incondizionata in modo compiuto in qualunque cosa che operi. dacché l'atto suo è
antecedere e del succedere in tempo. dal che s'inferisce, la libertà vera,
, o per dir meglio non è limitata che dalla libertà medesima. dio può far
adeguata, cioè la affermazione e la negazione che sono espresse nell'idea in quanto adeguata
per spinoza altra libertà se non questa che è il prodotto naturale o necessario della conoscenza
anche, e appunto perciò, legge, che esso distingue da sé come superiore alla
necessità. 2. possibilità, che l'uomo ha, di scegliere spontaneamente
. -in senso generico: possibilità, che l'uomo ha, di scegliere nell'
nell'ambito del bene, nello spazio che la legge (morale e giuridica) lascia
stare. tasso, n-iv-483: avvertite che gran differenza è fra libertà e licenza
è fra libertà e licenza: perciò che licenziosa diremo la nobiltà o la plebe
licenziosa diremo la nobiltà o la plebe che non ubidisce alle leggi, libera quella
non ubidisce alle leggi, libera quella che alle leggi ubidisce. sarpi, vi-2-195:
essere una facoltà naturale di fare quello che ciascuno vuole, quanto le leggi lo
di qualche legge;... talmente che innumerabili sono i casi, ne'quali
legge, o per non intaccare la libertà che dio o i superiori ci hanno per
, consiste nella facoltà di dare ciò che si deve, a norma dell'ordine
di fare o non fare tutto ciò che non nuoce direttamente ad altrui, è per
quali si compie il dovere, quei che più convengono colle nostre tendenze e di
, / per demostrar l'altura / che regna en bonetate! -libertà morale
morale: quella interiore, spirituale, che consente di agire in conformità alla legge
e di attuare i valori morali, e che si consegue vincendo le passioni, le
un abito conformato nel reprimer gli affetti che tengon l'anima in servitù del peccato
intendiamo qui per 'libertà 'nient'altro che questa gioia del fare, questa gioia
. e non punto la libertà morale che al suo luogo sogliono scorgere sola o
e, più precisamente, condizione dell'uomo che nella vita pratica, nelle relazioni private
francesco da barberino, ii-218: tutto che libertà sia sommo bene, / dannosa è
... inebbriati da quella licenziosa libertà che porta seco il dominio,..
per- suasion di se stessi, talmente che poi non ammettono consiglio né parer d'
, 10-i-140: questo è un fidecommisso che non depende dalla libertà del padre,
mondo. muratori, 7-iv-470: temevano troppo che non restasse assai libertà a'voti e
concedeva qualche autorità ne'consigli a persone che abondavano di ricchezze, d'amici e dipendenti
distinta da quella di mal fare (che appellasi licenza) e che dalla licenza
fare (che appellasi licenza) e che dalla licenza si distingue solo per la sua
della legge,... io credo che la giusta libertà definir si possa la
d'azeglio, 4-ii-250: tutti sentiamo che la nostra causa è quella della civiltà
ed egli si confortava, non in sé che si vedeva debile, ma in cristo
amore vanno per la via stretta e che dispregiano ogni mondana cura. sarpi,
alli galati ', a pieno quivi dimostrando che per lo peccato del primo padre nostro
stata donata tanta grazia di liberazione, che a ciascuno delli fedeli di cristo e alla
alla chiesa in corpo; per il che si ritrovaranno alcuni delli santi antichi chiamarla
], 2-227: conciò sia cosa che voi siate stati chiamati a libertà, fratelli
quelle del mondo classico e medievale, che conoscevano l'istituto della schiavitù, o
/ sole e prime cagion di far che i servi / non curino tesor di
romana, per li privilegi ed utili che seco portava. papi, i-64: sì
conv., iv-11-17: chiamo la veritate che sia meco, la quale è quello
meco, la quale è quello signore che ne li occhi, cioè ne le
[di un fondo] vai quanto dire che il fondo è scevro da ogni ipoteca
6. condizione di una comunità politica che non è assoggettata a dominazione straniera (
imperatore... exposi, bene che a tuti fussi noto, in quanto periculo
. -condizione di una comunità politica che gode di indipendenza e di libere istituzioni
(e anche la condizione della popolazione che vive in tale comunità e gode sia di
danno / e l'onor suo fa che vergogna i torna; / e di buona
: loro [i veneziani] sono quelli che vogliono occupare la libertà d'italia.
governo di libertà non è di necessità migliore che gli altri. c. campana,
e de'suoi fautori altro non era che di ridurre tutte le provincie a stato
retta ragione e dalla vera religione, che è lo stesso, non è vietato,
non sottostare ad alcuna determinazione, senza che venga ascoltato il proprio parere, o di
giov. cavalcanti, 8: nella pace che i fiorentini e il duca avevano fatta
duca avevano fatta, era un capitolo, che la magra non era a esser passata
sarpi, viii- 217: non credo che sarà fuori di proposito se aggiungerò qui
:. né è questo il fine a che furono trovate le libertà, che fu
a che furono trovate le libertà, che fu che ognuno sicuramente potessi conservare il
furono trovate le libertà, che fu che ognuno sicuramente potessi conservare il grado suo
qualità fondamentale e specifica dell'uomo, che lo costituisce come persona, e che consiste
che lo costituisce come persona, e che consiste nel non essere egli assoggettato o
ma nell'avere una natura aperta, che, pur nei limiti derivanti dalla sua
, corrispondentemente, condizione esistenziale dell'uomo che, con un impegno morale e intellettuale
gli ostacoli (interiori o esteriori) che impediscono la messa in opera di tale
come valore (come diritto morale) che chiede e merita di essere realizzato e
se libertà ti piacque, / essa che d'ogni vago animo è cura /.
animo è cura /... e che? fors'anco / libertade non
fors'anco / libertade non è che un nome, un sogno / lusingator
di non mai fermo spirto, / che tutto agogna, e sdegna tutto.
stessa padronanza, ossia altro non è che la stessa podestà umana in quanto agisce senza
libertà a me par cosa più divina che umana; e l'ho veduta sì necessaria
e sempre sì corruttibile fra'mortali, che io non la darei da amministrare fuorché
. pisacane, iii-104: egli è falso che l'uomo associandosi co'suoi simili debba
delle proprie facoltà fisiche e morali, che vien limitato dal mondo esteriore, da'
va ad una scuola molto moderna, che costa un occhio, ed è fatta
o sentimento) della libertà: coscienza che l'uomo ha, a livello esistenziale e
livello esistenziale e morale, prima ancora che a livello intellettuale, d'essere dotato
sentimento di libertà fu senza dubbio quello che mosse più rivoluzioni antiche e moderne.
cui si trova il singolo e la comunità che gode di tali possibilità.
l'indipendenza, è in morale quel che la solidità, o sia l'impenetrabilità,
: la libertà non è una cosa che si possa ricevere in regalo. -come
, / libertà, santa dea, che de'mortali / al fin l'antico adempì
, avrà vittime non d'espiazione ma che chiameranno esse stesse vendetta. carducci, 465
-la somiglianza fraterna -o simile a colei che alcuno in sogno piange lontana -e tu gli
motto (liberti, egalité, fraternità) che si fa risalire erroneamente al periodo della
, 10-258: l'epoca passata, epoca che ha finito colla rivoluzione francese, era
né i privati (1libertà civile, che si articola, con riferimento ad alcune
). -anche: il valore etico-politico che sottostà a tale principio giuridico e lo
lo giustifica; la condizione dell'uomo che vive in una società che sia ispirata a
dell'uomo che vive in una società che sia ispirata a tale principio; la
alle gran conquiste, non può essere che spirito di commercio... or questo
per un certo indomito istinto naturale, che non per acquistate nozioni. pagano,
adoprare tutti i suoi dritti, anzi, che la libertà è d'ogni dritto la
base e la proprietà, per modo tale che, distrutta la libertà, tutti i
se si voglia, un piacere tale, che è sentito ed apprezzato da tutti gli
. cavour, xi-347: noi crediamo che si debba introdurre il sistema della libertà
ecco a l'apparir della lumiera / che accende l'alba in sul mattin nascente
bellissimi per tutto, e le lumiere che sono in su i canti;..
delli antecessori è come lumiera a quelli che vivono. chiaro davanzali, 32-11:
d'ogni virtude lumiera, / sì che da me ciascun luce prendesse. s.
, 9-29-1-28: tante son le lumiere che ne mettono in chiaro la verità,
solennità di santa lucia; chiaro presagio che doveva egli servir di luce alla chiesa di
e di lumiera a tutti i prencipi che sono chiamati al comando dei popoli.
eminenti (fisiche o morali) o che ne è personificazione. elezione di corrado
vece del senato di roma, e che semo riputati padri e lumiere dello imperio.
, 26: il suo amante, che se ne traggea, / per farla
questo diss'io diritto alla lumera / che pria m'avea parlato; ond'ella fessi
saper chi è in questa lumera / che qui appresso me così scintilla / come
-nobile pantera, / vostra lumera, - che m'ha sì innalzato. -lumi della
algarotti, iv-344: a dissipare tanta oscurità che accecava il mondo, non fu già
una lumiera et una chiarità di grazia che 'l santo spirito invia nel cuore.
sol prende la spera, / però che se'relucente. lamenti storici, i-56:
vostro viso dà sì gran lumera / che non è donna ch'aggia in sé bel
fuoco. compagni, 3-8: consigliorono che prendessono le lumiere accese, e andassono
fondo del bastimento, acciocché l'acqua che ivi si aduna possa scorrere fino al
tu non te ricordi / l'amicizia nostra che era, / e...
