sua andatura che pendeva alquanto da una parte. -assumere
a compiere un'attività intellettuale o manuale che richiede particolare attenzione o studio.
, usciva dalle mosse nari / un suon che di latrato era pur suono. /
gea / in tua mente agitata o che cacciavi / brutto pitocco de la casa
assarino, 2-ii-1: non v'ha dubbio che 'l vicinissimo pericolo onde già si vedea
oppugnazione dello spinola, e la noia, che ornai provava la corte cristianissima pe'i
, senza pendere un capello da quello che era la vigilia. 10. figur
, e armati con molti compagni guardano che alcuno non s'avvicini a'pendenti giovani
a tale offesa voglia dare; ma poi che con diliberato animo elesse che la loro
ma poi che con diliberato animo elesse che la loro vita per fuoco finisse,
loro vita per fuoco finisse, comanda che nel prato siano posati, e quivi in
muta l'almo e incerto pende / che or spera, or teme, or s'
giove. cesarotti, 1-xxi-56: quegli che, rimasti sul lido, scorgono schierarsi innanzi
xvii-15: accogliete i saluti di mustoxidi che pende tra il rimanersi e l'andarsene
e pendevo, per salvare il giornale che mi pare utile e per aiutare il nencioni
il nencioni. ma poi ho pensato che io non potevo né dovevo dirigere un
i-n: di noi altri avviene / che al principio d'amor si pende incerti /
nel dubbio; ma, ad ogni attimo che passava, si sentiva più a dentro
, 18-230: dobbiamo sapere... che l'obbedienza in cose di prosperità,
qualche giorno [il vino] secondo che tu pensi che sia di bisogno e
[il vino] secondo che tu pensi che sia di bisogno e secondo le terre
a discrezione, pendendo sempre nel meno che nel più. b. davanzati, i-26
b. davanzati, i-26: druso, che pendeva nel crudele, fece vibuleno e
se non quando son dubbi in modo che non sanno a qual parte pendere.
; e quantunque pendesse più al maninconoso che al gaio, amava fuor di modo
principalmente a seguire le sue inclinazioni, che pendevano alle cavalleresche grandezze. foscolo,
io-171: io più tosto pendo a credere che, se grandemente imperfetta non è la
contuttociò battersi in duello con altri viaggiatori che volessero accordar quest'onore a qualche altra
foscolo, viii-6: pendiamo a credere che una delle mire del machiavelli nel principe
. pascoli, i-403: so bene che la bontà (pare impossibile!)
: i temporali pendono anzi alla quiete che alle turbolenze. alfieri, iii-1-11: la
g. villani, 6-65: parea loro che pendessono in parte guelfa. storie pistoiesi
di loro pendeano più alla parte bianca che alla nera. g. di i.
o deboli o vigorosi conforme hanno veduto che la bilancia della fortuna più ad una
bilancia della fortuna più ad una parte che all'altra pendeva. -essere favorevolmente
8-1091: pendeva piuttosto verso il martinelli che le consigliava di prenderlo con le buone,
. cavalca, 20-462: io voglio che in don ridolfo la vostra cura e
sua pelle dilica- tissima, svelta, che penda più nel lungo che nel corto.
