; più di quanto occorre, più che a sufficienza. m. villani
mai abbastanza, era la grazia più che infinita. tasso, aminta, 964:
forme delle consonanze, non mi parendo che la ragione che comunemente se n'adduce
, non mi parendo che la ragione che comunemente se n'adduce da gli autori che
che comunemente se n'adduce da gli autori che sin qui hanno scritto dottamente nella musica
per promettere amicizia e corrispondenza a que'che non sono spalleggiati dalla fortuna. cesarotti,
: il genio di dante mostra abbastanza che non era schiavo del proprio idioma.
non si può dire abbastanza dell'effetto che [lo spettacolo] produce sull'animo.
: si suppone tutt'a un tratto che ci sia grano abbastanza, e che il
che ci sia grano abbastanza, e che il male venga dal non vendersene abbastanza
): si suppone... che ci sia grano a sufficienza, e che
che ci sia grano a sufficienza, e che il male venga dal non vendersene a
abbastanza, gli è come dire che un di più sarebbe troppo; e
dicendo a sufficienza, gli è come dire che il di più apporterebbe abbondanza, ma
, i-121: vi stimo abbastanza per temere che voi, nobile e fiera, possiate
idem, 1-409: prese a dire che quella ragazza era di gusto fine,
svevo, 4-1009: tremava al pensiero che forse egli non avrebbe saputo esser virile abbastanza
certe tesi morali, a bastanza audaci, che io dava da svolgere. deledda,
non si rendeva abbastanza conto di quel che volessero da lui. palazzeschi, 4-327
. manzini, 10-102: come supporre che « abbastanza * in amore, fosse meno
abbastanza * in amore, fosse meno che nulla? abbastanza è il limite ragionevole,
dicesi: n'ho assai, per poco che ne abbiamo assaggiato. abbastanza par che
che ne abbiamo assaggiato. abbastanza par che voglia indicare prova più lunga; forse
sbatacchiare, la differenza par questa: che il primo (non molto usato però
e menava con sì grande romore, che abbattea e uccidea. g.
[una furiosa tempesta] ogni cosa parea che dovesse abbattere e mettere per terra.
re non hanno quasi con altra arte che d'uccidere, non uno uomo..
sua lancia il ferì nella gola, che quella ruppe, e lui miseramente abbatté nel
sementa, e per tutto mandò comandando che chi la sua grazia disiderasse, prendesse il
. cantari, 27: il soldan, che in sul campo combatte, / fa
campo combatte, / fa tristo quel che innanzi gli si para, / però che
che innanzi gli si para, / però che del destrier morto l'abatte. idem
di tal voler l'afferra, / che sconciamente l'abbatteva in terra. fioretti
tempesta] san casciano rasentò in modo che solo alcuni merli e cammini d'alcune case
campi. idem, 9-22: folgore che le torri abbatta ed arda, / terremoto
torri abbatta ed arda, / terremoto che 'l mondo empia d'orrore, / son
dalle leggi l'abbatterla, per paura che il fuoco non s'appigli tosto alla mia
mia. svevo, 5-98: dichiarai che se tuttavia avesse rifiutato di aprire,
un violatore micidiale, rinnovandole quella paura che la faceva gioire più d'ogni dolcezza
ci fece veder una rondine ancor viva, che il temporale aveva abbattuto.
è maggior virtù vincere te medesimo, che a guisa di sansone vincere e abbattere mille
giusta e forte, / e lui che tanto il tuo gran nome offese, /
, ii-534: la prammatica è infatti che il toro deve essere trafitto d'un
alvaro, 9-265: una donna incinta che inseguiva un camion su cui era stato
. idem, 8-8: quegli medesimi che l'aveano aiutato a farlo grande, per
in firenze per antico e per novello, che chiunque s'è fatto caporale di popolo
de'nove [di siena], che questo tradimento ordinarono, ne fu abbattuto
canterò del prode / mio re, che i forti abbatte, e con soavi /
pellico, 180: io era convinto che i lumi non debbono diffondersi se non con
leopardi, 32- 215: con che costanza / quel che ieri schernì, prosteso
215: con che costanza / quel che ieri schernì, prosteso adora / oggi
grande, alta, nobile, santa che tu non tentassi di abbattere o almeno
madonna, lo sprendore e questo odor che dite / m'hanno abattuti li spiriti miei
li spiriti miei / per modo tale che non so che parli. g. villani
/ per modo tale che non so che parli. g. villani, 11-95:
g. villani, 11-95: pare che dio permetta sovente di fare nascere..
novità di fiandra e di brabante tanto che tomi al tempo ove fu abbattuta la superbia
atterrata la mole del corpo, con che le bestie a dismisura maggiori sembravano opprimere
: il voler per lettere abbattere ciò che dice, troppo è difficile. idem,
americano, chiamato qui l'opposizione, che per due dì si credette distrutto e annichilato
di venerazione imperioso insieme e soave, che, aumentando la fiducia, mitigava il dispetto
dignità interiore; sacrificò per sempre quel che gli rimaneva di fede e d'idealità.
. tozzi, 2-95: queste parole che parevano indovinare ogni cosa, abbatterono completamente
cosa, abbatterono completamente il giovane; che non seppe più rispondere. idem,
i-185: lo assalivano mille tristezze, che lo abbattevano. 5. rifl.
730: e tonda procellosa / di murat che s'abbatte a una corona. d'
. moravia, viii-147: uccelli marini che volteggiavano e si abbattevano e si libravano
abbattersi accanto al focolare come l'uccellino che dopo aver tentato il primo giro di
le porte erano serrate; ma tanto accerchiò che s'abbatté a quella porta ove erano
): a casq tornandosi, avvenne che, uscito di ferrara e cavalcando verso
a ricogliere tutte quelle [pietre] che noi vedrem nere, tanto che noi
pietre] che noi vedrem nere, tanto che noi ci abbattiamo ad essa. idem
miei, voi mi stringete a quello che io del tutto aveva disposto di non
come dura vita sia quella di colui che a donna non bene a sé conveniente
tuo avere e ripollo con studio, sì che levi via la cagione che tu noi
, sì che levi via la cagione che tu noi perda e che 'l vicino tuo
la cagione che tu noi perda e che 'l vicino tuo o chi vi s'abbatte
, 31-78: va molti giorni, prima che s'abbatta / in alcun cavalier,
in donna gentile e vertuosa, come farà che eternamente non l'ami. cellini,
): era una di quelle persone che sono difficilissime a contentare; e se per
elle s'abbattono mai a vedere qualche cosa che piaccia loro, se la dipingono tanto
se la dipingono tanto eccellente nel cervello, che mai più pensano di rivedere altra cosa
mai più pensano di rivedere altra cosa che piaccia loro. della casa, 605
, 605: e so io bene, che se alcun forestiero per mia sciagura s'
farebbe beffe di me, e direbbe, che io t'insegnassi di favellare in gergo
abbattuto in alloggiamenti, dove, non che altra comodità maggiore, né pur v'
maggiore, né pur v'era su che pretendere un poco di riposo. redi
parute ma- ravigliose, ma quella, che nasce, ed ha sede nella foglia,
v-509: madama è una di quelle / che con quanti s'abbattono far vogliono le
... si abbatté ad una persona che l'intese e gli rispose a proposito
abbattuto in quello svezzese... che mi vuole tanto bene. idem, ii-
se m'abbatto mai in quel songa, che un tempo trattai sì dolcemente e che
che un tempo trattai sì dolcemente e che da più anni non si è lasciato
. idem, ii-235: sono quattro dì che m'abbattetti perula prima volta in quell'
le sappiamo assai ben dire, sempre che ci abbattiamo l'uno nell'altro. c
ii-65: ma la loro pupilla, che s'abbatté con la mia per un attimo
accadeva d'abbattermi invece a certe scenate che scop- piavan frequenti fra la contessa e
s'abbatteron a creare la minima cosa che crear si possa da essa natura.
importa assai abattersi o nascere in tempo che le virtù o qualità per le quali tu
, 119: non è uomo sì savio che non pigli qualche volta degli errori.
. galileo, 165: noi siamo certi che l'olandese, primo inventor del telescopio
ritiratosi in se stesso, e conoscendo che se non s'abbatteva a passar colui
colui, egli non avrebbe mai imparato che ci erano in natura due modi da
i-368: l'ordine a caso nacque che noi ravvisiamo, e della terra e del
e degli orbi...: imperciò che, abbattutisi i lor componenti a porsi
fatte disposizioni in coteste ampie moli, che pure in ben mille e mille altre
. idem, 1-169: domandò quello che si guadagnasse uno che si fosse abbattuto
: domandò quello che si guadagnasse uno che si fosse abbattuto a ritrovare tre numeri.
