con tono ironico e spregiativo di prete che conduce vita mondana. nardi,
né quella del vetro de'nostri fiaschi, che rende incomunicabili alla francia tali mercanzie.
abatini più giovani ve n'avea taluno che in fatto di opinioni arrischiate si lasciava
con una pazienza e con un dolciume, che avrebbero intenerito un artista e stuccato un
. panzini, iii-218: è mortificante che un uomo illustre come voi debba essere
, 7-222: una moltitudine di abatini che da mattina a sera componevano sonetti petrarcheschi
carducciano; ed il comunista abatino, che mescola marx e proust. abatitùdine,
, i-231: mi viene scritto di costà che il padre appiano buonafede abbia pubblicato un
un libretto contro lo sventurato aristarco, che ha avuto la disgrazia di non approvare
rendite e delle spese; e disputa che ci si fa: abbacaménto.
troverebbe... tante mirabili cose che sarebbe una cosa innumerabile. firenzuola,
685: ecco qua il dormi; or che va egli abbacando? varchi, v-38
abbacando per far dire a lui quel che non dice. idem, 8-50: di
di questi altri, i più dicono che è l'ermafrodito, e abbacano; perché
, e abbacano; perché gli ermafroditi che si veggono per roma sono d'un'altra
voglio più ragioni, perché mi pare che tutti abachiate. lippi, 11-43: fu
., i'cominciai a abbacare altro che da burla. note al malmantile,
note al malmantile, 773: dice che abbacò di zeri, perché veramente ei
, fu da essi perseguitato sì, che fu mandato in galera. tommaseo, i-
da àbbaco si è fatto abbacare, che il popolo toscano modifica in ambacare con
pea, 7-315: avrei preferito morire che vivere misurato a quel modo: per
si specchiò nelle vasche, così piccole che con un sorso avido le avrebbe seccate
sarebbe distinzione a capriccio il porre, che bacchiare sia l'atto del percuotere con
assorto in contemplazione, c'è egidio che abbacchia noci. pirandello, 3-281:
della terza giornata, tre dei contadini che avevano abbacchiato, entrando nel palmento per
4-213: l'otto settembre ci sorprese che... abbacchiavamo le noci.
/ e dolcemente canta nel morire / infino che la morte non l'abbacchia. olina
si riabbino. forteguerri, 6-14: che cento almeno prende di coloro. /
vii prezzo le cose, quasi frutta che gettasi a terra, senza riguardo alla sua
. di bacchiare (v.), che è d'uso più comune. cfr
risparmio di cure e di tempo; sì che il danno dell'abbacchiatura si stende a
di rosa. viani, 14-296: quel che frigge in padella è gatto invece di
. bartolini, 15-331: m'avvertì che aveva dell'abbacchio da vendere; ed invece
. comisso, 20-213: questi romani, che sono sempre stati, oggi come ieri
è tanto e sì grande, che per nullo abbachiere del mondo si distinguerebbe.
giovani, quantunque più vicini a quaranta che a trenta fossono, posto che
che a trenta fossono, posto che ella, forse non così buona abbachiera,
mangiare, ben bere, ben dormire che fa, che monta? idem, 559
ben bere, ben dormire che fa, che monta? idem, 559: elli
, 559: elli è zero. che rivela il zero, o albachista? per
luoghi trovai dagli abbachisti noverati i passi che s'aveano a fare, il numero
. tommaseo-rigutini, 1: abbachista, che un tempo significò ragioniere, computista,
tempo significò ragioniere, computista, ma che oggi non si userebbe se non con qualche
un certo abbacinamento d'aria ne'lontani, che veramente inganna. bottari, 2-27:
. di abbacinare), agg. che abbacina, abbagliante. svevo,
di agra riprensione giudicava degno democrito, che per meglio potere specolare, si abbacinò.
73: l'abbacinare è il medesimo che l'accecare; e perché si faceva con
si faceva con un bacino rovente, che avvicinato agli occhi, tenuti aperti per forza
que'pannicelli e riseccava l'umidità, che come un'uva è intorno alla pupilla,
la ricopriva d'una cotal nuvola, che gli toglieva la vista, sì avea
non sono telescopi, e che se ne fa uso ne'teatri, io
fa uso ne'teatri, io rispondo che non siete versato nell'ottica. pecchio,
un cannocchiale acromatico del sig. prunetti che vince i migliori d'inghilterra pei pregi
quelli [gli occhiali] colla custodia, che hanno le lenti acromatiche e sono elegantissimi
di far deviare i raggi luminosi senza che subiscano l'aberrazione cromatica (e si
sm. fisiol. colorazione scuradell'acqua ragia che pizzica narici e gola. dell'
, degli arti, della coda, che si nota in varie razze di mammiferi,
acròmio, sm. fisiol. sporgenza ossea che prolunga lateralmente la spina della scapola.
. m. -ci). astron. che nasce o tramonta al punto stesso del
. astron. detto di un astro che sorge o tramonta sull'orizzonte di un
di sensibilità, vasomotorietà e trofismo, che hanno sede soprattutto al volto e alle
acropòdio, sm. fisiol. punto che corrisponde all'estremità del dito più lungo
carducci, 515: le tirrene acròpoli che sole / stan su i fioriti clivi
dotta, dal gr. àxpotiópo? 4 che ha la punta acuta *.
idem, 2-822: c'è la pialla che va viene, c'è la dentata
va viene, c'è la dentata che stride raschia, l'acrore *
acrospòra, sf. bot. spora che si forma all'apice di un filamento
[bacco] un incerto poeta, che con acrostichide lo celebrò, o vogliam
m. -ci). componimento poetico che ha l'artificio di formare un nome
anco quel- l'artifizio puerile del fare che ciascun verso finisca non solo con rima
la parola medesima non intera, ma che pure abbia un senso di risposta.
-ci). detto di parola, che ha l'accento sulla prima sillaba.
tu vedrai esse stelle essere tanto minime, che nulla cosa pare essere minore.
. vallisneri, 1-2-206: a misura che la lente si fa più acuta,
può in modo acuir la lente, che le immagini ristringendosi quasi in un punto,
: non è però l'ozio quello che acuisca gli intelletti. carducci, 478:
di scoprire qualche cosa tra i garofani che chiudevano le finestre. panzini, iii-705
cercò acuire l'udito e si persuase che non si era ingannato. bontempelli,
grande fierezza acuiva lo sguardo sulla vecchia che vinta dalla inesplicabile soggezione non era più
1-61: l'arido sapore / di sasso che acuisce / il gusto dolce dell'acqua
maschio. idem, i-299: un tremito che si acuiva progressivamente, partito dalle mani
, odorata, con una certa acuità che a pena si sente, se non
una differente acuità di piacere: sì che rinuncia e riserbo sembravano nascondere miraggi
congiugnendo con esso qualche cosa acuitiva, che il vigorisca. = deriv.
iv-1-712: ho i sensi così acuiti che odo cadere a una a una sul tavolo
rose. deledda, ii-932: forse più che la fantasia lavorava in lei l'istinto
, ma stringi stringi, il sugo che n'esce è sugo di rapa. viani
vendetta. marino, 10-122: mentre che versa il mèl l'aculeo scocca.
, i-210: mosca ortense de'rosai, che coll'aculeo cacciato fuora dalla parte deretana
d'insetti innumerabili e minuti, / che col perpetuo ed importun ronzìo, / e
il latice, i viticci, da che l'uomo / li difende li guida li
nero di aculei: colonie di ricci che divaricavano lenti le spine. 2
orrore della natura offesa, un fremito che diviene un aculeo di voluttà, un
annunzio, iv-1-513: aveva forse indovinato che io dissimulavo una sofferenza inconfessabile e che
che io dissimulavo una sofferenza inconfessabile e che soltanto l'aculeo d'una idea fissa m'
era perduto, sentivo come un aculeo infuocato che mi torturava la mente. moravia,
): « e troviamo due stelle che sono chiamate aculeus scorpionis, onde potemo
chiamate aculeus scorpionis, onde potemo entendare che quello animale abbia nome pugno- ione,
1-2]: lo ferro acuto più punge che l'ottuso, e però l'acume
par., 28-18: un punto vidi che raggiava lume / acuto sì che 'l
vidi che raggiava lume / acuto sì che 'l viso ch'elli affoca / chiuder
l'acume degli occhi in una, che l'altre col scintillare non ne diver-
in alcun modo, awien forse talvolta che, da oppi- nione ingannati, tale
tale dinanzi alla sua maestà facciamo procuratore che da quella con ettemo essilio è scacciato.
ficino, 2-117: amano i maschi piuttosto che le femmine, e adolescenti piuttosto che
che le femmine, e adolescenti piuttosto che puerili: perché in essi, molto
sien corrispondenti alla sua età; cioè che il giovane non mostri vene o nervi,
193-8: e tu, folt'air, che 'l celeste lume / tempri a'tri-
, e l'acume e studio loro, che di persuaderci quel che ci espongono.
