garrite e prive di quella onesta libertà che loro si deve dare, ricercono,
dare, ricercono, con quei mezzi che ponno, appiccargli il vituperoso cimiero di
. niccolini, ii-ii: osserva / che alcun non ci oda. in grave affar
conteso il segreto: altro non bramo / che libertà, nelle private cure / di
. gilio, l-n-19: « in che sarà dunque la libertà poetica? »
s'è trovato in dieci anni, che in dieci età passate. tommaseo
d'opinioni fattizie; principalmente senza ceppi che impediscono la significazione, compiuta, al
della sintassi e della retorica, oltre che della tradizionale composizione grafica della pagina,
intellettuali falliti, mendichi e parassiti, che cercano canonicati e uffici vendendo chiacchiere.
anche bene... domani, che è la mia giornata di libertà, ci
, 4-i-113: rispose a gli ostaggi che si contentava di concedere ad haly la libertà
haly la libertà, a condizione però che andasse seco a zara. dotti, iii-256
del tuo trionfo io spero. / che se varchiam de l'acque il sen profondo
l'impero, / vai più la libertà che tutto il mondo. botta, 5-477
di lefevre e restituito a libertà coloro che si erano arresi. -per antifrasi
boiardo, 1-95: fece fare publico comandamento che ciascheduno che gli desse ricetto fusse condanato
: fece fare publico comandamento che ciascheduno che gli desse ricetto fusse condanato alla sacra
condanato alla sacra pena d'apolline, che era la libertade e lo avere.
in virtù del quale un imputato, che sia stato posto in stato di carcerazione
cui sia stato concesso tale beneficio (e che può comportare la sottoposizione a cauzione o
carducci, ii-15-193: vidi il sommaruga che dee aver avuto la libertà provvisoria:
avuto la libertà provvisoria: e mi disse che voleva, uscito, lavorare più che
che voleva, uscito, lavorare più che mai. panzini, iv-375: * libertà
procedura penale, 277: all'imputato che si trova nello stato di custodia preventiva
di misura di sicurezza non detentiva, che il giudice penale può (o,
chi sia condannato per determinati delitti e che comporta per l'interessato l'imposizione (
di tale misura di sicurezza (e che può comportare, nel caso di violazione
alle sue femine... comandò che ad alcuna persona mai manifestassero chi fossero,
o di chi si è liberato dall'amore che lo teneva avvinto. -anche: stato
ò libertate, / né nessuna balia / che tutta in voi non sia. anonimo
è [amore] guerrer mortale / che spoglia cor di libertà regnante. petrarca,
, 1-38: quella dolce virtù, che più s'apprezza / comunemente quaggiù tra'
non mi dite cotali parole, perciò che troppo ne scemerebbe vostra gran loda e
sue proprie, e sono in tanto che dal primo dì che tu venisti in
e sono in tanto che dal primo dì che tu venisti in luce la natura te
te le diede con questa libertà, che tu l'adoperi, e bene e male
. 20. disus. condotta che illegittimamente prescinde dalle norme (specie religiose
, morali e dei buoni costumi) che dovrebbero regolarla, per seguire solo il
il maggior nemico e più perfido eretico che sia mai stato contra la chiesa di cristo
a. cattaneo, iii-299: che maraviglia poi, se mantenne così illibato
perché qui non a forso / èmi rimaso che la volontate / e potestate -di conoscer
: dunqu'è segnor con tanta libertate / che ll'omo segnoreggia e dona pregio.
scrivere la quale, come di uomo che vive fuori d'ogni commercio civile,
designandoli con tanta libertà di linguaggio, che la penna s'intimidisce. tecchi,
22. condizione dell'animale selvatico che non è imprigionato (ed eventualmente addomesticato
estens.: condizione dell'animale domestico che non è in servitù dell'uomo (
114: la libertate apprezza, / fin che perduta ancor non l'ha, il
gustai carezza alcuna, né mai seppi di che sapore fusse la libertà. segneri,
: / al corpo tolle l'officio, che non aia più libertate, / perché
, / non più mirando i boschi che le strade, / con ruinoso corso si
sciolto; galoppi così facile e leggiermente che paia sdegni di toccar terra. loredano
regali e quelle bende non sono altro che viluppi e legami che privano di libertà
non sono altro che viluppi e legami che privano di libertà chi le porta. tommaseo
d'ogni azione attribuita anco alla materia che pare inorganica. -condizione e corrispondente atteggiamento
pennello, il lapis, il bulino, che viene dalla leggerezza della mano, dalla
libertà della lingua nostra tanto larghe nel verbo che esse, contuttoché non si possa far
. leonardo, 2-81: quella cosa che fia più distante al suo fermamento, manco
: un grave pendente da un filo, che sia fermato in alto,..
nel mezzo della bassa campagna un alveo che altrove trasferisse que- st'acque, e
altrove trasferisse que- st'acque, e che quest'alveo, oltre all'essere proporzionato
, il miracolo, / il fatto che non era necessario! -mettere in
da inopinato impedimento ributtati. e fu che sdrucciolarono in un gran fosso cavato di
di roma, e differiscono in questo, che ora le posero in mano uno scettro
mano il pileo o cappello o berretto che dir si voglia, lo posero in
carducci, i-1233: fino il diacono che serviva la messa, lasciato l'officio
altre parti è tanta e sì giudiciosa, che non potrebbe essere più: ma in
, chi vuole, non fa altro che saltar là e via. -aver
vegno una catena il serra / tal che, se piega vostra crudeltate, / non
quel giorno è favorevole alle femmine mussulmane che hanno la libertà di accompagnare i loro
de'xx baroni, lodò e sentenziò che maccario stesse in prigione tutto el tempo
tutto el tempo della vita sua, e che gli altri conti e gentili uomini di
liberamente. segneri, iii-1-167: pretesto che fra loro corre per quattrin buono,
falso, è almen sì calante, che si dovrebbono far coscienza a spacciarlo con libertà
libertà. genovesi, i-xxxv: risanati che sono, possono quelle medesime cose fare
. -con possibilità di fare ciò che si vuole. tortora, ii-230:
grande, riferirono non aver veduti altri che i medesimi sessanta soldati.
: parlo di ciò con quella libertà che mi concede la molta esperienza di quelle
ognun con libertate / ciarlar tanto d'inverno che d'estate. -dare a
, privarlo di quegli emolumenti e vantaggi che servivano alle sue necessità e anche al
, 15: diede loro questa libertà che ciascuno uomo potesse avere iv moglie.
1-324: questo non è altro a fare che dare spazio di libertade, acciocché a
. segneri, iii-1-134: la libertà che si dovrebbe concedere a'figliuoli..
gozzi, i-5-29: ordinerò a mercurio che di là dove prima gli avea rinchiusi gli
francesco da barberino, ii-129: quella che vuol esser donna in magione, /
vedi con gran cosa è castigate / che le dà signoria e libertate.
lo hanno mandato a gaglianello, lui che era professore di seminario, per castigo
. aretino, v-1-903: quel piacere che piglia una persona amorevole nel comprender il
farla. goldoni, v-129: quella che oggi vi ama, non sarà sempre
trovi scuse, e pur tu di'/ che tu non sei in tua libertà /
l'acqua fluente o ferma, secondo che più gli aggrada. -essere, stare
i multiplicato in te tanto resplende, / che ti conduce su per quella scala /
o latino o volgare che fosse, che ancora questo importa, che venga di
che fosse, che ancora questo importa, che venga di buon luogo.,
-luogherèllo. panigarola, 4-196: truovo che i luoghi sono luogarelli in piemonte di
la note isceglieva qualche luoguccio di quelli che trovava il dì, dove si riposava.
bel paese, et evvi qualche loguzzo che vi nutrisce bari, giuntatori e stradaiuoli.
suo luogocomodo sentimentale, non mi resta che attaccarmi al collo un rotolino di carta
fiocchettato, di filisteismo un po'brillo che piace alle signore, ai professori,
del tiranno, tirannicamente governasse, credi tu che quella di tal luogotenentato dovesse dirsi
115: in questo mezzo... che 'l regno sotto il governo del locotenente
napoli. cieco, 2-19: ma quel che più ti offende e più ti noce
e più ti noce, / è che poiindo, tuo locotenente, / re d'
s'è fatto, dando voce / che tu sei morto miserabilmente. machiavelli,
luogotenente in questa terra, mi dice che si è fatto conto de'grani
che sono nello stato di questo signore. berni
degno le reputiam di questo onore, / che generai sia nostro capitano, / locotenente
o sostituto, non si poteva, non che vincere cos'alcuna, proporre partito nessuno
delle contadinanze formavano il parlamento della patria che una volta l'anno si raccoglieva con
giudiziaria e in tutti gli altri atti che devono essere intitolati al nome del re è
terra, è a. ddire, che dell'ordinanza di dio sanza moiano non più
lui in luogo di dio porta, che un altro vescovo, come sovente detto
potuto arrivare perfettamente mosè, con tutto che fosse l'uomo sapiente che da tutti si
con tutto che fosse l'uomo sapiente che da tutti si confessa e parlasse di
con gran chiarezza quelle imprecazioni crucciose, che i padri, quasi luogotenenti di dio,
: a giuseppe iddio medesimo fu servo, che l'ebbe per balio, per vicario
per vicario e luogotenente del padre suo, che sta ne'cieli. giannone, iii-20
cielo il lor conduttiero e maestro gesù, che aveagli lasciati in terra come suoi luogotenenti
cose di miche- lagniolo, perché facemmo che lionardo buonaroti sedessi a lato del luogo
essendo in ciò favorito dal granduca cosimo che si fece capo di detta accademia,
fece capo di detta accademia, ordinando che un luogotenente fatto da lui per lui vi
si raunasse. 3. che ricopre l'ufficio di primo coadiutore ed
carpi al luocotenente del signore alberto, che venissi o mandassi qui qualcuno. ariosto
qualcuno. ariosto, 772: intendo che, non essendo qui io, vostre
dolute col mio locotenente di certi assassinamenti che alcuni ribaldi di questa provincia banditi hanno
conte camillo sesso, mio luocotenente, che è in viaggio partito da la corte.
