che continuo m'infoca il cuore per desiderio della
, 1-51 (132): giunto che io fui, feci parlare al duca,
duca, il quale mi fece intendere che, se io ero solo, io mi
gli parea pur duro; / sì che quei da pontieri e d'altafoglia / faccia
m. -ci). chim. che può convertirsi in un acido grasso (leucina
chetògeno, agg. chim. che provoca il for marsi di
o acetone. -dieta chetogena: che favorisce, per la ricchezza di grassi
dal gr. -yev7) <; 4 che genera '. chetògnati, sm.
carbonilico unito a due radicali idrocarbonici, che si può preparare o per ossidazione degli
. m. -ci). chim. che contiene uno o più gruppi carbonilici uniti
. m. -ci). chim. che può essere convertito (un aminoacido)
lunghezza rigide e secrete dall'epidermide, che possono servire alla locomozione.
. medie. alterazione dei capelli, che induriscono come setole. = voce dotta
chetòsio, sm. chim. zucchero che contiene un gruppo chetonico (fruttosio)
vermi marini non parassiti, microscopici, che accompagnano le diatomee e gli infusori sui
triandria monoginia, famiglia delle ciperacee, che hanno per carattere l'ovario o lo
plur. zool. famiglia di anellidi che hanno i piedi raccolti tra loro in
ostricaro e dall'apparizione di due chitarristi che strimpellarono qualcosa anche per loro e fecero
quale (equivale a un dimostrativo, che può essere soggetto o complemento,
o complemento, e a un relativo, che funge sempre da soggetto o da complemento
petrarca, iv-2-57: e quel, che volse a dio far grande albergo, /
vero. -chi per esso: colui che fa le veci di qualcuno. -chi
. e f. sing. ognuno che, chiunque (anticamente usato anche al
anche al plur.: tutti quelli che). giacomo da lentini, ii-108
amore] al presente lasciato quel piacere, che egli è usato di porgere a chi
/ con chi sente quel foco, che sento io, / non convien fare alcuna
e pio, / ch'io so che arà di me compassione. guicciardini, 106
opera tua, o sopravengono anche impedimenti che fanno la scusa tua capacissima. g.
metafisiche a chi non rifletterà essere utilissimo che le leggi procurino meno motivi di accordo
le leggi procurino meno motivi di accordo che sia possibile tra i compagni di un delitto
741: ospite, il tempo, / che viene scalzo, all'uno e all'
secoli. -qualcuno, alcuno, uno che (ant. plur.: alcuni
(ant. plur.: alcuni che). monte, v-304-16: cierto
di settembre, non mise nel diario che due brevi annotazioni, una riguardante il
si devono metter a computo quelle parti che contrastano, e vicendevolmente impe- disconsi.
fa discorso, a prima vista pare che debbano andare a computo di veri amici
eccles. computo ecclesiastico: calendario ecclesiastico che calcola e determina le feste mobili.
quale vengono determinate le quantità dei valori che concorrono a formare un'opera (casa
nalìssimo). disus. che appartiene alla comunità, che è
. che appartiene alla comunità, che è a disposizione di tutti o dei più
a disposizione di tutti o dei più; che spetta, tocca a tutti.
neguno omo presuma de fare quelle cose che no dé o per parentà o per amistà
io non sconfesso, morte comunale, / che pur non tegna dono o cortesia:
, 3 ^ 18: comunalissima terra, che noi possediamo per trasmissione diretta dagli etruschi
mi'prego t'è 'n grato, / che tu prend'un partito comunale. francesco
ben lo vorrei avere comunale, non che buono ». dice juccio: « e
buono ». dice juccio: « e che vuol di questo? ». dice
fiorini, non gli ci truovo, che mi sono stati furati ». g.
, 20-54: non ci sarà anche niuno che, per una volta sola..
suo modo di parlare e le cose che diceva eran poi così comunali, così
e strampalate, così sceme insomma, che nessuno riusciva più a prenderlo sul serio.
4. ant. amico del popolo, che ama fraternizzare col popolo, condividendone le
5. sm. ant. ciò che è comune, ordinario, solito.
52-13: l'altra si è di que'che non sa nulla / che possi dir
di que'che non sa nulla / che possi dir di colui cu'vuol male,
/ e'con be'motti fa creder che sia / un ver chiarito, a ciascun
giov. cavalcanti, 120: stimava che la sua persona sarebbe la cagione
deriv. dal lat. tardo communalis 4 che appartiene alla comunità '.
'. comunale2, agg. che appartiene al comune (come ente
(come ente pubblico territoriale), che riguarda il comune, che dipende
, che riguarda il comune, che dipende dal comune; che è am
il comune, che dipende dal comune; che è am ministrato o gestito
nievo, 1-29: diceva... che l'avrebbe messa [la ragazza]
la sapeva lunga, non avesse predicato che era un codino marcio. pirandello,
7-122: quella casa non era altro che una cupa decrepita stamberga, che guastava
altro che una cupa decrepita stamberga, che guastava l'armonia della piazza, col
comunale di fronte, stuccato e lucido, che pareva di marmo. barilli, 6-85
uno stato maggiore dall'ufficio tecnico comunale, che si diverte a fare plastici e a
: appartenente al demanio del comune, che ne cura la manutenzione e ne disciplina
: 'strada comunale'..., quella che è mantenuta a spese del comune o
stabile è di proprietà del comune, che, se necessario, ne sovvenziona la gestione
vivendo delle proprie economie, non aveva che il diritto di sognare. 2
diritto di sognare. 2. che si riferisce al comune (nel senso di
senso di comunità politica medievale): che appartiene a quell'età storica.
... dando le spalle al sole che ingentiliva il color del tempo sulle mura
il color del tempo sulle mura comunali che tante ne avevan viste e vedevano anche
in piazza del popolo, non sapendo che quei signori, risalendo all'epoca comunale,
francesi istorie, di quel periodo che abbraccia il secondo impero, la
, un giu dizio, che... vorrebbe più lungo spazio di
.. vorrebbe più lungo spazio di quello che in questa sintesi potremmo concedergli.
d'un timido apprendista non toscano che sognava invano di poter attingere quella
a ingrossare / fortemente, / sì che 'l carocio tolsen de presente; /
ii volgar., 1-14: dicesti ancora che, fuori della forma comunalmente usata,
quest'anno fu tenuto in tutta italia che firenze avesse così buono mercato comunalmente come
più sottili agli archi de'vostri arcieri, che quelle che per tutti comunalmente s'usano
archi de'vostri arcieri, che quelle che per tutti comunalmente s'usano. bembo,
: di queste voci tutte quelle, che alla femina comunale- mente si danno,
mente si danno, sono sì semplici, che mestier non fa che se ne ragioni
sì semplici, che mestier non fa che se ne ragioni altramente. = comp
. comunansa), sf. condizione che fa comune alcunché a più persone o
è una potenzia de'malvagi costumi, che le malvagità de'pochi disconcino l'innocenza
. bembo, 1-148: quando aviene che quella conformità delle voglie, quella comunanza
né io lo disconvengo. anzi credo, che il sapientissimo vostro licurgo nel proporre la
., i-528: è ormai tempo che questi signori sortano una volta dalla sterile
degli uomini operosi, i quali vorrebbero che tutti servissero a qualche cosa in questa
inghilterra guadagna già tanto dalla naturale amicizia che le assicurano, in seno alla repubblica,
della lingua ed il peso, tutt'altro che inerte, d'antiche tradizioni del pionierismo
puritano. calvino, 1-260: spiegai che io avevo avuto il congedo fino alla fine
ma era la differenza tremenda tra noi due che avevo tirato in ballo; l'impossibilità
di una comunanza anche in quelle cose che sembravano una fatalità per tutti, come
). 3. insieme di persone che fanno vita comune o che sono unite
di persone che fanno vita comune o che sono unite tra loro da un vincolo comune
somiglianti cose. aretino, 1-2: acciò che tu non corra mai più a maravigliarti
sapere ch'a pena il sole, che pratica con tutte le comunanze del mondo
le comunanze del mondo, sa quel che sanno fino le scarpe nostre: e
da quegli uffici di carità... che si praticano con tutte le altre persone
le fontane perenni fu detto da'politici che la comunanza dell'acqua fusse stata l'occasione
comunanza dell'acqua fusse stata l'occasione che da presso vi si unissero le famiglie,
presso vi si unissero le famiglie, e che quindi le prime comunanze si dicessero vparpfai
-comunanza civile: il complesso degli uomini che vivono socialmente organizzati. giordani, ii-108
. giordani, ii-108: sacerdote, che si ricorda per altro di vivere fra
.., molte comunanze e baroni che amavano il riposo del regno, e portavano
o risolvono, laddove la razza par che si distingua dal corso storico e stia sopra
hanno inventata la giustificazione della loro poesia che è celebrazione di questa comunanza e consiste
. panzini, iii-559: i giovani che vivono oggi in comunanza di scuola e di
carducci, i-465: non sapete voi che tra quei conti ed abati archeologi,
aderì al governo municipale di parigi, che ebbe vita dal 1789 al 1795.
