* 128: « questi certosini, oltre che per la edificante loro vita, erano
... ve ne sono certune, che montano a depositarle nell'acqua dolce.
iii-267: certuni... par che amino l'oscurità, e che pongano ogni
par che amino l'oscurità, e che pongano ogni loro studio in procurar di
ci sono certuni, i quali debbono credere che io sia una sibilla. mi vengono
come mi fanno scappar le risa certiduni che per andare a caccia si veston di
: per certuni vilissimi e bassissimi / che dànno addosso agli innocenti, e tremano /
ne fa ancora più copia dell'arena che si ritrova in su i lidi, in
e quella si tiene per la migliore che ha in sé alcune scintille d'oro
è arena... la prova che il ceruleo sia puro e vero, è
il ceruleo sia puro e vero, è che mettendolo sui carboni, soffi.
rilucenti per la ripercussione de'raggi, che di forbito e finissimo oro pareano.
aitar vi consacrammo ai numi inferni, / che di cerulee bende e di funesti /
. bruno, 3-192: le stelle, che con sì bella varietade, veggiamo disseminate
cristalline. tesauro, xxiv-28: tu vedi che il cielo è un vasto ceruleo scudo
, ove l'ingegnosa natura disegna ciò che medita. guidi, i-75: una donna
nel campo immenso d'un bigio ceruleo, che, giù giù verso l'oriente,
pascoli, 79: nel piano / che fugge, a un mare sempre più
cerulea dora / e quel dolce paese che non dico. palazzeschi, 3-192:
vissuti e puerili. 2. che ha gli occhi azzurri. pindemonte,
= voce dotta, lat. caeruleus 'che ha il colore del cielo (caelum
e allindante su gli omeri / peplo che l'erettée nuore sudar. manzoni,
capelli scende rugiada. 2. che ha gli occhi azzurri. monti,
, untuosa, un po'vischiosa, che trasuda entro l'orecchio, e serve
annunzio, v-3-91: corsi dal contri che mi stava racconciando una torcerà lombarda,
bitùmen -inis. ceruminóso, agg. che ha l'aspetto del cerume degli orecchi
volgar., 1-93: per li terrazzi che porta al lato s'intendono li medici
con diligenza la piaga e a la meglio che puoté dal già corrotto sangue quella purgata
amicizia di medici nissuno cerasici, e che mi pregava, che se io ne conoscevo
cerasici, e che mi pregava, che se io ne conoscevo qualcuno, gnene
valente cerusico nel levare le cateratte, che senza offendere l'occhio ne squarcia il velo
il lungo sfinimento, ne fe'tal presagio che egli o ne morrebbe o ne arebbe
d'un cerusico, il quale narra che il padre suo continuamente adoperava lo zucchero
bellini, 5-2-370: cerasichello sì sprovveduto, che nemmen sappia quant'ossa ha l'uomo
quali adornano le piazze e i teatri, che 'l minio e la cerussa, ch'
, potè avvelenare e far morire diversi che ne mangiarono, per essere stato cotto
dossi, 823: il lupo cervaro che, guardato da qualcuno, mentre sta
, 2-90: avendo detto il maestro, che quivi la perdevano il tempo e i
era privo di quella vivacità d'ingegno che tanto amano le buone lettere, per
bue, una complessionaccia di facchino, che francamente resistesse alla fatica di tirar la
, 9-1-108: al gran principe voglio che tu scriva sicuro, ancorché non me
ancorché non me ne sia consigliato con altri che col mio cervellaccio. manzoni, pr
quanto vari e tumultuosi fossero i pensieri che ribollivano in que'cervellacci, non ne
-anche: uomo di poco conto, che vale poco, capace anche di cattive
vi sieno raccomandati certi cervellacci bizzarri, che so che sicuramente vi capitaranno nelle mani
raccomandati certi cervellacci bizzarri, che so che sicuramente vi capitaranno nelle mani. allegri
] si suol dare a coloro, che fanno tutte le lor cose a caso,
senza considerazione; ed è lo stesso che dire un cervellaccio. = spreg.
le mutò il nome per non so che sua cervellaggine. = deriv.
fra porro, poeta da scazzate, / che in milano t'affibbi la ghirlanda /
: non predichiamo altro agli uomini sani che la temperanza e il moderato uso de'
anat. porzione della massa encefalica che occupa la parte posteriore e in
vuota di rimorso, indifferente come la bolla che affiora dalla profondità. la passione gli
vostra signoria può saper per pruova, che cervelletti sieno quelli delle muse quando non son
il goldoni, ed ebbero quella sorte che dà un andazzo evaporato e che dà
sorte che dà un andazzo evaporato e che dà la picciolezza degl'ingegnetti snervati e
stor. ca lotta metallica che si poneva sotto il cappello a difesa
e per spinello. giamboni, 7-57: che la panziera sua, o la catafratta
molto fèra, / armata forte che del legnaggio par di salinguerra. angiolieri,
e 'l maestro rimase tutto infiammato, che per dolore non trovava luogo,..
e la gorgera, / tosto tosto, che 'l fuoco pur s'appiglia, /
. muratori, 7-ii-133: quella che... vien chiamata 'cir- veleria
cervelliera ', era un ordigno di ferro che si portava sotto l'elmo per difendere
cervello; e forse lo stesso fu che la 'celata'. berchet, 81:
v-1-292: ho quell'armatura del capo che i fanti chiamavano cervelliera. ma la
e camuffati con la cervelliera di cuoio, che accendono a ogni momento la sigaretta della
. machiavelli, 708: è seguito che, o per straccuratag- gine delle monache
quattro mesi. firenzuola, 751: che sarà delle nostre cervellinaggini? f. d'
, xxi- 11-37: costei, ancora che sia di buon parentado e ricco,
loro, han carpito tutti i punti con che la cocina invoglia lo svogliato. collodi
pinocchio... prese la strada che menava alla scuola e, strada facendo,
nievo, 53: la signora veronica, che le faceva da maestra, durava una
quarto d'ora il suo cervellino nella riga che le toccava compitare. 2
bizzarria di quella cervellina, / dirai che la trattien, più ch'altra cosa,
9 (154): -gran cervellino che è questa signora! -pensava tra sé
il suo verso, le fa far ciò che vuole. albertazzi, 443: non
443: non ditelo a lei, che è capace di vantarsene, la cervellina
con quella, dimandando e narrando quello che le sanno e quel che le
quello che le sanno e quel che le non sanno; imperò che così saresti
che le non sanno; imperò che così saresti riputata legière e cervellina.
. aretino, 8-165: guai a meschini che ci incappano, se le puttane non
noi abbiamo una serva cervellina, / che per parer pulita oltre al bisogno, /
fatto a petizione di certi mariti, che bramerebbono d'aver le loro mogli più
, 1-262: io non dico che anche fra quelle non si trovino alcune
abbiansi ragione, poiché la novella, che io dirò, è della fantasticheria di
lei civetta e cervellina e crudele, che si dà e lo tormenta e gli sfugge
massa midollare) e in diencefalo, che costituisce la base del cervello e poggia
penne e teste matte, / che, se cervei de gatte / avesser
buttar da lato, / e tristo quel che soi gran colpi aspetta; /
sto, e divoro / tanto, che quanti libri tiene il mondo /
il quale dividono in tre parti, sì che una sia timaginatrice, l'altra
del dosso, e produce i nervi che si diramano fra le coste. algarotti,
algarotti, 2-43: onde non maraviglia che certi movimenti ne'globetti di luce eccitandone
cervello; non maraviglia, dico, che questi tali movimenti possano creare in noi
2-20: la scienza insegnava a bakùnin che il pensiero si produce come una qualsiasi
, v-7: leggete leggete botta piuttosto che quella veramente corbelleria di ortis; leggete botta
/ quel ch'ella dice, poi che seco ciangola. varchi, n-35: questi
, i quali favellano non per aver che favellare, ma per non aver che fare
aver che favellare, ma per non aver che fare. d'annunzio, iii-1-487:
fare. d'annunzio, iii-1-487: che farai della tua mercatanzia, / gian
coloro, i quali favellano non per aver che favellare, ma per non aver che
che favellare, ma per non aver che fare. saccenti, 1-2-288: barbion
suol conoscer il maschio da questo, che esso, mangiato che ha, si reca
da questo, che esso, mangiato che ha, si reca in alto, e
ordinario è sempre il primo ad avvedersi che giunge la cibaglia...: la
questa [l'elitropia] metti, parrà che ciangotte / l'acqua fervente per lo
pispigli e ciangottìi, quasi impercettibili, che precedevano il sonno, col sorgere della
cessati. manzini, n-130: ma che maledetto frastuono, gli uccelli. con
il composto di cianogeno e di ossigeno che si forma quando s'inducono i cianuri
una delle materie coloranti, e quella che è di colore azzurro o rosa, che
che è di colore azzurro o rosa, che partecipa al coloramento naturale dei fiori.
. medie. forma di daltonismo, che consiste nella cecità per il colore azzurro
): organismi unicellulari, microscopici, che vivono isolati o in colonie filamentose
filamentose, laminari o massicce (secondo che la divisione cellulare si rivolge in una,
m. -ci). chim. che contiene o produce cianogeno. = »
gr. ysv7) tixóc 4 che genera '). cianògeno, sm
dell'acido idrocianico, od acido prussico, che ha la proprietà di formare un sale
(plur. m. -ci). che si riferisce alla cianografia. cianògrafo
azzurra ', 4 morbo ceruleo ', che prende il nome dal fenomeno principale,
prende il nome dal fenomeno principale, che si è quello del colore ceruleo che
che si è quello del colore ceruleo che si spande sopra tutta la periferia degl'
annunzio, iii-1-1218: egli è là, che soffia e barcolla, con l'azzurro
(plur. m. -ci). che presenta cianosi: livido, bluastro.
fiotti liquefatti di purulenza carnosa queste roggie che colano; sono cianotiche anatomie di flaccidi
(plur. m. -ci). che si riferisce alla cianotipia o cianografia.
