/ sì fosse mala tosa, / ché ben conosco ormai / di che se'goliosa
: chiude quella bocca di ranocchia; / ché, ad altro suon che ai cembalo
'/ anzi che mutiam loco, / ché già a poco a scrive plinio,
alacre. dante, 30-108: ché 'n donar vita [la leggiadria] è
ademoranza te tenga piu in questa terra, ché, se non te par- terrai toste
fino di languire; / vo'tregue, ché son tosto per perire, / perché
il poco c'ha moltiplicare; / ché d'agua veggio il foco vigoroso, /
in quanto ragionava di gentile donna, ché per altro era vilissimo. felice da massa
marsilio da padova volgar., ii-29-7: ché. ppiu sopramente peccia e. ppiù
il salvocondotto per li ambasciadori del duca; ché altramente passerebbe con troppo gran mancamento dell'
, che questo non bisogna; / ché maior vilipendio ne saria, / ch'ogni
eulicois non lassaro per la morte di vergettorino ché li arsero le magioni e le ville
di costì, e va'fuora subito, ché domattina te lo manderemo in villa con
fa con palvesi o rotelle, / ché 'sassi non gli faccin villania.
cielo il suo valor sovrano; / ché, poi che in arme non può superarlo
de populi ma con morte, accio- ché essendo la natura venta da studio umano,
nome / vano senza soggetto; / ché 'l furor de lassù, gente ritrosa,
è vincolato alla mola in perpetuo; ché la morte troppo era lieve! —
2-116: va'in pace, va'; ché col vin parlar non intendo.
tu disconforti / li tuoi nemici, ché parte di vinta. = femm
non prima chiamasi, ma sola; / ché 'l giglio e la viola / cedono
e la vivuola ho stanca, / ché più non suona e fatta m'è
: ma ficca li occhi a valle, ché s'approccia / b. davanzali
quest'alme per essa scusate: / ché volontà, se non vuol, non s'
. arrighi, 240: una violetta - ché tale appariva dalla messa sul volere,
fia 'l combatter corto, / ché tantiquo valore / ne titalici cor non
virtù del 'si'è doppia; conciossiecosa- ché significhi o ritorno della operazione nell'operante,
. pannuccio del bagno, i-via-50: ché non già punto vizo / inn. opera
viscere ed affetti della sua pietade, ché non solamente ci perdona i peccati,
il visco è simile alla cuscuta, ché, così come ella nasce sopra la ginestra
dante, inf., 33-98: ché le lagrime prime fanno groppo, / e
finalmente la visione esser toccamento si prova, ché noi non vedemo se non le cose
questo senso non è dell'uso parlato; ché le maniere 'prender visione, dar visione'
barattiere, che non ha legame, ché m'avea posto a cuore che niuno
quello viso -parlane la gente, / ché nullo viso -a viso li pò stare.
qualiindietro e tien lo viso chiuso / ché se il gorgon si mostra e tu
sì forte colpo gli diè tarpalista, / ché gli appiccò la lancia nella vista.
ritrovai per una selva oscura, / ché la diritta via era smarrita. petrarca
dante, par., 17-131: ché se la voce tua sarà molesta / nel
dio consenta quando tu consenti; / ché, nel fermar tra dio e l'orno
per quel dolor non sentendo trestizia / ché 'l corpo affligge, ma l'alma vittrice
però, padre mio, pugnate forte, ché chi non combatte non vince..
combattere virilmente e sperare in dio, ché per le ragioni dette ci darà vitoria
? / le porga la chioma / ché schiava di roma / iddio la creò.
mille anni che noi siamo al lume, ché io ti possa sverza ne viene al
brama, rea, vituperevole, / ché non si specchia qui l'umana gnato
: più di lei pianger dobbiamo, / ché cristo morir veggiamo / di morte vituperosa
collettivo. latini, i-2821: ché quando l'om si svia, / sì
dove posarno con piacere a cena, / ché vi era ogni vivanda delicata. ariosto
dante, par., 26-59: ché l'essere del mondo e tesser mio,
che alla mensa non s'invecchia, / ché poco vive chi molto sparecchia. r
ma hanno per lo più mala inclinazione, ché sono ladri finissimi e chi n'ha
anche assol. guittone, i-9-20: ché [dio] doglia spargie e mettere fae
dante, par., 13-55: ché quella viva luce che si mea / dal
or è più dura cosa, / ché si riposa - in vizio mia vertute.
