oggi s'usa... 'dàlie che le desti, o cesti e canestri'
l'insieme fitto e addensato delle foglie che nascono da un fusto molto breve:
e alcuna su per lo stelo, che pur gli dà grazia e l'adorna.
s'impara, a cagion d'esempio, che, a convenientemente parlare, convien dire
zolla a togliere da un cesto pianticelle che rincalzava via via di terra con delicatezza
il tempo per salutare la padrona, che... non avevamo veduta neppure.
inf., 13-142: o anime, che giunte / siete a veder lo strazio
/ ai cesti ch'ora a tutto ciò che cada, / aprono i lor fioretti
il cinnamomo degli antichi non era altro che il gambo della cannella spiccato dal suo
in ramo,... / che pochi fiori origine han dal cesto.
f. doni, 3-130: udite quel che fu risposto a suo padre quando menava
ne ho ricevute: non so quello che si sia del suo viaggio. chimentelli,
e il garbo d'alcuno, dicendo che aveva più attrattiva del cesto della lattuga
qualsiché bellissimo e graziosissimo riescisse colui, che veramente somigliasse un bel cesto. 5
uniti pezzetti di ferro o di piombo) che coprivano il dorso della mano e le
/ stupir tutti a quel- l'armi che di sette / dorsi di sette buoi,
sei o sette spettacoli fece, che o furono di gladiatori, o di
v'hanno paragonato concettizzando ad un entello che stramazzò con un colpo di cesto il più
colpo di cesto il più gran bue che mai fosse in terra bovina. d'annunzio
. 2. il pugilato antico, che si combatteva con le mani armate con
case, / narri agli amici, che l'udranno attenti, / quanto al cesto
di ricami e di pietre preziose, che le spose romane portavano il giorno delle
significare il gran ligame e vinculo inseparabile che pone venere fra i congiunti in amore.
, i-32: la terza, più lascivetta che l'altre,... soccinta
di chermisi, ed a traverso quel cinto che domandavano il cesto, divisato de'più
e dipintivi suso amoretti e donne, che rappresentassero le fraudi, le lusinghe,
, 41-223: veramente io mi credo che il poeta tutto ciò che nel cesto
mi credo che il poeta tutto ciò che nel cesto, ovvero amoroso cinto di venere
, a ricamo o in rilievo ': che gli antichi tuttavia accostavano a caestus (
ospite; a essa segue il collo, che è capace di allungarsi in direzione opposta
dando origine per segmentazione alle proglottidi che, giunte a maturità sessuale, si staccano
del cestode, dando origine alle uova che si sviluppano in un embrione (oncosfera)
si applica alla divisione de'vermi intestinali che comprende le tenie. = voce
paniere di vimini, con uno sportello che si chiude a scatto, usato per la
- in particolare: la grossa cesta che viene assicurata sul baroccio o sul carro
ecc.); le due ceste che vengono poste da una parte e dall'altra
pone, 55-17: aio un canestrello appiso che dai surci non sia offiso: /
di vimini attaccate a delle fimi, che, accavalciando delle carrucole, traggonsi da
accavalciando delle carrucole, traggonsi da quelli che son dentro. spesse volte accade che
che son dentro. spesse volte accade che la fune si spezza, e gli sventurati
e ne davano tre a ciascuno di noi che passava. verga, 4-78: giù
sonnolenti, come una processione di lucciole che dileguava. pea, 3-204: anche
mammelle nella cucina, e il vino che ribolliva nella botte come un'ebbrezza chiusa.
il guadagno non trapassa / i bisogni che vengon a cestoni. baretti, 1-289:
. giusti, iii-389: qualche volta che si sono combinati qui in camera tre
di cisto1. cestóso, agg. che fa un cesto rigoglioso (una
ispagna trovo- rono quella [erba] che in gallia è detta betonica et in
. questa erba ha tanta gloria, che quella casa, dove è essa piantata,
dove è essa piantata, si tiene che sia sicura da tutte le male venture.
». cestuto, agg. che fa un abbondante cesto (una pianta
varchi, v-151: cesure, che sono quei tagliamenti che ne'versi latini
v-151: cesure, che sono quei tagliamenti che ne'versi latini necessariamente si ricercano,
cesura dopo la terza arsi, onde ciò che resta forma una tripodia trochaica. fanzini
sincopi! tutta l'anatomia della parola che un tempo si studiava in retorica, è
11 passo d'una spirale / al timpano che imita la notte. / ma il
vertice del capo, con cavità nasali che funzionano da sfiatatoi; la bocca è
pelle vi sono abbondanti strati di grasso che agevolano il galleggiamento e funzionano da coibente
bocchelli, ii-192: non bisogna dimenticare che i cetacei respirano aria, e che
che i cetacei respirano aria, e che perciò questa aria respirava anche delfino.
occhio fino alla bocca e m'accorgo che la cupola... sembra la bocca
ad afferrare tra le due mandibole quel che le capiti nel mar delle tenebre. viani
ceteno ', idrocarburo liquido ed olioso che si estrae come prodotto dalla distillazione della
antico trasportato il nome di alcuni scudi che, in forma di cetera, cetere furon
quale dettoe maestro piero delle vigne, che comincia, detta la sua salutazione,
dico, et cetera, / sì che non tegna più le cose in zetera.
appunto divisato / tra sé. basta che, e cetera. 2.
, / ma qui non n'arrecò tanto che basti: / non so come
per tua fé le cose d'accordo; che se noi entriamo in cetere,
io non so intendere / a quel che serve dir d'avergli debito /
notai sono quelle tante et cetera che mettono nelle clausole de'contratti.
a me come voi faceste alla biliuzza, che se n'andò col ceteratorio?
d'annunzio, iv-2-408: al siracusano, che dà quivi spettacoli con una sua auleda
. salvini, 17-555: apollo, che tenea / nelle man lo strumento,
un radicale chi mico, che si suppone sussistere nei composti detti * ceti-
composti detti * ceti- lici e che si ritraggono dalla cetina. =
. m. -ci). chim. che con tiene il radicale cetile
su periore, saturo, che si presenta come una so
: non fia lecito nelli beni, che servono per paschi di bestie maremmane, far
solida (detta anche spermaceti), che si presenta in masse cristalline, untuose
bianca, cristallina, combustibile, che concorre a costituire per gran parte
]: e tutto il legname che 'l sostiene si è di cetino.
paoletti, 1-1-117: il lusso, che io ho inteso di condannare e condanno
e condanno ne'contadini, non meno che in ogni ceto della società, io
nella monarchia; s'egli è vero che formi un potere intermedio, che limiti gli
vero che formi un potere intermedio, che limiti gli eccessi dei due estremi,
, o non piuttosto formi un ceto, che, schiavo di se stesso e di
cerchio. alfieri, 2-4: voi che appellarvi osate il ceto medio, /
morso e l'ultimo respiro, vipere che concedono l'amen di sei secondi.
perfidia dei falsi amici e degli invidiosi che si trovano per il mondo: « cobra
dell'india per la sua pelle della testa che si gonfiava a cappuccio; cfr.
delle mani destre una di queste serpi che domandono 4 di capello ', per rizzarsi
da drupe rosse; le sue foglie, che allo stato fresco hanno odore di catrame
tosi: la quale è una foglia che l'indiani usano sempre tenerse in bocca
con un poco di calcina spenta, che sempre portano a cintola in un cornetto di
in qualche cencio, la quale dicono che così masticata dà loro forza e vigore
*. pieretto, irritato, disse che poli della droga non faceva una posa
, per la sua azione stupefacente, che provoca, cioè, in chi ne fa
, uno stato transitorio di euforia, che ingenera però anche assuefazione, alterando così
, 6-325: con tante cose che ci sono al mondo, con tante che
che ci sono al mondo, con tante che tutte e due ne sapevano e avevano
da coca e dal suff. chimico -ina che indica un alcaloide con base organica;
), agg. e sm. che è affetto da cocainismo. cocaini
il cocainizzare. - anche: tecnica che si usa in fisiologia sperimentale allo scopo
cocainòmane » sm. e f. tossicomane che si serve della cocaina per soddisfare il
. cocainomania » sf. tossicomania che consiste nel ricercare e procurarsi artificiali stati
sono alcuni altri questi [uccelli] che sono del tutto negri... hanno
. hanno il becco lungo e maggiore che un coccal, ma di quel garbo.
coenzima della carbossi li, che costituisce uno degli enzimi della fer
mentazione alcolica; coenzima di enzimi che agiscono negli animali superiori (e
chim. acido cocatannico: acido tannico che si ottiene isolandolo dalle foglie di coca
la corda dell'arco a sé faceva che la cocca veniva insino agli orecchi; e
sottili agli archi de'vostri arcieri, che quelle che per tutti comunalmente s'usano
agli archi de'vostri arcieri, che quelle che per tutti comunalmente s'usano; e
segno. tassoni, 7-63: renoppia, che dal ponte i suoi vedea / tutti
la vendetta il die, / il dì che impaziente è su la cocca.
aprivano gli archi con tanta ruina, che le cocche quasi si raccozzavano insieme,
coi loro assalimenti molta gente, sì che per forza i nemici cominciarono a rinculare
tira quel col braccio poderoso / tal che raggiugne l'una all'altra cocca; /
corda tocca. ariosto, 29-64: che le parrebbe a quel bisogno lenta,
bisogno lenta, / se ben volasse più che strai da cocca. marino, 10-273
è nel lato destro la liguria, che si stende... dai monti marittimi
marittimi di nizza fino capo corvo, che sono l'estreme e più basse cocche
altra cocca di arco assai più ampio, che comprende la toscana granducale.
3-1-211: il moto del sasso, sin che è nella cocca, è circolare.
