pascoli, 154: e quei balestrucci che strisciano intorno per l'aria coi loro
uno scoppiettìo veloce / di balestrucci, che nel cielo intorno / gettan ombre di
rocca. ojetti, ii-276: corvi che gracchiano nei crepacci della volta intorno ai
della volta intorno ai nidi, balestrucci che stridono scagliandosi a sfiorar l'acqua per
. baldini, 1-692: secca allegria che lega meravigliosamente con quella dei balestrucci che
che lega meravigliosamente con quella dei balestrucci che rigano indefessi l'aria tra le rocche dei
2-241: un mattino di maggio, che eran tornati a saettare 1 balestrucci.
note al malmantile, 2-584: balestruccio, che è molto differente dalla balestra, è
domenichi [plinio], i-436: scrive che un figliuolo d'un drago, ucciso
, fu ritornato in vita con un'erba che si chiama bali; e che con
erba che si chiama bali; e che con quella medesima tilone ucciso dal drago
come bali dell'ordine di malta (che si distinguevano, un tempo, in
ii-39: io non ho nominato a vitupero che alcuni principi d'italia, il canosa
giusti, 2-73: d'un bali, che di corte è l'occhio destro,
), sf. nutrice; donna che allatta un bambino non suo, dietro compenso
par., 30-141: la cieca cupidigia che v'ammalia / simili fatti v'ha
/ simili fatti v'ha al fantolino / che muor per fame e caccia via la
, 30-141]: è quella cieca cupidigia che ammalia sì gli mondani, che sempre
cupidigia che ammalia sì gli mondani, che sempre eleggono lo peggio; unde tutti
a quello fantesino eh'è sì perverso che caccia via la balia, e muore di
, e falli simili al fanciullo, che, morendosi di fame, caccia, per
: la qual cosa il fanciullo, che intendente era, secondo l'ammaestramento della
168): lei gli pare, secondo che la dice a me, di trovare
col latte fresco...; sì che per ora cerchiamo d'una balia qui
d'una balia qui presso a firenze: che iddio ce l'apparecchi buona. pulci
il cuculio con sua malizietta, / che mette l'uova sue drento alla buca /
alla buca / della sua balia, che è detta curuca. leonardo, 1-186:
avendo alcuno di cui meglio si fidasse che la sua balia, a lei come a
fischiando una sol volta così piano, aspetterai che questa mia balia, la qual vegliando
alla nascita dell'uomo sono alcune balie che allattano putti. sassetti, 293: alle
per il più peccano in questo, che si lasciano ingannar da'padroni di casa
duplicando i figliuoli alle poppe, acciò che la sinistra non si dolga della destra
guadagnato nulla se non giungevano a provare che il linguaggio dei loro esemplari non era quello
quello succhiato dalle balie, ma quel che s'apprende collo studio. pindemonte,
mia balia, il braccio, / che l'altre donne ucciderà, ritengo. manzoni
dalla paga, o da quella carità spontanea che va in cerca de'bisogni e de'
. guardava con occhio di compiacenza quello che le si era addormentato alla poppa,
. tommaseo, i-398: di quel che spende un giovanotto, ci campa la moglie
nievo, 466: perché la prima parola che ci insegnò la balia non fu morte
studi, bimbo mio, ma devi sapere che le bàlie di primo parto riescono di
parco... è pieno di ragazzi che fanno la sbarra e l'altalena,
e l'altalena, e di balie meticce che spingono la carrozzina. sbarbaro, 1-88
[bambini] da non potersi contare, che battagliavano intorno al palco della banda,
altro. pavese, 6-233: questa gente che balla e che s'ubriaca, è
, 6-233: questa gente che balla e che s'ubriaca, è nata bene.
ragazzo romano, figlio di un funzionario, che sfinitosi negli studi era stato mandato a
le brune mammelle. -balia asciutta: che ha la cura e la vigilanza di
nutrice (era, veramente, quel che si dice una balia asciutta, con tutti
rustico, vi-1-149 (19-13): credo che stesse a balia nel rimaggio: /
ne pigliar più briga; talché sia bisogno che venga un terzo di fuori a darlo
10 non l'ho visto mai da poi che io / lo detti a balia.
tacciate di poco onorevoli quelle madri, che dopo aver generato i loro parti, li
panzini, iii-100: il vecchio dice che gliel'hanno cambiato a balia; ma intanto
cambiato a balia; ma intanto bisogna che se lo sopporti. marotta, 4-156:
balia, e la nutrice degli uomini che s'hanno da felicitare. marino, 6-200
misera speranza un giorno batte, / balia che lo nutrì del proprio latte. fontanella
, settanta lire ad una balia, tu che saresti la balia asciutta o spirituale,
. pea, 7-35: di'loro che hanno sbagliato uscio. che sono, io
: di'loro che hanno sbagliato uscio. che sono, io, una balia in
piccoli spalancavano il becco, si credette che la « balia » li andasse a imbeccare
priori aggiunsono uno con la medesima balìa che gli altri, il quale chiamarono gonfaloniere
o la città perirà. voi siete quelli che avete la balìa; e noi a
e ora intendo mostrar quelli spirti / che purgan sé sotto la tua balìa. g
perché aveva trapassato il decreto... che nullo dovesse stare in neuna balia più
mia balia / sanza di te, che io più che me amo, / né
sanza di te, che io più che me amo, / né altra cosa ch'
nostro signore, e potete fare quello che a voi pare di noi. giov
: e'non ci va due mesi, che in balìa / arete tutto il reame
qua teco restarà quel giovanetto, / poi che averlo il tuo cor tanto desia.
per loro ambasciatori richiesero il senato, che volesse dar loro l'esempio delle sue leggi
serdonati, 5-671: altre cose, che le più volte i magistrati prendono a
miei milioni sperava di adoperare in modo che un giorno o l'altro sarebbero state
, ii-497: uno di quei sàtrapi che tengono le moltitudini sotto la loro balìa
a vincere questo tirannesco modo di vivere, che da vespro per infino alle nove ore
tempo; ma quelli cittadini, fatto che gli avevano quello per che gli erano
, fatto che gli avevano quello per che gli erano stati deputati, per onestà,
erano stati deputati, per onestà, ancora che il tempo non fusse venuto, rinunziavano
, iii-233: determinorno con nuove leggi che... al consiglio degli ottanta
aggiunti in perpetuo... quegli che erano stati o gonfalonieri di giustizia o de'
autorità. idem, iii-235: consentirono che a circa cinquanta cittadini, nominati secondo
data sopra le cose publiche la medesima autorità che aveva tutto il popolo (chiamano i
varchi, 18-1-142: deliberarono ancora, che in luogo degli otto di pratica, si
guerra, con quella maggiore autorità, che mai dal novantaquattro al dodici avuto avesse
segni, 87: avrebbe voluto il duca che gli otto di balìa, magistrato sopra
balìa, magistrato sopra le cose criminali, che avesse esaminato piero con tortura e francesco
da l'ovo, / d'uscir 'nanzi che del su'tempo sia. alberti, 9
la fortuna a disperdere e discipare quel che noi vorremo sia più sotto nostra cura
vorremo sia più sotto nostra cura e ragione che sotto altrui temerarietà? ariosto, 46-66
d'ogni vigor sì vòta, / che di tenersi in piè non ha balìa.
e rarefare. magalotti, 21-24: secondo che l'esser più o men gravi in
fia / quando a dio piacerà, che n'ha balia. andrea da barberino,
barberino, 1-195: o fortuna, che porti sopra a tutti e'signori la signoria
faglia: / te'la mia fede che m'hai in tua baglia. giacomino
parte, ciò m'è aviso. / che sia, madonna, chi ten lo
? bonagiunta, ii-303: per quella che m'ha in balia / e m'ha
/ l'amorosa piagente, / quella che m'ave e tene in sua bailìa.
amare, ché ciascuno ha doglia / che teme di perder ciò c'ha 'n balìa
, 10-5: se lippo amico se'tu che mi leggi, / davanti che proveggi
tu che mi leggi, / davanti che proveggi / a le parole che dir ti
/ davanti che proveggi / a le parole che dir ti prometto, / da parte
prometto, / da parte di colui che mi t'ha scritto / in tua
(67): ma quello iddio che ci notrica e cria, / veggendomi inver
veggendomi inver lui isconoscente / del lume che m'avea dato in balìa, / sì
. (146): a quel, che nacque per la morte mia, /
orlando, ed ancora seguia, / però che li voleva raccontare, / come e
pur si dilegua. galileo, 502: che un sasso gravissimo o una palla d'
gravissimo o una palla d'artiglieria, che da alto venga a basso e sia
, perduto ha se medesimo, non che la pelle, non che la roba,
, non che la pelle, non che la roba, non che la carne.
pelle, non che la roba, non che la carne. vico, 433:
famiglia benemerita bensì del teatro, ma che, per voler gradire oltre il dovere,
ogni limite del vero e del verisimile, che, lasciata da banda ogni regola,
, ii-401: io comincio a credere che il console eterno faccia il maggior bene di
non ti resta a far altro se non che imporre la somma dei tributi e farne
poco prudente intelletto, s'ei concedeva che la sua pace fosse in balìa di sì
passioni. leopardi, iii-86: io credo che voi sappiate... in che
che voi sappiate... in che modo il pensiero possa cruciare e martirizzare
pensiero possa cruciare e martirizzare una persona che pensi alquanto diversamente dagli altri, quando
ritiene immobile, più nuoce di quello che giovi. cattaneo, iii-4-224: non
. cattaneo, iii-4-224: non pensavano che un mese era stato troppo lungo intervallo
poesia bisogna alzarsi dalla nuda realtà e ricordarsi che il regno delle muse è il regno
muse è il regno delle ombre, e che la realtà è data in balìa del
in assoluta balia d'una forza prodigiosa che non mi lasciasse più libero né il movimento
pascoli, 311: giace la quercia che in balìa de'venti / per tanta età
vivaci per indurmi a trascrivere le liste che io soltanto potevo decifrare o divinare, crebbe
ricco signore di latifondi, di quelli che non vengono mai a riconoscere e salutare le
in quest'ora devota dell'ave, / che un inganno soave / tiene l'animo
, 5-441: ho la sensazione tremenda che dietro a quegli occhi ci sono cervelli
dietro a quegli occhi ci sono cervelli che giudicano con una misura tutta diversa dalla
se lei vivesse a napoli si accorgerebbe che è impossibile far copiare un oggetto.
