a gottinga; ma la prima opera che si considera ispirata a tale metodo fu
fondate sul calcolo, cioè la scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni collettivi
, per formulare delle leggi di media che governano tali fenomeni (e sono dette
, eseguita secondo metodi statistici, o che si proponga di fornire una visione globale
le sue parti d'amministrazione sì pubblica che privata'. mazzini, 52-39: siete
evidente ed in ben ordinata unione i fatti che servono ad illustrare la condizione e i
prova cosa alcuna, perché ne i casi che essa dà come eguali sono veramente eguali
sono veramente eguali, né il rapporto, che enuncia tra certe classi di fatti,
spassi e dei nostri affanni, proclamano che i quattro luoghi consacrati al gioco in
, settore della ricerca scientifica e tecnologica che non sia in qualche modo interessato dalla
quali potrebbe forse aversi, il giorno in che importasse d'agire, una somma.
. moretti, ii-1083: dei grandi poeti che pur venerava, si riferisce di preferenza
. 2. fis. disciplina che applica metodi matematici alla meccanica statistica al
, atomi, elettroni, ecc.) che non possono essere analizzate singolarmente. -statistica
: insieme delle leggi della meccanica statistica che riguardano un sistema di particelle o sistemi
sistemi microscopici (atomi o molecole) che seguono le leggi della meccanica classica.
quali i fotoni, caratterizzate dal fatto che più particelle uguali condividono uno stato con
), la cui caratteristica consiste nel fatto che due particelle uguali non possono coesistere nello
. statistica stellare-, parte dell'astronomia che applica i metodi statistici allo studio dell'universo
4. ling. statistica linguistica: disciplina che analizza i fenomeni linguistici, al fine
varianza. 5. econ. disciplina che applica metodi di studio statistici ai fatti
croce, iv-12-199: quelle plebi, oltre che progredire nella salute fisica come comprovava annualmente
. bigiaretti, 11-8: i tipi che si comportavano in questo modo generalmente stanno
(plur. m. -ci). che si riferisce o è proprio della statistica
e. visconti, 74: un politico che riveda una tabella statistica. amari,
dei costumi e le favole dei viaggiatori che non le vere condizioni delle provincie.
vere condizioni delle provincie. -ant. che si riferisce o è proprio dello stato,
relazioni fra gli stati o delle persone che governano o hanno pratica dello stato.
repubblica. campanella, 089: dopo che dal buio della compassione uscii al chiaro
. lancellotti, 1-296: non crediamo che 'l signor pellegrini miri a quella pessima e
mente al prencipe sono di tanto eccesso che altro non significano. v sgualdi, 2-05
2. nell'accezione odierna, che si riferisce o è proprio della statistica
proprio della statistica, intesa come scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni
più da un campione di osservazione; che si basa o è prodotto da dati,
aumento progressivo de'libri stampati sì in francia che in inghilterra, in due periodi diversi
fenomeno, d'ampiezza in parte clandestina che perciò sfugge a controlli statistici, non è
identificare certe 'leggi di tendenza'più generali che corrispondono nella politica alle leggi statistiche e
alle leggi statistiche e dei grandi numeri che hanno servito a far progredire alcune scienze naturali
fis. meccanica statistica: parte della fisica che studia, mediante metodi matematici fondati sul
pubblicò quest'ultimo l'opinione prevalente fu che avesse preso un abbaglio. 4
g. bianchetti, 1-134: io confesso che questo timore l'ho sempre avuto in
. gioberti, 11: la contraddizione che corre tra l'essenza della religione cattolica
moderna. 4. ling. che si riferisce o è proprio di verbi o
o è proprio di verbi o aggettivi che indicano una permanenza, una durata dell'azione
ci eravamo accorti, giulia ed io, che le stesse mani ignote lasciavano in laboratorio
= dal ted. stativ, che è dal lai stativus (v. stativo1
statìzio, agg. letter. ant. che provvede alla stabilità delle cose (come
, 4-1-373: seneca... osserva che il nome di 'statore'e statizio a
fatto di romolo, ma da ciò che tutte le cose stanno e si mantengono per
pass, di statizzare), agg. che è stato dato in gestione o in
sm. (femm. -trice). che opera o sostiene la statalizzazione; che
che opera o sostiene la statalizzazione; che è volto a essa. c
, 22-viii-1944], 1: è quel che volevano i capitalisti italiani, smaniosi di
'socializzare'. non sono tolti, che io sappia, da altre lingue, ma
bisogna dare esclusivo rilievo alle tendenze politiche che destano inquietudine e che si osservano dappertutto
alle tendenze politiche che destano inquietudine e che si osservano dappertutto, diverse ed opposte
statizzazione della vita. einaudi, 276: che sugo c'è a classificare sotto la
. -complemento di stato in luogo: quello che indica il luogo in cui si trova
un'azione. -verbi di stato: che indicano un'azione del soggetto in quiete
. guittone, xvii-712-n: poi che sì conosci il voler meo, non
. fra giordano, 3-21: ruota che si volge continuamente, la quale non
e la tiara non più riccamente ornata che di gioie da murano, se ne sta
de'principi ecclesiastici non ve- derete altro che le insegne del cìaviculario, che furono commesse
derete altro che le insegne del cìaviculario, che furono commesse a san pietro, e
san pietro, e medesimamente la tonsura, che per beffa e scherno gli fecero in
tiara, e il santo scettro, / che in pastorali forme augusto e grande,
ha uomini senza logica e senza credenza che s'assumono di strappare al pontefice la sua
= voce dotta, lat tiara, che è dal gr. tiùqo, di probabile
m. salvini, 6-38: o tu che delle cose caste hai cura, /
nella fratria, in partic. quella che riuniva i cittadini non nobili in contrasto
cittadini non nobili in contrasto a quella che raggruppava i nobili. -scherz.
di ostia circondato da un tìaso di sorelle che se lo spupazzavano e se lo ungevano
occhi il dio terribile, eppure non armato che di tirso. d'annunzio, ii-14
= voce dotta, lat thiasus, che è dal gr. oiuooc, di origine
. m. -ci). chim. che presenta relazione con il tiazolo. -
di coloranti, di origine sintetica, che contengono all'interno delle proprie molecole uno
ej. tibaldiano, agg. che è proprio, che si riferisce, che
tibaldiano, agg. che è proprio, che si riferisce, che è attribuibile all'
che è proprio, che si riferisce, che è attribuibile all'arte dell'architetto lombardo
perché, il nicodemi loda i freschi che deturpano la bella cupola tibaldiana di s
, i-163: il battere all'aia, che trebbiare comunemente si dice, e volgarmente
corda suptili chi cora al mostazo, cioè che si sera, come è le caveze
i-163: il battere all'aia, che trebbiare comunemente si dice, e volgarmente tibbiare
area setti, dal venez. tibiar, che è dal lat mediev. tibiare (
e hanno all'incontro teste de negri, che conducono i detti arabi delle terre de'
atibar. tiberiano, agg. che è proprio, che si riferisce all'imperatore
tiberiano, agg. che è proprio, che si riferisce all'imperatore romano tiberio claudio
tìberius 'tiberio'. tiberiènse, agg. che si riferisce, che è nativo o abitante
tiberiènse, agg. che si riferisce, che è nativo o abitante della città di
. m. -chi). spreg. che è proprio, che si riferisce all'
. spreg. che è proprio, che si riferisce all'imperatore tiberio claudio nerone
. riferimento al dispotismo e alla corruzione che ne caratterizzarono il regno.
tiberino. tiberino, agg. che è relativo, che si riferisce al fiume
tiberino, agg. che è relativo, che si riferisce al fiume tevere; che
che si riferisce al fiume tevere; che è bagnato dalle sue acque. ariosto
ariosto, 29-32: la superba mole / che fe'adriano all'onda tiberina. giovio
tiberina. 2. per estens. che è nativo, che è originario di roma
. per estens. che è nativo, che è originario di roma. carducci,
« sto palazzo dcento c'è più oro che monnezza ». 3. socio dell'
me- rinos o tibet; anzi quello che costa meno) e fammene far due.
il taglio dell'abito, il fatto è che se in luogo del velo nero avesse
sarebbe stata completa e non sarebbe mancato che il corsiero. palazzeschi, 8-125:
asiatica di provenienza, il tibet, che è dal tibetano tó-bhdt, propriamente 'alto tibet'
regione'. tibetano, agg. che è nato o vive in tibet -anche
entrerebbe un'intera famiglia tibetana, e che molti non si vergognano di ostentare-,
tibet tibetologìa, sf. disciplina che studia gli usi, i costumi,
bocca a la umile fistuia di coridone — che a la sonora tibia di pallade.