'l vecchio non serve ad altro, che per attaccarvi la gruccia a spignerlo sotto
la gruccia a spignerlo sotto; il che si fa senza il vecchio, torcendolo
, oggi nel commercio è il nome che si dà alle mezze perle artifiziali fatte colla
fatte colla coccia delle perle medesime, che con proprio nome chiamasi 'madreperla '
la mente mia, ch'ebbi desire / che la cocca al mio fil fésse la
l. bellini, i-158: ed ei che sa far sino i passamani, /
dicesi anche quel poco d'annoda- mento che si fa alla cocca superiore del fuso,
un suo piccino; / un piccino che ronza e che non tocca / mai terra
; / un piccino che ronza e che non tocca / mai terra, eppure,
fuso, lo lasciò cadere nel cestello che aveva ai piedi; un altro ne raccolse
col grembiule così carico di noci, che lo reggeva a fatica, tenendone le due
. una cocca di giubba d'un che passeggia. verga, 4-242: bianca
pallida e ora rossa. non sapeva che dire, balbettava, sudava freddo, aveva
freddo, aveva una convulsione nelle mani che cercava di dissimulare, stirando macchinalmente le
ogni volta il mio piacere era tanto che lasciavo andare le cocche del grembiule.
. con una còcca del fazzoletto nero che teneva in capo, annodato sotto il
cucciolo, un lupetto dallo sguardo malizioso che ha ridotto la cocca del tappeto a guisa
onde una persona si dice sputasentenze, che n'ha sempre qualcuna in cocca della
/ di retro al cippo sepolcral, che al santo / dardanid'ilo, antico padre
/ ben venticinque braccia colla sponda, / che 'l terren della via sostiene in cocca
pur poi mi son divezo, / tal che mai più me l'accocca: /
lippi, 4-47: ed io, che quando ella mi viene in cocca,
mi lasciai finalmente uscir di bocca / che quel non era un rospo, ma in
il dito medio col pollice in maniera che, sgusciando l'uno dall'altro,
venivano di costantinopoli, per fuggire quello che landolfo fuggito avea, con fatica pervennero
1-143: 'cocche', sono legni marittimi che usano catalani e genovesi. muratori,
coccagna, sf. dial. carro allegorico che si costruiva, con ricchezza d'ornamenti
. monti, i-432: avvertite che nel corpetto del figurino che vi mando
: avvertite che nel corpetto del figurino che vi mando il colore è troppo caricato,
, 1-2-42: la convenzione decretò, che chiunque fosse trovato con altro segno di
quali avean seguita la repubblica: bastava che taluno avesse portata la coccarda nazionale.
di marte per scannarci. non c'è che un riparo, correre alle armi,
nappa ', e lo dicono ancora quelli che procurano di parlar puramente. coccarda in
vedendo tra queste un giovane michele de chiara che aveva la coccarda tricolore e gli andava
nievo, 547: guarda là tuo fratello che bella figura ci fa col suo schioppo
una rosa di lana tinta del colore che hanno i campi degli stendardi e gli stemmi
e gli stemmi di uno stato, che serve di ornamento di distinzione al soldato
serve di ornamento di distinzione al soldato che la porta sul cappello o sul casco.
seta, rosse, bianche e turchine, che le ragazze per quel gran giorno s'
pareva un echinoderma nerastro, di quelli che il pittore abbandona alla spiaggia in una
strada. di lei qui non parla che la'guancia enfiata della vicina e sul balcone
della vicina e sul balcone il geranio che ha mutato in coccarda ogni foglia.
. il partito politico o la fazione che ha come segno distintivo una coccarda coi
! ». 3. ornamento che si applicava sulle scarpe. ojetti,
, 1-33: non ha l'ipocrisia smorfia che vaglia / più con costei [la
, 213: coccare è anche queiratto che suol fare la bertuccia, quando ella
specie di licheni del genere cladonia, che si presenta in cristalli aghiformi ed è
coccerico: ossiacido saturo della serie alifatica che è contenuto nella cera di cocciniglia sotto
coccerilico: alcole alifatico bivalente saturo, che è contenuto come estere nella cera di
. chim. estere dell'acido coccerico che costituisce il principale componente della cera di
e grap- posa e fusolana e bansa che buon vin fanno. = forse
, l'eremo, la solitudine, che sogliono parturir quel divino sigillo ch'è
. m. cecchi, 18-40: digli che mi mandi / qui il cocchiere col
col suo cocchio, / i'vo'che noi facciamo una cocchiata. buonarroti il
intermedi e queste lor cocchiate, / che non s'intendon, mi paion orsa
213: 4 cocchiata', sorta di serenata che i musici e sonatori vanno a far
e oggidì si dice anche di quelle che fannosi fuor di cocchio con allegria e strumenti
901: 4 cocchiata ', serenata che i cantanti e i sonatori, in
. m. cecchi, 18-40: digli che mi mandi / qui il cocchiere col
e questo sì trasandato e sì magro, che a mala pena si trovava cocchiero che
che a mala pena si trovava cocchiero che si conducesse a voler servire dell'arte
: ma dopo circa tre mesi, avvedendomi che in quelle veglie e cene e festini
a sacrificare con feroce stolidità i cittadini che non ponno salvarsi superando la velocità delle
guidando i cavalli per la china, che poco concede loro perché troppo non gli
prudentissimo conte mandò una dozzina di lavoratori che riattassero la strada nei passaggi più scabrosi
nelle buche più profonde; e volle che il cocchiere guidasse i cavalli di passo
guidasse i cavalli di passo, e che due lacchè coi lampioni precedessero il legno
il velocipede tanti anni fa, lo stesso che poi tu chiamasti il mio cocchiere!
con le mani in guardia nel dubbio che il franco concionatore s'avanzi di momento in
o di assumersi responsabilità e uffici direttivi che non gli competono, in affari,
e sdruscita e sgangherata, co'sedili che paiono schiene d'asini pelati, con
un pegaso pacolet, e sono io che guido. zu, zu, zu.
sf. ant. e scherz. donna che guida il cocchio o altro veicolo a
detto la ragione, la quale, che sia una cocchieressa, il sesso non
. sannazaro, iv-28: quel monile che ora gli vedi di marine cochiglie,
marine cochiglie, con quel dente di cinghiale che a guisa di ima bianca luna dinanzi
caverna / fa testugine e volta / che di spugne e di nicchi, / e
in procinto di dar battaglia, comandò che tutti si fornissero di cocchiglie. f.
ottimati ed i numi terreni; però che anche il limaccio dal sole s'indora,
cocchina a por si venne; / che più non v'erano arbori né antenne.
in cocchio, e andando in fretta, che per caso fortuito il cocchio si rovesciò
cavalli un buon tratto di mano prima che si potesse fermare. g.
18-39: e troverò un cocchio, acciò che tutti / andiamo poi a'servi.
dodici, e non sono mica di quelli che in cocchio o carretta possa salirvisi.
salirvisi. tasso, n-iii-1124: ecco che giungono i cocchi: sarà tempo di partire
: d'esse donne sono tanto gelosi, che non le lassano veder mai a persona
le lassano veder mai a persona, ancora che sieno parenti stretti, et se vanno
vi si usando né cocchi né carrozze, che sono proibite per legge del paese e
per firenze, con più maraviglia / che già la nave d'argo a'venti
e quivi pervenute alla porta, eccoti che un birro, veduta costei, le comincia
cocchi e coi calessi pieni della gente che tiravano! parini, giorno, ii-1220:
, 25: da colloredo a collalto, che è il tratto di quattro miglia,
tratto di quattro miglia, mi ricorda che fino a vent'anni fa due agili e
agli strabalzi delle buche e dei macigni che s'incontravano. panzini, i-546:
è profonda. / comincian le dame che giungon da lungi, / discendon silenti
3-802: il ceto,... che servì per galea, per cocchio o
le due sorte più principali de'cocchi che adopravano. algarotti, 2-526: allorché
, 8: io vidi la dea, che su l'immote / maladette sorelle il
rote. carducci, 52: a che t'arresti? / e ancor rattieni il
623: muore la virtù dell'eroe che il cocchio / spinge urlando tra le nemiche
delle carrette, quasi simili a questi che oggi s'usano, e con voce oltramontana
mostri un poco ancor egli la mutazione, che recò al mondo la legge da lui
il cocchio, 11 quale è convinto che sarà sempre sopportato dalle ruote.
), oppure dal ceco cotchi (che pare attestato nel 1440 a kosice).
mal cerchiata, un vino molto giovine, che grilla e gorgoglia e ribolle, e
e il getto sprizza così potente, che ne è tutto innondato. 2
: e primieramente tastate le botti, che si credeva che piene d'olio fossero,
tastate le botti, che si credeva che piene d'olio fossero, trovò quelle
, ecco questo lupo, come quello che era forse per la vecchiezza stizzoso, e
maggiori. caro, 12-i-217: imaginatevi che siamo dentro una botte sfondata di sopra
, dal cocchiume in su; e che quindi veggiamo il cielo come sarebbe per
, 271: mànfano è il buco grosso che è sopra le botti, e anco
sopra le botti, e anco quello che è nel fondo del tino, che
che è nel fondo del tino, che nel fiorentino si dice * cocchiume '.
composto con la pasta frolla un augurio che risaltava in grandi lettere: buon appetito
, con la voce delle soubrettes, che pareva tenessero in gola una coccia di
. idem, 3-251: la faccia unta che pareva fatta con la coccia d'ovo
lana e di sangue di pesce marino, che si chiama coccia marina. pallavicino,
coccia marina. pallavicino, 1-572: altro che perle, frali spurgamenti delle cocce marine
solidità della coccia de'bozzoli può darsi che richiegga più breve o più lunga l'
estremità del calcio della pistola, e che con una lamina mozzata quadra va ad aggiustarsi
quasi cocce, o vero gangole, che son quivi [sotto la lingua],
una punta di coltello ben tagliente, sì che molto sangue n'esca fuori.
facciata del campanile del nostro duomo, che ha la coccia pelata. g.