. 4. milit. alto ufficiale che ricopre l'ufficio di primo coadiuatore e
tutti quelli onori, dignità e preminenzie che alcun altro capitanio generale o locotenente o altra
: luogotenente in quella parte dell'esercito che prepara la fortezza e governa le artiglierie,
si chiamava ciascuno di quegli ufficiali superiori che, invece del grammaestro dell'artiglieria,
campo, all'assedio e simili, prima che l'arma fosse ridotta a reggimenti.
inferiore (corrispondente all'attuale tenente) che ricopriva l'ufficio di primo collaboratore subalterno
del vasto co 'l tarla- tino, che n'era luogotenente. cantoni, 180:
per lo più di nobili origini) che ricopriva l'ufficio di primo coadiutore e
6-ii-385: sei migliaia di soldati, che obbedivano agli ordini del conte di rochambeau,
francesi. -luogotenente colonnello: ufficiale che veniva subito dopo il colonnello e talvolta
mente 'luogotenente 'quell'uffiziale subalterno che segue il grado di capitano e ne
occorra; 'luogotenente colonnello'quell'ufficiale superiore che segue in grado il colonnello; '
; 'luogotenente generale ', quello che segue il generale, detto alla francese '
della cavalleria 'dicevano nel secolo xvi colui che faceva le veci del generale assente o
impedito, quando questa cavalleria non aveva che un sol capo generale. 5
: la superbia v'andò, ma non che sanza / la sua vicaria il monaster
il monaster lasciasse: / per pochi dì che credea stame absente, / lasciò l'
autorità. aretino, 20-40: ecco che comparisce un cane da pagliaio, che parea
ecco che comparisce un cane da pagliaio, che parea il luogotenente delle beccarie di tutto
. casoni, 1-5-377: vedendo amore che questa mia angelica bellezza arde più cuori
arde più cuori con un solo sguardo che non fa in dieci anni la sua
607: baldassarre, dimenticato il torto che gli aveva fatto il principe defunto,
di perversi compagni] non è altro, che servire di luogo- tenente al diavolo nell'
facendo cessare questo mostruoso governo nel governo che si chiama luogotenenza. b. croce,
). luogotenenziale, agg. che si riferisce all'ufficio di luogotenente;
ministero energico per rettificare gli errori luogotenenziali che vi fecondano il malcontento. panzini,
, vii-798 (4-3): poi che disdice, non se'di lignaggio, /
, / ed ogni tuo parlar par che sia fuia; / onde curo di te
fuia; / onde curo di te men che di luia / ch'esse del fuoco
inf., 1-49: una lupa, che di tutte brame / sembiava carca ne
una lupa appiè d'uno monte, che mostrava d'avere gran sete. livio
e lattolli con sue poppe così benignamente che 'l maestro de'pecorai del re la
maestro de'pecorai del re la trovò che leccava i fanciulli con la sua lingua.
animali che vivano di ratto. ariosto, 5-1:
della civiltà di roma, delltmpero di roma che si sarebbe rinnovato. -stor
bambini inquadrati nell'opera nazionale balilla, che frequentavano la prima e la seconda classe
sie tu, antica lupa, / che più che tutte l'altre bestie hai preda
, antica lupa, / che più che tutte l'altre bestie hai preda / per
tu, antica lupa '; ecco che maladisce l'avarizia, la quale chiama
quando disse: * et una lupa che di tutte brame / mostrava carca '.
ne'nostri ciechi e matti cittadini, che per cuvidigia di guadagnare da'signori, mettono
, nondimeno qui... par che si debbano intendere per questi: cioè per
questo è tutto per la maledetta cupidità che in loro tanto regna. e la
/ egli ha il mal della lupa che lo scanna. note al malmantile,
'è inteso comunemente per un'infermità che fa stare il paziente in continova fame
venire la lupa, e divoro tutto quello che trovo. tommaseo [s. v
costui... / tanto lussuriosa che palese / coll'altre lupe stava nella tana
amabile di continentia, 21: poi che quella affamata lupa ebe conducto a lo extremo
, 8: questa medesima ragione fa che le meretrici, le quali per pecunia vendono
buffoni,... tra lupe, che darla a cristo? a. cattaneo
. tronconi, 2-92: ho scritto che le ho 'donato'[a tisbe]
ii-35): -ma chi t'ha detto che io abbia fatto cotesto fallo? -a
è una trista ubriaca né sa quello che si dica. 6. ant
della lupa: spada di notevole pregio che aveva come marchio l'immagine di una
... la lupa è un'insegna che si vede scolpita in alcune spade,
con una spada della lupa antica, / che taglierebbe per traverso un bue, /
. dell'olivo e della vite), che ne corrode e ne fa marcire il
lastri, iv-83: una delle molte malattie che affliggono ed anco distruggono questa pianta [
e guasto e ridotto in quello stato che si dice lupa, è utilissima.
puliti nell'intemo da questa lupa o cancrena che quasi sempre vi esiste. pascoli,
, color tabacco. è il lavoro che si chiama « slupatura »...
9. nel gergo marittimo, grossa valvola che regola la circolazione nei condensatori delle parti
. lupus); il rigonfiamento stesso che caratterizza tale malattia. fasciculo di medicina
4-ii-78: il gran visire, tutto che infermo nel corpo del male della lupa
infermo nel corpo del male della lupa che gli rodeva una gamba, non lasciava
per l'infermità occorrenti al cavallo, che son... lupa, incordatura
a roma, si riferisce alla lupa che tradizionalmente viene tenuta in una gabbia nei
parlando. firenzuola, 645: bisogna che io truovi la parella, e ch'
mortai lupicina [la gola], che in sembianza di una piace voi cagnuola
. lupàccia. aretino, 20-261: che bel fargli rosso il sedere con una
dicono lupacce e cagnacce: non altrimenti che i luponacci e i cagnonacci se ne stessero
non ci vogliono pure udire, non che assolverci. = voce dotta,
cisti e bubboli. -anche: cisti che caratterizza tale tipo di malattia.
ponghino a giacere sopra viva calce, che consuma le trista carne e fa lor danno
dovunque e dappertutto lupaglia e null'altro che lupaglia. = deriv. da
in forma di stipite nella base, che contiene nell'intemo le sporule in forma
cui l'animale non può più uscire dopo che vi è caduto. s
e aconciarla cum sì cauto modo, che persona non se ne sarebbe mai aveduto.
.. lupaia / pare a me che dir si possa. = voce dotta
, per veder di amazzare alcuni lupi che erano in detto luogo ed avevano fatto
camente. boccaccio, v-213: sono certo che sarebbano di quelle che ardirebbono a negare
: sono certo che sarebbano di quelle che ardirebbono a negare questo, se l'uomo
agostino volgar., 1-7-156: però che le meretrici si chiamarono lupe,..
lupanari. beicari, 6-152: dopo che quegli ebbe adempita la bruttissima opera e uscito
lupanario, il compagno gli disse: « che hai tu guadagnato del peccato? »
turrisca fiamma e fuoco ardente, / che abrasi e sia possente / a far
far del mondo un lupanario aperto, / che a vener sia cum sacrificio offerto.
da lupanari fa macello dell'uomo più che della carne sua propia. salvini, 45-60
vi è egli niente di più turpe che il vedere in alcuni governi i lupanari
, 87: qui tra la gente che viene che va / dall'osteria alla casa
: qui tra la gente che viene che va / dall'osteria alla casa o
uomini del privilegio governanti il mondo, che lo mantengono lupanare? g.
: per verrua la corte è tal lupanare che la virtù stessa del principe vi si
27-894: essa non era, infine, che una prostituta sfuggita al bordello e troneggiante
: tutta la vita umana non è che un merdaio, un lupanare, una
lega di malavita. bartolini, 20-172: che lupanare / 11 nero cinema: /
: / dove a seconda / del film che gira / una va in fregola /
bastiana lo hanno trovato morto sulla trazzera che va a rampinzeri, con dodici 'lupare
dell'organizzazione o la stessa azione criminosa che tradizionalmente si serve di questo tipo di
lupaia2. lupardo, agg. che è proprio, che si riferisce al
lupardo, agg. che è proprio, che si riferisce al lupo; che rivela
, che si riferisce al lupo; che rivela ingordigia, avidità. antonio
la fame luparda, / de quel che voi intrar nel pecorile, / se non
: 'luparda ': bella voce che udii dal popolo di romagna 'ngorda come
persone. 2. figur. che rivela crudeltà, malvagità (il volto
, -ardo, di origine germanica, che per lo più ha valore spreg.
/ se mi dài di quelle radici / che vendi ai pastori, di quelle /
vendi ai pastori, di quelle / che ammazzano subito i lupi... /
pascono di ciò, e de'pellegrini che muoiono nel diserto. = deriv.
lupato1, agg. ant. che ha il pelo di colore simile a
e terra ferma,... che 'l fosse levà via le roste, volpare
negri, 1-412: ombra non v'ha che turbi la tua fronte, / femmina
turbi la tua fronte, / femmina che bevesti alle sorgenti / di giovinezza, e
ch'un tratto / certi can, che guardavano le pecore, / s'azzuffan
, vi-237: io anche ci saria bello che stata, se gli non-isputa-in sacrato non
. -osio (-oso), che in chimica organica indica un carboidrato.
agg. stor. nell'antica roma, che era proprio, che si riferiva al
antica roma, che era proprio, che si riferiva al dio luperco o pan
al dio luperco o pan liceo; che era dedicato a luperco. -grotta,
sm. plur.): feste che venivano celebrate in roma il 15 febbraio,
della fecondità, con riti orgiastici, che culminavano con la corsa dei luperci nudi
, con le quali colpivano le persone che incontravano al loro passaggio).
