lo stato e ne la uiete, che da loro fu detta indolenzia. corticélli,
benavides, 27: sonacchioso, per ciò che saldissimo avea dormito, sanza far motto
. restoro, ii-211: tali diceano che 'l cielo non avea stato, emperciò ch'
corpo e la figura retonda; e diceano che la figura e lo corpo retondo era
a toccar la roccia appena scorso / era che il ritirai, dubbio qual fosse /
la corte di pompeio, e quelli che la sua morte avevano giurata s'assisono intorno
intorno a lui ciascuno nel suo stato che l'umzio suo richiedeva. -luogo
. dell'uva, 129: pria che 'l pianeta che non ha mai stato /
uva, 129: pria che 'l pianeta che non ha mai stato / avesse pieno
con reverente atto / le demonia, che son di basso stato, / e credevo
son di basso stato, / e credevo che fusser vero dio / e 'n questa
dato / e guardate suo stato, / che negli antichi regna sapienza.
presente. latini, i-iioi: io che mi sforzava / di ciò che io mirava
: io che mi sforzava / di ciò che io mirava / saver lo certo stato
generata sempre è più ampia, quale che essa sia, che non è la cosa
più ampia, quale che essa sia, che non è la cosa imaginata nel vero
la trista selva; / lasciala tal che di qui a mille anni / ne lo
28 febbr. 1903), per evitare che si muti lo stato di fatto.
, 2-200: caro dottore, vi avverto che quando le cause sono in istato imminente
, per cautela delle di lei ragioni, che siano apposti i sigilli sugli effetti mobiliari
bastimento è spedito dal capitano del porto che dovrà visitarlo e riconoscerlo. -in
-in relazione con un agg. che indica la buona o cattiva conservazione dell'
, lii-14-221: ii capitano del mare, che sta sempre vigilante, avendo fatto intender
il mal stato dell'arsenale e il danno che ne potea risultare a non farvi presta
presta provvigione,... ha fatto che furono ordinati e fabbricati cento corpi di
muori, o rosa, / acciò che ella rimiri / ne'tuoi perduti onori,
gli occhietti maligni videro subito l'uomo che andava su e giù per la strada,
abito, componendole pur di molti uno che paia più appropriato, s'ha da considerare
paia più appropriato, s'ha da considerare che ella [l'aurora] come ha
tanara, 69: può darsi il caso che un ortolano da se si muti in
se si muti in tal stato di luna che lo faccia divenir bianco, ma che
che lo faccia divenir bianco, ma che realmente sia dell'istessa specie.
oggimai... quando è avvenuto che questi miei pochi versi cotanto penato abbiano a
l'utile, né vorrei esser impedito che non potessi conciarlo in altro stato, in
in altro stato, in altro modo che mi piacesse. -grado di sviluppo
perde gravità, non perde grandezza, che altramente ella discostare se ne dèe e
stato dove ora la latina è ne termini che vedete. foscolo, vi-277: que'
vedete. foscolo, vi-277: que'preti che posero rimpetto a catullo questo petulante e
questo petulante e scipito verseggiatore ben mostrano a che stato era la sì vantata letteratura italiana
chiara, riuni'sì la vertù disgregata che tornai nel primo buono stato de la
sua avversità preterita reputò piccola, poi che vivi aveva ritrovati i figliuoli e in
farete a baroni di lui intendere che... voi di certezza nel primiero
mi fu forza affaticar la vista tanto che in pochi giorni ricascai in istato peggiore.
di vita in fine, / non che vedermi, intender del mio stato / volea
? carducci, ii-10-86: io non voglio che tu mi scriva più che stai male
non voglio che tu mi scriva più che stai male:... non ti
:... non ti dico già che tu debba star bene, ma fra
pirandello, 8-813: lei è di parere che, nello stato in cui sono ridotto
mesi, in cattivo stato. dicono che sia tisica. n. ginzburg, ii-1193
a qualunque altra persona, dico bene, che fosse fresca e in istato quanto sapesse
ogni modo lo devi sposare, nello stato che sei. -stato interessante, v
: non era assai, pietosi signori, che faustina vedesse il marito a tale stato
vedesse il marito a tale stato ridotto che più la morte, ancor che vituperosa
ridotto che più la morte, ancor che vituperosa, bramasse che la vita? delfico
morte, ancor che vituperosa, bramasse che la vita? delfico, i-53: l'
e si dilata in ragione delle sensazioni che li nudriscono o li ammorzano.
: tutto ciò m'induceva nella persuasione che il positivismo, anziché dottrina discutibile,
99: non ho più tempo di respirare che per due ore la sera. ecco
in questa nostra vita al sommo, poi che stato c'era nel basso stato de
fl-canzone, 6: e1 ciel che segue lo vostro valore, / gentili creature
segue lo vostro valore, / gentili creature che voi séte, / mi tragge ne
leggi non vi darò io giammai fuor che quelle che vi verranno prescritte dalla vostra
vi darò io giammai fuor che quelle che vi verranno prescritte dalla vostra nascita,
te mandar vofliendo / del greve stato che lo meo cor porta. orlandi, xxix-
d. frescobaldi, i-18: voi che piangete nello stato amaro, / dov'ogni
, lxv-40: fedel amico mio, che in pianti amari / ti struggi sì nel
. carducci, ii-2-325: aveva timore che il tuo stato di calvizie fosse originario
/ li ochi al mio stato, che de amore è un segno. de amicis
stato e 'l mio 'n tale manera / che nostra benvoglienza mai non péra. petrarca
è pur apollo, dio della medicina, che diede i nomi all'erbe nello stato
leopardi, 865: quasi tutte le invenzioni che erano o di maggiore necessità o di
grado, noi dovemo mandare tali parole che. ssiano accordanti alle persone et allo stato
l'avversario pertinacemente si difendesse, dicendo che bene vogliono questa trasmutazione potersi fare quando
la figliuola, / non a costui che, cavallier privato, / altro non tien
, cavallier privato, / altro non tien che la virtude sola. catzelu [guevara
: il primo e salutabile consiglio è che la donna toglia così fatto uomo e l'
uomo e l'uomo così fatta donna che tutti dui siano pari in sangue e stato
di sé ed a somministrarle tutto ciò che è necessario ai bisogni della vita,
loro mente. 12. grado che dipende dalla carica esercitata o dalla posizione
davanzati, 90-8: dicene la gente / che 'l fa [di servire un potente
di lui siane temente, / sì che ridotta del suo magno stato. boccaccio,
... si può veder maggiore che vedere uno d'infima miseria a stato reale
sarai di grande stato, tanto conviene che tu sie più angoscioso e sollicito allora.
quel reame, combattendo contro agli inimici che si erano scoperti di uno agguato, ammazzato
stato fu per non avere nella corona potenza che potesse in casa farli contrasto. denina
professione, dei segreti ad essa confidati, che, fuori dei casi in cui la
lo suo senno fue in sì alto stato che tutta roma si tenea alla sua parola
anche in relazione con un agg. che la precisa); tenore di vita.
vita. guittone, iii-16-2: miri che dico onni om che servidore / talenta
, iii-16-2: miri che dico onni om che servidore / talenta star per avanzar suo
rota son posti esempli assai, / che gira e volge e non dimora in loco
: considera allo stato tuo e quello che niccolò ha fatto inverso di te, che
che niccolò ha fatto inverso di te, che se'degno di baciare la terra dove
a un'antica e nobile famiglia toscana che ha reso servigi recenti al paese e
del comune si diè parola agli sbanditi che catuno facesse suo sforzo e alle sue spese
romano volgar., ii-3-15: ehi pare che le robe e gli adornamenti dei fanti
/ un di quei cani avari, / che del povero fanno e del mendico /
l'angustia della galea e per gl'incommodi che porta seco la stato nautico. g
poco: / se state bene, a che mutare stato / e perché trapiantarvi e
lacchè d'un cavaliere di malta, che andava a venezia. bernari, 6-214:
tro l'immagine del bottegaio che maledice il suo stato e lo perpetua
tu, quando tu hai stato, che il mondo t'induce a superbia? alamanni
. verga, 2-223: cercava far intendere che i suoi parenti non avrebbero acconsentito a
grande diletto prese di là e stato che vi tenne. -in senso concreto
stando in roma, per lo grande stato che avea era impedito del suo proponimento,
antonello,... / pur che salvi la vita al suo figliuolo / ed
sono arricchiti il ducei, chincagliere, che d'ignudo ha fatto uno stato di sopra
, stato di grazia: quello dell'uomo che ha la grazia santificante dal battesimo o
ha la grazia santificante dal battesimo o che l'ha riacquistata col perdono di dio
-stato di perfezione: quello dell'uomo che tende all'amore perfetto verso dio e
fra giordano, 3-208: dice santo augustino che la chiarezza d'iddio è tanta ch'
tutte o la maggior parte, e che quelle beate non siano in perfettissimo stato
grazia. savonarola, i-m: coloro che sono in stato di qualche perfezione,
gozzi, 37: on intelletto uman, che in oblio poni / l'alta natura
in stato di purezza e di fedeltà che faceva dimenticare amarezze crudeli e le dure
. iacopone, 10-27: la pena che è portata 'n esto monno, del
grandissima compassione, pensando al malvagio stato che voi di là nell'altra vita dovrete avere
bellincioni, ii- 193: quel che nell'alta e diva 'comedìa'/ pose tre
vita dei suoi cinque fratelli; e quelli che sono in paradiso non saperanno lo stato
dopo la presente, è da credersi che il più gran premio della virtù e la
quale sono i cerchi della sfera, e che è coperta dalla rete in cui sono
all'entrare nella città, allora sì, che i viva e le acclamazioni andarono alle
va latrando, / ma con voce, che mi pare / di dolceza singolare,
canale cd e depresso lo chiuda sì che non più sparga. -timpanuzzo.
anticamente connesso con xùjtxu) 'batto', ma che è invece ai probabile origine semitica.