, i-120: irrimediabile forza di vita che li conduce sempre al fondo di quel che
che li conduce sempre al fondo di quel che si abbattono a fare. 9
fiero, e a quell'impetuosa burrasca, che dal romano imperio s'era fatta sentire
mancò a se stesso, e non che il suo coraggio si abbattesse, più
dal viso, e pregarlo per amore che cantasse. d. bartoli, 12-2-172:
lo re currado fallava, li maestri che li erano dati a guardia, non lo
: - perché non abbattete voi me, che mia è la colpa? 12
305: voi, o calliope, prego che mi prestiate il favore vostro, a
prestiate il favore vostro, a dire che abattimenti de'corpi coi ferri, e
abattimenti de'corpi coi ferri, e che occisioni turno facesse allora. nardi, 4-2-78
4-2-78: il tagliamento e l'abbattimento che si faceva delle magnifiche e superbe torri
cui gola era gonfia delle glandule stesse che pendono dal collo delle capre. una salacità
pallavicino, 3-2-770: am- monivali * che la riformazione fosse moderata, acciò che
* che la riformazione fosse moderata, acciò che non trapassasse... in abbattimento
trapassasse... in abbattimento più tosto che in assetto della corte romana. pellico
corte romana. pellico, ii-78: ciò che sommi filosofi mai non poterono, l'
: sentì questo colpo così sul vivo, che il suo dolore s'avvicinò ad abbattimento
in silenzio, e in un abbattimento che faceva un tristo contrapposto alla pompa festiva
: l'alterazione di quel volto, che passava, in un momento, dalla
solenne della morte. collodi, 401: che cosa vi dirò io dell'abbattimento di
comprendere senza averlo provato il profondo abbattimento che mi veniva nell'anima da tali pensieri
: passava da pianti disperati ad abbattimenti che le impedivano persino di accorgersi della presenza
un grande abbattimento doloroso, e sentì che gli occhi gli si facevano umidi.
aretino, 1-94: disse bene, che il giuoco si poteva agguagliare a uno
figura, dicendo: ecco là due che combattono, e combattendo, alla fine
; e rendendosi, nasce, che in quella allegrezza il vincitore se ne va
non accade egli ancora negli abbattimenti, che l'uno dei combattenti passato da molti
3-177: né credono di questo mondo che sia ordinato, ma che vadano le cose
questo mondo che sia ordinato, ma che vadano le cose per abbattimento e che
che vadano le cose per abbattimento e che non siano provvedute. passavanti, 276:
tutto dì intervengono le cose: e che col sogno concorresse, sarebbe per abbat
sarà testimone. il divino abbattitóre, che ci faceva la scorta. -figur
fu in poco d'istante sì grande, che i superstiti spaventati... a
ed è fornito di alette o assicelle che sbattono il liquido o lo tengono rimescolato.
b. davanzali, ii-247: credo che le poche terre e monti gli levin
rimase sola, nell'ombra rossastra e tremula che pareva prodotta dall'agitazione del suo cuore
rucellai, 6-19: o pure succede eziandio che la violenza de'moti loro [degli
a casa] con un'agitazion d'animo che lo disponeva alla sincerità, non potè
; a questo punto tutto il respiro, che gli si era compresso nel petto per
croce, i-3-146: l'uomo, che si considera indurato a ogni sorta di
sempre sensibile e sofferente: l'uomo, che pare calmo, ha tuttavia nel fondo
un ronzìo da lontano, un'agitazione che non riusciva a concentrarsi: l'eco
moravia, v-84: fui stupita dell'agitazione che suscitò in lei il mio racconto.
giorno precedente. 3. movimento che si propone di strappare concessioni di carattere
in una grande agitazione politica è impossibile che i scellerati non si rimescolino ai buoni
di ristabilir l'ordine era] più che dimostrato dal continuare dell'agitazione, mantenuta
si designano gli aderenti al partito comunista che svolgono opera di proselitismo e di
ascoltano di straforo i discorsi dell 'agit-prop che s'insinua in piazza grande e così
pianta monocotiledone, della famiglia aracee, che cresce in india e nella malesia e
e quelli scavati in terreni nuovi, e che hanno sotto di sé un antico feccioso
agliànico, sm. bot. vitigno che matura in luglio e dà vino pregiato
non vi basta magnare le pastinache, che voi le mettete ancora nell'agliata cotta.
erba storna (famiglia delle crocifere), che dà odore di aglio [aglietto)
, ii-38: l'agliada è un'erba che ha le foglie simili a quelle dell'
/ dicendo: - ecci uno aglietto, che m'intenda. 3. dimin
le mandava un mazzuol d'agli freschi, che egli aveva i più belh della contrada
più belh della contrada in un suo orto che egli lavorava a sue mani, e
palladio volgar., 12-6: dicon che ponendo l'aglio quando la luna è
a mangiare alle volte degli agli, che non ha lui ne'cibi delicati ne'quali
domenichi [plinio], i-1776: dicono che l'aglio giova molto per medicine di
. idem, i-1778: se vorrai che l'aglio e le cipolle durino assai,
modo non talliscono. perciocché si vede che l'aglio e la cipolla talliscono ancora
l'aglio e la cipolla talliscono ancora che siano fuor della terra, e come son
proprietà stravagante, la quale è questa, che un anno fa una cipolla sola o
luogo ove vogliamo impedir l'argento vivo che non attacchi. campanella, 2-211:
le ginocchia al solo pensiero dei fagioli che bollivano in pentola nei loro focolari affumicati e
affumicati e del soave profumo dell'aglio che, a quell'ora, grillettava nelle
ma s'intende non la freschezza, che denota il verde dell'aglio, ma il
verde dell'aglio, ma il colore, che essendo nella faccia dell'uomo, denota
guadagni immensi, fratuccio arcivilissimo, sappi che prendi sbaglio, e che alla fin del
, sappi che prendi sbaglio, e che alla fin del conto la ti saprà
: tanto vale fare un male maggiore che uno minore. g. m.
me serve / se non de cosa che non monta un aglio. =
uva bianca (nel bolognese), che si marita all'olmo: dà un
per le foglie (sottili e tubulate) che hanno gusto di cipolla (per cui
agnatìzio, agg. relativo all'agnazione; che si riferisce agli agnati. de
de luca, 1-10-137: nell'istessa maniera che si è detto nel capitolo antecedente delli
, 617: giustiniano... dice che la legge delle xii tavole con la
di parentela (nel diritto romano) che univa tutte le persone soggette, per
). -per estens. origine che un popolo ha in comune con un
meglio sopra un legno dell'istessa affinità, che dell'istessa agnazione. =
: tu doverresti conoscere, appresso, / che il lupo non va mai cogli agnellini
cielo intensamente azzurro gruppi di nuvolette bianche che salivano lente sull'orizzonte, come agnellini
sparse per i prati, tante pecore che brucavano, gonfie di lana sporca, con
a quello immaculato agnellino, a quello che, per la osservanza di essa [
agnello. agnellino2, agg. che è proprio dell'agnello. sacchetti
fra gidio [crusca]: or che èe a pensare quella benignità e mansuetudine
e foderature di sorcotti di tutte maniere onde che vegnano, si vendono in bruggia a
de'dare a me,... che li diei contanti in sua mano propria
mano propria a dì mi di settembre, che ne comperoe agnelline conce lo soprascritto die
dee l'uomo esere vestito di robe che no sieno troppo calde, sì come
era vestito di panno agnellino grosso, che gli era dato per l'amor di dio
giordano, 5-239: vedi l'agnello, che incontanente ch'è nato, quando vede
il lupo, incontanente il fugge, che non avrà mai veduto lupo, né il
., 5-82: non fate com'agnel che lascia il latte / della sua madre
2 (2): pone esopo che il lupo e l'agnello, a uno
lupo: ma la distruzione di sé, che dal lupo seguita: e il lupo
pur la materna orma / segue ed alcun che pur or ora nacque, / l'
ariosto, 8-76: come, poi che la luce è dipartita, / riman
per migliori gli agnelli nati il verno, che quei della primavera, perché toma assai
quei della primavera, perché toma assai meglio che sieno in età perfetta innanzi la state
in età perfetta innanzi la state, che innanzi al verno. tasso, aminta
6-71: vedila (or chi dirà che sia diana?) / col rozzo amante
: credi di avere scritto altre volte che la provincia di chorasan produce anche gli
l'abita teco, -e beati gli agnelli che ti belano attorno. arici, io7
per di fuori e per di dentro così che meglio non arrostisce un quarto d'agnello
decadenza. verga, i-178: figurati che si è dovuto uccidere anche le agnelle
/ si perde, / come agnello che pasce / pel verde. idem,
le pecore annerite dall'invernata figliavano agnelli che sul primo non si reggevan da sé
quella folla, come da un gregge che avvalli tra la tormenta, si levavano i
saba, 313: il bianco agnello che sul verde prato / pascola è in parte
parte il mio dolce fratello; / che il suo destino egli non sa, coltello
, par., 25-5: la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile
io dormi'agnello, / nimico ai lupi che li danno guerra. cecco d'ascoli
il quale si è il più umile animale che sia al mondo, ch'el comporta
al mondo, ch'el comporta ciò che gli è fatto, sottomettendosi a ciascuno
era vestito di vestimenti bianchi, ben che un vermiglio
e sopra uno umile agnello le pareva che si sedesse. esopo senese, 27 (
lui come uno agnello mansueto. di che, i cittadini, veggendo questo,
gioventù da falsi amanti difende: non altrimenti che diligente pastore difende il gregge degli innocenti
questa sì preziosa e bianca lana / che già vestiva il mansueto agnello / vestita
... i quella lupa crudel, che del mio core, / qual d'
parini, giorno, ii-504: péra colui che prima osò la mano / armata alzar
/ lingue lambenti tortuosamente / la man che il loro fato, ahimè, stringea.
giusti, i-132: sono un agnello che quando è tempo so anche ruggire. carducci
e l'agnello è il mite agnello che col muso basso va brucando l'erba
etico. papini, 27-1225: l'agnello che si stacca dall'armento è considerato nemico
ucciso. viani, 19-293: signore fate che chi nacque agnello non muoia lupo.
mamma », proprio come un agnello che viene condotto al macello e non lo
e non lo sa e lecca la mano che lo trascina verso il coltello.
e per misericordia / l'agnel di dio che le peccata leva. idem, par
il qual vi ciba / sì, che la vostra voglia è sempre piena. fiore
l'agnello di dio, ecco quello che toglie li peccati del mondo ». idem
: soccorrimi, signor mio, imperò che... sanza te, agnello mansuetissimo
santi fiori. il bue e l'asinelio che l'hanno in custodia non lo perdono
, 18-7: quanto devi al gran re che 'l mondo regge! / tratto
382): né potè ella, poi che veduto l'ebbe [il lupo]
dire: -domine, aiutami! -, che il lupo le si fu avventato alla
il lupo lascia talora quell'agnelletta, che porta via tra le zanne, spaventata.
ch'è mamma, e qualche agnellùccio, che parrà un gatto scorticato.