si cammina con altra distinzione, cioè che o si tratti delli baliaggi e offici
funzione, compenso e durata della prestazione che fa la balia: ed è disciplinato
). 3. agg. che è proprio della balia. baldini,
, ubbidito da tutti i paesani. avvenne che una terra della contea di ricorti era
. giusti, ii-48: quei medesimi che si sono avvantaggiati di questo giro ripreso
, i-237: ne dirò un'altra che intervenne a un nostro cassieri al monte
come sapete, egli è il solito nostro che si suonano per la via tutta la
in casa: -le son le befane che vanno a tomo; -onde i fanciulli
sul corpo, il mortaio massimamente, che le befane gne ne foreranno. lorenzino
quella pazzaccia di mona pasqua. e che bisbigli tu, befana? bruno,
3-10: [mi dimandarete:] in che versa questo convito, questa cena?
ombre e due febbri quartane: del che, mentre si va crivellando il senso
di befana, / pomposa e ricca vuol che ognun la veggia. f.
le strade, non trovate una befana che vi guardi. collodi, 432: il
non aveva voluto sposare una brutta befana, che doveva essergli antipatica e odiosa per mille
a esser proprio solamente io nato così male che non abbi a avere una fortuna mai
. gadda, 74: questa ragazza, che aveva degli occhi infernali, apparteneva certamente
(plur. m. -chi). che concerne la befana. govoni
: o uomo da bene, di che mese viene la befania in questa terra?
varchi, v-26: dunque non negherete voi che il giorno di befania favellino le bestie
a lungo... e intendo che si spaccia domattina a ogni modo per
doni, i-237: ne dirò un'altra che intervenne a un nostro cassieri al monte
, 9-91: berta da scarperia, / che qui fu strascinata / a suon di
). befanino, sm. fantoccio che raffigura la befana, brutto come la
befanòtto, sm. dial. giovane mascherato che in comitiva andava cantando la sera precedente
pea, 7-86: e spalancata che è la porta, vedi al sommo
. boiardo, 1-22-10: d'ognor che senti racontare / de alcun vecchio marito
errare e di essere ingannato. sì che per più cagioni pare, che chi procaccia
sì che per più cagioni pare, che chi procaccia di esser ben voluto e
, tale essendo la natura dei faggiolani che considerano la vita mai sotto l'aspetto
beffa compiuta ai danni del prossimo, che ha tanta parte nella letteratura toscana,
ben diversa dalla burla sanguigna degli emiliani che culmina nella romagna. è di specie intellettuale
, derisione, scherno, dileggio (che si può fare anche con un gesto,
, 321: a voi pare adunque che le donne debban pungere e con parole e
sorriso di beffa e di superiorità, che era degno non di un professore di ragioneria
io ho più volte a più donne, che a noi son venute, udito dire
a noi son venute, udito dire che tutte l'altre dolcezze del mondo sono
245: di'tu da beffe, o che è quel che parli? g.
da beffe, o che è quel che parli? g. villani, 8-70:
ch'ogni uomo se ne dee molto guardare che verso lui e'non sia detto né
savi per beffa, con dire, che il meschino, oramai decrepito, era cieco
, iv-2-253: don donato brandimarte, che abitava a canto, le disse per
: - piangi forte, piangi forte, che mo'passa la gente. -farsi
): il padre s'adiròe, veggendo che questi facea beffe di lui: mandollo
. angiolieri, 18-3: amor, poi che 'n sì greve passo venni, /
'n sì greve passo venni, / che, chi vedìemi, ciascun dicìe: -fiù
. cavalca, 9-22: per verità pare che l'orazione tenti iddio, quando non
, né spera d'impetrare qualche grazia che dimanda; sicché pur movendo le labbra
labbra e non desiderando col cuore, pare che l'uomo faccia beffe di lui.
: ma tu sai, calandrino, che ieri io t'insegnai dir così: io
t'insegnai dir così: io non vorrei che tu ad un'ora ti facessi beffe
iv-79: o quanto è gloriosa la signoria che l'anima acquista per servire il suo
acquista per servire il suo creatore! però che ella signoreggia tutto il mondo, e
senato] per i suoi editti publici che ciascuno, infra certo tempo, e
scriva o mandi ambasciate? chi sa che egli ad altri non lo ridica e di
7-41 (i-192): quel poltron par che beffe se ne faccia. a.
da farsi beffe della loro opinione, che le scienze siano uscite di qua.
non vi fate beffe di questo avvedimento, che mi par che lo proponghiate burlando.
di questo avvedimento, che mi par che lo proponghiate burlando. lippi, 2-3:
modo degli dei faceasi beffe; / che s'egli udìa trattarne, avrìa piuttosto
(425): le cose poi che allora avevan sentite da quella bocca,
ma per prevenir con le beffe la paura che gliene sarebbe venuta, a pensarci sul
il monopolio di quel pugno di commissionari che a londra si pappavano a dozzine i
chi si fa beffe, non tende che a sfogare un suo proprio sentimento.
, 667: quando lucilio mi scriveva che... si sperava in un liberatore
beffa / sì fatta, ch'assai credo che lor nói. boccaccio, dee.
e le beffe, e fu necessario che d'altri vestimenti si provedessero, perché
altri vestimenti si provedessero, perché quelli che indosso avevano erano tutti guasti. varchi
tempo, ché non vorrei però, che la fortuna facesse delle sue, e
più sconsolato e amaro per la conferma che pareva venirgli dal corso della politica estera dopo
il 1876, dal poco o niente che l'italia contava nel mondo, e
beffatale, agg. disus. che si espone a essere beffato, deriso
alla seconda cagione di questa infermità, disaminato che forse la carne assottigliata per digiuni a
pres. di beffare), agg. che beffa. c. mei, 71
comune in bocca ai beffanti bevoni, che i liquori fermentati... corroborino
nievo, 336: mi avvertì quasi beffardamente che... doveva ammonirlo di essere
piano piano s'allontanò tra la folla che stava a guardare il vecchio beffardamente.
beffardo. beffardo, agg. che è pronto a canzonare, a beffarsi
, a beffarsi, a deridere; che rivela animo o intenzione di scherno,
intenzione di scherno, di dileggio; che mostra un atteggiamento sarcastico (e di
arrighetto, 232: o vano parlatore, che mi può fare la tua beffa e
595: 1 beffardi, cioè coloro che si dilettano di far beffe e di
: e più tosto si vuol fuggire che cercare di esser tenuto beffardo; perché
, come nel ruzzare o scherzare, che l'uno batte per ciancia, e l'
scherzo fanno zuffa: così quegli, che è beffato per sollazzo e per dimestichezza,
quella sua giocondità irascibile e beffarda, che gli traluceva anche dagli occhi. moretti
m'ero affrettato a spegnere la candela che, dalla lontana ribalta, egli non
e beffardo, sputando, coi più piccoletti che zompavano intorno o si rotolavano abbracciati pel
7-2 (157): chi dubita dunque che ciò che oggi intorno a questa materia
157): chi dubita dunque che ciò che oggi intorno a questa materia diremo,
di raffrena- mento al beffarvi, conoscendo che voi similmente, vo lendo
144-39: e noi vogliamo essere quelli che veggiamo e pesiamo questo fatto; che
quelli che veggiamo e pesiamo questo fatto; che ci credete beffare come ghiottoni? beicari
« io ho sempre mai inteso / che gnun non si vorrebbe mai beffare: /
da lei beffato / fu d'una vecchia che portava in groppa, / giostrò con
fosse il proponimento e la intenzione, che l'uno ha diversa dall'altro,
diversa dall'altro, con ciò sia che le beffe si fanno per sollazzo,
, i-541: s'accorse egli ben tosto che non solo non era prestato fede a
fede a quanto detto avea, ma che di più tacitamente ne veniva beffato; onde
, borbottando e brontolando un non so che fra'denti, con un certo naturai suo
. panzini, ii-243: lo assicurai che a me avrebbe fatto paura tanta ricchezza
avrebbe pensato lui. poi gli parve che io lo beffassi: e perché cercavo di
beffassi: e perché cercavo di persuaderlo che io non lo beffava, disse: «
disse: « lei svaria! » che vuol dire: « lei va nelle nuvole
farsene beffe: e indica dispregio oltre che noncuranza. boccaccio, dee.,
. (47): e di ciò che avveniva ridersi e beffarsi essere medicina certissima
schernito, quasi nuovo dedalo da gli scultori che poi seguirono, i quali si beffavano
, 1-3-6: deh vi sovvenga, / che beffarsi del padre è gran peccato.
amore. tommaseo-rigutini, 780: l'uomo che, per assecondare uno sregolato appetito,
teme le minacce della religione, par che si beffi di lei... luigi
de amicis, i-792: l'ultimo che notai fu il professore, seduto accanto
e tenni testa vittoriosamente a mia madre che pretendeva di farmi cresimare. comisso,
beffarsi di loro chiamandoli: perditempo, e che sapeva benissimo non avrebbero comperato nulla delle
piccolo e bello, disse con quello che voleva fare ima beffata alla reina.
pass, di beffare), agg. che ha ricevuto una beffa, che è
. che ha ricevuto una beffa, che è stato burlato, canzonato. bartolomeo
donne ch'andate allo 'ndovino spesso / e che beffate tornate a magione, / peccato
, alla quale la sua beffa presso che con morte, essendo beffata, ritornò
andar senz'arme e nudo, / che porsi indosso la corazza indegna, / o
alcuna stima. pallavicino, 3-2-29: che il sacramento sia instituito da cristo in
sacramento sia instituito da cristo in maniera che conseguisca l'effetto, benché il ministro
bene a vestire all'italiana un greco che non credeva a nulla e si rideva
, se ti scaccia, / tu procaccia che l'audace / ti dia pace;
altri disprezzo; si sbeffeggia anco quel che nell'intimo della coscienza sentesi degno di
coscienza sentesi degno di rispetto, ma che per passione qualunque si vorrebbe avvilire.