= dall'ant. fr. lumière, che è dal lat. luminaria, plur.
lumiere appartenevano, ma essere bene conveniente che ciascuno anno certa quantità di danari pagassero
anonimo, i-614: faccia clero -me, che son pensoso / d'amor, che
che son pensoso / d'amor, che rend'ad ogn'omo lumero. abbracciavacca,
.. gli apparve essere tutto quello che la madre concedeva. = da lume1
, qual sanno preparar in tal modo che rendono gran lustro. = voce
agg. ant. e letter. che illumina, che rischiara. boccaccio,
ant. e letter. che illumina, che rischiara. boccaccio, 1-ii-596: assai
: io benedico la matre gloriosa / che ha prestato tanta luminanza / al serenissimo di
. lancia, 2-25: itam che neuna persona... possa mandare
con quello morto... più che quattro torchi di cera sanza aste.
, iv-5- 326: la dimostrazione che tre continue sere, e di fuochi
ma il convito a tutti gli altri che qui tengano in lor vece i potentati
innanzi un fuoco o luminare grande, che, arrivati tutti quelli in sicurezza senza offesa
i dì e gli anni, acciò che lucano nel firmamento del cielo ed illuminano
e la luna l'umido radicale, però che col caldo si vive e con l'
e negli eccentrici di que'minimi luminari che nella picciolezza loro superano l'ampiezza della
... oltre le varie fiaccole che nel cielo ha disposte, e che
fiaccole che nel cielo ha disposte, e che abbastanza rischiarano il suo cammino, gli
nella notte una parte della luce solare che avea perduta. garibaldi, 2-338:
individuo onesto, integerrimo, generoso, che è onore e vanto della patria, della
è quel gran luminare de 'l sole che ci fa lume ne 'l dì. campanella
madre; cioè gli mancarono due luminari, che di tanto in tanto gli aprivano gli
9-103: non mi venite a dire che i poeti e i filosofi, i luminari
. -in partic.: persona che si distingue per singolare competenza e abilità
di peso, mi s'appresenta un luminare che per sé solo rende splendore a tutti
: risalendo quella fase della letteratura europea che si chiuse con goethe e chateaubriand, con
walter scott e byron, non troviamo che manzoni impallidisca a confronto di questi grandi
cicognani, v-1-390: chiunque avrebbe creduto che un uomo come lui chi sa qual dotto
il ponteficato, significando in più luoghi che dalla italia, per legge di dio e
questi [il papa] è vero che soprastava come il maggior luminare, ma
luminare, ma dell'alta sovranità temporale che derivava da roma, erede venne fatto
: in alcuna sepoltura, per luminari che si facessero alla maggiore cappella [ecc.
tanto nel pavimento o sotto le finestre che nella soffitta. = voce dotta
/ di denti acuti a lui che in van combatte. idem, iv-2-310:
religiose; corteo, processione, manifestazione che si svolge di notte con grande sfoggio
xx liofanti a destra et a sinistra, che portavano grandi luminarie intorno di lui.
impruneta, 1-10: è costituzione osservativa che nella vigilia della sua assunzione [della
lviii-674: il signor viceré ha ordinato che per tutta la città questa sera se
. abba, 1-141: questo popolo che ci ha fatto la luminara la notte
una luminara di lanterne ad olio, che si allineano come le poste di un
casa, appena intesero avvicinarsi i canti che accompagnavano gli sposi, accesero una luminaria
tanta luminaria e canto e solennità, che pareva una gran festa. g.
, 19: per tutte le feste che dice luminara maggiore e mezana e minore
tovaglia e a tutti quelli delle laude che stanno ginocchioni si dia lo candeletto acceso
69: si stima anco ben fatto che alcuni sportelli sieno da aprirsi ne'tempi che
che alcuni sportelli sieno da aprirsi ne'tempi che in chiesa si fanno le luminarie.
da campo... vennegli bene che una grande acqua da cielo venne la
salì in un luogo alto e comandò che ognuno istesse cheto. storia dei santi
], ii-54: quelli della antigua, che intesero
falò, e in quella fantastica luminaria noi che venivamo direttamente dalla stazione non cercavamo,
cercavamo, quasi col cuore oppresso, che un piccolo albergo per oscuri e ridicoli
cromatico prodotto da un insieme di punti che riflettono la luce o i colori.
giamboni, 8-i-12: al quarto giorno comandò che 'l sole e la luna e le
; modello luminoso di virtù; persona che è onore e vanto di un popolo
paradiso, 439: qual fu la cagione che non furono tante luminarie, cioè tante
4. stor. tassa annua che ciascun maestro o garzone doveva pagare alla
culto, da ogni padrone di imbarcazione che superasse un dato tonnellaggio). carte
]: ogni maestro di sartoria, che sia descritto alla matricola e tenga bottega
pagare l'obbedienza: si statuisce et ordina che ogni capo mastro dell'arte, che
che ogni capo mastro dell'arte, che sia cittadino, paghi alla luminaria ogni
si diceva in modena la tassa annua che ogni maestro matricolato e garzone cattolico pagava
santo protettore o del crocifisso, non che per la cera e l'olio nella sua
mar o dei navigli ': tassa che si pagava ai procuratori di san marco di
da terra '. altra tassa veneziana che, come la luminaria di mare, andava
per la chiesa di san marco, e che forse si pagava dalle navi provenienti dalla
a casa tutta sossopra, cogli occhi che pareva ci avesse la luminaria dentro.
da una base e da un'asta, che serve da supporto a uno o più
avrai, / e come et ogni volta che vorrai. l. bellini, 5-2-351
(lumenativo), agg. ant. che è destinato a illuminare e a rischiarare
profondi, veggon dalla cosa più rimossa che gli altri pari, imperò che i
rimossa che gli altri pari, imperò che i raggi luminati risplendenti dall'occhio non così
pigliano colori e lume qual sia alla superficie che, dovunque li rompesse, per tutto
: buono per me, signore, che tu m'hai illuminato. s. bernardino
sacchetti, 44: ché più di lor che d'altri forte ploro, / pensando
pensando a'padri e al vetusto fregio / che luminato pregio 1 fecion a te e
1 fecion a te e tu a lor che 'l desti; / ed or chi n'
desti; / ed or chi n'è che qui per te si desti?
: teologo sciente in tale acumine / che parse afflato de celeste lumine. pasqualigo,
* euphrasia officinalis, l. ', che ne'tempi addietro credevasi molto efficace nelle
. ma poscia si venne a conoscere che non possiede alcuna virtù particolare a questo
degli occhiali, e sforzava le luminelle che cercavano invano la diritta via forando le
stampata la sua effige così piccola che poteva essere ingambata dall'orefice e messa
de'pazzi, iv-115: il luminello che regge il lucignolo [significa] la santa
significa la lucerna, ma l'istromento che la sostiene, che altrimenti 'lucernaio '
ma l'istromento che la sostiene, che altrimenti 'lucernaio 's'appella.
il naso della lucerna, non occorreva che egli formasse una voce nuova 0 ne
, avendo noi la sua propria, che è 'luminello '. bresciani, 6-x-381
un lampadario turco di rame traforato, che pendeva dal soffitto; e tra 1
delle grosse pareti interne del lume, che aveva cinque luminelli. 2. cerchietto
metallo leggero, galleggiante su sugheri, che serve a sostenere lo stoppinonelle lampade a olio
canna delle armi da fuoco ad avancarica, che porta infilata la capsula colpita dalla testa
capsula colpita dalla testa del cane e che comunica l'accensione alla camera di scoppio
dello schioppo ': pezzetto bucato (che può smontarsi) sul quale si colloca
fulminante. 4. gioco fanciullesco che consiste nel passarsi un fiammifero o un
quando si spegne in mano a colui che sarà tenuto a fare una penitenza.
l'alto, contrastando le molli ombre che s'allungavano dal fondo. riflessi e luminelli
ingegnosi e capziosi, intellettualistici e sofistici, che propiziano ed esauriscono successi di qualità snobistica
veniva sbattuta dal riflesso del lago, che faceva luminello sulle pareti della stanza.
campo. calvino, 8-45: non vedo che perturbazioni nell'ordine degli atomi: i
luminescènza, sf. fis. proprietà, che hanno numerose sostanze, di emettere luce
è dovuta a una determinata eccitazione che si determina nella configurazione dell'edificio atomico
configurazione dell'edificio atomico o molecolare e che libera energia sotto forma di luce fredda
il dominio del giorno. / vinta che fu, le rimase smorta luminescenza.
strana voce si sparse,... che nottetempo, dicevano, la giuseppina fosse
saldato a una piastrella di latta, che si volge orizzontalmente per aprire e chiudere
[tommaseo]: facevan varie polveri che v'accendevano, e a un tratto
volgar., 1-23: la lucerna, che l'uomo tiene sotto il mantello,
ma metteralla l'uomo nel luminiere, che faccia lume a coloro della magione.
bocchelli, 20-267: ora mi sembra che sarà come una goccia in un mare
luminismo, sm. pitt. tecnica pittorica che tende a produrre particolari effetti di luce
luminismo e colorismo veneto, anche più che per masaccio, è attuale e calzante
m. -i). pitt. che applica il luminismo. 2.
della messinscena di uno spettacolo teatrale, che si occupa deh'illuminazione della scena,
(plur. m. -ci). che si riferisce al luminismo; che presenta
. che si riferisce al luminismo; che presenta particolari effetti di luce.
4 superfici '. 2. che studia i rapporti fra luce e ombra.
maggiori. sergardi, 50: a che... vegliar (s'il ciel
lumino va adattato in quella miglior maniera che a voi piaccia. pascoli, i-221
]: 4 lumino da notte'dicesi quello che si tiene in camera dormendo. lambruschini
in un vasetto di vetro trasparente, che si pone davanti alle immagini sacre o
sacro cuore di gesù con un lumino che rimaneva acceso anche di giorno.
soldati, 2-85: un lumino rossastro che trapelava da una porta nera.
