. di accivettare), agg. che lusinga con grazia maliziosa. moretti,
il civettare può non avere altro fine che la semplice civetteria; l'accivettare tira al
: una vecchia zitella vestita di tutto punto che accivettava un bagnino adusto. manzini,
pea, 7-599: una corollaia, che po'poi non è la prima volta
po'poi non è la prima volta che accivetta con qualcuno. 4.
l'esperienza (come gli uccelli, che, attirati con la civetta, se
: per non accivettare gli altri pesci, che s'accorgano dello inganno. tommaseo-rigutini,
inganno. tommaseo-rigutini, 344: notisi che accivettare è transitivo, civettare intransitivo: l'
a volarle attorno, come fanno quelli che non l'hanno mai più veduta.
, anzi civetta, / lo burla che gli è corsa la berretta. redi,
si dice uomo accivettato, dal pettirosso, che dal moto allettatore della civetta caduto leggiermente
(331): io non so quello che io mi debba fare che io gli
so quello che io mi debba fare che io gli possa così prestamente avere [i
: i quali (demoni] poi che aranno spesi in noi tutti i loro
noi tutti i loro sforzi, da che non aranno potuto accivire d'averci ingannati
potuto accivire d'averci ingannati di ciò che si sono affannati indarno, è bisogno che
che si sono affannati indarno, è bisogno che abbiano confusione e vergogna.
sull'acciottolato, non d'altro sono carichi che di botti. acciottolatura,
di oggetti acciottolati; specie il rumore che si fa nel maneggiare stoviglie.
acciottolìo secco di mucchi immensi di cocci che franassero. pascoli, 1232: l'
di accipigliare), agg. che ha il cipiglio; aggrondato, corrucciato,
diramata,... e mi disse che sarebbe stato meglio il dire accipigliata.
abbastanza, di don filippo ii, che anche dal marmo, imponeva un non
dal marmo, imponeva un non so che di rispetto. [ediz. 1827 (
orgoglio. accipigliato ha sempre non so che di dispetto, di sdegno.
preda '(sparviero o falcone), che l'etimologia popolare faceva risalire ad accipio
, nomen sumpsit *; ma è forma che si richiama al grecò < òxù-7ttspo (
richiama al grecò < òxù-7ttspo (; 'che ha il volo rapido '; nelle
, 28-37: un diavolo è qua dietro che vi accisma / sì crudelmente, al
: un diavolo è qua dentro, che quando avemo volto la dolente strada n'ac-
iv-146: corsi ad acciuffare il soldato che cercava di svignarsela. pea, 1-12:
per l'amor di dio. -la guardia che da tempo lo bracca sospettosa l'acciuffa
dio e i santi per la fortuna che aveva acciuffata. nieri, 340
nieri, 340: un giorno che il diavolo l'aveva acciuffato peggio del
differisce dalla sarda o sardella in quanto che questa è stiacciata mentre l'acciuga è
... l'acciuga è un pesce che ha più giudizio del tonno. idem
un'acciuga, con delle mani spolpate che sembrava se le fosse fatte apposta pel suo
del gruppo -pi in cc fa escludere che si tratti di voce toscana):
/ per quanto riconosco alla fanciulla / che le vien presso, che passò stamane /
fanciulla / che le vien presso, che passò stamane / insegnandole esperta / l'
al malmantile, 684: accivire, che anche dissero [i nostri antichi] civanzare
antichi] civanzare, è lo stesso che provvedere di civanza, cioè d'entrata.
a me la metà de la gente che à siila, là dove elli è;
sacchetti, 16-54: il giovane li disse che andava cercando d'una bella sposa.
mandato, e serai ben accivito; però che io ho per le mani una giovene
una giovene de'lanfranchi, la più bella che si vedesse mai, e dammi cuore
vedesse mai, e dammi cuore di fare che ella sia tua. grazzini, 4-205
acciviti. -la signoria vostra avea paura che le mancassino i cavagli? note al
: è restato il nome accivito, che anticamente voleva dire provveduto, fornito;
. di acclamare), agg. che acclama, che applaude. soffici
), agg. che acclama, che applaude. soffici, ii-iii:
/ supplichiam di minerva armisonante, / che gli acclamanti ricevette in prima. idem
per concordevole voce di tutti i vescovi che si ritrovarono nel concilio calcedonense, fu parimente
.. se fussero maggiori gli applausi che furono dati a'cani dipinti da nicia,
sm. (femm. -trice). che acclama, che esalta.
. -trice). che acclama, che esalta. l. bellini,
, le trionfali e felici acclamazioni, che si facevano alla casa reale, senza il
parrebbe una sorta di acclamazione, e che volesse dire: bene a lui,
le mando la replica di ringraziamento, che fa l'accademia al sig. card.
dell'adunanza proposero, per acclamazione, che s'andasse immantinente a riunirsi ai comuni
trasalì, allo scoppio delle voci umane che salutavano con un'acclamazione trionfale il dio invitto
tanta è la forza dell'uso che ben pochi, io penso, usano la
. rigutini-cappuccini, 5: devesi notare che questa parola è ristretta nell'uso a
sino ad acclimatizzazione. voce, oltre che brutta, superflua. = deriv
quelle del paese d'origine con un processo che spesso comporta modificazioni fisiologiche e morfologiche
galileo, 507: ora ditemi quel che accadrebbe del medesimo mobile sopra una superficie
accadrebbe del medesimo mobile sopra una superficie che non fusse né acclive né declive.
, 508: la superficie inclinata è quella che acquista vicinità al centro, e l'
, ma non erta. è acclive quel che è guardato o montato di sotto in
/ è come una galèa / grande che sola / navighi verso terre / lontane
: scendendo per vai giu- mela, che principia tra gli abeti a sciogliere per suo
1 -77: m'affisso nel pietrisco / che verso te digrada / fino alla ripa
te digrada / fino alla ripa acclive che ti sovrasta. = dal lat.
notte ancora: / anelante per timore che il sole arrivi prima. / ma no
acclività, sf. condizione di ciò che è acclive; disposizione in salita;
1-101: è però da notare, che nel tempo che si formasse l'acclività.
però da notare, che nel tempo che si formasse l'acclività... sarebbe
l'acclività... sarebbe necessario che l'acqua s'elevasse colla sua superficie.
, con cui esigerai le sedici lire che vanno in compimento della pigione della mia
, quanto nello scrivere; per significare che in una lettera se ne include o alliga
: avrà con sé i nuovi accademici che lo registrano, e ne danno esempii
al quale mandai in villa la lettera che v. s. illustrissima mi ha
fatta la sua parte, pur vuole che io a suo nome vi saluti ancora
gambe gli accocca, / per modo che da terra il sollevava, / e poi
chinavan li raffi, e « vuo'che 'l tocchi * / diceva l'un con
/ e rispondien: « sì, fa'che lile accocchi! *. pulci,
pur poi mi son divezo, / tal che mai più me l'accocca. machiavelli
martellare: / poi non abbiàn pensier che ce l'accocchi. ariosto, 28-72:
: come potremo avere / guardia, che la moglier non ne l'accocchi,
tenere, / e stretta sì, che l'uno e l'altro tocchi? bandello
, ché se tu avessi più occhi che argo, te la accoccheranno. dossi,
pungiglione, s'è accovacciata nelle caverne che fiatano il lezzo del suo alito.
vi t'accoccoli / come a fattor che raccolga de'bioccoli, / daratti sotto,
mani e coi piedi per certi buchi che erano nel muro giunsi ad afferrare i
grande quanto un paese, coi magazzini che sembravano chiese, e le galline a
lume rosso, apriva quei molluschi, che a venezia sono detti peoci. pirandello,
, scrutava la villa come un cane che punta una lepre. palazzeschi, 3-62:
: raccontavo belle storie ai piccoli cugini che m'ascoltavano accoccolati d'intorno, nell'
5-214: quella gente accoccolata in terra che ripete le sue preghiere con un ossessionante
cavezza di uno alla groppa di quello che lo precede. note al malmantile,
verbo per le bestie da soma, che seguitando in viaggio l'una l'altra,
, ii-198: a volte temo o che mi piglino per un fanatico, o per
per un fanatico, o per uno che ha l'ambizioncella di farsi valere, accodandosi
loro astic- ciole) gli uccelli vivi che devono servire da richiamo (cfr.
pr. di accogliere), agg. che accoglie. giulianelli, 1-150:
2. cordiale, ospitale; che offre comodità. ojetti, ii-629:
una striscia d'ombra, così accogliente che qualcuno deve avercela distesa. =
lei mi fece la più grata accoglienza che immaginar si possa al mondo, e
e mi pagò 'l mio argento ed oro che io vi avevo messo. tasso,
. tasso, 6-1 io: costei, che de l'amor la sete, /
fare una visita, ma l'accoglienza fredda che gli feci, m'immagino sia quella
gli feci, m'immagino sia quella che lo ha impedito di tornare una seconda
madre o di sorella o di moglie che gli apra il cuore con un sorriso.
festosa accoglienza di quel giorno lontano, che testimoniava quanti amici avessero i partigiani in
., 14-6: domandai tu, che più li t'awicini, / e dolcemente
t'awicini, / e dolcemente, sì che parli, acco'lo. petrarca,
/ dicea, la tomba, anzi che l'empio letto / del tiranno m'
venir nella vita, ed inchinando / mostra che per signor l'accolga e chiami.
