state per li tempi, e alcune ancora che io vidi e fui presente, e
e fui presente, e certe di quelle che a me medesimo sono intervenute.
: « perché la vostra magnificenzia veda che io non sono a tanta inopia reducto,
io non sono a tanta inopia reducto, che abia bisogno de dieci ducati, eccovene
suo. 24. sm. ciò che è accertato; ciò che è garantito.
sm. ciò che è accertato; ciò che è garantito. -certi e incerti:
, v-103-30: cierto ben mi pare / che si faccia blasmare / chi si vuole
affanno nel voler trovare il certo di quel che stanno in dubbio. vallisneri, ii-287
ma quanto è, tutto è non altro che sustanza sapere per certo [di certo
certo; essere il certo; certo che (con ellissi del verbo essere):
. guittone, ii-221: certo che ben è ragione / me sia noios'
/ perseveranza tene, / cert'è che véne -a fine sua sentenza. dante,
purg., 27-25: credi per certo che se dentro all'alvo / di questa
): la donna rispose: certo, che egli non mi offese mai. s
lume della santissima fede, tenendo di certo che ciò che dio dà e permette in
fede, tenendo di certo che ciò che dio dà e permette in questa vita alla
morì, come si dice; il che non ho certo. castiglione, 131:
castiglione, 131: però certo è che quello che si conviene nello scrivere si convien
131: però certo è che quello che si conviene nello scrivere si convien ancor
parlare; e quel parlar è bellissimo, che è simile ai scritti belli. guicciardini
per più vera, e tengo per certo che... nel luogo medesimo dove
ora è firenze fussi mandata una colonia che edificò questa città. aretino, 1-194:
. aretino, 1-194: certo, che molti nobili in ciascun paese, per non
foste voi [carte da giuoco] che gli fate corteggiar da grandi, oltra
le arazzerle per parar la casa, prima che egli sappia il certo d'aver conchiuso
freddo solamente alla germania. certo è che subito l'aria raffreddata di quel vasto
. magalotti, 9-1-160: certo, che alla tua natura non è poco; anzi
dico, ch'egli è tanto, che ti esorto a tralasciarlo. bar etti,
singoiar cosa, poiché gli è certo che si stette di molte settimane rimescolando assai
molte settimane rimescolando assai ignee materie, che infuse quindi nella sua corporea sostanza.
senza cangiarne o traslocarne sillaba, certo che tu mi sapresti grado. idem, xv-223
leopardi, iv-295: il certo è che il mondo in questo non s'inganna
la stanchezza della giornata, certo è che ad un tratto l'assalirono una viltà così
per l'avventura cui andava incontro, che ebbe paura di se stessa. -lasciare
certo per l'incerto: queste sono cose che non servono se non a questi che
che non servono se non a questi che fanno le tarsie. pirandello, 7-97
campagna era li, stesa al sole, che tutti potevano vederla: soggetta sì alle
foco mai cangia calore, / o che faccia languire o tormentare, / per certo
com fa il foco d'amore, / che 'l naturai ti fa poco durare.
per sé fortuna parlasse, per certo che contradir non avresti. petrarca, v-1-83:
! dirò io di no della prima cosa che questa gentil donna, la quale io
, ne dovess'io di certo morire, che io non me ne metta a fare
non me ne metta a fare ciò che promesso l'ho. s. agostino
, 4-164: sappi per lo certo, che orando per lo morto, o
1-2-62: ogni om crede di certo che 'l sia morto, / perché l'elmo
mezo era partito, / e ciascadun che l'ha nel viso scorto, /
ha nel viso scorto, / giura che il spirto al tutto se n'è gito
in quel cespuglio starsi / un non so che di bigio / ch'a lupo s'
/ tutta la speme, un dio, che dalla mano / l'arco mi scosse
dove c'è tutta la cabala, e che adesso è in mano della giustizia,
come voi sapete di certo; scommettiamo che ve lo fo comparir qui, senza l'
fissato ', quindi * vero, che esclude ogni dubbio '. cèrto2
stagion de doler tanto / a ciascun om che ben ama ragione /...
di sì nobili e laudabili portamenti, che certo di lei si potea dire quella parola
i'vedria certo / pianger quegli occhi che da amor son volti. alberti,
il male [agli occhi], che io pensai certissimo rimaner cieco. bruno,
ingrata sei, / se creder puoi che possa, ancorché rara, / altra beltà
e certo non è grazia alcuna / che vinca tua grazia d'aprile / quando la
): credi tu, marito mio, che io sia cieca degli occhi della testa
., i-143: non vedemo noi che la bestia da uno cacciatore levata,
un altro presa, ella rimane a quello che la prende? certo sì; dunque
lo secondo amadore dee avere amore meglio che 'l primo. meditazione sopra l'albero
. caro, 2-1-283: certo sì che voi mi siete un buon discepolo.
del suo signore...? certo che sì. moravia, xii-258: -anche
certose, con torri e campanili che si confondono da lontano con gli alberi.
che'sette cieli / compreso di ciascun che scrisse il vero, avete presa certosana
sani. caro, 12-i-95: voi sapete che i certosini fanno profes- sion di silenzio
fanno profes- sion di silenzio, e che, da uno in fuori, il quale
quale è deputato a trattenere i gentiluomini che vi capitano, tutti gli altri non
un distretto di mandare a prender delle armi che si dovevano trovare nel monastero dei certosini
dei certosini, dove non si trovarono che dei monaci stupefatti e spauriti da una
4-8: orto in miniatura, come quello che i frati certosini hanno dietro la cella
. 2. figur. persona che fa vita di sacrificio e di mortificazione
di astinenze. -lavoro da certosino: che richiede una grande attenzione e pazienza.
, 169: sentendo parlare d'assassini che mangiano di magro, potranno farsi subito
, potranno farsi subito l'idea, che l'italia sia piena d'uomini che vivano
, che l'italia sia piena d'uomini che vivano così tra il sicario e il
se non fosse il fischio del vapore che si fa sentire ogni tanto, crederei d'
: h silenzio e la pace certosina che all'occorrenza si difendono
cade in capo e all'aria che ci entra pegli orecchi, e ci
prima volta sulla scena tutte infreddate che pareremo chiocce. foscolo, vii-16
il vento ce lo disse / che rapisce de gli uomini i sospir,
dentro al tuo petto eterne risse / ardon che tu né sai né puoi lenir
i-18: c'è la nebbia che ci cancella / nasce forse un fiume quassù
. pavese, 7-107: gli dissi che andassimo a cantare insieme. « nei
acqua mischiata con una polvere preziosa, che essi chiamano chia. carletti, 108:
, dieci e venti anni una certa foglia che loro chiamano il cià. d.
poscia all'uso di quella famosa erba, che ci vien portata dalla china, dalla
giappone, intendo dell'erba te, che per altro nome è chiamata cià.
messer lo cherico; è vero quello che costoro dicono? ». =
. v.]: per quell'ora che ciabano, ciabassero in buona lingua
davanti e facile a infilarsi (che si porta in casa, per
90-29: io ci t'ho detto, che non è l'arte tua di
i-51: non era possibile rimediare che un paio di scarpe, per attillatissime che
che un paio di scarpe, per attillatissime che elleno si fossero, in progresso
, per esempio, le ciabatte che infilarono a nino quando erano suoi
e saremo tutti fritti, prima che il signor vice-capitano pensi a mettersi le
50: una ragazza in ciabatte passa che dice rimessamente: un giorno la piena
vecchie e quelle scarpe all'apostolica, che usano i frati scalzi. 3
ha quie! / per dio, che troppo il capresto s'indugia! l.
oltraggi, e i torti, / che peggio di saul fanno i duchetti / dalle
sandro manzoni! / quant'è mai che s'arrabatta / co'filosofi nebbioni / e
di diventare ciabatta più presto di quel che bisogni, ciabatta di molti. bacchetti
giusti, ii-473: una delle pesti che ci rode da cento lati, è
quella di non voler mostrare al pubblico altro che la parte scelta di noi. tutti
in ciabatte, e con le vesti che le cascavano da tutte le parti.
la gnà venera gli rinfacciava ogni volta che i malavoglia avevano invitato la piedipapera a pettinare
a pettinare la mena, -bella pettinatura che le aveva fatto! - per leccare
: carducci, i-855: ciò non impedirà che un imbecille, non averne alcuna considerazione
prov. non fu mai sì bella scarpa che non diventasse una ciabatta: anche le
già da due ore con un ometto che pareva il suo discepolo e che si chiamava
ometto che pareva il suo discepolo e che si chiamava s'ciafulin, pantofolino,
. cicognani, 3-3: ogni volta che tira in su il fiato, risucchia
e mi fa vedere i piedi mollicci che sbuzzano dalle ciabattacele sfatte. c
voce affine in lingua persiana, senza che se ne possa stabilire una precisa relazione
ciabattino. ariosto, ii-49: che li calzari miei non rimanessino, /
detto 'ciabattaio '... colui che ricuce e rattaccona le scarpe rotte,
a girare lo spiedo più in fretta che mai. accorreva ciabattando la cuoca, e
nemmanco a furare; va per nient'altro che * per vedere a morire'. sbarbaro
a uso di pianelle, quando si crede che non metta conto di farle racconciare dal
, di sue calze e di ciò che vi è di suo, fino ad un
e se hai maniglie, o anello che ti abbia dato, rimandagliene. carducci
venne in visione a uno santo vescovo, che uno povero ciabattiere, che aveva pure
vescovo, che uno povero ciabattiere, che aveva pure uno occhio, gli doveva
l'occhio ch'egli aveva meno perdé, che calzando una bella cristiana gli venne tentazione
un ciabattier fu di caorsa, / che si partì da lui con poco argento.
