37-59 (iii-242): trovò morgana ch' intorno a la soglia / faceva un
/ che foco in culo avean più ch' un lucifero / e stavano ballando a
altra volta a un giovine spagnuolo, ch' era in compagnia d'un altro prelato fece
camminava sì leggiadramente, / che parea ch' ei ballasse una canaria. beltramelli,
a scacchi ti potria dir reo, / ch' io fo i tuo'par ballar come
m'avete fatto sonare, / fate ch' io balli. -suona pure che io
/ disse rinaldo: suona pur, ch' io ballo. -ballare secondo il
che getta a suo tempo le uova, ch' escono in mare, e portate dall'
: ell'è dirittamente ballerina, / ch' ella se lancia com'una capretta. firenzuola
, ell'era di sì buona lena, ch' ell'arebbe straccati cento uomini, e
che passò per la via, / disse ch' io era un ballerin valente. marino
piacevole, che un pittagorico averebbe giudicato ch' avesse in corpo l'anima di qualche
diletta in balli spesso / dà segno ch' ella sia sospetta e vana / e
ella sia sospetta e vana / e ch' ami loda dalla gente strana. idem,
): vide molte donne entrare, / ch' a coppia ne venian facendo un ballo
giovane, i-322: con ine, ch' era ancor donna assai fresca...
speco / de'seggi ornato delle ninfe, ch' ivi / i lor balli tessean,
10-907: vo'fare in qualche mo'ch' e'se n'addìa. / s'io
barcaiuolo quell'altro quattrino, e passato ch' avrai il fiume, per la medesima strada
che pose in groppa un altro paladino / ch' era assediato, e saltò fuor
rotta. nievo, 563: s'intende ch' io misi il tutto alla posta senza
: e lasciamo stare la morale, ch' ella era troppo donna di mondo per
due mammelle di donna come quelle ch' egli ha or ora intravedute sotto il lume
dal ballone, accrescitivo di balla, ch' è ammasso di roba qualunque, in forma
, facendo ballonzolare le dita nei tremuli ch' eran come pioggerelle di lacrime. paolieri
forse tanti suffragi avrebbe avuti, / ch' or saria l'elefante il re de'
nelli, 1-2-3: che ti credi ch' io sia ciapetto, che si lascia ballottar
. soffici, ii-140: non permetteva ch' essi vedessero alcun altro bambino, né
7-io: chiappa le robe; e mentre ch' ei balocca / in cuocer l'uova
in cuocer l'uova e il cacio, ch' è stupendo, / sente venirsi l'
più tempo e si è inglesato sì fattamente ch' appena gli resta il nome di milanese
. franco, 1-9: a che credi ch' io pensi, o ch'io balocchi
a che credi ch'io pensi, o ch' io balocchi / tanfi'de'pulci le
ei così da certi balocchi di cera ch' io facevo: ché quando 10 tornavo
xxi-53: io, come un balocco ch' io sono... gli credetti.
eran lunge. parini, 319: ch' io possa diventare una ghiandaia, /
annunzio, ii-916: e spiano il tempo ch' è balogio / su la piazza ove
me la balordaggin prima, / par ch' altro conio il mio padron m'imprima
, ma perché la causa fu sì bizzarra ch' io vorrei farti ridere su la mia
voi, 10 gli avevo fatto comandamento ch' esso tenesse la bocca serrata fin che
si vorrebbon mandar dove che sia, / ch' a firenze n'è fatto troppi schemi
condotto e non ci trovo alcuno / ch' abbi segno di fede o di pietate.
. ché non badate voi a quel ch' avete a fare? sassetti, 267:
a canonizzarlo per un balordo con tutto ch' e'fusse il migliore della carriera. bruno
sambuco, tanto è goffo e balordo, ch' io non so a quello ch'ei
, ch'io non so a quello ch' ei si possa servire se non far ridere
: pongli tu d'accordo; / ch' a star qui troppo i'are'del balordo
. marino, i-102: lascio stare ch' io non sono così balordo che non conosca
quali si va ella avolgendo a ciò ch' ella trova. dossi, 444: le
dal 1435, il fr. boulevard, ch' era una passeggiata alberata sugli antichi bastioni
conciossia cosa che facevano querele di quello ch' eglino avevano somma allegrezza. =
18-3 (ii-97): la natura, ch' ha forte del buffone; / come
bianchetta, che è il più balzano ch' io vedessi mai; ché, fra paltre
alza. / ecco un diavol più ch' un carbon nero, / che della tomba
, or da quest'onda, / non ch' io mai giunga ad afferrar la sponda
un sasso, e fece due balzelloni ch' ebbe a andare in terra.
