lo stabulario de l'armento, sì ch' ella, notificato a la suore progne in
cingono, fanno gran resistenza, è forza ch' e'si formi lo staccaménto nel corpo
senza staccar gli occhi, rispondevo il no ch' era negli occhi suoi e nel tono
sera. egli allora stacca sullo spiazzale ch' è all'ingresso del paese, carica le
maggiormente dalla vita, mi riaffezionò a quello ch' io aveva già abbandonato? pascoli,
: a un certo punto, e senza ch' io vedessi perché, il cavallo bianco
si avviticchiò egli con essa sì strettamente ch' io non fui bastante per gran pezza a
cercava col miglior garbo di fargli capire ch' essa lo amava come il fumo negli
tutti però piacque alla cara brigidiana, ch' oltre all'odio che allora portavami per la
si era staccata dal re di polonia ch' ella sopra tutti i figliuoli amava. magalotti
di staccarsi dalla moglie e gli doleva ch' essa avrebbe potuto risentirsene perché, certo
metafore. tommaseo, 2-i-219: versi ch' ho raccolti così, staccati, e
la rànula è inchiodata sopra il ponte, ch' è una trave orizzontale, e dicesi
sensibilmente dal palazzo, ch' è semplice. tommaseo [s. v
crederebb'ella che la gente si supponesse ch' ella me l'avesse dato pe 'l mio
, la m'ha fatto un complimentone, ch' e'si poteva fare al cirimonia,
cirimonia, tant'era grazioso, e quel ch' è più, si conosceva che le
voti manchi sì con altri beni, / ch' a la vostra staterà non sien parvi
pino, 5-16: guai a quella figliuola ch' è pesata con la stadièra d'una
tenesse dritta sua staterà, / ciò ch' e'ne péra -. nqn v'averia
'n questa fiera, / lo stato ch' era -a la diritta usanza. mare
a traverso un buco nel legno, sì ch' io mi baloccavo col cordoncino movendo la
cellini, 598: il maggior maestro ch' io abbi mai conosciuto in questa professione
prestarotti il poltrello; / ma vorrei ch' egli fusse una sgiraffa. 26
vostro. goldoni, v-570: -nel momento ch' io veniva in vostro soccorso, una
il cavaliere... fa concetto ch' egli sia d'un corpo, d'un
moro la chiarì / quell'altra volta ch' ella staffeggiò. = frequent di
v. borghini, i-iv-1-116: dubito ch' ella non sia troppo bassamente scritta e
para par che ci si metta / ch' io non v'abbia a goder dui giorni
aiuto / a buon spirto, sì ch' ei sia forzato / di cercar dove meglio
esser per leggiero e per fraschetta / ch' el biasmo tutto a chi noi ferma è
, / come or a me, ch' ho corso la staffetta / spronato da buon
intorno la persona del signore ogni volta ch' egli esce. c. garzoni, lii-12-
camera accanto, il crocifisso d'avorio ch' ere sopra il suo [di re umberto
9-41: a quella bestia / dirai ch' io mi riserbo per mio debito / di
: capacità della nave, carico legale ch' essa può portare e in base della quale
f. bertini, 1-72: mentre ch' io v'acquieto un creditore perch'e'vi
antichi meritevolmente ordinato che del soldo, ch' è dato a'cavalieri, la metade ne
98: diliberò scipio tutti li staggi ch' erano in prigione delle città di spagna.
re che in ciò gli piaccia: / ch' in creta per falconi ne vada elio
: faccendosi loro il pagamento per coloro ch' avieno fatta la promessa, i danari furono
, i danari furono staggiti per coloro ch' avieno per loro sodo al comune. breve
ebbi dal sindaco di meggana per lino ch' era stagito, che fue delle rede di
xxn staia di grano e xvi di biada ch' avea a dare chito a'fattori dinanzi
metteva i salici a stagionare, quest'anno ch' era così asciutto. 17
(3-1): a la dolce stasón ch' ei torde arvegnono, / e dietro
, 10-82: ebbe vinta italia, ch' era donna de le province a quella stagione
in parlar soluto / l'angoscioso dolor ch' ho sostenuto / lunga stagione aspettando pie-
tate. boccaccio, vii-26: veggio aperto ch' alcun ben non dura / lunga stagione
e sovra l'altre insulsa / la stagion ch' or si volge. carducci, iii-2-214
bologna, i-80: quella crudel staxon ch' ai gudegare / vira 'l nostro signore
tasso, 18-12: era nella stagion ch' anco non cede / libero ogni confin
di dardinel, mentre che visse, / ch' in notturna stagione / con cloridan l'
è riso e gioco / vèr quella ch' i'soffersi a la stagione / ch'amor
quella ch'i'soffersi a la stagione / ch' amor mi mise a tal distruzione.
che sia conforto / lo tempo, ch' è passato, / di quelle, c'
la roba in un cantone, 7 ch' e'verrà tempo ch'ella avrà stagione
, 7 ch'e'verrà tempo ch' ella avrà stagione. magazzini, 33-158:
, potendo stagliar quest'intrico, allora ch' egli avea le mani ne'capelli,
d'azione da stagliare1. pondo / ch' ò di dolglienza / ongni stasgione, /
si può dire che l'anno 1412, ch' io feci lo staglio con li danni e
. della porta, 1-228: digli ch' io trovi finito lo staglio quando ritorno
questa incapacità, e del conseguente stagnamento ch' essa permette, e che si riflette entro
, ii-1065: in luogo del ruscel ch' era sì chiaro, / stagnava un'acqua
occhio prese una guardatura vitrea e tormentosa ch' io m'ingegnava indarno di cambiare.
b. pino, 2-36: ora ch' io sono in casa et ho ben chiusa
anonimo, cxxxvi-985: più chiara séte ch' acqua di fontana, / e rilucete
tanfo secco e acre del fumo stagnato, ch' erano per lui l'oaore stesso della
413: dipinsi l'androne o vero viale ch' è traila camera e la cucina,
, 1-517: ho quello stagno, ch' è bello; ed ho dell'altro,
, iii-582: il colore di giove, ch' è di colore di stagno, s'
stagno, s'attribuisse a marte, ch' è di colore di ferro ed è converso
e compagni per uno stangnone di triaca ch' elli mi mandòe... soldi xv
triaca aprìe, / ma non mostròe (ch' e'l'ha nascoso, e sallo
, fece scrivere al notaio che lasciava ch' e'suoi figliuoli ed eredi do- vessino
il letto, ed è grande tanto ch' empirebbe un mezzo staio. segneri, i-54
per ella [manovella], / ch' ella per dirittamente d'un somaio, /
fiorentini, 32: la quale terra ch' abiamo co canci simietti di vi- sdomini
di terra et avendo solo quattro staiora ch' ere sua, di quello viveva. michelangelo
: totale, assoluto. amaro, / ch' io ho falla'in cinque sentimenti, /
verrano a staia. della stiere, / ch' a ciascun guadagnar par col cucchiaio, /
, 37: vendicato a moggia, non ch' a staia, / fia il varchi,
ricolmare lo staio considero la grandissima grazia ch' esso fatto v'ha. guicciardini, 13-ii-245
/ cn'io sarò d'altra foggia, ch' io non paio. -dilagare,
staio, ma sopra il candeliere, acciò ch' ella faccia lume a tutti quelli che
metterla sopra il candelliere, accioché coloro ch' entrano in casa veggan lume ».
apatia. guarini, 1-64: quel ch' io patissi il lascio pensare a voi,
degradati. parini, 479: poi ch' ambe impeciate / m'avei le guance,
.. dà l'ordine alla stalla ch' egli mi sia sempre dato una carrozza di
cambiava una stalla con un palagio, e ch' io per me non avevo altro
che gli si dice: « ora ch' egli ha perduto / i buoi, serra
altissima torre con graticci di legname, commodo ch' essa ne venne e puose in su la
1-iv-641: siamo iti a un stallatico / ch' è andando adunchi, e piantati
monti suxo, si l'è stalito ch' el non fusse ben diroto a la fatica
un coro di fanciulle coronava la tribuna ch' era simile a un verone ricurvo..
far crucciar, parteti ormai! / ch' eo ti farea parer lo stallo reo.
, cent., 16-87: più ch' otto dì non gli piacque lo stallo,
. pucci, 8-31: l'ambasciador, ch' era bene a cavallo, / mai
verrai nel colle del signore, dove ch' è lo stallo de'filistei.
antonio da ferrara, 23: sento ben ch' egli è sì duro el callo /
avrebbe il gran mal sanza fallo / ch' aveva per lo colpo a lui donato /
.. vedea senza fallo / ciò ch' e'facean quando dilungati / dagli altri fur
fermezza. abbracciavacca, ii-xxxn-2: pensando ch' ogni cosa aggio da dio, /
sec. xv, lxxxviii-ii-645: se non ch' egli è servo d'una trecca,
73: la rocca è quella, acciò ch' ognuno intenda, / che spesso s'
e di stame / e d'altra cosa ch' in fri si distenda. inventari di
sì repente il fuso / troncaste, ch' attorcea soave e chiaro / stame al mio
/ fa'che la vigna cave / e ch' el strepa le rave. buti,
che tanto far con uso ingegno sappi / ch' ella possa giacer con lui e poi
e ben nel cuor vi cappi, / ch' io le 'l darò per suo marito
1-32: « sarebbe assurdo » ricapitolò « ch' io avessi d'un colpo solo amore
come fu di ritagli, apparisce più ch' altro una ricucitura di pezzi bellissimi, non
straprovabole, s'elli ci lasscia chiamare quello ch' èn- neciessario provabole. =
frutto istrabuo- no, così per discordia ch' è contradia a tranquilità loro vengono e
dicesse, par far onta al sole, ch' egli sia oscuro) per questa cagione
da una montagna e va via crescendo tanto ch' egli trabocca e straripa: il che
vecchio ad ogni modo. - non dubitate ch' io o menerò, s'io lo
/ mercurio che ritorna. ecco, ch' ei strascica / pe'capelli maometto. cantù
. gozzi, i-3-147: ora mi pare ch' esso [l'umano cervello] si
con quel passo strascicato e molle / ch' han le bestie satolle. govoni,
che stupefacenti « di quel- l'amor ch' è palpito », che inimmaginabili « tu
più tosto s'offeriva alla propria morte ch' all'offesa del nimico. -trarre
le cu'man son caduto! / ch' oggi giurò su ne l'altar sagrato /
anni, strascinata tutta / da furie ch' han d'arpie gli unghiuti pièdi /
tacque che tornano indirieto dopo la percussione ch' esse fanno nel corso più veloce,
: crudelmente fumo assaltati / da sti fanti ch' eran mile: / ben ch'l
fanti ch'eran mile: / ben ch' l fusse de aprile / li facevan strasudare
, 306: quel genere di astuzia militare ch' i greci chiamano stratagemma. ariosto,
/ l'arco stratéso e temi ognor ch' ei rompa. 2. figur
). grazzini, 635: colui ch' ebbe sì stratta fantasia, / de'pazzi
con'serdini, 1-24: volontà, ch' è del piacere un atto, / m'
truovo! / qualora sovrapensome, sì ch' io tomo muto e stratto.