, svelta, che penda più nel lungo che nel corto. p. cattaneo,
, 4-1: debbesi... fare che tutte le fabriche, corrispondendo alla grandezza
delle città, pendino sempre più nel magnifico che nel povero. b. cavalcanti,
, 2-347: il numero... che conviene a questa forma debbe essere tale
conviene a questa forma debbe essere tale che paia che e'penda nell'armonia del
questa forma debbe essere tale che paia che e'penda nell'armonia del verso,
egli è tanto frequente nel favellare ordinario che, mescolato fra le prose, non si
il querengo con una tale energia di voce che pendeva nel concitato. algarotti, 1-vi-98
, 6-125: fu teresa di statura che pendeva in piccola, ma in ciascuna parte
.. mondo è il migliore / che si potesse impastare, / e se
/ del nostro egoismo cupido, / che pende un po'nello stupido / e molto
della filosofia primitiva, specialmente di quella che pende al misterioso. 15
. cennini, 3-58: se vuoi che penda in chiaro, l'orpimento vinca
, l'orpimento vinca; se vuoi che penda in iscuro, l'azzurro vinca
di porpora ardente, se di quella / che pende in nero che vago riluce,
di quella / che pende in nero che vago riluce, / empite il vuoto a
di questa sorte n'e ancora altrove che a carrara; e questi il più
pendono in verdiccio e son pieni di vene che servono per diverse cose e non per
quali dicesi canuta per cagione deiesterno colore che pende al canuto. spallanzani, 4-iv-
, 4-iv- 235: il sangue, che pende a un rugginoso gialliccio, si
e più dolce, pendendo in quel colore che hanno le prime foglie dei salici su
mi piace il mio pelo, / che pende, come voi sapete, in
era bruno, la bruna a barbi che, se non era proprio biondo, ci
] sì sovra la cella de martin che ogni dì parea che voresse co9é'adoso
la cella de martin che ogni dì parea che voresse co9é'adoso a quella cella.
, / e pende in guisa tal che le sue piante / d'adornarsi a lo
i-156: mirate quell'altissimo castello / che pende sull'orribile dirupo. foscolo, gr„
imbandian le cene. arici, iii-396: che dirò de'lapiti, d'issione,
/ pende precipitoso un negro sasso / che già gli schiaccia? landolfi, 2-102
fino a un gran folto d'alberi che le pendeva sopra da una scarpata.
una colonna splendiente di luce sì apparve che pendea da cielo sopra il luogo dov'egli
or pende sul letto / del mare che pare d'argento. tarchetti, 6-1-175
distinguere un'ampia colonna di fumo che si sollevava a spire nere e pesanti e
e pesanti e si riuniva alle nubi che pendevano ancora fitte ed oscure sulla città
alle molli / nubi si rende / che silenziose pendono sui colli. brancdti, 4-96
di vostro schernire / e dell'errore che 'n voi tanto pende. 5. agostino
del re forse ti pende, / che per poco ei sospese. monti, x-4-433
. monti, x-4-433: donna, che fai? la morte / sul tuo figlio
mazzini, 23-279: come una burrasca che pende senza scoppiare. nievo, 827:
ultimi anni quando m'accorgeva delle vicende che ci pendevano sopra. carducci, ii-20-236:
. tarchetti, 6-ii-74: una fanciulla, che si sapeva aver tenute tresche amorose con
cavalca, 20-484: la vera carità vuole che noi amiamo iddio con tutto il cuore
così in singolarità nulla cosa amiamo più che lui e 'l prossimo nostro come noi medesimi
'pendere ': dicesi di persona che comincia a star poco bene in salute.
vituperato! come fosti tanto fellone, che tu pendesti a coda di tuo cavallo
infilzare otto o dieci aranci forti, che sien senza scorza, pendendogli dal cocchiume
e s'i'noi provo, vo'che l'om me penda. 24
di lor mani, ond'elli converràe che rendano o che pendano, ché,
mani, ond'elli converràe che rendano o che pendano, ché, siccome dice la
. de mori, 203: iulo, che fuori stava ascoltando il tutto, veduto
[dido] dalla bocca d'enea che narra. bembo, 1-65: pendeano dalla
di gismondo l'ascoltanti donne, credendo che più oltre avesse ad andare la sua
chiabrera, 1-iii-311: la nobil turba, che ai begli atti attende, / sì
, / sì vivace diletto indi raccoglie / che da quei moti tutta immobil pende.
l'aureocolorata / tua luce ragionar sì che da'suoi / detti ne penderai tacito
gozzi, i-25-15: mi viene riferito che gli adulatori pendono dalla vostra lingua.
