religione cattolica. 2. che è ispirato al liberalismo, che ne diffonde
2. che è ispirato al liberalismo, che ne diffonde i princìpi, le idee
eccitanti e liberaleschi fogliacci. 3. che è proprio del liberalismo, delle sue dottrine
dottrine, e della sua prassi; che lo riguarda o ne dipende; che
che lo riguarda o ne dipende; che interessa o contraddistingue i liberali. tommaseo
liberaléssa, sf. disus. donna che è favore vole ai princìpi
e quindi sost. di donna che professa, o dice, e crede professare
eppure si vantan liberalesse! o che la libertà non deve essere per tutti?
v.]: 'liberali': feste licenziose che celebravansi in roma ad onore del dio
la città e pe'campi un carro che portava un fallo in trionfo. =
complesso di concezioni e teorie etico-politiche che professa una concezione della vita avente come
uomo quale valore supremo e la fiducia che le capacità creative dell'individuo, se
è possibile distinguere un liberalismo filosofico, che sottolinea in particolare i postulati filosofici
postulati filosofici riconducibili al laicismo (e che, specie nel secolo xix, fu
; e un liberalismo politico, che si incentra soprattutto sulle concezioni etico-politiche e
, si distingue in liberalismo moderato, che attribuisce particolare importanza al rispetto della proprietà
e in liberalismo democratico o radicale, che accoglie (cercando di assimilarle alle proprie
più numerosa è quella dei gaudenti, che professano liberalismo il far tutto quello che loro
che professano liberalismo il far tutto quello che loro frulla pel capo. mazzini,
di terrore contro i sospetti di liberalismo che, per timore di reazione, il
legame indebitamente annodato tra « liberalismo » che è vita morale e etico-politica, e
e etico-politica, e « liberismo » che è un tipo tra gli altri tipi possibili
inserire nel 'corriere di francia 'che la mia confessione è una menzogna, e
, in francia, in germania si pensa che... il liberalismo italiano non
1083: io non temo di affermare che quella crociata del liberalismo contro il clero
b. croce, iv-2-246: so bene che, a udir rammentare questa linea di
tra filosofia e politica, tra liberalismo che è storia e liberalismo che è particolare
tra liberalismo che è storia e liberalismo che è particolare partito politico, si suol rispondere
rispondere con l'obiezione o col lamento che, a questo modo, si scinde
i-xli: ieri ho veduto un piemontese che m'ha detto che il conciliatore ha disingannato
veduto un piemontese che m'ha detto che il conciliatore ha disingannato il paese circa
disingannato il paese circa la buona opinione che s'aveva del liberalismo austriaco. mazzini
nello stabilire, invece d'un'aristocrazia che data dalla conquista, quella dei *
dall'eredità, ma da una posizione sociale che dà il danaro, e qualche volta
prona: il suo liberalismo più necessario che meritorio era una fatalità del tempo.
: il vero e sodo liberalismo politico, che io definirei, secondo etimologia, concessione
larga ed alacre di tutto il bene che può venire altrui dal procedere del tempo
7-114: il nostro autore ci dice che il sentimento onde in noi germina e fiorisce
, questa è una di quelle limitazioni che mette il liberalismo scientifico del nostro autore
[romanticismo speculativo] andavano le lodi che furono rivolte più tardi al romanticismo col
vecchio e di cui oggi si ride, che consiste nel resistere ad ogni attentato contro
nel mondo...; si direbbe che questo liberalismo con gli dei seguisse leggi
(plur. m. -ci). che appar tiene o si riferisce
ix-382: la vera liberalità è quella che stilla da sé senza essere spremuta.
238: non è maggiore liberalità che acquistare amici assai e non ha passione
e non ha passione di nimici colui che dona volentieri. bandello, 1-2 (
alcuna lodevole, o atto cortese e gentile che usi il corte- giano verso il suo
d'aleria. i servitori, tutto che guadagnati dagli eccessi delle sue liberalità,
della padrona, tanto più pudica quanto che non dava né anco motivi per esser
alcuni tratti, dai quali si vedrà che sapienza e che gentilezza abbia saputo mettere
dai quali si vedrà che sapienza e che gentilezza abbia saputo mettere anche in questa
iv-1-950: « sieno bendette le donne che cantano la bella canzone portando i boccali
1-92: giuditta s'accontentò di rispondere che non vedeva nessun motivo per simile liberalità.
la donazione, e caratterizzata dal fatto che l'atto comporta un effettivo arricchimento per
amise e signure e per l'amore che ène tra nui e per la liberalitade
ène tra nui e per la liberalitade che ène in vui. latini, 3-12:
de'essere stata più graziosa verso di noi che quelle cose vedemmo. ottimo, iii-408
severitade e liberalitade: severità è virtù che costrigne la ingiuria con debito tormento o
alla liberalità presso le donne, quanto che quella, come qualità del corpo,
faranno maggiore stima de'danari di quel che debbano, non dovranno ragionevolmente esser avari
] da invidia, male sofferendo noi che que'tali... sieno dotti,
ben veduti e onorati da tutti, che gli accompagni il buon nome, che
, che gli accompagni il buon nome, che siano dotati d'ingegno, di prudenza
galanti, 1-ii-152: generalmente tutto ciò che si raccoglie, viene più dalla liberalità della
, viene più dalla liberalità della natura che dall'industria dell'uomo. d'annunzio,
limiti d'una modesta familiarità, stando che non ardiva il cavaliere di tentare prove
comprare anche le nuove forastiere monete, che in sostanza non saranno altro che quelle
, che in sostanza non saranno altro che quelle che prima vi sortirono, mascherate
in sostanza non saranno altro che quelle che prima vi sortirono, mascherate con altro
, premiando li scultori con tanta liberalità che eglino andavano investigando ogni ora le più diffidi
investigando ogni ora le più diffidi cose che loro potevano immaginare. d'annunzio, 1-458
usò loro anche una grande liberalità, che tutte quelle cose che gli erano state
grande liberalità, che tutte quelle cose che gli erano state lasciate dal detto erode
erano state lasciate dal detto erode, che erano di valuta circa a mille talenti
il delbriick... riconosceva apertamente che « il socialismo non era rivoluzionario fuorché
nel coraggioso tentativo di combattere tutto ciò che nel manicomio sapeva di carcere.
è da provvedere maggiormente da te, che da tutti i cittadini e maggiormente da noi
, conv., i-1-9: acciò che misericordia è madre di beneficio, sempre
madre di beneficio, sempre liberalmente coloro che sanno porgono de la loro buona ricchezza
-conci. (400): voglio che domane ciascuna di voi pensi di ragionare
: di lasciar tanto a'mia figliuoli, che potranno sovenire i vostri. viviani,
più ancora donava, comunicando tutto ciò che di nuovo e bello trovava e scopriva
ringraziare altresì la fortuna ed i tempi che l'hanno temperato con forti e frequentissimi colpi
, né si trovando modo ad accordarli che liberalmente l'uno cedesse all'altro,
all'altro, persuasono i fiorentini al conte che si obligasse a passare quel fiume.
a comune: e infra di voi (che per aver distinto il tuo dal mio
: quel segreto mistero di provvidenza, che a tutti gli uomini tiene occulto,
1-294: t'invierò un consiglio, che essendo da te liberalmente accolto, mostrerai che
che essendo da te liberalmente accolto, mostrerai che non sono sempre insociabili virtù e potenza
sono sempre insociabili virtù e potenza, e che io, quantunque oscurissimo, sono degno
il suo fuoco, ma liberalmente quello che egli soleva con tutto il pensier desiderare
servi avari, negano o difficultano ciò che liberalmente e senza merito ottennero. d'
liberale. liberalòide, agg. che ha falsa apparenza di liberale; che
che ha falsa apparenza di liberale; che si atteggia a liberale; che professa
liberale; che si atteggia a liberale; che professa idee vagamente liberali.
un gran liberalóne; io vi ricordo che la mercanzia mia non è da tenerla così
così * • in pregio, né che voi vi roviniate per sì poca cosa.
cose aspettavano da quei metodi d'educazione che a noi venivano dagli inglesi e dagli americani
perché son popoli liberi, è impossibile che altro cerchino fuorché di nutrire, col
cui si possa far mutare padrone secondo che piace. ghislanzoni, 4-29: io conosco
.. una italianona! una liberalona, che nel quarantotto, quando i tedeschi son
mangiato il naso ad un caporale tirolese che voleva baciarla per forza. betteioni,
: quando spuntò finalmente il bel giorno che gli austriaci se ne andarono, egli divenne
libertà. caro, n-104: nati che furono [gli uomini], giove si
gli uomini], giove si pensava che, non trovando né vesti né brache né
, agg. e sm. polit. che propugna l'avvento di una società radicalmente
la lingua geroglifica, cioè sacra, che non solo venne adoprata dagli egizi, ma
lingua: quella della terra nativa, che s'impara nell'infanzia nell'ambito familiare
aggressivo e porcino, né la frase che mi ha detto, né la ragione per
dei presenti? -lingua morta: quella che non è più parlata da nessun gruppo
: 'lingua morta ': quella che giace ne'libri o ne'monumenti, anco
giace ne'libri o ne'monumenti, anco che qualche dotto la pensi e la parli
parini, 807: lingue vive chiamansi quelle che tuttora si parlano da qualche nazione d'
]: 'lingua viva ': quella che parlasi comunemente da intere società, che
che parlasi comunemente da intere società, che non giace ne'libri. negli scritti
, 'lingua viva ', il linguaggio che si conforma alla lingua vivente. e
vivente 'da 'viva ', che il participio dice l'atto in generale,
confondiamo quivi le lingue loro, acciò che non oda ciascuno la voce del prossimo
uno ad uno in linguaggio ebraico, che durò in tutti universalmente fino alla divisione
non alli fedeli, ma a coloro che non son fedeli; e le profezie
savonarola, 5-i- 204: bisognerà che abbino el dono delle lingue. diodati,
da dio quel dono delle lingue strane, che tanto bramate sopra tutti gli altri,
bramate sopra tutti gli altri, e che voi l'abusaste, come fate,
abusaste, come fate, considerate ciò che n'avverrebbe. -lingua nostra: rivista
latini, i-46: quando venite, / che voi parole dite / in consiglio o
/ del buon tulio romano, / che fu in dir sovrano. dante, vita
nuova, 28-2 (96): awegna che forse piacerebbe a presente trattare alquanto de
;... la seconda si è che, posto che fosse del presente proposito
. la seconda si è che, posto che fosse del presente proposito, ancora non
grado, mentr'io vivo / convien che ne la mia lingua si scerna. idem
volar penna d'ingegno, / non che stil grave o lingua, ove natura
: se ne ritrae... che la forma elocutoria ne'distesi filosofici e scientifici
-anzi -ha molto di umorale -da ciò viene che tanta letteratura del settecento sia anche umorale
. tasso, n-iii-675: mi parve che tutta la città fosse una maravigliosa e
fazioni di quel tempo simili a quelle che son rappresentate ne'teatri con varie lingue
de li errori circa la lingua, che, per trovarmi ora occupato in altro,
al tempo dell'imperatore alessandro severo, che fu centoventi- cinque anni dopo cristo,
, xl-488: egli non trova strano che, facendo quanto far si può col suo
ad augurare alla di lui penna produzioni che portino caratteri più legittimi di buona lingua
anche... di quella modestia che conviensi tanto alla studiosa gioventù. monti
, iii-79: se in mia assenza occorresse che doveste ringraziar paradisi, ricordatevi di farlo
antiquati, insoliti, e più toscani che italiani; e li cambiarono forse in meglio
. 'i pedanti chiamano buona lingua quella che sa di vieto'... 'questo
purità a modo loro, e intendono che non si trova in quegli autori ne'quali
con quel natio candore di lingua, che è pregio sommo del cavalca. carducci
io, mosso dall'esempio dell'amore che altri metteva nelle cose mie, diedi qualche
-testo di lingua: opera letteraria che per la correttezza linguistica e l'eleganza
parole nuove e buone, così pretendiamo che tale. libertà convenga ancora a noi.