moltitudine molte cose favolose dei lor idii ch' era pericolo il dir alcuna cosa contra.
corpo. goldoni, ii-40: avete paura ch' io non sia donna? vi darò
al vico] ha divorato quasi tutto ciò ch' è al di dentro tra l'osso
c. croce, 226: temo sempre ch' esso non dica qualche gran stravaganteria.
venne tanta stravaganza per la novità inaspettata ch' ella mi cadde in braccio tramortita.
assol. varchi, 24-15: ancora ch' io non sia di quegli uomini che la
... avranno contro ma ch' ogni azzion simulata ci faccia più misericordiosi,
subito a stravestirsi tutto in la foggia ch' era questo altro. bruno, 2-25:
mascarate e stravestite, e, trovandone, ch' el li pigliasse. sanudo, lii-553
abbia ghermito e stravisato colle altre dame ch' eran presenti. -rifl. rendersi
e voi stravizianti virtuosissimi, poiché volete ch' io parli, non voglio già io
solennissimo stravizzo... che duri fin ch' avrai fame. d. bartoli,
per questa sera vi mando un certo sonettuccio ch' io lessi la sera dello stravizzo.
e nel cuore suo t'agguata, acciò ch' egli ti stravolga nella fossa.
mercurio gli comandòe [a palinuro] ch' elli si posasse ed elli in suo luogo
col cavo en gòstravolto / entro quel fogo ch' ardo sempromai gom e noito. rainardo
case stravolto, / e par pure ch' el sia morto. gualdo priorato, 3-iii-124
dal retto suo fine quelle tant'opre ch' essi esercitano per inclinazione che hanno al
co 'l stravolto suo intelletto / quello ch' a lor è divietato e chiuso.
strazia il cuore'. garibaldi, 1-438: ch' in pubblici impieghi, exempli grazia, /
crin si strazia / per truovar rime ch' abbian qualche grazia. da ponte,
vorrei sentirle biasmare e straziare, affine ch' io, comprendendo i loro peccati,
: per mala provvisione tutto il bestiame ch' avrebbe dato con ordine lungamente carne all'oste
. michelangelo, 1-iv-203: i danari ch' io vi mandai... a me
): guardò, toccò, e trovò ch' era farina. « grand'abbondanza »
vuole aggìugnere tutti gli altri crudeli strazi ch' ella faceva della sua carne.
1-vii-203: deh mi soccorri, non soffrir ch' io giaccia / preda e strazio de'
detta porta, 5-20: come agazio saprà ch' io sia stata ministra e compagna della
possibile, / non potrò far però ch' egli non abbi la / figliuola violata e
puote uomo fare della sua donna, ch' egli ha sposato, che sottometterla per moneta
che voi mi liberiate dalla febbre, ch' i ho portata già più dì! »
di un parlare strebscherno ognora, / ch' esser non pò maggior il vilipendio / d'
, vii-93: la fortuna dei pazzi par ch' abbia cura: stréga (ant.
). diana sì v'andasse, / ch' i'devesse foleto o striga farmi, /
cosa nuova / parervi finalmente, / ch' a stregar non si dia tutta la
3-62: volevan [i farisei] parirquello ch' i no n'eran avevan tegnua coverta e
creta mal cotto e peggio inverniciato e ch' abbia già servito di contumelia per vaso
che tavrebbe stregghiato da quel ciuco rognoso ch' egli era. 3. detergere
ve la farei, benché la più bella ch' io potessi farvi sarebbe rubarvi il mio
potessi farvi sarebbe rubarvi il mio cuore ch' avete in seno. dolce, 6-50:
. lippi, 4-78: in quel ch' io m'allontano, com'io dico,
bastiano di francesco, 1-14: -vedo ch' ai voglia di far qui- stione.
un tal tolunnio alzar la cresta / ch' era in cose d'augurio un mastro fino
/ ov'oggi udito ho dire, / ch' abita la mia moglie. salvini,
g. m. cecchi, ii-255: ch' ei non si pensin che ancora noi
. il regno guida / sì ben ch' alcun per forza non istrema. boccaccio,
con parole. passavanti, 135: questo ch' è detto non è detto però per
resisti / in questo lago / d'indifferenza ch' è il tuo cuore. 3
/ e poi in tale stremezza, / ch' io non credo che passi / che
mettono in mezzo la principale non vorrei ch' avessin nella stremità balaustri, come la
bibbia volgar., viii-173: colui ch' è dalla parte d'aquilone scaccerollo nella
di dentro. michelangelo, 1-iv-147: ch' a passarmi nel core, / send'io
la reina dimandò le chiavi e disse ch' ella le terrebbe ella e manderebbegli la vita
tutto. verga, 7-478: adesso ch' era stremo di forza, gli venivano i
stremi argomenti di loica, io vi dico ch' egli è tutto il contrario di questo
è tutto il contrario di questo, ch' egli hanno sempre predicato. 17
mi purgo / per ben dolermi prima ch' a lo stremo. boccaccio, viii-1-50:
signoria in vece di quelle di natale, ch' ella prega a me. sol non
. sol non le darò le strene, ch' ella per soverchia umiltà mi chiede.
, la tua testa / è una strenna ch' io ho promesso. bresciani, 6-xv-347
e strenuo, per lodarlo con quelle parole ch' ei merita, parmi che l'esortasse
strepita e vuole soddisfazione, onde s'aspetta ch' egli ancora metta fuori la corona reale
calor quell'aria molle / resta consunta ch' in mezzo l'empia, / dentro risuona
dai precursori a noi vien detto / ch' alto strepito d'arme avean sentito / e
segreto tenne, per venir al disegno ch' aveva di ricoverare, se potesse senza
guerre ingiustissime, tutti gli amori disonestissimi ch' omero infra gli dii ha finti, non
accorto e giudizioso scrittore in cinquanta stanze ch' egli ha fatto di materia amorosa e piacevole
: ha esaggerato con l'interprete suddetto ch' egli dovrebbe finire questo negozio con ogni autorità
, 2-169: da quel solenne pilota ch' egli era, con una stretta maestra
ii-19: da venezia avemo una pseudo nova ch' el secco è stato posto in stretta
come sarebbe una cipolla guasta, / ch' avesse squarcio, storta, stretta.
allora fue sì grande la moltitudine, ch' e'morti erano calpestati dai vivi; ed
libero e salvo il nostro impero, / ch' è vicino ad aver l'ultima stretta
secchi, 31: queste sono le strette ch' ammazzano gli uomini. 15. agric
non dici la compassione e 'l cordoglio ch' io ebbi di te quando ti fu tolto
fussi morto; dio sa la stretta ch' io n'ebbi. buonaparte, 1-6-19:
marzocchi, i-121: il fratello mezzano, ch' era addietro a cavallo, a quell'
stretta fatale. rebora, 3-i-381: allodole ch' io vidi felici nel volo, e
m. villani, iii-1-35: i franceschi ch' erano nel castello, sbigottirono, e
. caro, i-311: s'avvedeva ch' egli era innamorato della cloe, e
cammillo? / -quando? / -or or ch' egli era teco / alle strette.
m. cecchi, 1-ii-39: andate, ch' io mi son disposto di dare a
in faccia mesta / vede esser quel ch' ella ha giunto alla stretta.
. chiaro davanzati, 26-11: poi ch' io voglia, non porìa partire,
/ misera e sconsolata vedovetta, / ch' io temo assai ch'e'ti darà la
vedovetta, / ch'io temo assai ch' e'ti darà la stretta.
buio e 'n fretta, / sì ch' i'gli detti col randel la stretta.
. pitti, 1-162: mi richiese strettamente ch' io me n'andassi con lui a
208: vide [cleopatra] ch' ell'era riserbata per lo trionfo, e
una torre prestamente / a una giovinetta ch' entro vera, / per ben guardarla,
ad imprigionar me, e sì strettamente ch' io non posso né vollio per alcun tempo
alfieri, 7-232: gl'incomodi molti ch' io soffro dell'essere sporcamente e strettamente
si offerse per amico con tanta prontezza ch' arei fatto torto a lui ed a me
non taglio infino al vivo, cioè ch' io prenda la bontade così sottilmente e
volgar., 12-3: la vigna vecchia ch' è in pergola ovver in ordine,
una gran gentildonna, onde per la strettezza ch' era tra loro non pur si visitavano
buon poeta non è tanto di danno ch' io n'abbia da sospirare.
: voi fate un grand'errore, poi ch' avete la fortuna per i capelli,
, xiv-68: quando serà la dia / ch' a le mie braccia stretta vi tenesse
basciai. salomoni, i-273: lei, ch' a prova in braccio / chiuso mi
, iv-55: incontratala abbasso della scala, ch' ella metteva il piede sui primi gradini
, vi tien a roma più stretto ch' el desiderio della progenie. -condotto prevalentemente
. cino, cxxxviii-65-2: oimè, ch' io veggio per entriun penserò / l'
stretto sì forte [il cuore] / ch' a pena il può far libero la
la terra ognun stretto / imaginando quel ch' abbia pensato / rinaldo a farsi vile ed
fiore [dante], i-216-8: ch' e'nonn. à guar ched e'fu
ogni lato; ma gli è meglio ch' io caggia nelle mani del signore ».
di popolo sì e in tal modo ch' egli sconfissone l'oste del re federigo.
era tanto duramente stretta che parea impossibile ch' el re di franza,...
e stretta, / si vedeva città ch' a forti e fidi / guerrieri in libertà
stretto e forte / nodo al suo fral ch' a vano oprar la 'nvita. g.
alle mani / un altro battifolle, ch' era appresso / abbandonato fu. -che
i-19-5: non le poteva uscir del cuore ch' egli le avesse fatto...
nel suo partir mi diè stretto ordine / ch' io li dovessi comprare questa giovane /
avea fatto il re lor signore, cioè ch' essi non tornassero a lui senza condurgli
stretto, / non ci sarebbe via ch' io mi scordassi / di voi. settembrini
gran bisogno me strengech'io andi / tanto ch' io el giunghi e li te racomandi,
come seguir non s'ama / sì ch' el soccorra a che mercé li chiama.