, perché essendo quello istro- mento, che si suona col fiato, ei viene a
dinanzi a ilio, e non ascolta / che di tibie la voce e di sampogne
situato nella parte anteriore della gamba, che ne costituisce, insieme al perone,
stinchi sono quelli due [ossa] che sono dal ginocchio al collo del piede,
dentro delle gambe et è più grosso che l'altro stinco minore, il quale sta
della gru, se bene alcuni hanno detto che te la prima piva, e che
che te la prima piva, e che perciò te detta tibia, che è appunto
e che perciò te detta tibia, che è appunto l'osso della gamba. f
tutto il primo osso della coscia, quello che a rigore si chiamerebbe tibia, è
bisogno (come fanno tutte le donne che sanno di possedere un paio di tibie più
incerta. tibiale1, agg. anat che è proprio, che si riferisce alla
, agg. anat che è proprio, che si riferisce alla tibia. -muscolo tibiale
dovuta a deficit nutritivi e vitaminici, che si manifesta con dolori diffusi a livello
cugino, / di quel male sopraffino / che gfi imporpora le gote / ed il
. stor. suonatore professionista di tibia che, nell'antica roma, prendeva parte a
oh, ne mandano via le tibicine / che fan le nenie a'morti! v
citaristi erano il più delle volte quelli che componevano le arie. socchi, 2-75:
arie. socchi, 2-75: ma che? riceverai nella città i maestri della tiba
[tommaseo]: 'tibicine'erano quelli che con tube solevano suonare l'opportunità del combattere
tibioperonèo (tibioperonièro), agg. anat che è comune alla tibia ed al perone
. m. -ci). anat che è relativo alla tibia, al perone ed
= dal sic. tibu. che è dall'ar. tib 'profumo'; voce
, daldell tibulliano, agg. che si riferisce al poeta latino al- bio
i sec. a. g; che si rifà alla sua opera, al suo
-corpus tibulliano: i tre libri che formano l'intera produzione lirica di tibullo
produzione lirica di tibullo. — che ha come oggetto la figura o l'opera
polemica [fra de zerbi e carducci] che, come si sa, aveva uno
plinio], 16-10: molti tengono, che i medesimi alberi sieno per italia,
buoni a far certa sorte di navili, che si chiamano libumiche, e sono quasi
questa rotondità a la maggior altezza sua, che è quella del tiburio, di proporzione
, lat mediev. tiburium (nel 1055x che è dal class, tigurìum per tugurium
questo vieggio infiniti pesci chiamati tiburoni, che sono molti grandi come tonni; hanno
l'accompagna- no, e ogni spurcizia che si butta fuori di quella, la inghiottono
ho sentito giurare a uomini da bene, che hanno visto molte volte questi tiburoni morti
volte questi tiburoni morti, ed aperti, che hanno trovato dentro di essi cose che
che hanno trovato dentro di essi cose che se non le avessero viste non li averiano
voracitade ragionevolmente mi maravigliai, quando vide che di uno c'avevano preso nel porto
oviedo], cii-v-696: perché mi dice che egli vidde cavare dal ventre d'un
tiburtino (tebertìno), agg. che è proprio, che si riferisce alla
), agg. che è proprio, che si riferisce alla città di tivoli e
, cxiv-44-394]: mi ha detto che la mappa del territorio tiburtino è già stampata
mappa del territorio tiburtino è già stampata e che al mio ritorno gliene manderà una.
l'avaro neron, ringrazia i numi / che nel sepolcro tiburtino il sonno / ti
, e in partic. alle suggestive cascate che forma. giovanetti, i-84: colà
da monti latini a cader viene, / che poi, placido fatto, or muove
canute, o alla fine nere, che sono peggiori. palladio volgar., 1-10
e 'l diapro con la medesima agevolezza che gli antichi segavano il tiburtino. d'
balcon di tiburtino. 2. che è nativo, che è originario di tale
2. che è nativo, che è originario di tale città. -anche
: ma lui? il signor balducci? che ne pensava, il cacciatore, della
forte, in partic. di piccoli oggetti che cadono o sbattono fra loro o,
costei non risponde. -bussa più forte che non ti deve intendere. c. i
è in voi quel ticche ardito, / che sovente scocca il dito, / quando
lusso / l'uniforme invitto flusso, / che fa in collera montare / chi finisce
s'affaccia con prudenza: sotto la doccia che scende dalla grondaia, tic! tic
. la musichetta solita dell'autunno, che arriva nell'officina. penetra dentro i
quel gesto, dinanzi alle persone, che lo attribuivano a un 'tic nervoso. pirandello
le pàlpebre, per quel tic nervoso che tu gli sai. bonsanti, 4-141:
sorvegliandosi per non ricadere in un tic che sa di avere, non può impedirsi
non può impedirsi l'attimo di distrazione che gli fa snodare grottescamente la mascella.
sul suo viso una quantità di tic che per un momento lo fanno parere maturo
sostant. goldoni, v-550: - che sia vostra sorella? - si è ella
non si può dire il doppio gaudio che s'ebbero di quella dupplicata fortuna.
termine 'ponza ponza'serve per esprimere uno che, assai lavorando, conchiuda poco;
, assai lavorando, conchiuda poco; che si dice anche: tresca tresca; ticche
pres. di ticchettare), agg. che produce una rapida successione di rumori secchi
veloce. pirandello, 8-637: che impiccio le davano certe ciocchette di capelli
le davano certe ciocchette di capelli, che le cadevano su la fronte appena chinava il
per seguire con gli occhi il nastro punteggiato che si svolgeva dalla macchinetta ticchettante sul tavolino
cuoio risecco, salvo il tacco, che invece, era di una qualità ticchettante,
diritta, seria, con quel passo ticchettante che ormai non è più da bambina.
di sognare di avere un pendolo accanto che accelerasse continuamente le sue vibrazioni, ticchettando
si sente il ticchettar della mamma, che sbatte nel secchio / il bianco e
. levi, i-78: muovi, che il tuo tempo è scarso; / non
ancor nel memore orecchio il ticchettio / che i silenzi della notte m'agitava,
m'agitava, accanto al letto, / che il dì sentivo battere sul giovenil mio
suo tichettio pertinace, / la teglia che brontola chiusa. d'annunzio, v-2-26:
, sf. region. sedile in muratura che corre lungo la facciata di una casa
capuana, 1-i-127: il contadino, che custodiva le cavalcature messe a mia disposizione
sicil. ticchièna, chittèna, jittèna, che è dall'ar. dukkàn.
mi viene. manzoni, v-2-51: che se vi venisse pure il ticchio di far
pure il ticchio di far di questo ciò che volevate dei due supposti romanzi, noi
voi. tronconi, 3-60: dicono che d'amore non si muore, ma pare
d'amore non si muore, ma pare che di tanto in tanto a qualcuno venga
di essere cavalieri di malta, non hanno che da alzare un dito. calvino,
, 2-98: col sapone, certe volte che gli saltava il ticchio, faceva pure
(in partic. dei cavalli) che li porta ad assumere posture anormali.
un po'gli occhi per un ticchio che gli prendeva quando era emozionato.
tìcchio3, sm. piccola macchia che si trova per lo più su alcune
monte aperto mi parlavano ancora del poeta che aveva inebriato la mia adolescenza.
malattia causata da funghi del genere fusicladio che colpisce alcune piante, come il melo e
: malattia provocata dal fungo cladosporium fulvum che fa seccare le foglie del pomodoro.
nodoso. viani, 19-673: bada che con un colpo di ticcio ti mando la
un tic nervoso. 2. che soffre di tic nervosi (una persona)
, accidentale'. ticinése, agg. che si riferisce al fiume ticino o al
, iv-109: amplissime et antichissime accademie, che col vero splendore ornate et onorate le
popolo e libertà ». 2. che è nato o abita in tale territorio;
è nato o abita in tale territorio; che ne è originario. - anche sostant
nell'ippica, il biglietto di scommessa che rilascia il 'totalizzatore'nelle corse ippiche.
hai pagato il ticket, è roba che la mutua non passa, roba da un
voce ingl. (nel 1528), che è dal fr. étiquette 'etichetta'.
biochim. acido ticoico: polimero complesso che entra nella formazione delle pareti cellulari di
. m. -ci). astron. che si riferisce all'astronomo danese tycho brahe
a così affermare, oltre a quel poco che n'è scritto dall'autore, che
che n'è scritto dall'autore, che consuona colla posizion di ticone, m'
possibilevalutare anche frazioni minime. 2. che segue le teorie astronomiche di tycho brahe.
vantaggi ai peripatetici e ticonici, voglio che ci figuriamo esser sotto l'equinoziale.
sf. invar. biol. partenogenesi che avviene eccezionalmente in specie che normalmente si
. partenogenesi che avviene eccezionalmente in specie che normalmente si riproducono per via sessuale.
. m. -ci). biol. che si trova solo casualmente in ambiente pelagico
planctonica costituiti da organismi non planctonici che si trovano eccezionalmente in regime di vita planctonico
. m. -ci). biol. che si trova casualmente a far parte del
salvini [tommaseo]: far tic- che tacche o ticche tocche, diciamo del toccarsi
184: lo vedo alla cassa seduto che fa tic-tac come alla macchina per scrivere
è chi ti guarda e ti insegna / che quello che trema è il tic tac
guarda e ti insegna / che quello che trema è il tic tac / di un
è il tic tac / di un orologio che non perderà / tanto presto la carica
un poco la mia maestra niccoletta, che mi dia qualche parere: lasciami batter la
borghini, 1-29: -orsù picchia, che siamo già a casa. -tich, toch
ticche tocche / sì fiero e spesso sì che mai il maggiore. pascarella, 2-89
mi percote le orecchie il tic-toc delrorologio che ho in tasca. -riproduce un
tennis, gioco conclusivo di una partita che, sul punteggio di sei giochi pari
pari, attribuisce la vittoria al contendente che per primo realizza sette punti avendone due
-nella pallavolo, set finale, che si disputa sul punteggio di due pari
appuntamento, lui se ne rise e dixe che lo appuntamento era un tiegli a bbada
abbiasi una tiella da far torta, che si unga di strutto leggermente e con il
costituito da seleniuro di mercurio cubico, che cristallizza nel sistema esagonale.
