la mesta ombra silente 7 di lui ch' egli lasciò qui pargoletto!
ov'io / de'mie'affanni (o ch' io spero) avrò mercede. d
dante, inf, 1-63: mentre ch' i rovinava in basso loco, / dinanzi
guido da pisa, 1-258: fatto ch' ebbe la regina fine alle sue parole ed
omo diali destro; / però che sempre ch' io te stetti acerbo, / tu
messo / nei fredde segne, par ch' en lei s'annide, / sì dai
. sanudo, lii-537: ozi, ch' è luni, laudato idio, tuti li
, 802: io so benissimo quel ch' esse [le opere mie] vagliano e
mi piace chiamarvi molto nobile, imperò ch' avete risposto alla nobiltà vostra et avete mondato
non si possa 'ntendre, / in verità ch' uom no me 'n dè riprendre,
se degni fare rispondere alle mie littere, ch' io sto spesso in nistra o, in
i: c'è da dopendo ciò ch' ancora ne sia occorso, di venir con
a costituire la maggioranza in itariverenza prima ch' ella parta per spagna. manzoni, v-2-53
me, perché le dico espressamente 'ch' io non la scrissi per dispiacere a queste
il capo al pecto del suo filoconio, ch' ella fu adormen- tata; e filoconio
, li parea tuttavia vederse gente drieto ch' el pigliasseno. -tornare in sinistro a
destra o a sinistra, e quello ch' era a destra (dice lo stesso)
tansillo, 20: sin qui non trovo ch' orma de le mie / stampi la
davila, 73: dimandava... ch' egli potesse tenere le città che aveva
atto d'umiltà non torse, / ora ch' ode quel nom, onde si spande
grazia, 22: sì come 'l ferro ch' è caldo al fuoco, sine ch'
ch'è caldo al fuoco, sine ch' è caldo, si distende meglio che 'l
oltra seguire abia baldanza, / sin ch' io non parli al re: ben v'
re: ben v'asse- curo / ch' ei non v'accuserà de la tardanza guiducci
: starebbe in 'italy'sin tanto / ch' ella guarisse: 'one month or two,
attribuito a petrarca xlvii-219: non guardar ch' i'sia gran peccatore, / e
dell'ingegno; e, di difficile ch' era in prima, riesce poi agevole e
questo si vede esser quella rubrica sinopica ch' usarono gli antichi, che veniva portata
i dolori e men sensibile il sozzo involucro ch' è carcere e catena all'anima?
culturale. campanella, 97: credo ch' i libri miei, e particolarmente quelli
loro pupille seguaci e indovinar le parole ch' esse ci diranno dalla sinuosità delle loro labbra
e da suo grande ardire, / ch' e'ti disfida, unde guaiti da lui
vendica te di quelle braccia ardite / ch' abbracciar nostra figlia, o pisi- stràto
sire deo / che 'n quella guisa ch' eo / moro, chi morir fa mi
'n tal guisa pero / com'orno ch' è in lo mare / e la serena
/ quando fa 'l dolce canto, ch' è sì fero. beroardi o giacomo da
dolci tube, / quanto primo splendor quel ch' e'refuse. boccaccio, vii-7:
la voce dilettosa ingiunge. / vuole ch' io l'oda io sol: ma voi
albero legate / con fune sì, ch' io dar non possa un crollo; /
è il seme del sile; altri ch' ella è una erba di per sé,
una collina siriana, / brutta come ciò ch' è restato / nudo di storia,
51: èvvi un'altra [gemma] ch' à nom siriàrco, / che fa
dall'impia feretra / uscir il strai ch' a mio mal pria sofersi. boiardo,
basta aver dato la moneta in tempo ch' era buona e spendibile. algarotti, 1-iv-251
, 6-85: non credo né m'avìdi ch' io li squarciasse la gonnella, ma
sua vena militarizzata fa una spendita miracolosa ch' è un desìo a contemplarlo. bacchetti,
non puntuale; so bene d'altre taccie ch' io non merito e che disprezzo e
io non merito e che disprezzo e ch' io non degno di giustificazione. pascoli,
e preso miglior loco; / pargli veder ch' a lui ne venga teso / uno
pasquinate romane, 658: signor, ch' alia superb'aquila avete / troncate l'
c. gozzi, 1-1193: qual- ch' uomo trafurello mila cardato / e m'aveva
convenne / la maggior parte di quel ch' avìa tolto: / così fu spennacchiato
colombi qui del rimbus- sato, / ch' hanno perduto l'urlo, e spennacchiati /
supplire o con la destra, / ch' era a ferir già stanca, o con
'l cugino ha detto, / perché conobbe ch' egli era ostinato. baiardi, 58
/ non mi aspettar al varco, / ch' è exemplo a me nuovo al vecchio
del quale elli avea tanta grazia, ch' elli era de'dodici apostoli, e aveva
aveva singolare offizio in quello collegio, ch' egli avea la borsa e era spen
con l'irruenza banale e un po'spaccona ch' è nei bozzetti di un sanesi,
anonimo, i-483: se la gioì ch' io penso / tant'abonda, ch'io
gioì ch'io penso / tant'abonda, ch' io spenso / de lo penser ch'
ch'io spenso / de lo penser ch' io faccio, / ogn'altro che sollaccio
1-i-499: non ne dette a dua, ch' egli ispense al giuoco, in modo
piaceri. fagiuoli, vi-17: quello ch' ha più memoria, ha più pensiero;
il lume spento, / fra molta nobiltà ch' era allo 'nvito / de'luoghi intorno
meglio, lxxxviii-ii-106: spenta è la stella ch' a buon salvo porto / d'ogni
core / si sforza ombrarla, ove ch' i vada o miri. -seccato,
). ojetti, i-663: attilia ch' è la figlia dello zi'meo, lunga
figlia dello zi'meo, lunga an- ch' essa e segaligna, i capelli ancora neri
'l vigor così s'allenti / ch' io caggia un dì, tra via,
che giace sì venta? / sarebbe quella ch' è nel mio cor penta? /
figura sua mi par sì spenta / ch' ai mio parere ella non rappresenta / quella
: amor, da che convien pur ch' io mi doglia / perché la gente m'
sento. bambagiuoli, xxxvii-21: uomo ch' è spento di vertute / altrui non
ciel nimica e spenta, / ingratitudo, ch' oggi el mondo impera. stigliani,
di costanzo, 105: gli occhi, ch' avean in sé qualche splendore / e
è ossa e pelle e così spento / ch' ei par proprio il ritratto dello stento
spento, tutt'unto e bisunto, / ch' allor allora uscito era d'un orcio
quel che tu per saggio / di'ch' è rimaso de la gente spenta, /
: gli antichi eroi son spenti e parmi ch' usino / certi che piucché d'uomo
in uno animo e talento / vuol ch' ogni nome tuo divegna spento. boiardo
simile impresa meglio ti conviene, / ch' andar pei boschi errando a questa guisa
errando a questa guisa: / oltre ch' onor e fama, te n'aviene /
onor e fama, te n'aviene / ch' in eterno da te non fia divisa
, par., 26-124: la lingua ch' io parlai fu tutta spenta / innanzi
secondo la mia picciola facultà, quello ch' essa dovea verso di lui magnificamente fare,
si vede / e per lo novo accordo ch' io comprendo / tra 'cristiani prencipi
altare di santa maria maddalena, pregandola ch' ella gli accattasse perdonanza. e ponendo
a correr dove spenzola l'alloro / ch' ove si zappa, lega, pota e
/ che forma un spazolin di quei ch' ho scorto / intingersi nell'acqua benedetta
dichina lassa immantenante / per lo dolzore ch' a lo cor le vene / e frange
più larga gira / passa 'l sospiro ch' esce del mio core. idem, conv
spere, e vidi questo globo / tal ch' io sorrisi del suo vii sembiante.
tema. pulci, 2-8: dico ch' ognun qui s'affatica e spera / di
cera, / mia vigorosa spera / ch' a vita e morte sovente mi mena.
: / e ciò facessi invan, ch' ella non v'era. f. scarlatti
1-i-151: togliendo spessissimo una piccola sperma ch' era sul tavolino, mi vi specchiavo dentro
potrìen tanto di spera scaldare, / ch' e'non prendesse d'india 'l cammino.
del mi'poco i'me conduco, / ch' è viver di speranza c'ho d'
tanto di gravezza / con la paura ch' uscìa di sua vista, / ch'io
ch'uscìa di sua vista, / ch' io perdei la speranza de l'altezza.
era in speranza, pel valore / ch' avea mostrato in arme a più d'un
. / lasciate ogne speranza, voi ch' intrate. idem, purg., 3-135
speranza, e dice: « in colui ch' ha fatto il cielo e la terra,
perch'eo dimori 'n fallo, / ch' è già lunga speranza / in voi d'
già lunga speranza / in voi d'amor ch' eo v'aggio. g. cavalcanti,
/ non si mutarà mai, mentre ch' io viva, / la mia costante,
teco alcuna volta viene, / di'ch' io te l'ho donato interamente, /
e 'l gran nome latino, / ch' ancor non torse del vero camino / tira
. caro, 12iii- 84: resta ch' io mi raccomandi, come fo molto sommessamente
vi vò né posso ben celare / ch' egli ha una nemica, / che convien
ha una nemica, / che convien pur ch' io 'l dica, / che crudeltate
è la mia speranza, viva / allor ch' ella fioriva, / sa ben amor
, e (spero) / vedel colei ch' è or sì presso al vero.
è venuto al presente così fatto pensiere ch' io v'amo più ch'io non fo
fatto pensiere ch'io v'amo più ch' io non fo me medesimo. ariosto,
/ ebbe di me quel dio / ch' uom si farà, cne fia speranza un
splendore, / intend'il peccatore / ch' a voi ricorre, del mondo, speranza
la donna allo imperatore: « fate ch' egli venga meco in camara solo ed io
quale rimase una gran parte di quelli ch' erano a tavola e di quelli che servivano
ogni passato danno / con quel piacer ch' ogni amator più brama: / ma alcuna
267: non si lasci il ben ch' è certo / con speranza d'un
amore [dante], 1-68: per ch' i'già non dispero, / ma cia-
: ma (tu sei bella) fa'ch' io non ti veda: / il desiderio
per mirar la sembianza di colui / ch' ancor lassù nel ciel vedere spera. giuglaris
ciascuno giorno sperare la morte e dimenticare ciò ch' è andato. boiardo, 1-12-16:
muratori, 8-ii-126: questa critica o apologia ch' io prendo a fare sarebbe ella mai
s. maffei, 101: dicon ch' esto giovane / sia un bello speran-
mi raccolga ne la sua protezione e sappia ch' io nacqui non ignobilmente in questo nobilissimo
già che gl'iddii mi rendano quello ch' essi m'hanno tolto. pulci, 12-38
duri casi, e ueste / rupi ch' io varco anelando, e l'eteme,
a un esame medico meticoper volgar beltà ch' uom spera o teme. loso (e
, e perderagli / più di speranza ch' a trovar la diana. petrarca, 32-4
quelo medesimo in che eglino hanno isperato ch' è nel mondo e ne le sua pompe
saba, i-190: a quella scia / ch' esce azzurra dai tetti e il vento
tutti aspramente sì dell'amore della pulcella ch' egli isperda la virtù dell'ani
nitade, / perdona a me, ch' io 'l fo per non far peggio.
