(234): la belcolore, ch' era andata in balco, udendol disse:
petrarca, 325-42: così colei per ch' io son in pregione, / standosi ad
giovane, 9-730: fioriscila mia, / ch' eri della mia casa / veramente 'l
sovrano, / per quella [dafne] ch' alcun tempo mosse in vano / i
f. doni, i-118: pria ch' io faccia da la donna mia / partita
gli augelletti odo suavemente / lei salutar ch' ai mondo riconduce / nei suo bel grembo
205: questa animata notte, / ch' avolta in nera veste / ricopre il biondo
,... pigliavami una rabbia ch' io n'indiavolava. tommaseo-rigutini, 2054:
... quand'è largo lo spazio ch' io voglio indicare, dirò parte:
di corte. ariosto, 8-58: ben ch' esser donna sia in tutte le bande
e fea d'argento / gli arbori ch' a quel loco eran ghirlanda. giusti,
ci ha da gnuna banda, / ch' ubbidir dèe quel che 'l signor comanda.
34: sta sicuro, / che prima ch' io resti, io farò in modo
nel convesso della nave, che avanti ch' ella potesse uscire per le buche perciò
intorno, / l'arnese è di colei ch' adora atene. di giacomo, ii-460
aquila. alamanni, 6-23-68: quei ch' han tre bande di color vermiglio / poste
l'alie del più cotto, / ch' a masticar parean proprio bandelle. firenzuola
anello d'oro eia bandella dello scheggiale ch' egli si cigneva. firenzuola, 592:
coverte magnifiche e grandi, che non ch' altro ma li loro orecchi coprivano. vasari
alle bandiere / la gente sua, ch' in fuga non ne vada. idem,
. alfieri, i-46: ma vedendo poi ch' io non poteva a nessun patto salvar
torrente che da ogni parte assaltavala, e ch' io andava a rischio di perdere anche
e 'l re d'africa, e ciò ch' hanno / qui di gente moresca,
. bruno, 3-137: per quel ch' appartiene a voi che vi fate sotto la
/ bandisci guerra alle falsarie scuole, / ch' io vincitor ti veggo, e veggo
si fece la battaglia dura / più ch' altra mai de orlando e de grifone,
qual donna non avesse buon marito, / ch' aggia picciol dificio da servire, /
di nozze, e bandissi uno ricco uomo ch' era morto. fra giordano, 3-89
. firenzuola, 296: e quello ch' avemo veduto noi, che ce ne
. ariosto, 37-105: lo lascian ch' un bandisca, un altro uccida,
non di voi, donna pregiata, / ch' anzi vorria morir di spata / ch'
ch'anzi vorria morir di spata / ch' i voi vedesse currucciusa. 4
in ogni parte andare il bando / ch' ognun presto sia in punto in su
mandò bandi e messaggieri e scorte, / ch' ognun venissi presto armato a corte.
se ne rode. idem, 41-44: ch' io vinca o perda, o
è in bando / l'invitto eroe ch' uccise il fier gernando. sarpi,
muoia chi cortesia vuole difendere, / ch' i salimbeni antichi li dièr bando! folgore
in bando. petrarca, 349-6: ch' a pena riconosco ornai me stesso; /
, 76-4: quella mia nemica, / ch' ancor me di me stesso tene in
el bandolo: / però dipana tu, ch' i'farei scandalo. f
di questi rivolgimenti, che dio voglia ch' io me ne sia per poter distrigar mai
, ché so dannata. / aio mal ch' è enfenito, onne ben sì
un punto centrico della città un bar ch' egli e suo figlio avrebbero diretto.
a loro pilato: -qual volete voi ch' io vi lasci? o barabba o iesù
vi lasci? o barabba o iesù ch' è chiamato cristo?... allora
ingrata / in prestanza a colui, ch' io il credo appena; / con que'
/ questo baratro e 'l popol ch' e'possiede. landino, 87 [inf
i-267: ed eccolo aprirsi con virgilio, ch' ei dice guidarlo, ma che veramente
fatta, / non temer tu, ch' i'ho le cose conte, / e
a tal baratta », rispetto al luogo ch' era de'barattieri. fatti di cesare
fatti di cesare, 76: ora ch' è vecchio non si può tenere di
disegno a'cenni intese, / rispose lor ch' era miglior riguardo / finir tutte le
che cosa fossero, fin a tanto ch' io non trovai questa fabbrica chiamata nave
barattare i capolavori d'un'arte, ch' essi non intendono, con cianfrusaglie il
annunzio, iv-2-433: s'industriavano an- ch' essi a vendere, a barattare, a
falsembiante, per gran cortesia, / po'ch' i't'ho ritenuto di mia gente
: mendace, scellerato. credete ch' io non sappia le vostre baratterie?
si leva dal tavoliere, non dice ch' egli abbia perduto. bandello, 1-14 (
che 'n capitolo il fermai, / ch' i'conoscea ben tu'tradimento. boccaccio,
al diavolo: « è ben vero ch' io son troppo malizioso »; ma ciò
, al baratto, / quel tanto almen ch' io vi spendo. nieri, 59
non è nessun sì gran prelato / ch' a lor possanza truovi riva o fondo.
. boccaccio, iii-5-35: ma poi ch' alquanto mirato l'avea, / in sé
e bianca la mascella / di folta barba ch' ai petto discorre. firenzuola, 581
la chioma circoncisa / e rabbuffata sì ch' io paio un becco. bruno
7-81: io ho una rabbia addosso, ch' i'avvampo / con quel vecchiaccio,
avresti potuto anche farti la barba, oggi ch' è la tua festa. cassola,
crescono in rami; lo piede, ch' era così veloce, si ferma in
monte; e sia grande quanto vuole, ch' egli 10 fa portare a'leonfanti.
si stendeano infine allo confine del luogo ch' era dentro, e dalle barbe di quello
fagiuoli, 1-2-29: è egli quello ch' è stato molestato pel mio tribunale, ed
, invecchiata e indurita, di bianca ch' era, prende color cilestro. panzini,
perché sospinti i denti morti da quei ch' erano vivi, a poco a poco solforavano
un bel barbagianni. parini, 319: ch' io possa diventare una ghiandaia, /
carducci, 161: tenetel chiuso, ch' egli è un barbagianni, / e non
dimostra al primo tratto quel povero barbagianni ch' egli è. c. e. gadda
taglio, / ruggier la spada sua ch' avea gran schiena; / e quivi a
/ d'armi quasi un trofeo, ch' appo una quercia / dianzi da lei
7-5: tante ne va a taverna, ch' è un barbaglio. note al malmantile
(194): è anche troppo ch' io sia stato burlato così barbaramente.
617: fu quella l'unica volta ch' io godetti barbaramente di veder il sangue dei
io il ver: ché, poi ch' amore / s'è barbato nel cor,
tosto, e schiantalo da te mentre ch' egli è novello; che tanto, come
era la notte ancor ne la stagione / ch' è più del sonno e del silenzio
ariosto, 42-58: il cavallier, poi ch' alia scura buca / fece tornare il
luca / che cristo apparve a'due ch' erano in via, / già surto
de pisis, 104: è più facile ch' io ne metta / tutta l'acqua
per me la pelle, / ognun dirà ch' è cosa scimunita. fracchia, 161
nievo, 73: la gente diceva ch' ella aveva le mani bucate; ed
, xxv-1-320: una gattina bella, ch' io ho, che l'ho tenuta quindici
mattina è tornata; e, poi ch' ella ebbe preso un topino nel mio
inchiostro, /... / con ch' io pur scriver potessi il bucato.
, 339: sapete voi quel terrazzo ch' è sopra il tetto, dove,
112: ma lascialo / pur venir, ch' io mi son messa nell'animo 1
sa meglio buccèlla secca in pace, ch' ogni condutto in guerra. e voi ha
xxviii-359: colgono la buccia sottile, ch' è tra la buccia grossa e l'àlbore
tutte alfine eran bucce di porri, / ch' ogni cosa n'andava a saccomanno,
la vita; la palidezza parla quel ch' io patisco, la magrezza il dipinge
tal che gli cava la stizza: / ch' appena sol si teneva la buccia,
pulci, 18-122: non domandar quel ch' io so far d'un dado,
da sì leggiadro amante, e, quel ch' è peggio, / baciata e ribaciata
/ tromme et comi et bucine / ch' erano senza fine, / et altri lor
, i-52: altri furono che dissero ch' egli era stato catturato per l'adulterio
catturato per l'adulterio che si buccinò ch' egli aveva commesso con agrippina. allegri
buccinar da per tutto quella gloriosa vittoria ch' ha riportata? redi, 16-v-395:
parini, 679: si cominciò buccinare ch' io col favore del re e degli
l'arte fosse finita negli artifizi, o ch' ella sia come il seme della seta
mio, tu ti colleppoli, / ch' i'ti facci del cui cader le lappole
facciagli le doti alle figliuole, / acciò ch' altro non facci che pigliarvi [o
sì turato ogni mi'buco, / ch' i'ho po'che dar e vie men
acquaiuolo; / e alle gua- gnele ch' i'ho un gran timore / che tu
al bucherello in gran travaglio, / ch' una seconda scossa sì villana / potea
dietro ad un segno, / né vai ch' altri si scuota, o trovi scuse
buti, 2-528: tra gli altri libri ch' elli [virgilio] fece, fece
ed anche, se si può, ch' ei vada a buda. note al malmantile
cose d'importanza: 'oh: pare ch' e'vada a buda! '. -'
budellin, due fazzoletti / di quelli ch' i'uso al mio viso coperto.
sia sazio: togli più tosto la fame ch' egli ha nelle budella e che lo
a uno tiratoio, trovai panni, ch' eran loro tratte le budella: e
/ collo spavento dell'alta balìa, / ch' ha l'accanita sua cattiveria, /
in questi / che son fallaci più ch' altri animali? guicciardini, iii-401: perché
cavallo. marino, 234: felici voi ch' in povero soggiorno, 1 pigro asinelio
di quei veri, un facimale, / ch' ha fatto per ingenito gran danno.
