anzi quasi della metà del mondo. che importa a noi se un corbello, un
e asciugandosi dell'una mano la fronte che gli gocciava di sudore.
pellico, i-123: un dolor di capo che sembra spaccargli le cervella. cassola,
si sentiva tirare i nervi, gli sembrava che il cervello gli bollisse dentro la scatola
: sì come cera da suggello, / che la figura impressa non trasmuta, /
., 8-10 (313): quella che a me addimandate, quantunque alla grandezza
così in capo molti tosi vanno, / che tal sopra 'l cappuccio tien cappello
/ perch'hanno indosso in capo quel che sanno, / non chi l'ha carco
cervello. savonarola, iii-50: savi che volete sempre contradire, per parere di
machiavelli, 671: hai sì poco cervello che io mi maraviglio ch'e'fanciulli non
sassi! guicciardini, 161: parendogli che neri di gino avessi più riputazione e
avessi più riputazione e forse più cervello che alcuno altro cittadino di firenze, dubitando
alcuno altro cittadino di firenze, dubitando che non pigliassi tanto credito che avessi da
, dubitando che non pigliassi tanto credito che avessi da temerne, lo adoperava più che
che avessi da temerne, lo adoperava più che alcuno altro in tutte le cose importanti
fuori. belo, xxv-1-136: vedi che pur me si è ricordato lo nome.
si è ricordato lo nome. oh che poco cervello! gran cosa ch'io non
39: a chi in- viarrò quel che dal sirio influsso celeste... mi
: finché voi non mi faceste vedere altro che vanità, 10 mi risi della leggerezza
. pananti, 1-79: quelli sovente che il cervel non hanno, / han di
: cara luna, tu hai a sapere che io sono di grossa pasta e di
di cervello tondo; e non è maraviglia che gli uomini m'ingannino facilmente. tommaseo
ingegno ', vengono dall'osservazione fisiologica che la buona conformazione degli organi cerebrali è
poteva andare; ma la donna bisognava che avesse il giudizio nelle mani,.
.. e non fosse di quelle fraschette che pensano a lisciarsi e nient'altro,
per lusingarlo e dargli pace gli raccontai che non doveva sforzarsi per trovare subito le
doveva sforzarsi per trovare subito le parole che gli mancavano, perché in frangenti simili
a guazzo. e mi vergogno a dir che non ritrovo la casa di madonna argentina
fiacchi, 136: e non sai tu che nella effervescenza / dell'età giovanile e
(i-208): chi sa anco che io non m'inganni, e la mia
mia sia una falsa sospezione, e che l'aver tutta questa notte vegliato, che
che l'aver tutta questa notte vegliato, che non mi faccia andare il cervello a
. machiavelli, 3-299: perché parti che a spasso / il cervel vadi.
e noi gli vogliam bene: peccato che vada col cervello a spasso e in
vada col cervello a spasso e in che modo e per che vie!
spasso e in che modo e per che vie! -avere il cervello intasato
avere il cervello intasato; se non fosse che ho il bisogno di sfogarmi un po'
]: 'tocco nel cervello ', che ha un po'del matto. '
il cervello nella borsa: non pensare che al denaro, al guadagno. tommaseo
. tommaseo, i-245: la gente che si chiama civile, più spesso della
il cervel nella lingua, e più che ricchissimo essendo, come andava gettando via il
come andava gettando via il suo più che prodigamente, così più che avaramente andava
suo più che prodigamente, così più che avaramente andava cercando di guadagnare, anzi
, 259: abbi il cervel teco, che questo ruffiano, che ha il diavolo
cervel teco, che questo ruffiano, che ha il diavolo in corpo, non se
fu mandata la risposta a basilea, che ravviluppò il cervello a quegli del concilio.
quelli principi avere fatto gran cose che della fede hanno tenuto poco conto,
fede hanno tenuto poco conto, e che hanno saputo con l'astuzia aggirare e
volse a certi sua, dicendo loro che di nulla si mancassi a quel valoroso giovane
mancassi a quel valoroso giovane. partito che fu il duca, l'abbundanzia del sangue
di cavarlo del cervello; in modo che la notte seguente tutta farneticò. varchi,
, 24-30: io per me dubito che sia fuor di sé: colei l'ha
a un evento strano o inatteso, che turbi o confonda profondamente le idee e
. se pure non fu vero quello che allora si disse, che questa fosse stata
vero quello che allora si disse, che questa fosse stata ima finta pazzia.
finta pazzia. panciatichi, 247: cosa che ha da fare impazzare il povero foppa
amor di dio stia in cervello, che so dir gli bisogna, ed attendi
bisogna, ed attendi a studiare, che ogni cosa andrà bene. magalotti, 9-2-61
aretino, 8-99: e le stelle che stanno e non stanno in cervello,
pazzia. aretino, ii-46: quello che è più acuto uomo in corte,
più acuto uomo in corte, tosto che il padrone vuole, fa salti col cervello
cellini, 1-84 (197): giunti che furono questi uomini da bene, io
cervello un pezzo, pure sollecitando felice che cacciassi via il vecchio. -lambiccarsi
ii-44): né pare a me che sia gran gentilezza / stare in su i
. caro, 12-i-224: io non veggo che questo sapere a l'ultimo ci serva
a l'ultimo ci serva ad altro, che a sopraffar quelli, che sanno meno
altro, che a sopraffar quelli, che sanno meno, e a lambiccarci tutto giorno
.. una lor favorita una dea che sia venuta giù dal terzo cielo, e
algarotti, 2-117: già non pare che nell'arte sperimentale si lambiccassero gran fatto
si lambiccassero gran fatto il cervello coloro che ragionarono sopra le cose naturali. leopardi
guicciardini, 106: nega pure sempre quello che tu non vuoi che si sappia,
pure sempre quello che tu non vuoi che si sappia, o afferma quello che tu
vuoi che si sappia, o afferma quello che tu vuoi che si creda, perché
sappia, o afferma quello che tu vuoi che si creda, perché...
. firenzuola, 19: se quelli che leggeranno saranno uomini grossolani, egli è
partito, e fargli dimenticar quel poco che e'sanno. caro, 9-1-175:
: e s'è venuto a tanto, che s'è lor messo il cervello a
una volta scritto da uomo valente, che la fortuna, come femmina, avea
una lettera di roma,... che mi ha messo alquanto il cervello a
un uccello. segneri, ii-536: oh che parola da farci mettere il cervello a
. pulci, 1-17: orlando, che smarrito avea il cervello, / com'
io non perdo il cervello, credo che mi abbia a riuscire. castiglione,
116: né son io già di que'che dicono, che allora l'arte si
son io già di que'che dicono, che allora l'arte si scorda nel bisogno
l'arte in quel tempo, dà segno che prima ha perduto il core e 'l
delle concubine? monti, x-3-62: che ti vai, nerin mio bello, /
giusti, v-31: mi pare impossibile che si possa giungere a perdere il cervello
, vii-113: questo è el maggior freno che possa avere uno gonfaloniere a vita,
possa avere uno gonfaloniere a vita, che seco si abbino a trovare a deliberare
. f. frugoni, xxiv-1062: ciò che 'l rendea vaneggiante al sommo, era
. non aveva finito anche dieci anni che scriveva corrente e leggeva come un prete
anco rimettergli il cervello / in capo, che sareb- b'opera santa.
. vanno predicando, è vero? che io non credo in dio. ma sai
): ben sapete, messer mio, che questa è la vera strada di tenere
pretore,... visitatori, che... tenevano i popoli in cervello
.. daraigli per suo letto, tramutato che tu l'hai, due o tre
ariosto, 34-86: ma ch'uno error che fece poi, fu quello / ch'
levò il cervello. berni, 64: che cristo mostrò ben d'avervi a noia
di dare tutori a'pupilli, per fino che e'pervenissino in età di discrezione;
quegli ch'erano impazziti, fino a che e'ritornassero in cervello. -trarre
, di cervello uscito, / tu, che in vece d'andar nell'officina /
quel mare di tenebre! per me credo che la ci sia morta, o almeno
el tuo cervello e farti volere quel che tu prima non volevi. machiavelli, 45
machiavelli, 45: la prima coniettura che si fa del cervello di uno signore,
uno signore, è vedere 11 uomini che lui ha d'intorno: e quando e'
era d'un cervel più gagliardetto e capriccioso che a donna di gravità non conveniva.
. marino, 10-138: tutte queste che vedi, e d'altri estrani / fantasmi
adalgisa era di quelle meravigliose donne lombarde che il proprio vigor di cervello manifestano in
il giovane, 10-907: son uno stecco che pugner potre'ti, / s'i
, 139: sappi, maestro pier, che quest'è 'l bello, / non
/ non si vuol mai pensar quel che l'uom faccia, / ma governarsi
indole, alle inclinazioni, al carattere che determina il suo modo di pensare e
sol capello posto più d'un lato che da l'altro, colui che 10
un lato che da l'altro, colui che 10 tiene se ne promette grand'infamia
e poca fermezza di que'cervelli, che dovevano intervenire a questo maneggio. b
182: non restava d'ammo- nirlo che fusse cauto di quel cervello coperto. bruno
. bruno, 3-496: vorrei sapere che fantasma, che inaudito mostro, che
3-496: vorrei sapere che fantasma, che inaudito mostro, che uomo eteroclito,
che fantasma, che inaudito mostro, che uomo eteroclito, che cervello estraordinario è questo
inaudito mostro, che uomo eteroclito, che cervello estraordinario è questo. g.