, fieri più che 'l toro, / ch' erano per mio danno raunati, /
, 286: hanno fatta quella morte ch' usano di chiedere ne'loro spergiuramenti.
dante], i-160-13: ché sie certana ch' e'non è peccato, / chi si
che puniscono chiunque spergiura il giuramento, ch' io mai posi mano sopra la fanciulla
. naor / ch' è palexe laro e traitor. ovidio volgar
,... ti accorgi presto ch' egli è mal regolato in ordine a dio
eugenio, pre- saggiva... ch' ei dovesse ottenere il regno ed esserne debitore
entomo da l'acqua secondo l'acua ch' è coperta entomo entorno da l'aere.
fortis, 1-42: le replicate sperienze ch' essi hanno avuto degl'ita
coraggio o anche con impruper la sperienza ch' io n'ho (quando altro non fosse
i-120: bob sia usato d'armi acciò ch' egli, ammaestrato per lunga sperienpensò quanto
gente badava essenzialmente alle difficoltà in casa. ch' ella è dotata. bisaccioni, 4-v-179:
trovarete più pronto assai e e notate ch' egli non serve alla scena, ma soltanto
diffidente, uso a maneggiare solo ciò ch' è misurabile e sperimentabile. rebora,
uno stile non si ritrova più una volta ch' è andato perduto. moravia, 22-66
: partirò da napoli il più presto ch' io possa, non ostante che i
, ridemmo tutti e duoi, / sperimentando ch' era cosa vera / che i ciechi
non si sgomenti per questo né creda ch' io abbi scritto bugia, ma pensi
bianchi, e non gli spirimenti / quel ch' ab- ia amici e se li
cioè di quello che io fui con quello ch' io sono; dell'uomo anteriore all'
. gemelli careri, 2-ii-208: sepellito ch' egli è il morto duce, ragunasi il
il caffè, 84: la lettera, ch' io ricevo..., mi ha
cesari, 6-128: il primo sperimento, ch' egli diede pubblicamente del valor suo nella
, / lassaglie de me saziare, / ch' io no n'estìa a tanto spermento
sperto: / consiegue merto - spirito ch' è punto. 2. istruire,
: « per leticia mi risbaldo, / ch' e'ò spinto da vita il don
barberino, ii-383: veste à spernata / ch' ell'è stata / da molti percossa
altro aiuto, salvo 'l tuo, ch' io spemo, / ch'io sum perduto
tuo, ch'io spemo, / ch' io sum perduto, per quel ch'io
/ ch'io sum perduto, per quel ch' io discemo. niccolò cieco, lxxxviii-ii-198
fatto uno spero ond'ello vae, / ch' è sì stretto un pò partire stando
anonimo, i-613: a quei ch' è sommo dicitore altero / e ched
2-9: lasciò la riva una speronara ch' avea fatto carico di pignatte quartare lancelle
o senza speroni qualche giorno, tanto ch' el si dismentica le superchi bote.
. foscolo, xv-395: lasciai il cavallo ch' egli m'avea prestato e me n'
: potresti prima movere una torre / ch' un ronzin tristo ch'io presi a vettura
movere una torre / ch'un ronzin tristo ch' io presi a vettura; / né
messisburgo, 67: voltarai la spoglia ch' è disotto disopra, e la premerai
a sperperare trentamila di quei male agguerriti ch' erano accorsi ad assediarli. c. ferrari
pena e con fatica / quel mel, ch' a me sia dolce e ai miei versi
f. marsili, 1-ii-448: li transilvani ch' eran appresso di me spertamente s'erano
confini s'andavano alla porta ferrea, ch' erano risoluti di pagar il tributo al turco
, 3-10: non direte cosa sì sperticata ch' essi, come mal di denti proveduti
, non v'adirereste seco, poi ch' egli è pazzo sperticato. nieri, 245
disdegno. chiaro davanzati, xxvi-23: da ch' è così certo, / bene farìa
farìa fallanza / chi ponesse fallanza / in ch' io lo metto sperto. cavalca,
confessatosi col padre berzeo, gli disse ch' eran perduti, perché a poco più potea
nelle cose del mondo e della natura ch' io non conosca, non dico in tutto
sperto: / consiegue merto - spirito ch' è punto. spertugiato, agg.
produttive. fazio, ii-1-13: questo ch' io dico e le soperchie spese, /
, de tale e de dazite, ch' apena i possam avanzar un denner. statuto
il pensar principalmente di levar le dissenzioni ch' eran nate per cagion delle nuove sette
l'entrate sue e anco delle spese ch' egli per sostener onorevolmente la sua famiglia
stata maggiore a più doppi di quello ch' io mi pensava e che m'aveano detto
che m'aveano detto, in maniera ch' essendosi fatta delle mie proprie facoltà, che
navicava verso roma; e credendo gli marinari ch' egli avesse le spese e che alcuni
, lxxxviii-ii-475: savina mia, tu sai ch' è 'l mondo errante, /
di tenere questa pace, io ti prometto ch' io ti farò dare le spese continuamente
lo granà tro- vàlo moto pu pim ch' elo no era imprima, quando li parea
strozzi, 1-172: ho fatto anche sì ch' ella si crede / ch'io sia
fatto anche sì ch'ella si crede / ch' io sia di lei alquanto innamorato,
cn'altra spesa mi strigne, / tanto ch' a questa non posso esser largo.
un serbatoio': la quantità d'acqua ch' esso può dare in un dato tempo.
tratta di vivere con quel metodo di vita ch' esigono gli studi, a spese della
libero genio, o di'pure, ch' io tei perdono, del mio capriccio.
ignun, gli dà ricetto; / gente ch' ognun le forche meritava, / a
m. cecchi, 19-3: confortatevi / ch' io vi prometto e sto mallevadore /
/ va'pur sicuro, e digli ch' aspettiamolo. -lieta, utile spesa:
selvaggio della penna'. canaglia! pretendevano forse ch' io mi a sé, ma ad altri
che mi mettiate / quella camicia nova ch' è li stesa. -sopportare la
romagnuolo e l'altra d'un dimezzato, ch' ha fatto per questa pasqua e per
x-17: timor già non avreste / ch' io v'obbligassi a far questa spesetta.
26: item soldi xl de grossi conplidi ch' eo dè alo toscan in doi fiade
che sian lacciuoli intorno tesi / da colui ch' opra mal con sorda lima, /
si domanda maneggio contra tempo, perciò ch' egli volendo far la prima posata, in
mente e del corpo, a ciò ch' il zelo di dio e di se medesmo
generazione della neve si fa di vapore ch' è di sotto dalla nuvola, e non
., 226: allora il prefetto comandò ch' ella sia spogliata e, cosi ignuda
., 269: con ciò fosse cosa ch' ella si congiugnesse a li spesseggianti cori
botta, 4-930: tanta era la strage ch' era stata fatta di loro, e
. davanzati, ii-266: il dirsi ch' egli era morto di veleno ne faceva più
stri da, / ben ch' io fosse smarida, / voltosse el giovenetto
alto, davano loro assai piu ferite, ch' essi non rilevavano. garibaldi, 2-405
'l fante spesseggiava: « io vi dico ch' ella sen va, venite tosto
parea abbondare di molti amici: però ch' e'non è cosa nuova o disusata che
, assottiglian tanto la spessezza della umidità ch' ella si rompe, ed in quel rompere
averne de'penetra- ili dalla sottilissima sustanza ch' è l'etere. bontempi, 1-1-5:
. costo, 3-87: pregola, ch' ove non può supplirsi con la presenza del
ma l'ispessitudine; non si vuol più ch' ella rifletta le cose, ma che
,... facevano di modo ch' e'pareva venuto il finimondo. deledda,
amenissime mortelle, / cedri et aranci ch' avean frutti e fiori / contesti in
divina foresta spessa e viva, / ch' a li occhi temperava il novo'orno,
molta molestia con ispessi messaggi e doni ch' elli le mandava perch'ella gli consentisse.
segnoria, però ne contiam nui, / ch' elli sente alta doglia e colpi spessi
e le lagrime incessanti diedero manifesti segni ch' ella non avesse forze bastevoli per reggere
mi conduce spesso / ad altro lagrimar ch' i'non soleva. boccaccio, dee.
6-383: non avviene mica di spesso ch' io ti strappi ai tuoi affari o alle
di non aver veduto nel petrarca quel ch' ora vi si fa vedere.
. passero, 3-11: col rigor ch' in voi soggiorna / romper l'altrui,
sdegnosa, selvaggia e altera, / sì ch' ella regga l'amorosa schera, /
altri me spetra, / che scio quanto ch' io dicto et quanto io fingo.
amore, anzi tiranno. / egli è ch' a suo volere impetra e spetra.
suo grave fallo, / tocco dal raggio ch' ogni asprezza spetra. abriani, 1-117
, 1-41: mia trista sorte vuolse / ch' io pianga per un cor che mai
signor mio caro, alor, pur ch' io la min, / fa'me d'
lume amoroso / mi vince in guisa ch' io mi spetro e cedo. d'annunzio
non mi spetro / dal mondo sì ch' io le dipinga in carte. erasmo da
per dolore null'altro vi vuole se non ch' ei miri attonito la figura mostruosa delle
lo incorrotto studio di castità, dopò ch' ebbe lungo tempo avuto vergognosa molestia da
mio duce igniculo, / che, poi ch' a l'orbe terreo è sì spectàbile
spectàbile in brigata / telamone è, ch' ebbe ad troia, gran fama / nel
da poco. / nulla è al mondo ch' io ami quanto il gioco / bizzarro
che tra l'ombre, / senza ch' io apra gli occhi / e ch'io
senza ch'io apra gli occhi / e ch' io sorga di lete / vivi mi
milka ne ha pelato uno quest'autunno ch' era uno spettacolo da tanto ributtante ma
la medicina. za del dramma, ch' era tutto di caratteri e di sentimento e
alli altri edifici e massime dello spettacolo ch' io vorrei si facesse inella piazza.