, par., 10-143: come orologio che ne chiami / ne l'ora che
che ne chiami / ne l'ora che la sposa di dio surge / a mattinar
lo sposo perché l'ami, / che l'una parte e l'altra tira e
giamboni, 8-i-m: guarda li maestri che fanno le botti e le tine,
fanno le botti e le tine, che non potrebbero in altra maniera formare né giungere
ora a la tintoria, dico, che qui troverete l'arte del tingere,
tine, non si tuffino le vinacce più che tre o quattro volte, sera e
il restare in mezzo alle esalazioni della tina che li mozzavano il fiato, non era
di là. voglio farti vedere quella tina che perde ». -vena! region
e più accomodate con volta di sopra che altrimenti. targioni tozzetti, 12-8-483: questi
archi smisurati, piastroni e voltoni, che in gran parte sono ripieni e sotterrati.
, iii-82: generalmente tanto le cantine che le tinaie voglion esser voltate a tramontana.
tino. documenti perugini, ii-155: che niuno giudero né giudera possa comperare né
lucci e tinche e pesci persi / pensa che quivi pote- von vedersi. leonardo,
: li pesci debbono essere di quelli che non intorbidino le acque, cioè non vi
la tinca è un pesce di lago, che si nodrisce di fango e talora è
è con pelle nera e talora con pelle che tira in oro; è, come
o escrescenze, / gettammo l'amo senza che vi abboccasse tinca o barbo (e
2. nel gergo teatrale, parte che non offre soddisfazioni all'attore che la
parte che non offre soddisfazioni all'attore che la interpreta. p. gonnelli,
'tinca': voce del gergo teatrale. parte che non offre all'interprete occasioni per mettersi
sgradevole, come il pesce omonimo, che ha più spine che carne. 3
il pesce omonimo, che ha più spine che carne. 3. anat. muso
muso di tinca: parte del collo uterino che sporge nella vagina. bianciardi,
zannoni, 5-9: è un'ora che si chiacchiera e, stringi stringi,
stringi, non v'è sugo. che credete, ch'i'non lo vegga anch'
manico della pala da 'nfomare e che non ho dato né in tinche né 'n
. ferd. martini, 5-62: che posso farci? i programmi non mi vanno
a fagiolo, e mi sono accorto che con l'osservarli scrupolosamente non si dà
coraggio. gallani, 78: oh che valentuomo! oh che soldato del tinca!
, 78: oh che valentuomo! oh che soldato del tinca! vatti a scondere
in un nome dica soldati moderni, che son soldati del tenca e di quei del
frugoni, i-6-26: trista tincarèlla, / che in ardente padella / stride.
... seduta sul margine del ruscelletto che sgorga dalla fontana una giovinetta che vi
ruscelletto che sgorga dalla fontana una giovinetta che vi bagnava entro un piede, e
giocarellando circoli e mezze curve intorno alle tinchiuole che guizzavano a sommo d'acqua.
disse la tinca a'tincolini: a quel che vien di sopra, non c'è
g. betti, 179: sai tu che devi fare? finire la tua dissertazione.
82: se diciva... che lui se infermasse aviva uno tencone tamen visse
: tìn- cone': bubbone ovvero tumore che viene all'anguinaglia, prodotto da una
sostanze non resistenti a temperature elevate, che consiste nel sottoporle a ripetuti riscaldamenti fino
1820-1893). tindàreo, agg. che è proprio di, che riguarda tìn-
, agg. che è proprio di, che riguarda tìn- daro, mitico figlio di
sommo giove, almi ledei fanciulli, / che insiem congiunti a noi dal ciel splendente
tìndaro. spolverini, xxx-1-107: allora che di cinzia il corno / fra i
gualterotti, io: votiamo / quelle botti che son piene, / sì che il
botti che son piene, / sì che il ventre al fin tineggi. =
: vino si dava per una doccia che gittava in una tinella dove chi con mezzine
, e poi mettetela in una tinella che abbia uno buso sotto il fondo con una
la natività di cristo, ed alcune femmine che in una tinel- letta di legno lo
. targioni tozzetti, 12-3-236: giunto che sia il secchione pieno all'orlo del
all'orlo del pozzo, il tiratore che sta da quella parte, lo vuota in
ove la voce 'tinella'vale non altro che un saluto propriamente da'poeti dato ad
aretino, 10-45: ognuno pensa, tosto che ci si infanga, aver cuoco e
i-173: accoglierete quell'acqua over liscia che uscirà in un altro mastello over tinello
fiorio, 484: la qual acqua poi che s'averà bevuto quello che v'era
acqua poi che s'averà bevuto quello che v'era dentro, si cola e cavato
qua, ma con qualche segnale che ve ne fosse stata, et anche
[morgante] due [cinghiali] che ei si reca sopra una spalla; sull'
de ditte cose nel tinello per una canna che li uscirà gran quantità de sudore,
cadde giù per la mia scaletta, che va al tinello, percosse del capo nel
percosse del capo nel muro di modo che gli uscì per una orecchia di molto sangue
della fabbrica e quasi sotterra è da lodare che si accomodino le cantine, i magazzeni
cucina per un corritoio lungo ed oscuro che saliva un paio di braccia. carducci
desiderio mesto ed intenso a te, che tu ne stai tutta sola, o con
di rovigo, almeno a quest'ora che ti scrivo, cinque e mezzo. moretti
-con sineddoche. l'insieme dei mobili che arredano tale stanza. -con meton
, sat. 2-171: la maggior cura che sul cor... calchi [a
[a un paggio] / è che fiammetta stia lontana, e spesso / causi
fiammetta stia lontana, e spesso / causi che l'ora del tinel gli valchi.
valchi. parabosco, 5-17: adunque quelli che vivono alle corti, passato che è
quelli che vivono alle corti, passato che è l'ora del tinello non possono
uova più dell'ordinario ed altro non studiano che di sminuire il tinello a chi li
cui l'oste vende direttamente il vino che produce. 4. locuz. -da
il dio di lampsaco ed altri simili che son dei da tinello, da cervosa
cucina o di basso affare il massolo, che sempre lo cacciate in fondo delle vostre
pieno di viscagine stemprata, acciò che se il ladro v'entrasse, vi fusse
la tavola in un tinelletto a terreno, che ri- spondea sopra la peschiera del giardino
pres. di tingere1), agg. che tinge, che colora, colorante.
tingere1), agg. che tinge, che colora, colorante. bono da
da ferrara volgar., 178: sappiate che niun corpo è più precioso né
precioso né più puro del sole, e che niuno veleno tingente si genera senza 'l
lane, si la debba portare la lana che vuole fare tignere, a la bottega
volgar., 134: fo la prima che insegnasse ordire le tele et tengere la
queste isole gran somma d'una erba che si chiama oriceilo, con il quale si
.. è una cosa rossa, che sta, attaccata a certi piccioli pezzi di
maniera di tinger la carta con la polvere che radeva dalla matita, o sia lapis
invocato sul cominciare del quinto libro, che si propone per materia il conservar monde
femmine ancelle dal palagio / remoto, che sedevano ai telai / o tingevan di porpora
/ il colorrosso di conchigli eletto, / che le porpore tigne, si nasconda, /
noci sono fasciate da una bucciolina, che ritiene della natura del mallo, se tu
delle buccie ai castagne, d'imparare a che servano: a tingere e fare più
per due vie si tinge: per che con lui trito in polve, o si
cesarotti, 1-xxxiv-155: la vena tremula / che al braccio destro / tinge il bel
sotto gli occhi, un'ombra di filiggine che gli tingeva le narici assottigliate.
assimigliata la vita solitaria di quelli, che hanno posta più la lussuria e la gola
altra industria, troviamo per sue carte che prestava. compagnia detta lesina, i-92
, tingere in rosso tutte quelle nubole, che pigliano lume da esso sole. benzone
. benzone, 57: astro del duolo che la notte bruna / d'una pallida
e dubbia aurora: / tu pingi quel che tua trista fortuna / a morte trasse
colore è sommamente verde e trasparente: sì che pare che tinga di verde l'aria
sommamente verde e trasparente: sì che pare che tinga di verde l'aria vicino con
. foscolo, 1-290: il sol, che all'oceàn flammeo ricade, / varie
il mondo / a l'atra notte che muta lo invade. pascaretta, 1-129:
germania e per arte s'acquista migliore colore che il natorale. ariosto, 1-iv-69:
], e la gente era così sorpresa che pensava che li tingessi, una cosa
la gente era così sorpresa che pensava che li tingessi, una cosa del tutto ridicola
-rifl. anche con compì, pred. che indica il colore della tintura gozzano
ha per sogg. la persona stessa che arrossisce o che impallidisce, il colorito
sogg. la persona stessa che arrossisce o che impallidisce, il colorito che si spande
arrossisce o che impallidisce, il colorito che si spande sul viso, la causa
, la causa esterna o l'emozione che li produce). dante, inf
lingua pria mi morse, / sì che mi tinse l'una e l'altra guancia
zerbin di questo tal vergogna sente, / che non pur tinge di rossor la guancia
i-276: non vi turbate o cavaliere, che ad un perfido, e disleale qual
'l volto tingi / di quel color che di modestia è velo? poerio, 3-453
: la candela posta al muro, pognamo che non tarda, almeno lo tigne e
tensene quanti ve n'era, pianamente, che nessuno non sentì. s. bernardino
2-ii-1143: la pignatta™ tegne tutti coloro che la toccano. g. a. flaminio
il viso tinge / a coridon, che presso a lei cercato, / si diede
de'sambuchi? alberi dalla midolla vuota che fioriscono lussuriosi e puzzano e tingono le
: e1 veleno è una tentura che tegne el compagno che vi sta presso.