: scarpa vecchia e sdrucita, che fa da ciabatta. pananti, i-294
. viani, 19-466: le ciantelle che embricano le ruote dei cannoni pesanti
mota, introgolano i soldati, che danno leva con la manovella, hocchi,
dicesi più special- mente del romore che fanno coloro che vanno in ciantelle.
mente del romore che fanno coloro che vanno in ciantelle. = deriv
quella contrada. cicognani, 3-72: prima che il corteo arrivasse, la chiesa
cianurazióne, sf. tecn. trattamento che si esegue nell'estrazione dell'argento e
sodico, sul materiale residuo, dopo che il minerale finemente macinato ha subito il
cianurico: polimero dell'acido cianico, che cristallizza da soluzioni acquose in grossi prismi
a quattro facce obbliquamente. è violento veleno che si tentò d'introdurre nella cura delle
2-5-46: aggio perduta tutta la diffesa / che aver suoleva a l'ultima speranza,
a l'ultima speranza, / e so che prestamente serò presa; / e poco
dentro alla città di druantuna, / che è la sua sedia antiqua e stabilita,
gente raduna; / e, secondo che intendo per odita, / tanta non ne
(usata nell'incontrarsi, oltre che nel lasciarsi, e anche nelle lettere
pavese, 7-167: nel negozio vedo linda che aspettava... era seduta su
: a indicare una conclusione definitiva, che tutto è finito, e non c'è
si rassegna a cosa fatta e che pur dispiaccia. vale anche come: 4
biringuccio, 1-134: bisogna... che bene sappi [il fabbro orefice
, ai cignoni e simili, che viene a formare come una campanella
erano i finimenti da tiro appesi, che non mi stancavo mai di rimirare; collari
77: 'ciappa', strumento di metallo, che serve per tener fermi ed affibbiare vestimenti
piè simili al calcagno delle forbici, che serve per affibbiare invece di bottone.
: quando noi diciamo, nel modo che è detto nel presente luogo, una
e bulini et altre sorte di limuzze che s'adoperano a cotal finimento. vasari
il quale serve per lavorar metalli, che debbonsi smaltare, per rinettar figure di
tonda... per lavorare metalli che si debbono smaltare. d'annunzio,
si disegna nella detta piastra tutto quello che l'uomo vuole intagliare, o figura o
le ciappolette, con tutta quella pulitezza che sia possibile al mondo. idem,
, 16-i-226: 'cennamella'. strumento musico, che si suona colla bocca. in alcuni
ciaramèlla2, sm. e f. persona che ciancia a vanvera, o per trarre
di coloro i quali favellano non per aver che favellare, ma per non aver che
che favellare, ma per non aver che fare. f. f. frugoni,
, xxiv-993: i sofisti moderni, che sono filosofastri campami ti, altro non
filosofastri campami ti, altro non han che rimbombo; son cembali della gioventù,
e dall'italo « cianciatori », che cinguettano e ciaramellano, ciar- mando ed
e il fece così bene intabaccare, / che gli trasse di scudi più di cento
. rajberti, 2-239: dunque vedete che magnifica passeggiata si possa fare per 1000
. d'annunzio, iii- 1-487: che ciaramella! oh povero il re enzo,
dunque sonato l'avvento? l'avvento di che? ciaramellìo, sm. cicaleccio di
2. per simil. suono di acqua che scorre, di campane. linati
cadeva un ciaramellio bambinesco di rintocchi funebri che pareva precipitare la funzione.
', nel senese, ciambella, che si manda in donativo per pasqua d'uovo
! ». ciò ti dico: che a me non mi pare puza, ma
), sf. danza popolare ungherese che si compone di una introduzione dal ritmo
dell'ungherese céardàs, propriamente 'danza che si esegue in un'osteria '.
ed essendo in firenze assai ciardelli, / che uccidevan gli uomini a diletto / di
lo intertenere con quella certa ciarla, che non viene mai in odio, è il
mai in odio, è il limone, che si spreme ne le coradellette soffritte ne
ne la padella, et il pepe, che vi si spolveriza suso. varchi,
aretino con sua setta trista, / che bevetter di cinici in cantina, / di
fare il maggior dispetto alli malevoli, che col non curare le loro ciarle.
l'ho potuto finora scoprire; se non che m'è passato per mente, se
una volta le canzoni e i romanzi, che si cantavano nelle piazze e alle tavole
: io per me non saprei a che fossero buoni certa razza di padroni, che
che fossero buoni certa razza di padroni, che tutto il giorno stanno a spacciar delle
ciarle, signora, vada a casa, che farà meglio. c. gozzi,
.. e, con le ciarle che avrebbe fatte e sentite, dio sa se
e delle loro ciarle su 'l globo e che i galantuomini non abbiano altra faccenda se
la bocca, dicendone più con quelle reticenze che non con un lungo discorso, confermando
. - « ma non le nascondo / che temo, temo qualche brutta ciarla.
. gozzi, 4-39: ai medici, che andavano a trovarla / e le dicevan
. -anche per antifrasi: di scrittore che parla di una propria opera con falsa
aretino, 2-15: mi maraviglio che anche costì non nasca qualche academia
con cui avete sì strepitato, che mai battaglio non sonò tanto a martello.
ciarlarey, agg. e sm. che ciarla, chiacchierone. zanobi da
e così noi possiamo dire, che gli eretici vengano di teman e
. panzini, i-486: e che è questa filosofia che rende gli
, i-486: e che è questa filosofia che rende gli uomini indaganti, ciarlanti
si può dir altro poi, se non che ciarlano communemente come le gaze, perché
corrono in barbaria, e beato colui che le dice più sfondrate. buonarroti il giovane
ciarlava e rideva tanto forte, / che lo stesso vederla era un gioire. c
c. gozzi, 4-266: colui che i bussoletti e l'elisire / alza ciurmando
veneranda da una sua vicina, / che taddeo le celava un amoretto / di
ma render conto di checchessia non poteva che con un grandissimo sforzo d'attenzione e
gravità. verga, 3-125: tua madre che fa la lavandaia, invece di stare
risciacquata a quei quattro soldi di vestina che hai indosso. pascoli, 173: le
tr. boccaccio, 7-7-94: costei che tanto d'ogni gente parla, /
ogni gente parla, / senza saper che sia quel ch'ella ciarla. =
un di quei fantocci / che van ciarlatanando per guadagno. ciarlatanata »
volta n'ha potuto più la lode che la modestia. de sanctis, iii-357:
non invidia, niente di quel piccolo che pur senti in molti grandi uomini.
coraggio. forse mi rendevo ridicolo raccontando che alla mia età m'ero lasciato prendere
, 197: sono anche contento che non abbia più la fissazione della cura
più la fissazione della cura psicanalitica, che, per quel poco che posso giudicare
cura psicanalitica, che, per quel poco che posso giudicare allo stato delle mie conoscenze
l'insegna del gusto, non compongono quello che piace. giusti, 2-116: lì
v. bellini, 394: che dicono ora della loro perseguitata norma?
tanti altri d'italia l'applaudiscono. che cosa sono le cose del mondo!
dire il vero, non avrei amato che fossero veduti così apertamente da tutti,
, i-273: questo è un vestito che possono indossar tutti, gli eruditi di
come miracolosi e universali; cavadenti che girava di paese in paese esercitando la
quali tanto ne godeva la vana grecia, che se ne fe'poema. f.
redi, 16-iv-210: i ciarlatani tosto che hanno presi i serpenti, gli aspergono
di sua natura molto circoscritta, e che merita il nome di conghietturale che le
e che merita il nome di conghietturale che le vien dato; ma s'ella non
non fa agli uomini tutto quel bene che se ne promette il volgo e che
bene che se ne promette il volgo e che ne vanno proclamando i ciarlatani addottorati,
... ella è un'arte che... serve ancora a recare solidi
racchiusi ne'reclusori per attendere al travaglio che vien loro assegnato. guerrazzi, iii-149
fiera, via di rincorsa; e che fa egli, il povero ciarlatano? vende
maravigliandosi, / vede il villano / che corre al cembalo / del ciarlatano.
e urli di saltimbanchi e di ciarlatani che imbonivan la folla pigiata tutt'intomo e
laccio! / son più omo da ben che non sei tu. / che sì,
da ben che non sei tu. / che sì, se m'accaneggi, ciarlatano
molto più dee astenersi da que'medicamenti che con encomi di miracoli, e con
alcun'altra delle susseguenti scene per trovare che pamela è una sciocca ciancierà, ima pettegola
volgare, una ciarlatana noiosa, anzi che una fanciulla perfettamente dabbene e meritevole d'
di 50 zecchini. io non sono metastasio che li scriveva per 100 doppie l'uno
disce all'uomo da bene, che non è fazioso, di accostarsi al
al merito reale un merito di opinione che ciascuno può fingere, ed il merito reale
: oggi v'è una facile sapienza che mi dicono potersi acquistare sui giornali e
a dubbi gravi su un certo medicamento che era stato dato a tutti quelli che
medicamento che era stato dato a tutti quelli che morirono, e inveiva furibondo contro i
i malati! bocchelli, 1-iii-373: « che pericoli ci han da essere in una
la giustizia! ma pericoli credo anch'io che non ce ne dovrebbero essere, altrimenti
iii-1066: non mi fa punto meraviglia che la germania... sia più
sia più giusta verso di voi, che la presuntuosissima, e superficialissima, e
costoro non si quietano, per impedire che la biscia si volti al ciarlatano.
156: qualche volta avviene... che tra i popoli si truovono certi uomini
ciarlator tersite. ciarleréccio, agg. che si esprime con grandi chiacchiere; incline
a quel piccolo luogo il pascolo ciarlereccio che procura un caso che non accade ogni
il pascolo ciarlereccio che procura un caso che non accade ogni giorno. = deriv
: di grazia, udite un po'che ciarleria / insieme fanno quei valenti zanni
scritta a mano,... che quel tumore [ecc.].
aretino, v-1-350: ella, tosto che mi conobbe, entrò a giomear
giomear de i miei onori, di sorte che le raccomandai l'orecchie de le
raccomandai l'orecchie de le poverine che ascoltandola si stavano per rompere.
rompere. onde la sua ciarlìa che è sine fine dicentes mutò verso
di dio... vi so dire che facea gongolare le madonne.