le allega la crusca tra quelle scritture che fanno testo di lingua. -letteratura.
1-iii-190: quella lingua sopra tutt'altre, che dee apprendere il pittore e non da
apprendere il pittore e non da altro maestro che dalla natura, quella si è degli
vulgare ma 'l celeste amore, quello che voi altri con lingua dalla nostra diversa
diversa chiamate alato, molto mi maraviglio che tu possa spogliartene, perché quelli.
parte corrotti, overo alterati per rispetto che gli scrittori, parlando secondo le varie usanze
sollecite / queste carte canore, / che la lingua non parlano / d'un
presente l'abuso delle opinioni ha fatto che vi sia una gran differenza fra la
perché la lingua legale non è altro che la lingua comune impastata di vocaboli legali
eloquenza, la lingua intellettuale non essendo che un riverbero dell'altra. jahier,
altra. jahier, 241: è bene che emigrino [i montanari]: per
è la disciplina del montanaro l'emigrazione che ha perfino una lingua propria. gramsci,
del bertoni... è tutt'altro che una novità, perché si tratta del
: esso si basa su un equivoco che moravia spavaldamente accetta: il disprezzo per
con una struttura grammaticale molto semplice, che veniva usata nei porti del mediterraneo per
. -per estens. lingue franche: parlatecreole che presentano caratteri europei e indigeni, nate
, spagnuolo, greco, arabo, che si parlava ancora nel secolo scorso negli scali
accento, modo di pronunciare le parole che rivela il luogo d'origine di una persona
i-154: io ti conobbi alla lingua, che ogni provincia ha una certa pronunzia particulare
provincia ha una certa pronunzia particulare, che non la può avere così appunto nessun
la può avere così appunto nessun altro che non sia di quella. 8
. 8. modo di parlare che risponde a determinate esigenze contingenti, temporanee
lode, una condanna. -anche: ciò che una persona dice, il senso di
persona dice, il senso di ciò che dice, il modo con cui abitualmente
3-11: ciò si vide in quel giorno che i bianchi vennero alla terra, che
che i bianchi vennero alla terra, che molti cittadini mutarono lingua, abito e
, 695: la nefanda lingua, che adoperate per instromento di accendere fuoco nel
mondo, prima sarà lacerata dai cani, che mai possa indurre l'imperatore a far
possa indurre l'imperatore a far cosa che non sia servizio di dio. tasso
dio. tasso, 7-66: quei che fur prima timorosi e muti / hanno
il core / di dolci punte, che temprava amore. g. gozzi, i-n-159
a dio non piaccia... che questa mia o eloquente o non eloquente
i casi suoi? -domandò una ragazza che aveva lingua men docile di tutte le altre
): poco dopo queste parole, che lo cuore mi disse con la lingua d'
: arrivando in bologna l'amara lingua che al certo e'francesi venivano per vittuagliar
denudata, come se l'uomo non fosse che spirito. trascurando la lingua dei segni
. trascurando la lingua dei segni, che parla all'immagina- zione, si è
, lingua umana). -anche: persona che ha particolari doti di eloquenza.
, / né lingua devisare, / che cosa in voi potesse esser piò bella.
n'è questo loco tanto pieno, / che tante lingue non son ora apprese /
se mo sonasser tutte quelle lingue / che polimnia con le suore fero / del latte
piena / di vari giochi, che né mai latine / né greche lingue reciindice
la lingua dell'oriuolo, la divulga che straniera donna, / sul serchio nata,
sì quale addita le ore secondo il moto che dalle ruote inteco'begli occhi, sì
amor servo feo, riormente riceve. che d'amor solo / teco ragioni, teco
dirizza su. lino più alato che si trovasse sui colli monferrini.
forma allungata e sottile, che sporge e penetra cemente lingua o
talvolta anche in un fiume), o che, persona maldicente e perfida;
fallace; / lengua maledetta, che pozi seccare! macinghi strozzi, 1-248
macinghi strozzi, 1-248: questo dimostrò che gli dolesse; ma che sapeva che
: questo dimostrò che gli dolesse; ma che sapeva che tutto veniva da quella buona
che gli dolesse; ma che sapeva che tutto veniva da quella buona lingua di tommaso
buona lingua di tommaso ginori, e che nel pagherebbe a tempo. berni, 86
i gnattoni e le lingue mal dicenti, che mettono fuoco per le corti. siri
tacqui, / olà voi pur tacete, che al gran francesco io piacqui. alfieri
lingua maligna, /... / che in caute troppe, e di dolcezza
di dolcezza vuote, / altro mai che tiranni io non dipigna. manzoni,
. -lingua bugiarda, mendace: persona che mente, che ha il vizio di
, mendace: persona che mente, che ha il vizio di mentire. garzo
. 14. -lingua lunga: persona che abitualmente parla troppo, e per lo
: se non era don giuseppe, che mise il petto davanti alle bocche dei
davanti alle bocche dei fucili, voi che cosa sapeste fare, lingua lunga?
bestemmiatore. de amicis, xii-300: che sfrontatezza!... -carrozzoni..
.. -carrozzoni... a che scopo? -domandò l'altro. ah!
lingua loro, si cre- derrà sempre che quelli ne sieno contenti, e così venite
: una lingua o turcimanno medesimamente, che don cristoforo teneva, chiamato giovan gonzales
e si dipinse tutto con quella biscia che tinge di rosso. baldelli, 3-559:
consigli di domiziano; e sì fattamente che egli era da tutti chiamato per questa
cambiamento, non sapendo di primo riscontro che imaginare, stupì, trasecolò, uscì di
10. ant. asticciola metallica che funge come
e discopre quella lingua, in modo che ora pare isola e ora peninsula.
e 'l fiume, era quasi impossibile che per quella parte potesse venire infestata.
: giunsero ad una lingua di colle che porgeva in fuori, con giù scosceso un
fuori, con giù scosceso un precipizio che finiva in una profondissima valle. botta,
per mezzo di una strettissima lingua, che chiamano l'istmo, si allarga per dar
è il lido una lunghissima lingua di terra che non si allarga mai oltre alcune centinaia
lago o di un corso d'acqua che lambisce la riva. -anche: acqua
li seguimmo insino alle case loro, che stavano quivi vicini alla lingua dell'acqua
armata. massaia, xii-123: io dubitava che il nostro piroscafo potesse passare per quella
12. geol. strato sedimentario molto sottile che tende a scomparire. -lingua glaciale:
glaciale: zona allungata di un ghiacciaio che sporge in fuori rispetto al resto e
sporge in fuori rispetto al resto e che, per l'instabilità del ghiaccio,
lengue non vuol essere più di sporto che sia lo innudo della campana. palladio,
tipo di fungo commestibile senza gambo, che cresce soprattutto sul tronco e sui rami
ibidem, i-b-v: buglossa è una pianta che altrimenti si dice lingua buona,
occhi a la lente adam fissati, / che il mesto gli esibì del sommo nume
linguacervina, in poche foglie, / che centomila gran di semi accoglie. targioni tozzetti
abete: tipo di fungo non commestibile, che cresce sugli abeti, sui cerri e
abeti, sui cerri e sui faggi e che viene usato dai pescatori come esca.
: specie di fungo... che nasce sugli abeti, sui cerri, sui
abeti, sui cerri, sui faggi, che non è buono a mangiarsi e serve
: fungo commestibile della famiglia poliporacee, che cresce nei boschi d'abete in europa
frassino e, per estens., infuso che se ne ricava per uso medicinale.