. nievo, 74: nei tre anni che dimorò nel convento delle salesiane di san
facchini e i barellanti, quegli uomini volgari che avrebbero così volentieri beffeggiato il figlio del
, di beffeggiare), agg. che è oggetto di beffe. maestro alberto
terra possedere / quel sommo ben, che solo in ciel s'accatta: / beffeggiato
beffeggiatoli. 2. agg. che sa di beffa; che è da scherzo
. agg. che sa di beffa; che è da scherzo; canzonatorio, derisorio
in aria beffeggiatoria, gli ha detto che era pronto a rifargli i danni.
cavalca, 19-322: credendo il fante che parlasse per befferia, e che
che parlasse per befferia, e che fosse fuori di sé, non ci andava
agg. ant. degno di riso, che merita di essere beffato.
bèffo, agg. qualifica del cavallo che ha gli incisivi con il germe di
, futile); faccenda molesta, che procura soltanto grattacapi e disagio.
, 20-240: il ciel mi guardi, che io volessi pigliare una bega colla signora
benvenuto cellini..., che a niuno la perdonava, e sempre
diceva poi, quando raccontava la cosa, che di metter su lite in quel momento
come diceva poi, narrando la cosa, che di pigliare una bega in quel momento
. giusti, 2-27: un diavol che mi porti o il lumen christi / aspetto
sarà finita, sentirai beghe, e che bòtte han da volare! deledda,
la sua voce tenorile incantava, più che le sue fatture, le clienti che ricorrevano
più che le sue fatture, le clienti che ricorrevano a lui per le loro beghe
. giusti, iv-26: io credo che se qualcuno si fosse presa la
soffrire per mettere insieme un'opera superiore che poi non sarà capita né apprezzata
o confraternite di religiosi bigotti, che praticavano e predicavano lo spirito di
naio, il vecchio / che bestemmia, la femmina che bega, /
il vecchio / che bestemmia, la femmina che bega, / la tumultuante giovane
un bozzolino. / lo sa la mamma che lì dentro è chiuso / il
dalle celle, 2-35: alquante donne, che beghine son chiamate, cioè pinzochere.
la gente era ben matta, / che fino a diana vergine beghina / si
cinquantina, non era poi quel negromante che dicevano le beghine. svevo, 2-498:
beghina, non sapeva pregare. piuttosto che rivolgerli piamente, ella lanciava con impertinenza
sedetti accanto alle beghine vestite di nero che mormoravano alla madonna le loro raccomandazioni puerili
gloria di musica, con gli abatini che si scapaccionano di nascosto,...
di nascosto,... le beghine che si riaccendono i ceri scambievolmente,.
ceri scambievolmente,... i bandisti che gonfiano di sacro fervore le trombe e
2-21: disse la sua monna santa, che tosto era apparecchiata a congregar un mucchio
cercare bellamente il modo di farla accorta che non istà bene il mormorare d'un soggetto
appiccicati. 3. stor. donna che viveva (durante il medioevo, nei
derivare il nome da lamberto di siegi (che era stato organizzatore di questa comunità
l'oland. * beggen (che si ricava dall'analogo fiammingo beggelen
del santuario, e mi nacque il sospetto che quella immo bilità provenisse da
vami tentativo di reazione contro la teologia che allora allagava in toscana le lettere
2. stor. uomo devoto che viveva durante il medioevo (specie nei
3. agg. del colore grigio che caratterizzava gli abiti dei beghini.
sprofondata lunghezza, tutta a fiori, che mi rendeva aria di un'insalata d'indivia
denominazione belledonne (v.), che designa la balsamina a fiori bianchi (
volgar., ii-18-57: tutte le volte che 'l re o altri dona ai begolardi
in cristo, carissimamente vi prego che ora dimenticando le begole delle rocche
, 938: e vóvi ricordare che se io vi lassai fare l'altra volta
faceste, e facestele buone, vi conforto che voi l'os serviate;
osservate. ma io ho inteso che le buone voi l'osservate, e assai
cicognani, 2-162: ma se avveniva che alcuno pièrcolo 0 bègolo quivi capitasse
buon per lui se, oltre che bietolone e mosciamocco, non era, come
in tal caso toste tanto gli dava travaglio che riducevalo a cacar verde.
gialla rossa bianca in un vaso che riposa sul davanzale a pianoterra.
se si dicesse bene, or che ne seguitò? moravia, vii-59: «
bey; ma la faccia magra e giallognola che sorrideva sotto il turbante nulla aveva
da frotte di servi, fendevano la folla che si curvava al loro passaggio come
principe ': nome e dignità che si vanno abolendo. beìbile,
b. corsini, 1-22: la strage che ognun d'essi oggi qui fa /
e beibili. beilicale, agg. che si riferisce alla persona e alla dignità
persona e alla dignità del bei; che appartiene al beilicato. de roberto,
consuetudine del beitore, e secondo che la natura potrà soffrire. salvini, viii-211
. il belare continuo; belato che si ripete; piagnisteo. giamboni
pres. di belare), agg. che bela. marchetti, 2-421:
greggi. giusti, ii-253: badate che questi pecorini lisciati e belanti d'amore
, le donne tornano a casa con quello che hanno strappato ai campi e con la
campi e con la legna tolta ai torrenti che si chetano, l'uomo con l'
. 2. figur.: che parla o recita o canta con voce
, belante nella voce, pareva più che mai... un montone recalcitrante
mai... un montone recalcitrante che punti i piedi e si rifiuti di andare
). dare, emettere belati (che è la voce lamentosa della pecora, dell'
verno giacque i il lieto gregge, che, belando, in torma / toma all'
un belo e fu sì fatto il belare che 'l bambino si riscosse e spavento di
dalla mandra un agnellin smarrito, / che sprezza il rezzo, e le bell'erbe
chi l'abita teco -e beati gli agnelli che ti belano attorno. leopardi, 11-8
, e ne traeva a mano / una che addietro si volgea belando. saba,
, 5-198: l'uso del luogo porta che le famiglie, quel giorno, si
regalare l'agnello pasquale, di modo che per uno o due giorni i bambini
, dietro casa, il morituro, che bela dolce. jovine, 3-157: in
le reti rapisce un agnelletto, / che da la madre sia belato invano.
bastoni; / questi fur li guiderdoni / che ebbi allor pel mio belare. fiore
: ciascun sì mi era più amar che fele; / per molte volte merzé lor
la donna: « io non so che tu ti beli ». lippi, 6-22
simili, e viene dalla voce, che fanno tali bestie, che suona be be
dalla voce, che fanno tali bestie, che suona be be, ce ne serviamo
sp., 21 (363): che diavolo! non ho mai sentito belar
giusti, 2-53: colpa di moltitudine che anela / far da leon col core impecorito
a belare d'amore, allora sì che la cura sarebbe riuscita bene. bartolini,
tr. colombini, 1-47: credo che 'l dottore di questo fatto sia sola
; gli altri ripititori possono più belare che parlare. giusti, 2-196: proibì di
onofri, 22: e il fiume che lento induce / i rilievi assolati della terra
: / non me iova alto belato, che m'armetta per l'ostile.
capre, nel gran sole rosso che tramontava, e in mezzo al glorioso
, alle quali seguono le più preziose, che quasi tutte hanno sempre una determinata
contro al sole nelle forche, acciò che il mio furore si lievi d'
, e uccida lo prossimo suo che seguitò beelfegòr. idem, v-456
celebre novella del machiavelli (il diavolo che alla moglie in questa vita preferisce le
machiavelli, i-1036: non si trovando alcuni che volun- tariamente preendessi questa impresa, deliberorno
volun- tariamente preendessi questa impresa, deliberorno che la sorte fussi quella che lo dichiarassi
, deliberorno che la sorte fussi quella che lo dichiarassi. la quale cadde sopra
arcidiavolo, ma per lo adietro, avanti che cadessi di cielo, arcangelo. deledda
pè'òr 4 signore del peor '(che è un'altura di moab).
, nonostante i non piccoli benefici commerciali che da essa venivano alle provincie belgiche;
coleottero dell'ordine elateridi (cioè, che saltano facendo scattare l'addome sul torace
tanto, amico, mi francai / che dolcemente presila abbracciare: / non si
insieme un dialo- guzzo assai puerile, che termina con un regalo fatto da lui
anelo / udendo le si fea: che sempre stringe / all'uomo il cor
di periini essendo in rottura colla bella che doveva adoperarli. gioberti, iii-93: barbari
gioberti, iii-93: barbari amanti, che aspirano col ratto e colla violenza all'amore
preposto è, talvolta, così dominante, che basta il solo aggettivo a significare l'
aggettivo a significare l'idea totale, pur che la lingua permetta d'usarlo sostantivamente;
l'uscio in faccia. ecco quello che succede a chi si mostra docile sofferente
loro graci- damenti sono tale una musica che rapisce e i giovani e le belle
.. non faceva tutto il giorno che girellar per lo studio, da una finestra
, chitarra garbata, / ché par che la bella non senta / la nostra serenata
dove se ne vanno le ricciute donzelle / che recano le colme anfore su le spalle
. pratolini, 2-433: ogni fiorentino che si rispetti si sentirà in dovere di
panzini, ii-601: va là, che sei stata tu, bella mia,
trascrizione definitiva e corretta (in modo che non appaiano pentimenti o cancellature).
