/ baldacchino / di mirabile lavoro, / ch' ei trapunta a stelle d'oro.
non gli avete prima [i danari] ch' egli entri in casa, andatevene
manera e costumanza / d'augello, ch' arditanza -lascia stare: / quando lo verno
11-14: e tollime la baldanza, ch' eo non ne vada cantanno. compagni,
ah destìn fero e rio, / ch' a me hai dato contr'a me baldanza
ariosto, 38-42: perciò non sarà mai ch' io mi sconforti, / o mai
oggi. tasso, 7-13: ma poi ch' insieme con l'età fiorita / mancò
e la venerazione per l'innominato, ch' erano entrati in luogo dell'antico odio
133): e'fue un signore, ch' avea uno giullare, in sua corte
sempre tratto la rima a dir quel ch' ei volesse meglio. -aver baldanza
la gallina, che, per uno uovo ch' ella fa nella casa, grida tanto
/ in vostro luogo, e dite ch' io riposo. idem, dee.,
era sì baldanzoso il creder mio, / ch' io non stimava alcun di cor sì
avesse a tor, dicendogli io / ch' era de la sorella di rinaldo. firenzuola
in singoiar tenzone / la bella dea ch' ai terzo cielo impera, / e
io baldanzoso -s'abbia chi vuole, ch' io non l'invidio, l'abilità di
donna... e fu odio ch' era da antichi tempi represso nei siciliani,
del barberesco; / ma come e'par ch' alia dama s'appresse, / un
dama s'appresse, / un bello scudo ch' aveva moresco / sùbito drieto alle spalle
l'avvisò sotto il braccio nell'alzare ch' egli faceva della scure, e quivi
si mova invitte e belle, / ch' ebber sì chiara palma / del barbarico popol
esquisito e pronto a generose imprese, ch' altro che si sia veduto giamai.
idem, i-311: tutto ciò conferma quello ch' io soglio dire che la ragione spesso
/ non faranno con loica o sofismi / ch' alfin sien dolci i miei lupini amari
non si cercherà de'barbarismi, / ch' io troverrò ben testi che fien chiari:
: or come dunque il barbarismo, ch' è un parlar pellegrino, il barbarismo
, e contrario alla purità (ch' è un nome astratto e sempre variabile nella
leopardi, iii-324: dunque l'effetto ch' io vorrei principalmente conseguire, si è
erano allora lontanissime le altre nazioni, ch' ella chiamava con romana superbia « i
re fu tenuto per lo podere e senno ch' avea tra quella gente barbera e
, 14-37: come lupo o mastin ch' ultimo giugne / al bue lasciato morto
comprende / che non è fede in uom ch' a dio la neghi. idem,
; assai più di que'tuoi barbassori ch' entrano negli affari per darsi importanza,
, 63: né fuor di quello ch' io mi pensavo ti sei ingegnata di
e il dio barbato della medicina, / ch' era un dottor dabben, comparve fuore
ariosto, sat., 7-138: dimmi ch' avrò, di ciò ch'io leggo
7-138: dimmi ch'avrò, di ciò ch' io leggo o scrivo, /
avvio). lippi, 6-22: ch' entrar dovendo in dite, e salta e
: venne il barbiere, e protestò ch' ei non intendeva d'impacciarsi per nulla con
l'un barbier rade l'altro, ch' è ragione. 5. dimin
a una barbieria, ella mi comandò ch' io ricogliessi alcun de'suoi capegli,
, scioccherello? / dico, ch' io fo la barba a questo e a
il sangue, non mi terrebbe il rispetto ch' eri un vecchio rimbambito, barboggio
] / e non è genovese ogn'uom ch' è biondo. dante, conv.
promettendogli il sacrificio del più barbuto becco ch' avesse. tasso, 18-87: e
, n-ii-358: non si può negare ch' i volti de'giovinetti a'quali non è
e dispettosa vecchia *, / scrive ch' ell'era sorda da una orecchia.
per lui, o per altrui, sì ch' a sua barca / carcata più di
, /... / tu, ch' ai principio movesti mia barca, /
la maga vede un tal presente, ch' ha in sé tanta virtù, tanto valore
, /... / or, ch' ha la barca assicurata in porto,
che io lo voglio intendere bene, ch' io non son uso a lasciarmi levar in
i. nelli, 14-2-6: bisogna ch' io fìnga d'esser pazzo, /
barcaiuolo quell'altro quattrino, e passato ch' averai il fiume, per la medesima strada
mi sembra vincivento / da nizza, ch' io conobbi insieme teco, / com'altri
veniva in sella / com'un tedesco ch' abbia ben bevuto. b. davanzali,
roma; la quale cosa fu fatta: ch' elli armarono in genova, che galee
guisa? / per un bardasso, ch' io non so chi sia, / che
(ii-182): sopr'una mula ch' avea la bardella, / vien folderico.
debbi aver domata, / per quel ch' io ne comprenda, una cammella / ch'
ch'io ne comprenda, una cammella / ch' io vidi nella stalla tua legata;
vidi nella stalla tua legata; / ch' io non vi veggo né basto né
tengo appiattata / una sua bardelletta, ch' io gli caccio, / nella camera mia
nome del suo bardo, o ditele ch' ei si ricorda di quel bacio ancora.
) dica: temo il suo sdegno più ch' il mio tormento. f.
rimasti appena due o tre, attaccati, ch' eran stati bardotti insieme col biondo.
finestre si cominciano a serrare, e segno ch' e'si fa buio. cicognani,
fattigli a barella, / dice, ch' ormai sbrattar vuol la campagna. note
già per qualche / verso, io so ch' una galea, o una / mitera
fecesi una moneta falsa in firenze, ch' era quasi tutta di rame bianchita d'
di n., del quale io penso ch' ella sentirà quel buon odore che n'
messomi le mani a dosso, senza ch' io facessi difesa alcuna, allora allora
sì gran procaccio, / che convien ch' ai tornar un baril frode. ariosto,
. xlii per tre barili di vino ch' ebbe lo die de la pasqua. idem
salvoché ce ne lasciò due barlette, ch' erano forse un barile e mezzo. bembo
gola e 'l culo e 'l dado, ch' io t'ho detto; / odi la
detto; / odi la quarta, ch' è la principale, / acciò che ben
sotto e due bracci rattratti sopra, ch' era la sagoma di suo figlio; se
il contenuto. pulci, iv-91: ch' i'vidi in su la strada un certo
, nell'ultimo barlume della conoscenza, ch' ella mi facesse piovere su la faccia,
184: cesare andò a fedir quasi ch' a morte, / ma li dii non
far questo, ci ho pensato, / ch' egli è una morte da furbo,
friggersi e manicarsi de'mendici, / ch' essi avean pasturati co'baroccoli. soldani,
, ecco l'ergo, / ch' avvien che la salciccia pur dissete.
saggio / di sua potenzia, poi ch' io l'ho qui morto / nella presenzia
a cert'imper- tinenti baroncelli, / ch' ardiscon di salir più del dovere, /
vizzi, / quanti questi baroni, ch' io t'ho detto. fagiuoli, 1-5-199
festa fe'tutta la baronia; / ch' appresso a tutti orlando perduto era, /
fu accompagnato da nuovo tremito nell'atto ch' ei ripigliava la brocca; e dubitai
: e a me scrissono... ch' io operassi... che alcuno
c'ho il terzo / di quel ch' ai notaio vien d'ogni negocio, /
il giovane, 9-696: velia colà, ch' ella sta a posta tua, /
: fece ricogliere un cancello vecchio, ch' era stato della chiusa de'leoni. g
. villani, 6-65: perché uno ch' era anziano fece ricogliere e mandollo in
e mandollo in sua villa uno cancello ch' era stato della chiusa del leone,
cancello uman sì 'l chiuse stretto, / ch' uscirne col desio non pur ardisse.
: opinione accettatissima generalmente da tutti que'ch' hanno sale in zucca, che quattro
i-189: sono più di trent'anni ch' io adempisco non solo a tutti questi
: ma più presto mi par di credere ch' ella si chiami erba cancri per l'
. marino, i-191: mi avvidi ch' ella era fantastica, colerica, maninconica
c. gozzi, 4-150: dicean ch' era vizioso e il vizio stesso,
l'altre che son elleno? sì ch' è gentile e accorta molto. 8
: ma più presto mi par di credere ch' ella si chiami erba cancri, per
sue cancrene, liberaci almeno dalla tua ch' è la più puzzolente. 4.
polo del mezzo dìe: e lo ponto ch' è più apressato al polo del mezzo
essere] chiamato de capricorno, emperciò ch' ine se configura lo capricorno; e
configura lo capricorno; e lo ponto ch' è più apressato al polo de settentrione
essare chiamato ponto de cancro, emperciò ch' ine se cominza el cancro: e questi
11-68: e poi appresso, innanzi ch' ella venisse manco, n'apparve un'
. ma quando / vennon gli spirti ch' egli scongiurava, / tremò la terra
quisti è li cerii e le candele / ch' igi oferis per levarte de pene.
sì divengo per voi addottrinato, / ch' eo canto e faccio ad altrui gioi
si comperi candele più per risa / ch' a riverenza de'santi beati. boccaccio,
mostra per essemplo e per ragione / ch' una candela accesa mille accende, /
/ io ve la raccomando, / ch' io sono alla candela. salvini,
, purg., 29-50: la virtù ch' a ragion discorso ammanna, / sì
una man rovescio con uno dei candelieri ch' avea impugnato glie ne menai un.
, ma sopra il candeliere, acciò ch' ella faccia lume a tutti quelli che
per dottore eletto, / e non ch' io serva qua per candelliere. note al
crusca;]: e s'elli avviene ch' elli abbia troppo gran sete,.