10-35: bue di panno, sciocchissimo ch' io sono, io ho manco giudizio
, 3-57: verso borea è betèl, ch' alzò l'altare / al bue de
capretta e l'umil pecorella, / ch' avea le poppe munte e 'l dosso
315: voi siete il protettore / ch' avete tolto senz'alcun motivo / a
baleni! pulci, 27-53: credo ch' egli era più bello a vedere / certo
il dì, che runcisvalle: / ch' e'saracin cadevon come pere, / e
la nebbia gemica, tira una buffa / ch' empie di foglie stridule il fosso.
de uscire de le mane de coloro ch' el tenevano. pascoli, 254:
zampe dinanzi: / che pensi tu ch' e'gli dessi un buffetto / da far
cosino di stoffa uguale al vestito, ch' era un amore, posato bravamente sui
buffetto, che assai sarebbe egli ricco, ch' egli per lui pur un'altra volta
di montone. pulci, iv-86: ch' i'non mangiassi poi del pan buffetto.
ii-317: scamboletti, il celebre buffo, ch' era anche il burlone della compagnia,
alla città delle gaie brigate, / ch' ebbe governo dai frati godenti, / e
vene / mezo buffon, che non par ch' altro studii / che di dar baia
di dar baia a questo e quel ch' abbi aria / di poco accorto.
non men, che valorosa arciera / ch' avea del procelloso e del maschile. redi
dal capo quel poco di tristo toscano ch' io avessi potuto intromettervi in quei due
. foscolo, xiv-234: la figura buffona ch' io ho fatto ier sera nel tuo
472: e il buffon mena, ch' empie d'inodora / corruzion la pancia
si sa, l'altra dicea, quel ch' ella valse: / e vuol far
, iv-158: l'orso, ch' era primiero entrato in lizza, / con
, / buffoneggiando avolio paladino, / ch' era servente a lei, siccome intendo
nievo, 326: peraltro lo sdegno ch' io aveva delle buffonerie mi fece credere per
più scandalose, le più buffonesche ch' egli potesse ricor dare.
del vino, e alcuni medici inglesi dicono ch' è validissimo rimedio il bere assai contro
io sono di tanto tempo, ch' io non debbo ornai dir bugia. bartolomeo
ambra, 100: ben sapete ch' importaci / assai, acciò non ci cogliessi
: al lume di una piccola bugia, ch' egli collocò sullo scrittoio, sigillò alcune
. tommaseo, i-552: e quel raccontare ch' e'fecero bugiardamente di lui morto,
diavol vizi assai, tra'quali udi'/ ch' elli è bugiardo, e padre di
pregi agli onor morti, / sì ch' a pena di mille una si noma
ho veduto già senza radice / legno ch' è per umor tanto gagliardo, / che
, però che 'l contradice / natura, ch' ai difetto fa riguardo, / perché
, / e disse: « andianne, ch' io sono indiano, / e non
bugiardi, ignoranti e annicchilati nell'esser ch' e'hanno. marino, 318: udì
un poco il cervel bugio, / ch' ognun minaccia, e 'l ciel non par
urlava profondo contro i sugheri enormi ch' egli va bugnando dalla scogliera.
gli rispond'ella) di maniera, / ch' io non voglia pigliar la spada e
che in bugnola son più di quel ch' io m'era. note al malmantile,
iddio; et fu prima sera buia, ch' egli potesse giugnere al palazzo suo.
ariosto, 32-17: incominciò lamenti / ch' avrian mosso a pietà nei regni bui
vantaggio sia fra loro appunto, / ch' è fra il panno scarlatto e i panni
incomprensibile, indecifrabile; forse il nome ch' egli porterà allora. 7.
grosso velo, / come quel fummo ch' ivi ci coperse, / né a sentir
lippi, 10-5: colei, ch' ha fatto buio e che fallita paga di
o gloriosa figlia di daritte, / ch' ogni emisperio allumi e 'l ciel fai
se'al tutto al buio / di quel ch' è nato. b. davanzali,
signore, / i'vidi il sole ch' avea debol'raggi, / la luna inviluppata
in sul ponte non potea discernere quel ch' era nella settima bolgia. segneri, iv-28
ciò che ridde seneca al puro lume ch' ei n'ebbe tra * suoi buiori.
straluc- cica la larva / del dì ch' è oggi. 4. industr
alla nostra madonna, che una vesta ch' ella avea in dosso era così misera
interrompere la più bella emendazione di costumi ch' io facessi giammai. non vedi tu come
] gl'infermi per cagione de'bagni ch' escono del bulicame. ser giovanni,
.. per rispetto de gli bagni ch' escono dal bulicame. casti, 21-
che e's'intaglia; di modo ch' egli intagliò di molte belle storiette. vasari
sf. invar. / ch' eo ne fusse tenuto misdicente, / ch'
ch'eo ne fusse tenuto misdicente, / ch' assai vai meglio crescenzi volgar.
è anche usatacon altrettanta ignorazione delle romane antichità ch' egli per commentare ironicamente una grossa bugia
xiv-404: io ti desidero quella felicità ch' io ho perduto; non per tua colpa
, la ferlita, se ne vada, ch' è tardi; abbiamo sonno e sragioniamo
e mi 3-6-151: e mostrerò po'ch' io sono stato / non asin buonadiede
perdono. idem, 952: il resto ch' ella tien poi rimpiattato / sotto la
de'tanti suoi meriti, molto più ch' egli, non avendo avuto né l'onore
le battiture, ma la lingua, ch' ella s'immaginava quello che egli dovesse
, / animate d'un spirito gentile / ch' è creatore d'ogni pensier bono.
d'industria e di vizio per ottenere ciò ch' ei desidera. manzoni, pr.
indirizzate a quel bon fine che debbono e ch' io intendo, panni ben che non
questi sono stati gl'insegnamenti più efficaci ch' io abbia avuto da loro. fu l'
rotta la mia prigionia, / si ch' io non ne saria mai biasimato /
si è che dopo me si dica ch' io sia morta moglie di catone; l'
disposto. ariosto, 444: ah! ch' io non posso esprimere, / maestro
torceva li occhi / dalla sembianza lor ch' era non bona. boccaccio, dee.
375: molto ti guarda che per ch' uno,... ti mostri buon
cera, / ed è pur buon ch' io t'abbi fatto onesto. boiardo,
buona creanza il pubblicar colle stampe ciò ch' altri sente dire del prossimo. goldoni,
v-416: siete buono, se credete ch' ella voglia dirvi la verità. monti,
gli devo essere grato per i modi cortesi ch' egli usa con me. manzoni,
resto non date mente a ricci, ch' è un bollissimo giovane, ma non capisce
avre'io, e non avrei di ch' io godesse ne la mia cittade, a
. ariosto, 26-39: e di cose ch' ai mondo hanno a venire / la
un certo sbergo gli fu buono, / ch' avea tutta la maglia rugginosa.
ed estingue tutte le mie facoltà in modo ch' io non sono più buono da niente
done », / diceva lui « dapoi ch' io l'ho trovato; / debbe
e padre delle buone lettere, questo ch' ella vede è quel tanto puzzolente cauterio
che fu già di panno; / ch' ha forse ottant'un anno, / e
detto re di francia la proprietà e giurisdizione ch' avea in comune consorteria col detto re
buon conto una persona; / ciò ch' ella fa, gli par che perle sia
/ quando drizzo la mente a ciò ch' io vidi, / e più lo 'ngegno
, / e più lo 'ngegno affreno ch' i'non soglio, / perché non corra
m'ha dato 'l ben, ch' io stesso noi m'invidi. idem,
[crusca]: di tutti li nemici ch' erano entrati in roma, uno solo
signore, / i'vidi il sole ch' avea deboi'raggi, / la luna inviluppata
odoardo a restituirmi uno schioppetto da caccia ch' io gli aveva prestato, e a pigliare
de'medici, ii-230: dolgomi ancor ch' io non ho conosciuto / la giovinezza e
/ la giovinezza e 'l buon tempo ch' i'ho avuto, / se non or
solea danzar la sera intra di quei / ch' ebbe compagni dell'età più bella.
: e un birbante di prete furbissimo ch' era con loro, si propose di dar
e ciba di speranza bona, / ch' i'non ti lascerò nel mondo basso
; e badate, di grazia, ch' io procedeva, se non con buon metodo
. febusso e breusso, 1-5-45: ch' era d'acciaio e grosso un buon
per iscusa del signor mario, se non ch' egli se n'andò alla buona,
i-697: l'amico ebbe buon dirmi ch' io badassi bene pria d'impe- gnarmi
soddisfazione. goldoni, vi-811: rinaldo ch' è mio figlio, anch'ei va
ei va colle buone, / e dubito ch' egli abbia paura del bastone. foscolo
, e gli ha fidati ad uno ch' egli teneva per buono e per bello.
incontra nepo già da galatrona, / ch' avendo dato là di sé buon saggio,
che tu gliele ridica, e di'ch' io impazzo per lei. gelli, iv-55
quale i suoi amici davano ad intendere ch' egli era un gerbin novello, se
guidati da bigon di geremia, / ch' era in bologna, in quell'età,
71): alla sollecitudine di carità, ch' era in lui come ingenita, s'
caro, 15-ii-31: ora, stando ch' io abbia buono in mano, come non
.. sei stato causa di molti disordini ch' egli ha fatti... -buon
.. e poco c'è mancato ch' io non mi sia fatto scorgere. manzoni
. lippi, 4-44: oltreché innanzi ch' io vi possa giugnere, / ci vuol
sì con penna e con inchiostro, / ch' ognun vedrà che gli er..