, / o remora compagna, che di vero / è distesa a vedere,
del gr. fy. fviiic (che è comp. dal tema di éx *
. schiffshalter. tieniscèttro agg. che regge lo scettro (come epiteto di
, come calco del gr oxipnoùxog (che è comp. dal oxrprtqov 'scettro'e dal
tienitèrra, agg. letter. che provoca i terremoti; sco- titerra (
come calco del gr. yodjoxog (che è comp. da yaia 'terra'e dal
bemi [fanfani]: se foste altri che voi vi darìa un tientam- mente;
3-125: le ho sonato un tientamente che deve durarle un pezzo. faldella, 9-496
, 289: oh! sta certissimo / che questo fia un po'di tientapergola;
ficati, 1-268: il tientibene sono cavi che pendono a lato delle scale, ai
dì nostri fra la gioventù, se nonprode che non profumeranno. tomizza, 3-17: entrò
, 1-i-402: vera in canale più fango che acqua; ed era sitosa, tiepidastra
475: a guardarle si sarebbe detto che avesser fretta, come avevano, ma
avesser fretta, come avevano, ma che le aggravasse, snervandole, quell'odore a
, quell'odore a mano a mano che col loro lavoro concorrevano a diffonderlo per l'
dissimo), agg. che presenta una temperatura intermedia fra il caldo
piantare là ove l'aer è tiepido che là ove è freddo. ariosto, 6-22
rose e i bianchi gigli, / che tiepida aura freschi ognora serba, /
austro intorno spiri, / salvo quel, che da voi spirar si suole, /
, iii-2-69: or sono i dì che zefiro / tepido e lieve aleggia / e
zefiro / tepido e lieve aleggia / e che la pioggia filacida / i novi fior
han lo stesso profumo di tiepido sole / che c'è qui tra le piante.
allegri, 197: la tiepida febbre, che i mortali / tacita affannae strugge / per
: io respiro con questi giorni tepidi che abbiamo e la mia salute ne migliora
: il core allegra al pio villan, che d'esso / trova odorato il tiepido
un bel tiepido. 2. che conserva in parte il calore impresso dalla cotun'
parte il calore impresso dalla cotun'anima che è tiepita e negligente, ne cava ciò
è tiepita e negligente, ne cava ciò che vuole. leti, tura o dal
boccaccio, 9-45: tra due di quelli che sedevano alla prima tavola tre castagne tiepide
2-1 io: uno poco di foco che in uno piccolo carbone infra la tiepida
cenere remaso era, del poco omore che in esso restava carestio- sa e poveramente
egli per men disagio andarsene al letto, che ancora tiepido deveva essere, ed il
; si butta per aria il canovaccio che la copre: una tepida fragranza si
di vita spento. 3. che emana un piacevole tepore (il corpo umano
. ovidio volgar-, 6-513: defin che menelao è assente, ago che elena
: defin che menelao è assente, ago che elena non gasesse sola, ella è
. calvino, 1-397: arturo sembrava che solo allora capisse com'era morbida e tiepida
la sua sposa. — che conserva ancora in parte il calore corporeo (
parini, 383: oh dio, che orrori lui misera / sembra morir pur
tiepidi. 4. per estens. che dimostra poco interesse, poco slancio,
giovane puro e fedele nulla altro pensava che puro e buono amore la movesse, perché
a tutte le azioni dell'animo, tanto che io non ho veduto nessuno pari a
tiepidi nell'affezzione verso i francesi discorrevano che bisognasse attendere a giudicare dall'opere la
infervorato. nievo, 53: io che portai da natura un temperamento meno che
io che portai da natura un temperamento meno che tiepido, dovetti forse a questa circostanza
questa circostanza di andar esente dal disordine che deriva nel nostro stato morale dalla precocitàdei sensi
amico gelato. pavese, i-264: non che ora sia più tiepido, povero andrea
o idee. -in partic.: che professa con poco fervore una fede religiosa.
. savonarola, 8-i-447: o tiepidi che avete in odio la luce, non si
si debbe però far così da coloro che mostrano amare la verità ulloa \ guevara|
, e sarà più securo nel monasterio, che ei non sarebbe nel mondo. s
cercare. rosmini, xi-141: conviene che il confessore istruisca il rozzo, e
sollecito; e quanto al tepido, che lo scuota ad uscire del suo sonno.
era sempre mostrato tiepido. -anl che manca di prontezza, di disinvoltura; impacciato
. sercambi, 1-i-352: al tempo che lucca signoregiava la val- dinievole fu innella
rustico, il quale era sì tiepito che non sapea dire né fare.
: in me timore sensitivo mi dimostra che tiepido sia l'amore e offuscato il
pagare non solo i miei errori (che non c'erano, se si escludono le
. palazzeschi, i-633: trovò giusto che prima di chiudere gli occhi per sempre
dir la verità, non aveva riscosso che pochi e tiepidi applausi. 6
illuminata da una luce tiepida e bionda che aveva un'accoglientecordialità. 7.
marino, 1-3-9: tepidetto sudor, che serpe e scherza, / al bel-
. pindemonte, 1-399: fermati almen, che in tepidetto bagno / entri.
. magalotti, 2-77: a misura che si fonde, / si confonde / presto
sustanza / con l'ambrosia tepiduccia, / che si succia / quella liquida fragranza.
4-49: sfavasi così tiepidàccio, credendo che tutta la sua perfezione stesse in dire orazioni
. di tiepoleggiare), agg. che si ispira o imita l'arte e la
poleggiano. tiepolésco, agg. che si riferisce, che è proprio o
tiepolésco, agg. che si riferisce, che è proprio o tipico del pittore giambattista
della sua produzione e tecnica pittorica; che ne ricorda i soggetti, i temi
da doge tiepolesco. 2. che segue, trae ispirazione o imita l'arte
lui [mosè bianchi] dipinti, e che sono spiccatamente tiepole- schi. e.
di partire / falò con alcun dire / che sembli te non ischifar lor fiera.
due fili di pane congiunti insieme, che si chiama piccia. 3.
tiestèo (tièsteo), agg. che è proprio, che si riferisce a
), agg. che è proprio, che si riferisce a tieste, mitologico personaggio
riferisce a tieste, mitologico personaggio greco che, vittima di una terribile vendetta del
propri figli maschi. -in partic.: che è suddito o discendente di tieste.
nascono sopra quel primo strato dai semi che il vento e gli uccelli vi trasportarono.
vai in francia, passando sul ponte fragoroso che ad albenga varca il fiume, dà
in seguito nella terminologia scientifica), che è dal gr. xùcpr), di
io tifo per il serbo, ma sento che jacoboni lo agguanta ».
del / risplendente / per la parte cioè che grigia sente / soffre e ricorda?
; particolarmente abile nello scavare profonde gallerie che poi colma con escrementi. = voce
alberto nurri, ultimo grande umbro, che donerai al tuo paese, città di castello
, un museo addirittura. 2. che è proprio o relativo a tali città e
, all'attuale città di castello; che vi è stato eseguito o prodotto.
. longhi, 702: pare anche significativo che quando, nel 1500, a poco
= adattamento dell'ingl. tiffin, che è da una voce indiana.
indiana. tìfico, agg. che è relativo, proprio o tipico del tifo
85: una febbre tifica (che potrebbe proprio chiamarsi il tifo della paura)
, dal nome del genere tiphia, che è dal gr. rupi], 'scarafaggio'
ciechi, costituito da una listella mobile che permette il controllo della successione e dell'
lessona, 1467: tiflografo, strumento che permette ai ciechi di scrivere. arneudo
. v.]: 'tiflografo': apparecchio che consente ai ciechi di scrivere; ha
muovere la carta di mano in mano che si impronta la scrittura. =
dal d. e. i. (che l'attesta nel sec. xx)
. m. -ci). sociol. che è relativo, proprio o tipico della
effetto di un'alimentazione ricca di vegetali che fornisce scorie fecali abbondanti. = voce
dal d. e. i. (che l'attesta nel sec. xix)
'tiflope': genere di rettili... che si credono ciechi e privi di udito
estrema degli occhi e dei fori uditivi che mentiscono la loro presenza.
da squame, con una coda corta che spesso reca una spina all'estremità,
. denominazione attribuita a varie malattie infettive che pur presentando processi di sviluppo molto diversi
citato giornale, regna quella malattia terribile che i fogli tedeschi annunziano col nome di 'tifo
« capirai » disse il giovine « che se seppi sfuggire al tifo e al colera
colera saprò anche fuggire a una malattia che per compiere il suo ciclo deve invocare
bisogno d'aria, di molta aria, che ad eugenia farebbe male. si tratta
sì, una ragazza del mio paese che aveva avuto il tifo. -tose.
ai due. pratolini, 10-287: scopriva che avevamo i capelli tagliati uguali, per
per un atleta o per una squadra che, durante una competizione, si esprime
bacchetti, 18-ii-468: ni non sai che cos'è il 'tifo'sportivo. oggi,
cuore granata. un tifo molto popolare, che attraversava tutti gli strati sociali.
un tifo di origine cara- vaggista, che ci portavamo addosso. 3. ant
tifòide, agg. medie. che presenta o rivela i sintomi 0 il
viani, 19-103: fortunato primo riteneva che la miglior salda per fare increspare i
delle febbri petecchiale e nosocomiale, non che di altre affezioni tifoidee. leoni,
il suo rosario, oh dico la verità che mi piglierei più volentieri una tifoidea!
tifoidea, si univano dei gravissimi disturbi nervosi che complicavano la infermità. l'illustrazione italiana
varchi, 3-61: strillare, il che si dice ancora mettere urli, o
, 6-180: pure alfin qual uom che sogna e accanto / d'un gran romore
percuote, / scuote il gran sonno che il premea cotanto. 2.
canta il poeta e zufola, / cosa che a dirla mi vergogno e schifola;
.]: 'tifomania': genere di malattia che consiste in un assopimento simulato. lessona
, xvi-436: un turbine o tifone che fosse, avendo rapito un fanciullo,
fanciullo, lo portò tanto in alto che egli uscì d'ogni umana vista.
mar medi- terraneo, più fiera / che l'astro su la spalla d'orione.