in tonaca fratina, e così prosternato che appena si. scorge la sommità della sua
, i-652: un albero poco mancò che una volta cadesse sulla coccia del poeta,
una volta cadesse sulla coccia del poeta, che ci scrisse l'ode che sai.
poeta, che ci scrisse l'ode che sai. 8. locuz.
marin. rete da pesca a strascico che viene trascinata da due barche, munita
iii-526: come le colpisce quelle bestiacce che rompono le reti per divorare i pesci
di protozoi della classe sporozoi, che comprende piccole specie che vivono parassite entro
classe sporozoi, che comprende piccole specie che vivono parassite entro le cellule di animali
animali stessi la malattia detta coccidiosi, che può arre care danni gravissimi
, causata dal coccidioides immitìs, fungo che provoca un'infezione dell'apparato respiratorio,
, appiattito e di forma triangolare, che termina in basso la colonna vertebrale (ed
chiama tutto quello concatenamento d'ossa, che incominciando dalla prima vertebra della cervice,
negli angoli più remoti di questa stanza che tu miri passeggiare un uomo con la destra
la corte. panzini, iii-454: voi che scrivete libri siete una sopravvivenza anatomica,
osso sacro ogni volta, o coccige che dir si voglia, che andava così poco
o coccige che dir si voglia, che andava così poco difeso dalla deficienza dei
plinio], x-9: e1 cocice pare che nasca de accipitre. = voce
. coccigeo, agg. anat. che si riferisce al coccige. -vertebre coccigee
. -vertebre coccigee o caudali: quelle che fuse insieme danno origine al coccige.
nervi sacrali con il nervo coccigeo, che occupa la parte inferiore e posteriore della
coccìgero, agg. bot. ant. che porta le cocciniglie (un albero)
ratissime osservazioni nelle grane del kermes, che sopra l'elce coccigera..
coccigodinìa, sf. medie. nevralgia che si manifesta con forti dolori alla
ottandria monoginia, famiglia delle laurine, che ha foglie opposte triplinervi, alquanto glauche
sartie le costiere, cioè quelle funi che legate al calcese, o cima dell'
, ed i collatori alle catene, che di sopra abbiamo detto esser impernate *
coccinello ', caviglia di legno tornito, che serve per allacciarvi delle manovre correnti.
così la cocciniglia dal grano coccineo, che diede poi il nome alla grana.
cera, altre una specie di lacca che ne ricopre il corpo; attaccano qualsiasi
così la cocciniglia dal grano coccineo, che diede poi il nome alla grana: il
: il fatto però si è, che in quel paese ella è una spezie d'
d'insetto come un piccolo vermicciuolo, che nasce e si perfeziona sopra le frondi
frondi d'un albero salvatico e spinoso, che chiamavano allora « tuna silvestre »,
bachi, non punto inferiore a quella che cavarono gli antichi dal sangue del murice,
e de'fichi, e tutti quegli che nel principio della loro vita si muovono,
all'arte del tintore, il solo che oggi ne fa uso... sono
un grosso spillo, di color rosso, che si attribuisce al sugo della pianta di
una cocciniglia. 2. sostanza colorante che si ottiene dall'essiccazione delle femmine di
canuta per cagione dell'estemo colore, che pende al canuto. al
, per i cibi e i vestiti che si hanno oggidì con poca spesa,
con poca spesa, chiedo in grazia che si permetta senza disprezzo di poter proccurare
'cocciniglia '. tinta di color rosso che si trae da un insetto d'america
fatto d'una specie di vermi, che anch'essi si chiamano 4 cocciniglie '.
, iv-302: io compro la parte che spetta loro [agli schiavi] di
caffè procuro ne mettano da parte tanto che basti loro per l'annata corrente
ossessi (cinabro, cocciniglia, sangue che spiccia, sangue aggrumato) figurano le
cocciniglia silvestre', così dicesi la coccola che si trova tra le radici della gran pimpinella
4 insetto americano (messico, perù) che forniva la sostanza colorante '. è
escludere la origine indigena della voce, che è di formazione romanza (« nocheztli,
d'israel, piagnete sopra saul, che vi vestia di coccino. = voce
. magalotti, 1-44: credo che occorra mettere in considerazione alla signora marchesa
occorra mettere in considerazione alla signora marchesa che folla, che urtoni, che ventrate,
considerazione alla signora marchesa che folla, che urtoni, che ventrate, che bel
signora marchesa che folla, che urtoni, che ventrate, che bel volar di mezzine
, che urtoni, che ventrate, che bel volar di mezzine per aria, che
che bel volar di mezzine per aria, che sfracassamento di cocci. tommaseo [s
, ti ha creato di quei cocci di che si ha fatto il monte, e
da ogni parte facevano piovere sul soffitto che fumava, tegole, sassi, cocci
secolo addosso, per informe o deforme che sia, innanzi al quale non pretendono che
che sia, innanzi al quale non pretendono che noi dobbiamo inchinarci. saba, 225
. saba, 225: tra i sassi che prendevo per lanciare / nell'onda.
montale, 1-46: una muraglia / che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia
, 5-165: di questo parlar mio, che si frantuma, / so così poco
gesti, e raccontava di amiche sue che per la vita troppo fine si erano rovinate
sembriamo di coccio, come quelle figurine che vengono su dagli scavi, o di
dagli scavi, o di quei pupazzi che si fanno ancora con la creta;
, incocciare, impermalirsi. lo stesso che 4 pigliare il cappello '. forse sottintendendo
con tanta poca grazia le ali, che pappagallo prese i cocci sul serio.
cocciuole. salvini, 23-26: il segno che ella [ortica] lascia nelle carni
scottatura, e dal cuocere e scottare che fa si dice cocciuola. tommaseo- rigutini
2. per simil. piccola bolla che si produce nell'intonaco quando la calce
sassolini in sé ascosi, crudi, che con il tempo si corrompono e gettano
gine; ostinazione cieca e quasi ottusa (che si esplica per piccole cose).
e per la prudenza dei cittadini italiani che par non si contentassero alla parola d'
...; e rappresenta la cocciutaggine che non conosce ragione. d'annunzio,
sua gonna su le sue gambe tanto che mi bruciano quando mostrano la peluria attraverso
va. tecchi, 3-153: sapevo che nei paesi vicini si sorrideva di quella
comportamento dì persona cocciuta, ostinata, che non recede dal proprio atteggiamento, dalle
pirandello, 5-189: gli pareva impossibile che la gente non si capacitasse di
mortifi cante cavarsela con imo che trepida, che balbetta, che,
cante cavarsela con imo che trepida, che balbetta, che, respinto,
con imo che trepida, che balbetta, che, respinto, dice a se
insiste, trascinato da una cocciutaggine che non ha che fare né con
trascinato da una cocciutaggine che non ha che fare né con la speranza,
intelligenza e di senso dell'opportunità, che si impunta anche su cose di poca
c'è carlo. lo dirà lui quello che hai ». baldini, i-708:
e non compresa. 2. che nasce da animo ostinato e testardo,
nasce da animo ostinato e testardo, che è segno di cieca caparbietà. collodi
riproduce: è sempre il povero egitto che paga le spese della cocciuta superbia de'suoi
dalla fronte cocciuta. tecchi, 3-79: che era lui? tutta la sua vita
di cocco, è una drupa fibrosa che può raggiungere la grossezza di una testa
perché... fanno que'cocchi che non senza ragione noi domandiamo noci d'
verdi, con il loro midollo dentro, che è bianco, come il proprio
stretto in se stesso, per modo, che più non si liquefanno; e
cocco] è ancor verde e che la sustanza della polpa è tutta in
vissimo, sanissimo, e che propriamente ricrea; quando è in
del cocco, donde si cava di che far tante e tante varie cose
fuori 1 suoi vasi di piante che qui non fanno in piena terra:
cocco. giusti, v-62: saprai che la seta è rincarata, e per
alcuni pezzi di « tavarcaré », che da noi è chiamato « cocco
palme, delle quali sono coltivate, che fanno quelle frutta grosse come un capo
frutto dirompente, di solito un carpello che si stacca a maturità dalle altre parti
panzini, iii-38: tra i funghi che si mangiano, cresce la amanita.
2-63: 'cuccò ', lo stesso che uovo, crudo o cotto, e
del suo cocco, / del più piccino che ci sia. panzini, ii
dice all'amica: -tu ripòsati, che a curar malati ci si strapazza,
, e quando senti, o vedi che la signora tullia o la signora beatrice,
panzini, ii-535: egli guardava concettiella che dicendo: « cocco mio, vien
. pancrazi, 2-80: si dice che le bertucce mettano al mondo ogni volta
e lo trascurano. ora è destino che il cocco della madre, tante son le
le cure, tanta la passione con che ella lo abbraccia, che ne muore spesso
la passione con che ella lo abbraccia, che ne muore spesso soffocato; e l'
metterò il fioccone rosso, / del colore che piace al vostro padrone.
». « io penso quel che pare a me, cocchina! ».