studio loro, che di persuaderci quel che ci espongono. manzoni, 6: e
625:) uno di que'discorsi che non si fanno agli uomini, perché
. leopardi, i-1267: le osservazioni che abbiamo fatte vertono sopra qualità che ricercano
osservazioni che abbiamo fatte vertono sopra qualità che ricercano un acume, una sottigliezza,
, 2-35: tirò fuori la frase che aveva acuminata pazientemente in quelle settimane di
vallisneri, iii-253: le statuette, che... credesi che rappresentin confucio,
statuette, che... credesi che rappresentin confucio, gli danno il capo
d'ordinario alle forme architettoniche. ferro che ha molto lunga la punta, si dirà
. svevo, 3-801: quegli animalucci traditori che celano nella carne saporita il metallo acuminato
gr. (5cxouo (jta 4 ciò che si ode '. acùstica,
..., dei rapporti che corrono fra l'acustica e l'arte dei
3. acustica architettonica: scienza che studia le caratteristiche che devono presentare gli
architettonica: scienza che studia le caratteristiche che devono presentare gli ambienti (sale per
alle cavità dell'osso, per quel foro che chiamiamo il condotto acustico, cioè uditore
. destinato ad accogliere le vibrazioni acustiche che li avvertono del pericolo. baldini,
voce dotta, gr. dxoocmxói; 4 che concerne l'udito * (da dxoóco
, par., 24-95: è sillogismo che la m'ha conchiusa [la fede
[la fede] / acutamente sì, che 'nverso d'ella / ogni dimostrazion mi
medesima. salvini, 39-iii-182: noi che sì certo veggiamo nelle cose nostre,
contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con
la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi. verga, i-24: la
mezzo ai campi, e i carrettieri che l'udivano fermavano i loro muli in mezzo
mi pregò di ammirare acutamente un quadro che era di fronte. bontempelli, 1-390
olivi cerca acutamente il mio sguardo qualcosa che non si vede. sbarbaro, 2-64:
acutamente / quasi sempre non vedo ciò che guardo. comisso, 12-18: mi
. e sm. geom. triangolo che ha tutti gli angoli acuti. manfredi
, 2-265: qualche cava di marmo che si scorge lontana, è ben lungi
è ben lungi dall'assumere le acutezze brillanti che potrebbe immaginare un carrarese.
ii-124: alla terza parte è da notare che, per l'acutezza del sogno,
pugnere. mattioli, 1-60: al che s'aggiunge l'acutezza del sapore. b
in gran parte al tremore di qualche corpo che urtando nell'aria l'increspa, e
campanella, 2-211: sono pietre porose che hanno spirito e parti tenui, le
16-iii-299: chi è quel linceo, che con tacutezza della vista possa arrivar colà
: molte ch'erano invisibili, o che fuggivano tacutezza dell'occhio per la loro
fatemi ricordare la terra! i piaceri che vi trovai furon così preziosi che furon
i piaceri che vi trovai furon così preziosi che furon superati in acutezza sol dagli affanni
furon superati in acutezza sol dagli affanni che mi perseguitarono su quel globo. tozzi
, i-123: ma il suo dolore, che doveva sopportare da solo, si fece
ad agire, per tacutezza stessa del dolore che mi trafiggeva. 4. perspicacia
. tommaseo- rigutini, 182: molti che son dotati negli studi di finissimo acume
nel commercio sociale quel tanto d'acutézza che basta a distinguere le celie dalle beffe.
143 — con cui pareva che un animo sospettoso si sporgesse a guardare
all'invenzione di quel capolavoro di acutezza che è la vite di archimede.
. castiglione, 132: le parole che usa il scrittore portan seco un poco
, e non così nota come quelle che si dicono parlando ordinariamente. b.
]: il vico ragiona degli ingegni che si dilettano in acutezze, intendendo non
sentenze minute, quanto de'concetti, che possono essere soggetto d'un intero discorso
. carducci, iii-26-203: quella eccitazione che ci fa cercare e scambiare la contorsione e
forme gonfie, per le combinazioni ingegnose che dovrebbero destare stupore, per le sovrabbondanti
acuto1. acuticòmio, agg. che ha coma acute. salvini [
, una cosa da nulla, ma che ha acutizzata la mia voglia di rivederti.
. (superi, acutissimo). che termina a punta; aguzzo, pungente;
... la saetta aguta / che move di piacere / lo punge, e
una spada lucida e aguta, / tal che di qua dal rio mi fe'paura
. idem, i-201: e parevagli che questi tenesse nella sua sinistra mano un arco
: sì come il porco, poi che sente l'agute sanne de'caccianti cani,
sannazaro, 4-84: fiere silvestre, che per iati campi / vagando errate,
or di sì bella rosa, / già che serbo nel cor l'acuta spina,
spina, / io volentier torrei / pria che languisca in su la siepe ombrosa /
1-600: io non pensavo ad altro che al non far rumore, e però
esso facevo un foro in quel luogo che a me pareva più proprio secondo che io
luogo che a me pareva più proprio secondo che io voleva sconficcare toppa o bandella
2. figur. pungente, aspro; che dà una sensazione acre, viva,
., 28-17: un punto vidi che raggiava lume / acuto sì, che 'l
vidi che raggiava lume / acuto sì, che 'l viso ch'elli affoca / chiuder
moltiplicarsi, generarsi e amplificarsi, il che con diletto grande avvenirle stimar si deve
dimostrazioni geometriche... nel punto che si occupano dalla nostra intelligenza, vibrano
odore così acuto di pesce fritto, che... pareva d'essere a
voce di lei, nell'ultimo colloquio che avevano avuto, gli tornava alla mente con
idem, ii-183: l'ansietà acuta che balenava suo malgrado negli occhi. panzini
quanto tempo più non lo vedeva, e che desiderio acuto, intenso, ardente,
, sì acuta era la pena / che morte a entrambi io m'invocavo. tozzi
: quell'acuto desiderio di morire / che mi dissanguò d'un sùbito il cuore.
cuore. piovene, 3-107: so che l'esame di coscienza, la confessione,
anche il rimorso, non sono altro che gli aspetti più acuti della pietà per
salute », / cominciò beatrice « che tu dei / aver le luci tue chiare
geometria] si è, a guisa che alcuni rimedii rendon più acuta la vista
figura del bovicida sottilissimo effluvio, converrebbe che l'occhio medico fosse assistito da migliore dio-
fosse assistito da migliore dio- trica e che i suoi microscopi guarniti fossero di vetri di
iv-2-600: i tuoi sensi sono così acuti che godendo delle apparenze penetrano fin nel più
saba, 53: l'altro, che intentamente in lui l'acuto / sguardo
fa guardia più aguta / da quel che spesso muta / signore o compagnoni. dante
e volontade / in atto molto più che prima agute. g. villani, 11-20
. petrarca, iv-3-62: porfirio, che d'acuti sillogismi / empiè la dialettica faretra
e con aguto intelletto mai non sa che si sia altro che pensare. landino
intelletto mai non sa che si sia altro che pensare. landino, 403 [par
277: delle facezie adunque pronte, che stanno in un breve detto, quelle
breve detto, quelle sono acutissime, che nascono dalla ambiguità. della casa,
e acutissimi artefici non meno di orologi che di prestantissime repubbliche, quelle eterne libertadi
o sia per argutezza perfetta, quella che ha forza di argomento ingegnoso: quai son
acuti sali e tutti quei detti, che tanto ne'versi, quanto nelle prose
.. quella cieca / famosa falce, che trovò l'acuto / gallico ingegno,
idem, 162: e dico insieme cose che importano una moralità sconosciuta a'più acuti
verga, 2-16: ingegno più acuto che penetrante. svevo, 5-82: rimase
impicciava in certe sua fantasticaggini vendicative, che restavano quasi affatto inoperose. sinisgalli,
questa orazion picciola, al cammino, / che a pena poscia li avrei ritenuti.
6. di tono alto; che dà suono sottile, stridente (contrario
armonia. leonardo, 2-582: il vento che passa per una medesima canna farà il
più veloce. ariosto, 8-29: che spesso muta corda e varia suono, /
galileo, 882: per ogni percossa che dia la corda grave su 'l timpano,
l'acuta ne dà due, tal che amendue vanno a ferire unitamente in una
delle vibrazioni della corda acuta, sì che di tutto 'l numero delle percosse la metà
giorno, iv-24: e fama è ancor che pallide fantasime / lungo le mura de
1-234: quelle squille avevano vibrazioni acute che ferivano come un coltello. idem,
caldo il lamento acuto... che saliva, si spandeva, si spezzava,
la voce di testa, nitida e acuta che accompagnava la parola fino all'ultima vocale
appunto a una delle note più acute che passò un brivido sull'uditorio. tombari,
dalla gioia mandò un grido acuto, lacerante che fece scappar via una civetta.
: formato da due archi di cerchio che si incontrano in modo da formare un
: i presenti uomini..., che del segno del grave la scrittura hanno
10. medie. malattia acuta: che si manifesta con gravità e violenza,
. -fase acuta, momento acuto: che segna la crisi. dante, inf
febbre acuta? si, una febbre acuta che in tre dì mi condusse vicinissimo a
. leopardi, 925: anche quelli che muoiono di mali acuti e dolorosi, in
, 3-686: un mese di letto che era valso a convertire la sua malattia,
mani più su della testa come un ginnasta che cerchi d'afferrare la sbarra del trapezio
bassi..., più forte che poteva, i tasti su quegli accordi.
, 28-182: cantava con la voce che negli acuti lo tradiva qualcuna dell'ottave
negli acuti lo tradiva qualcuna dell'ottave che gli avevan ferito il cuore di più.
: esenzione... ai forestieri che venissero a abitare in quello stato. [
): esenzione... ai forestieri che venissero ad abitare...]
