lo campo del folle; e vidi che tutto era pieno d'ortiche e di spine
di staccionate, siepi, ecc., che ne delimita i confini; recinto per
foscolo, 1-446: due leoni, che la madre agli alti / monti allattò negli
maiale, mentre la vespa non possiede altro che quella chiusa grande quanto un fazzoletto da
cassola, 2-372: -il capanno a che vi serve? -per sorvegliare la chiusa.
per adesso stare a registrare altri errori che questi pochi incontrati così casualmente in un luogo
, xxiv-1047: [petrarca disse] che gli saria ben bastato l'animo di far
piccante i suoi sonetti, e tanto meglio che nella solitudine di vaichiusa riaguzzato avea quell'
solitudine di vaichiusa riaguzzato avea quell'ingegno che rintuzzato gli avea (come ima cote
la chiusa nel nativo greco idioma, che nel latino. menzini, 5-94: fate
fanno bene senza dubbio a ricordarsi sovente che sono cristiani, non bisognerebbe però che
che sono cristiani, non bisognerebbe però che profanassero poi il nome del vero dio
i-129: sono mesi ed anni ormai che non ho fatto sonetti. tra ieri e
già non vi piacerà, tanto poi che la chiusa è di pensiero ingegnoso.
la di lei elegia è, per quello che a me ne sembra, affettuosissima e
piena di bei pensieri, se non che ha per entro qualche voce e qualche verso
.., ma la chiusa è più che bella. leopardi, iv-32: 'voi
chiusa del discorso fu rivolta alla cameriera che entrava con una lampada a petrolio. cicognani
corali. -ode di chiusa: che conclude una raccolta o un libro di
ode di chiusa, si potrebbe sostenere che anche il libro primo ne ha una:
6. ant. castello di legname che si costruisce per permettere ai pittori o
. leonardo, 3-370: dall'acqua che cade dalle chiuse de'fiumi, a
quelle parti sarà serrato il retto corso, che saranno di più potente caduta. machiavelli
chiuse intra paludi e laghi, di che è piena quella regione. guglielmini, 1-51
saracinesca. montale, 2-102: la gora che s'interra / dolce nella sua chiusa
. 8. cateratta posta nei canali che conducono l'acqua necessaria ad azionare le
. f. frugoni, xxiv-1046: mulini che più non sogliono macinare per mancanza di
benché sien fomiti di ruota, ma che non gira. 9. per simil
cioè per una feritoia o finestra, che si è aperta col rodere un grossissimo filone
, affine ancora d'impedire il passo, che da siena non possa qui venire soccorso
cecchi, 7-3-10: -il fatto è, che gli han messo anco ragnino, /
gli han messo anco ragnino, / che gli è mallevadore a questo debito /
da lui. -fa', sta, / che l'avessino messo anco in galea.
, senza tetto, di maniera che il giorno era esposto a gli ardori del
11-127: valicò per firenze chiusamente, che non volle essere conosciuto, e poi ristette
comune di firenze al capitano del mugello che fornisse lozzole che i fiorentini tenevano nel
firenze al capitano del mugello che fornisse lozzole che i fiorentini tenevano nel podere, acciocché
a farlo con sì poca provvisione, che più dì innanzi fu palese agli ubaldini la
innanzi fu palese agli ubaldini la cavalcata che fare si doveva. 2. copertamente
/ nullo pare di me novo: che tal porto lo cargo / in dritto
sol me n'accorgo, / e quella che guardando il cor mi strugge. bandello
gli occhi e con allegro viso dimostrarli ciò che la lingua palesar non ardiva, e
intelligibile; oscuramente; senza manifestare ciò che si vuol tacere. dante,
; ne la seconda, dicendo a che ora mi chiamaro, le ringrazio chiusamente
... / fèrmati in cor che sorgeran tempeste. = comp.
f. rondinelli, 25: fu ordinato che non si sotterrassero morti, se non
nelle sepolture aventi due chiusini, e che poi con diligenza si stuccassero, per
sassi, rena e calcina tanta, che arebbe servito per fare un chiusino da
i cortigiani del prenze infino a nona aspettato che 'l prenze si levasse; ma
, sospinti gli usci delle camere, che solamente chiusi erano, e niuna persona
, e niuna persona trovandovi, avvisando che occultamente in alcuna parte andato fosse per
nel far gli usci e le finestre: che posson servir tanto chiusi quanto aperti.
odi la sega i del legnaiuol, che veglia / nella chiusa bottega alla lucerna
qui dentro... ed ora che vedrò sempre quella finestra chiusa, mi parrà
e la stanza è piena del calore acido che emana il lievito, v'è la
all'altrui felicità! 2. che ha porte e finestre chiuse (una stanza
non trova alcun loco sì chiuso / che non v'entri a spiar se v'è
, 16-2: la mattutina pioggia, allor che l'ale / battendo esulta nella chiusa
l'abitator de'campi, e il sol che nasce / i suoi tremuli rai fra
coperto, turato, tappato, sigillato, che ha il coperchio serrato o ben fissato
. tasso, 2-1: ismen, che trar di sotto a i chiusi marmi /
/ può corpo estinto, e far che spiri e senta. d. bartoli,
infilò prudentemente nella tasca della giacca, che abbottonò col suo bottone. riprese a
è chiusa, / tocca un spiraglio che si vede a pena. d'annunzio,
ove non è per l'uomo altro posto che il posto di manovra o di combattimento
sugli eccelsi monti / di piante chiuso che non han qui nome / e rugiadoso di
e i più bei fiori / di colei che fa il tutto e cela il come
un sentimento oscuro come di un fascino che s'addensasse intorno a me con la
santi. 7. unito, che combacia (le parti di un libro,
acquista nella gioventute, conviene venire quella che alluma non pur sé ma li altri;
aprire l'uomo quasi com'una rosa che più chiusa stare non puote, c
stare non puote, c l'odore che dentro generato è spandere. idem,
gelo / chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca / si drizzan
chiuso ascondevi, come l'avo buono / che nell'irsuta mano cela un tardo /
mancante di cambio. 9. che è tenuto serrato, stretto, piegato,
dante, conv., ii-iv-17: poi che non avendo di loro alcuno senso (
chiusi li nostri occhi intellettuali, mentre che l'anima è legata e incarcerata per li
egli si par bene... che voi infino in questa terra abbiate recata
chiusa e aperta; come ti piace, che tu la puoi aprire e chiudere,
: né potrete trattare questo negozio, che non doniate molto a'ministri de l'
. marino, 10-42: tempo verrà che senza impedimento / queste sue note ancor fien
in effetto 1 nomi di quelle avventurose che celebrati furono da casto poeta, sono
nievo, 42: non era sera che prima di coricarmi io non mi curvassi sulla
sollevata sul cuscino, colle pugna chiuse che stringevano convulsamente il lenzuolo, « tu
chiusi occhi, è una nube / che gonfia. tecchi, 2-74: lei stava
, per la poca o niuna resistenza che incontrano al dilatarsi, senza strepito e con
il viottolo svolta -e sempre mi pare che stia per finire e io mi trovi chiuso
perché bramo dio? 12. che fa uscire il suono a fatica (la
non per l'usata via, / che 'l sonno tenea chiusa e 'l dolor molle
caterina da siena, i-15: mi pare che la via della verità sia chiusa in
sia chiusa in voi, per l'odio che avete, e quella della bugìa e
alma in te romana tanto, / or che più non è roma. manzoni,
per fossati; e questi monti, / che il signor fabbricò, son le sue
morte, oltrepassare / l'arco chiuso che conosco. -vicolo chiuso: vicolo cieco
dall'arabico, o mar rosso, che la fanno come penisola. manzoni, pr
,... l'altra, che vi tira entro tutto lo scibile e lo
. -mare chiuso: residuo di mare che in seguito a fenomeni geologici non comunica
comunicazione col mare. -anche: stato che segue una politica di autarchia, evitando
, stretto da monti o colline, che giace tra essi (una valle, un
., 2-2 (135): avvenne che, essendo già tardi...
e non fu molto inante, / che giunse dove in una chiusa valle / si
ombra pur anco del gran tosco move / che gli antiqui vestigi / del saper discoperse
16. figur. insensibile, che non si lascia commuovere, poco ricettivo
si lascia commuovere, poco ricettivo; che non può essere penetrato o influenzato;
va / onestate umile e piana / che d'ogni chiuso cor volge la chiave.
, 2-68: lasciamo i ruvidi, / che a grugno stufo / la gente scansano
, 6-153: e allora immagina quello che vuoi. per me, lì, c'
. bertini, 7-15: voltate pure su che lato volete quella o celia o cuculiatura
lato volete quella o celia o cuculiatura che la dichiate, all'usanza di ser
, all'usanza di ser accomoda, che faceva il notaio al banco della rondinaia
. cuculiévole, agg. letter. che cuculia, che motteggia; canzonatorio.
, agg. letter. che cuculia, che motteggia; canzonatorio. baretti,
asinelio non conta) mi fecero istanza che io o rileggessi. cuculifórmi, sm
plur. ornit. ordine di uccelli che comprende i cuculi e i musofagidi.
. cuculiato, agg. ant. che è fornito di cuculio o cappuccio
. agg. e sm. spreg. che appartiene a un ordine religioso, frate
è persa la memoria di quel, che, prima che le lettere speculative si ritrovassero
memoria di quel, che, prima che le lettere speculative si ritrovassero nel- l'
metafisici tra quelli, volendo piuttosto iscusare che accusare la insufficienza del suo nume aristotele
(unito o sovrapposto all'abito) che nel mondo romano veniva portato come difesa
seta] si genera da quegli animaletti che son detti vermicelli o bacchi o cavalieri
campanella, i-224: questo verme è quello che fa la seta, e si serra
striate: emette un grido caratteristico, che, nella superstizione popolare, è considerato
al luogo scelto come dimora, così che ritorna ogni anno non solo allo stesso
piccolo cuculo quando nasce; questi, che nasce già grosso e ha bisogno di molto
e di grandezza di simiglianza di sparviere salvo che è più lungo, ed ha el
sì nigligente, e sì pigro, che eziandio le sue uova non vuole covare.