. carducci, ii-7-256: se tu vuoi che io venga in un luogo da te
da me, mai mai. mi pare che penda sempre dal mio respiro. fenoglio
pendevano dal cenno della civile autorità, che stava in atto di offizio mirabilmente serena.
accosciata, e i due gemelli / che da le poppe di sì fiera madre /
, 197: di pargoletta, che vezzosa pendi / da bel candido seno
dalle poppe pendendo, a quel cielo che gli dovea ripartire più solida nudritura.
cesari, 6-106: credo a quella maniera che alcuna volta il bambolo pendendo dal petto
ne sa più di me / il bambino che pende alla mammella. -pendere
dal tuo viso e secondo la cera che tu farai, sopra alcune cose dimo-
, i-296: colui è largo e liberale che usa sua pecunia convenevolmente, cioè che
che usa sua pecunia convenevolmente, cioè che dona convenevolmente a cui si conviene;
largo più in donare che in ritenere. b. davanzali, ii-511
pendévole, agg. letter. che pende; pendente. bembo, iii-426
in tonda treccia raccogliersi. 2. che minaccia rovina (un edificio); pericolante
delle pendìe, / là tra le viti che i lacci / delle radici stringono.
dianzi ogni pendice / lo vostro regno, che da sé lo sgombra. g.
gente né vittuaglia, se non quello che si prendeano in preda nelle pendici e circu-
si vede il campo de'pagani / che cuopre la pendice e la campagna /
: quale del bulicame esce ruscello / che parton poi tra lor le peccatrici, /
teco le pendici, / o fiumicel, che dal mio pianto hai 'l moto.
metastasio, 1-ii-96: fiumicello sonoro / che, scorrendo felice / la florida pendice,
i-8-51: tu [apollo] sai pur che un tempo, / alle pendici di
hanno ancora toccato il margine della pendice che si avvedono dell'abisso, e scorgono le
felice, / sono un povero mendico / che per piani e er pendice /
. fiamma, 154: osto che quel sommo alto intelletto / rese asciutta ogni
maggior dispostezza e del più generoso sembiante che mai vantasse gravità eroica. metastasio,
622: chiama quel cornerò / che venir debbe di lontan pendice. /
oriente un raggio / æl sole, che lustrava ogni pendice / con le sue bionde
ch'è un fior di tanta fama / che vien richiesto per ogni pendice. manzoni
ristorata in modo mirabile. è questo che mi fa impegnare a rimanere in questa
e dell'altro mio corpo ogni pendice / che par ciascuna ca. lla morte gridi
morte gridi. 4. territorio che circonda una città, una regione,
. morelli, 294: tu udirai dinanzi che la mortalità sia nella città di firenze
prima offende la romagna o la lombardia che la città nostra, e quasi per
arriva alle pendici della città, non che per l'universo. c. i.
i-2-296: movono i versi rapidi / che su la tosca cetera / di latin
grand'errore, / e non pensi che beffe e desenore / non fùr già
ser giovanni, 3-238: è folle ciascun che s'amanta / a porre amore o
ne fu mai bianca né bruna / che fé portasse se non a pendice.
l'oste ov'è oggi cafaggio, / che 'nfino all'arno stese le pendici.
pendìceo, agg. letter. ant. che è in pendio. fr.
altro degli monti delumbati pendicei intersita, che poteva arbitrariamente conieturare essere la sua dimensione
ii-22: gli fu mostrata una pungente spada che sopra il capo pendicolarmente gli era posta
. -in senso generico: ciò che pende. landolfi, 2-176: -a
]...: pendicolo pendicolo che pendeva. 2. pendolo.
. idem, 17: la molla, che ha da remer il pendicolo, sia
lunga dall'asta di detta chiave no che coglie tutto il detto pendicolo.
, 1-42: anderete in una strada, che sia quando suol essere la carriera giusta
faccia quel limo e quella borra / che uligine suol dirsi dai latini.