o rettangoli di pasta all'uovo, che racchiudono un ripieno di carni tritate,
to. per cinque chintali d'agnino che ne comperaro da noi dì xvi di luglio
idem, i-763: s. che demmo a rascasso ed a salva- dorè
curattagio di lane e d'agnine e filo che ci federo avere e vendere. idem
. per chintali xxvm d'agnina sucida che ne comperammo da lui. giochino [
: el cognato di cambio cambi che fue preso per le balle dell'agnino ch'
ricerchi, ma perché il poeta vuol che si dicano. idem, 12-591: l'
a le furie, e di messer torello che riconosce la chiesa dov'egli fu portato
questa il più de le volte par che abbia per fine l'altra de le persone
fatto è più propria de gli oratori che de'poeti, de'quali è propriissima l'
affine d'amicizia o di nemicizia fra coloro che divengono felici o infelici. campanella,
o comparenza d'anelli o simili segnali, che fanno questa agnizione. magalotti, vi-38
lume in mezzo di quell'onde, / che con due bionde treccie allor mi strinse
fui delli agni della santa greggia / che domenico mena per cammino / u'ben s'
83-33: o amor d'agno, maior che mar magno, / e chi de
un ovile... / prima che mai di non discorde voglia / noi co'
agno2, sm. medie. bubbone che si produce nell'inguine.
salvini, v-399: agno, enfiato che vien nell'anguinaia, forse dal latino
più presto; meglio è con gismondo, che arà anch'egli la sua.
castus), con foglie olivastre (che lo rendono simile al salcio)
... rende casto colui che il porta, come l'agnello. dome
d'agno casto, contro ai pipistrelli che gli annoiano. pascoli, 1029: nell'
i-800: ecco l'essenza dell'agnocasto che gli antichi ficcavano, partendo, nel
cognomi, prenomi e agnomi loro, che si hanno mendicati dalli antichi per parer dotti
e, in prima, nient'altro che il buio stesso; e si ha in
idem, i-2-293: dello scetticismo è forma che vorrebbe parere critica ed affinata quella che
che vorrebbe parere critica ed affinata quella che prende nome di agnosticismo, e che
che prende nome di agnosticismo, e che è uno scetticismo ristretto alle cose ultime
(plur. m. -ci). che dipende dall * agnosticismo; chi professa
stico investe né più né meno che tutta la filosofia e perciò tutta
goldoni, vii-724: gli agnostici che ho della nostra malattia formati, hanno
nostra malattia formati, hanno tal fondamento che son sicuro di non ingannarmi.
tutte era ed un modo, / si che parea tra esse ogne concordia. tommaseo
, recita ad alta voce la preghiera che comincia colle parole agnusdèi. dicesi,
consacrata. ariosto, 28-40: si che per dirlo e non far danno a lei
un filo di seta. e convenia che, s'elli si volea affibiar da mano
. c., 38-4-10: noi sapemo che piuttosto per lo foro dell'ago puote
foro dell'ago puote passare il cammello, che non puote l'uomo ricco salire a
inf., 20-121: vedi le triste che lasciaron l'ago, / la spuola
: in soccorso e rifugio di quelle che amano (per ciò che al- l'
rifugio di quelle che amano (per ciò che al- l'altre è assai l'ago
cosa ad un ricco entrare in paradiso che ad un cammello entrare per la cruna
le quali parole..., secondo che ad alcun dottor piace, si deono
cruna d'ago, sì piccola, che senza scaricare della sua soma il cammello
guarda l'occhio tuo quanto è piccolo, che quella parte che ti dà il vedere
quanto è piccolo, che quella parte che ti dà il vedere è minore che una
parte che ti dà il vedere è minore che una cruna d'ago. idem,
. caro, i-85: io credo che v'avverrà come allo spilletto: il
con spola intesto / drappo non è che si pareggi a questo. carletti,
d'essa foglia vi è una punta che serve d'ago. fontanella, iii-361:
/ fabbre altere ed illustri, / che con aghi pungenti ite felici / tessendo
365: questa aracne d'amore, / che con dita maestre adopra l'ago /
ago verga, i-59: prese il ricamo che aveva accanto, ma le mani le
ma le mani le tremavano ancora talmente che l'ago punzecchiava la stoffa. idem
ojetti, ii-235: dita gentili e pallide che... ricordano l'andare e
propositi d'un dinamitardo e la signorina che gli discorresse dei suoi lavori d'ago.
pier della vigna, ii-112: parve che mi furasse [l'amore] /
da nulla; ma uno di quei nonnulla che penetrano in tutto l'essere di una
piccola e minuta, un ago di donna che pur con la parola pungeva e trafiggeva
da donna, sottili, di quelle che ti entrano dentro come aghi e poi ci
moglie al tuo figliuolo, e daràgli una che non saprà cucire uno pònto, né
vero dove gli duole, significa quello che dante disse: « sì mi die'dimandando
, o mettere materia in campo, che egli desiderava e aveva caro di sapere;
. ottimo, iii-60: ai sacrileghi che ardiscono isforzare iddio, e dicono che
che ardiscono isforzare iddio, e dicono che sono cristiani,... loro levare
. scala del paradiso, 271: quegli che ama di possedere, per uno ago
. m. cecchi, 11-1-3: orsù che questo vezzo le ha a costare /
aghi / d'abeti e pini, che nessun calpesta. d'annunzio, ii-636
aridi. negri, 2-696: gli aghi che frangiano i rami -più intensamente verdi quelli
: nel tappeto d'aghi di pino che giaceva in terra, stava razzolando una gallina
purg., 32-133: e come vespa che ritragge l'ago, / a sé
vago. monachi, ix-25: altr'ago che di vespa / punto m'ha il
ii-21: chi potrebbe narrare gl'ingegni che usano le fiere, gli uccegli e'
8. asticciola o lancetta metallica che funge come indice in molti apparecchi di
al punto di mezzo del giogo, che appare in posizione verticale quando la bilancia
tipi di bilance, l'indice mobile che, oscillando su un quadrante graduato,
come fa l'ago della bilancia, che sta in mezzo della pertica delle bilancie
pulitamente fatta..., essendo che l'ago d'essa non è altro che
che l'ago d'essa non è altro che un sottile filo di seta, che
che un sottile filo di seta, che pigliandolo con le dita della mano manca
... per ogni minima alterazione che si faccia nell'uno o nell'altro
la bussola. -ago d'inclinazione: che misura l'inclinazione magnetica. guinizelli
guinizelli, iv-25 (6-55): sì che l'ago si drizzi vèr la stella
tesoro volgar., 2-55: e sappiate che a queste due tramontane vi s'apprende
, 12-29: si mosse voce, che l'ago alla stella / parer mi fece
-negli orologi a sole, il ferro che proietta l'ombra sul quadrante.
sole è quel ferro fisso nel piano che manda l'ombra a segnar l'ore.
punta o meglio con un dischetto di luce che lascia passare per la sua larga estremità
trova un pesce di smisurata grandezza, che dalla figura che ha è nomato ago
pesce di smisurata grandezza, che dalla figura che ha è nomato ago,..
medesimo è cosi duro ed aspro, che consuma il ferro a guisa d'una
12-258: l'ago era appena penetrato che un afrore di canfora mi salì in
. l'ago viene infisso nel tumore, che le radiazioni raggiungono filtrando attraverso il
al lido prusico / alcun non è che abbia avvezzato il cuoio / più di costor
-ago [della toppa): ferro cilindrico che entra nella canna della chiave.
mus. complesso di imponderabili mutamenti ritmici che, insieme con la dinamica, caratterizzano
. m. -ci). mus. che riguarda l'agogica.
: tale era la misteriosa volontà che poteva investire il poeta nell'atto
da picciol tempo / di quel che prato, non ch'altri, t'agogna
agogna. petrarca, 53-10: che s'aspetti non so, né che s'
: che s'aspetti non so, né che s'agogni, / italia che
, né che s'agogni, / italia che suoi guai non par che senta
italia che suoi guai non par che senta. idem, 264-20: l'un
, tr., i-3-81: ecco quei che le carte empion di sogni,
altri erranti, / ove conven che 'l vulgo errante agogni. paolo da cer
taldo, 167: quegli è ricco che s'appaga; quegli è povero
s'appaga; quegli è povero che sempre agogna l'altrui bene. sacchetti,
19-30: e ben le par che di quel ch'essa agogna, / non
agogna /... / che dal monte scenda / un velluto leone.
cotal guisa la vendetta agogna / che sua perdita stima il vincer tardi. idem
agogni / stender le membra e che s'affanni in vano. campanella, 2-39
e le ricorda i mali, / che forse avranno altra cagione, e
e un core aprirvi, / un cor che agogna sol d'esser ben noto
mento aspetta. leopardi, 3-179: tanto che in fine / questo secol di
, 38: nel sen d'ingenua sposa che agogna / not turni gaudii
: io son la furia di borgogna / che nulla attinge e tutto il mondo agogna
a tergo mi lasciai la grama / che il mondo dice poesia, lasciai / i
lasciai / i deliri a cui par che dietro agogni / l'età malata. d'
ardore terribile agognai / ed offerirgli tali che sul monte / erètico escluse avea dall'
. papini, 27-273: un uomo che era riuscito soltanto a ottenere il contrario
soltanto a ottenere il contrario di quel che l'anima sua aveva vagheggiato e agognato
imma gine di qualche cosa che si sciupa e che non agogna ad
gine di qualche cosa che si sciupa e che non agogna ad altro che a
e che non agogna ad altro che a sciuparsi, a corrompersi, vivere.
agugna, / e si racqueta poi che 'l pasto morde, / ché solo
parole, / ma per la vista che non meno agogna. boccaccio, 1-480
. boccaccio, 1-480: chi dubita che miglior partito non abbia chi nella sua
chi nella sua città guernito dimora, che di lontano agognando se ne chiama signore
sotto gli occhi della donna agognata, pensando che i terribili occhi si dilettavano forse d'
egli prodigò in silenzio alla cara anima che doveva involarsi innocente per lasciargli nelle braccia
, 1-247: io camminavo sempre come uno che s'affanni per una mèta agognata.