. c., 28-2-8: l'uccello che si dice cuculio, sempre canta il
ciò dal canto dell'uccello temporario, che si chiama cuculo. è tenuto per
è tenuto per disonore e per vituperio che questo uccello trovi ancora la ronca del
e per tutto a un smeriglio, fuor che nel becco, e zampe..
: tu fai come il cuculo, / che beve l'uovo della caponera. foscolo
udrai forse un cuculo il quale parea che ogni sera mi chiamasse col lugubre suo
s'udia lontano, / misterioso augel che per profonde / selve sospira. savi,
luride, e di color più variato che nello stato perfetto: il ciuffo e tutte
, il pendolo con il cùcùlo, / che quando grida il micio si spaventa,
nel mezzo un orologio col cùcùlo, che veniva fuori dalla finestra di una casina
finestra di una casina svizzera, e che rappresentava per me la maggiore attrattiva.
senso di significar un balordo, e che non s'accorga. redi, 16-viii-262:
di me, ed io confesso, che sono stato un solennissimo balordo, per non
. ricettario fiorentino, i-£-w: diciamo che la coloquintida è decta cucurbita deserta.
altra, perché ammazza tutte l'erbe che sono intorno a lei. 3
, ovale, talora rotondo, men grosso che la zucca e 'l cocomero.
. cucurbitale, agg. ant. che ha forma di zucca, elissoidale.
ventre, e caccia i vermini, che s'appellano lombrichi, e cucurbitini. redi
cucurbitini. vallisneri, i-143: vogliono alcuni che il verme lato non sia un solo
: * cucurbitino ', aggiunto di verme che si trova negl'intestini degli animali,
degli animali, detti così, perché que'che ne patiscono mandano fuori escrementi simili al
cucuidi, proprio dell'america meridionale, che emette un'intensa luminosità. = dallo
così denomi nate dall'incurvarsi che fanno i loro fiori di corto pedic-
, ben aderente al capo, che scende fino al collo e viene fermato
cappuccio, spesso con due becchetti che scendevano sulle orecchie; per le donne di
: signore, questa cuffia ci significa che, per merito delle cose che sotto lui
significa che, per merito delle cose che sotto lui sono, altresi netta ed
persona, leggiadro molto e più pulito che una mosca, con sua cuffia in capo
avervi, il quale quel medesimo mestiere usava che ciacco. sacchetti, 2-4: avea
mia donna? non è questa la cufìa che io le comprai? aretino, 8-4
: così interviene a coloro... che portano le cuffie, o certi
o certi berrettoni grandi alla tedesca; che ciascuno si volge a mirarli. piccolomini
quanto poi a le scuffie, voglio che sien ricche e gentilmente intessute. marino,
loro, senza parere, si guardano quel che hanno indosso. pindemonte, 221:
parlato segnatamente d'una cuffia all'egiziana che le sta benissimo. dunque io solo
uomo, con tanta pelle del corpo che faccia com'una cuffia, la quale mettono
: quando noi diciamo, nel modo che è detto nel presente luogo, una cuffia
quando una cuffia d'oro, in che celarsi / soleano i capei lunghi e star
affanno le arrecava lo spasimo nei capelli, che presero a cascarle in tanta copia da
notte e col viso molle delle donne che stanno troppo a letto. 6
metallica, in forma di cuffia, che generalmente veniva portato sotto la celata;
95: ferillo sopra l'elmo, sì che gran parte de l'elmo e de
di sì gran forza e vaglia / che maraviglia paria a chi l'udisse, /
aciaio taglia. ariosto, 25-13: conciederò che non trovasse elmetti, / ma ben
alamanni, 6-8-119: tal percuote, che convien che pera, / che no
, 6-8-119: tal percuote, che convien che pera, / che no 'l può
, che convien che pera, / che no 'l può contrastar ferro che vaglia;
, / che no 'l può contrastar ferro che vaglia; / fende l'elmo,
menzini, 5-4: e quel, che pretto ossequio esser t'avvisi, /
è una cuffia », può star sicuro che suona a morto. 10.
. milit. rete di filo di ferro che si riempiva di pietrame e si usava
11. bot. cappuccio protettivo che si forma su alcuni fiori allo scopo
radicale: cappuccio conico di tessuto parenchimatico che protegge l'apice vegetativo della radice,
13. anat. la parte della placenta che a volte avvolge la testa del bambino
a volte avvolge la testa del bambino che nasce (ed è circostanza considerata di
ad una porzione delle membrane del feto che esso spinge talvolta innanzi a sé,
spinge talvolta innanzi a sé, e che rimane applicata sopra la sua testa,
. veter. secondo stomaco dei ruminanti che fa seguito al rumine e si continua con
capsula, collegati da una cerniera elastica che permette di adattare facilmente il complesso
ascoltatore (in tal modo si impedisce che arrivino rumori esterni, permettendo un maggior
alla mia, in contemplazione delle lampadine che gli fanno l'occhietto, s'è voltato
ha offerta la cuffia perché ascoltassi non so che concerto d'una orchestra di praga.
mi tornava a mente un altro monaco che nel soppalco della cabina lì sotto avevo
radio. 17. cupoletta mobile che serve per nascondere agli occhi del pubblico
del palcoscenico. 18. copertura metallica che riveste le coppe degli apparecchi di radiognostica
forma diversa a seconda della destinazione, che serve per coprire e per proteggere dalle
particolare: nell'attrezzatura navale, involucro che serve a proteggere le vie di ventilazione.
, intorno a me, non vedevo che qualche frammento nel pallido alone delle lampade
/ e'se n'uscì più chiaro che la stella. salvini, 41-168: il
, padroni della lingua; di noi che in fondo ne siamo usciti sempre per il
non si va per il sottile; ciò che non si vede si accetta più facilmente
cose squisite; e dicesi di femmine che non sien gran fatto belle.
piccola cuffia. -in particolare: quella che si pone in capo ai bambini lattanti per
, cuffia da uomo priva di lacci che la fermino sotto il mento. -anche
di muli, ecc.; leggero casco che copre anche le orecchie indossato dagli aviatori
la poca conscienza del mastro di stalla che l'aveva lasciata dormire al sereno senza
ora corrono i cappuccietti; m'aspetto che l'anno venturo vi mettiate in testa una
: son di morte / le ferite che m'han rotto. / deh! voi
, un gentile compagno, quello medesimo che solevo chiamare il mio scudiere perché mi
capricci, di niuna cosa maggiormente curandosi che di vestire pomposamente, portando giubboni di
-cuffioni del diavolo /: esclamazione vigorosa che si pronuncia di fronte a qualcosa che incute
che si pronuncia di fronte a qualcosa che incute spavento (con riferimento alle corna
li scuffion! tornò la buffa / che per lo stucco tinto vengo stucco.
cuffiara), sf. disus. donna che confeziona cuffie o altri copricapi femminili,
per un tratto, / e scuffian, che parean dell'acqua usciti, / tanto
parean dell'acqua usciti, / tanto che 'l can se ne doleva e 'l
vincolo di parentela dipendente dal fatto che un genitore dell'uno e un genitore
(67): egli hanno più figliuoli che l'altre genti, per le molte
anonimo, ix-962: dimmi a rinaldo che in questo sentieri / tu hai trovato
poi predicando costui per tutto firenze quello che agnolo aveva fatto, sendo cugino di messer
; e piangeva per affezione; / per che l'abate lo strigneva allora, /
, le carestie ed i tempi, che inclinano al darsi piacere, hanno imputtanita tutta
hanno imputtanita tutta italia, sì, che cugini e cugine, cognati e cognate,
1-17 (53): a me che parve essere assassinato, non tanto ch'io
, perché non lo so di certo, che si possono maritare fratello e sorella nati
una yiedesima famiglia o casato, concludendo che il mastio sia quello che faccia l'
, concludendo che il mastio sia quello che faccia l'affinità del sangue e parentela,
si volta, riconosce il giovine, che gli dice: « son qui ».
, di qualch'anno meno di me: che sua madre, sorella della madre mia
miei parenti, sola famiglia della città che ima o due volte l'anno andavo
ingenui, più ignoranti, più inesperti che alcuno abbia mai veduto. -per
un vincolo di parentela dipendente dal fatto che quest'ultimo è figlio di un suo
con un altro soggetto, dipendente dal fatto che ambedue sono rispettivamente figli di due cugini
, ma erano certi, dicevano, che l'opera progrediva colà come altrove, giacché
quanto nel numero). sostituisce il pronome che nei casi indiretti, cioè,
. maestro alberto, 165: pognamo che sia alcuno sì ben costumato, che
pognamo che sia alcuno sì ben costumato, che di lui il divino iudicio e l'
capitomo / tre paladini... / che liberare il popol da martore / per
fu statuita al fine e terminata, / che la vicenda se ponesse a sorte;
... si dice eziandio * che 'in ogni genere medesimamente e in
in ogni numero. e questa 'che neutralmente posta, si disse alcuna volta
, si disse alcuna volta * il che 'dal boccaccio:... è
del maschio e della femmina; perciò che in quella del neutro, * che '
che in quella del neutro, * che 'si dice in amendue i numeri
, ma tuttavia molto di rado, che si truova * chi 'posto negli obliqui
a tavola, e quel giovane gherardo che era stato capo della quistione, mi si
cui io menai una pugnalata al petto, che il saio, il colletto insino alla
, 1-402: 10 non so quello che vi debba per la vostra condizione civile
la dispregio. / io patria non ho che il trono, a cui nulla io
, a cui nulla io prepongo / che la vendetta. manzoni, pr. sf>
: non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno / in cui
non c'è cosa più amara / che l'inutilità. 2. con ellissi
rustico, vi-1-155 (23-5): poi che guerito son de le mascelle, /
ch'i'smanio, e canto / che si sconciar per rider di novelle, /
si sconciar per rider di novelle, / che mi contò cri- stofan, dritto santo
empi / calchi; per questa man che 'l dritto aita, / per l'alte
, / il mio desir, tu che puoi solo, adempì. chiabrera, 198
, / piena di tal diletto, / che 10 vi offeriva il petto? marino
diedi. foscolo, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran de'farmachi
anela, va fantasticando dietro certi sistemi che ad esprimerli farebbero ridere. d'annunzio
viso esangue i della creatura / celeste che ha nome luna, / cui sotto
s'incurva / una collana / sì chiara che l'offusca. saba, 117:
inusitata gioia rende, / nulla abbiamo che in vista il volgo offende. moravia
59): domandollo allora tammi- raglio che cosa a quello l'avesse condotto; a
antonio, ch'egli era idio quello che sapeva quel che doveva essere del mio figliuolo
egli era idio quello che sapeva quel che doveva essere del mio figliuolo, e
*. al cui rispose: « di'che ci capiti un'altra volta ».