-chi). colore rosso, che si ricava dalla cocciniglia (e veniva usato
cocco ', erba di colore purpureo, che noi diciamo grana. mattioli [dioscoride
non intende egli altro per il chermes che la grana chiamata da i greci cocco.
kermes, ma di color nericcio, che si trova sopra d'alcuni lecci del territorio
], 6-37: comanda moisé, che, quando s'ammazzasse la vacca per
. marino, 10-256: l'altro, che splende di lucente cocco / e 'n
mulino, l'ansito cadenzato di qualcuno che dietro la siepe dirimpetto dava lo zolfo alle
vive il coccodrillo del nilo, che può raggiungere i io m di
la sua vita e come, mentre / che dorme, in bocca li entra lo
], 234: i crocodili, che chiamano acquatici,... sono grandissime
lingua il crocodilo di tal sorte intricata, che pare veramente ch'egli ne sia senza
ha occhi di porco, denti crudelissimi, che gli avanzano fuor di bocca; unghie
nelle griffe, e pelle tanto dura che resiste ad ogni percossa d'asta o
di saetta. caro, 12-i-29: ordinate che di verso l'egitto gli si mandino
il cocodrillo è sotto l'acqua, dicono che gli cala da la fronte una membrana
abituato allo scroscio di un nilo, che ha tanti coccodrilli ed ippopotami quanti l'
no, le voci dell'interna vocazione che mi chiamavano a mutar di sentiero. vallisneri
sopra la lontra, il coccodrillo, che pare una spezie di lucertolone, e tanti
. manzini, 11-45: e coccodrilli che aderiscono al vetro della gabbia recitando, per
scaglie a guisa di pesce, il che è ritratto defila colonna traiana,
a chiazze d'olio sull'acqua, che anni fa, quand'era di moda,
. 3. figur. persona che subdolamente si insinua nel nucleo familiare,
l'omo e subito l'uccide. poi che l'ha morto, con lamentevole voce
, ix-672: ed è pur ver che 'n bella donna sia / il pianto micidial
uomo assai più crudo di coccodrillo, che uccide e piange; ma egli uccide
pentirà, muterà vita, stia sicura che le vorrà bene. -lagrime di
coccodrillo. moretti, ii-959: sapevo che qualcuno poteva dirmi: « perchè questo
il cocodrillo la dannosa libidine, perciò che raccontano i magi, che la mascella
libidine, perciò che raccontano i magi, che la mascella destra del medesimo appesa al
, anche un articolo su altro argomento che si prevede stia per diventare attuale)
cassetta, destinato a superare gli altri che si proiettano nella stessa stagione.
sa meglio, e offrire cose di che altri abbonda. giusti, ii-375:
collodi, 212: un coccodrillàccio, che mangerebbe anche il fuoco! =
ginepro: formato di tre o più carpelli che diventano carnosi e dopo la fecondazione si
: vi surge dentro un'erba, che mena coccole rosse in grandissima quantità. bembo
bembo, 1-139: io avea inteso che egli era scienziatissimo e che, con
io avea inteso che egli era scienziatissimo e che, con tutto che egli fosse di
era scienziatissimo e che, con tutto che egli fosse di santa e di disagevole vita
di disagevole vita, sì come quegli che di radici d'erbe e di coccole salvatiche
1-170: non si truova alcun ucello, che sia vago delle sue coccole [dell'
da questo vocabolo, se bene io so che non è molto in uso nella nostra
molto in uso nella nostra lingua; che noi non usiamo di dire coccole d'
ginepro;... perciocch'io truovo che i latini le chiamavano bacce, il
acerbe sono ingustabili; né prima cascano che ne rinascono delle altre. buonarroti il
di coccola produrre scudi del sole, che ben del sole meritano il nome, poiché
latinismo da usarsi con moderazione, posto che abbiamo ima voce che dice lo stesso:
moderazione, posto che abbiamo ima voce che dice lo stesso: tanto più che
voce che dice lo stesso: tanto più che * bacca 'non ha diminutivo,
leopardi, 958: aggiungi quella canna che andava in sul mare a galla,
orrido e aspro pungitopo, sì quello piccolo che in vero non riesce se non a
riesce se non a pungere i topetti contadini che vadano alle sue belle coccole rosse.
d'un nero violaceo erano più numerose che le foglie. viani, 14-468:
pilastri del cancello s'awiticchia una vite rossa che, su alta, s'abbarbica al
1-130: i ginepri sono più coccole che aghi: coccole verdognole, lisce,
, 19-379: il cuore frangeva coccole amare che sciapivano e avvelenavano il sangue.
fronte ha due coccole d'osso, cioè che spuntano in fuori. soffici, 1-127
144: qual'è di tante forme / che ciascuna, per fare usanza prima,
, un di loro ve n'è, che mi tratta qualche volta bene. o
sempre? disse il serenissimo. e che ne posso sapere io! rispose giovanni
sapere io! rispose giovanni: secondo che la coccola gira. baretti, 2-395
[crusca]: in quella maniera che sono le più minute coccoline dell'ellera.
marino, vii-233: indi trattando di quelli che oltre l'essere e 'l crescere hanno
sullo scalino e l'adele coccolare il piccolo che non si era neanche staccato.
gadda, 5-283: con il respiro breve che pareva scorrere su biglie di muco,
. nieri, 118: una mattina che il dottore a caso entrò in bottega
in bottega del tosco, ti chiappa manfròllo che si era fatto mescere il solito mezzo
giornali. gramsci, 159: credo che ridevate tutte e due quando teresina scriveva che
che ridevate tutte e due quando teresina scriveva che ti piace coccolarti, che ti piacciono
teresina scriveva che ti piace coccolarti, che ti piacciono le cose buone, che hai
, che ti piacciono le cose buone, che hai appetito solo quando c'è del
dovere di un uomo d'onore e che vuol bene a una donna che è in
onore e che vuol bene a una donna che è in quelle condizioni, l'è
101: canti il suo verso ogn'altro che ci fosse / e forte tossa
e forte tossa chi avesse tosse, / che coccolina foss'ella ampo'! pataffio
, e 'l seno, / di quella che si chiama coccolina. parini,
, d'ogni bel godere dicono, oh che coccolo! 2. bambino
2. bambino paffuto e grazioso, che si vezzeggia volentieri. -anche sinonimo di
tommaseo]: coccoli sono di quelli pisci che tingono le purpure. =
diventato tenero e sugoso, ed i fiori che sono disposti in pannocchie piramidali, simili
, nome volgare del beccaccino maggiore, che è uccello di passo, dell'ordine de'
[i cammelli] per natura, che chi dà loro della mano sul collo,
si caricano di grandissimi pesi molto più che niun'altro animale che porti soma;
pesi molto più che niun'altro animale che porti soma; e quando sono carichi,
. firenzuola, 475: egli ordinò che ogni dì glie ne montasse addosso certa
ventre. dicesi ancora accoccovato, quasi che covi le'calcagna. tommaseo-rigatini, 254:
giù per un solo istante, si dirà che s'è 'accoccolato'; chi rimane
, 3-168: anche la canarina, che sta coccoloni dentro la cova, par che
che sta coccoloni dentro la cova, par che abbia voglia di uscire, smuove le
palla e da ogni altro colpo che vi si soprapponesse. = adattamento
sm. ant. gioco di carte, che si faceva con le carte del tressette
... il coccorézzi, che sono budellucci d'abbacchio arrotolati su bastoncelli
manda la coccoveggia dai comignoli / il singulto che all'uom suona fatale.
fra questa greggia; / però che coccoveggia / saresti oggi tenuto da più d'
si posava su me, era prodigio che io non ne rimanessi incenerito.
eccessivamente caldo, ardente, rovente; che scotta (il sole, la fiamma,
1-5-17: qual cosa è più utile che 'l fuoco scaldante e cocente? posto
'l fuoco scaldante e cocente? posto che niuna cosa sia più molesta che esso ardente
posto che niuna cosa sia più molesta che esso ardente? anonimo, ix-1053:
ardente? anonimo, ix-1053: poi che fui dentro a quillo locu, /
/ odia strillare loco multa gente / che iaceano nello focu / lo quale ardea
/ ed era sì forte cocente / che, corno io 'l dico, io tutto
robusti e forti quei corpi senza dubbio che al sol cocente con assidui sudori si vanno
aprica, / beltà non v'ha, che più s'ammiri e pregi. g
la credenza e 'l saggio della bevanda, che appostata- mente era troppo più calda di
mente era troppo più calda di quel che comportar si potesse, la porse a
nulla mi accorgeva per la grande ambascia che mi tumultuava dentro. barilli, 6-134
, li predilige talmente da far pensare che porti nel suo grosso ventre il veleno
etrusche. 2. figur. che dà una sensazione di bruciore; piccante
giamboni, 4-41: le vesciche cocenti, che, corrompendo il corpo, facieno schianze
la scorza delle barbe è molto più cocente che quella del gambo non è, e
cocente, / ed un temor fervente che 'l dèmone ha fugato. chiaro davanzali,
al mondo non è pena sì cocente / che non torni piagente, / chi 'n
amor verso sì fatta fiamma, / che 'l cor già se ne 'nfiamma,
... / tant'è cocente, che chi 'l sente chiaro / trova radice
e veggendola bella e fresca, ancora che vecchio fosse, sentì subitamente non meno
non meno cocenti gli stimoli della carne che sentiti avesse il suo giovane monaco.
risanar le loro aspre ferute, / che son tanto cocenti e così prave.
fuoco posto, nel quale stando egli conveniva che io mi morissi, conciò sia cosa
io mi morissi, conciò sia cosa che non averebbe la mia virtù potuto a
, per lo cui amore io ardeva, che io caddi in uno abondevolissimo pianto,
di quel leggiermente una stilla, / che di farla dormire ebbe valore. bandello
ebro del cocente amore de la matrigna che in altro che ne le bellezze di quella
amore de la matrigna che in altro che ne le bellezze di quella non poteva
, ix-145: non per questo adivien che 'l foco, ch'aggio / nel petto
tranquille. bruno, 3-973; 10 che porto d'amor l'alto vessillo, /
, 1-441: non dice quintiliano di pitagora che col suono del flauto mitigò più volte
gioia sente infra le pene, / che nel mal che sostiene arde beato.
infra le pene, / che nel mal che sostiene arde beato. a. cocchi
dolori. alfieri, 1-415: ciò che non fero / gl'inefficaci detti miei
e una cocente / fiamma acuta; che repente / le facea bollir ben bene
non crederà lieve questa cagione di odio che l'esercito portava a la guardia nazionale
da questo delle ultime rime: amore quello che nasce di pietà e promette consolazione;
pietà e promette consolazione; amore questo che è cagione di desideri cocenti, di querele
/ altro sfogo non ha / fuor che il sonno, se viene. emanuelli,
segno di un cocente puntiglio, più che quello di una dolorosa passione.