quell'altro la guerra / che non credea ch' egli avesse rimedio, / sì l'
pel 'corpus domini', che fanno cinque anni ch' è morto don demetrio. moretti,
fui preso da un più stretto sonno ch' io non solea. 41.
seconda migliore provincia e la meglio abitata ch' abbia il mondo, e dov'elre più
grisone, 1-22: come vi accorgerete ch' egli [il cavallo] sia presto a
il bordone / in quella balestriera, ch' i'v'ho detto, / metterlo dentro
randone; / ma i'non potti, ch' ell'era sì stretto / l'entrata,
che la trovasti stretta / sì come quella ch' era nel sesf anno. bellincioni,
giovò la bocca un poco istretta, / ch' entrar volea com'una torta in forno
sì stretta d'ogni cosa, / ch' esser parca a que'dentro in gran travaglio
... che séte più stretto ch' un gallo? mercati, 14: 1
amendue in un'osteria, il piccolomini pareva ch' andasse molto stretto nello spendere. g
non è stato possibile, e di quello ch' ella mi diede nascendo, mi son
e co'denti stretti, replicando la preghiera ch' io parlassi al di lui cognato atanagio
convien così ovrare, / in- sin ch' e'sia condotto al passo stretto.
in uno istretto, donde il convenne ch' egli uscisse tutto a piedi, ché
, con macin di granito, / ch' apre me'dell'ulive ogni segreto;
lingue. idem, 27-484: quel ch' io abbia patito nel mondo, nello strettoio
l'han date ch' io le porti alle lor madri e sorelle
: la mia entenzione era... ch' i'ne fussi aiutata per potere soprire
caro, 12-iii-140: vi farei genti ch' andassero a fomuolo,... e
plinio], 21-31: lo stricno, ch' alcuni chiamarono tricno, volesse dio che
le ghirlande, invitati a ciò dalla somiglianza ch' ella ha co'fiori della ellera de'
de'conti, ii-71: che maledeto sia ch' in te se fida, / madonna
: zanzara pailustre e infelice, / ch' erra notturna e ne l'offesa ha gioia
» brancati, -91: « ma ch' avìti, ch'avìti? sempri ca taciti
-91: « ma ch'avìti, ch' avìti? sempri ca taciti battarìa, vuatri
. anonimo, i-630: lo giorno ch' i'non veggio l'avenente / di
o me dolente, / lo giorno ch' i'fui nato, fussi morto! »
lato manco, / onde al segno ch' io marco / va stridendo lo strale /
ciol uscio intanto stride e corca, / ch' era all'incontro, onde una donna
è in noi l'uncinante / dissidio ch' espia / antica ironia. -compiangere
amore] dona 'l pomo a que'ch' elleggia, / e poi sovente il batte
lusinghe e molte pregherie, / più ch' i'non dico, ben per ognun cento
di raccomandamento da sua parte al vicario ch' era in palestina per l'imperio, e
/ non m'aucido -de lo strido / ch' io ne gitto. fra giordano,
cuore si fida / di vincer, per ch' avem piena ragione, / e tre
. govoni, 352: oh lascia ch' io ti sussurri / un mondo di
dei morenti... facevano di modo ch' e'pareva venuto il finimondo.
questa mi stridola canna / si grata melodia ch' ancor menalca / ne senta invidia e
volta in un piato / e strigai certi ch' eron nella rete. 7.
'l trovo, a ragion mi comanda / ch' i muti verso, e però me
e tanto stretto legato mi tiene / ch' a morte sol nvinvitan tal catene. d
iii-2-290: tacete, strigi! via! ch' io non vi veda più, ch'
ch'io non vi veda più, ch' io no v'oda più! via via
fazio, iii-6-51: mugghiava il mar, ch' era ventoso e rigido, / e
la piazza, furono così bene strigliati ch' altri non si salvarono che coloro i
di passaggio di due amici, altro ch' un mezzo fiasco di vino. strigliatóre
strigolo. fagiuoli, x-114: quel ch' io farei per voi, dir non lo
delle ditacon un suono così mesto che parea ch' anch'elleno dolenti volessero cantar l'essequie
intendere, vale campanello, dallo strillare ch' ei fa, cioè sonare come in trilli
per foco, fin cn'è bianco ch' era nero; / e mettesi dal taglio
artificero / per più durezza, di quel ch' è, dirima. = var
briga di ringiovanire in cotale maniera, ch' ella vola tanto alto in aire quant'ella
lorenzo de'medici, ii-187: io lascio ch' egli avea nel carovidio volgar.,
, 1-205: ella aveva alcune ancelle / ch' obbligato 2. figur.
sarebbe obbligato ad esservi per amore, ch' è titolo più stringente.
dolori: dolori maggiori o minori a misura ch' essi sono più o meno stringenti.
, 186: quando ciò sarà, ch' ella il voglia fasciare, sì dèe le
. boccaccio, vli-57: ogni volta ch' egli avviene / che tu o forza
accostavano agli stessi fini di quel dante ch' elli fuggivano. c. carrà,
gli accenna, / ebbe la donna ch' in suo dir non teme. nannini [
che fu dei fortuna esser disdetto, / ch' a nostre cose allenta e stringe il
.. / e che, da poi ch' ha stretto sì 'l valore, / in
cose avvenute, / sì come quei ch' assai veduto avea, / il dolor dentro
dottori, 3-81: quel gran genio, ch' il mondo / ammirò spesso o in
stringe e serra / e non vói ch' eo sormonte. chiaro davanzati, lix-24:
par., 1-117: ne l'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature
duri aspri martìri / questo ferro, ch' io stringo, e questo sangue / m'
han mostrato e le gran prove / ch' hai fatte mille volte a'tempi nostri /
negar..., signor, ch' io vegna / contro il barbaro trace a
li suoi denti, si enfia tanto ch' egli se ne more. flore de parlare
sì la terra in ogni caso / ch' a qual n'uscia era tagliato il piede
dire una parola, ma ciascuno aspettava ch' e'franzesi strincessino. -assaltare o aggredire
e sì 'l consiglio, / insin ch' è dugne ben s'è spodestato, /
s'aprono per dire / il patto ch' io vorrei / stringere col destino.
14: a questo muro / no, ch' e'non ne farebbe capitale, /
e ne scrivono a libro i nomi, ch' è un come arrolarli. varano,
e di estorsione davanti a quel segreto ch' esse stringevano. -in partic.:
priso / e sì mi stringe forte ch' io non crio / che d'altrìamor mi
/ un dolce amor sì bono / ch' eo dico: « donna, tutto vostro
già il cor libero e sciolto, / ch' amorosa catena ora la stringe. crudeli
/ e rende'le a colui, ch' era già fioco. cino, cxxxviii-118-1:
è dentro il cor tanto infiammato / ch' altro noi stringe, né d'altro ha
letizia il mio cor vago strinse / ch' io tomai molle a ciascun suo desire.
folleggiare, / tesomene beato, / per ch' io sono a lasciare / lo mal
che dovreste d'amor sopragioire, / ch' avete in ciel la mente e l'intelletto
cn'altra spesa mi strigne, / tanto ch' a questa non posso esser largo.
filocolo, udendo dire lui poterlo più ch' altri mai servire, con molti scongiuri
servire, con molti scongiuri lo strinse ch' egli non gli celasse di che poteva
: oi me, lasso dolente, / ch' io non posso celare, / ché
/ 1-479: la natura non voleva ch' io vivessi: mi stringeva soltanto, con
ha renovato amor, tanto piacente / ch' assa'più che non sòl ora m'assale
è panato far cosa degna dell'amor ch' io porto alla virtù e della carità umana
e, come vedete, vado di burina ch' è un incanto: non vi par
g. villani, 12-102: l'ammiraglio ch' era nel porto iscese alla terra con
contraeno anco talor le labbra in modo ch' appare ch'il paziente sempre rida, overo
talor le labbra in modo ch'appare ch' il paziente sempre rida, overo si stringono
, i-10-31: quando a questo loco, ch' io ti dico, il vapor di
concepe, la madre si strenge / ch' entrarvi non poria 'na punta d'ago.
la seconda si stringe a quella esecuzione ch' è proposta da dio a distribuire li
/ anz'ha paura forte, / ch' anzi che vegna a morte, / l'
allargarsi tanto anzi sciogliersi per una parte, ch' è la più importante, quanto per
quanto per l'altra si stringe. cosa ch' è sempre accaduta dal principio della società
è venuto dal mancamento... e ch' egli è stato assassinato dagli strioni mal
, col far versi sì strani, / ch' io non visi a'miei dì strion
egli riesce torpidetto e freddo: pure tal ch' è, è ancora cento volte migliore
, xii-7: non è disgrazia, / ch' ella non sia di strippamaestosa? =
fare una scommessa, / che sempre ch' egli strippa all'altrui spese, / rece
all'altrui spese, / rece poi roba ch' ei ne campa un mese. maniglia
si chinò... e trovò ch' era farina. cantoni, 21: carolina
bisavi da per sé sola non serve ch' a tingere con fumo inutile li più vani
andreini, 61: o meraviglia, ben ch' io sia sì lunge, / pur
notturno, strisciò dentro, dieci minuti dopo ch' erava- mo entrati noi. brancati,
v-897 (433-6): vedila là ch' ella [la biscia] si fugge e
, e in mezo alquanto di nlievo, ch' è quello che nello stnsciare dà loro
attrito. gelli, 15-ii-100: dice ch' egli era simile a quel rombo (ché
tu sminuzzi o troppo stritoli / le leggi ch' agli
2-xix-269: il vizio, con quell'aria ch' esso comporta dell'intendersi a mezze parole
fresca con un po'di sedativo, ch' egli sorbiva con molta gravità per strofanto o
co'la man ritta prese 'l canavaccio ch' aveva dietro sotto la correggia e, strifi-
). vittorini, 1-77: vedo ch' è stato un grosso barcone a disturbarli,
, 1-89: belle cavalcate d'avventurieri ch' incontro ad ogni svoltata della mia vita
. f. scarlatti, lxxxviii-ii-507: mentre ch' i'strologava, / vidi una stella
può dir, non sa niente / e ch' altro di virtù non ha scolastica /
la biascia, strologa e rimastica / ch' a compito leggendo, finalmente il sunto apprende
a voi non per novella, / ch' egli 'l dovea serbar per ser laìno.
in lui una mezza bizzarria, pensò ch' egli fosse strologo del tutto. linati
giordano, 2-26: £lon dico io ch' ella rimanga di dietro al sole ogne
. stronchi, sa, se le par ch' io meriti, stronchi senza misericordia.
che s'aderpe / vèr la tua mente ch' era vota e stronca / g
vuo'dire, / chi gli è, ch' io ti farò calche fagore. mariani
x-x-401: or so'tanto lontan da lui ch' intendo / cantare una canzone alla stroncata
incresce de avervi perduti, / poi ch' un sol cavallier così vi ha conci;
, pesanti, pregne, inzuccherate / ch' ei dica s'ella asciuga i panni al
milia de contanti sborsa / costui, ch' è si miserrimo stronzétto / che s'in
fa il marchese e ricciardetto; / tanto ch' alfin s'è tutto risvegliato / a
ben con esse 'l petto, / tanto ch' e'ne'esca affatto affatto 'l suco.