: era una creatura vecchia e stanca che si affidava alla morte come a un
. -trice). ant. che brama avidamente; cupido, goloso, vorace
agognare. agonale, agg. che si riferisce all'agone; sportivo.
un balcone, / e mirò; ben che lunge, il fer soldano: /
, iv-140: tempo è ormai / che in più degno di te pubblico agone /
intendo quegli affetti e quelle opinioni, che anziché prender norma dalle vicende esteriori,
. croce, ii-9-46: il disdegno che l'artista talora prova... e
uomo dal sensibile cuore umano per coloro che combattono feroci nell'agone politico, è
o di tal conversione [filosofica] che conosce a sé mortale. ojetti, 1-559
tua solita balordaggine, perché la carta che vi troverai dentro vale 100 zecchini,
vale 100 zecchini, e mi rincrescerebbe che cadesse nel lago. = lat
agonia, sf. periodo morboso che precede la morte, durante il quale
una tal soavità dentro il cuore, che gli parea non so che cosa del
il cuore, che gli parea non so che cosa del paradiso. baretti, 11-68
, 11-68: al mio buon doge, che è malato da una settimana, e
è malato da una settimana, e che ha peggiorato e migliorato in questo poco
27: e sempre a gli occhi sento che mi viene / quella che ti bagnò
gli occhi sento che mi viene / quella che ti bagnò nell'agonia / non terminata
.. portano sempre in loro un enigma che turba. idem, iv-1-135: dopo
-per simil. (e indica il momento che precede la fine: di un sentimento
, iv-1-281: ci sono amori in agonia che si protraggono ancóra, per virtù dell'
cuore, di stare sospeso, che la morte semplicemente. alberti, 309:
30-31: si lamenta e si duol che per lui sia / timida sempre, e
ecco venire una persona e mi dice che ti aveva veduto alla finestra e che
che ti aveva veduto alla finestra e che tu volevi vedermi. d'annunzio, iv-1-524
all'amante quell'aere e divino spettacolo che è l'agonia del pudore dilaniato dalla passione
testa, concedeva ancor più di quello che egli gli domandava. 4.
4. famil. lunga attesa, che dà uno stato d'insofferenza ansiosa.
(plur. m. -ci). che si riferisce all'agonia; che è
. che si riferisce all'agonia; che è caratteristico dell'agonia. cicognani,
dalla fronte. 2. che lotta, che resiste (durante l'agonia
. 2. che lotta, che resiste (durante l'agonia).
. manzini, 7-182: oh, che vitalità agonica e infinita quella d'una
geogr. linea agònica: linea immaginaria che passa per tutti i punti della superficie
2. anat. muscoli agonisti: che producono un movimento del corpo contraendosi (
(plur. m. -ci). che si rife risce all'agone
all'agone sportivo. -al figur.: che tende all'emulazione, alla lotta
dizione e la bontà di nobilissima donna, che l'acrimonia e la destrezza a'
, agg. e sm. che è in agonia (e ne presenta i
presenta i segni fisiologici); che si trova in punto di morte.
in tanto perfetta contemplazione credo io che stessero i santi quando contemplavan gesù
, gemme più belle / addita allor che agonizzante è il giorno. targioni tozzetti,
tozzetti, 12-9-16: i longobardi, che furono gli ultimi conquistatori dell'italia,
ii-153: la ringrazio del nobile amore che porta ai buoni studi (che sono ora
nobile amore che porta ai buoni studi (che sono ora agonizzanti se non morti)
fu chiamato in aiuto della giovane, che percossa dall'ira di dio con un
angoscia più terribile di quella dell'uomo che agonizza nel fondo. d'annunzio,
era illuminata, la finestra del cristiano che agonizzava aspettando l'olio santo. idem
ch'ella dovesse morire, non so più che dissi, non so più che feci
più che dissi, non so più che feci. agonizzai con lei. ojetti,
ero salito al primo piano nel salotto che una tenda di velluto rosso separava dalla
la persona e dubitava s'era vero quello che sentiva, il cuore mi agonizzava.
, l'ultimo fantasma galante dell'ottocento che agonizzava sulle nostre strade. pea,
, 533: al lume del moccolo che agonizzava dietro i suoi vetri sudici, i
attorno agonizzava, e non era tragico che alcuni alberi fossero stroncati e squarciati,
alberi fossero stroncati e squarciati, ma che quelli superstiti non portassero quasi più traccia
le foglie strette in un ultimo anelito che non voleva morire. = voce
. v.]: agopuntura, operazione che si fa con un ago d'
un ago d'oro o d'argento, che con la mano o con un
stene] ricerca ei l'àgora / che già ferveva fremeva urta- vasi /
averli prontamente a mano. sono due bocciuoli che per un certo tratto entrano l'uno
eglino agoreti eccellenti, simili alle cicale che nei boschi appese a un albero versano
delle parti più giovani degli alberi, che avviene durante i mesi estivi.
. bot. varietà di granturco basso che si raccoglie alla fine di agosto.
agostana. bacchetti, 2-19: quasi che l'arsura agostana li mettesse in lena con
li mettesse in lena con le cicale che strepevano sotto il gran sole. idem,
2. pianta, frutto, raccolto che si fa in agosto; il fieno
si fa in agosto; il fieno che si miete nel mese di agosto (anche
, le guadano a cavallo, a meno che le loro bestie non siano o novizie
e diconsi agostàraci da noi quei cavalli che si fanno nati di agosto perché hanno
gostaro. agostato, agg. che si riferisce alle parti degli alberi i
bot. vitigno a uva bianca, che matura anche in regioni alte (per lo
a spalliera. 2. erba che si falcia ad agosto. = deriv
. croce, ii-7-278: il sentimento, che può dirsi luterano o agostiniano, della
e il fare umano. 2. che segue la regola di s. agostino.
2-787: il padre priore del convento, che m'è di guida, mi viene
sm. chi è membro di un ordine che segua la regola di s. agostino
carmelitani scalzi, tutti in fervore, che s'impegnassero fin i calici, che
che s'impegnassero fin i calici, che si vendesse quanto v'era, pur che
che si vendesse quanto v'era, pur che si liberassero quelle anime. c.
di leopardi] fu tanto subitanea, che un padre agostiniano chiamato lì per lì
agostino e le varie correnti e scuole che, specialmente nelle comunità agostiniane, ebbero
agostino1, agg. appartenente all'agosto; che nasce o matura d'agosto (frutti
bianche, sì come le lugliole, che son atte al cibo e primaticcie, alle
quali seconde vengono le lugliole agostine, che son dette pisane, di grosso
bero in breve e fur perfetti; / che crescon meno all'ago stina
nicani, e agostini, che tutti con buone chiese ammini
sol calando, nuvole d'agosto, / che color non tornasser suso in meno.
operato la virtù degli sparti liquori, che i frutti, i quali l'agosto suole
pulci, 3-41: se la ragione aspetta che costoro / l'aiutino, in prigion
oro, / o carte o testimon, che fichi agosto. olina, i-262:
gran foco, / ché avevan freddo„ ancor che fosse agosto. de marchi, 415
: amori insaziati e impazienti come primavere che hanno già l'arsura degli agosti!
argine il ciuffo di rovi spogliati / che in agosto fu verde. emanuelli, 1-175•
, / più lente per le nuvole che solcano / queste notti d'agosto in
domando; quantunque voi, anzi grossi che no, chiamiate ferrare agosto, quando
.. / sederà l'alma, che fia giù agosta, / dell'alto arrigo
caprimulgo, / poppa le capre sì che il latte secca. = dal gr
più persone sotto i suoi piedi, che troppo agramente vole vendicare. m.
i-99: più agramente si perde quello che per alcuna speranza conceduta si possiede,
per alcuna speranza conceduta si possiede, che quello che con sola nuda volontà si
speranza conceduta si possiede, che quello che con sola nuda volontà si spera.
agramente tollerato, e multo più da colui che con più passione amava. marsilio ficino
amava. marsilio ficino, 2-135: quelli che sono tormentati dalla collera adusta, benché
: [pericle] udendo solamente uno che laudava con troppo efficacia la bellezza d'
: la mia idea... era che questo giovanotto frequentasse la scuola d'agraria
[agraria). -diritto agrario: che concerne la disciplina giuridica delle attività agricole
terreni agrari in rapporto con le colture che vi sono possibili e vantaggiose. -riforma
leggi agrarie). -contratto agrario: che ha per oggetto la produzione agricola.
di terreni, e mediante una legge agraria che tale distribuzione conservi. serristori, cono
tommaseo-rigutini, 838: agrario, tutto ciò che riguarda i campi: legge agraria;
. idem, i-74: una delle cause che più forse contribuiscono a ritardare i progressi
contribuiscono a ritardare i progressi agrarii si è che nell'arte rurale è men facile che
che nell'arte rurale è men facile che nelle altre industrie di sostituire al lavoro
maggiore è la paura della riforma agraria che minaccia le grosse aziende, capolavori di
storia. -leggi agrarie: quelle che, nella legislazione romana, regolavano l'
grande artista povero e uno di quelli che un tempo si chiamavano contadini, poi
versione di agrément. agremani è cosa che passa la parte, ma purché si
tira diritto e lesti. o che forse * gale, galanteria, guarnimento,
di guarnizione o nastro a disegno, che si mette agli abiti delle donne, alle
grato, grado), indica tutto ciò che è gradevole, favore, grazia.