baldini, 4-22: la strada, che ti accoglie e tiene e dove ti
, se io 'l potrò fare, / che non m'accolga più malinconia. boccaccio
a'miseri miserissimo si può dire colui che seco l'accoglie in compagnia [la
de'lieta godersi / l'aura, che accolse i suoi celesti versi! / l'
. idem, 13-7: tu dormi, che t'accolse agevol sonno / nelle tue
giacomo, i-679: nella stanzetta, che già andava accogliendo dolci pe- nombre,
, ii-925: ho preveduto sempre quello che doveva succedere, facendo di tutto per
: un fresco odore d'acqua di colonia che t'accoglieva fin dall'ingresso. slataper
non furon già queste preghiere, / che derivàr da giusto umil desio; / ma
5 (19): vide altri giovani che accoglievano l'acqua piovana e facevano pescaie
/ fu nato per vertù del piacimento / che nel bel viso d'ogni bel s'
palazzi e la loro contrada co'masnadieri che aveano accolti. idem, 9-46: il
, 5-5-461: e non si pensi alcun che l'arte e l'opra / possin
l'aria accoglie. tasso, 1-24: che gioverà l'aver d'europa accolto /
questa amar tu dei, / più che il bel volto, le virtù divine,
apparso il sol ne l'orto / da che la nave si spiccò dal lito /
, 1-5 7'quando fia poi che la tua stanca nave / abbi accolta
inf., 4-9: vero è, che 'n su la proda mi trovai /
/ della valle d'abisso dolorosa, / che truono accoglie d'infiniti guai. tasso
guai. tasso, 20-142: ciò che ti vien da l'indiche maremme,
, / abbiti pure, e ciò che persia accoglie. 7. ant
del mio zerbino ogni speme abbandono; / che già, per quanto ho da lor
e venduta a un mercadante, / che portare al soldan mi de'in levante
, 25-4 (ii-253): pare anche che gusto e grazia accoglia / a vivande
gusto e grazia accoglia / a vivande che sien per altro buone, / e le
care e più gradite / un saporetto con che sien condite. 9.
inf., 20-89: gli uomini poi che 'ntomo erano sparti / s'accolsero
s'acqueta, / rompendo il duol che 'n lei s'accoglie e stagna, /
arte v'insegni / da ricovrar quel che l'età vi toglie. colletta,
ii-570: ad un fonte m'abbatto che s'accoglie / entro conca profonda /
. idem, iv-2-83: il profumo che in certe mele aggrinzite e scolorite si accoglie
/ dicendo: « di'a lor ciò che tu vuoli ». = lat.
: ecco accollimento bello d'amico, che non veduto avea forse cinque anni! idem
un esercito armato in ordinanza, non che m'abbia al presente a muovere punto
di gente accogliticcia, a cui so che italia non è madre ma matrigna. botta
sm. (femm. -trice). che accoglie, che riceve; raccoglitore.
. -trice). che accoglie, che riceve; raccoglitore. giacomini,
de'parti accoglitrice trarrà fuori, / che regnerà su tutti i convicini. moretti
un consiglio volevo darlo io ed era che non si chiamasse « levatrice » o «
« accoglitrice », sì, quella che accoglie le nuove vite, quella che
quella che accoglie le nuove vite, quella che fa la migliore accoglienza alla vita.
cavalca, 6-1-487: e dobbiamo sapere, che sono sette ordini, cioè sacerdozio
ant. acòlito), sm. chierico che ha ricevuto l'accolitato; più genericamente
l'accolitato; più genericamente: chierico che serve il sacerdote all'altare.
, e apparecchia al soddiacono quelle cose che sono bisogno per lo corpo di cristo
allora di casa in compagnia del ragazzo che gli fa da accolito. =
. accollacciato, agg. persona che porta un abito accollato; abito chiuso
fino al polso; era sì accollacciata che chiudevasi fino al mento. =
caro, i-306: vide dafni, che già s'accollava la caccia per
mettere il giogo alle germanie, che già per tante vittorie lo si accollavano,
cecchi, 6-40: è troppa pretesa che i guai..., il pubblico
, dobbiamo accollare la responsabilità al lavoro che aveva assorbito ogni altra possibilità ed energia
non lasciando per il resto della vita che ombre e scorie. 3.
, 2464: accollarsi può non indicare che obbligazione presa mediante un patto il quale,
fine, può riuscir vantaggioso, e sperasi che sia tale. 6. intr
. intr. aderire (detto di abito che aderisce al collo, o di scarpa
responsabilità. nardi, 4-1-206: veduto che ebbe la signoria, per avvisi avuti
segneri, i-230: ma cristo allora che accollossi i tuoi debiti, sapea certo,
accollossi i tuoi debiti, sapea certo, che a lui sarebbe toccato ancor di pagarli
, 13-n: soli dieci de'principali, che avessero voluto accollarsi questo pensiero, non
sarebbe voluto di più, per far che i poveri non si risentissero. fagiuoli
che noi siam per carnovale, / che si fan mille baie e mille tresche
meglio intendere la condotta di certa baia che gli si prepara. baretti, 2-297
e grossolana (non dirò la scurrilità che non credo possa mai venire alla bocca
/ gli amanti paralitici e grotteschi, / che a mala pena rodon la minestra.
ben costrutti orecchi italiani; e a quelli che strillano dà la baia. nievo,
iv-2-20: c'eran de'monelli intorno, che cominciarono a sghignazzare e a dar la
6- 150: la memoria della baia che gli avevano data laggiù era come una
egli dà la baia a tutte le ragazze che passano, alzando il viso dall'uscetto
2-112: quando arriva il momento / che anche i bambini fan la baia al tuono
più grandi davano la baia alla vecchia che puzzava d'acquavite. -per bàia:
b. segni, 91: filippo, che si ritrovava in roma, aspettò gli
per baia in servigio del duca, che per da vero. s. caterina
ma non vorrei già, padre mio, che chiedessi perdono e tante cose, che
che chiedessi perdono e tante cose, che so benissimo lo dicevi per baia;
[ordine] vegliava la moltitudine, che, vedendo finalmente convertito in legge il
legge il suo desiderio, non avrebbe sofferto che fosse per celia. [ediz.
(211): non avrebbe sofferto che fosse per baia]. gioberti, ii-202
chi lo professa [il panteismo] quel che avviene a certuni, i quali,
attaccò ai panni stretta stretta, temendo che dicessi per baia; né mi lasciò fin
culaia. machiavelli, 902: io credo che si avvegga che voi vogliate la baia
902: io credo che si avvegga che voi vogliate la baia di me e di
; su va metti a ordine ciò che bisogna, che domattina mi vo'partire.
metti a ordine ciò che bisogna, che domattina mi vo'partire. berni, 173
uno cerca pura di volerci persuadere quello che non vo- lemo credere, per levarloci
-tu vuoi pur la baia! / che dimandi? ché vo'tornare al letto
ché vo'tornare al letto. / che discrezione! lorenzino, 138: ei son
vuoi la baia di me. io so che in casa mia non può essere stato
questo serraglio... un leoncino che non ha più di tredici mesi,
di tredici mesi, e così galante che ci si fanno le baie e si terrebbe
annotazioni sul decameron, 79: conosciamo che queste son cose da recarsele in baia
rimanessero ingannati. baldovini, 2-4: che di'tu, scimunito? -i'
su per le baie, e però che l'è bella, / sospetta la padrona
ariosto, 312: e ben dimostra che sia mal pratico, credendoti questa baia
darà a intendere / qualche baia, che sa troppo ben fingere. bandello, 2-17
(i-831): a me pare egli che tutte siano baie e filostoccole da narrar
, 690: quella fanciulla, che costor dicevano che era figliuola di quella
690: quella fanciulla, che costor dicevano che era figliuola di quella sanese, non
, e dissono: qui bisogna altro che baie. dolce, xxv-2-277: nessuno
questo mondo. boccalini, iii-424: che baie ti lasci tu uscir di bocca?
? marino, i-65: non vorrei che v. s. mi stimasse sì poco
poco grato conoscitore degli oblighi miei, che quando fossi stato certo ch'ella era
costì, non avessi subito a lei prima che ad ogni altro mandata quella mia baia
è pur dura e stucchevole necessità, che per iscrivere tragedie in età di venzett'anni
il signore zio: il serio è che il frate s'è messo a parlar di
ti ho raccontate alcune delle opere mie che ti fanno molto profitto. ma elle sono
elle sono baie per comparazione a queste che io ti vo'dire. cattaneo,
mesi un nuovo decreto (26 giugno) che dichiarò * destinato il castello a uso
smetti coteste baie, e tienti felice che un dio non ti ha destinato a vivere
amicis, ii-313: avevo inteso dire che uno straniero a parigi non si accorge
straniero a parigi non si accorge quasi che ci sia l'esposizione. baie. tutto
facilmente in america. serra, ii-478: che cosa hanno di comune queste baie con
con la traduzione del bonghi? dico che anch'egli, per quanto indipendente e radicale
. bacchelli, 1-iii-565: io so che sei una ragazza onesta,..
ragazza onesta,... e che per la testa non hai di queste baie
1 220: tutta roba che, se uno avesse invidia dell'amore
mi'faceva le più pia- cevol baiuzze che possa fare un tal bambino.