.. a quel giovanni lamberto tallien che l'aveva levata dal carcere: il
. iron. chi, per le idee che professa, per gli atteggiamenti che assume
idee che professa, per gli atteggiamenti che assume o per le azioni che commette
atteggiamenti che assume o per le azioni che commette, per lo più nella vita
ferd. martini, ii-1-1138: la destra che fu quel grande e glorioso partito che
che fu quel grande e glorioso partito che fu, s'era fatta a lungo andare
rosso cardinalizio, era un suo capriccio che nemmeno la madre aveva potuto levarle. «
. « mi meraviglio di tuo marito che non acceca con tutto quel rosso *
uficii. storie pistoiesi, 124: quelli che reggevano pistoia, comunarono gli uffizi della
e per dignità sacerdotale, e, che maggior cosa di queste è,
. (superi, comunissimo). che appartiene a tutti, che è a disposizione
). che appartiene a tutti, che è a disposizione di tutti o dei
disposizione di tutti o dei più, che è pubblico; che è di
o dei più, che è pubblico; che è di tutti indistintamente (patria
, detto per quelli medesimi savi, che uno segno è mobele e l'altro
contrade, de'danari comuni delle vicinanze, che si chiamavano le torri delle compagnie.
petrarca, v-1-93: di lor par che più d'altri invidia s'abbia, /
potevan fare di leggiere, per ciò che ciascun (quasi non più viver dovesse)
sue cose messe in abbandono; di che le più delle case erano divenute comuni e
così l'usava 10 straniere, pure che ad esse s'avvenisse, come l'avrebbe
fratelli miei carissimi, a voi, che dimorate nell'ermo, piacciavi di vivere
... fu il più invelenito rivale che avesse il figliolo nella grazia e nella
aspre minacce, i dispettosi modi, / che alla richiesta univa, assai mi fero
sua pianta... è polidoro che parla ad enea; hanno comune la patria
-lingua, linguaggio, parlare comune: che si parla correntemente in una nazione.
figliuoli, a'servi in altro idioma che solo in latino? e domanderei, chi
sarebbe quello dove fussi più del comune che del proprio d'alcuna lingua. castiglione
e di bon ingegno e giudicio, che oggidì tra noi si ritrovano, fossero
quali ponessino cura di scrivere del modo che s'è detto in questa lingua cose degne
termini e delle figure, e capace che in essa si scrivesse così bene come
.. volle nella prosa far quello che dante avea fatto nella poesia, scrivendo
lingua illustre intendiamo con dante la lingua che un dì parlavasi nelle corti italiane, le
della filosofia; e questa è la lingua che per noi deesi vendicare, e che
che per noi deesi vendicare, e che essendo lingua comune a tutta l'italia
sia un gran centro di coltura, che avvicini le classi colte e sia come il
eziandio si fa conto di tutto quello che aveva el marito quando la tolse; e
figliuoli comuni. -muro comune: che chiude due possessi contigui o che divide
: che chiude due possessi contigui o che divide due locali, due edifici.
scolpite, e chiare. 2. che ha rapporti d'amicizia o di conoscenza
bernardo, questo suo egregio libretto, che con bello apparato di dottrina illustra nuovamente
prima di cena d'altro non si parlò che dei tempi andati, e della giovinezza
sulla medesima panca. 3. che concerne, riguarda tutti o i più,
concerne, riguarda tutti o i più, che è di interesse generale (bene,
; sentito, provato da tutti, che tutti accomuna, unisce (un sentimento,
, una necessità, ecc.); che colpisce, affligge, minaccia tutti o
parte, a cui tutti soggiaciono, che tutti soffrono, patiscono (un dolore
., 19-1: e così, poi che le cittadi e le ville furon fatte
, inf., 13-66: la meretrice che mai dall'ospizio / di cesare non
/ qua'fur gli antichi, sappi che ciascuno / in nel mio ben comuno
nel mio ben comuno / guardava più che 'n la sua cosa propia. boccaccio,
ci ammaestrassono, e l'usanza o costume che vogliam dire, le cui forze son
. savonarola, 5-44: biso- gneria che... avessimo solamente l'occhio al
, 175: pareva al re ferrando che lo stato suo fussi in gravissimo pericolo
congiugnersi e collegarsi co'viniziani, acciò che insieme potessino pensare e provedere a'pericoli
,... ma invano; / che al lusinghiero altrui parlar credeste, /
lusinghiero altrui parlar credeste, / più che al libero mio: pena ne avemmo
la natura, il brutto / poter che, ascoso, a comun danno impera,
vengono ai tocchi della martinella, / che suona all'alba, a sera, a
-genere comune: genere di alcuni nomi che possono essere indifferentemente usati sia al
e confuso. -nome comune: che indica tutti gli individui 0 gli oggetti
divide il nome sustantivo. e quel che accenna l'essenza particolare si dice propio
particolare si dice propio; quell'altro che segna l'esser comune è detto appellativo
con la varietà e novità de'nomi; che in fine chiamarlo più comune che appellativo
; che in fine chiamarlo più comune che appellativo non apporterebbe né facilità né chiarezza
particolari fenomeni delle cose le leggi generali che osserva costantemente la natura, e colle quali
del suolo interposto ai quattro piloni, che sostengono la cupola, era alzato dal
su gli eventi di pochi secoli: che sono eglino neltimmenso spazio del tempo?
lingue, sviluppando in esse non quello che è locale ma quello che è comune
esse non quello che è locale ma quello che è comune. fogazzaro, 5-18:
nostro genio nazionale. ciò non vuol dire che gl'italiani, essendo uomini e avendo
/ per metamorfosi anima e struttura / che proverà la morte / non c'è nemmeno
delfi. 5. che tutti o i più seguono, condividono,
, condividono, accettano, approvano; che tutti usano, praticano, fanno (
, un mezzo, ecc.); che i più ripetono, diffondono (una
, a lato agli altri cittadini, che dalla moltitudine era detto essere crudele ed
populi si tiene quasi per certo, che in quel luogo abiteno le nimfe del paese
paese. machiavelli, 776: quello che inganna molti circa i vocaboli comuni,
molti circa i vocaboli comuni, è che tu e gli altri che hanno scritto,
, è che tu e gli altri che hanno scritto, essendo stati celebrati e
forestieri e osservati da loro, tal che di proprii nostri son diventati comuni. ariosto
vendicar di tanto tradimento / costei, che per commune opinione, / di vera
piacerà, terrollo per bono e pensarò che debba vivere; se ancor non piacerà,
, terrollo per malo e tosto crederò che se n'abbia da perdere la memoria
, 345: dico adunche essere manifestissimo che la città di firenze ebbe la origine
la origine sua da'romani, il che confermano non solo tutte le 4
non solo tutte le 4. che è proprio, caratteristico, essenziale, namemorie
lunga, sì commune e sì ferma, che non lascia o a cose,
: senza sici, ecc.; che è lo stesso in ogni luogo; identico
oggi, è i-282: fu comune voce che 'l sesto articolo è eretico, conversata
il comun centro, non è per desiderio che tane da i comuni e popolari pareri.
ancora bene sta all'unisono il comun titolo che gli si attrazione ch'esso centro faccia
del terreno più propizio a questa pianta, che, per sommamente è necessario. campanella
regno amò, vien detta palma, pare che si possa affermare indubitastanza e soggetto,
ogni attivo valor per eternarsi. matamente che ella né si trovi in maggior abbondanza,
, / ed è né alligni più prosperamente che in asia. algarotti, 2-130:
sono il comun principio d'ogni sustanza mano che appariscono nel mondo, come è credenza coindividua
dovrà realmente chiamarsi cotesto vocadi tutto ciò che dà tesser morale all'uomo, e perciò
2-75: voi non crederete... che si quelle nozioni generiche, e quel vocabolario
congiunzioni; ma sapeva parlare a effetti che pareano tra loro differentissimi, riducendoli proposito,
, lett. it., i-4: che accanto al latino ci fosse il volgare
da'contratti e istrumenti scritti in un latino che pare una traduzione dal volgare. nievo
l'aveva battezzato per filosofo; ma che un tal vocabolo corrispondesse nel suo modo di
carattere della decorazione e dell'industria moderna che forniscono agli ambienti e a molti oggetti di
uso comune un prestigio e una solennità tale che oggi un ufficio postale o una banca
tempio. pavese, 4-231: m'accorsi che le vuote frasi d'un tempo non
voi sapete. sarpi, i-308: credevano che... tenessero per giusto.
il buon muratori..., « che aveva buone relazioni dai loro maggiori,
maggiori, e non era molto persuasa che fosse vero il fatto di quegli unguenti velenosi
, 3165: 'senso comune', quel che i più hanno, o dovrebbero avere
, cioè: non giudica al modo che gli uomini sogliono giudicare; ma meglio
gli uomini sogliono giudicare; ma meglio che: il tale ha, o non ha
equivoco, contraddittorio, multiforme, e che riferirsi al senso comune come riprova di
un dato soggetto, le idee generali che sono applicabili a esso (in logica)
e si componevano i libri più coll'industria che coll'ingegno. rasori, conc.
, conc., i-83: ecco ciò che in cotesta prima lettera a noi pare
giobbe, l'uomo colpito dall'avversità, che maledice prima alla vita e trova poi
umane. serra, ii-383: le osservazioni che avrebbero potuto riuscire, per la loro
comuni. sinisgalli, 7-13: più che i versi o le parole o le immagini
: fu giudicato per comune sentenza, che altri dieci uomini si eleggessero. machiavelli
eleggessero. machiavelli, 781: si delibera che la detta compagnia sia e si intenda
molto, in una tale occasione, che le regole non le permettessero di dare
fare per pagare il debito, senza che lo zio crocifisso mandasse dell'altre carte bollate
crocifisso mandasse dell'altre carte bollate, che si mangiavano la casa, la barca e
voluto contentare della proposta dei cognati, che fosse cioè nominato per essi un liquidatore
li quidasse agli interessi più che onesti del cinque per cento.
cinque per cento. 7. che consente o esige la partecipazione di una
vuol far piacer onesto, di bugia, che abboniscono più che la peste; e
, di bugia, che abboniscono più che la peste; e questi rei per pena
divisa fratellanza, amore non infìnto, che di molti corpi facea un solo.