, addotti a sostegno di una tesi che si considera già dimostrata, ma che si
tesi che si considera già dimostrata, ma che si vuole provare con maggiore ampiezza ed
adacquàbile, agg. disus. che si può annaf fiare,
. idem, ii-39: lasso!, che quando ima- ginando vegno / il forte
/... / di lagrime convien che 'l viso adacqui, / sì che tutto
convien che 'l viso adacqui, / sì che tutto ne sciacqui / e spiri ogni
né se le fa intorno altro lavoro che tagliarla. albertazzi, 943: quella
di silenzio s'udì il chioccolìo dei rigagnoli che adacquavano l'orto. -figur.
diletti molto adacquati da un timore continuo che egli avea. 4. ant.
pietra della bocca del pozzo, acciò che noi adacquiamo le greggie. = lat
serao, i-872: il carbonaio che non aveva proprio coscienza, né
era] fiso agli adaquatòi del giardino, che nuòtano presso il zampillo d'una ampia
: i primi escavi dei canali adacquatoci che captavano le polle di risorgiva nella cosiddetta «
non trovando] gentiluomo... che il suo mal coltivato orto innacquasse, pensò
. adacquatòrio, agg. disus. che si coltiva mediante l'irrigazione, che
che si coltiva mediante l'irrigazione, che è irriguo. cattaneo, ii-3-50:
agguagliare. adagiàbile, agg. che si può adagiare, collocare. tommaseo
.]: corpo ridotto a forma tale che sia sicuramente adagiabile nel luogo a cui
ii-421: quasi al meriggio stanca villanella / che tra l'erbe innocenti adagia il fianco
la sostenni, le tolsi i guanciali che la rialzavano, l'adagiai mettendole il capo
tremule e rapide, e la luce che ci avvolge e l'aria fresca che ci
luce che ci avvolge e l'aria fresca che ci lava i pensieri, ci adagiano
studiava di compiere il suo albergo, però che grande desiderio n'aveano per adagiare le
: loisi, sentendosi chiamare, ancora che duro gli fusse l'andare e 'l
vasari, 1-677: onde meritò, che quel re gli portasse grand'amore, e
vista come / un grosso augel paffuto / che ne le chiese del gesù stuccate /
8-99: certe delicate piumoline d'argento che le vedo poi adagiarsi al suolo con grazia
. borgese, 6-55: sopra un'onda che s'adagia s'accavalla un'altra onda
lentissimamente accosciate, sembravano trovare, più che un giaciglio, un grembo nella terra.
ecco questa morbidezza odorante, pastosa, che dolcemente s'adagia per l'aria. ungaretti
; e io lui chiamo e prego / che sia or sanator delle tue piage.
durerà questo penoso travaglio delle menti, che non sanno adagiarsi in nessun'idea, la
voglio io voglio adagiarmi / in un tedio che duri infinito. d'annunzio, iv-1-39
è l'umana gente sì smarrita, / che largamente questo mondo piglia / come non
]: e col remo batte quelle che al montar s'adagiano e tardan troppo.
tardan troppo. ariosto, 14-116: che qualunque s'adagia, il re d'algiere
guittone, ii-234: a voi, che siete ora in fiorenza, dico /
siete ora in fiorenza, dico / che ciò ch'è divenuto par v'adagia.
c., 1-517: chi a coloro che mal fanno, studia d'adulare quasi
sotto il capo del giacente, sì che quegli che della colpa dovea esser corretto,
capo del giacente, sì che quegli che della colpa dovea esser corretto, in
329: i signori e le signore che, adagiati sui molli cuscini, con
e trasparente. 2. disus. che ha l'agio, la possibilità; agiato
, 62-43: non vorrai tu lavorare / che ne possi guadagnare e dame a chi
adagiato, alcun vive giocondo, / che né la stalla, né il tinel gli
loro ordine di scalar adagino il muro che chiudeva il cortiletto. de marchi,
fa le viste di non esserti accorta che io sono entrato adagino adagino. cicognani
adagino, alitato appena, per modo che gli altri erano costretti a fargliele ripetere sempre
confinato. idem, 751: comandò che le squadre del mezzo andassero adagio e
- adagio. -non dire adagio, che il tutto può essere. r. borghini
... s'io non so che cosa sieno i colori? -adagio a'
potrai ciò dire con maggior verità tosto che io [ecc.]. lippi,
fate un po'pian, barbier, che il ranno cuoce. de marchi, 308
l. bellini, 5-1-66: voi vedrete che adagio adagio quel panno offuscatore par che
che adagio adagio quel panno offuscatore par che divenga più grosso. trinci, 1-215
, i-153: le belle sere di estate che salivano adagio adagio come la nebbia.
. borgese, 6-141: ricordo bene che la mia gioventù / la lasciai addormentata,
di canto così possente,... che parve la voce d'una creatura sopraumana
è, invece, d'una musicalità che ha la rotonda limpidezza d'un adagio
adagi pone questo tra i proverbi, che va posto tra'simboli. cuoco,
verificato l'adagio greco per cui si dice che gl'iddìi han data una forza infinita
solida e pulita, / quasi adamante che lo sol ferisse. pulci, 4-87:
o mio bel core, oramai più che speri? / sol ch'abbin forza quelle
sfolgora glorioso e trionfale / un tempio che la cupola ha d'opale / e le
colonne son di solido adamante: sì che nulla potenzia d'uomini, non
da la man sanguinante / la catena che in saldo adamante / nel silenzio de'secoli
docia, e appressata a'lioni, fa che essi s'arrovesciano con la gola aperta
(più raro adamàntinó), agg. che ha le proprietà del diamante (v
e corazza adamantina / bisogna ben, che le percosse schivi. castiglione, 410:
[donne] se ne trovano invittissime, che ai. continui stimoli d'amore sono
cavaliere prima con mille adamantini nodi annodarono che egli di nulla s'accorgesse. berni,
coglie, e 'ndarno sempre, / che l'elmo adamantine avea le tempre. idem
/ manda in pezzi la spada ancor che fina. ciro di pers, iii-507
nel suo registro adamantino ha scritto, / che all'amplesso di dio non salirai,
annunzio, ii-479: la serenità adamantina / che s'inarca su i ghiacciai dell'enne
idem, iv-1-5: coppe di cristallo che si levavan sottili da una specie di stelo
adamiti, sm. plur. eretici che pretendevano ripristinare l'originaria innocenza di
. -il vecchio adamo: l'uomo che per il peccato d'origine ha perduto
: lo sesto dì fu tale, / che fece ogn'ani- male, / e
/ e fece adamo ed èva, / che poi ruppe la triegua / del suo
volgar., 7-53: il parentado che è in tra noi per natura, ché
venuto infino dal primo parente: per che tale quale fu lo primo generante,
/ l'una appresso dell'altra, fin che 'l ramo / vede alla terra tutte
purg., 9-10: io, che meco avea di quel d'adamo, /
: in tale pena mise tutti coloro che poi sono stati. fatti di cesare,
, tutti quanti e uomeni e femmine, che sono nati, che nascono, e
e femmine, che sono nati, che nascono, e che nasceranno, participano e
sono nati, che nascono, e che nasceranno, participano e traggono dalla corrotta
uno uomo, cioè per adamo, che fu principio dell'umana natura, la quale
giorno ch'escono dal ventre della madre infino che ritornano al ventre della terra, madre
». sacchetti, ii-165: nota che gli arabi chiamano l'uomo adam, e
uomo adam, e noi uomo. che viene a dire adamo? viene a dire
a dire « rosso », però che adam fu fatto nel campo damasceno di terra
humo », cioè terra. sì che quasi e l'uno e l'altro è
. frezzi, ii-17-174: vidi color che dietro son cavalli, / e son
par., 7-26]: l'uomo che non nacque, id est adam,
in me tua grazia piovi, / sì che il mio vecchio adam purghi e rinovi
giubba piuttostoché in giacchetta, né gente che creda avere nei lombi sangue d'adamo quand'
. idem iii-153: io tengo per fermo che i più schietti tra loro [gli
di nascita. baldini, 4-221: tipi che qualche volta ti dànno l'impressione d'
favola del giardino [lo zoo], che è un po'il giardino d'adamo
(posta nella parte anteriore della laringe) che sporge nel collo. panzini,
panzini, iii-549: il collo, oltre che fine, è sporgente per il pomo
, iii-122: tutti gli arbori di frutto che son delicati, come tra gli agrumi
crusca]: è un altro ornamento, che s'appella raddoppiamento, il quale si
così dovemo fare come il buon marinaro / che co're'tempo amaro / per affanno
s'adastia al ben fare, ancora che li sia caro, / mentr'unque
sprendore / vostro viso gioioso, / che m'adasta il talento. tesoro volgar.
tesoro volgar., 7-363: quelli che contendono chi meglio governi la città, fanno
città, fanno come li marinari, che sì adastiano intra loro di governare la
loro di governare la nave meglio, che la conducono a mortale pericolo. iacopone
si adastiò troppo, ché vedeva bene che non poteano [gli avversari] scampare
alla superbia porrai l'umilità, acciò che tu possa schifare tutti adastiamenti, e
/ guerreggiano insieme per la morte, / che qual l'adasta e qual pur
60: li tedici e lazzari, che erano li maggiori, adastiavano molto l'uno
20-57: e toma assai bene, che dal sapore, dal colore, e dall'
[crusca]: posso dire a voi che me truovo... molto adastiato
.) adattàbile, agg. che si può adattare; confacente.
adattabile ad un dato fatto, nel che propriamente il giudizio consiste. leopardi,
conversazione precisamente francese, qual è quella che i costumi francesi introducono. giusti, iii-
150: di qui la febbre [che ha l'esule] del tornare, di
materia di religione alla poca adattabilità, che si dice avere colla fede una tal filosofia
generalmente non conoscono in verità altra letteratura che la loro... se non
non per mezzo di quelle traduzioni, che essendo fatte come ognun sa, e
: la stessa adattabilità e conforma- bilità che ho detto esser singolare nell'uomo, non
cioè: non altramente si scosse achille, che io dante. galileo, 4-3-263:
qualche abitudine presa in città, ma che presto, quasi sempre, cede alla risorgente
sposina. stuparich, 2-525: ciò che resta e che fa paura, è la
, 2-525: ciò che resta e che fa paura, è la vigliaccheria degli
. cattaneo, ii-3-53: quelle novità che il lume delle scienze e l'esempio
nella dottrina dell'evoluzione designa la modificazione che gli esseri subiscono per mettersi in armonia con
, ii-618: un avanzo di torre che i proprietari avevano adattato ad abitazione dei
fabbricate. pulci, 25-59: poi che vide attento / gano in su questo,
nuovo suono e danza; / e mostrò che il valor suo non è spento,
valor suo non è spento, / che avea tesoro ancor molto e possanza.
: egli è fuori d'ogni controversia che l'erbe e le piante si nutriscono ed
nutriscono ed aumentano mediante un sugo, che dalla terra su per li pori del
nascere hanno con sé stessi un coperchio che carni haeret ut unguis noster, per parlare
, per parlare con aristotile, e che perfettamente si adatta alla bocca dei gusci.
alla meglio; ma più difficile far che s'adattino l'una all'altra. carducci
l'ipotesi si adatta a brescia, che per tradizione ha un clero tra i
tre gradi possiamo adattare tre stati, che pone s. bernardo, di carità.