è una tentura che tegne el compagno che vi sta presso. b. tasso,
oscurò gli splendori delle sue glorie, che quella del calvinismo, che gli tinse
sue glorie, che quella del calvinismo, che gli tinse l'anima con le mise
1-153: per te la donna, che infrangimi cinge / catena aspra servii dopo
servii dopo l'antico / fallo, che di squallor l'animo tinge, / pari
: salve o morgagni, ombra gentil, che i versi / tingesti di sì amabili
giovò esser nata in forma di conferenza, che tende ad appiattire idee e svolgimenti,
d'altrui tostane, / dissi a simon che le tenesse piane / perché non tinga
(180): ben di rado avviene che le parole affermative e sicure d'una
coniugai catena / la legge adempie, che con nobil cura / conservatrice del creato
gobetti dev'essere uno di quei tali che, proprio di questi giorni, in nome
8-20: quegli occhi diventarono stelloni malefici che s'avventavano, vampando ai miti romantici
ostinata persecuzione de'miei flati ipocondriaci, che tutto tingono a bruno. cesarotti,
, 1-9: poi abbi quella tua carta che voi tignere. -colorire un particolare di
misi una spada, perché avevo inteso che ha sbuzzato macometto. la figura e svelta
e svelta: in quella faccia volli che ci fosse del brio; fiera, vedesse
gli occhi glie l'ho tinti, che facesse paura. -assol. scegliere,
scolari, tra cui certo massimiliano, che gli faceva molto onore, e l'imitò
robusto, dice il baruffaldi, di quel che sia in raffaello stesso. ix.
g. gozzi, 1-362: avrei caro che qualche giudizioso soprintendente eleggesse loro buoni libri
desse a leggere, e fossero tali che non per via di regola mettessero loro
e nel cuore, in quel modo che tinge il sole la faccia e le carni
. salvini, 39-iii-141: quegli, che camina al sole, che voglia o
: quegli, che camina al sole, che voglia o non voglia, si tigne
chier di vino, / che lo dibatte sì che l'ugna tigne /
di vino, / che lo dibatte sì che l'ugna tigne / e 'l dito.
145: l'assi delle ruote, acciò che con più facilità le vi si nvolghino
s'abbattè in uno di quei torchi che in terra ardeva e, stesa la mano
in quel modo contraffatta, e s'accorse che invece di prender acqua da farsi bella
, rv-389: in oltre io vo \ che di bel mezzo fìomo / vada tagliando
così tingerassi i maniera, / che il suo volto sarà come un carbone.
sinopia liquida ovvero altro colore simile, che tinga, e in piccolo vasello porteremo,
non venne panfilo avere moglie sposata, che gli occhi bassati, tutta nel viso si
pisa, e tale si tinse di invidia che, per non multiplicare gl'inconvenienti,
farai consumare tutta l'acqua; e quello che rimane nel fondo, accomodalo in un
l'argento per modo si tinge, che mai perderà quel colore benché lo metti al
, i-13: era allora una donna inguda che si chinava sopra le pentole con un
in francia, furono però da tanto, che della loro si venisse a tingere la
/ fra un corteggio d'idee, che nei colori / si tingon di perenne arcobaleno
rioccupare questi vuoti ma non ottengono altro che di tingersi anch'esse del colore dei
progresso, gli uomini del lavoro, quei che tinsero, quasi a promessa, del
dante, infi, 5-90: noi che tignemmo il mondo di sanguigno, /
fra di loro verte qualche lite, quello che sa meglio tingere la mano al giudice
, e a te lasciamo, / già che sol da te stessa e tingi e
immischiarsene. bertola, 37: alcuni che potrebbero volere istruirsi intorno al reno,
, / e s'io non fo che e'se ne penta, tingami.
fatti loro, perché fanno come il carbone che cuoce, o che tigne, scrivetemi
come il carbone che cuoce, o che tigne, scrivetemi perché provederemo per altra
, 206: cattiva è quella lana che non si può tingere. -la padella
tingere. -la padella dice al paiolo che non la tinga 0 di farsiin là;
comporre letterariamente, denota le diverse ispirazioni che ad esso presiedono: imitativa, satirica,
ladron caco a pie'del monte aventino, che col vino vomitava sangue e brani crudi
penna per far nera un po'di carta che non faccia andar innanzi il lavoro mio
volte nel sangue pur di questi medesimi stranieri che ora vogliono entrar nuovamente in fiandra.
.). tingibile, agg. che può essere tinto (una fibra, un
. tingitano, agg. ant. che è proprio, che si riferisce all'
agg. ant. che è proprio, che si riferisce all'antica tangeri. -
agg. e sm. ant. che tinge i tessuti, tintore. statuto
saramento a li tegnitori del guado, che non pongano vagello d'alcuno uomo lo quale
rettore mandi la detta lana, sì che frodo non si possa comettere. =
iiii d'otobre, s. viiii, che. ssi tinse in sanguigno, quando
se alcuno panno si tignesse in altro colore che fosse comperato, dal drappiere possavisi taccare
fosse comperato, dal drappiere possavisi taccare quello che cotale tignitura costasse. bono da ferrara
del solfo, cioè alla forma, che alla quantità. bombicci porta, 1-349:
tingo- letti di zucchero sì minutini, che se ne vanno in fumo da vedere,
dal d. e. i. (che l'attesta nel xx sec.).
il suono più trito, / tenue rivo che incanta / l'animo dubitoso: /
), agg. { tinnente). che tinnisce, squillante, tintinnante.
suonarono più chiari, fino all'ultimo che gli rimase strozzato in gola. borgese,
di posate e si vedeva una donna che s'aggirava, mettendo tavola. tornasi di
pascoli, 29: quali note! par che tinnino / nell'infrangersi del cuore:
così strana e cupa lontananza, / che là si trova il desiderio, e resta
suono, sentono quelle orecchie catadupe, che son sorde al fragore delle bombarde.
il suon del corno d'orlando, che echeggia lontano, si mescolerà con questo
senso dell'audito non altrimenti si possa udire che il tinnito e aguto suono de'pianetti
opuscolo sulla filosofia degli etruschi pensa, che il tinnoscopio fosse già una macchina immaginata
è... / nelle ramaglie che stentano a metter piume, / non nel
questi si può mettere l'uccello, che si chiama tinnùncolo, percioché egli le
ho in casa una gran botte, che prestatami / quest'anno al tempo fu
venaemia / da un mio parente, acciò che adoperandola / per tino, le facessi
tino, le facessi l'odor perdere / che avea di secco. galileo, 4-2-576
conceder per vero il fatto, e che v. g. l'acqua che empie
e che v. g. l'acqua che empie un tino calchi con tutto il
peso sopra il fondo di quello, e che perciò bisogni farlo molto forte. c
madama, il polveroso agosto, / che dà luogo a settembre, che dovria /
, / che dà luogo a settembre, che dovria / empierci i tini di purpureo
tino: composto usato nell'industria tessile che viene reso solubile prima dell'assorbimento sul
carta al tino con su impresse le stampe che decorano le cronache del sercambi; lucca
vi-108: gridossi per una ora tanta misericordia che se n'empirono le tina.
o de bigon- zetti, il vetriolo che trovano... il metteno in una
2-164: sono poi i lavandai! che son alcuni uomini di bassa condizione, i
strozza / una piena tinozza, / che del morir sommerge ogni paura. g
bocca di colubrina e un getto impetuoso, che si rompe dentro un abbeveratoio largo e
l'acqua, a quel grado di calore che si desidera. d'annunzio, iv-1-824
qualche tempo, lo scroscio dell'acqua che grondava dalla spugna enorme ricadendo nella tinozza.
acqua e un grosso pezzo di sapone che getta per terra. moravia, ix-96:
, presso il pozzo e poifacemmo una pila che io portai fin dentro la stanza. fenoglio
, 2-98: col sapone, certe volte che gli saltava il ticchio, faceva pure
ti- nozzo per recipiente dell'acqua che sarà da scolare. numi, 14-
; / e a quela dise: zascun che vien da tene, / un segno
il torchio in luogo stabile e fermo, che non si movi, verrò dicendo alcune
, verrò dicendo alcune sorti di tinta che si costuma oggidì. gemelli careri,
segna con tinta rossa la parte di lui che al mezzogiorno è rivolta, onde «
a guardarmi, è venuto quel barattiere che io feci condannare perché mi aveva rubato
il baraccone da fiera. tenere conto che si è venuto affastellando in pochi giorni,
, 1-174: ho conoscito io una, che faceva gran schiamazzo contra le donne contraffatte
non bisogna scandalizzarsi per una leggiera tinta, che come un aereo velo si stende sopra
. imperato, 1-22-13: so alcuni, che contro le leggi del'arte, toccano
di arbori con le quali, poi che peste l'hanno, depingono le vesti sue
era rimasto il naso rosso come una tinta che non se ne andasse più. l'
tinta di carne così simile alla vera, che non par dipinto, ma vivo.
la varietà de'colori, nel modo che ce gli rappresenta la luce nella superficie
, 1-iii-149: gli oggetti al contrario, che son più vicini alfocchio e più grandi
sincerissimi artisti fu pure quel vincenzo franceschini che si distinse per la gentilezza della sua
colore naturale. aretino, ii-41: che bella tinta ha questo diamante, che bella
: che bella tinta ha questo diamante, che bella acqua. allegri, 143:
ale un novolone ai nerissima tinta, che fece affatto notte. foscolo, xiv-341
, xiv-341: devo tornare a dirti che quelle due ciocche de'tuoi capelli mi
... gran parte della valsassina, che ieri illuminata dal sole poco alto era
noncurante. montale, 1-31: il sole che va in lato, / le intraviste
ruvido uomo, e quella sua tinta che tiene dell'arsiccio, argomenta il suo
, se ardissi dirlo, leggermente dorata, che serban le razze più vicine al caucaso
ganascia risentita, di tinta accesissima, che pare colato dal più sugoso pennello di
: fanciulle già ombrate di quella tinta che s'acquista passando un paio d'ore al
in mezzo al vialetto. alla luce smorta che filtrava dal folto dei pini, il
aveva preso anche quella leggerissima tinta rosea che di solito ne corregge il pallore.