allora ch'elli di letizia allegrando, che il loro avolo numitore, re d'alba
... andarono incontro a coloro che veniano, cinti colle pelli delle bestie
, per estirpare i giuochi lupercali, che più di ogni drago avvelenavano tutto il
a. verri, ii-232: che oltraggio, è questo al palatino,
dal galèro / di pel lupigno, faustolo che scorse / il pico verde e quel
gadda, 6-307: gli spalti d'arenaria che fanno la sicurezza invisibile di ardea,
addetto al culto del dio luperco, che presiedeva alle feste lupercali. ugurgieri
], 720: cesare dittatore patì che a lui fosse dedicata una statua con la
'gl'interpretò: come i luperchi, che scherzando scorrevano per la città, si
(plur. m. -chi). che ha caratteristiche simili a quelle del lupo
: con riferimento ad animali); che è simile a quello proprio del lupo
papini, vi-517: non avete capito che l'ostacolo maggiore a tal desiderio è
l'esercizio gli davano ora, più che fame, una lupesca voracità delle viscere
non ancora cresciuto; ma più grande che il 4 lupicino '. 2
pascarella, 2-339: di molti cani che fumo portati colà il nostro lupetto romano
lupetto romano è l'unica razza di cani che abbia saputo resistere al clima di quelle
: 4 lupetto ': specie di pelle che ci capita di barberia, simile a
capita di barberia, simile a quelle che diconsi 4 cicale '. 5
]: 4 lupetto ': fanciullo giovanetto che mangia dimolto; o dimostrando negli atti
con erosione e tumefazione della pelle, che si produce nel gomito del cavallo in
convertito in upupa ovvero lupica, che è un uccello fetidissimo in ciò
è un uccello fetidissimo in ciò che vive di sterco umano. =
: in una di quelle bagnarole di zinco che servono per tenere in molle il
lupo. lupìfero, agg. che è proprio di una razza di cavalli
è proprio di una razza di cavalli che portava come marchio sulla coscia la figura
lupi acato, agg. letter. che è diventato lupo, che si è
letter. che è diventato lupo, che si è trasformato in lupo. vocabolario
lupigenina, sf. chim. composto chimico che deriva dall'idrolisi della lupinina.
fieno sano, lupinella, erba perenne; che prospera anche nei terreni sterili di colle
ca- riofillacee (arenaria rubra), che cresce lungo le rive dei fiumi e
(arenaria rubra, l.), che cresce nei siti arenosi incolti.
: 'lupinaio'... vuol dire colui che, vendendo per firenze i lupini,
lupinamente; però ch'ella sapeva che quelli buoi erano non domati e
ispano volgar., 3-52: l'erbe che vagliono agli occhi sono queste: ruta
terreni più ingrati alle sue radici, che si profondano anco fra i sassi e
salvini, vii-540: viole vaccine, che sarebbero i lupinelli, fiori rossi, che
che sarebbero i lupinelli, fiori rossi, che fanno sì bel vedere il maggio,
7-12: altri generi ve ne sono, che si coltivano o se ne tiene conto
ma più di tutto le scarpe, che sono agili, di fiosso, morbide di
morbide di spunterbo e larghe, sì che le dita ci stanno ben distese e slargate
4. tose. veter. malattia che provoca tumefazioni agli occhi dei polli;
le acque portano via molta della foglia che era caduta dalla lupinella. = deriv
pianta e nei semi del lupino, che può dare, per idrolisi, glucosio
, agg. proprio, peculiaredel lupo; che appartiene al lupo. maestro alberto,
galèro / di pel lupigno, fàustolo che scorse / il pico verde quel seguendo
umido e nero. 2. che ha caratteristiche simili a quelle del lupo
. fra gidio, 1-310: or che èe a pensare quella benignità e mansuetudine
poni 'nnanzi su la mensa? / che se tu fussi un animai lupigno, /
togto porterebbono vestigio e natura di pecorella che di lupo. m. palmieri,
, 25: se a tutti coloro che hanno la mente lupina ed a nui se
de pelle de mansueti agnelli, avvenisse ciò che al nominato maestro intervenne, non dubito
brigate. soderini, iv-161: i denti che e'chiamano lupini gli daranno [al
alsazia,... dall'occhio malizioso che tutto vedeva, dall'orecchio lupino.
, 252: il calabrese... che nelle scuole si ricorda di essere concittadino
sparito nel cuor dell'altro ogni sentimento che non sia del più lupigno egoismo!
e marinaresco in un maglione azzurro, che cosa fosse quel che si sentiva per aria
maglione azzurro, che cosa fosse quel che si sentiva per aria e per terra.
del mattino, il fratello minore, che... era grosso, famelico,
, veniva preso da una fame lupigna che lo sradicava dal sonno e lo cacciava
. pino, 2-25: vi so dire che, per destare l'appetito ad uno
altra salsa, né sapo- retti, che inviarlo la mattina a buon'ora a caccia
incredulo antico. 3. che è costituito da lupi. masuccio,
lupi. masuccio, 88: avvenendo che tra le lupine caterve alcun ne sia
alcun ne sia per tal modo ferito, che non possa gli altri sequire, tutti
: [i cani], come quelli che erano di buon naso, sentendo quel
stettero all'erta. 4. che nasce dall'incrocio di un lupo con un
lussuria, s'aveva nei bastardi lupigni che popolavano le valli dov'egli [il lupo
bocchelli, ii-304: [immaginavo] che quell'ululo sfigurato e snaturato adunasse nella
dic- tandi 'furono le due mammelle che lo nutrirono con sovrabbondanza, quando meglio
trattato delle mascalcie, 1-29: tolli erba che si chiama uva lupina, e chiamasi
. -fieno lupino: tipo di fieno che nasce spontaneamente in toscana ad anni alterni
: 4 fieno lupino': specie di fieno che nasce spontaneo, un anno sì e
di piante leguminose della famiglia papilionacee, che cresce nelle zone temperate e calde boreali
quando sono sul granire, / pur che la terra sia ben matura. crescenzi volgar
comune pasto all'uomo e a'quadrupedi che hanno l'ugna d'uno pezzo o due
dentro ai quali sono i lupini non più che cinque 0 sei per bacello. bergantini
ingrasso, non vi darebbe il prodotto che vi dà il lupino. d'annunzio
iv-1-877: su i lupini secchi e spinosi che avevano ferito i dolci piedi della vergine
lupino bianco e lupino giallo), che ha notevoli proprietà nutritive, ma che
che ha notevoli proprietà nutritive, ma che può essere utilizzato per l'alimentazione dell'
addolcimento, per eliminare una sostanza amara che contiene (e anticamente veniva usato in
, benché amarissimo, intenerito e macerato che sia per mezzo dell'acqua, perde
. pirandello, 7-196: tra le ragazze che saltavano la corda, e i ragazzi
saltavano la corda, e i ragazzi che si rincorrevano,... si aggiravano
colorato di bianco o di nero, che veniva introdotto nell'urna per votazioni e
, sicché l'ordine non crescea più che volessono. statuto dell'università e arte
neri, et approvato per trentadue consiglieri che renderò i lupini bianchi del sì, non
di siena, 1-52: ogni scrutinio, che si farà ne la detta compagnia,
vallo, o è messo cor uno che non vale, se tu dai il tuo
5. veter. tose. malattia che provoca tumefazioni agli occhi dei polli;
segregato un umore albuminoso e appiccicaticcio, che si condensa a strati successivi sulla cornea
. tesoro versificato, v-564-75: poi che il giorno fue venuto a dichino,
/ cavalcasti una mula così zoppa, / che non l'avresti venduta un lupino.
non daria un lupino); / pur che qua fosse quel baron iocondo / che
che qua fosse quel baron iocondo / che più vai sol, che tutto l'
baron iocondo / che più vai sol, che tutto l'altro mondo. varchi,
): quel ch'è duro, ancor che fusse caldo / di sdegno e d'
da loro [dagli uomini], che, come ei s'hanno cavate le
56: questa febbre ladra, che n'ammazza, / non stimerei un
lupino: non valere nulla, essere meno che niente; non servire a nulla.
e sbergo non valse un lupino, / che l'uomo e l'arme a traverso
per tutta la città una canzona, che diceva: « papa martino non vale un
82: un ser cotale, / che non valeva in firenze un lupino,
. veter. intossicazione acuta o cronica che colpisce gli erbivori, soprattutto le pecore
col sufi. med. -osi, che indica affezione morbosa. lupo, sm
prima si morria di fame, / che liber'omo l'un recasse ai denti;
per modo a muover guerra, / che molta gente faceva fuggire: / parca
lascia all'ar- cion lo scudo, che già posto / avea ne la coperta,
a piè discende / verso la donna che, come reposto / lupo alla macchia
dal muto nembo l'aquile agitate, / che veggion nel lor regno angui, e
): camminava come il lupo, che spinto dalla fame, col ventre raggrinzato,
ventre raggrinzato, e con le costole che gli si potrebber contare, scende da'
suoi monti, dove non c'è che neve, s'avanza sospettosamente nel piano
l'alte nevi / i foschi lupi che notturni a zonzo / fiutaron l'antro
umido o pelo lungo. -anche: cane che deriva dall'incrocio di un cane lupo
3. figur. persona abietta, che ha carattere o atteggiamenti improntati a ferocia
le pecore e li agni, / però che fatto ha lupo del pastore. idem
., 25-6: se mai continga che 'l poema sacro / al quale ha posto
e cielo e terra, / sì che m'ha fatto per molti anni macro,
anni macro, / vinca la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile ov'
dormi'agnello, / nimico ai lupi che li dano guerra. idem, par.
sì fatta guisa li viniziani adescare, che egli quasi d'ogni testamento che vi
, che egli quasi d'ogni testamento che vi si faceva era fedel commessario e
in tanto numero d'uomini si trovasse alcuno che nudrisse cuore e sentimento umano. manzoni
mondo, e una povera innocente, che scappa dagli artigli del lupo. amari,
4. persona esperta, consumata, che conosce la vita e il mondo.