. tommaseo, 2-ii-26: per fin che campaste voi, / non mancò mai carne
3. ferrov. nelle locomotive, bielletta che collega, in una sospensione, le
detti archi, dando loro tanto pendio che fussero sicuri, come sono, i
girin più veloci né più tardi / che richiegga la rota. d. bartoli,
sì ricco d'acque surgenti e piovane che quando il verno rompe, perché non
verno rompe, perché non ha pendio che dichini al mare, una gran parte
pel suddetto cavamento o sia canale, che ora brentone si chiama, l'acqua
assai minore discesa o pendio... che per l'antico alveo di lizzafusina.
tozzetti, 6-53: diversità dei materiali che portano o depositano secondo i differenti pendìi
e delle nevi non s'insinua regolarmente che pochi piedi sotto la superficie della terra
, i-36: colli beati e placidi / che il vago èu- pili mio / cingete
, / dal bel rapirmi sento / che natura vi diè. foscolo, iv-
pendio d'un poggetto l'amico suo che sdraiato su l'erba contempla il tramontare
martini, 4-20: si precipitava meglio che non si scendesse nel fondo di un burrone
mezzo pendio della vallata, imbevuto d'acque che venivano da due parti opposte. silone
. soderini, i-212: le coperte che si pongono sopra le muraglie e tetti
lunghe, piene di lamenti di gatti che facevano scorribande amorose sui pendìi dei tetti
sorte [delle scale] è quella che non ha scaglioni, ma si saglie per
modo una parabola a mostrare il pendio che ha l'uomo e lo incurvarsi ch'ei
: appena sparvero i padri, eccovi che gl'ingegni più illustri della sorgente generazione
nel cuore uno scapestrato (ed è lì che inclinano sempre), non se lo
uno scapestrato, (ed è lì che hanno proprio il pendìo) non ne lo
gusto e del pendio verso gli alimenti che gli son propri. 4.
secondato i primi moti; la situazione che ne deriva di pericolo morale. cattaneo
spira un falso coraggio in quelli animi che altrimenti dovevano procumbere sotto il colpo della
, 3-53: ma vi fu una circostanza che condusse i due inesperti al pendio della
sì rapido e l'abisso è sì attraente che non vi ha chi non lo percorra
volta anche ci piglia uno sgomento pensando che molto spesso, nella nostra vita,
: alla morte di corrado, a'rivolgimenti che seguitarono, duravane i primi impeti il
la mole e la confusione, più tosto che correggere i vizi della tradizione orale:
riguardare altre cause nel progresso della storia che i vizi e le virtù delle persone;
a ricevere impressione più viva dal male che dal bene, a colorire troppo scure
pananti, ii-420: la natura senza che ce ne avvediamo ci dispone a quell'ultimo
ghislanzoni, 16-131: una bella signora che aveva passati i suoi venticinque anni e
: vico... non s'avvedeva che né il medio evo cristiano..
infanzia selvaggia, né la rinovazione, che si andava preparando all'europa e doveva
espungere dal novero di quelle emancipazioni fatali che col sangue d'una generazione travagliata fecondano
barbaria. nievo, 292: pareva loro che dai nobili il governo dovesse cader in
. rovani, ii-702: una famiglia che amava... trovavasi sul pendio
con andamento quasi parallelo delle isobare, che si verifica neh'intervallo tra una zona di
fortezze,... per lo pendio che loro si dà e per sostenere i
con valore ag- gett.): che scende gradatamente; digradante. palladio volgar
pirandello, 8-574: tra il chiarore che sfumava dai lumi delle strade anguste,
la lunghezza a pendìo di un monte che in quel modo che ti si insegnò
di un monte che in quel modo che ti si insegnò che si misuravano le linee
in quel modo che ti si insegnò che si misuravano le linee diritte adiacere sopra
volgar., 2-22: di ciascuna cosa che si dee piantare facciansi le fosse larghe
, 1-23-55: alcune [coperture] che stanno a pendìo l'una verso l'altra
in cinque parti. nella principale, che sta di fronte al peristilio, facciamo
(v. pendere), che è alla base anche del fr. pente
. (pandìssi 'tributo '), che risale al lat. appendix -ìcis (
bisciaccole a due suoi cittoletti, quello che noi chiamiamo a firenze l'altalena e
'fare il pendoio 'è lo stesso che * fare l'altalena ', e lo
del palco, com'indica la voce, che è da 'pendere '; e questa
pirandello, 8-859: il silenzio era tanto che un tic-tac lento di un'antica pendola
moretti, 3-147: un dolce cuor che come un passerotto / chieda soltanto carità
di brice, / e dica solo quello che ci dice / la vecchia pendoletta di
. variazione periodica di determinate grandezze fisiche che caratterizzano le condizioni di funzionamento di una
. mar in. manovra di una nave che percorre regolarmente nei due sensi una determinata
, 5-83: per l'aria di nuovo che c'è nei manicomi, cherulino fu
il portiere pendolò la faccia: « che acquisto i ». = denom.