(femm. -a). che ciarla molto volentieri, che dice tutto quello
. che ciarla molto volentieri, che dice tutto quello che passa per
volentieri, che dice tutto quello che passa per la mente (e non sa
ciarliera nel dirti che molti, per parer d'esserci e per
altri [gazzettieri] s'intitolano, che l'uno thè talker, il discorritore,
vivo, sempre ciarliero; credettero pericoloso che questo popolo, per necessità di clima
io me ne appello a demostene, che nella traduzione cesarottiana è fatto ciarliere dell'
ve n'è più tra gli uomini che tra le donne. nievo,
femminile, la più molesta e ciarliera che avesse mai empito un mercato. pascoli,
2. per simil.: di uccelli che fanno un gran cinguettare, d'acque
fanno un gran cinguettare, d'acque che mormorano scorrendo, di meccanismi che fanno
acque che mormorano scorrendo, di meccanismi che fanno un rumore uguale e continuo.
quel ciarliero maligno. 3. che nasce da amore delle chiacchiere, dal
boria decente, / ciarlio continuo / che dice niente. idem, i-392:
come fece... gorgia, che disse: adulator ciarlivéndolo. = comp
come ranocchi, i gridi! oh, che coglione / è questo poetastro! oh
/ è questo poetastro! oh, che ciarlone! / ché mena più la
! / ché mena più la lingua che le mani. buonarroti il giovane, i-249
ciarloni distinta. goldoni, vii-1097: ma che mala- detto ciarlone 1 algarotti, 3-63
tedeschi parlar lungamente insieme i loro capitani che erano per altro di pochissime parole,
erano per altro di pochissime parole, dicevano che stando insieme erano divenuti due gran
va urlando versi sì dannati e strani / che ne puoi disgradar giorgi e stoppani.
ciarloni! chi avesse creduto alle proteste che mi facevan costoro, nel buon tempo
giusti, ii-29: io compiango quelli che l'hanno a fare coi ciceroni e
piazza, gente ciarlona, ignorante, che vi vende lucciole per lanterne anche a chi
fa * ciarlonaccio '; forma che l'altro non ha. ciarlottìo,
, xxiv-994: i sofisti moderni, che sono filosofastri cam- panuti, altro non
filosofastri cam- panuti, altro non han che rimbombo; son cembali della gioventù,
e dall'italo « cianciatori », che cinguettano e ciaramellano, marmando ed imbrogliando
questurini occupava tutto il lato del bastimento che era dicontro alla nostra cabina; più
intorno ai visi color di rame, che li fanno parere indiani. c. e
ciarpóne di seta nera al collo, che è inginocchiato accanto al sor cosimo.
écharpe (sec. xii) 4 borsa che si portava a tracolla ', e
terra, si raffazzonò con esse il meglio che seppe. guarini, 310: facendo
di molta ciarpa, avrò le spese mentre che vive, e, dopo morte,
a rivedere tutti i buchi, mentre che la moglie era uscita di casa, tanto
casa, tanto rifrustò e cercò, che in una scatola nel fondo di una cassa
farla da leone, e se'asinelio / che mai si vide il più pulito e
per me; e dite all'agnola che mi dia un poco di particella di quella
tante e tante ciarpe pel capo, che molte volte mi scordo molte cose, e
italia, di quelle [locuzioni toscane] che, prima di lui, ogni scrittore
, poveri disgraziati?... che libertà vi manca, d'ubriacarvi come tanti
semitica ed ellenista, non fanno che triturare e liquefare, a forza di sminuzzamenti
falde di cappello, tutto il ciarpame sfatto che la miseria gitta nella strada, si
gozzano, 112: intorno a quella che rideva illusa / nel ricco peplo, e
illusa / nel ricco peplo, e che morì di fame, / v'era una
-scherz. sacchetti, 166-30: alessandro che col ciarpa sapea ben ciarpare,
suo, e com'egli si dimenava e che volentieri se lo volea cavare;
se lo volea cavare; ma che egli non volea gli fosse tocco con
zando insieme. tutta la ciarperia, e che il sole è in cancro, e
il sole è in cancro, e che è spenta ogni benigna lampa [ecc.
femm. -a). ant. che si dà da fare confusamente, senza
compagne adesso corro. / -di che? di che, ciarpiera? =
. / -di che? di che, ciarpiera? = deriv. da
: ciarpone o impigliatore dicesi quell'artefice che impiglia molto, e opera senza debita previdenza
, e opera senza debita previdenza, che si direbbe anche imbroglione e imbrogliatore.
da siena, 550: se non fusse che voi séte molto umani, voi n'
tanto dato sopra le ciar- velliere, che voi àreste fatto qualche gran male.
se ciascheduno anno, anzi poco meno che catuno mese in luogo di coloro che si
meno che catuno mese in luogo di coloro che si partono, altri giovani non fossero
di ruinare a valle / fino a minòs che ciascheduno afferra. boccaccio, dee.
convenevole cosa è, carissime donne, che ciascheduna cosa la quale l'uomo fa
, subito comandò a'suoi sergenti, che 'l detto bonifazio fusse preso. anonimo
fusse preso. anonimo, ix-811: dopo che furo cresciuti e allevati, / e
duoi in tal modo uno divengono, che ciascheduno de'duoi per un solo diventa
duno ha di lui tanta paura, / che non se gli avicina per niente,
leggiadre alte e gentile: / ricorda lor che ciascun sia costante / al suo amor
così diviso et ugualmente dato / volse che fosse a cia- schedun compagno / ch'
dispose mandare in terra uno spirito, che universalmente in ciascheduna arte ed in ogni
, operando per sé solo a mostrare che cosa sia la perfezione. galileo,
di sicuro eh'una nubilosa non è altro che uno aggregato di molte stelle minute,
tutto ciò non ci resta invisibile quel campo che da loro è occupato; ma si
qual deriva dal congiungimento de'fulgori di che ciascheduna stellina s'inghirlanda. tassoni,
al mal odore / di ciaschedun di lor che fa gran feto, / ha fatto
e chi lo crederebbe mai?, che dare nell'oggidianismo possa talora fino recare
pregiudizio e nocumento all'anima di ciascheduno che gli dà luogo. vico, 364:
: ed è sì inviperito, / che lo vuol morto a ciaschedun partito.
que're t'imposi / di dir che ajace m'increscea: bastava. manzoni,
477): di mano in mano poi che le conseguenze si fanno sentire, conviene
le conseguenze si fanno sentire, conviene che coloro a cui tocca, vadano al
imbriani, 3-97: bisogna... che in ciaschedun quadro non sia riconoscibile l'
, 6-236: premurosa degli altri più che di sé, ella, pur con le
, uomo o donna, una parola che li facesse andar via con la sodisfazione
e dela costa tratta: / prima, che l'omo atasse, / poi,
l'omo atasse, / poi, che multiplicasse, / e ciascun si guardasse,
le loro leggi in effetto furono, che avessono a guardare l'avere del comune,
guardare l'avere del comune, e che le signorie facessono ragione a ciascuno. dante
conv., i-1-8: ma però che ciascuno uomo a ciascuno uomo naturalmente è
difetto di colui ch'elli ama, coloro che a così alta mensa sono cibati non
non sanza misericordia sono inver di quelli che in bestiale pastura veggiono erba e ghiande sen
ciascun di tórre via fiorenza, / colui che la difesi a viso aperto. idem
di lei, / tanto cresce il desìo che m'innamora. boccaccio, dee.
e non potendo, le venne a ciò che la lor seccaggine si levasse da dosso
ciascuno si strignea nelle spalle, dicendo che niente ne sapeano. capellano volgar.,
volgar., i-69: avegna iddio che prodezza possa nobilitare lo popolare, non
demmo pieno mandato sopra a ogni ciascuno che di costà è nostro obbligato, così tei
e maggiori, se maggiori possiamo, che tu prestamente di qua riconduca le nostre
cui lice mirar questo bel viso, / che avanza ogni diletto e zoglia e riso
ogni diletto e zoglia e riso / che possa al core umano esser donato!
da ciascuno oltraggio e guerra, / che chi ne vede, ne percuote e
e caccia. castiglione, 84: ancor che esso non potesse con la persona esercitar
, ii-116: sempre la chiesa ha creduto che il corpo di cristo sia sotto la
ne'cristallini umori / tuffossi e volse che 'l medesmo esempio / ciascuna parimente /
ciascuno quando et quanto possono, meglio che non fanno i zingani. d. bartoli
: non rimane sulla scena del mondo che l'individuo. ciascuno per sé,
arrotolati in punta, come tanti birilli, che portavano ciascuno un fiore in cima.
prendemmo / e dividemmo tra noi, che ciascuno n'andasse contento. d'annunzio,
alvaro, 9-139: i primi anni che lavoravamo all'estero, lo zigrino e
: dando facoltà di conseguirlo a ciascuno che... porgesse qualche quantità di danari
esser visto e malamente digesto da ciascuno che 'l provi. 3. ant
., iv -canzone, 97: per che in medesmo detto / convegnono ambedue [
felci leptosporangiate, tropicali e subtropicali, che comprende le forme più vistose, quali
coppa '. ciatifórme » agg. che ha la forma di una coppa (
. v.]: 'ciatiforme', epiteto che si dà dai botanici a tutte quelle
botanici a tutte quelle parti de'vegetabili che hanno l'aspetto di un bicchiere o
al die si pasce bene la gallina che va fuori. trattato delle mascalcie [
maiano [tommaseo]: e qual che ciausisse mio dolore, / non credo
ciausisse mio dolore, / non credo che in amore / fermasse mai sua voglia.