. bellabracciuta, agg. f. che ha braccia belle e robuste.
specie di convolvolo (convolvulus sepium), che apre la corolla al tramonto del sole
mattioli, 2-1131: dal che si conosce che l'erba belladonna non
mattioli, 2-1131: dal che si conosce che l'erba belladonna non è in modo
fàccia, sf. veter. macchia bianca che si estende da tutto il dorso del
bella faccia a sinistra (secondo che ricopre l'uno o l'altro lato)
femmine usi di ridere poco, imperciò che, secondo lo dire di salamone, lo
da sé li uomini matti e men che savi, e dispregiare li sogliono e
conservare in sé maggiore auctorità e dignità che avendo cura della gioventù. bandello, 1-46
): e chetamente a lui accostatasi che soave dormiva, quello a la presenza
dannando la superchia diligenza, / mostrò che bellamente si corresse. campanella, i-383
estremità con alcune poche parole così bellamente che il senso cammina molto bene. tommaseo
poche e leggiere lentiggini al mento, che, piano, s'assottiglia bellamente, e
esitazione, le avea fatto capire bellamente che non l'amava più. dossi, 314
in sul giudizio universale e cominciò a dire che ognuno sarà giudicato non solamente come uomo
. croce, i-1-115: non vogliamo negare che siffatte trattazioni contengono spesso osservazioni giuste e
. aveva poi preparato un'altra epigrafe, che un giorno avrebbe figurato bellamente su la
medico aveva posto dubbi e indicato norme che bellamente il padre non aveva approvato né
, 232: e voi, bellandare, che aspettate? = comp. da bello
amore intero e lialità grandissima, perfin che visse, a sue spese bellando contro
, 2-220: dice ancor aver inteso, che nella retro- guardia il bellerbei della
guardia il bellerbei della turchia e che si dice pubi camente,
dice pubi camente, e che questa gente è molto maggiore di quella
gente è molto maggiore di quella che venne l'altra volta a questa impresa.
tristi fummo / nell'aere dolce che dal sol s'allegra, / portando dentro
mostrata esser nera: e perciò conviene che la belletta sia nera altresì, in quanto
acqua sotto la quale ella sta e che la mena. landino, 63 [inf
si è fango liquefatto da l'acqua, che per non aver uscita, sta ferma
ne la canna de la gola, che per la belletta che inghiottiscono, non
de la gola, che per la belletta che inghiottiscono, non lo possano con intera
samosata città della soria è uno stagno che manda fuori una belletta ardente, la
ardente, la qual si chiama malta, che quando tocca alcuna cosa s'attacca,
s'attacca, e il tutto seguita quei che fuggono. tassoni, 5-12: e
. borelli, i-407: ogni volta che il suolo fangoso d'un fiume o
dei fiumi a'quali dà ricetto, e che menan seco quantità di belletta e di
seco quantità di belletta e di sabbia che si depone nel fondo di esso,
/ gli verserò, gli ammasserò, che tossa / gli achei raccórne non potran;
potran; cotanta / la belletta sarà che lo nasconda. manzoni, 23: né
anche quel leggiero strato d'umidità motosa che copre e le lastre delle strade e le
fiume o il padule si ritira, quella che rimane dicesi belletta, piuttosto che melma
quella che rimane dicesi belletta, piuttosto che melma. nievo, 99: la strada
posti i detti e i parlari, che a pena vi potrei dire che cosa
parlari, che a pena vi potrei dire che cosa me ne pare: al giudizio
in questa evoluzione, 10 stile, che è impersonale, stile delle cose. la
aqua pulita e il sapone nulla hanno a che fare colla società fina, la quale
si sono volontariamente messe a pargoleggiare, che talvolta è un ringiovanimento artificiale con belletto
amore e competenza, più per vanità che per vera vocazione). carducci
(plur. m. -ci). che concerne la letteratura dilettantesca.
tanto belletto? almeno fussero sì avvedute che lo distendessero egualmente su le guance.
. f. doni, ii-30: oh che bell'ufizio dell'uomo comprare il lino
far filar le sue donne! ma che dico io di lino? insino ai belletti
altra maniera potrà meglio il marito far che non s'imbelletti [la moglie],
non s'imbelletti [la moglie], che co 'l mostrarsi schivo de'belletti e
i-2-19: non posso restar di dirle che la corte romana, oltre le altre
volto una gran quantità di belletto, che da lontano seduce. d'annunzio, v-1-244
, come l'ultima falange delle dita che lavorano i belletti. pirandello, i-524:
ella sorrise a pena e mi parve che su quel volto impassibile, giovanissimo e
12-53: il viso lavorato dai belletti che nascondevano le insidie degli anni. moravia
l'abito, ma senza rivelarle la pietà che provavo davanti a quella sua mascheratura.
più cara quella inculta loro verginità, che i temerari rappezzi e il belletto meretricio
acattata, in pezzi, certi detti che paion rubati da questo e da quell'autore
caldaia / il più schifo belletto, che a la prima / mi fe'voltar lo
bellézza, sf. qualità di ciò che è bello, di ciò che piace
ciò che è bello, di ciò che piace agli occhi e altanimo: e implica
, vi-1-167 (31-10): deo, che maraviglia sembrarla / a dir tanta smisure
., 21-7: la bellezza mia, che per le scale / dell'ettemo palazzo
si temperasse, tanto splende, / che 'l tuo mortai podere, al suo fulgore
, al suo fulgore / sarebbe fronda che trono scoscende. idem, par.,
noi, ma certo io credo / che solo il suo fattor, tutta la goda
, 3-8 (343): e dicovi che voi della vostra bellezza più che altra
dicovi che voi della vostra bellezza più che altra donna gloriar vi potete, pensando
altra donna gloriar vi potete, pensando che ella piaccia a'santi, che sono usi
pensando che ella piaccia a'santi, che sono usi di vedere quelle del cielo
niuna cosa ha la bellezza più fermezza che s'abbia 11 tempo; col tempo
la bellezza è un certo splendore, che l'animo umano a sé rapisce.
. la bellezza del corpo non è altro che splendore nell'omamento de'colori e linee
: ché l'immagine del finito bisogna che sia finita, altrimenti non sarebbe immagine
altrimenti non sarebbe immagine ma quello di che è immagine. si dipinge e immagina
qual bellezza... non è altro che una
grazia che di proporzione e di convenenza nasce e d'
è accidente negli uomini non meno dell'anima che del corpo. ariosto, sat.
., 5-148: non la vuo'tal che di bellezze avanze / l'altre,
e sacra bellezza; e dir si po che 'l bono e 'l bello, a
quali la più propinqua causa estimo io che sia la bellezza dell'anima, che
che sia la bellezza dell'anima, che, come partecipe di quella vera bellezza divina
conciliava somma grazia il fiore della età, che era di ventidue anni, la bellezza
538: la bellezza non è altro che una ordinata concordia, e quasi un'armonia
e discorso, in quella cosa in che le si ritruovano; di maniera che
che le si ritruovano; di maniera che e'non vi si possa aggiugnere o diminuire
o diminuire o mutare cosa alcuna, che non vi stesse peggio. ed è questa
, né ad essa natura ancora, che ella metta inanzi cosa alcuna, che sia
che ella metta inanzi cosa alcuna, che sia finita del tutto e per ogni
non si potrebbe chiamare perfetta quell'opera che utile fusse ma per poco tempo, overo
utile fusse ma per poco tempo, overo che per molto non fusse commoda, overo
d'arie e divinità nelle figure, che grazia e vita spirano ne'fiati loro.
. doni, ii-62: la spinta che mi dà l'iniquità di tutti i mali
conseguisco l'intento dell'animo mio, che gli altri par loro d'esser migliorati.
, 800: usa ciascuno / quell'armi che gli ha date la natura / per
idem, n-iii-920: a me pare che, sì come tutti coloro che son
pare che, sì come tutti coloro che son savi son savi per la sapienza,
belle sian belle per la bellezza; e che la bellezza, o il bello che
che la bellezza, o il bello che vogliam dirlo, sia quel che le fa
bello che vogliam dirlo, sia quel che le fa quali esse sono. bruno
. bruno, 3-204: ma colui che ha trovata la verità, che è
ma colui che ha trovata la verità, che è un tesoro ascoso, acceso da
sia defraudata, negletta e contaminata, che possa essere un altro sordido affetto sopra
: ma sciocchi miei pensieri, / che da caduca femminil bellezza / cerco giorni
parti in ordine al suo fine, sì che senza deformità nulla aggiungere o torre o
: onestà e bellezza, quasi fin da che nacquero, cominciarono a combattersi: e
combattersi: e son sì nemiche, che mai non fia pace fra esse. f
. frugoni, xxiv-960: la bellezza che sta nelle superficie non è bellezza, perché
dall'esterno. monti, 251: ma che? non son, non sono,
bellezza ha già perduta quella vereconda ingenuità che sola diffonde le grazie e l'amore
, i-805: bellezza non è altro che armonia e convenienza... non tutti
... non tutti i piaceri che vengono per la vista appartengono alla bellezza,
appartengono alla bellezza, sebbene gli oggetti che producono i detti piaceri, si chiamano
chiamano ordinariamente belli; ma quelli soli che derivano dah'armonia e dalla convenienza,
tutte le madonne e tutte le maddalene che i nostri antichi dipinsero come il nostro
e semplicità, e nell'ultimo tratto, che ti rivela un contrasto amarissimo fra quella
su l'anima del poeta ma in tutto che l'appressa. b. croce,
tesi, riecheggiata volentieri dagli artisti, che l'arte consista nella bellezza pura.