. campanella, i-123: tempo veggo io ch' a candidi ricami, / dove pria
candidi capelli, / la favella toscana, ch' è sì sciocca / nel manzonismo de
candida via, sparsa di stelle, / ch' n ciel gli dei nella gran reggia
signore / al varco orientai, fin ch' ei si levi. slataper, 1-45:
difetti del libro con modesta umanità, ch' a biasimargb con rigorosa censura. c.
l'ali, / già direte fra voi ch' angel son io. tassoni, 10-68
pio ritorni / per la candida via, ch' è più lucente, / ove il
e tale è il candore e la ingenuità ch' e * mostra, che se gli
gentilezza ma col mio solito candore, ch' io non soglio esser corrivo nell'incoraggiar
scritti quel candore, né quello stile ch' è ne'latini propii. c. dati
., 6-28: qual è quel cane ch' abbaiando agu- gna, / e si
tant'anni, fantastico com'un cane ch' ha ricevute mille spellicciate, pasciuto di
73: ma il duro villanzone, / ch' era del can padrone, /.
chiamata il cane; e serragli il canattiere ch' è sopra ciò: e questo nome
18-51: molto è meglio morir qui, ch' ai supplici / darsi, e alla
pretaccio ribaldo, schericato; vedi vedi ch' io ti ci ho pur giunto,
; / ma guardisi dal can, ch' egli è mordace. p. della valle
lui cavarsi un occhio / col can ch' egli avea messo in bocca altrui. salvini
: a dir c'era rimaso, / ch' una botte fu morsa da un cane
potaremola chiamare cor canis, a ciò ch' ella è posta elio [= nello]
quando i'penso esser giunto al luogo ch' egli mi dette ad intendere, non trovai
nievo, 243: finse di credere ch' io le avessi dimostrato che non bisognava di
suo dovere], e'sarebbe meglio ch' egli avessono preso un can per la
d'ambra, 18: perché vuoi tu ch' io me ne vada?...
come il can dell'ortolano, / ch' all'insalata non vuol metter bocca, /
dove anche s'impari / dare il men ch' è possibile fieno a oche, /
-non mi morse mai cane, ch' io non volessi del suo pelo:
come colui, can non mi morse / ch' io non abbia voluto del suo pelo
io-7: e menando, or ch' è il tempo, e piedi e mani
can si resterà la rabbia, / ch' io farò ben: chi pensa mal,
pananti, i-25: ma cosa vai ch' io ci metta le mani? /
sguardo annunzia il vigore e la bontà ch' egli ha in sé; laddove il cane
morde. lippi, 11-29: il can ch' abbaia, rado awien che morda.
/ disfece il genitor mio galafrone, / ch' in india del cataio era gran cane
en roma ne fe derisione, / ch' entr'un canestro l'apese ad un
foscolo, iv-302: sono tre giorni ch' io perdo la mattina a colmare un
un canestro d'uva e di pesche, ch' io copro di foghe. collodi,
sfondate al maestro / e la camiscia ch' esce del canestro. 3.
detta volgarmente santonico, che si tiene ch' ella sia l'agerato di dioscoride.
guatar torvo e travedere, / sì ch' altrui spesso e se medesma inganna. /
e camminava sì leggiadramente, / che parea ch' ei ballasse ima canaria. marino,
da quell'andamento naturale e scorrevole, ch' era il mio 'in votis'. d'
ho talento di far isleanza, / ch' io la cangi per altra al meo vivente
cangino istato; / e questo saccio ch' avien per natura: / più grave
sua contrada, / sì mi fa dir ch' i'
., 3-101: ma quell'anime, ch' eran lasse e nude, / cangiar
t'anni eran passati, / sì ch' io cangiava il giovenil aspetto. anonimo
lorenzo de'medici, 256: lasso! ch' io mi credeva / che altra età
sannazaro, 1-55: qual'è colei ch' ha 'l petto tanto erro- nico,
marini, xxiv-795: la vita ch' io soletta in quest'isola deserta
implacabil tu, superba sempre, / o ch' io ti danni, o ch'io
/ o ch'io ti danni, o ch' io ti assolva, sei?
in non molt'anni sì dimesso, / ch' a pena riconosco ornai me stesso.
credi a me, guido mio, ch' io dico il vero: / càngiase mortai
sia. ariosto, 3-61: parve ch' a tal domanda si cangiassi / la
: le quali tre spezie d'autorità, ch' usa la giurisprudenza dentro il corso che
le mie stampe e i miei studi; ch' io mi trovava avere trentacinque anni,
manto, passò il saio, / ch' era un cangio in seta e in òr
/ in cangio d'esse, ch' ho sovra contate; / e 'n cangio
'n cangio d'assai rose, ch' odorate / ho già, e d'altri
canto / putente di magion conven ch' eo pose. = deverb.
grasso cenò con loro; e cenato ch' egli ebbono, uno di loro gli prestò
che mangiato avesse tal cucina, / però ch' ella parria carne canina / e quell'
viventi. bruno, 3-681: quello ch' io ti dicevo essere come un'ombra,
pilato con animo crudele e canino comandò ch' e'fosse preso e spogliato ignudo.
ariosto, 15-52: ver la palude, ch' era scura e folta / di
lei con braccio maneggiò sì saldo, / ch' agile è men picciola canna al
, si levò satiro insano, / ch' osò sfidar, presuntuoso, apollo.
/ cedi il tuo vanto all'armonia ch' io reco / con una canna industriosa ed
sta nel corpo a similitudine del vento ch' è causa del sono de l'organo,
, 1-27: per certi volti sotterranei, ch' essi dimandano ventidotti, gli conducono [
alli altri aprì la canna, / ch' era di fuor d'ogni parte vermiglia.
e la paura egli trema sì fattamente ch' io credo che un dì o l'
bea bene, e vedrai poi panno ch' el fia ». machiavelli, 566:
ha cura di fabbricar titoli per libri, ch' ei vende poscia un tanto la canna
non è creduto il vero, / ch' ognun misura altrui con la sua canna.
/ che fanno un mèl sì dolce, ch' assimilia / l'ambrosia ch'alcun dice
dolce, ch'assimilia / l'ambrosia ch' alcun dice pascer giove; / né sol
è nulla, rispetto / a la soavità ch' indi gustai. marino, i-160:
, / o cagion qual si sia ch' ad auro tomi. ojetti. ii-420:
, che li piace, / ch' i'sarò sempre su'servo fedele / e
che fòle, / con l'umiltà, ch' è vertù sì verace, / il farò
tossa sue si fer cannelle, / ch' ogni giuntura sua si fece un nodo.
orto da latuche e da verzotti, ch' è chiamato giardino e viridario da sparagi e
i macellai quell'osso pieno di midollo ch' è attaccato alla polpa della coscia e
canne, / o cagion qual si sia ch' ad auro tomi. nievo, 80:
necessarie a ricever fermezza la canna, ch' è la paglia vuota dentro, e
, non mordace, e come ch' ella sia cannellosa, vi si vede di
confusione. lippi, 1-51: or ch' ei fa moto, fa sì gran fracasso
, fa sì gran fracasso, / ch' io ne disgrado il diavol 'n un canneto
, i frequenti ritorni delle carestie dimostrano ch' esse non bastano a mantenere il
uscii così in furia di londra, ch' io, non che ricordarmi né punto
né mi s'affacciava per anche l'idea ch' io guardava in terra nemica. leopardi
32-138: or voi prendete questo filo sonoro ch' è ito come la spola tessendo un
francesco da barberino, 13: certi altri ch' erano ivi ad albergo, la fecion
'l braco / m'impigliar sì, ch' i'caddi. sacchetti, 48-126:
/ che parevan due tenere cannucce / ch' escan su fuor di terra in sull'aprile
bene, ix-53: amor, tu sai ch' io son col capo cano,
si dica il postcomune, l'ammonisca ch' egli esca. de roberto, 739:
degli studenti, gli parve più utile ch' egli attendesse a insegnare le leggi. salvini
delle canonichesse di mons, disse, ch' elle andavano difese coll'armi della naturai bontà
lontano dalla vita e correvo alla scienza ch' è la vita stessa benché ridotta in un
tu visto a precission, quand'elli / ch' ognun si fermi fa comandamento? /
conferiti da'loro collegi; in modo ch' e canonici, quando il loro arcivescovo o
... di frate ruffino, ch' egli era in questa vita canonizzato da
un balordo, con tutto ch' e'fusse il migliore della carriera.
tratto da toro o da bufolo. basta ch' ella sia canonizzata per venerabile da molti
.. / la favella toscana, ch' è sì sciocca / nel manzonismo de gli
campanella, i-258: dite or, ch' io ascolto voi, canoro cigno,
portator de l'ambasciate eterne, / ch' a spiegar l'argomento in stil canoro /
erbe da presso, / nel tondo ch' ella inebbriò del flutto / stridulo, aulente
pedina. idem, 2-59: voler ch' io entri dove son due cani! /
di disagi, e d'infamia, ch' a fortunio / potrebbon soprastar, non
forte i * mi rimescolai, / ch' i'mi credetti aver qualche gran male,
, ma quel modo di canto particolare ch' usano gli antichi tragedi dentro ne'teatri
, è stato sempre de la fantasia ch' io voglio esser tuttavia, so che gli
sento di voi le più nuove cantafole ch' io abbi sentito in niuno luogo.
di tre schiamazzi e d'un altro ch' alletta. pancialichi, 83: sopra
alcune scene di essa [tragedia] ch' io avea stese e poi lette in francese
grammatico, al conte agostino tana, e ch' egli avea trovate forti, e bellissime
marino, vii-253: lucifero fu il primo ch' uscì di tuono, e lasciando di
, 17-20: mutò forma / neff'uccel ch' a cantar più si diletta.
tavano, che tenessono silenzio infìno a tanto ch' egli avesse predicato. boiardo,
dove s'asconda. / e più ch' augello in fronda -son gioioso, /
l'augel dolci canti consono, / ch' è preso in gabbia e sosten molti guai
essendo que'belli occhi asciutti / per ch' io lunga stagion cantai et arsi! a
in me conceda tanto di valore / ch' io possi d'una storia cantare. pulci
sempre e 'l giorno forisena, / ch' a ogni passo ne cantavi in rima
atta da narrar cantando, / e ch' all'istoria mi parrà opportuna. michelangelo,
non piana via, / seguendo pur alcun ch' io scorsi lunge, / e fur
? ecco m'accendo, / canta, ch' io canto, e chi m'ascolti
mi tiene / 'n tante pene / ch' io non posso più durare; / ma
speme / mi mantiene; / per ch' io spero di cantare. maestro alberto
« questo en cor te puni, ch' ètt'opo con nui morare *.