3. pitt. pennellata di colore chiaro che simula un riflesso di luce in un
l'ultima irresistibile pennellata, come quella che i pittori chiamano « lumini » e che
che i pittori chiamano « lumini » e che mettono agli occhi del ritratto, per
si chiamavano 4 lumini '(ossia che vedevano lume) gli uccelli non accecati,
luminòforo, agg. chim. che emana luce, luminescente, fluorescente,
luminògrafo, sm. fotogr. strumento che serve per misurare l'intensità luminosa al
luminosamente strisciante lasciando, al via portar che fé de'suoi fiori, fragranza celibe
, i-69: l'iddio severo, che non rideva più, luminosamente implacabile instava
quegli antichi comici, oltre i frammenti che ciò luminosamente insegnano, fededegno testimone si
avere luminosamente mostrato non sussistere in generale che le lave fluenti prendano la configurazione prismatica
la configurazione prismatica per l'improvviso restringimento che soffrono quantunque volte si abbattono a colare
, 1-327: ormai è luminosamente provato che ella è innocente. = comp
-in senso generico: condizione di ciò che emana, riflette, diffonde o rifrange
la variazione de la sua luminositade, che ora luce da uno lato e ora luce
ora luce da un altro, secondo che lo sole la vede. leonardo, 4-1-5
oceano, con gli altri mediterranei, che in quel tempo è illuminato dal sole
sole. l. bellini, 5-3-7: che son elleno mai queste povere angustie di
vecchi edifici sempre hanno nel messico un che di malatamente vivo, una virulenta luminosità
iv-45: in quella bianca luminosità pareva che i mobili e tutte le altre cose
: soggiunse, sorridente d'un sorriso che in quella insolita animazione del sangue fu d'
. radianza media dell'immagine luminosa, che si produce sullo schermo di un televisore
. - comando di luminosità: regolatore che agisce variando la tensione griglia controllo-catodo del
agg. (superi, luminosissimo). che emana o riflette luce; risplendente,
sfavillante. -corpo luminoso, sorgenteluminosa: che splende di luce propria. dante
di diafano avere in sé mista, tosto che '1 sole li vede diventano tanto luminosi
sole li vede diventano tanto luminosi, che per multiplicamento di luce in quelle e
boccaccio, i-129: priegoti... che tu domani, dopo la mia vittoria
la mia vittoria, prieghi il tuo fratello che col suo luminoso e fervente raggio mi
c. battoli, 3-322: per il che noi chiamiano... luminosa quella
quella [cosa] ch'è più chiara che l'oscura, luminosissima quella che sia
chiara che l'oscura, luminosissima quella che sia più chiara della luminosa. caro,
lontano agli occhi loro / un non so che di luminoso appare, / che con
so che di luminoso appare, / che con raggi d'argento e lampi d'oro
quella la quale partecipa più dell'ombroso che del luminoso; lume composto è quello
del luminoso; lume composto è quello che partecipa più del luminoso che dell'ombroso.
è quello che partecipa più del luminoso che dell'ombroso. -in partic
trovano nell'acqua degl'insetti luminosi, che da essi sia cagionato quel solco di luce
essi sia cagionato quel solco di luce che la nave a certi tempi alluma nel mare
, n. 6. 2. che è in rapporto di causa o di effetto
[della specularia] non è altro che la linea visuale riflessa o refratta,
o luminoso, il qual, da poi che s'è diffuso, retto per alquanto
: formata dal concorso de'raggi luminosi che partano da una superficie formante la base
da'reflessi accese / di tanti incendi che di foco e d'ira / parean
11-ii-9: aria del viso è quella che da la beltà è illustrata a differenza de
luminosi recessi, il ciel non vuole / che 'n voi si scorga tenebrosa un'ora
dimostra la lor parte luminosa, poi che 'l sol si scopre. ariosto,
ove a stanzar abbia io, / che luminosa sia, che poco saglia, /
io, / che luminosa sia, che poco saglia, / e da far fuoco
. albertazzi, 875: gli sembrò che la voce luminosa aggiungesse: -se la
perdonato. 7. figur. che gode di alta riputazione, di fama
casalicchio, 403: questo è il male che suole accompagnare chi è grandemente luminoso in
: uno stuolo luminosissimo di venerandi soggetti che o regolarono od illustrarono l'idioma stesso.
boccaccio, iii-4-43: o luminoso iddio che tutto vedi, / il cielo 'l
a dio scintilla e splende / quella che co'suoi raggi il ciel n'apria,
anima luminosa. 8. che vive libero da preoccupazioni e turbamenti;
vive libero da preoccupazioni e turbamenti; che ha tanimo disposto alla letizia, alla
contento, lieto, gioioso. -anche: che riflette l'intima serenità dello spirito,
riguardo e tomo a guardarlo ed ecco che finalmente mi lampeggia nella rimembranza quel luminoso
una luminosa contentezza. 9. che si leva molto al di sopra della mediocrità
muratori, 8-i-17: ragion dunque vorrebbe che coteste adunanze fossero più utili e sode
gli accademici e il bisogno delle lettere che quivi si trattassero materie più luminose. cesarotti
l'età nella quale noi viviamo, e che ci pare così luminosa, sarà rappresentata
nell'uomo, mancherebbe eziandio quello sprone che fa durar tante fatiche per divenir dotto,
procurare a se stesso quegli onesti mezzi che conducon poi alla beata meta de'posti luminosi
piacere vivissimo. filangieri, i-113: che l'esercizio d'una carica serva,
presenti esempli luminosissimi e ragioni invincibili, che m'insegnano e m'additano tutto l'
... di lanciarsi nell'avvenire che il maestro le prometteva luminoso. calvino
speranze più luminose. 10. che colpisce per la lampante evidenza (una
: è la ragione un luminoso raggio / che l'artefice eterno all'uom concede,
penna la fiera vision scrivea, / che già sgombra di nebbie e luminosa /
filosofiche presero forma più luminosa e popolare che altrove, ben poche son però quelle
altrove, ben poche son però quelle che vi ebbero il primo nascimento. papini,
colpì; si ricordava di certi sigari che avea serbato dalla mattina, nella saccoccia
cucina: -mamma, quand'è che mi fai la torta di mele?
la torta di mele? 11. che si distingue per doti singolari di intuizione
sull'una ora sull'altra delle persone che gli giravano attorno. 12.
pea, 7-384: il lumista che aveva finito di spengere i lumi
sufi. chim. -olo, che indica ossidrile alcolico o fenolico.
non inseriti nel processo produttivo, che, per la loro posizione sociale emarginata e
della medesima durata del moto di rivoluzione che compie attorno alla terra, ossia di
al sole sincronizzato con quello della terra che causa le cosiddette fasi (cfr.
in parte estremamente sconvolta (con crateri che superano i 200 km di diametro e
sotto da la luna, / poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo. idem
purg., 19-2: ne l'ora che non può 'l calor diurno / inte-
rade, / fatta com'un secchion che tuttor arda. cavalca, iii-175: mutabile
aspetto tutto 'l dì la sera, / che 'l sol si parta, e dia luogo
5. bernardino da siena, 737: che cosa è la luna? è il
è il mondo: tu vedi la luna che è bella: ella è chiara,
, ma ella ha un'altra cosa, che ella è fredda. pulci, 4-2
vedean dai poggi bassi, / credendo che toccassero la luna, / dietro venian con
noi visibile sotto diverse figure, secondo che egli è in varie posizioni situato rispetto al
, disse, e dormigliosa, / che paventi? che miri? i'son la
e dormigliosa, / che paventi? che miri? i'son la luna, /
. foscolo, iv-448: ecco la luna che sorge dietro la montagna. o luna
teresa un patetico raggio simile a questo che tu diffondi nell'anima mia? leopardi,
0 graziosa luna, io mi rammento / che, or volge l'anno, sovra
a rimirarti. idem, 23-1: che fai tu, luna in ciel? dimmi
tu, luna in ciel? dimmi, che fai, / silenziosa luna? /
irreali. guadagnoli, 1-ii-63: par che aspettino proprio, almen più d'una
più lune ha volto il sol poi che fu spenta, / se colpa muore perché
il titol de la fame, / e che conviene ancor ch'altrui si chiuda,
quand'io feci 'l mal sonno / che del futuro mi squarciò 'l velame. boccaccio
ancor fatto la luna, / il dì che carnoval faceste voi. p. f
con alcuni pochi giorni di più, che, adattati alle regole loro, ragguagliano
dieci, per esempio, del tal mese che diciam noi, essi dicono il decimo
nuova, qual ella è delle dodici che ordinariamente ne capono in un anno. alfieri
xvi-5: quell'infelice vecchio, / che quasi padre gli è, d'elide
ei tien su 'l cofanetto assiro / che in dieci lune l'orafo compose.
volgare, 23: dicono gli rustici che ogni cosa umida cresce quando è la
: vendemmia senz'acqua addosso, subito che è venuta la luna nuova, volendo grande
. borghini, 3-18: la cagione poi che fa venir le pipite non da scorciarsi
pipite non da scorciarsi l'ugna ne'giorni che hanno la 4 r ', come
nuova è come un pugno di solfo che bruci. piovene, 7-481: al
, conv., iv-xvi-8: lo circulo che ha figura d'uovo non è nobile
uovo non è nobile, né quello che ha figura di presso che piena luna
, né quello che ha figura di presso che piena luna. idem, inf.
s'io scelsi l'aria bruna, / che splenda in quintadecima la luna.
i nostri passi scarsi, / tanto che pria lo scemo de la luna / rigiunse
al letto suo per ricorcarsi, / che noi fossimo fuor di quella cruna.
men danno si fanno a luna scema che a luna crescente. gemelli careri,
forza ed efficacia di esso, secondo che l'inoculava in luna mancante od in luna
i-196: o falce di luna calante / che brilli su tacque deserte.