grazzini, 4- 261: oh che baiaccia! ed io ne riderò poi tutto
... s'usa dire a coloro che ne dimandano: ella è stata una
, 3-137: la baia di astrabad che altre volte guazzavasi, ha presentemente due
son giunti a credere e a sostenere che specialmente le navi da guerra si debbano
olivi, affacciata su una piccola baia che chiudevano due promon- torii. linati,
i-590: quando mi dico italia quel che mi viene subito in mente, anzi mi
assalta l'immaginazione, è la linea che circoscrive le sue baie azzurre, il
degli appennini l'allegra famiglia delle colline che s'affacciano una dietro l'altra. vittorini
res a baiolandis mercibus baias vocabant », che la ricollegava erroneamente al lat. bajulàre
di bajùlus * portatore '): 1 che porta o contiene (l'acqua
. baiadèra, sf. donna indiana che danza (e canta) per professione
e durante le feste); ballerina che si esibisce negli spettacoli pubblici; donna
verga, 2-153: egli soggiunse che la capanna sarebbe stata tappezzata di seta
iii-96): non è da dubitar che sacripante / assai men forza che mar-
da dubitar che sacripante / assai men forza che mar- fisa aveva, / ma era
ma era tanto destro ed aiutante, / che di sé un buon conto le
di baiare), agg. ant. che abbaia. masuccio, 122:
o mai si trovò alcuno... che, estimandosi evitar le furie de cariddi
ei se ne piccò in modo tale, che quantunque si forzasse dissimulare, facendo il
non curante, non potè tanto contenersi, che la collera non gli traboccasse sulle gote
stimar bravo, come favoleggia t ariosto che fosse il cavallo di rinaldo paladino,
baiardo... può anche essere, che fare il baiardino, significhi far il
tal pietro terraglio, soprannominato baiardo, che fu un soldato di valore, e
altro, per venirne a capo, che di veder d'ammansire quella testa un po'
messo però attorno certi can grossi, che dovrebbon tenerlo a segno. = deriv
di notte; e... ancora che sentissero il can dell'oste a baiare
« restituite subito a quest'uomo quello che ha portato: io non voglio niente
sono voci antichissime e comuni ai greci che con esse esprimevano l'abbaiare dei cani
cani...; ai latini che ne fecero nello stesso senso il verbo
verbo baubari, e a noi che ne abbiamo fatto baiare e quindi abbaiare
baiata, sf. abbaiata, schiamazzo che si fa contro qualcuno per canzonatura o
andò a lavarsi al barbiere, che gli dettono una baiata la maggior del
sgridomo grandemente quel ser benedetto, dicendogli che si volevano servir d'un altro,
, 568: il fatto sta che la voce si era sparsa della mia
fra i fischi e le sassate della plebaglia che lo rincorse facendogli dietro la baiata.
mena l'archetto, ecco un gatto che miagola, e i ragazzi a sghignazzare e
a sghignazzare e a far la baiata che chiama alle finestre una fila di spettatori,
... s'usa dire a coloro che ne dimandano: ella è stata una
: quando quell'altro poeta d'occasione che è d'annunzio andava in giro per
sorte trascorsa l'audacia delti trasgressori, che mescolano le monete forestiere, e massime
. galileo, 5-232: bisognerà che metta la barca a gover
baio '(per il colore fulvo che originariamente lo caratterizzava). baiettóne,
. ant. tessuto rozzo e sottile che si adopera per foderare i vestiti.
pubblicamente bandire e notificare a tutti quelli che vorranno fare di detti baiettoni larghi, che
che vorranno fare di detti baiettoni larghi, che osservino gl'infrascritti modi e ordini nel
sm. baraonda; confusione di gente che ya e viene, e grida e strepita
bailamme dei salmi e degli inni sacri che assorda la penisola da dieci o dodici anni
in qua, non ha fatto altro che richiamare sulla scena una fitta di cristianelli
per l'ultima a vostra signoria quel che s'era inteso di levante, per lettere
bailo: così chiama- vasi l'ambasciatore che la repubblica di venezia teneva a costantinopoli
era, nell'antica monarchia, un titolo che si applicava a diverse funzioni.
da due colori, quello rossastro (che è il fondamentale) e il nero
/ su 'n un muletto baio / che venia da bologna. crescenti volgar.,
, 2-2-69: quel bon destrier, che fu senza magagna, / e sì
senza magagna, / e sì compito che nulla gli manca, / baglio era tutto
38: e via tra torride membra che sparte / incèstan d'ampia strage il
vecchia rozza e comperato un cavallino baio che fuggiva per le strade come una saetta
la mole agitata del grosso cavallo baio, che si torceva sulla paglia magra, coi
indolente ma nervosa l'odore di pantigane che impregnava l'aria. 2.
. (femm. bàia). cavallo che ha il manto baio. d'
-mi gridò dando uno sfaglio al baio che incavalcava maestosamente. cicognani, 3-68:
. baioccato, agg. dial. che ha macchie (bianche o scure
. -chi). moneta di rame, che si coniava nella roma pontificia e circolava
disonesto appetito. aretino, 1-25: non che mille, ma un mondo di vie
io non ho un paolo, e quello che gioca meco non ha un baiocco.
di baiocco (quantunque non vaglia realmente che un quarto di baiocco), onde
di un terzo la misura delle tazze che, ricolme della aromatica bevanda, nella sua
la nonna non vuole, non vuole che vadano al ballo pubblico della domenica,
del baiocco * perché ogni ebro villano che entra a fare un giro, paga un
a riosto, sai., 2-101: che mi mova a veder monte aventino /
mova a veder monte aventino / so che voresti intendere, e dirolti: / è
carta, piombo e lino, / sì che tener, che non mi sieno tolti,
e lino, / sì che tener, che non mi sieno tolti, / possa
, pel viver mio, certi baiocchi / che a melari piglio, ancor che non
/ che a melari piglio, ancor che non sian molti. f. d'ambra
per intender danari, come qui, che dicendo non si parli di baiocchi, intende
, ni ni: sappiate che io non ho un baiocco da spendere.
un omicciattolo, diceva il lettighiere, che non gli avreste dato un baiocco,
, a due centesimi, di quelle che mangiano i signori, e senza soldi
e i contadini, quella razza egoista che vede lume solamente attraverso i baiocchi?
di quello splendore magico,... che non gli costava nemmeno un baiocco.
.. per badare alle bestie, che lì non valete un baiocco.
sciocco. pulci, iv-106: dico che il giubbileo, / dove van tante
, e quando aveva il batticuore? o che diresti, capassone, se 'l petrarca
; ogni sera c'è qualche baione che ci dà il mattone! un'altra
sassetti, 83: monsignor arcivescovo, che voleva accusarvi per baione, si morì.
eh andate, baionaccio! credete voi che io non cognosca che voi non séte desso
! credete voi che io non cognosca che voi non séte desso: ché quando
desso: ché quando 10 non cognoscessi che fuste desso, io vi aprirei. g
lecchi, 22-36: una cugina mia che è la maggiore / baionaccia del mondo
di colonna, una linea di battaglia che innesta la baionetta, all'atteggiamento,
, 1-27: m'hanno dato un cinturino che pare d'un birro, una giberna
cappelli dei carabinieri, e le baionette che luccicavano. dossi, 221:
molto male. dal loro fianco pendeva quella che noi a trieste dicevamo la durlindana,
dicevamo la durlindana, quella baionetta lunga che in austria, nell'estate del 1915,
. soffici, ii-227: quei nostri soldati che avevo visto, raffigurati nel valore italiano
io non ispero molto da quelle costituzioni che la forza ha dettate. che questa forza
costituzioni che la forza ha dettate. che questa forza sia quella di un conquistatore
poco. giusti, iii-122: e sì che l'ho a fare con buonissima gente
ho a fare con buonissima gente, che si guida con un filo di refe
a trentotto anni, è una cosa che non può essere perdonata. nievo, 589
baionettate. pasolini, 1-117: era quello che tre anni prima aveva dato una baionettata
baita. le baite sono osteriole modeste che aprono di festa in cima ai monti.
i campani delle mucche e delle capre che pascolavano per i prati. pancrazi, 1-145
... indica altresì quel capanno che i cacciatori fanno nei paduli per attender la
viaggio, massimo di questo tempo, che s'attende alla guerra e non a baiucole
baiucole ravvolgendo: e perché mi sembra che dalle poche cose insino ad ora accennatevi compreso
conv., iv-v-11: li sette regi che prima la govemaro [roma]
, anco e li re tarquini, che furono quasi baiuli e tutori de la sua
la pompeana tuba. / di quel che fe'col baiulo seguente, / bruto con
chiamalo baiulo, da baiulo baiulas, che sta per 4 portare ': e così
, ed in certi altri luoghi, che sono detti baiuoli o balii, in ciò
sono detti baiuoli o balii, in ciò che portano li pesi del signore. anonimo
baiulo, tanto è come portatore; sì che ottaviano fue lo secondo imperadore e portatore
]: baiolo, id est, colui che dopo cesare lo portò [il sacrosanto
lo portò [il sacrosanto segno] che fu augusto. baiulare in lingua latina
latina significa portare, onde baiulus è quello che porta. vellutello [par.,
questo tal segno dice: di quel che fe'col seguente baiolo, ciò è,
pesi, facchinobàiulo2, agg. ant. che ha la funzione di por
). ma non è da escludere che balandra (con la variante palandra)
demmo] vegnire due balangai (che sono barche grandi e così le
. balanìfero, agg. bot. che produce ghiande, che ha il frutto
. bot. che produce ghiande, che ha il frutto del tipo della ghianda.
agg. e sm. ant. olio che gli antichi ricavavano dalla ghianda di balano
[plinio], i-1200: credesi che il primo e più spedito unguento fosse
tonda è quella [la castagna] che si chiama balanite, la quale si può
. 3axavixt <; -i8oc * castagna che ha forma di ghianda '. cfr.
dotta, lat. scient. balanitès 'che ha forma di ghianda'(cfr.
balanite5, sf. gomma sintetica, che imita il corno e i fanoni della
olio (cfr. balanino1), che entrava in composizione con altri unguenti per
come s'è fatto ancora dell'albero che noi chiamammo balano, il quale per
, e più somigliano gli acini che i balani. vallisneri, iii-374: balano
iii-374: balano significa tutto ciò che noi chiamiamo col nome di ghianda.
. upo3<4xavo <; 'ghianda che dà profumo ', il 'mirobalano '
univalve, della razza di quelle che dagli scrittori son chiamate balani.
a rizoma tube roso (che vivono allo stato parassitario sulle radici
balanophorales, formato su balanophora (che è la specie più tipica).
a corpo allun gato, che misura da 25 mm (balanoglossus baha
balanòide, agg. scient. che s'avvicina alla forma della ghianda
/) 'forma '): * che ha forma di balano '.