, vi-51: ma una sera dopo che un mezzo tifone si era precipitato sulla
. sassetti, 203: ne'mari che si navigano da india alla cina ne
l'orizzonte; e guai a quelle navi che e'trova con le vele alzate perché
dionigi, cii-vi-1071: volse la sorte che quello fu l'uomo del tufon.
tufon. serpetro, 140: a coloro che dalla china navigano al giappone, il
giappone, il 'tifone'eccita tanti gravi procelle che non possono scampar dal naufragio, se
, 5-15: tirare innanzi col tifone che assaliva a prua, era un tentare la
tifoni (con valore aggett.): che soffia con grande intensità (il vento
, vento a tifoni, mare infuriato che s'infrange sul moscone. 3
romagnosi, 19-584: due sono i tifoni che dissolvono tutto il potere assicurante di un
sposi] del dramma non son piu che atomi in questo cupo tifone di sventure.
voce dotta, lat. typhon -ònis, che è dal gr. xixpcov 'turbine,
2, cfr. portogli, tufào, che è dal cinese cai fung, anche
di tifone erano tutti piccoli, secondo che si può tuttavia vedere a file, a
di salmonellosi, ad alta mortalità, che colpisce per lo più polli e tacchini manifestandosi
tifóso, agg. medie. che presenta o rivela i sintomi o il
un torcicollo e un torcicuore con laura che mi parlerà tutto il tempo di..
e alcuni, così violentemente attaccati, che morivano dopo una settimana. d'annunzio
tifosi. 2. figur. che simpatizza o sostiene un atleta o una
nutro verso i tifosi gli stessi sentimenti che la lega lombarda nutre verso gli extracomunitari:
del bar c'è un capannello di tifosi che stanno discutendo. -che rivela un'
maledetto coso con una zazzera da bravo che balla il fandango e parla con la spocchia
moratti. 3. per estens. che è un grande ammiratore, talora anche
29: la gretta mentalità di coloro che comandano la scorta priva le fucilazioni di un
tifosi. pratolini, 10-151: di lei che so abita al ponte
abita al ponte di mezzo, che è tifosa di pat boone e di taioli
rar. tiftaffì). ant. suono che imita il fruscio o lo sfregamento di
a farmi un paio di legami, che mi vanno sbattocchiando pendoloni fino a mezza
dal d. e. i. (che l'attesta in audouin nel 1831
. tipo di schiacciata cotta sulla piastra che si mangia con prosciutto e altri insaccati.
uno dietro il banco di marmo, che in tight stinto e bombetta polverosa accarezzava
perché nel servizio sono compresi quattro camerieri che accompagneranno il feretro in 'tight'e tuba
1992], 35: quindi fede che, essendo il capo di ben due tigì
g), iniziali delle due parole che compongono telegiornale. tìgia, sf
'stelo', dello stantuffo, è parola che talora ricorre da rozzi meccanici in lombardia,
anche piemont. e sardo tigia 'tomaia', che è dal lat. tibia (v
. agostino volgar., 1-3-96: però che [giove] l'hanno chiamato vincitore
, almo, rumino ed altri molti nomi che sarebbe lungo a narrarli. =
una teglia, / vidi et udi'che non può uomo chi veglia. daniele barbaro
, a cui va levando il bel verde che sì ne allettava. g. gozzi
le cose odorifere in cassettine di tilia che non sieno umide. b. corsini,
di tiglia bianca / a un legnaiuol, che avea poca faccenda, / in fretta
: tela di canapa di tiglia soda che rode la pelle come i pidocchi, che
che rode la pelle come i pidocchi, che lima tanche e le succide e le
, / e il sole amai, che vaporava il fiato 7 nella florida mia capellatura
cotte. 2. sottile pellicola che riveste il seme della castagna. fanfani
]: 'tiglia': la buccia della castagna che ricresce sotto al guscio. =
, dal nome del genere tilia, che è dal class, tilia (v.
tiglico: com posto organico che si può trovare nell'olio di camo
dal d. e. i. (che l'attesta in audouin nel 1831)
foscolo, iv-417: intesi un calpestio che s'avanaava verso di noi; e poi
/ china sul bordo sorvegli / la carpa che timida abbocca / o segui sui tigli
.. per dare a'maschi legnateli che fanno la cassa de l'organo nuovo.
migliore... tra tutti i legni che si adoperano alla scultura è il tiglio
la scottatura di tiglio preparatagli dalla sorella che non cessava di ripetergli: « dovevate
furia, / quel suo morso di fulmine che schianta. 2. fibra resistente di
, ed avendole fatte segare, ho veduto che prendono un bel pulimento, ed alcune
vene, ovvero fila che sono le parti più dure del legname o
della persona sì salutare e accomodato, che rado è mai che si veggano in
salutare e accomodato, che rado è mai che si veggano in essi cancri e piaghe
, agg. ant. e letter. che ha struttura o fibra dura, resistente
o fibra dura, resistente, anche che è percorso da venature nodose (per
rotelle. bergantini, 439: quei, che hanno il fusto non punto tiglioso /
hanno il fusto non punto tiglioso / e che germoglia nuovo ogn'anno, impara /
risplendenti. 2. per simil. che ha consistenza stopposa e risulta flercio di
mal occhio, / e gridar che la carne sia tigliosa, / l'arista
studi filologici quella magrezza e quel non so che di duro e di tiglioso che gli
so che di duro e di tiglioso che gli rende così poco masticabili ai giovani palati
giovani palati. 5. che è di difficile trattazione o risoluzione, complicato
discussione tigliosa. 6. che ha carattere o modi bruschi, scontrosi,
sf. affezione contagiosa del cuoio capelluto che colpisce per lo più bambini, adolescenti
favosa; la tigna decalvante, che produce ampie zone alo- peiche;
en un bacile d'acqua, tanto che la preta ne sia coperta. trattato di
volgar., i-1-99: alla tigna che guata la penna e che la mangia,
: alla tigna che guata la penna e che la mangia, ioè che la destrugge
la penna e che la mangia, ioè che la destrugge, favi questa medicina.
assenzio vai alla alopacia, over alli capilli che cascano, e alla tigna. baiatri
il tener rasa la testa, fa sì che il sucido barbiere sparge la tigna a
tal tigna brama, / colui potei che dal servo de'servi / fu trasmutato
raccontar delle più belle; / oh che tigne che son! scorticherebbero / una
delle più belle; / oh che tigne che son! scorticherebbero / una pulce per
fornaio, ch'era la maggiore tigna che mai fosse venuta al mondo, vedendo il
vecchie tigne? 5. ciò che è fonte di preoccupazione e di fastidi.
: queste vigne son tigne a roma, che fanno spesso grattare il capo a'padroni
padroni. bacchelli, 13-704: capisco che il dispiacere e i fastidi d'un giorno
eco, 14-336: storia di una città che riesce a farsi costruire con l'
, come si capisce anche dalla parola che sceglie per spiegare come ha conquistato la
allora talano: « io sapeva bene che tu dovevi dir così, per ciò cotal
zeno, xxx-6-199: dice il proverbio, che a le volte / pensiam comprar la
, 171: la mala lingua è peggio che tigna. 9. spreg.
cuffia di capo e scoperto la tignaccia che gli scanna. = dal lai tinéa
, i-370: fuggasi sempre, più che le ginestre, ove nascono le felci,
nascono le felci, ché, oltre a che come è le tignamiche e 'l cisto
forma parallela a tiniarìa 'polio', che è dal class, tinéa (v.
tignarne, sm. ant. scorza odorosa che veniva bruciata come l'incenso.
: imperoché tignarne non vuole rilevare altro che thymiama. citolini, 499: il legno
bernardino da siena, 844: o tu che n'hai cotanti [vestiti] e
e tiengli nel goffano, guardagli bene che non tignino. = dal lat.
legni [abete e larice] consta che uno facile non fa cum il foco commercio
e ben colorito,... che bagnato tinge le mani, non ha odore
tignato, e riscaldato a segno, che non fa per noi. 2
. pasolini, 3-57: « ma che se'matto? » fece ugo, «
, 3-127: non ce n'era uno che non fosse tignato, e le guardie
sei tigna con me? o che t'ho fatto? ''tigneria': astratto
, i-89: ma pria oh! con che preghi i lor benigni / dei supplicar
per lo più alla famiglia tineidi, che vivono nelle case e nei magazzini e le
, 18: dice salamone: « secondo che rode la tignuo- la il panno e
383: non ha pensiero... che la ruggine o tigniuole li rodino e'
: nello scendere ei vede la ruggine che gli consuma l'oro, vede le tignole
consuma l'oro, vede le tignole che gli rodano i tanti vestimenti. magazzini,
. 2. figur. ciò che è causa di danno, di rovina,
ii-349: in effetti era poi una tignuòla che miserabilmente rodeva le viscere stesse della monarchia
tignuòla nel pallido de filosofi e un tarlo che rode le catedre degli oratori, quei
, a-127: una tignuòla perpetua bensì, che segreta- mente va rodendo uno stato,
dell'arti. -vizio che corrompe l'animo; rovello interiore.
, importuna. aretino, 20-256: che forgia ai chiappole, che tignuole, che
, 20-256: che forgia ai chiappole, che tignuole, che trafalcione son quelle le
che forgia ai chiappole, che tignuole, che trafalcione son quelle le quali abbaiano con
= adattam. del piemont. tignùn, che è dal fr. ant. tignon (
amanita (della famiglia agaricacee), che crescono soprattutto nei boschi di castagni,
tossiche sono attribuibili a diversi alcaloidi, che provocano vomito, coliche, diarree,
, agg. affetto da tigna; che presenta le lesioni tipiche di tale malattia.
per diritta forza e per la natura che sia tignoso e lebbroso. burchiello,
portate il maggio la ghirlanda, però che si disdice a voi tignosi. il manganello
. il manganello, 26: poi che tornata al marito è davanti / non si
. aretino, 8-35: vero è che ella avea intorno al pisciatoio, una
, una ghirlanda di foglie di cavoli che parca che fossero stati un mese ne
ghirlanda di foglie di cavoli che parca che fossero stati un mese ne la testa
così l'amante avezzo al foro torna / che la facenda dolcemente inforna. galanti,
altra borbottando il nome del vendicatore, che darà loro da sfamarsi e una dignità
/ di bigherino ornata e sì profonda / che ambe l'orecchie sotto nascondea.