. alfieri, 1-1072: dicono alcuni che nelle tragedie si debbano pure introdurre dei
: sei tu forse uno di coloro che con libere tinte dipingono le calamità della repubblica
de'moderni non avrebbe conseguito quella tinta che più la rende originale. carducci,
non sarebbe fuori di ragione il dubitare che io carichi le tinte, e svisi le
sellaio e federigo frizzi a michelangelo sì che par probabile che sebastiano non abbia caricato
federigo frizzi a michelangelo sì che par probabile che sebastiano non abbia caricato le tinte nella
conc., ii-268: avvertite per altro che per derivare diletto dalla lettura della 'sacontala'
di pensieri, di sentimenti, di stile che è propria esclusivamente o quasi esclusivamente di
umana e di quel momento di società civile che il poeta piglia ad imitare. ghislanzoni
ha recitato il suo prologo. è tempo che i personaggi principali si mettano in azione
, e ne prende una cotal tinta che la rende più viva e animata, senza
più viva e animata, senza di che anch'ella vive di reminiscenze e d'immagini
. pea, 3-185: le lettere che vennero dopo, avevano una velata tinta
a ferrara... e più che altrove nelle legazioni di romagna, in genere
. i tintori di buona tinta sono quelli che danno alle stoffe un piede necessario di
sdrucciola da ogni banda, egli è segno che il pannicolo, detto da greci periostion
c'erano tutti gli elementi di quello che si chiama di solito 'un dramma a
dramma a forti tinte'. -di che tinta: quanto, quale; di quale
s. v.]: 'e di che tinta! ': modo familiare che vale
di che tinta! ': modo familiare che vale: 'e come! e quanto
come! e quanto! e di che sorte! ',... 'è
.. 'è un briccone, e di che tinta! furbo, e di che
che tinta! furbo, e di che tinta!... mangia e beve
.. mangia e beve, e di che tinta! innamorato, e di che
che tinta! innamorato, e di che tinta! '. guerrazzi, 2-124:
. guerrazzi, 2-124: la provvidenza volle che, invece di farla a noi,
facessimo la lezione a lui, e di che tinta! la più parte dei catalani
campoloro. bacchetti, 2-xxiii-854: non che augusto, anche il discretissimo e schivo
mecenate, eran politici, e di che tinta! inclini dunque a non scontentare quella
tinta! inclini dunque a non scontentare quella che è in ogni secolo numerosa turba acquisibile
le tinte. io ho capito subito che fra di loro ci doveva essere della ruggine
sono messo lì con pazienza a aspettare che avessero finito. 14. dimin
poi miagolar come immiagola il gatto, / che non fa il tintal- vento e il
tintal- vento e il tintalòra, / che da i tuoi begli occhietti aranca fora.
vedrete quel flusso e riflusso che vi turba: non udirete quella tintamarre
vi turba: non udirete quella tintamarre che vi assorda: ma neppure fia mestiere di
in direzione di torvaianica, dove sapevo che non c'erano gli stabilimenti che possono
dove sapevo che non c'erano gli stabilimenti che possono piacere soltanto a chi va al
la tintarella era scomparsa, visi pallidi che di scuro tenevano solo le occhiaie.
disegnarle e tinteggiarle un bambino di cinque anni che non abbia assolutamente alcuna disposizione al disegno
« e proprio ridicolo... che a noi deve mancare 'il meglio'».
sull'intonaco di calce fresca in modo che la tinta e la calce si asciughino
mondo, andava fiero di certa tinteggiatura letteraria che non sembra abbia del tutto nociuto allo
impronta viva e mobile / di sole che vi fa la gibigiana. = deverb
le tintene (o scaccia pensiero, che vogliate dire). = di probabile
maniere e nella positura del bambino, che è tendente al sferico, si volta la
: un nuovo colpo di tosse, che non poteva reggere perché in fondo alla
origine spagnola e coltivato in italia meridionale che presenta raspo grosso e acini piccoli,
-anche: l'uva e il vino rosso che se ne produce (anche con uso
forse trattarsi di aghanico, ma il tintilia che assaggio qui a campobasso non sembra avere
. betteioni, iii-420: si persuada che quel suo tremito gelatinoso, e quel
di tintillani non d'altri panni gentili', che i più nuovi scrivono di tinti in
di tinti in lani, non riguardando, che quelle voci son divenute una sola.
tintillazióne, sf. ant. sensazione che precede l'orgasmo sessuale maschile.
bizzarria. porta, lxxxix-ii-446: che se anche in questo tu [o man
maggior saper, dall'almo pezzi, / che lui è quel che insegna il necessario
pezzi, / che lui è quel che insegna il necessario. = denom
le scheggie al rago vezzoso, che ne scoteva il capo giulivo, e facea
il tintillo dell'aurea sonagliera, che gli fea fermaglio alla gola.
dal d. e. i. (che l'attesta nel 1924).
tintinnabulare), agg. letter. che tintinna, che scampanella. linati,
agg. letter. che tintinna, che scampanella. linati, 25-92: con
seguire per via certe figurine di pensionati che si traggono alle calcagna de'tintin- nabulanti
de loro, e sonava lo tintinabulo che teneva al collo, lo quale odeva lo
al collo, lo quale odeva lo sacerdote che guardava lo campitollio nela soa settimana.
però si deve intender in tal modo che il detto prelato ingrandisse le campane per
con certi piccoli campanelli o sonagli, che ne monumenti antichi si vedono nelle mani
tale ronzio indicherebbe a chi lo avverte che una persona lontana stia parlando male di
con tintinnaménto dell'orecchie voler presentire quel che da lontano alcuno dice contra di te.
pres. di tintinnare), agg. che produce brevi suoni argentini, per lo
. pascoli, 505: costa il vestito che ti cucì. / costa; ché
. -con riferimento a una persona che indossa un monile o a un animale
18-16: no, non amo il denaro che ha lei, caro editore, ma
di una, come dire, prestigiosità che genera cortigianeria. tintinnare (ant.
la sua destra rugosa e scarnata un fiasco che stava sulla tavola, con la sinistra
sorso. rajberti, 2-213: campane che si facevano tintinnare, organi che spiegavano
campane che si facevano tintinnare, organi che spiegavano la potenza delle loro voci profonde,
la potenza delle loro voci profonde, seghe che stridevano, stantuffi che muggivano, vapori
profonde, seghe che stridevano, stantuffi che muggivano, vapori che fischiavano. de
stridevano, stantuffi che muggivano, vapori che fischiavano. de marchi, i-482:
vista di tanti sbirri, di tanti carcerieri che passavano facendo tintinnare il mazzo di chiavi
pareva fatta di vitree campanelle glaciali / che tintinnassero agitate da un freddo vento sottile
braccialetto d'oro grosso e pieno di bagliori che dino vide scrollare e sentì tintinnare.
l'aria era così fresca e cristallina che pareva di doverla sentire da un momento
7-45: sentiva ad un tempo, che la lingua mi si legava, li spiriti
poco a poco tintinnò la nota argentina che dava un brivido a paolo.
. dal nome del genere tintinnus, che è dal lat. tardo tintinnus (v
a sentire un tintinnìo di campanelli, che cessava e ricominciava ogni tanto, e poi
sonagli; il carro stride / del passeggier che 11 suo cammin ripiglia. verga,
,... vestaglie di seta che volano, profumi provati col tappo di
/ aura pietosa e flebil tintinnìo, / che di morte e di tomba al cor
: dei quali morbi o sintomi uditene alcuni che piglio qua e là e vi segno
derivante dalla trasmessine alla coclea di vibrazioni che si originano nei tessuti adiacenti.
l'uscio e certe conche ha vote / che s'odon tintinnir, quando si scote
braccio una ventina di cerchiolini in argento che faceva tintinnire spesso, scuotendo la mano
, portando un vassoio pieno di cristalli che tintinnivano poiché le braccia tremavano di vecchiaia
delle mule dal carico, i pochi sonagli che queste avevano al collo tintinnivano fessi.
di tal guisa / correndo tintinnir, che l'ode, e pronto / l'indico
è intesa, / così da'lumi che lì m'apparinno / s'accogliea per la
accogliea per la croce una melode / che mi rapiva, sanza intender l'inno.
apollo infonde / la celeste armonia, che corresponde / al tintinno gentil de l'alta
il tintinno di una piccola campanella, che risuonar parea non indi, che ad un
campanella, che risuonar parea non indi, che ad un terzo di miglio vibrata.
al frugar la tasca sinistra m'avvidi invece che gli amici eran due, tant'è
amici eran due, tant'è vero che giocavan fra loro con un loro tintinno
. p. nelli, 89: credo che forse a quel tintino [il molinaro
quel tintino [il molinaro] intenda / che 'l tormento ch'ei frange, è
frange, è presso al fine, / che non si scordi il toglier la molenda
matteo correggiaio, 14: quel dolor, che più lo cor mi sfacie, /
tento-, superi. tintissimo). che ha assunto un colore diverso dall'originario
porpora. carducci, ii-2-362: rispose che, per i tempi avversi al rasciugamento,
, 46: pensate, sorocni e, che sarebbe a vedere la faccia vostra corporale
. fagiuoli, ili-m: non come quel che accende un folle ardore / per donnicciuola
per donnicciuola vii superba e pazza, / che ha tinto il viso e mascherato il
xxiii-513: è di statura piuttosto grande che piccola,... viso allungato,
, lavale il viso e mi dirai che ti resta. moravia, xii-339: vidi
giovane, ricoperto della livida cipria cadaverica che andava di moda, con- le labbra
tinti in grana, li quali vogliono che sia pazzia l'aspettar l'ingiuria per
si misero insieme discorrere della mala fine che fanno i furfanti. metastasio, i-iv-
metastasio, i-iv- 468: desidero che la presente trovi tinto in grana il nostro
ma mutare di vecchio con novo, che queste non sono cose da esser cancellate
4-ii-417: ho veduto io molti disegni che faceva leonardo d'invenzioni sopra carte tinte
del ricalcare. 2. che ha assunto un colore diverso da quello normale
tillare il palato dall'acquetta appena tinta che forma la bevanda più solita nella vita
poverissimamente abbigliata e tutta tinta, secondo che anch'ella il carbone toccava e metteva
. 4. per estens. che ha o assume un determinato colorito o
messer filippo,... avvisando che biondello, il quale egli conosceva, si
tutto tinto nel viso dicendo: « che 'arrubinatemi'e che 'sanzeri'son questi?
nel viso dicendo: « che 'arrubinatemi'e che 'sanzeri'son questi? ». tasso
». tasso, 13-i-475: qual neve che su'colli ameni fiocchi / era de
color di rame. 5. che ha per natura o per caratteri intrinseci (
pigafetta, 91: li pochi capelli che aveva erano tinti de bianco. tanara
. pratesi, 5-250: quella trepidazione che deve assalire i piccoli pesci quando, fuori
126: neri gentili sono talmente neri che e'non è tanto tinto l'inchiostro.
in tanta quantità a poco a poco che il colore troppo tinto si scarichi.