pendolo1. pendolare2, agg. che è proprio, che si riferi
pendolare2, agg. che è proprio, che si riferi sce, che
che si riferi sce, che riguarda il pendolo; analogo al movimento
loro movimento pendolare. 2. che si svolge nel tempo con andamento analogo
andamento analogo a quello del pendolo; che si ripete a intervalli più o meno
, indottasi ad allungar le sottane dopo che più corte non poteva farle, seguendo
poteva farle, seguendo il ritmo pendolare che è proprio ad essa come a tutti
caratterizzato dalla compresenza di modi e forme che si alternano fra di loro, in un
. moravia, 22-222: nel movimento pendolare che contrappone nel mondo gli universalismi ideologici e
di lingua e di sangue, penso che i primi finiranno per prevalere, purtroppo
entrandovi senza residui. 4. che, non risiedendo nel luogo in cui presta
guerriglieri. -che è proprio, che riguarda chi per motivi di lavoro,
, esplode. 5. che muta idee o opinioni con facilità, incostante
anche psicologicamente pendolari. 6. che si appoggia di volta in volta, a
7. alpin. traversata pendolare: quella che si compie eseguendo un pendolo (v
pieno di interessi umani e politici, che vive pendolarmente tra milano e chiaravalle.
. m. -i). persona che pratica la radioestesia o la rabdomanzia,
il suo nido con quella leggiera peluria che trovasi intorno i fiori del salice,
al biforcamento d'un picciolo ramo flessibile che sporge sopra qualche acqua corrente. savi,
: quello composto, costruito in modo che la sua lunghezza, quindi il suo periodo
di sospensione, di piccole dimensioni, che consente precise e rapide misurazioni relative dell'
: quello composto, montato in modo che il baricentro cada al di sopra del
di maxwell: dispositivo per esperienze dinamiche che mette in rilievo l'effetto dell'energia
una piccola massa sospesa a un filo sottile che, spostata dalla posizione di equilibrio,
ben considerata, mi avvertì... che questo veniva ad essere il perpendicolo ovver
magalotti, 21-20: noi abbiamo giudicato che questo più giusto strumento possa essere il
strumento possa essere il pendolo o dondolo che dir vogliamo. campailla, 13-135: batti
egli [galileo] trovò il primo che 'l pendulo era atto a misurare colle
in un orologio oscillatorio, l'asta che, dondolando intorno a un punto fisso,
accidenti sopravvenuti impedita più volte l'osservazione che do- vea farsi con gran cannocchiale e
, 2-63: giudichiamo essere trascorso più tempo che il pendolo non ci indica. nievo
non ci indica. nievo, 116: che il tempo non si misurasse, come
uva, colti dalla vite e uniti insieme che si appiccano al palco e vi stanno
doni, ii-124: il vezzo di coralli che si desidera... ha da
, i-235: ci sono due lugubri parole che infelice chi le sente oscillare sospese ai
7. persona incerta, indecisa, che compie approcci amorosi alternamente con due persone
: era l'epoca, diceva galbani, che ti si vedeva ora con giulia,
corda, consistente in un movimento oscillatorio che lo scalatore, assicurato con la corda
luogo separato da un tratto di parete che non può essere percorso in arrampicata libera
pali a pendolo, internamente da reti che sostengono galleggianti di sughero foderati di zinco
dotta, lat. mediev. pendulum 'oggetto che pende ', sostant. del class
, avv. al modo delle cose che pendono oscillando: penzoloni. galileo,
a farmi un paio di legami, che mi vanno sbattochiando pendoloni fino a meza
tronchi duri e irregolari; l'altra che gli calcava d'avanti aveva un fondo
di una falange innumerabile di pipistrelli, che frequentemente vi si veggono attaccati alla volta