e gentili maniere raddolcire quel vecchio lupo che le ringhiava accanto. papini, 39-3
, 39-3: più volte il lupo vedovo che in me si consuma i denti ha
: arrivai in compagnia del mio ospite che presentai a tutti come il tal de'tali
della settimana santa, il capitano, che dopo dio è il massimo padrone a bordo
instituti dei santi padri, 1-141: poi che l'à spinto fuor del monasterio,
dee essere ed è ministrato da quelli che hanno vero lume, con fuoco dolce di
lupo mannaro: uomo (o donna) che, secondo la superstizione popolare, ha
. magalotti, 20-135: voi dite che questi sono pregiudizi d'ima educazione ridicolosa
ammettano, e fanno anche bene, che cosa son eglino? batacchi, i-146:
tropi, ovvero lupi mannari, d'uomini che per contagio di follia si credevano di
c'è appunto uno di quei furiosi pleniluni che mi fanno quasi diventare pazza, come
lupo mannaro. pavese, 8-360: diceva che i lupi mannari sono figli di idrofobi
, un tavolo e un lupo mannaro, che serviva, ubbriaco già lui come una
quelle del centauro e dello scorpione, che ha stelle poco luminose. boccaccio,
luminose. boccaccio, i-463: rimembromi che disse ancora del centauro e del celestial
divisione è de le stelle antartiche, che contien tutte quelle stelle che sono da
antartiche, che contien tutte quelle stelle che sono da 'l zodiaco infino a 'l polo
duro e cert'altro detto gran lupo, che vi prova bene. -vescica di lupo
ne facesse menzione plinio tra quelle piante che nascono per loro stesse e che sono
piante che nascono per loro stesse e che sono in uso per i cibi. baldelli
, 5-3-145: i tedeschi, mentre che eglino fanno la cervosia, mescolano con
con quella sorte di biadi l'erba che si dice lupo, la quale è
dal vulgo luppolo, perché questa fa che 'l berla divenga più sano. soderini,
in una di quelle bagnarole di zinco che servono per tenere in molle il baccalà,
, 118: ammazzarono otto lupi marini che dormivano nell'arena. idem [castagneda]
hanno grandi denti e sono così fieri che assaltano gli uomini. genovesi, 466
fu la vista di molti lupi marini, che senza curarsi della tempesta attorniavano il bastimento
, i ghiozzi e lupi, e quelli che si scagliano a fondo. 4
(anarrhichas lupus), molto vorace, che può raggiungere i 2 m di lunghezza
(anche semplicemente lupo): mosca che si nutre di bruchi. vaxlisneri,
moscherini detti lupi vivono di farfalline bianche che allignano su cavoli. -ragno grosso
. -ragno grosso e nero, che non tesse la tela ma insegue la
nodegli delle gambe. i più piccoli, che chiamano lupi, non tessono. vallisneri
nericcio, di que'chiamati lupi, che probabilmente fu colla sua preda predato
buoi] una malattia chiamata lupo, che è quando nella punta della coda se gliscuopre
di ferro, munito di denti, che veniva usato dai difensori delle mura per
., iii-3-21: allo 'ngegno, che si chiama montone, si fa un altro
traevano fuoco saette e sassi e alcuni che montavano sulle scale si sforzavano di tirargli
muratori, 7-ii-118: d'esse [macchine che traboccano sassi e pietre]..
vela di nave, di colore nero, che veniva usata per non esser visti da
, antimonio o solfuro di antimonio, che ha la proprietà di corrodere e sciogliere
.]: 'lupo de'filosofi': nome che si dà all'antimonio perché egli divora
g. m. cecchi, 1-ii-112: che tu sia il pan dei lupi. oh
un'impresa, con l'originario significato che colui al quale l'augurio è rivolto
-disse egli stralunato. -vuol dire che ti auguro che tu vinca il concorso.
. -vuol dire che ti auguro che tu vinca il concorso. bernari,
lo squadrone volante sarebbe stato lo stesso che correre in bocca al lupo. idem
giudizio? ghislanzoni, 4-30: -credi tu che sia bene metterla al fatto..
bocca al lupo 'è maniera proverbiale, che significa mettersi, o mandare alcuno,
: trovarsi coinvolto in un'impresa pericolosa che non si riesce né ad abbandonare né
alla dura era il timore de'pericoli che da ogni banda gli soprastavano; tale
da ogni banda gli soprastavano; tale che diceva spesse volte ch'ei teneva il
: me la prendo, quando vedo che vi fidate d'una brutta stirpe come
persona avida e poco fidata proprio ciò che esso più desidera. i.
nelli, ii-120: palandra mi ha detto che hanno talmente raggirato agridemo, che gli
detto che hanno talmente raggirato agridemo, che gli hanno cacciato in casa il lupo
via. pirandello, 8-1021: pensai che andrea probabilmente era andato a passar la
cielo del poggio. -mi hanno detto che l'inverno è da lupi, qui.
casa sua non vorrei ire, / che ci ha un trotto di lupo.
del lupo. [in nota: credo che dicasi essere il 4 breviale 'o
del lupo ', di un discorso che va in lungo, in parole].
439): non v'ha avvertito che vi mandava come un agnello tra i lupi
pananti, ii-94: i frati, che varcar monti e dirupi, / avrebbero
. pavese, 7-104: mi ricordo che in tutto quel tempo mangiai come un
17. -miglia da lupi, miglia che fa il lupo la notte, miglia
fa il lupo la notte, miglia che fa il lupo a digiuno: quando
. v.]: 4 di quelle che fa il lupo, la notte,
lunghe '. così rispondesi per dire che la strada è più lunga che altri non
per dire che la strada è più lunga che altri non creda. 4 -quante miglia
? -sei miglia. -'sì di quelle che fa il lupo la notte. cioè
lupi ', o 4 di quelle che fa il lupo la notte ', o
lupo la notte ', o anche 4 che fa il lupo a digiuno ',
: se 'l lupo si guarda innanzi che l'uomo ad esso, gridando l'uomo
9-711: gli han seco un lupo che m'ha fatto fioco: / nel timor
m'ha fatto fioco: / nel timor che mi prese ho perso il fiato,
nodi di tosse, / e sembra che veduto abbiano il lupo. 24
, e lecca la sua. (vale che ognuno risparmia sé e i suoi)
buon per loro, se riuscirono a che il lupo non se n'accorgesse).
158: fate del bene al lupo, che il tempo l'ha ingannato. (
ibidem, 256: piuttosto pecora giusta che lupo grasso. (qui è gioco di
l. salviati, 19-26: veggiamo che chi pecora si fa, / il
nel vizio è molto più facile simulare che compiere una vera conversione. bandello
): abbiamo noi lombardi un proverbio che molto spesso si costuma dire, cioè che
che molto spesso si costuma dire, cioè che il lupo muta pelo e non cangia
aveva sostituito in fretta a un altro che gli era venuto sulla punta della lingua
una persona di cui si stia parlando e che giunga improvvisamente. parabosco, 4-10
padre. -egli è desso. -e che faremo? / -entra tu in casa,
non caca agnelli '; e vale che delle cose triste non nascon le buone.
: si pensa sempre volentieri a ciò che si desidera. crusca [s.
4 ii lupo sogna pecore ': proverbio che significa: la mente va sempre secondo
ii-259: in quell'abbattuto, / che invano pontava la palma / il cùbito
di tutti gli uomini vinti / da che l'uomo è lupo per l'uomo.
uomo. gozzano, i-1085: da che mondo è mondo, l'uomo è lupo
(240): chi si rallegrava che la cosa fosse finita bene, e lodava
diceva: « non abbiate paura, che non l'ammazzeranno il lupo non mangia
-non si grida mai al lupo che non sia in paese: non si
dice mai pubblicamente qualcosa di qualcuno senza che sia vero o quasi vero. f
ella non sia o vera o presso che vera. proverbi toscani, 58: e'
e'non si grida mai al lupo che non sia in paese. (e'non
ella non sia o vera o presso che vera). -non tutte le pecore
malvagi non possono sempre ottenere tutto ciò che vogliono. proverbi toscani, 72:
ne cercar le pedate. -quello che ha ad esser dei lupi, non sarà
cani: a nessuno accade se non ciò che gli è assegnato dal destino o dalla
m. cecchi, 1-ii-280: -agolante sentì che ruppe in mare, / e annegorno
mare, / e annegorno tutti. -quello che ha a essere / de'lupi,
. v.]: 'quello che ha ad esser de'lupi, non sarà
il lupo e'lupicini al monte / per che i pisani veder lucca non ponno.
i i volponi e i lupicini / che non hanno ancor fatto male alcuno,
, / perché e'son di quel seme che gl'induce, / cresciuti, a
, 2-206: un brandello di carne che il lupo vecchio, non potendo masticare,
farò co'fuia / lupa coi lupacchin, che fugge oltraggio. caro, i-269:
i-m-i-221: mangiavano così di voglia, che parevano tanti lupacchini usciti dalle grotte dell'
modo come mi rispose ieri mi accorsi che, se è tenera e bianca come
se a pranzo avessi osato pretendere più che due fetterelle di polenta, e una cipollina
. ariosto, 315: temi tu che ti debba mancare, lupàccio? -luponàccio
-luponàccio. aretino, 20-261: che bel fargli rosso il sedere con una
dicono lupacce e cagnacce, non altrimenti che i luponacci e cagnonacci se ne stessero
, col suff. med. -orna che indica un tumore. lupomannaro, v
ricche di aroma e di luppolina, che è il principio attivo, il quale
: 'luppolino': principio amaro e cristallizzabile che sussiste nei fiori del luppolo.
citolini, 188: l'erbe che si vanno arrampando per le siepi
inacetire. gioia, iii-293: il bruco che rode i lupoli (de'quali
. m. -chi). letter. che mangia o beve smodatamente, con
stanno a riva i burchi, / che parte sono in acqua e parte in terra
boito, 102: un lurco gigante / che gli stava davante. a. monti
monti, 625: era il prete lurco che tornava a saltar fuori, con la
e cattedra / un lurco cicerone / che ti narra all'inglese / (pur
ch'e'paghi le spese) / e che biascia male / il tuo nome natale
sostant. foscolo, xvii-351: avvenne che una di quelle torce diè fuoco alla
[crusca]: quegli smoderati lurconi, che non hanno altro dio che il proprio
lurconi, che non hanno altro dio che il proprio ventre. folengo, i-144
'dispensare, / nassa d'anguille che tu sei, lurcone! / e,
. a menta, 100: buon che de'padri la religione / non ammette
de'padri la religione / non ammette che carne unqua s'ingolli; / ingoiati n'
ma c'è una luridezza cordiale che sorride e fa sorridere, e un'altra
sorridere, e un'altra solitaria che intorno a sé fa il vuoto.