; perché valore è sinonimo di ciò che è da preferire. ogni valore si oppone
valore si oppone a un disvalore, che è il suo contrario, a cui è
della bellezza ancora / d'un fiore che disfiora e non avrà domani. idem,
. idem, 384: la bellezza che piace a me, la bellezza che strazia
bellezza che piace a me, la bellezza che strazia! e. cecchi,
gramsci, 230: a me pare che debba avvenire in noi una catarsi,
5-180: c'era nell'aria una bellezza che commuoveva,... la bellezza
quando le strade sono affollate di gente che va al lavoro. quasimodo, 2-36:
o, per lo meno, quella che teneva di più alla propria bellezza.
ma priva di quella grazia e calore che derivano dall'esperienza o da un'innata
apparenza. palazzeschi, 3-61: vollero che tutto il terreno fosse ridotto a prateria
: signora colombina garbata, mi pare che l'obbligo suo sarebbe, prima di mettersi
bellezza: in modi e circostanze che lascino buona memoria. -finire,
meritevole (in rapporto con quel che si fa, con un'attività, con
divenuta più bella, ma, secondo che si crede, men sana, perché s'
. cecchi, 188: i'non vorrei che voi credeste che, / (per
: i'non vorrei che voi credeste che, / (per esser questo messer teodoro
davanzali, ii-549: questo secolo, che del bene fa bellezza, non le può
: la bellezza perfetta, eccezionale, che riempie di meraviglia. pasolini, 1-19
... una tombola telegrafica, che aveva fruttato la bellezza di quaranta- cinquemila
922: la bellezza è la bella vergine che fa belli i pensieri e l'invenzioni
bella ancora la morte e le ferite che per lei si sostengono, bella l'aria
monti, le spelunche e tutto ciò che le s'appressa: e a guisa
e dolce cura / dell'uom, che varca pellegrino errante / questa valle d'esilio
, iii-9-68: le greche città, che tutte piene / son di bellezze assai più
di bellezze assai più da lodare / che e'non è la mia, dar ti
e te riporre in più lieto disio che io non fui. g. m.
, e allevata / una figliuola, che è una bellezza. metastasio, ii-67:
quanto siano ancora rustiche queste bellezze nostrane che tu vai celebrando. non si accorgono
si accorgono, le belle stordite, che un brutto parlare tinge la bocca di
bella; persona, soggetto, circostanza che dà piacere; soddisfazione, compiacimento,
soddisfazione, compiacimento, gioia o delizia che se ne riceve. -è una bellezza:
magnifico ruberto, et a bandiera, che noi habiamo fatto da canto col duca di
tante cose per questa sua venuta, che è una bellezza. berni, 45
nuova: solo è comparso quell'occhiale che fa vedere le cose lontane; il
quattro braccia di cavezza / penzoloni, che sono una bellezza. magalotti, 20-10
stata il guarire senz'altra ricetta, che di grattare quanto facea di bisogno. de
in loro quella tranquilla e chiara esposizione che è la bellezza del filosofo. panzini,
, granite, fresche di lino, che ci si dorme che è una bellezza.
di lino, che ci si dorme che è una bellezza. alvaro, 9-407:
a casa la verdura e la frutta che sono una bellezza di questa stagione d'inverno
artiglierie. -con valore esclamativo: che bellezza! (a indicare gioia,
di fragole, oh dovizia / più che altro di prugne, e d'amarasche!
, dello spirito, dell'arte) che dànno un godimento intellettuale ed estetico.
., 7-66: la divina bontà, che da sé speme / ogni livore,
, ardendo in sé, sfavilla / sì che dispiega le bellezze eterne. petrarca,
fìoria già mai / imaginar, non che narrar gli effetti, / che nel mio
, non che narrar gli effetti, / che nel mio cor gli occhi soavi fanno
celesti bellezze al mondo sole, / tal che di rimembrar mi giova e dole,
cielo più apertamente, il quale, ancora che crucciato ne sia, non perciò le
le quali molto più belle sono a riguardare che le mura vòte della nostra città.
. leonardo, 1-262: non vedi tu che infra le umane bellezze il viso benissimo
ricchi ornamenti? e questo dico a te che con oro o altri ricchi fregi
inculti e poveri panni acquistare maggior bellezza che quelle che sono ornate? leone ebreo
poveri panni acquistare maggior bellezza che quelle che sono ornate? leone ebreo, 264
sensitivo non può desiare le bellezze intellettuali che a loro mancano, che son le
bellezze intellettuali che a loro mancano, che son le più eccellenti. ariosto, 34-81
nanchìn] secondo quell'essere, in che la trovò il padre ricci, e
al farne i tartari per vendetta quel più che barbaro scempio, ond'ella è rimasta
scempio, ond'ella è rimasta presso che disertata, non dico d'abitatori,
ii-350: vi è un cavaliere francese che arde per le vostre bellezze, e
leopardi, iii-712: io le confesso che, specialmente dopo maneggiato il petrarca con
dell'amore; e vi si mostra che ogni cosa bella è buona, ma non
non ogni cosa buona è bella; che la bellezza è grazia, la quale,
anima, la muove ad amare; e che la conoscenza delle bellezze inferiori conduce a
plinio], 26-5: belle è erba che nascie ne'prati con flore bianco e
bianco, e un poco rosso. dicono che questa erba impastata con l'artemisia ha
. testi fiorentini, 185: sapiate che sì tosto come il fanciullo è nato
bellicismo, sm. politica guerrafondaia (che intende risolvere le controversie internazionali
nel 1915 (in opposizione con pacifisme, che è della fine del sec. xix
m. -i). guerrafondaio; che mira a provocare la guerra. bocchelli
(plur. m. -ci). che si riferisce alla guerra, proprio di
molte volte quelle provincie e quelle città che le armi, gl'instrumenti bellici ed ogni
confidavano molto in lui, non considerando che nel capitano dell'esercito, se bene è
ii-131: trovansi... alcun'altri che fabricano ripari iquali alle ròcche e scrollano
a i caldi giorni il tuono, / che speranza di pioggia al mondo apporte,
garzoni, 3-783: si trova scritto che in pittagora euforbo troiano rivisse, impe-
modo rinacque in pitagora per l'amore che egli a gli atleti sommamente portava. sarpi
come! allor... / che a'nostri danni armato / arde il mondo
, ii-242: qualche volta poi avveniva che da quella sampogna uscissero squilli come dai
berretto d'incerata. sia la giubba che il berretto erano preda bellica: portati
per usanza più cose si sanno: / che nel principio e nel levar l'infante
convien, si servan da quelle / che sono a ciò chiamate; / come curare
legare e dell'olio... poi che sarà il bellico caduto, / dopo
giorni, / qui sa'tu ben che poner si conviene; / or nel fasciar
, percuote in questo ferro sì forte, che si fende dallo capo al piede infino
capo al piede infino al bellico, sì che muore incontanente. boccaccio, vi-241:
], se cascare le lasciasse, che forse, anzi sanza forse, infino al
l'aggiugnerebbono, non altrimenti vote o vizze che sia una vescica sgonfiata. crescenzi volgar
« sia quel ch'esser vuole, / che in ogni modo non lo stimo un
/ vero ch'egli è sì grande, che mi duole / ch'appena gli porrò
3-143: quella fanciulla vista dal trapezontio che stava sopra l'acqua infino al bellico
, ora si tuffava sotto, e tosto che conobbe d'esser stata veduta, non
sconficca, / d'amor ridendo, che l'aratro muove / e la semenza per
coso molle, color gambero cotto, che strillava come un ossesso, lo guardò,
il bellico imprimendo col pollice il segno che i fornai fanno nei filoni del pane
boccate di fumo intorno, con le zinne che le arrivavano al bellicolo. -figur
due punti. non intendo per questo che voi l'abbiate a mandar fuori a bellico
. forellino lasciato dal picciolo nel frutto che si stacca da sé. palladio volgar
. villani, 5-7: e nota, che 'l detto poggio è de'meglio assituati
'l detto poggio è de'meglio assituati che sia in italia e appunto il billico è
grassulacee. = voce toscana, che continua il lat. umbilicus veneris,
) s<óv 'cotiledone ', che indicava anche questo tipo di pianta.
1-2: benedetto / quel claretto, / che si sprilla in avignone, / questo
degli amici, e significa lo stesso che benvenuto. = dal medio alto ted
alla guerra, alla lotta; guerriero; che nutre o manifesta spiriti battaglieri o
, né 'l bellicoso marte, / che vai qui la mia forza o ingegno
bellicosa donna, / prima, signor, che di costor più dica. idem,
.. / di tal valor, che non ha nostra etade / tant'altri buoni
tolga alla mia bellicosa ispagna questa matrona che cossi boriosa, altiera e maestrale non
materia è tutta la serie degli avvenimenti che hanno a succedere in una lunga guerra
terre, soccorsi, battaglie, tuttociò che è necessario a sottometter la italia,
. manzoni, 417: ne'due secoli che passarono tra queste due rivoluzioni, ci
accaddero tanti fatti d'ogni genere, che davvero non c'è verso d'attaccar
differenza tra queste scene di paura notturna che circondavano « il soggiorno del re »,
il bellicoso tripudio del nostro popolo, che perseguita sui bastioni lo sconfitto nemico!
la mischia i troiani, / mentre che respireranno gli achei bellicosi, che sono
mentre che respireranno gli achei bellicosi, che sono / ora alle strette. d'annunzio
, iii-22-26: c'erano di coloro che, passando ad ammirare il nuovo popolo assurto
mondiale, il tedesco, avrebbero desiderato che l'italia prendesse un abito più disciplinato,
). belligerante, agg. che è in stato di guerra, che
che è in stato di guerra, che si trova a far la guerra (detto
principali condizioni furono, che il re... si mantenesse puntualmente
alla nuova disciplina, né vedendo probabilità che s'avesse a mutare, se n'
(e può avere riconoscimento giuridico, che comporta diritti e obblighi d'ordine internazionale
citore in questi luoghi di più mirabili effetti che alcuno di voi. rolli, 516
. alfieri, 1-564: e sai che muove / ver noi dall'austro armata gente
il suono delle trombe dei bersaglieri, che passavano vicino al ginnasio, ci faceva
belligero. giocosa, 170: chissà che il pacifico ricovero non sia stato dapprincipio
.. i vagheggini e i bellimbusti che in una donna non cercano altro che
bellimbusti che in una donna non cercano altro che uno specchio dove vedere riflessa la propria
. uomo di ricercata eleganza, che si dà bel tempo: fatuo
persona giù lunga e distesa, / bisogna che tu faccia il bel- l'imbusto.