: e'me lo disse bene il maestro che me li calzò [gli stivaletti]
me li calzò [gli stivaletti], che, se non era uno ciabattiere come
non era uno ciabattiere come tu, che non se ne poteva avvedere; per lo
dissero anche 4 ciabattiere ', colui che... racconcia le ciabatte.
esca poi a far sapere alle persone che voi credete ancora all'onestà e all'amicizia
. sacchetti, 90-44: questo ciabattino che voi vedete qui, ha trattato di
rigattier pezzente, il ciabattino rattoppadore, che mette punti falsi e rattaccona alla peggio
rappezzano, rattoppano, come i ciabattini, che rattacconano le scarpe. c. gozzi
, 62: di questo modo panni che tutti siamo più o meno poeti,
o meno poeti, anche il ciabattino che non ha sentito parlar mai di poesia
pago è nessun del tacito / lare in che dio lo pose; / invidia il
per favore? ». il portinaio, che lavorava da ciabattino, levò gli occhi
890: d'artefice dappoco, di scrittore che acciabatta, diciamo ch'egli è un
, sm. il ciabattare, il rumore che fa chi cammina strascicando le ciabatte.
desiato! pratolini, 2-407: prima che a palazzo vecchio suonino le sei giunge milena
fuori di città la vecchia macchina ciabattona che mi portava bucò due gomme una dietro
ciabattoni e facili a rullare, tanto che c'era da vedere ruzzolare barili per
. morante, 2-125: è inutile che ti pavoneggi:... tanto lo
pavoneggi:... tanto lo sappiamo che sei bruttarella, una ciabattona.
sanno. caro, 6-3: per paura che questi poverelli non capitino a le mani
, iii-115: e così sta bene che awegna a chi, lasciando i maestri
casa, perché io so il travaglio che è a andare con le ciabature d'
imitazione del rumore delle onde del mare che si infrangono sulla riva, di un
un oggetto molle, di una cosa che viene schiacciata. lippi, n-19
questo, / sicché e'doventan più che pollo pesto. salvini, v-406:
non essere investite dagli spruzzi di quel ciac che l'acqua produceva sull'impiantito.
regista, all'operatore, alla scena che sta per essere ripresa; prima di
colonna visiva e su quella sonora, che sono girate su pellicole separate).
spiegò sorridendo, « è il ragazzo che batte il ciàc... l'hanno
non è valicato incor dua mesi, / che mecherin qui tolse la catrina; /
e poi dirgli a posat'animo / che non mi faccia più di queste ciaccbere,
ha pure alcuni verbi molto affini, che sono... acciacciare e ciacciare
... acciacciare e ciacciare, che significano intraprendere a fare checchessia senza considerazione
modo inabile e senza ottenere nulla; che ciarla a sproposito. tommaseo [
]: un mercantuzzo, un impiegatuccio che si viene industriando con più fatica che ingegno
che si viene industriando con più fatica che ingegno: è ciaccino.
ingrassare et empiere il ventre, intervenne che costui da'suoi cittadini fu così denominato.
bicchiere o 'l dado / o broda che succiava come il ciacco. ariosto, 35-21
'l ciacco. guarini, 162: poi che spremuto ho quanto / era di buono
quanto / era di buono in lui, che far ne debbo, / se non
anima e il cervello / vendansi, che di bue carne o di ciacco.
più cenciosa e la più orsa femminaccia che io vedessi mai. /. nelli,
ciacca... - ma, oh che ho di sporco e di poco proprio?
da ciac, con allusione al rumore che si fa masticando). il passo dantesco
l'interpretazione adottata da alcuni commentatori, che univano il secondo verso al primo anziché
il liston, con quei rumori d'acqua che fanno i piedi, strusciando, e
ciarla, chiacchiera; gruppo di persone che cianciano. cicognini, 1-71:
, 1-71: o agatina! lo sapete che in bottega non voglio ciaccolalo. che
che in bottega non voglio ciaccolalo. che volete che m'importi a me di
bottega non voglio ciaccolalo. che volete che m'importi a me di codeste buscherate
(anche ciacolante). dial. che ciancia, che ama le chiacchiere.
ciacolante). dial. che ciancia, che ama le chiacchiere. ojetti
fatt'una fame un'altra, / forse che perderesti il ciaccolare / e lo schermo
schermo. sbarbaro, 1-127: si chiamano che è notte ancora le donne che vanno
chiamano che è notte ancora le donne che vanno alla bastia, al treo a raccor
move sì gentilmente sua persona, / che ogni ninfa e pastor si maraviglia.
deriv. dallo spagn. chacona * danza che si balla al suono delle nacchere '
di uno schiaffo, di un oggetto che cade nell'acqua. ojetti, i-282
burlevole. ciaf, ciaf. non sapevo che l'uomo fosse un tamburo tanto sonoro
collaretto / l'altr'ieri un peregrin che andava al ciaffo. rigatini [in tommaseo-
varchi, 8-2-95: d'uno sgraziato o che faccia le cose a caso [si
forme di metallo 0 di terracotta, che stringono la pasta fortemente. - per
ruffiane abbiamo ruffianando il medesimo piacere, che ha colui, che fa le cialde,
medesimo piacere, che ha colui, che fa le cialde, il quale si
, il quale si mangia tutte quelle che si rompono. buommattei, 4-207:
impresa figurare un paio di quelle forme con che si fanno le cialde, che poste
con che si fanno le cialde, che poste sopra il fuoco, mostrino d'esser
mostrino d'esser piene di quella pasta che fa la cialda. s. manetti,
in forma di ostia per chiudervi medicine che devono essere prese per via orale (
la deglutizione). 3. coccarda che i servitori in livrea portavano sul cappello
4. locuz. -avere più bel tempo che chi fa le cialde: non avere
, / i'ho più bel tempo che chi fa le cialde. -far cialda
picchiata di questa clava: ma dubito che lo finirei di schiacciare, e che
che lo finirei di schiacciare, e che io non ne facessi una cialda.
]: togli di quella farina fine, che farina da cialdette si appella.
= di etimo incerto, a meno che non si voglia accettare la congettura poco
del fr. chaude 'calda '(che però non aveva se non il senso
medici, ii-241: non eron prima fatti che mangiati / da noi, che ghiotti
fatti che mangiati / da noi, che ghiotti siam, tutt'i cialdoni.
grande il pugno in sul naso, che io mi senti'fiaccare sotto il pugno quell'
e così segniato da me ne resterà insin che vive. s. caterina de'ricci
: mandovi una scatola di cialdoncini, che gli mangiate per nostro amore.
certi nobili chiamano cialtronaglia tutta la gente che non è dei loro. d'annunzio,
d'annunzio, v-3-216: forse pensava che qualcosa di vero ci dovesse pur essere
: persona trasandata e trascurata in quel che fa (e dimostra scarsa voglia di
buommattei, ii-n-5-261: quel barattiere, che forse di- rem'oggi cialtrone, o
il cuore; ei vi dà l'udienza che si dà a'cialtroni. baretti,
nievo, 220: il cialtrone nobilitato che abborre lo spago e la lesina perché gli
. carducci, 528: ne l'età che molte e lente / ci passàr su
mi ricordo di lei perché l'ho visto che ballava sul lenzuolo che quattro cialtroni facevano
l'ho visto che ballava sul lenzuolo che quattro cialtroni facevano saltare. brancoli,
d'altro canto, se muore lui, che succede? chi prende il potere?
prende il potere? i quattro ladri che gli stanno attorno? si ammazzano a
nella spartizione del bottino. i comunisti che stanno in carcere? sarebbero peggio dei
questi sono dei cialtroni e le bestialità che hanno in testa le fanno male, mentre
palpitante. « si era creduto sempre che glie li avesse dati qualche cialtrona ».
. pratolini, 1-106: volevo ricordarti che le cialtroncelle, dalla prima all'ultima,
a presentarsi. ma non si può figurare che negligenza cialtrona in quegli uffici consolari.
-chi). proprio di cialtrone, che ha l'aspetto o la natura di
solean gridare altamente alla maniera di quei che vendono le ciambelle: vegna a noi
né grande applauso apresso a'prudenti coloro che, tralasciata la vera eloquenza e le
e le ragioni intrinseche e sode, che sono i nervi della orazione, tessono tutta
! mi sono scordato di dire, che mi portino due ciambelle. s. manetti
una qualità di pane o di pasta che dir si voglia, da mangiarsi fuori de'
pirandello, 7-196: tra le ragazze che saltavano la corda, e i ragazzi che
che saltavano la corda, e i ragazzi che si rincorrevano,... si
in tutta segretezza, è quello nientemeno che gonfia la ciambella di guttaperca a s
5. cercine, pezzo di panno attorcigliato che si mette per portare pesi sul capo
6. cerchio di osso o d'avorio che si dà ai bambini perché lo mordano
di due o tre dita di diametro, che si appende al collo de'bambini in
dentizione, per agevolarla col frequente premersi che fanno con esso le gengive. 7
solido in aver la medesima proporzione, che il diametro ab al diametro il. il
il diametro ab al diametro il. il che è assai manifesto; perché essendo la
canna ae (chiamo ciambella la superficie che resta, tratto un cerchio minore dal
figura dell'equitazione d'alta scuola, che consiste nel trotto misurato e cadenzato sul
riescono col buco: non tutto quel che si fa riesce bene o come si
, 1-241: dice un antico proverbio che non tutte le ciambelle riescono col buco
un inchino, / con tal attenzion, che non sì attento / ad una ciambelletta
: il gran fuoco amoroso, / che m'arde d'ogni intorno, / potrà
moretti, 17-129: permise... che la róssola allineasse le ciambelline nel
ciambellaia, / o sia bozzolaraia, / che riposo non ha, né trova lato
gli ambasciatori, sovrintendere a tutto ciò che ha attinenza con lo splendore della corte
doni e signoria, con uno primaccio che a federigo puose il detto manfredi in
lunga appresso la terra, con maniche che si rimboccavano foderate. machiavelli, i-484:
. cattaneo, iii-4-33: codesti ciambellani che si erano messi ora a capo delle dimostrazioni
anticamera; né aspirare a maggior cosa che a mutar padrone. giusti, 2-168
la catena del suo grado al collo, che parla con non so più qual uomo
. chambellan (sec. xi), che ha lo stesso etimo di camerlengo (
76: « ciammiello è quell'uccello che mettesi ligato a una bacchetta in mezzo
a san sebastiano, raso di fresco che pareva un mellone, e con la veste
in dosso, increspata da collo, che non vi si sarebbe appiccato il pidocchio
guaraaccia di ciambellotto, frusta di sorte, che ogni altra cosa parea, che ciambellotto
, che ogni altra cosa parea, che ciambellotto. f. d'ambra, xxv2-
porti quella propria / cotta di ciambellotto che, domenica, / aveva la sorella
. e fu detta ondolata per questo, che tutta era sparsa d'onde; e
, 2-119: nel tempo e età, che ha testé francesco tuo, si coglie
savonarola, iii-32: questi saranno quelli che goderanno le felicità di firenze e la
come hanno preso i padri loro, che non si possono spiccare dal reggimento tirannico.