: lei andava adagio... pareva che le agrestasse e diceva: « bisognerà
diceva: « bisognerà, compare mio, che vi adattiate ». =
agrèste, agg. proprio dei campi, che vive nei campi; campestre.
profeti, non fece loro apparecchiare altro che erbe agresti. boccaccio, v-93: agresti
agreste nume. parini, i-12: queste che ancor ne avanzano / ore fugaci e
cui gola era gonfia delle glandule stesse che pendono dal collo delle capre. viani,
tesoro volgar., 2-108: l'uomo che viene meno in queste conversazioni, sì
avean composta una ordinanza tanto semplice, che pareva condotta secondo il flauto di tre note
., 73: voi dite vero, che l'amante riceve alcuna volta agrestezza;
meritato, e riceve tale guiderdone, che gli fa dimenticare ogni pena passata.
. sm. grappoletto d'uva non maturata che rimane sulla vite dopo la vendemmia.
l'uva a dio un poco agresta, che fracida; cioè dire l'uffizio innanzi
cioè dire l'uffizio innanzi più ratto, che più tardi. segneri, iv-123:
segneri, iv-123: quella volpe, che non arrivando alla pergola, sprezzò l'
latte agresto piacemi del fico / primaticcio che nérica nel giugno. albertazzi, 861
più agresta povertà è quella di colui che fu ricco. dante, 21-6: quando
santi, 4-401: noi dubitiamo fortemente che tu non possi sofferire, né sostenere questa
. speciale tipo di vite con uva che non giunge mai a piena maturazione;
giunge mai a piena maturazione; succo che se ne ricava (usato come aceto
: egli è una certa sorte d'uve che quando l'è matura è verde come
, e i consiglieri il sanno, / che t'han per zucca senza agresta,
, i-544: [vi sono tali erbe che stillate in vasi] sono di tanta
di tanta efficacia e di tanta forza, che mischiate con acque intorbidate a bella prova
verde. anche chiamasi agresto il liquor agro che se ne cava, spremendo l'uva
, 729: era uno scellerato beverone che sapeva di muffa, d'aceto,
ii-71: grazie al cielo, ho agresta che basta per tanta fragaglia. 2
: né l'albergo comporta, / che stando a bada, io lasci ch'i
roba, dice avere speso più di quello che ha speso, per rubar quell'avanzo
rubar quell'avanzo. viene da'contadini, che, per rubare al padrone, pigliano
padrone, pigliano l'uva non matura, che si chiama agresto, e ne fanno
]: amano molto più gli agrestumi che i dolciumi. tommaseo-rigutini, 165: agrestume
, 165: agrestume, tutto quello che ha dell'agresto, ed anche ciò che
che ha dell'agresto, ed anche ciò che resta di quell'uva, cavatone l'
crusca]: vino nero e grosso, che hae sa pore agretto.
recere gli occhi, e una disse che si sentiva bene un certo agrettino.
16-425: quell'agretto tanto grazioso, in che consiste... la maggior delizia
altramente dotato d'un certo agretto, che lo rende e più grato e più passante
foglie (radicali e molto frastagliate) che hanno sapore piccante e un po'acetoso
bestia mi si volse con maggiore agrezza che prima. d. bartoli, 9-29-
ne parlo / sì come dell'agricola che cristo / elesse all'orto suo per aiutarlo
la riva del quale era un agricola che con l'altrui boi sulcava il non
giov. cavalcanti, 49: non vogliono che si sappia che il padre sia bifolco
49: non vogliono che si sappia che il padre sia bifolco o agricola. leonardo
: - io ne vo coll'agricola che mi taglia. idem, 2-78: agricola
su, vèr quella sacra edicola; / che del bel colle e del sorgente pastino
forti quei corpi, senza dubbio, che al sol cocente con assidui sudori si
con assidui sudori si vanno roborando, che quegli quali fra l'ombre deliziose stanno
guerra troiana, avevano questa consuetudine, che nel tempo delle guerre nessun noceva a
: columella nel primo de re rustica vuole che il buono agricola conosca la qualità del
s'applica oggidì a denotare quelle genti che si dànno alla coltura de'campi, per
de'campi, per distinguerle da quelle che si dànno alla pastorizia, alla caccia,
commercio. carducci, 931: l'alba che affretta rosea / al campo ancora grigio
. beccaria, i-515: dicesi da alcuni che in uno stato agricola, dove un
agricola può contare tra'suoi non pochi che d'agricoltura non sappiano punto. l'
silvicola ». agricolo, agg. che si riferisce all'agricoltura, relativo alla
acquista una parte di quella serena calma che iddio fa regnare nel mondo dei vegetali.
lì c'è un fiume poco profondo che dilaga in numerosi bacini a fior di
, 5-297: nulla è più incerto che... tuffarsi nelle contrapposizioni della
questo cotal campo dicono gli agricoltori, che è da abbandonarlo, imperciocché neuna pianta
di borea e contra il fuoco / che 'l cauto agricultóre insieme accoppia. castiglione
: indarno s'affaticarìa ogni bono agricoltore che si mettesse a cultivare e seminare d'ottimi
gli agricoltori convengono in un parere, che i sassi sieno amici alle viti,
costumato di piantare per vero magliuolo quello che si spicca rasente il capo che rimane
quello che si spicca rasente il capo che rimane alla vite. zito, iii-380:
erano conosciute da loro molti secoli innanzi che quelle dei monti. beccaria, i-438:
si distinguono ne'campi vicini i buoi che tornano a casa; lo stanco agricoltore
, ii-2-357: malferma è la prosperità che si confida al tutto nelle derrate rurali;
, i-62: guai a quell'agricoltore che volesse seminar solo cereali, che esauriscono
agricoltore che volesse seminar solo cereali, che esauriscono le facoltà nutritive del suolo,
, senza alternarli con radiche od erbe che lo spossano meno e che anzi ne
od erbe che lo spossano meno e che anzi ne riparano le forze. pascoli,
idem, iv-1-899: gli indicibili stenti che rendono l'ava rizia dell'
intervalli, dicevano quelle lunghe cose insignificanti che l'agricoltore ripete senza fine e che
che l'agricoltore ripete senza fine e che appagano lo spirito di lui tardo ed
, 3-72: aspettavano come gli agricoltori che spiano il cielo se si avvicini la tempesta
le faticose opere, e l'agricoltura che fu da dio trovata. fazio,
, vi-8-62: cain fu il primo che in l'agricoltura / avaramente avea il
ammaestrati ed esperti nell'agricoltura, comandano che 'l crudo campo sia tre o quattro volte
. nella agricoltura, qual terra, che semi, e che coltura voglia: e
qual terra, che semi, e che coltura voglia: e che modi di
semi, e che coltura voglia: e che modi di coltura da ciascuno albero si
boterò, i-243: chiamo agricoltura ogni industria che si maneggia attorno il terreno e si
tura è tanto vecchia e antica, che quando nessun altro pregio si raccogliesse in
ogni altra disciplina e arte; imperò che dal principio del genesi vediamo che la
; imperò che dal principio del genesi vediamo che la prima operazione che fece il primo
del genesi vediamo che la prima operazione che fece il primo uomo fu il coltivare
: tra gli uomini vi sono alcuni che intendon meglio l'agricoltura che molti altri;
sono alcuni che intendon meglio l'agricoltura che molti altri; ma il saper piantar
sermento di vite in una fossa, che ha da far col saperlo far barbicare,
per formarne i viticci,... che son poi l'opere della sapientissima natura
ogni bifolco, ogni villanella sur ogni cosa che non potrete intendere da voi stesso,
scosse ed a tutti i disordini politici più che le arti, le quali delicatissime facilmente
contadino supplisce veramente a una lacuna, che sarà sempre grave tra noi, finché
fisiche, economiche, ecc.) che riguardano la coltivazione dei campi (più
qualche varietà anche di color giallo), che trovano impiego ornamentale (specie a natale
. soderini, iii-323: l'agrifoglio, che, piuttosto agutofoglio meritava d'essere chiamato
brulli gli alberi, te voglio, / che vi verdeggi dopo ch'io sia morto
t'ha chiamato il volgo, / che sempre verde t'ammirò sul monte. d'
iv-1-877: e benedetto era il ginepro che aveva tenuto chiuso in sé l'infante
, 4-238: una neve... che fingevamo la vigilia di natale spargendo sugli
e rinfrescato dalla pioggia, ecco l'agrifoglio che luccica in mezzo alla folla più opaca
sm. chi esercita l'agrimensura, che è abilitato a praticarla. boccalini
. fondata sull'indole stessa del lavoro che fa l'agrimensore, il cui scopo
. v.]: agrimensore, colui che fa professione di misurare terreni e delinearne
carena, ii-87: squadra agrimensoria, stromento che serve a prolungare linee rette sul terreno
tavoletta pretoriana ', da giovanni pretorio che l'ha inventata nel 1576, è
terreno. agrimensura, sf. scienza che ha per oggetto la misura dei terreni
: suo padre voleva a ogni modo che facesse o agrimensura o medicina o
o medicina o legge, qualche cosa insomma che non fosse versi latini e italiani.
: l'eupatorio de'greci è quella pianta che volgarmente si chiama agrimonia, ed è
. (plur. -gi). uomo che si nutre di carne cruda e di
ragioni / di lor, dir puoi che quei cibi, ch'essi hanno, /
'. agriomòrfo, agg. che ha aspetto ferino. = voce
medicina. agrippa è un unguento bianco che tengono gli speziali. =
, i-648: egli è contra natura, che la creatura che nasce, venga fuori
è contra natura, che la creatura che nasce, venga fuori coi piedi innanzi;
piedi innanzi; e perciò quegli, che cosi nascono, furon chiamati agrippi,
piede '. cfr. l'etimo che congettura plinio, 7-45: « in pedes
museo capitolino. agrippino, agg. che si riferisce al parto podalico.
distrugono e amendano la malizia dell'aque che si convengono usare. boccaccio, v-227
acetosa o agra, perché si dice che rasciugano, erano sue nimiche mortali.