, una furia orrenda e cruda, / che luridi serpenti ha per collana.
sincero, amoroso, trionfante, che illuminò i tratti di lei alla vista di
e la paura; / luridi mostri, che di
i prìncipi discesi dall'antica famiglia detronizzata, che giacevano nelle profonde carceri del palazzo,
occhi stralunati, l'effigie meno d'uomo che di bestia. [sostituito da]
e collocata in una stanza meno lurida, che serviva di cinesino. massaia, vi-146
della non meno famosa donna goggiamese, che a kobbo prima teneva aperta lurida locanda
ii-851: è in questo antro pestilenziale che il municipio di napoli attacca le sue
dei luridissimi scompartimenti d'una fogna simile che pendono dai muri stillanti l'umido le
niuno si persuaderà, credo io, che pochi monaci greci e latini bastassero per sé
, 4-47: suppongasi per un momento che da tutto quel diluvio di parole versatomi
mille delitti. carducci, ii-4-35: dimmi che aborri e fastidisci, quanto merita,
succeduto un lurido governo di cardinali legati che adoperavano assoldate bande di malfattori. e
balle. bernari, 3-430: quel che venne poi fu storia e bianca ed io
patto d'amore, ci fingemmo pericoli che non avevamo mai corsi. cassola,
un lurido traditore. mio padre mi diceva che era una spia della questura fin dal
2-249: non è... vero che tutto quaggiù ribocchi di un ridicolo lurido
storico). vallisneri, 1-88: che più non ritornino que'vecchi luridi secoli
bresciani, 6-vi-157: l'orrore si fu che, per mostrare al popolo come quei
: l'islamismo, la setta più lurida che sia uscita dall'antico panteismo asiatico,
dai vostri pari svergognatissimi prostituito a tale che riesce a vergogna il dichiararsi amator de la
proprietario ed autista era un grassone lurido, che avevo già notato per il suo aspetto
alla stessa stregua di una lurida qualunque che facesse per finta la maglierista o la
un orrido squallor lurido o tinto, / che il vostro libro con pietà rimembra.
. gatto, 4-39: il vento che conosci / ove il povero cielo / sta
lavinaio,... il lavinaio, che è il gran ruscello, dove il
le scrivo in questo luridume di carta che ho dovuto comprare quassù. 3
gentil, tu licterato, / tanto che, a guisa de falcone a luro,
. lùschero, agg. region. che ci vede poco, che ha la
region. che ci vede poco, che ha la vista corta. moniglia,
non essere un tantino lùschero; pensava che questa fosse la cattedra, ed è
è la bugnola. 2. che emana una luce incerta e traballante.
quell'angolo della grande cucina coll'ombra che di lungo i muri la circondava e l'
). ant. e letter. che soffre di una menomazione o di un difetto
di un difetto dell'apparato visivo; che ha insufficienza di vista; che si
; che ha insufficienza di vista; che si presenta con un orientamento anormale del
inguintana del sedere di quella lusca negretta che dianzi mangiò vetro a tutto pasto,
annunzio, iv-2-1008: -e mi pare che da un occhio sia guercia. -no
due occhi non voglian guardare, / che saria cosa da non comportare. m
occhio acquistò ivi il cognome di code, che vuol dire lusco. bruno, 3-893
è lusca, / e tòr via quel che v'è che non s'adopra.
/ e tòr via quel che v'è che non s'adopra. 3
s'adopra. 3. che ha capacità intellettuale limitata; ignorante;
/ e per certo poi terrai / che sol tu se'lusco e cieco. gelsi
chiaro lince, / ma lusca talpa ognun che tratta seco. salvini, 41-426:
e di tante belle maniere s'arricchirono che chi non possiede la lingua, ond'
. pavese, 4-286: mi disse che lui preferiva la luce del sole;
ancora spesso la luscosità a quegli che gli hanno neri. = deriv
e sm. e f. letter. che appartiene o si riferisce all'antica lusitania
te si piacque; / ma bavio che i gran versi urlando sfrena, /
petrarca], i-425: tu disideri che il lusignolo facci uno bello canto al sordo
sannazaro, iv-70: udette un luscignuolo che, cantando o più tosto piangendo sovra
aveva appiccata una gabbia di lusi- gnoli che dolcissimamente cantavano. brocardo, 20: or
caro, i-271: come esser può che i lussignoli cantino sì dolcemente e che la
può che i lussignoli cantino sì dolcemente e che la mia sampogna si stia mutola?
canto de'luscignuoli e uccillini tanto soave che quasi non sapeva dipartirsene. della porta
. della porta, 4-104: dico uccelli che cantano, come lussignuoli, pappagalli.
è là, sola con li aierini / che si dondolano... *
bandello, 3-51 (ii-505): mentre che ella fingeva di cercarla [la cintola
rivolgeva già mai l'occhio dal pendolonè che tra le gambe di guglielmo trescava. ed
-ecco, ecco, il ladrone, che m'ha la mia cintola rubata. aretino
), sf. atteggiamento o comportamento che esprime (con parole, atti o
e sue virtudi espresse, / sì che a lusinghe poi di sé non crede
, ii-33: le lusinghe, e quella che molti chiamano l'adulazione sotto spezie di
ne nasce la lusinga nel principe, che, seducendo egli o corrompendone l'artefice,
di cui dava sublime esempio il senatore che duramente rimproverava tiberio di troppo favorire la
. ». l'operato sussulta. che è questo? altra dolce lusinga?
pensiero nuovo per suo effetto, dicendo che esso mi fa mirare una donna,
affetto per meglio inducermi, promettendomi che la vista de li occhi suoi è
/ fingi di non vedella, / che poi ti vende cara / la sua
con dolciezza m'ae 'ngannato, / me che t'amava più che altro amore,
, / me che t'amava più che altro amore, / con tuoie lozenghe m'
, / con tuoie lozenghe m'aie più che robato / quanto teneie le chiave del
apertamente con la forza, di modo che la poveretta è stata ridotta a fuggir di
ch'el non caschi in errore; / che di pecca'mortali i'temo tanto /
di pecca'mortali i'temo tanto / che no'm'anieghi cum le so losenghe
ojetti, ii-177: a quel tordo che passeggia fra i tranelli e le lusinghe
cuore in petto come batte a lui che sta per accalappiarlo? 2.
m'insegna [laura]; et io che 'ntendo, / le sue caste lusinghe
c'è mestier lusinghe: / bastisi ben che per lei mi richegge. petrarca,
danno! boccaccio, viii-1-37: vollono che, di lungi da ogni ple- beio
per me, lucissima favilla, / che esaudisca il mio contrito core; /
'l cinto, sono cosa anzi d'amante che di moglie. p. pomo,
rive del vastissimo oceano l'audace legno che, sciogliendo in così ampio mare le
, 4-198: quello scheletraccio di ferro battuto che sporgeva le rame stecchite al finestrone del
f. f. frugoni, 2-213: che dirò della venustissima veneria reale,.
. gherardi, 1-ii-428: pochi sono che per questa via vadano, la quale v'
v'è sì faticosa per la umanità che in voi tenete e per le forti suggestioni
del dimonio colle lusinghe del falso mondo, che troppo v'amortano a quella seguire.
mi sento così disadatto alle lusinghe poetiche che il ricercar da me o canzone o
sorgente. muratori, 10-i-275: ecco ciò che san fare tante persone, povere bensì
delle cose esteriori crescono insieme col rabbellirsi che fa il mondo mediante l'umana industria
in guisa [la natura], che... più possano in noi gli
possano in noi gli strazi dell'angoscia che non le lusinghe dell'amore. guglielminetti,
); trepida attesa di un evento che si considera improbabile o difficile da compiersi
difficile da compiersi; lieta promessa (che si teme, però, inattuabile).
nudrir di lusinghe un van furore, / che di pigra lascivia e d'ozio sorge
speranza, o lusinga, di giovare quando che fosse ai buoni e di nuocere ai
2 (37): e lucia? che avesse data a colui la più piccola
leggiera lusinga, non era un pensiero che potesse fermarsi un momento nella testa di renzo
con la man dolce si raffrena / che con forza il cavallo, e meglio i
i cani / le lusinghe fan tuoi che la catena. serdonati, 9-383: niuna
: niuna cosa infievolisce maggiormente gli animi che la educazione dilicata e piena di lusinghe
; e poterono tanto le sue lusinghe che, fattasi sollevar da terra, cominciò
siano tagliate tra noi tutte le lusinghe che s'usano nelle lettere. a. verri
sembri ora in nuovo modo più cortese che verace; pur si concede ad animo
per tenere a lusinga lo re turbato acciò che si mostrassero altressì turbati con esso lui
buon viso, con certe lusinghette rispose che non volea così tosto allontanarsi da lei.
com'omo fa a l'infanti, / che l'om l'inganna per losingaménto.
lo corbo s'intende 1 semplici, che per lusingamenti di parole, credendo più
credendo più ad altrui di sé medesimo che a se medesimo, servono e donono
non altro in tutta la vita professo che verità e schiettezza, alieno da ogni
né non ve ne lasciam rimanere alcuno che per acerbità, contro a'lusingamenti dell'
uomini], per spiccarsi il più che lor sia possibile di questo mondo, hanno
questi frangenti veggo bene ch'altro bisogna che lusingamento di scherzi poetici. ricci,
scherzi poetici. ricci, 3-163: che è ciò che ne'bambini così baciamo
. ricci, 3-163: che è ciò che ne'bambini così baciamo, così abbracciamo
. se non un lusingamento di stoltezza, che a bella posta l'avveduta natura aggiunse
posta l'avveduta natura aggiunse a quelli che novellamente nacquero? = deriv
avverb. mus. disus. didascalia che prescrive una particolare dolcezza nell'esecuzione di
. (ant. losingante). che lusinga, che blandisce, che adula
ant. losingante). che lusinga, che blandisce, che adula. -anche:
). che lusinga, che blandisce, che adula. -anche: che esprime stima
blandisce, che adula. -anche: che esprime stima, approvazione o consenso.
di questo grand'uomo è sì lusingante che non m'arrischio neppur di mostrarla,
arrischio neppur di mostrarla, per timore che qualcuno non la creda apocrifa.
la creda apocrifa. 2. che vezzeggia, che accarezza o sfiora delicatamente.