], 343: tutti s'accordano che l'ottima tagliatura è nella coniunzzione, il
silente si dice quando la non luce, che è allora quando la non si vede
galileo, 3-1-74: quello stato, che a noi è congiunzion della luna, col
non pur gli animali ma le piante che sono allora più sugose e di maggior vigore
allora più sugose e di maggior vigore che a luna seconda. soderini, i-14:
, balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora, con la lingua sciolta,
sannazaro, iv-59: tanto vi dico, che quattro soli et altre tante lune il
coniugale (con riferimento al tenero sentimentalismo che, normalmente, lo caratterizza).
per un mese 0 due darà quella che qui chiamano la luna di miele,
de sanctis, ii-13-17: non aveva che sedici anni! è l'età che potrei
aveva che sedici anni! è l'età che potrei chiamare la luna di miele deh'
, quasi di luna di miele, che preludiava serenamente ai giorni del suo riposo.
figure evanescenti, le anime di coloro che non hanno adempiuto completamente i loro voti
firenzuola, 144: la umidità che vien dalla spera della luna. tasso,
, purg., 28-33: tutte tacque che son di qua più monde, /
mistura alcuna / verso di quella, che nulla nasconde, / avvegna che si mova
quella, che nulla nasconde, / avvegna che si mova bruna bruna / sotto l'
bruna / sotto l'ombra perpetua, che mai / raggiar non lascia sole ivi
e l'ondeggiar leggiero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo.
, senza, per via degli alberi, che si scorgano lumi. -color luna
18-36: le pareti cadono; il pavimento che la sostiene non è più quello di
la sostiene non è più quello di mattonelle che lei stessa ha lavato poco fa.
i. riccati, 1-258: pare che [marte], giusta l'analogismo della
aretino, 20-339: ella aveva due occhi che, a la barba de la canzone
, 20-264: la camiscia e i panni che nel volare suo si gavazzavano col vento
e tondo e scofac- ciato, / che pare in quintadecina la luna. giusti,
: 4 luna! '. l'ilarità che ha accolto il nomignolo e l'imbarazzo
e un disinteresse supremo per le cose che amministrava; a seconda dei giorni o
quell'ebete, quel lunatico stolto, che passava in mezzo, torpido, ciondolone,
esser generoso, e anche col primo che gli capita. pavese, 7-25: linda
aveva lasciato un biglietto. diceva soltanto che, passate le lune, andassi a
: presso i chimici sole è lo stesso che oro; luna vuol dire argento;
bianca lavorata e d'oro, / sì che due coma pareva d'un toro.
fiesole; laonde alcune famiglie fiorentine, che discendono da fiesole, hanno le lune neltarme
/ puote l'iniqua luna / disprezzar, che per notte eterna e bruna / traviar
traviar d'oriente il gregge suole, / che la sua falsa luce ammira e cole
tasso, n-iii-1116: de'turchi leggiamo che antichissima impresa fu la luna. montanari,
: ebbero a fronte i turchi un regno che altre volte, sano ed unito,
. monti detta luna: catena montuosa che i geografi antichi immaginavano nel centro dell'
territorio è formato dal gruppo delle elevazioni che, scendendo dalla catena principale delle montagne
, per testimonio del gesnero, pare che in mezzo le acque arda e divampi.
cioè la forbice, che nel verso opposto dà il cuneo, la
dà il cuneo, la luna, che all'incontro forma il convesso.
il principato; le quali molte vollero che fossero il sole, la luna,
3-347: il sole e la luna che si adoravano in egitto, sono i
la luna, / adormentato in qua'che verdi boschi. 20. veter
vivo, sano e più vostro amico che mai, perché io tolsi a volervi bene
gesù riporterò le spalle, / oh che fortuna! ferii. martini, i-18:
intarlare, più proprio di quei legnami che sono tagliati secchi in sul suolo,
della luna il vede; / ma che quel fussi drago ancor non crede.
bisognava strologare, ti so dire, che ne voleva cavare, quando egli non
mi pare opportuna, / se mai pensaste che la poesia / parli a malizia,
saresti zombata da le più crudeli villanie che s'udisser mai; per ché tra il
mai; per ché tra il cervello, che gareggia seco a ogni punto di luna
punto di luna, e lo sdegno, che pigliarieno per ciò guarda la gamba.
calfuccio non è qua / di quei che stanno sul mille, ed a chi /
e per questo e per lo veder che facevano il maestro sì poco lavorare,
dirà de esto su excelencia », che ha già tanto la luna a rovescio,
rovescio, per quel maledetto casale, che non vuole arrendersi? verga, ii-515
dire « disboia » tutte le volte che aveva la luna in traverso. buzzati
. -avere più della luna scema che della piena: mancare di senno;
la madre aveva più della luna scema che della piena. -avere, ricevere il
a indicare una supposizione assurda, che non potrà mai avverarsi. petrarca,
diffidi cosa il trovare uno amico perfetto, che io sto per dire che più facil
perfetto, che io sto per dire che più facil sia il trovar il vero *
la luna / e le stelle potrà, che dal diritto / torcere un sol mio
contare il resto. son due giorni che ha una luna. ha pianto persino
, i-337: un pazzo, di quelli che meno il paiono, ma che bastonava
quelli che meno il paiono, ma che bastonava, come suol dirsi, la luna
, 2-ii-119: io son d'opinione che da questo appunto sia derivato il proverbio
la luna o d'esser lunatico, che si appropria a tante persone...
organi nostri, così l'animo nostro che da loro dipende non è sempre egualmentetrattabile.
, ed è chiaro come la luna che fu prima il mio a cagionare questo
. arrighi, 1-158: nella notte sognò che noemi gli era stata infedele, e
ancora nato. -essere come o peggio che la luna di bologna: comportarsi da
188: arrivato qui, io feono peggio che la luna da bologna...
potevi dire dappoco, molto più scopertamente che voi non avete fatto. crusca [s
come s'egli fosse, capace di credere che a bologna la luna fosse un'altra
un'altra da quella di firenze: il che si raccontava d'uno scolare gaglioffo tornato
luna di corinto. onde 'essere peggio che la luna da bologna ', si
, dice: « io mi credeva che fosse altri; la luna da bologna,
, ti si pò dire; ma che è di te? » e io:
luna da bologna '. di persona che si vede a lunghi intervalli. -essere
di buona luna: / disse al marchese che s'accomodasse, / e tra le
vita. io procuro di conservarla più che sia possibile. ma è molto tempo
sia possibile. ma è molto tempo che io mi trovo di cattiva luna. d'
facesti montare la luna, di maniera che io farei manicato senza sale.
e ripensare, e non trovar partito che vaglia. -mandare qualcuno nel
nel duro parete, / con pietre, che una macina è ciascuna, / ti
macina è ciascuna, / ti faran chierche che non porta il prete.
lucciole per lanterne, cioè fanno quello che non è, parere che sia,
fanno quello che non è, parere che sia, e le cose picciole, grandi
l. bellini, 5-1-249: dubito che non vi paia d'essere stati burlati da
rosaio della vita, 83: sì che non ti mostri la luna per lo sole
mostri la luna per lo sole, cioè che non t'inganni né tradisca.
maggio, e generalmente al pieno della luna che accade in quel tempo. serdonati,
. serdonati, 9-344: bisognava aspettare che il mare venisse al sommo crescimento, che
che il mare venisse al sommo crescimento, che si suol fare nel tondo della luna
l'aria un piccolo corteo di altri spiriti che trascianavano una portantina.
: -c'è di quelli... che tu potresti staccargli la luna dal cielo
luna / non si truova persona / che, per gentil legnaggio / né per altro
oro ch'è sotto la luna / e che già fu, di quest'anime stanche
grande e di gran nome, / che di costui [del magliabechi] non ha
: questi umoristici giornali / ogni cosa che avvien sotto la luna / la voglion dire
di toccar la luna colla testa sempre che m'aweniva d'avere una bella per compagna
mettere insieme 0 a confronto due cose che non hanno niente in comune.
v. riccati, 211: ma che ha a fare colla nostra quistione la
la soluzione della proposta difficoltà: sembrami che per noi s'unisca, come dice
da luoghi lontani, ignaro delle cose che seguono qui. nievo, 206:
di respingere due cappuccini colla magra scusa che non si conoscevano. pirandello, 8-21
assorto in vane fantasticherie, ignorare ciò che accade, comportarsi in modo stravagante e
s. v.]: non sapevi che il ministero è caduto? o che
che il ministero è caduto? o che vivi nel mondo della luna? 22
settembre ci fa prevedere le sette altre che le succedono). idem, 1-5-237:
[s. v.]: 'che ha da far la luna co'granchi
risposta alla falsa opinione del volgo, che i granchi sieno magri a luna calante,
. non c'è sabato santo al mondo che la luna non sia nel tondo.
è tutt'uno. (d'un minchione che non conclude nulla). -la
di loro le cornacchie quanto vogliono, che la luna non stima i cani che abbaiano
, che la luna non stima i cani che abbaiano. -ogni granchio ha la sua
luna: espressione usata per far comprendere che non si è disposti a lasciarsi menare
disposti a lasciarsi menare per il naso, che s'intende procedere con circospezione e prudenza
parole, s'usa, per mostrargli che altri conosce il tratto,...
sta monna luna ', da un giuoco che i fanciulli facevano già in firenze.
più su sta monna luna ': proverbio che vale 'tu non t'apponi,
, se è così? -bisogna che l'addoviniate. - comincia per a il
ch'i ne domandi? voi medesimo vo'che ne domandiate, se voi volete farmi
. cecchi, 1-i-181: or dico io che la cosa si farà, perché se
': luna grossa, piena. 'che lunona! '(dall'uso famigliare
intanto (e accennò alla fumosa lunucola che era rimasta come dimenticata in un canto
lunalàbio, sm. astron. apparecchio che serve a rappresentare i movimenti, le
. limale1, agg. ant. che ha forma di luna, tondo,
forte dai lati dello scoglio coperto, che di sopra; e poi ch'ella l'
), agg. letter. che ha forma di falce di luna; lunato
), sm. invar. luogo che accoglie giostre, baracconi e altri chiassosi
'. lunare1, agg. che appartiene o si riferisce alla luna;
appartiene o si riferisce alla luna; che emana o proviene dalla luna; che
che emana o proviene dalla luna; che si trova sulla luna; che fa parte
; che si trova sulla luna; che fa parte della luna. ottimo
ottimo, iii-43: provato di sopra che, se quello raro trapassasse tutto il
raro trapassasse tutto il corpo lunare, che esso non sarebbe cagione di quella nubilositade
la più lucida e di maggior calore che sia in tutte le spezie delle fiamme
delle bassure vicine alla circonferenza lunare, che quello che noi veder possiamo.
vicine alla circonferenza lunare, che quello che noi veder possiamo. l.