, quanto più presto possete cacciatevela; ché le cose che indugiano pigliano vizio.
ombra di iustizia far potrebbe, / ché quella poi serebbe / viziosità, iustizia
grande lo stupore era de'lecci, / ché grande e chiaro tra la cetra arguta
de grazia, tentando de pazienzia; ché, se ci revoltaremo, vi parerà che
e poco apprese dal vociferio indistinto, ché un subito movimento di sorpresa mosse tutti
non sembli voi cosa troppo nova, / ché sovente se trova, / per troppo
volano. gozzano, i-51: oimè! ché, giocando, un volano, troppo
mamilla / più tosto si levò, ché nulla 'l tenne; / sì come il
con li occhi per questo giardino; / ché veder lui t'acconcerà lo sguardo /
elle tosto la gioia o lo dolore, ché imantenente credono e discredono ciò ch'elle
e in tutto forza obblia. / ché agli uomini tal legge fé saturnio; /
, ben v'impro- metto, / ché sempre del'onore fui vogliente. statuto dell'
e'ti paghi inanzi mano: / ché, quand'e'sarà ben volonteroso, /
amor tal padiglione / sempre terrò, ché così vuol ragione ». muratori, 8-ii-25
onde vieni, e chi se'; ché tu ne fai / tanto maravigliar de la
, / ma ella è incrudelita, / ché, contro a mio voler, più
dante, par., 20-107: ché l'una [anima] de lo 'nfemo
, loda di dio vera, / ché non soccorri quel che t'amò tanto,
fine, non amino più, conciosiacosa- ché molti si accendono maggiormente. tommaseo, 11-74
tempo, da poveruomo posso servirla: ché anch'io mi diverto un po'a leggere
.. non se'ben dotto, / ché l'amor ciascun'ora cresce un grado
, li beni dell'avventura e temporali; ché l'avventura a tutta sua rota gira
a me... disdegnosa, ché non mi volgea l'occhio, cioè cn'
potè servar la legge data: / ché 'l poverel tra via drieto si volse;
volgendo. chiari davanzati, lxi-74: ché 'l mondo ad una rota ha simiglianza /
fortuna ti si volse in contrario! ché prima ti presono il figliuolo, e ricom-
e fenne / non poca festa; ché sapea quanto ella, / volgendo gli anni
in chiesa; per modo di dire, ché appena superata la porta si trovò schiacciato
, 18-10: tutto è indistricabilménte avvinto, ché tutto coesiste e tutto si codetermina.
la carestia nasce dall'arte negoziatoria, ché li mercanti e potenti usurari comprano nell'ara
. sono in papier mà ché, ricoperti di foglia d'oro.
a. busi, 16-17: malignità, ché è uno che nasce da una cotal casa
ancor io a rallegrarmi del caso, ché, se s'ha a fare sguazzabuglio di
buona ferola ti ecciti dal sonno, ché questa è la pozione e l'antifarmaco degli
. antimonarchico. casti, 1-13-11: ché l'antiregie bestie, inver discordi, /
gadda, 5-4: non è tutto. ché alle congiunte meraviglie della fisica e dell'
è un gran disordine in questo regno, ché tutte quasi le monete sono sceme,
che vi sia una bibbia latina, ché ella intende anche latino molto bene.
de sonar gli orgheni gli convenne, / ché pregato ne fo da tutti loro.
danno contra gli amici per parer saviˆ, ché dicendo male de gli uomini direi mal
, i discorsi delle madri-stronze- truccate-con-la-gonna-corta, ché finoaquandoticalavigliacidicon le loro figlie e te le
del nilo. casti, 291: ché quelle nazion catadupane / non udirebber le vostre
que'che al schermir sono scorretti; / ché all''ombre', alle 'concine',
le sue forze sospendere in un luogo, ché la terra nell'altra vincerìa il
, 18-10: tutto è indestricabilmente avvinto, ché tutto coesiste e tutto si codetermina.
faccio la barba a contrappelo, / ché questo ch'io ti dico gli è vangelo
l'erme fratte errar tu puoi; / ché cercò colla lepre altro soggiorno / la
amico, se non saranno buoni, ché mangerete male con disonore dell'arte culinaria che
ol'indirizzomio, come volete dire; ché, o indirizzo o no, basta il
mercatanzie, che lo stimano vergogna, ché tuttihannonelcapounfummodifidalgo; esidànnopiù tosto alle arme con
prossimo: l'immisericordia verso quello (ché li cava sino la camicia se può)
dura più immodificata di una parlata; ché le le lingue si mutano coll'insensibile alterarsi
suo parlare già non è inteso, / ché batte e denti e le parole incocca
arianna, e arianna infavata da lui; ché di fave e di ghiande vuole che
lo veggion volentier per buono amore, / ché per lo fiso guardare è periglio /
e pregar voi di ficcargliela in mano, ché così non anderà smarrita come l'altra
. antonio da ferrara, 114: ché incontro a te non può valer percanto.
.). casti, ii-8-11: ché violento e imperioso affetto / fin d'allor
quanto alle scorrezioni ci si è rimediato; ché 'l mio prete ed io siamo stati
cattivo umore come fu l'ultima mia, ché lo star tanto qui [a genova
mie idee. non adottale però, ché non vel consiglio quando non vogliate sbrescianarvi e