. 2. che vezzeggia, che accarezza o sfiora delicatamente. s.
questa è una interiezione adulante e lusingante che usano le balie, quando volliano addormentare
3-80: dovevi in tanto ciò dimostrare, che tu rompessi il legame della comune vita
messioni e doni? cavalca, vii-182: che dobbiamo noi rispondere a quelli che ci
: che dobbiamo noi rispondere a quelli che ci lusingano e accostanci al mondo e
con tue carezze infinite lusingare, can fastidioso che tu se'. v. colonna,
ruota move / l'instabil dea, che, per vie lunghe e corte, /
la morte, o quel nimico / che, con falsa lusinga / di simulato
soffro costei / sol per cosroe, che l'ama: in lei lusingo / un
o indietro da chicchessia, a far cosa che il vostro animo retto paventava nel pone
, 131: per paura triemo / che 'l senso non soggioghi la ragione, /
straparola, i-123: il soldano, vedendo che la damigella aveva avuto il prezioso anello
e amorose carezze e losingarla, volendo che quella notte giacesse nel letto con esso
, 27-923: avevo appena diciott'anni che un giovane cominciò a lusingarmi e a
perseguitarmi. sbarbaro, 1-236: la donna che di mestiere lusinga, alla bisogna che
che di mestiere lusinga, alla bisogna che ha sollecitato, dopo, anche di
libro di sentenze, 1-5: tutti coloro che lusingono, sono servi. leone ebreo
.. vorreste indurmi a dir qualche parola che offendesse l'animo di queste signore,
suoi veri nomi, come a quelli che meglio de gli altri gli squadrano.
g. ferrari, 3-168: il primo che lusinga la moltitudine, la conduce grossolanamente
, 5-no: non c'è dubbio che il ritratto dovesse essere somigliante. ma,
con suo mostro miracoloso, lo maggiore che possa essere, lo quale paia uno
, e parvi veder molto, / che 'n cor venale amor cercate o fede.
, lusingar me stessa, / or che della mia gloria il lume è spento.
xiii-242: il mondo è un mar che lusingando alletta / l'alme innocenti.
. foscolo, iv-449: oh! a che più lusingo la mia ragione? non
e da quella dei lusingatori, dimostra che ha in mente il serpe che andò alla
dimostra che ha in mente il serpe che andò alla donna e la lusingò
vizio l'amar donna; ma colui / che vecchio amante fussi, altro non face
amante fussi, altro non face / che lusingar la morte. 2.
lusingandolo, si profferiva a farli ciò che addimandasse, purché egli non se partisse
lusingando ci accompagnarono in fino a tanto che le fanti ci ricevettono, e per gli
ch'io sperava lei lusinga, / che me e gli altri crudelmente scorza.
usata casa, ove trovando me, che sollecitissimo lo aspetto, non si può
notte alberga: / mentr'io, che l'amo tanto, invan sospiro / e
aborrite braccia, / ed a soffrir che, mentre ei mi lusinga, / la
, alletarlo e consumarti in vezzi, che non ti guarda in viso.
pennina rossa in cima alla testa; sappi che la pennina rossa vien da un cappello
l'orpimento], metti quella quantità che vuoi in sulla tua pietra e, con
sulla tua pietra e, con quella che tieni in mano va'a poco a poco
fiume, che si ha da piegare d'uno in altro
... con detti oscuri dà che fare a'savi, con parole umili lusinga
, e tanto il prigio- nier lusingò che egli la lasciò a ruggieri favellare. donato
cavaliere gallico, con grandi promissioni, che portasse a cicerone sue lettere. pagliaresi
gli promettete ricchi doni / ed a ciò che vorrete el recarete. g. brancati
: le quale cose fanno sia creso che, apparecchiandonosi certi marinari ammaczar arione,
li soi guadagni, quello li aver lusingati che primo cantasse con la sua citara.
5-162: tanto seppe lusingarla e persuaderla che, sepelli- tole in seno somigliante segreto
del vero e, accordatesi insieme, stabilirono che l'una di lor lo lusingasse a
seco in una stanza segreta, mentre che le altre due si stessero quivi appresso
sorelle, e amore il pianto / che lusinghi a pietà l'alme gentili.
dio vuole, o anima santa, che noi lo lusinghiamo e preghiamo, e che
che noi lo lusinghiamo e preghiamo, e che noi gli serviamo di tutto il nostro
degl'iddii nati fingevano, quello medesimo stile che nel vero iddio solamente e nel suo
simintendi, 2-236: ecco l'albero, che c'era bisogno, ci lusinga colla
piacevole e lasciva / e dolce aspetto che lusinga e ride. mascardi, 2-149:
e ride. mascardi, 2-149: coloro che camminano su la corda allora maggiormente lusingan
la corda allora maggiormente lusingan gli spettatori che con una sfuggita di più minacciano di cadere
, i-246: ma già vegg'io che le oziose lane / soffrir non puoi
di un pericolo corso mi lusingasse, o che... io annettessi pure una
poetando senza lusingare la superbia di coloro che ci vivono, si dee parlar de
i-7-30: ah! per quell'amistà che insiem ne annoda, / non lusingar,
, 12 (211): supposizioni che non stanno né in cielo, né in
in cielo, né in terra; ma che lusingano a un tempo la collera e
verrà inesorabilmente cancellata... ogni parola che si tema possa accendere le fantasie un
, xlix-79: maladetta tua culla, / che lusingò cotanti sonni invano; / maladetto
maladetto lo tuo perduto pane, / che non si perde al cane. tasso,
canto è da voi tanto amato, / che non vi vola il sonno al sopracilio
chiamando bello quel ch'appare, o che pare più tosto e lusinga i nostri
si vuol più volte lusingare / prima che 'n intelletto altrui si metta.
anche il più fioco raggio di scampo che gli baleni sugli occhi!
guidiccioni, i-14: forse sei tu che poi mi segui e giungi / e 'nnanzi
di duro macigno, indarno tenti / che, per lagrima molle o lieve fiato /
molle o lieve fiato / di sospir che 'l lusinghi, arda o sfaville. basile
dati, vii-3-155: io mi voglio lusingare che questi medesimi, che ora per una
mi voglio lusingare che questi medesimi, che ora per una certa gara le vilipendono
: mi lusingo... a credere che da queste sì rare proprietà..
qualche concetto di loro talmente nobile, che non vi si possa ragionar. metastasio
posta di firenze qualche riscontro alla lettera che vi scrissi da siena, ma non
. nievo, 369: mi lusingo che pel futuro anche chi scrive si ricorderà
ricorderà di esser solito a parlare, e che lo scopo del parlare è appunto quello
di più la vostra immaginazione, o che vi lusingaste di avere immaginata meglio?
v-42: né si ritrovi filosofo sì confidente che, scrivendo in latino, si lusinghi
, scrivendo in latino, si lusinghi che la forza dell'idioma abbia a portar
più oltre il suo nome, di quel che s'è stesa la fama del nostro
perduto nel dolore quella parte di vita che due mesi addietro lusingavasi di conforto.
non si lusinghi: c'è gente che ha titoli e diritti più di lei.
. pavese, 10-194: è qui che, agli inizi, non vedevo chiaro ed
energico atto di fede nella poesia, che so io, chiara e distinta, muscolosa
la pruova ho certa fede, / che, s'io non mi lusingo, il
, 39-i-166: aflmeché i propri difetti, che noi mal conoschiamo, anzi in quelli
bernardino da siena, v-319: coloro che dicono male delle religioni, molte volte
molte volte sono i primi lusingati e che vi incappano per la volontà di dio
speranza ardita / soffrii lunga stagion ciò che più spiace. marini, iv-60:
. marini, iv-60: non niego che, lusingato dalle brame di rivedervi,
non è stagion più, questa, / che scendan lusingati / i fuggitivi alati /
... non requiò infino a tanto che lui [antonio] ebbe sospinto a
nel quale fu ucciso a tradimento da paride che lo ferì nel calcagno. mascheroni,
di trovare quel segno alla finestra, che il non trovarlo fu proprio una morte
fiorita irradiazione dei colori,... che non la gioia piena di penetrare il
del proprio stile, volle darne tal saggio che, atterriti poscia gli storici dal paragone
lui la lode non meno del componimento che dell'imprese. cesarotti, 1-xli-82: io
. svevo, 1-160: era lusingato che ella mostrasse di rammentarsi i particolari di
, ormai lusingata, domandò sfacciatamente: « che cos'è in me che ti piace
: « che cos'è in me che ti piace di più? ».
dire in tono quasi lusingato: « che maniere ». 3. ant
o crudo / ingegno di fortuna, / che mediti di grande e di funesto /
. (femm. -trice). che è abitualmente propenso alle lusinghe; che
che è abitualmente propenso alle lusinghe; che è particolarmente abile nel lusingare; blanditore
essere stimato anzi una favola di poeti lusingatori che vera istoria. alfieri, 1-19:
, 1-19: amor,... che poco / hai per la patria tua
a piegare e ad articolare l'acciaio che mi fascia. b. croce
, gli storiografi aulici non sono ormai che spettri accusanti. -provocante, tentatore,
fanciulla la ventura / materna, la fortuna che la crebbe / in un tempo di
timida e lusingatrice. 2. che loda, ammonisce, ammaestra, incoraggia.