quasi di stordilan sedea la figlia, / che di duo drappi avea le ricche gonne
verde. magalotti, 9-2-122: mi pare che il colore di questa pietra tiri all'
di questa pietra tiri all'argentino e che bagnata si carichi sul turchino mal tinto
(un soggetto pittorico). -anche: che indulge ai contrasti chiaroscurali e all'uso
tinta e cacciata di neri, di che giulio si dilettò sempre ne ^ suoi coloriti
tinto. 7. figur. che è dominato o pervaso da una passione,
una persona, l'animo); che rivela, denota o è suscitato da un'
ni-36: l'onore e l'ossequio che si porge ai vivi può esser tal
» disse: « io io son quella che ho ucciso il tuo nobile padrone
lucia, 660: non vi si ridusse che allorquando la voce di questo gli
amena de'colli e l'aria vivace che sorge dall'amo mi rallegri alquanto,
animo tutta tinta di quella melanconia taciturna che da più dì si corica a letto e
storia tinta di favoloso? 8. che ha una conoscenza superficiale o limitata ai
varchi, 3-10: io non poteva persuadermi che cotali esposizioni fussero state fatte da vero
da persona tinta di lettere, non che da messer lodovico, il quale io aveva
de'primi termini dell'astronomia, non che deh'astrologia, prenderà gran piacere di
in italia. 9. che risente degli influssi, per lo più negativi
di un modo stilistico o poetico; che reca tracce di una dottrina politica o
, i-x- 166: è verisimile che la lingua di tutte le colonie asiatiche
. non è così delle persone culte, che sono (meno però fra'cattolici)
fuori dell'atrio accompagnano l'inno profano che sembra sia per prevalere. 10.
e, impetrato, tinto, / si che t'abbaglia il lume del mio detto
è di peccar sì lordo e tinto / che a te non ricorra, o madre
nostri giorni, indifferenti a tutto ciò che non è delitto, tinti d'ogni vizio
non è delitto, tinti d'ogni vizio che macchia l'uomo vicino alla natura del
, xxv-2-252: io vi so render certo che il vostro flam- minio ha le labra
labra ancora tinte di latte né sa quello che sia amor di donna. -essere
cinto / avertisco a nettarsi ogn'om che parla, / ché mal può nettare un
, 248: deh! se è vero che con il tinto di fuora ti hai
tasso], 142: tenete per fermo che bianchet- ta imbiancherà oggi con effetto il
tintòmetro, sm. apparecchiatura che permette di stendere un determinato colore dosandolo
, 18- 339: un tintore che conosce le droghe e le dosi che abbisognano
tintore che conosce le droghe e le dosi che abbisognano per formare un dato colore,
bensì le materie coloranti e l'effetto che ne nasce, ma non conosce l'intima
onde è pregna la lana tondata nel momento che la tingono i tintori d'asia.
2-ii-1164: e1 veleno è una tentura che tegne el compagno che vi sta presso.
è una tentura che tegne el compagno che vi sta presso. e1 tentore si è
abile nel coprire i raggiri e le frodi che perpetra (in partic. nell'espressione
il di corato parla di un'altra tintilia che si pigia con uve tintore: secondo
trattarsi di agliànico, ma il tintilia che assaggio qui a campobasso non sembra avere coll'
. m. -chi). ant. che è proprio del pittore veneziano iacopo robusti
221: veramente quel studente degno / merita che se fazza sta mencion / per aver
(plur. m. -chi). che è proprio, che si riferisce al
. -chi). che è proprio, che si riferisce al pittore veneziano iacopo robusti
'il tintoretto'(1518-1594); che è tipico del suo stile o ne
bagliori tintoretteschi. tintorettiano, agg. che è proprio del pittore veneziano iacopo robusti
detto 'il tintoretto'(1518-1594); che ne richiama lo stile. soffici
il complesso dei caratteri stilistici e formali che caratterizzano lo stile del pittore veneziano iacopo
(1518-1594), e degli artisti che ne trassero ispirazione. r.
resto ho accennato, non è certo quello che b. adopera qui.
tintorétto, sm. gerg. persona che suole imbelletarsi o tingersi i capelli.
(1512-1594) come allusione a persona che suole tingersi nel volto o ne'capelli.
delminio, 2-173: 1 vermi che fan la seta contenerà il ginecio,
: tutte l'arti del disegno, che sono molte, de la tintoria, de
testi non toscani del trecento, 30: che glie mulina da pulive overo tentoia en
aggiano. ibidem, 31: ordenamo che a niuno sia licito de ogge ennante.
: passando ora a la tintoria, dico che qui troverete l'arte del tingere,
53: chiamano parimente lacca tutto quello che resta nelle tentorie di questo colore dopo al
una cellula o di un tessuto organico che assume un determinato colore. = dal
. tintòrio, agg. che è proprio, che si riferisce alla tecnica
tintòrio, agg. che è proprio, che si riferisce alla tecnica della tintura o
farsetto di cimabellotto di un certo colore che non si poteva affermare in buona coscienza
15-x-1911], 410: la fibra che si ottiene da questa pianta...
procedimenti dell'industria tintoria. 2. che viene usato per tingere; colorante (una
forte a tintulare / pregando ogn'om che debia seguitarlo. = voce onomat
: voio ch'el sia pagado una femena che sta a san cane crisostomo dela tentura
mercanti di calimala, 2-184: a'panni che si tingono in firenze debbia essere scritto
nostra industria, la 'candela stearica', che promette tanto, e la tintura in
la tintura in 'azzurro di prussia', che col tempo supplirà quasi interamente all'indaco
arrosciase la misera, non so con che tentura. ca'da mosto,
parabosco, 7-27: bisogna... che con qualche tintura tu ti contrafaccia il
3. colore assunto da un oggetto che è stato tinto o che si è
un oggetto che è stato tinto o che si è tinto entrando in contatto con una
. -anche: strato o patina di vernice che ricopre un oggetto che è stato tinto
patina di vernice che ricopre un oggetto che è stato tinto. giamboni, 8-i-202
altra cochilla d'un'altra maniera, che si chiamano moricche, e le più genti
genti le chiamano ostriche, in ciò che quando l'uomo gli taglia intorno, eglino
taglia intorno, eglino nascono lagrime di che l'uomo tigne le porpori di diversi colori
... braconio, poeta longobardo, che la bianca rosa prese tintura di porpora
quantunque se ne debbano escluder quegli occhi che, infermi d'itterizia, non hanno la
uscire dànno a credere al medico puoco cauto che si vada minorando la miniera della febre
qua principiato lo sbocco del sangue, che dietro le sopradette cose non può dirsi accidentale
ch'essa è il primo colore, che per sé si vede e fa veder gli
, segno esteriore, inflessione della voce che rivela un determinato stato d'animo.
cognizione e non semplice tintura de le cose che trattate. muratori, 7-iii-48: convien
trattate. muratori, 7-iii-48: convien ricordarsi che colla stessa lingua latina erano venuti meno
interiore. seriman, i-147: basta che lo sposo abbia sostanze propor
valore naturale e quel maggiore spirito di bile che è lo spirito guerriero, e l'
, e l'ultima tintura dell'umore, che forma i prodi. 10.
battesimo così dentro come di fuori, tal che non fosse ri- maso in chi più
tintura di simpatia per i punici, che lo predispose bene per agostino.
2-ii-1164: e1 veleno è una tentura che tegne el compagno che vi sta presso.
è una tentura che tegne el compagno che vi sta presso. pallavicino, 1-34:
pallavicino, 1-34: non è difficile che molti eleggan di cuore per desiderio del bene
: di quella tintura del seicento, di che tengono le prime sue opere, egli
nievo, 1-443: chi non vede che la tintura burlesca della novella proviene dall'
.. s'approssima già tanto all'idealismo che del formalismo non gli è restata,
sostituzione con un atomo di zolfo, che si presenta in cristalli incolori e solubili
carbossilico con un atomo di zolfo, che si presenta sotto forma di liquido incolore o
) (acido solfoacetico): liquido che bolle a 930 e forma sali ben
m. -ci). chim. che è proprio, che si riferisce alla tioammide
. chim. che è proprio, che si riferisce alla tioammide. tioarseniato
famiglia tiobatteriacee a cui appartengono poche specie che vivono in acqua o in terreni umidi
sf. chim. composto organico solforato che trova impiego nella vulcanizzazione della gomma e
atomico bivalente residuo dell'acido tiocarbonico, che si può considerare derivato dal carbonile per
dal d. e. i. (che l'attesta nel xx sec.).
. m. -ci). chim. che ha relazione con il tiofene o ne
dal d. e. i. (che l'attesta nel xx sec.).
. tiògeno, agg. biol. che produce zolfo (un organismo).