[iddio] nella sua legge, che ogni anno il quartodecimo dì del primo mese
lo cembolissimo, cioè a dire l'anno che ha tredici lunari. dante, purg
il mese; ed è alcuno lunare che nessuno idolo ucciderebbe alcuna bestia...
il mese lunare sinodico è il tempo che la luna impiega da una all'altra congiunzione
nostra nobile inferma, egli può essere che la tardanza che segue in lei a
inferma, egli può essere che la tardanza che segue in lei a godere dei lunari
pezze ancor sufficienti a quegli usi lunari che è bello il tacere. -tempo lunare
il tacere. -tempo lunare: quello che è calcolato in base alle fasi della
. martini, 1-i-542: bellissima notte lunare che ci accompagna per tutta la discesa difficile
era sorta la luna, e pareva che a mano a mano raggiornasse. i grilli
. saba, 3-69: vive scintille che il sole / profuse nel mare, /
/ profuse nel mare, / sì che ti pare / tremolo argento, / come
. cecchi, 6-20: le luci che... strisciano, lunari e verdognole
le due forme. 4. che appare sconvolto, aspro, desolato; illuminato
. alvaro, 2-14: gli altri paesi che si vedevano in cima ai cocuzzoli rocciosi
lo stesso colore, come la farfalla che si confonde col fiore su cui è posata
iii-23-302: era inzuppato di quell'idealismo che avendo per gaz alimentatore il cristianesimo civile
del romanticismo liberale. 6. che ha forma arcuata; disposto a mezzaluna.
e la gibosità, donde lo apostema che nasce nel gibo di esso, è
la voce con la lor solita acclamazione, che dice * allora, allora '
in arabo, consonanti iniziali della parola che non causano assimilazione regressiva della l dell'
tipogr. segni lunari: figure convenzionali che servono per indicare (specialmente nei calendari)
: 'segni lunari'diconsi dagli stampatori quelli che servono per rappresentare ne'lunarii i diversi
, n. 9. 14. che abita sulla luna (un personaggio favoloso,
, iii-2-95: piombano addosso ai lunari che erano disordinati e sparpagliati. 15.
erano disordinati e sparpagliati. 15. che risente fortemente degli influssi della luna,
fasi della luna. -in partic.: che appartiene al tipo (o temperamento)
e l'umido mollifica, fa sì che i corpi lunari sono minori dei gioviali,
, 4-i-313: sappiamo con tutte le ragioni che in tutti i modi, nei gesti
notti 'di luna come per vedere qualcuno che somigliasse a lui, e alzava lungamente la
, ed è intervenuto a molte, che è dato loro marito, e poi è
ringrazio dio, poi ché nella poltroneria che uso con vostra eccellenzia a non
se non a lunari, ho tanta ventura che la si degna rispondermi a lettere ch'
4-i-303: se il cardinale san jacopo, che paga a lunari, non facessi miracoli
lunari, non facessi miracoli, fate che messer bartolomeo la facci lui.
alcuni parimente lunaria minore una altra pianta che nasce su per gli argini dei fossi
in breve e picciola pianta, di modo che rare volte passa l'altezza d'un
bergantini, 1-395: la lunaria, che dall'astro prossimo / alla terra ha suo
il sugo / della di cui radice, che germoglia, / s'usa dall'arte
ha tal forza di corrodere il ferro che se un cavallo gli passa sopra egli
* lunaria '. credettero gli alkimisti che questa e le altre erbe dette 'lunarie
popolare, in forma di libretto, che registra non solo i giorni e i
per lo contrario vi sono alcune cose che nella copia non si ritruovano avuta da pier
tutte quell'opere, overo discorsi e giudici che vengono fuori oggi dì col nome di
ebbero principio i lunari o pronostichi, che oggi si stampano, con gli aspetti
l'opposto, e colpivano, più rovesci che diritti, la realità del successo.
lunario alla muraglia accosto, / vedo che è giovedì, chiamo cecchino / e dicogli
, 7 (112): -tant'è che la paghiate subito [la scommessa]
tutti i santi del lunario, prima che... -questo è quel che si
prima che... -questo è quel che si vedrà. leopardi, 840:
, 95: un certo nome strambo che non si trova neanche sui nostri lunari.
, 14-135: uno di quegli uomini smontabili che capitano alle fiere e ai mercati segnati
uno di quei manipolatori di lunari che non fallano. -stampatore, venditore di
a tavola serpente, / e secondo che mette il suo lunario, / mansueta,
iii-23: mia moglie, povera disgraziata, che mai dirà? questa notte non mi
a lungo, ma preferisco non iscrivervi che due linee oggi, perché non abbiate a
. arlia, 1-206: d'uno che versa in istrettezze si suol dire che 'fa
che versa in istrettezze si suol dire che 'fa de'lunari '. es.
uom senza danari / è un morto che cammina; / fa sempre de'lunari /
lei non volevano a patti nati [che la figlia lo sposasse], e qualche
giusti, 4-ii-402: si vede proprio che ha perso il lunario, / e
ha perso il lunario, / e che ne'pazzerelli è stato chiuso. -sbarcare
9-1 io: « per quale ragione pensa che un uomo entri nella polizia? »
. « non ho l'idea. suppongo che per la maggior parte sia un modo
la malattia de'sani è una festa che non si trova nel lunario. p.
. v.]: 'festa che non è nel lunario ': che non
che non è nel lunario ': che non esiste, che uno si prende
nel lunario ': che non esiste, che uno si prende da sé. quella
uno si prende da sé. quella che fanno i calzolai i lunedì.
mio, / e ciascun anno il lunarin che scrivo. -spreg. lunariàccio.
guadagnoli, 1-ii-195: lo so ancor io che per le strade trovi / dei lunariucci
parrà ad udirlo veramente strano, / che... / dopo tessermi mezzo scervellato
.]: 'lunarista ': colui che fa lunari, e talvolta per ischemo
presagi delle cose a venire, nel modo che usano i facitori de'lunari; ed
9-410: i lunaristi d'oggi giurano / che la famosa notte degli imbrogli / non
, sinuosità, svolte acutissime e risentite che si riscontrano ne'nostri fiumi incassati per
e verso il centro s'assottiglia, che però si dice lunata. 4.
. lunatìccio, agg. letter. che è appena rischiarato dalla luna.
né anche un lunatico, direbbe mai che « questi altri ancora » inferisse per
popoli abitatori lunatici, sentite le grida che oltrepassando l'atmosfera terrestre a noi pervennero
da esso libro ella può rilevare ciò che si dovesse aggiungere, togliere e correggere
trapunta di nascosto da una fata lunatica che l'avesse tolta dal chiodo dov'era
si trova nel mondo della luna; che si riferisce alla luna; che descrive o
luna; che si riferisce alla luna; che descrive o rappresenta la luna o un
. bellini, 5-1-113: e'par che voglia dire che... la ragione
5-1-113: e'par che voglia dire che... la ragione di chiamare uteri
. carducci, ii8- 147: oltre che alla chiarina, anche a gussalli hai
fu il maggiore e 'l migliore lunatico che mai fosse. della porta, 2-314
sammonocodon. ma il bel sesso, che sentiva di avere del lunatico anzi che no
che sentiva di avere del lunatico anzi che no, prendeva le difese di quel
serpe acquaiola. 3. che risente, negativamente, nella vita psicologica,
la concezione, antica e popolare, che la luna è causa delle alterazioni psicologiche
di varie infermità,... quelli che avevano li demoni, e'
caduti in qualche errore, chi dicendo che sono omori malencolici, chi una spezie
, e chi perché questi tali par che patischino più quando fa la luna..
quando fa la luna... che negli altri tempi, onde sono chiamati '
'lunatici 'per una nimicizia particulare che ha la luna, in certi suoi
lunatici e pazzi. gatlani, 49: che diavolo va tutt'oggi gracchiando costui?
: mi disse un astrologo pratico / che per amor io diverrei lunatico. lubrano,
: bisognerà ancora dire... che ne'dormienti e pieni di letargo sovente
direttore dello spedale de'pazzerelli di ancona, che accolga sebastiano fontana,...
serao, i-659: vi era un lunatico che si riconosceva alla bocca storta, stirata
di averlo visto? una donna lunatica che fu già in possesso dei dèmoni.
mignatte per conservarli in sanità, caso che il morbo lunatico pigliasse piede. bontempelli
il meno possibile. 4. che va soggetto a sbalzi frequenti e immotivati
, stravagante. sacchetti, 84-204: che maledetto sia chi mai maritò nessuna femina
i'mi tornerò al finocchio, / che tu se'pazza e lunatica. poliziano
131: lasciamo ai lunatici, alla gente che non sa vivere, le gioie acide
palazzeschi, 4-230: non hanno conosciuto che il lavoro e questo le ha rese lunatiche
e lunatico, / e so quel che sa far colla zampetta. a. f
d'informarmi come il gatto non men che lo scarabeo sia un animai lunatico.
idea corna seguaci. fagiuoli, xiii-68: che pensier stravagante e che lunatica / voglia
, xiii-68: che pensier stravagante e che lunatica / voglia è mai questa? goldoni
, iv-838: -signor cavaliere, a che ora fa la luna nuova?
lunatica. 6. ant. che ha breve durata. s. agostino
una malattia negli occhi del cavallo, che si chiama lunatico. 2.
sciatico, sottoposto al cimurro o vero che si gitti volentieri nell'acqua. m
. i. lunato, agg. che ha forma di mezza luna; falcato
buoi, si dee guardare... che abbiano... le coma forti
dei lunati cigli / corvini gli occhi che di pianger hanno / quasi vergogna. savinio
: il rosso non entrava in quella camera che con quel po'che ve n'è
in quella camera che con quel po'che ve n'è sulle mie mostrine..