cose che dicea, si era, ch' elli manifestava, palesemente rimproverando altrui i
/ in due stelle mi prega amor ch' io cante, / dov'ei soleva,
; né anco forse gli sarà dato, ch' elli possa dire, come posso io
n'ha piena ogni orecchia, / ch' in damasco la giostra s'apparecchia. monti
grazia, per la tua bontade, / ch' io farne strage, annientarlo.
giorni sono è andata un'opera d'un ch' amor lo comanda, / non tardare e
par., 30-30: dal primo giorno ch' i'vidi il suo c'è mica
, / e che fan conto tuttavia ch' ei canti; / perocché da'ribaldi
678: s'egli avverrà che quel ch' io scrivo o detto, /..
buonarroti il giovane, 9-447: sì par ch' ai sonno alletti / quella canzona sua
diverse da quelle solite, napoletane, ch' io ero avvezzo a sentire: meno cantate
: eo somiglio a la state ch' aduce foglie e fiori; / divisa tai
de'poveri ladri, miei vicini, ch' erano alla finestra. il caporione non v'
com'i pannice caldi alle persone / ch' anno il mal di madrone. =
giovane, 10-977: seguitiam lui, ch' e'non se gli può torre, /
e'non se gli può torre, / ch' e'non sia certo un canterin perfetto
per ciò che testé abbiam detto: ch' innanzi di gorgia e di cicerone i greci
recitò certi versi con quell'antica cantilena, ch' egli è figliuolo di venere, con
ci arrestò il cuore. si capiva ch' era andata [la granata] poco più
: mi fermai molto sull'endecasillabo, ch' io chiamai potentissimo, mostrando le ragioni
cicognani, 1-182: anche le preghiere ch' ella dice forte tatte le sere, mentre
si pone in fondo a un mastello ch' essa piglia quasi tutto, e ripiena
a casa mia: mi affaccio alla bottega ch' era cantina, me fanciullo: nessuno
lippi, 9-69: lasciando per or, ch' io fo disegno, / che questo
grandi, / insino al canti- nier ch' abita 'n fondo. muratori, 7-i-178:
fanno men soave canto / di quel ch' udi', quando costei nascea. idem
in pianto, / e fugiti quei versi ch' io solea / usar ne la stagion
io solea / usar ne la stagion ch' io non credea / che in dona crudeltà
e versi più superbi ritrovare; / convien ch' io meni l'arco più veloce /
ventesimo canto / della prima capzon, ch' è de'sommersi. boccaccio, 18-62:
, / tornati a l'altro canto, ch' io prometto / contarvi cosa ancor d'
suo consiglio, / per lo remunerar ch' è altrettanto. d'aurora, i-184:
l. salviati, 19-62: accendi, ch' ei / sono al canto. -fare
è dato; / terrollome abbracciato, ch' è fatto mio fratello. -fare
coll'arme, e fece, preso ch' ebbero i canti, sonare la campana di
gniate per di qua;... ch' ai volger di quel canto si va
tu che hai? *; i ch' i'non vo'cosa udir né veder mai
di costei voglio dir tanto, / ch' io non ritorni a quei duo cavallieri
, xxiv-981: ella era un'ecate ch' avea anche della proserpina, perché non
mascelle, / io non rido, ancor ch' i'smanio, e canto / che
levar la donna da canto, e dissemi ch' io sedessi in suo luogo. varchi
se non quanto / s'ascolti un ch' assai parli e sappia poco: / ma
, dolze mio amico, / son questi ch' io te dico: i..
i-4: dal canto mio, per mostrarvi ch' io la desidero, comincio infin da
santo, / de lo granti onori ch' avea tanto. boccaccio, iii-2-16: poscia
avea tanto. boccaccio, iii-2-16: poscia ch' udir la nobiltate / di quelle donne
elegia giudeo-italiana, v-36-108: e lo nemico ch' è tanto avantato, / ne lo
, più che due amanti, / ch' in breve bociata è su tutti i canti
. tassoni, 310: è ver ch' in falsitade / non cede a chi ne
principio. pananti, ii-22: giunone ch' era piena d'albagia, / vedendosi
qualcosa; e fate solo / quel ch' io farei per voi. nievo, 63
de le giovani di tanto, / ch' erano in quel consiglio, e di tal
! allor certo s'ha udire / ch' io do la volta al canto, e
angolo. machiavelli, 720: aspettiàno ch' egli spunti questo canto, e subito
a capo di quella via la strada ch' io doveva tenere -volti prima a mano
. gozzi, 4-271: l'avaro, ch' era una persona accorta, / per
tra lor nel mezzo sorge / sì ch' oltre il muro la cornice spunta. d
[la poesia] sono una lampada ch' arda / soave! /...
in quel primo abbandono della notte romana ch' è così gremito di sogni, rincasando.
altrui. galileo, 1-1-93: credendo ch' io atterrito dalla loro autorità, o
monti, i-115: fa d'uopo ch' io confessi che, se avessi avuto
, 17-120: aveva piegato il ramo, ch' era flessibile e non si spezzava;
, che egli comperasse la tela e ch' ella si lascerebbe ritrarre. e
gli evangeli [crusca]: ecco, ch' io porrò in sion la pietra sovrana
bembo, 1-165: picciol cantor, ch' ai mio verde soggiorno / non togli
, 9-378: accetta accetta, / ch' e'non è guasto nulla: / ci
: quell'ordinare in casa tutto quel ch' ella vuole senza mia saputa, non è
inzuppare, / son di risparmio tal ch' a un tempo stesso / danno ad un
: il cantuccio di pane, inzuppato ch' egli è, casca e mina. carena
canuto crine... merita pur ch' io qualche premio ottenga. pindemonte, 1-508
uguccione da lodi, v-150-108: enfin ch' eu putì portar lancia ni scuo,
lancia ni scuo, / enfin a tanto ch' eu son veglio canuo, / encontra
aveva dato per marito guido d'antona, ch' era vecchio canuto, per modo che
, l'aiutò assai la sua presenza, ch' era grande e di bellissimo aspetto,
amore. / ma il duca naimo, ch' è canuto e bianco, / non
etate, / e, la concordia ch' è sì rara al mondo, / v'
è ricreata, è un materiale libero ch' egli [il parini] ricompone a sua
, e 'l raffreddato sangue non comanda ch' io adopre ciò, che a gioveni si
d'orror, l'età canuta, / ch' ogni umana grandezza abbatte a terra;
parole fossero dette davvero. « credono ch' io canzoni; ma l'è proprio
di passatempo, ma con quella gravità ch' altri discorrerebbe del piano d'una campagna
voce uguale, di gran volume, ch' egli mitigava modulandola con ottimo gusto,
ottimo gusto, immeritato dalle canzoncine volgari ch' egli prediligeva. 2. il canto
venir fame. pascoli, 1232: par ch' io la senta [una gaia giovinetta
, canzon, vedrai / un cavalier, ch' italia tutta onora. boccaccio, dee
mia, al verde lauro, / ch' alia sua ombra il cuor m'agghiaccia e
/ giove m'impose, e tal ch' anco ai futuri / darem materia di
... / cantando una canzon ch' è de tanto conforto / che l'
ventesimo canto / della prima canzon, ch' è de'sommersi. buti, 1-518:
i-58: non mi seppi però contenere ch' io non. montassi anche addosso al
d'ogni amorosa, / bionda più ch' auro fino. rugieri d'amici,
saluta messere, / dilli lo mal ch' i'aggio; / quelli che m'ha
n bailia sì distretto mi tene, / ch' eo viver non poraggio. re federico
fior di soria, / a quella ch' à im presgione lo mio core; /
ei [amor] mi percote, / ch' un altr'arco in mano io piglio
foscolo, iv-302: sono tre giorni ch' io perdo la mattina a colmare un canestro
canestro d'uva e di pesche, ch' io copro di foglie, avviandomi poi lungo
-egli è caorsino, -così s'intende ch' egli sia usuraio. = dal provenz
'l mondo era una faccia della natura, ch' elli chiama caos, rozza e non
lor separazione disfeciono il gran caos, ch' elli riunissino lor forza, anzi rabie,
assorbirebbe. marino, vii-136: prima ch' iddio discacciasse da quell'antico seminario di
e ministro di venere, di quella deità ch' era simbolo della natura. idem,
men un argano / da quelle cose ch' han deliberate. = peggior.
di noi..., quel ch' egli usano universalmente nel vestir loro: niuno
audace, / che quell'ampia città, ch' egli difende, / non gli par
e desse i regni / solo a colui ch' è di regnar capace, / forse
6-127: adesso pensavo a oreste, ch' era il prim'anno che vedeva il mare
gli altri, mediante le gran conseguenze ch' ei si tira dietro; e resto
, fu difficilissimo il renderlo capace, ch' egli non fosse ferito. redi,
fece la ragion capace, / mentre ch' egli era in sul bel della pace.
. alfieri, i-71: convenne dunque ch' io mi piegassi a pregare il ministro di
pericoloso dell'eresia di ciò consiste, ch' essa nega un vero in grazia di un
modo che tu la intendi, ogni volta ch' io non avessi per molte esperienze conosciuto
aride erbette e rustica capanna, / ch' aprir vedete a mezzo 'l verno i
zirlar senti, tocca pure, / fin ch' ai boschetto il tordo abbi condotto.
: corpo mio, fatti capanna! / ch' io t'ho a disfar le grinze
e 'n su col cavallo; e poi ch' ebbe fatta legare la cameriera, facieva
non è mutato / per tutto quel ch' il vulgo teme o ama. varchi,
precedenti. moretti, 17-229: poi- ch' era volubile, cambiò presto discorso, e
di buon cuore. se nella libreria ch' ella dice si troverà qualche cosa di
-egli è tristo daddovero. -orsù bisogna ch' io v'apra il foglio. holla
al vostro / figliuol, m'ha caparrato ch' io gli comperi / le robe.