: fan nell'armargli uno spettacolone, / ch' io non so ben s'io mi
sera e mattina. / e sappi ch' oltre a quelli che t'ho detto,
metà dell'indennità per soddisfare ai mobili ch' esse somministrano. viani, 19-521: un
, sai! glielo proibisco! -o ch' è di tua spettanza esclusiva la dea
quattrini che mi spettano; gli ultimi ch' io esigerò d'ora in poi dall'università
universo e la missione di sviluppo progressivo ch' è legge all'umanità guerrazzi, 89:
. liburnio, 2-58: qual cacciatore ch' in selva di libia ispetta il leone
. /... / non convien ch' uom valoroso / restringa sua vir- tute
olio spetto le mostre anzi le perle ch' io vi chieggo con paura di non
mentre vi tativa che la certezza ch' io tengo de l'amor che mi portate
/ né testimonio della tua nequizia / voler ch' io sia: ma prima morto e
turba / de'vicini pastori, / ch' eran concorsi a la famosa caccia, /
quant'io la vidi ispettevole il dì ch' io la trovai ch'ella aveva levato il
ispettevole il dì ch'io la trovai ch' ella aveva levato il cercine di capo,
, agg. letverso, / sì ch' opera è di te ciò che l'uom
, dicendo tutti li sopradetti scrittori, ch' egli era spettro proprio del mezo giorno,
del rosso, 37-10: 1'so ch' amor è en flonnja, c'umqua /
la compagnia degli speziali, ch' avea nome berto forzetti. boccaccio,
giovane, 9-333: lo speziai, ch' avendo, io penso, date / loro
credevo, morgante, tu 'l sapessi / ch' io abbi tutti i peccati mortali;
], i-i 14-13: avere spezieria ch' e'potesse / condursi nella terra d'
spiziarie / con tante mercia- rie / ch' eran distese omne dì del mercato? sanudo
che si fa nella gorgona / dice ch' è buono e purga ogni difetto, /
nome che assai meglio lo fa conoscer ch' il nostro italiano, percioché essi più
xlvi- 14: non trovo scudo ch' ella non mi spezzi / né loco che
che volevano fare bene, spezzando la croce ch' e'fanciulli avevano in mano e sputando
le più alte teste e'papaveri ch' erano nel cortile. ariosto, 18-104:
. frugoni, 1-40: ancor non sai ch' il tuo senso, se, qual
marte vapor di val di magra / ch' è di torbidi nuvoli involuto; / e
ond'ei repentespezzerà la nebbia, / sì ch' ogne bianco ne sarà fereto. fausto da
, iii-179-25: oimè quella speranza / ch' ogn'altra mi facea vedere a dietro /
di mia vita ispeza, / poi ch' io non posso questo bene avere. graf
... / mi rendon l'arco ch' ogni cosa spezza, / forse non
lasso / a lamentarsi sì soavemente / ch' avrebbe di pietà spezzato un sasso, /
/ la dolce eburnea cetra, / ch' ogn'alma spezza e spetra, / trasferita
della colona, fé cadere la detta crocie ch' era di marmo, e non si
spezzò l'altra sommità del monte, ch' era dal fianco destro della prospettiva. bruni
i deputati di linguadoca e del delfinato ch' erano intervenuti alla congregazione, dopo lungo
di manette spezzate, orrendo laccio / ch' e'ruppe un dì, mentitegli in mala
leni e tuoni han l'aria involta / ch' io tempo un'altra volta il mondo
fu la taglia, / carlotto e ch' il seguìa vidi spezzato; / pier non
, 2-i-574: la sua magra persona, ch' ella appoggiava troppo bruscamente di un'anca
certo che è per sembrar paradosso quello ch' or dico a'partigiani della favella spezzata,
. monte, 1-74-25: conven ch' ogne altro ne riceva spezzo.
spezzoni, forse perché sempre interrotto, ch' io in ripetermele per la mente mi son
sangimignanesi, 65: questi sono li denari ch' ebe arrigo benintende da iacomo guelfi camarlingo
, 0-82: s'ordinò segretamente per quegli ch' era sopra le spie, ch'una
quegli ch'era sopra le spie, ch' una spia fidata gli facesse compagnia a condurlo
nel mondo. lanci, 4-71: so ch' oggi dì si vien grande per [uesta
/ e tanto apollo l'accecò, ch' ei tiene / anzio mastro in pittura,
non ha avuto agramante ancora spia / ch' astolfo mandi una armata sì grossa.
come fosse al caffè. l'ultimo venne ch' ero in cella, aprì la spia
mio, me scacciò via, / dicendo ch' era garrula e loquace / et oltria
, s'io ti bastono: / so ch' ai padron tu non lo vuoi ridire,
. — non dubitar di questo, ch' io non ho mai fatto simil professione,
farmi 'amore der la spia: / e ch' io mi trovi nell'inquisizione / a
6 (89): il rispetto ch' io porto al suo abito è grande:
il suo contegno meco 'sentiva la spia'e ch' io non c. arrighi, 2-25:
avete altro segnore, / per temenza ch' a voi non sia spiaciente, / i'
le sia spiacente. guittone, iii-47-11: ch' e'vorrea mille fiate anti morire /
39-46: iustizia non pò dare -ad om ch' è vizioso / lo renno glorioso,
. alfieri, 6-440: deh, ch' ella mai non creda né pur pensi /
ella mai non creda né pur pensi / ch' io preferir potessi uno spiacente / esiglio
careri, 2-i-102: que'luoghi poi, ch' han troppo solfo ed alume nella superficie
. boccaccio, iv-55: volta fu ch' io mel vidi morto davanti e in
dispiacergli. chiaro davanzati, 76-12: ch' ai primo ch'altra donna disposasse,
chiaro davanzati, 76-12: ch'ai primo ch' altra donna disposasse, / richiesine primier
nacque / il nostro amor, vò ch' abbandoni e lasce, / per non veder
/ per non veder ne'tuoi quel ch' a te spiacque. tinucci, 2-49:
fu a noia e spiacque / tutto ch' altrui piaceva. e solamente / la musica
invèr lo mezzo / per un sentier ch' a una valle fiede, / che 'nfin
non è passione, non è tormento ch' io non provi. le tenebre mi
lor signoria spiaceva tanto / al popol ch' a pigliargli ordì la rete. mannelli,
adosso l'avesse / non potea far cosa ch' a dio spiacesse. ghirardacci, 3-120
vecchio, ciascuno il disprezza / e non ch' ad altri, ma a se stesso
, i-12-312: or che più giovena vantar ch' io nacqui / caro a le muse
faccendone spiacere, / di cosa in ch' io potesse mantenere / l'amico a
ti farò con tuo grande spiacere connoscere ch' io mi risento. catzelu [guevara]
ragione, cioè pur per l'amore ch' è dalla parte di dio, non è
spiacevole. ottimo, i-97: sogiugne ch' egli ha tal pena che, se altra
farei che questa tua moglie farebbe quello ch' io gli dicesse ». ceresa,
le tuo spiacevolezze son pur quelle / ch' han tirati i mie'passi indietro tanto
dietro le spalle di questo monte, bisogna ch' ei sia alto bene, prima ch'
ch'ei sia alto bene, prima ch' ei si lasci veder da tutta questa grande
spianamento e pulimento di detti specchi, ch' è cosa di stupore. 2
manifestamento e lo spianamento de li argomenti ch' io farò contra questa tua falsa oppinione
significanti nulla delle materie soggette, perciò ch' elle non sono né scielte, né raccolte
pianura diventi umile e piana, / ch' ai correr non ti sia cotanto strana.
. di queste volte e del terreno ch' egli vi fece porre di sopra, spianò
siena, 317: statuiamo e ordiniamo ch' e'rectori e camarlengo siano tenuti e
: la storia contasse di quel prete / ch' avea per fondo della sua chiesetta /
che dio vel dica ancora, / ch' ognun se n'innamora. -battere
spianano arena asciutta, perché la terra ch' e molle non si attacchi. vasari,
spiana più agevole e se ne fa quello ch' un vuole. -dare forma alla tesa
ii... maliscalco del re giovanni ch' era in lucca con mille cavalieri e
, 75-58: frate, tu parli - ch' eo non te 'ntendo, / corno
meno intende, / ti vò spianar ch' io sono in cielo e in terra /
sia con questo patto, / ch' una volta ancor io di propria mano
. frugoni, vi-342: sul tappeto arabico ch' ivi spianavasi. idem, vii-202:
/ - e'spianano / nell'assi tanto ch' e'vi paion nati. 27
1-562: vedendo che lavorava sul serio e ch' era duro alla fatica, gli sguardi
acqua] era più alta che dopo ch' ella si fu spianata. galileo, 1-1-361
a spianarsi e distendersi nell'ugualissima superficie ch' è naturalmente dovuta a'corpi gravi e
parole che all'una delle tre cose ch' egli avea per oggetto non gli spianasse
ci russe, io credo pure / ch' a questi impertinenti ribaldoni / e'saprebbe
quasi spianati dietro e 'nanzi i poggi / ch' oc - cupavan la vista, non
lodi. caimo, 68: so ch' egli ne riceverà notabil gusto veggendosi come spianata
a battere, non fu ora di terza ch' i ripari fatti la notte da'turchi
sate / demmo a un tratto, ch' era in aria appesa, / e s'
11-64: oh quante poteva apprendersi non ch' altro da'suoi maravigliosi colloqui, ne'quali
, fece assalire le guardie dello spianato, ch' era- no i sanesi e 'colligiani
aprodava per le barre e tagliate e fosse ch' erano tra la terra e l'oste
vi-88: egli [il giusto] promette ch' egli ha la scienza di dio e
d. bartoli, 14-1-32: si avvidero ch' egli avea le mani stranamente gonfiate.
velo / mi tenne a fren, sì ch' io ne son distrutto / e serò
stata maggiore a più doppi di quello ch' io mi pensava e che m'aveano
che m'aveano detto, in maniera ch' essendosi fatta delle mie proprie facoltà,
non t'ingannerò con adulazione, acciò ch' io non ti spianti con dilicata laude.