è preda di un sentimento veemente, che occupa tutto l'animo. savonarola,
a guatarsi, a quella guisa / che si stan misurando entro il deserto /
leoni. 4. figur. che nasce da un dolore aspro, amaro
da un dolore aspro, amaro; che è segno di una passione dolorosa.
, perché ancora / era la piaga fresca che gli accora. anonimo, ix-966:
14-221: pensa s'altr'io potea che con lamenti / fastidir l'aure e con
scansia, e così nascondendo due lagrime che gli bruciavano gli occhi, tanto erano
'niurare / con parole cocente, che me fendo la mente. d. bartoli
40-iii-243: sì cocente fu la risposta che il dottor paolo in due soli
mise a piangere cocentemente, con grosse lacrime che, scendendole per le guance e pel
cocchétta), sf. disus. donna che fa la civetta. algarotti
: non si direbbe egli... che voi fate della natura una cochétta?
, vii-223: una vecchia cocchétta, che deve il suo falso spicco alle spese immense
e, se fosse possibile col vizio che rappresentano. gl'italiani debbono dire *
: con mia moglie poi (in caso che an- ch'essa possedesse la voglia di
di rammemorarle le mie predizioni delle lagrime che le averebbe costato un passo falso, della
sm. comportamento di dònna leggera, che fa la civetta. a.
/ così spera trovar un'altra peste / che 'l pigro re de la sua
poi li torni in amaro per lo cociménto che ne sente per aversi grattato. carena
, pizzicore, mordicamento o cociore, che si risente alla cute di troppo grattata colle
cavarlo, restai con quel cociore, che rimane in uno rognoso poi che si leva
, che rimane in uno rognoso poi che si leva le unghie da le coscie
sua madre. marini, xxiv-776: ecco che 'l lume schizzò invidioso una gocciola di
gocciola di cera liquefatta sopra un braccio che il guerriero scoperto avea, ed egli,
mercanti di lucca, 134: ordiniamo che tucti li cocitori siano tenuti et debiano rendere
o filugello o altro lavoro di seta che a loro fusse dato a cuocere. tosi
gabella. targioni tozzetti, 12-3-232: giunta che sia la caldaia a perfezione, i
: non avere a schifo niuna cosa che ti sia posta innanzi, e non
, iii-611: credevano i medici anticamente che l'alimento... soffrisse nello stomaco
nello stomaco un'alterazione simile alla cocitura che si fa di molte materie col fuoco
non si lavava con altro le mani che colla cocitura d'esta fava. palladio volgar
e così vi sarebbe il cuore allagato dentro che io mi sarei morto se stato non
mi sarei morto se stato non fosse che, rassodandosi per la cocitura del fuoco
per la cocitura del fuoco tutto quello che il pianto stemperava, cagione fu che
che il pianto stemperava, cagione fu che io non mancai. = deriv
d'archimede... non mi pare che in questo luogo sia da passar con
: * coclea ', macchina che eleva un grave formato a palla o
grave formato a palla o altro solido che entri nel suo canale, il quale per
; non erano meno rapidi di noi che non ci curiamo più di far crescere
(a forma di chiocciola), che comprende una parte ossea (con le
). redi, 16-ix-294: crederei che il tutto principalmente derivasse non per vizio
'. cocleare, agg. che ha forma di chiocciola. lorenzini
umbilico. 2. anat. che si riferisce alla coclea dell'orecchio.
, emana un odore pungente, che ricorda la senape: cresce sulle
di coclearia ', è un'acqua che si forma per distillazione, mettendo in alambicco
cocleato, agg. bot. che ha forma di chioc ciola
s. v.]: 'cocleato', che è attorcigliato a modo di coclea
. tipo di curva piana, che è la proiezione di un'elica cilindrica.
sinisgalli, 6-23: un notissimo problema geometrico che importa la risoluzione di un'equazione
lui stesso inven tata e che i greci chiamavano cocloide, tanto è somi
, agg. archit. colonna coclide: che ha nell'interno una scala a chiocciola
scala a chiocciola. -anche: colonna che ha il fusto a baccellatura a spirale,
io so, o cóco incatenato, / che un giorno volerai via / leggero col
, bisogna aggiungere, ne'rari momenti che riuscivano a permanere asciutte, apparivano regolarmente
cocòi, sm. ant. verso che contraffà la gorgia fiorentina.
, par., 22-77: le mura che solieno esser badia / fatte sono spelonche
cocolla sì chinato in su gli occhi, che nulla potevan vedere, se non quello
nulla potevan vedere, se non quello che aveva innanzi. passavanti, 103:
(269): credono troppo bene, che come ad una giovane è sopra il
e indosso messale la nera cocolla, che ella più non sia femina. straparola,
... trasse fuori un ago damaschino che era fitto nella nera cocolla. varchi
, v-988 (71-2): suora, che 'l sesto e sessantesimo anno /
sonvi alcuni panni di cocolle di frati che hanno bellissime pieghe. garzoni, 1-65
. baretti, 3-296: mò sì, che la paternità sua quattordici volte reverenda potrà
sua tanta gola, e, quel che più vale, contentare a sua posta
quella tanta umanità, anzi asinità, che gli ribollì sempre fervidissima sotto la cocolla
., 9-78: la voce tua, che 'l ciel trastulla / sempre col canto
sempre col canto di que'fuochi pii / che di sei ale fatt'han la coculla
bettinelli, i-116: vorrei ben vedere che, mentre questi fa manifesti, apologie
cocolla, un cappuccio, una callotta che valesse più d'una spada e d'
cocolle armar la plebe, / consumar colpe che d'atreo le cene / e le
dovevan popolarsi di cocolle candide come quelle che si vedono in certi quadri di santi
cuculiato), agg. e sm. che porta la cocolla; frate,
i cuccullati per cucchi, pensando che i paragrafi non abbiano superiore. manzoni,
, e i lati campi, / che apprestavano un tempo al cocollato / fìgliol
ii-380: è que- st'onesto cocomeraio che è stato preso da un violento accesso
accesso di rimorso per la fetta troppo sottile che le ha dato. soffici, 6-67
nella vigna, e come la guardia che sta nel cocomeraio. trattato delle virtù,
pigliano i cocomeri freschezza e godonsi dell'erba che nasca loro attorno; imperciò non fa
o zappargli, avendo o facendo in modo che in sul cocomeraio s'abbino de'roghi
alamanni, 5-5-839: già chiaman l'ortolan che più non tarde / il soave popon
dioscoride], 304: il cocomero, che si mangia, è di più sottile
sassetti, 323: la giava, che matura in quel tempo, grande e
, il cui seme sono certe castagne che, cotte, sono al gustò dolcissime.
: maometto un giorno, o una notte che fosse, ti spartì per mezzo,
si fa anco in quel fonal capo che diventava compatto e tondo come un cocomero.
come daco di alcuni ferri, che molto somigliano quei che -sf.
di alcuni ferri, che molto somigliano quei che -sf. dial. cocomerai il
il frutto del cocomero. una mandorla, che elasticamente si distacca dal pedunspesso sono adoperati
di faenza e le tenevano prima in fresco che, della necessità dovendo far virtù, spesse
abbo. varchi, v-45: coloro che non vogliono stare più irresoluti, ma
,... dicono: sia che si vuole, io non voglio stari
berni, 2-90: uno di voi faccia che lo sappi, e non stia più
: non son come certe cicale, che cantano anche senza che sia loro grattato
come certe cicale, che cantano anche senza che sia loro grattato il corpo, e
sanno tenere un cocomero all'erta; che appena sanno una cosa, che piglian
erta; che appena sanno una cosa, che piglian la tromba e mandano il bando
tenergli questo cocomero in corpo, giudicando che essendo entrato in uno stato nuovo e
3-292: son sì gran cicale, / che un cocomero all'erta non terrebbono.
cocomero all'erta *, d'imo che sia facile a palesare un segreto, che
che sia facile a palesare un segreto, che con ugual facilità potrìa tacerlo. imbriani
17-105: orsù, alla busca: ove che sia, la troverò io: veggian
, presto discendono dallo stomaco. il che non fanno i nostri cedriuoli chiamati cocomeri
nostri cedriuoli chiamati cocomeri in lombardia: che per esser eglino molto viscosi, frigidi
chiamano * cocomero '(cocùmer) quello che altrove si chiama * cetriolo 'e
a maturazione, sviluppano nell'interno gas che finiscono con la loro pressione per farli
], ii-2: abbiamo già detto che il cocomero salvatico è minore che il
detto che il cocomero salvatico è minore che il dimestico. di questo si fa una
, di cui si cava l'elaterio, che mena fuori del corpo violentemente le sierosità
e cocomero salvatico, spezie d'erba che fa il frutto simile a un piccol
pezzo da prima verde, poi mature che siano, pendente in giallo scuro.
un vestitino nero di lana, succinto, che palladio volgar., 1-37:
di biada o da orto si crede che si conservi senza alcun nocimento, se colle
impannate, le quali si dà licenza che possino introdursi, con che i ministri
dà licenza che possino introdursi, con che i ministri delle dogane non possino sgabellare
mando le granella / di quel cocomerino / che tu mandasti a me, / geva
me, / geva mia bella; / che saporito fu. -acer. cocomeróne
. forteguerri, 22-16: non altrimenti che tagliar festosa / suole la plebe
, col senso di 'cetriolo ', che si continua nell'italia settentr.,
cocomero 'o * cucumis * prima che in vairone e vergilio. m. terenzio
c.) non ne parla nel libro che ci resta de agricultura (i dell'
(plur. m. -chi). che ha l'aspetto di una prostituta.
nell'atto di sfilarsi la camicia, che certo qualche commesso viaggiatore napoletano ha dovuto
panzini, iv-144: 'cocottina'. ragazza che veste e si dà l'aria un
grado superiore nella professione di quelle donne che dante immerse nello sterco...
sterco... la cocotte professionista direi che fu speciale nel secolo xix *.
cocotte!... '/ * che vuol dire, mammina? '.