., 1-48: neun può negare che le cose un poco agre dilettano l'uomo
: le salvatiche piante hanno più frutti che le dimestiche, ma hannogli minori e
acetoso, ma di odore alquanto acuto, che pende all'aromatico. p. della
sughi agri e pingui della terra, che anch'essi entrano ne'corpi figurati,
cose paiono agre nello comin- ciamento, che sono molto agevoli a seguitare. idem,
ed ancora quello ha l'uso trovato, che agri e sen- tacchiosi cani nelle bertesche
, 27-15: quel dolce nome, che mi fa il cor agro, / tutte
ugùrgieri, 16: raunansi quelli, che erano in crudele odio del tiranno overo
erano in crudele odio del tiranno overo che n'avevano agra paura. fatti di cesare
: isidoro nelle sue etimologie afferma, che per la differenza e natura varia de'
col desir sì dolce il pianto, / che condìa di dolcezza ogni agro stile.
dimagra. boccaccio, iv-122: colui che fu del nostro peccato cagione, di quello
sì m'è stata benivola la fortuna che in quelle da molti sono stato e
): e savissimo giudicaron gualtieri, come che troppo reputassero agre ed intollerabili l'esperienze
, 1-48: il pensare agli amici che vivono, è molto dolce cosa; ma
cosa; ma la memoria di coloro che furono, ci diletta, con tutto ch'
213: nessuno della nobiltà, come che fossero agrissimi difensori l'uno dell'altro
fatta un'agra riprensione a la moglie che più non incappasse in questo errore, ritornò
dal canto. 3. figur. che dimostra contrarietà, stizza. fracchia,
suo viso agro di zitella non esprimeva che ribrezzo e vergogna. 4.
vergogna. 4. figur. che dà un suono aspro, stridente.
porta, introduce l'autore il suono agro che fece la porta tarpea dello tesoro di
xi-220: dava fiato ad una voce che più agra e stonata non avrebbe potuto
. 5. figur. che ha il colore del limone (verdegiallo)
rubini di colore più crudo e più agro che quelli del ponente. 7
. buonarroti il giovane, 9-630: che 'l travaglio / pur troppo ci
in città e terre già esistenti, e che avessero l'agro proprio, per poterlo
campo ', è voce così latina, che, usandola, andrebbe tradotta in
tagliato in più sensi da profondi canali che sviano li scoli della pianura sovrastante. padula
antonomasia, vagro): la campagna che circonda roma. arila, 20:
oggi si usa e abusa. è vero che il vastissimo territorio circostante a roma si
romana '; ma da ciò non segue che ogni territorio, piccolo o grande che
che ogni territorio, piccolo o grande che e'si sia, abbia a dirsi *
cose morte, onde non sorge mai altro che fili d'erba, germi di febbre
1260: tra l'erba fioriva il porrazzo che è l'asfodelo dell'agro. negri
). agrodólce, agg. che ha sapore agro e dolce insieme.
fra il contrariato e il cattivante, che dissimula fastidio e risentimento).
con l'acqua rosa, di che ne riceve diletto il gusto, che è
di che ne riceve diletto il gusto, che è accompagnato d'un agro et
accompagnato d'un agro et dolce che mai non stucca. cantoni, 375:
, si intende di tal natura che il risentimento o il rimprovero o la
, detto di salsa, vuol dire che contiene zucchero e limone o aceto.
. enol. alterazione microbica dei vini, che assumono un sapore sgradevole, dolciastro e
sgradevole, dolciastro e acetoso insieme, che col tempo diviene rancido per il formarsi
. agrologìa, sf. scienza che studia i caratteri del suolo in rapporto
, è il complesso dei principii scientifici che governano l'arte deltagricoltura. tenca, 1-73
all'agronomia. -carte agronòmiche: che prospettano i dati agrologici di un terreno
cognizioni agronomiche per una quantità di affittaiuoli che crescono pure nell'ignoranza. tommaseo [
v.]: chimica agronomica, quella che studia la natura e la composizione dei
delle piante, e di tutto ciò che si riferisce alla nutrizione dei vegetabili,
1-73: quel trattato di fisica rurale, che è la parte più astrusa dell'insegnamento
. v.]: agronomo, colui che conosce le teoriche e i principii da
, diceva... [lui] che si preparava alla nuova residenza con qualche
famiglia graminacee (agrostis alba), che attecchisce nei prati freschi e umidi,
entom. lepidottero della famiglia noctuidi, che attacca le piante di notte, recidendole
bianco, assai maggiore del cigno, che noi chiamiamo agrotto. = lat.
[= lunga] la gola, acciò che più lungo fosse il diletto del gusto
l'articolo. agrumàrio, agg. che concerne gli agrumi e il loro commercio
., 17-117: ho io appreso quel che s'io ridico, / a molti
aloè della loro rustica natura ed aspera che sì li rende vene- nosi ed amari
nosi ed amari nel consorzio degli uomini, che ciascuno li rifiuta. 2
pulci, 12-44: chi è quel poltonier che tiene il lume? / cacciatei via
col tuo specchio e tieni a mente che agrumi e pasti minuti e cose vischiose
, 262: dicono i savi, che porri, cipolle e agli, e ogni
casa, 565: con ciò sia che come gli agrumi, che altri mangia
con ciò sia che come gli agrumi, che altri mangia, te veggente, allegano
anco a te; così il vedere che altri si cruccia, turba noi. carena
2-283: agrume, dicesi quell'ortaggio che ha un odor forte, e un
simili. e così pure gli alberi che li producono. = lat.
aver- velo nutrito da per sé, che vi sia dentro la pianta d'agrume,
e di queste più pieni da piccoli che da grandi: e di questa fatta
i-398: io mi do a credere che non vi sia alcuno il quale ragionevolmente
ragionevolmente possa dubitare se il cedrato, che fra tutti gli agrumi è re,
stato fatto memoria; e tengo per certo che alla voce cedrato si sottintenda limone,
cedrato si sottintenda limone, cioè limone che partecipi del cedro. casti, ii-1-7:
delle quali ve ne sono di quelle che si mangiano con tutta la buccia come
magalotti, 20-23: quel velo, che suole investire il sugo agli agrumi. g
i tempi passati e vivono nella credenza che la vita si sia sempre svolta fra
agrume2. agrumicolo, agg. che si riferisce alla coltivazione e al commercio
parve niun'altra averne vista mai, che in bellezza l'avesse possuta agualare.
'l tempo è stato torto, / par che dirizzi aguale: / per che parrà
par che dirizzi aguale: / per che parrà chi vale. idem, 3-37:
cui abbondano eziandio aguale quelle cose, che niuno dubita in vita esser più care
66: deh! or volesse que'che regge tutto, / che 'l vano tempo
volesse que'che regge tutto, / che 'l vano tempo, che si gira
tutto, / che 'l vano tempo, che si gira aguale, / fosse ne'
a far morire / padri o figliuo'che vi faccion pietose, / ma mimiche genti
una grossa agucchia 'n una carta, che sia circa alla grandezza d'uno grano di
nelle unghie. tommaseo-rigutini, 1196: che agocchia anticamente si scambiasse con * ago
si scambiasse con * ago ', par che lo provino * agucchiare '..
'; ma oggi, per agocchia, che pur è di raro uso, intendesi
. di agucchiare), agg. che lavora con l'ago. negri 2-837
, 11: forse un corredo cuciono, che preme: / per altri tutto il
. sbarbaro, 1-173: le donne che agucchiano. lombari, 1-196: la moglie
. dessi, 3-130: maddalena, che di solito agucchiava in silenzio, quando
leggi di toscana, 6-369: quelli che avessero detti lavori agucchiati, di stame
sm. (femm. -trice). che fa lavori ad ago, a maglia
. donne, noi siam maestri, che coll'ago / facciam lavor sì bei
un tratto e piedi e mani, / che vo'direte: e'sono agucchiatori.
chiatore... qui si vede che vale agugliatore, cioè lavoratore coll'ago
dell'ordinario, triangolare in punta, che serve a cucire materassi e altre robe grossolane
, è uno strumento da minatore, che serve a travagliare nella rocca, per fare
: percossela a terra e tanto la tenne che l'uccise. dante, purg.
cortesia / com'aguglia fa d'uccel, che 'l prende i di sopra sera,
primo pilastro avea una aguglia d'oro, che sanza cessare sempre sollazzava. in sul
e cavriuoli e lupi; ma quelle che sono amaestrate a lupi, sono molto
ch'egli non è sì grande lupo che iscampi dinanzi da quelle aguglie, che non
che iscampi dinanzi da quelle aguglie, che non sia preso. sacchetti, 161
dovesse fare nel suo palagio un'aguglia che paresse viva, che fosse addosso a
palagio un'aguglia che paresse viva, che fosse addosso a un leone. cantari
ciògli a fare grande oltraggio, / però che fortemente era affamata. ottimo, iii-12
.. uccello vivente di ratto, che per la sua fortezza e suo ardire
g. villani, 6-46: l'arme che [manfredi] prese e portò,
i] ghibellini di pistoia feciono ordine, che s'abbattesse ogni insegna d'aguglia e
: anticamente a tutti gli re, che nascono in quella provincia [della giorgiania
uso ufficiale e umanistico (tanto più che si tratta di un uccello di scarsa
32: ecco qui le cinque aguglie che gli devi piantare in cinque parti della
e 'l sepolcro di giulio cesare, che è alta com'una torre, ed è
cartocci e i merletti di architettura, che vidi in quelle mie peregrinazioni. d'
tratta in circo massimo per la porta che va ad ostia, e che nel rizzarla
porta che va ad ostia, e che nel rizzarla durarono fatica parecchi migliaia di
freccia, quelli sapevan subito di che pesce si trattava, e avevano il nome
di refe, seta e simili che s'infilerebbe nella cruna d'un'aguglia o
rubato un'agugliata di filo. che possono dire di me? c. e
o tovaglia, / o cinturetta che poco contasse, / covriceffo o
agugliòtto2, sm. marin. perno che costituisce il maschio dei cardini intorno
chiodi piantati sopra le due bandelle, che abbracciano il timone. ciascuno di questi
questi agugliotti ha un ferramento corrispondente, che gli serve di rosetta, conficcato nella
. agumentàbile, agg. ant. che può aumentarsi, accrescersi.
galileo, 560: le cagioni che diminuiscono la propensione allo scendere..
quella sua avanti il tempo matura prudenza, che generalmente usava in farsi il popolo di
cresciuta, lunghissimo tempo si è quello che la consuma. galileo, 369: in
la pece / l'anima sua, che dice: -dàll'agoro / ch'i'faccia
dimoro, / a questi, di che partir non mi lece! canzone di
363: vivono ad agura, non altrimenti che si facesse messer imperiai dal balzo.