: gli amanti credono ogni cosa, però che amore è cosa sollecita e piena di
parte: adatta la similitudine, dicendo che così erano dentro alle mura di dite
dati, i-383: qui s'adatta quel che disse galeno, che i ricchi e
qui s'adatta quel che disse galeno, che i ricchi e i potenti son cagione
] ponendo in uso quei piacevoli rimedii, che si adattano alla debolezza delle sue forze
età s'adattano al secolo, da che l'arte loro consiste ad esercitare ne'popoli
e d'apparitori non s'adattavano generalmente che uomini sui quali l'attrattiva delle rapine
delle rapine e della licenza potesse più che il terror del contagio. giusti,
i-79: sa più forse per istinto che per raziocinio, adattarsi ai tempi ed
orgoglio. baldini, 4-48: sento che più passano i giorni e meno mi
realtà. non si diventa mai quello che si vuole. moravia, vii-41: con
solo a solo, adattatamele al bisogno che ne avevano. l. bellini, 5-3-36
mosse, ne risulta quell'edifizio sovrano, che uomo tu nomini. ricci, 1-28
adatto, conveniente, opportuno, che si confà; applicato bene.
ii-9: credo averti già detto che chi vuole cannocchiali adattati alla propria
cannocchiali adattati alla propria vista bisogna che mandi qui gli occhi. manzoni
dell'adattare, bensì attitudine tale che par preparata da una volontà intelligente
riuscire, può adattarsi in maniera che non ne segua attitudine. collodi, 231
confacente, idoneo, appropriato; che ha attitudine, capacità. guittone
l'esercizio e l'esperienza. talvolta que'che paiono teoricamente più atti al governo dei
tutto agli adulti e per la gioia che ci dà e per le lezioni che ci
gioia che ci dà e per le lezioni che ci offre. tozzi, ii-507:
; e sorrise, come per dirle che non era vero. ma non seppe
comisso, 12-53: col suo aspetto che si differenziava da tutti non era il più
di aprire l'animo, dopo quello che ho visto. non potevo trovare una scoltatore
ma innanzi adatto al modo di qua che no. cantari, 65: ai suoi
l'uomo non era addanaiato sì che di buoi la tenesse ben fornita.
quando bene fusse adanaiato più forse che il padrone suo, allora molto
papini, 20-xi: gli stessi che si addannano per negare la sua
venia, / dal piè guardando la turba che giace; / né ci ad- demmo
fatto mio sanza romore, / sì che nessun se n'è ancora addato. boccaccio
e e'con fermo viso dello inganno / che panfil fatto aveva ben s'adava.
il pensiero s'imbeve senza addarsene di ciò che lo percuote là nel suo asilo lontano
d'una vecchia curva e pezzente, che pregava con gran fervore. carducci, i-232
addarsene di niente, quando vedono quella matta che urlava, e allora si accorgono che
che urlava, e allora si accorgono che c'è la bandiera. ojetti,
, 28 (475): coloro che, in que'due giorni, s'erano
addà alla femmina, noi di- cemo che in ciò si vuole parlare secondo la diversità
la torrebbe [la soprawesta], però che quella s'adà a lui,
20-279: addandosi di mano in mano, che andavano avanti in siti, o simili
avanti in siti, o simili a quelli che abitavano per l'innanzi, o che
che abitavano per l'innanzi, o che meglio s'affacevano alle varie inclinazioni degli
bosco, e gli danno fuoco, procurando che bruci più che sia possibile: quando
gli danno fuoco, procurando che bruci più che sia possibile: quando è finito di
corrispondente, a suo debito, ciò che egli deve. 2. attribuire,
monti, iii-139: non vi ho addebitato che di semplice irriflessione. c. bini
i-145: molti giorni non sono passati che nel contado della città nostra occorsero di
soltanto per addebitargli con più peso terrore che ora aveva commesso. d'annunzio, iv-2-253
accusa perché si sentiva capace dell'azione che le addebitavano. panzini, ii-279: il
potuto nemmeno difendere da tutti gli addebiti che gli danno. b. croce
b. croce, i-4-20: mostrato che la storia filologica offre effettivamente cronache e
non istorie, si potrebbe domandare su che cosa mai si fondi l'addebito che
che cosa mai si fondi l'addebito che da noi le si fa d'irrazionalità e
volgar., 6-6: avicenna dice che la continuanza del mangiar l'aneto addebolisce
qualunque loro beni immobili... che in quel tempo non si trovassino in
l'addecimare: il complesso di operazioni che riguardano l'imposizione dell'imposta del decimo
di toscana, 2-66: e in caso che alcuni dei predetti citati o protestati.
per così dire, delle parti, il che segue negli addensamenti, non capire [
utile osservazione da fare, ed è che le canape, forse col loro addensamento,
bilanciata la forza motrice. indi è che il vino sorte fino all'ultima goccia senza
. di addensare), agg. che addensa. 2. sm.
2. sm. tess. sostanza che viene aggiunta ai liquidi apprettanti per renderli
segneri, iii-1-210: questa malagevolezza, che pruovasi in curar l'ira, ed
consonanti. colletta, 1-1-46: mentre che alcuno osava alzare il velo che cuopriva
: mentre che alcuno osava alzare il velo che cuopriva le sorti del regno, altri
lusinghe. idem, i-213: nebbia folta che offuscava la luce del giorno e addensava
, 1444: addensare dice forza esterna che fa densa la cosa, talvolta per aggiunzione
per aggiunzione; condensare, forza interna che fa denso per concentrazione. si addensano
annunzio, ii-793: e l'acqua che bevi t'addensa, / lo sterile sale
: e ora basta questo tristo vaneggiare che pur troppo addensa l'angoscia invece di
ritroverai... in questa prosa che ti ho scritta, qualche precisa imagine e
, stringendoci alle spalle con non so che minaccia. alvaro, 9-226: seduta
aria, si addensano a quel freddo che quivi incontrano. montanari, i-497:
e quasi addensati in sì breve tempo, che essi, invece di succedersi, s'
: il poveruomo era lontano dal prevedere che burrasca gli si addensasse sul capo! [
: tentò di perdersi nella folla che s'addensava all'ingresso della stazione
di orrore vago, misteriosissimo, che s'addensava nell'estremo fondo del mio
. bontempelli, 9-274: l'acqua che correva nei fiumi ora in certo modo
, e si raccoglie in nuvole, che là in cielo s'addensano, fin che
che là in cielo s'addensano, fin che sbattuta dai venti la nuvola si scioglie
, 2-184: sembra però anche che il nemico si addensi sempre di più
contro l'alto de'nembi addensatore, / che dar vittoria a'troi volea.
o le sì adunche tanaglie, con che le formiche addentano un grano di fromento pesante
granai? arici, 75'questi insetti, che l'un l'altro inghiotte / se
cane, / e i sassi addenta che non può scagliare. verga, i-370:
ferrati; egli aveva addentato una mano che lo stringeva alla gola e non la
più. d'annunzio, v-1-529: voi che addentate la pagnotta e tracannate il fiasco
. galiani, 1-72: il nitro, che ha forza d'addentare l'argento,
l'argento,... fa che l'argento sia sottoposto ad annerirsi.
v-1-334: ma quella [fiamma] che ha addentato il tronco nel punto vivo
, 1-90: irritato contro le scogliere che l'addentano, anche in bonaccia il
onda improvvisa di amarezza e di voluttà che gli addentava il cuore e lo afferrava
, 4-309: mi dico... che non basta ancora, che per farla
... che non basta ancora, che per farla finita l'orrore dovrebbe addentarci
a loro furiosa rivolta. non altramente che l'addentato cinghiaro alla turba de'cani
addentatura quella parte di legnami lavorati, che incastra o s'interna dentro un'intaccatura
comettini intorti e con una piegatura addentellata che dà in fuori, certe piccole punte.
preferimmo valerci di quella ingiustizia pietosa, che ha nome clemenza. 2.
appetto. / dimmi, cugin, quel che tu vuoi ch'i'faccia ».
rotto,... addentellato: il che è proprio degli innamorati o di coloro
è proprio degli innamorati o di coloro che temono. addentellato2, sm.
., i-354: le « istituzioni che vengono attribuite a lui, e molte
lui, alla sua volta, lasciandole supporre che avesse indovinato dei gran segreti, permettendole
segreti, permettendole di edificare cento storie che non esistevano, sul fantastico addentellato che
storie che non esistevano, sul fantastico addentellato che ella stessa gli aveva offerto. idem
scrittori dialettali, critici, pensatori, scienziati che non hanno mai avuto addentellato ed efficacia
in funzione. pavese, 8-25: che poi baudelaire non concepisse a sé una
trazione; approfondimento. più precisione che non facesti mai, non concepiresti facil
vogli, per avere un fresco quasi che freddo. alfieri, 75: muori:
ei n'è tempo il dì, che indarno arditi / gli occhi addentrando nei
irriti. de sanctis, ii-34: che cosa farà il poeta, rimaso solitario
. cattaneo, ii-i-ii: famiglie industri che fuggendo le parzialità religiose, e le
negri, 2-573: sotto le ombre verdigne che a tratti si schiarivano in tremolìi
scrittoio per addentrarsi nello studio della causa che aveva tralasciato. silone, 5-9: tra
le cipolle, c'era la via provinciale che si inerpicava subito tra le montagne e
: camminando a fatica, tra i rovi che mi si aggrappavano con le spine ai
, di addentrare), agg. che sta molto addentro; riposto, recondito.
nel don chisciotte] lo scopo, che nell'orlando furioso rimane addentrato e seppellito e
dante, inf., 2-85: -da che tu vuo'saper cotanto a dentro,
vedi 'l lume di quel cero / che, giù in carne, più a
petrarca, 37-76: né cosa è che mi tocchi, / o sentir mi si
: e poco più là trovai genti che portavano il pan nelle mazze, e 'l
e in brieve tanto andai addentro, che io pervenni mei infino in india pastinaca
i fondamenti più addentro cavare, infinattanto che sanza suspizion di rovina si trovi l'
, 1-34: né cosa è, che più a drento si faccia sentire o più
midolla penetrando trafigga l'anima di quello che amore fa. cellini, 1-88 (207
l'abitazione del castello a drento quasi che altre tanto, non si sarebbe sentito
20-54: ma perché dall'aprile, che incomincia l'uva ad allegare, infino
, infino alla fin di settembre, che sta in sulla vite, ogni giorno
, iii-222: tu vedi così addentro, che conosci fino i pensieri degli uomini.
avvezzo di buonora a penetrare più addentro che non la scorza, e a giudicare degli
ad uomo / più valoroso, e che nel cor più addentro / i dispregi sentisse
1-159: dev'essere stato un uomo che conosce a dentro i fatti della casa
peccato si è nel più adentro luogo che sia, nel più adentro membro, cioè
: addesiarsi dice la crusca l'adornarsi che le donne fanno a fin di piacere (
desio). fors'anco d'uomini che si agghindano con vanità di femmine.