, 143-4: -i'son da lucca: che di'? che farai? / -porto
-i'son da lucca: che di'? che farai? / -porto cocosse a vender
cocomero, o altra simile frutta, che riesca scipita. c. e. gadda
un cocuzzétto di feltro rosso vivo che metteva in rilievo la magnificenza di una
e tal volta si distendeva in modo, che pareva, che ella col cocuzzolo
si distendeva in modo, che pareva, che ella col cocuzzolo del capo toccasse
dirà de esto su excelencia, che ha già tanto la luna a rovescio,
rovescio, per quel maledetto casale che non vuole arrendersi? ». [ediz
per san mercuriale di forlì / (che crolli il campanile sul cocuzzo / del
del feltrano!) io vi dico che son guelfo / da quanto malatesta di
una mano nel cocuzzolo del cappello, che faceva girar con l'altra, ricominciò
ricominciò: « vorrei sapere da lei che ha studiato... ».
le punte d'amenduni i monti, che quasi paiono insieme doppi. caro,
, 9-1-10: di mano in mano che andate salendo, vi si fa buio di
di mezzo dì per la nebbia, che fascia il cocuzzolo della montagna. pananti,
dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una
una rada calugine, e si vedevano bassure che l'olivo riempiva come d'un'acqua
alvaro, 2-14: gli altri paesi che si vedevano in cima ai cocuzzoli rocciosi
salgono e si ritorcono verso la cattedrale che torreggia isolata a ridosso d'un brullo
barchetta di salvamento, nel naufragio, che quando faceva cocuzzolo l'acqua, saliva
, sorretta da un asse scheletrico (che è prolungamento della colonna vertebrale):
cui sta attaccata la pinna codale (che è organo di propulsione). per
poste in figura del freddo animale / che con la coda percuote la gente. idem
., 32-134: e come vespa che ritragge l'ago, / a sé traendo
): in questo reame sono uomeni che hanno coda lunga più d'un palmo
, e non v'incresca infin tanto che io abbia fatte le code a questi
larghezza d'alie e poca coda, e che esso si voglia inalzare, allora esso
, xxv-1-58: questo è la fagiana che, stanotte, sognai aver presa.
6-iii-88: se ferro fia mai che la recida, / vedrassi in terra raggirar
35: le quali bertuccie dicono, che per passare da una parte del fiume
sangallo, 1-9: nell'altra estremità, che fa l'ufizio della coda, si
farsi trofeo; ma non potè, che i traci / pioventi dal cimier fino alle
musi bassi, / davanti il capocaccia che gli allena / per mezz'ottobre ai lunghi
mezzaluna scende col suo picco / nel sole che la smorza. è giorno fatto.
e le code si staccavano prima ancora che le nostre dita le sfiorassero, cadevano
coda tante volte / quantunque gradi vuol che giù sia messa. idem, inf
la fiera con la coda aguzza, / che passa i monti, e rompe i
muri e l'armi! / ecco colei che tutto il mondo appuzza! petrarca
/ nel mar batte la coda, / che fa vicino al ciel l'acqua inalzare
] s'aggira dietro immensa coda / che, quasi sferza, si ripiega e
fisse le altre stelle al cielo, che questa stella, che è la terra,
stelle al cielo, che questa stella, che è la terra, è fissa nel
, è fissa nel medesmo firmamento, che è l'aria; e non è più
è la coda de l'orsa, che dove è la terra, nella quale siamo
simil. acconciatura femminile dei capelli, che vengono stretti o annodati sulla sommità del
). -un tempo acconciatura maschile, che consisteva nel portare dietro il capo un
so'una delle cagioni; e ricordomi che dei primi luoghi che io l'abbi
cagioni; e ricordomi che dei primi luoghi che io l'abbi vedute, fu ne
. e vogliovi aggiugniare queste parole, che in tutte le terre che io l'ho
parole, che in tutte le terre che io l'ho vedute, io l'ho
dorso due code di capelli morelli, che sembravano accordellati dalla versiera, la moglie
come le attrici, con la chioma che gli scendeva giù liscia o a coda di
i golfetti. calvino, 1-496: invece che le trecce, aveva i capelli stretti
97: l'altra è la coda che voi strascinate / facendo della roba tal
: venendo al vestire, furono quelli che lo volevano consigliare che facesse la cappa lunga
, furono quelli che lo volevano consigliare che facesse la cappa lunga colla coda;
non ne volle fare nulla; ma volle che fusse rasente a terra e non più
s'imagina / d'esser più bella or che s'ha fatto mettere / la coda
mettere / la coda dietro; e parie che, venendovi / con quella manzi,
. collodi, 674: ogni volta che noi vediamo un uomo in pantaloni neri,
giubba a coda di rondine, e ripensiamo che quel coso lì è creato a immagine
stretto su la persona, ma così pesante che ella sembrava portarlo a stento, sebbene
si portarono via a braccetto altrettante ragazze che avevan cantato l'inno trionfale di non
cantato l'inno trionfale di non so che cosa. palazzeschi, 73: i manti
pavone cedeva il posto al direttore del circo che, vestito di nero, coda di
ammira / quell'altra [cometa] che di foco porta vista / e con la
per i molti razzi di fuoco che apparivano intorno a quella. varchi,
. d. bartoli, 34-17: in che materia ardono, e da qual fuoco
settantadue gradi: e parlo di questa che appunto or che ne scrivo ci si
: e parlo di questa che appunto or che ne scrivo ci si mostra fin già
cavallo a'saccomanni della stalla; onde che tutti gli facevano coda. alberti,
di te porgerai tanta virtù e fama che la patria ti riceva et impóngati parte
essere così pregiato da'tuoi cittadini. ma che io volessi fare come molti fanno,
savonarola, 5-18: quelli uomini, che in tutto non sono pravi, ma pure
timore, o per amore di quello che desiderano, li fanno coda [al tiranno
1-34 (i-1013): così subito che il contestabile lo vide e gli ebbe
, e con meraviglia grandissima di quelli che seco erano, -che vi erano più
di cento a cavallo dei primi del regno che gli facevano coda, -l'abbracciò con
... s'ingegnava di dimostrargli che di lui le calesse. leonardo, 1-112
bandello, 1-3 (i-46): ella che avveduta e maliziosa era, e d'
non mezzanamente si dilettava, e quel che era e forse più si stimava, con
ingegnava a poco a poco di mostrargli che di lui gl'incre- scesse. straparola
. straparola, 9-1: la reina, che era festevole e baldanzosa, vedendolo bello
3-28: eccoti un mazzo di lettere che son portate, e io con la coda
dove si uniscono le due palpebre, che volgarmente si dice la coda dell'occhio.
, senza mai essermivi potuto introdurre altro che colla coda dell'occhio, mi irritai,
, colla coda dell'occhio, si accorse che il sensale si era fermato a discorrere
con la coda dell'occhio i grandi che stanno a vederci; e così facciamo tutto
. ariosto, 17-133: l'arme che del suo male erano state / cagion
suo male erano state / cagion, che di lui fer non vero indicio, /
e coda, cioè una sua parte che volge verso tramontana e un'altra che
che volge verso tramontana e un'altra che fa il contrario. magalotti, 11-165:
dell'orivolo dello studioletto d'ebano, che o tira una cordicella, o mette
, 219: io poi, che nel frattempo avea dato di me grandi speranze
caminetto, lungo la coda del pianoforte che le pieghe ricche d'un sofà celavano
, e tutti gli uncinetti d'osso che l'avevano aiutata, durante alcune ore
. così chiamasi quel brano di carta che viene unito talvolta ad una cambiale,
. -asta di una lettera dell'alfabeto che scende sotto il rigo.
virile. aretino, 8-173: -di che ridete voi? -rido de la scusa,
voi? -rido de la scusa, che hanno trovata coloro a quali non si rizza
: voi, non facendo né dicendo ciò che non si dee fare né quello che
che non si dee fare né quello che non si debbe dire, rendete grazie
dire, rendete grazie immortali a colui che mozzò la coda al breviale; onde
la coda della vostra lettera era, che io facessi intromettere il cinghiale al mio
l'aveva battezzato per filosofo; ma che un tal vocabolo corrispondesse nel suo modo
; retroguardia di un esercito, rinforzo che si aggiunge a un corpo militare, a
messer dolcibene s'era messo in coda, che non poteano ben vedere il suo mangiare
percossero. la quale codazza più temenza che difesa dimostravano; e tanto la coda
tanto la coda si ritraeva alla testa, che quegli assalitori si lasciarono addietro il mortale
per guardare i carriaggi e i disarmati che rimanessono nella coda dello esercito, distribuendo
monte ruosi; de la quale non ho che dirvi, se non che ci avemo
non ho che dirvi, se non che ci avemo fatto acquisto de la bestia,
ci avemo fatto acquisto de la bestia, che vi si invia: s'è presa
: s'è presa di buia notte, che seguitava a la coda la nostra carovana
. cuoco, 1-70: gl'insorgenti, che cedettero per poco le pianure, si
infestare la coda dell'esercito francese, che vide rotta ogni comunicazione coll'alta italia
e scoprono la loro nullità in questo, che né al loro capo né alla loro
, 15 (272): altri, che gli eran passati davanti, voltatisi al
!... c'era tanta gente che attendeva e faceva coda per tutte le
e faceva coda per tutte le direzioni che si proclamavano. carducci, i-1032:
patria: al di là di pitocchi che fan tuttavia la coda ai gabinetti d'
, per avere quella libbra di pane che basti quel giorno all'italia per non
e rimescolino la gente, per poco che uno non faccia solitaria vita d'eremita o
strade pubbliche, e nelle « code * che tanto allietano i giorni nostri, per
allietano i giorni nostri, per poco che abbiam voglia o bisogno d'uscir di
arrivò verso mezzogiorno e solo allora apprendemmo che avevamo fatto coda non al terzo,
s., e lui mostratogli la coda che poteva aver questa cosa, e confortarlo
ricamate in seta nera virgolette o code che dir si voglia. 15.