, provocata da un virus filtrabile, che si manifesta con infiammazioni ulcerose della bocca
della bocca e con gonfiore della lingua, che diventa livida. -lingua di legno:
mucosa orale. -lingua pendente: difetto che si manifesta nei cavalli per adinamia provocata
-lingua serpentina: anomalia dei cavalli, che consiste nell'estrarre e dimenare continuamente
s. v.]: si dice che hanno * lingua serpentina 'i cavalli
serpentina 'i cavalli ed i buoi che hanno la cattiva abitudine di trarla ad
. 3. -lingua di fumatore: quella che presenta un eccessivo afflusso sanguigno e che
che presenta un eccessivo afflusso sanguigno e che è tipica, per lo più,
animale russo di cui probabilmente, non che mangiato, non avete neppure sentito parlare
... lessatela quel tanto che basti per poterla spellare, e poi trattatela
molto sottile, di forma allungata, che si può mangiare asciutta o in brodo
: ci sono degli sfaccendati per le vie che ci cacciano le zaffate sotto il naso
, sottoposti a una forte pressione, che veniva lanciato per mezzo delle lance.
o lingue o palle o pignatelli o soffioni che si siano. 21. mus
bene abbracciare la lingua dello stromento e che il volto, sonando, non divenga troppo
: 'lingua': quella piccola sampognetta con che si dà fiato alle cornamuse ed a'
linguetta '. -disus. lamina che in alcuni strumenti a fiato o a
taglini, 2-19: altri cinque organi, che fra tutti contengono 4000 canne, altre
', sono quelle canne d'organo che hanno nella parte inferiore un canaletto a
22. con valore di inter. che ti [gli, vi) possa
ad augurare, in modo iperbolico, che perda l'uso della parola chi sta
. vai, 15: deh! che cascar ti possa / la lingua appunto
/ la lingua appunto il dì / che tu dirai di sì, / né polpa
[s. v.]: 'che mi caschi 'o * secchi '
o * secchi ', o * che ti possa cascare 'o * seccare la
; modo scherzevole d'imprecare ad alcuno che ammutolisca prima di dire una determinata cosa
i. nelli, iii-185: - quel che mi dichi! ma sarà vero?
! ma sarà vero? -oh, che ne dubiti? senti: ma lingua di
e dopo una pugnalata del genere, che vuoi far più?... lingua
io piena di tanta mestizia e dolore che non si potrebbe dire a lingua. salvini
, 2-135: e'son forse sei mesi che io mi accoppiai così posticciamente con una
, ha presa la lingua tanto bene che la par nata in italia. -ardito
-ardito, sciolto, libero di lingua: che parla con facilità e schiettezza.
trambusto e travaglio, s'ebbe lingua che 'l principe s'era partito dal campo
]. morando, 88: impostogli che, togliendo sopra ciò lingua e consiglio
da'suoi più congiunti e più cari, che nominatamente specificò, usasse con gli altri
può dire, alla ventura, vide che da sé non ne poteva uscire. [
pare proprio un miracolo; e miracolo maggiore che la polizia non abbia preso lingua delle
agli avamposti ed aver preso lingua dagli scorridori che aveano esplorato il terreno. -chiedere
più fidi amanti / un ciarlon, che però detto è il cornacchia, /.
balìa. varchi, v-57: di quelli che favellano, o più tosto cicalano
. guicciardini, 2-10-9: fu uomo che ebbe un poco la lingua lunga e
letterate si prestano men facili a tagliare che teste taurine. -avere la lingua
baldanzosa', essere di lingua sciolta, che serve bene; essere libero di lingua
; avere il coraggio di dire ciò che si pensa. dante, inf.
dante, inf., 14-27: quella che giva 'ntorno era più molta, /
più molta, / e quella men che giacea al tormento, / ma più
, inf., 32-114: ciò che tu vuoi conta; / ma non tacer
1-537: dice tante meraviglie di voi, che il terzo sarebbe a bastanza. hammi
letto il lambertano, ed ha lingua che gli serve bene. b.
qui avere lingua con gl'indiani, ancor che ne vedessero molti nelle lor pirague e
di dio, né mettere lingua nelle cose che sono dirette dalla divina provvidenza.
, gli divenne ritrosa per modo, che in mezzo ad artifici spesso ardui, sempre
, 23-110: era scritto in arabico, che 'l conte / intendea così ben come
[come direste voi fiorentini] quello che plauto disse: 4 versatur in primoribus labiis
3-206: carlo non volle dirle ciò che pur aveva sulla punta della lingua,
aveva sulla punta della lingua, e che sarebbe stato tanto facile di risponderle.
: lo avevo sulla lingua quella cosa che volevo dirle, pensavo di dirla perché il
due era pel rimanente parola di tale che m'avanza a dire. lui avevano in
lui. -avere sulla lingua quello che si ha nel cuore: parlare con
hanno ancor oggi in su la lingua quello che nel coraggio. -avere una cosa
altro in cuore. -avere una lingua che taglia e fende (o fora, sega
sega, tasso, 18-60: stupiron quei che favellar l'udiro / ed cuce)
: quel frate innocenzio ha una lingua che taglia e fende. varchi, v-60:
. varchi, v-60: d'uno che dica del male assai, si dice:
dolce, o egli ha una lingua che taglia e fora '. pananti,
pananti, 1-46: hanno una lingua che taglia e che sega. moravia,
1-46: hanno una lingua che taglia e che sega. moravia, xi-144: sapevo
sega. moravia, xi-144: sapevo che santina ci aveva una lingua, come
una lingua, come si dice, che tagliava e cuciva e non volevo che avesse
, che tagliava e cuciva e non volevo che avesse a offendere quella povera rigoletta.
/ pur a quel ch'io ricordo, che d'un fante / che bagni ancor
io ricordo, che d'un fante / che bagni ancor la lingua a la mammella
sapeva onorare cui nell'animo gli capevà che il valesse. cellini, 2-59 (
questa lettera, mi dette tanto piacere che, a chiedere a lingua, io non
manco. -chiedere e aspettarsi ciò che di meglio si può desiderare.
e così nobili e costumate maniere, che... non si poteva chiedere
. caro, 9-9: ecco, quel che tu mai chiedere a lingua, /
sciolta (con uso aggettivale): che è ormai in grado di parlare, appena
, balbuziendo ancor, digiuna, / che poi divora, con la lingua sciolta,
locuz. propria del gergo marinaresco, che si riferiva allo scambio di saluti e
di saluti e di notizie fra navi che si incontravano in mare).
tor canal voleva dar lengua, e vedendo che 'l scoreva di longo, andando a
ci si presentarono avanti alcuni morbisciatti, che ne diedero lingua e indirizzo per venir
buona lingua (con uso aggettivale): che parla con facilità, con facondia,
mercanzie espertissimo. -dire ciò che viene sulla lingua: parlare senza riflettere
. segneri, i-128: dicono ciò che loro vien sulla lingua.
strascinar la sua croce, udiva tanti che a lingua sciolta mettevansi a dir di lui
sciolta mettevansi a dir di lui quello che voleano, senza che vi fosse pur uno
di lui quello che voleano, senza che vi fosse pur uno, fra tanto popolo
pur uno, fra tanto popolo, che ardisse più di pigliare le sue difese!
ha talmente radice in tutti i petti che a ogni ora sete ne le lingue
carne, ostriche, birra e liquori che la carica procura. -fare la
come 'l sol conforta / le fredde membra che la notte aggrava, / così lo
il dimandai: / -dimmi per cortesia, che gente è questa? ariosto, 30-2
né l'impeto sta fermo, / che la lingua al dir mal facea sì sciolta
di spine ', son due perle che fanno brillare questa terzina, perché la
, in lingua povera, secondo il movimento che fanno fare all'osso che muovono.
il movimento che fanno fare all'osso che muovono. salvini, 41-164: un sissizio
. varchi, v-57: di quelli che stanno musomi [si dice]:
bracciolini, 1-9-18: dic'egli: e che s'aspettan per la posta / che
che s'aspettan per la posta / che vengan le risposte di milano? / o
, 2-457: sono infiniti i modi che abbiamo per esprimere il silenzio d'uno
ultimo in riposo / zerbin, poi che 'l parlar gli giovò poco.
. petrarca, 170-13: veggi'or ben che caritate accesa / lega la lingua altrui
la confusione annodaron la lingua, sì che né io seppi sciorla alle scuse, né
del fatto dell'abito, mi pare che sia da seguitare quello che lo spirito santo
mi pare che sia da seguitare quello che lo spirito santo per la vostra bocca
ii-214: increscemi dell'affanno e della fatica che 1 miei cittadini hanno nel pensare e
cielo: parlare o trattare di cose che appartengono all'ambito soprannaturale, che trascendono
cose che appartengono all'ambito soprannaturale, che trascendono il mondo umano. segneri,
segneri, ii-619: sol potrebb'essere che troppo ardito 10 paressi nel voler mettere
di un bar non mancano gli sfaccendati che ci piantano le radici. -mordersi
. ariosto, 29-2: ognun vedrà che egli era utile e buono / aver
mordersi anco poi / prima la lingua, che dir mal di voi.
[s. v.]: farò che s'abbia mordere la lingua. appena
lingua (di parole fuggite di bocca e che non si vorrebbe aver pronunziate).
i-ii-ioi: t'ho detto più volte, che s'io muoio con lingua, io
né orecchi: disinteressarsi completamente di ciò che accade intorno a noi. fagiuoli
cervello ch'io v'ho detto, che sappia ben regolare quell'avere e non
peggio.;, e avete fatto conoscere che non avete il pelo alla lingua.