. medie. solco balano- prepuziale: che separa il glande dal prepuzio.
patogeno (il balantidium coli), che provoca una forma di enterite assai simile
., 9-69: l'altra letizia, che m'era già nota / per cara
fece in vista / qual fin balasso in che 10 sol percuota. ottimo, iii-227
è messo agli raggi del sole, che rifiammeggia per ogni dimensione. marco polo
42): quivi nascono le pietre preziose che si chiamano * balasci ', che
che si chiamano * balasci ', che sono molto care, e cavansi dalle
di quelle pietre fuori del reame, perciò che ve n'è tante che diventerebbono vile
, perciò che ve n'è tante che diventerebbono vile. sacchetti, 67-15: chi
vidi un naso fatto a bottoncini, / che paion paternostri di corallo; / ed
nel muro ogni figura, / però che ivi intagliata, con gran gloria, /
. firenzuola, 579: li orecchi, che col color si dipingon più simili a'
color si dipingon più simili a'balasci che a'rubini, anzi si colo- riscon
balascio della grandezza più d'un giulio, che fu cosa rara. a. f
. doni, ii-221: il balascio dicono che non si scalda al fuoco. marino
, 1-163: vedeasi li omini e uccelli che riem- pievan di sé li grandi alberi
diviso da setti o logge in cavità, che contengono i semi fomiti di tegumento spesso
loro fiore [delle melagrane], che balausta s'appella, è più lazzo e
del petto... e avicenna dice che le cortecce della melagrana e le balauste
ulcerazioni, e fa forti i denti che crollano. = cfr. balaustio
: oleandro d'apollo, ambiguo arbusto / che d'ambra
alla porta aperta, innanzi alla servetta che aspettava china sulla balaustra della scaletta.
prima, ma c'era veramente un frate che orava presso la balaustra. barilli,
con un parapetto a balaustre sui poggi che avvallano dalla parte che si suppone esserci
a balaustre sui poggi che avvallano dalla parte che si suppone esserci, molto lontano il
anche queste immagini funebri sono piuttosto languide che tremende. = cfr. balaustro
, un cittadino e un contadino, che stavano in piedi dentro la balaustrata disposti
rosse dalle travi nere, dalle balaustrate aperte che vegliavano deserte sull'infinito. palazzeschi,
, i voti del fanciullo antico / che accanto ad una rosa balaustrata / lentamente
colonnette, i sostegni, e i balaustrati che ricorrono di sopra, di canna
a due rampe balaustrate di marmo canario che portavano nel salone buono. balaustrino,
principale della chiesa era un altro coro che posava sopra un legno armato, e di
spartimento e con un ordine di balaustri che faceva sponda al dinanzi del coro che
che faceva sponda al dinanzi del coro che guardava verso l'altar maggiore. marino,
ii-41: nell'altro [carro], che si rappresenta in una loggia col baldachino
lo spazio con una balconata di balaustri che accenni qualche poco di paesaggio.
poteva anco affacciare per un ballatoio, che vi correa per intorno, colle sponde armate
con i gomiti alla balaustra e lasciò che anche luli, arrampicandosi sullo zoccolo, si
libri nelli quali parli più balbamente, che possi mai da altro balbo essere inteso
balbettaménto, sm. il balbettare; ciò che si balbetta. nievo, 258
un balbettamento vago, tra la schiuma che sopravveniva più copiosa e più sanguigna.
di stelle, alte in un vento / che non s'ode, e tu tremula
sottigliezze e complicazioni di linguaggio, pare che questa parola ci torni spontanea. tutto il
rauco, ma un balbettamento più morbido che dà il sonno a sentirlo.
. di balbettare), agg. che balbetta, che non sa parlare; che
), agg. che balbetta, che non sa parlare; che non articola
che balbetta, che non sa parlare; che non articola le parole, i suoni
balbettante, tronco, tardo e stentato: che però si stima un miracolo, se
balbettante; ecco un lambicco dell'organismo che non lavora più, e vi trovate
. borgese, 1-324: appena s'avvedeva che già l'inquisitore stava per perdere la
vene vuotate, per sé non aveva chiesto che il tempo di crescerla abbastanza per deporla
a spiegare. 2. figur. che si manifesta appena. cattaneo, i-1-92
, i-1-92: alcuni... vorrebbero che le cose antiche si traducessero in lingua
si traducessero in lingua antiquata, e che fra le leggende balbettanti del duecento si
le goffe rime e le ruvide frasi che sole possono rappresentare la grezza forma delle
lingua,... ebbe ciò che ella diceva più che per vero. zanobi
. ebbe ciò che ella diceva più che per vero. zanobi da strata [crusca
1-416: scilinguare non è lo stesso che balbettare, perocché questo è quasi 10
, perocché questo è quasi 10 stesso che tartagliare; ed è il verbo proprio che
che tartagliare; ed è il verbo proprio che esprime 11 parlare de'piccoli bambini,
, pronunziare le lettere labiali più spesso che le altre e fuori di luogo. verbo
luogo. verbo originato dalla lettera b che delle labiali è la più facile; e
per grossezza di lingua, per commozione che tolga di potere scolpire la parola.
160: egli rispose balbettando al cameriere che introducesse pure la visita nella sala di
il dolce figlio primo, / l'un che balbetta, l'altra che bisbiglia.
/ l'un che balbetta, l'altra che bisbiglia. b. croce, i-1-42
invece di determinare se sia espressiva o che cosa esprima, se parli o balbetti
d'angelo ella mi chiese: « a che piano va il signore? ».
luce. moravia, v-211: appena capiva che ero io, la sua voce,
. d'annunzio, iv-2-458: vorrei che tu sentissi! l'acqua non è
più l'acqua; diventa un'anima perduta che urla, che ride, che singhiozza
diventa un'anima perduta che urla, che ride, che singhiozza, che balbetta,
perduta che urla, che ride, che singhiozza, che balbetta, che sbeffa,
, che ride, che singhiozza, che balbetta, che sbeffa, che si
ride, che singhiozza, che balbetta, che sbeffa, che si lagna, che
singhiozza, che balbetta, che sbeffa, che si lagna, che chiama.
che sbeffa, che si lagna, che chiama. 2. tr.
, v-1-613: ora c'è chi balbetta che in quella specie di sacrestia io mi
di sacrestia io mi sia imprigionato, e che il legno del vecchio coro mi precluda
alfieri, i-35: la gente stessa che al principio quando il mio zio ripatriò
sempre, si svapora quella bile generosa che fa sentire, pensare, e scrivere fortemente
tommaseo, i-238: se a più che mezza la vita, io comincio a balbettare
figuravo un vero amico, di quelli che... intendono per la loro
il labbro balbetta il contrario di ciò che vorrebbe. pascarella, 717: e dunque
proprio nome o quello dell'infame, che gli aveva tolto il cuore di sua figlia
ripetere con un minuto balbettio la preghiera che veniva dal pergamo. moravia, i-172:
92 anni per un accenno a una leggenda che gli era parso di cogliere nei suoi
[in panzini, iv-55]: quel che si dice in un'ora (anche
: balbettone... curiosa parola che il manzoni creò forse per attenuare il senso
, agg. e sm. letter. che ha difficoltà a parlare; che ha
. che ha difficoltà a parlare; che ha lingua impacciata; balbuziente.
c., 28-3-6: naturai cosa è che i balbi più parlino, perocché disiderano
, 19-7]: era balba, imperò che non potea espeditamente parlare. landino,
foggetta in capo foderata d'indisia, che pare'l'erba luccia, ed era
molte volte si perde, come l'altrc che sono trasportate di luogo in luogo.
. manzoni, 20: indi è che, dopo cento / e cento lustri,
balbutisci). balbettare (del bambino che non sa ancora articolare le parole;
, fu tanta la grandezza del dolore che intorno al core se le inchiavò e sì
inchiavò e sì fieramente lo strinse, che ella, volendo non so che più
strinse, che ella, volendo non so che più oltra dire, cominciò a perder
la favella e balbutire parole mózze, che da nessuno erano intese. bocchelli, ii-372
, i-64: e la loro lingua, che apertamente narrar soleva i mostrati versi,
una sula paruola. dolce, xxv-2-218: che va balbutando quel servus servorum fra i
, / compro dalla povera vedova / che balbuzia. = deriv. da
. redi, 16-vi-112: quella balbuzie che osservai l'ultima volta che lo vidi,
quella balbuzie che osservai l'ultima volta che lo vidi, voleva dir qualche cosa
nella casa di una donna non giovane che parlava con una lieve balbuzie. ojetti
beltramelli, i-546: egli soleva dire che non gli sarebbe mancata nessuna qualità per
e f. affetto da balbuzie; che balbutisce, balbetta, tartaglia.