-coda equina: il fascio delle radici spinali che è contenuto nello speco vertebrale al disotto
\ -lntr., 381: mostra mal che conoscano che, perché il porro abbia
, 381: mostra mal che conoscano che, perché il porro abbia il capo bianco
perché il porro abbia il capo bianco, che la coda sia verde. paoletti,
ogni pezzo di film velato o nero che si attacca all'inizio o alla fine dei
: la perturbazione atmosferica di minore intensità che la meteora lascia in un luogo dopo
di un groppo: colpo di vento che talvolta sussegue a un groppo dopo ima
di una tonnara: lunga rete verticale che collega alla riva il gruppo delle camere
più terzine, composta da un settenario che rima con l'ultimo verso della terzina
terzina precedente, e da due endecasillabi che rimano fra di loro (ed è
insino a ora io mi credetti / che le code... /..
a'sonetti colla coda, cioè quelli che sono di diciassette versi, il quindicesimo de'
i più antichi poeti... che gli componessero sono pierozzo di biagio di
, faran gli affar più lesti, / che quel latino e quelli antichi testi.
., i-422: e non bastava che dovesse scriver lettere per forza, ché volevano
23. mus. periodo musicale che si aggiunge all'ultima parte di un
ho accomodato la sortita di david, che ho pensato di farci la cabaletta in tempo
l'istessissimo mottivo ed una nuova coda, che mi sembra esser venuta tutta migliore assai
fan quattro o al più sei canali che stieno in fondo a coda di rondine,
era riuscita a molta mia satisfazione, che ora bisognava pensare a formarlo di più
i-527: puossi fare ancora le botti che l'una doga entri nell'altra a
rondine. i greci dicono sianexéxtvov, che vuol dire a foggia di scure,
noto a gli artefici nostri, attento che la differenza non è nella cosa ma nelle
nella cosa ma nelle parole, poi che così la secure come la coda di rondine
, dicesi della forma di quella calettatura che si fa con intaccatura o incavo angolare,
si fa con intaccatura o incavo angolare, che è largo da una parte e stretto
simiglianza della coda della rondine, e che si usa dagli artefici per tenere insieme
ecc.: antica forma di supplizio, che consisteva nel legare alla coda di uno
« or va, * diss'el « che quei che più n'ha colpa /
va, * diss'el « che quei che più n'ha colpa / vegg'io
gli altri crudelmente furono morti, perciò che alcuni vivi a coda di cavalli furono
veneziane coda, overo fama di quello che avea facto. -avere il pepe
pistole non sono sue, mi pare che facci errori a scriverle per sue, perché
di paglia, non ha anco il sospetto che ogni minimo tocco possa accennare a lui
., 5-147: una [moglie] che ti sia ugual teco si giunga
ugual teco si giunga, / che por non voglia in casa nuove usanze,
8-7 (280): lo scolare, che di mal pelo avea taccata la
. -avere qualcuno alla coda: che sollecita, in cita senza
m. villani, 10-83: quelli che teneano lo stato e governo della città
così superlativo, povero gigione mio! che t'hanno fatto? t'hanno bruciato la
dimestico abbruscia più sovente sua coda, che non fa il salvatico. -coda
, quel se ne porte: / che ferirò da coda e starò franco.
-è meglio essere capo di gatto che coda di leone: v. capo
: inno ambrosiano, il te deum, che fa coda a tante vittorie, ed
-far coda romana: gioco di ragazzi, che consisteva nel correre intorno l'uno dietro
294: quanti credi tu, grillo, che sarebbono sotto il segno di capricorno,
. giusti, v-277: chi disse che il veleno sta nella coda, giurerei
il veleno sta nella coda, giurerei che non avrebbe mai immaginato che nel 1848
, giurerei che non avrebbe mai immaginato che nel 1848 dovessero saltar fuori tante migliaia
vettovaglie, e del capitano della lega, che gli era continuamente ora alla coda e
. giusti, ii-305: l'io che alle mie mani era dovuto star sempre
sotto la livrea di me stesso, che è un sopraccapo, un fastidio insopportabile
coda ai primi. -la botta che non chiese non ebbe coda: v
-la coda e le mani: tutto quello che si possiede. antonio da ferrara
quell'altro, al quale scappò detto che la coda è la più difficile a scorticare
, tutta gente la quale, non che una coda come la nostra, scorticherebbe quella
buonarroti il giovane, 9-188: veggo quel che s'alleva in sen la serpe:
in sen la serpe: / quel che nel vaglio piscia, / e quel che
che nel vaglio piscia, / e quel che liscia alla golpe la coda.
dalla fine, fare il contrario di quel che si dovrebbe. giusti, iv-18:
dalla coda, e n'esce quello che n'esce. -mettere la coda
). pulci, 10-122: sente che in corte si facea gran festa,
il capo: cercare di ottenere ciò che si vuole a qualunque costo, con
. de roberto, 221: il giorno che arrivò la notizia della pace di villafranca
, dinanzi ai monaci dell'altro partito che tenevano, mogi mogi, la coda
questa propietà in sé l'usura, che non si lascia conoscere né a que'che
che non si lascia conoscere né a que'che la fa, cioè a que'che
che la fa, cioè a que'che presta, né a que'ch'accatta,
giusti, i-457: se non sorge qualcosa che mi serva di stimolo, io per
ojetti, i-605: voleva sapere in che preciso anno del trecento le scarpe francesi
, i-397: la... forza che rimandava indietro mogli e fidanzate arrivanti coi
e fidanzate arrivanti coi bambini in collo, che diffidava i combattenti di farsi vedere a
vedere a braccetto delle belle ragazze, che proibiva loro di sedersi al caffè dalle
al caffè dalle due alle sei, che accecava gli occhi, strappava le orecchie
città bisogna a buon conto risuscitare, il che è miracolo e succede di rado.
più rizza la coda '. d'alcuni che quante più carezze loro si fanno,
. idem, 259: 'guarda che tu non lasci la coda nell'uscio '
lasci la coda nell'uscio '. che tu non sii preso quando ti credi bell'
, esce il fine della stiena, che pare, si come veramente ell'è
d'ora, / ed un codone che pare una gora. c. e.
cadere a terra fai l'anime belle / che dovevan regnar sopra le stelle. i
le quali sono siccome zazzera, cioè che pare quasi come coda di cavallo; e
redi, i-531: il padre chircher asserisce che [questi animaluzzi] nascono da'ramuscelli
, ordine e famiglia delle felci, che ha lo scapo fruttifero nudo, lo
imperoché per vero è stato isperimentato, che subito che le vacche la mangiano vanno al
vero è stato isperimentato, che subito che le vacche la mangiano vanno al toro.
ricettario fiorentino, 43: bisogna avere avvertenza che non si pigli in cambio dell'ipocistide
cambio dell'ipocistide un'altra pianta, che gli s'assomiglia, ma fa il fusto
contadini, perché si danno a credere che ella si mangi tutte quante le altre
si mangi tutte quante le altre erbe che le nascono intorno e vicine, o che
che le nascono intorno e vicine, o che per lo meno ella le faccia seccare
ancora coda di leone, dalla similitudine che ella ha con la coda di questo
214: 'coda di lione', nome che si dà volgarmente a quella pianta che altrimenti
che si dà volgarmente a quella pianta che altrimenti è detta * pisciacane '.
, 214: 'coda di topo', pianta che nasce nei campi, negli orti e
della triandria diginia, famiglia delle gramigne che appartiene al genere phleum, che ha la
gramigne che appartiene al genere phleum, che ha la spiga quasi cilindrica, piccola
, 214: 'coda di volpe', pianta che fa ne'luoghi umidi, così detta
. codale, agg. letter. che si riferisce alla coda, proprio della
lava fiammeggiante nelle tenebre, la fiaccola che s'aggira in un palazzo vuoto, guardate
/ lui fa partir in pria / che nessun si diparta tanto 'l tira /
diparta tanto 'l tira / fuggendo, che par una saettìa. francesco da barberino,
, 3-222: ed io rispondo, che malinconia, / accidia e codardia /
mia per cotal voglia adempio, / che donne han vinto il disio della carne
, così la fama d'un gentilom che porti l'arme, se una volta in
timore, ed hanno gran pene quei che mostran codardia. monti, x-2-155: antica
/ li fa il terror; né soffriran che a questo / furor di codardia s'
di codardia s'opponga alcuno, / che resti un uom tra loro! leopardi
, come hanno sempre fatto, prima che l'italia avesse tempo di ordinare la sua
pascoli, 1508: uomo non t'abbia che faccia codardìa. / molt'ampie terre
terre io ho con te conquise, / che carlo tien, ch'ha la barba
coi panni del buonsenso, certo è che il suo scatto allorché venne, fu lo
lo scatto di un uomo conciliante più che risentito. 2. dir. pen
egli viola il dovere di affrontare il pericolo che gli si presenta nell'adempimento dei compiti
gli si presenta nell'adempimento dei compiti che gli incombono per ragioni di servizio o
puniti dai codici penali militari con pene che vanno dalla reclusione alla pena di morte
, assai migliore / è la temerità che la prudenza. / ma prudenza par
, ed è timore, / codardigia, che volto ha di demenza. = dal
ant. anche coardo), agg. che si ritrae per pusillanimità e paura di
di fronte a un'impresa rischiosa; che f ugge vilmente davanti a un rischio
a un rischio, a un pericolo; che viene meno per viltà, in
non sie lento né tardo; / che già omo codardo / non aquistò onore
non afrit'el passo, / zascun che t'ama se farà coardo / e caderai
messa, e guarda il tuo tesoro, che carlo non ha bisogno di tuo oro
da tutte le altre potenze: non che la sia abbandonata, ma ella è
volse saper chi fosse quel codardo / che così avea al suo onor poco riguardo.