, e il parlare con voi di altro che il vino, d'olio, grano
lavare la testa a un asino tignoso, che si perde il sapone e la fatica
1-43: indicò il camoscio più vecchio che avevano preso, un carogna spellacchiata e tignosa
tignosa. 2. per simil. che ha perso gran parte delle foglie, che
che ha perso gran parte delle foglie, che ha un aspetto malandato e stento (
cardarelli, 885: soltanto il campagnolo sa che cosa sia la
civita: quella morta collina che si estende lunga lunga a tramontana del
. v. j: è un tignoso che bada a pochi centesimi. non voglio
a pochi centesimi. non voglio aver che fare con quel tignoso. c.
un viso di madrigna gli dico, fate che le gatte ritornino, se non le
ritornino, se non le vi costeranno altro che venticinque ducati tignosi. g. gozzi
g. gozzi, i-26-13: oltre di che, siccome ciascuno è avvezzo a difendere
i suoi costumi, quasi vi direi che credo d'indovinarla, se per pochi quattrini
: né però voglion meno esser pagati / che s'avesser per noi fatto gran cose
tignosi, le partite de debiti, che al libro de vostri sdegni tengono accese le
ti fo io cotanto d'onore, che io non mi pongo né con ragazzi né
lucchesi, 41: sossa mula bastarda tingnosa che tu se', va'stae traile fanti
tu se', va'stae traile fanti che dio le desse il male dio e 'l
male dio e 'l mal anno, che innati ch'ella ne venisse a marito andava
; testardamente combattivo. - anche: che rivela ostinazione, cocciutaggine. manifesti del
tignosa volontà politica dei grandi elettori isolani che chiedono un seggio nel consiglio provinciale,
i-15: lei era diventata una vecchia tignosa che stava tutto il giorno alla finestra a
-aver maggior bisogno di qualcosa o qualcuno che il tignoso del cappello: per indicare una
ò spesso vie maggior bisogno / più che non à il tignoso del cappello. caro
io vi scrivessi, e non sapevate che non arei potuto far di meno, avendo
meno, avendo più bisogno di voi che 'l tignoso (come si suol dire)
di qualsiasi mezzo pur di ottenere ciò che si desidera. manuzzi [s.
s. v.]: a significare che una tal cosa ci piace tanto che
che una tal cosa ci piace tanto che vinceremmo qualunque schifosità che le fosse d'at-
ci piace tanto che vinceremmo qualunque schifosità che le fosse d'at- tomo, pur
, xxxv-ii-311: tignoso fa cappello / poi che perde il vello. cavalca [crusca
cavalca [crusca]: secondo quel proverbio che si dice, che la madre pietosa
: secondo quel proverbio che si dice, che la madre pietosa fa il figliuolo tignoso
: or bene dice vero il proverbio che la roba fa stare il tignoso al balcone
3-96: questi tali soramelli e tignosuzzi, che vogliono contrapporsi a ognuno, si chiamano
, cisposa, claudicante, tignosuzza, che faceva stomaco, nausea, vomito, recere
28-iv-1087]: si è sempre ritenuto che gli ibridi fossero sterili, ma nell'aprile
tre quarti tigre, partorito da madre che è a sua volta un ibrido, un
un tigone femmina, cioè di quello che a sua volta è un incrocio tra tigre
(tigrày), agg. invar. che è proprio, che si riferisce alla
agg. invar. che è proprio, che si riferisce alla regione etiope del tigré
o alla lingua semitica parlata dalle popolazioni che vi abitano. -anche: appartenente alle
abitano. -anche: appartenente alle popolazioni che abitano tale regione. - anche sostant
... e il popolo imiaritico che lo abita... e la sua
9-88: e di quegli [colombi] che vi si mettono, migliori sono i
da tigre. tigrato, agg. che presenta il mantello più o meno striato
vetri di li- ari, quella che per il fondo nericcio picchiettato di punti
un'alta immaginazione. 4. che ha uno sguardo estremamente intenso e penetrante
: oh, benedetta la tua ferocia / che mi fa male e mi fa bene
/... e la tua bocca che dilania, / e le tue unghie
disposizione delle macchie e delle striature longitudinali che caratterizza il manto di un animale
, vii-256: due tigre leggere, che di salto / forte fuggivan, salendo
tigri, quelle bestie fiere, / che vengano dal vento generate, / alcuni
ti lasceresti divorare senza nemmeno capire quello che ti sta succedendo. arpino, 6-24:
sangue umano, sì come i rabioso tigro che dimora nela foresta d'organia? giamboni
giamboni, 8-i-264: tigro è uno animale che nasce nelle parti d'organia ed è
, 1-8-61: quale sì crudele tigro che non mugoli sopra li figliuoli mansueto e
mugoli sopra li figliuoli mansueto e sì che non li lusinghi pacificata la ferocia? landino
150: similmente il tigre sì fiera bestia che sprezza le vestigie degli elefanti. machiavelli
sua figura / e dagli occhi le lacrime che versa / da far pietoso un cor
. 2. figur. persona che si segnala per la sua aggressività,
non son tigro ni fera, / che tu superba e altera / cum desdegnosa cera
: in quel momento egli era l'uomo che da dieci anni insanguinava le coste della
insanguinava le coste della malesia, l'uomo che per ogni dove aveva dato terribili battaglie
l'imperialismo è una tigra di carta) che infiorano la pagina di mao. e
se si vuole, cane da pagliaio che abbaia e non morde. 3
e t cor di ghiaccio, / sì che pietà non ha del mio languire.
piango; e ben furio destino / che cruda tigre ad amar diemmi, e scoglio
/ e ti rechi ad offesa, / che di te la mia lingua si lamenti,
. tigròide, agg. istol. che presenta striature. -sostanza tigroide. sostanza
. -oeiòf) g 'simile a', che indica affinità d'aspetto, somiglianza.
salgari, 5-26: « tu sai che rispetto i tuoi capricci, amico mio
so, tigre della malesia » « e che cosa vuole quell'uomo? » «
. cassieri, 195: ha visto che uomo continua ad essere? un tigrotto
1982], 45: basterà dire che alla 'specola'si ammiravano, imbalsamati,
la corea del sud e taiwan), che negli anni sessanta hanno conosciuto una rapida
. 5. alpin. titolo onorifico che gli inglesi attribuivano agli sherpa in grado
attualmente è anche attribuito ai portatori sherpa che superano, con i loro carichi,
a tutto gas un altro tigre, che, si vede, era rimasto inguattato in
il varco ai granatieri e fucilieri, che seguono a breve distanza. bilenchi,
gretta debole e impotente noi vezzeggiamo al modo che si amano certe donne graziose e perfide
= voce dotta, lat. tigris, che è dal gr. xtygig, di origine
. e f. invar. etnol. che appartiene a un gruppo di popolazioni etnicamente
). foscolo, v-241: so che i seguaci di due grandi maestri hanno
ch'esso era d'innocenza angelica, e che la società lo ha corrotto; però
[il gatto] domestico e lasciamo che ci sgraffi quando può e per intanto tigreggi
, 3-393: non fue modo né via che elio in quel nephasto dì potesse uno
(plur. m. -chi). che ricorda quello della tigre (l'incedere
, iv-42: la tigre, tanto efferata che ha dato in presto il suo nome
1-i-596: il tenente sapelli conviene finalmente che non noi, ma mangascià ha rovinato il
il tigrè e se stesso: conviene che è un furfante foderato d'imbecille o viceversa
basta guardare... un gatto, che aveva tuttigrino1, sm. ant.
tigre. tigrino2, agg. che è proprio, che si riferisce alla tigre
tigrino2, agg. che è proprio, che si riferisce alla tigre, tigresco.
, 285: la loda nelle mense è che nella vena sieno [le tavole]
(una persona). -anche: che ha movenze feline e sensuali. buzzi
meno corretto tigrignó), agg. che è proprio, che si riferisce alla regione
, agg. che è proprio, che si riferisce alla regione etiope del tigrè
riferisce alla regione etiope del tigrè, che appartiene ad essa; che vi è stanziato
tigrè, che appartiene ad essa; che vi è stanziato, che vi si
ad essa; che vi è stanziato, che vi si svolge o vi si è
; appartenente alle popolazioni dell'africa orientale che abitano i distretti più settentrionali dell'etiopia
tilaka, sm. invar. segno puntiforme che le donne indù si fanno sulla fronte
persico, lo depositano al suolo e aspettano che il sole dell'equatore compia la sua
diacritico, consistente in un trattino ondulato che sovrapposto a una lettera, ne indica
. 2. matem. segno che può indicare valore approssimativo, o proporzionalità
'fibra di canapa'(nel 1204), che è dal lat tilla 'canapa'.
= voce piemont. (tilèt), che è dal provenz. ant. tilet 'biglietto'
e zampe corte e caratteristica lingua azzurra che mostra in situazioni di pericolo.
tilla, sf. bot. vescicola che si forma all'interno dei vasi conduttori
, comprendente circa 400 specie xerofile, che crescono sul terreno o più spesso sulle
di funghi basidiomiceti della famiglia tilletiacee, che comprende una quarantina di specie parassite delle
, piacevoli donne e vorasioni gioveni, che essendo nel nostro castello, non guari
alcuna cosasopra la vite, come b, che è nomata tilo, disposto in modo che
che è nomata tilo, disposto in modo che dalla parte di sotto egli abbia le
tiloforina, sf. farmac. alcaloide che si estrae dalle radici della thylophora asthmatica
. ispessimento dello strato corneo dell'epidermide che presenta generalmente le dimensioni di una lenticchia
generalmente le dimensioni di una lenticchia e che si forma per lo più in corrispondenza
dei piedi; provoca dolore, sia spontaneamente che alla pressione, e tende a estendersi
cui stomaco è dotato di celle acquifere che consentono di accumulare notevoli provviste di acqua
appartengono al sottordine dei tilopidi, nome che in greco vuol dire piede calloso.
in dermatologia, ispessimento dello strato corneo che colpisce soprattutto le superimi palmari o plantari
va in tilt -in tilt che non è più funzionante. n.
, dal lat. tardo thymallus, che è dal gr. tkinaxxog, relitto del
forse imparata dai re de'turchi, che instituirono i timari. g. palmieri,
vita. = dal turco timar, che è da una voce pers., che
che è da una voce pers., che significa propr. 'cura, occupazione'.
sansovino, 2-46: un desteremin, che è sopra i timari, il qual tien
: sono obbligati tenes prima uno 'alinbei', che è luogotenente del 'sangiac', poi 'timargì'
parola dalla voce xi * if) che significa 'onore'. a. tiepolo, lii-13-
139: sono obbligati questi timariotti, che sono tutti spai, cioè cavalieri,
largo, una gran timballata, / che sul talaballacco alla moresca / batte la
]: 'timballata': sonata di timballo che è tamburo militare. = deriv.