« io attenderò a ringraziare idio, che l'ha campato di questo *.
: degni cui sia dato in pena ciò che eglino follemente sperano. carducci, i-367
solo degna a cui si attendesse, avvenne che letteratura propriamente nazionale in lingua italiana non
diventarono i popolani spenditori e dissoluti, che prima erano temperanti e vivevano di lor
moltiplicate in napoli le corti giudicatrici più che non furono moltiplicate in roma gl'iddii
per cui è necessario nella concorrenza che le donne abbiano qualità superiori a quelle
e per fare a colui / discreder ciò che dice. guittone, 49-14: forse
mo parto e 'ntenderò in altroi, / che m'averà per sì fin com'eo
molti suoi parenti e amici, anzi che consumasse il matrimonio, dicono: «
matrimonio, dicono: « gherardo, che hai tu fatto? tu sei savio
, e hai tolto cui tu hai: che fama ti fie questa? » e
onorare cui ne l'animo le capiva che il valesse. chiabrera, 212: tu
196: allora alberto pensò, che a lui capitàvano tutte. fe'a
capo, se ne persuase talmente, che si cruciò, accasciò. pascoli, 21
simbolo perfetto di sapienza non progressiva piuttosto che come uomo, avea detto che l'
piuttosto che come uomo, avea detto che l'impero di roma era stato dall'imprescindibile
viene a parlarmi è come il cieco / che manda la sua faccia / sempre fuori
/ a li occhi tuo'bugiardi, / che in essi ognuno struggi, / me
45: o salute d'ogni occhio che ti mira, / conforto d'ogni
(157): fu, secondo che io già intesi, in perugia un giovane
con lento corso rigando un fiumicello, che riceve tutte le acque de'colli che
che riceve tutte le acque de'colli che lo incoronano, la rende assai bella e
bastavan tutti gli occhi della stessa fama che 'l predicava. d. bartoli, 9-31-2-50
se non che 'l duca d'atene, a cui guardia
, o nella mano: di che colui, in cui servigio l'avea detta
prigione lire otto, e disse che la ricomperasse. segneri, 11-107
segneri, 11-107: vi pare che si possa sperar bene di uno per cui
: tutti que'tanti mondi o globi, che veggi amo colla nostra vista e le
e poscia delle assemblee, non altrimenti che venerava quella del re, per di
ha natura l'amor veramente, / che in guardare conquide lo coraggio, /
/ or lo biasmi 'n buon'or, che dio li dia. bartolomeo da s
cheggia, / mercé di quel signore / che gira la fortuna del dolore. dante
giovanezza mi toglie, / io spero tempo che più ragion prenda, / pur che
che più ragion prenda, / pur che la vita tanto si difenda. idem,
non solamente ingrato, ma persecutore, che più vescovi e arcivescovi e altri prelati fece
biacimare la donna, e per mostrare che anche gli uomini sanno beffare chi crede
vita è in dispregio, resta ancora che la sua predicazione sia spregiata. fioretti
addivenia spesse volte, per divina operazione che, a cui egli sanava il corpo,
. alberti, 154: poi che 'l figliuolo venne in luce tenero et debolecto
, se v'è a cui sembri che no, e mi risponda. parini,
/ con quel tacer pudico, / che accetto il don ti fa. carducci,
di commozione, prima è pe 'l rispetto che la maestà del popolo impone a cui
altri un guglielmino da medicina, che con guidotto era stato a questo fatto
sapeva la cui casa stata fosse quella che guidotto avea rubata. 8.
de sapere, / parerne più glorioso che questo che vói tenere: / si eo
, / parerne più glorioso che questo che vói tenere: / si eo m'
3 (14): io voglio che tu mi dichi, cui figliuolo io fui
se'tu di questi sciocchi ancora tu che credi che santo antonio abbia a insalare
di questi sciocchi ancora tu che credi che santo antonio abbia a insalare carne?
per la sua famiglia? tu sa'bene che co- lassù non si bee e non
frate michele disaminandolo, e dicendo: che gente sete voi; e che legge
dicendo: che gente sete voi; e che legge tenete, e che dottrina seminate
; e che legge tenete, e che dottrina seminate, e dove sete stati,
* chi ti diede? cui sentisti? che ti fece? '. quando poi
'... o pure * quello che '. straparola, 7-1: con
: con cui, isabella, il fanciullo che in casa tieni, hai tu conceputo
, sicome debito tributo, convenire, che in tante pericolose imprese vi siete fatto
conoscere non men coraggioso cavaliere combattendo, che provido prencipe comandando? g. gozzi
? g. gozzi, 1-12: che farò io dunque, diceva fra me
a conoscere, per cui stia veramente che altri si salvino ed altri no.
bene, come altri pensava, però che cominciavono a mancare del credito; e giunto
mia, e dammi quelli duecento fiorini che io debbo avere ». costui, e
». costui, e alcuno scrivano che v'era disse: * in cui son
la dote. -nel significato di che, pronom. interrog. di cosa
cosa. segneri, iv-742: disse che molto certamente ella [maria] avea
, e di cui gioire, ma che tutto ciò ella doveva a lui stesso.
: così dio fa come buono medico, che dà la medicina come vede che siano
, che dà la medicina come vede che siano buone, a cui una a cui
la spada e 'l pastorale, / che potesse co'fulmini divini / e con
sui. 10. cui che, cui che sia: chiunque, chicchessia
10. cui che, cui che sia: chiunque, chicchessia. g
non vi potè aver accordo, da cui che si rimanesse. boccaccio, dee.
del mondo trarre altro, se non che biondello, ad instanzia di cui che sia
che biondello, ad instanzia di cui che sia, si facesse beffe di lui
. di sfogarsi col danno di cui che sia. 11. agg. ant
vivo. tal umanità i fenici, che portarono ai greci le let
cùio, sm. ant. persona sciocca che vorrebbe passare per intelligente e colta.
toscana: è villuminazione di prete cuio che con di molti lumi facea buio:
buio: con riferimento a una spiegazione che, invece di chiarire e illuminare, non
chiarire e illuminare, non fa altro che confondere e rendere maggiormente oscuro ciò che
che confondere e rendere maggiormente oscuro ciò che doveva essere spiegato. nomi,
iacopone, 88-30: or facciamo che tomo sia 'n estato, /
tomo sia 'n estato, / che trove en sé quella concordanza; / e
iacopone, 23-3: omo, pensa da che simo ed en che fommo e a
omo, pensa da che simo ed en che fommo e a che gimo, /
simo ed en che fommo e a che gimo, / ed en che retomarimo ora
e a che gimo, / ed en che retomarimo ora mìt- tete a cuitare.
tormento, qual non me cuitava, / che 'l cor sì me fendesse per calura
mai con veruno aretino, ti dirà che un ser luca pecori fu degli astuti volponi
, favelliamo nel conto del giuoco, però che nelle altre azioni era faceto, grato
non latina, / perch'io vo'che m'intendano i dappochi; / se
giovane, 9-726: i dottori in vulgar che vanno attorno / e si tengon valenti
giurare nelle sue parole ed una platea che s'acqueta ne'cujussi ch'e'sputa.
modesta cognizione, nozioncella, quel poco che uno conosce. a. f.
dietro l'origine della satira sono tutte cose che le abbiamo sentite mille volte quando andavamo
ha detta cosa alcuna in tal proposito, che possa riuscir nuova a chi sa quattro
piccoli burchiellini, ne'quali va un uomo che rema con un remo simile ad una
delle loro coselline; foglie di betle, che è il comime
. 3. il poco liquido che resta nel fondo di un bicchiere o
, 277: 'culaccino', avanzo del vino che occupa il fondo del bicchiere, centellino
. 5. residuo superfluo di cera che il ceraiolo asporta da una candela o
'culaccini', diconsi dai ceraiuoli i pezzetti che si tagliano dai rispettivi lavori.