, iii-161: è suto buono, ch' io mi sia posto a udirlo. grazzini
in verso piazza. e però sarà buono ch' io pigli di qua. guarini,
dire quanta è la bontà di dio, ch' è sommo buono e perfetta bontà:
voi, non rispondete per niente, ch' ogni cosa si guasterebbe. f. d'
c'è, e sensibilissimo -disse rendona ch' era venuto per tempissimo. -un vero
quegli unti velenosi ». si vede ch' era uno sfogo segreto della viuna confidenza
non mancava di buon senso. mi raccontò ch' essa stessa aveva dei forti dubbii sul
, 169: e che vi pensate, ch' io solamente sia e sempre un buontempone
ci parleremo a bell'agio: pensa ch' i'ti vo'fare un uomo da bene
perciocché i medici conobbero chiaramente e dissero ch' egli era suto il bupestre. vallisneri,
'l viso di bellezze netto, / fin ch' ella non cerne col burattello / biacca
burattinata, ed ora, nella ristampa ch' io fo di questa commedia, ho anche
discorsi, mi quadruplicava l'abborrimento innato ch' era in me per codest'arte burattinesca
quel guardo burbero, le aviene / ch' ognun la mira come cosa rara. varchi
. a. alamanni, xvii: ch' impara poesia / legga spesso un sonetto
eliseo trapassa / giordan col mantel suo, ch' allor era, / al modo veronese
in maniera che un burchièllo per piccolissimo ch' e'sia, non potrebbe entrarvi né uscire
nave valersi ad alcun suo prò, quasi ch' ella fosse un burchielletto domestico?
là 'v'eravam, ma naturai burella / ch' avea mal suolo e di lume d
allegate per buriasso il machia, conviene ch' io vi dia un rosso de'casi suoi
i contadini dicono anco posito / vuo'tu ch' i'burli, quand'e'mi domandano /
cose che non offendano, furbissimo ch' era con loro, si propose di dar
stornar il discorso. per burla ch' io non mi scortichi nello scrivere; e
goldoni, iv-1056: ho detto da burla ch' egli veniva, e di burlarlo. galileo
burla. foscolo, v-112: il caso ch' io figurate voi nella mente? goldoni,
è un « oh anzi, so ben ch' ella burla! *. giusti,
toscaneggiare, dopo alcun tempo avvistisi poi ch' egli veramente parlava una lingua, ed
o scrivessi così, chi non crederebbe ch' io facessi la caricatura d'un goffo francese
gli scherzi e le burlette, / ch' ebber costoro per molte giornate, / che
: a un tratto, di burlone ch' egli era, cominciò a rabbruscarsi,
di natura poi così burlona, / ch' or pigne, or ferma, or porta
'l cappello / con tal grazia, ch' egli obbliga e minchiona. moretti,
e recriminavo, recitavo una parte burlona ch' era più forte di me. burlóne2
si sarebbe incanalata ancora verso quel grigiore ch' egli voleva fuggire ad ogni costo. burocratizzare
essi adorata;... ecco ch' anch'io... vengo a portare
pericolo. goldoni, vi-788: quel ch' è con noi venuto, contentisi narrare /
si trovava in burrasca, e quel ch' è più, che tu amavi la burrasca
grandissime burrasche. lippi, 8-2: sapete ch' e's'inciampa e ch'e'si
: sapete ch'e's'inciampa e ch' e'si casca; / si può in
t'hai moneta in tasca, / ch' alleggerir ti voglia di quel peso: /
consueta posata, in un pulito alberghetto ch' era di poco fuor della strada.
piano è sì la roccia discoscesa, / ch' alcuna via darebbe a chi su fosse
dentro la sconfinata e accidentata terra promessa ch' era l'acqua santa.
grisogono, / guardatevi da lui, / ch' egli è come il carbone.
, /... / convien dir ch' egli tentò mare molto / pericoloso.
7-5: tanti ne va a taverna ch' è un barbaglio, / parte alla busca
altro un bastardelle; / e quell'un ch' era bastardo / si buscò il miglior
. davanzali, ii-28z: e non ch' io tema d'antipor la fortuna e il
... chi non crederebbe ch' io facessi la caricatura d'un goffo francese
lippi, 7-6: e paride, ch' anch'egli si ritrova / a corpo
, ma d'averti, a modo ch' uno nibbio, lasciato adescare e pigliare alle
di busse, / non conoscendo ben ch' egli si fusse. bandello, 3-20 (
l'aspro ferire allentato, / anzi par ch' egli ingrassin nelle busse. cellini,
: s'avien... / ch' a busse ne scota [del castagno]
battaglia. ariosto, 27-16: però ch' astutamente l'angel nero, / volendo
io: ma io sento la porta ch' è bussata: / va'vedi, che
11 campo in modo spaventava, / ch' ognun lo fugge come fera brava.
bussola di vetri / che fantocci eran quei ch' io vidi insieme / furtivi or sopraffarsi
dalle onde incessanti in quella perpetua bufera ch' era stata la loro vita. stuparich,
: io vidi certo, e ancor par ch' io 'l veggia, / un
e irreparabil male; / ché subito ch' alcun scopriva il busto, / mastro pasquin
, i... i e ch' a tradir colei tropp'era ingiusto / ch'
ch'a tradir colei tropp'era ingiusto / ch' ai padre avea ringiovenito il busto.
oh! che studio: il più lustro ch' io vedessi mai! salvo che nel
, vii-772 (4-3): da po'ch' io foi ne la città del tronto
egli mangerà miele e lo butirro, acciò ch' elli sappia riprovare chi farà lo male
e ne menaron presi tanti caci, / ch' a partir il butiro poi fra loro
al vento le parole e quel cotanto ch' io intendo di dire si dica una
ma l'uomo butta via le altre dieci ch' essa gli ha dato. manzoni,
e la conducono di terra a quella perfezione ch' è concessa dall'arte e dallo studio
... per questo poss'io dire ch' elle mi buttino 1'istesse rendite?
il legista. fagiuoli, 3-3-44: or ch' ha da far? bisogna che si
segneri, i-265: e con l'autorità ch' egli avea buttò il muro a terra
ma elli furono villanamente buttati addietro, ch' elli non poterò contrastare alla moltitudine.
cosa al diavolo: buzzarate infami, ch' io non so come sopportare né come
di fermo io potesse dire alcun sentore ch' io abbia, ma ben mi pare
croce. pulci, xxx-n-8: squasimodeo, ch' ella mi par più bella, /
sentissi di nuovo buzzichio nessuno, dille ch' io ne la verrò avisare subito. l
in foco amoruso, / e non saccio ch' eo dica. re enzo, 2-42
raggio / e, del contrar, ciò ch' è ragion certana. rustico, vi-1-118
tenzone, / ca lungo temp'è ch' io ne fui accorto, / che 'l
parli, istà di cesso; / ch' i'ho d'ogni persona gelosia.
mi fate morir di dolcezza, prima ch' io dichi la mia colpa; non
, non produrrebbe il suo frutto, ch' egli produce una volta l'anno, serrato
vicenda, e si riproducono per modo ch' egli è sempre coperto di foglie,
bisognasse vomire, non potrei vomir altro ch' il spirto; si me fusse forza di
guarini, 333: -bisogna dire quel ch' egli ha fatto, e quello che ho
fatto, e quello che ho provveduto io ch' ei non faccia. -nel mio pollaio
un certo cacazibetto, e farà quello ch' io vorrò. goldoni, ii-692: questo
ser giovanni, 50: ora avvenne ch' e'si diliberò di fare un giuoco,
. un altro modo di sollazzarmi, ch' io vo l'aprile e maggio, e
, ascolta /... / quel ch' oggi io canto, e ti fian conti
e la caccia alla sua posta, / ch' ode le bestie, e le frasche
più di tempo possiamo prima scoprire lui, ch' egli scuopra noi, e distinguendo il
come non poteva andare più a caccia, ch' era stata la sua passione, non
bel bosco di leggiadre fronde, / ch' ombra si fa colle ramose braccia, /
ho fatto preda, ma, quel ch' anco non isperai, così buono avocato nella
difetto né vizio alcuno, per brutto ch' egli si sia, che cumulatissimamente non
purg., 6-15: e l'altro ch' annegò correndo in caccia. a.
[morgana] / nel medesmo vestir ch' ella avea quando / le dié la caccia
19-41: non è mai giorno, ch' e'[i birri] non gli dien
e il vin di chianti, / ch' io tolsi in dar la caccia a un
me ne fa sì gran caccia, ch' io mi risolvo a dargliele. d.
la caccia all'occhio di beppino e appena ch' era lì per incontrarlo apriva un sorriso
sbigottite in caccia, / e par ch' il cielo in pioggia si disfaccia.
, e fa gli cibi, acciò ch' io ne mangi. me: o polo
montò sus'un ronzino / corsiere, ch' era buon da cacciagione, / e con
al mattino / il carro suo, ch' era d'oro fino. guido delle colonne
segui'tanto avanti il mio desire / ch' un dì cacciando sì com'io solea,
rimane spenta / solo in quel punto ch' ella si va via; / e ivi
uno, che era muto. e cacciato ch' ebbe il demonio, il muto parlò
sono date da la fortuna, però ch' oggi ti dà e domane ti può
i-io: questa è dunque la via ch' io voglio che seguitiate; cioè tra la
e colla nostra bibbia e in più quiete ch' i'non sto a questo modo.
10 metto / la vita e ciò ch' i'ho in periglio; se / lo
caccia oltraggioso e lo minaccia: / ch' io non t'incontri, vecchio,
lettera senese, v-203-159: ine sapemo ch' elino erano fugiti ed andavasi via:
, 12-12: qual massìla fera / ch' allor d'insanguinar gli artigli e 'l ceffo
e sì il timor le caccia, / ch' ogni ordinanza lor scompagna e pàrte.
dio il ti concede, statti, ch' io non ti caccio. boccaccio, i-17
idem, 108-17: il testa, ch' era proposto, subito per non perdere
festa, / la qual cosa più ch' altro gli è molesta; / pensa e
vidi in siena, in sulla piazza ch' ei chiamano il campo, un giuocatore
corpo uno spiedo porchereccio da quella parte ch' egli ha la punta. bruno,
, 5-1-39: né punto è nuovo ch' altri... si sia preso gusto
4-303: mi stomacò di modo, ch' io fui sei volte per cacciar fuori.