, perché le strettezze della famiglia, che continuavano con una pessima amministrazione, aveano
riguardo alla piccina. 8. che implica una compartecipazione, un contributo da
bartoli, 38-83: sì veramente, che questi in fede e parola di re si
si comporterà col non piccol da fare che davano alla sua francia i ribelli e
/ non men col vostro sangue / che col mio sostenuto, e non so
s'ingelosì ben presto deh'inghilterra, che sola voleva ritrar profitto dalla guerra comune
natura è... / quella che grande e forte / mostra se nel soffrir
ma dà la colpa a quella / che veramente è rea, che de'mortali /
quella / che veramente è rea, che de'mortali / madre è di parto
9. dir. di un bene, che si trova nello stato giuridico di comunione
avendo a muro comune un'altra casa che entra con certe stanze nella donatagli,.
la destinazione. 10. che vincola, obbliga indistintamente tutti i cittadini
i cittadini (una legge); che è aperto o disponibile all'accesso di
un pubblico ufficio). -anche: che limita, condiziona la personale libertà dei
». ser giovanni, li-m: io che ho interrogata la serva, e da
affa comune legge, la quale vuole che i figliuoli siano, non di quelle che
che i figliuoli siano, non di quelle che suppositiziamente gli allevano, ma delle madri
sovranità; perché dove non sono leggi che comandano, ivi possono formarsene delle nuove
i carcerati a cui non è concesso o che non possono permettersi una cella individuale.
rimasi un giorno senza mangiare, dato che il carcere passa il vitto solo agli
ordinario, il complesso di norme giuridiche che (ispirandosi a principi generali di giustizia
a diritto speciale e diritto eccezionale, che pone regole particolari per certi rapporti,
canonico e statutario o legislativo, che (sorto in italia nel secolo xii)
. reato. 11. normale, che non esce dalla regola, solito,
, di genere o specie ordinaria, che accade di frequente; usuale, che
che accade di frequente; usuale, che si adopera abitualmente, che è nell'
usuale, che si adopera abitualmente, che è nell'uso quotidiano; che è nella
, che è nell'uso quotidiano; che è nella consuetudine, tradizionale.
statura era di discrezione mutabile, perciò che ora sé alla comune misura degli uomini
. guicciardini, 73: e'dispiaceri che tu hai sono sanza dubbio grandissimi,
dubbio grandissimi, e potentissime le ragione che ti fanno risentire; ma non sono
la consolazione tua; dico ancora quelle che sono facilmente capace al senso degli uomini,
, si curerebbe facilissimamente molto maggiore infermità che non la tua. cellini, 2-104
agostini, 71: gli uomini communi, che per l'udito si reggono, ora
agli altri aderendo, più mi riprendono che mi scusino. campanella, i-341: vi
più le trapassò, tanto più dimostrò che il divino spirito del poeta architettonico non si
d. bartoli, 33-291: or che le interiori cavità d'esso [orecchio]
d'aria, ma di questa comune aria che respiriamo, è indubitato. redi,
que'bachi andarono crescendo in maniera, che ciascheduno di quelli pesava sei e sette
dinamódi, ossia di metri-cubi d'acqua che in un minuto cadono da un metro
due vecchi, marito e moglie, che da trent'anni la tiravano innanzi fra loro
. moravia, iv-127: ogni volta che qualche testa povera o comune emergeva dal
.. io, invece, è giusto che fenda la moltitudine adagiata su questi cuscini
; 10 poi aveva il mio bel che fare nel difendermi contro iì famiglio del
nel difendermi contro iì famiglio del piovano che veniva a cercarmi per le lezioni.
poi dalla basilica. 12. che non ha nulla di singolare, di particolare
nulla di singolare, di particolare, che non esce dalla mediocrità; semplice,
: la comune gente non può credere che uomini di grande reputazione di santità e di
galileo, 461: non direm noi che 'l sapere scoprire in un marmo una bellissima
grazia. g. gozzi, 3-5-164: che ha fatto il barbogio osservatore, altro
: e tal suo zelo sparse, / che grande ai grandi, al cittadino pari
espressione nel senso attivo e creativo, che è il solo giusto, per ciò
il solo giusto, per ciò stesso che è immediata. manzini, 8-86:
e appunti, osservazioni, domande, che la indussero a spiegare, a discutere
comune. pavese, 8-338: una persona che ti ripugni, va sopportata. dopo
descendere ha ella più senso, non che grazia, in bocca d'un cattedratico
grazia, in bocca d'un cattedratico che parla la prima volta dall'alto? manzoni
permettere »! dico, permettere ciò che è inconciliabile con esso. ma è
comuni di quell'incertezza,... che, in tutte le dottrine morali che
che, in tutte le dottrine morali che non tengon conto della rivelazione, si
bianchi. 16. ant. che ama il bene pubblico, imparziale.
furono fatti venire,... credendo che per l'onestà dell'abito fossono comuni
. affabile, alla mano, socievole, che ama familiarizzare con gli altri.
, e mangiava e beeva di ciò che posto gli era innanzi, e non
-oggetto, cosa o sensibile o comune: che può essere percepito da più sensi (
fui sì presso di lor fatto, / che l'obietto comun, che 'l senso
, / che l'obietto comun, che 'l senso inganna, / non perdea per
, iv-543: da ciò anche procede che il comun della gente più si lasci convincere
dagli esempi. lami, 2-62: che poi la comune degli interpreti prenda quel
di cogliere i finissimi rapporti delle idee, che alla comune degli uomini paiono separate da
è nulla di ragionevole per nessuno), che porti a dubitare della duplicità di que'
, v-16: dobbiamo noi nuvoloni, noi che vantiamo sentimenti generosi, e superiori a
morbida e bianchissima: cionnullameno quello, che per siffatto modo la disformava dalla comune
sulle parole * fiat voluntas tua 'che il comune dei fedeli intende soltanto come
. cecchi, 1-26: m'immaginavo che fuori, nella mattinata ancora estiva, passeggiasse
martiri, dei confessori: l'uffizio che la chiesa celebra in generale per quegli
. panciatichi, 37: un pretonzolo che aveva fatto un sonetto del comune degli
. 21. sostant. ciò che è abusato, mediocre, banale;
abusato, mediocre, banale; ciò che è normale, consueto, usuale.
da vicino alla venerazione e al vilipendio che queste cose possono attirare da'diversi umori,
vostra fantasia, o descrivetemi l'impressione che produce sopra di voi: in questa
toglievasi dal comune per una certa lindura che sa abbellire fin la miseria, non era
, v-196: sto col pover'a me che m'abbiano a dare un grado nella
male intenzionati su questo punto; speriamo che il governo mi pigli per un poeta
, eccomi qua come gli altri; ma che so 10 di comando?
. nievo, 73: aveva quello che si dice il dono della seconda vista
qualcuno. cavalca, vii-5: quelli che è ammaestrato della parola di dio,
di dio, faccia comune a colui, che lo ammaestra, ogni suo bene.
di parlare in comune, e perciò che si stavano partiti dal romore delle genti
cosa ebbono i rettori di quello, che furono molto leali e diritti a comune.
col re sì buona pace, / che appagare se ne dovrà ciascuno.
caterina da siena, i-203: non voglio che amiate neuna creatura, né in comune
alla plebe] da lavorare in quelli esercizi che sieno 11 nervo e la vita di
pasca. ariosto, 15-34: veggio carlo che 'l premio gli augumenta; / ch'
/ ch'oltre quel ch'in commun vuol che fruisca, / gli dà la ricca
... dolendosi prima del pontefice che non vogli lasciar risolvere il punto della residenza
bellissima e riverente circuizione di parole conclusero che in concilio non vi fosse libertà. campanella
indie, ed erano molti filosofi, che fuggirò la rovina di mogori e d'
[l'arcivescovo] che chi aveva denari di monte, alla sua
e tuttavia lui suga, suga mentre che ve n'è e nutrisce con li
particulare depende da dui o tre villani che goveman quel commune, che ogni anno
o tre villani che goveman quel commune, che ogni anno, quando per un paio
(35): quella arme, che era al palazzo de'medici, mentre che
che era al palazzo de'medici, mentre che loro erano stati fuori, era stato
vita politica ancora più vivace e concentrata che non è oggi. carducci, 1058
oggi. carducci, 1058: quei che al signor pacificò, pregando, /
pregando, / teodolinda, / quei che gregorio invidiava a'servi / ceppi tonando
accolti dentro ad uno muro, ma quelli che insieme sono accolti a vivere ad una
ammaestramenti della cavalleria esercitare cotidia- namente colui che combatte per la salute sua propria,
monumento alcuno, onde si possa inferire che ne'secoli barbarici le città d'italia godessero
da fiumi, e da montagne più che alcuna altra parte del mondo, ella
divisa. e così la emulazione o rivalità che necessariamente nasce tra'differenti comuni, è
nasce tra'differenti comuni, è cagione che sieno rigorosamente esaminate e poste ad angustissimo
ad angustissimo vaglio tutte le opinioni letterarie che vi sorgono; che si disperda il
tutte le opinioni letterarie che vi sorgono; che si disperda il falso, e non
disperda il falso, e non resti finalmente che il vero. 5. ant.
ne pagano [i contadini], che è quella del dazio, detta da loro
una città o di un paese) che, sotto il controllo dello stato (
minore delle circoscrizioni amministrative dello stato, che si serve degli organi comunali per decentrare
impunemente, e tutto il vantaggio, che dalle nuove riforme si ritrasse, fu che
che dalle nuove riforme si ritrasse, fu che si rubò da pochi, dove prima
, i-373: sappiate, dice la persona che ci scrive, che in tutti i
dice la persona che ci scrive, che in tutti i più piccoli comuni del regno
913: l'aver noi in quelli che chiamate dialetti, altrettanti mezzi di soddisfare,
bisogni del commercio sociale, è ciò che vi fa dimenticare questi bisogni, e
7-60: ci si domanda delle persone che si conoscono in comune, e che fanno
persone che si conoscono in comune, e che fanno, e come pensano.
aveva lodovico sforza... consigliato che tutti gli imbasciadori de'collegati entrassino in
concistorio publico innanzi al pontefice, e che uno di essi orasse in nome comune.
espresso in questa capitolazione... che ferdinando e isabella (reggevasi la spagna
mal consiglio per lo popolo di firenze che l'oste si facesse, richiesono loro amistadi
e alle chiese vai / ogni uom che ti mira il cor ti dona /
per comune o per diviso: però che chi ama la guerra non ama pace;
strapagati per comune, come le decime che si pagano al vicario. -andare per
capacità di critica, a tutto ciò che i più fanno o pensano. saccenti
o pensano. saccenti, 1-1-157: che voi non vi lasciate lusingare / da
/ e il popol faccia pur quel che gli pare. -avere comune,
., i-1-7: oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane
angeli si manuca! e miseri quelli che con le pecore hanno comune cibo!
a la toilette passeran di quella / che comuni ha con te studii e licèo.