.]: 'ciato', produzione membranacea che nasce sopra le fiondi delle marcanzie e de'
destinata a contenere le propaggini o gemme, che per lo più ha la figura di
. scherz. e spreg. tutto ciò che serve di cibo (e per lo
è sempre il primo ad avvedersi che giunge la cibaglia...: la
cibale, agg. ant. che si riferisce al cibo. leone
leone ebreo, 135: nettunno, che è la virtù notritiva, che
che è la virtù notritiva, che con la sua cibale umidità può recuperare il
leonardo, 1-186: molti popoli fien quelli che nascon- deran sé e sua figlioli
creature umane, diedi retta ad alcune formiche che veni vano sulla mia finestra
24-87: non fia bevanda o cibo / che tu tocchi, se prima io non
: be'pesci la carne cibò / che l'uom di sue carni ingrassò.
ingrassò. prati, i-93: più che per altri il fervido / tumulto del
terra, / dai mangiatori di loto che cibano cibo di fiori. c. e
3. figur. a indicare tutto ciò che dà alimento all'animo, allo spirito
, conv., i-1-8: coloro che a così alta mensa sono cibati non sanza
non sanza misericordia sono inver di quelli che in bestiale pastura veggiono erba e ghiande
il qual vi ciba / sì, che la vostra voglia è sempre piena. maestro
approvata dottrina di tanto autore, acciò che dietro a tali orme passeggi. fazio,
fazio, ix-103: e par neve che fiocchi / del tuo bel viso l'amorosa
lo mantiene e lo nodrisce credo 10 che sia la confortatrice e sollevatrice d'ogni afflitto
sollevatrice d'ogni afflitto e tribulato, che si chiama « speranza ». tasso,
ella fu [la cena]; che saria forse / stata più lunga, se
. anguillara, 4-30: un dir che in dolce suon l'aria percuote, /
in breve cominciò aver tanto concorso, che talora non aveva tempo di cibarsi.
ed ingrassarsi, nel- l'arie freddissime che nelle tiepide o calde. marino, 1-166
al pasto... del camaleonte, che pur non si ciba d'altro che
che pur non si ciba d'altro che mosche, ma mosche che egli piglia
ciba d'altro che mosche, ma mosche che egli piglia per aria col suo panione
si cibavano di carni umane... che dovevan essere d'uomini da essi consagrati
dormire. cuoco, 1-265: temo che l'effetto [di quelle idee troppo
anguille..., pensi ognuno che cosa costa tamministrazione delle valli. palazzeschi,
crescenzi volgar., 2-13: conviene, che in terra d'intorno alla pianta sia
sia il cibo putrido della pianta, e che allora dalle radici sue si tiri e
,... / purgami sì, che rimanendo i'teco / mi cibi ognor
/ getta la vita una misera plebe / che sol si ciba di dolor di scherni
al plur.). tutto ciò che serve di cibo; vettovaglie, provviste.
. cibarius. cibàrio, agg. che serve di cibo, pertinente al cibo
cocchi, 5-2-100: si vede subito, che ei [il vitto pitagorico] s'
il sale bianco poi di queste moie, che generalmente ed unicamente si consuma in quasi
: 'cibario',... cosa di che uno si ciba, o che è
cosa di che uno si ciba, o che è attinente al cibo. -per
càttedre o di que'mucchi di residui cibari che hanno nome « riviste o rassegne »
a. cocchi, 8-96: avviene che una parte di esse [acque termali
caro [tommaseo]: per paura che questi poverelli [versi e commenti
, quei foramuzzi e quelle cibeche che parendogli essere cupidi e ganimedi, si pavoneggiano
scienza, pura e applicata, che si dedica allo studio delle comunicazioni
al controllo delle macchine, e che, constatate le numerose analogie tra
. ant. cìbora). tutto ciò che si mangia; nutrimento, alimento
., 15-3: e là dove dice che viveano come fiere intendo che mangiavano carne
dove dice che viveano come fiere intendo che mangiavano carne cruda, erbe crude et
, / nero, duro, azemo, che non ròsera 'l cane! / non
, 33-44: l'ora s'appressava / che 'l cibo ne soleva esser addotto.
altro rimane ancor la gola, / che quel si chere e di quel si ringrazia
, i-559: usa i cibi acciò che tu viva, e non vivere acciò
tu viva, e non vivere acciò che tu i cibi usi. s. agostino
dati, andrete a mangiare quel cibo, che iddio provvedera alla vostra povertade. trattato
io ò udito dire a li poveri che molto è grande rischio d'apostasia, quand'
la natura... ha ordinato che molti animali sieno cibo l'uno de l'
di cibo, per dolce o amara che di sua natura ella si sia, condire
, condire in modo si può, che ella ora questo e ora quell'altro
sapore averà, secondo la qualità delle cose che le si pongon sopra. ariosto,
, / ché sempre un cibo usar par che l'annoi. caro, 1-338:
. sarpi, i-163: con severi precetti che fossero denonciati... li trasgressori
. di non prendere altro cibo, che quel poco e vile di legumi o d'
poco e vile di legumi o d'erbe che desinando solo usava. l. bellini
ma piglia per cibo tutte quelle solamente che posson per opera di lui diventar utili
sua conservazione. goldoni, hl-47: che cosa sai tu, che sei un somaro
, hl-47: che cosa sai tu, che sei un somaro? sistole e diastole
diastole sono i nomi delle due fibre, che fanno la triturazione del cibo digestivo.
ai legni pieni d'infelici arrestati, che morivano sotto i suoi occhi per la
erba, di cui la fame aveva insegnato che anche gli uomini potevan vivere. pellico
immaginabile. nievo, 48: mi raccontava che vedendomi qualche volta innaspato per la fame
dal cibo, aveva una freschezza rosea che il candore dei capelli sembrava rendere anche più
55: la neve! allora, poi che il cibo manca, / alla città
discordia, ne'regni; indi procede che noi siamo preda e cibo de'pagani
s. caterina da siena, i-n: che è egli il corpo a vedere quando
zolfo, con tutti altri cibi di che il fuoco più presto alimenti, caduti e
vita / l'aura mi fu, che d'un bel volto spira. salvini,
sacre e delle ritirate persone; di maniera che, come cibo innocente, e pasto
animali; i succhi, gli umori che servono di nutrimento alle piante. dante
porci, più degni di galle / che d'altro cibo fatto in uman uso,
le bocche facevano il medesimo mormorio, che fanno quelle de vermi de la seta finiti
cibo parchi. marino, 268: che vai cane omicida / cercar con tanto studio
tanto studio e tanti errori / quel che cibo facesti / de le bramose canne?
. a frustarla fino a sangue: che le sue grida risonassero per tutte le terre
il capo del dra- cone; per che destilo in cibo alli popoli di etiopia.
e medicina. angiolieri, 108-13: che non si dia nulla maninconia, /
, i-1-7: oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane de
angeli si manuca! e miseri quelli che con le pecore hanno comune cibo!
anima mia gustava di quel cibo / che, saziando di sé, di sé asseta
poco a mensa, / però che 'l cibo rigido c'hai preso, /
, i-36: voi vedeste bene, che la divina bontà v'ha posto nel
quando si ponea a mensa, innanzi che prendesse il cibo corporale, prendea per sé
sarebbero dolorosi cibi e tristi, come quelli che partecipano mortalità a l'immortale. bembo
1-67: gl'infelici amanti, perciò che non hanno altro cibo di che si
, perciò che non hanno altro cibo di che si pascere né altra via da sfogar
: o cibo, o nudrimento, / che i lassi spirti miei pasci e rileve
miei pasci e rileve, / via più che l'api il fior, le capre
a più impiegarmi in alcuno degli studi che per gli tempi passati sono stati cibo
del dolce e caro / cibo divin, che l'anima nutriva, / amor ingiusto
cibo all'anima loro, la- sceran che soli qui vengano i lor mariti? parini
e troppo a torto / lodato ancor, che sai con novi modi / imbandir ne'
: di questo cibo divino non può dirsi che, a somiglianza degli altri cibi comuni
: iddio abbi di me misericordia, che costoro m'hanno carico di cibo.
., 10-8 (459): intanto che, il cibo e 'l sonno perdutone
il giovedì aggravò fortemente, in tanto che perdé il cibo. sannazaro, 7-1 io
sì fiera malinconia e dolore intrai, che 'l consueto cibo e 'l sonno perdendone,
perdendone, più ad ombra di morte che ad uom vivo assomigliava. celimi,
: e non vedete quanti sono coloro che la lor anima giornalmente nutriscono di cibacci
ad arco poggiante su quattro colonne, che nelle basiliche cristiane sormonta l'altare (
per mezzo di quattro tende laterali, che veni vano tirate al momento
bronzo. serdonati, 7-78: ordinò che si facesse un ciborio per uso della sagrosanta
: e son romane quelle / colonne che porremo ai quattro canti / del nostro
] fa'un ciborio d'oro, che la cuopra tutta quanta. e. cecchi
dei cinema, assise in uno sgabuzzino che pare un ciborio, le cassiere staccano
cellini, 1-60 (147): sappiate che i franciosi sono uomini grossi, e
, poi il guscio di essa fava, che serviva di coppa ne'festini, poi
i-98: gli uomini sono così fatti, che chiudono nella loro memoria, come dentro
dentro un ciborio, i nomi di coloro che li straziarono. d'annunzio, iv-2-148
guerrazzi, ii-73: lo credo io, che il sor filippo repugnava a metterla allo
alto poco più di mezzo metro, che sulla ghiera di due arcate porta in
droghe ed emostatici ricavati dai peli pluricellulari che rivestono le basi delle foglie e il
girolamo leopardi, 1-28: ch'hanno che far gl'intingoli e i cibrei? /
fatto di questi innocenti animaluzzi un cibreo che giudicai appetitoso, lo offersi al mio falco
-costui domanda della mia figliuola morta? che cosa è questa ora? -che vuoi?
guazzetto / di quella sua secrezìon mucosa / che si chiama l'affetto. dossi,
incerto. cica1, sf. pellicina che separa i semi della melagrana e di
di dio, mal lo fai, / che di me non puoi aver pur una
v. signoria? signor no, che non voglio ringraziarla, né poco, né
cica. panciaiichi, 36: non credeva che ci fusse altro mondo che pisa,
non credeva che ci fusse altro mondo che pisa, livorno e firenze col distretto;
fa una troppo ridi- colosa figura dopo che uno è rimasto senza cica di memoria.