, sollevando in tra le mani / vasi che ren- dean suon come timballi, /
. -etnol. rudimentale strumento membranofono che può essere suonato con percussione della mano o
3. zool. nella cicala, membrana che riveste le cavità ventrali dell'organo stridulante
le cavità ventrali dell'organo stridulante e che viene fatta vibrare dai muscoli produttori del
fr. timbale (nel 1492), che è dallo spagn. atabal (v.
344: ora vi caglia -di me, che v'ò fede, / prendendoven merzede
. soderini, ii-347: tengono alcuni che [la satureia] la sia spezie di
non la timbra istessa. columella par che l'accetti per la cunila et allega
l'accetti per la cunila et allega che la tenda al sapore della timbra. b
fiori d'ulivella, timbra e serpillo che lontano odora, / e di viole
a bere al fonte, / al fonte che scivola molle e va. =
il biglietto, andò alla ricerca del ferroviere che glielo forasse. -timbrare il cartellino
papini, ii-965: quei dispettosi onicofagi che ogni tanto mi timbrano come 'letterato'mi
viso impassibile, e il segretario che gli tendeva una busta timbrata non sapeva
baldini, i-390: non trovava ben timbrato che il suono delle campane di san mercuriale
precursore dello spirito moderno appunto in ciò che il suo stile studioso e semplice, alacre
può, estensivamente, qualificare un impiegato che svolge mansioni di basso livello).
: glielo dico sempre a quei testoni lì che timbrano di qua e di là e
storto, io glielo dico ogni mattina che è una missione questa del perfetto tim-
corrispondenza, costituita da due rulli inchiostrati che vengono premuti sul dorso delle lettere che
che vengono premuti sul dorso delle lettere che scorrono su apposite guide. -anche con
è chiamato timbreo e non più alto che un piede. = voce dotta,
ma- rovelle, così ti prego, che a questi epitetti nobili alla tua dietà
di cilleo,... vogli che s'aggiunga anche quest'altro di medico da
ascoltare suoni... con timbriche squillanti che favoriscano una fruizione alloritmica, e cioè
plur. m. -ci) mus. che è proprio, che si riferisce al
-ci) mus. che è proprio, che si riferisce al timbro di uno strumento
lingua italiana. savinio, 12-380: che ce ne importa ormai degli impasti strumentali
, a delle 'vocalizzazioni più deduttive che induttive'. arbasino, 23-450: questi
timbriche. 2. figur. che si riferisce alle qualità foniche di una
realizzazione timbrica della parola. 3. che si basa sull'accostamento di colori puri (
gommata recante scritte o cifre in rilievo che inchiostrate o a secco, vengono impresse
potendosi sapere per mancanza di timbro da che parte proceda. carducci, ii-19-112:
ufficio penombrato, fra i lievissimi rumori che amava, il fruscio delle penne degli scritturali
e in acustica, qualità di un suono che non dipende dalla sua frequenza e intensità
intensità, ma dal tipo degli armonici che lo compongono e dalla variazione di questi
, ecc., vi par buono che la voce o il suono, il tono
, 3-16: santa teresa ha il manto che trasuda / uando a settembre lo
borrani, sospesa e ferma in un che cf incantato e quasi freddo; come le
armi dal di sopra dello scudo, che indica le qualità del possessore.
articolazione e dal grado di apertura e che può essere foneticamente distintiva indipendentemente dalla durata
umbre, in origine 'tipo di tamburo', che è dal gr. biz. itinpavov
alcuni uomini con molti timbri di zebellini, che volevano barattare. = adattamento del ted
consideri la natura di questo studio, che principio ebbe delle cagioni dette.
erbacee, diffuse nelle regioni aride mediterranee che presentano foglie piccole e carnose, fiori
diffuse nelle regioni calde e temperate, che presentano foglie semplici o alterne, fiori
plur. m. -ci). ant che presenta una timele (un teatro greco
separatamente sono nominati. 2. che si svolge sulla timele (un agone drammatico
stato il primo trovatore degli agoni timelici, che sono i poetici e musici.
. 3. nel teatro greco che si esibisce sulla timele come musico e
in scenici, li quali eran coloro che recitando esponeano la favola nel pulpito sopra
ed in timelici, li quali eran coloro che col canto e col ballo la medesima
). timèndo, agg. ant che incute timore, temibile. ramberto
menda quella del grado oroscopante ad corpus solis che ter- minarà ne l'anno 58 de
hoepii, 4399: timene è un terpeno che trovasi con cimene e timolo nella essenza
-i). insieme di sostanze aromatiche che vengono bruciate per profumare un ambiente,
, i-375: queste sono quelle cose che togliere dovete: l'oro e l'argento
. bragaccia, 1-532: quindi è, che ozia, benché fosse re di giuda
mano in dar l'incenso del timiama, che a lui non apparteneva. salvini,
/ alto di voci un murmurc / che a voi prorompe dalle dense sale; /
mi fui spaventato / per timiccio, che non asatanai. = deriv.
. -ci). anat e medie. che è proprio, che si riferisce al
e medie. che è proprio, che si riferisce al timo; che ha un
, che si riferisce al timo; che ha un rapporto funzionale o anatomico con
secrete dalle cellule epiteliali del timo, che controllano la differenziazione dei linfociti t e
1-i-276: 'timico': aggiunto di ciò che appartiene alla glandola thymus. corriere a
. m. -ci). psicol. che si riferisce all'umore, ai sentimenti
della sfera timica dove l'ansia, che è pur l'elemento precipuo della coazione,
l'elemento base della malattia stessa, il che ci pone in dubbio fra una sindrome
chim. acido umico-, acido organico che si ottiene per idrolisi parziale dell'acido
dal d. e. i. (che l'attesta nel xix sec.)
imparino a guardarsi da questi pericoli e che i privati più timidamente vi si metti
casa, ii-204: io temeva ben forte che il signor duca di fiorenza fusse sdegnato
sono ricevuto da un vecchietto modesto e zoppicante che è, nientedimeno, il comandante del
. 2. con atteggiamenti o comportamenti che manifestano timidezza, con impaccio e imbarazzo
un po'più calma... da che siamo qui noi ». zavattini,
il giovane vestendosi. « io credevo che il mio male di testa fosse poco
, i-213: il ragazzo spiegò timidamente che gli serviva il quaderno. 3
giovene padron, ma non men timido / che 'l suo mi sento il cor nel
battere. e non so come una cosa che timidamente si faccia possa ben succedere.
egli stesso e in ogni parte, che l'avesse incontrato di provocarlo a battaglia
libumio, 3-86: lei rimirate vi prego che verso voi gli occhi sereni timidettamente dispiega
, più però per timidezza e impaccio che perché avesse antipatia per noi. pavese,
pavese, 9-45: presi a spiegare che la sfacciataggine di berti era soltanto timidezza
la sfacciataggine di berti era soltanto timidezza che per autodifesa diventava aggressiva. 2
quel sommo grado e in quel maggior escesso che trovar si possa. beltramelli, iii-1040
senso concreto: l'atteggiamento o comportamento che ne deriva. parise, 5-181:
... sono stati tutti elementi che hanno portato al paradosso di farci rimproverare dagli
nello stile, l'abborrimento a tutto ciò che sente di novità o d'arditezza
siri, x-215: mostrò straordinaria timidezza che l'unione de'capi del popolo non
è un composto avidamente assorbito dalle cellule che sono in processo di divisione e rapidamente
intorniavano lo padiglione di pompeo, dicendo che troppo era timidioso. = deriv.
; atteggiamento di imbarazzo, di disagio che ne deriva. castiglione, 2-i-20
tenergli compagnia, usando que'modi, che paresseno in proposito per istrinsicarlo così un
gianelli, ii-10: chi non sa che il suono degli stromenti fa al cervo
cervo scordare la naturale sua timidità, che gli elefanti divengono mansueti al suono dei
, conv., iv-xvn-4: troverai molti che chiamano l'ira fortezza...
non si fare una cosa più terribile che la sia, e chi incorre in questo
di animo, ed è necessario dire che abondi di timidità bernardo, lii-13-361:
cecchi, cxxi-ii-191: vedrei più facile che qualcuno mi potesse accusare, quand'ho
-in senso concreto: comportamento, atteggiamento che ne deriva. bacchelli, 2-xxii-i68:
la stabilità delle varie inerzie e timidità che si fanno contrappeso e remora nei partiti
conciosiaché la paura non sia altro, che un certo raffreddamento. capriata, 228:
molesto, perché il mortara con maggior timidità che cautela proibì a suoi l'uscita.
agg. (superi, timidissimo). che rivela un carattere riservato, ritroso negli
comportamenti, nel modo di esprimersi; che manifesta disagio, imbarazzo, soggezione di
par., 27-33: come donna onesta che permane / di sé sicura, e
gli facevano il verso tutte le volte che timido timido si affacciava a tartagliare qualche
-che esprime o rivela impaccio, disagio, che manifesta timidezza ^ ritrosia (uno sguardo
impacciati più d'un uomo di lucerna che di guerra. penna, 2-71: sono
-con riferimento a un animale mite che si muove con circospezione e che rifugge
mite che si muove con circospezione e che rifugge ogni contatto diretto con l'uomo
i-47: a guisa di timide fiere, che, vedendo il romor di chi passa
schmidt, cxxxiii-515: come l'aquila che piomba / sulla timida colomba, /
sulla timida colomba, / qual lion che in mezzo arriva / alla greggia fuggitiva,
/ temo di perder viver tra coloro / che questo tempo chiameranno antico. cavalca,
o decisione, con scarsa sicurezza; che risulta vago e inadeguato, incompiuto (
., 18-8: quel padre verace, che s'accorse / del timido voler che
che s'accorse / del timido voler che non s'apriva, / parlando, di
si ha anche certezza di molti periculi che sono stati considerati in contrario; e quali
, 23-196: quella [anima], che non la vuole [la vendetta],
apparisce così fiacca, così timida, che appena ardisce mostrarsi, appena ci accorgiamo
dell'assunto converrebbe troppo male a me, che, obbligato talvolta ad introdurmi in questa
e spesso ripetuto, non si danno che colori tormentati e sporchi. lanzi, ii-96
, fa uso del color nero più che il suo istruttore non costumava.