. ciambellottuzzo. pulci, iv-103: che tanta boria d'un ciambellottuzzo? =
in cui fidar ben si potesse, / che ciascuna di lor sì gli chiedesse /
è il ciambolare; ma non sì che certi giornali e certe accademie non possano venir
sm. (femm. -trice). che ciancia, ciarlatore. tommaseo [
intorno se gli odìan suonare, / che erano apprese de l'acqua gelata; /
(dal lat. carrièra), che indicava l'appartamento privato dei nobili, dei
f. f. frugoni, xxiv-1052: che domine di plutone, di acqua rosa
v'esser sì gran letterato, / che non dia qualche volta in ciampanelle.
come un povero abate montanino, / che ha il cervel grosso come la cotenna,
il cervel grosso come la cotenna, / che si ciampica molto nel latino. idem
. viani, 10-36: la gente che aspetta d'entrare nel recinto è taciturna
ci si vuol gente ciampicona, / che vada come vanno le lumache, / e
vada come vanno le lumache, / e che resti a tirarsi su le brache.
. v.]: vecchio ciampicone, che barcolla e par sempre che inciampichi.
ciampicone, che barcolla e par sempre che inciampichi. 2. locuz.
tutti dolci e suavi, come fa colui che inesta il pero salvatico, e inestavi
, e inestavi su il pero ciampolino, che non mutando pedone, fa il frutto
stava a chiacchierar con certe ciane / che perdean il grembiule e le sottane. tommaseo
b. zannoni (1774-1832), che intitolava le ciane di firenze alcuni dialoghi in
organico, mononitrile dell'acido maionico, che si presenta in cristalli incolori, solubili
. pratolini, 2-543: lasciamo che i comacchiai si mangino il cuore l'
il loro modo di volersi bene. che in fondo al cuore dicono: «
immaginare. ma voler dire con questo che la strada ha perduto il suo buonumore
rassomigliano tutt'e due que'cagnetti piccini che vedendo un cagnone alzar la cianca di
tracagnotte tutte due, con la pancia che parevano incinte, le cianche corte e grosse
, batte una ciancata tanto soda, che la botte si sfonda, e brututùn!
così avvenne fra gli detti reali; che tuttora con poca fermezza ciancellavano insieme, e
su la fronte, / sì forte che ciancellò tutto 'l ponte; / poi 'l
ciancerèllo, agg. e sm. che ciancia, fa discorsi vani e pettegoli
da dottori, senz'altra suppellettile intellettuale che il dictum de dicto, è neltossa
livio volgar. [tommaseo]: che sarà, dicevano eliino, che,
: che sarà, dicevano eliino, che, innanzi che le leggi siano fermate,
, dicevano eliino, che, innanzi che le leggi siano fermate, li consoli per
ciò dirai: ma pon mente / che al sovrano parer di certa gente / tu
loro dare in terra crepacci così vergognosi che mai più non possino risorgere, più
possino risorgere, più tosto erano diavoli che uomini. pasolini, 3-10: piegato
da barberino, 27: s'egli avien che colla madre sua per alcun luogo passi
alcuno, né dilettando sé nelle ciance che vede; ma guardi e pensi come onesta
/ a gli altri discendenti e quel che fenno. piovano arlotto, 26: truovano
truovano uno sanese più gagliardo di parole che di fatti, el quale mercatava una
i lombardi? ariosto, 5-38: sì che tu puoi veder s'a piacer miei
piacer miei / son d'aguagliar le ciance che tu pruovi. bandello, 1-27 (
, 1-27 (i-340): pensando poi che ella è ancor fanciulletta e che per
poi che ella è ancor fanciulletta e che per l'ordinario le fanciulle deveno esser
, v-1-631: la fama di coloro che invecchiano drieto a lo scriver le ciancie
. vasari, iii-131: scoperta dunque che fu questa storia, la voleva il generale
le femmine ignude di quell'opera, che è delle migliori che vi sieno.
di quell'opera, che è delle migliori che vi sieno. guarini, 423:
spendere il tempo in ciancie, affermo quel che non posso negare. campanella, i-138
772: io per me son di parere che sian ciance e fole d'uomini e
quelle amare dolcezze, quelle morti perpetue che son così possibili ad essere provate dagli
le mie ciance nessuna potrà mai oppormi che io abbia avuto (trattone voi stesso)
mirando alle utilità nazionali, fu prescritto che le scienze si applicassero alle arti, a'
.. / cògli ora il fior che hai coltivato, e taci. / inesausta
: di questa età superba, / che di vote speranze si nutrica, /
e di virtù nemica; / stolta, che l'util chiede, / e inutile
ora bisogna cavar di testa all'europa che l'italia sia un mercato di ciancie
italia sia un mercato di ciancie, che l'italiano sia un popolo il quale
saranno finite. se ne intesero tante che parevano persino accuse. palazzeschi, 4-104
cambiare; dar ragione alle ciance di quelli che mi vedono passare e si chiedono
venuto a comprar l'uva o che cosa. 2. disus. burla
era sì caldo de'molti fiorini, / che li uomin li parean topolini, /
cacciò con spiedi e lande, / non che con sproni, a volger testi e
ne rise, e disse: -veramente che egli è de'primi di questa terra,
: io non ebbi giamai altro intento che strapazzarlo col darli la baia e,
femina. / -cotesto non cred'io, che gli è impossibile; / ma che
che gli è impossibile; / ma che vi dia la cianda ben vo'credere
fanti in fra due mesi, / sì che 'l fondarsi in altro aiuto è ciancia
/ e qua sa d'altro già che melarance. -porsi la gorgiera delle
straparola, 4-4: maestro raimondo, che aveva una moglie delle belle donne che
che aveva una moglie delle belle donne che mai la natura facesse, postosi la
ho veduta una donna di tal bellezza, che quando voi la vedeste forse non
, padre, sì meravigliose, / che chi le udisse le terrebbe a ciancia
sembri a lei tanto fedele, / che poco ti vogliam tenere in ciance.
/ è tenuto più a ciancia / che non fu mai il ciocco dalle rane /
ciancie, e ci fanno gran danno, che forse altri sarebbon comparsi per liberarci,
. francesco da barberino, i-284: che non si dea volere / d'ogni
i-31: qualche ciancétta debbe essere, / che da parte gli dà di questa giovane
nimpha, non ti potria dire con che filastroccola la lusingano, e quelle cianciar
lusingano, e quelle cianciar elle, che le balie usano a fanciulli, che non
, che le balie usano a fanciulli, che non sanno ciò che si vogliono,
a fanciulli, che non sanno ciò che si vogliono, sono i confetti loro.
confetti loro. speroni, 1-4-384: che ha da far bacco iddio di liberiate,
marte, /... / colui che della guerra tratta l'arte. baretti
andamenti. ricci, 3-133: l'autore che stimavaia una baiata, una baloccaggine,
pres. di cianciare), agg. che ciancia, chiacchierone, ciarliero.
si confessa, ed anzi, par che ci ance. boccaccio, dee.,
su per la mensa guizzavano, di che il re aveva maravi- glioso piacere,
per alquanto spazio cianciarono, tanto che il famigliare quello ebbe cotto che dato
tanto che il famigliare quello ebbe cotto che dato gli era stato. seneca volgar.
con una femina non vi ramen- tate che ogni cosa possono le femine eccepto che tacere
tate che ogni cosa possono le femine eccepto che tacere. pulci, 3-12: gente
pulci, 3-12: gente non volle che l'accompagnasse: / uno scudiere a
sol colla lancia; / e così par che in sul campo n'andasse, /
guancia. boiardo, 1-2-55: ma mentre che lui ciancia, ecco grifone / fu
. machiavelli, 776: tu sai che i forestieri o e'pervertano il c in
. bembo, 1-98: ma egli, che in questa arte rade volte si lasciava
arte rade volte si lasciava vincere, poscia che alquanto le ebbe lasciate cianciare e ridere
, madonna, e poco compassionevole, poscia che voi il vostro signore vorreste far piagnere
dono, / o quel destrier, che miei, non più tuoi sono. firenzuola
dal vero giudizio si parte / quei, che di donna severa e pudica / empie
. ricchi, xxv-1-201: e che tanto cianciare / e berlingar? dimmi
ma esse [le mie avversarie] che non dicono? anzi, che non fanno
avversarie] che non dicono? anzi, che non fanno? se io ho cianciato
ingenuità di socrate la propria ignoranza, che con cianciare a sproposito... tradire
'cianciare * suppone più spensieratezza [che * ciarlare '], e più
la mangiacarrubbe avevano dimenticato tutti gli improperi che si erano detti, e cianciavano davanti
giorno nella farmacia cianciava con lo speziale che spediva una ricetta. pascoli, 50:
ii-379: contro l'un concistoro / che ciancia baratta confisca / e l'altro
ciancia baratta confisca / e l'altro che munge il tesoro / di pietro per
, la mulattiera brulicava d'una gente che saliva allegra, cantando e cianciando.