certezza della verità, bisogna ben dire ch' egli ora ci deluda, in asserendo
ser giovanni, 3-xxii-4: nel tempo ch' amor piove in ogni pianta / e
venissero a colognole, con ciò sia cosa ch' elle fossero cristiane, sì le uccidessono
aveva per ispiar il disegno del nemico ch' egli non era molto lungi e come bisognava
già del folto arbusto / il sol ch' ornai declina invèr l'occaso; / ed
volto dell'ammalato quel po'di sorriso ch' essa vi chiamava. soldati, x-177:
il possa ingannare et esser tanto guardingo ch' egli non se n'avvenga e molto
; / e con quel guardo suo ch' a dentro spia / nel piu secreto lor
stanno le femine a tre quattrini, ch' io non abbia tracciato e diligentemente spiato.
ben la campagna di fuon e dopo ch' erano aperte vi si facevano le guardie
xvii-402: avendo sgomberato d'una casa ch' io tornando pigliai ed avendovi lasciate non
quattrocento, lxiv-115: respondimi, respondi ch' io te spio: / « como
novellino, xxviii-848: sentendo la contessa ch' elli era a gran misura, giacque
vere sembrano altrui; ma caggion poscia / ch' altri più a dentro spia, /
de la natura de le genti, sì ch' elli lo sappia tutto imprima ch'elli
sì ch'elli lo sappia tutto imprima ch' elli entri. boccaccio, dee.,
da lo re davit se paxea a de'ch' elo edificase lo tempio, inprima li
costanzo, 1-58: accadde un dì ch' uno d'essi fu preso in una scaramuzza
giaimo e, spiato da lui delle genti ch' erano dentro augusta e dell'animo ai
il resto per voi medesimo, senza ch' io ve lo spiattelli altrimenti? allegri
, udendo così spiatellare 'coram- populo'ciò ch' egli si apponeva a delitto ed avrebbe voluto
alfieri, i-192: la più disastrosa fatica ch' io provassi, ell'era d'interrogarli
troppo sfacciato per me, sapendosi benissimo ch' ella mi è amica. fogazzaro,
. dati, 3-66: se voi volete ch' io ve la dica spiattellata, ve ladirò
che quelli che li veggono, mentre ch' osservano cotal spiccaménto e rilievo, pargli
, xli-i-444: con tutte le commodità ch' io le proponessi non potei mai ottenere altro
lei che parole svisceratissime e 'l più ch' io ne spiccassi fu il baciarle talora
le croci e gittarogli in una fossa ch' era a ciò diputata. cicerchia, xliii-365
, parte con le spalle accettando quel ch' io dicea, parte volendo spiccar pur quella
costa un desinare, questo è certo ch' io non me lo potrò spiccare da'fianchi
dal cor insano / il gran dolor ch' io presi al dipartire. g. m
. guerrazzi, 10-413: nel conoscere ch' era stato promosso alla carica di vicario.
canzoncino. pascoli, 1232: par ch' io la senta come già levata / desti
adosso ad un buffone pigmeo, a ch' altro serve che a far spiccare maggiormente
della notte apparisce la stella espero, ch' è la più bella di quante stelle
bollor dello sdegno era acquetato, aspettò ch' egli, secondo l'usato, si spiccasse
vede, chi fisso ci mira, / ch' egli è ca- gion di se stesso
negozio. cesari, 6-104: le ore ch' ella impiegava nella sua orazione erano prima
: sì che alora solo si tiene, ch' elle offendano da dovero l'onore,
castelletti, 1-19: mi par impossibile ch' ella possa ingannar quelle due serve,
seconda), sia perché proprio volevo ch' ella se ne fosse accorta. =
. buommattei, 158: contendono alcuni ch' e'si debba scrivere questi articoli dello
sentire amen- due le vocali in maniera ch' e'non appariscono quasi dittongi, come
ventriloquo in paragone della sua parola, ch' era netta e spiccata malgrado il difetto
cappello a spicchi alla turchesca, / salvo ch' egli era fatto d'un certo osso
ispicchio mostrato / a'numi ambrinvocati, ch' ei saranno / d'un rumore immortal.
non alletta / né altro, fuor ch' amor, che. llei 'ntenda. /
dirvi, amici cari, / voi ch' inghiottite ancor boccon sì amari, / di
uno aspettar così, com'elli 'ncontra / ch' una rana rimane e l'altra spiccia
4-20: dovetti ripetere più volte il nome ch' ei non conosceva che in dialetto:
.. montòrono in nel poggio ch' è ditto cotone,... in
ito con lui a veder un quadro ch' e'voleva comprare. tozzi vi-727: da
, quando pur non segua, basterebbe ch' io mi dessi ad intendere che avesse a
volta: troppo mi lascio ire. / ch' io non abbia, o parmenone
un presso al forno / serotine, ch' e'le fa spiccicatoie, / ch'a
, ch'e'le fa spiccicatoie, / ch' a tutte rore mò- gliama v'è
/ di quel che devo aver, fin ch' egli è caldo, / la ricevuta
in neve, o l'umore in ch' ella si converte, facendone grandine.
visita alla moglie del sonno e sai ch' io non le faccio spicciolare le mie
spigolare non vuol dir trebbiare o quel ch' in roma si dice spicciolare, ma vuol
mal conosciuti dal signor ridolfi, il confronto ch' egli istituisce delle sue opere è così
esserlo da tutti; ma il ritegno ch' è in essa, il pudore che la
1-214: a un tratto, nel momento ch' egli stava per prendere il lume e
uomini eletti e usati a'fatti, ch' eglino dovessono prendere ardire; e che,
tavola per terra e pigliò uno spedie ch' avea imano un famiglio. benvenuto da
desiderosi amanti e l'amor ripigliò li spiedi ch' erano caduti. pellegrino da castiglion fiorentino
obeli', cioè spiedi, e 'obelisci'quei ch' erano minori, quasi spiedetti.
sono segni imperfetti e mal noti, ch' egli cerca di tradurre, dirò così,
/... / non fa però ch' alcun lettor gli spieghe / più d'
fr. crispi, 66: voi chiedevate ch' io entrassi nel palazzo carignano, diffidente
tardo carme / così pronto mostrarme / ch' i'solchi di tua lode il mar profondo
. gozzi, 1-21-63: raro è ch' io taccia e non ispieghi tale / verso
: lieta primavera mai non manca, / ch' e suoi crin biondi e crespi all'
intorno, / o spiega i crin ch' abbagliano l'aurora / e fanno al sol
; / la boce mia e le grida ch' io spiego / fa'che nel tuo
in artassata / l'àncora naturai, ch' io porto impressa / nel fianco mio,
, 1-180: quest'universo, tutto ch' ei sia uno, spiega nell'ampio celeste
la quale in enimmi accenna loro quel ch' è bene e quel ch'è male nel
loro quel ch'è bene e quel ch' è male nel corso della vita; e
, 19: ancor te dico più, ch' el te renega / né ti né
disio / che ricerca sua fede ognor ch' avampa. guidiccioni, 5-137: come più
quei legati alla sua casa, trovarono ch' ei zappava nell'orticello delle lattughe, gli
, or si distende / la virtù ch' è dal cor del generante, / dove
5-4-96: in fronte alla più grande, ch' è istoriata tutta... sta
, avvegna dio che diverse e awegna ch' elle siano infinite; ma il fato le
1-336: i giorni passati mi disse ch' ei si preparava di pubblicare alcuni suoi commentari
/ partoriscono in me sì dolci effetti / ch' ogni mio duol da l'anima si
dire molto ragionevolmente, teneva, fecero ch' ei non le credesse spiegate abbastanza, se
: trovò alcuni parenti più prossimi, ch' erano stati invitati in fretta, per farle
è disposto a compensarti nel solo modo ch' egli crede degno di te e de'tuoi
, e so ci volev'ire, / ch' io so'sudato, e mai non
domandò. nella lotta ch' ei sostenne contro roma papale, fu,
ripartimenti di tempo scaricate, fin tanto ch' ella durò, copiose salve di moschettate.
morrò, da che vi piace pur ch' io moia, / ché la speranza per
guer- nito / invèr lo grande orgoglio ch' assalito / m'à sempre cum spietanza
mai la natura umana ad operar da quella ch' ella è, cioè a dire da
omè perché è ella / tanta spiatata ch' a poder mi noce? petrarca, 121-6
: « sorte spietata! » / bì ch' i''l dirò ch'io non ti fu'
! » / bì ch'i''l dirò ch' io non ti fu'mai ingrata.
fu sì gentil sua maestà ventosa, / ch' alle navi d'enea fece il servizio
forza e per guerra, / ch' à per uso spietà natura presa; /
amore, i'prego la tua nobeltate / ch' en tri nel cor d'
/ -diseghene mo una. - ecco ch' io ve la spiffero / la prima melonaggine
far qui una di quelle belle filastrocche ch' io son solito spifferare su questo mio li-
pon mente a la spiga, / ch' ogn'erba si conosce per lo seme.
2-451: non mi lasciar perir fin ch' io non mieto / de'lunghi studi miei
non punse sì la dolce ortica, / ch' io non tornassi a quel disio proposto
sì crudel che 'l seme adugge / ch' ai disiato frutto era sì presso? /
vivo 'n foc'amoroso, / enon saccio ch' eo dica: / lo meo lavoro spica
femmina della villa, sogna spesso quello ch' ella desidera e fa il dì,
il dì, cioè lo spigolare, ch' e lo accoglier delle spighe per li mietuti
gozzi, 4-21: addosso si può dir ch' av. ea le some / di zac-
1-139: e * non si richiede mica ch' io sia tanto per ingoiar voi,
promesse io son già stucco, / fa'ch' ornai la botte spilli. / tu
613): poi andò a una botte ch' era in un canto, e ne spillò
. firenzuola, 679: chi è questo ch' i'veggio venir in verso me favellando
alla strozza e spillavano dagli occhi prima ch' egli se ne accorgesse. baldini, 1-9
. foscolo, xvii-279: dicono anche ch' egli sia molto avaro;...