.. la luce timida dell'alba precoce che si fece a poco a poco giallina
è partito, timido come un cardellino che scappi dalla gabbia, un breve sibilo.
, così debole da parere, più che timido, casuale: una fischiatina oziosa e
casuale: una fischiatina oziosa e fortuita, che sarebbe di certo rimasta inosservata se il
sassofono. 6. disus. che ha timore, che è preda della paura
6. disus. che ha timore, che è preda della paura o dell'ansia
. nannini [petrarca], 130: che cosa finalmente pian adasce /
il secondo si fa con quello che è come isopo e timo, e passule
costui era dianzi / timido più che un coniglio. marino, 14-72:
e però vale contro ella poi che il traditor partissi, / per lo piu
suol l'industre pecchia allora, / che l'opra ferve, e l'odorato
di viver desioso e ciuffo di gelsomini gialli che rallegrano le dune laggiù, odorosi troppo
dotta, lat. thymum o thymus, che è dal gr. mfxov o re
all'aspetto, / timido d'udir cosa che m ^ og, secondo alcuni di origine
1-100: ed è un'altra sentenzia, che si ni di ipersensibilità ritardata e
e una membrana [il mediastino], che tranagloriosa o invidiosa o timida o avara
a * principi, non fatte da coloro che fussono o timidi 5-118: nella regione ipogastrica
superiori, anzi ella aveva formata una che non possa essere savio chi è timido,
timido, perché già manca di massa, che nel colore e nella consistenza si rassomigliava alla
alla giudicio chi stima il periculo più che non si debbe. di costanzo, gianduia
? lungi da lui il pallido timore, che rende l'uomo im2. per simil
, va bene; ma perdio meglio lui che che da'porri procede, o molto,
va bene; ma perdio meglio lui che che da'porri procede, o molto, o
tenue separata dalla pelle, che nella natura delle donne nascer suole, la
volta è rossa, alcuna volta poco men che bianca per lo 8. ant
per lo 8. ant. che spaventa, che incute terrore. boccaccio
8. ant. che spaventa, che incute terrore. boccaccio, 21-35-27:
ogni tempesta e timido tremuote, / tal che la vita m'è noiosa al mondo
guglielminetti, 27: ella pareva la mo che ha le caratteristiche morfologiche corrisponcorolla ch'osa
e nella morta non altri figli che quella così timidella e delicata. maturazione funzionale
. m. -ci). stor. che è relativo, azione favorevole sulla
3-vii-1985], iii: si sapeva adesempio che la molecola di dna era molto grande,
legislazioni molto lunga e sottile, e che era composta di assai più piccole
(solone, servio tullio) che hanno per base il censo o ricchezza
dal gr. m4. 10v 'tubercolo', che è da m ^ og,
. da timo2. democrazie, che sono le due sorti di buone repubbliche,
anche ingl. timocracy na di specie che crescono nelle regioni mediterranee (nel 1586)
timodipendènte, agg. biol. che presenta dipen denza dal timo
timoindipendènte, agg. biol. che non presenta di pendenza dal
. m. -ci). farmac. che ha azione antidepressiva (un farmaco)
. m. -ci). medie. che è proprio, che si riferisce al
. medie. che è proprio, che si riferisce al timo e al sistema linfatico
iperfunzione o iperplasia del timo, che colpisce per lo più bambini e
, 990: timeno': uno dei princìpi che formano l'essenza aromatica estratta dal timo
. aretino, 10-16: voglio che ne facciamo un dì una disputa de
mettere le timologie a tutte le parole che si posson trovare. amenta, 170:
170: il luogo è antico più che le marasche, / dicesi avella: e
e la timologia / ha difficile più che le tue tasche. -come titolo
tasche. -come titolo di opere che trattano tale argomento. passavanti [tommaseo
più ne fece chiara demostrazione, sì che per lui possiamo dire che l'abbiamo ritrovata
demostrazione, sì che per lui possiamo dire che l'abbiamo ritrovata e conoscere la via
dal d. e. i. (che l'attesta nel xx sec.)
. fenoglio, 5-i-1165: l'uomo che timonava disse che erano sempre stati cattivi
, 5-i-1165: l'uomo che timonava disse che erano sempre stati cattivi.
anzi le voglie tue son così strane / che non sprezzi né men la timoncèlla,
dante, purg., 30-6: e che faceva lì ciascun accorto / di suo
pleiadi e 'l bifolco e l'orsa che guata orione. marchetti, 5-67: se
monti, x-3-435: ben marinari hai tu che sarte e vele / sanno trattar ma
or quasi in giro attorta, / che 'n vece di timon governa il corso.
-colpo di timone-, intervento o decisione che comporta un radicale mutamento nel modo di
la quale si controlla la direzione, e che si regola operando sulla pedaliera.
d'altezza o timone di profondità. timone che serve alla direzione dell'aereo nel senso
471: si dice, per esempio, che ai tempi eroici dell'aviazione il ittore
quella triunfante gente; e però convenne, che quella milizia si volgesse tutta a tornare
i-459: carrozze strane, triangolari, che il cocchiere guida seduto in avanti, sul
porta, 4-121: mirate sig. governatore che uomo giallo che par serdacato, tignoso
mirate sig. governatore che uomo giallo che par serdacato, tignoso, con un naso
carro, tre stelle poste in linea che corrispondono alla coda. landino, 88
legno a cui viene fissato il coltro e che posteriormente è collegato al vomere e al
, l'elemento articolato di un rimorchio che ha funzione di collegamento con la motrice
giudicio di dio, coloro il veggiano che il timone governano di questa nave.
timone della città e moderatore di ogni cosa che occorra di importanza. g. p
: ed è ben felice quel principe che, sapendo pesare e discemere le persone,
a'vostri studii, a me pare che ce l'abbiate: l'onore e la
, 2-351: de'partiti [tratterò] che si dè pigliare notando nelle fortune marine
, iii-3- 97: se uno che non sa timoneggiare una nave, né si
machiavelli, 1-ii-275: sono certo, che in poco tempo, mediante l'autorità
mediante l'autorità di vostra santità, che timoneggerebbe tutto, che questo stato presente
vostra santità, che timoneggerebbe tutto, che questo stato presente... diventerebbe una
e timoneggiare la città, è giusto che sia regola di poterle bene digerire.
ora ch'elli timoneggian lo stato, ora che desso il mazzini col voto unanime deltàssemblea
tutti li onori, ed una cosa che è naturale a tutti e'populi, quando
, ii-157: sapevamo, arrivando, che la carrozza dello zio ciro era nel piazzale
una volta in timonella o sui carrozzini militari che il papà prendeva e vendeva quando gli
: 'esser come le timonelle dei dottori'(che avevano solamente un lampione). di
di trasmissione, rigidi o flessibili, che costituiscono e azionano un timone di un'
2. autom. l'insieme degli organi che costituiscono e azionano lo sterzo di un
3. ferrov. il complesso dei leveraggi che, opportunamente sollecitato, aziona il sistema
stivar inverdo, né stivare nessuno fascio che l'uomo dubita, né balla, né
uomo dubita, né balla, né fardello che dànno ci pigliassi, appresso di arbori
crescenzio, 2-1-94: timonieri son quei che maneggiano il timo ne secondo
commito gli commanda:... quelli che sono di guardia stanno alla timoniera.
], quando si naviga, per quelli che fanno la guardia al timone, è
2. aeron. piano inclinabile che permette a un aeromobile di modificare la
. 2. arald. pesce che presenta la coda di smalto diverso da
psicopatia, con particolare riferimento alle forme che inducono alterazione dell'affettività.
. basaglia, 1-i-158: tali 'situazioni', che possono avere un andamento nevrotico e che
che possono avere un andamento nevrotico e che si avvicinano al concetto di 'timo- patia
. cavour, ii-131: bassi ufficiali che hanno nome ai timonieri e di nocchieri
esterno, dante! / sei tu che volgi dove vuoi la prora / sul nostro
.). timonièro, agg. che è proprio di un timone, che
. che è proprio di un timone, che funge da timone. -alla
un nasone alla timoniera da prevosto pesce che doveva fare le gran trombe der giudizio,
ciascuna delle penne della coda degli uccelli che durante il volo assolvono alla funzione di
o timoniere': sono quelle penne maestre che, impiantate nel codione, formano la coda
finalmente la coda porta dodici penne, che vengono dette timoniere per l'ufficio che
che vengono dette timoniere per l'ufficio che hanno nella direzione del volo. gozzano,
. to nelle manifestazioni somatiche che l'accompagnano e con le quali,
. m. -ci). psicol. che è proprio, che si riferisce alla
. psicol. che è proprio, che si riferisce alla timopsiche. f
. timoràbile, agg. letter. che viene educato al rispetto dei princìpi religiosi
di timorare), agg. ant. che ispira timore di dio.
2-i-135: quarta [proprietà di coloro che vogliono vivere bene è] timorante, lagrimando
timore. timorato, agg. che prova e manifesta il massimo rispetto per
manifesta il massimo rispetto per dio, che si comporta con devozione e riguardo dei
timorato di dio) o, anche, che rispetta le convenienze sociali e le regole
. lecchi, i-136: piglia la moglie che sia onesta e buona / e timorata
167: figlio, io credo, che coteste vostre mormorazioni siano state più presto
nobile un riccone così timorato di dio che non parlava per non peccare. pavese,
: dicono delle donne timorate di dio, che son santa- relline. -sostant
, 2-212: gli agricoltori più timorati dicono che, inno né temore né reverenza a nessuno
doveva... usare una qualche parola che non fosse nella crusca
'come dicono'. 4. che manifesta preoccupazione o scarsa convinzione per qualcosa
sentimento di ansia, apprensione, incertezza che si prova neltimminenza di un pericolo,
e con francheza inardir lo su'core / che vilitate no gli dia isconforto / per
vilitate no gli dia isconforto / per che perisca per troppo temore. chiaro davanzali,
pardonamento / però domanda nonreaver temore / che già per dir non sentirà'tormento.