. (superi, addestrabilissimo). che si può addestrare; che ha la possibilità
). che si può addestrare; che ha la possibilità di farsi educare,
anni addestrabile a esercizi e a fatiche che svolgono insieme le forze e dell'animo
donne [crusca]: è necessario che abbiano lo addestramento delle loro vecchie custodi.
. croce, i-3-157: una scuola, che fosse semplice cultura delle attitudini individuali,
e lavorative del lavoratore, mediante corsi che lo rendono adatto all'esercizio di una
l'arte di addestramento di questi, che non è raro nelle competizioni serali di volo
dentro lo coraggio, / di tutti lor che fieno / degni adestrar cotal donna per
punger lo fianco, / e qual che sia 'l piacer ch'ora n'addestra,
258: e fa altri simili giuochi che addestrano la persona e richieggonsi a'giovani.
bembo, 1-110: sì come coloro che non hanno a cui piacere, di
, giorno, i-179: o tu che addestri / a modular con la fles-
i giovani studenti c'eran di quelli che avevano bisogno del latino per gli esami
le braccia tirandoti su e giù fin che ti reggono i polsi. de roberto,
. ojetti, ii-261: è lui che ha addestrato giorno e notte per un
insegne. galileo, 1-213: voglio che due piglino un lume per uno,.
lume per uno,... e che, ponendosi l'uno incontro all'altro
bontempelli, 6-329: il poco cervello che le era rimasto s'era addestrato a
v-207: egli mi spiegò in seguito che, talvolta, si addestrava da solo alla
da solo alla parte fredda e sdegnosa che avrebbe voluto recitare con me, perfino
sella. boccaccio, i-107: quel giorno che voi al palagio del novello sposo andrete
reverenza e onore, infino a tanto che voi ricevuta sarete nella nuova casa. idem
, i-109: un altro cavaliere appiè che l'addestrava perché più soavemente cavalcasse.
questo verbo adoperato a significare il servigio che si faceva dagli scudieri, donzelli e
per accostargli il cavallo di battaglia, che perciò si chiamava destriero', da quest'
2. ant. accompagnato dagli scudieri che tengono la briglia del cavallo in segno
suoi baroni. 3. arald. che ha una figura o colore a destra
si dice d'una pezza o figura che ha un'altra al fianco destro. così
sm. (femm. -trice). che addestra, esercita; allenatore.
aggiunto (con mansioni amministrative); che esplica una particolare attività (ufficio,
dovranno fare... quelli, che sono addetti alla direzione ed al servizio degli
un uffizio, a un dicastero. quelli che chiamano aggiunti, alunni o applicati,
travagliava nell'anarchia sé e le province che le erano addette di diritto o di
atto gli viene moralmente vietato dall'intima voce che l'ammonisce non esser la vita addetta
appartiene. negri, 2-583: crede che non lavori? lei sbaglia. sono addetta
domestici le persone di ambo i sessi che prestano a qualsiasi titolo la loro opera
il funzionamento della vita familiare, sia che si tratti di personale con qualifica specifica (
istitutori, governanti..), sia che si tratti di personale adibito a mansioni
sette. cuoco, 1-16: dichiaro che non sono addetto ad alcun partito,
addetto ad alcun partito, a meno che la ragione e l'umanità non ne abbiano
.]: i suoi addetti: quelli che più o meno sinceramente si mostrano riverenti
addetto stampa, ecc.: funzionari che hanno speciale competenza tecnica, aggregati alle
: le incrostazioni d'oro e di smalto che sono sui petti di certi ambasciatori e
commerciali... dirette istruzioni, che siano necessarie all'espletamento delle proprie attribuzioni.
nel giorno; il giorno (formula che specifica la data esatta).
scendendo, sospirava ridendo, come colui che accaldato s'addiaccia pian piano nel mare
. viani, 4-21: quelle camicie che aderiscono al corpo come una seconda pelle
iv-2-912: risero di quel riso unanime che tante volte aveva rallegrato le soste all'addiaccio
, 2-182: tutte le bestiole / che odiano il sole e battono la terra
addicévole, agg. conveniente, adattò, che si confà.) viani
, 6-338: addietrò spinto dalla fanciulla che... con ansia frenetica lo incitava
la loro gente medesima, e quelli che erano innanzi, si volevano mèttare adrieto
legname i loro assalitori... che per forza gli ributtarono addietro del primo
rinfresca / quell'ardente desio, / che nacque il giorno ch'io / lassai
quasi lunga pittima in tempo breve, / che 'l piè va inanzi, e
boccaccio, i-146: a'due cavalieri che appresso gli stavano,... con
e faceva come l'onda del mare, che percuote alla piaggia e ivi rinfranta si
senza rivolgersi adrieto di tutte quelle cose che ci sono contrarie e danno a noi
, xxi-950 (26): non sapeva che si fare né che si dire,
): non sapeva che si fare né che si dire, però che non poteva
fare né che si dire, però che non poteva tornare addietro né andare innanzi
bernardino da siena, 102: ogni ora che passa è un tratto, e,
, 39-57: correa, / sì che i panni e le chiome ivano addietro.
affaccendava a farmi dar addietro, ecco che si sentì per una delle quattro strade
quattro strade il galoppo d'un cavallo che s'awicinava. verga, i-160:
un cane, tra una pioggia di sassate che gl'impedivano di tornare addietro. panzini
: noi corriamo oggi tanto in fretta che non abbiamo tempo di voltarci addietro. deledda
c'è, dall'automobile, immagine che duri, la prospettiva si sfascia di continuo
, rettor., 98-13: le parole che son dette in adietro e quelle che
che son dette in adietro e quelle che seguitano per innanzi. idem, 116-9:
116-9: in adietro è bene detto che quella causa è appellata mirabile. compagni,
ed egli mi piace di parlarne, acciò che per innanzi meglio gli conosciate che per
acciò che per innanzi meglio gli conosciate che per addietro non pare che abbiate fatto
gli conosciate che per addietro non pare che abbiate fatto. idem, dee.,
): parendogli oltre modo più bella che l'altre femine per addietro da lui
aumentare, e fare di riavere ciò che per adietro abbiamo perduto. girone il
., 362: mio cuor mi dice che troppo gran difetto adoperai a salvarvi,
gran difetto adoperai a salvarvi, perciò che troppo peggio farete per l'aweiiir,
troppo peggio farete per l'aweiiir, che per l'addietro non avete fatto.
seneca volgar., 1-66: i'credo che tu terresti folle sopra tutti gli uomini
dubitato assai. idem, 663: quello che io t'ho celato per lo adrieto
da me per lo adietro fatti, che lo descrivono. idem, 2-158: la
la [particella] per innanzi, che si dà al tempo che è a venire
per innanzi, che si dà al tempo che è a venire, contraria di cui
contraria di cui è per adietro, che al passato si dà; e dissersi ancora
con una catena ne correa, / che solea portar cinta a simil uso; /
perché non men legar colei credea, / che per adietro altri legare era uso.
(i-582): la maggior cortesia che forse in questa città per adietro sia stata
egli è stato osservato per cosa chiara che i magliuoli... o colti d'
padova, con dupplicato stipendio di quello che avevo per addietro, ch'era poi più
avevo per addietro, ch'era poi più che triplicato di quello di qualsivoglia altro mio
i-131: una consapevolezza di me medesimo che non aveva mai provato per l'addietro.
. -a voi addiletta più il mugugnare che il parlare reale. addimanda (
g. villani, 12-96: dissesi che rimaneva dal re d'inghilterra, perché
bibbia volgar., ix-356: ogni uomo che addimanda, riceve... e
... e qual è di voi che addimanda al padre pane, già non
142: sanza vergogna si può addomandare quello che è degno d'essere addomandato. m
non disiderare le cose transitorie, e quelle che tosto ti convien lasciare; ma addimanda
addimandare, e per ciò vollero vedere che dentro vi fosse. idem, dee
(120): sarebbe ragione di giustizia che... s'addoman- dasse vendetta
sì bella corte tenne quel barone, / che dir non si potrebbe né contare.
in me, ti procaccerò questa grazia che tu addimandi, e molte altre.
mio,... addomandami ciò che tu vuogli. -ed elli rispose:
rispose: -signor mio, io non so che addomandare altro che te. giov.
, io non so che addomandare altro che te. giov. cavalcanti, 359:
addomandagioni, nondimeno enea e antenero dissero che era da fare. cassiano volgar.,
piccola offesa. iacopone, 43-235: che addemanni a l'omo peccatore / che deia
: che addemanni a l'omo peccatore / che deia fare per lo suo peccato?
, dinanzi alla vostra signoria, addomando che mi facciate ragione. fra giordano,
aver più vita / da li occhi che nel lor bello splendore / portan conforto ovunque
., 12-94: e alla sedia, che fu già benigna / più a'poveri
24-2): madonna, la pietate / che v'addimandan tutti i miei sospiri,
i miei sospiri, / è sol che vi degnate ch'io vi miri. soffredi
voleano tali patti e sì larghi, che messer mastino non li volle osservare.