, 2-14 (i-808): gli disse ch' ei mentiva, e cacciò mano ad
, e si accora troppo: vorrei pure ch' ei fosse uffiziale, almeno perché venisse
si può far di manco, / ch' ei non s'abbia a cacciar la spada
. fagiuoli, 3-4-162: porta un vestito ch' è tutto lindura, / fatto alla
, 64: mal si contrasta quel ch' ordina il cielo; / e, se
a cui, se pure / piacesse ch' amarillide consorte / fosse di silvio tuo,
parte de la fatica, così quelli ch' insieme investigaron la verità participano con maggior
per le mani della turba de'cacciatori ch' era più addentro nel bosco, [
isola] / mai cacciatori non penetrano, ch' alle macchie selvose / soffrono grandi fatiche
a sostenere, con ciò sia cosa ch' ella sia cacciatrice d'allegrezza e di riposo
gherone, e tols'a dir, ch' n ciel foss'un bel tempo. carena
farli parere più sensitivi e più fortunati ch' e'non volessero. rajbcrti, 2-147
carne salata e di cacio cavallo, ch' io credo guadagnare. gherardini, ii-64
assieme a tutti gli altri caciot- tari ch' erano lì, furono presi e ributtati fuori
cominciandosi la parola seguente nell'istesso modo ch' è l'ultima sillaba, overo lettera
uno degli effetti di quella virtù eroica ch' è il contrario del coraggio.
si fa un principio tanto alto, ch' è impossibile a seguitarlo. = voce
con esso i piè; ma qui convien ch' om voli. idem, par.,
catuno, secondo che si conviene e ch' è più degno. scala del paradiso,
ha che le dilette, / non vuol ch' un morto invan più ne sia
al cadavero, poiché lo spirito animale, ch' esce con lutto e si fa
mio specchio di rimpetto al letto mi dice ch' io oggi ho la faccia un po'
giostre e finezze dell'impareggiabile foglio umorifero ch' era, in quegli anni, il
tue bellezze il fior adorno / pria ch' egli caggia, e de l'età ridente
del folto arbusto / il sol, ch' ornai declina in ver l'occaso; /
ma con sicuro passo, / sì ch' i'possa seguirti e non inciampi, /
xxiv-1005: chi è quel vecchion venerabile ch' entra nell'anticamera e s'appoggia cadente
dolore. pirandello, 7-164: ora ch' era vecchio, e cadente, aveva paura
acquistar un determinato grado di velocità bisogna ch' e'si muova prima per linea retta [
insieme / dal suon, che par ch' a sé l'inviti e chiami, /
solo, sull'orlo della battaglia nascosta ch' era senza fanfare e senza bandiere. govoni
, e la paura egli trema sì fattamente ch' io credo che un dì o l'
. verga, 4-128: quella pioggerella ch' è caduta ha ridotto la strada una pozzanghera
di tue bellezze il fior adorno / pria ch' egli caggia, e de l'età
, 16-56: rendono un altro suon ch' a quel s'accorda / con che i
/ stretto da tre catene, par ch' ira aggia, / rabbia, schiuma,
. tasso, 4-51: qual uom ch' aspetti che su 'l collo ignudo / ad
essere palese a tutto il mondo, ch' egli ha la virtù abbandonata e dissimulata
campane; e medesimo confessore, ch' egli amava meglio d'essere in
, / anz'ha paura forte, / ch' anzi che vegna quante verità siano state da
, / e pur istringe 'n possesso, ch' erano cadute sotto una specie di prescrizione,
, iv-340: mi sorpresi a pensare ch' era caduto in ammenda alla chiesa de la
siamo rovinati; non c'è ch' egli avea fatta a papa gregorio. fiore
caladrio voi sete a mia natura, / ch' i'son caduto in -scadere,
cotal in vostra corte, / malato più ch' altro omo, algarotti, 1-386
in simili altre sconvenevolezze, troppo è difficile ch' essa mattezza per dolor cadde,
n'esce un doppio rimbombo, un settenario ch' entra rumorosamente in un quinario. pascoli
cangino istato; / e questo saccio ch' avien per natura: / più grave cade
man caduto / per le saette di ch' i't'ho feruto, / sì che
fagotti in un canto del cortiletto, ch' era rimasto il luogo più pulito della
apparso in luogo poco vistoso dei cinque giornali ch' io giornalmente leggo, non sarei caduto
di cotanti danari: sì che perdonami ch' io non posso servirti sanza grande mio danno
'l braco / m'impigliar sì, ch' i'caddi. arrighetto, 222: ora
riconoscenza il cor mi morse, / ch' io caddi vinto. m. villani,
petrarca, 85-14: e se non ch' ai desio cresce la speme / i'
111 (154): l'uomo, ch' è a cavallo, sì lo seguita,
ingratitudine gli diede / tanto martir, ch' ai fin dal dolor vinto, / e
dice, il predator cristiano, / ch' audace è sì ch'a me vuole agguagliarsi
cristiano, / ch'audace è sì ch' a me vuole agguagliarsi, / caderà vinto
ariosto, 32-45: non è meglio ch' ai campo tu ne vada, / ove
laude ognora? / quivi s'avvien ch' inanzi a ruggier cada, / del
sentita / troppo bene a la mano, ch' incappando / tu così spesso, alfin
al peccato... credete voi ch' ella sarebbe caduta? manzoni, 166:
: essendo già caduto il diritto ciclopico ch' avevano i padri delle famiglie sopra le
. intelligenza, 101: un segno ch' è nel ciel, carro s'appella,
malizia o fraude in mente umana, ch' io non pensi potere esser machinata da persona
nella fantasia. sarpi, i-361: dappoi ch' ebbi tessuta questa abbreviata narrazione del
. goldoni, vii-1056: e convien credere ch' ei non lo sappia, perché dicendogli
animo, né in pensiero pure, ch' io volessi o potessi mai scrivere delle
tal nome osi dar tu? non ch' io 'l volessi; / ma, né
., 65 (83): sappiate ch' egli ebbe la signoria per suo gran
d'una cosa le ricordo: / ch' alquanti dì dinanzi al suo partire, /
387: quattro sono i fiumi ch' escono del paradiso terrestre, e tutti
fermezza, 'che morte solo fin ch' indi ne snodi '. d'annunzio,
una cassettina, piena di diamanti, ch' io ebbi commissione di portare al cadì.
cadimento di melon furono morti tutti quelli ch' erano con lui. 2.
legge ne'problemi d'alessandro, fingendo ch' egli o per cruccio o da scherzo
le controversie, e determinate le questioni ch' accadeno tra gli mortali e tra gli
160: io che son più caduco, ch' una pesca, / più tenero di
pesca, / più tenero di schiena assai ch' un gallo, / son del fuoco
non ti faccia insuperbire orgoglio, / però ch' è fior caduco, e, se
torna mai. menzini, ii-54: ch' altro non diede al vincitor, che nuda
/ e ià mai non trovi luco ch' eo afflitto non ce sia. cecco d'
seno... / questa barba ch' io porto di peonia; / che questa
vóto e freddo 'l nido in ch' ella giacque. idem, 350-1: questo
nostro caduco e fragil bene, / ch' è vento e ombra, e ha nome
10-994: se indugiar la morte / ch' è già presente, e prolungare i
insperato ben serena immago, / più ch' uom caduco, e quasi eterna idea /
/ e 'l bel pianto raddoppia or ch' ei s'appressa. 5.
valli e monti; / monti, ch' ai ciel, quasi di neve aspersi,
si reca a la gravità del corpo, ch' è cagion naturale. galileo, 856
non abbia caduta, / e quella ch' è più alta, ancor più tosto.
caduto bene e sopporta la disgrazia col garbo ch' io presagii intiero nell'ammirare l'agevole
. berchet, 76: questa terra ch' ei calca insolente, / questa terra ei
. marino, i-83: stimano alcuni ch' egli a tanta enormità si conducesse perché
cafera sua / e posto un uomo ch' è senza valore. caferaco, sm
non ci fu nissuno fra tanta gente ch' era dentro al caffè, che v'impedisse
parini, 728: congedato da coloro ch' erano una volta suoi pari, i quali
buon tratto dalla penna, son persuasissimo ch' egli è partito dal fondo della mia
alighieri, e dir del mariscalco: / ch' e'par fiorin d'or, ed
che l'uso soverchio dei cambi ch' ella permetteva alla sua nobiltà, cagionava
che non ti uccidi, che sai ch' io ne sarei cagionata, e sarei uccisa
, che pecca 'n vèr me, poi ch' agradire / no li vói punto,
le piaghe aperte; / ma dico sol ch' è da pensar da quali / strette
10-3: non consider, peccatore, ch' eo te posso annabissare? / ed
? / ed hai fatto tal fallore ch' eo si l'ho cascion de fare:
gianni, ii-483: tanto io sofferto più ch' i'non dovea: / che gran
idem, inf., 10-90: poi ch' ebbe sospirato e 'l capo scosso,
/ e dimandò qual'era la cagione / ch' egli andavan sì matti e sì tapini
13-4): sì mi castrò, per ch' io non sia castrone, / castruccio
giovanni, 48: volendo questo scellerato ch' io gli provedessi di quel veleno, come
ogni cagion la causa trova, / ch' è nell'arcan di dio serrata e clausa
esso lume, cadde subito bruciato nell'olio ch' esso lume notria, e restogli solamente
angelo di lionardo; il che fu cagione ch' andrea mai più non volle toccar colori
esser egli medesimo l'autore del concetto ch' egli indovina, suole il più delle volte
già non sorge / strana cagione a meritar ch' egli usi / tanta licenza. alfieri
mi serrò sì fortemente il cuore, ch' io non mi ricordo di aver provato in
create ordine e stato, / dispose ch' io v'amassi e dielmi in fato,
, è invaghito, mostri non contentarsi ch' io, misera! in cambio della figliuola
giaccia (sì come saria el dovere, ch' elli è pur mio marito, del
accusaronmi al re per istregone, dicendo ch' io m'ingoiavo come pillole i veleni
ingoiavo come pillole i veleni, e ch' eglino m'avean veduto ingollare pane,
. alamanni, 6-15-109: il cavalier ch' a questa cosa bada, / domanda
fus tu arsa che 'l facesse / o ch' eo cun teco mai volesse usare!
tossilo « pistrinorum circulus * per significar ch' e'si aggira continuo dintorno alla macina de'
... non potranno mai fare ch' io non sia quel che mi sono,
come voi mi tenete, che non pensaste ch' io cagliassi per vostre braverie, massimamente
, bramose e correnti / come veltri ch' uscisser di catena. idem, inf.
: non voglia iddio, iniqua cagna, ch' io mi pacifichi teco; ma teco
innamorato; vedi due de i ribaldi ch' io dico. firenzuola, 264: allora
costui si scagliò lor come cagnazzo / ch' assalir forestier subito viene. aretino, 8-47
ti sia, gridò, la mano / ch' a quel cagnaccio partisti il cervello.