? a lei se'nota? / che hai seco a far? che hai tu
? / che hai seco a far? che hai tu comun con essa? papi
regnanti noi facessimo più stima delle circostanze che le accompagnano, e considerassimo ch'essi
carattere: sono scritti in una lingua che contiene come per incidente alcune voci italiane.
ii-313: vestiti o... arredi che nulla s'innalzano sopra...
godeva. monti, iv-277: ognuno che, a conseguir qualche fine, cerca di
fine, cerca di collegarsi, pria che stringere società considera seco stesso i costumi,
da porsi in comune, e i vantaggi che possono risultarne. carducci, i-352:
, per serbare quell'ideale di bellezza che il gran triumvirato del trecento avea tocco
a pezzi e bocconi, a misura che i genitori di lei andavano stanando ad uno
in comune. bocchelli, 2-45: che cosa lo obbliga a spossessarsi, a
ciò vedemo fare a ciascheduno, / che si mette in comuno. -non
: non avervi in nessun modo a che fare. -scrivere, rispondere a comune
. caterina de'ricci, 202: sapendo che siate tutt'e due in firenze,
di beni, di diritti e di doveri che la caratterizza. -anche: il vivere
cittadini, con più temperanza e ordine che fatto non aveano in foggia, perocché
da non poterli dirigere con altre redini che col timore di pene prestabilite! l'
allora sparisce; non si tratta più che di una custodia, non si ottiene altro
una custodia, non si ottiene altro che una disciplina negli atti di vita comune,
amante le acri curiosità intorno le relazioni che correvano tra elena e il marito,
tempo; per la qual cosa temo che mi si dia la taccia o di
con, insieme 'e munis 1 che ottempera al proprio dovere '(munia -orum
ufficiali, cariche pubbliche '), 'che è condiviso da tutti ', perciò
-anche: il complesso dei cittadini che costituivano la magistratura del comune.
a la natura / ch'audivi dir che tene / ogn'om ch'ai mondo vene
senese in tal modo ha cangiato, / che tutta l'onta e 'l danno,
tutta l'onta e 'l danno, che dato / li ha sempre, come sa
come gli altri; e a quelli che sostenessono lo incarico de'confini, fusse
il dì, ma meno al non cavaliere che al cavaliere. g. villani,
, 8-89: rispose [il delfino] che molto era contento che la comune di
il delfino] che molto era contento che la comune di parigi avea scoperti i loro
, / e maggiormente da'tuoi cittadini / che ti dovrien tenere in alto seggio!
(325): tutti i mercatanti che... con mercatantie càpitano,.
firenze, e con una lancia, che parea che avesse a fare una sua
e con una lancia, che parea che avesse a fare una sua vendetta,
provvedere a quelle opere di pubblico servigio che un governo tanto avido quanto spilorcio negava
alla conservazione dello stato la borghesia, che si dava alla caccia degl'impieghi,
molto ridente in mezzo alle giurisdizioni castellane che le soffocavano, più meschina era l'importanza
, 3-31: mastro cirino, ora che era impiegato del comune, faceva il sagrestano
comuni l'antico « potere normativo », che è il diritto d'autonomia pieno:
fissati da leggi generali della repubblica, che ne determinano le funzioni. 7
ch'è di pietre conce colla torre: che prima non avea palagio di comune in
di podestà e di capitano cagion fu che in qualche città fossero due pubblici palazzi,
8. paese, il complesso delle persone che lo abitano. - ant.:
ove sono i lor lettori di varie scienze che dal commune sono salariati. campanella 1100
pure a tutto il mio comune, che sentirà che non ho mai avuto che
tutto il mio comune, che sentirà che non ho mai avuto che fare con
che sentirà che non ho mai avuto che fare con la giustizia. 9
, 2: e ogni altra ispese che si faciessi pel bisognio di detta bottega e
273: in firenze si prese, veggendo che per lo comune di firenze si facea
d'aiutargli e consigliarli onestamente in ciò che si potesse. -confiscare, pubblicare
al più possente. e nelle terre che dicono reggersi a comune, questo vizio
doveano aver poco prestigio presso un popolo che avea disfatte le castella e s'era ordinato
. -per estens.: comitato rivoluzionario che si assume famministrazione della città.
quello recente della commune parigina, che era stata interpretata come un esperimento
di quel polluce... che fecero non so che comunella di
polluce... che fecero non so che comunella di nascimento, di vita
: si ferma dinanzi al primo cartellone che trova... e intanto sente
intanto sente i discorsi dei curiosi, che fanno comunèllo intorno a lui. carducci
visto di buon occhio la gran comunella che facevan costoro [i contadini] con suo
di comunella di ducatuzzi per le cose che accascano. 2. agg
anche comunèlla, sf.): che si adatta a tutte le serrature e apre
era una specie di chiave magica, che girava in tutte le serrature, apriva porte
ragazzetto, cinque paoli al giorno, che oggi sarebbero due lire e ottanta centesimi.
ritrar alla buona osservanza, tuttora parlo che, comunemente traendo sé alli detti costumi,
con anibai, e fo la magiur bataglia che fosse en quel tempo. bibbia volgar
medesimi lunga vita... e interviene che comunemente rimangono ingannati. trattato d'amore
o il savore o la carne, cioè che chi perde non ne mangi. sannazaro
28-50: gli è meglio una trovarne che di faccia / e di costumi ad ambi
costumi ad ambi grata sia; / che lor communemente sodisfaccia. castiglione, 74
, 74: vocabuli... che hanno in sé grazia ed eleganzia nella
il parlare angelico comunemente si tiene che sia puro e spirituale, pur non vi
si crede da loro [letterati] comunemente che fra le lingue...
, eleganti per la sola ragione che appartengono a qualche privilegiata nazione. man
, 47: pubblicando un'opera d'immaginazione che non s'uniforma ai canoni di
con una lunga esposizione de'principi che ho seguiti in questo lavoro.
, i-422: comunemente si pensa che uno scrittore sia mosso a mettere in piazza
col suo compagno, egli alla guerra, che dovea fare, pose tutto il suo
una inposta d'uno mezo cavallo, che fue inposto comunemente tra simone baldovini e
rinaldo seco abbia il cavallo, / che posto sia communemente in mezo.
fratelli miei carissimi, a voi, che dimorate nell'ermo, piacciavi di vivere secondo
d'uno ronzino, e diceano comunemente che 'l voleano impendere. 6.
caterina de'ricci, 442: e forse che iddio li darà qualche penitenza, per
penitenza, per essere contro il padre; che è grave errore; né mai si
. (superi. comunicabilissimo). che può essere comunicato, partecipato o trasmesso
essere comunicato, partecipato o trasmesso; che ha la virtù di comunicarsi ad altri
mondo non è comunicabile ad altro mondo che esser possa, come il mio essere non
. marino, i-159: convien dire che in lei non manchi l'ardore della carità
massimamente conformarsi con quel sole sopraceleste, che per essere come sommo bene di sua
parimente lei a communicare altrui i beni che le sono partecipati da essa divina bontà.
lontana, e comunicabile per lettere, che vicina a un mezzo miglio, e incomunicabile
mezzo miglio, e incomunicabile altrimenti, che con li stivali in piedi, e con
mansueto. 4. ant. che può essere somministrato (un medicamento)
stagione. 5. relig. che si può trasmettere mediante la comunione sacramentale
sacramentale. salvini, 40-126: ma che... venga, egli immenso sotto
di cristo? e 'l pane, che noi rompiamo, non è partecipamento del
in pari, sentivo una specie di freddo che m'agguantava l'anima come uno per
bianca guardando sbigottito il signor arciprete che tendeva la mano e poi la ritraeva
agg. (ant. communicante). che comunica, che si trasmette, si
ant. communicante). che comunica, che si trasmette, si propaga; che
che si trasmette, si propaga; che è in relazione, in rapporto;
è in relazione, in rapporto; che è in comunicazione, in col- legamento
bagno, illuminata da quattro grandi oblò che si affacciavano sugli ulivi e sul giardino
4. anat. attributo di una formazione che ne pone in collegamento altre due,
. agg. e sm. il sacerdote che amministra il sacramento della comunione. -anche
, 101: ordinò ancora monsignor arcivescovo che... al sacerdote comunicante precedesse una
hanno una commune misura per altro numero che unità. comunicanza (ant.
del suo lume, in quella guisa istessa che versò iddio in una vergine, più
versò iddio in una vergine, più che in qualsivoglia altra creatura, la pienezza
hanno sentito con maggior forza la comunicanza che ci è de'medesimi principii generali tra tutte
stile in gran parte procede dalla comunicanza che corre tra lo scrittore e l'età
la più soave ed amicabile comunicanza, che possano avere gli uomini insieme.