! lippi, 12-0: ma quegli, ch' obbligarsi non intende, / non vuol
suora si svestì, così leggiera, / ch' udì per terra il picchio d'uno
per mille spilli il cristallino vivo umore ch' andava bagnando poi le tenere erbettine.
facendolo schizzare a traverso di minutissimi trafori, ch' e'si viene a dispergere per aria
, orazio, ovidio, tibullo, ch' io spelluzzicavo nelle traduzioni. rapini,
quanti dispetti! lasciando stare i ciòttoli ch' io volava a ca'dei piccioni o
lungona, / vecchiaccia secca secca, ch' ha la sporta / piena di pine
marino, xvii-49: se pari al rigor ch' ella ha nel seno, / lor di
roero, 1-i-22: s'è ver ch' un corpo non mi vesta, e sia
monte, 1-60-3: la vostra lauda, ch' è 'nvèr1 me tanto fina, / a
labor corregge pungente spina, / per ch' e'del vostro consiglio son fuor netto
non la mi tragge, / per ch' io son fermo di portarla sempre / ch'
ch'io son fermo di portarla sempre / ch' io sarò in vita. angiolieri,
56-7): non è or quel tempo ch' esser suole, / merzé de l'
75: quando castruccio vide la mattina / ch' eran partiti sì alla cortese, /
troppo in giovenezza ebbi fidanza / pensando ch' ella fusse senza fine. / presto
avendo egli tuttavia questa spina al cuore ch' aspramente loungeva, era venuto a fastidio a
correge le punture de le spine, / ch' i'non mi smaghi dal tuo fisso
/ noi perdiamo il dolze fine, / ch' è giesù nostro signore. 16
parte [la prudenza] da color ch' han più di spina 24.
ebbe quasi quasi a far svenire. / ch' ei fusse lui, non v'è
questa volta, la quale egli dà ordine ch' ella si muri tutta di mattoni ben
, 7-124: quel che tu vedi, ch' a costui vien drieto, / a
che nascono in spine, e parimente quelli ch' hanno color di melarancie. =
... per la carne del tonno ch' è nella schiena: spinello.
s. v.]: 'spinescente': ch' è provveduto di poche e tenui spine
gialato liteo. frezzi, i-9-1: letto ch' io ebbi ciò che nel sasso era
: giungevano i tiri d'una spingardétta, ch' era sulla rocca di quella terra,
a far breccia nelle mura di uella ch' era pure stata una delle più maestrevoli città
ovidio volgar., 6-324: chi dubiterae ch' io non voglia che la giovane sappia
che la giovane sappia trescare, acciò ch' ella spinghi, posto giù il vino,
il gióvane, 9-86: non posson soffrir ch' altri gli guardi; / ma,
(207): fidandomi de'mia stivali ch' erano assai alti, spignendo il piede
e lucia, 167: il fuoco appiccato ch' ei sia non si lascia guidare dalle
boccaccio, vii-57: ogni volta ch' egli avviene / che tu [amore]
spinse andelot con una parte delle genti ch' erano nel campo ugonotto alla volta di
. g. bentivoglio, 4-1529: scoperto ch' ebbe maurizio il disegno, spinse il
, / che di lei vide, ch' a morir lo spinse. b. segni
spingete col pianger più forte, / sì ch' altro amor non possa più tradirvi.
, al cittadino containi l'acclusa, ch' io lascio aperta perché tu conosca il mio
: egli venne a indebolir le mura, ch' essendo quell'edificio da basso senza spalle
l'altro di spi- gnere lateralmente, ch' è quella forza che contribuita gli viene
dati, 1-24: i cavalli, ch' erano stati mandati innanzi, si spinsero contro
cielo è tinto / è meglio camminar ch' essere spinto. ('quando soprasta un
.. usato ogni studio per manifestare ch' egli n'era il primo spontaneo principio,
in terra. tornielli, 493: intanto ch' essa lo passo accalora, / aovunque
permalosa urtica ed il pungente / spino ch' ivi rigermina e fiorisce. pascoli, 72
hanno sullo spino del dosso una spina con ch' egli uccide lo coccodrillo.
oggi gli fregia il crine, / ch' è proprio della rosa aver le spine.
quale veruna persona v'andava, però ch' ell'era molto scura e spinosa.
la salita / onde al vero valor conven ch' uom poggi. boccaccio, 9-86:
fussi in uno tempio santo, però ch' io lascerò fare alla carne i suoi
, e che 'l contrario segua, / ch' alte fatiche hai sin ad or sofferte
: ho incontrata la più spinosa ambasciata ch' incontrasse già mai altro ministro della ser
dentro i labirinti / molti smarriti (ch' eran segni e note / delle spinose inestricabil
eran fatti spinosi, / forse avvenne ch' ei fòr mal coltivati. buonarroti il giovane
, / non duro e soperchievole, né ch' ombre / sospettando spinoso, o che
o mio giglio spinoso, deh consentite ch' ai vostro tronco pianti il mio fiore.
188: bisognava premere i veniziani ch' erano ostinati e spinosi e precipui sconciatori
al morire un soprattieni intanto, / vuol ch' ella... /...
si slanciasse su l'appennino, questa vallata ch' era una felice pianura divenne issofatto un
che fé quella rabbiosa gente, / ch' egli legaro sì villanamente, / come fuss'
avrebbe voluto che nessuno eccedesse il tono ch' egli aveva dato a uno da lui
il giovane, 9-246: oh ve'calca ch' è quella! oh che spintoni /
. lomazzi, 4-ii-254: quel volto ch' averà alcune superficie grandi et altre piccole
: non si potè tener tanto coverto / ch' a la bell'alda pur le venne
, / gli è disadatto e pesa ch' egli spiomba, / e colle ninfe a
da piombo1, n. spionaggio ch' egli esercitava malignamente a danno mio e del
violetto, avanti d'aprire lo spioncino ch' è appena un foro di mezzo palmo.
dicano né facciano cosa folle e saputa ch' egli ne fia biasimato. g.
mettetevi come spioni a le poste, ch' io voglio far l'amante mio venir a
. caro, i-206: -che vuoi ch' io faccia? -che tu intenda come
vergognar di se stesso dinanzi a coloro ch' egli accusa! carducci, iii-i 1-324:
sarà gran maraviglia, per esempio, ch' io spasseggi con la vii plebe in piazza
civinini, 7-19: anche seduto si vedeva ch' era un uomo di statura alquanto superiore
la { calandrella minor). ch' acircunda sotto sopra la terra trecento sesanta e
spippolan quello che dice mostra ch' era infra la quinta ora del dì e
, 2-3-03: parve una grand'aquila ch' ha preso / un fiero drago e
] in ogni regione è più soda ch' el cedro. il publico vizio di tutti
/ in terra e servo è a quel ch' il tutto agguaglia. 7
valorosa polinesta / colpo non mena mai ch' ella non tagli / a questo e a
21-20: verso 'l fine, secondo ch' ei s'avvicina alla quiete, il suo
da tiziana cominciò la serie delle donne ch' entrarono nella spirale della mia vita. pratolini
/ di salvar da perdimento / molti ch' eran peccatori. l. bellini, 5-3-75
l'uom talmente di terra n'impasterò ch' ei di terra si congegni in articoli e
. bruni, 138: tu, ch' in ben chiuso loco, ond'io ne
tuoi sospiri / più ad insensato lin ch' a vivo amante. c. 1.
il giorno prima, anzi così spirante ch' io subito la sentii parlare appuntino come quella
143: orsù sediamo, / poi ch' a seder c'invita il fresco seggio /
corsini, 1-17: la mammóletta umile / ch' io tolgo or da quest'erba,
erba, / spirando del gentile / odor ch' ella in sé serba, / t'
corrente; / spira qual fumo in aier ch' è volante; / di questo resta
accorte, / per lo spirare, ch' i'era ancor vivo, / maravigliando diventare
carducci, iii-7-213: quando egli seppe ch' era la contessa, si ri- covrò
con tutto l'esercito fossero di voce, ch' eran vive. della casa, 657:
si scemea però cosa nessuna, / ch' ivi non può spirar né sol né luna
che sona e spira / soave sì ch' a l'oceàn fa scherno?
spira / fuor de la bocca sì ch' ella s'intende, / e anche a
, noto, e a quel modo / ch' e'ditta dentro vo significando. idem
, par., 2-8: l'acqua ch' io prendo già mai non si corse
amore'e al 'significare a quel modo ch' ei detta dentro', avremo che i difetti
: la quinta luce [salomone], ch' è tra noi più bella, /
de iennaro, 96: non par ch' ardisca la mia mano algente / tentar
, 258: ora più non respira, ch' è senza fiato; più non vagheggia
filicaia, 2-2-42: arbor nuovo piantò, ch' entro e di fuore / spira gentil
mondo spiri / tanto del tuo odore ch' ognun ne sente, / glorioso e
onde il velen che spira / l'angue ch' ai nudo mio seno s'aggira /
s'aggira / ringrazio, e lei ch' indi il mio stame sciolse.
celesti; / parte, ov'avvien ch' il sacro piè calpesti, / di rari
di', non muovon da te l'aure ch' io spiro? nievo, 1-363: seppimo
e buffa, / ché non volea ch' avesse altro meato / onde spirar, che
e maligno che il frate gomez, ch' era loro continuo intorno, ne fu
: si avviticchiò egli con essa sì strettamente ch' io non fui bastante per gran pezza
a staccamelo, e più volte credei ch' egli quivi spirasse ranima disfatta in lagrime.
la divina lira / di titiro pastor, ch' ancora spira /. canti soavi,
lacopone, 34-33: amore spiritale, poi ch' è spirato en core, / '
gira / con tant'ordine fé, ch' esser non puote / sanza gustar di lui
mi spira / menami a morte, ch' iy non me n'aveggio. tinucci,
dolore omaid, altro contento / che quel ch' i'piglio quando gli occhi giri.
st., 1-2: o bello idio ch' ai cor per gli occhi spiri /
li concedette, in mano a quel ch' i'dico, / gloria di far vendetta
fu dal sommo osanna / daniele sì ch' ai popol mostrò chiaro: / ond'ella
quando commosse le fune infernali, / ch' io possa questa donna alpestra e dira
petto al novo carlo spira / la vendetta ch' a noi tardata nóce. ricciardo da
fatte da loro, crede e si pensa ch' ei fusse spirato così loro da dio
di provare all'italia e all'europa ch' essi... mossero alle battaglie dei
de'conti, i-45: prego amor, ch' ogni mia sorte ha in mano,
a le fredde ossa onore / col favor ch' a te sempre apollo spira. caro
mia stridola canna / sì grata melodia ch' ancor menalca / ne senta invidia e voi
petrarca, 158-5: con leggiadro dolor par ch' ella spiri / alta pietà che gentil
seguette, /... / vuol ch' io respiri a te ». bondi
indarno si volga, / ché, mentre ch' io potrò spirar parole, / canterò
orecchio / del podestà, non lascian ch' altri arrivi / a spirarvi una volta
innanzi il cuore mi spirava nel petto ch' io solo sarei morto qui in troia lungi
, con volontà de'ghibellini del campo ch' erano al tradimento, gli fu commesso ch'
ch'erano al tradimento, gli fu commesso ch' entrasse in siena. m. villani
segno di ciò fu revoluziom e gravi novità ch' appresso ne seguirono. 29. locuz
/ cerchi la tua vittoria d'un ch' è spento! catzelu [guevara],
la bocca. tortora, i-337: subito ch' egli fu spirato, la reggente spedì
c. gozzi, i-162: devo attestare ch' egli è spirato da grand'uomo,
dell'occidente ad affollarsi intorno al sole, ch' era allo spirare vicino!