: queste cagnacce astute / fuggite, ch' aman sol roba e danari; / e
il saracin del cerro allora scese, / ch' a gran fatica ancor s'assicurava,
faceva mille carezze amorevoli, di maniera ch' io non potei, ancorché giunto a
iacopone, 24-59: tante le meschie ch' eo entanno facìa, / capigliarìa e
ancora di questo maladetto cane o cagnuòla ch' el sia, che a me porge ora
1-39: so, per esempio, ch' io mostrai forse men dolore quando la mia
: ben vo'che ponghi a quel ch' or dico cura: / solo per
: / solo per un cagnuol, ch' è una beffe, / si mosse sdegno
, / si mosse sdegno e guerra ch' ancor dura. anonimo, ix-826: sanza
bruno, 3-841: se vi par ch' abbia del mignone, fatene copia a qualche
/ certi cagnotti parigin diserti, / ch' aveano in cento vizi i ben consunti
/ levatevi quel brutto cagnucciaccio; / ch' ha un nome infin ch'a dirlo
cagnucciaccio; / ch'ha un nome infin ch' a dirlo dà terrore.
mia mi fanno l'onore di credere ch' io stia tutto il giorno soavemente affaticato
non ho tanta polvere negli occhi, / ch' i'non conosca el calabron nel fiasco
fermo. mare amoroso, 284: ch' i'son venuto a tal come lo
: / e se lo sguarda, sa ch' ei dee campire; / e se
/ e se non, sa certo ch' ei dee morire. canzone adespota, xxxv-
caladrio voi séte a mia natura, / ch' i son caduto in sorte / cotal
in vostra corte: / malato più ch' altro omo è mia ventura. pulci,
nel convesso della nave, che avanti ch' ella potesse uscire per le buche per
: aiutami tu, penna e calamaio, ch' io ho tra mano una materia asciutta
filippo, mi fareste il piacere di permettermi ch' io scrivessi una lettera? -accomodatevi.
davanti, mostrando in vista tal compiacenza ch' io non ho potuto non pigliare la penna
penna. pellico, ii-60: permettendo ch' io avessi calamaio e carta, mi numerava
, ma inameno fra ogni suolo desolato ch' abbia visto io, è quello dove
e questa cosa a credere me 'nvita / ch' amore, sia, e dame grande
/ e se la stella, per scurtate ch' aggia, / si cela, già
centro, né non è per attrazione ch' esso centro faccia, come calamita,
lo splendore, / la calamita, ch' è del ferro amante, / e 'l
del ferro amante, / e 'l giacinto ch' a cinzio accese il core. d
dello scuro abisso; / tu, ch' ai principio movesti mia barca, /
terra'sol tu, donna bella; / ch' io son fatto calamita, / tu
l'alma in quel tenace nodo / ch' a voi sol la terrà più sempre unita
marino, 4-282: se fermo è pur ch' io fra tant'odii fieri / d'
tu sai bene meglio di me, poi ch' io ebbi molto ben guadagnato, partendomi
calamità raffinamento / d'indomiti cervelli an- ch' esser suole. / la bizzarra tra sé
confortato dalla memoria de'pochi uomini benefici ch' io ho lasciato sui confini della mia
bellincioni, 1-104: tant'è, po'ch' io son fatto calandrino, / a
calandrino, / a gran perieoi vo ch' i'non mi sconci. firenzuola, 385
suo fratello aspetta / sopra la barca ch' avea in fiandra presa. tassoni,
in quella mena, / e l'acqua ch' era assai cupa e distante, /
e lo calarono in una vecchia cisterna ch' era senz'acqua, abbandonandolo alla pioggia
manigoldo? -non dici tu, ch' io mi serva della tua corte in ogni
i chiavistelli, ed apparisce il vecchio / ch' ha in sua balìa le porte delle
la cappa / con pelli agnine, ch' ebbe dal comune / ad ognissanti per il
e rondel fe'cascare, / tanto ch' orlando si trovò in sul prato. boiardo
9-23: non cala il ferro mai, ch' a pien non colga / né coglie
12-27: corri al varco: / mentre ch' è in furia, è buon che
compagni gli calarono giuso per la cateratta ch' era in cima della torre. boiardo
io venissi e'm'è credenza / ch' i'sarei messo poi sotto la scala.
con tutti i passeggeri. un tale ch' era stato testimone del naufragio, cominciò
inf., 17-129: come 'l falcon ch' è stato assai sull'ali, /
canti, 2-94: la qual gente volea ch' al- lora a danno / di desiderio
rapido corrente / de l'agitato mar ch' in fretta cala, / che porta il
. villani, 11-138: le possessioni ch' erano in città, a volerle vendere si
frutti loro, e 'l danaro, non ch' altro, suole or crescere, or
all'incontro crescendo di forze, ciò ch' era patto, s'è cangiato in
/ e 'n ciò sormonto, non so ch' altro sia, / e giammai solo
ri pesare, / infin ch' ebber fornito lor lavoro; / ben
: non me la caleranno certo, ch' io voglio innanzi star così com'io
benevento. marino, 12-153: tosto ch' adon de la calata alpestra / giunto a
, / passa, dietro a colei, ch' è sua maestra. alfieri, i-35
esterna. circa vent'anni dopo, ch' io ci fui per la prima volta
molto appariscenti e notissimi, non hanno, ch' io sappia, un nome volgare.
uno stangon dalla porta togliea, / ch' a un pagan levò il capo di netto
nella calca in modo arrandellollo, / ch' a più di sei levò il capo dal
: padroni e garzoni della bottega, ch' erano alle finestre de'piani di sopra,
. accennavano di volerle buttare. visto ch' era tempo perso, cominciarono a buttarle davvero
fendendo la calca, caricano il nesi ch' è irrigidito come una statua, con un
si venivano nelle case de'nimici, ch' erano a lato a quel piano, ritirando
ove 'l capo prudea: / ch' ella di lor niente si curava, /
pulci, 5-56: intanto colui par ch' un arco branchi / ed uno strai cavò
che non fe'lo sciarra, / ch' a un colonnel fe'volger le calcagna,
molto meno al duca di brettagna, / ch' ognun ha, sotto l'esca,
la di lui magagna, / mostrando ch' ei fu nobile e ben nato, /
alle calcagna. foscolo, v-73: sappiate ch' io non ebbi mai da pentirmi sì
: gli altri due uniti ferri, ch' egli [lo scultore] adopera nel far
., 4-7: il luogo in verità ch' è da pastinare cioè da essere avvignato
erbetta nasce in questi campi, / ch' io no la calche mille volte il giorno
e difficile via da calcarsi, prima ch' elle si trasmutassero in poesia italiana.
berchet, 76: questa terra ch' ei calca insolente, / questa terra ei
, / getti non vista dalla via ch' io calco, / lodola, il canto
faze, / ma fale ben calcare / ch' el no se posa ebriare. bibbia
: or veggio / il fido letto, ch' io nel dì lucente, / la
al suo viaggio / per torme ch' ai venir calcate furo. -calcare una
calcati ed umiliati per le grandi virtù ch' egli [dio] dimostra per gli umili
ma, come se sia, a dimostrazione ch' el vostro valore da me sia estimato
pallavicino, 3-2-296: il nunzio s'accorse ch' eransi già cambiati i concetti de'cesariani
tommaseo]: la calcatrice, con tutto ch' ella nasca in acqua, e viva
masuccio, io7: e si non ch' io ho del tutto diliberato de non
.. de''coturni ', ch' usavano i tragedi in scena; de''
scena; de''phecasii ', ch' erano scarpe de sacerdoti antichi forse come son
sesta pietra ha nome calcedonio, / ch' è di color tra giacinto e berillo
accompagna- vagli il sogno ondeggiante un'arietta ch' egli aveva udita,
che agevolmente verrebbe loro fatto, però ch' egli hanno messo il culo in un calcetto
medesimo tempo minacciano i preti e par ch' abbino i viniziani in un calcetto.
voglia ora uscir de la calcina, / ch' altrui non par sentir mai che l'
della chiesa e cosparse di calcinacci noi ch' eravamo sotto. -locuz. figur
di straziar me e voi per modo, ch' io mi sarei git- tato in un
alma de l'alma, / sappi ch' un raggio sol de'tuoi sembianti / può
qualche cosa più pesanti, di quel ch' erano prima di mettersi a fondere. c
purg., 20-113: lodiamo i calci ch' ebbe eliodoro. boccaccio, dee.
ch' altro non hanno. aretino, 8-88:
contrarie. baretti, 2-52: ti pare ch' io m'abbia a mettere in collera
calci. per la qual cosa mi avvidi ch' ella era fantastica, colerica, maninconica
calcio in gola, e ogni cosa ch' io vi dirò che vi paia un po'
calci all'aria avvento, / mostri ch' io sono un ballerino a vento. manzoni
vo'che certamente pensi e stimi / ch' è per le genti valorose e conte /
vidi al mio volere / quelle seguire ch' or mi dan de'calci /..
con la madre, e con due zii ch' erano stati al pranzo...