ometto lungo lungo quanto la fantasima, che faceva del bell'imbusto e del cascamorto:
berchet, 57: quello a un dipresso che, passeggiando sul corso, fareste d'
a quei bellimbusti completamente perversi e spregevoli che per un abitino elegante e qualche vernice
un vero pastore sudicio, quadrato, che si tirava dietro le suole di legno un
palmo di melma e d'altro, che discorreva poco e di cose usuali. pea
, 231: una specie di bellimbusto che si spaccia per baronetto londinese. pavese,
ombrello sotto il braccio; una ragazza che potrebbe dirsi bellina se non avesse gli
sorella e la mamma in ispecie: « che stecche! si sente che cambi la
: « che stecche! si sente che cambi la voce ». « t'avevo
carina, bellina, distinta, e che vestiva bene. stuparich, 5-112: mi
: adulare. goldoni, iv-515: che ha da importare a me, che il
: che ha da importare a me, che il mio padrone si lasci ingannare da
belle belline gli cava di sotto quel che vuole. -fare il bello bellino
state di quelle [serve], che vi avrebbero fatto il bellin bellino, e
ragazze e menarle a spasso, e dopo che à incianfruscato a una il cervello con
. bellino2, sm. vitigno che dà uva da tavola a frutto
il bellis scritto da plinio, che noi in toscana chiamiamo primo fiore.
vocale o s più conson.). che risulta alla vista e all'animo con
animo con le qualità della bellezza; che desta sensi di ammirazione, consentimento,
di ammirazione, consentimento, fascino; che attrae perché ha doti di grazia,
ed è qualifica di uso assai lato, che, oltre al valore fondamentale, si
significare qualità varie e anche più intrinseche che non quelle esteriori (secondo che si
intrinseche che non quelle esteriori (secondo che si applichi alle persone, agli animali
bona onni sua cosa;... che tutte belle cose sono laide ad omo
le parti debitamente si rispondono, per che de la loro armonia resulta piacimento. marsilio
riesce brutto. bembo, 1-129: perciò che sì come è bello quel corpo,
, quanto in loro è quella grazia, che io dico, delle loro parti e
quella è più bella », tu sai che non è bello quel ch'è bello
quel ch'è bello, ma quel che piace. tasso, n-iii-920: a me
tasso, n-iii-920: a me pare che, sì come tutti coloro che son savi
pare che, sì come tutti coloro che son savi son savi per la sapienza
sian belle per la bellezza; e che la bellezza, o il bello che vogliam
e che la bellezza, o il bello che vogliam dirlo, sia quel che le
bello che vogliam dirlo, sia quel che le fa quali esse sono. f.
campagna coltivata. anna assaporò il silenzio che regnava intorno. com'era bello!
belli donari e di belli amori, secondo che, per lo tempo passato, hanno
pietosamente, quanto a la vista, che tutta la pietà parea in lei accolta.
laco, / a piè dell'alpe che serra lamagna / sovra tiralli, c'ha
., 24-13: la mia sorella, che tra bella e bona / non so
contrada bellissimo, e, per ciò che del mese di maggio era, tutto
i-206: questo è ben ver, che, se la forma véra / veggio,
è da credere sendo tu bellissima vecchia, che tu sia stata bellissima giovane. firenzuola
: è ella quella bella giovane, che sta là in sul canto della piazza.
(120): aveva un amanto che svolazzava, di quale usciva di molti
9-5: andiamo dunque investigando onde nasca che ne'corpi prodotti dalla natura, alcuni sono
di voi, e tanto innamorata, che, per darvisi tutta, s'è tolta
. f. doni, ii-79: che bel libro è cotesto ch'avete in mano
bruno, 3-26: altre, altre sono che m'hanno incatenata l'alma. a
. galileo, 461: non direm noi che 'l sapere scoprire in un marmo una
degna a sì bramate nozze, / vo'che 'n braccio t'accolga. d.
, e alcuna su per lo stelo, che pur gli dà grazia e l'adorna
son belli davvero, e mi accorgo che i pensieri, prima d'andar su
bella tanto, / al parer mio, che tutte l'altre avanzi. giusti,
avanzi. giusti, i-133: sono mille che chiedono, e fra questi mille chi
zolle] con la testa bionda, / che poi che fredda giacque sul guanciale /
con la testa bionda, / che poi che fredda giacque sul guanciale / ti pettinò
rose, l'amorosa pesca, colei che tutti han disiato. barilli, 6-43:
dirle parole d'amore e a ripeterle che era bella bella. gozzano, 20:
strani della bellezza ancora / d'un fiore che disfiora e non avrà domani. idem
ammi rando i begli alberi che gli porgevano i rami agili e robusti
slanciata, vestita di un verde tenero che faceva meglio spiccare le braccia scurite ai
a piedi... la strada che al mattino avevamo percqrso in camion col
il cuore forte e sanno difendere ciò che gli appartiene. 3. con
, e, in generale, a ciò che è pensato o detto o manifestato (
bestie. boccaccio, iii-12-84: poi che le muse nude cominciaro / nel cospetto
aspri e selvaggi / leggan gli altri pastor che qui verranno, / i bei costumi
stato un poco pensando meco circa al tratto che facemmo dianzi; ché certo fu bello
eccellente signore, i nostri sapienti maestri che non sia la più bella cosa che
che non sia la più bella cosa che la congregazione di molti buoni popoli adunati
virtuosa dea. galileo, 426: che bella materia sarebbe quella del cielo per
. bel capriccio altresì mi par quello che gli venne, di fare il proprio ritratto
goldoni, iv-1017: una serva presume che un giovane come me la voglia prender
la voglia prender per moglie? è vero che le ho date delle belle parole,
: ogni mia gloria sta nel piacere che i miei versi recano agli uomini ed
ogni mio piacere nel palesare liberamente ciò che mi sembra bello o nefando. idem,
santa fanno al peregrin la terra / che le ricetta. manzoni, pr. sp
quest'uom savio la novella / di lei che cerca il suo perduto amore! de
vivo senso d'ammirazione e di gratitudine che mi si destava in quei giorni alla
altrui beffe trovate, perché è vecchio destino che esse rièscan di danno ad una sola
d'una gran parte de'signori, che sono il rovescio della sua medaglia:
la mia fiducia in quel bellissimo cuore che ho in lei conosciuto, e in
. foscolo, viii-156: ben vedo che a'begl'ingegni, i quali già tempo
detto del tempo, della stagione: che è mite (anche indica la primavera
stagione beffa quando finisce l'inverno, prima che incominci la primavera. serra, ii-227
giornata dell'ottobre 1251, non par che sia qui grande argomento di poesia.
alamanni, 5-5-19: sacro giardin; che voi medesmo poscia / ch'a più
sottilissimo spirito del vino o acquar- zente che dir vogliamo, si mantiene sempre bella,
ciconi agli occhi, vedendo che bel pezzo di ragazzo s'era fatto
nanni. deledda, iii-690: era quello che si dice « un bel pezzo d'
d'uomo », alto, col petto che pareva imbottito. cicognani, 6-203:
bel caldo per essere aprile. vedrai che toma a piovere. pavese, 79:
e fatte legare in anella, prima che effe si forassero. ariosto,
quella faccenda? -ben puoi credere / che non saria venuto, non avendola. /
non avendola. / vi so dir che l'ha beffa e bene in ordine.
, 19-37: stanotte, innanzi / che sieno otto ore, tu potresti forse
. idem, 20-55: il caso è che, s'io non menava le gambe
casti, 1-81: non ignoravan però, che se si tratta / di principe assoluto
vien fuori bell'e fatta; / che fornito di tutto il necessario / ei nasce
: venne a concludere... che bisognava accendere una gran catasta nella maggior
pittoreschi e s'io potessi fermarmici credo che in due anni avrei bella e finita l'
era stata fatta da tre di quelli che possono, che d'ognuno c'era sotto
da tre di quelli che possono, che d'ognuno c'era sotto il suo nome
non aveva anco finito di parlare, che l'aveva già bella e obbedita,
de roberto, 431: - credi che costoro vengano qui per amor mio? vengono
perla roba! un'altra volta direi loro che non ci sono. - ma la
signor conte, scriva a quella signora che accetto, che mi prenda. sarebbe
, scriva a quella signora che accetto, che mi prenda. sarebbe tutto il mio
, 5-148: incespicò sul ciglio della fossetta che divide 1 campi, e cadde beff'
. cecchi, 3-41: era chiaro che bastava un passo, e allungare il collo
-bello e buono: preciso, autentico, che non lascia dubbi sulla sua natura e
. leopardi, iii-641: sappi però che cesari, stimato giudice supremo in queste
nelle moltitudini, le quali non sanno che vi è una verità dell'oggi e un'
la cavò con un sì profondo saluto che equivaleva ad un'impertinenza beff'e buona.
fogazzaro, 5-93: gli fece intendere che quel volersi sbarazzare a ogni costo delle
delle carte era egoismo beff'e buono e che quando si fanno degli spropositi bisogna subirne
pedate e pugni ci liberammo da quella che non era più una burla carnevalesca ma
la nuova via, non con entusiasmo che non era del suo carattere, ma con
ma con prontezza esemplare, fredda prontezza che le zie prendevano per volontà bella e
non è così? ». dopo di che, è scoppiata in lacrime.