. alfieri, 6-34: udito ho ch' ei s'è fitto accanto a chesballèno,
« andate, vi dico: che volete ch' io faccia de'vostri giuramenti? 10
il pavimento, per dar segno a quei ch' era- no fuori, d'entrare
passeroni, iii-164: fra le donne color ch' usan più d'arte / in adornarsi
bella faccia fuori / mette del mar, ch' io sorgo e scrivo e detto,
cavallo. becelli, 1-275: color ch' han de'cavai governo e briga, /
): non puote procedere da giustizia ch' io debbia amare colui che mi perseguita con
questa serpe me mordea sì forte, / ch' io me svegliai poco lonci da morte
e stroppatela bene, e salvatela quanto ch' a voi è in piacere per dibisogno.
al mondo nata, misera, / ch' a questa volta stropiarammi eurialo / meritatamente,
loro di vina lingua, ch' io balbettante stroppiava, ogni qual volta me
ricevette [cristo] passione da uomini ch' egli aveva molto servito e fatto molti benefizi
. neri, 1-66: la cavalla / ch' è stracca morta e in piè non
degli stroppiatori de'drammi, si vedea ch' egli avea gran voglia di rimandarmi.
solo, preso da quel codice, ch' io porgerò scritto con migliore ortografia,
6-1-433: lo primo... nome ch' ebbe la femmina fu 'aiuto', perciocché
stroppio / al mondo volse dar quando ch' el populo / passò da l'andar
per che gran beltà mel credo; / ch' el non verrà ver fredo / senza
abbracciavacca, xxix-34: a. cciò ch' entendo dico mezo sove / di primo
lingua tagliata ne la strozza / curio, ch' a dir fu così ardito! g.
. cecchi, 17-101: i credo ch' e'si cheterebbe a fatica con un coltello
tanto fuori dall'aria solita a respirarsi, ch' ebbi alla gola una specie di strozzamento
criminali lucchesi, 28: e'conveni ch' io ti strassi e che tu mòi
non fosse il disordinato e buono amore ch' io ti porto, io non mi terrei
faccia / d'uso, che vieta ch' uom s'impicchi o strozzi. berchet,
primo disegno nelle minori proporzioni del lavoro ch' oggi si pubblica, appare dalla lettera
un tono di voce e con un viso ch' esprimeva molto più di quell'asciutta risposta
guidò l'eloquenza mia sola a quei ch' io sono; / mi guidi anche a
mi guidi anche a un illustre morir, ch' io le perdono. / non morrò
vecchio con singhiozzo, in tale modo ch' el ne morie. ottimo, ii-545:
quella vostra mola ismisurata, / mola più ch' ogni mola grande e grossa / potrìa
(strucco, strucchi). sottoporrecan', ch' è un instrumento come un sacco di dieci
caldo struccolato con il torcolo tutto quello ch' uscisse fuora de la ditta nose è
et a'tuo'buoi / se non vuoi ch' io ti struttoli. = denom.
sue ceneri: invano. / fin ch' un di loro decretò che lento / mortai
adespote, vl-398: istrugea tufo cioè ch' elli avea in ispendere in donare e mangiare
, i-549: pauriò de'maiparlieri, / ch' agli amanti son sturberi; /
/ dio strugga lor mestieri, / ch' agli amanti son guerrieri. poesie bolognesi
iv-15: tanto fu dedito a'studi ch' ei ne struggea il corpo. bandi,
, / che strutto ne sarà que'ch' è 'l più saggio. petrarca, 30-21
: tal ritegno / forse mi legherà ch' altro non possa / delle bellezze lor
. bonagiunta, xxxv-i-260: la gioì'ch' eo perdo e lasso, / mi
strugg'e mi consuma / corno candela ch' ai foco s'accende. iacopone,
di', che fei, / for ch' i'no ti conosco? ovidio volgar.
'l melio, ma 'l dolor, ch' è tropo, / me struze, sì
iv-235 (115-2): spesso m'avvien ch' i'non posso far motto, / sì
'l cor mi strugge? / so ch' essa per mia doglia sì mi fugge:
si studiò di struggere tutte le difficolta ch' egli aveva opposto al suo amore.
. saccenti, 1-2-4: sì sì ch' io ti rinnego, arte funesta; /
strutto / 10 ben d'amor, ch' è tanto conservato. monte, 1-v-66:
istrugge. lorenzo de'medici, 10-ii-409: ch' ogni cosa ne porta il tempo e
pregando tutti i numi e affannandomi invano, ch' io non posso non posso nulla.
tanta forza la compassione, che pare ch' ella faccia così altrui struggere il cuore
dà per favola e chi per istoria ch' ella si struggea per un toro. carducci
: se questa ti arriverà, sappi ch' io vivo, o piuttosto non vivo,
, colorita e saporosa e sì gentile ch' ella si strugge altrui in bocca. landò
tuo infelice stato, / vivi, ch' ancor serai de'miei più cari. ariosto
se non piangere, / sì che panni ch' a strugger s'abbia in lacrime.
, che struggicuore in su questo punto ch' io scontrerò la mia papera paperina,
io scontrerò la mia papera paperina, ch' ella mi vegga sì giovane e bello!
ira ad uomo la molesta / povertà ch' abbia struggicuore in sorte, / tu rampognare
: in meditar la struggitrice scossa, / ch' io vicina temea, muto divenni.
ogni strullaggine perfezionare, o per ciò ch' e'sortiron mencia qualche strutturale sua fase
; e per fretta v'era alcuno sartore ch' aveva in mano le cesoie, e
è valuto niente stormenti, / medeci ch' ebbi, cum grandi argomenti; / pur
avea gente più d'un milione, / ch' eran venuti per tutte le bande;
loro parlare e più gradito, però ch' esce di più dilicato stormento, facciamo qui
, i-432: la creatura, infino ch' ella e nel corpo della madre..
esistenza, e di tanti altri beni, ch' essi godono. cesarotti, 1-xx-290:
/ tromme et comi et bucine / ch' erano senza fine, / et altri loro
, 18-24: il coro uman, ch' a i cigni, a l'aura,
è pieno, e l'allegrezza / sente ch' intorno fa vario stromento. fagiuoli,
due de'piu principali ed efficaci strumenti ch' abbia l'arte oratoria fra 'suoi arredi
quale egli adopera, et è essa operazione ch' egli aspera. simone dalla barba,
, 2-40 (ii-29): io voglio ch' egli sia più mio che mai,
'l prezo c'è dato: quel ch' avist'a lattare. maestro sanguigno, 88
da padova volgar., i-16-15: quello ch' è allungato dall'orgolglio del novello,
cercando ercule tanto / che lo trovò ch' el strusciava il gresso / drieto a phileno
strusciare. stigo, sì strusciate ch' io / invocherò i sempiterni iddìi. panzini
suff. degli agg. verb. quegli ch' arrivavano in que'luoghi... erano
di ramo in ramo, / anzi ch' arrivi in me sia strutta e guasta.
cludea en mano lo cor structo / ch' io li fidi chiavato soto serra. groto
stesso. piccolomini, iq-iii: stimo ch' alterar non bisogni il testo, apparendo
prencipe presero il possesso della città, ch' agevolò di molto la struttura del ponte
. bonini, 1-i-76: ecco cambise, ch' in un colpo atterra tutta la virtuosa
un colpo atterra tutta la virtuosa struttura ch' erasi stabilita per mezo d'ottimi precetti
/ in semedesma ha simmetria cotanta / ch' è regola infallibile e misura / di quanto
struttura stessa del faggio è nei rami ch' ei disgiunge dal tronco o fascio del compiuto
tolomei, i-67: né solo questo ch' or ho detto mostra quanto abbia diversa
. manfredi, 86: lo struzo ch' a la sua carne dura e ria /
dalla natura che a viva forza bisogna ch' ivi s'annidi amor con arco e strali
avesse conosciuta avrebbe detto... ch' era una brava studentessa. -casa
-segnato da sette signi; / puoi ch' eo siraio aperto, -trovarai cinque migni,
il suo tra le femmine, con tutto ch' ella studi il suo con mille lavature
ed ecco un altro fiero / colpo, ch' avea di già librato, e dritto
. ariosto, 3-12: più giorni son ch' in questo cimiterio / veni di remotissimo
il commune / studio de le muse ch' a me scuopra / ciò ch'a gli
le muse ch'a me scuopra / ciò ch' a gli altri si cela. loredano
... non sarà malagevole, ben ch' ella veduto co'proprii occhi non l'
due ministri, e nella patria agli dii ch' egli adorava. r. da sanseverino
che per lo studio del samaritano quegli ch' era mezzo morto, fu menato all'albergo
e l'arte / la naturai beltà ch' in lei risplende. marino, 7-39:
san petronio, 31: credendo questo cavalero ch' el fosse facto studioxamente e per uno
correre da berengario stesso un falso rumore ch' egli fosse morto. mazzini, 66-177:
bisticci, 3-145: attendeva a'suoi studi ch' era studiosissimo e non perdeva mai tempo
balia, studiosa nel male, trovato ch' ebbe ciniro carico di vino, li raccomanda
ra], i-9: gli edifici ch' essi usavano di fare, erano le mura
[dante], i-189-6: e'convien ch' ella sia stufata / ché colla stufa
. pananti, i-250: questa vita ch' io fo del vagabondo /...
fiore [dante], i-189-5: per ch' e'convien ch'ella sia stufata, /
], i-189-5: per ch'e'convien ch' ella sia stufata, / ché colla
può dir stufosa diceria / di fatti ch' a lei noti son benissimo.
di furfanti, / poich'a pianger volete ch' io rimanga. saccenti, 1-2-212:
, cii-ii-825: quivi montammo sopra una nave ch' era cucita tutta con corde ed aveva
stuol tutto si trasse, / vento aspettando ch' ai gir gli aiutasse. anonimo romano
lo stuolo, / e vidi cosa ch' io avrei paura, / sanza più prova
antonio da ferrara, 187: ver è ch' un altro penser me rampogna, /
un altro penser me rampogna, / ch' amor sì v'ha condutto al dolze
mezo a lo amoroso aiegro stolo / poi ch' ogni aspecto m'è cagion di dolo
rinnovi. beccari, xxx-4-270: tu sai ch' oggi si fan quei giochi, dove
soffi d'aquilon lo stuol volante / ch' a la valle s'invola e al mar
che l'universo insieme / con verità, ch' or sotto il falso geme.
suoi ardeva un riso / tal, ch' io pensai co'miei toccar lo fondo
domandai / d'un quarto lume, ch' io vidi con noi. tedaldi, 21-4
viso e subito levosse; / e poi ch' uscir da l'arbore s'accorse,
non è mirabile; anzi è di necessità ch' egli si ami: ma che ami
di gesù cristo, xxxiv391: ben ch' io abbi promesso di tenere / secreto lo
la verità non debbo già tacere / poi ch' io ho visto sì grande spettacolo.