, quanto una doglia nel gomito, ch' è quanto chi dicesse: è acuto
a fare un altro viso e, quel ch' è più, a spremere qualche lagrimetta
di modo che vi rimaneva tutto ciò ch' era disegnato di sopra sul primo foglio
... si è quello del raccogliere ch' e'fece insieme gran quantità di stampe
essa un filo del ripieno. tirato ch' ei l'ha, batte il filo del
, che ci smarrimmo; e tempo fu ch' io credetti di non avere mai più
quando poi s'andò ben calculando / ch' ei non poteva aver le genti pronte /
, diceva, la calcosa, / ch' affeddidiaci là dove si giugne / noi non
d'una vena salda, / sì ch' io credo piuttosto hai qualche calda.
non mi dia più calda di quella ch' io ho da quel ghiotto d'ascanio.
mi racconta il combattimento contro la miseria ch' è stata la sua delle vite. viaggi
. petrarca, 292-2: gli occhi di ch' io parlai sì caldamente. giov.
caldamente quella lelia di virginio bellenzini di ch' i'ti parlai. marino, i-240:
investigare se questa e l'altre robbe ch' io lasciai costì sono in sicuro,
/ soperchianza ne prese, / sì ch' un'infermità aspra e villana / crudelmente l'
piede, e non c'era verso ch' io potessi sbarazzarmene, come da quelle caldane
castello di montecarelli, caldeggiando l'oste ch' era alla scarperia. montecuccoli, 2-194
: e le colonne del metallo, ch' erano nel tempio del signore, e le
che teneva con la ricci; chi diceva ch' era stato licenziato per lo scandalo che
ghiotti / in quello scambio, e fa ch' un suo creato / con certo lardo
della cucina: la piattaia, una cassa ch' era in un canto, i calderotti
uccelli molto piccoli, fanno ciò ch' è lor comandato, né solamente con la
questa mistura ed insieme fonduta, fredda ch' ella è, se ne fa i pastelli
che amendue in favore de la confermazione ch' egli ricercava degnassero scrivere con quella più
del suo affetto e con la credenza ch' ei fosse reo di colpa più grave.
la sua faccia a quella di lei così ch' ella ebbe in su la bocca il
, 59: non siamo come le bestie ch' hanno il coito servile solamente per l'
erbe da presso, / nel tondo ch' ella inebbriò del flutto / stridulo, aulente
di sangue, al mio parere, / ch' è caldo ed omoroso, / ed
matteo correggiaio, ix-60: beato è quel ch' è caldo / dell'amor tuo.
bene. pulci, 7-31: morgante, ch' era di potenzia caldo, / la
conte orlando aveva detto: / « poi ch' egli è morto manfredon ribaldo, /
ribaldo, / non sarà prima dì, ch' io vi prometto / ch'io voglio
dì, ch'io vi prometto / ch' io voglio andar col mio battaglio solo /
127-52: e del caldo desio, / ch' è quando sospirando ella sorride, /
avendo un dì perduto a zara ciò ch' egli avea, essendo grandissimo e valente
diavolo calde calde, come tu vedi ch' io temo di non andarci io. guarini
. / con una potentissima bevanda / ch' io ti presento entr'a quest'alberello
. fagiuoli, 3-2-261: il sole ch' era stato / sempre involto di nubi in
da ferrara, ix-126: quel primo punto ch' io scoversi tempo / e caldo,
« io veggo il nostro impero / ch' ornai perduto ha il suo naturai caldo
, / poi che non c'è colui ch' era il suo core, / cioè
[il sole] tal caldo, ch' e'fa seccare molte cose.
mi misi a far baratteria; / di ch' io rendo ragione in questo caldo.
: se poi in altra occasione credete ch' io possa accrescere diletto alle gazzette vostre
, iii-4-22: confessò... ch' era ben malagevole il dire per qual via
del re manfredi, ruppono la pace ch' era tra loro e'fioren
fiorentini non poterono ritenere i perugini, ch' e'non volessono per loro arroganza, sentendosi
siena. berchet, 196: quel ch' io fei per trarvi in salvo / voi
le note non servirebbero a nulla, ma ch' elle servirebbero a male. non facendo
contrario, / ma giri pur, ch' io l'ho nel calendario. -avere
i. nelli, 17-1-3: io credo ch' ei non sia troppo nel calendario della
può dir diodato né 'l vicario / ch' io rompa le vigilie, poiché guardo /
., 19-67: se di saper ch' i'sia ti cal cotanto, / che
abbi però la ripa corsa, sappi ch' i'fui vestito del gran manto. idem
al mio cor avvenuta, / ch' a l'anima non cal di star con
terem sotto l'ombrose foglie: / ch' i'so che la mia ninfa
di maritarla. caro, 2-1033: poi ch' io fui giunto a la magione
al tardi) avisti, / ch' a quella maga, per più nostro male
eternamente cale. tassoni, 4-68: narra ch' attaccata è la battaglia / tra il
sardi e le città nemiche, / ch' in campo conducean tanta canaglia / che non
, signor, e ti consola / ch' altri non fia de le tue glorie a
di lui più che di voi? ch' egli abbiano / combattuto per esso?
potre'morire, / dica chi vuol, ch' i''l mett'a non calere.
di farmi uscire dal mio vezzo, sì ch' io lasciassi di burlarlo. anzi.
caler. mare amoroso, 206: ch' io triemo più che non fa
. pananti, i-90: un calessaccio ch' è un continuo ballo, / un vetturin
ragion militar si converìa / ordinar sì ch' e'stipendari sui / fosson pagati ogni mese
per la via, / s'accorge ch' e'non v'è da far calia.
non avendo voi quelle chiome d'oro ch' ei dice, e che egli forse avrebbe
sapere; e vederlo annoverare, fra questi ch' egli giudica superiori a tali poveri latini
saggio e benevolo, / com'oggi ch' io libo a l'amico / pensando
voglia o non voglia, alfin convien ch' e'mande / l'amarissimo calice nel gozzo
che mi vai, se pur convien ch' i'mora? / ahi, questo è
: mi ha detto insomma con esultanza ch' io ne sono stato giustamente punito.
giustamente punito. qual risposta credi tu ch' io abbia fatta a questa crudele villania
suo sguardo neppure da me. sa ch' io non posso resistere più; e ha
rosseggiami. redi, 16-i-324: vuoi ch' io ti porti il calicétto? no
capellano volgar., iii-41: e quel ch' è freddo, di poca calidità aggiunta
a proporzione di noveri estensi, / ch' a certa concordanza gli comparte; / sì
. de jennaro, 78: l'aspido ch' a salvar fui presto e vago,
salvar fui presto e vago, / ch' era aghiacciato e per morir constretto,
6-102: del furto si vantò poi ch' ebbe avutolo; / che sputando tre
... ima delle cinque fascie ch' essi [gli astrologi] costituiscono in cielo
fare a tuo modo? ma guarda pur ch' io non ti dia qualche alapa che
e ciavattini per conto di precedenza, ch' è fra il magnifico et il zani de'
, 34-44: ma la caligine alta ch' era ultrice / de l'opre ingrate,
, sì gl'ingrossa inanzi, / ch' andare un palmo sol più non gli lice
uscisse quello splendore infinito, mi pareva ch' egli si nascondesse in una lucidissima caligine
, 205: questa animata notte, / ch' avolta in nera veste / ricopre il
perché si mosse quella di lucifero, ch' essendo per la sua bellezza apportator di
tra le antiche ombre famose, / ch' ebbe sé in odio e le presenti cose
è tòrta; e non si pensa ch' ogni lettera costa un fiume di sangue
quando / è la chiavica aperta, ecco ch' io veggo / a torme a torme
quel che vallerà ha detto? / ch' io t'ho sturata e rotta la callaia
sproposito, per uscir con manco disonor ch' io posso de'gangheri; ma il male
/ ma con sicuro passo, / sì ch' i'possa seguirti e non inciampi,
salita, / onde al vero valor conven ch' uom poggi. idem, app.
fama di vertù s'acquista, / ch' egli spaventa altrui sol de la vista.
. idem, 1-187: lasso, ch' i'piango e '1 mio gran duol non
pio ritorni / per la candida via, ch' è più lucente, 1 ove il
tempo che si chiama la monsone, ch' è una calle di vento che dura a
la malizia che in loro regnava parea ch' avesse in loro sapienza. bibbia volgar
è troppo tempo, benigni ascoltanti, ch' el fu uno figliuolo de misser mante di
come tutte le gentildonne della nostra città ch' erano maturate prima del telefono, disponeva
si chiama ancora uranoscopo, dall'occhio ch' egli ha nel capo. =
, la gioia / d'ogni lignaggio ch' abbi il sol mai visto / tra l'
alcuna esitazione. baldovini, 2-73: ch' i'stia qui? per du'ore /
. pulci, 23-32: io vo'ch' ella mi porti a saliscaglia. /
per l'arare / d'attilio consolare / ch' abbattè triunfando tante schiere. sacchetti,
queste due aggiugnete la terza sperienza, ch' è ancor più da stimarsi: ma
troppo scorse di maturezza: ma quelle ch' hanno l'acino lucido e chiaro e
, 1-421: pronto estraea lo strai, ch' aspro e stridente / uscì con retrocurvi
quanto basta, e però s'accerti ch' io non mi prendo ulteriore rammarico.
i-60: una volta / non sapevo / ch' è una cosa / qualunque / perfino
le giungessimo da presso, e pareva ch' ella offrisse al mio sguardo attonito la
calo, / che que'di media, ch' eran lor suggetti, / divennon re
1-96: li cali della materia, secondo ch' ell'è o vecchia o nuova o
, i-268: carro addreto non dà ch' ha preso il calo. = deverb
crisostomo ne calogna omero d'impostura, ch' esso intendesse la lingua degli dèi,
esso intendesse la lingua degli dèi, ch' è naturalmente niegato agli uomini. =
altor, / e cade en un fogo ch' è de sì gran calor. guinizelli
amenissime mortelle; / cedri et aranci, ch' avean frutti, e fiori, /
5-21: tace ogni augello al gran calor ch' esala, / salvo la roca
quantunque esca a dispetto, / ignorando ch' a gaudio va dal lutto.
somiglia d'onestà la donna mia, / ch' a lo calor superfruo contasta. lorenzo
. doveva venirgli dal di fuori il calore ch' egli non aveva trovato in sé.
getta fiamme per bocca ta'dotte, / ch' una fornace pareva in calore, /
irene non disse niente, ma si capì ch' era in calore, le tornò il
alcune biade (detto così dalla caldezza ch' esse ricevono dal concime). -sono calorìa
un sottile calorico ci avvolgeva, e ch' ella fosse arrossita. = voce
al rigore / aspro del verno, e ch' un altr'aer tosto / fin dall'
iacopone, 24-62: tante le meschie ch' eo entanno facìa, / capigliarìa
sangue, ma quel di colei, / ch' io dovrei calpestar coi propri piedi
possa de'santi, / e, quel ch' io tremo a dir, quanto
e ricco addob bamento / ch' apena il pié di calpestarli ardìa. f
negassi or porre in forse, / lasciando ch' un pagan così vilmente / calpestasse l'
tanto calpestomo monti e coste, / ch' arrivomo la sera a un ricco oste.
vento, e dibattea la fronda / sì ch' a fatica il calpestio s'udiva.
in su l'acciaro / del pallido ladron ch' a teso orecchio / il fragor delle
tasso, ix-83: queste purpuree rose ch' a l'aurora / a l'apparir del
di discorsi né di matrimoni, protestò ch' era una calunnia, scongiurò suo marito
, 10-83: la calunnia è colei, ch' ai trono augusto 1 per man la
scese in egitto nel principio, acciò ch' elli potesse abitare ivi; e assur
calunnii la provvidenza accagionandola di mali, ch' ella non pensò né volle giammai »
, i-278: perché risapendo il duca ch' io di molte cose era stato calunniosamente
tra que'tuoi polverosi biancospini, / ch' io non ritrovi nella mia verzura /
non cura -di far suo'dannaggi / ch' a li coraggi -mette tal calura, /
non m'è avviso, / avvegna ch' elio piaccia a la scrittura, /
voglio 'l bratto castagniccio, / nanzi ch' altrove pan di gran calvello;
di gran calvello; / 'nanzi ch' altrove piume qui il graticcio.