2-25: tutte le cose principalmente in mentre che elle nascono, escono di quel sempiterno
, 779: né sia alcuno pertanto che si disperi di poterla ottenere, pure che
che si disperi di poterla ottenere, pure che con li occhi lacrimosi, con il
, i-16-3: a noi non vogliamo che sia dinegato niente di quello che addomandiamo.
vogliamo che sia dinegato niente di quello che addomandiamo. cellini, 2-112 (496
, 2-112 (496): sì che se io volevo tornarmi in francia innel
, ella mi farebbe dare tutte le comodità che 10 saprei adomandare, pur che io
comodità che 10 saprei adomandare, pur che io avessi voglia di servirla. tesauro
: non è egli su la bara che inghirlandi; / ma tu lo vedi,
firenzuola, 228: un calzolaio, che si addomandava il faccendiere, si gli
, ii-318: le rosse scarlattine, che ancora esse da dommasco s'addomandano [
[cioè, le dommaschine], che hanno i rosai bassi, sono di
l'acqua tanto terrestre e fangosa, che la scrittura l'addimanda perciò fiume torbido.
torbido. sassetti, 80: quegli che trattava materia di poesia, era degno
addomandarsi. galileo, 1-226: questi, che noi addimandiamo animali terrestri, più ragionevolmente
com'io sono usato di fare, che la natura, che non opera a
usato di fare, che la natura, che non opera a caso, non senza
loro quegli sportelli o meati comuni, che appresso i greci anastomosi s'addi- mandano
. leopardi, 15-47: ahi ahi, che cosa è questa / che morte s'
ahi, che cosa è questa / che morte s'addimanda? = comp
boccaccio, i-123: ora poi che ella [la fortuna] con benigno
1-131: questo non è altro affare, che darli
(femm. -trice). ant. che domanda, richiede, interroga.
giudicò quelli essere i buoi suoi, e che quelli pigliasse. libro delle segrete cose
f. villani, i-418: fu autore che aire manfredi... si addimandasse
giov. cavalcanti, 209: avvisando che quelle addimandite di quello uomo fussino per
per mirar vostra sembianza: / per che ne lo meo gire e addimorando,
, / per lungo adimorare, / ciò che porria aveniri. guittone, i-459-14:
. idem, 4-8 (9): che, lasso, gran pietanza, /
, lasso, gran pietanza, / che me fa in doloranza adimorare. idem,
per mirar vostra sembianza: / per che ne lo meo gire e addimorando,
addimorare), agg. ant. che ha fatto dimora, che ha indugiato.
ant. che ha fatto dimora, che ha indugiato. boccaccio, iii-10-6:
], a voler guerire del male che la sua simplicità gli faceva accredere che
che la sua simplicità gli faceva accredere che egli avesse, i segreti diletti della
questa è l'altera giovinetta bella / che tragge seco onesta leggiadria: / beltade
8-126: rimanetevi, addio; ecco che più non vedrete quel vostro bifolco, che
che più non vedrete quel vostro bifolco, che per li monti e per li boschi
io dissi: « e per sempre voglio che sia, e così sia il vero
bacio di cuore e addio di nuovo, che il cielo ti dia ogni bene.
: addio, serena etate, / che di forme e di suoni il cor s'
un banco di pietra. -addio! tu che te ne vai, tu con cui
il mio cuore ha vissuto! addio tu che sei andato prima di lui! addio
andato prima di lui! addio tu che verrai dopo di lui, e te
pascoli, 407: non fu la vita che un fugace inganno. / l'albero
valle; addio scroscio lontano del torrente che annunzia il tornar dell'inverno; addio
dell'inverno; addio canto del cuculo che annunzia il tornar della primavera. palazzeschi
., 8-3: era già l'ora che volge il disio / ai navicanti e
ai dolci amici addio ': cioè che si sono accommiatati da le famiglie e
e da li amici dicendo: addio; che s'intende: a dio t'accomando
: e il congedo fu sì cordiale che altrove io l'avrei suggellato d'un
al mondo, incerti se il baratro che vivi c'ingoiava si sarebbe più schiuso
piaceri, agli svaghi, a tutto ciò che può allettare un giovane avido del mondo
, i-21: raccolse quei pochi cenci che erano suoi, e disse addio alle
indimenticabile, e rappresenta i due coniugi che si stringono la mano per dirsi addio.
magalotti, 20-290: dicono i francesi, che gli addii sono sempre fastidiosi.
iii-601: questa è la prima volta che io mi dolgo di aver dato un addio
un addio alle muse, o piuttosto che le muse mi abbiano abbandonato. tommaseo,
iv-1-264: egli ripensò anche alla lacrima che le avea velato gli occhi,.
ii-288: il tramonto è così lento che la luce sembra non riesca a staccarsi
secco. civinini, 1-313: colui che se ne va stringe la mano a coloro
se ne va stringe la mano a coloro che restano, e nessun volto piange:
. saba, 319: tutto il dolce che c'è nella vita / in quel
veramente straordinaria. 4. esclamazione che indica la perdita di qualcosa, o
tutti i mali... / che quando ha preso punto di vigore, /
, ii-iio: da questo tu capirai che voglio dire essermi venuta la gotta, la
per ora di limitarsi alla mano manca; che se fosse entrata nella destra, addio
gente, così affollato, così incessante, che addio sonno. rajberti, 2-48:
, 3-132: quando cominciò a capire che gli anni non li teneva più nessuno,
e addio. moravia, xi-109: fate che sopravvenga una gallinella di primo pelo,
vie piane, se ne infiliamo una che scende, addio, è come calare in
avere. addio acciuga! è il pensiero che corre sulla nostra tavola. pasolini,
cicognani, 1-240: non pare incredibile che la vita stagionata di un impiegato pensionato
nulla sia ancora rimasto attaccato davvero e che non abbia davvero servito a tesser nulla -
cosa. magalotti, 9-1-127: potremmo dire che quello fosse un orto di semplici,
quanto più o meno convengono o par che convengano a chi li fa. aggiungo pare
pare, perché nel giudizio di ciò che s'addice o no, spesse volte il
fate m'insegnarono tutte quelle cose, che si addicevano alla
. di una riservatezza e quel pudore che tanto bene si addicono a una vergine.
bisogno di ascoltare i discorsi di nessuno e che ormai gli s'addiceva il comodo proprio
/ posseggono la grazia del candore / che da ogni guasto sana, se rinnova
non privo d'una certa severità che gli si addiceva. = *
, ma si diveniva; il lazzaro che addicevasi a qualunque arte e mestiere, perdeva
... addisse quella età migliore / che più pronta risponde a'belli inganni!
volgar., i-2-7: quelli è savio che sa provvedere bene a sé ed altrui
siena, et esse guardino bene che non possano minovarsi, co le quali
sassetti, 43: con ciò sia cosa che alcuni concetti si scrivano sì che ognuno
cosa che alcuni concetti si scrivano sì che ognuno li possa intendere, alcuni altri
li possa intendere, alcuni altri talmente che non li intendano se non coloro a
lettera addiritta a me, a fine che tutto passi per suo ordine. =
soggiunse, « rinfilavo addirittura, prima che avesse tempo d'accomodarmi me, il
lì aveva le sue radici e sentiva che a sbarbicarlo di quel paese lo si avrebbe
e questa poi gli riesciva così grossa che addirittura faceva una fatica del diavolo ad entrarci
poi era addirittura crudele, e sembrava che si volesse vendicare sui deboli di tutto
vendicare sui deboli di tutto il male che s'immaginava gli avessero fatto gli altri
dirittura. addirizzàbile, agg. che si può addirizzare, dirigere.
m. villani, 1-5 7: convenne che a dio si lasciasse il corso e
casa [tommaseo]: se quello amico che trova il dritto delle cose torte,
al far quel taglio e addirizzaménto nel gomito che è immediatamente sotto pisa incontro a berberecina
e adizza la lingua mia, di che prestare e adirizzare altrui possa. g.
ti fo mio erede... e che tu governi con pacifica tranquillitate questo popolo
fiorentino, iii-600: quella cagione finale che dirizòe sua opera [di dante]
addirizzasino l'animo a vita più tosto tirannica che civile. segneri, iv-555: convien
possono essere perdonate con altre cento storture che sento d'avere e che non so
cento storture che sento d'avere e che non so addirizzare. cantoni, 291:
il collo rapidamente, simili ai fiori che ricevono acqua. -ant. tecn
glossario medievale del commercio, 24: poi che altro di vostro non mi resta,
un'opera di persuasione o di correzione che non approderà a nulla. soffici
di conósciare il suo fine, perciò che nullo può addrizzare le sue opere,
seneca volgar., 1-56: colui che saetta, de'sapere quel che vuole
: colui che saetta, de'sapere quel che vuole fedire, e poi addirizzare la
[la ragione] a lei, che, se la trovasse insussistente, saprebbe
maggiore di me di due anni e che dimostrava un ingegno ed un coraggio non
per le scale ognun presto addirizza / che dal timor gli s'arricciano i peli.
ebbe in firenze grande allegrezza, sperando che la fortuna prospera fosse addirizzata a'fiorentini
. -trice). disus. che addirizza; che mantiene l'ordine,
. disus. che addirizza; che mantiene l'ordine, corregge, rimette
v.]: addirizzatura, quel rigo che si fa separando i capelli in due
sannazaro, 8-132: o folgori che fate il ciel tremìscere, / venite
ciel tremìscere, / venite a quel che ad alta voce chiàmavi, / e vuol
v.]: l'addisciplinaménto non è che una parte della educazione vera.
disciplina 'con modi aspri o come che sia insufficienti. = comp.
addisciplinata più per virili costumi e generosi, che per severe o in sembianza libere leggi
: contraddizione può essere addisciplinatrice più provvida che la lode. addispósto, agg
[a un padre] conoscere a che exercizio et a che laude e figliuoli suoi
] conoscere a che exercizio et a che laude e figliuoli suoi sieno proclivi
. galileo, 791: è necessario che, mescolandosi tali due moti insieme,
pres. di additare), agg. che addita; che indica, manifesta.