320: ti rendo quelle grazie ch' io posso,... riconoscendoti per
di guardare la stupidaggine del figlio, ch' ei reputava semplicità e innocenza, erasi fatte
4-59: ben s'awide il poeta ch' io stava / stupido tutto al carro de
4-ii- 129: la vaghezza, ch' altro non è che un desiderio et una
. guarini, 63: io credo ben ch' abbi memoria (e quale / sì
quale / sì stupido è tra noi ch' oggi non l'abbia?) / di
addietro era stupido oppresso insensato in modo ch' io mi facea maraviglia a me stesso
. marchetti, 5-113: poco monta / ch' ella [l'anima] per l'
per l'aere si disperga, o ch' ella, / ritirando in se stessa ogni
quel fosse il suo difetto, / mentre ch' ai nuovo suon porgea talora / l'
gli occhi al figliuolo alcuna madre, / ch' avea per morto sospirato e pianto,
modi n'avea tanti morti e rubati ch' era uno stupore. erizzo, lii-14-
frugoni, 2-301: in un anno appena ch' ella risiede in torino ha compiuto un
strupa la soro, / àn preveduto, ch' è peccato antico. machiavelli, 1-i-388
7rissino, 2-2-284: quel ch' aezio estinse / per sdegno e duol
gozzi, ii-167: quel tal colonnello ch' ella m'aveva nominato era infatti un
l. bellini, ii-12: quel ch' egli spende ogni qualsisia giorno /.
gatto, 2-95: il cancelliere aspetta ch' egli dia la stura al naso prima
, 1-143: il codera ha detto / ch' io t'ho sturata e guasta la
. nievo, 1-689: il piovano ch' era insieme con lui fu tanto allegro
del corpo. filenio, 1-199: fa'ch' a 'scoltarmi l'intelletto sturiti, /
a 'scoltarmi l'intelletto sturiti, / ch' i'ti vò trar di dubio e di
degne occupazioni della s. v., ch' ella mi dicesse dove ho errato.
: uccider per veleno tutti i grandi, ch' e'ere- dea che il detto fatto
non se cangi la fina benvoglienga / ch' è nata fra no', dongella valente,
eo non fazo mostranga per temenga / ch' ago, bella, de la noiosa gente
quanto la natura da se stessa, senza ch' io nulla sapessi, me li andava
: non dannaggio / mi fa lo temor ch' aggio, / ma deggiol bene amare
da sì dolce impresa, / costui ch' a simil termine non pesa / portarla
boiardo, 1-25-54: non voi fortuna ch' io gionga al secondo, / perché ranaldo
m. cecchi, 1-1-215: levianci, ch' io / veggo là chi ci sturberebbe
dissi perentoriamente di far l'officio suo, ch' io non intendeva sturbarlo. monti,
c. gonzaga, 24-8: s'awien ch' a sorte traviato e tolto / gli
, i-549: pauriò de'maiparlieri, / ch' agli amanti son sturberi.
ser giovanni, 3-457: sapeva e vedeva ch' egli li era incontro in tutte le
d'amor cosa più forte: / ch' era feruto e sanòmi ferendo, / lo
stufar distanza. ciuccio, 27: prego ch' enn. alcun lato / facci stufar
isvizzera dove usano per stuzzicadenti le penne ch' io abborro, mi sono carissimi.
/ di sopra e sotto, e so ch' in ualche modo / 10 l'apirrei
i nemici, sforzò carlomagno alla guerra ch' ei voleva accendere. 7.
amenta, 1-130: fate conto ch' in sentendola parlare mi s'è stuzzicato
., avvegnaché ottimamenteacconce, nondimeno, perciò ch' elle son tante, hanno i loro manicaretti
4-302: direi qui... ch' a guisa di stuzzicati vespai fuggir si dovessero
de la perfida orrigille... ch' io non ritorni a riveder dugento /
, se tu hai, qualche mantello / ch' io mi ricuopra su per la contrada
., 17-80: trova'il duca mio ch' era salito / già su la groppa
idem, 92-59: succurre, dio, ch' io sto su l'annegare! m.
: ruppesi intanto di vergogna il nodo / ch' a la mia lingua era distretto intorno
, minozzi, io mi querelo / ch' a vicende sdegnate il ciel si gira.
. / sulla sua crudeltà, / ch' esercitava per necessità, / fece un pensier
: è molto da laudare, / perciò ch' è sùne co. lla gloria biata
affetti mei su m'hai redutti. - ch' eo ame la tua redetata. dante
. latti, 6-105: cerbero, ch' avea fame da dovere, / con le
il su di questa terra è tutto quel ch' è nella sua circumferenza ed estra la
. guinizelli, xxv-ii-475: quel dì ch' amor consente / ch'i'cangi core
xxv-ii-475: quel dì ch'amor consente / ch' i'cangi core, volere o maniera
andare su e giù per la stanza ch' era bislunga. -con un movimento
, n-iii-588: altri dissero... ch' egli [il mare] co'vapori
. / i'la farò, come ch' ella mi spiaccia, / per venir al
conceda grazia nostro signor dio... ch' io possa non suadervi solo, ma
cercando quelli, nondimeno non era possibile ch' alcun potesse ascendere il monte vicino.
: le sue suasive e lusinghevoli parole ch' egli disse. ottimo, i-186: qui
s. v.]: 'subalpino': ch' è a piè dell'alpi, o se
dietro alla maniera di qualche artista subalterno ch' è in voga per la degradazione del gusto
generi e a le specie subalterne, ch' in nostra lingua possiam dire sottordinate. malpighi
capitalista e la parte di questo prezzo ch' essi accordano all'operaio. r. di
il paravento, /... / ch' io non vò che si vendano al
, estenuare. fagiuoli, xiii-36: ch' io chiami... /..
toma al subbio povera e pudica / madre ch' i cari figli ha mezzo ignudi.
. burchiello, 165: dammi grazia ch' i'possi / cacciarli in cui un
si cangi in lana da un vermicciolo, ch' egli la fili e tessa e n'
deve credere, che procedesse poi la deformità ch' ella dice del suo viso.
gusci / altrui, seggendo, in quello ch' ac- quistaro, / albergano palagio.
tarle ed il tempo fusse ridutta a tale ch' arrebe possuto servir per subero) parea
voi dite che subbiate, sputate e ch' io non mi lascio vedere. 2
da l'aqua e da l'aere per ch' i son so subiecti. -dominato dal
, quel sublime e vago ingegno / ch' in te fioriva ne l'età novella,
'repubblica', [platone] dopo ch' ei disse de'propositi poetici, cioè
petrarca, 318-6: vidi un'altra ch' amor obietto scelse, / subietto in
. niccolini, iii-242: il subietto ch' egli tolse pel suo poema fu..
te l'ombra divina arrise; / sì ch' eguale al subietto / tua virtù si
/ disi- derando sovente la dia / ch' a vostra segnoria / lo me'servir
casta militare, investiti delle donazioni clericali ch' erano probabilmente subinfeudate in minori famiglie armigere
al principio del subingresso o parossismo febrile ch' io quistiona- va sul modo prisco e
papi, 1-5-69: ma era fatato ch' egli dovesse... conquassare e
dì tanta orazione / e tante carità ch' era un subisso. algarotti, 1-vii-167:
viene subitaniamente qualche gran fame canina, ch' ogni ora vogliono mangiare e bere, è
questo ribaldo venne da me, volendo ch' io gli vendesse un veneno subitano. firenzuola
già molti giorni che m'ha sollecitato ch' io gli venda veleno subi- tano.
assale un sùbito pallore / io so quel ch' è, ch'ogni virtù m'ha
pallore / io so quel ch'è, ch' ogni virtù m'ha tolto. ariosto
dubitose, e alor vede l'uomo ch' à mal facto. -lì subito
guata; / e la conosce subito ch' arriva. tasso, n-ii-108: subito cn'
, tal forca e tal valore / ch' ogne basso penser pare del core, /
, 7-22: con quel dotto cristal, ch' erge e sublima / l'occhio a
villani, i-6-34: viene allora iasò, ch' alvida cura, / e s'atterra al
calzabigi, 169: egli ben sa / ch' ogni cantor francese si sublima / tanto
/... / purpurea piuma, ch' a'begli occhi impaccio / or sembra
e di francia,... dico ch' egli è figliuolo del settimo enrico.
. scarlatti, lxxxviil-ii-507: com'esser può ch' i'sto stupefatto / pel tuo suppleme
: senza fallo, la somma riverenza ch' io porto a tante sublimi qualità di vostra
15: invilirò de nobili e soblimi / ch' erano, mesti sì quanto ridenti.
estimazione..., se non quello ch' è eterno. m. leopardi,
accesa, / non v'accorgete vui ch' io non mi fido, / ché il
carducci, ii-8-253: la sola donna ch' io abbia amato di passione sublime. pascoli
alla grat'ombra di sublimi piante, / ch' auree le poma, argentee avean le
si generi in noi quella impressione istantanea ch' è detta 'il sublime dell'orrore'. b
antonoma- scroffa, 1-10: il nome ch' ogn'or invoco et disio / assai più
per nostro avviso, le verità sublimi ch' egli sorprende quasi nel seno della filosofia,
23-71: anfibio è il subo; ch' anco ei và per terra, / che
alla religione, quanto circa il subordinamento ch' essa valle, alla loro sovranità salvini
. giannone, 1-ii-387: ruggiero stabilito ch' ebbe il suo [ufficio] ve gl'
: dipende il pasquali dallo smith, ch' è il principale nel negozio della stampa.