, 215: se è vero quello ch' io già ho inteso, essersi trovato omo
a cotal tempo, / se quel ch' ebbon per tempo / adducon sovra il capo
cogliete il tempo, i'vi protesto / ch' avrete lunga e faticosa guerra, /
bianca di lino, poi un vestito, ch' è giubbone e calza insieme, senza
, ma così male che par appunto ch' abbian il mal francese, poiché camminano
, portava in seno la calza, ch' era stata del venerabile onorato. a.
sento fornito, / se non d'alquante ch' i'non metto cura, / come
apprezzava le lodi ed il biasimo, ch' io per contrapposto al labro le appellerei
un saio / tor dal corpo, ch' ei veste, la misura, / e
la misura, / e da'piedi ch' e'calza il calzolaio. note al malmantile
: ah, ah, ah, so ch' egli mena le gambe, io, e
sanza lettera, che non intendano quello ch' a loro sì dice,...
sappiano sciogliere e legare l'anime, ch' è una sottile arte; ma a pena
quelli, a fare per vii cosa ch' ella si sia, diciamo così un calzare
... fu anche di mestieri ch' io facessi mettere i calzari da ghiaccio
: disse [il medico] tuttavia ch' egli sarebbe stato ad indugiare fino al vegnente
stivaletto. boccaccio, 20-37: sì ch' apertamente / di sopra a'cal- zerin
/ di sopra a'cal- zerin, ch' avea calzati / mostra le gambe e 'l
paio di gambe calzate in maniera / ch' elle paion due viti da strettoio. foscolo
ultimum con tutti i vostri diavoli, ch' io son un diavolo visu, verbo et
/ e de zendado vano foderati, / ch' e fitti loro ancor non son pagati
notte apparve l'angiolo al vescovo, ch' era molto santo uomo, e dissegli che
eloquenza adopra ardita e impronta, / ch' usano onnipotenti i velettai, / mereiai calzolai
che una manica ed un calzone vagliono più ch' un par di maniche ed un par
che non sapevano come obbedire agli ordini ch' egli impartiva, stava, in calzoni e
): restò il camaglio al brando, ch' era fino. dizionario militare \ 184j
mancato il disegnator parigino dal monastero camaldolese ch' era lì presso, quelli forse porta,
dello scheletro camaleonteo. da case ch' erano da'camaldolesi possedute là intorno ».
l'estate del più vago loro colore, ch' è il verde. non lo cangiano
uno diceva che era turchino, l'altro ch' era verde. 2. per simil
6-12: amico (certo sonde, acciò ch' amato / per amore aggio),
.. l'una fu l'osservar ch' egli fece il subito e durevole cambiamento di
ha tutto il torto; ma credo ch' egli mi cambi le carte in mano.
volentier non li cambiasse stato, / però ch' el me'dolor è sì corale,
dante, inf., 25-102: sì ch' amendue le forme / a cambiar lor
, n-ii-10: alcibiade racconta nel convito ch' egli pregò socrate che volesse cambiar seco
ancora gli mantelli e le barette, ch' alfine non conviene ch'egli vada in quello
le barette, ch'alfine non conviene ch' egli vada in quello abito, e
/ li fiori e le faville, sì ch' io vidi / ambo le corti del
disse che veniva solo; e montato ch' e'fu, essendo lui canbiato più
18 (312): a lucia, ch' era a sedere, orlando non so che
venia, e guardollo nel viso, ch' era tutto cambiato. pulci, 10-119:
buonarroti il giovane, 9-791: ch' io mi tolga giammai / al
: ebene. petrarca, i-2-100: tal ch' ella stessa lieta e vergognosa /
n-ii-io: alcibiade racconta nel convito ch' egli pregò socrate che volesse cambiar seco
lorenzino, 93: quattro anni sono ch' io cominciai a voler bene a cassandra
poco più accender mi poteva che quel ch' io ero, rendendomi pur lei del
le man rapaci / ne le gemme, ch' ai ciel fregian la veste, /
. tasso, n-ii-384: ho detto ch' il cambio può multiplicare i guadagni in infinito
. disse che l'uso soverchio dei cambi ch' ella permetteva alla sua nobiltà, cagionava
fazio, i-22-69: 'l gran dificio ch' elio / portava a dosso, in
incauto animale così rimasto, come villan ch' egli era, in cambio di aiutarlo,
numa] alle camene, però ch' egli diceva ch'elle venieno colà a
alle camene, però ch'egli diceva ch' elle venieno colà a parlare con
. ariosto, 46-17: iacobo sanazar, ch' alle camene / lasciar fa i
dato per marito guido d'antona, ch' era vecchio canuto, per modo che non
non ben capito, è certa esperienza ch' io mostrai ad alcuni letterati costì in
, volle mille staggi, / pria ch' ei n'uscisse. note al malmantile,
... infra l'altre infelicità ch' egli aveva, si era che drento
gli dicesse il vero, di cosa ch' egli 'ntendesse. savonarola, iii-194:
, facea sua camera in matelica per provvisione ch' avea boldrino a tutta
,... si avvisò, ciò ch' era, quella dissimulazione esser un artificio
.. / la camera comun, ch' avea doppi / gli arnesi bisognevoli alla guerra
c. dati, 3-53: partito ch' egli fu, l'abate entrò in discorso
sapere di certo se 'l demonio, ch' è camera e padre di bugia, in
francese], da cinque e più anni ch' io sto in francia ne abbia pieni
assai gli preferivo il piatto tono obbligatorio ch' ero abituato ad accettare. andavo cercando
seneca volgar., 3-231: ordinano quel ch' elle recano e ripongonlo per camerelle e
albergo, o cameretta cara, / ch' in queste dolci tenebre mi servi / a
ariosto, 5-70: il re, ch' intanto cerca di sapere / per altra
trenta- cinque anni leggiadramente vestita, e ch' io non avrei presa mai per cameriera
tassoni, 317: ma il papa, ch' è signor molto discreto, / volendo
buon zelo e santo amore / quei ch' è un chiarlone camerier segreto / e quei
è un chiarlone camerier segreto / e quei ch' è un becco cavalier d'onore.
camera. ojetti, i-201: tu sai ch' egli era il cameriere segreto di
ingannati, xxv-1-320: una gattina bella, ch' io ho, che l'ho tenuta
mattina è tornata; e, poi ch' ella ebbe preso un topino nel mio camarin
vii-803 (3-15): ma poi ch' entendi ad esser camarlinga, / servirte convèn
, 3-108: tutte le ruberie e prede ch' erano venali facea vendere, e sicurava
: rappresentandosi nella prima vista a quelli ch' entrano da la porta, che vien dal
pasolini, 3-126: con la scusa ch' era primavera, tutti s'erano messi i
canti carnascialeschi, 1-231: quest'altra, ch' è un po'più attempatetta, /
23-42: come la madre, ch' ai romore è desta / e vede presso
alfonso, che se credesse che la camicia ch' egli aveva indosso, sapesse i secreti
bianca di lino, poi un vestito, ch' è giubbone e calza insieme, senza
a momo e tutti gli altri dei ch' erano da quella parte. boccalini,
quel posto aveva trovato tanta dolce commozione ch' esitava ad abbandonarlo. « sei in
pareva che recitasse proprio quella preghiera rimata ch' io compitavo lì sotto. -in maniche
vo'meglio a me, e per infin ch' io vivo, non vo'che mi
/ urli, sul mucchio, sul baglior ch' esala / dall'animo scagliato a tutta
là 'v'eravam, ma naturai burella / ch' avea mal suolo e di lume disagio
e spero oramai che la piccola provvisione ch' io aveva fatto per scaldarmi quest'anno
mi si sparse per tutti gli spiriti tosto ch' io vidi fumare i camini di milano
. magalotti, 9-1-76: io penso ch' e'vedrebbe le case e i palazzi,
/ lieta guardante l'ubere convalle, / ch' armi ed aratri e a l'opera
lussurioso animale che sia al mondo; ch' egli anderebbe dieci miglia dietro a ima
poco eravamo oltre cinquecento passi caminati, ch' arrivammo in ripa al fiume. marino,
gli sono da lato; ma secondo ch' ella volta, se gli lascia alle spalle
21-66: e seguitò con l'alma quella ch' era / già de mio frate caminata
altrimenti contro a sé cammina, / ch' i'mi facci alla morte, /
si cammina. / la prima è ch' e sensi tuoi sien tali / da far
farglielo creder vero, non però è vero ch' ella serpeggi, e si porti lontano
onofri, 105: poi sull'erba, ch' elude... /...
carmi avrai perenne vita, / sponda ch' amo saluta in suo cammino.