croce, 253: ei parla e dice che dorme. o questo sì, che
che dorme. o questo sì, che è un cervel bislacco. chiabrera, 464
suoi sgherri entrò in cammino, / subito che de l'armi il suono intese;
istesso, suo capitai nimico, pur confessò che lo stile di lui a'cervelli baldanzosi
g. gozzi, 1-205: socrate, che pure fu un buon cervello e un
cervello e un uomo dabbene, disse che sopra tutti i mestieri del mondo egli
un cervello bizzarro e un po'balzano, che, ne'discorsi e ne'fatti,
abbia più dell'arguto, e del singolare che del ragionevole. de sanctis, lett
: belletti e impoi - pature, che tanto piacciono a'cervelli oziosi. carducci,
. carducci, i-709: certe astrazioni che mutano di cervello a cervello. soffici
scarsa intelligenza. machiavelli, 719: che le venga la confina! io vorrei
come sta tutta la italia: vedi che ogni uomo è sospeso: quale è quello
è sospeso: quale è quello cervello che sappia guidare questa barca in italia? tommaseo
e. cecchi, 6-43: tutti sanno che, agli inizi del « new deal
: professori, specialisti, stregoni, che ebbero l'incarico di meditare e riferire
lippi, 10-25: però va ben che chi non ha cervello / abbia gambe
di voi sa il lazzo di mezzettino, che all'osteria, non potendo aver del
che questi tali non s'ingannino e che lo amante non divenga cieco circa la
benché talvolta acciecato dalle apparenze, sì che non possa aprir gli occhi al sole
al cieco vulgo / queste forse parran che a te dimostro / con sì nobili
amante udì la sua crudel donna dire che si gettasse ne l'acqua, tratto da
è stata rivelata, ciò vuoi dire, che chi ne aveva il deposito, vedendomi
è mai arrischiato di tirar il velo che la copriva. gozzano, 77: più
letterati essere più ciechi dell'anima, che le bestie. -cieco di qualcosa
s'è detto altrove, il palco basso che la faceva [la sala grande]
pazzamente. -cieco di se stesso: che ha di se stesso, delle proprie
così fatti uomini sì ciechi di loro, che non credono che piacevolezza sia, se
sì ciechi di loro, che non credono che piacevolezza sia, se non quella che
che piacevolezza sia, se non quella che ciascuno in sé e in altrui adopera
vedevala così cieca del fatto suo, che egli teneva per certo, che egli non
suo, che egli teneva per certo, che egli non avesse ad esser gran fatto
lui? 3. figur. che nasce da una mente sciocca, ignorante
da una mente sciocca, ignorante; che è segno di irragionevolezza. maestro alberto
torto calle gli uomini a cercare / quel che ciascun per natura disia! lorenzo de'
... è da sperare che l'architettura si verrà purgando di parecchi
si verrà purgando di parecchi errori che vi ha introdotti una cieca pratica, e
e senza di cui lo scrivere non è che un istinto cieco, o una
l'amore debole, l'amore che in luogo di governare si sottomette.
quella cieca ostinazione a volere l'impossibile, che abbrevia l'agonia de'sistemi destinati
quel ri- bollimento di spiriti, che vien dietro ai rivolgimenti civili,
, e qualsiasi forma per rudimentale e povera che sia di attività pratica presuppone sempre
scenza, povera e rudimentale che sia. gozzano, 108: io
a quella corsa cieca fantastica infrenabile che mi tornava alla mente in flutti
4. figur. distratto, che non bada a ciò che fa,
. distratto, che non bada a ciò che fa, a quanto lo circonda.
avari. 5. figur. che opera senza riguardo per alcuno, senza
fortuna i volti dubbiosi; e quella che ancora agli altri si vela, tutta
hanno questa prudenza, per far conoscere che la fortuna, alla cui cieca maestà son
mortali / e dell'eteme cose; a che prodotta, / a che d'affanni
cose; a che prodotta, / a che d'affanni e di miserie carca /
onde cresco / alla morte dal giorno che ti vidi, /... /
, /... / è quello che mi colse un'altra estate. pavese
altra estate. pavese, 8-141: ciò che stiamo scrivendo è sempre cieco. se
autorità. tommaseo-rigatini, 2483: dicono che bisogna credere ciecamente. la fede non
bruno. 9. figur. che rende ciechi, che turba la mente,
9. figur. che rende ciechi, che turba la mente, annebbia l'intelletto
par., 30-139: la cieca cupidigia che v'ammalia / simili fatti v'ha
/ simili fatti v'ha al fantolino / che muor per fame e caccia via la
petrarca, 56-1: se col cieco desir che 'l cor distrugge / contando l'
da barberino, iii-313: chi è colui che si possa da questo cieco amore difendere
filo e rotta è quella fede / che era de lo errar mio conforto e
erano necessarie molte parole a persuadere al duca che movesse guerra a'fiorentini, perché era
della casa, ix-454: sì tutto quel che luce all'alma porga, / il
: qui non veggio altra cieca / che la mia cieca voglia, /
la mia cieca voglia, / che va con l'altrui scorta / cercando la
a que'tre gran mali sottostanno / che nel cieco amor proprio, figlio degno
radici di quel delirio di libertà, che dopo avere lungamente covato negli spiriti,
, i-313: -tu dici, zia, che la mia è una passione cieca:
ariosto, 32-69: prima arrivi, che la cieca notte / fatt'abbia oscuro il
berni, 44-45 (iv-65): giunto che fu ne la più cieca e muta
vergogna e scorno, / ecco la luce che rimena il giorno, / ma non
onde ognor verso un fiume, / or che altrove rimaso è il chiaro lume,
/ né già questi il vedean; che agli occhi il vieta / la cieca
imbriani, 2-204: ma il proscritto, che alla patria / pe- rigliante il braccio
la più cieca delle sepolture, invece che il più splendido degli altari. bocchelli,
lor cieca vita è tanto bassa / che 'nvidiosi son d'ogni altra sorte.
., 1-40: chi siete voi, che contro al cieco fiume / fuggita avete
i-475: e tali sono stati, che, per me se medesimi dimenticando,
.. pensiero fin sotto al mare, che scoglio cieco non l'urti [la
era lì, stesa al sole, che tutti potevano vederla:..
intricate e cieche strade / del labirinto che si dice in creta / esser costrutto
nella cavità di quell'appendice cieca, che di figura falcata pende dal- l'estremità
, con istrade, e mura addiritto, che le chiudono, ma che terminano in
addiritto, che le chiudono, ma che terminano in una via cieca, che non
ma che terminano in una via cieca, che non ha riuscita. serao, i-1098
serao, i-1098: le quattro viottole cieche che salgono da santa lucia verso la collina
, in fondo a una strada cieca che si perdeva fra certe sassaie sterili e
. calvino, 1-81: era il cammino che le acque grondate giù dal culdistrega s'
: situazione senza via d'uscita, che non si vede come possa venire risolta
. dicesi di camera o altro luogo che non abbia finestre da prender lume. patini
salii per una scala a chiocciola, che va a mettere in una camera cieca
aveva riscontrate certe falde di argilla, che non gli piacevano. montale, 3-41:
aveva né finestre né porte; nient'altro che gigantesche muraglie cieche, rinforzate da pilastri
g. bentivoglio, 4-198: era necessario che gli spagnuoli passassero per le cave della
parte più larga dell'intestino crasso, che forma una dilatazione a sacco. redi
parte anteriore e un'anima girevole, che serve a nascondere il lume senza spegnerlo.
di romeo portato seco una picciola lantemetta che altri chiamano « ceca », altri
: il fascio di luce della lanterna cieca che scruta le tenebre notturne per vedere se
a. s. le stesse cose, che in due altre simili lettere cieche le
que'vituperi; ma perché tu vegga che ci sono taluni ostinati a disgiungerci.
, i-315: la madre lor temea che il cieco / incauto nume perigliando gisse
punto cieco: cucitura compiuta in modo che i punti non si vedano esteriormente.
non dar di cozzo / in cosa che 'l molesti o forse ancida, / m'
consigliasi: / se ignudo, uom che non ha, come può porgere?
non ha per le sue strade altra musica che il fischio del vapore e l'organino
il clarinetto d'un povero cieco, che accompagnato dalla moglie che porta un bambino
povero cieco, che accompagnato dalla moglie che porta un bambino in collo o da
: i ciechi, accompagnati dai fanciulli che li tiravano per la mano, e gridavano
e fleti manifesto / l'error dei ciechi che si fanno duci *. lorenzo de'
. monti, iii-283: e verrà tempo che la fama di codesto ottimo ingegno sarà
ingegno sarà un gran rimprovero ai ciechi che ora noi conoscono. 5 —
. la cognizione degli effetti è quella che ci conduce all'investigazione e ritrovamento delle
, 6-288: posai alla cieca il bicchiere che avevo in mano. pratolini, 2-128
0. rucellai, 8-20: imperciò che la ragione non dee così alla cieca
dove andrebbono, e dove fossero, che per appuntar che facessero gli occhi,
, e dove fossero, che per appuntar che facessero gli occhi, e lo sguardo
, dalla maggior parte di coloro, che son venuti dopo, alla cieca, e
erano errori del suo tempo, piuttosto che suoi: scusa che... applicata
suo tempo, piuttosto che suoi: scusa che... applicata così nuda e
. chi pone la politica nel far che i sudditi vivano alla cieca d'ogni
ch'ei crederanno alla cieca quegli errori che più saranno funesti e a loro e
così a la cieca, ma considerare che in certi tempi e in certi popoli
, sorgeva una disputa. 11 meglio che si potesse fare, era di risolverla alla
, fidandosi di un giudizio di dio che per quei casi doveva essere stato inventato
, 1-268: nel bisogno di comunione che ti frusta, abbracci e stringi alla cieca
alvaro, 9-57: del resto, che costei fosse arrivata fin là, era un
noiosamente. pulci, 18-167: poi che noi siam per ragionare e bere,
-chiaro anche ai ciechi: cosa evidente, che chiunque è in grado di comprendere.
atti del mondo, tali e tanti che se ne sarebbe avveduto un cieco. bandello
(i-174): ma di questo a che più contrastarne, ove i cechi vederebbero
ii-53: se ne avvederla un cieco che la torrai; ma chi non la
magalotti, iii-28: saremo due ciechi che facciamo alle bastonate. salvini, v-480
bastonate. salvini, v-480: di due che disputano e senza conclusione e senza intendersi
intendersi, dichiamo: son due ciechi che fanno alle bastonate. -fare come
ciechi di bologna: di una persona che si fa molto pregare per fare una cosa
molto pregare per fare una cosa e che, quando si è decisa, non si
. ci serve per esprimere uno, che si faccia molto pregare a fare una tal
voler farla, e bisogna poi pregarlo che resti di farla. giusti, i-340:
il cieco dei colori: di cose che non si conoscono affatto. intelligenza,
non sen può stimare, / più che il cieco nato dei colori. bellincioni,
: certi savi e gagliardi con parole / che non sanno i segreti de'signori /
. nelli, 20-1-12: non sapete che il cieco non può giudicare dei colori
-mangiare il cavolo coi ciechi: avere a che fare con persone sciocche, ignoranti.