osservato pittore tanto capriccioso quanto valente, che tra sollazzevole brigata dipignendo, non però
mano, ma motteggiando e cianciando par che con le ciancie si pigli la pittura
tali isfagumati legge per disgrazia nostra quel che ora cianciamo tra noi, senza dar
noi, senza dar mente a ciò che ci esce dal capo: di prima giunta
capo: di prima giunta dirà: che mescuglio di parole sono queste? caro,
fra gli argivi profetando or cianci, / che delle frecce sue febo gl'impiaga,
, breve per le siepi, e che invece di fuggire balzella intorno al cacciatore
chi non piace in altri quel vizio che in sé no gli dispiace, che
vizio che in sé no gli dispiace, che essendo lecconi aodiano e ghiotti, essendo
in publico, quella reverenzia e rispetto che si conviene al servitor verso il signpr
310: niuna altra è al mondò che meglio possa gastigare questo cianciatore. ricchi
/ forse, ai lor prieghi, che fossi dannato / a vita nel torrone.
perché e'non si morivano, poi che e'l'avevano eletto per suo erede.
quella cianciatrice e saccentuzza della ragione, che tante volte vinta e sbeffeggiata da lui
dei soliti cianciatori delle farmacie rurali, che si fanno belli dell'amicizia di chiunque
, 1-103: irritato anche per la fatica che aveva durata nel decifrare le righe
viani, 13-115: m'accorgo che sopra un tappeto s'attruciola,
lupetto dallo sguardo mali zioso che ha ridotto la cocca del tappeto a guisa
disse: « io prenderei quelli che scrivono i libri e con una frusta li
-a). ant. e letter. che ciancia, ciarliero, chiacchierone.
alcun'altra delle susseguenti scene per provare che pamela è una sciocca ciancierà, una pettegola
volgare, ima ciarlatana noiosa, anzi che una fanciulla perfettamente dabbene e meritevole d'
cieco, l'amore debole, l'amore che in luogo di governare si sottomette:
di governare si sottomette: quell'amore che alla fine, dolente e dispettoso della
ed in ira meschina. e questo che non merita il nome d'amore,
gli oziosi, e io ho molto che fare; dicono male i ciancioni, e
. p. fortini, iii-484: intendo che noi finiamo tutta questa notte cianciosamente
per una rondinella garrula e cianciosella che gli rompeva nella testa l'alto
), agg. letter. che rumoreggia sordamente (il mare)
balbettare. saccenti, 1-2-278: che sbacchiar la pandora, che cian
, 1-2-278: che sbacchiar la pandora, che cian ciugli? idem,
[s. v.]: parlamento che se ne sta cian- ciullando.
marino il cui solo nome sarebbe, secondo che io aviso, bastevole a nobilitare qualunque
pindo alle fanciulle e cara / più che l'antro cirrèo. 2.
: certi moderati, se sorpresi nei momenti che la natura loro dilaghi, oh
o immaginoronsi di vedere la gente armata che trae al fuoco; ché per certo
le nuove cuffie e le nuove cianfarde che recano, sanza le nuove chiocciole e'
e volere entrare nella lega; e diranno che ch'e cianfardoni de'fiorentini gli bracicheranno
panzini, iv-134: 'cianfrinare'. verbo che non esce dal deforme gergo dei meccanici
affinché vi sia una buona tenuta, cioè che il liquido contenuto non trovi alcun passaggio
de'martelli e de'cianfrini pneumatici, che veniva, di su, d'addosso
l'accatti appunto, / come colui che va cattando rogna. = alterazione popolare
= voce di formazione popolare, che si riconnette a termini e concetti compositi
. peste, e conce in modo, che non ne mangerebbeno i cani. a
3-173: di questi attempati saccentoni, che ne dite? ultimamente da loro non cavai
ultimamente da loro non cavai mai altro che capogirli, castelli in aria, arzigogoli e
balocca, /... / che senza passaporto, e senza ostacolo,
cianfrusaglia? pasta, 1-55: quegli che pretendono con una sola ricetta, che
che pretendono con una sola ricetta, che il più delle volte non è che una
che il più delle volte non è che una cianfrusaglia di medicamenti, di arrestare
colubrine, e mille altre cianfrusaglie, che gli pendeano a'calzoni, appiccate per
, appiccate per ciondoli all'oriolo, che faceano più romore che non fanno i
ciondoli all'oriolo, che faceano più romore che non fanno i campanacci d'un intero
oggetti preziosi... e le importunità che a tal uopo si facevano, e
e l'assidua lista delle donate cianfrusaglie, che si sciorinava ogni giorno nella gazzetta,
d'aspetto, denudata di tutte le cianfrusaglie che l'angiolina aveva raccolte nella sua lunga
, come a gente di mondo, che valore hanno quelle sue cianfrusaglie.
gran valente donna,... che fu chiamata madonna cianghella. varchi, v-35
frugolo / non è in mercato, e che abbia più ciangola. 2. locuz
m. cecchi, 7-5-3: ed io che ho la ciangola in balìa, /
'. cuticolare » agg. che si riferisce alla cuticola, proprio
cuticolare: nelle piante, quella che avviene attraverso lo strato esterno dell'
decomposta dagli alcali a caldo), che viene elaborata dal plasma delle cellule epidermiche
organismo nei confronti di determinate sostanze, che vengono applicate, dopo opportuna diluizione e
della famiglia cutleriacee, ordine cutleriali, che vive in acque marine; ha generazione
famiglia di alghe feoficee, marine, che comprende i generi cutlèria e zanardinia.
latino quest'uccello motacilla dal continuo muovere che fa di coda; in italia si
, 3-5-375: giunge, amico novello, che passeggia / anch'ei come cutrettola.
tutta la cattiva stagione, cercando di che cibarsi lungo i fossi, nelle fogne
sorta di bastimento inglese ad un albero che somiglia, per la sua attrezzatura e per
vele, ad uno * slop ', che è un vascello molto usato dagli inglesi
di bastimento inglese a un albero, che somiglia per la sua attrezzatura e per
'slop ', con questa differenza, che il cutter ha per l'ordinario il
far... strabiliare il cariasela che aveva le idee del 1849 e vedeva
. m. -ci). disus. che si riferisce, che è proprio del
. disus. che si riferisce, che è proprio del potere assoluto degli zar
ancora, l'impero non può essere che czaristico: è questa la sua unità
iii-27: una forma di automatismo, che ha tolto al popolo russo anche quel
non molto respiro mentale e di libertà, che pur possedeva o si procacciava sotto il
e si conforma con la t, ancora che la voce della d ascenda e quella
bembo, 296: sono ancor di quelli che dicono che eziandio alla particella e,
296: sono ancor di quelli che dicono che eziandio alla particella e, che congiugne
dicono che eziandio alla particella e, che congiugne le voci, si dà alle volte
la d, in vece della t, che latinamente parlandosi sta seco,..
,... con ciò sia cosa che più alquanto empie la sillaba e falla
sillaba e falla più graziosa la d, che la t. buommattei, 77:
77: per fuggir quella cadenza e languidezza che nasce dall'incontro di due vocali,
lettera] si crescon d'una consonante, che per l'ordinario è il d,
il soggetto dell'orazione,... che venne portato graziosamente dall'arciconsolo fu il
signore ascoi ta- trici, dove provò che alla copula istessa deve togliersi la lettera
d, dicendosi ed, più tosto che et. 3. in numerosi
a denaro, e serve a indicare che la quotazione di un titolo si riferisce
uno d. leonardo, 7-i-204: poniamo che a b sia la pittura veduta,
b sia la pittura veduta, e che d sia il lume. dico che se
e che d sia il lume. dico che se tu ti porrai infra c ed
raggi riflessi. ariosto, 35-4: che venti anni principio prima avrebbe, /
venti anni principio prima avrebbe, / che col m e col d fosse notato.
medie. vitamina d: sostanza vitaminica che stimola l'accrescimento corporeo, favorisce la
b, c, d, e) che il popolo fronzuto di pomona e di
= dalla lettera lat. d (che occupa lo stesso posto nell'alfabeto)
talvolta viene elisa dalla vocale della parola che segue; davanti a consonante, la
toscana, anche se staccata dalla parola che regge, ne raddoppia sempre la consonante
punto osserva la forza della parola da, che segna il termine a quo, corrispondente
alcun; ma io m'accorsi / che dal collo a ciascun pendea una
se voi mi prestate cinque lire, che so che l'avete, io ricoglierò dall'
mi prestate cinque lire, che so che l'avete, io ricoglierò dall'usuraio la
: ecco io veggo un vento tempestoso che veniva dallo aquilone. bembo, 1-194:
tasso, aminta, 973: e che giova fuggir da lui, c'ha tali
da sì lontano e in tanta moltitudine che [della chiesa] fu bisogno dilatarne
appena / dalla tenda l'udì, che fuori apparve / in marzial sembianza.