controversia? il matrimonio / sarà spirato ch' io trattava? 6. concludersi o
suo detto, 7 ché, tutto ch' ella sia / fanciulla, parla spirata
sufficiente a salvarmi più di altra penitenzia ch' i'faccia ». michelangelo, 1-iv-332:
. d'annunzio, iv-1-24: pareva ch' ella portasse in sé l'ultimo alito
è la via data alla sua spirazióne, ch' esce con veloce soffiamento. leone ebreo
, tanto spiloccativi e nasutelli come pare ch' abbian sempre tra l'altre voluto mostrarsi
iacopone, 1-66-33: amore spiritale, po'ch' è spirato en core, / '
pura vertù la desviata, / poi ch' è blasmata, / negata là 'v'è
in terra giacque. marino, 1-13-68: ch' ei sia sì poco ad ubbidir veloce
m'ha renovato amor, tanto piacente / ch' assa'più che non sòl ora m'
. marino, viii-72: è ben vero ch' io non sono spirito maligno, ma
affacciare. goldoni, ii-295: -ah, ch' io peno d'amore! -ah,
io peno d'amore! -ah, ch' io spirito dalla fame! tommaseo [s
buona voglia, ché vò far tanto ch' egli si plachi verso di te s'io
linati, 25-151: ci commoveva l'aria ch' avevan quelle casuc- cine spiritate, dipinte
il viso, ereditato / dal padron, ch' era pazzo ispiritato. grave colpa rei laggiù
, iii-5-104: faceano i più spiritati occhi ch' io mai vedessi a'mia dì,
, / ché sonte un spiritello / ch' in ciel vivo giocondo; / e per
f vidi apresso una fonte giuba / ch' era formata di fine alabastro; / le
; / le sponde eran be'gradi ch' ella avìa. / e sopra quelle sponde
qual si move spirito d'amare, / ch' ogn'altro spiritei face gentile. idem
la sua vertù tanto possente, / ch' altro penser non lascia star con nui?
: mercé chiamando sempre ne'sospiri / ch' escon di for, quando l'alma si
talor favello / seco d'amor, ch' amore è spiritello / che vaga e vola
lagrime, ma ben sì dagli spiriti ch' escono dal canto. g. gozzi,
nascoso avete, / che tanta, ognor ch' ai suon voi le movete, /
corpi, sono di più eccellente natura ch' essi corpi celesti. savonarola, i-39:
la pietosa madre, « a quello ch' io veggio, tu sei gravida, e
morti che muoiono a dio, per- ch' oggimai dice allo spirito che si riposi de
/ 10 parlo a te, però ch' altrove un raggio / non veggio di vertù
quel nostro vivo e dolce sole, / ch' ad- doma e 'nfiora la tua riva
vedrai li antichi spiriti dolenti, / ch' a la seconda morte ciascun grida.
mortali, ma in modo così dolce ch' io argomenterei che tu fossi spirito di
l'incantatrice a bradamante / « di questi ch' or per gl'incantati spirti, /
ha fatto tanto dispiacere a cotale spirito, ch' elli no li vuole perdonare per cosa
che legger non finì la prima faccia / ch' uscir fa un spirto in forma di
di valletto, / gli commanda quanto vuol ch' el faccia. guicciardini, 2-1-162:
aerea figura per rendersi visibili, ma ch' ogni volta che compariscono sia più tosto illusione
epocresia / e mustro a la gente ch' eo sia / en lo spirito alluminato.
via di spirito le ricchezze e onori ch' usava il diritto papa e'suoi cardinali e
e ciba di speranza buona, / ch' i'non ti lascerò nel mondo basso.
servita con mille carezze, fa giudicare ch' egli non abbia posto tutto il suo
, 1-iii-591: le nazioni hanno an- ch' esse lo spirito loro come i particolari uomini
questo sonetto più tosto aiutato dall'affezione ch' io porto alla virtù di quel magnanimo re
a me spirto dona, / tanto ch' io possa celebrare in carte / la fama
sera tini, 1-26: omè, ch' io mel conosco, / ma spirito m'
più robusto ne'principati, può credersi ch' un tal difetto tenirà sempre pregiudicato da
nascoso / uno spirto amoroso, / ch' assai mi fa più amare / che non
): de li occhi suoi, come ch' ella li mova, / escono spirti
di spiriti d'amore, / sì ch' ogni gentil cor deven giocondo. tinucci,
fiammeggian mille spirti in tal dolcezza / ch' ad amor volgerìen le pietre e 'marmi
tua pace, dorme / quello spirto guerrier ch' entro mi rugge. d'azeglio,
del mio spirito 'pratico'per temere ch' io non possa tenere tremila franchi presso
aretino, v-1-336: eccovi il sonetto ch' io ho tolto di mano a l'
uno de'più rilevanti l'opportunità grandissima ch' essa offre agli scrittori di rendersi sempre
, / da tizian sì vivamente usciti / ch' ognun di lor respira, intende e
. grazzini, 9-29: come colui ch' aveva spirito, divenne intendente ed esperto
: 1 primi voti fervidi / ch' ella porgesse a'superi, / ch'eran
ch'ella porgesse a'superi, / ch' eran priapo e venere, / fur che
rinvigoriva il cardinale le sue querele, ch' egli, cioè, impiegasse il suo bello
voglio lasciar in dietro un arguto motto ch' io sentii dire ad un bello spirito.
in bocca, dove che lo tenni fin ch' egli ebbe spirito in corgiato ancora mai
hanno le quinte vacchetta, / ch' è un odor che alla matrice / non
marco manilio, proconsolo d'afnca, ch' e'gli mandasse beipione emiliano,..
anelo. tasso, 20-108: lecito sia ch' ora ti stringa, e poi /
fore / e uno poco di spirito ch' è 'n meve. dante, par.
quanto parevi ardente in que'flailli, / ch' avieno spirto sol di pensier santi!
/ non è senza rasone / ch' io sto tra voi mortai cum gran su-
spirito suo nel parlare è secondo la cità ch' è aperta e non ha mura d'
: e cussi serò sempre, fin ch' io abia spinto. piccolomini, 1-303:
, la fede mia, / e fin ch' io spirto avrò, meco saranno.
da capriglia, 34: lo spirito, ch' è composto del suo fusello con la
sul trabocchetto de la morte, portata ch' ella fu là, mandò fuori lo spirito
ed immortal gloria dispensi, / ma ch' io possa talor, com'io solìa,
ciò, incominciai a riprendere lo spirito ch' era di paura già partito. andrea da
48: credono in generale che dall'aria ch' esso mena giù emanino le particelle spiritose
o ne'suoi sangui spiritosi, mentre ch' eglino eran desti, cagiona i sogni,
. brusoni, 9-584: curata ch' ebbe orestilla la piaga, volle rino-
cesari, ii-163: questo diletto ch' io ne ricevo della bellezza poetica
l'istesso cristo chiaramente si protestava e diceva ch' egli non era venuto a distruggerlo,
lo avea trovato, poiché il regno ch' esso prometteva non era di questo mondo
di scontenti, e, diciamo la parola ch' è di moda, le crisi spirituali
profeta o spirituale, conosca queste cose ch' io scrivo a voi, che son comandamenti
, x-1-923: molti specchi mi dissero ch' ero bella, d'una delicata e spirituale
ariosto, 28-101: il monaco, ch' a questo avea l'orecchia / e per
chiaro davanzali, xliv-23: la spera ch' io guardai, / amor, di
primero, / fu lo visaggio altero / ch' io vidi a l'avenente: /
/ di ciò m'inamorai, / ch' un spiro invèr me fero / al cor
cor mi diè penserò, / sì ch' ogne membro presemi e la mente.
con piccioli denti a pezzi dell'opercolo ch' è terminato da due punti con una serie
). soffici, v-2-154: lemmonio ch' era già stufo di cercare il suo
gran splumada... e pareva ch' eia vegnise viazamente driedo eli per devorarli
giachelina vive d'aria. non vedi ch' ella spizzica qui e colà, e poi
roma. -o a siena o a roma ch' io mi sia, le mie mercanzie le
loro così a spizzico e alla stentata ch' era uno sfinimento, laddove costui ce
iscpizzicumi. / spolverizala in modo ch' io ti senti. = deriv
e splache, /... / ch' i'avanzi mai un becco di un
sguardar molto spiai / de le lor penne ch' essa li furau. = dal fr
. p. leopardi, 83: vorrei ch' ei la portasse seco di là dal
se adira, / ché se dol ch' amor a morte me tira ». glossanetto
far più corta dimoranza / col freddo, ch' ha le foglie tutte spente. bestiario
mezzo un bel locato altare, / ch' avea dinanzi una lampada accesa; / e
la dea va ne la stanza / ch' era d'addobbi d'or ricca e splendente
persona, per grande alegranga me pare ch' eo scia in paradiso, si me prende
, / angelica figura e dilicata, / ch' a tutte l'altre togliete valore.
digiunare pensava che fosse afflitta, e'credette ch' altra persona l'avesse sostenuta ne la
pur abandona- to, / mestieri è ch' io m'arrenda / a quella c'à
oltragio, / che son sì splendienti / ch' io non posso neienti / contarle bene
disfidasse delle virtudi del figliolo, però ch' elli era splendientissimo. b. davanzati,
: la grandeza di questo principe è tanta ch' ella rivolge l'ordine delle cose,
uomini d'altrui / talami predatori, ch' avran letti / adulterati nelle case loro
, 200: sono prò'per lei, ch' è deo / tant'è sembiante
chiaro il suo splendeo / ben son vile ch' i'no scoteo / lo mio
e diè lor chi conduce / sì, ch' ogne parte ad ogne parte splende,
: luna, luna bellina, splendimi, ch' io passi via: / che in
minute splendendo con santi essempi a'popoli ch' eran sepolti in tenebre. fagiuoli, ii-7
io non ho lei, / splender poeta ch' è mai? -godere di grande
. bondie dietaiuti, 292: primieramente ch' eo guardai / lo vostro chiar visagio
non meno, / anzi spiendevan tanto ch' ogni vista / sarebbe nel mirar venuta meno
, 1 io: dite al re vostro ch' a me il ferro splende / via
foro. baldi, 228: sprezzate quel ch' apprezza / il cieco vulgo e lieve
e stima l'onore- volezza del grado ch' egli tiene rappresenta. chiari, 1-iii-52:
terra. benvenga, 116: nel tempo ch' usciva dalle cucine reali sì stomachevole splendidezza
ornamenti per alessandro, come per lo signore ch' aveva a governargli. campailla, 1-2-31
fera, / dentro passa quella spera / ch' è tanto splendidissima. g
: uno e'quali è commune, ch' è uno splendido lampeggiare, a modo
] splendida, benché minore di quello ch' ella si mostra nelle tenebre della notte.