/ de li soi amici tocca, / ch' ene famelia capata, / con vigore
fra le braccia; ma come quella ch' era avvezza a governare un suo figliuo-
, conghietturai da quella del capo, ch' era nudo, la dimensione di tutto
le sue fatiche / e la dottrina ch' usa nello specchio, / il gran lavoro
peccator, forbendola a'capelli / del capo ch' elli avèa di retro guasto. idem
eo m'appresso, / isbigottito converrà ch' eo incespi, / così mi fère
fu porto, / che luce più ch' ogni celeste spera: / graffiossi il volto
iacopone, 24-60: tante le meschie ch' eo entanno facìa, / capigliarìa e
mio cuor per mezzo aperto / prima ch' i'gli lasciassi i'vedria certo /
. sassetti, 193: dal tempo ch' io mi partii di costà all'anno passato
fra gli altri non posso soffrire / ch' a donna sia pur torto un sol capello
/ lo capei dela testa, / sì ch' io credea che '1 crino fosse d'
la vecchiaia. ariosto, 210: ch' io per me voglio al capei nero e
s'ami. tassoni, 1-2: ch' in giovinetta guancia e 'n capei biondo /
e l'aghiron più volte / fe'ch' a mez'aria in su 'l volar cadesse
su 'l volar cadesse: / e ch' avrìa, non che 'n ciel giunto un
nelle gioie, ed in ogn'altra materia ch' abbia facoltà d'attrarre. note al
certa infermità del fegato, quel pastore ch' avrà la vera scienza di quest'arte
qualche facezia e motto sopra de'guadagni ch' e'faceva disonorevoli, per mitigare il
, / qual forza tene -el destrier ch' è già mosso / nel corso furioso,
che di lui [cervo] più ch' altro mi aggrada, è che conosce et
croia / come non saggi alpestri, / ch' aver degni capestri / lor serian distringendo
l'essenza de'dannati imperfettissima, come quella ch' è spogliata di tutti i doni de
graticcio; / lo capezal aguardace, ch' è un poco de pagliccio; /
il capezzale e 'l letto di piuma ch' ebbe il dolce gesù a riposare, e
non ne potendo l'uom pigliare più ch' un capezzol per volta, non può tirare
.. avea ima capigliara in capo ch' era d'oro, della quale capigliara era
capigliara era affatato, che, infino ch' egli l'avesse, terrebbe il regno,
iacopone, 24-58: tante le meschie ch' eo entanno facìa, / capigliarìa
nella fronte, parallela al margine del capillizio ch' era combinato a tettoia.
buonarroti il giovane, 9-673: ch' eran di troppo / numero, soverchiane
/ tutti una lancia: e per ch' ella non basta / a più capir,
sì poco e debil pondo, / ch' ogni più debil man la può portare,
precipita in giù tanto fremente, / ch' appena il cape l'una e l'altra
38-28: la gente a pena, ch' era tutta a piede, / potea capir
non m'abbia tanto bucato i polmoni ch' essa non ci possa più capire.
/ ragion che doler dia, / ch' a la tua segnoria / caper quasi om
pone. angiolieri, 2-13: non per ch' io creda che 'n te villania /
, spira / fuor de la bocca sì ch' ella s'intende. idem, purg
, 21-81: ora chi fosti, piacciati ch' io sappia, / e perché tanti
cecco d'ascoli, 4570: fra quel ch' è infinito e il terminato / proporzione
questa sua fantasia, di voler pur ch' io abbia detto che l'aria non
bene egli tutto capì nel suo cuore ciò ch' era. de roberto, 269:
son dannati... i capiromanti ch' indovinano per via di specchi dentro a'quali
tamesi: perché là sarà più sicuro ch' in altra parte, atteso che per
rea di capitai delitto, / fia ch' a venere bella accusi e scopra, /
: non puote procedere da giustizia, ch' io debbia amare colui che mi perseguita
, e le altre sull'egoismo, ch' è il capitale nemico della vera cultura.
intanto egli si stabiliva a milano, ch' era ormai la vera capitale d'italia,
, ma tiene in serbo; sia ch' egli le custodisca nella loro forma primitiva
venduta a manno; ma io mi pensavo ch' egli avesse o maritato de'danari la
: e tu cominci / da chieder ch' io ti faccia un capitale.
, ma ne fa male; / ch' egli ha beuto tanto al fin dell'anno
europa che non sappia che negli stati ch' io posseggo in italia ogn'anno vi
voglio subito porre ad effetto il consiglio ch' ella mi ha dato. gioberti, ii-i
il colore da quelli, perché si direbbe ch' egli è imitatore e rubacchia da questo
ei non vola, può far capitale / ch' io voglia ritrovarlo. —
a capitale, / s'él vede ch' essa non tema vergogna. marco polo
loro signore sì a lunga parte, ch' egliono erano bene amati e tenuti in gran
appalto, s'era talmente assottigliato, ch' egli prevedeva non lontano il giorno
2-144: quelli di partia, temendo ch' elio facesse vendetta di crasso, umilmente rimandarono
le insegne tolte all'oste de'romani, ch' era sotto la capitananza di crasso,
esercito. leopardi, ii-280: secondo ch' ei giudicava questo o quelli...
degli arienti, 11: nel tempo ch' el nostro misser egano lambertino vechio per roberto
bocchelli, ii-246: tra gli ufficiali, ch' erano tre col capitano, non si
in turchia. passavanti, 104: quegli ch' era principale e capitano s'andò a
il quale udendo i gravi e molti peccati ch' egli avea, duramente il riprese.
consegnare all'autorità civile il padilla, ch' era capitano di cavalleria, e si trovava
mandamento al capitano e a'cittadini consiglieri ch' erano con lui ch'andassono a sangimignano
a'cittadini consiglieri ch'erano con lui ch' andassono a sangimignano, e senza fare alcuno
a ripor l'armi sue intorno, / ch' ai capitan della sbirraglia tolse. bandella
capitano è il mandatario dell'armatore, ch' egli rappresenta in tutte le cose necessarie
una città dalla sua mano sinistra, ch' avea nome vama. petrarca volgar.
ulgiano. savonarola, iii-484: aspettate ch' io vi tenderò presto la rete e
non ricettasse e non gli desse ciò ch' ella aveva. tasso, i-268:
capitino ne le mani tutte le scritture ch' io farò in questa materia. chiabrera,
voleva che 11 dottore vedesse e sapesse ch' egli portava qualche cosa. capitò appunto
: « vedete voi, antonio, ch' egli era idio quello che sapeva quel che
. nic- colini, o se sapete ch' egli non è in firenze ma in pisa
: con che faccia / volete voi ch' i gli capiti innanzi? guarini, 131
, almeno con eleganza, che ciò ch' esso sostiene non cascherà in capo a nessuno
quel grosso capitello e quasi pina, ch' è il frutto. 2.
: perché non sarà monastico, stante ch' egli sia corale, capitolare e dormitoriale?
capitolo, ove parla della briga e fatica ch' ebbe messer matteo. boccaccio, dee
alcun modo, essendosi, ne'capitoli ch' egli fece al popolo fiorentino alla fine dell'
assedio, nel 1530, espressamente dichiarato ch' e'non potesse rimettere quella città sotto
berni, 67-41 (v-258): ch' era faceto, e capitoli a mente /
prima e quasi che la sola poesia ch' io mai scrivessi in quel genere bernesco.
che 'n capitolo il fermai, / ch' i'conoscea ben tu'tradimento. boccaccio
delle chiese. ariosto, 27-37: trovolla ch' in capitulo sedea / a nuova elezion
: son dannati... i capnomanti ch' indo- vinan per via di fumi.
significare col matrimonio), le pietre ch' erano loro dinanzi i piedi..
, forbendola a'capelli / del capo ch' egli avea di retro guasto. detto d'
par s'avvenisse a leggere il sonetto ch' è ultimo della vita nuova. dossi,
dia, ni speziale amico, / ch' è segnore ni capo dico, / per
. rustico, vi-1-176 (38-5): ch' io son degli smar- ruti capo e
: arrighetto data la corda a'masnadieri ch' erano a piè del muro, con
io cercherò tanto di questa foresta, ch' io troverrò qualche capo o via 0
, 13-41: come d'un stizzo verde ch' arso sia / dall'un de'capi
a capo di quella via la strada ch' io doveva tenere -volti prima a mano
al giorno terminato, e all'ora / ch' era prefissa alla battaglia, capo.
a un capo non pensato, tal ch' io somiglio a colui che si tuffa sotto
unguanno di ciliegio un nesto, / ch' e'le volea far grosse come pere;
che quanto alla chioma possa esser veramente ch' ella sia un'illusione della nostra vista e
. marino, i-233: le linee ch' io avea tirate nel fine di ciascun capo
, quella stessa violazione delle regole, ch' era stata un capo d'accusa per molti
/ che dio onnipotente, / quello ch' è capo e fine, / per gran
le loro capita e petti è manifesto ch' abbiano scoperti. testi fiorentini, 191
levato, / ed ha sotto '1 cavai ch' è disfrenato; / con l'
civenni, 4-85: appresso elli insegna, ch' elle siano... non
alla presenza di quello stesso don rodrigo, ch' era lì in capo di tavola,
azzorre, e sopratutto l'italia, ch' egli conosce da capo a fondo.
capo una corda, e toccatela sì ch' ella suoni un po'gagliardo: sentirete
essere palese a tutto il mondo, ch' egli ha la virtù abbandonata e dissimulata la
, almeno con eleganza, che ciò ch' esso sostiene non cascherà in capo a nessuno
9-2-6: oh arestimi aiutato, / ch' i'ne vo a capo rotto. l
forse a me contraria, / vuol ch' a me tocchi a andar col capo rotto
caro, 12-i-202: sono molti giorni ch' io non istò con il capo a
le stranezze che mi fanno / convien ch' io chini il capo. leopardi,
io darò del capo ne la rete / ch' io soglio dir che 'l diavol
trattato d'amore, 39-13: quei ch' è 'n mare o'n foresta istà
o compar vero, / ma que'ch' aspetta morendo sbadiglia. -fare del
, e i rii e i fiumi ch' elle fanno, entrano e fanno capo nel
185): si truova una città ch' a nome zartom, ch'è molto grande
truova una città ch'a nome zartom, ch' è molto grande e nobile, ed
ogni stanza. il canonico lupi, ch' era di casa, gli diede anche
). bruno, 1-36: color ch' hanno la possessione di questa verità,
: tu m'hai così confuso, ch' io non so dove io m'abbia il
dante, inf., 10-88: poi ch' ebbe sospirando il capo scosso, /
, inf., 28-103: e un ch' avea l'una e l'altra man
, / standovi pur, forz'è ch' ella vi stia / in qualche mo',
un brigante, un capobanda terribile, tale ch' essa dovrebbe cadere svenuta solo alla mia
io sono un capocchio, / ché so ch' a ogni giuoco tu m'inganni.