, 7-25: quegli è bene agurato, che sa guardare sé per altrui pericolo.
una porca bianca, / che con trenta porcelli apparve dove / alba s'
del nostro palagio, con peggiore agurio che aragne non fece quelle del suo. idem
: le mie parole, non so da che spirito pinte fuori, furono del futuro
): e non sappiendo ella stessa che ragione a ciò la si movesse, in
, e cominciò a sperar senza saper che. g. morelli, 311: dello
di fra michele, 21: ogni cosa che altri à a fare, cioè né
piedi, le quali sono parti, che più sentono ogni dolore, perché
, 17-ii-233: impossibile cosa è che la nave sia chiusa e salda sanza chiovi
aguti di ferro, ma cucite con filo che si fa della buccia delle noce
es sere arme; convenne che pagasse, e poi fu per questa
idem, 193-38: io veggio troppo bene che tu se'nel colmo della rota
della rota e non ti puoi muovere, che tu non scenda e capolevi.
t'ho recato quello aguto, che tu vedi a quel camino, acciò che
che tu vedi a quel camino, acciò che tu conficchi la rota; e
giov. cavalcanti, 329: vi avviso che in casa non ho altre armi
piè con certi delli medesimi aguti che io avevo cavati. c. bartoli [
alberti], 3-12: vogliono che gli aguti che hanno a reggere pesi per
3-12: vogliono che gli aguti che hanno a reggere pesi per traverso, si
coperto e allo asciutto, truovo io che hanno più nervo. d'annunzio
. boccaccio, v-20: acciò che il mal grazioso tempo non passi
raffinare e aguzzare [la spada], che siamo presso a romperla. settembrini,
iscrisse adunque la reina a gano / che dovessi aguzzar tutti i suoi ferri.
sua bocca il fesso, / e sente che il parlar non gli risponde. lubrano
ne sdegna cloto, anzi sorride, / che mieter possa
, ii-424: una minaccia arguta par che il suo riso aguzzi. idem,
la donna, aguzzando il suo sorriso che il velo pareva confondere. palazzeschi,
vuol dire metterla in taglio, in maniera che si renda più ingorda. manetti,
servirsi per macini d'una specie di pietra che facilmente si stritoli, e che molto
pietra che facilmente si stritoli, e che molto spesso abbia bisogno di essere riaccomodata
dall'aguzzar la macine del mulino; il che si fa fare da'mugnai, quando
e vansi a ritrovar non altrimenti / che duo tori gelosi e d'ira ardenti.
. marino, 547: predace augel che d'alto mira / stuol d'incaute colombe
e la modestia di un pubblico scriba che la tema d'esser licenziato aguzzi senza tregua
le ciglia verso loro in quella forma che suol far il vecchio sartore ne la cruna
li pinsi avanti, infino a tanto che alla mia conoscenza pervenne la bella forma.
. galileo, 725: venere, che pure spesse volte si vede di mezo
si vede di mezo giorno così piccola che ben bisogna aguzzar la vista, e
ben bisogna aguzzar la vista, e che pur poi nella seguente notte comparisce una grandissima
gli occhi nella gran luce per sorprendere ciò che avveniva. bontempelli, 8-46: fissò
punto, aguzzando lo sguardo, fino che scòrse qualche cosa di nero laggiù profilarsi
presagi /... / è tempo che s'aguzzi / l'orecchio a indovinare
arabe accalcate, scatta, / fulmine che una roccia graffia / indica e,
'ngegno, gli venne prestamente avanti quello che dir dovesse. tasso, aminta,
so come astuto e scaltro / più che l'usato (guarda quanto amore / aguzza
avea pattuito in iscambio di certe storie che ci raccontava un certo lignana, il quale
, 4-209: sentiva il bisogno di uno che lo seguisse nelle proprie [iniziative]
mia ferruzzi dello ingegnio, feci tanto che io non tanto raggiugnerla, ma la
effetto de'nostri desiri, / da'che la mente s'aguzzi a cercare / il
s'aguzzi a cercare / il sommo ben che tu di sopra giri. boccaccio,
idem, v-5: e più addentro alquanto che la scorza / possa mostrar della tua
possa mostrar della tua deitade, / a che lo 'ngegno mio s'aguzza e sforza
199): adunque non resta se non che il nostro stile veritiero per innanzi s'
dimostra, derivato dalla particella cur, che in latino è domanda della cagione.
] e a raffinarlo di modo, che laddove è oro d'ottima lega,
, lingua aguzzata nei veleni, bocca che non dice mai bene. soderini,
manetti, 1-49: può cadere il caso che resti la farina peggiorata dalla mescolanza di
mescolanza di quel tritume di pietra, che nasce dalla macine stessa allora accomodata, o
la vista di quelli aguzzati rendè chiara che, a me stesso manifestamente scoprendosi il
sm. (femm. -trice). che aguzza. -al figur.: che
che aguzza. -al figur.: che acuisce, rende penetrante, pungente.
, 1-11: piglia il tralcio della vite che propaggini, e fagli un'auzzatura come
come fanno i contadini a quelle canne, che egli adoperano a nettar le vanghe e
rettor., 5-6: orator è colui che poi che elli àe bene appresa l'
, 5-6: orator è colui che poi che elli àe bene appresa l'arte,
[purg., 17-87]: quelli che sono posti in galea per forza,
in galea per forza, quando aviene che per negligenza lentamente voghino, essendo sforzati
, essendo sforzati da l'agosino, convien che ristorino col tosto vogare l'usata tardità
, 1-94: aguzzino altro non è che il guardiano; così chiamano gli spagnuoli
gli spagnuoli i barracelli, e quei che hanno cura dei carcerati: il suo
carcerati: il suo ufficio è guardar che non si fuggano i remieri, e
v-389: noi diciamo comunemente auzzino quello che col bastone stimola i galeotti a vogare
a'forzati o galeotti, e che veglia per impedire la lor fuga. in
ogni galea v'è un aguzzino, che ha sotto i suoi ordini de'sottoaguzzini,
capitanio di agozzini con tre zaffi, che han menato mio padrone priggione insieme con
sottoposto a un mezzo contadino, / che 'l gentiluomo spaccia e 'l titolato,
, diceva allo sventurato rodrigo l'aguzzino che lo teneva appuntellato sul letto. tommaseo
[s. v.]: censore che fa l'aguzzino sopra gli scrittori
mercantesca inghilterra e dovetti lasciarla più potente che mai, mentre agonizzavo nelle mani di
. slataper, 1-128: è strano che la gente non crederebbe io possa essere
ch'io sono freddo e calmo e che la loro miseria mi dà semplicemente un senso
fiera con la coda aguzza, / che passa i monti, e rompe i muri
lo spillo] assai più grosso di capo che aguzzo di punta. marino,
la gemina sfera il raggio vivo, / che 'n piramide aguzza, ovunque il gira
mondi che parean d'avorio fino / luccicavano le occhiaie
risplende. verga, i-103: un riso che mostrava i suoi denti bianchi ed aguzzi
camerana, v-245: il campanile aguzzo che traspare / fra i castagni del clivio
l'inghilterra mi pare una testolina aguzza che gode al fresco del nord. negri,
casa, alto il pagliaio aguzzo: sì che pa reva una chiesetta col
baldini, 4-186: il cavallino aguzzo che lo porta pare che ancora fiuti nel
il cavallino aguzzo che lo porta pare che ancora fiuti nel vento odore di battaglia
montale, 1-46: una muraglia / che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
torrente di vialetti fiancheggiati da rocce aguzze che sembrano denti di cremagliera. moravia,
con una penna e un'attenzione più aguzze che mai. ojetti, i-26: per
si pò partire en a e mor, che son due divisione. / e mor
selvaggia e aspra e forte, / che nel pensier rinnova la paura. landino,
esprimere una giusta indegnazione contro a quello che ci pare sommamente da biasimare, come
. de marchi, i-764: ah che momenti, mamma mia! il cuore diventava
. pascoli, 73: e la stella che vede, ne parla / al cielo
montale, 1-45: ah l'uomo che se ne va sicuro, / agli altri
amara questa / tortura senza nome che ci volve. 2. come
né con simili voci, però che ciò faria mostrar li denti, che non
però che ciò faria mostrar li denti, che non è cosa conta. fioretti,
! era per volervi dire una burla che fu fatta appunto per un fieragosto.
a bocca aperta e a naso ritto, che incominciava a dar dei lunghi: «
ridere, ridere così forte e apertamente che assalito da quel contagio m'ero messo
uomo è felice non c'è di meglio che ridere, il riso esce da sé
silone, 5-51: « è una faccenda che non mi riguarda. io me ne
« ah, ah, ah, vedo che dell'educazione dei preti t'è rimasto
mani con accanimento, a mo'di uno che l'avesse con la rena, e
e con quegli ah! ah! che aveva suo padre. alvaro, 2-19:
(14): ahi, deo, che dolorosa / ragione aggio de dire,
/ ragione aggio de dire, / che, per poco, partire / non fa
stagion de doler tanto / a ciascun om che ben ama ragione. idem, xx-i
xx-i (44): ahi lasso, che li boni e li malvagi / omini
): ahi deo, non so che faccia né in qual guisa. novellino,
mi fa ben (e) certo che voi se'mia donna. idem, 377
mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se non de
testi fiorentini, 184: ai lasso! che duro cuore converrebbe avere, a ricontrare
'informe / a seguir d'una fera che mi strugge / la voce e i passi
idem, aminta, 1194: ahi, che s'è certo ucciso! io vo'
io vo'novella / chiederne a que'pastor che colà veggio. idem, 951:
ahi doglia! marino, 4-140: ahi che figura abominanda e sozza. baretti,
. pellico, ii-94: ahi! che l'uomo è pieno di contraddizioni.