.. tanto pianse e tanto mi pregò che io dicesse che cosa farebbe per me
e tanto mi pregò che io dicesse che cosa farebbe per me a farmi mangiare,
cosa farebbe per me a farmi mangiare, che io, mezzo balbuziente, gli risposi
d'un tratto, con lo stesso sforzo che fa un balbuziente quando s'impunta,
queste mura, in queste strano bosco / che non cresce in altezza, / dove
balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora, con la lingua sciolta,
ascolta / la madre sua, che, con loquela intera, / disia poi
, noi la diremmo una di quelle voci che su la bocca della plebe cangia
, a buona ragione grammaticale conchiuderemmo che starnuzio è il medesimo di starnutìo (se
in vece d'un /), e che quindi doveasi ricavarne non già starnuziare
citaz. del monti; ma si osservi che la forma balbutiendo dantesca è tratta dal
.) e non è da escludere che dante leggesse conservando la dentale; si
, se si facesse dire al petrarca che la fede, o la sede cristiana s'
bagdad * luogo di perdizione ', che nel medioevo aveva preso il posto di *
fanoni: lamine cornee a orlo sfrangiato che pendono dal palato), pelle liscia
, da cui emette abbondante vapore acqueo che si condensa all'aria (e abita
... e questo è il pesce che ricevette giona nel ventre suo, secondo
ricevette giona nel ventre suo, secondo che le storie del vecchio testamento ne contano
storie del vecchio testamento ne contano, che li parea essere ito in inferno,
pesce s'alza tanto dall'acqua, che 'l suo dosso si pare di sopra
tutte le onde del mare: poi infino che sta in questo modo, il vento
rena, e nasconsi erbe, tanto che molte volte ne sono ingannati li marinari,
molte volte ne sono ingannati li marinari, che quando veggiono ciò, si credono sia
, 31-52]: e se volesse dire che genera [la natura] elefanti,
genera [la natura] elefanti, che vincon di grandezza tutti gli altri animali
animali terrestri, e le balene, che sono maggiori che gli altri pesci,
, e le balene, che sono maggiori che gli altri pesci, risponde che,
maggiori che gli altri pesci, risponde che, benché tali animali abbino gran forze
si pentì così di produr più elefanti, che sono, oltre a tutti gli altri
volgar., 4-3]: lo pescio che se nomina balena / a la fiada
fosse già pesce grande come la balena che in niun luogo, se non in
veggiamo una balena, la maggiore / che mai per tutto il mar veduta fosse;
balene, le navi e gli uomini che dentro vi sono. sassetti, 204
una statua de la bellezza, ma quel che sia la bellezza, la qual può
risposta quello ch'ei risponderebbe ad uno che gli volesse provare che il mare dovrebbe esser
risponderebbe ad uno che gli volesse provare che il mare dovrebbe esser tutto pieno di
, i tonni e gli altri pesci che l'abitano. marino, 7-239:
f. negri, 371: stimo che per cibarsi la balena sorba gran quantità di
delfini, e gli ossami degli elefanti che vagavano per le circostanti maremme. cardarelli,
inoltre il pregio, naturale o artificiale che sia, di vincere l'eccessiva pendenza inarcandosi
a due lire e set- tantacinque e che tutto consunto, spezzato nelle balene dei
un « dodd », inglese, che ha un'altra grazia o forse non ne
barilli, 1-136: odi negli echi leggeri che vagano nell'aria i fruscii soffici e
i fruscii soffici e spenti d'un corpo che si spoglia: forcinelle, spilloni,
e stecche sottilissime di osso di balena che saltano dal busto. c. e.
pulci, 19-7: e disse: che credevi tu far, matto? /
potendo discredere di quel balenamento degli occhi che faceva la ditta figura, anche loro
la ditta figura, anche loro affermavano che ivi fussi spirito. = deriv
. di balenare), agg. che balena; che risplende, che dà barbagli
), agg. che balena; che risplende, che dà barbagli di luce
. che balena; che risplende, che dà barbagli di luce; che appare
, che dà barbagli di luce; che appare e dispare, a intermittenza.
ima- gini balenanti ove io vidi uomini che mi somigliavano irrompere nella città espugnata,
il mare balenante nell'ombra serale, che laggiù non era ancora arrivata. moravia
(anche person.: il cielo che balena, lampi che balenano, ecc
: il cielo che balena, lampi che balenano, ecc.). pulci
centinaia. tasso, 3-9: par che baleni quella nube [di polvere] ed
: così detto ell'ebbe appena, / che lo sguardo vivo ardente, / come
è oggi su noi sospeso come una nube che sia per balenare. cardarelli, 1-99
corde or basso or alto / più che l'istesso augel la man spedita,
dita. menzini, i-230: fa, che dal labro augusto / sen'esca il
riso appena; / e 'l guardo, che balena, / sembri quasi furtivo.
, 78: dal guarito malore provenne che indi in poi e'crescesse di una natura
dee essere degli uomini ingegnosi e profondi che per l'ingegno balenino in acutezze,
, 12-35: si ferma, e vede che tra scoglio e scoglio / d'ora
l'eletto e nitido / parlar, che l'alme affrena, / cade, come
di luce agli occhi medesimi dei ciechi che la ripulsano, giusti, 2-51:
giusti, 2-51: ma nella fronte che con dio ragiona / balena l'immortal
mille braccia si alzarono a lui, che stette lassù fiero un poco; ma poi
della piega assunta dal nostro discorso, che la mia contentezza dovette balenarmi anche in
un motto felice il sorriso in volti che parèan dannati al dolore. d'annunzio
2. ant. che può durare a lungo; che può
ant. che può durare a lungo; che può essere conservato per parecchio tempo.
ella si dee condurre un poco più che mediocremente matura. = deriv.
, questo die, s. xiii, che demmo a'bastagi che por- taro il
s. xiii, che demmo a'bastagi che por- taro il biado a magione di
la bassezza della acqua fa di bisogno che vi istieno infiniti bastagi per portare gli
il volgo della plebe si diceva, che donato era venuto da norcia, bastagio.
. bastàio » sm. artigiano che fabbrica basti. carena, ii-533
carena, ii-533: bastaio, artiere che fa basti, bardelle, cavezze
signori a bastalèna chi vuole; che per certo, chi non si sa partir
macinghi strozzi, 43 (101): che tu tolga loro una cosa bastante
una cosa bastante ad amendue, che a mezzo marzo vi saranno;
saranno; e non trovandola, che ne tolga per ciascuno una. bisticci,
mal voler giunta allo 'ngegno, / sai che può il tutto; e noi
nostra, / ch'io non so più che far, s'altri noi mostra. idem
: se non fosse l'annel che aggio in mano, / non son tue
/ per moglie, e dote che gli fu bastante. castiglione, 375:
i-4: si riputava assai sicuro che gli aragonesi non sarebbono accompagnati da altri
a tentare contro a lui quello che soli non erano bastanti a ottenere
a ottenere. firenzuola, 482: subito che lo vide, ella giu
vide, ella giu dicò che e'fusse venuto il tempo di potersi vendicare
simo a tanta furia, deliberò, poi che il ferro non ci aveva luogo
. berni, 11-49 (i-295): che se non son bastante a un
dere cose possibili e non quelle che non si ponno. si sa
dolce, xxv-2-217: chi dubita che, amando egli arden temente
temente questa livia, come io so che egli l'ama, non sappia
stante a chiuderti la bocca in modo che non parli più di questo amore
difendersi dal figliuolo del re morto, che prese la fortezza fuggendosi per mare
mio riferir per conseguirti / la mercé che n'aspetti. campanella, i-277: sciocco
restio. baliano, i-335: [sembra che i] minutissimi zampilli;..
bastante a resistere all'azione del calore che vi ritrovano e che gli penetra, si
azione del calore che vi ritrovano e che gli penetra, si riducano subitamente in
gli risposi con arditezza... che la sorpresa mi aveva intimidito per quel
aveva intimidito per quel momento, ma che mi sentiva bastante coraggio per azzardarmi.
casti, 8-6: il volgo ignaro, che non è bastante / a discernere il
male. foscolo, v-46: or sia che tu avessi diritto di non esaudire quel
bastante / e conforto e vendetta è che su l'erba / qui neghittoso immobile giacendo
idem, 1012: a me pare che la noia stessa, e il ritrovarsi privo
. rajberti, 1-194: ti confesso che per quanto io mi sforzi nelle viste del-
ii-106: il machiavellismo, in ciò che ha di assoluto 0 di sostanziale,
autonomo e bastante a se stesso, che ha nella sua natura 1 suoi fini
può... far replicare qualche aria che incontri piacere, e ciò per non
lei riconoscere, ma tanti altri, che io o non arrivo a discernere, o
alfieri, i-44: ma lo zio, che era uomo militare, e severo,
uomo militare, e severo, e che bastantemente notiziato delle cose storiche e politiche
. leopardi, 905: coloro che se bene bastantemente instrutti di quell'erudizione
se bene bastantemente instrutti di quell'erudizione che oggi è parte, si può dire,
: bastantemente... denota quantità che cominci a trascendere il sufficiente. giusti
2-33: dove trovate un italiano bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell'
xviii-7 (230): ardiscono dire che domenedio... non possa, o
è tale orlando paladino / come costui che meco a fronte è stato, /
, / tristo agramante ed ogni saracino / che fia di qua dal mar con lui
mar con lui portato! / io, che tutti pigliarli avea arroganza, / assai
assai ne ho de uno, e più che di bastanza. berni, 44-32 (
44-32 (iv ~ 6i): io che pigliarli tutti avea baldanza, / d'
d'un solo ho avuto assai più che bastanza. 2. a bastanza
a bastanza. ariosto, 287: e che pegno ho io da darli? -venticinque
da darli? -venticinque o trenta saraffi che mi dessi, saria a bastanza.
, 238: non vi par adunque che abbiamo ragione a bastanza di questo? guicciardini
doverrebbe uno padrone, in ogni occasione che n'ha, beneficare quanto potessi e
seguiamo oltre, e consideriamo la differenza che segue. bruno, 3-29: questo
ai fin si debba conchiudere necessariamente, che più tosto questo globo si muova a
quantunque potesse occorrere qualche stravaganza esorbitante che ricercasse maggior provisione, nondimeno per ordinario
al pubblico pregiudicio con quei rimedi piacevoli che sono detti nel capitolo. galileo,
galileo, 899: non sapete, che a convincere i capaci di ragione,
non usate, e spandendosi più che non potrebbe esser creduto, per
. lorenzino, 247: è ben vero che le forze sua saranno grandissime,
e galee bastarde e sottili, meglio che 450 legni di remo, e
= cfr. bastardo, a indicare ciò che non ha forma e caratteri ordinari
nello stato della bastardaggine, ma che pretendano di esser divenuti legittimi per il ma
vedi lunge gli uliveti grigi / che vaporano il viso ai poggi, o serchio
55: sono alti i cipressi che formano il cerchio, / nel basso le
cerchio è il pozzo profondo / che ha in fondo, / lo dice
contrade. avvenne un dì per caso, che, essendo adunato un cerchio d'uomeni
detto luogo, tra'quali era uno che avea nome ser naddo, e ghirello mancini
ghirello mancini, e altri; di che una mala lingua di quelli del cerchio,
su il muro de l'arno, sì che potea vedere parte delle cose, ma
un cerchio di santi da una banda che diminuiscono in prospettiva intorno al vano d'
quali son posti con tanto ordine, che paion veri. salvini, 23-227: de'
vi avea un gran cerchio di spettatori che si stavano in dilettazione del fatto.
la schiera / di gente assai, che ciascuno ha speranza / ch'io lo
, molti di quello cerchio vi furono che dissero, che cotali parole non erano
quello cerchio vi furono che dissero, che cotali parole non erano da seguire.