mia moglie, predico però, / che quando vo'non intendete cica, / zitta
classe di piante fanerogame gimnosperme, che si ricollegano da un lato alle
setti emitteri del sottordine omotteri, che vi vono specialmente nelle regioni
membranose; lo stridere caratteristico, che gli insetti maschi emettono nelle ore
cicala per ardente sole / sì forte, che il morire in lei fa scucco.
aria, più risuona / la voce sua che fa tacere il cucco. matteo correggiaio
è grande, né altro s'ode che le cicale su per gli ulivi. anonimo
anonimo, ix-446: mancando alla cicala che mangiare / di verno, chiese del
del grano in prestanza / alla formica, che n'avea abbondanza. lorenzo de'medici
; e chiede, / et ode che son tutte adulazioni. / di cicale
note in italia e tanto volgari, che spesso la state assordano con il lor lungo
. boccalini, i-368: quel viandante che in mezzo dell'infocato luglio nel suo
. galileo, 200: trovossi più che mai rinvolto nell'ignoranza e nello stupore
capitargli in mano una cicala, e che né per serrarle la bocca né per fermarle
vedeva muovere squamine né altra parte, e che finalmente, alzandole il casso del petto
alcune cartilagini dure ma sottili, e credendo che lo strepito derivasse dallo scuoter di quelle
cantare, presero del canto tanto diletto che, per esso scordatisi del cibo, inconsideratamente
questo animaletto, con tal privilegio, che senza bisogno d'alimento alcuno consumino tutta
, 33-117: altri ha scritto, che chiusa a fuoco dentro un vaso di
egregi dicitor, sembianti / alle cicade, che agli arbusti appese, / dell'arguto
o mieti, / quando la gru che naviga per l'alto / con suo fil
ne avverte, o la cicala / che con la pancia in su dentro i maggesi
1857! pascoli, 519: il clivo che ripido sale, / biancheggia di sassi
sonno pesante del pomeriggio, e pareva che un torrente di suoni si versasse sulla
. montale, 1-104: non durano che le solenni cicale / in questi saturnali
l'ho proprio agguagliate all'indiane, / che cantan d'ogni tempo e dicon male
ogni tempo e dicon male, / voi che leggete queste cose strane, / andate
si sfogan col dir male / le cicale che vedete. sannazaro, 9-148: corri
a cantar di rana in rana, / che fra la schiera sarai forse il primo
cicale di firenze; e mi disse che le andava soldando che dicessino male di
e mi disse che le andava soldando che dicessino male di filippo per vendicarsi. ariosto
: meglio m'è uscire di casa, che queste cicale m'assordano, mi rompono
la nanna è una cicala e dice ciò che le viene a la bocca. firenzuola
/ certi capocchi satrapi ignoranti, / che la vostra virtù commenton male. ricchi
qui si dice d'una donna, che chiacchierando assai, non può né sa
, 722: -or bene; di che tempo credete voi che avesse comincia- mento
bene; di che tempo credete voi che avesse comincia- mento la vostra famiglia?
seno roma non dà... che un archeologo, un felicissimo interprete dell'
3. figur. persona prodiga, che vive alla giornata, senza pensare al
mio tetto. 4. apparecchio che produce un suono simile allo stridio delle
6. stor. ornamento d'oro che ricchi portavano in capo prima del
ateniesi, per dare un contras- segno che in grecia i primi dell'uman genere fossero
nati da se medesimi in quella maniera che dalla terra si crede che ancor oggi
quella maniera che dalla terra si crede che ancor oggi nascano le cicale, portavano,
ho fatto l'uffizio con lo strozzi, che mezzo mezzo se n'è scandalezzato,
la metafora è tratta dalla cicala, che grattandola canta. monti, x-3-325:
cicalàccia. aretino, 8-203: acciò che tu sappi ciò che sia il truffare
, 8-203: acciò che tu sappi ciò che sia il truffare senza truffare, te
vattene, vecchia cicalaccia! e fa'che non ne parli con persona.
: ecco una cicaletta stridula e roca, che con suoi audaci e strepitosi garriti succede
. olina, 57: per fare che le quaglie di dette gabbie stian ardite,
io mi sento molto inclinato a credere che nel lavoro della generazione tutti questi animali
anello stabilito nell'occhio dell'ancora, che si arma di una fasciatura di cavi
aretino, 8-330: credi tu che la ruffiana entri in cica- lamento con
titolo della presente opera, il qual par che per ordinario altro non importi che sola
par che per ordinario altro non importi che sola chiacchera o cicalaménto. segneri,
genti. panciatichi, 47: vuole che fosse il discorso di margutte sopra i fegatelli
con tali cicalamenti, senza punto avvedersi che ognuno credeva il contrario di quanto dicea,
baretti, 1-130: è un pezzo che l'italia lo annovera tra'suoi moderni
. e sm. e f. che cicala; chiacchierone, ciarlone.
salvini, 41-89: un cicalante, che faccia venire il duol di testa,
piovano arlotto, 179: tu cicali tanto che tu mi se'venuto a noia,
e procurando più le cose fuori di casa che quelle di casa. pulci, vi-103
e volere entrare nella lega; e diranno che ch'e cianfardoni de'fiorentini gli bracicheranno
fuggire / il perieoi del parlare. / che vi giova un far morire, /
il cicalare, / fate, mentre che potete. savonarola, 7-i-261: stanno
mai fece segno di volermi, non che altro, parlare. aretino, 8-7
e in là il romore del comperare, che fa questo e quello con quello e
. berni, 131: né vo'che strano il mio parlar ti paia, /
.. può n te tanto, che tu non desideri di tornar donna, ma
di michela- gniolo e di tutti quelli che facevano tal arte, solo lodando sé
sonetti e canzone: / sappiam ben che la vostra professione / è menar più
professione / è menar più la lingua che le mani. redi, 16-ix-233:
redi, 16-ix-233: cominciò a cicalare che pareva una putta, con un certo
, con un certo profondissimo vocione, che in commedia con grandissimo applauso avrebbe potuto
questa scatola, e ch'i'vi dica che e'v'è dentro quii negozio,
v'è dentro quii negozio, e che poi e'vi cicalerà da sé. g
(381): sicché sarà meglio che riprendiamo il filo della storia, e
riprendiamo il filo della storia, e che, in vece di cicalar più a lungo
casa c'era un gruppo di vicine che l'aspettavano, e cicalavano a voce
ingannati, xxv-1-319: io non so quel che si vorrà indovinare che tutte le mie
non so quel che si vorrà indovinare che tutte le mie galline hanno fatto,
questa mattina, sì fatto il cicalare che pareva che mi volesser metter la casa
mattina, sì fatto il cicalare che pareva che mi volesser metter la casa a romore
machiavelli, 888: non so quel che queste brigate si cicalano. bandello,
): tra loro si dicono ciò che sanno e non sanno, e le cose
sanno e non sanno, e le cose che deveriano esser segretissime vanno cicalando e manifestando
e manifestando. aretino, ii-78: che cicalate voi, maestro? date una licenza
18-3: tu sai ben, manno, che e'non fu mai mio / difetto
quei, se e'si cicala / che tu daresti via fin la gonnella?
cellini, 2-70 (421): subito che questa bestia ebbe finita la sua dispiacevol
cicalata, non arrivate ancora a comprendere, che imperfetta cosa io vi mando, bisognerà
imperfetta cosa io vi mando, bisognerà che indugiate a chiarirvene dopo che averete finito
, bisognerà che indugiate a chiarirvene dopo che averete finito di leggerle. l. bellini
. l. bellini, i-116: che così s'usa, dicono, in ponente
ognuna di quelle interruzioni seguitava più imperterrito che mai quella sua cicalata. serra,
sopra un tema di poca importanza, che veniva letto in certe accademie letterarie italiane
fiorentine, iii- i-v: vollero altresì che appresso il mangiare... vi fosse
continuasse con bizzarro e festevole ragionamento, che dissero cicalata. baretti, 1-40:
lui dirette, le quali non erano che sali ironici burleschi, schernitori un tanto
sm. (femm. -trice). che è solito cicalare; facile parlatore;
i-256: stima il garrulo vulgo un che togato / giudica ne le rote i dritti
più esprimere il vizio delle donne, che cicalatrici e seccatrici sono, che con chiamarle
, che cicalatrici e seccatrici sono, che con chiamarle trombette. fiacchi, 131
. bellini, i-72: sebbene sarà egli che cicalerà, il cicalatóre parrò io.
l. bellini, 1-68: quel che verrà nella mia luogotenenza cicalatoria non è
41-92: questa è quella repubblica cicalatoria, che rima appunto colla favellatoria, e in
. cicalaturo, agg. ant. che pronuncierà o sta per pronunciare una cicalata
. gozzano, i-iox: bada che aspetterò, che aspetteremo te;
gozzano, i-iox: bada che aspetterò, che aspetteremo te; / si prende
a l'altro, secondo le cose che mi sovverranno. a. f. doni
: mi dispiace degli altrui cicalecci, che veramente fanno stomaco a'galantuomini. magalotti
meglio la natura di questo dio, che si cerca, che non han fatto
di questo dio, che si cerca, che non han fatto con tanti lor cicalecci
gentilità. algarotti, 2-19: mi penso che durante tal cicaleccio filosofico, a dir
, una tale dichiarazione sarebbe, non che inutile, stravagante a segno da non
salottini e la linguetta delle donnine borghesi che leggono romanzi, ci corre, oh
la risatina squillante della signora capitana, che faceva da ottavino. pascoli, 128:
fitto, senza attendere risposta a ciò che chiede; col cicaleccio pare voglia sopraffare i
col cicaleccio pare voglia sopraffare i pensieri che in quel capo sente nascere. piovene,
borgese, 1-42: l'oscurità turchina che sovrastava alla pianura fu punteggiata per pochi
caro, 1-68: chi intende il pigolare che vi fate su, si potrebbe tener
potrebbe tener da più di quel turcimanno, che interpretava il cicaleccio de'passeri. negri
uomo si passa sulla nuca il rasoio che manda un fastidioso cicaleccio. cicaleggiare
tuonò ma non riscosse / le signorine che andavano a messa / e continuava il
. cellini, 1-102 (238): che io senta uscir delle bocche vostre ragionamenti
la quale [coscienza], ancora che affondata dall'onde dell'altrui cicalerie,
dico che la cicaleria è stata, che io avessi
dico che la cicaleria è stata, che io avessi scritto. guarirli,
, 339: -non diss'io che coteste sarebbon cicalerie prette prette? -
. ant. pieno di cicaleccio; che si riferisce a una cicalata.