, 224: questi pertanto, come color che saviamente si danno ad intendere di non
'l fuoco meco; / vedrete poi che mazzate di cieco. guicciardini, 132:
queste mazzate da ciechi si danno, / che pietà me ne vien solo a vedere
b. corsini, 1-24: e tu che al punto sempre mai t'arrechi,
mia / pigliare i ciechi, fuor che all'osteria. note al malmantile, 1-39
note al malmantile, 1-39: 4 fuor che all'osteria ', cioè solamente quando
certi asini zoppi e a uno cecolino che gli guidava. nieri, 283: un
e male; 4 ciecàccio un cieco che sia d'animo e di maniere cattive.
.) e sostenitore della linea politica che questi rappresentavano. 2. agg
rappresentavano. 2. agg. che si riferisce, che è proprio dei
2. agg. che si riferisce, che è proprio dei comitati di liberazione nazionale
aerea, circo- scritta dall'orizzonte, che sembra avvolgere la terra e si presenta
si muovono gli astri; l'atmosfera che avvolge la terra. -cielo e terra
un sistema di nubi a cirrocumuli, che costituisce un indizio di probabile mutamento
fu dato / per mia ristorazion moglie che garre / da anzi dì 'nfin al
2-35: et ecco un'altra volta che 'l ciel tuona / da un'altra parte
tutto arde de lampi, / sì che ogni speme i miseri abbandona / di poter
le porte, / non restan mai perfin che 'l ciel s'imbruni. castiglione,
, 173: la machina del mondo, che noi veggiamo coll'ampio cielo di chiare
cinta,... dir si po che una nobile e gran pittura sia.
né sento repugnanza alcuna nel poter credere che la materia loro [delle stelle] sia
delle stelle] sia elementare, e che le possano sublimarsi quanto piace loro, senza
/ per lor medesme in questo ciel, che detto aere è da noi. manzoni
sera, più fulgido e lontano, che le rondini tiravano in alto come una
lunghe strisce di vento, bave bianche, che parevano la colata che si vede di
bave bianche, che parevano la colata che si vede di notte nel buio dietro le
e ambulante in processione: sette candelabri, che a distanza parevano sette alberi d'oro
, e dietro gente vestita di bianco che canta « osanna *, e le fiammelle
/ mentre ormai più non eri / che un cielo sognante / all'orlo d'
il cielo di dolore, l'esile fustolo che già si adacquava per battesimo. tecchi
dante, purg., 20-132: pria che latona in lei facesse il nido /
14-99: chi può contar l'esercito che mosso / questo dì contra carlo ha
nel tormentoso petto il folle zelo, / che da ogn'uom la nasconde [la
non è ben sotto il cielo, / che ti paresse, o bella,
come simbolo e raffigurazione di tutto ciò che, come il cielo, è vasto,
. carducci, 515: son io che il cielo abbraccio, o da l'in-
creature eteree, gazzose, satinate e leggere che salgono nell'atmosfera lietamente sino a toccare
concezione tolemaica; tutti i corpi celesti che si muovono nello spazio; ciascuna delle
cielo empirò / sì alto è quel che trova, / che non ne pò dar
alto è quel che trova, / che non ne pò dar prova, / né
cono., ii-canzone, i-i: voi che 'ntendendo il terzo ciel movete, /
l'antica grossezza de li astrologi, che fossero pure otto cieli, de li
de li quali lo estremo, e che contenesse tutto, fosse quello dove le
sono, cioè la spera ottava; e che di fuori da esso non fosse altro
ed ella contenuta ragion vede, / sì che aver fine il cielo non s'awera
: corsi fuggendo un dispietato lume / che 'n fin qua giù m'ardea dal terzo
sua natura immutabili, e lui ha ordinato che si muovino e girino, per dare
mandare l'influenzie quagiù a le cose che si generano e producono in questo mondo
iddio] tutto questo sacro tempio, che noi mondo chiamiamo, di sé empiendolo,
aggradir lei, cose fatt'hanno, / che fin che giri il ciel dette saranno
, cose fatt'hanno, / che fin che giri il ciel dette saranno. castiglione
. bruno, 3-13: quello, che si dice ottava sfera, cielo de
, non è sì fattamente un cielo, che que'corpi, ch'appaiono lucidi,
niega il cielo cristallino basilio, dicendo che sia impossibile star con l'empireo, che
che sia impossibile star con l'empireo, che vuol dir igneo. marino,
è il cielo empireo, immobile e che tutto move, centro dell'universo. ivi
loro beatitudine, appariscono ne'nove cieli che girano intorno alla terra.
era ferondo tutto pallido, come colui che tanto tempo era stato senza vedere il
concitata e de così varie melodie, che i spirti di chi ode tutti si
e s'infiammano e così sospesi par che si levino insino al cielo. monti,
: d'urli barbareschi udissi / romor, che giunse al cielo ed agli abissi.
8. il tratto di volta celeste che sovrasta un luogo, ima regione determinata
ciel di sopra fece intento / sì, che 'l pregno aere in acqua si converse
alberti, 60: diceano gli antichi, che atene perché ella aveva il celo puro
. prati, ii-289: pia rondinella, che appender suoli / a'miei nativi frassini
, al buio, un porto / che dissero sicuro. / fu golfo constellato /
il pomeriggio, e con una periodicità che mi dà pensiero, a distanza di
— aeron. la zona aerea che sta sopra lina particolare località.
espressione convenzionale per indicare la zona aerea che sta sopra la località menzionata. così in
così in aeronautica, ed è così che conquistammo il cielo, e perdemmo il
di tanto avuto ha il cielo favorevole, che intorno il paese è fertilissimo e pien
celo, / e 'l possente desio, che in me s'indonna, / s'indurò
, / beltà non v'ha, che più s'ammiri e pregi. carletti,
carletti, 13: li portughesi che abitano in queste isole, certa cosa è
in queste isole, certa cosa è, che loro fanno più conto d'una donna
d'una donna mora di quel paese, che d'una bianca di portugallo e pare
e pare, in un certo modo, che quel cielo inclini e voglia che s'
, che quel cielo inclini e voglia che s'appetischino più quelle naturali del paese
appetischino più quelle naturali del paese, che queste straniere. parini, iv-44: o
al suolo, al cielo amica, / che a coronar la speme / cresce di
copertura di un baldacchino, dei cortinaggi che circondano un letto, il tetto di
vi può dentro passare sì malinconico, che mirando il cielo della camera, dove maestrevoli
e la cappa di cielo tornò, che non arebbe coperto un ciel d'un piccol
42-79: un ciel d'oro, che tutto era di sotto / colorito di
letti in tal guisa ordinati, / che 'l ciel di sopra, e i lor
il cielo di quella stanza, resta che noi raccontiamo quello che e'fece. tasso
stanza, resta che noi raccontiamo quello che e'fece. tasso, 17-10:
questo verso, spirto del ciel, che tra noi in terra, per non si
del cortinaggio, il ciel dell'acqua, che è quello quando piove. pananti,
del cielo / deo creator, più che 'n nostr'occhi 'l sole; / quella
, conv., iv-v-4: e però che ne la sua venuta nel mondo,
: donna è gentil nel ciel, che si compiange / di questo impedimento,
, 11-1: o padre nostro, che ne'cieli stai, / non circunscritto,
hai. bencivenni, 4-7: bastiti che tu li dichi: bello dolce padre,
tu li dichi: bello dolce padre, che se'ne'cieli. petrarca, 313-9
ebbe tanto cognoscimento del cielo e di ciò che v'è dentro, che non fu
di ciò che v'è dentro, che non fu mai criatura pura, che mai
, che non fu mai criatura pura, che mai ne intendesse quanto lei. pulci
e madre e sposa / di quel signor che ti détte la chiave / del cielo
. aretino, 8-164: son più che certa del tuo diventar maggiore di qual
reggono con leggi affatto dissimili da quelle che reggono gli affari umani. alfieri, xiii-29
senza ribrezzo... a un uomo che,... riguarda in quello
,... riguarda in quello che gli sta a'piedi la pecora cercata e
fra il cielo e la natura: ciò che rende così drammatica la vita di agostino
1-10: pensiamo un momento alle idee che gli europei si fecero sempre del cielo
sempre del cielo. una prima idea fu che fosse un palazzo reale posato sulla cima
posato sulla cima d'un monte, e che vi si riunissero giove, marte,
par., 25-2: se mai continga che 'l poema sacro / al quale ha
... / vinca la crudeltà che fuor mi serra. -padre,
rettor del ciel, io cheggio / che la pietà che ti condusse in terra /
, io cheggio / che la pietà che ti condusse in terra / ti volga
madre, / o re del ciel, che cosa sarà questa? d.
dio riconoscere né avere in venerazione, che solo il signore del deio. -regina
apristi lo reame del deio a coloro che credono in te. 12.