compenso il prezioso usbergo / di bronzo splendidissimo ch' io trassi / del petto al licio
magnifico. parini, 311: che vai ch' entro a'gemmati aurei palagi / per
in ogni luogo dove si mangiava, ch' erano infiniti luoghi, si mangiava in ariento
tasso, 11-ii-6: v'adornate di quel ch' è celeste e cercate di purgar la
non m'inganno, la più degna pompa ch' egli aver potesse nella sua morte gli
giovanni di bonandrea, xxxvii-59: non ch' io me vanti visto per natura / che
si ri pone / colui ch' a tutto il mondo dà splendore. ariosto
e come fiamma rossa, / tal ch' alia stanza, ben che di sol priva
o isplendor de la mia luce, / ch' ài la chiesa alluminata. anonimo genovese
chi no manche e no merme, / ch' a lo so regno ne con- duga
di san petronio, 3: nado ch' el fo, portònlo al sancto baptexemo e
par., 5-103: come 'n peschiera ch' è tranquilla e pura / traggonsi i
savonarola, 13-25: omo è (ch' il nega?) e tutto el ciel
avanza. tasso, 1-11: poi ch' ebbe di questi e d'altri cori /
a pocol'aurora, la quale appunto pareva ch' allora mandasse i suoi raggi fuori dell'
buonarroti il giovane, 10-885: or ch' io ho colta un'insalata bella, /
degli uomini. tortora, ii-43: sperava ch' in breve fosse per ritornar la francia
splendore, / intend'il peccatore / ch' a voi ricorre, del mondo speranza,
et ampio venga spinto alla vena splenica, ch' è di minor capacità e diametro.
. bellini, i-143: cavalier vero / ch' esser dèe d'opre e non di
dire per la santità della sua eccellentissima vita ch' io so che egli ha menata,
non so brevemente splicare / la pena ch' el mi'petto ha circondato. mariotto davanzali
. / ma 'n fra più degne cose ch' io v'isprico / per distinguere il
con- quando tebbono udito, vollono ch' egli consigliasse. egli non sellio
] e sì 'l consiglio, / insin ch' e'd'ogne ben s'è spodestato,
voler uccidere i capi bianchi fusione. ch' erano venuti a spodestarli della pianura e della
ancora nell'asciutta sua spoglia, / ch' ella si muor t'avvedi, perché più
celesti soglie / travestito da cigno, ch' è un uccello / che lungo il collo
pur che di vii fronde uscio / e ch' a me la sputar vermi fetenti.
dirlo anch'io, se pur non è ch' ei voglia / dir ch'ha duopo
non è ch'ei voglia / dir ch' ha duopo il suo piè di grande spoglia
simile passa11 nostro accademico a trattar del cancro ch' ei ravvisa sotto le varie sue spoglie
nostre spoglie, / ma non però ch' alcuna sen rivesta, / ché non è
/ ché non è giusto aver ciò ch' om si toglie. boccaccio, viii-3-144:
per non disprezzare il consiglio di colui ch' era l'arbitro del suo regno e
pure ella stessa; / e più, ch' ella mi veste e scalza e spoglie:
li sciolse, / che li fece giurar ch' un anno e un mese / (
ma di poi tutte si spogliano le vesti ch' elle hanno di sopra e a poco
., 437: uno cavaliere fu ch' aveva uno castello in su la strada e
che era stata spogliata una carovana, ch' erano stati uccisi viaggiatori, abu-beker, radunati
32-23: suppongo in casa archinti un uomo ch' era nella mia convinto d * alcuni
tempo gli spogliò roma di tutta quella libertà ch' ella aveva sotto gli altri re mantenuta
ancor più grave del primo si è ch' egli spogliò insidiosamente il senato e'1 popolo
, vii-522 (66-4): nel tempo ch' era italia tutta d'oro / e
56-51 (v-18): quello ammiraglio, ch' era assai cortese, pensiero, da
, che mi spoglia scoglio / ch' esser non lascia a voi dio manifesto.
amore, i'prego la tua nobeltate / ch' enne lo spoglio linguistico per fini lessicografici
meo cor d'amare, / lasso, ch' è pien di doglia / e di
nomi, 15-1: or voglion certi critici ch' io renda / ragion di quanti imiti
6-87: ispògliati la superbia, chiunqua se'ch' abbi vèstiti i miei panni, / questa
usufrutto antico. fagiuoli, x-19: grida ch' ognun si spogli, ognun si sviscere
. gemelli careri, 2-i-427: par ch' ella siasi spogliata anche del dritto sopra
. il sacrificio, li: per ch' ella più di me non prenda gioco,
mi spoglio, / e ciò, ben ch' è 'n l'amor, a me'l'
può veder nel mio distino, / ch' ognuna d'umiltà vèr me si spoglia,
g. bentivoglio, 5-ii-404: altri credono ch' egli non mostra di far traffico di
pinze, / e come serpe convè ch' eo mi spogli. g. p.
, che del più vago manto / ch' altro vestisse mai sì altero andasti / qui
intrava. parabosco, 4-22: bisogna ch' io facci anco in modo che egli non
che possa essere discaro alle eccellenze vostre ch' io vada considerano se, quando ben restassero
volgar., ii-180: perpema consolo, ch' erasucceduto a crasso, udita la sua morte
professori di questa materia, quasi abbattuta ch' ella sia e, svanito per cosi dire
dorme sanga ro- more / taffecto, ch' è spolliato. guicciardini, 2-2-145: chi
essere iscritti per due o tre volte quel ch' era pagato e mantenendo l'istesso frutto
del cui d'uno scolare, / dopo ch' egli ha toccata una spogliazza.
e la rarezza de'spoglio / ch' ei messe un mar di crusca in mezzo
oggi l'imperatore, anzi non credo ch' e'sia ancora arrivato: ma
di ciò che avevano e di ciò ch' erano al mondo. a. cattaneo,
. sdegnata, con la sua spuola ch' avea in mano ruppe la tela d'aragne
pon cum doe spole, cioèdo presse, ch' è morso comuno. 8.
, 168: però vedi, nigi, ch' e'ci sono / spuletini senz'esser
veggio sì larga e strana via / ch' io sono entrato in simil frenesia'/ di
non m'uccelli, / lisettina, ch' ha 'l naso a pennello, / bucherato
tisico, è spolmonato. il medico dice ch' è spolmonato. -che respira a
alfieri, 9-69: né punto avviene ch' io in danzica soggiorni, / perché
affanno mi strugge, / rimembrando ch' io volli / seguir lor sguardi folli,
spolpe, / o ti rinchiude sì ch' om non ti senta? 11
parer le fiamme e 'colpi / ch' io sentiva d'amon or son sì avversi
aspri e diversi / ambular mi convien fin ch' io mi spolpi / con amari sospir
aver mai posa, / in fin ch' i'mi disosso e snervo e spolpo,
e snervo e straccio / el cor ch' è fatto un marmo e 'l sangue un
stanchi, / esce furtivo il duol ch' io sgrido e incolpo; / ma se
scoloro e spolpo, / non fie mai ch' ai tuo guardo il cor spalanchi.
iv-128: non consentire, o ciel, ch' io mora inde- core, / ché
già non fia il tornar mio tantosto / ch' io non sia col voler prima a
: converrebbe, padre mio reverendo, ch' io mi spolpassi, mi snervassi e mi
. panni, 319: doh poveruomo! ch' egli è un peccato. / egli
giuglaris, 1-383: non abbia danaro con ch' assoldarli, pane con che sostentarli:
fortuna, potrà più spolpato e mendico ch' un tiranno con tutti i tesori di creso
saio, / perché rodea più assai ch' ei non furava, / nello spedai finiva
prima un viso nuovo in questa terra ch' ognun corre, ognun fa lo spolpato.
6-140: se vuoi dir per ultimo ch' io fui / spolpato affatto, a anteporre
], con tuttoché, per un ritratto ch' io ne vidi una volta, mi
volta, mi stia impresso nell'animo ch' ella fosse una tal palli- duccia,
] vuoi fare un magro pasto, / ch' io non son che pelle ed ossa
l'altro sangue, / forse tal canterebbe ch' ora dolsi. g. argoli,
e presto l'avrà finita. in caso ch' ei non si spoltri, la =
. panni, 311: che vai ch' ognor fuggendo i rei disagi, / viva
contenta e paga, / farà da sé ch' io mi disonni e spoltre.
/ la strada so, ma convien ch' uom si spoltri, / e come va
. fagiuoli, xiv-134: spolverata ch' io l'ebbi [la lira],
non pel timore d'un gran partigianone ch' egli aveva in spalla, col quale aveva
buonarroti il giovane, 9-212: sempre ch' egli [il villano poltrone] esce
sgraziato, / giunta poi la stagion ch' alia ricolta / soleva spolverar bugnola e
j: 'spolverina': il più leggiero vestito ch' abbiano i militi per le faticacce.
gadda, 103: l'abito lieve ch' ella aveva amato indossare, sotto lo spolverino
per far la faccia bella / bianca più ch' un ermellino / solimato e frassinella /
acqueto; e son condotto a tale / ch' a nona, a vespro, a
sorte: una di crosta consistente, ch' è il gambaro, l'altra molle,
è il gambaro, l'altra molle, ch' è il gam- barino o squilla piccola
intelligenza, 294: quiv'era una donzella ch' organava / ismi- surate dolzi melodie,
, i-547: a volere bene descrivere ciò ch' elli ha immaginato, converrebbe per concordare
d'un suon così squillantemente bello / ch' ei vien di lontanissimo ascoltato. salvini,
tacere un po'tua maggior tromba / ch' i'fo squillar per pitali- che ville
... con più gran male ch' io non ebbi l'altra...
si 'l sappia chi vuole, / ch' i'ho donat'una cos'a becchina,
cuore. fagiuoli, xi-155: sento ch' una commedia / si reciti stasera all'
, d'error sì carca, / ch' i'medesmo non so quel ch'io mi
, / ch'i'medesmo non so quel ch' io mi voglio, / e tremo a
, una sua sorella e un figliuolo unico ch' egli avea. botta, 4-1041:
fiorin d'oro fu il patto, / ch' a certo tempo ne dovevan dare:
fatto. ariosto, i-404: mi commise ch' io andassi a pregar giulio / che
a tratare molte cose dificili con quellosignore, ch' era di sua testa. g. m
, i-100: esaù, com'uomo ch' è di sua testa, / senza licenza
'cattive pratiche', non corrispondi alle speranze ch' io ho di te concepite, l'
intende acqua e non tempesta; / quel ch' ebb'io da soffrir, cari fratelli
: niuno mi leva dalla testa l'idea ch' egli [mettermeli], sebben lontano
madre era in pericolo di vita e ch' egli per il momento non aveva testa per
a pamela di conversare, ma non soffrirò ch' ella conversi a testa a testa con
uccisioni / pregaron sua testabile memoria / ch' almen si riserbasse tanta gente / che bastasse
: mi fu negato perfino il suo ritratto ch' egli intenzionalmente e testamentariamente mi lasciava.