di aglio. pascoli, 957: ch' egli è pur, credo, il singoiar
d'anno. alfieri, i-84: prima ch' io partissi per londra, avendomi proposto
» si udì in quel momento fra quelli ch' erano affacciati. « ecco il santo
o ima coltellata. e invece si vede ch' è stata una mancanza...
a letto. allora tutti i mali ch' ella serba nella sua guardaroba fannosele attorno
di vestire alla moda sicambra. non niego ch' ella sia bizzarra, aggiustata, propria
; la quale accortasi del capolino leggieri ch' ella aveva per isposo, deliberò di fargliene
in appalto, s'era talmente assottigliato, ch' egli prevedeva non lontano il giorno che
5-1: e'si trova talun, ch' è sì capone, / che ad una
pare a chi legge le opere sue ch' egli sia il più ruvido, arrischiato
al figur. allegri, 71: ch' a voi non piacque mai, per quel
a voi non piacque mai, per quel ch' e * capoparte, sm.
fusse capoparte di plebe ne'primi tempi ch' atene era repubblica aristocratica. =
di governo, capipartito, ascoltare dichiarazioni ch' essi già fanno a giornali e riviste
aveva messer galeotto un suo soldato, ch' era caporale di cinquanta lance. cellini
bargello. lippi, 9-2: e pria ch' ei giunga a esser caporale, /
fuori uso, sudiciume, cucine da campo ch' era allora la fortezza medicea, e
e militari illusioni si trovaron distrutte senza ch' io potessi lì per lì capirne la ragione
sul conto di questi caporali e sul governo ch' essi facevano delle torme d'uomini e
, e levarono la signoria alla podestà ch' allora era in firenze, e tutti
facea sua camera in matelica per provvisione ch' avea boldrino a tutta sua brigata da'
de'poveri ladri, miei vicini, ch' erano alla finestra. il caporione non v'
capitani, o pur gonfalonieri, / o ch' io gli debba dir caporioni / de'
lippi, 11-30: di modo ch' ei cascò caporovescio, / pigliando
penne: / 'nanzi che addivenisse quel ch' avvenne, / ad ogni capoverso farei
mie. domandate a gino tutto quello ch' io intendo per imbecillità: è molta
cecchi, 1-87: nella società capovolta ch' è la società moderna, a forza
cosa costosa e che vien di lontano ch' è la notizia. ma inarrivabile e
di quel che egli è tra noi, ch' egli è anco capovolto, e comincia
, ma in modo che par che vogliate ch' altri s'accorga che voi la nascondiate
la cappa / con pelli agnine, ch' ebbe dal comune / ad ognissanti per il
pur finalmente ne li prega tanto, / ch' e'non si fanno poi stracciar la
4 (61): « tu menti ch' io abbia mentito ». questa risposta
gente di campagna; e non sapeva ch' era un giorno fuor dell'ordinario,
, 17-332: si ravvolse nella capparèlla ch' era sempre quella del suo povero babbo,
vi sia messa addosso di costoro, sopportar ch' essi diventino eredi di quella buona fama
questo cappacismo non ancora da alcuno, ch' io sappia, osservato in tal forma.
piumacci ed origlieri / d'oro, ch' ognuna valea quanto un trono. /
particolare fosse così privo di senno, ch' egli volesse che gli uomini vivessero senza
: andando alla cappella del re, ch' era un'ora di notte, trovò la
, 46: volendo una parte ch' e'[cesare] s'ardesse nella cappella
marino, vii-253: lucifero fu il primo ch' uscì di tuono, e lasciando di
pulci, 17-46: un cappellaccio ch' egli avea, giù balza / per
della detta cittade, fargli giurare acciò ch' elli abbiano cura e sollecitudine delle piazze
; e gittò in terra el cappelletto, ch' avea in testa, fornito di molti
gittò in terra un cappelletto di feltro, ch' avea in capo, e disse:
163 (28-3): più lichisati siete ch' ermellini, / conti pisan, cavalieri
, 9-212: scaraventa 'l cappel ch' egli ha di treccia. campanella, 1106
, par., 19-34: quasi falcone ch' esce del cappello, / muove la
. boccaccio, 7-3-91: come falcon ch' uscisse di cappello. burchiello, 33:
[lo sparviero] al pugno, ch' era una bellezza; / aspettava il
, che 'l portasse ad anticor ch' egli volea combattere con lui.
la prima giunta mi fece un cappello ch' io non l'avessi aspettato, si
/ gli nacque in testa, tal ch' e'somigliava / un'allodola appunto cappelluta.
terren si serri intorno / il cappero crudel ch' a tutta nuoce / la vicinanza sua
un poco d'albore, in modo ch' e'non mi poteva vedere in viso.
da pisa, 368: appiccato ch' ebbe una fune con imo cappio iscursivo
resto mi ricordo io troppo bene. ch' ella quivi infermò d'un gran male;
, i-1472: ho visto persone / ch' a comperar capone, / pernice e grosso
castrano, fien capponi, che meglio ch' altri polli ingrassano, e sono di
ch' e fantini prima ghiotti domandano el cappone et
, una catena a collo, e presso ch' io non dissi una medaglia nel cappello
buti, 1-595: in vendetta dei cappuzzetti ch' hanno portati nel mondo, per infingersi
io / foran ben degne e certo, ch' io non pecco, / molto minori
batolo infino alla cintola e più, ch' era cappuccio e mantello, con molti fregi
/ ricamata di brodo azzurro e perso / ch' era del cuoco: e 'l conte
schiavi de'servi, né di peggior uomini ch' essi sono; né può un capro
capre, ma il ca- praro, ch' è di specie superiore: così gli uomini
, i-186: fiammeggiano i gerani rossi ch' egli piantò, e ronzano le api de'
l. salviati, 20-82: innanzi ch' e'sia un'ora e mezzo di notte
notte, e'sarà in luogo, ch' e'non lo potranno cozzar le capre.
caprar testé mi ha detto, / ch' osservato ha suo stile, ella ha per
alle capre, ma il capraro, ch' è di specie superiore. d. bartoli
erano accostumati di non ad altro pensare ch' alle particolari propie utilità di ciascuno ed
, fra tanti, un animale / ch' io 'l guardo, e rido e di
un d'animo. mutolo, / ch' e'ci è un altro che ci ha
accorse del prigione chi egli era, parve ch' egli avesse mezzo capriccio di voltarsi contra
leopardi, i-426: senza però neppur pensare ch' egli dovesse esser padrone della vita,
autorità del re menomata al punto, ch' egli era ridotto alla condizione d'una
venute di francia, si pretenda ora ch' ella divenga ritrosa, schizzinosa e fantastica
, i-3 (7): lo punto ch' è più apressato al polo del mezzo
po'essare chiamato de capricorno, emperciò ch' ine se comenza lo capricorno. dante,
parti saettava il giorno / lo sol, ch' avea con le saette conte / di
con le libere alla dea giunone, ch' era da più, sotto un caprifico,
mazzetti color miele. onofri, 5: ch' io oda in me il brusìo dei
vero credi. / che vuoi tu ch' ami in te? quel tuo bel ceffo
il nume de le selve, / ch' i venti dietro lassa / col piè caprigno
vidi in siena, in su la piazza ch' e'chiamano il campo, un giocatore
uno spiedo porche- reccio da quella parte ch' egli ha la punta: ed eccoti in
, e certe belle / cavriolette, ch' io / non l'avrei barattato con
muro e l'altro dentro a quello ch' io v'ho contato di sopra havvi begli
gli restava quell'ombra tremula e affannosa ch' egli cercava di respingere da anni e
i capri e i tori intenti, / ch' obliano ogni desio di cibo e d'
guarini, ni: che vuoi tu ch' ami in te? quel tuo bel ceffo
'l vino esca per le capruggini chente ch' egli è nella botte. canigiani, 1-100
perché 'l cerchio / serra le doghe ch' abbrancano i fondi, / facendo alle capruggini
annunzio, iv-2-87: quella capsula vegetale, ch' ella aveva ritrovato in fondo a un
simil. stuparich, 5-364: fosse ch' io esercitavo un fascino su di lui
un fascino su di lui, fosse ch' egli possedeva la facoltà di captare persino
captivitade, / e non lassati a pena ch' io sospire? machiavelli, 794
1-4-6: non doglio eo già per- ch' eo, sovraggioiosa, / distretto sia da
rabie di vai e ermellini e altre cosette ch' a punto non sapiamo.