. 3. per estens. che tende o mira a lusingare; che
che tende o mira a lusingare; che è diretto ad accattivarsi simpatie, a ottenere
con un sorriso brillante e lusingatore - che potrai convincermi. -letter. ammiratore
alcuno. 4. figur. che suscita impressioni o reazioni fugacemente piacevoli;
frugoni, 3-i-93: le nove lusingatrici, che voi mi date, di vita mi
, di vita mi sembrano come tante ombre che precorono la mia morte. salvini,
pindemonte, ii-148: libertade non è che un nome, un sogno / lusingator di
di non mai fermo spirto, / che tutto agogna e sdegna tutto, agli altri
estetica. -che suscita sentimenti; che fomenta passioni. rosmini, xxi-165:
questo sistema non istà... che l'odio astuto e lusingatore; le massime
nostra brama, / quando una sola donna che non s'ama / c'incatena con
può la tua dolente / melodia lusingatrice / che nell'anima si sente. d'annunzio
ti falliragio / per lo lusingatore, / che parla di fallagio. laudario urbinate,
della prosperità in maggiore parte a lusingherie che a vero amore pare che si faccia
a lusingherie che a vero amore pare che si faccia e certamente è sospetto che più
che si faccia e certamente è sospetto che più dimandi che non dà. cavalca
e certamente è sospetto che più dimandi che non dà. cavalca, ii-67: sì
(superi, lusinghevolissimo). letter. che si studia di compiacere, di persuadere
sarai più suggetto, né più lusinghevole che tu sogli. s. girolamo volgar.
: gente non è sì fiera e inumana che, all'ap- parir di queste lusinghevoli
trar fra le tue spire / quella che voglia piangere ma rida, / per
più cara. 2. ant. che si lascia allettare o attrarre da lusinghe
credere ch'alcuno di questi delicati, che parlan col viso allegro spregi la morte e
sofferire un poca di pena. ma colui che queste cose pensa e sforzasi fare,
.. anzi essere padre losinghevole nominato che giusto prencipe. 3. che
che giusto prencipe. 3. che si manifesta, si esprime o si presenta
, anche, dolce, carezzevole; che contiene in sé lusinghe, blandizie,
, blandizie, allettamenti, seduzioni, che suscitano attrazione, compiacimento, interesse,
, compiacimento, interesse, soddisfazione o che inducono a lasciarsi persuadere o tentare o
. ovidio volgar., 5-16: fa'che lo amante, chiuso di fuori,
mattamente montare a più alte cose, innanzi che facesse altro, con lusinghevole conforto trasse
voce parlando la stimolava, in modo che per la troppa molestia del giovanetto era
il generoso de le stirpi orgoglio / che ti scevra dal vulgo. amari, 1-2-205
1-2-205: ammonì prima il principe, che per niuna lusinghevole occasione non si avventurasse
culto del lusinghevole e lascivo. — che esprime o manifesta mansuetudine e mitezza (
lecca e l'accarezza. 4. che suscita compiacimento; lusinghiero. -anche con
miei versi: ed è questa stessa ragione che mi rende più lusinghevole l'accoglienza che
che mi rende più lusinghevole l'accoglienza che ad essi avete fatta. borgese,
fin da principio con gusto più sollecito che non soccorresse ad altri colleglli e critici.
per me. 5. che induce a illudersi; fallace, vano,
. vedevano eglino non altro aver fatto che cambiar padrone. bartolini, 20-197:
., ii-176: lo malo uomo, che parla lusinghevolmente, è lacciuolo delli non
volga il dosso alle lievre, anzi che la femmina, tentata lusinghevolmente, ripugni
fra l'una e l'altra cartolina che gli arrivavano da mont- saint-michel, e
gli arrivavano da mont- saint-michel, e che appunto perché non dicevano nulla di notevole
e lusinghevolmente si profferia di fargli ciò che addimandasse. simintendi, 2-47: abbracciante
alla quale il padre lusinghevolmente diede licenza che, secondo l'usanza delle pulcelle,
braccio, la cominciò lusinghevolmente a pregare che ella si consolasse e attendesse a vivere
dolore, non aveva senso, sol che nel cuore, benché mostrasse lusinghieramente fallace
forme; ma colori e parole e suoni che simulavano lusinghieramente la vita. comisso,
, luxengièro), agg. che è solito lusingare, che è incline alla
agg. che è solito lusingare, che è incline alla lusinga; adulatore,
di parole e traditore: prometteva più che non faceva. boccaccio, 1-vi-430:
, o signore, la bella compagnia che voi mi avete dato! se mi toccava
parole udir tanto m'è caro / quanto che fora, o tristi losengheri,
potè pareggiar il lusingato al corbo, che 'l losinghier non fosse pareggiato alla volpe.
e i lusinghieri maldicenti... che lo mettono male presso la sua donna,
corte. goldoni, iv-780: le donne che oneste sono, giubileranno anch'esse che
che oneste sono, giubileranno anch'esse che si smentiscano codeste simulatrici,..
è un vecchio gioco, un gioco che a te sola / piace, che a
gioco che a te sola / piace, che a me è dolore. -sostant.
far la lusinghiera coi vecchi, visto che i giovani non si lasciavan più allettare
. proprio di lusingatore o di adulatore; che esprime lusinga o adulazione; che ha
; che esprime lusinga o adulazione; che ha come intento di lusingare o di
] continuamente illibato, né lasciò mai che lo svenassero fuchi lascivi,..
fuchi lascivi,... né che lo svellesse man lusinghiera. parini, giorno
a te quest'ora / condurrà il merciaiuol che in patria or torna / pronto inventor
e liberal di forestieri nomi / a merci che non mai varcàro i monti. carducci
. carducci, iii-6-422: il popolo, che è di lunga memoria, chiama tuttavia
veramente lusinghiero: gli ricordava il tono che egli soleva usare coi clienti destinati « in
o de'modi suoi lusinghieri, nel che tutti la chiamano gran maestra, adescò e
due grandi occhi sbigottiti; e le parve che la vecchia la guardasse con un sorriso
a colpe; fallace, ingannevole; che nasconde insidie o pericoli; insidioso;
la frequente dimostrazione dei mali e scandali che fa questo fallacissimo e lusinghiero amore quando
tasso, 8-29: verace corpo è quel che 'n noi si vede: / servi
: / servi siam di giesù, che 'l lusinghiero / mondo e 'l suo
. casti, i-2-333: folle colui che spende i giorni interi / e le vigili
è vero, nascosti agli occhi del viaggiatore che non cerca altro che di vedere la
occhi del viaggiatore che non cerca altro che di vedere la capitale d'uno stato,
di stupidità. -ant. che stimola, che favorisce. imperiali,
. -ant. che stimola, che favorisce. imperiali, 4-23: la
ombrose / selve e fra l'ombre, che da molli foglie, / lusinghier di
cuncupiscibile. 3. letter. che carezza; che fa moine; che
3. letter. che carezza; che fa moine; che sfiora dolcemente.
. che carezza; che fa moine; che sfiora dolcemente. c. i
scolpita in or leggiadra fera, / che ripiegando il collo a gli altrui figli /
/ guido, ben degno è don che donna altera / dal suo fedel lieta
lusingherò e amante / novelli semidei, che nascer denno / di voi coppia gradita.
il raggio in cui mi fido, / che lieto in mezzo a le tempeste guido
le giovani. tasso, 1-3: sai che là corre il mondo ove più versi
dolcezze il lusinghier parnaso, / e che 'l vero, condito in molli versi,
, 6-86: pasceanlo cibi preciosi, che sapevano esser lusinghieri col palato, senza esser
1-24: cento altre simili ideuzze infantili che la fantasia lusinghiera mi andava apprestando alla
suscita compiacimento, interesse o aspettazione; che costituisce motivo di soddisfazione, di orgoglio
spallanzani, 4-ii-321: questa ipotesi, che a forma di dubbio o sospetto viene
, non vale a compensare una lacrima che spreme dai nostri occhi il dolore. fogazzaro
; dubitava di una debolezza dell'uomo che non sapesse romperla risoluta- mente con la
tornò a casa raggiante anche dell'accoglienza che le avevano fatto le convittrici dopo la
in damo i miei lamenti, / che sorda a i carmi è più degli
: i bei carmi lusinghieri, / che allor fien per te cantati, / del
del bel nome andran segnati, / che camilla in mezzo a i veri / pregi
cicerone volgar., 3-77: che coloro allettino gli animi della moltitudine
negar di te ad altri quel che secondo divina legge è suo.
e reami del mondo. e in che modo gliele mostrasse, per molti si
molti si dice per lusione diabolica, che gli mostrava agli occhi quello che non
, che gli mostrava agli occhi quello che non era. idem, ii-76: miseri
lusitano, agg. e sm. che appartiene all'antica popolazione iberica stanziatasi in
aggiunta. 2. agg. che si riferisce, che è proprio di tale
2. agg. che si riferisce, che è proprio di tale popolo o della
o della regione in cui era stanziato; che vi è coltivato o prodotto. -per
-per estens. letter.: che si riferisce, che è proprio del portogallo
letter.: che si riferisce, che è proprio del portogallo o dei portoghesi
non posso concorrere con voi nel credere che gli affanni lusitani non sieno per andar
non sieno per andar bene sin tanto che la corte di lisbona camminerà 'ad
lusitania, antica regione della penisola iberica che corrisponde all'attuale portogallo.
lo capo da orazione, avenga che imprima fusse l'aire chiarissimo e
lusnei e tuoni e tempestade, che benedetto né i frati ch'erano co lui
lusobrasiliano (luso-brasiliano), agg. che appartiene o si riferisce al brasile,
culturale di origine portoghese. -anche: che concerne i reciproci rapporti fra il portogallo
lusòrio, agg. letter. che ha per fine il divertimento, destinato
il divertimento, destinato allo svago; che serve al gioco, al divertimento.
a farfalle colossali. 2. che costituisce oggetto o motivo di gioco,
pass, di lussare1), agg. che ha subito una lussazione; slogato.