e ne fea una raccolta farragginosa, come che fosse di buona memoria, ma che
che fosse di buona memoria, ma che aspettava il giudicio. indi si piantava
fiderò appunto di dirlo a te, che sei un cicalino. varchi, v-35:
di lei era / porzia, per quel che la ne scinguettava; / che era
quel che la ne scinguettava; / che era una cicalina, ricciutina, / che
che era una cicalina, ricciutina, / che proprio un giul- lerino. 2
da un vibratore a comando elettromagnetico, che apre e chiude un circuito oscillante.
vanno informando il mondo tutto quanto, / che mi fan proprio rinnegare iddio. lorenzino
un ronzio, un cicalio per quel convento che paiono uno sciame di pecchie. salvetti
è, e non è stato altro che una zannata, e perciò com'una zannata
si fa un lungo e disordinato cicalio, che non ha né capo né coda.
un lunghissimo cicalio di questo disgraziato, che sperava la vita e l'impunità con
e, ogni tanto, per far vedere che stava attenta, o per ravviare il
739: eh sta'cheto, cicalone; che pazzie di'tu? ricchi, xxv-1-173
l'animo sì subiti a trasformarsi, che quel mostro marino (come lo chiamano
, v-449: orsù, è tempo che io la finisca; e da vero,
adirato diceale: o cicalona, / che modo è questo tuo così cattivo?
presente, perché tutti sono cicaloni, che non hanno fatt'altro che rifriggere i pensieri
cicaloni, che non hanno fatt'altro che rifriggere i pensieri e i sentimenti del
aveva un viso di cicalone curioso, che, in vece di dar delle risposte
. de sanctis, 11-1-139: pensavo che qualche cicalone gli aveva dovuto travisare la
mia lezione. palazzeschi, 1-395: sembra che un famoso cicalone avesse riferito d'essere
firenzuola, 687: la non voleva che la lo sapesse, cicalonaccio. g
... purgatorio dei litiganti, che vi son tormentati dalle fiamme cicane ognor
, e non mai n'escono sin a che abbiano l'ultimo quadrante sborsato.
. figur. ant. persona volubile, che muta con facilità pareri e atteggiamenti.
cicatrice, sf. il tessuto che riunisce la soluzione di continuità (piaghe
) dei diversi tessuti animali; segno che lascia sulla pelle una ferita rimarginata.
mi sentii in tutto sana, in modo che cicatrice in me non appare. mattioli
magalotti, 17-32: alcuni vogliono, che una certa cicatrice, o sia callosità,
una certa cicatrice, o sia callosità, che egli ha nel petto, sia fatta
gli piaceva la peluria color d'oro che le fioriva agli ultimi nodi delle vertebre,
, tolgono loro l'asprezza del rilievo che le segna di così profonde cicatrici in
. matteo correggiaio, 9: mentre che li occhi miei veggon li tuoi /
l'essere ciechi a non germinare; il che avviene per natura, se non sia
a caso per la cicatrice del taglio che gli abbi accecati. redi, 16-iii-145:
, o porro, o eminenza, che è forse la cicatrice del foro che è
che è forse la cicatrice del foro che è fatto dal verme. slataper,
varchi, 18-1-77: credettero alcuni, che questa fusse, come volgarmente si favella
volgarmente si favella, una cicatrice; e che egli venendo meno di fede al duca
medici, 286: io, come quel che non avea ben salde / l'antiche
tagliare appresso, / non potè'far che a sì suave messo / non inclinassi
le cicatrici, le infistolisce in guisa, che malagevole ne diviene la cura. tommaseo
rosse stimmate sì a fondo / incise che la vita è nel profondo / attossicata sino
cicatricola, sf. bot. segno che rimane sul seme nel punto ove era
nel suo libro della torpedine asserisca, che la cicatricola dell'uova di quel pesce
cicatriziale, agg. medie. che si riferisce a cicatrice, proprio di
), agg. e sm. che cicatrizza, che produce la cicatrizzazione.
agg. e sm. che cicatrizza, che produce la cicatrizzazione. bencivenni
: 'cicatrizzante '. rimedio, che induce la cicatrice. cicatrizzare,
, e balsami e altre tali cose, che più servono a ritardare o a peggiorare
servono a ritardare o a peggiorare, che non a guerire i mali. bocchelli,
mancino di dio cicatrizzava la carne meglio che non potesser fare dieci medici e cento impiastri
: l'albero... non credo che rincarili o cicatrizzi mai perfettamente, perché
1-71: chi non lascia al discorso, che lo ha punto e ferito, fermare
? moravia, viii-95: una ferita che il tempo, invece di cicatrizzare,
; e facilità di cicatrizzarsi, il che senza dolore si prova con una cutanea
185: sei sano / buon sangue che cicatrizza presto / sempre abile a risoffrire.
. frugoni, xxiv-1011: portava il fatto che bisognava suppor l'ortolano coi piè cicatrizzati
, 14-308: dopo una quindicina di giorni che s'era allogata, girottolò la città
il quale si viene formando il tessuto che riunisce la soluzione di continuità dei tessuti
, 9-333: accese la cicca di toscano che ima volta di più gli si era
adesso ambuli terrorizzato / come il fanciullo che non sa che ha fatto. / e
/ come il fanciullo che non sa che ha fatto. / e biascichi male la
nulla. panzini, ii-691: adesso che il padrone era ammalato, non valeva
le mi'ulive! = voce che si riconnette a cica1, cicco; e
« cicca, avanzi dei zigari fumati che si gettano via ». ciccaiòlo (
: si consoli l'autore! il pubblico che l'ha fischiato... era
ciccava. panzini, iii-io8: sanno che ciccavo lassù? ho imparato a mordere
giuochi son molti, e eccone parte che gli uomini universalmente gli usano, come sarebbe
{ cicch-ciacch), voce onom. che indica il suono di mani battute insieme,
a borgo casse c'era una tabaccheria che anche gli faceva credito, ogni tanto
7-13: s'era versato da una bottiglia che stava per terra una tazza di cognac
a miccin la ciccia a'putti / acciò che la non faccia poi lor male.
pulci, v-64: due occhi, che sono per quattro, con tanta ciccia
intorno e grasso e lardo e sugna, che 'l po non ha sì grandi argini
per terra. e sento io il freddo che deve sentire la ciccia posteriore di quel
un grande sentimento interiore profondissimo, e che non era per nulla in contrasto con la
: la festa a quel gran balocco che passa coi cavalli veri di ciccia, la
.. a vendere e manomettere ciò che apparteneva all'azienda: insomma a imbrogliar
, quei pesci ghiottoni si accorsero subito che il legno non era ciccia per i
del gatto: far compiere ad altri quello che non si ha il coraggio di fare
dire essi la parola granduca, volevano che la dicessimo noi e così levare la ciccia
magalotti, 9-1-254: senza pretender che in su questo entusiasma ciccialardonico cominci il
, vii-556: le cicciole, funghi particolari che fanno intorno a uliveto, villa celebre
cui sia stato cavato lo strutto, e che, spremuto, salato leggermente e aromatizzato
: un pugnello di ciccioli, di quelli che avanzano a far le candele di sevo
per via di fuoco lo strutto; che si dice anche sicciolo. tommaseo-rigutini,
l'avanzo dei pezzetti di carne dopo che se n'è tratto lo strutto, che
che se n'è tratto lo strutto, che in firenze e ne'paesi dell'italia
bencivenni [crusca]: le ventose che si pongono in sulle reni, sì
brachiere; ed era sì velenoso, che molti dì gli avea quasi dato un poco
un poco di febbre; e convenia che per quello s'andasse e stesse per
una delle mazze ferrate a spunzone, che prelevai dal bottino del fai ti,
può essere morbosa, può essere non altro che deforme. = deriv. da
dentro, capisci? ma codesto cicciume che quando s'accuccia e s'accoscia sembra
bozzolino. / lo sa la mamma che lì dentro è chiuso / il lor
., giro giro, fiori cicchini che non andavano al di là dell'orlo.