... ma quei pochi cavoli che vende in un portichetto non le mettono
caldo nemmeno sotto la lingua, e dice che per morire così tutti i giorni tanto
a esprimere con facilità e franchezza ciò che si pensa. varchi, v-57:
. varchi, v-57: di quelli che favellano, o più tosto cicalano assai
12-1-8: son donna; vuol dire che mi son lecite molte cose, e la
siamo ancora a'periodi caudati, e fa che gli italiani intingere la lingua in bocca
secco. cassola, 2-505: fila che era in posizione per poter vedere nel
volge la lingua e snoda, / che dir non sa, ma 'l più tacer
fed. della valle, 280: quel che a me si convenga io 'l so
si convenga io 'l so primiero / che tu movessi lingua. pedemonte, ii-67
. petrarca, 309-6: amor, che 'n prima la mia lingua sciolse.
in vari tempi il cardinal chigi, che gli sciogliesse la lingua. bacchelli, i-iii-
, vi-307: torniamo a la padroncina, che poco fa chiamava tranquillo sottovoce, laudavaio
, de poter preliare: / ciò che non poi con mano, la lengua lasse
saperle iettare / parole d'addolorare, che passan le corate. bibbiena, 1-181:
. bibbiena, 1-181: a quel che mi scrive bartolomeo, nostro signore pensa
mi scrive bartolomeo, nostro signore pensa che, quando il re mi parla di questa
non dar giudicio dell'opere e dell'arte che non è tua. i. nelli
dell'uomo; ma non è alcuno che possa domare la lingua sua. bibbia
: non sono un filosofo... che voglia tirarti in lingua per poi confutare
[tommaseo]: guarda e attendi che tu non trascorri nella tua lingua.
mia, i'ho sempre sentito dire che capo senza lingua ghi è puntail senza
è meglio essere di man battuto, che di lingua ferito. ibidem, 212:
salvamente puote l'uomo dire lo bene che il male. s. bernardino da
dosso. calandra, 77: non che non mi fidi di lei, sa:
3. -ne uccide più la lingua che la spada: il parlare incautamente,
. aretino, 20-157: l'amica che si ama, mentre ti dà la
in una falciata ratta il linguino, che poi depose per un attimo sul limitare
dicono 'linguabòva 'a quell'erba che da'fiorentini è detta 4 linguabona '
m. franco, 1-80: quella linguaccia che cinguetta in rima, / un fegato
usciva di bocca una linguaccia sì lunga che giungeva a toccar terra; e un altro
i. nelli, i-65: uh che linguaccie! così ad una donna onorata
sandrino! g. bassani, 4-49: che linguaccia!... professarsi amico
tacer la moglie non potea, / che con quella linguaccia arcitagliente / sempre ingiurie
3-104: è per cotesta vostra linguaccia che il signore vi castiga! -agg
è tanto ricco di lingua e peccato che avesse una lingua così linguaccia.
. 4. medie. lingua che presenta una patina biancastra, causata da
... mordersi arrabbiatamente quella linguaccia che ora parla sì scioccamente.
linguaciuto, linguaggiuto), agg. che parla molto e volentieri (per lo
o anche con perfida malizia); che dice tutto ciò che
che dice tutto ciò che gli passa per la mente; chiacchierone,
: operare, obbedire, meditare, che non giudichi, che non sia linguacciuto.
, meditare, che non giudichi, che non sia linguacciuto. dominici, 1-99
lettere, ma tanto libero nel favellare che era tenuto per linguacciuto e mordace.
alcuna non troppo buona, hanno detto che tutte sono malvagie e pessime. f.
aretino, vi-183: -il diavol non volse che tu ti fussi imbattuto a una che
che tu ti fussi imbattuto a una che t'avesse fatto l'onor che tu meriti
a una che t'avesse fatto l'onor che tu meriti. -taci, linguacciuta
perché manco mi possono giovare le lode che nuocere i biasimi. g. f
? non so chi mi tenga, che non ti peli la barba. commedia di
scrofa porca, a me! ah, che vorestù mai dire, linguaciuta. leti
la lingua in bocca, -gridò faltiel, che di solito era cortese coi servi,
malora! 2. per estens. che si manifesta con la maldicenza e il
linguacciuta gli nuocciono. 3. che ha la forma sottile e allungata, simile
coma si è appellata brandizio, che tanto è a dire, in loro
v'è un altro tribunale, che in lor lenguàggio si chiama il
lenguàggio si chiama il veguer, che ha giurisdizione civile e criminale. s.
e... le prime parole che noi tutti impariamo in qual si voglia
che aveva imbastardito il linguaggio di gioia e in
maniere di spiegazioni, o definizioni improprie che vogliam dire, si posson utilmente arrecare
posson utilmente arrecare. l'una, che sia per sinonimi, la qual giova
paese del caffa infino a costantinopoli, che sono ven- tidue linguaggi,..
tidue linguaggi,... vide che i romani non volieno che nel mondo
.. vide che i romani non volieno che nel mondo fosse re. ariosto,
stima e più tema aggio, / che d'ogni altro lor duca e cavalliero
ogni altro lor duca e cavalliero / che di lamagna o d'altro stran linguaggio /
i propri contenuti logici e sentimentali e che si attua attraverso un sistema di simboli
o grafici volontariamente elaborato; la lingua che appare sempre, nell'espe- rienza,
ai progressi dell'umana ragione; e che una nazione è sempre barbara e fanciulla
e fanciulla riguardo alle cognizioni, fino a che non abbia aumentato ed esteso sino ad
linguaggio può essere considerato come un mezzo che fa progredire lo spirito nella propria meditazione
i sensibili naturali gli uni sono esterni, che apprendiamo colle sensazioni, e gli altri
colle sensazioni, e gli altri interni, che sono appresi col sentimento, ossia colla
, ossia colla coscienza, ne segue che due sono altresì le specie del linguaggio naturale
l'esterno è fisico o fisiologico che dir vogliamo. il vocabolario del primo
, ii-1-196: il linguaggio è l'uomo che parla, nell'atto che parla.
l'uomo che parla, nell'atto che parla. gentile, 1-10: la lingua
della lingua; ed è la lingua che suona sulla bocca degli uomini che la
lingua che suona sulla bocca degli uomini che la usano; e questa lingua non si
dal soggetto, non è un fatto spirituale che si possa distinguere dallo spirito in cui
cui avviene. quest'atto spirituale, che si chiama linguaggio, è appunto lo spirito
: giustissima causa avriano sempre di dolersi che, non essendo proibito l'uso dei
ad essi solo fosse vietato il linguaggio che possono intendere, cioè le pitture,
possono intendere, cioè le pitture, che a loro servono per libri. ciampoli,
5: dolersi alcun non puote / che, in quei libri di dio tanto
concetti intese, / e, in senso che non erra, / senza interpreti ancor
come parte di quella rispettabile lingua italiana che deve formare i nostri libri. cesarotti,
del sole 'i tropici, parendogli che il sole, giunto a quelli,
, 1-9: tutti i popoli, che più o meno hanno lettere, hanno
': linguaggio visibile quello delle arti che operano nel senso del vedere; linguaggio musicale
come istrumento d'un'arte, istrumento che si perfeziona via via, incorporando seco
. pavese, 3-7: siamo convinti che il mito è un linguaggio, un
i linguaggi, una particolare sostanza di significati che nuli'altro potrebbe rendere.
; tono del discorso. -anche: ciò che viene detto; il senso o l'
linguaggio. mascardi, 2-39: il linguagio che più universalmente corre fra'cortigiani è quello
più universalmente corre fra'cortigiani è quello che risuona più dolce a gli orecchi del
vittorioso linguaggio: e non sarebbesi detto che hanno fatto la guerra da leoni e
: trascurando la lingua dei segni, che parla all'immaginazione, si è trascurato
quando co'cenni si tenga un discorso che abbia del ragionato. praga, 4-44:
una voce di cordoglio. / compresi che tutto, intorno, s'inteneriva / in
linguaggi, e sapere distinguere intra'pensieri che 'l cuore infanta e quelli che 'l
pensieri che 'l cuore infanta e quelli che 'l nimico pianta. marsilio da padova volgar
] sengnoregiamento nel quale il popolo, che. ll'uomo chiama in gramatica 4 vulgus
2-11: nondimen mi perdona, / che questo par linguaggio di taverna, / eh'
letterati per ritener l'uso delle lingue che chiamano erudite, il linguaggio della conversazione
questa parte della filosofia, è avvenuto che taluni autori, anche di gran nome,
lv-468: è tempo... che il linguaggio degli schiavi non lordi più
de sanctis, 11-13: l'argomento che un poeta elegge,...
proposto alcuni temi di traduzione dall'italiano che per la modernità del dettato e per
le parole o le frasi, più che nei dizionari. barilli, ii-450: gli
gobetti, 1-i-640: non è vero che marx parli alla massa il linguaggio materialistico
quel fenomeno anacronistico in quanto tipicamente rinascimentale che è l'osmosi col latino. ora
specie di animali sociali, mediante segnali che, compresi da tutti
... usa tutte quelle parole che di simile intenzione persuasive sieno, benché
esse l'arrivo della nuova stagione, che nel loro linguaggio salutano in coro con
timida ancora e confusa, non parla che il silenzioso linguaggio del calcolo. volta,
naturali ve ne ha un terzo, che io chiamerei concettuale o creativo,
caratteri di questo linguaggio sono idee, che servono a esprimere altre idee. si
. a scrivere l'andamento di certi fenomeni che non avevano ancora trovato il loro linguaggio
i risultati degli effetti e delle passioni che agitano gli uomini; e per usanze
o sia quel linguaggio d'azione, che tutt'ora sussiste, per mezzo del quale
ne chiude per far quel tenero sguardo che il mondo galante chiama l'occhietto pio
», era nelle cose stesse, che la dicevano col loro muto linguaggio.
ritirate nel loro nido profondo, lasciano che solo la carne parli il suo divino linguaggio
8-112: seguitare era davvero inutile: ciò che la roulette non diceva era egualmente così
chiaro in lui! essa non aveva che quel linguaggio, la pazza corsa della sua
è soprattutto floreale, fiori molto belli che listano le case sulla strada, rosai
: enunciato o insieme di enunciati linguistici che costituiscono oggetto di discussione, in contrapposizione
enunciati mediante i quali si discute e che vengono indicati col termine metalinguaggio. 10
comunicano a un cervello elettronico le informazioni che dovrà elaborare. 11. medie.