, purg., 6-30: el par che tu mi nieghi, / o luce
mia, espresso in alcun testo, / che decreto del cielo orazion pieghi. idem
del del fu sì congiunta, / che segno fu ch'i'dovessi posarmi. boccaccio
e forse in parte quella degli uomini, che... oltre a cento milia
la dolcezza e la severità], che a pochi el deio largo destina e forse
chiaramente potè vedersi nel non meno eccellente che grazioso raffael sanzio da urbino. tasso
: cor sereno, anima pura, / che di fulmini vendetta / contra sé da
chiami, / son reami, / che se l'uom se ne diletta, /
. brusoni, xxiv-844: infino a che saranno uomini al mondo, vi saranno
vizi e delle colpe negli nomini che chiameranno dal cielo somiglianti castighi. vico
vico, 373: onde si raccoglie che dappertutto le prime leggi furono le divine
. algarotti, 2-387: mostrando ignorare che amore è nodo, è gioia del mondo
nodo, è gioia del mondo, che egli è la goccia cordiale e il dolce
egli è la goccia cordiale e il dolce che viene dal deio mesciuto agli uomini nel
età ventura / non abbia a dir che sul principio tronca / giacque un'impresa
1-39: dammi, o ciel, che sia foco / agl'italid petti il
è su noi / come dipeo nemico / che porti nel- l'ònfalo il capo /
iv-54: e non è dubbio alcuno che i deli d governino nella maggior parte
stati dipinti cieli sereni o nuvolosi, che servono a nascondere la graticciata. 15
non avere i fogli e la penna, che 10 potessi notar cori bella novella.
" tolga il dd, dice poi, che le quadrella i nel barbaro omicida unqua
, 9-31-2-145: cessi il cido, che mai gli venga in cuore o
: ah tolga il cielo, / che alcuno in questo lido non venga a ricercarlo
, i-158: cessi 'l cido però, che in quel momento /...
mai crudel mi mostri a segno, / che un sì dovuto affetto a error ti
baccio valori; il quale baccio, che si sarebbe appiccato, come si suol dire
, 1-6-258: o del! che tenti? quel nudo acciar [ecc.
? fogazzaro, 7-20: santo cido, che d voleva per farla parlar chiaro,
intenso. vai, 14: costui che par che stia / col viso e gli
vai, 14: costui che par che stia / col viso e gli occhi
occhi bassi, / piaccia al ciel che non sia / di quei piedoni da
netti, 12-3-6: sarà la vostra paura che ve lo farà parer così.
156: ah voglia il del / che un'opra sia del caso! -far
di mostrarle; al contrario di ciò che spesso usano di fare cert'uni, che
che spesso usano di fare cert'uni, che ogni loro bagattella fanno cadere dal ddo
carriera; ora mi riposo sugli allori che con tanti miei articoli ho rapito alle
, quando il re impose ad emilia che seguisse. bembo, 7-2-60: aresterni con
varchi, 24-31: io arei creduto che egli avesse alzato le mani al ddo,
mani al ddo, quando gli dissi che trovava da maritar l'agnoletta a un giovane
il tuo bolognini. sa il cielo che io non ci ho meschiato né malignità né
, 1-1-317: mi guardi il cielo, che abbia mai potuto dubitare di vostra fede
grazzini, 4-408: può far la fortuna che io non possa trovar inesser mario né
incredibile. monti, i-12: cose che non istanno né in cielo né in
un figlio. brancoli, 4-102: e che offesa c'è a dire una cosa
offesa c'è a dire una cosa che non sta né in cielo né in terra
fuori di sé, / non sa quel che ella si faccia. -porre
persone molto importanti; ragionare di cose che superano la comprensione di chi parla.
cosa tollerare un uomo maligno, e sopportare che ponga la bocca in cielo.
governarsi. machiavelli, 976: il che fu una scala da potere fare salire la
l'accusa, donando, promettendo, mostrando che, cacciata questa moglie, salirebbono al
casaccia, e ad onta delle punizioni che ne poteano capitarle, m'avea fatto
i-287): a messer lionato accostatosi, che pieno di gioia pareva che col diti
accostatosi, che pieno di gioia pareva che col diti toccasse il cielo, quello pregò
col diti toccasse il cielo, quello pregò che degnasse di farli una grandissima grazia.
il giovane, 9-574: tal riguardar che prodigò s'avventi / nuovo pesce invaghito e
gozzi, 1-262: alla buona donna, che non era avvezza alle gentilezze, parve
essere chi riceve grazie da certi orsacchi che non ne fanno mai. monti, i-14
. collodi, 567: si figurava che a zelia sarebbe parso di toccare il
, 1-250: ed al destino penso, che nulla importi, / s'altri lo
: da voi dunque, da voi, che il mondo appella / per reverenza padre
iv-131: « chiffonnière, voce francese, che ricorre nel parlare mondano, per indicare
plur. m. ~ ci). che presenta cifosi. 2.
: numero enorme (quali sono quelli che indicano la distanza tra gli astri).
caro, 12-i-225: imaginatevi, che bella purgazione del mondo sarebbe, se
e tante altre imbratterie, e trappole, che ci assassinano, e ci impacciano il
i-133: tant'arti e magisteri, / che ridir non gli pon penne né carte
cifre numeriche. monti, x-2-7: colei che gl'intelletti apre e sublima, /
ogni ordinata sistemazione sarebbe in una mappa che esprimesse le cifre di popolazione e la
si provassero poi su un'altra mappa che, a guisa delle carte idrografiche,
nievo, 211: gli anni che al castello di fratta giungevano e passavano
1786, 1787, 1788; tre cifre che fanno numero al pari delle altre,
numero al pari delle altre, e che pure nella cronologia dell'umanità resteranno come
. svevo, 3-817: gli dichiarai che esisteva in legge anche una responsabilità del contabile
1-371: -ma se ti ho detto che sono arciricchissimo! -e sorrideva. -ho
tonda. gozzano, 53: o che l'eroe che non sa riposi / discenda
, 53: o che l'eroe che non sa riposi / discenda nella terra,
riposi / discenda nella terra, 0 che si libri / per la virtù di cifre
di cemento e piombo / con l'orologio che batte di notte / le cifre dei
tecnici] non sono pel maggior numero che cifre cinesi e geroglifici egizi; essi
di tutta bellissima e primiera, / che con rozze figure arditamente / pingi la
ed in tale e tanta luce, / che men chiare del sol splende la fronte
col dito storpio, e addolorato più che mai; ad ogni parola che scrivo la
più che mai; ad ogni parola che scrivo la penna mi sfugge di mano
-cifra di castelletto: il credito massimo che una banca può concedere a un cliente
l'abbaco della statistica governativa fece vedere che raggiungevano la rispettabile cifra di diciassette milioni
, cioè migliaia e migliaia d'uomini che han le stesse facoltà nostre, s'imbestia
ciancie. consultate, nella tabella degli utili che pervennero in pochi mesi al governo delle
delle regie lotterie, consultate la cifra che han date le sole provincie toscane.
sui quantitativi di carbone, di nafta che vi si bruciavano giornalmente. 4
456: una camicia così bella, che era proprio una camicia da sposi,.
oro e ricamata di piccoli smeraldi, che formavano degli arabeschi e delle cifre. d'
rosa. jahier, 236: quella che sei stato obbligato a fare, è la
obbligato a fare, è la tua casa che ti copre ogni giorno, ed è
ogni giorno, ed è una casa che ripara per sempre, bene più lungo
, d'animosi e di fidi; / che le tempia all'iniquo peccato / solcherà
6. figur. elemento tipico, che raccoglie in sé i caratteri fondamentali dell'
rigutini-cappuccini, 182: 'cifra': aggiungi che gli artisti, specialmente i pittori,
di psicologie significative e profonde, ma che possiede blocchi di realtà, esperienze angolari
possiede blocchi di realtà, esperienze angolari che gli ritmano e cadenzano e ricamano il
sistema di scrittura convenzionale e segreta, che consiste per lo più nell'usare le lettere
, dubitò della vita, e innanzi che si partisse, disse al cancelliere che togliessi
innanzi che si partisse, disse al cancelliere che togliessi le cifre e le scritture d'
risposta. caro, 9-1-224: avvertendovi che non m'avete lassata cifera di numeri tra
cifera di numeri tra i contras- segni che mi lasciaste. garzoni, 1-242: di
4-314: deggio tacervi molte circostanze / che in cifera turpino lasciò scritte, /
scrittura segreta ch'è intesa da soli coloro che n'hanno la chiave, era detta
paura continua di un errore di cifra che avrebbe guastato il senso del dispaccio:
ojetti, iii-458: telegrafò in cifra che, prima di far l'aggiunta alla stefani
, prima di far l'aggiunta alla stefani che annunciava la nomina di diaz e giardino
-lucchetto, serratura a cifra: che funziona mediante l'uso di una combinazione
1-193: 'lucchetto a cifera', è quello che tirando, s'apre da sé,
tirando, s'apre da sé, sol che siano ordinati in una convenuta serie alcuni
dei molti segni alfabetici o aritmetici, che sono incisi sopra segmenti girevoli, nei quali
nei quali è divisa la cassa, che ha forma di un cilindro.