d'azeglio, 1-337: è raro che ne'matrimoni costoro escano dalla loro classe
tu! dal cielo! dal cielo! che piove / la guazza su le dure
dal favore del pubblico, dal luogo che aveva nei giornali, nelle riviste. montale
, 1-112: un crollo di pietrame che dal cielo / s'inabissa alle prode
non potrei io entrar d'altronde, che dall'uscio da via? [sostituito
cui e come cominciò eloquenzia et in che cose. iacopone, 23-2: omo,
, 23-2: omo, pensa da che simo e de che fommo e a che
, pensa da che simo e de che fommo e a che gimo. chiaro
che simo e de che fommo e a che gimo. chiaro davanzali, ii-333:
: di questo neuno ne dee pregare, che iddio ciò dimostri, perocché verrebbe da
, inf., 20-95: prima che la mattia di casalodi / da pinamonte
del mondo; ma da quella i che quattro cerchi giugne con tre croci / con
v-91: ma non si conveniva egli che alcuno vantaggio avesse un figliuolo d'un
una voce si desti, / molto soave che parca da cieli savonarola, 5-82:
cieli savonarola, 5-82: le creature, che sono tutte da te, danno lo
: è servizio ancora della santa sede che questi corpi ecclesiastici della francia abbino qualche
: portai da natura un temperamento meno che tiepido. carducci, 644: per le
verdi braccia / de li alberi, che misti eran di rose / le odorifere gemme
le dissi, accostandomi, / parole che udivo salire dal sangue, / da tutto
1-85: presa la mia lezione più che dalla tua gloria / aperta, dall'ansare
gloria / aperta, dall'ansare / che quasi non dà suono / di qualche tuo
nascita, di residenza di una persona (che nel passato spesso teneva luogo del cognome
per liberarlo da quella catena / di che lo cinse magica violenza. l. martelli
monti, 9-450: mirabil opra! che dal fiero ettorre / noi fa sicuro
colle, / e questa siepe, che da tanta parte / dell'ultimo orizzonte
più piagiente, aulente fiore rosato, / che non è il sole luciente da la
: incontrammo d'anime una schiera / che venian lungo l'argine, e ciascuna /
qua da picciol tempo / di quel che prato, non ch'altri, t'agogna
con tra quel del gran giovanni, / che, sempre santo, il diserto e
la memoranza / degli amorosi piacili, / che non mi posso partili / da voi
parole, di lui adiviene cotale frutto che, però che non sente quel medesimo che
lui adiviene cotale frutto che, però che non sente quel medesimo che dice,
che, però che non sente quel medesimo che dice, conviene che di lui avegna
sente quel medesimo che dice, conviene che di lui avegna male e danno a sé
inf., 3-89: e tu che sei costì, anima viva, / pàrtiti
anima viva, / pàrtiti da cotesti che son morti. idem, inf.,
idem, inf., 19-113: e che altro è da voi all'idolatre,
: non è scusato da peccato colui che pecca per cagion dell'amico suo.
zara e mal'usanza, / però che son de'vizi'ogni radice. boccaccio,
., 2-2 (134): avvenne che, essendo già tardi, di là
, per la mia disavventura, poscia che io ben da mal conobbi, sempre per
5-5 (48): come avvenisse che giacomino per alcuna cagione da sera fuori
, 5-30: ma ben mi doglio che da principio non lo credevo. ariosto,
1-126 (287): gli dicevo, che loro certissimo mi avevano avelenato da poi
, io spero / ch'almen dirà quel che verrà da poi: / in animo
fanciullezza. manzoni, 37: tu che, da tanti secoli, / soffri,
soffri, combatti e preghi, / che le tue tende spieghi / dall'uno
tre in quattro mesi, e sappi che ciò accade spesso da tre anni in
qua. nievo, 1-480: lo giuro che tutti i cantoni di mia casa saranno
. pea, 7-15: -è da tanto che non vieni al piano? -da lunedì
a, con in, ecc., che indicano il punto di arrivo),
uomo e della femmina dall'ora, che è creata, infino all'uscita del
fu dato / per mia ristorazion moglie, che garre / da anzi dì 'nfin al
da quel tempo in qua tutti quegli che hanno commossa la repubblica, l'hanno
. cavalca, iii-23: dal dì che nacque per infino alla sua morte, sempre
caterina da siena, v-168: voglio che voi e gli altri sempre, la prima
gli altri sempre, la prima cosa che voi facciate da mane e da sera,
altra scienza per istudio acquistata; però che insino da puerizia attese alle mercanzie.
più volte dal capo alle piante, / che gli pareano strane, orride e brutte
gli spiace, e a quello aspira / che dal sommo pontefice è il secondo.
membra. manzoni, 33: qual masso che dal vertice / di lunga erta montana
boccaccio, i-255: niuno era nella città che fermamente non credesse che biancofiore. fosse
era nella città che fermamente non credesse che biancofiore. fosse morta, da coloro in
. bemi, 70: sarà ben un che farà una prova / di dar via
da quello in su non è uom che si muova. g. m. cecchi
ogni cosa, e vi supplica / che non vogliate contro a lui procedere. g
: consistevano le sue forze, a quello che ne aveva divulgato la fama, in
e alto, / si che veder si potean tutti quanti. idem
volta da'cartolai, s'abbattè a caso che v'era messer giannozzo manetti. boiardo
machiavelli, 410: vedendo messer buondelmonte che solo veniva verso la sua casa,
quando passò da savona, manifestato quel che occultamente per consiglio e mezzo suo trattava
., 16 (275): -da che parte si va per andare a bergamo
funesta del colloquio di napoli, così che, dopo, fosse, spesso,
fogazzaro, 5-4x1: « non credo che potrò ripassar da casa, nel ritorno
dalla bella maliosa, la confinata siciliana che abita dietro la casa della levatrice?
: a lui la mamma aveva detto che cercasse di nascondersi, poi venisse da me
sia / dall'un de'capi, che dall'altro geme / e cigola per vento
dall'altro geme / e cigola per vento che va via. idem, par.
idem, par., 30-80: non che da sé sian queste cose acerbe,
è difetto da la parte tua, / che non hai viste ancor tanto superbe.
tanto superbe. petrarca, 28-90: che dunque la nemica parte spera / ne
, 18-21: ascolta qua da parte, che colei / non senta. m.
villani, 4-10: furono i barucci che stavano da santa maria maggiore. marco
e tutte l'altre sono buone, che sono nel tomo da ventotto acque.
1-129: finalmente, i suoi compagni, che quivi erano da quaranta, tutti vestiti
machiavelli, 716: fo conto che tu... con un liuto in
, rettor., 16-2: dice vittorino che forza di corpo ci è data da
giamboni, 7-89: è bene da provvedere che da'savi, e bene usati queste
, conv., iii-1-11: dico che pensai che da molti, di retro da
., iii-1-11: dico che pensai che da molti, di retro da me,
: noi ci mettemmo per un bosco / che da nessun sentiero era segnato. petrarca
in grande parte portare da coloro, che arebbono avuto a obbedire a'cenni suoi
alcuna al fin può far difesa / che battuta non sia d'amore e presa.
giunsero in modo conci da la pioggia, che gran cosa sarà ch'io gli possa
4-183: sempre sono tardi i negozi che si debbono risolver da molti.
, e corse da acque vive, che in gran parte la bagnano. giannone,
leggere, sentendo dire da'dotti, che quelle annotazioni erano così puerili, sterili
di ragazza sfolgorante di luce bianca, che s'avanzava fra gli abiti scuri degli
. 12. introduce i complementi che indicano causa, motivazione, legittimità (
und'è a voi bataglia e lite che da vostra cupidità? ». c.
gran gioì la mi tegno, / che da foco mi spegno. iacopone, 30-46
. iacopone, 30-46: l'omo che è cieco dal peccato / ed ha gente
nobiltà più degnamente si farebbe da li effetti che da'principii. idem, inf.
: tristi fummo / nell'aere dolce che dal sol s'allegra. idem, purg
il qual pianto la donna prima credette che da dolore di dover da sé dipartire
la qual grazia... illumina quelli che sono ciechi da ignoranza. boiardo,
pietre grosse oltre a misura, / che sol dal peso avrian morto un gigante.
. machiavelli, 11: il che non è nato dalla molta e poca virtù
, di mummie e di fossili, che ci fece piangere dalle risa. de sanctis
. banti, 8-49: sta a'vedere che mi metto a piangere dalla contentezza.
levi, 1-76: da quel poco che ho visto di gagliano, arrivando, mi
visto di gagliano, arrivando, mi pare che non ci sia male. moravia,
: gli sembra di aver detto una cosa che non può farci rompere il suo silenzio
mezzo. sarpi, i-2-60: noi che non sappiamo le cause del consiglio,
operazioni fa mostra di se stesso, che non è altro che soldato. cicognani,
di se stesso, che non è altro che soldato. cicognani, 9-53: un
significato di adatto a, degno di, che si addice a, qual si conviene
ma voi torcete a la religione / tal che fia nato a cingersi la spada,
della terra da vigna non sia piano, che vi si stagni entro l'acqua.
: noi ti preghiamo, francesco, che tu ci dia in questa dipartenza qualche buono
, ma le signorie vostre hanno considerato che questo è loco più da predicazione che
che questo è loco più da predicazione che quello. bembo, i-254: la mia
: non mi tentate disse, messere, che non sono io cosa da voi.
per commandamento della giustizia, in un modo che pare che faccino da burla. diodati
giustizia, in un modo che pare che faccino da burla. diodati [bibbia]
da acqua, come da bosco, che con molta facilità si prendono. redi,
fa il morto da burla fino a che la vecchia lo farà sul serio. panzini
, 1-103: io stesso non capivo che cane fosse: mi pareva uno strano
essere da molto più tenuta e più che l'altre onorata. macinghi strozzi,
. savonarola, 5-ii-41: tu credi forse che dica da beffe e che questo predicare
credi forse che dica da beffe e che questo predicare sia una arte. bibbiena,
boccalini, iii-94: gli avrebbero provato che gli uomini senza lettere erano asini che
che gli uomini senza lettere erano asini che parlavano e buoi da due gambe.
spesso è da forte, / più che il morire, il vivere. monti,
; e posso ben dar fede / che pugnaste da prodi. idem, pr.
carceri, dalle finestre accecate in modo che la luce filtrasse dall'alto. -ant
, 188: qui hae uno valletto, che da teneretto è nutricato in mia maggione
: le quali ragioni, appresso noi che fin da giovani vi ci usiam nelle
6-36: egli ritorna il ragazzo malato che fu da adolescente. pavese, 5-46
fossa, e li altri dal concilio / che fu per li giudei mala sementa.
schiera. varchi, 18-1-391: che il signor malatesta baglioni si conducesse per governatore
guittone, i-3-107: dicie [salomone] che nullo re in tezauro ebbe quanto lui
retro da costui van tutti quelli / che fan gentile per ischiatta altrui / che
che fan gentile per ischiatta altrui / che lungiamente in gran ricchezza è stata. idem
gli occhi miei sì bella cosa, / che dentro dal mio cor dipinta l'hanno
io dentro dalla porta della città allora che io con voi poco fa me n'uscii
dio per la inestimabile sua carità, che ha trovata dentro da sé. boiardo
., 60: l'ora del giorno che ad amar ce invita, / dentro
posson gentilezza dar né tórre, / però che vili son da lor natura. lippi
giamboni 48: [il vino] awegna che sia buono da sé, e molto
molto reo nella persona di colui, che troppo ne bee. fra giordano, 3-46
giordano, 3-46: vedi la pecora che ti veste, che ti dà la lana
vedi la pecora che ti veste, che ti dà la lana, ché date eri
. è sì bella da sé, che niun altro adornamento gli bisogna né giova.
alagia, / buona da sé, pur che la nostra casa / non faccia lei
40): [dice]: non che noi siamo idonei a pensare alcuna cosa
. savonarola, 5-ii-197: vanno investigando che nessuna cosa si muove da se medesima,
da se medesima, e hanno trovato che bisogna venire a uno primo motore.