è sulle mie mostrine... allora che con la mia giubba rivestivo la spalliera
e il mare pigro, con quel colore che d'ogni lato è il suo,
di notte lunata. 3. che si trova sulla luna. imperiali,
a mezzaluna. 5. letter. che è circondato da uno o più satelliti
lunato: / qui riposa quel grande che su l'arno / me di quattro
dei vertebrati. 7. bot. che presenta la forma di una mezzaluna o
aggiunto di quelle parti di una pianta che han forma di mezza luna, cioè concave
8. fonet. ant. che ha un suono nasale e prolungato.
la moltitudine. 10. stor. che ha come insegna e ornamento la figura
] rivide il flutto / e tant'oste che il piano avea nascoso. fantoni,
sforza [il rostello] di provare che l'equinozio debba restituirsi al ventesimo quarto
altro o da un plenilunio all'altro che immediatamente lo segua, dicesi mese sinodico
quali due termini inclusivamente quel novilunio che ca deva determinava il principio
ma per alcune categorie di lavoratori che lavorano la domenica (come bar
, ecc.) e di esercizi pubblici che svolgono una normale attività lavorativa dome
frati cinque candele, e dicano che faccia dire una messa il sequente lunedie.
tutto il rima nente vorrei che fosse copiato dalla sgraziata miniatura ch'
l'ultimo lunedì di carnevale, quello che precede l'inizio della quaresima.
quaresima. -lunedì santo: quello che succede alla domenica delle palme e precede
lunedì festivo per alcune categorie di lavoratori che lavorano la domenica. -fare la lunediana
vacanza (con riferimento agli antichi battilani che ricevevano la paga il lunedì e festeggiavano
': e questo, perché nel tempo che l'arte della lana lavorava, costoro
la fanno i calzolai, e sarebbe meglio che non la facessero. pel riposo ci
godigia, luneddiana ', ecc.; che corrisponderebbero a ghiotto, fame, l'
lunediare), agg. disus. che fa vacanza il lunedì. linati,
.. comincia a sogguardare un giovinotto che, dall'aspetto, appariva essere un commesso
[s. v.]: lunedì che lunedai, martedì non lavorai..
luna. lunènse, agg. che si riferisce, che è proprio
lunènse, agg. che si riferisce, che è proprio all'antica città etrusca
/ lunense appar tra un bosco che l'autunno invermiglia / mi balenò davanti.
: nel mutilato l'umiliazione splendeva più che questo sole su quel torso di marmo lunense
di parete di forma semicircolare, che risulta dall'intersezione di una volta
-volta a lunetta o a lunette: volta che dà origine a tali elementi architettonici.
fr. martini, i-411: le volte che nelli templi si fanno, possono essere
un canto un becco sparato ed ubbriachi che ne mangiano l'interiora, attorcigliati di
affreschi [del poccetti] poco meno che per tutta toscana, e in pistoia special-
bottari, 5-115: voi avete detto che il bonarroti la collocò [la finestra
nemico. gessi, 230: per impedire che i ribelli facessero un nuovo tentativo per
acqua, feci fare una lunetta avanzata che feci occupare da cinquecento uomini, con
inserite certe lunette di forte osso, che sono armate di pungentissimi spuntoni ritorti a guisa
pelle sottile, di forma semicircolare, che unisce il quartiere alla tomaia della scarpa
: due pezzi di pelle sottile, che ricoprono internamente, da ambi i lati,
due zoccoletti incavati a mezzo cerchio, che diconsi le lunette. 11.
i lavori d'argento e d'oro che escono de le man de l'orefice,
14. menisco di ferro o di bronzo che, nell'antica grecia, era infisso
statue si vede nello interpetre d'aristofane, che era per una guardia e difesa delle
ciascuna delle due parti semicircolari in legno che costituiscono il fondo della botte. carena
'lunette': quelle due parti del fondo che hanno forma di segmento di circolo, quando
. agric. muretto semicircolare a secco, che ha la funzione di sostenere il terreno
. 18. galleria di contorno, che nelle miniere ha la funzione di facilitare
pozzi. 19. meccan. attrezzo che nel tornio ha la funzione d'impedire
-matem. disus. lineetta curva che veniva segnata alla destra di un numero
(e serve a indicare la posizione che i giocatori devono occupare quando si tira
falce della luna -il primo quarto -quella che tu chiamavi la 'lunetta 'e
tu chiamavi la 'lunetta 'e che guardavi con uno sguardo superstizioso.
lanzi, i-271: esiste tuttora un lunettóne che aveva dipinto a pistoia in s
10-46: degna è l'imagin tua, che sia là sopra / tra i lumi
ii-1721: trovandosi in venezia, riseppe che in olanda erano state ritrovate le lunette,
la nave a terra / venner, che v'avie gomiti dugento / di lunga,
, percorso più lungo rispetto ad altri che conducono allo stesso luogo, allo stesso
iii-366: la galea, non sappiamo che dime: veggiamo che ella va per la
, non sappiamo che dime: veggiamo che ella va per la lunga. [sostituito
sostantivo, dicesi, fra le varie vie che da un dato luogo conducono a un
dato luogo conducono a un altro, quella che è più lunga, e ordinariamente più
comoda, delle altre. -strada che si estende lungo il margine di un
e simili cosette,... che sieno buone per lui e per la donna
da caccia. -milit. fune che veniva usata in artiglieria per collegare l'
grulli / del bisogno ch'essi han che 'l vitto giunga, / perché sentono
', per esser lungo tempo che non ha mangiato. de amicis,
ciò favello in proposito di non so che somma di denari, che mi son suti
non so che somma di denari, che mi son suti donati con tante lunghe
. 6. mus. nota che, nel canto fermo, equivale a
, o di cavalli coi rispettivi fantini, che da un dato punto va per via
non può reggere al mal ordinato coraggio, che fra i musulmani degenera in ferocia.
ne trova il verso, alla lunga acconsente che gli altri provveda da sé, fino
intrinseca e comune con una bella giovane che amava, e dalla quale aveva tutte le
dall'ansia, dal ricordo, dal sospetto che lo provocò, e vige da solo
presenti epistole per un certo diletto, che in me fu sempre di ragionar così con
segneri, iii-3-263: chi può stimare che possano un giovane scaltro e una giovane spiritosa
alle volte anche stupido; e temo che, vedendomi alla lunga, tu mi piglieresti
e deman- deratti ove vai, di che tu vadi più alla lunga che tu non
, di che tu vadi più alla lunga che tu non vai. f. giorgi
non bisogna mostrar alla prima altro pasto che pernici, accioché imparino a menarle,
la martina allato. -in abito che scende sino ai piedi. sanudo,
: la... armata se intende che non usendo a la più longa mercore
posso dire ogni cosa, ma sta sicura che per tutto domane, alla più lunga
settembre. bocchelli, 14-330: chiedeva che alla più lunga ogni quindici giorni il piroscafo
sopra dilungato dalla terra, lo più che potesse essere, per udire meglio e per
mondo più a lunga, come l'uomo che sale nel monte più alto per vedere
non va piuttosto in parte da presso che a lunga. dante, inf.,
pampani, e poco fruttificano; e questi che sono troppo in sommo lasciati gravano la
lasciati gravano la vite di troppi figliuoli che mettono, e menalla a lunga stendendo.
cioè quel braccio e tralce grosso, che procede dallo stipite. -con valore
ierusalem trenta giornate sono le cinque cittadi che profondaro per lo peccato contro natura.
, 20-469: è usanza di quella contrada che, quando vanno alla lunga con molti
. boschini, 104: fè conto che l'ha fato co'fa quelo / che
che l'ha fato co'fa quelo / che và a la longa al ponte de
longa al ponte de rialto, / che se 'l passa traghetto el và in tun
: va'dalla lunga, falso traditore, che parli a modo di capra con falsa
mazzei, 371: si pensa pe'savi che questa cosa andrà per lunga. n
. macinghi strozzi, 1-453: son certa che tu hai dispiacere che la cosa vada
: son certa che tu hai dispiacere che la cosa vada tanto per la lunga.
283: l'imperfezione della cosa fu che il giuoco andò tanto alla lunga che
che il giuoco andò tanto alla lunga che ognuno si stufò e molti s'addormentarono.