, per non dubbi esempi / chiaro oggimai ch' ai secol proprio vuoisi, / non
lo cammin corto / di quella vita ch' ai termine vola. petrarca, 204-6:
quel d'altro paese, / fai credere ch' el sa 'l camin certamente. novellino
e 'l gran nome latino, / ch' ancor non torse del vero cammino / tira
, 5-i-49: sua eccellenza non ha voluto ch' io giunga fin là, essendo venuto
/ fuor di camin a dir quel ch' i'non voglio. monti, x-3-158:
caro, 15-iv-17: dicendo di più, ch' io ne farò poco guadagno con gl'
che frodolente fece / del grande armento ch' elli ebbe a vicino. idem, par
ariosto, 11-4: questo è l'annel ch' ella portò già in francia / la
. tasso, n-ii-338: altra fiata ch' andando in francia passai per lo piemonte
convien segua il cammino, / fin ch' io sia giunto all'ultimo confino. ariosto
un camorrino, comparì dinnanzi a lui ch' a parlare con madonna iulia posto si era
pravo, / se tal filosofia, ch' è camoscina, / non consentisse a quel
ciascuna montagna, / di frondi folti sì ch' a pena 11 sole / tra essi
quante / ne'limpidi ruscelli, / ch' attraversando gian l'erma campagna, / venni
più caramente sentire la presenza di colui ch' è sì magnifico nella sua bontà, e
di passatempo, ma con quella gravità ch' altri discorrerebbe del piano d'una campagna
tornò a roma. pulci, 15-4: ch' a corpo a corpo o pur campai
in sull'arco di porte sante marie, ch' era in sul capo di mercato nuovo
e tutte le grandi e nobili campane ch' erano in quello fece cadere, trovaronsi
cristallo, sia vetro non ogni forma ch' egli abbia il rende abile al tremore,
canti carnascialeschi, 1-45: chi vuol ch' altri gli creda, / non s'
firenzuola, 669: -come vuo'tu ch' i'faccia? -... fategli
mai in faccenda alcuna così importante, ch' ella non la lasciasse subito ch'ella
importante, ch'ella non la lasciasse subito ch' ella sentiva dare in quella campana.
allegri, 156: messer cosimo, ch' è tutto gentile, / l'altra
sera mi fece tanto onore, / ch' i'gli son più legato servidore,
, dico due cose: l'una, ch' i versi son più grandi che gli
guardàtive da messer cane, / per ch' el porta sotto la cinta un sacco,
e 'mpegna, dice una certa campana ch' ène a firenze; e poi suona un
, sana: / ché mi dice ch' i'usi a la campana / da otto
: sanno molt'altri miei amici e signori ch' io di continuo attendeva ad alcune mie
forse trentacinque anni leggiadramente vestita, e ch' io non avrei presa mai per cameriera
] stava per cadere per certi difetti ch' erano ne'fondamenti. il perché messer
mia mi fanno l'onore di credere ch' io stia tutto il giorno soavemente affaticato
, non c'è pericolo, / ch' egli spirita sempre e'non gli caschi /
a momo e tutti gli altri dei ch' erano da quella parte. 6
campaniluzzo.. firenzuola, 967: ch' ogni campaniluzzo se ne porta. bronzino
tastò e sperò e bussò ci assicura ch' ei suona campaninamente bene. =
ecco 'l consiglio / delle vedove, ch' entra. forteguerri, i-166: suonò
tempestoso / è sì corno la nave / ch' a la fortuna gitta ogni pesanti,
ora m'adiuta me liberare, / ch' eo possa campare dal falso nemico.
. trattato d'amore, 39-13: quei ch' è 'n mare o 'n foresta istà
o campar vero, / ma que'ch' aspetta morendo sbadiglia. andrea da barberino
per terra adunano! / lasso, ch' appena di mill'una càmpane. machiavelli
, e mi resta da viver bene fino ch' io campo. algarotti, 3-1 io
suo salario e vitto, a segno ch' egli mi si protestò ch'io lo sforzerei
, a segno ch'egli mi si protestò ch' io lo sforzerei a rubarmeli per campare
proprio dallo studio, e poco altro tempo ch' egli fosse campato, le scuole italiane
cinque canti, 2-35: e così awien ch' una novella buona / mai più di
, / e piangerà doman l'uom ch' oggi ride. 4. ant
): d'ima diversa cosa, ch' è apparita, / consiglio ch'abbian guardia
, ch'è apparita, / consiglio ch' abbian guardia i fiorentini; / e
, donna mia, / lo cor gentile ch' è nel vostro core, che da
galea. boccaccio, i-426: oimè, ch' io mi dolgo che tu per adietro
vita / mercé di questa donna, ch' amonendo / mi manda acciò che mia fama
questi porci da tanto mala sorte, ch' io vi darò una tela nova e sottile
, di provare con sue ragioni ch' egli sia forestiero e perciò incapace
gius italico; non di quello solamente ch' ebbe poi tal nome, e consisteva
nel detto tale accortezza d'ingegno, ch' egli restò notabilmente ammirabile. campeggiare1
la speranza del campeggiare, e quelli ch' erano assediati ad- domandavano soccorso più sollecitamente
purissima diafanità che campeggia nella distanza, ch' è fra esse, e considerabil mole
la composizione non ne rimanga soffocata, ch' ella abbia, come si suol dire
francese], da cinque e più anni ch' io sto in francia ne abbia pieni
1-4: sono dodici anni ornai, ch' egli se la passa bel bello in
, essendo ragunata molta gente, per- ch' era il mercato a questo campidoglio, in
.. che fu eletto vescovo, ch' era mondano secolare pagano,..
g. villani, 7-23: ch' egli non dovesse passare, né essere
il vanto; / e la puttana, ch' ha messo 'l campione, / farò
alla reale impresa; / e tanto più ch' egli era senatore / e campìon della
. vivere. latini, v-270-37: ch' io nom posso campire, / se pro-
/ e, se lo sguarda, sa ch' egli dee canpire, / e se
/ e se non, sa per certo ch' egli dee morire. = cfr
, e cominciò a predicare agli uccelli ch' erano in terra. machiavelli, 1-8:
petrarca, 166-7: altro pianeta / conven ch' i'segua, e del mio campo
e per li campi esulta, / sì ch' a mirarla intenerisce il core. giusti
eterio campo oltre penetro: / quel ch' altri lungi vede, lascio al tergo.
l'aria i lampi ardenti, / ch' a terra e cielo e mar dar luogo
, / l'arnese è di colei ch' adora atene. note al malmantile, 1-208
oscuri in campo chiaro, cioè nel campo ch' è di là dall'ombra. galileo
e tornarono a budri, e ivi ch' era luogo ubertoso, e che 'l marchese
un bel piano, c'ha nome tanduc ch' è presso al presto giovanni; e
391: disse il signore... ch' egli andrebbe di fuori colla gente,
, per tenerla più a tedio, / ch' a corpo a corpo con lei vogli
: già 'l sesto anno volgea, ch' in oriente / passò il campo cristiano
, 20-34: ella lo vide prima ch' egli lei, / per ch'a fuggir
prima ch'egli lei, / per ch' a fuggir del campo ella prendea. lorenzo
or prendi / del campo tu, ch' in vece sua t'accetto.
sì avampo. sacchetti, 32-107: come ch' egli [gli usurieri] hanno preso
cosa io n'abbia aviso, / ch' io starò sempre in campo proveduto /
dato il sagace enea precetto e norma / ch' in caso di rottura, a campo
alla vendetta sospirata tanto, / pur ch' io dia fin ratto e sicuro. in
scelsi, / il cor di quelli ch' io prendea tra i pochi, / compagni
, fermo in campo / starò, ch' elli è disnor morir fuggendo. idem,
in mille pezzi trito, / prima ch' abbandonar del campo un dito. tasso,
seguitava, ne'cui / modi parea ch' ancora la battaglia / di cesare narrasse,
colui, / magno che ditto fu, ch' entro tessaglia / il campo perse.
franco ei scrisse /... / ch' ei trionfò di chi la chiesa afflisse.
sull'arco di porte sante marie, ch' era in sul capo di mercato nuovo,
o misero pastor ma fortunato, / ch' ebbe sì largo e sì famoso campo /
, già che sta sera, cosa ch' io non ho mai più fatta, v'
ed all'uscir del campo, / vuol ch' io respiri a te che ti dilette
prime note. / dico che ciò ch' è sotto il ciel creato / dipende per
avrà maggiore / il campo assai, ch' a dime mal non ebbe. cellini
voglia menare a tondo lo staffile: e ch' esso non cadrà sempre immeritato, quasi
umane stravaganze anche questa fosse registrata: ch' io mi brigassi di parlare sul serio
che circa a trecento milia di fiorini ch' egli [l'imperatore] avea innanzi
egli [l'imperatore] avea innanzi ch' egli fosse eletto, tutti gli aveva
, tutti gli aveva spesi in due volte ch' egli avea tenuto campo dipoi la sua
c'era una volta un vecchio contadino / ch' aveva un suo campétto e la sua
vide indosso / a quel corner ch' egli aveva mandato / al re pagano,
sue donne, le maggiori assassine ch' io conoscessi mai. boine, i-123:
che egli andasse nella piazza, e ch' egli andasse e stesse e favellasse,
collo. tassoni, 4-68: narra ch' attaccata è la battaglia / tra il re
sardi e le città nemiche, / ch' in campo conducean tanta canaglia / che
di rivelar loro il bel segreto, ch' io cioè gli avea fatta espressa proibizione
quel disgraziato che sta per sposarla, ch' essa è tutt'altro da quel che è
: oh che belli scherzi d'acque ch' io vedo! non vedete anche voi?
estate del più vago loro colore, ch' è il verde. non lo cangiano
. marino, vii-247: dal canaletto ch' è tra le ciglia agli angoli estremi è
: il monotono ruggito ritmico e metallico ch' essa [la sega] manda addentando il
compagni gli calarono giuso per la cateratta ch' era in cima della torre. ariosto,
suo fratello aspetta / sopra la barca ch' avea in fiandra presa. guicciardini, iii-351
aveano i siri un tronco alzato / ch' antenna un tempo esser solea di nave
cresciuti parecchi palmi e braccia sopra quel ch' erano dianzi: e tanto più se i
eran surti. algarotti, 2-463: ailor ch' enea / seguendo italia, i duri
, d'un urlo, / miseri, ch' erano morti, trafitti da'cìconi,
e camminava sì leggiadramente, / che parea ch' ei ballasse una canaria. marino,
pensa, e guata / quel ch' egli ha fatto, e quel che far
: / il canattier sia 'l primo ch' esca fuori, / acciò che i piè
saper cancellare che scrivere, il tacere ch' il favellare. algarotti, 1-146:
il foglio alle palpebre, da parere ch' ei volesse co'peli cancellarne le cifre
: / o vaglia o no la sentenzia ch' è data, / vo'ch'ella
la sentenzia ch'è data, / vo'ch' ella si cancelli, o signor mio
in me la falsa oppinione: / dammi ch' i'pianga e contrito sospiri / gli
de le paludose e torbid'acque, / ch' a passar duro fato oggi ti sforza