egli troppo alto per la povera grifa che stava in aria pendolonè. battista,
primo elemento del cavalcare è star sì che il cavallo non vi butti giù di sella
giù di sella. il secondo è che non vi trabalzi, in modo che ricadiate
è che non vi trabalzi, in modo che ricadiate pendolonè or da una parte or
altra. vallisneri, ii-289: veggiamo che molti [volatili] stanno sempre in acqua
la bara. 2. agg. che penzola oscillando verso il basso, pendente
. politi, 488: pendolonè: che sta pendente. lalli, 1-96: giace
mia ventura sì sconciamente, come quelle che non po- teano sostenermi, ch'io
con lui, tratta dal gran pendolonè che gli vide ondeggiare fra le gambe.
, sm. festone ornamentale di stoffa che pende dall'alto e ricade sopra tendaggi di
dal capriccio e dal furor poetici, che andavano col capo basso. manzoni, pr
è la tenda spiovente fino al suolo che adempie alla funzione di impedire alla buona
e le fiancate particolarmente adibiti ad evitare che la cattiva aria interna si avventuri fuori
egli amazzò di propria mano un alemanno che già gli aveva portata la pistolla nel pendone
; brunite, disadorne, tranne la spada che è corta, gioiellata nell'elsa,
, di cuoio o di stoffa, che orna la bardatura. fausto da longiano
col pendone di metallo in fronte, che fa bellissimo vedere. m. ricci,
pendoni di perle e pietre preziose infilzate che pendono di tutte le parti.
alle ghirlande ed ai pendoni di conterie che scendevano dal tetto. 4
conseguenze pericolose. lubrano, 2-326: che son le comete, se non esalazioni
= dallo spagn. pendón, che è dal fr. ant. penon (
a giovan della camera, suo bombardiere, che le tirasse [alla nave] con
bidui i costati. e credendo gli nimici che non fosse più che uno, si
credendo gli nimici che non fosse più che uno, si misero dall'altra banda per
altra banda per darle pendor, il che l'aiutò a farla andar più tosto al
pendulifórme, agg. letter. che oscilla fra posizioni opposte, contrastanti e
, 1-495: malcontento di me in generale che troppo rassomiglio a certi miei penduliformi eroi
quell'e starli su, sì fulti / che per il peso pendulo s'inarca,
pendoli si veggono le reciprocazioni di quelli che sono appesi a più lunghe corde esser men
a più lunghe corde esser men frequenti che quelle dei pendenti da fili più corti.
, 21- 146: abbiamo veduto che, appesa l'ambra ad un filo in
, si fa incontro a que'corpi che in proporzionata distanza se le presentano.
campailla, 6-31: se il fune pendolo che scende / da verga sottilissima è toccato
f. carli, i-ii: dall'orciuol che tenea per aria pendolo / traeva il
annunzio, 1-613: il fuso pendulo che scende. pirandello, 6-107:
gozzano, i-167: sotto il verso che sai, tenero e gaio, / arido
da solo in questa casa crollata più che per metà, e che seguita a
casa crollata più che per metà, e che seguita a crollare un poco ogni giorno
carducci, iii-1-369: sotto il salce che pendulo l'adombra / alcun de'cari
de'cari miei conduca amore, / che pianga e preghi -de l'amico a
e pendula componeva una folta capigliatura prolissa che in primavera si costellava tutta d'innumerevoli
si mira: / su portici più bei che di stagira, / qui diventa il
dipoi il corno dell'antenna con essonoi, che vi eravam pendoli sopra l'acqua,
eravam pendoli sopra l'acqua, si aspettò che l'onda, che flagellava di continuo
acqua, si aspettò che l'onda, che flagellava di continuo la nave, rotta
sorelle quadrumani, / e il gioco favorito che le piacque, { uando in
luna è come / una pendula amaca che culla il sonno della notte.