io vi confesso aver dette le parole che mi ricercate, e le dico anco di
le dico anco di bel nuovo, che quelle insegne non dureranno. aretino, ii-113
uominacci...; e non che c'ingannano, che se ne fanno poi
.; e non che c'ingannano, che se ne fanno poi le più beffe
fra loro; e quello è più valente che ne conta più. idem, 962
de'suoi scritti ogni autore assume più che mai tutto il suo carattere in fatto di
1001: sul bel principio l'oratore annunzia che, « in quel giorno solenne,
battaglia conquistò la vasta isola di java, che ad onta del dominio olandese contava
commende a canestri a dosso la gente che passa per la strada. che puzzo freschiccio
la gente che passa per la strada. che puzzo freschiccio di vernice da per tutto
argomento le smarrite forze rivocasse; per che a bello agio poterono gli spiriti andar vagando
a suo bell'agio, senza volere che li mali consiglieri godessero dell'iniquità loro
tedio assale? de amicis, i-338: che fretta importuna! lasciami godere a mio
il signor simplicio a penetrar le difficultà che favoriscono le opinioni d'aristotile, che
difficultà che favoriscono le opinioni d'aristotile, che le soluzioni! ma io ho qualche
le soluzioni! ma io ho qualche sospetto che a bello studio e'voglia anco talvolta
ciò dico perché vo immaginando mille trame che potrebbe aver questo cattivello a bella posta
traditori della patria, dall'innumerabil popolo che vi trasse. vico, 122:
pescando, chi sa dove, certe parolacce che ne'vocabolari si cercano invano. cattaneo
giusti, ii-243: se avessi quell'allegria che anni sono m'era abituale, vorrei
se non querimonie, minacce di gente che rivoleva il suo, l'eterno ritornello
niente'. leopardi, iii-623: le dico che il partito preso di relegare le note
bensì comodissimo per gli editori, cosa che s'intende alla bella prima, ma
senza il quale, nei tempi difficili che correvano, non era a sperare imprestito.
e senza avvisaglie, non la si fa che alle fortezze di poco conto. baldini
il viso del sagrestano e del campanaro, che tutti quassù a bella prima s'accorderebbero
lettere. rolli, 589: no, che non sorgono alle bell'arti / e
noi basti di poter con verità asserire che prima che pisistrato, grandissimo amatore delle
di poter con verità asserire che prima che pisistrato, grandissimo amatore delle belle lettere
certa esperienza di belle lettere. quello che assolutamente ignorava, erano gli affari nel
, o di un'età serena (che ritorna nella memoria). chiabrera
fiore / de'miei poveri dì, che sì per tempo / cadeva. de amicis
gusti: a'quali ella liberamente disse che più voleva attendere che alle belle creanze,
ella liberamente disse che più voleva attendere che alle belle creanze, le quali solo
intelligente? impara, luca. tu che non hai nessuna esperienza, impara da
tuo povero amico stenta ancora a credere che tu, corteggiata da tanta gente del bei-mondo
1-28: la buffona e arrogante satira che osa giudicare i gusti del bel mondo,
e nelle fattezze alcunché di più fino, che non si vede nelle provincie contigue.
. leopardi, iii-502: le lodi che ella si compiacque di dare ai miei versi
e dava loro grossa provvisione, tanto che eglino potevano tenere servi e cavalli e
porco a tutto pasto, credendo fermissimamente che quella cascaggine, quella sonnolenza disperata,
con un signore, amico di casa, che la vestì come una regina. e
ma muori d'invidia per la bella vita che ho fatto io in altri tempi.
machiavelli, 695: parendo alla fortuna che io avessi troppo bel tempo, fece
io avessi troppo bel tempo, fece che capitò a parigi un cammillo calfucci.
-bel colpo: detto di cosa che riesce; anche di un'impresa temeraria
per ironia e per antifrasi: di cose che non si gradiscono affatto; oppure a
ec. co'buona e santa donna che costei dee essere. aretino, iii-48:
: hanno trovato questo bel ghiribizzo, che i contratti non si possin fare in volgare
ma solamente in quella loro bella gramatica, che la in- tendon poco eglino, e
xxiv-1004: 'l mondo è di colui che con la spada lo scettro misura.
, con voce stizzosa: « vedete che bei pareri mi sa dar costei! »
?... figuriamoci i belli studi che devi aver fatto! nievo, 745
farse. de roberto, 213: so che tuo marito fa una bella vita,
, 3 (50): lucia disse che bisognava veder d'aiutarsi in tutte le
veder d'aiutarsi in tutte le maniere; che il padre cristo- foro era uomo non
si trattasse di sollevar poverelli; e che sarebbe una gran bella cosa potergli far sapere
male delle serve, e massimamente di quelle che non voglion ire loro alle belle,
fare, ecc.: per indicare che non basta a realizzare una cosa o
lo vo ripetendo a me stesso; che prò? mia cara; io mi sento
? oh poveri diavoli... che han bel gridare pel camino che manda
.. che han bel gridare pel camino che manda fumo, per le finestre che
che manda fumo, per le finestre che mandano aria. nievo, 727: aveva
nievo, 727: aveva un bel che fare ad accordarsi colla monacale rigidezza della
. non mi potevo levar dal cuore che ci avevano pure una gran parte di colpa
fanno bello, / dalla mente profonda che lui volve / prende l'image e
par., 12-31: l'amor che mi fa bella / mi tragge a ragionar
pianger qui rimasi, / e 'l ciel che del mio pianto or si fa bello
questo medesimo / far, donne, che gli ha fatto alla sua fabula,
alla sua fabula, / farvi più che mai belle. cornaro, 73: è
e prosperoso; godendo questo bel mondo che è bello a chi se lo sa
ella passò quella notte angosciosa / infin che ogni stella fu fuggita, / poi
si levò e rifecesi bella / più che non fu mai matutina stella. buonarroti
quelle / piccole e buone fate / che a sera pendon sulle / tavole apparecchiate
pendon sulle / tavole apparecchiate / e che si fanno belle / de'lor veli di
bello di una cosa: attribuirsi meriti che non sono propri; mettere in luce
, 51-1 (iv-210): ma quel che ruba la riputazione, / e de
: egli avea ragion di temere, che alcun dei tanti eunuchi che quivi erano,
temere, che alcun dei tanti eunuchi che quivi erano, tutta gente ingordissima e
me. giusti, iii-47: appena odono che sia accaduto un fatto non mai pensato
lo dicevo, lo dicevo io, che doveva andare a finire così! carducci,
, a cui forse dette occasione un rimatore che si facea bello delle cose altrui o
quegli ignari. moravia, v-366: penso che tu me ne abbia parlato per farti
il cortinaggio nuovo di massaro nunzio, che si era maritato allora allora, e
davanti. chiesa, 5-49: e sentivo che quell'oro insolente [dei suoi capelli
per distrigarmi, mi sono impegnato più che mai. giusti, iii-79: abbiamo cominciato
disagio. — sarebbe concedo che questo generalmente possa chiamarsi atto proditorio;
bastonate a un mascalzone! sarebbe bella che si dovesse dirgli: guarda che ti
sarebbe bella che si dovesse dirgli: guarda che ti bastono. svevo, 5-259:
bastono. svevo, 5-259: sarebbe bella che quest'oggi tu capitassi a casa alle
: l'è sempre quella medesima. il che è poi venuto in dettato, e
saccenti, 1-2-179: dal dì, che fu comprato / gli assegnomo di biada un
beffo mi anderò abbassando, e vo'che siamo del pari. casti, 7-3:
, cominciafanello / ed aspettar da canto che non brugi! fagiuoli, rono alcuni di
brugi! fagiuoli, rono alcuni di quelli che gli facevano la limosina a dirgli, che
che gli facevano la limosina a dirgli, che 1-1-189: come senza nessuno? non
come senza nessuno? non ci son io che son suo se non cantava qualche altra orazione
una beffa. ma perché tando, che flaminia sia gelosa di questo vecchio. la
/ -per voi? -per me, accortisi che il meschino non ne sapeva altre, compassiosì
inten notizie, storielle (che sollecitano la curiosità; ma a volte
f. doni, 1-53: oh! che invenzione ha egli per le mani:
nievo, 723: ella mi rispose che a proposito del padre pendola se ne contavano
verga, 4-333: i signori del comitato che tornavano stanchi di casa sua, dopo
ne fece sentire di beffe all'imprudente che l'aveva provocato. panzini, ii-716
sempre questione di saper fare. volete che ve ne racconti una beffa? moravia,
firenzuola, 651: i'ti so dire che vo'ce l'avete fatta beffa.
facevo beffa davvero! si vede proprio che ieri sera ne ho bevuto mezzo litro di
hai fatta beffa! mi avevi detto che la via per andare a casa era beffa
, 2-116: oh, andate là, che anche ai vostri tempi ne combinavate delle
, xiv-250: ho veduto da lontano cecco che tornava indietro, e l'abbiamo scappata
scampata beffa, e agitato più dalla rabbia che dalla paura, pensava, camminando,
e indovinava bene a un di presso ciò che lo sconosciuto aveva pensato di lui.
. lancellotti, 223: quivi sì che se ne sentono delle beffe. de
sono riusciti; c'eran dei musi duri che si son messi frammezzo. oh le
le posso andar tanto con le belle che la mi renda la vesta. varchi,
cose [le nuove tendenze dottrinali] che mi interessano e che mi aiutano a passare
tendenze dottrinali] che mi interessano e che mi aiutano a passare 11 tempo affa
: oh! pargli una cosaccia, / che avendo condottolo luigi / vostro in questo
forse dieci gradini, incontrai la fanciulla che tornava bel bello giù per le scale.
casa. giusti, 2-223: ma cessato che fu, dentro, bel bello /
un altro tiro, / da quelle bocche che parean di ghiro, / un cantico
. nievo, 443: scopersi bel bello che egli era stato il sensale dello sposalizio
da cui tolse una pila di libri che mise bel bello per terra. moretti,
tua dolcezza ha un gaio / riso che mi commove / quando passa bel beffo /
, 9-1-237: eccole un sonettuccio miserabile, che ho spippolato oggi; il poverino avrebbe
e duonus), con la vocale che si continua nell'aw. bene: *
pulcher e in parte anche formosus (che sopravvive col senso di « beffo »
. bèllo2, sm. ciò che possiede gli attributi della bellezza, o
bene. tasso, 16-9: e quel che 'l bello e 'l caro accresce a
a l'opre, / l'arte, che tutto fa, nulla si scopre.