, 1-89: belle cavalcate d'avventurieri ch' incontro ad ogni svoltata della mia vita
caracalla tanta lode / gli diede, ch' e'ne venne celebrato / per essa
armi maneggiar sì pronte, / che fa ch' ognuno il suo cervello ammiri; /
difendete da spietato die / aiace, ch' è affogato dagli strali. carena, 2-319
, ma così male che par appunto ch' abbian il mal francese, poiché camminano
montale, 63: sullo specchio ovale ch' ora adombrano / i tuoi ricci bergère
. illustrissima come la protestazion, ch' io feci di sopra, del non dir
più caramente sentire la presenza di colui ch' è sì magnifico nella sua bontà, e
, 30-4: se'tu sì pazzo, ch' aspetti divizia / di quel che
/ chi agli amanti fa altro, ch' onore, / quant'elli ha fatto
far la burla a un certo ebreo ch' era in barca, il qual portava
m'indussero a batter li fiorini / ch' avevan tre carati di mondiglia. landino [
/ non presentano a l'occhio altro ch' amori. idem, 14-240: vibrando
apprese a leggere su questo gran volume ch' è il mondo, e intendere il
xv-478: e poi ella dirà ch' io stimerò perduti i momenti ne'quali
leggo le sue lettere? faccia il cielo ch' ella invece non perda la pazienza per
si mise a leggere la lettera, ch' era scritta di minutissimo carattere. moretti,
353: la volgare tradizione ci accerta ch' essi fenici portarono le lettere in grecia
ricevute da altri, che non poteron essere ch' i caratteri mattematici o figure geometriche ch'
ch'i caratteri mattematici o figure geometriche ch' essi ricevute avevano da'caldei. de
improntarvi i caratteri del vero dolore or ch' io lo sento profondamente. manzoni,
fare della maldicenza in mia presenza senza ch' io me ne accorgessi. a me
continuamente lontano, se non fossi ben certo ch' ella e nel suo forte e sublime
quando studiava il carattere della persona tragica ch' ella doveva incarnare. ojetti, ii-31
uomini dal poner questi in conato, ch' è propio della libertà della mente,
iacopone, 50-40: tutta la gente veio ch' è signata / del caratte de l'
gran data del 14 luglio 1789, ch' era un martedì, egli scrisse rien.
sennuccio del bene, i-34: forse ch' imo star dee con mille stenti,
sacchetti, 108-16: il testa, ch' era proposto, subito per non perdere
6-33: quivi si vede un prato, ch' è un'occhiata, / pien di
rubino, / né l'aritropia, ch' è sì vertudiosa, / l'amatisto,
carbone... altro non è ch' una propria sustanzia lignea, calda e
seppi da mia madre che poco prima ch' io arrivassi, un coinquilino che saliva
, 2-32: ecco un diavol più ch' un carbon nero, / che della tomba
carcame di morto assai fiero, / ch' avea la carne secca, ignuda e scalza
e ponendo man i ad dui altri carboni ch' erano presso la fornace, fece venir
salviati, 20-70: egli è un pezzo ch' io m'awidi ch'egli era come
è un pezzo ch'io m'awidi ch' egli era come 'l carbone; e ch'
ch'egli era come 'l carbone; e ch' io mi proposi di non lo voler
, che ancor fa fede della maniera ch' e'tenne. marino, i-60: il
serafini, ed avea in mano uno carboncèllo ch' egli levò colle mollette d'in sullo
tanto lontano dalla vita e correvo alla scienza ch' è la vita stessa benché ridotta in
pulci, 2-32: ecco un diavol più ch' un carbon nero, / che della
carcame di morto assai fiero, / ch' avea la carne secca, ignuda e
scrivere, né manco le scriverò, veggendo ch' ella è già ben disposta a beneficio
cavar danari ne son buoni inventori, ch' io portavo molti schiavi senza licenzia di sua
privi di luce e di tutto ciò ch' era necessario alla vita, e vi languirono
ma tienloti in cuore, e guarda quella ch' è il meglio, e l'altro
rea di capitai delitto, / fia ch' a venere bella accusi e scopra, /
tempo ben saria veder il quando / ch' alfin io esca d'esto career mio,
giammai una menoma scintilla del grande affetto ch' io le portai fin dal primo di ch'
ch'io le portai fin dal primo di ch' ella, comparsami avanti, m'imprigionò
tal foco hai 'l cor pieno, / ch' altro più dolcemente mai non arse.
aspetto, / fan fede a quel ch' i'fu'grazia e diletto / in che
carcere. tasso, 14-12: poi ch' a dio non piace / del mio career
marino, 3-4: spietato lusinghier, ch' alletta e noce, / pietoso micidial
e noce, / pietoso micidial, ch' unge e ferisce, / cortese carcerier,
e ferisce, / cortese carcerier, ch' a'rei di morte / quando chiusi gli
da latuche e da verzotti, ch' è chiamato giardino, e viridario da sparagi
pepe, e lo legno / aloè, ch' è sì degno, / e spigo
conforme ed atto, / faccia quel ch' altri ha fatto. idem, 1-322:
del cardinalato e di molti altri beneficii ch' aveano dalla chiesa, gli dispuose e privò
. cavalca, iii-177: comandò, ch' egli uccidessono, e ponessero il sangue
/ né 'l cardinal, secondo ch' aggio udito. dante, inf.,
degli studenti, gli parve più utile ch' egli attendesse a insegnare le leggi.
di lui. ariosto, 3-56: quel ch' in pontificale abito imprime / del purpureo
bentivoglio, 4-62: chiamavano cardinalisti quelli ch' aderivano in esso [consiglio] al granuela
legni, o pezzi di metallo rotondi ch' entravano sopra e sotto ne'buchi, e
idolatri de gli altri, non che quelli ch' avevan qualche scintilla in loro di culto
più grandi e più magnifici globi, ch' esser possono, scuotersi, svoltarsi, ritorcersi
, alcune consistono nella carenza di quello ch' è necessario a sostenere la vita, com'
spezie e di genere dipendono dal maneggiare ch' io fo come cose positive e reali
c'aspetta la caristìa: / puoi ch' è guasto, el se mannuca,
maledetta la disgrazia mia, / poi ch' io non nacqui a quel buon secol
teria, / non mende fora crio ch' io savesse, savendo / plagiere a cui
fate tanta carestia de'fatti nostri, ch' è ima morte. magalotti, 3-79:
ix- 884: e la reina ch' aspettava, quando / rivide il capitan,
machiavelli, 683: che volevi tu, ch' io lo toccassi sotto el mento?
come chiederselo della nubecola di vapore ch' esce dal cargo arrembato, laggiù sulla linea
dobbiamo più avere que'motivi, ch' erano veramente barbari, dunque non
ciuffo... quando renzo, ch' era innanzi agli altri, fu lì per
. pancrazi, 2-230: un cane, ch' era stato famosissimo cacciatore ai suoi tempi
si troverebbe ne'due pezzi di terra ch' avrei seminati di questo grano. borgese,
cresciuti parecchi palmi e braccia sopra quel ch' erano dianzi: e tanto più,
uffici. tasso, i-141: ch' io dicessi il vero a vostra signoria,
, la poca munizione all'uno, ch' è da più, non farà colpo;
carcar sul gigante il carriaggio, / ch' avria portato in collo anco una torre.
vogli piacere, non la caricare; ch' ella vuole benignamente essere trattata, non
diviso / da l'imagine vera, / ch' i'dicea sospirando: / -qui come
a. pucci, 89-96: ma poi ch' egli ebber ben carico il basto /
, 21-35: l'omero » suo, ch' era aguto e superbo, / carcava
dirsi come conseguente del pesare dell'aria, ch' ella carica e preme il liquido men
alla naturai legge de'liquidi gravi, ch' è il far contrapeso e tener bilanciati
d'amore, co'fioretti dello stile ch' era allora di moda; e tal
guisa in su la prora carca, / ch' a mezo giorno astolfo non lontana /
lorenzo? se filippo ha male, ch' è sua colpa? nessuno n'ha maggiore
fuligno, noi gliene caricavamo più netta ch' un uovo. 22. ant
provisti in varii liti / di ciò ch' è duopo a le terrestri schiere. nievo
e poi da bere un vino, ch' è una manna. note al malmantile,
afanno / e di pensiero caricare tanto ch' i'mora, / poi che voi
: 'già tu puzzi di pazzo, ch' è un pezzo '. baldini,
vergognandosi andargli tutti addosso, / ordinarono ch' uberto dal lione / all'incontro di
goldoni, vii- 1167: la premura ch' egli ha di veder giacinta, pare un
fagiuoli, 3-3-17: e visto avrete ch' io non vi mettei / frange, né
o scrivessi così, chi non crederebbe ch' io facessi la caricatura d'un goffo
roder osse e gollar spine, / tal ch' io son oggi d'ogni ben confine
convien che per perduta corra, / ch' esser dèe d'ogni ben albergo ed arca
affanni carca / allor la mente mia, ch' ebbi desire / che la cocca al
amorosa gioia, / sì crude almen, ch' i'moia. tasso, 4-89:
molto più lontano. marino, i-85: ch' un uomo venga risoluto d'uccidermi,
dal mettersi in atto il moto di restituzione ch' era debito a quell'aria addensata e
mercante, delle mercanzie e degli effetti ch' egli ha fatto caricare a bordo del
: « tendiam le reti, sì ch' io pigli / la leonessa e'leoncini
artigli, / prendendo l'un ch' avea nome learco, / e rotollo e
per lui o per altrui, sì ch' a sua barca / carcata più di carco
me si fida, mi ha pregato ch' io voglia esser con esso lui e dargli
ariosto, 462: 0 fate voi ch' oggi si comprino, / o a me
12-531: solo a me concesso / è ch' io combatta. a me sol ne
con quello delle precedenti, mi par ch' importi questo; che de'con- tradittori
carico a persone più tosto basse, ch' altrimenti. fed. della valle,
con cinquemila fanti e quella schiera / ch' avea bertoldo sotto 11 suo stendardo /
carico alcuno, voi potete tener per certo ch' io non ve l'arei scritta.
le bilancie] per le republiche, acciò ch' il carneo delle administrazioni contrapesi alla sufficienza
più caldo che il signore. io so ch' io n'ho avere carico, e
, 672: che fai tu, tanto ch' è, in casa? non te
quale si storcevano alcuni architetti, protestando ch' essi per conto niuno non l'avrebbon
cura del re, per torli quel carico ch' e'potessi avere co'grandi favorendo e
di mio padre, vecchia e povera, ch' era in aiaccio, mi raccettasse,
si troverebbe ne'due pezzi di terra ch' avrei seminati di questo grano. all'
il nome... sempre ripetendo ch' era tanto carina, bellina, distinta,
22-12: non te pòi mai morire, ch' eo te possa carire? idem,
scemo, / se ciò non fosse, ch' a memoria m'ebbe / pier pettinaio
produci tutto all'esempio sovrano, / dipinto ch' è nella tua deitade. pietro de'
in prima amato iddio, ma però ch' e'in prima amò noi. passavanti
quale in carità tanto sfavilla, / ch' attuta e vince li furor mondani, /
carità, che fa volerne / sol quel ch' avemo, e d'altro non ci
ha la faretra e l'ale; / ch' or di più è fatto sordo,
; l'uno all'altro domanda quello ch' egli ha sognato la notte; e chi
/ e rende'le a colui, ch' era già fioco. maestro alberto, 122
scalda, desir che cuoce, carità ch' accende, amor ch'infiamma, brama ch'
cuoce, carità ch'accende, amor ch' infiamma, brama ch'avvampa, e
ch'accende, amor ch'infiamma, brama ch' avvampa, e avidità ch'ai cielo
, brama ch'avvampa, e avidità ch' ai cielo mica e sfavilla. boccalini,
aveva confessato che il parricidio sce- leratissimo ch' egli aveva commesso, non solo era stato
stato con saputa di seneca, ma ch' egli lo gli aveva fino persuaso,
morti a la sepoltura, in però ch' è grande carità e àllo iddio molto
limosina o digiuno, / orazion non creder ch' io ne faccia. boccalini, iii-5
in uno mese? io gli dissi, ch' era il vero, ma per quello
non mi son potuta tenere... ch' io, da voi e d'altri
gli passavano da lato, m'accorsi ch' ei domandava la carità. manzoni, pr
varchi, 24-30: guarda carità pelosa, ch' era quella! l. salviati
monti, i-292: per carità lasciate ch' io ponga affatto da parte il complimento.