ad altri o ad altra cosa ciò che è proprio (per lo più
iii-11-5: onde, con ciò sia cosa che ciascuno effetto ritegna de la natura de
divina natura in alcun modo: non che la divina natura sia divisa e comunicata
quelle è participata per lo modo quasi che la natura del sole è participata ne l'
una amistà e domestechezza sì grande, che... parea che i vasalli e
sì grande, che... parea che i vasalli e l'altri beni avessero
l'altri beni avessero in manera comonicati, che appena divisione alcuna tra loro se cognoscea
[il sole] è quell'unico che diffonde e comunica la virtù vitale. sarpi
vitale. sarpi, i-318: al che essendo opposto che san tomaso usa di dire
, i-318: al che essendo opposto che san tomaso usa di dire che al
essendo opposto che san tomaso usa di dire che al battezzato è comunicata la passione di
837: quanto alla favella, pare che non si possa volgere in dubbio che
che non si possa volgere in dubbio che gli uomini abbiano facoltà di comunicarla alle
uomini abbiano facoltà di comunicarla alle macchine che essi formano. tommaseo, ii-227: i
ero legato a lui anche dalla gratitudine che gli portavo per la considerazione in cui egli
considerazione in cui egli mi teneva e che comunicava agli altri. persino ada stava
: la consuetudine con altri ragazzi non è che comunicarsi l'invenzione della vita.
dante, conv., iv-1-2: incontra che le passioni della persona amata entrano nella
persona amata entrano nella persona amante, sì che l'amor dell'una si comunica nell'
sua natura. manzoni, 209: repugna che l'aderire della volontà al bene infinito
: allora mi confortai molto, assicurandomi che lo mio secreto non era comunicato lo
, 9-2 (350): il che costei con alquante altre comunicò. idem,
volgare scritto sia, nel quale pare che comunichino le femminette, egli è nondimeno
lorenzo de'medici, 634: ancora che con lacrime ed afanno, non posso però
ed afanno, non posso però fare che io non communichi con la e. v
ch'ha 'l petto tanto erronico, / che t'ha fatto cangiar volto e costume
cangiar volto e costume? / dimel che con altrui mai noi commonico. machiavelli
più sicuramente potesse comunicare i suoi segreti, che al cugino, andatolo a ritrovare,
le dette cagioni ànno potuto tanto, che solo mi son contentato del parere e del
pensieri, ho goduto di quel diletto che ne reca il poter conferire quel che
che ne reca il poter conferire quel che di mano in mano ne somministra l'ingegno
mia; è una compiacenza estrema, che non provo la maggiore in questa vita,
di venire a determinazione alcuna; il che radissime volte e soltanto negli estremi casi
degli oggetti, ma conviene che le riceva per mezzo de * segni
imo comm unica a molti le immagini che in lui primitivamente passarono dagli oggetti stessi.
la lingua è quasi una raccolta di utensili che ciascuno adopera a volta a volta per
rappresentazione stessa. soffici, x-354 ^ che cosa vuol dire esprimersi se non comunicare
esprimersi se non comunicare agli altri ciò che si sente? alvaro, 7-81: esse
cercano di indagare nel mistero dei sessi che mai nessuna esperienza rivelerà; come nessuno
corredarle d'un estratto del processo, che, come a reo costituito, gli fu
ordinanza pronunciata fuori dell'udienza, salvo che la legge ne prescriva la notificazione.
ebrei deb- beno connumerare da il dì che uscirono di egitto sette settimane, che
che uscirono di egitto sette settimane, che sono quarantanove dì, e il quinquagesimo
festa de la data de la legge, che la divinità si volse comunicare a tutti
244: ordinò filone nel terzo capo che si comunicasse alla plebe ancor la censura
e poi comunicano ai popoli questo messaggio che col patrocinio dell'onnipotente la pace è
, i-94: sembra ai nemici della libertà che posto un mezzo di rapida e generale
pericolo. ma non si rammentano essi che collo stesso mezzo rapidissimo possono comunicarsi e
de'disidèri umani esser tutto contrario: che uomini miserabilissimi pretendessero prima nobiltà nella contesa
contesa de'connubi, poi onori con quella che loro comunicassesi il consolato, finalmente ricchezze
, finalmente ricchezze con l'ultima pretensione che fecero de'sacerdozi; quando, per
del calore..., avverrà che la terra co'gli raggi, che ella
che la terra co'gli raggi, che ella manda alle lontane parti de l'
esser per sua natura mutabile, poi che senza regola alcuna s'aggregano tra di
si separano, qual virtù sarà poi quella che gli possa communicare e con tanta regola
regola contemperar il movimento diurno, sì che mai preterischino di accompagnare il sole,
in circa il disco solare, dove che l'altre aeree impressioni trascorrono in minimi
. algarotti, 2-43: onde non maraviglia che certi movimenti ne'globetti di luce eccitandone
cervello; non maraviglia, dico, che questi tali movimenti possano creare in noi certe
agitate da un tremito gagliardo, e pareva che l'agitazione si comunicasse alle fondamenta della
si comunicasse alle fondamenta della città e che i palazzi le cupole i campanili ondeggiassero galleggiando
il mio tempo nel- l'indagare quello che nessun medico saprà mai, la natura
): ci dicono questi signori dottori che [il contagio] si comunica da
iv-2 (131): adonque è mestieri che noi poniamo elio [= nello]
. aretino, 2-99: io credo certo che le cose di sotto rispondino a quelle
sotto rispondino a quelle di sopra; e che quelle di sopra comunichino con quelle di
furon levati anche i due passavia, con che il palazzo comunicava col monastero. magalotti
, 21-57: in quest'esperienza bisognerebbe che lo strumento sonoro... non comunicasse
e divisa in tre piani o sia terrazze che si vanno via via ristringendo, e
o più lontano, da acque, che comunicano tra di loro. colletta, ii-21
ala dritta, impedite dai napoletani, che in vedetta delle strade uccidevano i messi e
alla linea del po..., che per l'alto comunica col piemonte e
principale della stanza comunica col piccolo salotto che serve da anticamera. -tr. mettere
. galileo, 3-1-470: grandissime conviene che sieno le correnti nello stretto di magalianes
le correnti nello stretto di magalianes, che comunica gli oceani vastissimi etiopico e del
oggi non vi è malizia. pare che l'innocenza della campagna si comunichi ai
. non si usa in villa quel rigore che si pratica nelle città. nievo,
questa pestilenza di maggior forza per ciò che essa dagl'infermi di quella per lo
awentava a'sani, non altra- menti che faccia il fuoco alle cose secche o unte
afflizioni, ingiurie e fatiche; oltre che, se non è costei che li coadministre
oltre che, se non è costei che li coadministre, non so come ella
corsini, 2-270: ordinò... che s'avesse l'occhio agli ambasciadori di
. fogazzaro, 7-273: a quei sacerdoti che hanno lo spirito di dominazione non
hanno lo spirito di dominazione non piace che le anime comunichino direttamente e normalmente con
. cavalca, 16-1-119: avea ordinato che... ogni dì in su
uno infermo... e convenendo che il detto prete, andando a comunicare
, guadasse l'acqua, disse a quelli che erano venuti per lui: « andatevene
proda di là dal fiume, sì che io veggia dov'è il passo,
voluto rappresentarmi un prete... che confessa, comunica, dice messa ed
. ma il cappuccino è un uomo che ha mente e cuore e pratica della vita
fedele cristiano, uomo e femmina, che sia in etade, si dee comunicare,
vigilie comandate, e tutta la quaresima, che mai non lasciava. ariosto, 14-68
. ariosto, 14-68: e le gente che dianzi eran confesse, / e di
dicendo: beatissimo padre, da poi che fu il sacco in qua, io non
, 36-67: e la misura piena che quella era stata, ebbe il suo colmo
confessò d'avere inteso a fatti quel che sia toccar iddio con la sua pietosa
sentendosi mancare. moretti, 17-347: che avrebbe detto al cugino? ch'era stata
sedotta da uno sconosciuto... che non aveva potuto entrare in chiesa,
: * mettere in comune ', che nel lat. eccles. assumeva il senso
forza d'immaginazione, e quel giudizio che fa astrarre [il dotto] interamente
2-512: ed è qui da notare, che le nostre passioni dell'anima sono sì
a certi membri esteriori del corpo, che come sono nell'anima, immantinente si
di se stesso. 2. che ha facilità di esprimersi, di farsi intendere
, di farsi intendere dagli altri; che si confida apertamente e volentieri, che
che si confida apertamente e volentieri, che è incline all'effusione, che riesce
volentieri, che è incline all'effusione, che riesce con facilità a trasmettere, a
mia era di esser poco comunicativo, che non per la paura che avessi di quel
comunicativo, che non per la paura che avessi di quel ciclope. tommaseo [
v.]: 'persona molto comunicativa', che volentieri apre e trasfonde in altrui i
gentilezza. 3. raro. che si riferisce alla comunicazione, al rapporto
leone ebreo, 349: la bellezza che [dio] ha, è essa
libbra di formaggio. 2. che ha ricevuto la comunione, a cui è
'un articolo 'o * scritto 'che non si dà dai compilatori, ma
, dei battaglioni, delle compagnie, che s'aggruppano e non si raggiungono mai.
. cassola, 2-359: le guerre che il fascismo conduceva in quel tempo avevano
la sua vita non era diventata altro che un'attesa spasmodica dei bollettini e dei
pubblicitaria, rettifica, dichiarazione o diffida che viene pubblicata in un giornale a pagamento
[delle vostre facoltà], però che con tali sacrifìci si piace a dio.