12. psicol. infrastruttura psicologica, che ha funzioni espressive, regolative e di
giobbe, qui ponderate, erano quelle che in buon linguaggio avea del continuo in
alcuno in buon linguaggio non è altro che amore. -parlare il linguaggio di qualcuno
, 69-57: non dite: 'il linguaggio che noi parliamo è diverso ': le
comune per gli uomini quanti sono, e che voi tutti intendete. periodici popolari,
nulla col popolo. e come vogliamo che egli c'intenda se non gli parliamo
orlando: -e'non passerà molto / che parleranno d'un altro linguaggio. =
voce moderna e di disprezzo. nome che si dà a coloro che stanno con soverchia
. nome che si dà a coloro che stanno con soverchia scrupolosità attaccati alla purità
scrupolosità attaccati alla purità della favella, che impropriamente diconsi ancora 'cruscanti 'e
attaccato alla purità della lingua, e che i soli studi di lingua pregia ed
alcune sguaiate traduzioni fatte da persone ignoranti che non conoscevano il francese ed infrancesavano il
5-69: si dimentica sempre dai linguai che le lingue sono in continua trasformazione.
impossibile, assurda quella 'stazionarietà 'che tanti vorrebbero imporre alle lingue. de
linguaio degenerato, uggioso e ridicolo, che sempre e da per tutto dove imperò
uccise l'arte e prostituì l'idolo che stupidamente adorava. d'annunzio, v3-
, v3- 93: tu sai con che cirimonia mi fossi condotto dal più grazioso
ii-1054: quei tre o quattro linguai che si ricordano, a ogni morte di papa
spazzano o brontolano da un pezzo senza che nessuno ci badi o entri in bottega.
v.]: * linguaiolo': che dà troppa importanza allo studio della lingua propria
lavori come cotesti non possono esser fatti che da toscani; da toscani, intendo io
veramente, e non meri linguaioli, e che non abbiano sdegnato conversare col popolo.
miserevolmente nella pedantesca critica grammaticale e linguaiola che un tempo era perlomeno esercitata da valenti
: hanno visto in d'annunzio, più che l'artista, il dilettante linguaiolo.
il dilettante linguaiolo. boine, iv-24: che vuoto e che accademismo linguaiolo nonostante questa
. boine, iv-24: che vuoto e che accademismo linguaiolo nonostante questa ostentazione di
linguale, agg. fonet. che dipende prevalentemente dai movimenti della lingua (
della lingua (un suono); che si pronuncia mediante un particolare movimento della
2. anat. e fisiol. che appartiene alla lingua; che riguarda la
fisiol. che appartiene alla lingua; che riguarda la lingua. -arteria linguale: ramo
. -arteria linguale: ramo della carotide che irrora i muscoli ioidei, la parte
poste in contatto principalmente colla membrana mucosa che copre la lingua e affettano principalmente li
simile al rumor linguale d'un gregge che si disseti. = voce dotta,
sedersi nel cantuccio del tetto soianato, che non è istare in mezzo della casa
: sì lo ristringi e lo doma, che egli non si faccia reo e non
altro giorno, la solita linguata di luce che già si dissecca. -orlo
cicognani, 2-57: ogni tanto avviene che, nella corsa, qualcuno non bada
, nella corsa, qualcuno non bada che l'acqua à, di sorpresa, portato
è stolta. 2. letter. che è proprio, si riferisce alla lingua;
attributo dell'uccello o di altro animale che ha la lingua di smalto diverso dal
v.]: 'linguato'dicesi degli uccelli che mostrano la lingua e ch'è di
pesce simile a la linguat- tola, che non si trova in altra parte dell'oceano
fr. leonardi, lxvì-2-310: dopo che avrete ben pulito una linguattola, tagliatela
indi aggiustate la linguattola sopra il piatto che dovete servire, unto di butirro.
targioni bozzetti, 11-2-393: pietro foresto nota che in un'estate e in un autunno
in un autunno molto piovoso le bestie che si pascolavano intorno a delfi, morirono prese
bovine accompagnata da que'piccioli pesciolini, che si generano o penetrano loro ne'polmoni,
di animaletti vermiformi del gruppo linguatulidi, che vivono parassiti nelle fosse nasali del cane
da linguatula, col suff. -osi, che indica stato morboso.
. di lingueggiare), agg. che si agita vivacemente e oscilla come una
i foschi asserenando affetti rei, / che son nube a la mente e nembo
ritinti d'un color fulvo acceso, che le avviluppano come in una fiamma lingueggiante
un gran mare / di lingueggiante fuoco / che bruciava per sé senza residui / di
fiore, / sempre ardente e fiorito / che non conobbe notte e giorno e nube
bassi cieli abbrunati. 3. che ciarla, che spettegola. farini,
. 3. che ciarla, che spettegola. farini, ii-564: sebbene
carducci, iii-24-305: oltre le vipere che lingueggiano sotto i bianchi tuoi marmi,
sistri, fra un lingueggiare di lugubri fiammelle che fanciulle velate recavano attorno in bacili d'
ritmici le fogliette nuove, così vivaci che sembrano lingueggiare simili a piccole lingue impazienti
sembrano lingueggiare simili a piccole lingue impazienti che abbiano « volontà di dire ». pirandello
il fico è nell'orto un candelabro bianco che butta per sgranchirsi i bracci a capriccio
il tempio de'mirti erge quirino, / che da la dea benigna avrà di sette
avanti, nel lungo imbuto del tunnel che scendeva. soffici, v-6-121: il
luzi, i-109: tra i venti che lingueggiano più triste / intenderai quel grido
triste / intenderai quel grido soffocato / che incrina il nostro cuore se desiste /
bruma e libeccio sulle dune / sabbiose che lingueggiano. 5. mostrarsi a
, iii-187: alcuni, desolati, dicono che li aspetta una buia voragine lingueggiata da
, sf. piccola lingua; ciò che ne ha la forma e l'aspetto.
prolungamento di checchessia lungo e stretto, che assomiglia a piccola lingua. di qui il
chiamansi dai guantai quelle strisciette di pelle che vanno unite lateralmente alle due parti delle
3. piccola striscia di carta gommata che serve ad attaccare i francobolli sul classificatore
, di metallo o di legno, che, posta all'imboccatura di certi strumenti a
determina la vibrazione della colonna d'aria che vi è introdotta, producendo il suono;
il centro è quel punto del pirone che trapassa l'orecchia, che ansa,
del pirone che trapassa l'orecchia, che ansa, e la lenguella, che essame
che ansa, e la lenguella, che essame è nominata. -ciascuno dei
. 6. tecn. valvola che serve per regolare l'afflusso dell'acqua
bocchetta... è quella cosa che rinchiude il foro per dove l'aria entra
aratro, posto dinanzi al coltello, che serve per eseguire un primo taglio superficiale
chiamasi, dalla forma, quel ferro che s'infila nella bocchetta dell'aratro e serve
for nito di linguèlla o che reca ancora sul retro il segno della
per un piè; / poi far quel che tereo fè / con cotesta tua linguetta
77: va pure giocolando, per modo che la dormente linguetta del giglio si venne
fascicolo veniva fuori una linguetta di carta che ne indicava il contenuto. tarchetti, 6-ii-181
. tarchetti, 6-ii-181: il vetro che teneva sollevato per la linguetta di cuoio
, xi-247: mi ricordai, allora, che la bomba oto aveva uno speciale dispositivo
sicurezza: una linguetta di cartoncino, che bisognava strappare prima di lanciarla.
g. averani, ii-203: il pendolo che ci dava i minuti secondi, fabbricato
dal sig. ignazio huggeford in maniera che ad ogni minuto scattava una certa linguetta,
ogni minuto scattava una certa linguetta, che faceva suono percettibile all'orecchio. s.
... g. linguetta mobile che, alzandosi la seconda leva, urta e
bilancia de'vostri disagguagliati giudici, sì che le braccia ne sieno equilibrate e pari.
... per ogni minima alterazione che si faccia o nell'uno o nell'altro
, 1-676: adesso [o penna] che puoi aguzzare liberamente le tue sottili linguette
. moltissime altre linguette di fumo, che sono, per così dire, senza numero
forza,... a quella profondità che nello scrivere di tacito si ammirano.
nievo, 1-248: ci hanno a che fare certo più assai che non la vostra
hanno a che fare certo più assai che non la vostra linguetta, buona donna
salottini e la linguetta delle donnine borghesi che leggono romanzi. 6. figur
[crusca]: certe malvage linguette, che non finano mai, mormorando, di
g. gozzi, i-19-161: che paio di linguette! più d'ogni
voglio in questa settimana dirvi di cose che toccaranno a'piccoli e a'grandi,
savi e matti. e sai di che io ti voglio dire? della linguetta.
strumenti a fiato o ad aria, che, sollecitata, determina la vibrazione dell'aria
galileo, 3-4-238: quella linguetta di ferro che, sospesa fra i denti, si
: non però divenuta insensibile tanto, che entrando e uscendo con forza per la
nelle spezie delle canne n'è una che si chiama 'nastos ', della quale
ruppe improvvisamente una di quelle linguette, che cannucce chiamano a napoli, poste all'
fissa in terra, ma è lui che conduce, comanda con gli occhi.
8. tipogr. pezzo di ferro che serve ad alzare e ad abbassare la
. 9. meccan. dente metallico che serve a fermare il movimento di una
-organo di macchina a sezione prismatica che collega due organi rotanti e consente glispostamenti assiali
tess. organo del telaio da tessitura, che ha lo scopo di guidare la navetta
navetta. 11. idraul. valvola che serve a regolare l'afflusso dell'acqua
per la canna. -ripiano inclinato che serve a moderare il flusso dell'acqua
dal tubo della sorgente e ad impedire che non venga ondeggiando verso la sponda,
, piegata ad angolo molto acuto, che agisce da molla nella chiusura di braccialetti
falegn. sporgenza praticata su un pezzo che deve essere incastrato nella rientranza di un
o falsa linguetta: listello di legno che si incastra nelle scanalature dei bordi di
chim. ant. sottile striscia di feltro che serviva per depurare un liquido facendolo passare
sugante o per linguette in modo che venga chiarissimo all'ultimo segno.
, i-293: 'fiore semiflosculoso', quello che contiene fiori non regolari o non interi,
bresciani, 6-xiv-93: come s'avvidero che pippetto li guardava, uno ch'era
: oh tu sei una linguettina saporita, che non la perdoneresti a facibene, che
che non la perdoneresti a facibene, che regalava la carne e per sé cucinava
a me pare cosa chiarissima... che dal canto delle passere o passerotti,
dal canto delle passere o passerotti, che formano sovente il loro 'cin cin
interno della sua anima viperea imprimeva alcun che di sinistro sulla sua faccia.