, del subordinato: « ciau, cuma ch' a va? ». fenoglio,
subornò alcuni che spiassero con diligenza ciò ch' egli diceva e operava. roseo, v-166
tardi di due anni stato fatto consolo ch' egli non sarìa suto. e però a
gli ateniesi], che tutti quegli ch' avessero subornato il popolo, fossero accusati in
quella piazza, tra 'quali converrebbe ch' alcuni si ritrovassero già consapevoli del disegno
ella di prodezza in tanto eccesso / ch' a tutti i cavalier di nome egregio /
. quando un agente diplomatico riceve proposte ch' egli crede utile accogliere, ma intorno
piccola enciclopedia hoepli, 3137: 'subtropicale': ch' è presso ai tropici. uillustrazione
di platone,... pria ch' egli s'incamminasse a passeggiar ne suoi portici
'l simigliante avien fatto costore, / ch' è tre nel dietro, alle scalee rasenti
, / che prezzon più l'onor ch' altro tesoro. -di animali.
: con provido aviso al fin dispone / ch' essi un di loro scelgano a sua
iv-12-114: che 'beni de'rubelli, ch' erano in comune, fossono renduti alle
successe 1 a quel premier, ch' ebbe dall'oro il nome. lanzi,
cosa succedeva a meser carlo secondo ch' egli aveva istimato. bandello, 1-7
terribile. leopardi, iii-253: basta ch' io desideri una cosa perché succeda il
fagiuoli, i-12: se nondimen succederà ch' io muoia, / verrà da un certo
la pioggia che rode, il tramontano ch' urla, / il succedersi d'anni,
, pigliò con mano la cappa, ch' era sì fine, che pareva di seta
: / pensa la successione; pensa ch' ai peggio / oltre la gran sentenza non
cxxv-268]: non s'aude, ch' è servo del peccato, e successivamente schiavo
ond'io divegno / spesso in parte ch' è amirativa: / amor, fortuna e
che mi sta alle spalle ed esige ch' io riveda, corregga e riordini le cose
successiva agli amici infidi e ingrati / ch' a farmi traboccar spesso ebbi accanto »
voti poi furo i successi; / ch' in fuga andò la gente battezzata, /
del successor di me, non vo'ch' altro atto / si mostri in testamento.
più vivo argomento delpamor suo nell'elezione ch' egli ha di me fatta per suo successore
fiumi. baldelli, 5-6-350: fu ordinato ch' il sacerdote non potesse nel calice di
fanno le spugne l'acqua, l'ascender ch' ella fa ne'tubi, che per
certaldo, 231: non essere tanto amara ch' ogni uomo ti sputi, né tanto
uomo ti sputi, né tanto dolce ch' ogni uomo ti succhi. ariosto,
/ che si fura nascosa, / ch' un solo uom la poria / succhiare e
i medici? / - nedicono / quel ch' io vi dicev'or: venir da l'
, 18-3-188: mise mano a un coltello ch' egli aveva per sorte con esso seco
. pascoli, 480: vogliono dire ch' hanno tutti i ferri, / quanti con
succhiello. baruffaldi, 85: lisettina ch' ha 'l naso a pennello, / bucherato
fatta vermena di in sul ramo grosso ch' esce di terra. tanaglia, 1-702:
, sendo giovinetto, / nel tempo ch' era in succhio il mellonaio, / io
baldini, 12-106: tutti i motivi ch' erano in succhio nei suoi versi latini
gota vizza il mobile bozzolo della caramella ch' ella eternamente succiava. -aspirare un
un poco di fondiglia / sentìa falerno, ch' era una delizia, / lontano un
, achille poi è prole di dea, ch' io stessa nudrii ed allevai. cicognani
poppe a due aspidi, per modo ch' ella morì. -tenere fra le
in qua te reni ». « ecco ch' i''l fo, non mi succiar
te stranezze che mi fanno / convien ch' io chini il capo e me te succi
38 (661): l'illustrissimo, ch' era riservato a loro e a certi
franzesi, xxvi-2-136: non vi pensate adesso ch' io ci aggiunga / questo ch'io
adesso ch'io ci aggiunga / questo ch' io vi dirò di fantasia, / e
: questa tal cosa dell'ossa, ch' elle reggano se el rimanente del nostro corpo
due animelle, il quale ripiglia l'acqua ch' entra dalle due anipleura. melle di
comandi che tu sia successo. però ch' era già nudo, e missesi in mare
xii-143: favoriscan sentir benignamente, / ch' io la cosa dirò succintamente. manzoni,
accelerato il passo e vidde i primi ch' erano in fuga, in due parole intese
dar nell'orcio un succio, / lascialo ch' e's'accosti, / ma quella
, come fu detta inverso d'uno ch' era stato succiato: vo pensavate, disse
tal caso, / fammel bruciata, ch' io non vo'più succiola, / se
succiso. dottori, 1-425: si ch' ei svenuto, come appunto sviene / succiso
rivo- cando alla memoria l'arte / ch' in india imparò già di chirurgia /
versi e preme il succo di quello ch' era diffuso per ben due o tre fogli
gaspero bauchino, ci dice solamente, ch' egli ha le foglie multifide, succulente,
. cremaschi... mi dice ch' egli colà rappresenta una casa amencana, notissima
, 7-28: sarcocolla è gomma d'arboro ch' è come arbucilino, et è spinoso
beffa che noi avessimo mai, io credo ch' abbiano fatto molto bene.
stata maggiore a più doppi di quello ch' io mi pensava e che m'aveano detto
che m'aveano detto, in maniera ch' essendosi fatta delle mie proprie facoltà, che
giacch'io voglio assai prima non esser letto ch' esser letto in questa sucida forma da
che li lavi 'l viso, / sì ch' ogne sucidume quindi stinghe. ottimo
/ mandar vorre'io a lan, ch' è gioì compita. s. bernardino da
lauro, 2-151: la tucia, ch' è molto in uso, è com'una
passione, 51: iesu sci spaventone / ch' avea verage carne, / sudò gocce
drago ancora con sudanti péne, / ch' ognor senza dormir i pomi d'oro /
e la mia inappetenza, si vuole ch' io entri in un bagno bollente per
fuori. e incontanente ne fu fuori quegli ch' era stato morto, legate le mani
le lenzuola, e il sudario, ch' erano ivi poste, le quali erano state
si esso piscia il letto ognun dica ch' è sudato. moneti, 339: siei
8-794: con tutta calma e serenità dichiarai ch' è la ata suddetta che sarà apposta
: a un altro giovanni, soddiàcono, ch' ave'scritte le lettere, fece tagliare
all'intelletto, non ha minor parte ch' egli negli umani giudici. filicaia, 2-2-136
, 184: lascia... / ch' io senta la mia vita / fatta solo
. arrighi, 3-140: massimiano, credendo ch' ella si confondesse così per pudicizia,
i potenza e yef ne ha uno, ch' è subduplo a due, che il lume
figur. corruzione, abiezione morale. ch' io abbia mai visto. borgese, 1-129
. piovene, 7-285: ho l'impressione ch' egli guardi agli stati uniti con occhio
veneno. tasso, 14-67: quei ch' ivi sorgean vivi sudori / accoglie lievemente
caddeno in terra due candele di sangue mentre ch' elli adorava. cicerchia, xliii-322:
: tieni il bambino in tal giacitura ch' ei debba sempre avere la faccia rivolta al
, 7-56: è questo dunque il frutto ch' io / lungamente atteso ho del sudor
a ogni cenno le milizie baronali, ch' erano in parte suffeudatari stranieri. b
vostro onore, segundo la vostra forga ch' è sufficiente in questa parte, vugliae
ragione e dar sentenza, è necessario ch' egli si proveda di ministri sofficienti e
/ a dir conpiutamente / le bellezze ch' avea. dante, vita nuova,
4: però che 'l tesoro ch' è qui non dèe esser dato se non
. guerrazzi, n-i- 126: dicono ch' ella fosse molto sufficiente donna, e può
mie meravigliose e conte / (tolga dio ch' usi note -sostant. o suffumigi
s'erge, / la mente sì, ch' ogni sua luce adombra. -annebbiamento intellettuale
xiii-17: non t'hai per male ch' io paragoni la tua memoria a un foglio
e a forbirgli et ad succareli col panno ch' era cinto. s. giovanni crisostomo
. dante, lxxii-3: quella / ch' amor ne la memoria ti suggella.
. d'annunzio, iii-2-1120: segreto ch' egli volle suggellare in bandi lucchesi, 138
insetare, è uguale appunto alla marza, ch' ella possa combacia -marchiato in
suggella as dalla predestinazion, ch' io tengo, / che aprir no 'l
. gherardi, cxiv-20-61: si pensa anco ch' ella non abbia a spender per ottener
, 11-116: se lo sugello, ch' è montuoso e valloso, emprieme e.
papa benedetto che atenesse di fare quello ch' egli avea giurato e sugielato di suo
bellezza più fanno più suso, / e ch' io non m'era lì rivolto a
beccai ferraresi, 243: avemo comandà ch' el se faga e rigistra, ac eziamdé
el se faga e rigistra, ac eziamdé ch' el nostro sugielo ge sia apicado.