. chico * piccolo, ragazzino ', che si fa derivare dal lat. ciccum
, farina d'orzo e menta, che nei misteri eleusini veniva data da bere
crespigno), simile alla lattuga, che si mangia in insalata. giamboni
le mani a chi la lavò, che quasi non si poteva toccare; pensa
morsi dello scorpione. rinfresca non meno che la lattuga, e come questa rigenera
. cicerbitino, agg. raro. che si riferisce alla cicerbita, proprio della
, contenente tre o quattro semi, che servono per l'alimentazione del bestiame e
la famiglia, e son buone per color che duran fatica. aretino, 8-380:
dunque con irre- vocabil decreto que'romanzi che ad altro non servono, come le
servono, come le cicerchie fresce, che a passar il tempo. tommaseo [
v.]: la 'cicerchia tuberosa', che cresce spon — taneamente, ed è
più molto dura,... e che dalla sua figura, simile a quel
sua figura, simile a quel legume che chiamasi cicerchia, ha fatto acquistare alla
affreschi di rafaello, il cicerone recitò che alcuni forestieri si mettono perfino in ginocchio
giusti, ii-29: io compiango quelli che l'hanno a fare coi ciceroni e
piazza, gente ciarlona, ignorante, che vi vende lucciole per lanterne anche a
di non imitare que'padroni di quadri che si ritirano sultanescamente, abbandonando ai servi
2. titolo generico di volumi che illustrano i monumenti, le opere d'
persona eloquente, e anche saccente, che ama sdottorare. c. gozzi,
illustrava tutto il mondo? 2. che imita cicerone (e si riferisce sia a
lor prencipe aristotele..., che quanto possono apportar questi de la presente etade
1-738: della dotta vicenza non parta, che, imitando la facondia ciceroniana, ha
rimproverava a se stesso d'essere più ciceroniano che cristiano. imbriani, 3-14: dieci
guardatevi dai falsi apostoli; dai ciceruacchi che vi tendono reti insidiose! ciciglia [
/ e chi guasta le vigne / che le farfalle e'calabroni / e'dragoni
donna linguacciuta. fagiuoli, 1-3-361: che baccano è questo? sentite questa cicigna
tal giardinero t'à preso in condotto / che ti dra gioia di ciò c'avei
., 27-7: come 'l bue cicilian che mugghiò prima / col pianto di colui
, e ciò fu dritto, / che l'avea temperato con sua lima, /
in petra aspra ed alpestra, / che del mar ciciliano infamia fosse. boccaccio,
ciciliana maestrevolmente toglie ad un mercatante ciò che in palermo ha portato. poliziano,
tal'or frenando un gentil corridore / che gloria fu de'ciciliani armenti, / con
udito fine delle cicindele, / sentiresti che dolci musiche / con un'unghia di
miniati e dorati sostentano due cerindelli che del continuo ardono. = dal
turba d'uccelli; e, percosso che ebbe tra loro, grimi uno grande cicino
la donna corteggiata, amata; donna che si diletta di attirare a sé l'
... se v'è versificatorello che abbia un po'di straccio di cicisbea,
ed insegnare a quella cicisbea, / che il mestier delle donne è di filare.
dama, in senso innocente, quella cioè che intendesi avere per moglie. forse voce
moglie. forse voce imitativa, del parlarsi che fanno a bassa voce con dolce
cicisbeare), agg. disus. che fa il cicisbeo. salvini,
; e cicisbei i galanti, o quei che fanno il galante e 'l
covo,... quello smargiasso, che troppo confidentemente cicisbeava colla sua bellissima moglie
al quale, conformemente a un'usanza che si andò sviluppando nel secolo xviii,
così a puntino a'principi neutoniani, che meglio non risponde... a'
cicisbeo. baretti, 1-332: bisognerà che... v'astegniate dal fare il
stato / meglio assai... / che piuttosto che le carte / di maron
assai... / che piuttosto che le carte / di maron del cicco acheo
il baretti passo passo le orme dell'autore che vuol confutare, egli comincia a parlare
volea, per farti dar di quell'àngelo che ti negà- vano i cicisbei mèmori delle
/ orator de'cicisbei. / dico dunque che i galanti / aver debbon molte amanti
vedendole intorno verun cicisbeo, la pregai che si degnasse della mia mano sino alla porta
, 2-186: dissero a taddeo / che veneranda, povera innocente, / teneva
di straforo, un cicisbeo, / e che questo briccone era un tenente. carducci
un tenente. carducci, i-1024: altro che cataplasmi di riforme ci voleva a rifare
. 3. specie di fiocco che nel secolo xviii si portava alla spada
/ vago, inutile trofeo, / che si chiama cicisbeo. = voce foggiata
voce onomatopeica. ciclàbile, agg. che può essere percorsa in bicicletta (
. monoglucoside del gruppo degli antociani, che costituisce il principio colorante dei fiori di
tutte le serpi. ha le foglie minori che l'ellera, più sottili e più
sono i fiori, morbidi come carezze, che dovevano spuntare nella culla senza offendere il
brillava di un fuoco vivido e soave, che mi faceva pensare a un torrente di
cìclica, sf. astron. linea che si suppone descrivano gli astri nei loro
fenomeni, o serie di fenomeni, che si svolgono secondo un ordine determinato e
volta per tutte di un fatto mitico che esprime un evento ciclico del cosmo (ratto
di core) è analogo all'espressione che si dà, in arte, a una
5. fis. fenomeno ciclico: che, nello svolgersi, compie uno o
finale identico. 6. letter. che svolge un determinato ciclo di leggende,
a cui si aggirano poemi minori, che ne elaborano e completano la materia, insistendo
propria della storia; e pare verosimile che abbiano cessato presto d'essere in arbitrio
forma ciclica di una sonata: quella che svolge un dato tema dall'uno all'altro
quarto ordine dello spazio ordinario, che passano doppiamente per il cerchio sul piano
in quell'atto, come un acrobata che aspetti l'applauso... il mio
; a torino non ce n'è che quattro. panzini, iv-135: tutto
. panzini, iv-135: tutto ciò che si riferisce agli esercizi con la bicicletta ha
, si scruta secondo filosofia il mistero che è nel piacere della bicicletta, della velocità
giuoco. pratolini, 9-321: tutte cose che tra una parola e l'altra,
, recando nell'ascesa / la triste che già pesa nostra catena antica; /
se non qualche carro, qualche ciclista che di lontano pareva un uomo che corresse
ciclista che di lontano pareva un uomo che corresse ai piedi con ima leggerezza da angelo
). pertinente al ciclismo, che si riferisce ai ciclisti. panzini
andare, sferzandosi il polpaccio destro (che aveva pieno e robusto, e
medie. infiammazione del corpo ciliare, che si manifesta con indebolimento dell'acuità visiva
da ciclo e dal sufi, -ite, che in medicina indica le malattie infiammatorie
reazioni di cicliz zazione: che portano alla formazione di com
sione regolare di numeri, che si ripetono uguali. tommaseo [s
fino a un certo termine, e che ritornano poi gli stessi. 2
il qual ciclo solare non è altro che lo spacio di 28 anni solari, e
spazio di 28 anni tutte le varietà che posson nascere dalla lettera dominicale, e
o circolo decem novenale, è quello che si pone nel calendario, e in ciascun
già chiuso! non è già detto che dante debba rimaner solo! d'annunzio
, quella « tazza di salute » che è il simbolo della vittoria interiore su
tutto è come veduto dall'alto ciò che si è potuto costruire in dieci o venti
specie di scrittori: perché di tanti che trattano la stessa materia uno solo sopravvive
a fingergli, ad asseverargli una fama che non ha. serra, ii-18: nel
teatrali o cinematografiche, audizioni musicali, che si svolgono entro un dato periodo di
politici. 6. serie di fenomeni che, dopo un certo periodo di tempo
processi di accrescimento e di riproduzione, che conducono da un individuo ad altri simili
-ciclo secolare: il complesso delle ondulazioni che si riscontrano nell'attività di un settore
di un paese, in un periodo che coincida più o meno col secolo.
di sedimentazione: l'insieme dei sedimenti che si formano tra una fase di trasgressione
erosione: la successione delle configurazioni morfologiche che assume un'area continentale originariamente pianeggiante,
assetto primitivo. -ciclo litogenetico: processo che porta alla trasformazione di rocce già esistenti
rocce nuove. -ciclo orogenetico: processo che conduce alla formazione dei rilievi montuosi.
cambiano di valore, con la condizione che dopo un certo intervallo di tempo esse
. -ciclo termodinamico: trasformazione termodinamica che attraverso una serie di stati intermedi fa
o lavorativo: complesso delle successive operazioni che devono essere effettuate sul materiale indefinito per
incremento delle popolazioni nei continenti civili, che si verificò nel sec. 190 in proporzioni
sec. 190 in proporzioni molto maggiori che per il passato, è dovuto in
. chetone alici clico, che si presenta come un liquido incolore,
idrocarburo ciclico, non saturo, che si presenta come un gas incolore.
aliciclico sa turo monovalente, che si può far derivare dal ciclobutano
ciclocam pestre: corsa ciclistica che si disputa su percorsi accidentati,
chim. idrocarburo aliciclico saturo, che si presenta come un liquido inco
pavimento (quindi facilmente frenabile), che serve a determinare la potenza muscolare che
che serve a determinare la potenza muscolare che viene esplicata andando in bicicletta.
idrocarburo aliciclico della serie delle cicloparaffine, che si presenta come un liquido incolore,
chim. fenolo derivato dal cicloesano, che si presenta in cristalli o come liquido
. chetone aliciclico derivato dal cicloesano, che si presenta come un liquido incolore (
non saturo della serie delle cicloolefine, che si presenta come un liquido incolore (
da cicloesano. ciclòfilo, agg. che ama praticare lo sport ciclistico.
cellule del fegato o del rene, che svolge una parte fondamentale nel metabolismo.
mento in circolo ', col suffisso -osi che designa gli enzimi. ciclofurgóne,
cassa per il trasporto di merci), che viene azio nato mediante una
e da un arco di epicicloide, che si sviluppano rispettivamente all'interno e all'
l'autore della storia cicloidale afferma, che niuno studioso di geometria si trova, che
che niuno studioso di geometria si trova, che noi sapesse. 2. marin.
un punto connesso rigidamente a un cerchio che rotola senza strisciare su una retta.
sono curve adattate per quelle volte, che si vogliono costruire da per tutto di
distinguono per lo scudo più largo che lungo, arcuato anteriormente, ristretto posteriormente
sf. matem. parte della matematica che si occupa della misura del cerchio.
ordine di tunicati della classe taliacei, che si distinguono per una particolare disposizione della
come servirono a'nostri vecchi, panni che avrebbero potuto anche servire a'parlanti di
fraintesi con la voce * ciclone ', che non pure è straniera, ma potrebbe
alla realtà certe fotografie di giornali illustrati che riproducevano le rovine di paesi lontani massacrati
ti libero la fronte dai ghiaccioli / che raccogliesti traversando l'alte / nebulose; hai
corrente di gas polveroso le particelle solide che essa trasporta in sospensione (e utilizza
per tale separazione la forza centrifuga che si sviluppa imprimendo alla corrente un moto
7: sosteneva, fra l'altro, che le inopinate catastrofi... sono
10-82: e con forza maggior, che mai battesse / la siciliana incude aspro ciclopo
. caro, 3-1011: com'è costui che polifemo è detto, / ne son
/ tutti ciclopi e tutti antropofàgi / che vanno il dì per questi monti errando.