.]: 'linguettato': aggiunto di fiori che sono composti di semiflosculi. =
da linguetta. linguifórme, agg. che ha la forma di una lingua allungata
delle ripiegature sinuose della lamina pietrosa che forma le rughe costolate del dente. savi
portatovi in una falciata ratta il linguino, che poi depose per un attimo sul limitare
linguino2, agg. che è proprio, che è tipico del
linguino2, agg. che è proprio, che è tipico del formalismo linguistico (e
altro sottile critico del pescarese; quello che... ha avuto...
libero, teorica, del resto, che se non fosse stata un imparaticcio, appiccicato
della tragedia svaniva, e rimaneva quello che avrebbe dovuto essere, e non era,
nelle sue giunte e postille ci avvisa che si trova e si dice 'certanamente '
; e gl'inesperti ed i vani che vogliono parere 4 linguisti 'ne ingemmano
della nostra lingua e della nostra prosa che col persuadere a'giovani che di quelle
nostra prosa che col persuadere a'giovani che di quelle variazioni nella sintassi, non
e poi tante da imparare, e che la scienza della lingua consiste nel saperle,
carducci, iii-26-324: il teza voleva che per al presente una commissione di tre
lingua egli conoscesse. e monsignore rispose che sapeva quasi tutte le lingue. il linguista
tratto in tratto il capo dando ad addivedere che intendeva tutto il discorso del mezzofanti.
, sf. studio scientifico della lingua che, precisatosi come scienza sui modelli francese
sincronica, propria della linguistica descrittiva, che analizza i modi in cui la lingua
dato tempo, senza occuparsi di ciò che la lingua è stata anteriormente o posteriormente
ferdinand de saussure (1857-1913), che si basa sul concetto di lingua come
o con uno studio diacronico, che caratterizza la linguistica storica o studio dei
la linguistica storica o studio dei mutamenti che le lingue subiscono, per cause interne
loro storia, per opera degli individui che le parlano, di contatti e di conflitti
il caso particolare della linguistica comparata, che studia comparativamente due o più lingue diverse
4 linguistica ': parte della filologia che concerne la materia delle lingue anziché l'
teza] è veramente dotto in quel che è linguistica ed ha ingegno. b.
innovazione del bartoli è appunto questa: che della linguistica, concepita grettamente come scienza
(plur. m. -ci). che si riferisce, che è proprio della
-ci). che si riferisce, che è proprio della lingua, parlata o scritta
scrivere meglio degli altri? e poi? che importa se fosse? ma, e
nostri letterati, non è punto necessario che sia. carducci, iii-8-193: tutto mi
, iii-8-193: tutto mi fa supporre che i due frammenti siano una reliquia del
ii-1-171: noi non apprendiamo la lingua che parliamo, ma apprendiamo a crearla;
dell'asse roma-firenze...: tanto che si era parlato in sede glottologica di
lingua. -che si riferisce, che è proprio della linguistica. gramsci,
come il risultato delle correnti culturali, che hanno storicamente percorso l'area stessa.
. -lingula mandibolare: lamella ossea triangolare che circonda l'orifizio superiore del canale dentario
inferiore del lobo superiore del polmone sinistro che corrisponde al lobo medio del polmone destro
due valve, con lunghissimo peduncolo muscoloso che permette loro di fissarsi al fondo sabbioso
con grasso di porca nera e che non abbia figliato. = voce
linguet- tata ': quella corolla monopetala che ha il petalo fatto a striscia o
di branchiopodi, del gruppo ecardini, che comprendei generi lingula e glottidia.
egli è linguoso. 2. che ha forma di lingua. tesauro,
linicolo, agg. bot. che nasce e cresce in terreni coltivati a
abitare '. linièro, agg. che riguarda la produzione e il commercio del
. linìfero, agg. ant. che produce lino. tommaseo [s.
spazzatura e la pettinatura delle fibre, che è la seconda operazione cui va soggetta
metodi, che fino ad un certo punto sono ed esser
poi sono pura parziale ossidazione che ne aumenta il potere mente convenzionali
o col nome dell'autore posteriore al linneo che serve per lo più per preparare decotti emolche
fluidità richiesta, e da sostanze medicamentose che devono venir assorbite mediante frizione della pelle
diosco- ride], 91: linimenti che si fanno per ornamento delle ciglia,
cucina c'era una bottiglietta di linimento che suo padresi dava ogni sera.
. 2. medie. frizione che si fa con una sostanza medicamentosa per
. chim. sostanza con azione purgativa che si trova in alcune piante del genere
con il sufi. chim. -ina, che indica animine e composti analoghi; cfr
più una minestra di cavoli., che non le più singolari malpighie, linnee e
, a cui fu dedicata; tanto più che egli ci nota che è da lodarsi
; tanto più che egli ci nota che è da lodarsi in luogo del thè.
linneano (linneiano), agg. che si riferisce al naturalista svedese carlo linneo
svedese carlo linneo (1707-1778); che è opera sua. — biol. specie
color grigio-acciaio, con lucentezza metallica, che si trova in cristalli monometrici.
i caratteri essenziali concordano fra loro) che sono interfecondabili e per riproduzione sessuale dànno
altri individui simili a loro; e che non sono invece interfecondabili con individui morfologicamente
quantità d'acqua? e tutti quelli pesci che si trovano in detto splendore, subito
per la grandine], per ciò che l'orzo era già virente e lo fino
con uno solco, e non è cosa che venga più tosto. soderini, ii-194
... ancora pei semi, che,... ridotti in farina,
acidi linoleico, linolenico e isolinoleico, che gli conferiscono speciali proprietà siccative; è
bollire olio di fino seme i'modo che vi s'appicchi dentro il fuoco,
28-4-3: non ti vestirai di vestimento che sia di lana e di fino. nuovi
anne dato guccio s. xviij, che nn'avemmo due dodicine di fino,
fino insidie tese / a le colombe, che con lungo volo / a noi ritornan
piena di fino; la seconda, che filava questo fino; la terza, che
che filava questo fino; la terza, che rompia lo filo filato. salvini,
: ruggiero entrò ne'profumati fini / che pareano di man d'aracne usciti. alamanni
fianco ti adatta il bianco fino / che sciorinato poi cada, e difenda /
di gioia, fanno sventolare i fini che poco innanzi avevano rasciugato lacrime di tristezza
/ per te i fini odorati / che a citerea porgeano / quando profano spino /
sul lenzuolo, prone, così pallide che soltanto le vene azzurre le distinguevano dal
di chiome, come odori, / fiato che, quasi a notte da un giardino
. tipogr. -ciascuno dei paramenti sacri che devono essere fatti di lino (come
dorato ammanto i duo pastori, / che bipartito sovra i bianchi lini / s'affibbia
crini. alfieri, 1-666: costui, che in molle / candido lin sacerdotal si
, 12: non v'ha giusta galèa che quattro almeno / lini, oltra questo
son sì rari e divini, / che, s'alcun per vederli alza le ciglia
le quali sono più forti e resistenti che di canapa. tramater [s. v
di sei petali, gli esterni più corti che fan le veci di calice, gl'
. v.]: 'cuscuta': pianta che, non avendo ferma radice in terra
i quali sono in maggior numero; che però 'albero della seta 'è
'dal vigna, il quale avverte che, al tempo del granduca ferdinando ii,
latte recente, serve per ammazzare le mosche che vanno a succiarlo., 7
i rozzi e gli ignoranti non sanno apprezzareciò che ha valore. g. m.
novellino, vi-177: trovò che li dovesse donare uno paio di
e lani così atti alla lavorazione della carta che al l'ingrasso dei terreni
dei terreni. bresciani, 6-iv-225: ciò che, a mio parere, non
, si è la camicia lina che portano a pelle. percoto, 76:
fa buon vino e serbabile, che appo il pisano massimamente si pianta.
. procedimento di stampa su stoffe, che si può eseguire con metodi sia litografici
col sufi. chim. -ato, che indica il sale di un acido ossigenato a
col sufi:, chim. -ina, che indica ammina o composti analoghi.
. (plur. -i). operaio che pone in opera pavimentazioni o rivestimenti di
con inserzione del suff. -ene, che indica composti della serie aromatica.
-linone mercerizzato: tessuto di cotone che presenta la brillantezza della seta.
. il linone si fabbrica collo stesso filo che serve a fare la bella tela
'battista ', in telai che regolano uniformemente la distanza de'fili di trama
c. arrighi, 3-185: - * che cosa ebbe a dire quel « linosa »
: sorta d'erba in plinio, che alcuni vogliono essere il mar- robbio,
robbio, altri il prassio. (par che indichi la proprietà di avvolgersi, piegarsi
fotogr. riproduzione fotografica su tela sensibilizzata che si effettua mediante combinazione di gelatina con
m. -ci). tipogr. che riguarda il procedimento linotipografico; che è
. che riguarda il procedimento linotipografico; che è ottenuto mediante tale procedimento.
iv-379: 'linotipista ': l'operaio che lavora con la 'linotype'..
sbarbaro, 5-102: piombo fuso che il linotipista costringe a raggelarsi in parole,
... fogli umidi di stampa che la rotativa libera. c. e.