culacci di tori o di capre, fa'che io abbia questo contento. carena,
: 'culaccio', parte deretana delle bestie che si macellano, separata dai tagli della coscia
dicesi una parte della coscia della bestia che si macella, separata dagli altri tagli detti
al contrario, e minor di quella che faceste da piei; e questa v'
terminale a forma di sacchetto della reticella che le donne si ponevano in capo nel
. e. gadda, 7-293: allor che il cielo, come dicano e'pisani
. mosca culaia: mosca cavallina, che dimora abitualmente nelle parti posteriori dei cavalli
cimicioni e due mosche culaie: o che fastidiosi pedanti, o che stomachevoli pedanti
: o che fastidiosi pedanti, o che stomachevoli pedanti, o che noiosi, insolenti
, o che stomachevoli pedanti, o che noiosi, insolenti furfanti pedanti. buonarroti
16-vii-187: lo confesso ancor io, che sono una mosca culaia. g. gozzi
l'altra occhiaia, / piango, che drieto d'una femminella / io era come
, i-559: le culate e i cimbottili che i miseri a otta a otta battan
il pezzo di cartone o di pergamena che si pone come rinforzo nel dorso dei
carena, 1-103: 'culatta', denominazione che dà il legatore allo stesso corpo del
allo stesso corpo del libro, dopo che colla pressione della mano, e con
: 'culatta', quel pezzo quasi triangolare che è nella parte più alta del didietro
: 'culatta'denota quella parte di braca che corrisponde alla natica. oriani, x-20-326
, x-20-326: sorride sdegnosamente del fabbro, che colla testa sul manubrio e le culatte
. biringuccio, 1-87: sonno alcuni che se l'artigliarie son di forma tonda
magalotti, 9-2-299: quella polvere che s'accende in quella colubrina che non può
polvere che s'accende in quella colubrina che non può correre né così netta,
dalla culatta al giro della bocca, che non rinfiammi il metallo. d'annunzio
metallo. d'annunzio, v-1-322 nel silenzio che sa d'acqua, si freddano i
, i-296: vi sono archibusi e pistole che hanno la testa della canna a foggia
, 530: soltanto verso il canale, che rimaneva mezzo nascosto dal terrapieno, c'
possenti culatte, simili a quattro enormi rospi che stessero per spiccare il salto oltre l'
tresca finché del salsicciotto poco altro rimase che la culatta e la legatura. carena
è la parte posteriore della stecca, che va ingrossandosi quanto comodamente può aggavignare la
mano. 6. il residuo che rimane nel crogiolo appena ultimata la fusione
: 'culatta', si dice pure di ciò che resta nel crogiuolo. =
percuotonlo col culo in terra: lo che anche si dice 'acculattare '.
la quale era la più bella cosa che si trovasse in tutto il culattario dell'umana
per li profondi ed imperscrutabili segreti, che ella [la lettera] contiene della gran
una persona in questa corte, / che dette in terra una gran culattata, /
la coda e fa sentire un verso che suona vi-trec, trec-trec, trec-trec \
cui de sac), quella via che non ha uscita, e che in buon
quella via che non ha uscita, e che in buon italiano si dice '
sacco': tutte e tre voci che denotano un vicolo che non ha riu
tutte e tre voci che denotano un vicolo che non ha riu scita.
pietà; / ma gli è ragion che chi culeggia in toga / sprezzato sia,
il piede da un cotale animale picciolino che si chiama culice, che pugne a modo
animale picciolino che si chiama culice, che pugne a modo di zenzara.
alquante foglie crude di un'erba che si chiama culiculi. = voce
306: l'onorevole nelle sue gite autunnali che méttono in moto la culinaria e
l'arte di cucinare, che si riferisce all'arte della cucina
artusi, 41: sugo di carne che i francesi chiamano salsa spagnuola.
nostro arrivo? montale, 3-119: dissi che gli scoiattoli rossi sono eccellenti;
culincénere, agg. scherz. che è relegato in cucina a occuparsi
iacopo da leona, v-357: non giova che la moglie l'amoniscie: / «
queste tre fanciulle, / se non che sopra ti pur miri e liscie? »
dante, 59-77: ecco giunta colei che ne pareggia: / dimmi, che
che ne pareggia: / dimmi, che hai tu fatto, / cieco avaro disfatto
? / rispondimi, se puoi altro che « nulla ». / maladetta tua culla
. / maladetta tua culla, / che lusingò cotanti sonni invano! arrighetto, 224
, 42: non era sera che prima di coricarmi io non mi curvassi
gli occhi la creatura nella culla che, svegliata dagli urli, sgambettava e pian
, e agli occhi illusi, / più che di bara offrir di culla aspetto.
e, consolando, usava l'idioma / che prima i padri e le madri trastulla
di vannozzo, ix-192: io credo ben che amore el fece fare, / come
el fece fare, / come colui che di me si condolse, / membrando
si condolse, / membrando il tempo che 'n fasse mi tolse / fuor della culla
a notricare. savonarola, 24: ma che debbo altro ormai che pianger sempre,
24: ma che debbo altro ormai che pianger sempre, / dolce iesù, che
che pianger sempre, / dolce iesù, che senza te son nulla? / io
tue dolce tempre: / et or che fia di me, se tu non tempre
nella culla e nelle fascie apparata, che noi degli auttori il più delle volte con
regnò beata, e l'isole / che col selvoso dorso / rompono, gli euri
la tomba. salvini, 6-77: arte che venne dietro a quelle rozze e mal
, i-229: quali furono gli uomini che... con sanguinose tirannidi hanno compresso
. 7. vaso di legno traforato che si adatta sulla bocca del tino e
quello ordingo fatto per pestarle bene, che si chiama culla. paoletti, 1-2-
resta vuoto il granello di tutto ciò che contiene; così se ne decompongono meglio
. castiglione, 170: delle prime discipline che insegnò il bon vecchio chirone nella tenera
, al contrario di ercole, quasi che nella culla medesima fu spento. parini,
della vita si sentiva più forte di lui che tutte le fortune avevano prediletto fin dalla
fortune avevano prediletto fin dalla culla e che non angosciavano se non i furori del
, / lodando più il morir vecchio che 'n culla. segneri, iii- 1-32
: muore in culla la grandezza di coloro che pigliano a calpestar la legge di dio
bruno, 3-1115: certi grammatisti, dopo che sono invecchiati nelle culine de fanciulli e
cecchi, 6-401: era il tema che l'artista aveva creato a significare i primi
natura, il cul- lamento delle acque che diventa nenia sulla culla dei giganti.
pres. di cullare), agg. che culla, dondolante. - anche al
laterale allo scopo di acquietare il bambino che vi giace o per fargli prendere più
/ le sugge il latte e più che 'l latte i baci. salvini, 5-44
santina, la sorellastra appena nata, che l'emilia correva a cullare di sopra
a cullare di sopra tutte le volte che si sentiva strillare. -figur.
pacifici della penisola. sono trecent'anni che ci cullano; si sarebbe addormentato anco
pure quando c'è chi ci rammenta che tempo fa si vegliava, si sente
nebbiosa, vaporosa (è il vocabolo che allora piaceva, ed è caratteristico),
857: è romba d'ignote campane / che cullano il mondo che dorme. campana
ignote campane / che cullano il mondo che dorme. campana, 196: si addormentan
/ abbracciandosi nell'odor del mare / che culla i loro sogni e i loro amori
può dormire, sente un canto triste che lo culla. de pisis, 16:
brunetta pallida, / lui un impiegatine / che spinge avanti la barca, / ma
.. / la povera musica / che piove dalla grande cantoria / è per cullare
di dominazione, di voluttà e di gloria che venezia aveva cullati e poi soffocati nelle
madia, io in una panca zoppa che mi cullava graziosamente. carducci,
161: buona gente, i'vi prego che pigliate / questo bam- bolon mio ch'
mio ch'ha di molt'anni / e che 'l mettete a nanna e lo cullate
andavano cullandosi lente nel sole, / che mare e terra e cielo sfolgorante circonfondeva
stelle sognanti sulle antenne / delle barche che si cullano / nel porticciuolo. pavese
con frontai lo sciacquìo, che mi cullava, coi giorni agitati che
che mi cullava, coi giorni agitati che avevo veduto, col tumulto di tante parole
con le mie smanie, coi progetti che avevo sempre realizzato eppure stasera si riducevano
campana, 196: è la vita che cullasi nel ritmo / affranto, di
spirituale facendogli credere o sperare in ciò che si sa non potrà avverarsi o essere
, sorte! -diceva essa, -tu che mi cullasti nella speranza d'un trono:
cullasti nella speranza d'un trono: tu che mi avevi reso l'amore del padre
avevi reso l'amore del padre mio, che t'ho io mai fatto, per
ancora nella retorica del passato, reputando che le civiltà splendano di luce propria come
, quel ragionamento; o forse no, che l'uno, abbagliando, ci distrae
, cullando, ci astraggono; sì che il fine del ragionatore non è ottenuto
particolari, ma l'insieme ardito e granitico che le sembrava una minaccia. d'annunzio
cui non s'ha nulla i fuor che il triste cuore sperso / e in cima
alla mente un verso / troppo noto che ci culla. bartolini, 15-369:
e mi riaddormento, cullata da nenie che a grado a grado si fanno più lontane
. 2. per simil. che ondeggia, oscilla, dondola. ungaretti
franta. 3. figur. che è in uno stato d'animo di beatitudine
giove erano tali scoperte a breve distanza, che spoltrivano gli animi oziosamente cullati ne'romanzi
immobile, cullato quasi da quelle voci che non capiva ma udiva, come il
formò quella viziosa antichità i suoi dei, che, se fossero uomini, meriterebbono,
o semi delle piante culmifere (cioè che fanno paglia) i quali erano capaci
quale metodica disposizione molto notabile è ciò che ha fatto il micheli, separando dall'
. di culminare), agg. che culmina; che tocca il culmine, la
), agg. che culmina; che tocca il culmine, la maggiore altezza
. figur. principale, più importante, che raggiunge il massimo grado di intensità,
, un fatto di natura trascendentale, che sfugge al compasso di una volgare filosofia
tutta la descrizione del momento culminante -quello che trarrebbe un altro alla prova di tutte
astronomia, con riferimento a un astro che passa al meridiano); innalzarsi,
, voce latina, usata in quella che dicesi lingua dotta, invece di 'sommità
hanno fatto * culminare ', senza badare che le voci di un'altra lingua debbono
non si può fare il verbo, che talora ci serve. sta bene: ma
fogazzaro, 7-39: inconscii collaboratori di colui che governa l'universo, gli eroi della
meridiano dell'osservatore. -culmiovazione superiore: che avviene in corrispondenza del meridiano superiore (
superiore (semicerchio massimo della sfera celeste che passa per i poli e in cui
quanto può essere il culmine del balzo che fece l'acqua, che cade della prima
del balzo che fece l'acqua, che cade della prima argine sopra il suo
quindi d'achille al padiglione, / che splendido e sublime i mirmidoni / gli
crosci di mani, simili / a ghiaia che frangano, / io, io,
frangano, / io, io, che sentii la valanga; / ma per restare
onori, ma senza la gloria vera che abbisogna ai grandi spiriti. svevo,
sua angoscia amorosa, egli aveva pensato che il possesso di quella donna gli avrebbe
, in conspetto della solitudine. pareva che qualche cosa di tragico e di eroico entrasse
canne in fondo al burrone un ruscelletto che a un certo punto era stato tagliato dai
infino alla schinchimurra del presto giovanni, che ha per me''1 culo le coma
anche e cosce ismisurate, natura non che di femmina ma d'una grandissima vacca.