. campanella, i-7: io, che nacqui dal senno e di sofia, /
per mio avviso, non è altro infatti che una specie particolare di bene, il
adorerò. cesarotti, ii-280: faccia che tutti gli altri si scordino ch'io
illusione? tutto! beati gli antichi che si credeano degni de'baci delle immortali
baci delle immortali dive del cielo; che sacrificavano affa bellezza e alle grazie,
bellezza e alle grazie,... che trovavano il bello ed il vero accarezzando
di una filosofìa psicologico-lette- raria fecero sospettare che vi avesse un tipo perpetuo ed universale
[della tragedia], o ciò che forma l'essenza del beffo poetico,
sono visitate piuttosto dagli ammiratori del bello che dai settatori di lucro. gioberti, iii-12
pascoli, 353: prega! pregate che sfiorisca il fiore, / che il bello
! pregate che sfiorisca il fiore, / che il bello passi ma che lasci il
, / che il bello passi ma che lasci il buono. b. croce,
ossia delle espressioni, potrebbe obiettarsi: che l'artista crea le sue espressioni dipingendo
o scolpendo, scrivendo o componendo; e che perciò il bello fisico, anziché seguire
attribuisce alla natura un'interna finalità, che la spiritualizzi, quasi forma rudimentale dello
esser l'opera di una grande arte che si celebra innanzi all'avvento dello spirito
della natura inconsapevole, ma dell'uomo che co'suoi occhi vede in un paesaggio
ix-76: e fan festa ad amor, che la sua fede / ha locata tra
frugoni, xxiv- 1027: nelle vesti che addobbano una donna e nelle gioie che
che addobbano una donna e nelle gioie che l'arricchiscono a maraviglia non consiste il principale
. leopardi, i-1042: pure è certo che i belli sono per lo più cattivi
allegri, 167: ci vuol altro, che far del bell'impiazza / con que'
lo zio prete quand'ha raccapezzato / che io mi son messo con la cantatrice /
sfuggita sorridendo, còme si guarda un ragazzo che faccia il bello in un vestito nuovo
c'entra, sono io bello mio che ti ho scoperto gli altarini. 6
tutte parti,... acciò che la sua gente potesse passare il tevere e
, 1-345: sapendo la voltabil gente che ell'è; a'pericoli tarda;
stess'aria muove / la favolosa selva che ti pare. linati, 8-70: ora
gran nubi. pavese, 4-225: speriamo che il tempo si mantenga al bello.
e di antifrasi). -aver bello che: di cosa che fa piacere.
. -aver bello che: di cosa che fa piacere. dante, inf.
fino alla lumiera, / parlando cose che 'l tacere è bello, / sì com'
la domandò di certe cose particolari, che 'l tacere è bello. boccaccio,
e scacchieri e puote ciascuno, secondo che all'animo gli è più di piacere,
cecchi, 57: e1 bello è stato che quel vecchio pazzo, / per farlo
farlo passeggiar, ha stracco sé, / che non può più, ha stracco me
445: e non sarebbe bella cosa che io penetrassi i vostri discorsi meglio che
che io penetrassi i vostri discorsi meglio che voi medesimo? muratori, 1-26: il
: il più bello è poi, che... i legisti de i nostri
(243): questo signor dottore, che m'aveva fatto veder la grida lui
fatto veder la grida lui medesimo, che è il più bello, ah! ah
bello, ah! ah! pareva che gli dicessi delle pazzie. nievo, 517
. nievo, 517: e quello poi che è più bello, ella pretende di
verga, 3-71: il bello poi era che andavano tutti in processione, l'un
(col cannocchiale), tutti quegli omini che, folli di spavento, saltavano fuor
: il bello di quell'uomo era che non sembrava di campagna. idem, 1-42
: perché il bello in campagna è che tutto ha il suo odore, e
sp., 21 (367): che allegria c'è? cos'hanno di
, 2-120: candido ha di bello che non mi tratta come fossi un ragazzo.
: e bel m'è forte segnore / che rende salute e amore / a soi
bello vergognar veglio e dolere / di che fue peccatore / con tra dio nostro
avreste voi mangiato, per sorte cosa che vi facesse vedere un per un altro?
credo, se la pensarete bene, che eleggerete più tosto di provarmi amico,
eleggerete più tosto di provarmi amico, che di sperimentarmi nemico;... sicché
sul bel dell'assalto, / o che 'l destriere inciampi, o ch'egli sdrucciole
lei si levò da tavola, dicendo che voleva andare a alcune sue commodi tà.
qualche troppo caldo boccone, di maniera che bisogna cacciarlo de bel nuovo fuora,
mandarlo vagheggiando per il palato sin tanto che se gli possa donar quella maledetta spinta
sul più bello giunse un giorno la notizia che un generale giovine e affatto nuovo dovea
dell'alpi. carducci, ii-16-130: credo che ella da un pezzo in qua mi
esser coglionato da nessuno. fu ella che volle far le note e a pena
. svevo, 3-868: mi accorsi che i superstiti dell'altro defunto ci guardavano
soffici, ii-184: accadeva però spesso che sul più bello si venisse a scoprire
di questo mondo ridicolo e nelle mie proprie che sono più ridicole che mai, di
nelle mie proprie che sono più ridicole che mai, di ficcarci troppo la testa;
bello e del buono per farle intendere che la liberazione del marito non dipendeva..
, v-1-802: ieri, davanti al camaro che si infoscava, dissi ai miei compagni
il bello. -esci. che bello! (forma regionale impropria,
facevano tin tin come tanti campanellini. che bello! -il bello di roma
baldinucci, ii-8: asteria, una gemma che... à in sé una
detta occhio di gatta per lo trasparire che fa la sua luce a guisa dell'occhio
questa tonia! grazzini, 4-151: ma che cosa è che non faccia una fanciulla
grazzini, 4-151: ma che cosa è che non faccia una fanciulla innamorata? oh
ognun sì lautamente è governato, / che crescon su bellocci e badiali. tommaseo-rigutini
giovani e bellocce, era facile immaginare che potesse nascerne qualche intrighetto. pea,
tante cose e special- mente di quello che gli era successo nel tempo che non
di quello che gli era successo nel tempo che non si eran più visti, e
agg. (femm. -a). che ha una bellezza vistosa, quasi ingombrante
femmina, e segnatamente d'uomo grosso e che più tiene del tondo, diciamo,
. soffici, i-io2: e prima che l'altro avesse il tempo d'impedirglielo,
, xxxiv-65: veder forte deletto / donna che sommette a castitate / bellore e gioventate
appreso / d'ogne bell'ordinanza / che 'l su'bellor dinanza. sonetti e
bellosguardo, sm. belvedere; località che consente una vista panoramica. panzini
bellosguardo) è bella nostra parola antica che fu data a nobilissime ville, poste
plur. bègli spìriti). uomo che sa essere arguto, faceto, alquanto
anche con senso un po'dispregiativo: che ostenta spirito o spiritosaggine, un po'
. aretino, ii-133: intendo che ci sono tra gli altri belli spiriti
sembran pietade a i belli spirti, / che lor siedono a lato; e a
. pecchi, 2-136: -chi volete che sposi la signorina del camino - diceva
ricorda il frane, belesprit, locuzione che dal senso buono venne poi scadendo ed
belluino, agg. di belva; che ha la natura e gli istinti della
, ii-18: può solo darsi il caso che alcuna volta possano quei vermicelli essere egualmente
essere egualmente ingordi del sangue umano, che del belluino. carducci, i-503: io
centauro si mostra ormai inadeguato: quella che sembrava già la parte belluina dell'uomo
deledda, iii-551: quando era sicura che nessuno poteva ascoltarla, emetteva gridi belluini
il bellumóre, / ei non vorrà che qui s'accenda il fuoco, /
vien sotto gli farò tal giuoco, / che potrebbe scottarlo a tutte l'ore.
lasciamo stare il costume di caligola, che si tritava... l'oro su'
capelli; e di quell'altro bellumóre, che indorò il culiseo. g. gozzi
una crona- chetta da un bell'umore che andava segnando dì per dì le cose
andava segnando dì per dì le cose che accadevano a'tempi suoi. de amicis,
si deve nel mio rapporto, insolente che volete fare il bellumóre. bellùria
bellezza d'apparenza, più d'ornamento che di sostanza: * son fiori di belluria
esotici. e di tutte le cose che avventano agli occhi, ma che non hanno
cose che avventano agli occhi, ma che non hanno pregio intrinseco, vi diranno
di belluria '; perché pare sentano che la bellezza vera debba andare congiunta con
bontà. e belluria, per ornamento che ha dell'appariscente e del vano, dice
il doloroso belo / della madre, che perde il caro agnello. l. martelli
un belo e fu sì fatto il belare che 'l bambino si riscosse e spaventò di
[plinio], 9-51: un pesce che si chiama ago, over belone partorisce
belóne, agg. piagnone; che sta a lagnarsi continuamente, a piagnucolare
.. unte bisunte, spettinate, che non sapevano spiccicar parola, piscione e belone
è meglio nascere col bernoccolo del ladro che con quello dello scrittore. carducci, ii-10-139
le borghesi facili all'ammirazione di tutto che luccica, fosse anco...
... non istiamo a dire quel che potrebbe essere. = l'espressione
59-144: oh cotal donna pera / che sua biltà dischiera / da naturai bontà.
idem, 354-7: dammi, signor, che 'l mio dir giunga al segno /
beltà non ebbe eguale / il mondo, che d'aver lei non fu degno.
. boccaccio, iii-9-70: per l'amor che per la mia biltate / già di
disire, / questo anel porterai, che spesse fiate / forse di me ti farà
ve ne vogliamo donare uno, di che voi tutta giuliva viverete e più della vostra
fia intesa / la celeste beltà de che io ragiono, / poi che io,
de che io ragiono, / poi che io, che tutto in lei posto mi