. -ci). tipogr. che appartiene o riguarda la linotype o i lino
. m. -ci). tipogr. che si riferisce o appar tiene
combinazioni di caratteri e segni tipografici che risultano talvolta dalla loro disordinata discesa
del piombo, sotto la visiera che mi difendeva gli occhi. =
], 26-11: gli altri mali, che vanno impigliando, gli guarisce..
linguaccia. moniglia, 1-iii-45: che pruschelle / e che linquasce è quelle
moniglia, 1-iii-45: che pruschelle / e che linquasce è quelle? = forma
capponi, 362: il pane che mangiavano i priori era di linseme.
col raccoglierlo a men perfetta maturanza; ciò che non si suol fare in grazia del
si suol fare in grazia del linseme che si vuol raccogliere assai maturo.
soderini, iii-439: si fa una composizione che, pigliandosi questa gomma pura e stemperandola
linseme, fa una mestura di colore che s'attacca, postavi su e distesa
ii-103: [giovanni da bruggia] ritrovò che il temperare i colori coll'olio di
lino. tesauro, 2-25: che più co'simplici linteamenti senza colori
l'imperadore comandò a dieci di loro che leggessero a uomo a uomo, insino
chiamata linteata per la copertura dell'altare che stava nel tabernacolo dove furono giurati quelli
stava nel tabernacolo dove furono giurati quelli che eleggevano queste legioni. nardi,
. linteo1, agg. ant. che è costituito di fibra di lino.
diede con le sue mani a essi, che erano presenti, il linteo, ch'
sua, come è di usanza di coloro che muoiono. cicerchia, xliii-318: recar
ascia e il linteo sopra detto, che sei cingessino intorno, e la veste
niccolò da correggio, 1-337: el par che l'om le man mai non si
del quale le ricopre anco un linteo, che si distende fino a i piedi.
volle [dio] con espresso miracolo che le restasse nelle mani [alla casa
linter, sm. invar. peluria che rimane attac cata al seme
]: * lintèrcolo ': piccolo violino che si porta in tasca, usato da'
* linterculus 'per la figura che ha, dice, il p. kischer
, secondo strabone. dice polidoro virgilio che li lintri furono trovati dai germani che abitavano
che li lintri furono trovati dai germani che abitavano intorno al danubio, alcuni de'
lido1. lioadsorbiménto, sm. proprietà che ha un liquido di aderire a un
, v-260: liocorno è una bestia che ha tanta dilettazione di stare con una
dilettazione di stare con una donzella vergine che, come egli ne vede alcuna,
vengono li cacciatori e sì lo pigliano, che altrimenti non lo potrebbono pigliare se non
sedea s'un liocorno, / candido più che candido armelino. dolce, 1-86:
-dinoterebbe la verginità. percioché si legge che così fatto animale è tanto amico di
è tanto amico di questa nobilissima parte che, quando vede una giovane, subito
casto seno, / non vede il laccio che se gli prepara. s. maria
. campanella, 1065: si dice che suda il liocorno al veleno suo nemico
. -per metonimia: una delle contrade che disputano il palio di siena. montale
pesce piccolo del genere baliste, che ha un corno situato tra gli
altri animali sono più grandi del corpo che non è l'uomo. pallamidesse,
si puote rilevare, / da poi che cade giuso, / lo leofante,
risegano; ma non affatto, sì che cader possano per sé, ma, appoggiandosi
e leopardi, / e maggior bestie assai che leofanti. firenzuola, 348: a
della curiosità di tutti i popoli circostanti che accorrevano a vedere, come sarebbero accorsi
, xl-101: e tu, scannabue, che se'ora montato con tanto ardire in
questi tali di vanagloria: mostrando loro che abbino fatto gran cosa, avendosi partiti
'liofilizzare ': disidratare una sostanza che sarebbe facilmente alterabile, per mezzo di
), agg. biol. che ha subito un processo di liofilizzazione.
congelamento rapido a bassissima temperatura, che provoca la formazione di mi
formazione di mi crocristalli endocellulosi che non alterano la struttura fisica del
di essic cazione primaria, che consiste nella sublimazione dei cristalli,
il liometopo microcefalo o formica puzzola, che vive in comunità molto popolose e nidifica
il liometopo apicu lato, che nidifica al suolo, sotto i sassi,
plur. lions). giovane facoltoso, che vive una vita più o meno libera
annunzia l'onda / dei mille effluvi, che lo circonda; / ei viene,
sia mai tolto seco uno di questi esseri che... rappresentano la classe più
, iii-305: nei paesi caldi, che sono vicini al mare, portano le donne
. stellati, i-311: si deve notare che il fianco di questo legno non ha
un senso di dignitosa pace una fresca gioia che chiama a godere della vita, ma
571: sono... i colori che ci fanno di mi- stiero, il
la fece tignere in giugiolino o leonato, che noi vogliam dire. marino, i-51
f. frugoni, iii-32: sono camaleonti che prendono ogni colore;...
ramusio, iii-202: le perle, che si trovano nelle conche di questi naccaroni,
careri, 1-vi-122: vi sono caccialacche che s'assomigliano in tutto alle galline domestiche,
tutto alle galline domestiche, se non che hanno le penne lionate. spallanzani,
melangolo. landolfi, 2-196: gli pareva che con corpi di donna fiorenti incarnati lionati
donna... dai grandi occhi lionati che guardavano con tanta tranquillità e tanto candore
, accesi sempre dalla stessa luce lionata che al sole diveniva più chiara, quasi gialla
davano le vertigini. 4. che ha aspetto simile a quello del leone.
, 2-350: 'lione'dicesi di un ornamento che quasi tutte le nazioni mettono allo
anche il lume di un pezzo di legno che serve di legamento e fa lo
marinari antichi per esprimere quella scultura che adornava la prua dei bastimenti, massime
lionése, agg. e sm. che appartiene o si rife risce
cui appartiene il liotrìpide del- volivo, che si nutre della linfa dell'olivo, recando
808: della gemma lipare solamente scrivono che col suo profumo
. m. -i). ant. che è nato o abita nelle isole lipari
entom. genere di insetti coleotteri, che scavano gallerie trasversali negli steli legnosi dei
: ungogli col sugo del satirion, che nasce ne'monti e ne'prati,
malinconia. rovani, 172: coloro che han letto le biografie di alessandro,
marchi, i-488: ci vuol altro che parlare di delinquenti nati, di forza
tristezza del colpevole travagliato dal rimorso, e che rispondeva svogliato, o
era esadattilo e lipemaniaco, il che lo rendeva piuttosto restìo al com
. m. -ci). medie. che riguarda o dipende dalla lipemia.
chim. acido tipico: acido oleico che si ossida per mezzo dell'acido nitrico
combinazioni diverse. -lipidi semplici: esteri che contengono solo carbonio, idrogeno, ossigeno
alcool. -lipidi complessi: esteri che contengono carbonio, idrogeno, ossigeno,
, e per idrolisi dànno, oltre che acidi grassi e un alcool, altre
col sufi, chim. -ide, che indica i composti organici. lipidico,
. m. -ci). chim. che riguarda o costituisce i lipidi.
lipidoplasto, sm. biol. plastidio che ha la funzione di elaborare i lipidi
sufi. med. -osi, che indica stato morboso. liplnico,
del papavero, ricca di bromo, che in medicina ha lo stesso impiego dei
e dal suff. chim. -olo, che indica sostanza oleosa. lipocàico, agg
lipocaico: sostanza elaborata dal pancreas, che facilita il metabolismo dei grassi.
]: 'lipocele ': ernia adiposa che si presenta sotto l'aspetto di tumoretti
dal suff. scient. -orna, che indica tumori; voce registr. dal d
. fisiol. pigmento organico giallo, che colora numerose sostanze del regno animale e
]: 'lipodèrmo': dicesi degl'individui che hanno una parte del corpo priva di pelle
di pelle, e particolarmente di quelli che mancano del prepuzio. lipodièresi,
sf. fisiol. insieme dei fenomeni che provocano il consumo calorico dei grassidei tessuti e
sottocutaneo della parte superiore del corpo, che si accumula invece nelle parti inferiori.
fisiol. cellula pigmentaria contenente lipocromi, che le conferiscono una colorazione rossa o gialla
. v.]: un predicatore che fece una predica lipogrammatica senz'èrre.
lipogrammatismo, sm. artificio retorico che consiste nell'evitare tassativamente, nel discorso
discorso e negli scritti, le parole che contengono una o più lettere determinate (
l'urea, il sudore insomma di che i panni dei poveri s'imbevono.
. lipoidèo, agg. chim. che si riferisce o è affine ai lipoidi
, col suff. med. -osi, che indica stato morboso. lipoidùria
. m. -ci). fisiol. che può sciogliere e separare i grassi organici
natura ormonica, secreto dall'ipofisi, che facilita lo scioglimento e la separazione dei
benigno, formato da tessuto adiposo, che si presenta circoscritto e limitato da capsula
: * lipoma ': tumore carnoso, che d'ordinario formasi sotto la pelle,
col suff. med. -orna, che indica i tumori; cfr. fr.
col suff. med. -osi, che indica stato morboso; cfr. fr.
. lipomatose. lipomatóso, agg. che presenta lipoma (un tessuto).
). medie. tumore benigno, che è costituito da tessuto mucoso e adiposo
strutture caratteristiche dei protidi e dei lipidi che fungono da gruppo prostetico, presenti negli
, col sufi. chim. -ide, che indica somiglianza o derivazione.
). medie. tipo di sarcoma che abbonda di cellule adipose. = voce
biochim. fosfatide dell'ino- sitolo, che si trova nel cervello e nel midollo
cervello e nel midollo spinale, oltre che nell'olio di soia. =
accompagnati con movimenti di spasimo, talmente che il povero signore restava come morto.
rosmini, 2-288: è impossibile impedire che una detonazione violenta in certi individui sensibili
sostanza ormonale, prodotta dall'ipofisi, che facilita lo scioglimento dei grassi organici e
lipotropi, sm.): sostanze che possono evitare o far diminuire l'eccessivo
lippa1, sf. tose. gioco fanciullesco che consiste nel percuotere con un bastone un
-anche: il pezzo di legno appuntito che si usa in questo gioco.
grasso, 36: a che giocca ella, alla lippa? citolini,
trotto? / va a dirlo a quei che giocano alla lippa. panzini, iv-380
di giuoco da strada fra monelli, che consiste nel far saltare un bastone corto,
mazza dietro la lippa ', significa che quando segue un disordine, non bisogna
. veter. secrezione delle ghiandole lacrimali che si condensa fra le palpebre dei bovini
le percosse negli occhi] dal vedere che il cavallo tiene l'occhio percosso infiammato
nella frase 'far lippe lappe ', che si dice di cosa che fa rumore
', che si dice di cosa che fa rumore a uso sculacciate.
di piante dicotiledoni della famiglia verbenacee, che provengono dall'america tropicale. -lippia citriodora
. -lippia citriodora: piccolo arbusto, che può raggiungere eccezionalmente 3 m d'altezza
col suff. chim. -olo, che indica la presenza di ossidrile alcolico.
avverb. lat. serve per indicare che un fatto è conosciuto da tutti.
sf. medie. malattia degli occhi che provoca un'abbondante secrezione di cispa.