vacca..., in modo che tutto quello ispettaculo di culo gli parve una
: istava in modo ammirativo e stupefatto che non sapeva che farsi e vcnneli tanto in
modo ammirativo e stupefatto che non sapeva che farsi e vcnneli tanto in odio che
sapeva che farsi e vcnneli tanto in odio che in tutto gli passò via quella voluntà
: egli ha un guar- nacchino indosso che non gli cuopre el culo. straparola,
altro signori non significa se non colui che dietro ad una vacca giace et quella munge
): comparso maestro francesco, disse che mi voleva campare a ogni modo,
voleva campare a ogni modo, e che non aveva mai veduto maggior virtù in un
: postosi a sedere in camera (parve che nel dar giù del culo, che
che nel dar giù del culo, che la collera gli andassi ne le calcagna)
andassi ne le calcagna) mi dice che era venuto per saper s'io mi pentivo
dodon ardito per lui rispondea: / « che vuoi tu de'coglion venir cavando?
.. 'culo * è voce bassa che non dovrebbe mai né comparir negli scritti
te ne vo'dare; / però che tu attendevi a cantare, / per
danza, / nel campo caldo, che ciascuno avanza / per potersi nel verno riposare
] ne l'investigar se il fuoco che hanno ataccato al culo le lucciole è elementare
strada: un citrullone d'un cavallo che spara via dentro la fuga del trotto,
disse la vecchia. « non sai che l'erba sporca il culo? ».
francesco da norcia, e tanto pichiò che egli lo svegliò e fecelo levare, e
fecelo levare, e piagnendo lo pregava che venissi a casa, che pensava che io
lo pregava che venissi a casa, che pensava che io fussi morto. al
pregava che venissi a casa, che pensava che io fussi morto. al quale,
morto. al quale, maestro francesco, che era collorosis- simo, disse: «
simo, disse: « figlio, che pensi tu che io faccia a venirvi?
disse: « figlio, che pensi tu che io faccia a venirvi? se gli
è morto, a me duol egli più che a te; pensi tu che con
egli più che a te; pensi tu che con la mia medicina, venendovi,
bonifacio, in abito di gioanbemardo, che spirava amor dal culo e tutti gli
bene di salute, e questi guadagni, che fa ogni giorno la causa dei galantuomini
tormentarti appunto adesso! abbiti riguardo, che sarà bene per tutti. 3
doni, 3-51: già al tempo che s'andava in calze solate e che
che s'andava in calze solate e che non si portava culo alle calze, con
, evvi egli invenzione più facile, che recarsi l'uovo in mano, e
di cialtrona? o sta'a vedere che io non sappia più distinguere i diamanti
sfacciata, riuscire bene in tutto ciò che si intraprende. -avere il culo cotto
possiamo giovar nulla; e con tutto che voi ci abiate detto qualche parola la
». quel vechione de'nardi disse che io avevo parlato da un giovane da bene
. tassoni, viii-1-10: ma son un che v'ho in culo a tutta botta
al culo. -avere un culo che pare un vicinato: avere un sedere
lippi, 3-51: ed ha un culo che pare un vicinato. note al malmantile
note al malmantile, 1-278: 'un culo che pare un vicinato '. ha un
(26-11): foste putta il die che voi nasceste: / ed io ne
. lippi, 6-73: donne, che fero già per ambizione / d'apparir
, 8-129: e non ti credere, che se ben diceva così, che egli
, che se ben diceva così, che egli avesse dato nel culo a castracelo,
egli avesse dato nel culo a castracelo, che sia il vero. -dare
, per trame vantaggio, un'azione che compromette la propria dignità. -entrare
ma nostro padre ha quel male benedetto che ogni tanto gli piglia senza che se
male benedetto che ogni tanto gli piglia senza che se ne accorga, e se anche
casca giù tutto in un fascio, così che bisogna star sempre col cuore agghiadi to
, 1-2-110: e sotti dir, che non disse al cui vieni. lippi,
strepito, ma ritieni il fiato fin che ti dà. come è preso, pelagli
a traverso il mappamondo. / quel che non ha del buono né del saggio
, v'ha di sì cattivi / che nudi stan colle calcagne al culo, /
porre affanno, bestia, del male che ancor non hai: non trar di culo
non hai: non trar di culo prima che tu non sia punto. che sai
prima che tu non sia punto. che sai tu di quel che abbia a venire
sia punto. che sai tu di quel che abbia a venire? -trovare culo
or va'di'a bernardo spinola / che se ne vadi a far il chiasso a
il pinchino, e 'l culetto, che pare se lo voglia succiare nel modo
se lo voglia succiare nel modo, che egli le sugge il latte. sbarbaro,
. la bacia dappertutto: sul viso che repugna come sul culetto baldanzoso. la
proporzioni. 2. agg. che, nel muoversi, dimena ridicolmente la
c'è le solite otto, nove che passeggiano con il loro andare di oche culóne
anche in culottine: sono le mutandine aderenti che ora portano le donne (1928
portano le donne (1928). vedi che roba mi tocca registrare! =
pro ponevano in conchiusione altro che di dir bene, corret
da culte rano 4 persona che fa sfoggio di cultura, raffinato ',
cultézza, manco disgustano gli occhi, che se quella fusse abbiettamente vestita, e questo
vengono indicate le varietà di piante coltivate che non hanno un nome latino (spesso
compererei la posessione de'miei danari, che fusse mia, poi et de'figliuoli miei
così oltre de'nepoti miei, acciò che io con più amore la facessi governare
vare. machiavelli, 106: il che nacque perché i campi che possedevano i nimici
: il che nacque perché i campi che possedevano i nimici di roma essendo discosti
voce dotta (v. coltivare), che ha mantenuto la forma lat. deriv
possessione: vi mostrerò molte belle cultivazióne che io penso di fare non più
successo nel suo seno, e non credo che " da questo lato alcun altro chiericato
figur. machiavelli, 273: che i suoi principi tornino a governare i
divinità ('in genere a tutto ciò che appartiene alla sfera del sacro; gli
sempre si facea con sangue umano, sì che bene era culto di crudeltà di che
che bene era culto di crudeltà di che uno dovea piangere. giovanni delle celle
culto divino si dice volgarmente per venerazione che si fa a dio con atti interni
[crusca]: culto interiore è quello che si fa a dio collo 'ntelletto e
3-49: della sua religione e riverenza che aveva al culto divino, e'mi
e'mi disse messer giannozzo manetti, che sendo ambasciatore a napoli pe'fiorentini,
si credono per fede, e di quelle che si possono conoscere co 'l lume naturale
le vite contemplative: l'una de'sacerdoti che attendono a'sacrifici e al culto de
in cielo, se non ora, che quasi non ha dove essere in terra
: fino a'selvaggi dell'america, che non hanno verun culto di religione,
è un'altra vita per l'uomo, che patì in un mondo così ingiusto:
. pascoli, i-454: questa repubblica, che fu nei primordi una comunità religiosa di
. alvaro, 7-108: è un quesito che suggerisce il cattolicismo francese, il quale
delle vuote navate, era il momento che si usciva a respirare sotto il cielo
vista della collettività, istituzionalmente organizzata, che la pratica: comunità religiosa, chiesa
a tutti i ministri di qualunque culto che siasi l'esercizio dell'arti liberali e
publici impieghi, per varie politiche ragioni che sono per esporre. manzoni, 100:
e benché popoli di vario culto credano che l'opinione loro abbia questo fondamento,
fondamento, il linguaggio ricusa l'espressione che significherebbe la coesistenza di rivelazioni diverse,
sarò io a sorprendere la rigida parente che aveva tante cose da fare, prima di
cosa, un'entità; l'onore che si dimostra a qualcuno per la sua
composte e compone per l'avvenire, che al culto della virtù s'appartengono.
283: la vera venere, accorgendosi che le celesti cerimonie erano fuor di modo trasferite
fu ardito di toccare, così conviene che l'adulatore, mentre va quasi ombreggiando
[dall'italia] con disprezzo, intanto che la spagna l'adora con una maniera
tempo, o nume..., che in italia sono entrati disordini e scandali
tori non manchino e campioni del culto che a te, o amore, è dovuto
ti spiace il culto mio, / e che pensi di me, saper mi lassa
, i-34: ci è sembrato conveniente che i nomi loro abbiano memoria durevole e
civiltà e la prosperità della nazione vogliam che si mostri. colletta, i-129: carlo
, conc., i-54: l'allusione che il forte spagnuolo trae da quel fatto
vuota parola. e fu questa idolatria che perdette l'italia. anche oggi è
. anche oggi è questo il cancro che rode la razza latina nel pieno fiore
: alle volte io temetti... che il culto del passato significasse avidità del
, quando leggiamo di poveri maestri ciechi che appoggiati alla spalla de'figliuoli corrono dietro
, i-603: è... indubitabile che nelle scuole, nelle quali il culto
, guardando al pieno seicento, la lode che si suol dare al culto in cui
dell'utensileria e della macchina moderna, che sconfina nel culto dell'oggetto in una
esagerazione, una vera e propria mania. che diamine! aveva assunto l'aspetto di
] era simile a quel dei fanciulli che stanno in timore e che sono sotto la
dei fanciulli che stanno in timore e che sono sotto la custodia del maestro.