4-34: baciai subito il sugello, ch' era un cuore alato, e apertala poscia
l'altre cose che v'erano e ch' egli trasportò di là rompendo il suggello affisso
135: tutti gli altri scartabelli, / ch' ho fatti per l'ad- dietro alfagiamento
, i-335: se rompere il suggello, ch' eterno la morte sul labbro / pone
., 8-127: la circular natura, ch' è suggello / a la cera mortai
punto come un suggello ai cosa, ch' hanno impressa nel cuore e che non si
inf, 19-21: e questo sia suggel ch' ogn'omo sganni. vasari, 4-ii-275
stigliam, 2-16: quel neo, ch' in voi si sprezza, / non è
... aveva per meta quell'unica ch' io dichiarai come suggello delle edizioni del
97: sia maledetto el primo latte ch' io 7 sursi con bocca. laude
per dare suggere al mio figliuolo apparve ch' era morto. s. bernardino da
chiabrera, 1-ii-351: l'età giovane, ch' arida suggere / suol d'amor tossico
. carducci, iii-2-456: da quel ch' or dianzi suggere / ostil sangue gioiva
uno degli amanti, / e pargli ch' ogni vena amor gli sugga. sannazzaro,
/ sugge in primo il verbo arcano / ch' è fattor dell'intelletto. faldella,
gran tiranno, del cui tosco sugge / ch' elli ha già sparto e vuol che
. /... dolcissimo il fel ch' io suggo e rodo. pallavicino,
di dio e suggendone lo stesso godimento ch' egli ne sugge,... se
valuto de'miei suggerimenti; so bensì ch' ei scrisse l'opuscolo per proprio esercizio
ti prego a credere che le ultime lettere ch' io ti ho indirizzate non movono da
sia tale da crearti una vera fama occorre ch' ella possa propagarsi per gran numero di
. goldoni, iii-493: ah, bisogna ch' io ascolti le suggestioni del cuore.
al testimonio od al reo, la risposta ch' egli desidera ottenerne. =
quale danno forma ai tappi, sentii dire ch' era anche l'arma dei drammi
ungesse la mano con quell'argentea sugna ch' a tanti ha fatto sdrucciolar la fastità
. -11: io mi ricordo già ch' io fui costretto, / essendo infermo a
, i-190: di quel sugo letal ch' a morte spinse / chi l'indo e
tutte di maligno sugo turgendo nel raggrinzarsi ch' elle fanno per lo sguainar de'denti,
carezze e mette in sugo / la bestia ch' in cotai ciance s'avviva. verucci
6-281: tirò lo sportello, s'awide ch' era provveduto d'una serratura, cosa
che sono rossi; i mammellani, ch' han similitudine delle mammelle;...
v-2-013: mi sovviene del brivido magico ch' ebbi in una sacrestia della terra sulmon-
spene, / d'amore sunto, ch' amor m'à ligato. sunto2 (
volpar., 138: da poi ch' el signore dio liberao el ditto iob da
nessuno ha del mio pelo, / ch' i'del suo anche non abbi. piccolomini
da'giudei... che la pecunia ch' era messa nel ceppo del tempio si
castiglion fiorentino, lxxxviii-ii-255: io veggio ben ch' io non so né posso / dire
suorsa alla reina: « vuoi tu ch' io meni tua sorella? »
ariosto, 45-44: il castellan, senza ch' alcun de'sui / seco abbia,
ancor egli in su le sue, ch' io sto in su le mie. varchi
genovese, 1-1-293: e. llo primer ch' eia dè far / si è so
bruni, 130: fo, come nocchier ch' ai patrio suolo / di trasportar l'
incominciai. petrarca, 1-1: voi ch' ascoltate in rime sparse il suono / di
delle cose. pellico, 2-434: concedi ch' io mi consoli udendo il suono della
che 'l pagamento s'intenaa fatto del suono ch' esce di quella. dante, inf
, 9-57: se 'l cavallo ch' ha la 'nfermità dello stranguglione, con malagevolezza
bocalon dormendo / che sé, non ch' altri, al gran rimbombo desta. crudeli
xxviii-850: 1 cavalieri e 'donaelli ch' eran giulivi e gai sì fa- ceano
sgio, poi non sano 1 mal ch' abo! dante, purg., 19-136
27-76: sì menai lor arte, / ch' ai fine de la terra il suono
ii-78: dalle sue piante par ch' erba novella / esca a forme di fior
d'annunzio, i-429: o donna ch' anzi vespro a me fai sera, /
amor con sì possente foco, / ch' i'ardo tutta e par ch'ogn'altro
, / ch'i'ardo tutta e par ch' ogn'altro affetto / da questo sol
un tale ribrezzo di quei paesi, ch' io noi potrò mai più superare. carducci
pericoli. baldi, xxxvl-382: trireme ch' audace superando il flutto ignoto / gente
virtù della sua fanteria non fosse tanta ch' e'non confidasse tanto in lei che credesse
questi ultimi mesi, hanno superato quello ch' io, nei momenti più neri, poteva
superbia. metastasio, 1-iii-114: ho superbia ch' egli mi creda conoscitore delle qualità inimitabili
orno tanto soperbiosamente teme la morte corporal ch' elo no teme de perde'la vita de
disse un savio: non è libero colui ch' è infiammato del superbioso animo. bencivenni
vizi sono pieni li grandi uomini superbiosi, ch' usano malvagiamente i grandi beni che iddio
superbiosa / volea marito a patto / ch' ei fosse bello e giovane e ben fatto
suo concetto gli è dettato dal maestro senza ch' egli per se potesse formarne la meno
l'omero suo [del diavolo], ch' era aguto esuperbo, / carcava un peccator
tempo. imperiali, 4-348: toro ch' indomito e superbo / al grave giogo
, or sasso a pena / v'è ch' a sasso sovrasti. g. gozzi
superbe posizioni, senza opporre quella resistenza ch' io mi potevo aspettare. fenoglio, 5-i-1055
grandi, però che la minore stella ch' è nel firmamento è maggiore che tutta
ragiona d'un'altra [amicizia] ch' egli ne'libri a nicomaco chiama in supereccellenzia
p. verri, 2-i-1-223: è tempo ch' io mi contenti d'essere giusto senza
; ed è una scorza di questo corpo ch' è detto. piero della francesca,
volto. lomazzi, 4-ii-254: quel volto ch' averà alcune superficie grandi et altre piccole
tetto dell'arca, guardòe e vidde ch' era asciutta la superficie della terra. benivieni
non vò, che t'imagini, ch' appieno / sia la sua periferia in tutto
dello universo... è tutto quello ch' e dal centro del mondo fino
, 2-54: tolli quella superfizie gialla ch' hanno i pomiranci. cellini, 692:
è scaricamento ai superfluità di sangue, ch' ei non avviene di questa superfluità come
tuaglia al giumento tuo; ma sì veramente ch' elle si pigliano a misura, e
: piango i cibi superimi e pomposi / ch' ai gusto ingordo poser le mie mane
o pleonastici, sovrabbondanti ed eccessivi. ch' io non ve ne chieggo isposizione. -il
tortora, i-116: 1 cattolici, ch' era- no inferiori di cavalleria e superiori
cxiv- 32-67: io per me bramerei ch' ella ben pesasse un mio sofistico dubbio
605: in tutte e tre le copie ch' egli si compiacque di mandarmi in regalo
di vossignoria illustrissima. -lo volevo dire ch' era servitor di un italiano. in
/ tanto supernamente in alto sale / ch' assai miseri tratti ha già di pena
escon delle sicule caverne, / allora ch' eol l'apre, sì furenti, /
2-21: del resto poi, acciò ch' ognun discerna / ch'io dico t vero
poi, acciò ch'ognun discerna / ch' io dico t vero, son di carne
.]: 'supernumeràrio': qualcosa ch' è sopra e di più d'un numero
lvii-65: 1 primi voti fervidi / ch' ella porgesse a'superi, / ch'eran
/ ch'ella porgesse a'superi, / ch' eran priapo e venere, / fur
donato degli albanzani, ii-575: dappoi ch' elio venne in affrica, apparve ch'
ch'elio venne in affrica, apparve ch' elio era dispregiatore di ogni cosa vana,
g. capponi, 1-ii-426: un ritratto ch' egli teneva di lui [del nelson
non sappia che i sacerdoti d'egitto, ch' erano i liberi muratori dell'antichità,
: alcune superstizioni lo confermavano nell'opinione ch' ei sarebbe stato l'ultimo vicario di cristo
senz'affanno de le caste spose / ch' indi preveggono tra pochi anni il fiore /
xv-243: si sa forse a roma ch' io vivo? -perdonami quest'ambizioncella -ma io
del giocatore, il qual più a spade ch' a coppe... sia affezionato
delle richieste di quei guidoni, poi ch' erano mendici, e feccia del volgo;
. piovene, 14-39: una ragazza ch' io conobbi,... divideva la
profetica d'apollo, non crederà certamente ch' egli fosse molto disposto a venerar la divinità
, iii-539: zenit si è quello punto ch' è più alto nello emisperio superterraneo,
ma le più supervacavino del luogo, ch' è a carte otto, del detto campo
servizio di s. a. s. ch' io veda il suddetto rogito, e concordando
quando s'accorse d'alcuna dimora / ch' io facea dinanzi a la risposta, /
scroffa, 1-26: fidenzio, or lasci ch' il duol ti suppediti? 6.
venuto in adiuto de quello infedele e ch' è supeditato lo amore e pace che
albagiulia che gli si rendessero, ma ch' a lei si salvasse la corona reale
, da cui vene questo dono, ch' el ne dia lo so aitorio in questa
che ristori a tutta vostra parvenza, / ch' io so che vo'il cherete senza
più appresso non attenda, / ma ch' insieme con lei la fuga prenda. giovio
: resta mò ad supricar vostra eccellenzia ch' ella voglia col suo virile e
pentimento quale a propporzione dèe esser la grazia ch' io bramo per liberamente restarne graziato.
isposto innanzi a. llui e supplicato ch' egli procedesse sopra il detto iacopo di caorsa
lingua, o supplicatrice o sacrilega, ch' egli errò quando dubitò se v'è dio
le supricazióné sue, e fegli quelle grazie ch' e'seppe adi
, le preci e le querele, ch' io porgo a qualunque,...
ambasciatori. tasso, 3-25: vuol ch' ella sappia ch'un prigion suo fère,
, 3-25: vuol ch'ella sappia ch' un prigion suo fère, / già inerme
era nel tono una supplicità così fanciullesca ch' egli non potè far a meno di sorridere
loro. cesarotti, 1-xxxvi-132: la malattia ch' egli ebbe e la sua sensibilità al
. boterò, i-79: è necessario ch' egli [il re] si proveda di
non era ancora venuta tanto al basso ch' ella non potesse mantene re
agostino volgar., 1-2-72: tutti quelli ch' erano servi feciono liberi, acciò che
supplirmi e rimpiazzarmi meglio di lui, ch' è tutto un rampollo di me. carducci
biffoli, lxxxviii-i-292: qual è quel ch' ai toccar è piu desto? / chi
certa, dice, o cavaliero / ch' io porterò del mio parlar supplizio /.
lui con il supplizio d'una moglie ch' io gli ho fatto tórre. chiari,
che la cosa vada a questa maniera ch' ora tu dici; ne caverai buon
da un sol principe, certo è ch' egli non poteva cercarlo se non nella casa
, 1-ii-61: non supponga chi legge ch' il fin qui detto sia tutto quello che
. visconti, 1-137: da poi ch' abbiate ellecto a chi supporre / i vostri
giuraste morir meco entrambi, / pria ch' a niun re mai più sopporci noi?