subito tumore degli occhi è sanato, che non è rimossa la lunga lippitùdine,
alla lippitudine e a molte altre infirmità che gli occhi sogliono nemichevolmente infestare. soderini,
* lippitudine '. malattia degli occhi che consiste in un colamento di materia densa
gli occhi lippi e di statura meno che mediocre. galeani, i-182: lanoso tutto
uomo occupato dagli affetti terreni a colui « che ha lippi gli occhi, il quale
cinzio, i-216: egli è ben vero che si deve avere grande avvertenza di non
della superbia. tosi, 2-78: lo che quanto vari, quanto differisca, non
noi vegga subito. 2. che ha gli occhi cisposi, lacrimosi (una
età diventan lippe, / forz'è che ognun le sprezzi, ognun le crocchie,
crocchie, / poiché buone non son che da far trippe. berchet, 324:
alte sono le sembianze de i giganti che suonano lo instrumento chiamato cacapensieri, che
che suonano lo instrumento chiamato cacapensieri, che gli vedrebbe un lippo. redi,
eleggere e distinguere le cose siete più che guercie o dir vogliamo lippe. caro,
: credete voi, povero lippo, che questo sol del caro sia quello con
questo sol del caro sia quello con che si asciuga il bucato? tasso, 1-20-147
asciuga il bucato? tasso, 1-20-147: che gioverà ch'ai suo valore estenda /
tonsoribus). monti, x-2-492: che nella lingua italiana * temperare 'abbia
, cisposo (l'occhio); che ha gli occhi cisposi (una persona)
s. m. non comprende che le celesti bellezze della santa vergine, passando
. matem. funzione lipschitziana: funzione che ha rapporto incrementale limitato in un dato
limitato in un dato intervallo e tale che il rapporto incrementale relativo a due punti
orina '. liquàbile, agg. che si può liquefare, fondere, rammollire
ma quale metallo illiquabile, non già ferro che è infocato, ma qual ferro che
che è infocato, ma qual ferro che è foco istesso. l. bellini,
valentiniano e graziano imperadori fecero una legge che nessuno potesse portare a'barbari vino, olio
acqua fino al lor deperimento, si vedrà che, a misura che la loro distruzione
, si vedrà che, a misura che la loro distruzione si effettua, si van
unghie e capelli: ora colerai liquame che farà crescere più alte nel sole le
spallanzani, 4-iii-34: il liquaménto in che si risolvon le meduse fosforiche è notabilmente
, ciò è mostrare alcuna cosa della gloria che possedeva. -intr. con
par., 15-1: benigna volontade in che si liqua / sempre l'amor che
che si liqua / sempre l'amor che drittamente spira, / come cupidità fa
dalla carità dell'anime beate, e dice che con affezione o benigna volontade, nella
liquativo, agg. ant. che ha la proprietà di liquefare.
metalli; e special- mente di quella che si fa aggiugnendo una certa quantità di
certi metalli, con tali norme, che la lega, formata nel raffreddarsi dopo
. (ant. liquefadente). che ha la capacità e la funzione di
generati o di fumo densato, è forza che siano caldi e senzienti.
senzienti. 2. figur. che riempie di struggimento amoroso; che ispira
. che riempie di struggimento amoroso; che ispira affetto, dolcezza. fanzini,
corinto e pesa sei talenti e mezzo, che tre e mezzo fumo liquefatti in quella
, 5-ii-69: e1 sole, che è uno medesimo, indura la terra e
bronzo in cave forme spande, / che liquefatto ha la fornace accesa. cellini,
. riflette i raggi solari tanto caldi che immediatamente abbrucia le materie combustibili e liquefà
edi- fizio / di cera verde / che una vampa sinistra liquefà d'un subito
liquefà. cellini, 619: volendo che lo argento non si riarda e che meglio
che lo argento non si riarda e che meglio e'si liquefaccia, e'ci
nel vaso, e nella pignatta non rimangono che le materie estranee. -sciogliere
liquefacendo corrompe il ghiaccio, sarà impossibile che egli lo possa generar congelando.
. castiglione, 275: le parole, che per spacio d'un'ora erano state
... è un fiume perenne, che cresce al tempo in cui si liquefanno
il caldo ci liquefà, di modo che si dura fatica a pensare non che
modo che si dura fatica a pensare non che a scrivere. bar etti, 6-99
sì chiaro in faccia, non poteva che liquefarsi in preziosi sudori. carducci,
voglia, o sfrenato desire, / che, crescendo, accrescete il mio cordoglio,
mariti, non è vena in me che non si commuova, e mi vien l'
bocca, e m'assalta un pizzicore che tutta mi liquefaccio. s. maria
tenerezza al pensiero dell'ozio, dirò che non intendo già lodar l'ozio turpe.
quelle 'donne di marmo ', che si piacciono di veder liquefare gli amanti
, e crea in voi quel vergognoso fenomeno che è il panico dello squillo!
cappello. cicognani, 9-69: l'egoismo che al dolore per la malattia e per
paesani si eran lasciati persuadere era segno che i soldati di franceschiello s'erano davvero
si liquefà qualche fiata una vocale, che posta appresso una altra fa una sola
lingua nostra... ha due vocali che si liquefano i e v. varchi
vuole piuttosto [dionigi d'alicarnasso] che le parole s'inclinino, come a
ogni asprezza ne'nessi, di maniera che una parola sdruccioli, come a dire
dire, si liquefaceva, non lasciando che un mucchietto di pelo e una disgustosa
9-646: ella si sentiva, piuttosto che riposata, sfinita, come se dovesse
... il dialogo con una donna che toma a mente improvvisa, il tramonto
toma a mente improvvisa, il tramonto che si liquefà nei vetri delle finestre.
siciliano il proprio 'io 'è lì che negli occhi grandi e profondi sta in
... è un annichilarsi del soggetto che si trasferisce nell'oggetto, infinito,
il puro oggetto, e nient'altro che l'oggetto. 10. addolcirsi
in seguito a un grande dolore, che provoca un eccesso di pianto: nella mitologia
vesta irsuta fronte marino, 8-88: fa'che com'aci in acqua io mi consumi
il mio cuor gl'afflitti lumi, / che con onda profusa / seguirò nuovo alfeo
, 1-103: le mie avversità sono tali che, quando gli occhi stessi in pianto
, 18-ii-622: hai da sapere poi che il pubblico è esigentissimo: vuole liquefarsi
. liquefattibile, agg. ant. che si può liquefare o sciogliere; che
che si può liquefare o sciogliere; che si fonde facilmente. biringuccio,
e così si contemperano; e quella che è dura si fa convenientemente molle e
le gemme non sono liquefattibili, ancora che elle abondino d'umore acqueo per cagione
. liquefattivo, agg. ant. che ha la capacitàdi liquefare o sciogliere.
putrefazione. 2. figur. che commuove profondamente, cheprovoca intenso struggimento.
questo medesimo spirito un voto infinito, che non raffiguro in quello degl'irrazionali.
liquefatta in aceto, sana le impetigini che sono tra carne e pelle. tassoni
incappato aveva a fianco un fanciullo scalzo che raccoglieva la cera liquefatta nel concavo d'
., 9-57: se 'l cavallo, che ha la 'nfer- mità dell'aragaico,
manda fuori la sua digestione intanto liquefatta che nel suo ventre non rimanga niente di
ad un inganno degli occhi; un mare che è tutto uno zaffiro liquefatto, in
ricettario fiorentino, 2-5: l'acque che piovono con tempesta, e quelle che
che piovono con tempesta, e quelle che sono di nevi e ghiacci liquefatti, sono
. guglielmini, 48: egli è certo che tutta l'acqua che corre dentro gli
egli è certo che tutta l'acqua che corre dentro gli alvei dei fiumi, ha
cicca: grossa, liquefatta, marrone, che aveva tenuto fino a quel momento sotto
ammirando, di su una terrazza ventilata che v'era, la maestà dei cieli
, 7: m'appiglio a credere che de'corpi fluidi se ne trovino di due
poi sì lascia liquefatto il core, / che 'n breve il pènetri un divino strale
e terminò con due scatti di riso che potevano anche esser singhiozzi. bontempelli,
talor peggio di certe stentate, / che par ch'abbian le poppe liquefatte.
suo spirito di bambina male avvezza, che era un pretendere troppo il volere che
che era un pretendere troppo il volere che ella separasse l'un dall'altro.
(femm. -trice). ant. che liquefa; che ha la proprietà di
). ant. che liquefa; che ha la proprietà di fondere o sciogliere.
distinguere dal dannato; in quella guisa che il metallo, liquefatto nella fornace,
e compressione, di un corpo, che può essere liquefatto per compressione solo al
tenga sopra il fuoco fino a tanto che venga ad intera liquefazione. biringuccio,
, la quale quando fusse, bisognerebbe che il piombo, disperdendosi in più minute
il calore, non essendo egli altro che un'affezione del senso dello animale. e
; un lento precipitare verso una cateratta che sordamente succhiava quell'humus, rovesciandolo nelle
succhiava quell'humus, rovesciandolo nelle acque che da un capo all'altro sbarravano l'
. mamiani, 10-ii-275: intendiamo significare che pure egli [l'etere] non
è atto generale efficiente in questa accezione che, compenetrandosi qua e là con gli
dalla liquefazione di due nature nel modo che avviene, per via d'esempio, nelle
, 23-203: io ho poi veduto, che ogni nazione trova i palazzi incantati traile
si rendeva conto di star consumando e che s'era già consumata in acre dolcezza
voltandoci il sangue in una nauseosa brodaglia che colava fra i cigli e fra le
tutte brutte, cominciando dalla signora prefettessa che irraggiava tutto intorno la stupidità sua lazzarona
una gran veste rossa o color sanguigno che fosse. 4. letter.
n. villani, 2-308: io dico che nelle voci 'toe 'e * toi
v.]: dal gran caldo dicesi che 'si va in liquefazione '.
gidino da sommacampagna, 1-80: dice virgilio che 'l spirto divino / nutrica e
: nasceva uno chiarissimo fluento, che cum discursivi ri- vuli..