1-48: onde bisogna dire e credere, che anche il disegno e la pittura ha
mano al novo scolaro, per farla accorta che la cognoscea; ed essendoli per la
ultre modo contento. aretino, ii-101: che vuol dire agente e paziente? io
, 39-iii-200: così il burchiello è impossibile che perfettamente si potesse intendere senza averne avuta
di geometria,... basta sapere che il quadrato di un numero è il
nel vostro vocabolario, altro non significa che scherzi, piacevolezze, modi, proverbi
, modi, proverbi e lepidezze, che sono più atte a far ridere,
ridere, quale strana cifera è quella che voi usate scrivendo, e qual novella
guidata la cosa sì cauta, / che (benché ci sia stato chi ha fatto
di trovar la quinta essenzia) / che però nessun ha possuta intendere / questa
moderno chiffre (nel i486), che giustifica la forma ciffra del foscolo (
di queste note de gli egizii, che essi chiamano lettere sacre, o figure
2. gruppo cifrante: gruppo di lettere che ha un valore convenzionale prestabilito (in
ricamare, sulla biancheria, il monogramma che servivano di richiamo). di chi
, e fra essi marco da ravenna, che usò poi cifrare i suoi intagli col
dispaccio. cifràrio, sm. repertorio che contiene la chiave per interpretare uno scritto
panzini, iv-136: 'cifrario'. la 'chiave'che spiega e apre il segreto di ima
cattiva, ma rimane come un mendicante che ha infilato il viale d'un parco
, volgendo ora il quaderno delle lettere che michelangelo scrisse a « messer giorgio,
son motti e parole del gran vecchio che sembrano acquistare più diretta potenza se l'
in questa sua scrittura dritta e cifrata che incide la carta. 5.
* sigarro 'e * zigarro ', che è sempre lo spagnolo cigarro (che
che è sempre lo spagnolo cigarro (che si pronunzia sigarro) donde venne l'
donde venne l'uso o abuso, che voglia dirsi, della foglia di tabacco
scritto a disegno, perché di tale che fieramente sentiva; passa il cigli-aggrottato e
due o più che servino di lieva, cigliate e incappellate,
per addomesticarli), secondo la descrizione che ne fa dante, purg., 13-70
. cigliato2, agg. che ha belle ciglia; fornito di ciglia
le palpebre oblunghe e molto cigliate, che sembravano pesarle sugli occhi, mi volse
sugli occhi, mi volse imo sguardo che parlava chiaro. 2. istol
cellula). 3. bot. che ha il margine fornito di peli disposti
peli rigidi, setolosi, ricurvi (che hanno le funzioni di proteggere l'occhio)
-al plur.: i peli che orlano il margine delle palpebre. -
primi e a mia parte; / sì che per due fiate li dispersi *.
a spander selvaggio / si fa però che queto non dimora. cecco d'a scoli
. bencivenni [crusca]: quei che hae le ciglia molto pilose, e parlando
ciglio / pulito e brun, tal che dipinto pare. boccaccio, 1-17: alla
barberino, 1-5: lo re troiano, che era uomo superbo, avendo dallato uno
canto della camera per pigliare uno bastone, che l'arebbe morto. s. bernardino
: fra l'altre volte aviamo, che essendo difettuoso delli ochi, li fu
in mezzo alle tue ciglia / un segno che mi dice c'hai dolore, /
mi dice c'hai dolore, / che mi dà dispiacere e maraviglia. leonardo,
cioè se manderà'innanzi il piè destro, che 'l braccio stanco ancor lui venghi innanzi
gli levò dal viso, / e ritrovò che 'l capo sino al naso / fra
: aveva più aria di gran soldato che di scultore, massimo a'sua mirabili gesti
tasso, 9-31: ed a colui che il suo destrier percote / tra i cigli
per tornare a nun- dinio, ecco che comincia a mostrar i denti, allargar le
, aver sul labbro / un riso che non passi / a'confini del sen;
tanto a noi. baretti, 2-114: che importa, verbigrazia, alle genti il
, verbigrazia, alle genti il sapere che il dotto peireschio aveva un gran porro
un gran porro sulla man destra, e che saint evre- mond n'aveva uno tra
rapisce e molce; / con un ciglio che può fare / tigri ed orsi innamorare
storcendo la bocca, « eh via! che mi venite a rompere il capo
: ma nebuloso e tremulo dal pianto / che mi sorgea sul ciglio, alle
/ il tuo volto apparia, che travagliosa / era mia vita: ed è
ciglia di una lunghezza impressionante, che a lei, ignara del probabile significato
abbrustiva la vampa / della pupilla che ardeva, ed ardean crepitando le barbe
lo sguardo dei begli occhi neri, che le lunghe ciglia quasi vellutavano, e
essi attenuare, con un certo studio che le dava pena, l'impressione di alterigia
le dava pena, l'impressione di alterigia che quel suo corpo così grande poteva destare
cigli sembravano appiccicate con una colla nera che orlasse la sclerotica. comisso, 1-18
, par., 20-43: dei cinque che mi fan cerchio per ciglio, /
fan cerchio per ciglio, / colui che più al becco mi s'accosta / la
in somma entra per l'occhio, che non passi sotto l'arco trionfale del
arco trionfale del ciglio ammiratore. con che applauso si rilegge ogni periodo e si
estate fiammante sul violaceo clericale e pasquale che domina i colori della primavera. ecco
si leggono con ciglio arcato, quasi che i lettori pretendano di saettar col guardo
pretendano di saettar col guardo que'grilli che saltellan sui fogli, e d'infilzar con
con gli occhi quelle mosche d'inciostro che nuotan entro il latte delle pagine.
ch'un muover di ciglia / al cerchio che più tardi in cielo è torto.
cada / turgido, impetuoso, / che d'alta meraviglia / ti sospendea le ciglia
ciglia, / vidi 'l maestro di color che sanno, / seder tra filosofica famiglia
par., 23-78: e io, che a'suoi consigli / tutto era pronto
con piedi ed unghioni / pungenti più che sproni. pulci, 2-2: l'abate
la gente vede in ogni lato, / che quasi intorno l'ha chiuso e serrato
le mia vaghe ciglie, / per quel che visto non avevo mai. ariosto,
metastasio, ii-149: non è ver che sia contento / il veder nel suo tormento
/ è uno stimolo maggiore, / che richiama a sospirar. alfieri, xiii-87
cui somiglia. carducci, 1034: pria che su rosea traccia / amor ti chiami
di contemplare a ciglio fermo due capre che cozzavano. baldini, i-655: eretta
: tu piangi, soliman? tu, che destrutto / mirasti il regno tuo co
diletta,... la prima cosa che si attentava a fare era quella di
e vergognose ciglia / (come quella che tutta era modesta) / rispose. idem
ariosto, 28-14: non lascia il duol che giorno e notte porta, / che
che giorno e notte porta, / che gustar cibo, e chiuder possa ciglia.
tanto già seguace mondo, un solo / che potesse a pompeo chiuder le ciglia.
. bruno, 3-550: si trovano più che molti, che sotto il severo ciglio
: si trovano più che molti, che sotto il severo ciglio, volto sommesso,
universale conchiudeno l'ignoranza non men vile che boriosa, e non manco perniciosa che
che boriosa, e non manco perniciosa che celebrata ribaldarla. sempronio, i-95:
mio dal tuo pensiero, / penso a che pensi, o mia bella pensosa.
dinanzi al tuo severo ciglio, / che all'asia tutta. parini, vii-88
adoro e ch'i'ringrazio, / che pur col ciglio il ciel governa e folce
all'uom la mano ei porge, / che si ravviva, e sorge / oltre
. non era aperta al salire, fuor che su per una ripida cresta di sasso
e ciglio dell'argine, l'angolo che forma la scarpa dell'argine col piano di
vergognandosi nello stesso tempo, del ribrezzo che vi aveva provato poche ore prima; è
, vede ima barchetta di pescatore, che veniva adagio adagio, contr'acqua,
, accompagnato dal suono di un cembalo che sua madre suonava dentro alla baracca.
prolungamenti filiformi, di origine protoplasmatica, che si notano in certe cellule, in
lo più dotate di un movimento vibratorio che serve per la locomozione in ambienti liquidi
vano il vocabol della stella, / che 'l sol vagheggia or da coppa
: * ciglionato *. terreno con cigli che dividono campo da campo.
il margine del fosso o del dirupo che la fiancheggia); proda di
o citraggine è un'erba molto odorata che nasce da per sé alla campagna nei
, 5-267: intendo quelle canne piante che sono canne piante nostrali che fanno su
canne piante che sono canne piante nostrali che fanno su i ciglion de'fossati. vallisneri
salci, vetrici, roghi, e simili che formino una folta macchia, o di
338): i gioghi opposti, che formano, per dir così, l'altra
: non avevano ancora fatti cento passi, che videro seduti sul ciglione della strada due
sul tramonto fino all'orlo del ciglione che limitava a mezzogiorno il podere. comisso,
/... le viuzze che seguono i ciglioni, / discendono tra i
levi, 1-13: mi accorsi allora che il paese non si vedeva arrivando,
ciglio. cigliuto, agg. che ha lunghe e folte ciglia.
ciglia. caro, i-3: che io sia più svisato e manco nasuto di
si allegrino gli miei awersarii iniquamente; che mi hanno odiato e cignato con l'
de opinione / quel re il colpo che ha visto ismisurato; / con la
ebbe a cignare / verso ranaldo, che li vói parlare. cìgnere e
dal gr. -yew)? * che genera ': con allusione al mito di
aggiugne più di bellezza uno nero corvo, che non farebbe un candido cigno. boiardo
sannazaro, 8-121: al bianco cigno che giovava abitare ne le umide acque per guardarsi
gli occhi potea stendere, mi parea che bianchissimi cigni s'andassero sollazzando; e
sollazzando; e quale compagnia di loro, che erano in ogni parte molti, incontro
accanto le verdi ripe, il sole, che purissimo gli feria, ricevendo, si
canti si sentivano e sì piacevole armonia, che il fiume e le ripe e l'
come è la vostra insegna, / che vengon lieti riportando in bocca / sicuramente
riportando in bocca / sicuramente il nome che lor tocca. cellini, 1-25 (70
sì come fa lo cesne quando more / che la sua vita termina in cantando.