., 13-1 (255): ora ch' è morto, glielo vogliono rendere e
avevano suità, agnazioni, gentilità, ch' erano dipendenze tutte delle nozze solenni; nemmeno
approvato e sottoscritto dal boccaccio poco prima ch' egli morisse. statuto albertino, 20
i-i-i: pacie fu il loro retaggio, ch' elli lassciò. lloro per modo di
giovanni crisostomo volgar., 3-6: quel ch' egli han sentio inspirai da spirito santo
gradi al fin son grandi / e quel ch' è peggio / sono testardi, e
informazione di renzo, don abbondio disse ch' era un giovine un po'vivo,
una era con la tua, / sì ch' ella ancora qui nel mondo vive ».
i-5-103: voi vi ripiglierete quell'oro ch' io ho testé ritrovato in un muraccio,
testé della pittura, / di quel, ch' io lessi allor, ch'era men lippo
di quel, ch'io lessi allor, ch' era men lippo, / che or
le squille almeno, non soneranno testé ch' io non l'oda, so che pur
peli dalla barba? tu non sentivi quel ch' io, quando tu mi tiravi testeso
, i-8-43: or torno a cosso, ch' io dissi testeso, / e passo inindia
di terra di un cristo, mentre ch' era fanciullo, di propria mano di leonardo
lippi, 10-52: ed egli, ch' all'incontro stava all'erta, / in
dire per la sanità della sua eccellentissima vita ch' io so che egli menata, la
carlo potrà testificare a v. e. ch' io non ho trascurato di procurar questo
monti, v-33: vi dissi in milano ch' io desiderava mi fosse da voi permesso
dinanzi al conspetto di dio... ch' io non dissi, né dico, né
né dirò mai l'opposito di ciò ch' io v'ho predicato di questo nome
, 3-262: quilli tri da montechio ch' io multai a'giorni passati per essere
di ciò convengo affermare alla serenità vostra ch' egli eccede ogni termine d'immaginabil credenza
e con poco intelletto / di quel, ch' io dissi, s'io ho mal
ho parlato spesso seco lui di quell'argomento ch' egli ora tratta. cavour, i-428
« e rispondete al vostro re, ch' el re dei romani chiama gl'iddii per
mi giove, / né dritto par ch' ella delusa resti. / testimone è quel
delusa resti. / testimone è quel dio ch' a tutti è giove / ch'altrui
dio ch'a tutti è giove / ch' altrui più giusta aita unqua non désti.
suoi i casi di questa giovane, certo ch' io non istarei ora in dubbio:
: che sia vero, una casa ch' elli ha fatta fare a uno suo castello
quel principe che voi meritamente servite e ch' io debitamente adoro. tasso, 11-iii-
eccellenza... le frequenti testimonianze ch' ella fa di amarmi e d'apprezzarmipiù che
i-404: porrai l'altare contra il velo ch' è innanzi all'arca della testimonianza,
maria de vaiverde con zo ssia cossa ch' elio sia omo de sospeto che per que
ovidio volgar., 6-100: ecco ch' anco testimoneggio che qui nulla cosa è
bacciarone da pisa, lxiii-195: però ch' alquanto già fui su'seguace, /
mostrare, e sì per la testimonia ch' ebbe, e sì per li miracoli,
avan- te, / reddon testimoniante / ch' è fine et cominciamento. testimonianza
sto che vui vedé elio par ch' elio sia omo de fare e varentare
era tanto grande e straordinaria nella città, ch' ella non si degnò di comparire in
eo pre vendramin de sen martin e digo ch' eo sè per veri- tade che dona
cum ser bartolomio de carte per denari ch' eia li avea dadi, deli qual elo
filosafi, 188: neuno è più certano ch' el testimonio del fanciullo, s'è
si fa al maggiore, / onor ch' è testimonio del bene, / obedienza che
, non parlo, perché le lagrime ch' io spargo nel sentire il grido de la
un testimonio della mia stima, e permettetemi ch' io dica, del sincero amor mio
gozzi, 1-149: non basta no ch' io abbia scritto a vostra signoria privatamente;
pindemonte, ii-343: è gran tempo ch' io bramo darvi un pubblico testimonio di
: - dimmi non sarebbe ben fatto ch' io facessi un poco di testamento. -questo
che puniscono chiunque spergiura il giuramento, ch' io mai posi mano sopra la fanciulla
, chiamo di nuovo iddio in testimonio ch' io non le avrei mai fatto questo
/ del figliuol suo, m'è testimonio ch' io / non trassi primo il ferro
s'intoppa un verso e, quel ch' è doppio male, / il testo ha
s'abbiano a prendere nel senso appunto ch' elle sono. g. b. martini
conciliare i due testi, potrebbe dire ch' egli (pietro testa) a quel
aldino. menzini, 5-95: quel ch' assai gli scritti orna ed aiuta, /
il debito e prezzo presente, per quello ch' è a venire. -fare testo
imperocché tutto egalmente si cuoce. ma quello ch' è cotto in testi, è piggiore
fra giordano [tommaseo]: ecco ch' io v'ho dato tutto '1 mio
candida gonna, / sì testa, ch' oro e neve parea inseme. giusto de'
amiatino tre-quattrocentesco, ciii-142: voie sapete ch' io so'sempre stato fermo servidore e
] egli recata nelpoco di filo, ch' ella mi dimandava. tasso, 13-i-787:
fupetrarca, 26-10: e tutti voi ch' amor laudate in rima / al
testor degli amorosi detti / rendete onor, ch' era smarrito ri di più d'
sono precisate come 'non viste mai fuor ch' a la prima gente', cioè fuori
testudine, / ché grasso e sì ch' appena si può muovere. grillo, 728
percote / e muta la testudine, ch' io stringo, / e questa penna,
: non v'è chi sappia, o ch' almen faccia prova, / di dar
il cavallo; / la testuggin, ch' a terra grave palpa / a saturno.
erano morte; e per la scurità ch' io ebbi, vedendole così grandissime,
i-vn-232: quello [velo] / ch' ultimo si giacea, chiuso, riposto
non fa conto, / chi dice ch' el fu assai bello lo asonto, /
metro, né testura giammai, e ch' egli aggiungesse, crescendo i tempi,
che diventeranno [i cavalli] corgiosi, ch' è l'infertà del tetano.
a due a due, e di quattro ch' erano si convertirono in otto e furono
; l'uno da 'ut'a 're'; ch' è un tuono, l'altro da 're'
, l'altro da 're'a 'mi'ch' è il secondo tuono, et il terzo
il secondo tuono, et il terzo, ch' è da 'mi'a 'fa', ch'è
, ch'è da 'mi'a 'fa', ch' è un semituono minore o diesis;
vita futura / parole gravi, avvegna ch' io mi senta / ben tratragono ai colpi
re, altri per diminuzione, di re ch' eran prima, ritornassero tetrarchi. g
par., 2-91: or dirai tu ch' el si dimostra tetro / ivi loraggio più
e tetro / chiamar dal ferro, ch' ogni altezza inchina. carena, 1-158:
tetro mostro al sonno in preda, / ch' ai giugner mio sarebbe infuriato / venuto
/ venuto alla mia volta, a quel ch' io creda / e pur e'non
): di qui suol dire il volgo ch' ella [la malvasia] sia /
e, non senza ragione / e, ch' ella scacci la malinconia. panzini,
qui l'atto di quelli beati, ch' erano intorno a nostra donna, esemplifica
tettè che dimena la coda, ci dice ch' ei ci dà il buon giorno.
: il cane dèe mangiar, ma quel ch' a me / par da pensare è
cavalca, 20-116: un monaco antico, ch' avea nome gadano,...
xv-332: non v'è giorno né sera ch' io mi ricordi delle dolcezze della mia
l'obbligo e l'affetto, / ch' io riveggia i miei cari amati affanni,
, che ha meno sporto a misura ch' è più in su. -spreg
graticcio di legno sostenuto da colonnine an- ch' esse di legno e tinte in verde cupo
cura al segnale, o atto, ch' egli fatto ha per cieco dimostrarsi? ponendosi
; per questo io vo giudicando, ch' egli alluminato sia. -fare tettoia:
mastina di bartolina! o che tettoni ch' ella ha, sono ritondi e bianchi come
magia cerimoniale si divide in concessa, ch' è la naturale e reprobata, che
donna, per la fede mia, / ch' altra — de mi non à balìa
71: ora m'è dolce il dirti ch' io non t'offesl morante, 4-231
che sappia chi sei, fa ch' io non erri / ne l'onorarti;
muà lo faito in contrario, pergò ch' è elio consolao e ti in tormento.
ti'sì forte innamorato, / per ch' è principio de liggiadro nome. castelvetro,
, a cui non piace / ciò, ch' ei possiede, abbia di creso il
stupisce mirando i molti fuochi, / ch' ardon dinanzi a ilio, e non ascolta
piede, l'uno chiamato tibia, ch' è maggiore e sta nel lato dentro delle
occasione. carducci, iel5-335: al nominare ch' io fo ippolito pindemonte veronese (1753-1828
: c'è qualcosa in troppi di voi ch' io non so descrivere bene, come
mi ferio una tal ticca, / ch' andar mi fece a madonna di corsa.