il pane. dossi, 297: non ch' elvira facesse del convenzionale romanticismo; per
elli dona e diparte largamente de'beni, ch' elli hae, allora dice l'uomo
elli hae, allora dice l'uomo ch' elli è molto caritatevole. ser giovanni
ippolito, / e parlare per stoldo fa ch' io dubiti / qual cosa; che
loro, e approfittando de'consigli indiretti ch' egli con arte caritatevole dava senza parere
quanto e'ne voleva; e perciò ch' egli me ne chiese due carlini della
. berni, 143: vo'dir ch' io credo che la non s'intenda:
vivere si sente accresciuto da ogni ostacolo ch' egli sormonta. = deriv.
17-m: per che di provedenza è buon ch' io m'armi, / sì che
serberò a maggior ozio di provarmi / ch' ogni laude di lei sia da me
premio altro non chiedo / se non ch' io possa un bel trofeo de tarmi /
bianco marmo e in nere note / fa ch' un tal carme su scritto si legga
pieno d'inni un carme / vaticinò, ch' egli 10 spirto, e varia /
. corsini, 9-63: ma tosto ecco ch' ai cielo i fieri carmi / s'
. sannazaro, 229: compiuto ch' ebbe la letizia di dire, gittò
grato in sen mi piove, / ch' ambrosia e nettar non invidio a giove.
la mattina, con ciò fosse cosa ch' elli carminassero quello consiglio medesimo, alquanti
4-303: gli pute il fiato di sorte ch' io ne disgrazio un carnaio. varchi
: mi discacciava pure indietro, dicendo ch' io levassi via quel puzzo di così fetente
dante, inf., 5-38: intesi ch' a così fatto tormento / enno dannati
41): rendimi i miei panni, ch' io recai dal secolo, imperò ch'
ch'io recai dal secolo, imperò ch' io non posso più sostenere la tentazione
baldracca con la quale si vide poi ch' egli avea tenuto qualche comerzio carnale.
questa. marino, i-114: il vino ch' io bevo... per lo
ed è così sottile e liquido che ch' il mettesse dentro 'l crivello delle belidi
ovver fratello / del gran morgante, ch' avea seco orlando. leone ebreo, 217
. caterina da siena, i-257: colui ch' è umile e obbediente, e ha
maggiormente pensano que'padri e quelle madri ch' hanno i figliuoli, e veggono loro
quando altri lo domandava chi era quegli ch' era in sua compagnia, elli rispondea
era in sua compagnia, elli rispondea ch' elli era un cavaliere di straina contrada,
pelle, / né a difetto di carne ch' io abbia; / ma dimmi il
, 2-32: ecco un dlavol più ch' un carbon nero, / che della
carcame di morto assai fiero, / ch' avea la carne secca, ignuda e scalza
, panniculi e cartilagini, oltra la carne ch' è un empimento come tra l'uno
croste di quelle apparenze; ma trovarono ch' elleno talmente avevano penetrato fino al vivo dell'
disse lei di aver nome), ch' ell'è bionda, ha gli occhi neri
corrutte / sien le caste mie voglie e ch' io le tocchi, / se fossi
dallo amore della propria carne, ch' egli commise errori i quali furono cagione
interesso più degli altri a colei, ch' è carne battezzata. -carne d'
di carne, è carne; e quel ch' è nato di spirito, è spirito
.. acciò che ogni carne sappia, ch' io signore trassi lo mio coltello dalla
si facci il mio peccato, / di ch' i'pur nacqui, e tal fu
, x-3-323: vuoi tu, quirin, ch' io forba / la cute agli altri
perché non si desideri di poter dire ch' essi stessi non la seguono, e che
che vale argento ed oro, / sì ch' io non ho trovato / omo di
né quasi di vedere / lo scritto ch' io vi mostro / in lettere d'
s'è dato; / terrollome abbracciato, ch' è fatto mio fratello. s.
grazia, per la tua bontade, / ch' io possi seguitare il cantar mio,
stimoli della carne, che farà lei ch' è di più fragile e di più
mangiar delle due sorti di carni salvatiche, ch' io credo guadagnare sì che io ti farò
, 1-2-25: mi rincresce, compar, ch' oggi non posso / porvi in man
nel gesto e nel sorriso, i ch' io mi sento per te rinnovellare: /
che la moglie tua è femina e ch' ella è di carne e d'ossa come
grano, metà orzo, metà piselli, ch' egli va consumando. -imporre carne
- anzi fatto più bello, / ch' hai imposto carne. -in carne,
urlando sotto ogni percossa / fa veder ch' era un uomo in carne e in
carne o pesce: non si sa quel ch' ei si sia: non è in
, pezzo di carne cogli occhi, ch' io, perché mi stia in villa,
carne e sua figura, / udirà quel ch' in ettemo rimbomba. -sciogliersi
parini, vii-90: l'oltraggio, ch' or gli è occulto, / il tuo
e le preghiere, e il rimorso ch' è fatto già mio carnefice, fossero
). bruno, 3-988: quei ch' avendo prevaricato da certa legge de la
: dio lo mantenga e diagli ciò ch' e'vuole, / cacio, gran,
oh! ecco / la carnesecca mia ch' esce di casa. / io la voglio
del mese de febraro, / po ch' è da carnevalo, / onna dì un
/ onna dì un capon / toge, ch' el è raxon. cantari cavallereschi,
l. bellini, 5-203: volete voi ch' io vi dica in una parola quel
citerà. bar etti, 1-249: bisognerebbe ch' io avessi meco nel palchetto quell'amabilissima
sono sempre sciaparso in questi dì, ch' i'muoia. viani, 14-415: qualcuno
nei carnevalini che si face ch' è stenuata come un carnovale, / avrà
fagiuoli, 1-1-350: è vero ch' è di carnovale, ch'ogni
: è vero ch'è di carnovale, ch' ogni carnevale di s. ambrogio
dal coltello del conciatore, venezia ch' ella trova insipide al par di me.
». e pongli mano a un carniere ch' egli avea. bandello, 1-40 (
, 1-71: libertà va cercando, ch' è sì carà, / come sa chi
rallegri. fiore, 174-7: ché quanto ch' ella costa più di grosso, /
de le sue care cose, però ch' ell'è di natura avara. s.
vile né caro, / de quiglie ch' io trista ave'coscite, / fìgliuol mio
vita caro, pregando cum devoti preghi dio ch' el facesse suo marito. sannazaro,
esser sol. guarini, 64: ch' amarillide mia... / sia per
marino, vii-296: siamo a credere costretti ch' a dio gratissima e carissima sia la
idem, iv-392: pur se innanzi ch' io ti rivegga, il mio dolore
dolore mi scavasse la fossa, concedimi ch' io mi renda cara la morte con
baron, di tal gita, / ch' io so che tu vi lascerai la vita
d'amor. pascoli, 1232: par ch' io la senta [una gaia giovinetta
ci lasciasti sì sconsolati nel tuo partire, ch' io non credo ancora potere sostenere la
quanto basta, e però s'accerti ch' io non mi prendo ulteriore rammarico.
dosso / de'l'uomo infin al peso ch' è mortale, / prima che 'l
debbesi vendere cara, come cosa preziosa ch' ella è. berni, 1-9 (i-4
detta, / e tristo a quel ch' aspettava altachiara, / che gli facea
cocuzzolo altissimo ed alpestro, / ch' ai nidi d'avvoltoi e di tali altri
la descrizione del bel pezzo di femmina ch' era stata e della carogna ch'era
femmina ch'era stata e della carogna ch' era divenuta, cagionavano continue risa e
e stomacati della sua sfacciataggine, dite, ch' ella è una carogna, e una
ciel ne prega, e poi conosce / ch' ella in fatti non è che una
. gozzi, 1-31: questa carogna ch' io mi elessi per compagno, mi ha
ciò diputato, e d'un giudice ch' avea cominciato a pascersi sopra questa carogna
. gozzi, 4-214: queste parole, ch' ella ha dette, sono / de'
è troppo vasta. / la rabbia, ch' ella or prova, e la vergogna
. f. frugoni, xxiv-984: cenato ch' ebbero, s'alzarono gongolando col capo
care carogne al suon d'un cembalo ch' una di esse tasteggiava sulle dita insultanti
intorno / all'aura mattutina, / ch' esce dalla marina, / l'umana vita
. f. frugoni, xxiv-984: cenato ch' ebbero, s'alzarono gongolando col capo
care carogne al suon d'un cembalo ch' una di esse tasteggiava sulle dita insultanti
propone. caporali, i-29: baia ch' avanza inver quante novelle, / quante
ci ha cacciato una carota a dir ch' eravate guasto. berni, 32-25 (iii-102
iugulare. vallisneri, iii-198: an- ch' essa sboccava dal cuore, e si divideva
. cocchi, 4-1-7: si conclude ch' ei possa [il tumore] essere o
i quattro viag giatori supposero ch' egli avesse accennato alle rivolte contro
mi spronaron le parole sue, / ch' i'mi sforzai, carpando appresso lui,
: -oimè lasso, ben posso dire ch' imi- / ti un turbo, ch'ai
dire ch'imi- / ti un turbo, ch' ai fuggir par'di carpìa! 1
purissima diafanità che campeggia nella distanza, ch' è fra esse, e considerabil mole,
, per la semplicità, e quel ch' è più per le passioni grandi ed energiche
g. rosso, 1-3: lo cavallo ch' ee di compiuta, etade mangi erba
'carpo', parte del membro toracico ch' è intermedio tra l'antibraccio e la mano
io mi guastava; / o voi ch' andate a le volte carponi, / per
corteo, / sotto la volta infranta ch' è discesa / quasi a specchio delle vetrine
a carrate. salvetti, xxvi-3-206: voglion ch' io porti addosso / una carrata d'
a chi ha intelletto sano, / ch' esca di carreggiata, e far pretenda /
di carreggiata, e far pretenda / un ch' ha voce di basso, da soprano
uso, sudiciume, cucine da campo ch' era allora la fortezza medicea, e penetrato
e militari illusioni si trovaron distrutte senza ch' io potessi lì per lì capirne la
la miseria de lo scrivere. oimè, ch' io ho tirata questa carretta, si
1-6: in vece di posare, or ch' alia chioma / muti color, ti
piaciuto di scrivermi intorno alla carrettella, ch' io vi pregava di vendere se ve
soma. baretti, 2-104: bisogna ch' e'venga a londra a sentire l'
stradone, si sono abituati a quel lampadino ch' arde nel tabernacolo, e lo vedono
poi da una gran moltitudine di persone ch' attesero alle carrozze d'uomini illustri,
/ ove a caso talor con- vien ch' egli entri, / è il carretton de'
possa cercarne con più profitto, conviene ch' io sappia il nome del mercante, la
. ariosto, 15-94: sì che prima ch' entrassero in viaggio, / ciò che
stante / ignudo un fresco fante, / ch' avea l'arco e li strali,
, 3-63: son vituperosi quelli, ch' ai mezzo de la carriera, desperati,
che è sorto un nuovo popolo; ch' esso deve correre la sua camera, innalzandosi
carretta, ed altri in quel mentre ch' ella correva di tutta carriera. salvini,
assise quel saggio collo scolare a lato, ch' anco era alato all'ingegno,
e in vece questo nemico è il primo ch' essa incontrò nella sua meravigliosa carriera.