fatta! saba, 355: ahi, che vorrebbe invano / rinnegare la vita.
rasente senza fare altro rumore di quel che possa fare un topo. 3
32: disse: -aimè lasso! / che sozza cosa m'ha condotto al basso
quanto era mutato da quello / amor che mo'tornò tutto gioioso! parini,
, xiii-6: ahimè, miseri legni / che cupidigia e ambizion sospinse. pellico,
farmi bello anch'io, ma ahimè che pur troppo m'accorgeva di non potervi
cicognani, 12-183: un vicino di camera che -ahi lui, e ahi me,
per in dicare il morso che dà l'affamato. calvino,
domando brusco: « ahò, ma che fai da queste parti? ». idem
, in modo da scostare il braccio che lui mi teneva intorno le spalle e
spazi dell'aie dintorno essere più alti che l'aia, sicché l'acqua vi corra
, 5-16: molto si loda quel che giova grandemente al rassettare e al riporre
altri tanta ingordigia hanno di favellare, che non lasciano dire altrui. e come
cavano costoro i ragionamenti di bocca a colui che li cominciò, e dicono essi.
delle ricolte conviene ordinare l'aia, che sia esposta al sole et ai venti
marino, 4-219: in quella guisa che dopo la mèsse / ventilate e battute
, 13-755: a quella guisa / che per l'aia agitato in largo vaglio /
giacosa, 87: sterrò il fossatello che cinge l'aia dopo i grossi acquazzoni.
beltramelli, i-183: eravamo in aperta campagna che ancora cantavano i galli usciti appena su
, né assorbiva l'acqua piovana, che spioveva invece in quelle fosse ai margini.
lontano, sopra il pietrata di un'aia che sbian cava davanti a un
l'estate era la trebbiatrice / che andava d'aia in aia / col suo
gli parve di sognare. era più aia che corte, e vi batteva la
, ii-449: ora potevo vederla che si arrampicava sul pendio del poggio, verso
non sapeva ben, donne mie, che cosa è il mettere in aia con
tardo ària, dal class, àrea, che già var- rone riconnetteva al verbo àreo
di tanti colori è dipinto il luogo che appena ne tengono tanti le tele di
alctq (texocp. <óvios), che si sarebbe trasformato nel fiore dopo essersi
aiata, sf. la quantità di covoni che si può disporre in un'aia per
, sicché ne sono uscite le granella che v'erano. canti carnascialeschi, i-493
lo prete ne 'nvaghì sì forte, che egli ne menava smanie; e tutto il
le vette: / son li aierini che vi fan la danza. idem, 1031
80 anni. è tutt'altro che un * albero di paradiso ', giacché
fiori mandano una puzza insopportabile, che può esser cagione di vertigini e
sconcerti più gravi. ond'è che vuol esser rimosso dalle abitazioni e dai passeggi
rapido crescimento e l'ombra grande che getta sul suolo. = voce
ailanthus, voce di origine malese che significa 'albero del cielo '.
avvertire da sosibio, aio di britannico, che questi tanto ricchi e potenti non fanno
570: [egli] finì col credere che fosse unicamente per ispi- rito di opposizione
l'aio / di casa, ecco che pota il melo. = spagn.
calvino, 1-446: là più che in ogni altro luogo aiolato e inghiaiato
aggrappa per intere settimane. airale, che cos'è yaitale? scopre che c'è
airale, che cos'è yaitale? scopre che c'è in quelle sei lettere un'
è in quelle sei lettere un'immagine che gli somiglia, somiglia a lui,
. l'airale è lo strumento rozzo che scuotono i trebbiatori incappucciati per separare il
arrivò col volo tanto in alto, che toccava quasi le nuvole. nieri,
à preso l'aire e adopera termini che per lo scritturale sono arabo. soffici
: ardes sono una generazione d'uccelli che più genti li chiamano tantalus, e tali
arbore. e la sua natura è tale che incontanente che tempesta dee essere, egli
la sua natura è tale che incontanente che tempesta dee essere, egli vola in alto
, e si alza sì in aere che la tempesta non ha podere di farli
comandò il re ch'uno dei falconi che era tenuto per il meglior che ci fosse
dei falconi che era tenuto per il meglior che ci fosse, perché era di gran
lasciato dietro a l'aerone. il che fatto, l'aerone cominciò ad alzarsi
3 7: fugge dal mar, che minacciar già sembra / tempesta, l'aerone
/ tempesta, l'aerone, e più che puote / procacciando si va tranquilla parte
piccoli e stretti e ben arcati, che gli davano un passo leggiero e gentile
quasi raggiare intorno al grande airone inanimato che aveva già la tela tesa su le cèntine
lontano col suo cappello di aigrettes, che... le faceva somigliare il capo
... essere sollecita a provedere che ogni cosa procreata si conservi et onde
dammi qualche aita, / ninfa, che se'sanza pietate alcuna. sannazaro,
timide pecore. ariosto, 25-5: che se non è chi tosto le dia aita
idem, 4-62: per questa man che 'l dritto aita, / per l'alte
/ il mio desir, tu che puoi solo, adempi. idem, 10-55
, 6-3: per schermirsi da tal che ne contrasta, / ebbe mestier di
di nullo conforto / lo spietato dolor che la stracciava / ammollir ne fu dato in
nulla aita / veggo a mia gente che tra via pur cade. saba, 321
civetta, e dei gemiti lunghi, che lacerano le mie orecchie e chiamano aita
si serra. / vedi atra scorza che il petto m'opprime! ».
in vista della scena darsi ad urlare che il padrone è diventato matto, e
aitanti, e li bevitori odiano quelli che non vogliono bere. fatti di cesare,
molti colpi di dardi e di lance, che i nemici gli lanciavano, nuotò sano
. palazzeschi, 4-103: per aitante che fosse, e oramai giovinetto, abbisognava
non ebbe tanto né vigor né spazio / che potesse al bisogno prender l'arme,
s'attene / la gravosa mia vita / che s'altri non l'aita / ella
maraviglio se morto c'è piaciuto ciò che vivo più che altra cosa vi piacque.
c'è piaciuto ciò che vivo più che altra cosa vi piacque. ser giovanni
tasso, 4-62: per questa man che 'l dritto aita, /...
... il mio desir, tu che puoi solo, adempi. idem,
rege; / « ma pensa ben, che s'ei ti manca un giorno,
: non puote avere autorità la parola che con essempro non è aitata.
son belle e di tanta vertute, / che 'l possente segnore, / dico
vedove e pupilli e pòvare persone, che non si possono aitare. sannazaro,
aitarte. -prov. aiutati, che il ciel t'aiuta (cfr. aiutare
specie più comuni è yaiuga reptans, che ha fiori azzurri e produce lunghi stoloni
giù nel chiostro contornato da un portico che reggeva la terrazza superiore, pieno di statue
. idem, ii-318: come uno che, dopo aver concimata e seminata un'aiuola
di tutte le gamme dell'iride, che da lontano sembravano mosaici bizantini. ojetti
pettinate intorno al muretto che tutto il giardino recingeva. e.
: le signore sfoggiavano... cappelli che sembravano aiole fiorite. baldini, 6-650
: il disegno delle siepi di bossolo che riquadrano le aiuole di certi antichi giardini
, par., 22-151: l'aiuola che ci fa tanto feroci... /
cioè la piccola aia, cioè la terra che appar fuor dell'acqua. landino,
: ed è luogo tratto di boezio; che ci fa tanto feroci: maravigliasi de
di veder gli parve / la terra che ci fa tanto feroci, / quasi una
e riguardando allo in giù la terra, che una picciola aiuola parea a comparazione di
parea a comparazione di quella immensità di spazio che mi stava davanti agli occhi, non
ii-8-22: il distacco dalla terrestre aiuola che ci fa feroci, ma è nondimeno
, ii-6-156: peccatori gli uomini pratici che si azzannano l'un l'altro su questa
quando la terra è coperta di neve, che comunemente è chiamata aiuolo, ch'è
molto grandi, ma spesse e forti, che in ciascun capo si congiungono e si
entra nella chiesa: ma non vorrei che tu credessi per udire divino uficio o per
, ma per tirare l'aiuolo; perciò che sap- piend'ella... che
che sap- piend'ella... che quivi d'ogni parte della nostra terra
g. gozzi, ii-347: si dicea che ella comprendesse quello che dovea avvenire.
: si dicea che ella comprendesse quello che dovea avvenire..., e qui
il calzino, morire: dalle convulsioni che fa il morente. = deriv.
: un poco dinanzi avea fatto ciò che appartiene a uomo sano e aiutante. ariosto
colonnello ed il maresciallo di campo, che corrisponde a un di presso al grado
governi di piazza, sì della capitale, che delle piazze di primo e second'ordine
in esso si ricercano delle qualità tali che, unite ad una somma attività,
comunicare con esattezza e precisione gli ordini che il generale fa passare di viva voce
. panzini, iii-708: si racconta che, un dì, il kaiser vestito di
della matrona. e tutto, col pretesto che era aiutante maggiore, che era ufficiale
col pretesto che era aiutante maggiore, che era ufficiale portaordini. comisso, 12-21:
(145-4): irata sì, che ancide e caccia via / tutto ciò che
che ancide e caccia via / tutto ciò che l'aiuta e la sostene. ammaestramenti
con medici e con medicine in ciò che si poteva fatavano; ma niente era
; ma niente era, per ciò che ella, sì come del suo amore disperata
idem, i-385: gl'iddii aiutano coloro che per debita ragione si. mettono a