19-46: con l'ale aperte, che parean di cigno. petrarca, 23-60:
penso con buona vostra grazia poterli mostrare che 'l nostro silenzio è come quello de'cigni
voce e nel duolo / simile al cigno che la morte attende. guarini, 45
ben vero da compatirsi un genio nobile che vien astretto da un prurito famelico a
per campare. mi andava perciò consolando che non era solo io quello, poiché
2-41: egli non pur cigno ci parrà che sia, ma ancora fenice, in
varchi, ippocrene il nobil cigno alberga / che 'n adria mise le sue eterne
al cui chiaro volume / non fia che 'l tempo mai tenebre asperga. guarini
canoro cigno, / cui av- vien che in pene e pure in morte canti /
da me discordie e liti, / che di garrulo stuol, fallace e stolto,
sublime, te immune / cigno da tempo che il tuo nome roda, / chiama
cigni. giusti, i-497: è vero che a volte serro il nodo un po'
, obscurus fio, direbbe un cappellano che scrivesse in bernesco. panzini, iii-644:
, ecc.: per la tradizione che il cigno cantasse il suo canto più
anima dello scrittore,... che si effonde con dolcezza negli amabili sogni dell'
tenerezza dell'affetto, come nella ballata che scrisse esule a sarzana, il canto del
menzini, 5-230: non fia però che l'indagar si neghi, / se
neghi, / se non a te che sei cigno orecchiuto. 5.
v-3-49: vedi là il cigno, in che trasformò giove. bruno, 3-884:
vi adoperi il cigno di galeno, che ne riscoterà molto utile. = voce
pres. di cigolare), agg. che cigola, stridente, scricchiolante.
cigolante ruota. imbriani, 2-192: che le mascelle cigolanti sbarri / per bestemmiar
/ son di piombo sì grosse, che li pesi / fan così cigolar le lor
e de le genti, / i nugoli che 'l cielo e 'l dì velavano,
lampi spaventosi e spessi, / tutto ciò che s'udia, ciò che vedevasi,
tutto ciò che s'udia, ciò che vedevasi, / rappresentava orror, perigli
/ tasse al gran pondo cigolò; che carco / d'una gran diva egli era
, 8: io vidi la dea, che su l'immote i maladette sorelle il
giusti, 2-244: né molto sta, che, cigolar la porta / udendo,
schiude la porta togliendo lentamente il catenaccio che cigola un poco e che la fa
lentamente il catenaccio che cigola un poco e che la fa trasalire. -per
scossi dal vento, del vento stesso che suscita fra gli alberi un suono lamentoso
stridulo. manzoni, 12: allor che da lunge il ciel s'imbruna /
ciel s'imbruna / siede sul mar che a poco a poco s'ange / ima
poco a poco s'ange / ima calma che annunzia la fortuna; / mentre cigola
fortuna; / mentre cigola il vento, che si frange / tra le canne palustri
il peso ineguale affaticati / e del gel che si fende il suono arguto. sbarbaro
sia / dall'un de'capi, che dall'altro geme, / e cigola per
geme, / e cigola per vento che va via; / sì della scheggia rotta
, per fuggire, similmente l'aria, che si ritruova in detti legni, e
e fa, combattendo, quel suono, che il poeta chiama cigolare (voce proprissima
(voce proprissima a significarlo, per ciò che cigolare si chiama quello stridere e quel
chiama quello stridere e quel fischiare sottilmente che fanno i zufoli quando si dà loro troppo
mia cucina, davanti a un fuoco che sfriggeva e soffiava e cigolava, mentre
3. scricchiolare: le ossa che si slogano. pulci, 11-88:
, scribacchiatori milensi e millantatori ampollosi, che presumono d'andar in ruota sol perché
infinge non sentirsi bene, / e che il corpo gli cigoli e gorgoglie.
. cecchi, 25-6: a non voler che 'l carro cigoli, / ugnete ben
-la ruota peggiore i quella che cigola: chi è meno capace e
bruttissima in un uomo; e pare che gl'accada sempre, che la più
e pare che gl'accada sempre, che la più cattiva ruota del carro, sia
più cattiva ruota del carro, sia quella che cigoli. pananti, i-380: è
, i-380: è la ruota peggior quella che cigola. = voce onomatopeica.
fastidioso; rumore stridente, lamentoso, che dura a lungo; scricchiolio.
crusca]: si conosce da quel cigolìo che fa lo stinco della gamba quando è
de'bronzi un cigolio di rote / che mestizia e terror mettea nel core.
letto l'immenso volume di affetti, che spiegava la tramutata faccia del carcerato;
serpente] ha digiunato un termine tanto che la pelle gli si è aviz- zata
cilécca, sf. burla, scherzo, che consiste nel fingere di dare una cosa
7-52: è ben dovere... che in vendetta della cilecca, che avete
. che in vendetta della cilecca, che avete fatto alla mia vanità, vi riconvenga
. l. bellini, i-93: che dio ci guardi dalle lor cilecche.
a dar dietro alla più bella cervia che abbia mai veduto: più di cento
! do, 371: dice boezio che quella morte è felice, cioè benav-
anni de la prosperitade; e quella morte che viene ne'tempi dolorosi e fortunosi,
turchino del maggiore sul cilestrino del soldato che gli è dietro. fogazzaro, 5-200:
raro cilèstre), agg. letter. che ha il colore del cielo sereno:
mezo fu il maestro / rinaldo, che quel dì molto era adorno / d'un
or dentro e d'intorno, / che cacciate parean dal natio loco / da
): e poi le chiavi, che tenea difese / l'aquila bianca nel
e di brilli cilestri alquante stelle, / che fanno al sol, sì com'ai
, 1-38: un altro, secondo che si muta la moda ne'colori de'vestiti
mammole appassite spuntavano in mezzo al lino che velava il suo seno. carducci, 433
in su l'omero destro, / che già, raggiando, tutto l'occidente /
ciliare { cigliare), agg. che si riferisce al ciglio, al sopracciglio
, al sopracciglio. -arterie ciliari: che irrorano varie parti dell'occhio.
oscillatorio più rapido in un senso che nel senso opposto (e sono atte alla
panno grossolano di pelo di capra, che veniva usato come veste dei soldati romani
baldelli, 5-158: il cilicio, che è una sorte di veste fatta di velli
velli di becchi e di capre, che... primieramente trovata nella cilicia,
trasse il nome, per questa cagione, che raddoppiata spessa si mettesse per ripararsi da'
esto celizo: / la penetenza vètate che non agi delizo. dante, purg
in- sino alla morte essere disposta: che quante volte le viene alla mente d'
scala del paradiso, 227: mentre che le demonia mi faceano molestia, mi vestiva
2-36 (i-1031): vedeva poi che tutte portavano su le morbide carni invece
sono sparsi per terra istrumenti musici, che non dipinti, ma vivi e veri
si dava e i cilici ch'ella portava che non è quanto bene l'altre fanno
razzi, 3-115: non leggiam noi che davit, ed altri santi padri della vecchia
tant'anni bestemmiato e pianto, / che via passasti con la spada in pugno /
adesso legato al dolore da un cilizio che portava notte e giorno, pronunziava ad
del ciclista a rompicollo senza campanello: che sul più bello involato di bottega,
giudizio di dio, -come un peso che potrebbe schiacciare un gigante, un mondo.
amano il marito e sottostanno al drudo, che par loro un cilicio; come talvolta
da soffrire, pensando a tuo padre che, poveretto, eh... fece
il cilicio sarà compiuto, è intesa che si farà un po'di ribotta tutt'
un villano d'un suo vicino, che li avea imbolato ciriege. boccaccio, 8-64
de'quali ella faceva non altre corpacciate, che facciano di fichi, di ciriege o
capo, il detto paniere cadde; del che le ciriege s'andarono spargendo per tutta
mele. aretino, v-1-169: e che dico io de le mandorle tener ine
dico io de le mandorle tener ine che mi piacciono come a le temine gravide?
ciriege cominciano a far le gote rosse, che mature me ne fate assaggiare. mattioli
le marchiane e le duracine, avvenga che, di queste, di più grosse
albero suo, perché tanto son tenere, che non si possono pur portare. il
in pregio le milesi, le ciliciane che son facilmente le nostre marchiane, le
, le azzie nerissime e le aproniane che sono rosse fuor di modo. marino
d'un'altra sorte, tanto piccoline che se ne può fare un boccone dell'
, e paiono più tosto limoncini, che si mangiano similmente con la buccia e
con una discreta moderazione. le frutte, che si potranno adoprare, sono le fragole
. goldoni, iii-56: -ehi! che roba! non ho mai veduta la
come la volpe le ciregie sprezza / che sono in cima troppo e non le
non le arriva, / voi, che siete legate alla cavezza, / sprezzate
alla cavezza, / sprezzate il secol che di sé vi priva. leopardi, i-232
. verga, 4-237: tutto ciò che avevano le figlie dei primi signori,
i meglio bocconi, le primizie che offriva il paese, le ciriegie e le
raffiche, / ricordi ai bimbi chiusi che ronzano / per casa come api nel bugno
-essere come le ciliege: di cose che si susseguono, vengono l'una dopo
i. nelli, 17-3-23: che non lo sapevi che in questo mondo
nelli, 17-3-23: che non lo sapevi che in questo mondo ogni felicità ha la
ogni felicità ha la sua disgrazia, e che ben spesso queste fanno come le ciliege
spesso queste fanno come le ciliege, che una tira l'altra? g. gozzi
tanta forza nel corpo della sventurata moglie, che la ne fu condotta allo spedale in
pur poi mi son divezo, / tal che mai più me l'accocca.
piccolissime, men d'un cece, che quando sono mature sono nere e di cattivo
2-17: benché la ciliegetta, / di che ti mando, geva, un'incannata
ciliege. 2. agg. che produce ciliege. d'annunzio, v-2-791
sapere se ciò può essere, perciò che 'l ciriegio è finemente imprunato. boccaccio
ciriegio, e guarda costui e dice: che fai tu? *. palladio
, de i quali non è albero che sia ora più conosciuto in italia, furono
veduti, da lucullo nella vittoria, che riportò egli a roma contra a mitridate.