, 128: padre santo, guardate che non intervenga a voi come avvenne a uno
e infinite infamie contro a quello, che a tutto il cerchio del governo intronavano gli
intorno un sì grosso cerchio de gente che mal si pò penetrare, sì perché
si conven combattere a dieci usci prima che se arrivi dove sia. castiglione,
amica del mio compagno, -di maniera che molto spesso levano la fama a questa
dall'un lato varii cerchi di persone, che si stavano ridendo. leopardi, v-m
bene nei cerchi e nelle compagnie, che tu non istessi a far troppe parole intorno
aveva già il suo cerchio di entusiasti, che lo gridavano tale. carducci, i-625
poco tempo appresso convenne di necessità che la città si crescesse di cerchio
quel cerchio il labirinto, / che avea cento serraglie e cento porte.
mia fragil natura / quel peso che a salir l'aggrava e lassa, /
70: qualunque volta si vede che le forze estrane siano chiamate da ima
chiamate da ima parte di uomini che vivono in ima città, si può credere
assai di popolo, in modo che fuori della città si erano fatti molti borghi
della città si erano fatti molti borghi, che prima si cinsono per sicurtà degli
già mai non fu franco, / sì che consiglio invan vi si balestra. machiavelli
nella monarchia; s'egli è vero che formi un potere intermedio, che limiti
vero che formi un potere intermedio, che limiti gli eccessi dei due estremi, o
o non piuttosto formi un ceto, che, schiavo di se stesso e di altrui
d'un tratto capace degli elastici rimbalzi che scuotono gl'ingegni cittadini. d'annunzio
cerchio primaio / giù nel secondo, che men loco cinghia, / e tanto più
, / e tanto più dolor, che pugne a guaio. capellano volgar.,
detta via l'ultima compagnia delle femmine che non vollono avere compassione de'cavalieri d'
siccità si cominciarono a spandere, imperciò che quello luogo è loro dallo amore anticamente
, 586: l'onta de'rei che secol non estinse / fuma pe'cerchi de
, 3-58: achille non si adirò altrimenti che s'adiri lo toro nell'aperto cerchio
alcuna volta comparire nel cerchio massimo uomini che correvano in sulle carrette. tasso,
si volga e stenda, / più che 'n teatri, e 'n cerchi, o
hanno i tre cerchi del labirinto auricolare che sono estremamente sensibili ad ogni minimo spostamento
più severi quanto più scuro era il cerchio che li circondava. -cerchio corneo
-cerchio corneo: anello bruno verdastro che si forma nella zona periferica della cornea
si forma nella zona periferica della cornea e che compare al manifestarsi di degenerazioni epato-
. veterin. enfiagione di carattere infettivo che si sviluppa nell'unghia del cavallo (e
questo su largo nobile girone, / che saldo nel terreno il perno innesta, /
con gli occhi al piattino, vidi che sulla riva nera del lago di caffè avanzava
impallidite vite tramontanti / oltre il confine / che a cerchio ci rinchiude. -avere
alla testa: sentire un forte dolore che serra il capo. c. e
, ii-520: dunque ringraziamo la mamma che ci ha fatti semiseri da dare un colpo
si riconosce sopratutto il praticone politico, che sa dare il colpo al cerchio e
quel bogliente e insaziabil mereiaio, / che della schiena m'ha fatto già cerchio.
, par., 20-43: dei cinque che mi fan cerchio per ciglio, /
fan cerchio per ciglio, / colui che più al becco mi s'accosta / la
tegno più sicuro et franco; / che 'l negromante al cerchio de la spada.
e canonici chiama suo'fratelli, / tanto che tutti intorno gli fan cerchio; /
'l nembo / d'eccelsi e grandi che fan ampio cerchio / riverendo, adorando
a la città selva frondosa, / che dà grato ristoro al corpo lasso.
ond'io mi fo cerchio. il so che d'armi, / mezzo tra aperte
le piazze e le strade e bandisce che un uomo si è ammazzato di proprio
, sotto il nespolo, colle comari che facevano cerchio e cantavano le lodi della ragazza
ragazza, com'era brava massaia, che teneva quella casa meglio di uno specchio
pare agli uccelli quelli essere piccoli vèrmini che scherzino, onde subito si calano per
pastore androgéo in cerchio danzavano, a guisa che sogliono sovente i lascivi satiri per le
e l'ordine d'essi era tale che, subito giunti alla presenzia della signora duchessa
sono figurati que'santi a sedere, che nel vero oltra al parer vivi di
colori, scortano di maniera e sfuggono, che non altrimenti farebbono se fussino di rilievo
/ farsi trofeo; ma non potè, che i traci / pioventi dal cimier fino
. d'annunzio, iv-2-270: ordinò che tutti si mettessero in cerchio; e,
1-218: disegna un cerchiolino piccolo, che il suo mezo diametro sia una delle
compiuta con l'identica levità del cerchiolino che s'apre su l'acqua d'uno stagno
, per lo più di acciaio, che viene applicata alla periferia delle ruote di
. -anche: anello di gomma che può essere serrato intorno alle ruote delle
: 'cerchione ', cerchio di ferro che s'inca- vicchia sui quarti della ruota
ruote, alle piccole frane di neve che si staccavano via via dai cerchioni.
d'annunzio, iv-2-877: si accorsero che dietro i due sedili emergeva, di
di acciaio munito di bordino di guida che viene montato rigidamente sulla corona della ruota
di un qualsiasi veicolo ferroviario, e che serve per guidare la ruota lungo la
5. ant. veter. rigonfiamento che appare sugli zoccoli dei cavalli in linea
lunghe e continue a guisa di linee, che si veggono stendere per traverso della superficie
: per sminuire l'importanza di ciò che qualcuno ha detto. cercinatura,
cercinatura, sf. agric. operazione che si esegue sugli alberi da legname,
, per lo più durante l'inverno che precede il taglio: consiste nell'asportare
. panno ravvolto in forma di ciambella che si colloca sul capo per potervi appoggiare
così. buommattei, iv-238: que'che portano il cercine, se affatican le
, 1-439: incontrammo delle donne anziane che portavano grandi ceste in bilico sul capo
piccolo guanciale, fascia o berrettino imbottito che si poneva in capo ai bambini per
di fascia imbottita e trapuntata, con che si tigne il capo del bambino.
preparava cercine e telo / pei bimbi che mamma le andava / a prendere in cielo
corona di legno, o tagliere, che sovrapongono alla chioma raccolta e raddoppiata in
balena curvate in arco, per impedire che i cimbottoli non producano corno o pesca
ii-252: era di bronzo il pettine che in duomo a lucca fermava 11 cercine
estens. acconciatura femminile dei capelli, che vengono avviluppati sul capo in trecce a
sopracciglia. la cupolina è così bassa che non potrebbe contenere il groppo dei loro
annodano o semplicemente posano un fazzoletto, che rimane volante sulle loro spalle e che
, che rimane volante sulle loro spalle e che è per lo più colorato e di
. 6. ant. anello che si poneva intorno ai colli delle bottiglie
al collo della boccia, a ciò che per tutto benissimo serri. 7
da un particolare tipo di cavo, che orla le vele ed è cucito alla
lambrecchini e degli smalti degli scudi, che viene composta in modo da formare un
composta in modo da formare un rotolo che riempito di borra e chiuso circolarmente si
. 10. bot. formazione anulare che si produce in seguito a ferite,
* cercine ', quella enfiatura che si forma al di sopra ed al
parte delle piante dicotiledoni, ogni volta che viene ivi impedita la circolazione. 11
11. anat. anello fibro-cartilagineo che nelle enartrosi si sviluppa circondando la parte
cercinite, sf. veter. malattia che colpisce soprattutto gli asini e i
giovane, 9-188: vedi ve'quel che va a caccia pel cerco. tommaseo
a caccia'o 'cacciare pel cerco', che vale affaticarsi indarno in che che sia,
cerco', che vale affaticarsi indarno in che che sia, presa la metafora da
, che vale affaticarsi indarno in che che sia, presa la metafora da chi
zool. cisticercoide incapsulato di alcune tenie che nasce dalla larva esacanta e si sviluppa
xv) tct /) c 4 che prende '(per la coda prensile)
937: tanto vino quanto tu hai, che inanzi che tu ne vogli dare al
tanto vino quanto tu hai, che inanzi che tu ne vogli dare al pòvaro,
vogli dare al pòvaro, vuoi prima che si facci cercone, e gittarlo.