, 44-13: risposto gli avea amon, che da sé solo / non era per
: ho pensato talor da me a me che sia ben non fidarsi mai di persona
rilucevano in guisa da per loro, che la casa si facea giorno. f.
poco a poco del fornello, tanto che sieno freddi da per loro. varchi,
nel favellare dice... quello che il suo avversario... gli voleva
mosse, tirandosela dietro tutta tremante, che da sé non vi sarebbe potuta venire.
, senza aiuto d'altri, altro che di me a cui qualche volta chiedeva
confessarti una cosa! -c'è bisogno che tu porti l'ambasciata? -da sé non
. aggettivale: d'animo chiuso, che rifugge dalle compagnie. d'azeglio,
tanto se'selvaggia dalla gente, / che hai di chi ti mira gran paura.
di corte, gale e simili cose, che da volere a non volere interrompono qualche
. cavalcanti, 52: voi siete certi che il palagio è dal vostro. b
, rettor., 15-27: intendo che folli arditi sono uomini matti e ratti a
sono uomini matti e ratti a fare cose che non sono da fare. guittone,
di venire a lo raggio del sole che non farebbe la pietra. idem, inf
bembo, i-304: assaggierete il vino, che io ho fatto venire da fare il
par veramente cosa molto nova da dire che 'l mondo sia partito eguale. sassetti,
eguale. sassetti, 118: non ho che farvi a sapere, se non che
che farvi a sapere, se non che questo è un paese da curarsene.
3-5-304: egli è piuttosto da pensare che sia infedele questo specchio, che da dire
da pensare che sia infedele questo specchio, che da dire che tante migliaia d'uomini
infedele questo specchio, che da dire che tante migliaia d'uomini dicano la bugia.
verci su. collodi, 379: scommetto che dev'essere un giovane grazioso e da
. pirandello, 5-406: non capisce che, facendo così, dà più ansa
tozzi, i-382: io non sapevo quel che inventare che mi paresse meno da fargli
i-382: io non sapevo quel che inventare che mi paresse meno da fargli invidia.
e quanto appare manifestamente in alcuno savio che non sia parlatore, dal quale se noi
142: giovangiorgio trissino... pensò che alla nostra abbiccì mancassero i segni.
i segni... del eh, che si sente nella parola che..
eh, che si sente nella parola che..., dell'! /,
da lui con questo nostro v, che s'appunta così dabbasso. redi, 16-ix-28
16-ix-28: quel sollievo tanto confortativo, che provano coloro che hanno dolori, ogni
sollievo tanto confortativo, che provano coloro che hanno dolori, ogni qual volta, o
ogni buon conto la corrente dal circuito che stava provando e si precipitò dabbasso. moravia
dabbasso. moravia, ix-66: concetta che era subito scesa dabbasso salutò il primo
dabbasso salutò il primo con un soprannome che era tutta una pittura. = comp
baldinucci, 2-4-207: possiamo anche affermare, che all'altre buone qualitadi di quest'uomo
di quest'uomo fosse congiunta quella, che noi sogliamo chiamare volgarmente vera dabbenaggine.
. redi, 16-v-165: io non saprei che dirmele: si consigli da per se
dabbenaggine, e con quella virtù, che risiede nell'animo suo con tanta onorevolezza
volermi cambiar di podere; sicché fosse che mi apprezzassero della mia dabbenaggine o per la
di lavori, il certo si è, che presero a curarmi alquanto, ed ebbi
: semplicità d'animo e d'intelletto che induce a prestare facilmente fede alle parole
lancellotti, 1-313: dicessero pure quello che volessero quei vecchi (come noi chiamiamo
quei tempi, lasciasi cianciare a lor piacere che gli antichi con quella loro dabbenaggine.
loro dabbenaggine..., se non che l'indovinarono, non che abbiano da
se non che l'indovinarono, non che abbiano da imitarsi. giannone, 2-i-416
possono darci ad intendere di veder quel che non si vede, e a questo modo
favorito il figlio o il fratello di coloro che ha egli stesso consegnati al carnefice,
egli stesso consegnati al carnefice, il che è un misto della più insensata dabbenaggine
. foscolo, v-72: posso dire che la mia dabbenaggine non fu mai tanto derisa
, ii-52: la verità è, che il la marmora,... giudicando
voi la dabbenaggine di credere... che senza questa mira si sarebbero dai
si sarebbero dai vostri antenati del tevere che, con loro pace, non erano
è più furba e calcolatrice di quello che io abbia avuto la dabbenaggine di credere:
la dabbenaggine di solleticarlo proprio in quella che era la sua mania di grandezza,
. di indole proba, onesta; che agisce in modo retto; che si comporta
; che agisce in modo retto; che si comporta seriamente; di buoni costumi
la fede data, o promessa; però che non si conviene a persona dabbene:
ha tante buone parti in sé, che i'tengo certo ch'ella istarà bene quanto
ho trovata una dabbe- nissima donna, che ne servirà molto bene, insieme con
insieme con suo marito buono omicciuolo, che attenderà al giardino. grazzini, 77
. grazzini, 77: a voi che sete gentile e dabbene, / caro
. tasso, 12-640: s'alcuno dicesse che l'uomo dabene è « ben tetragono
ma non significa alcuna operazione, però che non mette alcuna cosa innanzi gli occhi
sta ottimamente dappertutto, quando abbia di che vivere agiatamente. parini, 332:
sorte; / non è più 'l tempo che berta filava; / e le genti
63): è un uomo dabbene che ha freddato un birbone superbo. tommaseo-
il dovere; opera con quella semplicità che dimostra l'agevole prontezza e la sentita
perfin le illusioni di tutti gli amori che hanno lasciato viva una fibra del loro cuore
altre... delle altre, che vanno per il mondo a godersela con
un giovane dabbene, non è una cosa che possa far piacere alle famiglie. jovine
folla di persone e tutti poterono osservare che facevamo il nostro dovere, da persone dabbene
ruote dell'orologio, insieme alla pisana che è proprio la figliuola della signora contessa.
aretino, 1-126: ciò testimonia lo scherzo che al troppo dabben compagno fece il suo
signor matteo egizio, mio amico, che potrebbe nascondersi una verità istorica, cioè
potrebbe nascondersi una verità istorica, cioè che quivi avesse prometeo trovato l'uso della pietra
alla gente dabbene di quegl'innocenti secoli che avesse al sole rubato il fuoco.
, 2-63: qual è quel dabben padre che possa in coscienza lasciar in balla d'
a don placidi, quel dabbene canonico che ride tanto, che mangia tanto,
quel dabbene canonico che ride tanto, che mangia tanto, che beve tanto.
ride tanto, che mangia tanto, che beve tanto. cantù, 487: ma
4 dabben'uomo 'si usa più che altro ironicamente; e chi dice: 4
di maritarsi, e il dabbenuomo, che per iscrupolo avea rifiutato una fanciulla fresca
pirandello, 5-419: come uomo dabbenissimo che era, non arrivava a supporre che
che era, non arrivava a supporre che potessero ingannarlo per altro fine. c.
mi giuri sul tuo onore di gentiluomo che non è tutto un inganno, che
che non è tutto un inganno, che non mi state facendo uno scherzo, che
che non mi state facendo uno scherzo, che... ». 3
chiedendo perdono anticipato per le cattive notizie che contro lor volontà si vedevano costrette a
12-i-161: conosco in lui quel da bene che mi muove in un uomo più che
che mi muove in un uomo più che tutte le dottrine del mondo. vasari
già oltre negli anni era un dabbenaccio che aveva sotto- scritto tacitamente il patto colla
quel carattere di capricciosa dabbe- nezza, che lo rendeva tanto singolare e insieme amabile.
salterio. burchiello, 127: e che tanto ben suoni il dabbudà. varchi
v-148: e tanto mena le braccia colui che suona il dolcemele o il dabbudà,
il dolcemele o il dabbudà, quanto colui che suona gli organi. tassoni, iv-2-126
o dal sonatore, a me parve che non avanzasse di molto il dabbudà moresco.