schietto! culto del proprio corpo opra che l'uomo / s'awezzi agevolmente a viver
/ al novo culto impose, / che sì dannosa copia / svela di gigli
miei coltoli, chiamati filosofi, stimano che questo povero gran padre giove sia molto
del passato, ricercatore ed erudito, che investigava e schiariva fatti storici. baldini
i-546: uno di quegli anarchici appartatissimi che non tirerebbero una bomba nemmeno se il
, 290: e mandò apolline che gli dividesse [gli androgeni] per
numero de li divini cultori: ammonendoli che se più peccassero contra gli dei, che
che se più peccassero contra gli dei, che tomaria a dividere ogni mezzo in due
/ esser, perfido, tu, che delle fiamme / fur tratti fuor dell'
; come vi ha tre templi miei, che per sua diligenza ed opra mi fùro
nell'istessa trina- cria? -fate quel che vi piace del vostro cultore e ministro
leonardo, 1-52: se fussi vero che in tale arte [negromanzia] si
, o qual modo di guerra pò essere che con tanto danno possa offendere il suo
delle sue ricolte? alamanni, 5-1-2: che deggia, quando il sol rallunga il
occhi asciutti / il povero cultor vide che 'l crudo / fiume rapigli, di
le occupazioni della contessa gozzadini nelle ore che le cure della famiglia la lasciavano libera
io ricolgo è doglia e pianto / che lo 'ngrato terreno al cultor serba. tasso
e tutto il marin gregge, / che distruggon non sol pecore e buoi, /
abbiamo appresso, anzi di dentro, più che noi medesimi siamo dentro a noi;
medesimi siamo dentro a noi; non meno che gli coltori degli altri mondi non la
a noi / non vi riman, che le superbe spose / de'tiranni e le
le madri, ed i fanciulli / che s'addestrano all'armi, e i vecchi
6. agg. proprio della coltivazione, che coltiva. -anche al figur.
, / e spirti almi del ciel, che vai coltura? marino, 7-106:
uve natie con l'adottive poma, / che mescolando il pampino e la fronda /
. stor. ministro di grado inferiore che, nei riti religiosi dell'antica roma,
.]: * cui trario', colui che ne'sacrificii colpiva la vittima con un
l'adoperarli [i primi gesuiti] prima che avessero quella coltura di non pochi anni
magalotti, 9-2-160: molti geni studiosi che s'applicherebbono a veder le cose a
ed alle donne di toscana, quasi che colà solamente regnasse lo spirito, la
siate paurosi nelle bell'arti; lasciate che sfuggano alcuni difetti, purché sieno ricompensati
pedanti; e contenti di quella venustà che danno sempre le buone idee allo stile
allo stile, e di quella coltura che allontani la lingua vostra dalla barbarie,
cognizioni alla mano su diverse materie, che l'uomo s'acquista or coll'esercizio delle
lingue, sviluppando in esse non quello che è locale ma quello che è comune.
non quello che è locale ma quello che è comune. pascoli, i-151: a
pascoli, i-151: a proposito, che cosa è questa cultura? confesso che non
, che cosa è questa cultura? confesso che non ne ho avuto sempre idea chiara
avuto sempre idea chiara: adesso mi pare che ella debba essere il preparamento dello spirito
e più, ogni seme ideale, che sparga la scienza e l'arte.
, ordinario, ignorante, feroce lottatore che dava risalto alla mia debolezza, la mia
b. croce, iii-9-72: colui che ha molta cultura ma scarso ingegno non
né tacerò del signor renato cato, che, sì come ne la prudenza e ne
cultura religiosa di giovanni, degli orizzonti che la breve conversazione aveva pure aperti alla
ancóra una piccola borghesia ostinata nella credenza che la cultura classica nobiliti l'uomo e
concreto e collettivo: a indicare coloro che in una determinata società costituiscono il gruppo
cecchi, 1-112: strano maestro, che... sembrava la persona meno importante
era la persona principale; e l'unica che legasse al mondo della coltura la nostra
. baldini, i-268: ma ciò che più mi rapiva era quella sua compostezza
sua compostezza di gran signore della cultura che non dice mai una parola di troppo
conoscenze, delle concezioni, dei valori che si ritrovano, in forma e a livelli
com'ancor oggi è tra quelle genti che non hanno cultura civile. magalotti,
tal fatta non sono pel maggior numero che cifre cinesi e geroglifici egizi; essi tolgono
. cuoco, 1-44: i passi che faremo verso la coltura non faranno che
che faremo verso la coltura non faranno che renderci servi degli stranieri, ed una
terren tòsco, un mirto, / che suo dall'alto beatrice ammira, / verdeggiava
e delle novità di quelle per gl'ingegni che, al risorgimento delle lettere, cercavano
mansuetudine. cattaneo, ii-2-176: sembra che la civiltà penetrasse navigando su per la
germanico vi era penetrato co'normanni, che ebbero parte così splendida nelle crociate.
e le « fiorite * e simili, che furono tanta parte della cultura medievale.
gramsci, 69: in generale penso che la cultura moderna (tipo americano),
gli abiti de l'intelletto, ecco che chi adocchiato me minaccia, chi osservato m'
: aggiunta la coltura dello spirito con che la compagnia si studia d'allevare i
facilmente intendere con quanto guasto, con che disordinata coltura della gioventù, oggi da taluni
gozzi, 1-362: l'odierno costume richiede che le donne sieno allevate con qualche coltura
qualche coltura di lettere; ma vorrei che, come si dice, s'insegnasse loro
spirto, e a tal guidarlo / che di vergogna al mio nascer non fosse
. consecrando alla coltura dello spirito una età che altri dedica ordinariamente alla dissipazione ed al
ora la dio mercé gran numero di persone che non professano gli studi, ma cercano
. panzini, i-61: seguitava dicendo che non era ragione di allevare tutti i giovani
croce, iii-9-224: si potrebbe dire che fra i ministeri, di cui si
. -ministero della cultura popolare: quello che, durante il regime fascista, sovrintendeva
/ d'ogni bellezza fosse effigiata, / che poco giunger vi potea coltura.
virtuoso in opere ed in parlare, che manderai a terra le culture delle demonia.
fisica: il complesso degli esercizi ginnici che organicamente e costantemente eseguiti permettono di mantenere
della cultura, relativo alla cultura, che concerne la cultura. rigutini-cappuccini, 187
varie case editoriali del mara- dagàl, che stentavano, dicono (e stentano ancor oggi
di rousseau si spiega col fatto che egli ha approfondito, interpretan
. culturalménte, avv. per quel che concerne la cultura; sul piano della
pavese, 8-330: quanto al fatto che le conferenze spezzino più agevolmente il pane
il pane della scienza, si risponde che nulla di culturalmente valido esce mai da
valido esce mai da una conferenza, che tutto quel che vi si è ascoltato
mai da una conferenza, che tutto quel che vi si è ascoltato, se deve
figura dell'uomo un aspetto statuario che esprime potenza e vigore.
cumarina, sf. chim. composto chimico che si trova nei fiori e nelle foglie
. chim. composto chimico eterociclico, che si estrae per distillazione del catrame di
. m. -ci). chim. che contiene cumarone. -resine cumaroniche: resine
termoplastiche di peso molecolare alquanto basso che si ottengono mediante polimerizzazione termica e catalitica
cuminico: liquido di odore aromatico che per riduzione si trasforma in cimene
nella superficie della terra, di modo che appena vi s'attacca, e va
il seme glumoso, più agro al gusto che 'l domestico. diodati [bibbia]
nigella eretica): seme di una pianta che coltivasi in italia; l'odore n'
italia; l'odore n'è sì forte che si prenderebbe in iscambio del cumino.
nome di cumino falso pel suo odore che a quello del cumino si accosta.
mio spoglio della biancheria sì da letto che da tavola, dei mobili, suppellettili,
tuttavia della connessione delle virtù, come che quelle siano il fondamento commune della felicità
antiche glorie, cumulando i copiosi sussidi che la quiete, il ritiro, la
personaggio diverse qualità superlative piuttosto accozzate, che fuse insieme. d'annunzio, iv-2-249
satisfare alle sua voglie e nutrire quelli che lo mantengono in stato. g. p
savonarola, iii-97: peccato loro è che non fanno altro che tirare e cumulare
peccato loro è che non fanno altro che tirare e cumulare continuamente a sé benefizi.
, riempire. firenzuola, 573: che bella cosa è vèdere una leggiadra
pigliasse, non solamente quella spesa, che in questa parte della guerra e in ispazio
uopo di farsi, ma quella eziandio che in tutta la guerra e in cotanti mesi
7-3 * 45: con l'animo che vi ho cumulatissimamente ren- dute [le
per brutto ch'egli si sia, che cumulatissimamente non si vegga in colui che studia
che cumulatissimamente non si vegga in colui che studia in dar diletto alla gola,
in dar diletto alla gola, e che fa la vigliacca e vergognosa professione di
cumulativo. cumulativo, agg. che accumula, che mette insieme, che
cumulativo, agg. che accumula, che mette insieme, che comprende più cose
che accumula, che mette insieme, che comprende più cose; complessivo; riassuntivo
complessivo; riassuntivo. -biglietto cumulativo: che vale per due o più percorsi (
luca, 1-13-1-58: ottavo [requisito] che si faccia [la presentazione a un
, e non di più, eccetto che quando si facesse di due, o sia
e questo è quello... che bisognerebbe esprimere [in due distici fatti
] o almeno non esprimere una cosa che faccia a'calci con la pittura,
e dell'altro pensiero, questa: che in una camera, flora e pomona mandano
s'incorporarono successivamente col pontificato per modo che le seguenti abbracciarono le precedenti, secondo
svolgimento dinamico. 2. che arricchisce, che serve ad accumulare beni
2. che arricchisce, che serve ad accumulare beni. cattaneo
3. dir. prestazione cumulativa: quella che ha per oggetto una pluralità di prestazioni
di prestazioni da parte del debitore, che deve adempierle tutte e interamente.