berni, 21-3 (ii-162): e che la malvagia divente aceto, / cercone
2-541: si dice cercone dal circolare che fa il vino quando dà la volta
2-295: 'vino cercone, vino che ha dato la volta ', quello che
che ha dato la volta ', quello che ha scapitato improvvisamente di colore, di
la punta, o diventa quello che i latini chiamavano vappa o lora,
disoneste non ci si deve aspettare altro che cattive azioni. m. villani,
: mentre alcuni soffrirebbero prima la morte che 1'ignominia d'andar cerconi, altri abbracciano
sanese, e d'altri dialetti, che denotano familiarmente con più o meno impazienza
fazio, v-18-53: ancora voglio che ne l'animo noti / i circopetrici
suo posto sull'infinita, gloriosa distanza che ormai lo separa dal cercopiteco. emanuelli,
grigio verde. 2. agg. che somiglia, nelle fattezze, nell'espressione
: quel magister non mi cale: poscia che in questa devia ed enorme etade,
viene attribuito non più ai miei pari che ad qualsivoglia barbitonsore, cer- done e
. ant. nome di un'erba che cresce nei luoghi abbandonati, fra le
, 1-188: l'erbe di macerie, che nascono d'intorno le città, per
pubblica coscienza protestava contro quel fatale regime che... non solo non chiedeva
.]: piante cereali diconsi quelle che producono granella da ridurre in farina, per
, iii-431: cereale quercia è quella che fa le ghiande, e è così chiamata
, dea delle biade, perciò che le ghiande furono usate in luogo di
duri, ammettendosi i cereali solamente, che servono al panificio. cattaneo, ii-2-175
si presta meglio alla coltivazione del prato che a quella dei cereali. boccardo,
ivi il terreno irriguo rendeva, più che uve e cereali, gran copia d'erbaggi
l'abbondanza e la varietà del negozio che riuniva in piccolo spazio le cose più disparate
mietere il poco grano e i cereali che maturano tardi in montagna. = voce
cerealicolo, agg. agric. che riguarda la coltivazione, la produzione o
piovene, 5-540: la pastorizia, che lotta per procacciarsi il foraggio, sottrae
. cerebellare, agg. medie. che si riferisce al cervelletto, proprio del
ciascuno dei cordoni di sostanza nervosa, che mettono in relazione il cervelletto con le
cervelletto (dovuta a intossicazione), che si forma all'improvviso nel corso di
orecchio, è il quinto paio de'nervi che discendono dalla base del celabro (l'
non si acquietava all'antica opinione, che i fisici venivan pure opponendogli, essere la
organi men validi all'uffizio loro, che pur doveva essere forte assai da ministrare
ciò basta a esaltargli talmente i nervi cerebrali che, perduta ogni compostezza, si agita
, ne subiva una specie di fascino che si tradiva nell'eccitamento cerebrale in cui
scansie, sembra sopraffare l'uomo, che è piccolo di statura. 2
ingenua... ha tutto quello che può sedurre un vecchio cerebrale risvegliato,
qua dentro la mia vita sommamente cerebrale che mi fa essere tutto, e quando voglio
e quando voglio essere re non ho che da suonare un campanello per procedere alla
date forse in compenso a quegli uomini che sanno vivere non soltanto cerebralmente né soltanto
, nome di un tessuto morboso che s'incontra negli organi cancerosi.
di sinistra, di partito d'azione, che nel parlamento cere- brino affermano rattazzescamente
2. miner. madrepora fossile che, per le sue diramazioni, presenta
pupilla lo spirito visivo, che si continua da essa a la parte del
, purg., 25-69: e sappi che, sì tosto come al feto /
arienti, 90: li medici dicono che la superfluità de sangue che li corre al
medici dicono che la superfluità de sangue che li corre al cerebro 10 fa cusì
fragranzia et odore di cose aromatiche, che a chi non è assuefatto offende il
a voi divina schiatta, / vie più che a noi mortali 11 ciel concesse /
midollo entro al cerèbro, / sì che breve lavor basta a stamparvi / novelle idee
1-133: sì compito giovane si mostra che non mi ristucco di mirarlo. senza dire
non mi ristucco di mirarlo. senza dire che per baratto il suo cerebro ottenere,
per baratto il suo cerebro ottenere, che lieve mi figuro e lindo, riposante
la luna è il cerebro del cielo, che causa l'umidità che son il seme
del cielo, che causa l'umidità che son il seme comune; e per le
scienza o disciplina / tanto volgar, che da se stessa informi / non sudato
3. zool. l'insieme dei gangli che si trovano nel capo degli insetti.
(plur. m. -ci). che si riferisce alla cerebropatia, proprio della
bropedali: le commessure nervose che collegano i gangli cerebrali a quelli
stanze, formate da lipidi complessi, che si tro vano quasi esclusivamente
). cerebrovascolóso, agg. che è costituito da tessuto cerebrale e da
. cèreo1, agg. che è fatto di cera. salvini
. salvini, 14-155: ella che va per aere / ottima, travagliale
del papa, nel magro, cereo volto che aveva una espressione ineffabile di purezza e
. fiacchi, 20: voi, che a nome del ciel su cereo cuore /
ed aspro anche alle menti dei fanciulli che si aprono e svolgonsi ceree tra le
= voce dotta, lat. cèreus 'che è di cera cèreo2, sm
imagine di quei volti emaciati e spiritati che escono soli dai fondi misteriori dei quadri sacri
collo recando i sacri arnesi / che prima ritrovàr cerere e pale / va col
voce dotta, lat. ceres -èris, che gli antichi ricon nettevano a
a creo, cresco, cioè 'colei che fa crescere le biade'. cfr
candele. goldoni, vii-1013: -fate che... non manchino candele
. ceresaro), sm. ant. che pro duce ciliege (un
onna setemana una opra, / che mala onta lo copra. «
, di composizione simile alla paraffina, che si ottiene depurando
la germania?... a che simil incubi da bevitori di cerevisia?
, aromatica, simile al prezzemolo, che viene usata come condimento. -cerfoglio selvatico
cerfoglio è una maniera d'appio, che è caldo nel terzo grado, e secco
plinio], 19-8: cerfoglio, che è specie d'appio, el quale e'
[plinio], i-1800: cerefoglio che i greci chiamano pederoto. garzoni,
allorché sono ancora tenere, cioè prima che s'alzi il fusto, perché fomite d'
'per indicare un uomo abborraccione, che acciabbatta quel che fa.
un uomo abborraccione, che acciabbatta quel che fa. = deriv. da
. m. -ci). chim. che contiene cerio tetravalente (un composto chimico
cera. cerifero, agg. che produce cera. = voce dotta
ant. animale simile alla volpe, che vive in america. leopardi, 862
di animali terrestri e volatili, che andavano per quei dintorni. =
, e si nutrono di pesci, che catturano nei fiumi, negli stagni.
. m. -ci). chim. che contiene il cerile (un composto chimico
loro imposte altre cerimonie, se non che si scriva loro, che si astengano dalle
se non che si scriva loro, che si astengano dalle contaminazioni di simulacri,
bernardino da siena, 506: quelli che so'da la parte di dio, tengono
d'ogni e qualunque offesa fatta e roba che si avessino tolta l'uno a l'
consuetudine. fu questa delle degne cerimonie che fusse fatta già è lunghissimo tempo.
quelle parole / dette a ruggier, che fa chi si marita; /
; / e con la cerimonia che si suole / già sì tra lor la
della casa, 579: quelle solennità, che i cherici usano dintorno agli altari,
poiché ebbono i frati fornite le cerimonie che si costumano d'intorno ai defunti,
religiose cerimonie, e quasi fausti auguri che inspiravano grandissima confidenza nei soldati. monti
della vestizione, il guardiano gl'intimò che sarebbe andato a fare il suo noviziato
poco lo sposo; dacché pretese ella che dopo la cerimonia si dovesse partire per
morti. gran cerimonia, questa, che faceva del camposanto il convegno di tutto il
civile. stefani, 1-33: ordinarono che... qui solenne festa e
degli eccelsi signori,... che in quell'ora la ceremònia facevano dell'entrata
editti. tommaseo, i-523: la laurea che a tanti è termine del lavoro intellettuale
a lui era ricominciamento. quella cerimonia che a tanti non par grave se non per
le cerimonie. nievo, io: quello che posso dire si è che due volte
: quello che posso dire si è che due volte sole m'accadde veder dare le
le volte questa cerimonia toccò a due tristanzuoli che non ne aveano certamente bisogno. d'
60: io lasserò le cerimonie stare / che si feciono in roma, e le
non è spagnuolo, né napolitano, che mi vincesse di copia di sospiri, d'
, 3-91: era tenuto nimico delle cerimonie che s'usano in corte, che più
cerimonie che s'usano in corte, che più non ne poteva essere. lorenzo
prima informato bene di tutte le cerimonie che si usano, ti presenterai alla sua
sua santità, e baciata la lettera mia che avrai di credenza al papa, supplicherai
avrai di credenza al papa, supplicherai che si degni leggerla. machiavelli, 6-7-326
piero. firenzuola, 45: poscia che con belle cerimonie ella fu con una ghirlanda
. da'quali non si cavò altro che cerimonie e buone parole. carletti, 167
cirimonie di rendere le grazie delli offizii che si ricevono, vi possono capire trenta
favellare e del così acconcio e proprio usar che faceva le lor cerimonie, e manierosi
livree, i cavalli, tutta la cerimonia che accompagnava la discesa della signora, avevano
si fanno con grandissime cerimonie e conviene che siano bagnati e lavati d'ogni vizio
molto più conto delle sustanze e effetti che delle cerimonie. caro, 4-69:
di forzarti a fare per cerimonia ciò che non faresti di buon cuore.
circuii in terra con le più belle cirimonie che inmaginar si possa al mondo. bruno
esagerate, forrlialistiche, scarsamente sincere, che le persone si scambiano nelle riunioni mondane
io non voglio per ora ragionar di quelli che, subito che vedeno una donna
ragionar di quelli che, subito che vedeno una donna che piaccia loro, cominciano
, subito che vedeno una donna che piaccia loro, cominciano con più cerimonie
loro, cominciano con più cerimonie, che non si fanno in cappella a roma,
aver risguardo alla intenzion di coloro, che le usano, una vana significazion di onore
. sassetti, 14: voi dite testé che io uso le cirimonie; di che
che io uso le cirimonie; di che più mi contento, che se voi dicessi
cirimonie; di che più mi contento, che se voi dicessi che io vi facessi
più mi contento, che se voi dicessi che io vi facessi villania. di nuovo
.. / mercé vostra, poeti, che cantate / finti eroi, infami ardor
son tante e i complimenti son tali che, per arrivare a saper fare una
allo stile moderno in tutt'altro, fuor che nell'uso de'complimenti. c.