. leone ebreo, 249: dicono che significa le sette revoluzioni del mondo inferiore
vocabolo « imputare », e volevano che fosse abolito, non trovandosi usato dai
.. per cui si fa manifesto che la teoria della comunicazione del moto è connessa
parte i tipografi e gli editori, che curano le nitide impressioni dei testi e li
li fanno circolare, e i bibliotecari che vigilano alla conservazione di stampati e di
stampati e di manoscritti, e i bibliografi che formano i cataloghi delle edizioni: personaggi
formano i cataloghi delle edizioni: personaggi che non si sogliono annoverare tra i filologi
si sogliono annoverare tra i filologi, ma che sono per la loro parte benemeriti nel
lettera; ed io la assicuro, che se la lettera le comanda di andar
, i-254: ho ragione di dubitare che la gente che ora governa non abbia motivi
ho ragione di dubitare che la gente che ora governa non abbia motivi particolari per
dal suo incubo vinsi subito la sorpresa che mi produsse la sua comunicazione. panzini,
cristallino eccessivamente globosa; ma quelle varietà che dicevamo poter esser nel numero, e
enciclopediche diffuse nella massa delle nazioni, che trapelano insensibilmente fino nel popolo, i
. cattaneo, ii-1-141: una regione che possiede già una comunicazione fluviale riceverebbe minori
. comisso, 7-17'. mi disse che avrei dovuto subito ispezionare tutta la sua
, e d'un tal secco, che niun altro sale può altrettanto che esso
secco, che niun altro sale può altrettanto che esso, se non se in quanto
un mondo intero di viventi a sé, che ha comunicazione con gli animali di tutti
di tal fatta non sono pel maggior numero che cifre cinesi e geroglifici egizi; essi
mia madre. delle quali segrete comunicazioni che dio crea fra le anime umane, il
qual è il vitupero di quel marito che, separato dalla sua sposa, consente agli
una sera scoppiò: « devo dirti che ho fatto testamento ». -essere
, 2-398: il balli mandò ad avvisarlo che lo attendeva al chiozza, giusto a
e portò via il ponte di ferro che mette in comunicazione la porta a s.
con la natura, rifarlo libero: ciò che, con una precisione uguale alla concisione
abboccare alle lodi, dandogli le informazioni che voleva, accompagnandolo di stanza in stanza
spiegandogli dove erano stati aperti gli usci che mettevano in comunicazione il nuovo col vecchio
punto nella muraglia c'era la porta che metteva in comunicazione i due stati.
. pellico, ii-128: due prigionieri che vengono a comunicazione tra loro sanno benissimo
sm. eccles. panno o piattello che si pone sotto il mento di coloro che
che si pone sotto il mento di coloro che ricevono l'eucarestia. 2
antifona e il ver setto che il sacerdote recita dopo l'abluzione
la quale è secondo la materia che vien significata sempre per il geno, come
. sarpi, i-6: dopo che fu diviso l'oriente dall'occidente, non
rimanendovi comunione nel principato, e dopo che l'orien tale fu in
lingue in cui parlano e scrivono nazioni che hanno tra loro comunione di trattati
trattati, di letteratura, di traffici, che non la cedono l'una all'
. parini, 764: gli scrittori, che furono prima del presente secolo,
talvolta mostras sero d'avvedersi che anche delle altre arti entrassero nella
.. non ci resta altro che la comunione de'nostri mali. de sanctis
stima, di simpatia, di solidarietà, che si stabilisce fra due o più persone
e la natura o l'ambiente naturale che lo circonda; relazione di convivenza fra
sociali. -in particolare: vincolo spirituale che unisce l'uomo alla divinità (o
ma'mescolato 11 vino coll'acqua, che elli è sì insieme l'uno coll'altro
uno coll'altro fatto una cosa, che per niuno modo si può mai partire?
stretti e serrati e comunicati insieme, che per niuno modo mai si possono spartire
il pane della liberalità altrui, ottener di che raddolcire i mali del corpo, e
cui non bastava più il latino e che, formato nelle scuole, superbo della
già un complesso di idee comuni, che costituivano la base della coltura. d'annunzio
e. cecchi, 1-102: nelle comunioni che parevano senza scelta, e invece implicavano
delicati, non cadeva nulla di quel che spesso si attacca ad appesantire e guastare
: non c'è niente di più bello che vedere il figlio mangiare; in quel
, ho sempre voluto essere, prima che bella: « cara ». cara.
. la società, la comunità di coloro che appartengono a una stessa confessione religiosa.
4-485: il quale [ariano] poscia che in alessandria fue conosciuto...
e vessillo de la vostra communione questo asino che vedete ed udite? magalotti, 9-2-201
, vedevamo essere la sola cattolica quella che può veramente resistere alla critica.
e altri enormi peccatori, e molti che non sanno il 'pater noster 'né
maria'. marino, vii-400: prende colui che ha da essere ordinato [cavaliere]
iii-1-207: il concilio undecimo toletano ordinò che loro [gli odiatori ostinati] non
, dandomi questa terra più noia assai che la percossa. -parte della messa
vista per un'improvvisa onda di gaudio che le irrigò i capelli con la dolcezza d'
tutto la dottrina della giustificazione, e che fosse posta in dubbio la comunione del
. -comunione spirituale: pratica religiosa che consiste nel forte desiderio di ricevere gesù
e recheracci la viva comunione, e ciascuno che si comunica dalle sue mani, rimane
gittai in qua e in là, tanto che cadde nel loto.
relig. l'antifona e il versetto, che il sacerdote recita dopo l'abluzione delle
con diversa configurazione e disciplina a seconda che si tratti di comunione in senso proprio
di un fosso o di una fogna che lo attraversino. codice civile, 874
, in intimo e stretto rapporto, che unisce, accomuna. de sanctis,
1-19: il trabalzamelo del cuore, che intende l'arcano parlare della natura, e
darebbe luogo a dio sa quanti sospetti, che ci potrebbero turbare la pace domestica.
eucaristia. sacchetti, 28-21: giunta che fu alla chiesa, era presso a
prete dal cherico, onde ordinò, che sonasse a comunione, e tirò innanzi la
. comunismo, sm. dottrina politica che postula un'organizzazione della società basata sull'
di marx, ripresa da lenin, che (sulla base di una concezione materialistico-dialettica
instaurare la dittatura del proletariato (dittatura che in futuro dovrebbe venir meno con la
stesso stato); il movimento politico che vuole attuare tale dottrina; l'organizzazione
attuare tale dottrina; l'organizzazione sociale che ad essa si informa.
comunismo è certo una grande cosa, che può rendere migliore la vita, ma oltre
vii-378: voi vedrete dalla petizione stessa che i comunisti dicono essere questo rivo così
dicono essere questo rivo così mal regolato che talvolta non sanno più nemmeno dove esista
nemmeno dove esista, e ciò prova che i comunisti non si sono mai data
'comunista': alcuni così chiamano quelli che gli antichi dicevano 'pubblici rappresentanti '.
plur. m. -i). che attua o tende ad attuare il comunismo;
o tende ad attuare il comunismo; che si ispira, concerne, si riferisce al
comunismo, chi è iscritto al partito che ne esprime e diffonde la dottrina.
e il p. curci non dovrebbe ignorare che se ne trovano non solo tra i
di razza più fina e i rettori, che si servono dei poveri per far rubare
'. chi è del partito di coloro che vogliono il comunismo. giusti, 3-51
bocchelli, 2-34: questi comunisti vogliono che lo stato sia tutto, mentre io
stato sia tutto, mentre io voglio che non sia nulla: ecco la differenza.
gramsci, 9-96: per i comunisti che si riattaccano alla dottrina marxista la massa
partecipare attivamente alle azioni politiche del partito che ne attua la dottrina; fare atto
tutti '. comunisteggiante, agg. che ha idee vicine e simili a quelle
. m. -ci). raro. che concerne l'economia comunista, il comunismo
secolo, la voce della storiografìa comunistica, che non si restringeva ad alterare episodicamente la
facciamo pure astrazione da esperienze di paesi che vivono in condizioni completamente dissimili dalle nostre
agg. e sm. e f. che aderisce al comunismo in modo vago e
; qualità, stato giuridico di ciò che è comune. bartolomeo da s
colleganza insieme. bruno, 3-327: dite che quel tutto che si vede di differenza
, 3-327: dite che quel tutto che si vede di differenza negli corpi, quanto
prietadi e comunitadi, non è altro che un diverso volto di medesima sustanza.
cittadini 0 anche parte di essi, che abitano il comune; l'amministrazione comunale
, de'danari comuni delle vicinanze, che si chiamavano le torri delle compagnie.
quello della podestà, e doleansi dicendo, che 1 potenti cittadini che facevano i grandi
doleansi dicendo, che 1 potenti cittadini che facevano i grandi mali non voleano che
che facevano i grandi mali non voleano che fossono puniti, e i piccoli e impotenti
eccelsa nostra communitate... ordinòe secundo che cantano li nostri annali ne l'archivio
284: nascono nel dominio molte cose che hanno necessario essere ventilate a firenze,
la comunità ragunata da le ceretarie, che a ognun che pagasse il baiocco,
da le ceretarie, che a ognun che pagasse il baiocco, mostreria il diavolo
monumento alcuno, onde si possa inferire che ne'secoli barbarici le città d'italia
, noi: chiese... che l'abolizione di ogni privilegio in materia
anche alle provincie e città e comunità che ne godevano. cattaneo, iii-4-31:
in modo da formare un corpo morale che persegue comuni interessi (economico-sociali, politici
considera in quanto è contro a colui che pecca, secondo, in quanto è contra
le cose pubbliche a tanta calamità, che i molini della comunità di spagna, per
goldoni, iii-67: -chi ha detto che anderà via per la porta di dietro?
la porta di dietro? -quel signore che si chiama don marzio. -la tromba della
comunità temporale in quel giro di cose che al consorzio spirituale solamente appartengono. deledda,
ebbe mai dopo l'unità, sempre che non decada nel vitalismo grossolano, nel politicismo
: mommi era così, non viveva che per il bene della comunità di
comunità * pensata da adriano olivetti (che non è un'idea libresca, ma incorporata
sorto per iniziativa di a. olivetti, che ha come fine l'instaurazione in italia
il re dei bolcevichi mandando, quelle cose che nascono dall'uomo e dalla donna,
datini [cartella, 1386]: poi che qui sono a voi in inspezialità non
associazione internazionale di tipo confederale tra stati che hanno in comune interessi economici e linguistico-culturali
di difesa » diventa sovrano per quel che riguarda l'esercito comune, e lo
umano. alvaro, 7-34: direi che l'impulso del ragazzo è di sciuparsi
. 5. insieme di persone che fanno vita in comune e obbediscono a
vedeva una delle più gloriose e qualificate comunità che sien fiorite e tuttora fioriscano nella chiesa
de roberto, 585: consalvo seppe che sua sorella aveva contribuito a quell'acquisto.