paziente... in un gran timore che possa accadere la lussazione del femore promossa
. cocchi, 8-149: nelle lussazioni, che consistono nell'allontanamento o alterazione del mutuo
esterna, o anco talora da tumore interno che nasca nella cavità o interstizio articolare,
giudicammo questo male non potere esser altro che una lordosi, o vogliamo dire lussazione per
: ebbe tali accessi di sbadigli formidabili che in uno di cotesti accessi gli si
ebbe a restare a bocca spalancata fino a che non fu energicamente soccorso dal medico di
intra-uterina. bocchelli, 18-i-503: speravo che lei avesse almeno l'ernia o una
3. disus. forma di supplizio che consisteva nel procurare slogature o fratture alla
lussemburghése, agg. e sm. che è nato o vive nel granducato del
lussemburgo. 2. stor. che si riferisce, che è proprio del lussemburgo
2. stor. che si riferisce, che è proprio del lussemburgo, dei suoi
, della sua popolazione. 3. che appartiene alla famiglia dei conti (e
di costanza; l'italia sa a pena che egli esista. 4. sm
sfoggio di ricchezza, di opulenza, che si manifesta per lo più nell'eleganza,
il giovane non accorto, e stimante che tesser re stesse nel vivere con gran
: è il lusso quel tarlo / che rode ogn'altro scettro. genovesi, 3-136
iii-1-117: il principe... che protegge le lettere, per mera vanità e
, 661: la vedova attenendo quello che aveva promesso al padre cristoforo volle ad
in lui [autore americano], popolano che scrive immerso nella necessità, [il
non condannava in principio una tendenza, che poi nella letteratura socratica venne a spiegarsi
non è per ancora arrivato a tanto che ne'conviti si sia introdotto lavarsi le
quanto la cultura e gentilezza delle maniere che si chiama lusso. 2.
correggere il lusso, egli è l'istesso che pregiudicar altamente all'emporio ed al commercio
nel genere di questa definizione, cioè che il lusso sia spendere in raffinamenti di
in raffinamenti di vivere più di quel che richiede lo stato e grado naturale e
: il lusso altro esser non può che l'introduzione di quei mestieri e lo
mestieri e lo spaccio di quelle merci che sono di piacere, non di bisogno
1-222: il lusso non si sostiene che colla disuguaglianza delle ricchezze. g. capponi
i-i- 342: sgridiamo il lusso consumatore che, nato da scostumatezza e da imprevidenza
introdotte nel corso della storia finanziaria, che colpiscono i beni di natura voluttuaria (
, allo scopo di ridurre le spese che essi comportano (e contribuire così a
ci toglierà mille capricci e mille debolezze che oggi ci disonorano... l'uomo
i-250: a lui [dante] pare che questo lusso di scienza sia la cima
ad un lusso tale di dimostrazioni amorose che non è possibile il continuarlo. verga
, insieme a tre o quattro amici che parlavano della sua vicina, aveva motivato la
antipatia con un lusso di buon umore che aveva fatto rider tutti. serra,
3. in senso concreto: ciò che viene ostentato con sfarzo, con pompa
lo più in spregio agli altri; ciò che rivela ricchezza, benessere; bene,
insieme di piaceri e mollezze; attività che dà piacere e divertimento; agio,
.: attrezzature, servizi, arredi che rendono gradevole il soggiorno in una località
casa. tesauro, 2-ii-92: che sono... i colorati lampi delle
. i colorati lampi delle gemme altro che affettati belletti, lucidi lussi, ostentate
, i-614: definiremo lusso ogni spesa che si fa per togliere i dolori che sono
spesa che si fa per togliere i dolori che sono una privazione dei piaceri. e
anche conto perché quegli altri poverini, che si rifiutavano il lusso del cocomero o
palazzeschi, 3-205: e pensare che quel trabaccolo pencolante, traballante, cigolante
più svariato e bizzarro, con le tendine che svolazzavano al vento come bandiere, rappresentava
simil. e al figur.: ciò che eccede la norma, ciò che appare
ciò che eccede la norma, ciò che appare superfluo rispetto alle strette esigenze del
* amor di patria e alla libertà che tre o quattro secoli addietro innalzarono a
hanno assai più sinonimi veri e perfetti che le lingue antiche. effetto del tempo
le lingue antiche. effetto del tempo che distrugge a poco a poco le piccole e
differenze fra i significati di parole, che tuttavia non furono inventate per lusso,
verità. de sanctis, 7-219: che cosa è il vero positivo e storico?
della civiltà appaiono indebolite spesso dal pregiudizio che queste forme siano non già necessità mentali
ii-606: la verità è... che il mestiere di scrittore non consente il
. alvaro, 13-193: un uomo che era fornito di tutti i lussi della
stelle i lussi / cinzia vincean, che dal cornuto argento / sulla testa a più
dio tutto languore; / e allor che maggio i verdi lussi estolle / affascina gli
6. con valore di inter. che lusso! quanto lusso! che lussi
. che lusso! quanto lusso! che lussi!: per sottolineare, spesso ironicamente
di qualcuno. moretti, i-179: che lussi! la cannuccia di paglia da
ironicamente una situazione o una circostanza che si ritiene troppo fortunata o privilegiata o
1-ii-130: appena si potrebbe comprendere, che il tabacco sia divenuto un oggetto di
lusso. -per lo più iron. che è privilegio di pochi. baldini,
. baldini, i-52: alcune cose che fer lui sono vere verissime non vogliono
lusso. piovene, 171: il dolore che dispensa dalla bontà è un dolore di
bontà è un dolore di lusso, che non accomuna a nessuno. -superfluo
averne una dramma, e vi sono uomini che arrivano alla vecchiaia senza che abbia reso
sono uomini che arrivano alla vecchiaia senza che abbia reso loro altro frutto che il
vecchiaia senza che abbia reso loro altro frutto che il dolore di capo. -che
lusso ': inutili, cioè peggio che inutili. -di particolare eleganza e
poeti di lusso e perciò più letterati che poeti -ma bensì attraverso le puerili enumerazioni
, 2-89: era così, pensai, che si amava l'idea della gente di
consolato di metello, non senza sospetto che in ciò entrasse il suo volere,
, 18-13: di certi animali di lusso che nessuno ha mai picchiato, che non
lusso che nessuno ha mai picchiato, che non possono essere picchiati, aveva la
palazzo moderno mostra un canino di lusso che scodinzola in faccia al portiere nel breve
: nel ciclismo, corridore particolarmente valido che funge da gregario a un campione (
ii-421: è vero sì o no, che questo babbeo di suo marito ha sempre
vita allegra coi denari del papà e che fino a ieri ha mandato in lusso una
-non ricusate, giovanni, la previdenza che dio vi manda; non vogliate peccare di
così, in questi lussi di tirannia dottrinaria che la morbidezza morale del secolo scadente si
anch'io un martire del libero pensiero: che, se non sbaglio, vuol dire
argento della vecchia vienna: un lusso che si permetteva per
pieno traffico, lungo la magnifica passeggiata che i tram, gli autobus e le più
profano. si pensa a una lussuosa suppellettile che questi antichi avessero tolta alle proprie dimore
-che deriva da ricchezza, da benessere; che costa molto denaro. borsi,
indulgenze, i piaceri lussuosi e brillanti che sono il premio dei mediocri.
papini, i-1109: s'era accorto benissimo che quasi tutti i suoi colleghi si contentavano
esotismi e dialettismi, cioè di un italiano che non era più lussuoso, come quello
fissare lo sguardo su un lussuoso pellerossa che dalla copertina ammiccava me e il pavaglione
lussuosa e ospitale. 3. che vive nell'agiatezza e nel benessere, che
che vive nell'agiatezza e nel benessere, che è dedito ai piaceri materiali, alle
maggior piacere dalle sue squisitezze di quello che trova 11 contadino nel suo mangiare casereccio
dare un'occhiata all'esposizione di quadri che un omino biondastro e poco lussuoso fa
l'altre l'adone,... che, se bene fu cominciato da me
reggiamenti. genovesi, 2-65: è difficile che in veruna lingua si trovi una parola
in veruna lingua si trovi una parola che costantemente significhi la medesima idea. questo
luzureggiante, luzzur e ggiante). che è in pieno rigoglio; esuberante e
fruttificazione (la vegetazione). -anche: che eccede nella fioritura con danno per
un platano luzzureggiante per la bellezza, che vien poi ad isfrondarsi nel verno dell'etade
cerere dispensatrice di spighe lussureggianti nelle vali che i fiumi arricchiscono del loro limo.
e saliva tra colline senz'alberi, che ricopriva un'erba gonfia e lussureggiante,
critica quella smodata e lussureggiante abbondanza, che in altro all'ultimo non si risolve
in altro all'ultimo non si risolve che in una fastosa povertà, si scemerebbe
e vezzosa e più simile a sirena che a casta donna. b. croce,
, iii-25-383: i due drammi, che son quelli nei quali il becque dié
... affasciando anch'egli quello che trovò scritto dai mitologi greci e quello che
che trovò scritto dai mitologi greci e quello che altrove gli piacque e quello ancora che
che altrove gli piacque e quello ancora che il suo lussureggiante ingegno gli suggerì,
certe metafore lussureggianti, non vi essendo che pochissima o niuna similitudine tra 'l primo
vortice di forme e di imagini lussureggianti che s'incalzano e si confondono tra loro
25-159: questo mondo lirico e lussureggiante, che sovrastava al suo mondo reale, aveva
de roberto, 10-135: se io sostengo che l'istinto è la radice del sentimento
radice del sentimento, affermo per conseguenza che da un istinto più forte e veramente
degli uomini un sentimento più ricco e lussureggiante che non nel cuore delle donne. papini
uomini sono al mondo, oggi, che manifestano una tale vivacità d'intelletto,
spuntò un buaccio grosso e grasso, che succhiava una capra vecchia e secca, però
. quei troppo accesi e lussureggianti colori che non forse senza ragione lo offendono ne'
belletto. 3. letter. che ostenta lusso, sfarzo, pompa;
ostenta lusso, sfarzo, pompa; che vive nell'agiatezza e nel benessere; che
che vive nell'agiatezza e nel benessere; che è dedito a una vita di piaceri
magalotti, 20-246: in goa più che altrove [il caucciù] alterato con
ha popoli più lussureggianti, quanto quei che non conoscono il lusso. i barbari divorano
bellezza. -per estens. che è speso nell'agiatezza, nel benessere