), agg. che addita; che indica, manifesta. salvini, 2-496
manifesta. salvini, 2-496: lo che fu benissimo adattato a uno scheletro,
tanto li fu dolce questo sito, / che per riposo a la sua fine il
, 8-105 • chiamò l'uomo, che era il calafato, e gli additò una
occhi rivolti alla mia finestra, mi pareva che tutti l'additassero e che di momento
mi pareva che tutti l'additassero e che di momento in momento tutti sarebbero corsi
portare; / satesfamme està fiata, che me possa pusare... »
non posso passar per la strada, che non mi vegga additare, o non senta
farsi additare per via di cavalli, che non per via di tragedie. carducci,
di riso altrui si addita / uom che per sé del vulgo esce e si
audace la somma delle proprietà dei singoli atomi che cacciatore che violava la maestà del loro
delle proprietà dei singoli atomi che cacciatore che violava la maestà del loro regno.
, purg., 16-61: ma prego che m'addite la cagione, / sì
, 25-89: « èmmi a grato che tu diche / quello che la speranza
èmmi a grato che tu diche / quello che la speranza ti promette ». /
esso lo mi addita, / dell'anime che dio s'ha fatte amiche ».
dimostra col dito, cioè manifestamente quello che promette la speranza. fazio, i-20-22
e sua natura addita / sì dur, che ferro o foco non ne lima.
? non odi i detti suoi? / che ti sgrida, e richiama a la
, e richiama a la smarrita / strada che pria segnasti, e te l'addita
campanella, 1-68: il bianco, che del nero è ognor più bello, /
è impallidita, / la fiamma tua che da'begli occhi uscio / resta spenta non
antichi pregi ornai s'addita / altra memoria che l'incendio mio. morando, iii-233
curiosità di fare questa ispe- rienza, che mi vogliano ragguagliare del successo, il quale
. baretti, i-102: puoi star certo che gli renderò tutti i possibili servizi;
ii-29: la mia frusta letteraria, che combatteva in favor del bene e che
che combatteva in favor del bene e che voleva additare il male, destò la rabbia
13-452: ma tu la via, che a vendicarmi io prenda, / m'addita
tua inspirazione... farà sì che molti mirino più addentro e con più sicurezza
[l'umiltà] addita le offese che noi pure facciamo, e gli altrui
pure facciamo, e gli altrui diritti che noi dobbiamo rispettare. mazzini, ii-37:
timore di alcuni moralisti, ai quali piaceva che, con additarne l'origine storica,
, 28-91: e gli additai il male che faceva alla religione il suo rifiuto.
e pochi e paurosamente celati furono quelli che seguirono l'additato sentiero. manzoni,
solamente qualche poco, depongono le vesti che le occultavano. additatóre, agg
femm. -trice). indicatore; che addita, indirizza. dante, conv
dante, conv., iv-vi-16: per che vedere si può, aristotile essere additatóre
da additivo. additivo, agg. che ha riferimento con l'addizione (funzione
proprietà additive: proprietà di un composto che possono essere calcolate facendo a migliorare alcune
8-28: come quelli ca cerca ciò che tene, / così m'è adivenuto.
14-3: spesso m'adi- vene / che la ciera ò bene -bagnata, / quando
adivenisse, /... / che s'arde e poi rivene. latini,
caso, cioè impedimento ch'adiviene, sì che non si puote fare quello che si
sì che non si puote fare quello che si dee fare. re enzo, 1-12
. giamboni, iv-161: fortuna comprende ciò che addiviene all'uomo di bene o di
., 7-11: vede dinanzi ciò che ne può addivenire, e qual può essere
, 7-36: nulla cosa è grave che non addiviene più che una volta. bartolomeo
cosa è grave che non addiviene più che una volta. bartolomeo da s.
: addiviene, non so come, che in altrui più veggiamo che in noi medesimi
so come, che in altrui più veggiamo che in noi medesimi, quando in alcuna
, propuosi di dire parole di questo che m'era addivenuto. idem, vita
tra noi, dico, awegna forse che tra altra gente addivenisse, e addivegna ancora
fiate già, frate, addivenne / che, per fuggir periglio, contra grato /
contra grato / si fe'di quel che far non si convenne. cecco d'ascoli
4289: oimè, perché addiviene / che raro di buon padre figlio nasce /
raro di buon padre figlio nasce / che conseguisca lo consimil bene? fatti di cesare
185: erano augurie e incantamenti, per che li antichi adomandavano le cose che adovenire
per che li antichi adomandavano le cose che adovenire doveva. m. villani,
villani, 9-15: li savii, che ricordano delle cose antiche, veggendo questi
... / quando in voi adiven che gli occhi giri. idem, 53-85
. boccaccio, iii-176: così adiviene che io senza colpa, oltre al danno
di tutte le cose addiviene, addivenne che cremete, già vecchio, di questa
addivenne, come piacque a dio, che pochi dì dopo questa sua conversione il
? tasso, 8-3-1285: ma s'adivien che per molti anni invecchi, / s'
tommaseo]: vate è ditto quello che addivina, e viene da vaticinio.
). addizionale, agg. che è aggiunto; supplementare, integrativo.
leggi e nei patti pubblici pongonsi articoli che altri chiama addizionali; e potrebbersi più
. -centesimi addizionali: tassazione supplementare che si applica sugli stessi tributi (uno
?... meglio sarebbe stato che i nostri aritmetici si fossero tenuti al vecchio
oggi possono... risolvere calcoli che costerebbero agli uomini alcuni secoli.
addizionatrice, con l'occhio sullo stretto foglio che si srotola fino a terra, il
sembra aspetti qualcosa dalla fila dei numeri che sale fuori dal rullo. addizióne
sottrazione de'quali fa l'istesso servizio che la moltiplicazione e divisione. tommaseo-rigutini,
serbato alla prima delle operazioni aritmetiche, che con voce più nota dicesi somma. se
voce più nota dicesi somma. se non che somma denota l'applicazione dell'operazione a
. rigutini-cappuccini, 171: giova notare che, per l'aritmetica, oggi non è
l'aritmetica, oggi non è lo stesso che somma: addizione l'operazione, e
è chiamato, sanza nulla addizione, però che esso è di tutti li altri comandamenti
cirimonie esteriori sono un'addizione gratuita, che fa l'uomo al sentimento soprannaturale di
soprannaturale di religione, così può essere che vi sian genti di una barbarie così
genti di una barbarie così rozza, che non abbiano aggiunto alcuna esteriorità di culto
dispiacere, e furono tra queste le addizioni che fece alle mie prigioni l'infelice piero
inserto essenziale. onde san tommaso dice che tutte le concezioni dell'intelletto ricevono la
986: l'usufruttuario può eseguire addizioni che non alterino la destinazione economica della cosa
. forma di ragionamento fondato sul principio che la somma di più cose considerate singolarmente
addizióne: rappresentazione accompagnata da più sentimenti che ne accrescono l'intensità (anche centro
e di gioie tanti addobbamenti, / che non bastano a dirli voci umane.
può consistere nella leggiadria di quei vestiti che pure son necessarii; l'addobbamento sta quasi
/ impio e crudele, più amaro che fele: / « vede o compar
! / la sua lengua tagliente, più che spada pognente, / tutto me fa
, / ch'io dissi: -o eliòs che sì gli adobbi! sacchetti, 190-15
190-15: e veggendo assai gioveni, che aveano piene le borse, per comprare mercanzia
addobbò d'una veste, in forma che parea uno medico venuto d'oltramare.
e sono stato con ricchi mercanti, / che m'han così vestito ed addobbato,
di onestà, vestita in quella guisa, che gli antichi addobbavano giunone. berni,
): cercò tanto alla fin, che trovò il manto, / onde il mio
chiamatolo in casa mia, lo pregai che mi si lasciassi addobbare di quelle veste
si lasciassi addobbare di quelle veste femminile che ivi erano apparecchiate. palazzeschi, 4-55
dalla soglia videro una camera tenera, che le ore avevano addobbata a festoni azzurri
: allora oringo molto mi riprese / che le sue insegne io m'avessi addobbate.
: in cipri convenia portare / un giovanetto che s'era addobbato, / e vuol
, 10-9: ché quel destrier, che più s'orna e s'addobba / di
di più felice stato / di quei che sciolti corron per lo prato.
glossario medievale del commercio, 24: e che nullo addobbatore... non possa
[alberti], 9-2: procurava cicerone che attico gli provedesse i giardini in luogo
gli vorrei in luogo tanto frequentato, che e'non mi fusse lecito starvi su
firenze in casa un suo parente, che vi stava; e dettogli la faccenda
faccenda, il menò, addobbato il meglio che potè, a santa maria della tromba
adobbate, venendo dalla cina tutto quello che di buono e di bello si può desiderare
verri, i-4: son già tre mesi che ha aperta una bottega addobbata con ricchezza
, 487: versaglia, e allor che da un macchiato letto / ei procedeva a
pare adobbato con l'acqua rosa, di che ne riceve diletto il gusto. redi
il granduca] per nostro uso, che comparisca in tavola un gran pesce lesso
glossario medievale del commercio, 24: e che nullo addobbatore né lavoratore né fancello d'
, ecc.); gli oggetti che servono per addobbare, paramenti. lippi
circa al descriver queste loro stanze; / che s'io vi pongo addobbi un po'
ha favorito la festa degli addobbi, che a me... è parsa una
tommaseo-rigutini, 2566: e si noti che addobbamento dicesi e delle persone e dei
vastissima, rozza, priva di quegli addobbi che nelle grotte la natura si diverte a
città, ogni anno, per modo che in dieci anni tutta la città si
sguarnite per lo più d'ogni addobbo che potesse dirsi tipicamente turco. de pisis
lo splendore de'loro arredi, confesserebbe che tra loro, e 'l gran tempio
di salomone v'è quella diversità, che passa tra la figura, e 'l
tal di mia reggia addobbo sei, che biasmo / di me non fai, che
che biasmo / di me non fai, che più di te noi facci. soffici
. tecn. concia; truogolo, tinozza che serve alla prima concia delle pelli.
iii-2-12: le suo beilesse tante, / che porta in viso e mantene, /
del buon responso..., / che 'nteramente -m'avete appagato / ed
e bianca. idem, 10-150: che niuna donna potesse portare... nullo
. bernardino da siena, 850: che credi che dimostrano questi vergati e adogati
da siena, 850: che credi che dimostrano questi vergati e adogati e listrati
adogati e listrati? non dimostrano altro che segno di divisioni. d. bartoli
i toscani chiamano addogato per traverso ciò che araldicamente si dice 'fasciato ';
'; addogato a sghembo lo scudo che con voce più propria si chiama *
.. / novella, d'esta vita che m'addoglia, / furon radice.
voglia, / né cognoscer saprei quel che più piace, / tacendo il ver
più piace, / tacendo il ver che le più volte addoglia. varchi, v-856
gli artigli / feri di lei, che tutto il mondo addoglia, /..