. tiografìa, sf. tecnica metallografica che permette di ottenere la riproduzione su carta
1471: 'lionati': nome generico dei sali che gli 'acidi'della serie 'tionica'formano colle
a 5 equivalenti di quest'ultimo, che berzelius ha riunite col nome di 'acidi donici'
], 186: venne ancora addimostrato che racido solforico del commercio contiene spesso un
. ciamician, 1-26: per impedire poi che il cloro sfugga nell'atmosfera, alla
una bolla, contenente tiosolfato sodico, che lo assorbe. = deriv. da
. m. -et). chim. che si riferisce alla tiourea. -resina tioureica
un tipaccio, uomo villano e brutale, che per un nonnulla mi pigliava a ceffoni
qua dentro. buzzati, 6-38: guardi che è un tipetto strano, sa?
certo, il carattere più tipicamente personale che investe il fondamento dell'arte del tiziano verrà
... rappresentano tipicamente il contrasto che è la molla di tutta quasi la letteratura
vico], piacque sempre, per quel che concerneva le controversie sulla grazia, di
. marinetti, 2-i-184: ora constatiamo che per opera degli americani e recentemente dei
] l'universalità in una misura comune che si accetta o si dimentica, chiusa
come un'entità particolare e locale, ma che vive della propria tipicità pasolini, 19-181
gli echi di simbologia psicologica e filosofico-religiosa che la situazione può avere, e anche come
posto e descritto il problema è più canino che umano, e il suo ineliminabile sapore
eco, 4-3: per definire ciò che non si vorrebbe fare, risulta comodo tipicizzare
estremo una serie di scelte culturali, che naturalmente andrebbero analizzate in concreto e con
a studiare?, non potrei rispondere che con delle ricostruzioni cartacee, fatte di
peculiare di una determinata persona o cosa; che è comune a tutti gli individui o
il turbamento era tipico ai quegli amori che scoppiano furiosi e improvvisiche possono, ostacolati,
finché non avessero colto il tipico luccichio che i suoi occhiali d'oro mandavano ogni
reca ad esempio tipico della canzone, che è appunto una 'tragica coniugata di stanze
di stanze uguali, la stessa canzone che bonagiunta ricorda: 'donne che avete intelletto
la stessa canzone che bonagiunta ricorda: 'donne che avete intelletto d'amore'. marinetti,
amore'. marinetti, 214: è innegabile che abolendo l'aggettivo e l'avverbio si
-locale tipico: luogo di ritrovo pubblico che si richiama alle caratteristiche tradizionali di una
o arredato, per le specialità gastronomiche che vi vengono servite e, talora,
talora, per gli spettacoli d'intrattenimento che vi vengono organizzati. arbasino,
locali tipici insipidi. 2. che possiede le caratteristiche peculiari di chi appartiene
viene a discorrere di questa tipica personalità che in sé accoppia alla virilità la molle bellezza
: ecco la tipica moglie del professionista che si è fatto da sé: sono
hanno soldi, ma lei è rimasta quella che era. 3. che prefigura
quella che era. 3. che prefigura fatti, verità, personaggi del nuovo
antico testamento degli avvenimenti e delle persone che risultano emblematici e premonitori delle verità del
agnello fu dinotato il tipico, in segno che in fatti tutti i sacrifici mosaici erano
dalla legge. 6. medie. che presenta un decorso normale (una malattia
1-ii-277: 'tipico': dicesi così una malattia che decorre regolarmente per un determinato tempo,
decorre regolarmente per un determinato tempo, o che ricorre a dati intervalli. è il
sentii dire ». 7. statisi che appare rappresentativo di un fenomeno costante.
l-ii-251: a questo modo di venerazione, che si chiama con parola greca 'tipico',
per se stesse, ma per quello che rappresentano. = voce dotta, lat
voce dotta, lat. tardo typìcus, che è dal gr. xxmixóg 'simbolico',
nelle liturgia bizantina, insieme di norme che regolano, giorno per giorno, l'
dal d. e. i. (che l'attesta nel xx sec.)
quella fase del lavoro di unificazione, che si limita a stabilire le specie e le
tipitappo, sm. fuoco d'artificio che esplodendoproduce brevi e secchi scoppiettìi; bricche
: « non abbiate paura, non sono che tipitap- pi, non sono che tipitappi
sono che tipitap- pi, non sono che tipitappi ». = voce onomat
borghese. 2. paleogr. che ha raggiunto un alto grado di formalizzazione
7-ix-1941], 3: i problemi che si presentano in questo quadro sono i seguenti
... b) fabbricare manufatti che, pur ne 11'uniformità della tipizzazione,
prodotti, ma non di mercato, che anzi ha ottime prospettive. -in un'
-diversificazione dei lavoratori in settori distinti che esigono competenze e abilità specifiche; specializzazione.
. tipo1, sm. ciò che costituisce un modello, un paradigma,
manufatto, apparecchio, edificio, ecc. che vale come campione e funge da modello
. pecchio, 2-138: basta che un tipo solo d'una scoperta, una
serie,... facendo sì che comunque vestita la vettura vista a distanza richiamasse
sotto una o l'altra ai esse, che funge da tipo. -ciò che
che funge da tipo. -ciò che esprime simbolicamente un fatto, una verità
-in partic.: avvenimento del passato che prefigura fatti del presente. frezzi
andò ratto e festino / a tradir quel che fu ver uomo e dio, / e
apolline. fagiuoli, vi-46: bada che un ramo sia / d'allor, ch'
della sapienza; / non d'altro che sia ramo di pazzia. -personaggio
, iv-305: tutte quelle bellezze mistiche, che salomone in tipo di cristo nella cantica
un tipo o figura di cristo, che dovea venire, al cui aspetto pendente dal
fasico, si osservano forme ipocondriache malinconiche che sono ad evoluzione cronica.
al nome cui si riferisce): che può fungere da modello, da campione (
) ristoranti tipo già istituiti a roma che essi, oltre ai clienti che desiderano
a roma che essi, oltre ai clienti che desiderano rispettare la legge, « possono
ad isac figliuolo di sara libera, che spiritualmente rappresenta i giusti, tutta la
di kretschmer, di quegli individui cioè che posseggono una particolare refrattarieta al contatto,
gli altri. -insieme dei tratti somatici che contraddistinguono un particolare gruppo di persone o
lui il tipo etrusco, quel tipo che dura ostinato per tutta toscana mescolandosi al
persona dal comportamento originale, bizzarro, che suscita perplessità o riprovazione (in partic
v-207: sebbene antonio l'avesse avvertita che gaspare era un 'tipo', i modi rozzi
. e. gadda, 9-228: « che ragazzaccio!... » diceva la
diceva la decana delle pensionanti. « che simpatico tipo!... » diceva
tipo anche il maggiore, a volere che ritorni solo dopo avergli sparato addosso,
ai cecchini! arbasino, 53: dice che è un tipo da prendere con le
. suzzati, 4-190: non ricordava più che cosa era successo e si immaginava di
-persona (in partic. donna) che, pur non essendo dotata di particolare
ragazzi di santa croce, dalle proposte che ti fanno i vecchiacci per la strada
ormai di essere un tipo, e che in qualche modo gli interessavo. n.
ginzburg, ii-430: la ragazza che io sposo si chiama eileen rob- son
... ma è forse quello che si dice un tipo. -persona
si dice un tipo. -persona che risponde perfettamente alle esigenze, ai gusti
di qualcuno. suzzati, 6-15: che ragazza gli avrebbe preparato, quel pomeriggio,
, cinematografica, figurativa, ecc. che viene investito di un valore simbolico,
cui non si conosce l'identità o che non si vuole determinare altrimenti (e talora
non intendersi con il notaio, prima che fosse arrivato quel tipo lì. palazzeschi
6-72: nelly, non mi piace che tu vada tutti i momenti alla bottega
alla bottega. la gente potrebbe pensare che ci vai per quel tipo. calvino
, 5-5-102: molto meno dee dar fastidio che col tipo stesso si rappresentino dunque in
l'attuale moneta di rame è un tipo che porta con sé l'impronta di un
errore. delfico, ii-360: so che altre città mostrarono pure il gallo su i
. villani, lvii-167: benché il trovator che gli produce / faccia loro stampar con
stampar con tipi regi / e 'n carta che non succhia e non traluce. monti
con lettera ricevuta questa mattina mi avvisa che l'edizione con tipi magnifici di didot
i tipi, fu applaudita la nuova industria che in aiuto veniva delle scienze e delle
che la legge colpisce come reato tutte le stampe
tutte le stampe clandestine, cioè quelle che non portano né la firma dell'autore,
; carattere, figura, modello', che è dal tema di xùjtxu) 'batto'.
tipo2, sf. procedimento di stampa che si avvale di caratteri mobili.
giornale o ad un almanacco di città che nella sua modestia mi assicurasse con lo
fogli volanti per una festa di campagnoli che non ne capissero sillaba, passi.
arti è da noverarsi la tipografia, che si dèe riguardare come il più bel dono
si dèe riguardare come il più bel dono che la previdenza ha fatto agli uomini.
della tipografia dotta e civile: né libro che uscisse da'suoi torchi poteva esser cosa
solo intorno alla metà del secolo scorso che abbiamo la prima applicazione su larga scala
bramato mandarti le stampe di alcuni versi che ci sono stati offerti dal torchio nell'occasione
e gli serve un ragazzo, più che altro per le commissioni ».
: lezione stabilita dagli accademici di firenze che ottenne autorità di volgata -poi corretta tipograficamente
tre fascicoloni d'atti e memorie è quel che finora la deputazione ha pubblicato di cotesta
cotesta serie: né ti faccia caso che due di essi non sieno né pur tipograficamente
la composizione fatta sino ad ora, che è tipograficamente sbagliata e avrebbe fatto gran
(plur. m. -ci). che si riferisce, che è proprio della
. -ci). che si riferisce, che è proprio della tipografia; ottenuto mediante
ottenuto mediante la tecnica della tipografia; che serve o che si usa in tipografia.
tecnica della tipografia; che serve o che si usa in tipografia. tesauro
: 'sottovoce'... incuriosì papini, che lo lesse in bozze e a quattr'
... ma sopratutto il nessun interesse che mostravo per la veste tipografica..
l'idea di darme una edizione tipografica, che avrebbe dovuto essere critica, richiedendo perciò
ma pur sì ammirate dal tipografo, che nella prefazione esalta questo ritrovamento, e
-casa tipografica, società tipografica: azienda che si dedica all'arte della stampa.
del 1831 fondò la società tipografica, che ora esiste in torino, e che già
, che ora esiste in torino, e che già diede in luce parecchie òpere importanti
proprietario di un'officina sia all'operaio che vi lavora). gioia,
d'istruzione può essere il rezzo a che i tipografi comprano i manoscritti degli autori.
cantoni, 257: un libretto che basterebbe da sé solo a far fede della
, sf. miner. disus. pietra che reca le impronte fossili di organi vegetali
santi, iii-348: ferro limaccioso, che riveste fusti, e radiche di zostera
b. croce, ii-8-117: romanzi, che si presentano con mascheramusica, e le maschere
relativo all'evoluzione delle tipologie familiari, che tanta parte hanno nella definizione dello stato
2, 41]: è ovvio che l'interferenza è tanto più possibile quanto più
(plur. m. -ci). che si riferisce, che è proprio della
. -ci). che si riferisce, che è proprio della tipologia.