e siconda parte principale; e tutto ciò ch' io ho detto è uno ógnore la
con le carra / di riflession, ch' io dono al vostro merto ».
, 4-58: ben s'avvide il poeta ch' io stava / stupido tutto al carro
in su due rote, triunfale, / ch' ai collo d'un grifon tirato venne
e notte e giorno, / sì ch' ai volger del temo non vien meno.
. intelligenza, 101: un segno ch' è nel ciel, carro s'appella,
irata, dunque è raro / senza ch' io pecchi darmi penitenza, / e fatt'
a secco, che è ogni volta ch' egli si faccia con l'antenna nuda o
mani bagnate nel sangue d'un vecchio, ch' io raccolsi da terra, schiacciato da
con la madre, e con due zii ch' erano stati al pranzo. pellico,
allora esclusivamente le francesi, cosa ch' io non avea vista mai,
3-117: indi a poco, è avvisato ch' era un carrozzino chiuso. menzini,
ma la sua bizzarra professione faceva supporre ch' ella avesse anche dormito nel carrozzone degli
in quella mena, / e l'acqua ch' era assai cupa e distante, /
carrucole; e non tardò a riconoscere (ch' era cosa famigliare in quel tempo)
di vista io son monocola, / ch' io sono un suggettaccio, una carrucola
sagaci e scaltriti, di hermes carrucolatore: ch' è un tipo quant'altri impavido di
: colgono la buccia sottile, ch' è tra la buccia grossa e l'albore
ma vogliono essere fini e bene bianche e ch' abino buona colla e che tengano
cavaliere salutatelo in mio nome, e ditegli ch' io gli ho bella e preparata ima
carta ainina la nota divina / veio ch' è scritta. -carta ammarezzata,
certi iscartabegli in carta di bambagia, ch' erano le sua composizioni, donde si trassono
poi queste somme che ci sono, ch' egli ha fatte. i libri ch'
ch'egli ha fatte. i libri ch' egli aveva di bisogno, gli accattava dì
gerebbe 'i'mi son quel ch' i'soglio '. nuovi testi fioren
soprano / e 'l suo castello ch' era in lunghe parte: /
mi prova in quella guisa, / ch' a'suoi seguaci venere comparte. bruno,
l'interno / e chiuso affetto mio, ch' adomo in rime, / in poche
1-135: ottenne, dal marito, ch' e'lascerebbe una carta di visita al
, v-48-15: item sì iurano quegli ch' erano de la conpagnia... et
posta in renaiu, in del lucu ch' è dectu carraia, col termini et co
. fra giordano, 3-2: quegli, ch' è scomunicato,... s'
a fare; / potrami allor comandar ch' io mi parta. goldoni, vii-1213
e ad inquietare. volesse il cielo ch' io avessi sposato il signor leonardo quel
l'ha rimescolate di modo insieme, ch' è un rinnegare il tempo che ci
lor luoghi. goldoni, iii-53: lasciate ch' io veda la carta geografica, e
bocchelli, ii-246: tra gli ufficiali, ch' erano tre col capitano, non si
istruzioni che illustrava con una carta topografica ch' egli teneva in mano. cassola,
bisognavano. capponi, i-273: e ch' e'vi fusse il loro cancelliere a trame
simil. marino, i-58: dapoi ch' io veggo che ogni pecora pasce il
che gli occorrevano per la casa e ch' egli aveva di mano in mano approvato col
te dedico or questa cartastraccia, / ch' aspetta la salsiccia a grand'onore, /
/ col quale son degli anni ch' io carteggio. manni, 2-642:
in campo a l'armi, / ch' io voglio, risoluta di morire, /
5-442: la tua coscienza è un cartiglio ch' essi possono srotolare di colpo col lievito
panniculi e cartilagini, oltra la carne ch' è un empimento come tra l'uno e
che non si moveva punto: togli, ch' io non voglio, che tu abbia
che andando al banco per la provvisione ch' ogni mese da piero soderini soleva pigliare,
per scuoterne via la sfarinatura delle paste ch' egli reggeva ancora nei due cartocci.
de'medici, 134: procura ben quel ch' i'posso recare, / se tu
posso recare, / se tu vuo'ch' io te comperi cavelie: / o liscio
come tutte le gentildonne della nostra città ch' erano maturate prima del telefono, disponeva
, 9-474: ad un poeta, ch' aveva all'aguto / la lira appesa,
svevo, 3-552: le prime sigarette ch' io fumai non esistono più in commercio
da dio il modello de l'arca ch' egli doveva fabricare: ricevette salomone da david
salomone da david 11 cartone del tempio ch' egli doveva edificare. baldinucci, 2-5-353
disegno, in cui sono le correzioni ch' egli vi ha fatte,...
aver poco con 'legreza et amore / ch' aver piena la casa con plaid e
che non meno ornarono ed ornano fiorenza, ch' eglino ornassero sé ed ornassero l'arte
amici, le seconde scuole, / ch' un dito, un grano ed un detal
cinque canti, 1-99: quest'altri ch' avete qui meco... / sono
lunge da me la scelerata empietà di coloro ch' assoluta potestà e signorìa dànno loro sopra
sul capo. bellincioni, 1-98: ch' i'vi so dir che tutti e tavolieri
, 672: che so io? ch' i'non mi smarrissi, e andassi in
case che mi acconciate, io vorrei volentieri ch' elle rovinassero testeso, e rovinassonmi addosso
diavolo calde calde, come tu vedi ch' io temo di non andarci io. tassoni
/ sarà di tanta autorità creduto / ch' a sua voglia potrà fare e disfare,
/ e se lo sguarda, sa ch' ei dee campire; / e se non
/ e se non, sa certo ch' ei dee morire, / come colui che
accomodar qualcuna voi, avisatemi i nomi, ch' io gli scriverò al maestro di casa
o là, aprite; volete voi ch' io vi rovini questa porta? goldoni,
sua, / come quel che non sa ch' il figliuolo abbia / qua casa aperta
, 9-2-2: andate, andate; / ch' i'l'ho tolta e la voglio
di saperla or non vi caglia, / ch' a luogo e tempo a casa io
non vi veniva uomo di condizione, ch' egli non volesse che tornasse in casa
] chiamavasi casellina per una casellina sola ch' era ivi presso, ed era fuori
. aretino, 1-60: egli, ch' è più plebeo che la plebe, cominciò
a casaccio; e si trovò, ch' era una delle più amorevoli, fra quante
sopr'a terra, fanno conoscere ch' ella era fabbrica dei tempi di
né arme, si prese quel segno ch' ei si portava del cavalieri, per
sappi che l'altra fiata i ch' io discesi qua giù nel basso inferno,
, so non c'è pericolo, / ch' egli spirita sempre e'non gli caschi
mio capo fasciato; rispondendo egli, ch' io era 'cascato '; io subito
. marino, 5-52: ne la stagion ch' ai cervo il corno casca, /
nostro giorno alba di pianti; / né ch' espero dolente / caschi in onda marina
. salvini, viii-215: ogni volta ch' io l'odo, il cuor più mi
parlare di donazione. non ti basta ch' io ti abbia donato il core?
, / se non da cuor, ch' è forte 'nnamorato. burchiello, 119:
/ cascan di fame, e veggon ch' una cena / di questi mostri rei
, 4-256: non ho risposto un sì ch' è andato assai più in alto di
salvini, viii-217: credendo una volta ch' ei cascasse di mia bellezza, stimai
ei cascasse di mia bellezza, stimai ch' un dio proprio m'avesse mandata la
puoi mandarmi: / ma per dirmi ch' onor vi si guadagna / e facuità,
(diss'io), gli è me'ch' io caschi / dalle finestre prima che
secolo, e... voglio credere ch' ei lo serva in qualità mera di
mio, quand'esso nacque / sulla terra ch' io fui, / per ritrovarmi in
parete tutta la superficie della sala, ch' è immensa. emanuelli, 1-42: mi
quand'i sento doglia: / e ch' i'ne faccia ben buona satolla. sacchetti
che credo di profetare la verità dicendo ch' egli è matto, ma che sta e