, e si suona con due bacchette, che si battono in sulle corde. leopardi
filos. termine mnemonico della sillogistica, che indica il settimo modo della prima figura
figura del sillogismo, e precisamente quello che consiste di una premessa maggiore universale affermativa
). = voce mnemonica, che forma la seconda persona plurale del futuro
a voi daccanto è il vero / più che talor non sembra. nievo, 1-322
a. pucci, 5-29: e poi che fu ne la sedia reale, / parlamentò
sedia reale, / parlamentò sì ben che ognun dacanto / diceva: « e1 nostro
l'odio e 1'amicizia, / pur che tòrla per moglie mi prometta: /
. faldella, iii-87: mi avvidi che avevo presso di me la mia alfonsina con
la mia alfonsina con un ufficialetto daccanto che le sussurrava delle fatuità imparate a memoria
scalpiccio, appena distinti; è una vecchierella che entra nella chiesuola lì daccanto a guardare
un sepolcro in cui non sono rimasti che fiori. = comp. da da
e baciògli i piedi, e dissegli che in lui si fidava, e daccapo
poi daccapo mazziniano: insomma è un essere che per istare in gambe ha bisogno d'
nuovi, e ricominciar daccapo quello stento che provai a venir su da bambino fino
autore! pirandello, iii-136: credi che voglia tenermi il tuo danaro? m'insozzerebbe
abbreviata in d. c.) che viene posta al termine di un brano
d. c. ', significa che terminato quel dato pezzo di musica o periodo
l. bellini, 5-2-152: con tutto che tanto si sia ragionato del taglio e
tagli e delle forze loro, fatevi conto che egli è come se non se ne
1090 — dacché (da che), cong. causale. letter.
. causale. letter. dal momento che, dato che; giacché, poiché,
letter. dal momento che, dato che; giacché, poiché, siccome.
gli uomini] si potieno melliorare, da che non erano buoni? ». giamboni
i'stava com'om dottoso, / da che meritatamente / non serve a chi l'
con onore. / onorai, da che vene, alma, per te salvare:
: uno fedele d'uno signore, che tenea sua terra, essendo a una stagione
, inf., 2-85: « da che tu vuo'saper cotanto a dentro,
aretino, i-3: or, da che io posso starmi (vostra mercé) senza
mercé) senza lavorare i mesi non che i giorni, pregovi per lo studio da
posto per abbellirvi come donne novelle, che vi piaccia contarmi, di donde cavate
fu quella di michelagnolo non morire prima che fusse creata la nostra accademia, dacché con
di tutti gli enti nell'universo non è che moto. d'azeglio, 4-203:
. da quando, allorquando; dopo che. giamboni, 7-178: dacché la
22-31: con lei foss'io da che si parte il sole, / e non
, / e non ci vedess'altri che le stelle. livio volgar., 5-217
: i romani non disfingevano lo spiacimento che aveva il senato di tutte le cose
iii-275: e tè alcuna volta stato, che s'è lasciato a dietro la voce
* poi 'et èssi detto 'da che ', in vece di dire '
, in vece di dire 'dapoi che ', non solo nel verso: •
: • con lei foss'io da che si parte il sole » [petrarca,
ma ancora nelle prose: « da che, non avendomi ancora quella contessa veduto,
nella carriera diplomatica non ci eravamo visti che a rari intervalli, e come di sfuggita
= comp. di da e che * (v.).
soderini, i-489: aggiungonvi alcuni quello che chiaman dachiume, avendo seccate l'uve
di alcuni psicodegenerati a mordere tutto ciò che capita loro in mano. =
.]: * dacricistalgìa ', dolore che si risente al sacco lacrimale.
: * dacrigèlo ', epiteto di coloro che ridendo piangono. tramater [s.
. medie. infiammazione del sacco lacrimale che provoca la fuoriuscita di lacrime sulle guance
, col sufi, medico -ite (che indica le infiammazioni): voce registr.
dacriòde, agg. medie. che stilla materia purulenta. d'alberti,
: * dacriòde ', epiteto delle ulcere che mandano o stillano di continuo fuori di
lacrimante '(detto anche di piaga che versa un liquido acquoso). dacrioemorragìa
ghiandola o delle vie lacrimali, che si forma per la concrezione di carbonato
lacrima 'e il sufi, -orna (che indica affezione, infiammazione, tumore,
ghiandole lacrimali e dei dotti escretori, che si manifesta con scolo di lacrime purulente
poliartrite nodosa, ormai quasi scomparsa, che colpisce le dita di soggetti blenorragici.
'. donde viene questa voce? che significa? uno spiritoso giornale la dichiarò così
(pronunziate dadà) è una parola francese che significa, in senso proprio, quel
francese, e significa un'idea fissa, che si accarezza volentieri, che si cerca
fissa, che si accarezza volentieri, che si cerca di far prevalere. i nostri
piuttosto: là vi è tutto: che cosa fate? panzini, iv-178: 'dadà'
dadaismo, sm. movimento artistico-lette- rario che ebbe vita durante e immediatamente dopo la
: da ogni parte sorgono coloro che vanno ricercando e promulgando un concetto addirittura
ricercando e promulgando un concetto addirittura nuovo che guiderà la vita dell'arte, di
vita dell'arte, di un'arte che avrà solo comune il nome con l'
arte coltivata nei secoli, di un'arte che negherà l'arte, o si
dizionario e adottata perché voce infantile presso che priva di significato (cfr. dada
(plur. m. -i). che si riferisce al dadaismo, che tratta
. che si riferisce al dadaismo, che tratta del dadaismo. 4 raimondi,
un futurista, un dadaista o un surrealista che, certe innovazioni, meglio non fame
dall'altra, per dimostrare una certa stanchezza che a molti è vezzo. =
si dice a ragazzuccio dad- dolone, che ostenta malessere per destar compassione, perché
alle panche, se davo ne'fanciulletti che mi solleticàvano con gli occhi, e
. tommaseo, 4-i-316: gli uomini che pigliano la vita in digrosso e senza
e mariti del mondo se avessero sempre che fare con anime non isteriche.
. -a). tose. persona che è solita fare moine e smorfiette per
viziato. palazzeschi, i-552: e che avrebbe fatto gedeone con una mogliettina sdolcinata,
, 32-19: dice la scrittura, che gesù minacciò lo spirito immondo, dicendo
sordo e muto; io ti comando, che tu eschi di lui, e non
come fece con suo grandissimo rammarico, che veniva accresciuto dall'osservazione, o sospetto
veniva accresciuto dall'osservazione, o sospetto, che il buon padre non gli levasse mai
fatica, il resto dei panni, che eran come appiastricciati alle carni; si rasciugò
/ a chi è 'nnamorato daddivéro / che potrebb'anzi far del bianco nero /
certo, da dowero ardisco a dire che la nobili tade umana, quanto è da
, / per la virtù di dio che n'ha potenza, / e ciò confermo
credettero primieramente beffati; ma, poi che videro che da dovero parlava la donna
beffati; ma, poi che videro che da dovero parlava la donna, risposero
capellano volgar., ii-293: anche quelli che vuole conoscere a certo la fede e
amante, con grande scalterimento, e che paia che sia dadovero, si de'
con grande scalterimento, e che paia che sia dadovero, si de'mostrare d'
qual cosa se la sua amanza vede che se ne turbi, sappia ch'ell'è
: non temete altro danno, / che fia quel, ch'esser suole, /
guardia, lasciate pure fare a me, che io lo giugnerò ben io. tasso
io. tasso, iii-125: potrebbe awenire che sì come altri, fingendo d'amare
: ma questo è fatto oggidì, che, dove pur pochi si truovino che sappiano
, che, dove pur pochi si truovino che sappiano, niuno quasi v'è che
che sappiano, niuno quasi v'è che voglia, per amico che sia, prendersi
quasi v'è che voglia, per amico che sia, prendersi dadovero la carica di
, iii-2-1000: sappi, giana, che la rondinella non soltanto è innamorata daddovéro
la quale i più degli uomini giudicherebbon che fosse da far con ferri, questa
il bemia ringraziate mio signore, / che fra tanto egli sol conosce il vero /
conosce il vero / di me, che chi mi stima, è in grand'errore
con le braccia, / da altro che da beffe e da paure, / fur
disser tanti dirupisti e tanti, / che e'parevan romiti. — daddovéro? /
due o tre dadi dentro un bussolotto che viene ripetutamente agitato, poi rovesciato sul
sono cotali immagini le donne nostre, che portano i dadi in borsa come barattieri
ell'è la migliore / dadi gittante, che tu mai trovassi. testi fiorentini,
trovassi. testi fiorentini, 46: ordiniamo che neuno di questa compagnia vada a luoghi
signore..., fece legge, che per tutto suo terreno fosse pena l'
persona a qualunche facesse dadi, e che ancora chi gli facesse potesse esser morto
alberti, i-354: e'modi con che uno solo può rubarme al giuoco, chi
contengono un numero per dado. quelli che si giocano soli, sono almeno tre,
tre, al più sei; quelli che si giocano con altre cose, si giocano
condott'al verde, ciampolino, / che già del candellier hai ars'un poco;
a macca de'lor ben, convien che goda / la gola e i dadi e
. mamiani, 1-149: cieco sanson, che a dalila nel grembo / tra i
creata razza / maestra di costumi, / che dell'età consumi / tra 'l dado
? è ai dadi o all'armi che si giuocherà questo cencio di dote?
alla forca più gente la compassione, che i dadi, il vino e le donne
tirare i dadi: giocare ai diversi giochi che si possono fare con i dadi.
vale. castiglione, 239: -parmi che sia vicio nel cortegiano il giocare alle
i-292: sforza da cotignola non comportava che i soldati suoi giuocassero a'dadi. d
s'adunano ne'loro tempi a farvi ciò che loro è in piacere, conviti e
b. pitti, 1-88: adivenne che toccando il dado a me, 10
li dadi molto fuorono loro cambiati, che lazzaro fue portato dalli angeli nel seno
dado. carducci, ii-1-37: vedete che io gioco un dado fatale: o la
, i-268: donna paola seppe dunque che il parentado della contessa aveva gettati i
gettati i dadi opportuni per far credere che ella fosse vittima innocente di qualche terribile
dado. fiore, 10-13: per che di lei i'non pregiava un dado
per la pace rotta / de'ghibellin, che non montò un dado. idem,
otto dì durò, mettendo fuoco, / che dove furon non rimase un dado.
verso, i... f che un dado potesse essere pegiorato. la
, ii-54: finse la nostra donna ritta che è rilevata da terra un dado.
qualunque cosa vuoi sapere il suo peso che sia uno ottavo per faccia. c.