. g. contini, 22-203: piuttosto che un ordine tipologico, sarà da seguire
tappezzati di piccoli affìssi ed avvisi di opere che un'insanabile tipomania ha fatto crescere a
. tipometrìa, sf. scienza che si occupa delle misure tipografiche.
o piegabile, e anche nastro metallico graduato che in tipografia si usa per 'prendere'le
a mio vedere, è il toscano che offre la cifra-base per la tiponomia leonina del
2. sm. ballo di origine americana che si esegue battendo in maniera ritmica ed
mettervi a ballare il tip-tap tutte le volte che il nemico ci inquadra nella luce dei
. metodo di comunicazione tipico dei carcerati che consiste nel battere una serie di colpi sui
farfal- lette, ed altri insettini, che sono il loro cibo esclusivo. m.
anofele, ma dell'innocua tipula, che in inghilterra si chiama 'crane-fly'o 'daddy
dotta, lat. scient. tipula, che è dal lat. class, tippùla,
dei camionisti di tir, come negare che sono bravi, utili, forti? eco
busi, 16-110: tutti quei camion che mi tallonavano non so se per divertimento o
andare al pronto soccorso con qualcuno su, che i tir mi mettessero pure sotto se
[outiers] 'trasporti intemazionali stradali', che regola i trasporti di merce effettuati sulla
nel telaio per tessitura, la struttura lignea che supporta numerosi aspi girevoli dai quali si
, ii-334: i pisani chiamano 'pendagliela'ciò che nella versilia si dice 'pendìa', nel
stare a tira tira; offre il prezzo che crede giusto, e basta.
anello d'oro appiccato, nel modo che portano di qua i nostri bufali; e
a forma di punto interrogativo capovolto, che ricade sulla fronte o su una guancia.
martina ebbe in un lampo il pensiero che colui fosse uno di quei tirabórse che fanno
pensiero che colui fosse uno di quei tirabórse che fanno le spese nelle cronache dei giornali
.. dirmi un giorno: hai visto che nella camera ci sono persino dei tirabórse
tirabusciòni, tira-ro lungo a vite tagliente, che termina in un occhio, del quale si
chiama dal francese: 'tirabusson'. -oh che caro tirabusson... me fala
fame? -vorria cavar un occhio a quello che vu'ha dito mezzan. l.
, e mancando per questo una parola che sia adoperata da buoni scrittori, potrà
da buoni scrittori, potrà adoperarsi quella che usano in toscana: cavaturaccioli. p
la stappi'. -a tirabusciò: che ha o ricorda la forma di un cavatappi
menefreghismo. pirelli, 183: col che allude, la silvia, al tiracampare che
che allude, la silvia, al tiracampare che c'è in giro, ai sotterfugi
sotterfugi, alle astuzie, a tutti quelli che si fanno i fatti loro in barba
di bacchette di vetro di forma cilindrica che saranno in seguito sottoposte a trasformazione mediante
tiracame, agg. invar. ant. che esercita una forte attrazione sessuale.
quel ficotto sodo di madonna laura, che era la calamita tiracame di quel poveretto del
una tiracca dei calzoni del latore, che confessò esser nel reggimento dei cacciatori e promessigli
tiratilo, sm. tess. congegno che estrae il filo del rocchetto. -anche
consistente in un ferro lungo a vite tagliente che termina in un occhio, del quale
arlia, 577: 'tirafossette': o che dinota questa voce? è la gallica
, o stolto... senti che odore di zolfo. = comp.
tiraggio naturale in contrapposizione al tiraggio forzato che è quello provocato per mezzo di
rispose il capoccia. « si vide che il difetto stava nel tiraggio strozzato in
luce a gisagara, a conferma dell'ipotesi che nei forni dell'età del ferro si
di nascere coi capelli ricci (e che una volta sarebbero stati i 'riccetti') si
, 2-375: intanto giuocavo con uno sbadiglio che non volvevo esaurire spalancando subito la bocca
. formazione di depressioni nella parete toracica che si verifica durante il processo inspiratorio a
, 2-7: eravamo nel solito locale, che è la casa comunale, ed assistevamo
, destinati a trasmettere il moto dalla ruota che riceve l'azione del motore.
capitano in quel battaglione di tiragliatori franco-belgi che... si batterono valorosamente contro
dal d. e. i., che l'attesta nel 1909.
nel telaio per la tessitura l'operaio che alza e abbassa i fili delfordito dentro
a disegni e a colori, bisognava che i licci de'fili di ciascun colore fossero
fossero legati in mazzi a cordicelle, che un ragazzino, detto tiralacci, sollevava
, detto tiralacci, sollevava al momento che il tessitore gli indicava. = comp
il latte dalle mammelle di una donna che allatta, quando ve ne sia in eccesso
. dald. e. i., che l'attesta nel 1897. tiralicci
in un telaio, dispositivo a molla che serve per il ritorno dei licci.
acciaio, regolate da una vite, che terminano con punte esili e molto affilate.
tiralinee -così geometrica, sgombra e agricola che si vede che la terra è rotonda.
, sgombra e agricola che si vede che la terra è rotonda. bigiaretti,
un gusto così preciso, grafico più che plastico con quei bugnati freschi d'inchiostro
tiralòro, sm. ant. artigiano che lavorava l'oro tirandolo in sottili lamine
. v.]: 'tiramantici': colui che alza i mantici d'un organo,
pietra o di metallo la coerenza (che ancora par maggiore) delle sue parti dipende
delle sue parti dipende da altro glutine che da filamenti o fibre, e pure essi
. con più forza si ritirano allora che tu corri alla vendetta. morgagni,
tanto, da certi tiramenti di nervi che mi dànno martirio senza fine. pirandello,
orazione pronta forse a piggior sentenzia, che quella che virgilio avea intesa.
pronta forse a piggior sentenzia, che quella che virgilio avea intesa. 5
manica vuol dire un atteggiamento non più che tollerante e in fondo mai veramente solidale
tiramina, sf. biochim. sostanza tossica che provo ca un aumento della
, sf. invar. chim. enzima che modifica la tiramina provocandone la demolizione ossidativa
e rimetterle sull'acciarino, ogni volta che questo s'abbia a scomporre od a ricomporre
tiranna, sf. sovrana, regina che esercita una tirannia o detiene il potere
: a segno tale eran ridutti, / che per forza servir quella tiranna / venian
servir quella tiranna / venian costretti, che gli avea distrutti. goldoni, xii-757
riveder vostra signoria, e in napoli più che altrove. non so se mi sarà
207: o morte ben si vede, che sei una tiranna? segneri, ii-368
in questi boschi fronde in ramo, / che nanzi non mi sian le chiome bionde
parole / di quella mia tiranna, che io tanto amo. lorenzo de'medici,
queste insaziabili tiranne, / più vane che 'l midollo delle canne, / non sazian
da qualche giorno un'aria di tiranna che non serve che ad irritarmi.
un'aria di tiranna che non serve che ad irritarmi. 3. donna
ad irritarmi. 3. donna che tende ad affermare la propria volontà con
: costui seguitando le vestigia del papa, che voleva dall'inclemenza essere chiamato clemente,
lui più crudele e inumano, quanto che di tirannaggine ha manco esperienza che non
quanto che di tirannaggine ha manco esperienza che non era in quello. = deriv
jettò. lo lo comuno, / che devessero vedere, e procaczare, / che
che devessero vedere, e procaczare, / che aquila vissesse senza tirannare. 2
dette malattie [redi]: altri malori che tirannano e tormentano lo corpo dell'uomo
. di tiranneggiare), agg. che tiranneggia. -al figur.: che osserva
che tiranneggia. -al figur.: che osserva o intende imporre con rigidità e
da longiano, iv-159: la terza che sì come uccisi xim tiranni che tiranneggiavano
la terza che sì come uccisi xim tiranni che tiranneggiavano il paese, non distrussi i
paese, non distrussi i pirati e corsali che ivano per mare. c. campana
i samii, e fu così felice, che si lodava di non aver mai saputo
si lodava di non aver mai saputo che cosa fosse dispiacere in questo mondo. panni
l'eccessiva potenza degli spagnuoli in italia, che ne facevano barbaramente tiranneggiare le più belle
guerra, da costringerlo a sfrattar dai luoghi che aveva tiranneggiati. carducci, iii-21-311:
mia patria quello né più né meno che i lodevoli membri del consiglio di stato farebbero
marsilia, avendo in quei giorni sospetto che gli ugonotti, sotto la protezione d'
ulloa [guevara], ii-119: subito che 'l signor nostro morì, la lor
morte vedere il gastigo, veggendo colui che ha assai tiranneggiare colui che ha poco
, veggendo colui che ha assai tiranneggiare colui che ha poco. giorgio dati, 1-110
ma sono sì angariati e tiranneggiati, che possono chiamarsi schiavi da cattena invisibile.
sempre peggiorato; tiranneggiava la figliuola peggio che mai, ed erano sette mesi che la
peggio che mai, ed erano sette mesi che la poverina non usciva ai casa.
. piovene, 136: per il figlio che l'incarnava aveva non solo stima,
/ da l'amor tiranneggiato, / che per dare altrui ricetto / cambiò stanza,
persuaso... dal- l'incubo che, nel corso della sua politica effettiva,
e di frutta per vincere la sensualità che lo tiranneggiava. 5. dominare
è il maggior segno d'ingiustizia, che amare più l'amata che se stesso,
d'ingiustizia, che amare più l'amata che se stesso, e sforzarsi di tiranneggiar
, e sforzarsi di tiranneggiar quegli affetti che nati liberi non sono sottoposti che ai
affetti che nati liberi non sono sottoposti che ai propri arbitrii. l. quirini,
, 16-8: tu non hai fatto che soffrire e tiranneggiare i tuoi istinti pel corso
, 1-1099: il tedio dei presenti eunuchi che tiranneggiano le nostre scene.
vien nondimeno guasta da'venti australi, che da alcuni anni in qua tiranneggiano crudelmente questo
2-2-56: la più utile sorte di cittadini che possa avere una città, sono quelli
possa avere una città, sono quelli che stanno nella mediocrità; perché sopra a
chi vuole tiranneggiare e contro alla plebe che voglia disordinare. foscolo, ix-1-220:
rico- vrando. beltramelli, i-90: che cosa sarebbe toccato ai vivi? niente
toccato ai vivi? niente, meno che niente, le beffe e l'obbrobrio.
l'obbrobrio. le beffe di coloro che godono ingiustamente e tiranneggiando muovono i destini
-sostant. alberti, i-7: subito che la libidine del tiranneggiare e i sin-
, le ingiuste voglie in italia più poterono che le buone legge e santissime consuete discipline
lascia peccar chiamarlo pio, / né che il tiranneggiar sia giusto impero. alfieri,
ambiente, in partic. nell'attività che vi si svolge. moretti, 15-146
muratori, 8-ii-12: ad altro poscia che alle lettere, hanno per l'ordinario
l'ordinario da pensare l'altre nazioni, che colà sono suddite e tiranneggiate, e
, vi-91: quall'arme italiane, che ora combattono per loro, se si volteranno
i lombardi 11 strazi e le gravezze che patiscono sotto a'ministri regi, tiranneggiati
violenza alla sua natura, in tanto che spesse volte, tiranneggiata dal furore,.
dallo spirito dell'ira e del furore talmente che... i propri figliuoli
. brusoni, 1-150: non sapea che farsi diambra quinci tiranneggiato dalla voluttà, quindi
b. croce, ii-11-28: accade che taluni pensatori... aggiungano..
ch'io ami solo questa bellezza, che tirannegiata dagli anni, è un fiore che
che tirannegiata dagli anni, è un fiore che si secca, un baleno che fugge
fiore che si secca, un baleno che fugge, uiraura che vola.