423: trovansi poi certi altri, che non degnano amar se non donne che
, che non degnano amar se non donne che nell'aspetto, nel parlare ed in
adombrava talora delle sue cupe nuvole; che vaporavano rotonde e bianche dai monti e
vita cumulato in un punto solo, che trabocca in passioni vivacissime, in violentissime
gli archivi d'ogni antico scritto, / che poi dal buon seleuco a l'armi
di concederlomi così pieno e cumulato, che [ecc.]. -cumulato
combustibili e il nolo dei meccanismi; intanto che il sovventore riceve l'interesse del capitale
dipignea, e solamente badava a procurare che il cumulato crescesse. 5. chim
la revoluzione di tutta la natura non che dei cieli,... la
il ciel destinati, / non disprezzar ciò che in tua gloria accumulo. ariosto,
galileo, 3-3-149: in un mese che... sono stato in letto ammalato
bande si è fatto così grande, che mi tiene sbigottito come e quando io
crescer di neve alpina / la man che ne le floride / dita lieve declina,
, / cara de'baci invidia / che riverenza contener poi sa. fiacchi,
1 -77: senti il respiro immenso che solleva / i palazzi, le cupole,
, 7-146: qualche ora dopo seppero che la città era stata quasi distrutta e
arienti, 93: credo... che per fama abiate co- gnosciuto un misser
abiate co- gnosciuto un misser lorenzo, che fu de la nostra illustre comunità cavaliere
sarà forse se non ben fatto, prima che si accresca il cumulo de i dubbi
accolto, tal cumulo di grazie, che resta impossibile... il descriverne la
di scempiate bugie quel vostro ripetuto asseverare che la 'frusta 'è stata da tutti
sua carcere sopra un fascio di paglia che gli era or letto or sedia; a
cumulo di bellezze, la religione: che resta? settembrini, 1-63: ci vollero
un cumulo d'affari, con gli urti che l'interesse porta. l'interesse che
che l'interesse porta. l'interesse che è il calappio dell'egoismo. tozzi
cose tristi gli parve lontano da sé e che gli fosse possibile distruggerlo. baldini,
fra cipressi mi farete un tumolo, / che sia nel mondo di mia morte indicio
tempo: cumulo di colore bianco candido che si forma d'estate quando il tempo
sera. -cumulo-nembo: massa di nuvole che si eleva, a forma di montagna
è il deserto, a giudicare dai polveroni che percorrono i dintorni: maestosi come cumoli
iii-1-68: sopra tanti altri peccati disonestissimi che commette, aggiugne quasi per cumulo la bestemmia
guicciardini, 2-2-263: non veggo già che una legge o dua particulari possino
più d'ogn'altra misera corisca, / che sarebbe di te, se sprovveduta /
sprovveduta / ti trovassi or d'amante? che faresti / per mitigar quest'amorosa rabbia
2-3-29: e qui mi conceda il lettore che io faccia di tutti un cumulo (
pittori sopra accennati) anche di quelli che alquanto si avvicinarono a'nostri tempi. nieyo
; e nel caso io non dico che avrei fatto il prete. solamente mi pare
avrei fatto il prete. solamente mi pare che i canoni debbano proibire il far un
, incancellabile, di questa nuova disavventura che faceva cumulo sulle antiche e cacciava nuove
qual forma, in quale / stato che sia, dentro covile o cuna, /
, e regno ampio e ferace, / che cento gran città nodrisce e regge.
nodrisce e regge. metastasio, ii-260: che mi giova l'onor della cuna,
belle arti. ma ella pur sa che non ci è angolo in italia che non
sa che non ci è angolo in italia che non sia in questo genere assai ricco
tomo, cioè del canto diciassettesimo, senza che cicerone sia ancora fuori della sua cuna
primo mio desire. carducci, 1044: che sant'onofrio? è questa la vetta
tante un dì ne nascesse una, / che ratto divorasse la sua cuna! baretti
vagire della lingua loro sino al dì che cadde moribonda sulla cuna della nascente nostra
sulla cuna della nascente nostra, senza che alcun d'essi pensasse mai, mentr'
altere cune / lascia, o garzon, che pregi. / le superbe fortune /
, 3-44: coi sassi e col terreno che si cavasse in questo sfociamento ed allargamento
ancora, si potrebbero rialzare le cune che restassero ai lati, affinché non vi seguissero
/ del triunfal veiculo una volpe, / che d'ogni pasto buon parea digiuna.
e questo dice, per dare ad intendere che in mezzo de la chiesa si levonno
: null'altro in argo il mena / che desio di vedere il loco ov'ebbe
delle torri inespugnabili, quanto per la cuna che desti a questa gloriosissima squadra.
[il pastore] il rozzo mastin, che sol conosca / le sue gregge e
/ tu ci vedesti, e sai / che in ogni mia fortuna / seco finor
), agg. raro. che esita, che temporeggia, che indugia;
. raro. che esita, che temporeggia, che indugia; ter
che esita, che temporeggia, che indugia; ter giversante,
guicciardini, 104: coloro ancora che, attribuendo el tutto alla prudenza e
la potestà della fortuna, bisogna almanco confessino che importa assai abattersi o nascere in tempo
importa assai abattersi o nascere in tempo che le virtù o qualità per le
* indugio \ cuneale, agg. che ha forma di cuneo. tassoni,
mura, e spesse scorrerie da'soldati, che in battaglia cuneata s'affrontavano.
s'affrontavano. cuneifórme, agg. che ha forma di cuneo. 0
-scrittura cuneiforme: costituita da caratteri che hanno forma di cuneo o di chiodo,
innanzi ai paleografi della età nostra, che paiono aver trovata, almeno in parte
mattemateci, piuttosto dichiarate con discorsi, che dimostrate con ragioni. salvini, 23-422
, 23-422: il cuneo non è altro che due leve opposte, che hanno lo
è altro che due leve opposte, che hanno lo hypomonochlio o sostegno comune nella
1-1-91: dilatandosi il volume dell'acqua che si trova nei piccoli meati delle medesime
. carducci, 834: « o tu che pasci i buoi presso mevania / caliginosa
lavoro era fatto più agevole dai cunei che i boscaioli avevano ricavato dal pino stesso.
ce l'ho tanto con l'accetta che mi spacca, quanto con questi cunei nati
con questi cunei nati di me, che l'aiutano. -per simil.
30-113: è un cuneo di terra che si caccia per entro gli ultimi contrafforti
sollevarsi sul cuneo di vento, ha capito che lo strumento ha bisogno di membra leggere
rotta, ma sopratutto egli ha detto che l'uomo deve farsi un'anima da
3. tecn. prisma triangolare che viene usato in vari tipi di macchine
(di legno o di ferro) che veniva usato a coppie per fissare la
e consisteva in un cuneo di legno che si poneva sotto la culatta per alzare
sangue indelebile. ojetti, ii-360: che cos'era finora la chiave di un
sul mezzo dell'arco, per significare che quello era il punto più forte e più
, quasi della spezie della minugia, che s'adoperavano a tormentare i colpevoli, in
strignendo con essi le membra loro, che venivan quasi ad unirsi. 9
forme corporee il cuneo in quella guisa che la prima figura composta, che s'ingenera
guisa che la prima figura composta, che s'ingenera in geometria, è 'l
. algarotti, 2-81: di modo che il prisma che nel raggio si ficca,
2-81: di modo che il prisma che nel raggio si ficca, quasi cuneo
buttarlo dirittamente sopra il muro della stanza che allo spiraglio è di rincontro.
. s. maffei, 5-5-227: che lo spazio [dell'anfiteatro] fosse
appare, perché scuneati chiama apuleio coloro che non avendo de * marmorei gradi trovato
, 12-12-303: quel tratto di sedili che rimaneva tra un vomitorio (così chiamavano
(così chiamavano l'imboccatura della scala che metteva nella corsia) e l'altro,
7-34: la terza volta è da comandare che quadrata schiera subitamente facciano. la qual
fatta in ischiera di tre canti, che cuneo è nominata, la detta schiera
classica: la forza del cuneo romano che spezza l'awersario in due tronchi convulsi.
di mostro marino la mezzaluna di mare che balzava su, sotto le sue mani
lei, con un movimento impercettibile, che sarebbe anche potuto essere effetto del correre
braccia dodici, e tanto profonda, che trovi l'acqua o il sasso.
sasso. tensini, 1-1-55: altri che vogliono il fosso secco, lodano nondimeno
nondimeno in mezzo del secco la cunetta, che è un fosso picciolo, pieno d'
lievre appellata, perché si fa secondo che fa la lievre, che sotterra cava
fa secondo che fa la lievre, che sotterra cava, acciocché si nasconda. tensini
1-3-101: le mine sono cave, che si fanno sotto terra per entrare nelle
nomi di cuniculi, per la somiglianza che hanno con le cave le quali fanno i
cosi i francesi, non contenti della guerra che facevano a cielo aperto, in lavori
, iii-6: credevano... che, siccome circola in noi il sangue
, 3-32: i ricordi più impressionanti che ci abbiano lasciati gli etruschi, oltre
addietro i suoi uomini quelli nostri, che nelle alpi a trarre della terra l'argento
arginetto o ammasso (quasi simile a quelli che si trovano intorno ai cunicoli delle formiche
coniglio). cunìcolo3, agg. che si riferisce all'allevamento del coniglio.