5. manetti, x-222: la gomma che getta il ciliegio, detto da linneo
, 1-888: e i belli alberetti che crescono ben allevati e potati, nell'orto
ciliegiuòlo, ciriegiuòlo), agg. che ha il colore (o anche il sapore
conviene pestargli coi piedi nelle vinaccie sin che siano ben pigiati. buonarroti il giovane,
a paesi è da arrendevol gusto, / che tanto ama 'l matur che l'austero
, / che tanto ama 'l matur che l'austero, /... /
; il ciriegiuolo dolce è un vitigno, che ha i grappoli lunghi, e radi
il granello grosso, e più peloso che altra sorte d'uve. 3
non posso abbandonare il mio libro ora che devo attendere a farlo cilindrare, legare
.). cilindràssile, agg. che si riferisce al cilindrasse.
dovesse costare una copia del mio montecuccoli che
si vedono i tuoi cantonieri / sembra che nessuno ti curi / sei solitario e
. cilindratura, sf. operazione che consiste nel passare sotto un cilindro
e. gadda, 315: oh bovisi che contrabbandate, a maggio, i primi
vott e cinquanta al màzz... che la varda che spàrg...
al màzz... che la varda che spàrg... ». e
(plur. m. -ci). che si rife risce al cilindro
rife risce al cilindro, che ha la forma o la figura del
cilindrici. marino, vii-398: e che al cielo la figura fusse dal suo gran
a forza dentro lo stesso mastello, che essendo di figura cilindrica la riceverà.
afferrar tosto la spranga cilindrica d'ottone che decorre in alto dal principio al fine
, 2-160: io sapevo... che nella sommità del sepolcro [d'archimede
la superficie d'un cilindro obliquo, che ha per una delle sue basi il
d. battoli, 32-140: poniamo che un suono libero in aria aperta,
cilindro (il diametro della cui base poniam che siano tre once, delle quali il
, i-383: né mi reca stupore che livio, plinio e valerio massimo, scrittori
lodassero archimede anzi come grande ingegnere, che per maraviglioso geometra, comecché non facendo
macchine fatte a difesa di siracusa, che i libri della sfera e del cilindro
147: mi diedi a credere che non fosse possibile l'andar più là
, rivolto intorno ad esso, fino che ritorni al primiero sito, la figura
. battoli, 35-94: ne siegue che... secondo l'alto equilibrio della
pressione, il cilindro dell'aria, che si contrapesava col mercurio, prevalga al
, la mancanza del cilindro ha fatto che l'impressione non fa nessuna figura.
insufficienze del nuovo mezzo tecnico non permisero che di esse s'imbalsamasse più che un'ombra
permisero che di esse s'imbalsamasse più che un'ombra. 3. cappello
carducci, i-510: orribili cappelli a cilindro che il popolo toscano qualifica del nome di
cilindrica, aperto alle due estremità, che si pone intorno al lucignolo dei lumi
dei liquidi. 7. chiavetta cilindrica che serve a regolare il tono di alcuni
8. orologio a cilindro: che ha il bilancere fermato all'estremità di
di alette), la testa, che chiude la camicia in alto. sono invece
; ma il ministro della cartiera, che è un buon modanese, ci usò la
, viene riafferrato dai ganci della cremagliera che pende dal soffitto, e portato e
e calato sul telaio della vettura, che sta ad aspettarlo sopra il binario a
11. medie. microscopiche formazioni cilindriche che si originano nei tuboli renali in occasione
egli è un genere di turbine, che sotto di sé contien molte spezie. è
senza alcun contrassegno di volute, eccetto che nella base in cui qualche poco risaltano,
dal cilindro, per la figura conica che hanno. 13. dimin.
. tumore per lo più benigno, che si forma nella faccia, nei seni
) e dal suffisso -orna, che in medicina designa i tumori.
al suolo / cosa non regna 'n me che bona sia. dante, inf.
dico, seguitando, ch'assai prima / che noi fussimo al piè dell'alta torre
suso alla cima / per due fiammette che i'vedemmo porre. idem, inf
menando, / come fosse la lingua che parlasse, / gittò voce di fuori.
, 5-15: sta come torre ferma, che non crolla / già mai la cima
due miglia è uno alto scoglio, / che a la tua vista pò chiaro apparere
, un umor tenace e vischioso, che non istagnando ivi, ma discendendo,
asta, privata / della sua cima, che, lontan cadendo, / risonò sul
in una cordicella lunga un po'più che il giro d'un polso ordinario,
e proterve / sovra le cime avanti che sien pranse. idem, par.,
grido farà come vento, / che le più alte cime più percuote.
: ne fan testimonianza le nevi di che quelle altissime cime si cuoprono. vallisneri
300: su questa, o re, che a noi / sembra di qui lunga
impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de'suoi più
: ma ingombre del muto / nembo che si prepara / son le cime ov'hanno
, 2-99: le fumate / morbide che risalgono una valle / d'elfi e di
e mezzo e cima / di tutto ciò che vuol pregi'e comanda. carducci,
de la terra faticosa i figli / che armati salgon le ideali cime, / gli
gli azzurri cavalier bianchi e vermigli / che dal suolo plebeo la patria esprime.
dio] raggiava sulle cime del pensiero che innalzandosi era costretto a cercarlo. d'annunzio
la chiusa dell'ultima pagina non è che l'esordio di una nuova partita e ogni
alte cime, più intenta al meccanismo sociale che al miglioramento dell'uomo. carducci,
vertice. viviani, vi-166: dico che 'l punto f... è la
. monti, x-3-381: o tu che su le carte il senno leggi /
il senno leggi / di quel consesso che in atene il crime / punìa de'numi
severa maestà sublime / di quei coscritti che la muta terra / reggean col cenno dalle
/ cadere, e stetti come l'uom che teme. idem, purg.,
loro esser dritto sparte / tanto, che li augelletti per le cime / lasciasser d'
è in uno grandissimo prato di fiori, che elegge e coglie tutta la cima de'
per lo dolce soffiar d'un venterello che va tutto il giorno leggiermente percotendo le
tutti gli arbori selvaggi, a tal che bene è vero che niuna d'esse s'
, a tal che bene è vero che niuna d'esse s'è veduta mai morir
per appunto quell'istesso stessissimo odore, che rimane su'polpastrelli delle dita confricate con
impara, a cagion d'esempio, che, a convenientemente parlare, con- vien
saliva rapidissima verso la cima dei pioppi che fiancheggiavano la strada. carducci, 617:
diede ad addentare le cime credendo forse che io non mi rendessi conto del danno
io non mi rendessi conto del danno che faceva. montale, 1-49: il
provveduti ancor essi da brattee, e che alla volta loro possono dare origine ad
. boccardo, 2-74: quelli che non si tagliano se non dopo quest'
le legne da fuoco non sono in essi che un prodotto accessorio e secondario.
più elevato, la situazione più eminente che viene riconosciuta a una cosa fra le
informate / d'angelica sustanza, / che dio a stia sembianza / creò ala
: ma cercai bene in prima / che rischio ha cotal cima. dante, purg
amor compia in un punto / ciò che de'sodisfar chi qui si stalla.
e quelle furon cima / nel mondo in che puro atto fu produtto. michelangelo,
parini, vlii-m: il buon parente, che su l'alte cime / di gloria
). -cima d'uomo: persona che eccelle in tutto ciò che intraprende a
: persona che eccelle in tutto ciò che intraprende a fare. -cima delle cime
come di lei tu eri innamorato, / che d'ogni altro maestro parei cima.
ahi cruda morte, e chi fia che ne scampi, / se con tue fiamme
molto bene! grazzini, 4-238: che volete voi ch'io dica o ch'io
ch'io risponda altro, se non che voi sete cima delle cime in tutte
uomo. magalotti, 9-2-28: quelli che rimangono sono cime di uomini, non c'
visto più d'uno ch'era più impicciato che un pulcin nella stoppa, e non
i-617: egli ha cessato di persuadersi che la sua nazione fosse il fiore delle
cos'era romagnosi? / un'ombra che pensava, / e i vivi sgomentava /
fui messo a scuola d'un altro prete che passava per cima, e insegnava matematica
galantuomo, ma « anima sciocca », che per la sua incapacità e la sua
., 12-4: qual è quella mina che nel fianco / di qua da trento
adice percosse, /... / che da cima del monte, onde si
, 10-170: già mi rimembra, che da cim'a un'elice / la sinistra
cornice, oimè, predisselo: / che 'l petto mi si fe'quasi una
nascondere questo segno di mal francioso, che io ho in cima a la fronte,
cima a la fronte, e il taglio che mi vedi nel mezzo de la gota
la qual tiene in mano una zucca, che vuol dire, che l'ha la
una zucca, che vuol dire, che l'ha la mano in tutte le zucche
. marino, 10-257: manto, che 'l fior de'lucid'ostri ha tinto,
in cima il tiene avinto / sì che l'omero e 'l petto gli attraversa.
generato da quegli scarafaggi grandi e neri morati che in cima al capo hanno due corna
non vedendole intorno verun cicisbeo, la pregai che si degnasse della mia mano sino alla
leopardi, 1059: viene avanti uno che porta un cappello in cima a una picca
di pietra / in cima alla colonna che si sfalda / nei secoli. pirandello
cui non s'ha nulla / fuor che il triste cuore sperso / e in cima
alla mente un verso / troppo noto che ci culla. brancoli, 4-91:
ma cos'avete, cos'avete? sempre che fate baccano voi due » stridette una
, 1-37: non creda però alcuno, che l'alto mio concetto di questo autore
a tutte quante le opinioni sue, e che io approvi il suo libro da cima
no ». « lo vuoi un serpente che ti mangi da cima in fondo?