, prima, giudicato provvida la legge che disperdeva quelle comunità? e. cecchi,
religiosi. 6. gruppo di persone che aderiscono alla medesima fede e ne fanno
fanno professione, l'insieme di persone che appartengono alla medesima confessione religiosa; chiesa
alla communità israelitica di antiochia, il che involgeva la tacita dichiarazione che fosse una
antiochia, il che involgeva la tacita dichiarazione che fosse una corporazione illecita. pascoli,
dell'odio reazionario, questa repubblica, che fu nei primordi una comunità religiosa di
osservante del culto, come questa repubblica, che ha per fondatore un santo diacono,
invece il rabbino della comunità israelita, che aveva fretta di parlare per due suoi
quei campanili in cima sembrano non aspettar altro che la domenica. 7.
. 7. ant. ciò che si usa comunemente. s. bernardo
8. polit. ente territoriale locale che, nella concezione politico-sociale di a.
di messer niccolò gianfigliazzi, al tempo che stavano a comunità. =
comune '. comunitàrio, agg. che si riferisce a una comunità, che
che si riferisce a una comunità, che si attua in comunità, che ha per
comunità, che si attua in comunità, che ha per scopo la comunità, che
che ha per scopo la comunità, che si ispira a essa. baldini
comunitativo, agg. ant. che appartiene, che spetta alla comunità;
, agg. ant. che appartiene, che spetta alla comunità; che amministra gli
appartiene, che spetta alla comunità; che amministra gli affari del comune, comunale
strada comunale, strada comunitativa, quella che è mantenuta a spese del comune o municipio
maniera. giamboni, 2-50: dico che, comunque si sia, egli ha
): egli è sì sciocco, che egli s'acconcerà comunque noi vorremo.
agostino volgar., 4-27: colui, che non ispera in questa, pone il
gli porta la folle e vana licenza, che essi da sé s'hanno presa.
si soccorra, e quello / facciasi che conviene / a la pietà presente,
sia, ancora molti di quelli spiriti che del cielo sono abitatori, per non abbagliar
si vestono talora di questo aere, che così di leggiero si risolve. campanella,
così a puntino a'principi neutoniani, che meglio non risponde alle dita del sonatore
è il solo *. -comunque che: comunque. v. borghini,
v. borghini, 1-2-464: comunque che si cosa. 2. raro
2. raro. quantunque, nonostante che. foscolo, viii-258: è loro
foscolo, viii-258: è loro massima: che passasse la i fatti,
. 3. ant. appena che, come. fra giordano [crusca
fra giordano [crusca]: credettero che ciascun uomo avesse sua stella; e
si lieva da sedere, / sì che in un punto si vòta la sala,
lionardo e d'altri scrittori degni, che vogliono che i fiorentini avessino origine da'
d'altri scrittori degni, che vogliono che i fiorentini avessino origine da'cavalieri sillani
di questa teoria era la giusta negazione che la poesia consistesse nel diletto per sé
. comunque, tu corsini sei uno che ha voluto e saputo elevarsi senza tradire
, 2-160: è ancora 'comunque', che invece di 'come'assai sovente s'è
; talora fra esse e la parola che regge se ne possono frapporre altre, che
che regge se ne possono frapporre altre, che servono da complemento), prep.
madonna sta lo core, / che de lo meo petto è fore / e
rettor., 10-24: compagno è quelli che per alcuno patto si congiugne con
cosa fare... amico è quelli che per uso di simile vita si
parte, / ch'i'mi potesse difender che marte / cogli altri sei del
è con teco il spirto unito / che già te fabricò con tanto ingegno?
3-50: temerebbe far come quei, che dicono le sue raggioni a le statue e
menzini, iii-222: vi ha certuni che qualora ascoltano o dalli oratori su'pulpiti,
, con seco, il riputano un parlar che senta del rozzo anziché no. metastasio
, x-3-165: colla parte di me che intende e vede / dietro le tenni,
fa tonda là sovra cariddi, / che si frange con quella in cui s'intoppa
battifolle incontro alla città di pavia, che sempre fu contra milano, e si tenea
: con chi sente quel foco, che sento io, / non convien fare alcuna
e pio, / ch'io so che arà di me compassione. leonardo, 1-176
leonardo, 1-176: al presente so che, come amico, ti contristerai co'meco
desio d'essere una volta con costei che io mi sento, dalle piante de'piè
d. bartoli, 33-10: lo scotimento che quel medesimo impeto cagionava negli edifìcii non
medesimo impeto cagionava negli edifìcii non avea che far nulla né collo spegnersi delle lucerne
nulla né collo spegnersi delle lucerne, che fu per soffio, né col traballar
, né col traballar delle masserizie, che consentivano al dibattersi delle case. redi
delle case. redi, 16-ii-84: dirò che là sul reno a fronte a fronte
, 615: 1 concubinati non erano che con affranchite e straniere, con le
. goldoni, iii-18: -messer pandolfo, che avete voi col signor eugenio? -un
col signor eugenio? -un piccolo affare, che non abbiamo piacere di farlo sapere a
, 835: il diaspro / par che si mischi in flessuosi amori / con l'
., 9-116: cenere o terra, che secca si cavi, / d'un
, purg., 29-117: non che roma di carro così bello / rallegrasse affricano
73 (99): sappiate che il gran cane dona tredici volte l'
1-39 (i-462): quel giorno che si deveva andar a la caccia volle
si deveva andar a la caccia volle che beltrando si vestisse con lui di quei panni
beltrando si vestisse con lui di quei panni che aveva fatto far così simiglianti. redi
marina pietrosa, o sia polipario, che ha grande affinità col poro cervino.
v-177: non ho potuto notare (il che avviene a parecchi) se non le
borse, panieri), le persone che occupano un veicolo o si trovano in
in un luogo; e denota l'abito che si indossa, gli arredi di una
lettera senese, v-156-16: anco sapiate, che vi viene co loro uno fante con
figliuolo, / s'appressa la città che ba nome dite / co'gravi cittadin,
egli è qua un malvagio uomo, che m'ha tagliata la borsa con ben
mano. machiavelli, 705: fa'che alle due ore ti troviamo noi in casa
: mutatomi / il nome in quel che io ho, me n'andai subito /
sol trovarsi armato. redi 16-ii-85: dirò che allor ch'a nobil mensa ei siede
nobil mensa ei siede, / e che col fiasco in man disfida 1 lanzi
1 lanzi / non v'è cristiano, che gli passi innanzi. metastasio, ii-52
5 (75): la gente che vi s'incontrava erano omacci tarchiati e arcigni
un'ampia apertura, pure quadra, che dava idea della luce d'un chiostro.
garzone per uno spaghetto incerato, con che si cuciono le scarpette. alberti, 112
sarà preveduto e cauto in non aspectare che 'l vizio abbia a diventare tanto
a diventare tanto e sì sparso, che colla infamia egli adombri et obscuri tutta
speculatori, non vi fidate delli autori che hanno sol co'timaginazione voluto farsi interpreti
e tomo, ma sol di quelli che, non coi cenni della natura, ma
la previdenza e la destrezza / con che sue forze sacripante aita. tasso. 6-i-173
neri, 1-15: era nel tempo che ai vaganti uccelli / son tese mille
un piede verso il mure i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero. carducci,
pittore, forte cd armonioso colorista, che risuscitava liberamente col suo pennello le favole
, iv-vi-13: dissero [alcuni filosofi] che la nostra operazione, sanza soperchio e
... era quel fine di che al presente si ragiona, e chiamàrlo operazione
la paura un poco queta, / che nel lago del cuor m'era durata /
alcuna fatica durata,... che fanno i gran bevitori il vino. bartolomeo
con quello animo e con quella speranza che si pigliano le imprese iuste. firenzuola,
in somma entra per l'occhio, che non passi sotto l'arco trionfale del ciglio
arco trionfale del ciglio ammiratore. con che applauso si rilegge ogni periodo e si atteggia
, con tutta segretezza, a pregarmi che gli prestassi dieci zecchini sopra un paio
): con quel tono d'interrogazione che va incontro a una trista risposta,
così baldanzosa e lasciva, con dui occhi che amorosamente in capo le campeggiavano. boccalini
con quella voce; / ed io vorrei che pure a te venisse, / ora
figli co lor rio portare, / che, per nom perdonare / l'uno l'
porse tanto di gravezza / con la paura che uscìa di sua vista, / ch'
2-30: con questi modi tu farai che un di io manderò fuori quella stizza.
bartoli, 33-244: ne siegue, che adunino, e contrappongano le lor forze
frequentarli famigliarmente, e volendo pure aver che fare con loro in qualche modo,
ma gosto del morone gli aveva detto che col suo piede era impossibile, ci
dolorosi colloquii, e colle andate e venute che si sono raccontate, quel giorno era
co 'l raggio de l'april nuovo che inonda / roseo la stanza tu sorridi ancora
io so, o cóco incatenato, / che un giorno volerai via / leggero col
bembo, 1-139: io avea inteso che egli era scienziatissimo e che, con
io avea inteso che egli era scienziatissimo e che, con tutto che egli fosse di
era scienziatissimo e che, con tutto che egli fosse di santa e di disagevole vita
, me ne vivo sano, e credo che non vi sia uomo che potesse durare
e credo che non vi sia uomo che potesse durare le fatiche, che duro io
sia uomo che potesse durare le fatiche, che duro io, e di animo e
si domandava, perché con tante belle città che vi sono in italia, proprio dovevano
raccogliere insieme seimila soldati una come quella che non dava la minima possibilità di divertirsi
disse niente. m'ero già accorto che della mora non parlava volentieri. con tanto
mora non parlava volentieri. con tanto che mi aveva raccontato degli anni di musicante,
ragazzi, lo lasciava cadere. -con che, con questo: indica il passaggio
lettere. marino, i-50: con che resto baciandole cordialmente le mani. manzoni
avviandosi a casa e studiando la fandonia che racconterebbe alle donne, e renzo, a
vedrai te somigliante a quella inferma / che non può trovar posa in sulle piume,
fai grosso / col falso immaginar, sì che non vedi / ciò che vedresti,
, sì che non vedi / ciò che vedresti, se l'avessi scosso. g
, 9-318: l'assedio e guasto che lo 'mperadore arrigo avea fatto alla città
[amore celeste] collo agevolarne quello che per sé era pieno di fatica,
questo mondo. boccalini, i-230: disse che quegl'ingegni meritavano ogni più severo castigo
ingegni meritavano ogni più severo castigo, che, essendo nati nella calamità di una
sempre consumarsi nell'andar cercando nuovi concetti che loro facessero conoscere più vergognosa e insopportabile
le cadenti famiglie con eleggere strani allievi che fussero generosi. alfieri, vii-23: e
fussero generosi. alfieri, vii-23: e che? fors'egli, / sol col
-;... non v'accorgete che voi concludete contro al vostro consiglio?
lo sono, forse; a meno che io non abbia finito col farmi di
col farmi di me la stessa opinione che ne hanno gli altri. 12.
intercalati fra di essa e il sostantivo che regge, rende in modo più diretto
diretto e con maggiore immediatezza il rapporto che intende indicare fra persone o cose.