7-969: [l'inverno] vorrebbe che tu [cara primavera] gli lasciassi il
il tempo di scaricarsi di qualche temporaletto che l'addoglia. = deriv.
in sull'ancudine, tra per lo fuoco che l'addolca, e con- tienlo che
che l'addolca, e con- tienlo che non crepi, e tra 'l martello che
che non crepi, e tra 'l martello che lo stringe in sull'ancudine, lo
padre e signor mio caro, intender che magno siete e umil sentirve. idem
168): e quando paris s'avvide che gli sguardi di elena s'addolciavano colli
giacosa, 48: la strada non è che un gran solco lungo la costa.
petrarca, 215-14: e non so che nelli occhi, che 'n un punto
: e non so che nelli occhi, che 'n un punto / pò far chiara
3-76: ornai non è pianta / che non chiami « amaranta », / quella
vallisneri, iii-6: credevano... che circolasse l'acqua, come per cunicoli
questa / giornata come / il frutto che si addolcisce. -figur.
per lo proprio nome, in ciò che più d'affezione si mostra, così [
: ma co'soavi accenti, / che miagolando spesso manda fuora, / l'orecchie
canne sue sì dolce canto / rende, che n'addolcisce il cielo e l'óra
. tasso, 798: vago augellin, che chiuso in bel soggiorno / col suon
ogni tuo brivido addolciva / quel bacio che mi toma oggi al pensiero. campana
un vico ambiguo nell'armonioso clamore della via che ripida calava al mare.
volgar., i-194: salamone dice, che le molli parole addolciscono, e le
amor l'amaro tosco / col suon, che 'l sonno istesso intento tenne, /
di venerazione imperioso insieme e soave, che, aumentando la fiducia, mitigava il
affanno / apre solchi d'arsura / che all'alba le rugiade / non addolciranno.
addolciranno. idem, iv-2-1146: pareva che il fiato dell'amicizia addolcisse e serenasse
. fracchia, 409: qualche sorriso lasciò che si posasse sulle proprie labbra, non
posasse sulle proprie labbra, non fosse altro che per addolcire i dinieghi del capo,
delle sue parole. manzini, 8-118: che stupore, sentire il proprio io,
altra cosa: si era trovato uno che la prendeva con la sola camicia,
): l'alma m'adolci più che mel gostando. maestro alberto, 81:
: cotali son per certo i rimedii che restano, che gustandoli mordano ma dentro
son per certo i rimedii che restano, che gustandoli mordano ma dentro ricevuti ci addolciscano
: quella angelica modesta / voce, che m'adolciva et or m'accora. marsilio
il quale per tuoni musicali desti le parti che dormono: per la suavità armonica addolcisca
: per la suavità armonica addolcisca quelle che sono turbate: e finalmente per la
l'avevo molto addolcito con dirgli, che... egli era di necessità il
a quel coro dua pergami, e che quegli sarebbono due grande opere, e
sospiri! alfieri, 66: poesia, che addolcisce e innalza il core, /
28-27: la stracca ottava del barrocciaio che addolcisce la solitudine e accompagna la calata
... avanzandosi la civiltà, veggiamo che i grandi delitti o spariscono, o
. silone, 5-241: sembrò infatti che lo studio dei classici e la società dei
/ in noi l'affetto sì, che non si puote / torcer già mai ad
viso... mostrava il profilo che l'ombra delle cortine addolciva. calvino,
d'essere stato alcuna volta aspretto anzi che no, ho cercato d'addolcir molti versi
innacquare le particelle saline,... che si trovano in tutte quante le sorti
in tutte quante le sorti di fluidi, che corrono e ricorrono per li canali
, tagliente, e secca tanto, che non potè mai addolcirla, né far morbida
addolcisca colle mani, tirandolo abbasso tanto che resti forzato appunto vicino alla prima legatura
egli avesse quasi cuore di pietra, che si addolcisca ad amarlo di amore puro di
: allora ci comincia a piacere quello che ci dispiaceva; e colui, i cui
). addolcitivo, agg. che addolcisce; atto a miti
cuor tutto addolcito; ché 10 credo che voi meritiate più in questa battaglia. bandello
, 2-44 (ii-iii): fin che i freddi del dicembre e del gennaio
addolcito di rime, l'antico ammonimento che nei secoli aveva incitato gli uomini ai piaceri
11 bosco vagamente addolcito dall'argento lunare che lo rendeva però ancora più misterioso.
mare si susseguivano giorni addolciti da brezze che davano buona pesca. silone, 5-273
. magalotti, iv-25: una volta che la molla è addolcita che la lingua
una volta che la molla è addolcita che la lingua è dirotta che il braccio è
è addolcita che la lingua è dirotta che il braccio è agilitato, col continuare
sm. (femm. -tricé). che addolcisce, mitiga, calma.
criminazione. addolorévole, agg. ant. che provoca dolore; baretti, ii-288
, 1-315: in evento... che la donna fosse viaddolorare, tr.
. iettare / parole d'addolorare, che passan le corate. anguil
men l'awelena e l'addolora, / che di addomandare e deriv., v.
men grava e morde / il mal che n'addolora / del tedio che n'affoga
il mal che n'addolora / del tedio che n'affoga. settembrini, 1-113:
non il danno, ma il disprezzo che venne nel regno prima per l'imprudenza e
, 21-80: era sempre il tempo che ci dominava addolorandoci, pungendoci l'anima.
venia fatta corno pensava, / addolorava che no la compia. seneca volgar.
i-246: il detto enrico, dicendo che figliuolo d'imperadore non dovea stare in
affanni e i pianti / d'una madre che perde / l'amata prole, ed
(o dei sette dolori): che si celebra in quaresima (il venerdì santo
di una gran devozione per l'addolorata che c'è sull'altare della chiesetta.
una ragazza, la mia unica figlia, che muore », ella disse con voce
. afflitto, appenato, accorato; che ha dolore fisico, dolorante, indolenzito
si stava adolorato, / né sa più che si far, tutto smarrito. lorenzo
fomento non vale; ma di maniera che tutto scorgano detto con animo addolorato verso di
animo addolorato verso di essi, più che adirato. vico, 268: gli uomini
gran cor dicea: / « misero, che farò? ». de roberto,
della disgrazia dei cugini da dimenticare perfino che la morta era sorella della sua propria
italia meridionale devono conoscere tutte le parole che le povere donne vorrebbero udire una volta
, sm. grande cavità del corpo che forma la metà inferiore del tronco,
sull'orlo di quest'osseo catino, che fa il fondo del ventre, sono
quei suoli di larghi muscoli e sottili, che rinchiudono per davanti e dai lati.
civinini, 1-192: centinaia di api che si aggrovigliano... scuotendo le ali
ii-123: non fece in tempo a fuggire che l'altro con un balzo gl'infisse
bensì stomaco; con questo voglio dire che portava in avanti il petto e la parte
ventre '. addomesticàbile, agg. che si può addomesticare; che si può
agg. che si può addomesticare; che si può rendere domestico, mansueto.
sono più o meno addomesticabili, secondo che sono più o meno assuefabili e conformabili
qualunque tempo, e appresso qualunque popolo, che il pane, composto e mescolato con
, iv-203: questo è un leone, che il detto re aveva addimesticato. olina
addimesticato. olina, i-265: quelli che, di fresco usciti dal nido,
e signori, l'ho addomesticato, sì che mi séguita come un cagnolino. d'
annunzio, iv-2-312: il cammello in che siti nasce?... una bestia
, 223: così addimesticata la isola, che del tutto era fatta selvaggia per gl'
più docili all'evangelo furon quegli, che ebbero in sorte d'essere stati addomesticati
raggentilire la barbarie, di addomesticare ciò che era strano. vico, 238:
sono sal- vatiche, né per cultura che se li facci s'addomesticano.
asprezza e violenza trattasse gli uomini, che non tratta l'uom della villa il fico
: nelle quali transazioni è giocoforza ammettere che qualsiasi rivoluzionarismo s'addomestica e compromette.
nuovo. manzoni, 1054: parole che, mentre erano una minaccia per il re
queste cose io m'ero tanto addimesticato, che di nulla io non avevo più paura
è voluto tanto addomesticar con me, che per forza è diventato mio camerata. vico
: sai al più al più il vantaggio che ritrae l'uomo dal soffrire? l'
nievo, 266: voi avete creduto che non la si commovesse punto alle vostre
intollerabile della guerra non chiede in fondo che di addomesticarsi. = lat. mediev
. baldini, i-370: i giovani che vanno con lui [ojetti] fanno
denotare maggiore disposizione e facilità all'addomesticamento che addomesticabile, il quale dice la mera
addominale, agg. relativo all'addome, che fa parte dell'addome. svevo
spirito. idem, 3-714: non voglio che possi dividerti; perché, se ti
a'cedrati, e'mi nasce qualche dubbio che questi per avventura sien venuti da'cedrini
di lingue europee,... pare che ti dicano: un piccolo sforzo e