: onde va più per le lunghe che non credessi. d'annunzio, iv-1-277
, iv-1-277: giulio musèllaro, vedendo che l'elegia del vedovo andava un po'
. vittorini, 3-11: questi discorsi che vanno per le lunghe stancano i bambini
dalla lunga, e dir tutte cose che mi dispiacciono, che sarebbe un rino-
dir tutte cose che mi dispiacciono, che sarebbe un rino- varmi il dolore.
ch'è 'n te sarian le strida / che s'uderiano i guai ben da la
morovelli, 278: io fo com'om che da lunga / là ov'è mestieri
eccellenti; / vanno spiacenti, / contenti che da lunga sian mirati. colombini,
. colombini, 127: chi sarà colei che possa dire che ami il prossimo da
: chi sarà colei che possa dire che ami il prossimo da lunga, se non
lunga, se non amarà la suoro che le sta allato? fioravante, 93:
in questa torre ha una volta sotterra che capita a uno mio castello che ci
sotterra che capita a uno mio castello che ci è di lunga. cicerchia, xliii-376
da voi la continua orazione e desiderio con che sarete offerto nel cospetto di dio.
di dio. gherardi, ii-93: mentre che in tanto sollazzo istavamo, appari non
bernardino da siena, 125: bene che voi mi elegeste vostro vescovo, io non
del diavolo per l'anima tua. che pure poi voi m'elegeste, io credevo
l'unica mia consolazione era l'udire che il s. r naranzi tornava dalla lunga
me di lunga da mercato, / per che di lu'i'mi trovo 'ngannato.
e semplice dire, e prega dio che faccia da lunga da te la parola falsa
ira sia di lunga da noi, che con lei neuna cosa può essere ben
proverbia pseudoiacoponici, 103: non credere che 'l bene sia per tucto equale:
iii-137: per la qual cosa si spera che 'l dicto re cognoscerà che i fiorentini
si spera che 'l dicto re cognoscerà che i fiorentini ànno facto tal acto,
1-iii-1423: per questa posta non credo che scrivino ai cardinali, per dare più lunga
. ricercandomi secondo il tenore del breve che io dovessi pigliare e tenere in sequestro
. firenzuola, 125: udendo la tonia che costui li dava la lunga, mostrò
. in cui tanto di vanità fosse che quella di colei, di cui parliamo
di lunga, più osservanti degli accordi che i principi. b. segni, 4-3
di mettere sopra gli altri uomini quel solo che, per virtù eroica e per l'
. buoninsegni, 717: quindi è che vedendo, poiché di questa gloria era
sono oggi in istato di lunga migliore che ai tempi di autari o di berengario.
la rozza onestà degli antichi, non che veduti avesser pappagalli, ma di gran
lunga: senza fermarsi, difilato. quadro che sarebbe perfetto, con certe lungaggini fuori
, 8-121: non c'era lungaggine che stancasse quelli spet -mandare,
tenere, tatori. non una battuta che lasciassero perdere. l'uomo tirare
. villani, 11-44: parendo a'fiorentini che messer mastino e alberto della scala gli
tenne questa cosa tanto per lunga, che questo buon uomo... vi stette
vi stette ben tre anni, innanzi che potesse riavere le sue castella. mannelli,
racconterò l'aspro amor mio, / credo che impetrerò forse alcun giorno, / perché
lunghe, ed io non avrei la risposta che dopo alcuni anni, forse senza alcuna
certe castella delle sue o d'arezzo, che tenea, mai non dicendo altro che
che tenea, mai non dicendo altro che 'fiat ', ancora era tenuto per
di firenze, 12-79: non intendiamo che per aspettare loro risposta, se vedeste vi
vi menassono per lunga, stiate più che due dì. ariosto, 31-18: rinaldo
. ramusio, i-264: noi veramente, che lo sol- licitavamo con ogni importunità,
non ti mando per la lunga; voglio che lo facci subito. g. m
., 2 (26): quello che, per ogni verso, gli parve il
lunghe. nievo, 569: carafa temeva che i generali francesi volessero stancheggiarlo menarlo per
. ariosto, 46-109: l'arme che tolse al tartaro famoso, / vennero
per troncare le lunghe, eccovi ovidio che nel decimo terzo delle metamorfosi vi dicifera
plorando / tornar la stessa vision, che in atto / di sdegnoso dolor gli fea
), sm. invar. strada che, nelle città bagnate dall'adige, costeggia
o anche scritto o discorso o rappresentazione che suscita tedio, fastidio, insofferenza,
. foscolo, xvi-343: stia certa che dopo questo lungo foglio ella non leggerà
egli penetra nelle anime, le lungagne che quello consuma in descriver una taverna,
, v-2-401: m'avvedo un po'tardi che il chiederle scusa della lungaggine è stato
tutta questa lungagnata l'ho scritta per concludere che vorrei udire almeno qualche volta un ruggito
: 'lungagnata': vizioso strascico di voce che taluni fanno cantando, e anco parlando.
anco parlando. anco plurale: 'che lungagnate! '. 4.
4. questione, faccenda, situazione che va per le lunghe, che si
situazione che va per le lunghe, che si protrae con ritardi, rinvìi,
(658): son venuto via, che n'ero pieno, e per non
, quelle ragioni... vedo che vuol essere un'altra lungagnata. giusti,
di visite. 2. ciò che causa remore, ritardi, indugi, perdita
missariato di varie centinaia di lire, che, per le solite lungaggini, chi
1 io 'di due sillabe, che tira il collo al verso, e fa
terra e tendendo lungagnole alle lepri, che in quel tempo fuggivano i rumori delle vigne
l'averla... / -basta che voi l'arete. -sì, lungagnole;
, con queste lungagnole di belle parole che la dica, io non attecchisco nulla.
la sua lungagnola piuttosto a una descrizione che ad altro, io non istarò a contendere
vi condurrò a copparo: mostreremo quello che avremo fatto, chiederemo le nostre paghe
rotti i vetri. 2. persona che si dilunga in discorsi prolissi, in
femm. -a). tose. che è particolarmente lento nell'agire, nell'ope-
fai a starci con que'lungagnoni lì che, per dire una parola, la cominciono
brevemente narrerò, / né sarò un can che meni un can per l'aia.
di persone, organizzazione, istituzione, che costituisce lo strumento del quale un determinato
bailia, / melan a lo carroccio par che sia, / e si sì tarda
, 22: com'agio falluto, / che cusì lungia mente /
pezenina / pigliarà più vo- luntera / che non fa quella grosera / e durarà più
giorno estremo] cadrà quella speranza, / che ne fe'vaneggiar sì lungamente, /
. (62): le cose che sono senza modo non possono lungamente durare.
assai de gli altri sacripante, / che lungamente li era stato amante. bandello
la fortuna... di rado lascia che due amanti lungamente in pace godino il
737: il cardinale d'aragona ebbe che fare lungamente a roma. parini, giorno
, e vicino a lui, persone che egli conosceva ben bene per incapaci di far
la vettura: e tu in fondo che agitavi / lungamente una sciarpa. 2
] dovrebbe essere convertita la pestilenza, che tu già lungamente vai macchinando contro a tutti
leonardo, 2-96: bona memoria, di che la natura ci ha donati,
ci ha donati, ci fa che ogni cosa lungamente passata ci pare essere
. piccolomini, i-m: concedendo ben che insegnino loro assai copiosamente l'arte metrica
, come ragionando, pronunciar lungamente quello che ha a pronunciarsi brevemente; o
o per contrario con lunghezza d'accento quel che con brevità si dee proferire.
el più misero animale in questo mondo che l'uomo, come nel precedente sermone
i-49: voi poco fa diceste, « che egli così longhissimamente la nomina [la
in una forma risentita, rimostrando lungamente che si trovasse maltrattata da sua santità.
avvertimenti, i quali, più facilmente che ai maestri, vengono in mente a'
vengono in mente a'poeti stessi mentre che stan componendo. foscolo, xvii-167:
bonaventura volgar., 92: poi che l'affetto lungamente destandosi, pensando e
lungamente destandosi, pensando e meditando secondo che qui si dice, diligentemente si rizzerà
sé uno di quegli spettacoli lungamente malinconici che fanno pensare a paesaggi olandesi o svedesi
virtù, 1-164: nessuna voglia non è che, per lungaménto di tempo, non
dato zoia de zoioso onore, / azò che comprendiate po'mazore / stato da me
la qual lunzato m'avea de letizia / che renovato m'à tuto lo core.
quel mal tempo prima non passava / che dal buon porto mi facea lungiare.
. c'è il nostro veneratissimo professore dane che si arrabatta per benino in un fiesolaico
poco suo proprio,... che però insomma è toscanico. eh dunque!
), sm. viale o strada che costeggia l'arno nelle città che sorgono lungo
strada che costeggia l'arno nelle città che sorgono lungo il corso di questo fiume
anche ne venne in parte le case che fuoro di lippo vechio, e quele fuoro
, e quele fuoro di bernardo ubaldini che sono nel popolo saiacopo, santa crocie
stufe e il suo fumo caliginoso, che sorgesse come per incanto in una limpida
ant. con valore di agg.: che è situato lungo il corso delfarno.
,... e 'l tereno che si conperò da guido cicalini de'ghali a
e arno, fiume della toscana, che bagna firenze e pisa. lungatèlla,
lungerisonante, agg. letter. che risuona a lungo, di lontano.
a me dolci compagni, / o che degl'indi estremi io vaghi a 'l lito
. lungescagliante, agg. letter. che scaglia lontano. d'annunzio,
. gadda, 6-214: prendevano il sentiere che lungheggia la macchia delle querci.
questione, situazione, successione di eventi che si protrae da lungo tempo e pare
suoi danari in mano / a un che tu non lo trovi a tua posta,
dire. oliva, i-3-82: disdicendo che, in sì (grave cumulo di affari
tanto, con tai lungherie e ostinazioni, che, per tormela via di qua,
maravigliandosi, subitamente entrò dentro e domandò che questo fosse. annotazioni sul decameron, 32
: tutti i rapporti concorrono ad affermare che bonaparte è sbarcato non più in alessandria,
lunghesso mare ancora, / come gente che pensa a suo cammino, / che
che pensa a suo cammino, / che va col cuore e col corpo dimora.