: l'università ebbe stanza nel convento che fu de'gesuiti, vastissimo, detto il
, con dentro acqua e aceto, dicendogli che buttasse lì i danari. settembrini,
danari. settembrini, 1-63: il gioberti che... era poeta più che
che... era poeta più che filosofo, propose la federazione dei principi
il palazzo restò ancora invaso dalla gente che veniva a congratularsi: una processione incessante
8-145: ma per parecchio tempo non scòrse che ogni tanto un isolotto roccioso con intorno
vittorini, 3-75: ma non assentisce che muso stesso, con negli occhi un
negli occhi un barlume del suo risolino che ricomincia. pratolini, 6-97: dopo
, con davanti agli occhi l'ambiente che le ricordava sandrino, ed era pieno di
conducergli. 14. matem. esprime che una lettera è affetta da un indice
certamente / con quelli c'ha cercato ciò che tene. guittone, ii-252: ahi
e canoscente / ch'è laida sì, che vive in dispiacere. =
. nell'italia meridionale, l'immagine che sovrasta l'altare di una chiesa.
non me incontrare in qualche furone e che ornatamente non mi spolii sino alla internila
mi spolii sino alla internila, non che del palio. = comp.
utilità, daranno almeno la via ad alcuno che con più virtù, più discorso e
con conveniente umiltà alla santità sua, che questa causa principalmente appartiene al pastore cristiano
principalmente appartiene al pastore cristiano, e che in essa si hanno a mettere tutti
guerrazzi, i-26: le monarchie tremano che i conati dei popoli si appuntino nel
supremo. svevo, 3-573: quello che ho registrato in questi fascicoli prova che in
che ho registrato in questi fascicoli prova che in me c'è e c'è
cosa nel vuoto, strani segni improvvisi che davano quasi un senso di terrore a chi
come una spia, la presenza di quella che t'ha visto: l'importuna che
che t'ha visto: l'importuna che ha assistito dall'alto, tra tedio
credervi, doveva essere stata nient'altro che un misero conato, da parte della vittima
. 2. dir. atto che denota il deliberato proposito di compiere un
il quale abbraccia ogni sorte di delitto che si sia cercato o tentato di fare
ancorché) non si sia consumato, e che per alcuni si spiega col vocabolo di
il male 'esprime bene la sentenza che al male si oppongono i buoni istinti dell'
imboccatura e di grande capacità, che può servire a conservare acqua o altri
minuzzata carne. aretino, iii-130: che scudelle male allogate, che conche sottosopra,
iii-130: che scudelle male allogate, che conche sottosopra, che paiuoli in lo
scudelle male allogate, che conche sottosopra, che paiuoli in lo spazzo, che candellieri
, che paiuoli in lo spazzo, che candellieri sporchi? del bene, 1-16
esse corron co'figliuoli / e ciò che trovan, gettan dalle mura: / chi
, dove si lavano le mani, che per avventura era piena di acqua.
. manzoni, 4: non più che un desco / a tre piedi e di
puro una conca i ed una toga che m'escluda il freddo, / sia pur
e lavorato, per attingere acqua, che nel lazio, in umbria e nell'
derivava la nota pittoresca visione delle donne che portano in testa la conca di rame.
, 627: e giunsi a un fonte che gemea solingo / sotto un gran leccio
sonora / conca di scabra pomice, che il pianto / già pianto urgea con grappoli
, ii-570: ad un fonte m'abbatto che s'accoglie / entro conca profonda /
. trattati antichi, 19: veggendo che socrate non rispondea, prese una conca
aretino, 8-284: il fuoco, che abbruscia il camino,... fa
. per simil. la sorta di coppa che si forma con le mani, riunendole
dalla forza delle voci dell'acque, che la sonorità della conca silvana moltiplica.
tanto intorno a quella conca, / che 'l freddo marmo si movesse a pietà.
discende mai alcun del primo grado, / che sol per pena ha la speranza cionca
[inferno] nomina conca, dalla similitudine che hanno alcune conche alla forma essenziale dello
sera mandiamo come in sogno il piede che non sente terreno e il corpo che abbandona
piede che non sente terreno e il corpo che abbandona come potesse nuotare nel verde cangiante
. conca auricolare: grande depressione imbutiforme che sta sul mezzo del padiglione dell'orecchio
operazion dell'udire in questo modo: che l'aria chiusa nella conca dentro all'
l'ultima a destra, presso il balcone che guarda la conca rigata dell'aniene,
conca ospitale / della spiaggia / non erano che poche case / di annosi mattoni.
superficie libere a quote diverse, e che serve a permettere il passaggio dei natanti
mezzo di far passare la barca, che trovasi nella conca, da un tronco
e murate con quella terra bianca, che li vetrari fanno le conche e le fornaci
el catino, conca, ovvero affinatolo che li maestri el chiamino, murato con mattoni
zool. nei cavalli, l'incavo osseo che si trova a destra e a sinistra
certo, ma quelle del cielo / credo che siano di virtù compite. cavalca,
leone ebreo, 131: quella venere che si dipinge nuda in mare, dentro
corpo del nostro redentore, dirò io che fusse una gentilissima conca: conca creata
vi pare. anguillara, 1-91: fa che 'l trombetta suo triton dia fiato
,... altra differenza non eravi che per la materia di cui eran composti
secchie, secchiette. mastelle, mastellette, che pietro è carico di pesce ».
piccolomini, 113: era una centura che puzzava da urina valentemente, che penso che
centura che puzzava da urina valentemente, che penso che più d'una volta fosse
che puzzava da urina valentemente, che penso che più d'una volta fosse caduta dal
sacchetti, 183-41: noi chiamiamo concagare quello che voi vedete vi si dipigne su
vi si dipigne su, e boccali quelli che voi chiamate orciuoli.
). concàio, sm. che fabbrica o vende conche. =
... si doleva... che, essendo stata ritenuta prigione la
voce 'cambio'dice già da se stessa che una persona cambia una cosa con altra
, 5-66: un loro istinto materno che è insieme voluttà provvidamente galattòfora e delicato
. del rosso, 1-1-229: ogni volta che 'l cielo era turbato, e che
che 'l cielo era turbato, e che si dubitava di gran pioggia e tempesta,
tempesta, si riduceva sotterra in luogo che fusse in volta e concamerato. 2
2. bot. attributo di un organo che nell'interno presenta varie cavità, fra
gran numero di loro col fumo, che quelle concamerazioni empiea, uccisero. soderini
conoscenze di concaptivi s'aggiunse un'altra che mi fu pure dolcissima. = voce
, se non per forza del concatenamento che potrà avere col suolo per mezzo de'
nascer poi col tempo que'tanti buchi, che si veggon nel coliseo. milizia,
e la mirabile proporzione e armonia, che insieme concatena tutte le cose miste.
veder chiaramente con l'intelletto le idee che si vogliono esprimere, concatenarle conseguentemente col
leopardi, i-1295: oscurità e confusione che deriva dall'abuso della potenza che avea la
confusione che deriva dall'abuso della potenza che avea la nostra lingua di..
l'una dall'altra aiutate, il che è convenientissimo, voglio che siano nel
, il che è convenientissimo, voglio che siano nel nostro cortegiano. boccalini, iii-42
dell'alemagna talmente erano concatenate insieme, che impossibile cosa era separar l'una dall'
era separar l'una dall'altra, il che fece sudar la fronte a molti prencipi
elemento dell'acqua,... che è vastissimo, e che non è annesso
... che è vastissimo, e che non è annesso e concatenato al globo
1-160: una potenza nominata natura, che operi tanti effetti, sempre uniformi,
con una linea: quando il circuito che essa percorre è concatenato con la linea
concatenato con una linea chiusa: quello che attraversa una superficie qualunque avente la linea
concatenata: due curve chiuse in modo che una superficie avente una di esse come
collegate l'una con l'altra; ciò che serve a congiungerle. panciatichi
cagioni, io allora dico per fermo che il caso veramente non è nulla. bruno
: parlo di quelle [dimostrazioni] che per lunghe concatenazioni di varie proposizioni degli
della geometria vengono inapprensibili a quelli, che tali elementi non hanno prontissimi alle mani
poco ordine, o sia concatenazione, che è tra alcuni argomenti. bar etti,
e sarà liberata *; è patente che né questa concatenazione di storie avete considerata
(653): al primo parlar che si fece di peste, don ferrante
ai quali nessuno potrà dire almeno che mancasse la concatenazione. leopardi, i-1239
questo discorso. deledda, iii-154: pensava che il nostro destino è tutta una concatenazione