de l'armi / codardo, anzi che no. sassetti, 188: pensate voi
no. sassetti, 188: pensate voi che cento mila villani abbiano ad ire in
/ * volgete il viso ', ei che di sdegno n'arse / gridò con
fuggir son già men tardi. / però che 'l tergo è il viso de'codardi
la colpa soglia render pauroso anche più che la vile condizione. goldoni, iii-60:
. suona quel nome appena, / che da tergo e da fianco ognun lo assale
monti, 13-151: ned io col vile che pugnar ricusa, / so corrucciarmi,
sdegno / altamente, con voi, che, fatti or molli / ed ignavi e
oh iddio benedica tutte le anime generose che non s'adontano d'amare gli sventurati
, ne conobbi pur di codarde, che mi rinnegarono. leopardi, 1020: e
a variare le opinioni del bene secondo che la necessità governa la loro vita.
cuore, e dimenticare 1 crudeli momenti che la mi aveva fatto passare. carducci,
/ a te, scandian, faro gentil che ardi / ne l'immensa al pensiero
colpo rimase codardo. 2. che nasce da un animo vile, abietto;
nasce da un animo vile, abietto; che è frutto di viltà; che rivela
; che è frutto di viltà; che rivela codardia. monti, x-2-127:
assalirla spezzarla e sgominarla / e far che molti mordano la polve / molti cedano
e scioglie all'urna un cantico / che forse non morrà. pellico, ii-41:
una malattia mortale » diceva io « che abbreviasse i miei martini! ».
disvia / dal secolo codardo, / che ha molti i vanti, ha vile /
sevizie, codarde tutte e sempre, che una cotal signora adopera nell'uomo,
codardóne. tassoni, 6-14: rolando che l'udì, si voltò ratto / e
suffisso aggettivale -ard), detto del falcone che s'era lasciata sfuggire la preda.
xxiv-27: quelle notturne imagini di fuoco che talora in cielo risplendono e spaventano, chiamate
marchetti, 3-80: nello stesso modo appunto che si rifranse il lume delle comete,
dalle aurei ie di que'verminacci codati che nascono e crescono nelle acque marcie.
di tamis con seimila a cavallo, e che egli andasse tanto, che egli assalissi
, e che egli andasse tanto, che egli assalissi alla codazza de'nimici.
percossero. la quale codazza più temenza che difesa dimostravano; e tanto la coda
tanto la coda si ritraeva alla testa, che quegli assalitori si lasciarono addietro il mortale
sm. gruppo confuso, moltitudine disordinata che accompagna e segue una persona: in
i-56: fu... provveduto che... codazo o cerchio intorno a
al collo l'una dell'altra, che parea si volessino rodere. aveano intorno
intorno le amiche un codazzo di fanciulli che saltavano e stridevano. c. gozzi
prima di seguirla mi volgeva due occhiate che sanzionavano la giusta sentenza della castellana.
in codazzo, dando in certe risate che abbruciavano. deledda, iii-887: più giù
meticolose di quella vita d'ogni giorno che si può sorprendere in qualsiasi cantuccio della
codeinismo, sm. medie. tossicomania che consiste nell'abuso di codeina.
, agg. ant. di coda, che è proprio della coda. sacchetti
perché ho compassione di certi cristianelli, che vi tengono da più che da niente,
cristianelli, che vi tengono da più che da niente, forse perché v'escono
. morelli, 258: fa de'giuochi che usano 1 fanciulli, agli aliossi,
ritonda, 1-270: io sono quello che sonai la campanella, io, none
, idee già nominate nel discorso e che si vogliano mettere in rapporto con chi
cotali / dovre'io ben riconoscere alcuni / che furo immondi di cotesti mali ».
., 8-5 (260): innanzi che cotesto ladroncello, che v'è costì
): innanzi che cotesto ladroncello, che v'è costì dallato, vada altrove.
130: misero, lasso! a che cotesti lai / raconto, e i crudi
un mese provedetevi / di casa, che cotesta son per vendere. firenzuola,
. sassetti, 222: io non veggo che e'mi convenga lasciare il partito che
che e'mi convenga lasciare il partito che mi fu fatto l'anno passato, con
tasso, 8-37: quivi egli vuol che da cotesta voce, / che viva in
vuol che da cotesta voce, / che viva in te servò, si manifesti
il valor, l'ardir feroce, / che nel diletto tuo signor vedesti. idem
ella avrà occasione di farmi sapere ciò che cotesti signori averanno operato, 'digito coelum'
che, avendo il mio originale innanzi chiaro ed
, 172: se scriverò a qualcuno che si trovi a venezia,..
pura, cotanto fina e sottile, che poco o niuno impedimento facesse al moto
, 1-449: senonché i gesuiti furono che più si sbracciarono per cotesta infallibilità;
ii-264: a dirla tra noi due che nessuno ci senta, codest'aria temo che
che nessuno ci senta, codest'aria temo che a lungo andare non debba confarsi a
non debba confarsi a lei, specialmente ora che andiamo verso l'estate a vele gonfie
al suo mulino, come compare naso, che è più grasso dei suoi maiali!
più grasso dei suoi maiali! belle teste che abbiamo! ora vogliamo fargli la festa
per il momento non sapevo capire in che modo cotesto capi tale si
tale si fosse prodotto, in che modo cotesta ignota donazione fosse discesa sul
, inf., 3-88: e tu che se'costì, anima viva, /
anima viva, / partiti da cotesti che son morti. boccaccio, dee.,
quella cosa, quel fatto, quel che tu mi hai detto. manzoni, pr
. it., i-180: adunque, che poesia è codesta? ci è materia
... voleva godersi la faccia che avrebbe fatto 'ntoni a quella notizia. ma
iii-6-82: è codesta una profanazione, che non accrescerò col mio comento. sbarbaro,
cotesto alle scole deggiamo, polidoro; che di vessiche e loffe stipan l'uomo
: il re rispose in col- lora che voleva dar le cose sue a chi piaceva
chi piaceva a lui e a uomo che lo servissi, perché di cotestùi non si
vi rinculate voi da cotestùi, / che fuor de gli altri a battagliar si muove
anche del maligni e degli stupidi, che son i soli che mi posson confondere con
degli stupidi, che son i soli che mi posson confondere con codestoro. monti
. 3. cordoncino della frusta che tiene unito il cordone allo sverzino.
virgola con l'apice a destra, che nei manoscritti e nelle vecchie stampe si
salvini, 30-2-18: quella codetta, che s'appicca all'te » per farla
, è un uso venuto dal carattere che chiamano longobardo. 5. ant
già ancorata a prora; il cavo che le navi portano a poppa, per eventuali
codetta', farina ordinaria, la peggiore che caschi dal frullone accanto a'cassetti de'tritelli
i filugelli, ed anco i filugelli stessi che hanno questa malattia. 12
. elemento strutturale della composizione musicale, che consiste in un raccordo tonale fra vari
ch'egli stesse quivi per ispiare ciò che essi facevano per dame avviso al duca,
, ii-47: codiavano tutti coloro, che nobiltà, ricchezza, o altro splendore esponeva
. buonarroti il giovane, 9-114: or che fate voi qui, che non andate
: or che fate voi qui, che non andate / voi a codiar quei pazzi
quei pazzi, e catturarli, / che fanno tanto mal? c. dati,
dai birri, fu trovato all'altare che celebrava la messa. guerrazzi, iv-63:
era venuto contra caio antonio consule, che tuttavia li codeava. algarotti, 2-272
. algarotti, 2-272: e notate che molte voci e modi di dire, per
gioberti, 1-ii-5: coppie d'uccelli, che rimigrando al l'antica patria
alberti, 214: 'codibugnolo', uccelletto che nel vitto e nell'indole si conforma
', uccelletto del genere delle cingallegre che ha coda lunghissima. tramater [s.
deh! dimmi 'l vero: / che è cagion che lui così cavalca? /
dimmi 'l vero: / che è cagion che lui così cavalca? / fa ei
più presto in sul sentiero? - forse che n'è cagion la codicalca, /
assai roba v'è corsa, / che non lo lascerebbe ir colla calca.
nome dell'autore. -codice anepigrafo: che manca del titolo. -codice acefalo:
manca del titolo. -codice acefalo: che manca dell'inizio, dei primi fogli
i codici successivi. -codice apografo: che deriva direttamente da un autografo o da
bibliotecario discopritore [del codice palatino], che gli fa tenere per isquisitissima e di
gran lunga preferibile alla vulgata la lezione che dà quel codice di certi versi di
di molte membrane,... e che inoltre si muniscono di coperta. targioni
presentito e apertamente notato il difetto, che ora pel codice vaticano si è fatto palese
leopardi, 972: questo frammento, che io per passatempo ho recato dal greco
, è tratto da un codice a penna che trovavasi alcuni anni sono, e forse
e di un colore, così somiglianti che spesso sei impacciato a dire il tempo
dove il tuo spendesi tempo migliore, / che da te chieggono novo splendore, /
o ch'io m'inganno, o che è più dantesco del libro impresso in venezia
, alessio michelowitz otto mila carabine che si conservano ancora nell'armeria di moscou
dalle penne nere a terminazione codici che provano la ignoranza dei russi a quel tempo
2. dir. testo legislativo fondamentale, che tommaseo [s. v.]
campi aprichi e sassosi: lo stesso che * culbianco '. abbraccia una
sposte in un tutto organico, in modo che ne famiglia paridi (aegithalos caudatus
; si ciba di zione; il libro che lo contiene. insetti e di larve
guerra, codice postale e ordinati sistematicamente, che si riferiscono a codicilli. delle telecomunicazioni'
. leggi di toscana, 8-78: mentre che il -per estens. nel linguaggio legislativo
, 0 le fondamentali tra le norme che disciplinano una specifica materia (codice della