. savonarola, i-28: alcuno ci è che vorrebbe redursi pure a penitenzia, ma
cessa, e poi cessa il dolore / che le avea quasi l'anima trafitta.
tedeschi erano arroganti indolenti e di qualità che la dolcezza che tu usavi con loro,
indolenti e di qualità che la dolcezza che tu usavi con loro, la attribuivano
, la attribuivano più presto a timore che a umanità caro, 5-115: diciamo adunque
caro, 5-115: diciamo adunque, che '1 timore sia un certo dispiacere, o
un certo dispiacere, o una perturbazione che procede da timaginazione d'un futuro male.
speranza e il timore son quelli affetti che rendon l'uomo felice o misero. g
, iii-1072: il mio timore è che non ti noccia il mutar clima in
se lo avessero veduto, avrebbero compreso subito che il loro timore era infondato. saba
interpone lo scherzo d'una gatta, che a piedi la vergine allatta i gattini
, cioè quegli improvvisi smarrimenti d'animo, che per disposizione occorrono negli uomini, e
nella borsa di londra... che diede luogo a molti fallimenti, nei quali
-per estens. espressione del viso che rivela tale stato d'animo.
timor tingesse il volto, / temendo che d'altrui non le sii tolto, /
/ di alessandro, le gote, / che pallido timor mai non coperse, /
può capitare ad altri, soprattutto a qualcuno che si ama; ansia, trepidazione.
, stolta, profana e biasimevole pensare che gli dei ricercano la riverenza, il timore
uomini per altro buon fine ed utilitade che degli uomini medesimi. vico, 4-i-821:
bianchetti, 1-134: non è raro che ivi, per esempio, alcuni deputati inspirino
impressione: che doveva tacere. un'impressione quasi di timore
, od altri ascendenti, senza che vi sia concorsa una violenza di fatto,
. fra giordano, 145: vìddono che solo iddio era da temere, e non
[doni dello spirito santo), secondo che li distingue isaia profeta, sono sette
fa vacillar lo spirito di giovanna, che nulla teme. vico, 4-i-796: dovett'
: dovett'esser di certi uomini, che per timore di una divinità si ritrassero dal
paesi deh'oltretanaro, da una gente che aveva per bandiera quello che i fenoglio,
una gente che aveva per bandiera quello che i fenoglio, secondo lei, si
del mondo. -timore servile: quello che nasce solo dal pensiero della pena:
non mi rispose. quale diremo noi, che fusse questo servo, se non il
segneri, ii-95: non è gran fatto che vi attristiate di tante offese divine da
imminente. mazzini, 6-134: conviene che il pensiero collettivo che ferve in seno
6-134: conviene che il pensiero collettivo che ferve in seno al paese, vincolato alla
titubanza. -timore filiale: quello che nasce dall'amore rispettoso verso i genitori
-in senso teologico: paura della colpa che spinge il cristiano verso dio. segneri
paura sia della colpa sia della pena che indirizza il cristiano verso dio. segneri
così sola e raminga! con tanti birboni che in oggi passeggian le strade, senza
[s. v.]: non che io avessi paura; ma un certo ti-
avv. con atti o espressioni che rivelano timore o incertezza; pavidamente,
conv., iii-vni-3: io adunque, che in questa terza particola d'alcuna condizione
da siena, 291: io so ciò che tu fai e come tu se'fatto™
. (superi, timorosissimo). che ha, che prova timore di fronte a
, timorosissimo). che ha, che prova timore di fronte a un pericolo reale
paura; trepidante, inquieto, preoccupato che succeda qualche cosa di spiacevole o dannoso.
di spiacevole o dannoso. -anche: che tende a spaventarsi con facilità; che
che tende a spaventarsi con facilità; che, per carattere, è pavido, poco
quand'elli viddero la moltitudine de'troiani, che non avesse l'animo dubbievole e temoroso
6-33: la giovane è cotanto timorosa, che giamai non gli ave- rebbe panato,
ma di niuna cosa più timorosa, che d'esserle grave ed importuno, vicino
timoroso è a vista / delle taglienti forbici che in mano / tien quella turba.
lampedusa, 149: traversando le due stanze che precedevano lo studio, si illuse di
gattopardo imponente dal pelo liscio e profumato che si preparasse a sbranare uno sciacalletto timoroso
con battaglie non minori nel suo dormire che essendo desto, si riposò.
di madonna nera, era sì temoroso che nonne ardiva di richiederla d'amore.
, 10-292: i latini rare parole tengono che sian composte di tre, e noi
, et in comporle andiamo timorosi, non che dir che noi ci assicurassimo nelle triple
comporle andiamo timorosi, non che dir che noi ci assicurassimo nelle triple e quadruple.
triple e quadruple. 2. che rivela timore, insicurezza (uno sguardo,
mancò l'animo forte, per vedere che gli spagniuoli erono freddi a servire e'medici
sue poche e timorose parole non facea dono che a lei sola. moravia, 12-439
fu alcuna risposta. 3. che è suscitato dalla paura; che nasce dall'
3. che è suscitato dalla paura; che nasce dall'incertezza, dall'angoscia,
, come se diliberato avesse questo voler che fosse, loro trovò via da cacciare la
trovò via da cacciare la temorosa paura che gl'impediva. boiardo, canz.,
al cor se agira un timoroso gielo / che l'amoroso ardir da me diparte.
e della schiavitù. 4. che è o dimostra di essere umile, sottomesso
essere umile, sottomesso, rispettoso; che agisce secondo una coscienza scrupolosa e onesta
: noi volemo bene essere tentati, che ciò che è nostro prò in molte maniere
volemo bene essere tentati, che ciò che è nostro prò in molte maniere, che
che è nostro prò in molte maniere, che noi ne saremo più umili e più
madonna dell'impruneta, 1-25: preghiamo che in questa tale venuta e tornata ciascuno stea
timoroso, guardandosi d'ogni cosa che sia peccato, o che possa essere di
d'ogni cosa che sia peccato, o che possa essere di malo esemplo. ulloa
di dio timoroso. 5. che incute timore; pauroso, spaventoso; pericoloso
luna in octava domo locata, dico che guadagnerà molte cose in luoci timorosi che
dico che guadagnerà molte cose in luoci timorosi che gli daranno paura e timore sì nella
, i-284: l'atto del fanciullo, che avendo paura di lui porge le braccia
[plinio], 231: quello miele che si rappiglia non è laudato, il
e toccandolo fa file sottili, il che è primo segno d'essere grave.
alla moglie. « non lo vedi che faccia di timpa? ». =
racchiusi in doppia ribattitura di lesene, che reggono una sola trabeazione, con il
, aperto solo in rade finestrine timpanate che ingentiliscono la struttura. timpaneggiare (
cfr. lat. tardo tympanizare (che è dal gr. runjiavl ^ o)
. disus. piccolo telaio di ferro che viene incastrato nel timpano. d'alberti
: termine degli stampatori, quel telaio che s'incastra nel timpano. carena, 1-92
], 191: quelle [perle] che da una faccia son tonde e dall'
, deriv. dal lat. tympanìum, che è dal gr. xuujiùviov.
gadda, 495: è utile registrare qui che l'eletta gentildonna aveva 'assistito', cioè
acqua] deve aver formato una barriera che rende opaco e distante il mondo esterno,
organo timpanale. 3. medie. che risuona sull'area polmonare o su un
timpano-, voce registr. dal bergantini (che lo attesta in a. pascoli)
organo cavo per accumulo di gas, che determina una particolare sonorità alla percussione dell'
il timpano. -al figur.: che si esprime con grande enfasi retorica.
trombeggiatori, que'vent'in poppa, che strepiscono, risonano, fragoreggiano, rimbombano?
a uno ho fatto due scoperte: che dei vecchi non c'era rimasto altri che
che dei vecchi non c'era rimasto altri che il timpanista, e dei nuovi,
prevenirono i prìncipi congiunti a quelli, che salmeggiavano in mezzo delle giovanette timpanistrie.
giovanette timpanistre s'intendono l'anime divote che cantano di dio. giovanni delle celle,
villaggi li precede un coro di timpanistrie che menan carole e canti nuziali. =
di medicina volgare, 34: mala complessione che non è apostema: è infiagion de
], 38: nella specie di idropisia che si chiama timpanite, applicano panni caldi
: s'addiede, entrando nella stalla, che gli inetti avevan guarnito le mangiatoie di
(plur. m. -ci). che è affetto da timpanite.
sf. idropisia ventosa; timpanismo, facciata che sormonta la linea di gronda del tetto fino
da una pelle a tensione regolabile, che si percuote con due mazze le cui estremità
, mossi anche loro da un regista che sa calcolare gli effetti sobriamente.
: nel petto tiene un timpano, / che batte e non s'arresta. /
formaggio con la mia grattugia: con questo che tu metta l'arpione nel timpano del
le onde nate dal tremore del corpo che risuona... son poi quelle che
che risuona... son poi quelle che diffuse per l'aria vanno a far
. zanotti, 1-5-240: credesi dunque che il tremore dell'aria, per cui
forma un fracasso estremamente ingrato, / che dell'orecchio il timpano percote. agnelli
sopra la cornice è il fastigio, che noi chiamiano frontispicio, che ha un
il fastigio, che noi chiamiano frontispicio, che ha un piano nel mezo che si
, che ha un piano nel mezo che si chiama timpano. bellori, ii-118:
finestra della cameretta dove angela viveva, che dalla parte opposta guarda la città e
. -nell'ingegneria civile, struttura che, nei ponti ad arco, sormonta
17: facendo il timpano in modo che l'acqua non resta sempre nella fine del
i colombari di perni, non alzando più che per la metà del diametro del timpano
quali parole io più tosto vo congetturando che il timpano fosse il torchio, con cui
con cui s'imprimeva il sigillo, che già si nomina; perché li stampatori chiamano
; perché li stampatori chiamano timpano quello che calcalato il torchio imprime li caratteri. baldinucci
, 33-11: si chiamavano timpani quei vasi che gli antichi domandarono magide.