e mostro / di sfrenata libidine, ch' ai toro / sotto abito di vacca si
... cioè a. ssapere ch' elli e. ll'altre parti della policia
manfredi, 5-94: riputiamo che a quelle ch' egli chiama regole, più propriamente convenga
: il tra- ditor fia quegli / ch' empio in te nutre con supposte trame /
quanto è crudel quel venenato chiodo / ch' ha in mezo il cor chi ad amore
., iv-xviii-6: ultimamente dice che quello ch' è detto... tutto sia
dati, 98: col supposto ch' egli fosse ateniese si narra il prossimo avvenimento
monte tanto sallie di colle in colle ch' elli viene al supremo del monte.
buonaccorso da montemagno il vecchio, 1-8-io: ch' a 'ntonar le sue laude non è
religiosa. uno umano corpo e quello ch' è el supremo magistrato di questi excelsi
ragione a'suoi vassalli / di quel ch' egli opra, un supremo signore. casti
mente / con quel picciol mio sol ch' ancor mi luce, / per entrarv'egli
l'intelletto, per soddisfare all'infima ch' è il ventre. g. gozzi,
non son io, pastor, quel ch' alle supreme vaghezze / sì rare nel mondo
, 137: mort'è colui ch' avie morte subrima. -che si riferisce
morte. tasso, 1-18-35: tal ch' arifan fu d'improvvisa tema / mosso
vii-590 (45-6): l'amor ch' io porto / nel core a quella,
prende... un posto ch' è press'a poco quello...
avevano reso ai borboni il trono vollero ch' ei fosse libero di adottar qual forma
. pronta a manifestarsi tutte le volte ch' egli avesse motivo... di credersi
delle parti d'essere ma a quelli ch' hanno l'ali. -che può produrre determinati
: suscita toro [il soldato], ch' è sotterra accolto, / e sepellisce
, soccorri quel gentil bandino, / ch' e'sia per te di morte suscitato.
fu da me sotterra fitto, / e ch' i'avea pel più bello e 'l più
: si àe molto pericoloso passaggio, ch' è suso in alto per la costiera della
par., 11-110: quando a colui ch' a tanto ben sortillo / piacque di
piacque di trarlo suso a la mercede / ch' el meritò nel suo farsi pusillo.
trattar seco volea, / trattasse quivi o ch' egli andasse suso. -all'
scoglio adesso / onde aggia teco tali / ch' ai vegghiar sien cotali / e conoscan
cade giuso, / lo leofante, ch' è di gran possanza, / mentre che
vangeli volgar., 82: il fanciullo ch' era morto si levò suso e incontenente
vorre'poi tanto studiar suso, / ch' io ne trovassi alcuna [maniera] a
del divedo facesse cose non dovute, ch' io li avesse a dare suso le ungie
sento che mi vien suso un castagnaccio ch' io ho mangiato poco fa. =
: potendo i suoi ministri in parte suspicare ch' io non sia per esser così ardente
, il papa l'assolvette del peccato ch' elli dovea commettere. = voce
: le disoneste sospeccioni sono le colpe ch' altre pensa in contra ad un altro,
con tanta sospeccion fa irmi / novella vision ch' a sé mi piega. mattioli [
l'umiltà sua è stata cagione precedente ch' l signore la guardò. o veramente è
. benedetto volgar., 49: colui ch' escie della settimana dica questo verso:
adiuvisti me... susseguiti colui ch' entra. 3. tr.
. alberti, i-18: sappino e'padri ch' e'figliuoli virtuosi porgono al padre in
. villani, iii-2-10: il maggiore sussidio ch' avessono, era l'agresto e.
dar le mascae e piange', digando ch' el'avea perduo lo susidio de tuto l'
4-272: quasi mi par superfluo il prevenire ch' io ragiono non diuel denaro che un sovrano
(sossistènte, negromanti, / ch' a tutte l'impossibil stravaganze / sussistenza
voglio ammettere che sia susistente cotesto fatto ch' egli racconta. cavour, i-239:
buonarroti il giovane, 9-773: del mondo ch' ha sì breve sussistenza.
3-88: sul commercio non avventurar mai quel ch' è strettamente necessario alla tua sussistenza.
. le idee, se è vero ch' abbiano l'essere subsistenziale da per esse.
bosco] vivono i fauni ridarelli / ch' hanno le sussurranti aure in balia.
tirate pecchie insieme unitamente / al villanel ch' aggia il re loro ucciso. pananti
, 2-521: udendo sburrare i suoi nimici ch' egli, da poi di esser salito
cieco, 26-30: sciolse molti / ch' erano al remo e pativan gran suste
di cui la fama tanto eccelso vola / ch' ogn'altra suta insino a or par
: or questo or quegli usciva senza ch' altri entrasse. = comp. dal
. leopardi, v-7: un racconto ch' io pongo qui per isvagamento del lettore
priorato, 10-ii-141: dovrà il lettore contentarsi ch' io svaghi alquanto fuori de'limiti prescrittimi
, 1-86: la più forte attrattiva ch' io trovavo in mia madre e nei suoi
, 14: la pioggia non impedisce ch' ella [la terra] non possi sempre
la solita svampita. tony curtis, ch' era il suo partner, era costretto a
che non potere aver prove convincenti, ch' ei [il mondo] non abbia a
adesso che non le potete né anche avere ch' egli non abbia a finire per via
1-vi-510: inquisirlo sopra le incolpazioni universali ch' egli fosse stato la più vera cagione dello
professori di questa materia, quasi abbattuta ch' ella sia e svanito, per così aire
36: se il giovane aveva prima sospettato ch' il zio fosse svanito di cervello,
iv-75: gl'ochi, la fronte so ch' arà cambiata / di quori o
volta l'assiste la fortuna / intanto ch' egli se ne va così; /
: com'ei si dava a creder, ch' egli uscisse / qua fuor con quel
, / ma cagion era in ciò ch' era operato, / unde, segondo stato
a simile distina, / sì par ch' e'svari di cotale detto. vita di
sordello esser bene accetto nelle diverse corti ch' egli usò. verdifferenzia nettamente; ben
monte, xxxv-i-450: non son ciò ch' eo sembro, / isvariato p. leopardi
, fl-304: se guariamo la differenza ch' è restata fra lo scudo e la moneta
onoratissimamente consolo et una volta dittatore, però ch' elli avea comperati dieci vasi d'argento
, v-1-316: grazie pure le debbo ch' ella m'abbia avvertito dello svarione topografico incorso
renderne conto, peroché, da quello ch' ella fu a quello di presente si ritrova
dormire. anonimo, i-542: poi ch' eo fui isvegliato, / rivolsimi in quel
bandello, ii-927: il petto giovenil ch' è senza amore, / com'esser può
quando mi svegliai, / e dico ch' un splendor mi squarciò 'l velo / del
: or comincio a svegliarmi, e veggio ch' ella / per lo migliore al mio
certo più con lei veglio, / ch' un altro inamorato / no sta svegliato,
che ne'fatti altrui; e colui ch' è pigro e lento a te, ene
/ come li fo, non credo ch' e'perdesse. 2. vigilanza
danni suoi / co'vinti nomi par ch' ella riveli, / s'è ver che
/ che, come fa, non vuol ch' a noi si sveli. varchi,
, 6-5-27: l'hackett, di sceleratissimo ch' era ieri, fintosi oggi santissimo,
della fede, non solamente vi dico ch' ei non può trovarsi. muratori,
strozzi il vecchio, 2-141: or sì ch' e'mi rimembra / di lei che
le membra / l'avanza sì, ch' a me pur fusse dato / mirar quel
a me pur fusse dato / mirar quel ch' ei mirò tutto svelato. chiahrera,
di commenti, il comando affrettò quel ch' era d'altronde giusto e regolare. la
portare / questo guaio a mogléma; ch' egli è tutto / frutto suo, de'
aquilon, tutto turbato in viso, / ch' ode l'insulto, e freme di
è il colpo acerbo, / poscia ch' avien che da tarcion lo svella.
: l'opera non mi garba, / ch' i'venni qui per lavarmi i capelli
cura, / e 'l suo dolce parlare ch' el cor me fura / e l'
353: mai da quest'anima / sarà ch' io svella / la dolce immagine /
ella si stette a udirmi umile tanto / ch' ogni dolor mi svelse de la mente
quinci mi svelsi; e ben vorrei / ch' or, senza quel che il desio
che se gli enti incorporei ci sono, ch' es- si abbiano l'attività de'moti
d'un uomo ch' è morto lontano. / oh! se
. alfieri, 12-41: ma tosto ch' io da te raccolsi l'arte / gonfia
palladio volgar., 8-1: gli arbori ch' erano svelti... si vogliono
3-563: con quella gola dilicata e svelta ch' ai mondo non si vide mai sì
/ vostra impassibilità meco partite / pria ch' io sveni al destin gl'ultimi fiati.
/ già del duolo svenata, / ch' al'amante d'aoido / ha tornato il
una bisaccia. / ho trovato colei, ch' adesso è in fregola / di far
, / che si conosce ben, ch' ell'è pettegola. baretti, 2-298:
crisostomo volgar., 3-23: e per ch' el fo si impio ch'el no
e per ch'el fo si impio ch' el no volse far grazia d'un picin
grazia d'un picin debito, go è ch' el no volse perdonar una ofenssion picena
pagar e far la svengiangga, quella sentenzia ch' el tegne in altri ghe tornò in
novella de pellias a suo fratello pollinor, ch' è mio nevo che vegna a svengiare
: fra l'aria / del meriggio / ch' era uno svenimento / le ho colto
buonarroti il giovane, 9-297: andianne, ch' un mio amico sì si svenne,
rapide letture che le facevano da coda e ch' ella ti sventagliava languida alla prima occasione
, o almeno di far loro intendere ch' ella vegliava, e che la loro mina
tratto con far solamente avvertire l'inganno ch' ei fa a chi legge. b.
convito, / i silfi, non men ch' api a nor novello, / volando
186: alla fine per grossolano e sventato ch' egli fosse, non avrebbe scherzato così
sventolo ah'aria tante migliaia di scudi ch' egli ha aggiunti di entrata alla sua casa
terzo lùce il sol con tanta fede / ch' ogn'altra cosa fa parere oscura /
fra sé dicendo: « ora sì ch' io ti sventro ». tassoni, xvi-788
ungaretti, xi-202: capitato nel rettifilo, ch' è quella brutta 'arteria'degli 'sventratori'
: certo meo cor non crede, / ch' eo sono isven- turato / plui d'
/ perch'è sì sventurato, / ch' ogni mio membro si sbatte e s'adira
sventurata, che non disse allora, / ch' ei se la strinse al vecchio sen
bontà, s'aveano tratte, / ch' a ricoprir le parti meno oneste / di