v-474: la più considerevole delle costruzioni che essi hanno fatte a londra è una
un tenero verde / lunghesso la via che si perde / lontano. pirandello,
stimarono... acconcio... che, tragettata la lenza, potesse [
sotto) è divenuto elemento rafforzativo indeclinabile, che ha finito per fondersi colla preposizione »
storia molto per minuto, lunghettamente anzi che no. = comp. di
natura, caratteristica, aspetto di ciò che è lungo. -in partic.: la
quella delle tre dimensioni di un solido che lo delimita orizzontalmente nel senso dell'estensione
dall'altezza o profondità); estensione che intercorre da un estremo all'altro di uno
iacopone, 12-45: l'ultema che fa la morte, che dà 'l
: l'ultema che fa la morte, che dà 'l corpo a sepultura: /
onde si legge nella leggenda del beato brandano che, quando egli navicava per lo mare
... e in quel luogo dicono che nasce il cocomero di smisurata lunghezza disteso
, senza nullo toccamento del monte, solo che il misuratore al diritto del monte si
: per corpo vuoisi intendere tutto ciò che ha lunghezza, larghezza e profondità,
. -con riferimento alle unità di misura che ne indicano la valutazione esatta (e
palco un secco gran serpente, / che quasi al cocodrillo s'assomiglia: / e
cocodrillo s'assomiglia: / e dicon che la coda solamente / per la lunghezza arriva
. ungaretti, xi-75: non è che un'oasi. un'oasi di grande ubertà
di più di mille chilometri. -estensione che intercorre fra la sorgentee la foce di un
assai, oltre la lunghezza del corso che si è detta, la profondità, la
siena, 404: tu vedi che l'anello avanza il dito di grossezza,
, assomigliava al figlio. -estensione che intercorre fra il muso e la coda
.. era di tanta grandezza di corpo che la sua lunghezza arrivava a nove cubiti
[s. v.]: 'che lunghezza! '. vedendo una persona
, i-ii-2-70: i cosmografi, considerato che quella parte della terra che essi credevano
, considerato che quella parte della terra che essi credevano che sola si abitasse era
quella parte della terra che essi credevano che sola si abitasse era più lunga da oriente
era più lunga da oriente a occidente che da mezzogiorno a settentrione, chiamarono la distanza
mezzogiorno a settentrione, chiamarono la distanza che è da una qualche città all'occidente,
75: non sia, ti priego, che la lunghezza delle terre non separi coloro
durata di un periodo di tempo, che per lo più si protrae oltre i limiti
cavalcanti, 9: se voi non volessi che nessuna delle parti vi abbia da intervenire
tempo non oscurasse il giuridico lume, e che la tenebrosità dei falsi giudizi non occupasse
nome, / anzi oggi al mondo più che mai bello riluce. tasso, torrismondo
tempo. loredano, 2-i-160: m'assicuro che non m'infastidirà la lunghezza dei giorni
nel mezzo dii suo cuore, acciò che la memoria della ricevuta grazia non si possa
alla cognizione delle cose, di maniera che a'cittadini son nascoste le fortune passate
e la lunghezza del tempo scorso dal dì che io mi destinai alla servitù di lei
e dove sia lo intelletto, acciò che tu sappi insieme dove sia la lunghezza della
: talvolta compariva in publico con sembiante che prometteva qualche lunghezza ancora della sua vita
e la sti- mativa delle cose pare che dalla lunghezza degli anni, come frutto
tribolato] di lunghezza di dì (che vuol dire: in eterno) e monsterrogli
: la longezza del digiuno potè più che la proibizione del resolvere, che procedea dal
più che la proibizione del resolvere, che procedea dal dolore. guicciardini, v-10
v-10: il re di francia, sospettando che il pontefice e i viniziani..
essergli più utile la lunghezza della guerra che la vittoria. porzio, 3-144: era
dell'animo e del corpo, cotanto contrafatto che, conosciuta la virtù dell'uomo,
, 1-4-252: non è alcun piacere che per lunghezza non stanchi, et al contrario
et al contrario non è alcun dispiacere che per lunghezza non divenga intollerabile. foscolo
e mortale la lunghezza dello spettacolo, che dura sei ore. 7
la cortese bontà del vasto, dicovi che la forza del suo esser ritenuto a mantova
ritenuto a mantova ha causato lo indugio che si è messo tra il desiderio vostro
cose di roma si meravigliarà onde nasca che le cause (eziandio di poco momento
si trattino in roma con tanta lunghezza che gran parte di esse terminano più tosto per
più tosto per la morte delle parti che per la sentenza dei giudici. baldi,
del mondo. borgese, 1-230: bisognava che l'aria del salot- tino fosse ben
grande incresemento longeza de parole a cului che desidera intendere cum brevità. dante, conv
io la vo'più tosto diferire, / che v'abbia per lunghezza a fastidire.
: io sempre dico / qualche particolar che sia notabile / e lascio le lunghezze
-lunghezza del periodo: costrutto sintattico che tende a includere in un solo periodo un
. caro, 12-iii-285: questo credo che proceda da la lunghezza de'periodi,
le volte mi paiono molti più membri che non bisogna a la chiarezza del dire.
galileo, 1-2-315: cascai in timore che o la troppa lunghezza o la frivolezza
le potessero esser state più di tedio che di gusto. soldati, vii-46:
di significazioni e di lunghezza di sillaba che appo loro. stigliani, 17:
17: la seconda misura, che è della più e meno lunghezza,
la lunghezza deh'ultima nelle parole iambiche che tendevano ad abbreviarla. -numero
tasso, n-iii-649: non è sconvenevole che 'l sirima superi i piedi in lunghezza
piedi in lunghezza; perché egli c'insegna che i piedi possono avanzare il sirima ed
, 4-2-455: la prima dimensione, che voi vi immaginate, si addimanda lun
e grossezza (o profondità o altezza che dir la vogliamo), 'corpo '
: una lunghezza non può essere misurata che con un'altra lunghezza. b. croce
all'altra. -lunghezza minore: distanza che passa da un calcagnolo della chiglia all'
bastimento si prende in tre modi, che hanno diversi nomi. la minore è quella
diversi nomi. la minore è quella che corre alla chiglia, e si chiama da
a calcagnolo. la media è quella che passa pel piano del primo ponte nel
lunghezza del ponte. la massima, che sovreggia dalla testata suprema delle spalle sino
). 14. ipp. dimensione che il cavallo misura dal muso alla coda
'mezza lunghezza ': quella del cavallo che arriva prima d'un altro, soltanto
carro sopravanzava di una lunghezza l'azzurro che 1'incalzava. -per simil.
carta, di larghezza e spessore uniformi che, lasciata pendere verticalmente, determina la
lunghezza di rottura della carta, bisognerà che i campioni da provarsi siano bene asciutti
minologia sportiva, atleta specialista nel salto che un arco non getta per lunghezza. in
se non ricordarvi de i funghi, che coglieste a lunghezza, lungie)
lontano, in lonta dicendo che vogliate temprare la libidine di questo cibo.
di farlo ministro 2-44: ah lasso! che poss'io più che mirare / la rocca
: ah lasso! che poss'io più che mirare / la rocca lungi,
le cose monte poi le si scopriva / che sporge sovra 'l mar la de la
signor... portano seco maggior lunghezza che non fa legge, il giudicio, non
: abbia dal duca di savoia, che il re procurerà d'avdrla ora a lui
1-582: per tante dilazioni e lunghezze che si sono poste vivo. aleardi, i-ix
in questo negozio, non saprei più che giudicio fame. sciano...
sariamente lungo. tarci l'urlo che lungi si perde / dentro il meridiano ozio
delle giulie scivolante verso un mare che si presenta a fare per trovarla
a fare per trovarla et aver testimoni, che non se può bigio. quello
isola posta in mar... ammonì che, prendendo lunghezza il trattato, non si
agirinaldo degli albizzi, i-254: vogliamo che alla sua tasti / il queto aere
detti nostri cittadini e mercatanti instantissi- che amore / lunge m'inspiri. mamente
per ampio ogni affezzione et instanzia, che si degni, senza più lun-spazio, per
1 lungo '. viglia perciò che nell'ardente figurazione del litterale, si
si perdesse di udita quell'eco, che ne aveva a risonare tanto lunghezzatóre
e lon-ormai di quel piovoso inverno, / che fea l'arme cessar, ghisuola assai
. dati, 11-84: quelle lunghiere, che in fine sì poco cinque talenti. leggenda
certe tanente dovesse assentire. persone / che fanno una lunghièra / durante dal mattin -da
te più a lungi tutto commosso che io non istimavo. buoni e
381: son punto / da lungi più che quando 3. serie lunga e
., 38 (658): vedo che struose, e li miracoli e le meraviglie
altra lungagnata; è meglio fare addiritspaventamento che viene da lunge. dante, inf.
, andare a maritarsi dove andiamo a però che tu trascorri / per le tenebre troppo dalla
ediz. 1827 (660): vedo che la vuol essere un'altra / awien che
che la vuol essere un'altra / awien che poi nel maginare abborri. g. villani
per chi ci avesse gran parte de'cristiani che allora viveano, feciono il proprio fatto
affissò in una 80-18: piacque a lui che mi produsse in vita / chiamarme lunga
, ché dalla lunge / beato spirto, che 'l non può ingannare / spazio,
non può ingannare / spazio, ben vede che disio ti punge. tasso, 17-95
la cetra, aedo, / tu, che ritrova pur da lungi il cuore.
padre suo, la sera, / che rincasava dal lavoro. -di lungi
più a grado stare dalla lunge, che nel paese o che nella casa o che
dalla lunge, che nel paese o che nella casa o che nella propria cittade.
che nel paese o che nella casa o che nella propria cittade. dante, conv
la dritta torre / fa piegar rivo che da lungi corre. cavalca, iv-3:
uliveto, e tornarono in gerusalem, che v'era di lungi quasi un miglio
volgar., 64: i frati che al tutto son di lungi in lavoro
all'oratorio, e l'abate vede che così è, facciano ivi l'opera di
. tansillo, xxx-10-258: pur mi consolo che s'io guardo al duro / cor
pur da lunge, io vo sicuro / che quel che non fu mio non sia
lunge, io vo sicuro / che quel che non fu mio non sia d'altrui
i polmoni sfibrati, per pur persuadersi che la morte gli stava ancora da lunge.
ottimo, ii-107: questa orazione priega che li sogni cessino da la lungi, e
e le fantasme della notte e arti che li corpi non s'insozzino.
, non molto tempo di lungi avvenne che [ecc.]. crescenzi volgar.
cose dal fine, tutto il male che ne risulta s'imputa allo autore del
la descrizione d'un'eclissi del sole, che dovea farsi il dì ventesimo di giugno
dovea farsi il dì ventesimo di giugno, che non era da lungi.
fortuna tanto onor ti serba, / che luna parte e l'altra avranno fame /
molto longe da mercato, perciò che giacomo non pose fantasia a segno,
pose fantasia a segno, e ancora che veduto l'avesse, che sapeva egli