le nostre cerimonie e i nostri titoli (che noi abbiamo avuti dagli spagnuoli) specialmente
dagli spagnuoli) specialmente dai francesi, che hanno fama d'essere in ciò i più
10. locuz. -abiti di cerimonia: che vengono indossati in particolari circostanze, come
. alvaro, 7-108: è dunque bene che una chiesa richiami alla mente gli altri
il maestro delle cirimonie, per ordinare che le famiglie dei cardinali e altri lo
maestro delle ceremonie e persona scrupolosa, che era in cappella col papa, dimandato
in cappella col papa, dimandato quel che gliene paresse, disse. pallavicino, 3-
653: imposero al maestro delle cerimonie che facesse portar una sedia alla sagrestia,
portar una sedia alla sagrestia, e che si provvedesse d'incensieri e di preti
quella stessa mattina. ojetti, ii-534: che si direbbe a corte se un maestro
prive di spontaneità e di sincerità, che soltanto superficialmente sono adeguate all'occasione che
che soltanto superficialmente sono adeguate all'occasione che si vuole commentare. fogazzaro, 7-240
scortese. -ritratto di cerimonia: che celebra un personaggio o anche un avvenimento
del re compieva quattordici anni il giorno che insieme con i sacerdoti e altre dieci
cerimonie di parole, vi prego affettuosamente che voi vogliate dirmi che cosa è d'
vi prego affettuosamente che voi vogliate dirmi che cosa è d'un garzone vestito di bianco
cosa è d'un garzone vestito di bianco che ieri venne qui a trovarvi. boccalini
alcuna i palii furono consegnati a quelli che gli avevano guadagnati. marino, i-24
altri cercano di ricoprirsi queste parti, che molti di loro senz'altra cerimonia le
, xxiv- 886: ella, che aveva già in quella quiete e vicinanza
risvegliate nel seno le antiche fiamme dell'amore che aveva portato al cavalliere, senza altre
sulle prime, o paziente lettore, che del colloquio io mi prenda la parte del
-spreg. cerimoniàccia: atto di cortesia che procura fastidio, incomodo. mattio
. cerimoniale1, agg. disus. che concerne le cerimonie, i riti;
... dall'uomo ragionevole che vi partecipa, come un cerimoniale contrassegno
voce dotta, lat. tardo caerimonialis 'che concerne le cerimonie \ cerimoniale2 (
di norme tradizionali più o meno rigorose che regola, presso uno stato, lo svolgimento
estens.: insieme di atti e formule che, per espressa convenzione o tacita consuetudine
, di quella poco più di niente che, secondo i riti del cerimonial cinese,
d'introdurle subito: il cappellano, che fu il primo a vederle, l'eseguì
xxiv-955: in quel procinto logrossi quasi che tutto il ceremoniale spagnuolo con replicati e
e altre forme usuali di convenevoli, che quivi divennero, come tanto usate,
vi parlo con tanta confidenza, ma affé che sono stanco di quel ceremoniale mal confacentesi
ella morì, né ci fu marito che facesse mai tanto fracasso. piangeva come
, e non aveva altro pensiero, che quello di adempiere a tutto il cerimoniale
di moda. 4. libro che contiene prescrizioni relative alle cerimonie.
come ag& \ sostantivato: * ciò che appartiene alle cerimonie '. cerimonialménte,
il ceri- moniare con chiacchiere, conciosia che ogni nostra conclusione consiste in troncarla,
di campagna si pregiano un non so che di cavalleria; gentilissimi nel cerimoniare e
; gentilissimi nel cerimoniare e per innumerabili che ne siano i riti tanto gelosamente si
i riti tanto gelosamente si guardano, che ogni cinese alle gran riverenze che ha
, che ogni cinese alle gran riverenze che ha sembra una mezza divinità. =
di cerimoniere. ceracchinì, 1-2-93: che io non avessi il ben servito del
catte drali, il chierico che dirige le funzioni solenni. garzoni
collodi, 252: la scimmia, che faceva la parte di gran cerimoniere, dopo
della regina. -iron. persona che ostenta un modo di fare alquanto cerimonioso
* 165: il noleggiatore del carro, che per l'occasione (è compreso nel
naturalezza. cerimonióso, agg. che fa cerimonie; che ostenta (e
cerimonióso, agg. che fa cerimonie; che ostenta (e non sa nascondere)
rigorosamente compito; affettato, complimentoso; che esprime un profondo riguardo (ma in
in modo artificioso e convenzionale); che è strettamente conforme a un cerimoniale.
cerimonie e parole quante fanno i viniziani che sono molto cerimoniosi, e non hanno
pratico, come aveva messer agnolo, che s'era allevato da piccolo fanciullo in corte
caro, 2-3-335: mescolata con una sicurtà che mi par di poter avere con un
ancor men cerimonioso, intimarono al console che guardasse bene di non far deposizione al podestà
non sapevano come muoversi, dove sedere, che dire. la conversazione si versava sul
cerinàio, a cui la cassetta, che teneva dinanzi con una cinta a
in un lo goro mantelletto che aveva su le spalle. cerino1
con curiosità emilio; poi, visto che la fiammella non voleva ancora spegnersi vi
si spegne sul volto alla donna / che mi ha chiesto un cerino. cassola
gomitolo, da cui si tagliano pezzi che, infilati in cima all'apposita canna
volgarmente, del castaneo dalla castagna, che non è altri che il taneto.
dalla castagna, che non è altri che il taneto. = deriv.
di una pianta di cui si diceva che fossero ghiotte le api: cfr. x7
e delli artefici,... che si rimase di non fare cerna o toccare
, per non presentarne al pubblico che le più tipiche e le migliori.
, / quanti ve n'è che senza far postille / siano a un cenno
farne più tosto danno e vergogna in caso che bisognasse. i. pitti,
li uomini ad un pari; mostrando che i valorosi se ne andranno, e
nostri; e cerna de'più bassi, che erano spezie di soldati, per li
son presenti, / o fuora (che pur anche son parecchi) / han sol
a confessare a mio mal grado, che più derisibile e spaventoso apparisse chi con
a lei, inciprignita, rincincignata, che s'era rimessa ad arricciarsi 1 cernecchi
/ cernecchi ©, / vertecchio / che pur cardi. = lat.
bon albergaor, / leto ni banca che sia da onor, / vairi ni
, / e la discrezione, / che cerne ben da male, / e
da estimare tra le menome cose, che quest'aspra e paurosa fortuna le menti
cent., 13-24: e que'che san cernir bianco dal perso. muratori,
il 'cernire 'de'modenesi, che significa * separar l'utile dall'inutile
ed impossibile poi il cernere i vocaboli che appartengono a ciascuna
come dunque potrebbe la chiesa comportare tranquillamente che certi governi, procedendo all'avventata,
invece di rimondare i rami dal seccume che gli attrista, e ristorarli con incalmi
verdi tappeti trovammo alcune nimfe... che con bianchi e sottilissimi cribri cernivano oro
farina...; di nuovo quella che passa si cerne con uno staccio più
.. da cui, col frullone che alza per impresa, ebbe origine il nome
, cernendo, in mal perseverare, / che non già fora stare / nel mal
mente,... di ciascun che cerne / il vero in che si fonda
ciascun che cerne / il vero in che si fonda questa prova. maestro alberto
approvata dottrina di tanto autore, acciò che dietro a tali orme passeggi. lorenzo
li nostri disiri / dal voler di colui che qui ne cerne. = voce
, / qual 'serà diffensione / quell'or che 'l paragone / farà dritta cernezza,
si fa questa cernida di lana acciò che l'una non guasti l'altra.
, 188: altre due cernide, che erano il nerbo della guarnigione, le
. cerniéra, sf. organo metallico che collega due elementi staccati, consentendo la
1-2-123: la lamina circolare z x, che si muove a cerniera, si tiene
una gamba, e la gamba ortopedica che gli avevano fatto, era bella a
] era smisurata come quella dei pesci, che hanno la cerniera della bocca nella testa
... spalancano la bocca, che sembra debba saltare la cerniera delle mascelle.
a gancio (applicata a due laminette che orlano la stoffa o la pelle lungo
ii-343: la sacca da viaggio a cerniera che usavano un tempo, fatta di forte
). 4. striscia di tela che unisce i due cartoni di una cartella
o cemento armato o pietra da taglio) che collega due parti di una struttura fra
guerra, piccolo serbatoio d'acqua potabile che l'equipaggio può usare liberamente.
massa di materiale, si sceglie ciò che può essere utilizzato, separandolo dal materiale
vengono separati in gruppi di elementi che presentino fra loro maggiore affinità, per
di buona cernita, e sempre! altrimenti che avrei dovuto pensare di voi?
redi, 17-70: cernitoio. quel bastone che si mette a traverso alla madia,
, 1-735: la prima cosa poi che si fa in quest'arte è il
per fare un solo panno, essendo che la lana del collo è d'una sorte
cernita delle vecce (è una centrifuga che sfrutta il maggior peso delle vecce rispetto
, non mi par da far altro, che mettervi innanzi quello, che s'è
altro, che mettervi innanzi quello, che s'è cavato de l'una e de
sulla testa i cerni pieni di frutti che consumavano in parte al termine della processione
antichi greci, iniziato al culto eleusino che portava il cerno con le offerte nella
cessioni, funerali), o che si accende in adem pimento
maiormente è le mortai caéne / che t'à ligar le mane de dre'le
davano a bocca aperta tutte quelle cose che costa vano caro, ed
popolano portava sulla testa un enorme cero che aveva fatto fondere del suo stesso peso
al cielo il vapore invisibile; senza che una sola onda calorifica o luminosa ne
vedi il lume di quel cero / che giù, in carne, più a dentro
, per significare quella colonna di fuoco che la notte faceva lume agli ebrei allora
la notte faceva lume agli ebrei allora che passavano pel deserto, e nello stesso