, o despota, di porpore cinto, che guardi / su 'l mar di viola
per simil. e al figur. individuo che rammenta nell'aspetto o nell'indole il
violento; uomo d'aspetto ripugnante, che incute terrore. -anche: persona cieca
mia era di esser poco comunicativo, che non per la paura che avessi di quel
comunicativo, che non per la paura che avessi di quel ciclope. pecchio,
schifoso ciclope coperto di neri cenci, che in mezzo ai canestri di frutta attizzava
e germania] presero questa bella musa che cantava la libertà la natura la ragione,
iii-958: la voce di quell'uomo che pareva un ciclope venuto giù dai monti
dai monti pietrosi per abbattere qualche cosa che non gli andava a genio, era quella
chetone alici clico saturo, che si presenta come un liquido mobile
un polifemo cieco ed ubbriaco, che serviva di zimbello agli altri danzatori
, sf. fisiol. mostruosità congenita (che si riscontra di rado nell'uomo
(plur. m. -ci). che si riferisce a ciclope, proprio
i-625: potreste cogliere a volo la leggenda che da tanti secoli aleggia per entro le
... sì fondarono le famiglie, che governavano con famigliari imperi ciclopici sopra i
vantarsi firenze, sono quei primi argonauti che tentarono risalire il fiume amo fino alle
perfino i ciclopi! leggevamo in un giornale che un venerato personaggio aveva pronunziato un *
monoliti, di case e di giardini. che ciclopica danza della terra e del mare
danza della terra e del mare; che furia di città assalita, scossa,
, / fissano un ciclopico banditore / che grida fiocamente a squarciagola. sinisgalli,
varietà vitrea e trasparente di anortite, che si trova nelle cavità del basalto delle
(plur. m. -ci). che provoca cicloplegia. ciclopropano,
estremità, seguendo una linea circolare che ne distacca una specie di calotta
in terno delle cellule, che si verifica con lo spo
un foglio ciclostilato dove si dichiara che il soldato tal dei tali...
ciclostile (ciclostilo), sm. macchina che serve a riprodurre in un certo
posite matrici di carta incerata (e che viene chiamata anche duplicatore).
, carta grama e pelosetta, mi preammonì che nel corso del '55 sarei stato
, le notizie o le ipotesi che gli paiono più opportune. =
specie di pesce del genere bodiano, che ha la mascella superiore molto più corta dell'
corta dell'inferiore, conformata in modo che rappresenta una grande porzione di cerchio »
di stati melanconici e maniaci costituzionali, che si differenzierebbe dalla follia circolare perché si
. m. -ci). medie. che si riferisce alla ciclotimia, proprio della
viani, 10-90: il foglio che l'uomo mostrava a tutti, sgualcito
. fis. apparato usato dai fisici che si occupano di ricerche nucleari per accelerare
m. -i). turista che viaggia in bicicletta. cicno,
nota di cicogna ', cioè che per freddo faceano li suoi denti
faceano li suoi denti quello verso che fa la cicogna col becco, quando il
sentì il pianto e 'l tremito che rinaldo faceva, il quale pareva
cicogne... è certo che di lontano vengono. leonardo, 1-231:
], 1-3: et inoltre si pensono che i bestiami, soffiando ostro, non
pascoli senza pericolo, e hanno osservato che mentre tal vento tira, le cicogne
esempio delle cicogne e delle rondinelle, che col mutarsi della stagione, mutan paese
: qui è una calma, una pace che chiama dall'oriente le amiche e professorali
un palo. sembrava una cicogna di ferro che avesse chiuso tutt'a un tratto il
e testa, e delle braccia lunghissime che non sapeva dove mettere, pareva ima cicogna
moravia, ix-117: udii un aeroplano che volava basso, lento lento, con
... in seguito mi spiegarono che questi aeroplani si chiamavano cicogne e andavano
staffa di fenro in piccole dimensioni, che serve a sostenere la gronda dei tetti
macchina per attingere acqua dai pozzi, che consisteva in un asse posto in bilico,
asse posto in bilico, in modo che le estremità di esso si potevano alternamente
dette da latini 'toffenoni ', che sono come grandissime bilancie. grandi,
così chiamate da aristotile quelle macchine, che sono gli altalevi adattati ad uso di cavar
maglioli. 9. ant. legno che tiene in bilico la campana. biringuccio
biringuccio, 1-99: palo traverso, che si chiama cicogna, quale altro non
chiama cicogna, quale altro non è che un modello che ha la testa grossa
quale altro non è che un modello che ha la testa grossa e pesante,
ha la testa grossa e pesante, che più par uno delfino che uccello, e
e pesante, che più par uno delfino che uccello, e questa in forma di
., 25-10: e quale il cicognin che leva l'ala / per voglia di
cicogna, quando ella è vecchia, che non si possa atare, li cicognini suoi
deriv. da cicogna, per la disposizione che si dà alle vele. cicógnola
ancor esso da un cicolino, che già molti giorni lo tiene in letto.
ordine di uccelli, compresi fra quelli che venivano chiamati trampolieri, dalle lunghe zampe
, ii-104: la cicoria è erba che fa alla foresta della campagna né altro
né altro è, a detta del mattiolo che l'endivia salvatica. garzoni, 1-189
e'raperonzoli / certi magri mediconzoli, / che coll'acqua ogni mal pensan di espellere
radicchio bianco 'o * radicchino ', che si vende sui mercati nel gennaio,
sui mercati nel gennaio, altro non è che la 4 cicoria radicchio ordinaria ',
cicorièlla selvatica, cespo di fogliuzze smerlettate che vive nei nostri prati, ch'è un
di piante dell'ordine delle composte, che comprende da trenta a quaranta generi,
tommaseo: « cicoriaceo, lo stesso che cicoràceo *. cicoriàio (dial.
io mi vego bene qui dinanzi a quello che io fo. gli ingannati, xxv-1-350
, stando dove le stanno, credo che no. = deriv. da un
. francesco da barberino, 355: che fatto è questo che tue che se'
barberino, 355: che fatto è questo che tue che se'così bel giovane vuoili
: che fatto è questo che tue che se'così bel giovane vuoili andare per tollere
tua moglie la cotale delli alberti, che pare una cicùccia? = cfr
, meglio, in quelle femmine, che, più brutalmente, ossia naturalmente,
in quella contrada ha molta erba, che si chiama cicuta, della quale del sugo
in odio, perché la pena capitale che davano gli ateniesi era con questa erba
/ non si vide già mai. / che differenza fai / da crudeltà ch'offende
da crudeltà ch'offende, / a pietà che non giova? alfieri, i-15:
, né come, né quando, che v'era un'erba detta cicuta che
, che v'era un'erba detta cicuta che avvelenava e faceva morire; io.
a mangiar di quell'erba, figurandomi che in essa vi dovesse anco essere della
una consuetudine, la quale s'estima che di grecia fusse traportata, la quale
grecia fusse traportata, la quale era che publicamente si servava veneno temperato con
], ii-52: mangiata o bevuta che si sia la cicuta, offusca tanto
, e genera così spesse vertigini, che non lascia discernere alcuna cosa. induce
, prega anneo stazio... che gli porga certa cicuta molto prima ripostasi,
741: ospite, il tempo, / che viene scalzo, all'uno e all'
riconfortare con la cicuta, fino a che egli non abbia più anima per conoscere
garzoni, 1-188: sotto l'erbe che producono fiori o frutti, si comprendano
, sostanza alcaloide di odore disgustosissimo, che fa oltremodo dilatar la pupilla; oggi
principio attivo isolato dalla cicuta virosa, che si presenta come un solido cristallino (
e sovr'a capo un palio, / che 'n fra i giuderi s'appella cidario
, ii-260: cidari. berretta conica che terminava in punta, usata dai re
di persia, poco dissimile dalla tiara, che però era più ricca di ornamenti.
. famiglia di echi- noidi regolari, che si distinguono per la grandezza del peristoma
cìdolo, sm. chiusa artificiale, che viene costruita in alcune località del cadore
, per arrestare i tronchi di legname che si fanno trasportare dalla corrente.
, sf. chim. composto chimico, che è la costituente principale della mucillagine
, i suoi frutteti, e gli archi che vi si fabbricavano). -melo
d'abete per insegna ad annunciare che il cidro è nuovo. =
ora lo guidatore è cieco, conviene che esso e quello, anche cieco, ch'
e due dì li chiamai, poi che fur morti. idem, par.,
e cieco toro più avaccio cade / che 'l cieco agnello. boccaccio, vii-217
, vii-217: se'tu sì cieca che non vedi el tarlo / cascar deu'
men propriamente, e questo è colui che ha le cateratte in sulli occhi.
il male [agli occhi], che io pensai certissimo rimaner cieco; di
pensai certissimo rimaner cieco; di modo che io avevo fatto il mio conto, quel
io avevo fatto il mio conto, quel che mi bastassi a viver cieco. di
sol, ch'in terra adoro, / che fai l'occhio cervero e senza oltraggio
e divin raggio di mente, / che per la grecia mendicò cantando. verga,
zio santoro, così cieco com'è, che sembra un pipistrello al sole, sulla
sulla porta dell'osteria, sa tutto quello che succede in paese. pirandello, 7-218
. iacofione, 30-46: l'omo che è cieco dal peccato / ed ha
tralipare. dante, 59-75: dimmi, che hai tu fatto, / cieco avaro
disfatto? / rispondimi, se puoi altro che « nulla ». idem, purg
non vuole, né io voglio, che l'ora della morte ti trovi cieco;
iii-36: o ciechi, non sapete voi che la verità ha troppa gran forza?
, / di forza e di saper, che vivea teco, / e tu rimaso
cosa non manchi, non si po dire che questi tali non s'ingannino e che