, un baleno che fugge, uiraura che vola. tiranneggiatóre, agg.
femm. -trice). disus. che esercita un forte controllo di un organismo politico
forte controllo di un organismo politico, che ne influenza e condiziona gli atti.
volgar., ii-45: di poi in che modo dite voi, tenendo li difensori
cervici aggiunsero ingiuste dimande; conciossia cosa che vollero potere far pace, tregua, guerra
oppressivo. malispini, 103: veggendo che la forza dello imperatore era sì grande
forza dello imperatore era sì grande, che quasi tutta talia tirannescamente signoreggiava. compagni
perché non ardivano a lamentarsi di coloro che messo ve taveano, perché tirannescamente te-
te- neano il reggimento; con tutto che anche di loro arnesi assai ne perdessono
di loro arnesi assai ne perdessono quelli che reggeano. boccaccio, viii-3-125: alle
vi-217: sorgerebbe a un tempo il pericolo che gli ambiziosi capitani dalla dappocaggine de'magistrati
gli antichi fedeli si allontanavano dall'imperatore che divenne sospettoso di tutti e tirannescamente crudele
(plur. m. -chi). che è proprio, tipico di un tiranno
signoria, un'azione politica); che è esercitato in modo dispotico, autoritario
" 3'3i3: l'argomento, sopra che... si ragionava, era di
di lei a libertà risorgessero, esse che ora sono da tirannesca signoria desolate?
desolate? carducci, iii-2-231: allor che la mia tromba / canti le tirannesche
. 2. per estens. che tende a imporre in modo incontrastabile la
, fummosi, superbi, propri tiranneschi, che date scusa al vizio vostro! foscolo
capponi, ii-3: cosimo a quelli che lo accusavano di guastare così la città
, soleva rispondere: « meglio città guasta che perduta »; malvagia parola, e
animo tirannesco. 3. figur. che domina o tiene soggiogato l'animo e
dell'animo, il maggior perdimento di tempo che nelle opere scientifiche si possa immaginare si
il dialogo. 4. che determina in modo rigido, rigoroso determinate
modo rigido, rigoroso determinate regole, che impone un modello normativo. ascoli,
prendono attiva parte francesi di ogni provincia che non si sentono efficaci se non quando
nell'unico e maraviglioso e tirannesco laboratorio che è in riva alla senna.
, mosse lui la terzia parte come quello che aspirava alla tirannia desideroso di farsi signore
tra le morte acque delle tirannie cisalpine che napoleone brucia di passione. -con
alla tirannia della maggiorità sulla minorità il che egli non crede giusto, dovendo, a
. -ant. insieme delle persone che hanno esercitato in modo dispotico e oppressivo
da questa parte vedi / lo bulicame che sempre si scema », / disse t
, / disse t centauro, « voglio che tu credi / che da quest'altra
, « voglio che tu credi / che da quest'altra a più a più giù
el si raggiunge / ove la tirannia convien che gema ». -stato o
, i-119: molti sciocchi [dicono] che t popolo si vuole tenere lieto con
vuole tenere lieto con le feste. sappi che cotesto è vero nelle tirannie, non
e possedere alcun regno, in tanto che egli si sforzò d'ot- tenerlo per
anni. collenuccio, 4: pare che fatai sia a quelle provincie...
quelle provincie... avere non che spesso, ma sempre, tirannie, sedizioni
: si sa degli spartani... che domandavano agli dei forza di sopportare le
. adesso farebbe ridere chi pregasse dio che gli desse pazienza per sopportare le tirannie
11-78: in ascoltar la tirannia di costoro che signoreggiano sì despoticamente gl'ingegni della moderna
ingegni della moderna gioventù, io, che riverentemente taceva, non potetti non esclamare.
altra danae, con tante strettezze, che per tre lustri intieri potè credere d'
: della ragazza avrei detto... che era orfana da bambina e vissuta molti
4. inclinazione, situazione o condizione che costringe a determinate scelte e comportamenti o
: non si ravveggono gli infelici vecchi, che è specie di tirannia essere ingordi deltaltrui
tempo non ha pure un solo momento, che ci possa assicurare dalla sua dura falce
specie d'ingratitudine verso la benefica previdenza che vi ha fatto nascere in situazione di
ricorrere senza necessità a quei miseri espedienti che il bisogno solo suggerisce e giustifica. cantoni
. a. monti, 582: libertà che egli intendeva immediatamente e concretamente come liberazione
gli uomini della scuola -da tutte le tirannie che li opprimevano, burocrazia, oligarchia parlamentare
il dar fede alle sciocchezze di coloro che, non essendo mai stati in cielo,
. frugoni, vii-154: poveri patisti, che dal patire traendo il nome, soggiacete
ii-179: è ancora l'ineguaglianza de'capitali che genera la tirannia dei banchieri. arbasino
di dramma e musica. -tendenza dominante che si impone in modo pressoché esclusivo in
. con ciò noi non rifiutiamo affatto quello che in arte è veramente originale, la
stupore è indispensabile alla 'bellezza'alla guisa che ad un popolo è necessaria la originalità
. rigida norma linguistica, retorica o metrica che limita le possibilità espressive. b
'tirannia': è quel flusso e reflusso che fa il mare nei porti quando è fortuna
mare sollevato; è anche quell'ondeggiamento che fa il mare nei porti, quando
vennero a roma e pregavano per dio che. lli remettessi in loro case.
più li convien temere gli uomini buoni che i cattivi. c. campana, ii-220
minor male assai, il perder solo quel che tirannicamente avea cavato dal governo dell'egitto
non mai signori: nulla a ciò pregiudicando che alcun de'peggiori podestà eccedente e assoluta
restando l'albergo vóto, sarà facil cosa che chi tirannicamente vi ha alloggiato tanto tempo
tempo a discrezione, oggi più insolente che mai vi tomi. goldoni, ii-772:
! se alcuna mi sentisse di quello che dico io, piangerebbero meco per compassione
questo spiattellato è purtroppo il gusto, che regna'tirannicamente in italia.
due caratteri del tiranno e del tirannicida che trovi poi moltiplicati nelle tragedie dell'astigiano
giorni era maturato il destino, non che di bruto e dei tirannicidi e d'
gli ateniesi armo- dio e aristogitone, che, secondo la tradizione, nel 514
, il zelo, la predicazion salutifera, che si trovano nel campo de la prudenza
dar compimento e perfezione al tirannicidio, che sarebbe stato di prendere il cadavere e di
alla oppressione, il vecchio tirannicidio, che persino i gesuiti avevano giustificato, si
alla liceità morale degassassimo di un principe che governasse tirannicamente. gioberti, 1-ii-485
; ma non lo è più dopo che questo sinodo condannò in universale e
senza eccezione di sorta la sentenza che dà per 'lecita l'ucci- sion del
(plur. m. -ci). che è proprio, tipico di un tiranno
, in libertà si posero: il che giuridicamente avean fatto,... pel
, vale a dire nel paese europeo che aveva la struttura statale più reazionaria e piùtirannica
). machiavelli, 1-i-154: il che testifica tutti gli ordini primi di quella
conformi a uno vivere civile e libero che a uno assoluto e tirannico.
/ fausta accogli la prole / di lui che la tirannica vigilia / t'accorciò.
. angiolini, xxiii-268: voglio lusingarmi che questo parlamento o prima o poi lo
mattino vegnente con una persuasione piena e fervida che si faceva loro un torto tirannico.
: sogliono smantellare i luoghi forti coloro che, non potendogli matenere, vogliono assicurarsi
testimoni li cancellò, e fu tenuto che la. ffussi una grandissima e tiranica altorità
alla tirannia (un governante); che mira a imporla, a istituirla, a
servivano sì vilmente sotto li imperatori, che tiberio uomo tirannico e superbo aveva nausea di
, v-1-632: ecco il tirannico nerone che su l'orlo della pozzanghera rimpiange la
. 4. per estens. che impone la propria volontà in contrasto o
. frachetta, 26: coloro, che con subiti successi s'inalzano a gran
di barbarie, un voler tirannico, che reputando tutti gli altri come pecore stolide
gli altri come pecore stolide, volesse che i suoi decreti fussero anteposti ai sensi
violento e tirannico da spingere gli uomini che sentiranno nominarlo a farsi un segno di
sosta... ad un lavoro che si violenta e s'inventa da più di
il mio organismo. 5. che non lascia spazio ad altri sentimenti o passioni
totalizzante; geloso (l'affetto); che opprime, che soffoca la persona che
(l'affetto); che opprime, che soffoca la persona che ne è oggetto
che opprime, che soffoca la persona che ne è oggetto. brusoni, 7-94
7-94: amore è una passione tirannica, che a mille segni, a guisa di
moravia, xiii-327: lui mi rispose che aveva in città un negozio di mode
in città un negozio di mode e che era appunto là, che sua sorella,
di mode e che era appunto là, che sua sorella, in cerca di lavoro