retti, chiamato da'latini cubo, che è uno de'corpi regolari. soderini,
il più bell'ordine di piantare arbori che sia, viti, frutici et erbe,
viti, frutici et erbe, e che corrisponda meglio all'occhio è questo quincunciale,
meglio all'occhio è questo quincunciale, che, oltre che dal dado, si può
è questo quincunciale, che, oltre che dal dado, si può formare dalla x
g., lungo due dita; sì che una delle sue faccie sarà quattro dita
le mura furon dadi di creta impastata, che sovraposti l'uno all'altro, da
: e per la poca altezza a che dovean portarsi, non abbisognanti di fondamento.
nella sala degli staffieri del granduca, che forma un dado di quaranta braccia per ogni
applicando i vari pezzetti a vari canali che sono scavati nella grossezza di una pietra
scavati nella grossezza di una pietra rotonda che gira ed ha la forma di una
tentato, si avvicinava ai dadi luminosi che ospitano vari animali esotici. moravia,
lettere dell'alfabeto, ecc., che compongono uno dei più diffusi giochi istruttivi
ma sovrapposizioni di elementi informi come quelle che i bambini compongono coi dadi finché non crollano
estratto di carne e di sostanze vegetali che serve a preparare brodo e minestre.
viani, 19-371: dadi da brodo che sciolti avrebbero ristorato una compagnia, venivano
vengo a'lineamenti de'membri in quello che sono differenziati nelle base [delle colonne
cavetti. il dado è quella parte quadra che sta da basso, la quale io
moderni: però volendovelo porre, si farà che 'l dado sia quadro, e da
e sopra i capitelli gli architravi, che si stringono nel mezzo del diritto della
orlo, dicesi con nome greco plinto, che significa quadrello, ovvero mattone, ed
di forma più o meno cubica, che regge una statua. vasari, iii-285
certi dadi con le zampe dinanzi, che posano sopra alcune maschere, le quali gettano
. e. cecchi, 5-177: ecco che su un dado di sasso, incoronata
foro assiale filettato passante oppure no, che insieme con la vite ha la funzione
e del sistema di avvitamento previsto che può essere fatto a mano o con chiave
'di sostegno si tengono a tale distanza che è forza poi dare alle spranghe della
rinuccini, 1-140: fu tormentato aspramente, che in più volte ebbe circa tratti 24
base di alcuni pezzi terminati in punta, che dopo avere stretta ciascuna gamba del paziente
della macine, e regge l'albero che vi posa sopra girevolmente in una buca tonda
pezzo di grossa lamina di metallo, che sporge in fuori intorno all'inferiore estremità
fodero metallico della sciabola, per impedire che non si logori dal lungo strascinare per terra
episodio di sofronia opposero: prima, che fosse troppo vago; appresso, che fosse
, che fosse troppo vago; appresso, che fosse troppo tosto introdotto; ultimamente,
fosse troppo tosto introdotto; ultimamente, che la soluzione fosse per machina. a
scambiate i dadi in mano, referendomi che pare che non sia fortemente connesso.
dadi in mano, referendomi che pare che non sia fortemente connesso. -essere
fa diciotto / con tre dadi colui, che per cent'anni / mangia tra noi
un pettin rado; / e me'che sa, i suoi capelli sfrasca, /
i ridono i due, e dicono: che frasca / è mai costui! egli
venere e d'amore; / che ogni donna gli ruba e senno e core
vita eterna da perdere dopo questa, e che gittato una volta il dado, ella
: erano in si feroce ravviluppamento alcuni, che desideravano che si gettasse il dado affatto
si feroce ravviluppamento alcuni, che desideravano che si gettasse il dado affatto, e con
quando mi capitò il vostro * spero che non risponderete una parola '-e mi pentiva
farsi indietro, come i bambini, che, se il giuoco non riesce a modo
non saremo felici mai, e poi che il dado è tratto,...
forbendosi la bocca con il tovagliolo, che grimaldi teneva appeso al collo, come
. -lasciar correre il dado: lasciare che la cosa vada da sé.
di non voler essere egli colui, che primo, per usare le parole d'
levò il dado, come si dice, che si dovesse dar loro 'l mandato libero
, avere completa soddisfazione; fare cosa che vale la spesa, che meriti la fatica
fare cosa che vale la spesa, che meriti la fatica che vi si spende
la spesa, che meriti la fatica che vi si spende (soprattutto in senso ironico
221: s'e'pisani feciono cosa, che fosse meno che dovuta, o poco
pisani feciono cosa, che fosse meno che dovuta, o poco onore, io me
del lume e de'dadi, però che ne sono di peggio più d'uno milione
: abbiate cura a una cosa, che quando voi gli appresentate al signore,
e'non ispetezzassmo a questo modo, però che voi potreste esser pagati e del lume
211-110: e grande maraviglia mi pare che ne'di suoi non trovasse chi lo
in sul campo saremo; / e so che 'l lume e'dadi pagheremo.
, 9-16: il valente cavaliere, veggendo che gli erano presi i dadi, e
, arbo o usso; / quel che si ruba non s'ha a saper grado
il maggiore inferno per un servitore, che stare con un patrone innamorato; e
e tira per el dado di sorte che non so ciò che mi farò. lippi
el dado di sorte che non so ciò che mi farò. lippi, 12-51:
torre i dadi, e quel corpo che fia già generato in corpo, idest quella
sia fatta il corpo di quella prima anima che esce per sorte. -tirare,
una necessità sentita da tutti, sapendo bene che giocavano una gran carta, ma convinti
giocavano una gran carta, ma convinti che non c'era da far altro,
. 1827 (212): certi che tiravano un gran dado]. d'annunzio
, e massimo nelle colonne, ancora che elle fussino finite del tutto, lasciativi
finite del tutto, lasciativi certi dadotti che escono in fuora quasi come manichi,
giocavano a tavola reale con certi dadoni che facevano un rumore del diavolo.
, 2-26: ma non saprei vedere a che cosa possa riuscire il lavoro o il
..., non potean fare che, nel girare intorno a se stessi,
= deriv. dal lat. datum, che da prima indicò 'il getto del
: * daduchi', sacerdoti di cerere, che nella celebrazione de'loro misteri portavano delle
. invar. attività molto intensa, che comporta fatica, responsabilità, preoccupazioni;
; per il rimanente, abbiam visto che da fare gli avesse dato la raccolta de'
quelle lingue, allora men coltivate in europa che al presente; più ancora de'tipi
. veniva gente... e angela che annotava i numeri, il suo da
cardarelli, 1-45: fra tanto daffare che c'illude / creare un brivido è
delegati e d'applicati di pubblica sicurezza che si davano un moto, un daffare
pubblico ed all'inclita guarnigione le fasce tricolori che avevano a tracolla, come segno indiscutibile
... cercando d'ingrossare più che fosse possibile il drappello, prima che
che fosse possibile il drappello, prima che arrivasse il momento decisivo dell'azione ormai
lauro pel fogliame e per le bacche che producono. ¦ » voce dotta
. -gi). stor. indovino che prediceva il futuro ingoiando foglie di lauro
entomo- straco della famiglia dafnidi, che vive in grandi quantità nei laghi,
dafnina, sf. chim. glucoside che si ricava dalla corteccia delle piante del
pepe. quella è da eleggere, che è rossa, che ha bel colore,
da eleggere, che è rossa, che ha bel colore, che si rassembra
è rossa, che ha bel colore, che si rassembra al corallo, che è
, che si rassembra al corallo, che è benissimo stretta, lunga, grossa,
calore costretti va, aromatica, e che abbia odore di vino, come è quella
di vino, come è quella, che da gli abitatori si chiama achi, e
fino alla cima: la corteccia, che vestisce i rami, è sopra modo
, 1-1368: anche quello [arbusto] che si chiama dafnòide, ha di molti
d'una pianta dell'ottandria monoginia, che dà il nome alla famiglia cui appartiene,
il nome alla famiglia cui appartiene, e che rassomiglia per le sue foglie al lauro
d'alloro si masticavano eziandio da coloro che credevano profetizzare con questo mezzo.
sacchetti, 223-78: va inverso il tedesco che era nascoso, e con una daga
passare. cieco, 9-75: febur che a teode era superiore, / vedendo
i-81): e tanto fa, che sopra lui si volta, / dàgli in
darle delle pedate nel ventre; tanto che le guardie dovettero sguainare le daghe per
in prigione, in mezzo ai fischi, che sembrava una frotta di maschere. di
: porta un gran berretto di velluto che mi fa pensare a pisanello; e
con le daghe sguainate contro gli operai che fuggivano verso il gasometro. 2
un po'brunetta, con alta fronte che mostrava esser sede di fortezza e di senno
d'annunzio, iv-1-410: guardai un libro che aveva una coperta di stoffa antica e
. tratto del greto di un fiume che emerge dall'acqua. bocchelli, 9-130
si vede con stupore la lava, che fa bollire i pozzi a centinaia di
, quello lo chiamano dagalotto, che cosi si dicono in sicilia i tratti
dicono in sicilia i tratti di greto che le piene dei fiumi lasciano asciutti nel letto
fiumi lasciano asciutti nel letto, dopo che son passate. 2. per
arte di far rimanere impresse le imagini che si formano nella camera oscura, su
lastrine argentate, adoperandovi alcuni mezzi fissatori che ne hanno l'efficacia. è nome derivato
nome derivato da 'daguerre 'che ne fu l'inventore. panzini, iv-178
de sanctis, 7-204: tutto ciò che di più splendido ha prodotto la scienza
le quali noi non proviamo sentimenti di orgoglio che pur sarebbe giusto, perché ci siamo
nell'unico ritrattino (un dagherrotipo) che in casa si conserva. gozzano, 328
. savinio, 10-154: sempre ricusò che pittore o scultore le facesse il ritratto,
suo tempo riuscì a vincere la ripugnanza che le ispirava l'iconografia. c.