, ecc. cuniculino, agg. che si riferisce al coniglio; che è
. che si riferisce al coniglio; che è proprio del coniglio. -pelli cuniculine:
e cultivasi la cunella in quel modo che l'aglio e la cipolla. crescenzi
la testugine col mangiare la cunila, che si suol chiamare bubula, e volgarmente
... dell'eloquenza e modestia che mostrò in una gara e contesa con fabio
... e d'altre virtù, che in lui avanti che avesse pelo in
altre virtù, che in lui avanti che avesse pelo in barba rilussero, leggasi il
di spagna questa maniera di profumo, che noi più che in ogni altro tempo amiamo
maniera di profumo, che noi più che in ogni altro tempo amiamo di state
state, non tanto come riconosciuto delizioso, che come immaginato salutifero e ricreativo del respiro
e di friscello / la focaccia che fu grata a priapo, / e ghirlanda
fa polvigli, / fa borsigli, / che per certo son perfetti. magalotti,
non più illuminate da spiragli di quel che basta per non dar del capo nelle
scuro ogni cosa coperta di gelsomini, che fanno armonia sul basso continuo delle cunziere
cunziere disposte sopra tutte le tavole, che vi profumano l'aria a freddo e vi
foco, e sì cocete / cosa che spesso in bocca si metta; / se
agio cotto un sì grosso capone, / che lo buglione sere'bon da bere.
m. villani, 2-20: non aveano che manicare, se non carne, e
quella poca, e cocevanla col grano, che farina non aveano. marco polo volgar
ho detto hanno una tale usanza: che quando alcuno uomo è morto per la signoria
pesci su per la mensa guizzavano, di che il re aveva maraviglioso piacere, e
e così per alquanto spazio cianciarono, tanto che il famigliare quello ebbe cotto che dato
tanto che il famigliare quello ebbe cotto che dato gli era stato, il qual
il qual più per uno intramettere, che per molto cara o dilettevol vivanda,
o donna, piglia l'ordine, che se tu hai a quociare la carne,
quando tu vieni alla predica, fa'che tu la sera l'abbi comprata,
sera l'abbi comprata, e fa'che tu ti levi la mattina a sovana,
ti levi la mattina a sovana, e che tu la ponga a fuoco, e
veste, e sarà mezza cotta prima che tu venga, e poi a riscaldarla.
4-3: uno maestro rigo, fornaio, che di continovo nel forno, l'altrui
riduceva a mangiar continuamente ova sode, che, per risparmiare il fuoco, le coceva
ricchi, xxv-1-183: di'ben forte / che non v'è da mangiar; ma
da mangiar; ma intanto cuoci / quello che c'è. sassetti, 122:
ogni via e in ogni casa è bottega che cuoce e vende pesce ogni giorno e
ogni giorno e ogni ora; talmente che per l'odore cattivo del frittume è una
in terra, ove cuocono il pane, che fanno essi medesimi. leopardi, 860
pentola di rame, detta economica, che serve a cuocere che che sia con piccolo
detta economica, che serve a cuocere che che sia con piccolo fuoco e speditamente
economica, che serve a cuocere che che sia con piccolo fuoco e speditamente.
mezzolano spelato, e con certi musi che odoravano di minchioneria lontano un miglio mi
« egli è come te, poveraccio! che non avete nessuno in casa che vi
! che non avete nessuno in casa che vi faccia trovare la minestra alla sera,
se tu non facessi le mas- sarizie che bisognano in casa, e del cuociare e
cose, forse el tuo marito non vorrebbe che tu venissi alla predica. piovano arlotto
1-115: -voialtre dovete impastare. voglio che nando vada domani a cuocere, perché sono
che tengono dritti ma poi borbottava: -le
il maestro [di vetri], inanzi che leghi insieme l'un pezzo coll'altro
maestro dal comune di firenze, innanzi che cominci a cuocere [la calcina]
3-237: per acconciarsi a guadagnare tanto che potesse vivere, per non logorare i
vivere, per non logorare i danari che aveva arrecati, non trovando altro avviamento
avviamento, s'acconciò con uno fornaciaio che coceva calcina e mattoni ed era il
nella fornace, ché stava sempre tinto che pareva un etiopo. machiavelli, 10-3-426
non ci è in questo paese, salvo che una fornace a vico; la quale
fornace a vico; la quale ho ordinata che si faccia cuocere. biringuccio, 1-148
[pietre da calcina] sono quelle che facilmente si cuoceno, e cotte,
qual tu ti vogli uso di edifizi che il mattone non crudo, ma cotto;
la terra in matto i. per che finiti i marmi e le pietre si possin
e de templi per mantenersi il più che la può acanto all'eternità a sedere.
si voglion cuocere con legne dolci, che facciano la vampa chiara, acciocché non
, 1-61: da ciò nasce, che le stesse pietre, se prima di cuocersi
1-2-90: è considerabile ancora il danno che fanno agli scopeti quelli che cuocono i cioc-
il danno che fanno agli scopeti quelli che cuocono i cioc- chetti, ossia barbe
nunzio, suo padre, non aveva ai che pagare le stoppie per far cuocere il
costruttori, in cui porrem l'impronta / che piacque a nerva: roma col timone
perciò... la ragion vuole che io mostri e dichiari come il prezioso
, n-iii-593: altri... disse che tutti i metalli erano generati da l'
niccolao da costantinopoli, 1-180: se vuoli che li capelli vegnano insino a li piedi
arte della seta, 12: sonci alcuni che cuocono senza metterla in molle, cioè
, vi-1-147 (18-7): non vedi che di mezzo luglio tosse, / e
tien di sotto foderato? / e dicemi che fuoco anche noi cosse. dante,
si facea basso / quel sangue, sì che cocea pur li piedi. petrarca,
, framm., ii-40: muzio, che la sua destra errante coce. boccaccio
boccone tutto il palato si cossono, sì che l'uno cominciò a lagrimare, e
: imperciocché quegli (i mattoni) che si fanno nel solstizio, sono difettosi,
unito agl'insorgenti, commise delle barbarie che fan fremere: incrudelì financo contro le donne
: lasciami cercare un po'd'ombra, che questo sole mi cuoce. d'
palude è come un fiore / lutulento che il sol d'agosto cuoce, /
agosto cuoce, / con non so che dolcigna afa di morte. -rifl
, la quale vide geremia profeta, che bolliva cori forte, nella quale si
e'cercatori delle ricchezze, e coloro, che vogliono gli onori, e gli stati
la bocca e de le dita, che nel rubarlo si cuocono. carletti,
all'altra per non cuocersi, avanti che se la lassassero cadere, il che
che se la lassassero cadere, il che non fanno mai se non forzate da non
d'essa, in uguale pianoro la parte che guarda a solivo / cuocesi al sole
il fonte / de'nobili pensier, che in copia scorrere / solean dal labbro.
e asciugandosi dell'una mano la fronte che gli gocciava di sudore. 5
/ aggia il mosso terren, pria che la vite / se gli commetta in sen
ora segava erba e trifoglio, / che la brinata non gliele cocesse. fracchia,
giusta alternativa di sole e di acqua che dovrebbe cuocere la terra a lento fuoco
/ di erba secca e di luce, che cuoce adagio / la sua terra.
mia prosperitade. ma questo è quello che me, raccordando, maggiormente cuoce;
, raccordando, maggiormente cuoce; perciò che in ogni avversità di fortuna la più
io ho guerra e pace, / che mi cuocono il cor in ghiaccio e 'n
, canz., 94: poi che intendeti tanto il mio dolore, / quanto
voce, / mirati a quel ardor che 'l cor mi coce, / se mai
cuocono e ricuocono mille volte, prima che egli un piacere consegua? ariosto,
di tarsia, ix-648: dal pianto che m'è cibo e gioco, / move
un bel tacito foco, / sì che mi cuoce il core / con l'onda
cuoce il core / con l'onda, che dovria spegner l'ardore. tasso,
aspri m'inspira? / tu, che sì fiera il cor m'ancidi, e
assalita da un amante armato di voglia che scalda, desir che cuoce, carità
armato di voglia che scalda, desir che cuoce, carità ch'accende, amor ch'
ne storna l'opera / amor, che rio la cuoce. foscolo, xv-152:
/ quindi era il patrio amor, che ai figli suoi / il cor con l'
indeterminatezza mi cuoce: vorrei sapere quel che son veramente, qual'è la mia parte
è la mia parte personale in quello che ho fatto. boine, i-109: è
. boine, i-109: è imo che ha rotte tutte le costumanze tanto la vita
, atroce. così lo cuoce, che gli è insopportabile: -un soffrire angusto
bencivenni [crusca]: disse diogene, che appitito di mangiare aiuta a cuocere la
nutrimo e crescemo, è forza stimare che per esso sentiamo ancora, mentre più
più senzienti sono i più focosi animali che li freddi e smorti. d
, 7-16: dicendo ch'ei non vuol che il vin lo cuoca. 9.
piacere. ariosto, 369: dolgomi / che mai per alcun tempo non si vendono
né si mangino / se non camaccie, che mai non si cuocono. aretino,
. aretino, 1-197: il cane che dormiva, teneva stesa la gamba destra
raccolta sotto la stanca, e la scimia che vegghiava, sentite le brusciate all'odore
cavarle di sotto alla cenere per le bragie che gli stavon di sopra, presa la
gambaro, o vecchia come il cuco, che la massara ci spende un carro di
, e insaccava quel po'di paglia che rimaneva nella mangiatoia, intanto che cuocevano
paglia che rimaneva nella mangiatoia, intanto che cuocevano quelle quattro fave della minestra. d'
un senso di magnificenza tanto nuovo e potente che a veder cuocere un uovo dentro un
sì l'incendio imaginato cosse, / che convenne che 'l sonno si rompesse. boccaccio
incendio imaginato cosse, / che convenne che 'l sonno si rompesse. boccaccio, vii-
, 9-139: mi disse ancora, che in un paese molto strano e lontano di
e córrevi sì basso il sole, che si potrebbe di leggiero, se non
toccare, si trova una erba, che in qualunque fiume o lago gittata fusse,
le carni che gli cocevano ancóra sullo scheletro, con gli
erano i giorni, avvicinandosi san lorenzo, che la canicola sfogava l'estrema sua forza
in sole verberava la terra affocata, che prona sotto quel fermo furore cuoceva senza
di libellule; / e il cane trafelato che rincasa / col suo fardello in bocca
si lacerasse a somiglianza d'un vestito che non basta più a coprirvi e faceva