: dalla mattina alla sera non faceva che scorrere da cima a fondo le loro
cime de'monti, parlali chiaro, che noi abbiam sgramaticato maggior barba, che
che noi abbiam sgramaticato maggior barba, che la sua non è. grazzini, 561
. varchi, v-60: di coloro che favellano in punta di forchetta, ciò
san paolo insegnò bene a questi letteruti che non andassino avi- luppandosi sopra le cime
non sarebbe parso vero di poter dire che egli, pure d'arrivare alla cima,
sì cara e riverita in prima, / che forza avrebbe in loro poscia che udita
/ che forza avrebbe in loro poscia che udita / l'hanno in un tanto
l'hanno in un tanto dì, che forza avrebbe / se proferisse mai quella
se proferisse mai quella parola, / che in core han tutti, la rivolta?
tutti, la rivolta? guai! / che più? gli udimmo pur; come
, cioè fa sua altessa, imperò che infine a quii grado d'altessa montonno
. aretino, 8-132: ma che ti vò menando per le cime degli
essere a bordella il dì nomato, / che 'l dovea por fortuna in cima o
la penna ha posti in cima, / che tutti la sua gloria prevarrebbe. boiardo
. pulci, 6-10: veggo che del tuo amor l'hai posta in
/ fatto citar dinanzi alla reina, / che la parte divina / tien di
? -al moto della ragione, che la parte divina tiene di nostra natura e
grandissima. latini, ii-156: che 'l buon palamidesso / mi dice,
dice, ed hol creduto, / che se''n cima saluto, / ond'io
tutte le cimette degli olivi bruciolate, che fanno pietà! = dal lat
... dall'astuccio ima sigaretta che rotolò fra le palme; cimò il tabacco
dall'acqua, e mandalo al cimatore, che 1'asciughi nella soppressa, e che
che 1'asciughi nella soppressa, e che lo cimi. ser giovanni, 64:
del mantellaccio, 46: nofrì che cima, e piero stampatore / gli ultimi
piero stampatore / gli ultimi son, che domenica andranno. aretino, 1-143: anco
io porgo / al saver vostro, che l'aguinchi e cimi. pulci,
con essa in aria, in modo par che rada. 3. mangiare,
: intorno / ad un pigro somier, che nella messe / si ficcò, s'
tua lauda accorgo / la grazia tua che, padre, dicimi, / ché figlio
tale assai pago corgo, / pur che vera sapienza a poder cimi. francesco
cimarina, sf. chim. glucoside che si presenta come una sostanza cristallina,
7-7: le intaccature son quelle, che dividono l'un membro dall'altro, e
; percioché la cimasa è quel liniamento che sta sopra a quel tu ti voglia membro
palladio, 4-23: gli astragali, che sono sotto le cimacie, avanzano oltre
quale e'disegnava coprirla del medesimo piombo che è coperto oggi il tetto del vecchio
fu in quel tanto cavato il piedistallo, che era sepolto sotto terra quaranta palmi,
del piedistilo medesimo continuata sopra due alette che nascono di qua e di là da
. i moderni chiamano cimasa ogni membro che termina una cornice, derivandola da cima
pascoli, 567: non saranno quelle che le case / han murato questo marzo scorso
/ han murato questo marzo scorso, / che a rifarne forse le cimase / strisceranno
grande pace settembrina! / la tua casa che veste ima cortina / di granoturco fino
uomo in ombra. non comprese dapprima che cosa colui stesse a far lì, silenziosamente
terminata di bianco per 5 cimate, con che resti pagato ogni altra cimata. carena
di cimare i panni lani. le cimate che si fanno per tagliare il pelo colle
forbici, si distinguono in tre operazioni, che si dicono * cimare 'per la
). nievo, 1-69: ecco che tu andrai pel mondo sola sola,
quanto opportunamente cimati. 2. che è stato sottoposto alla cimatura (il
e si cimano da'cimadori, e cimati che sono si tingono. leggi di toscana
sollevato (il capo di un cavallo che va al trotto). -per
prepotenza del nuovo arrivato e il vino che aveva in corpo fecero che il capo di
il vino che aveva in corpo fecero che il capo di cento la portasse,
sm. (femm. -trice). che esercita il mestiere di cimare panni.
panno], e mandalo al cimatore, che l'asciughi nella soppressa, e che
che l'asciughi nella soppressa, e che lo cimi. f. villani, i-415
d'un povero cimatore di panni, che fuggendo da mio padre son venuto in
venuto in italia. berni, 62: che credete che importin quelli uncini / che
italia. berni, 62: che credete che importin quelli uncini / che porta per
che credete che importin quelli uncini / che porta per insegna questo arlotto, /
quali stilla una acquicina così minuta, che loro chiamano « garua » e noi chiameriamo
della cima in alberi e piante, che sono stati danneggiati da animali. 4
cimare. 5. la peluria che si taglia dal panno cimandolo. cennini
più frequentemente significa quella specie di borra che la forbice recide dal panno nel cimarlo
sensati di corte; i quali hanno conosciuto che ella è cimatura di quei preziosi panni
cimatura di quei preziosi panni della prudenza che gli uomini saggi fabbricano con la soprafina
. 6. qualsiasi cosa che è stata tagliata, recisa. dossi
garzoni, 1-870: l'onerarie, che son navi da carico furon trovate, secondo
voluto sentirti ripetere questi versi soavissimi, che continuano virgilio, in faccia al mare
continuano virgilio, in faccia al mare che tu hai popolato di ninfe, vedendo
le cimbe dei pescatori di pesce-spada, di che hai favellato al mondo. panzini,
, una delle tante voci antiquate, che risorgono ogni tanto per breve tempo e
. gigli [tommaseo]: senza che dal cimbalaio si tenga il fischio moderatore
della famiglia scrofulariacee, comune sui muri che ricopre coi lunghi fusti filiformi che vi
muri che ricopre coi lunghi fusti filiformi che vi si abbar bicano tenacemente
dove introducono il frutto ed i semi, che così vengono a trovarsi in luogo adatto
.]: 4 cimbàlio ', nome che gli antichi davano ad una pianta volgarmente
al signore. galileo, 877: esempio che dichiara 'l mio intento non meno
l mio intento non meno acconciamente di quel che questa mia promessa si accomodi a render
corda della cetera o del cimbalo, che muove e fa realmente sonare quella non solo
muove e fa realmente sonare quella non solo che all'unisono gli è concorde, ma
; uno dei due piatti di metallo che venivano percossi l'uno contro l'altro;
allor di questo comico / mondo, che mai non tace, / l'amara farsa
crotali, / i cimbali cavi-sonori / che vince il rombo dei cuori. campana
cimbalo risuona come un crotalo / e che i profumi stendano un velario / variopinto
fosse remota, / un cimbalo sarei che senza grazia / risuona, un'eco
grazia / risuona, un'eco vana che si perde. 4. locuz
l'animo vedendoti stare a casa, che io vado in cimbalis. g. m
, ritruova altro cimbèllo, / se vuoi che l'augel caschi ne la ragna
donna. gli ingannati, xxv-1-359: parti che 'l cimbel fusse a tempo per far
al fucile, c'era sempre qualcuno che glielo prestava: o i campagnoli conoscenti
poca ragione nomini cimbia quella picciola curvatura che fa la colonna così all'imo come
al sommo scapo; non sapendo questi che tale veramente è la denominazion sua..
la denominazion sua..., che suona nel nostro volgare cavo curvo per appunto
bot. attributo di seme allungato, che ha forma simile a quella di una
con i cavalli sulla testa di coloro che salgono. = deriv. da cimbottolo
su la fronte, / sì forte che ciancellò tutto 'l ponte; / poi 'l
, 2-59: 'cimbotto', cascata, colpo che si dà in terra cascando.
stette parecchi dì nel letto, dicendo che una gran serpe, apparita nella sua
firenzuola, 384: ad ogni passo che noi faciavamo, tombolavamo così bei cimbottoli
aveva la città nostra la prima volta che s'udiron tarmi de'cimbri, nel
cori 4 cimelio 'potrà dirsi quel che ora 4 tesoro '. =
oggetto, suppellettile preziosa 0 antica, che si conserva con cura; cosa rara
si conserva con cura; cosa rara che ricorda un'epoca, un avvenimento importante,
un'epoca, un avvenimento importante, che ha appartenuto a un personaggio illustre o
meritano la considerazione del naturalista non meno che dell'antiquario. ferd. martini [
fra cui la lenza, e, quel che più conta, i suoi manoscritti.
tozzetti, 12-3-104: egli è ben dovere che un paese tanto dovizioso di cimeli fisici
. persona per lo più anziana, che per l'aspetto esteriore e la mentalità rammenta
rispunta i suoi cimelii / nella serenità che non si ragna: / torto assetato sporge
cyminum. cimentàbile, agg. che può venire cimentato, saggiato.
: 'cimentare', detto d'altre materie che si tormentano a fuoco o cogli opportuni
la virtù loro, perché i capi francesi che v'erano restati si renderono. b
piegata e mossa / scopri la gemma che i bei lini annoda: / e in
offrire al pubblico italiano un nuovo giornale che avrà per titolo il conciliatore, e
coll'esperienza giornaliera la verità dei princìpi che abbiamo pur ora accennato.
varchi, 18-2-13: non pareva ragionevole, che tlm- peradore dovesse... cimentare
la religione, difendano il re e padre che cimenta la vita, pronto a sacrificarla
quando in quando / la lor nullagine / che par persona, / le cariatidi /
verserò tutto / quel [sangue] che mi resta. goldoni, iii-34: se
domenico non tolse altra donna, e diceva che non voleva cimentare la provvidenza con una
, i-328: potere i padri, che hanno voce in senato, proporre quanto
senato, proporre quanto vogliono e chieder che si cimenti. 6. rifl
segneri, iii-1-91: quel superbo lucifero che da principio si cimentò d'assomigliarsi all'
, viii-78: nell'aspro sentier, che al piè contrasta, / ti cimentasti ardita
18-19: gl'imposi io stesso / che, risospinta la nemica fiamma, /