e le pendule lab- ra volle che partecipi fussero di quelli odori. cesarotti,
il fianco. rubino, 53: poi che le dita cinsero felina- / mente la
: zio nini, col labbro pendulo che tremava per l'ira, si alzò dalla
-con riferimento alle orecchie di animali che non stanno diritte, ma naturalmente pendono
allungandogli, da baciare, la mano che usciva dallo spacco del guanto sfilato e
pendulo. 3. che si trova sull'orlo di una rupe sporgente
delirio del mare. 4. che è o sembra sospeso o fluttuante nell'aria
. pascoli, ii-4: la stella che riluce nel cielo, e la stilla,
la stilla, pendula e caduca, che di quaggiù la riflette. pirandello, 5-615
. -che aleggia nel cielo, che vi pare sospeso (un suono)
linati, 8-53: tre note sole che squisitamente s'intonano e formano un aereo pendulo
la danza leggiera dell'ore infinite, / che sempre... con blando,
, insipido, giallastro / insino a che sfiorisce / pendulo e floscio come il saligastro
due pareri tentennante e pendulo, / quel che indietro lasciò gli sembra l'ottimo.
potrei citare simili strofe di una poesia che non ha fatto a tempo a nascere nella
pen- ulo e leggero nell'aria, che seconda la voce riposata del dicitore
dicitore. 7. che sta in ammirazione estatica (ed eccessiva)
intendo d'entrare in materia sulle circostanze che ammirate in cotesto luminoso ciarlatano che raccoglie
circostanze che ammirate in cotesto luminoso ciarlatano che raccoglie così straordinario tributo di grossetti,
palato molle. 9. geom. che si sviluppa interamente al di sotto della
sotto della 'tanga'seu panno, con che si cuoprono le vergogne i negri, portava
: quel lungo e tormentoso star che fecero così penduti all'al
più tristi previsioni furono confermate dalla carta che venne poi, cioè l'arcano dodicesimo,
. organo copulatore maschile, cilindrico, che presenta una radice, un corpo e
; è un organo urinario e sessuale che, flaccido, convoglia all'esterno l'
consistente nella presenza di una membrana triangolare che unisce la faccia inferiore del fallo a
sig. n. n. mi rappresenta che all'uscire d'essa materia si rallenta
guisa di pene nel sesso per significarmi che potevo fare l'amore con lei ad ogni
malpìgli, xxxviii-52: nata è la stella che con chiara ciera / incoronata di peneida
. / è la diritta via, mentre che noi / in questo scuro career dimoriamo
cer- calle io ne consiglio te / che tu vi metta il tempo, or che
che tu vi metta il tempo, or che tu puoi, / per ornar te
]: 'peneide ': lo stesso che 'peneio '. = voce dotta,
, agg. ant. e letter. che è proprio, che si riferisce,
e letter. che è proprio, che si riferisce, che riguarda peneo, padre
è proprio, che si riferisce, che riguarda peneo, padre di dafne,
. g. gozzi, i-22-254.: che la peneia fronde, / gridaron tutti
da qualche amico. 2. che è proprio, che riguarda la poesia,
2. che è proprio, che riguarda la poesia, il mondo poetico
. moriglione]: 'moriglione': nome che si dà in toscana all'anatra penelope.
: genere e famiglia di uccelli gallinacei che insieme coi craci sembrano segnare un passaggio
colorito del piumaggio è piuttosto uniforme, tale che nelle parti superiori predomina un colore oscuro
rovani, ii-548: per caro che sia un marito, per quanto