e funne udita chiara / voce, ch' uscendo nominò zerbino. berni, 62-58
in monte, con quel vivo, ch' era dante, non morto, com'essi
com'egli ha portato questa soma, ch' e'porta così malvolentieri, di gittarlo a
, i frutteti e le vendemmie / ch' or tu miri dal balzo. manzoni,
, iii-17: io ti so dire, ch' ella me ne dette una balzolata delle
'l viso di bellezze netto, / fin ch' ella non cerne col burattello / biacca
con tanta leggiadria, / che par ch' egli abbia in man bambagia o paglia
baldini, i-403: qualcuna, ch' era in vena di fare della ginnastica
bambini farebbero, o piuttosto cose ch' e'non farebbero. dossi, 8:
bocca; / gridò pluton: « ch' inferno? anima sciocca, / va su
allevato, e compiacendosi delle festose accoglienze ch' io gli faceva, gentilmente mi vezzeggiava
: belle dame di spalle altere, ch' è una soggezione vederle mangiare, e
aride erbette e rustica capanna, / ch' aprir vedete a mezzo 'l verno i
. segneri, ii-227: sarebbe desiderabile, ch' oggi giorno alcuni padri non solamente lasciassero
vivevano in perfetta concordia con due bambinelli ch' era una delizia a vederli. carducci,
in lui si legge quella filautia, / ch' anno le donne bambe e scimunite.
son queste cose che voi sapete? queste ch' avete scritte forse? queste bambocccrie
, tanto è goffo e balordo, ch' io non so a quello ch'ei si
balordo, ch'io non so a quello ch' ei si possa servire se non far
magalotti, 7-1-60: ma tu t'inganni ch' io non ho letto cicerone, e
valent'uomo / in queste tai (ch' a dirlo in fiorentino, / s'
maravigliate, se la natura domanda ciò ch' ella ha perduto: ragionevole cosa è
vogliano i dei pietosi, che pria ch' io chiuda il ciglio, / vegga
achillini, ii-115: tratanto conservatevi, ch' io, augurandovi dal cielo in capo
sì si duole / presso la nave ch' ha di molte banche. di giacomo
francesco da barberino, 3-325: non sofferi ch' a l'orec- chie ti venga,
9-253: mi è intervenuto quel di ch' io temei; / va', banchetta
diverse maniere e non so che altro ch' io non mi ricordo: basta che la
/ porgevan della pace e dell'ardore / ch' elli acquistavan ventilando il fianco. landino
1-i-126: entrò nella prima bottega, ch' era di tabaccaio,... andò
banco, cioè a tutto il danaro ch' io aveva sulla tavola, ed era
sulla tavola, ed era tutto quello ch' io aveva meco. d'annunzio, iii-
. buonarroti il giovane, 9-291: vorrebbe ch' io tornassi a pormi a banco /
24-155: non ti ricorda di quel tempo ch' io / col divin menelao venni al
prima. pavese, 5-165: protestò ch' erano già in troppi... tra
, e aggiustiamo questa cosa sotto banco, ch' ella non vadia al palio: io
studiava tutte le maniere di far dimenticare ch' era stato mercante: avrebbe voluto poterlo dimenticare
'l capo è sì diviso, / ch' ei ne pende su gli omeri a due
centenario dantesco; ma non è dante ch' io cerco ad ariano. 2
che fur da quei balordi, / ch' eran rimasti, ritornar veduti / grassi così
, o d'altro stuol pagano, / ch' assai più chiaro il tuo valore estremo
8-2 (234): la belcolore, ch' era andata in balco, udendol
, incoronata d'una fronda, pareva ch' ella stesse lì a darmi il benvenuto
canta malamente si dice in ischerzo ch' e'bercia. col rire
berciare come calandre per mostrare a san vitale ch' ai ber si mostrar molli, / per
contro a te saliva / col sol, ch' a lei mirando invidia linati,
cappellaccio n'ebbe. ariosto, 32-89: ch' altra né ch'ami vuol né ch'acca-
. ariosto, 32-89: ch'altra né ch' ami vuol né ch'acca- per traverso
: ch'altra né ch'ami vuol né ch' acca- per traverso e un vocione avvinato
. ricchi, xxv-i- in ischerzo ch' ei bercia, che fa de'berci,
luce di allegria. tempera, ch' intorbida, ch'incorpora / co'rivoli il
. tempera, ch'intorbida, ch' incorpora / co'rivoli il cri
e a quel socrate toccò in premio ch' ei beesse la cicuta. cuoco, 1-180
e quei di calatrava, / di ch' ebbe sinagon già la bandiera, / con
ella stette de'dì presso a otto, ch' ella non volle bere uova. tassoni
/ sempre del fonte onde vien quel ch' ei pensa. idem, par.,
metastasio, ii-34: tu le dirai ch' io l'amo; / che, per
., 24-32: vidi messer marchese, ch' ebbe spazio / già di bere a
bevo. che vita! ed è forza ch' io beva per assopire tutta la rabbia
chi l'avesse trovate nolle bea, / ch' ai sa- grestan vorremmo le rendesse.
1-308: non di tanto vo lieta, ch' io non gema / d'esser lontana
, morendo in tempo breve, / ch' è ver, che chi più beve manco
di cose. pulci, 20-35: ch' un altro gruppo ogni cosa fracassa,
/ virtute informativa, come quello / ch' a farsi quelle per le vene vàne
, e si congela in brina / quel ch' aura mattutina -o sera agguaglia, /
beono, accesi d'amor, l'umor ch' è in loro. alfieri, vii-19
i cavalli, sino all'ara, / ch' io beva ancora il vento, ch'
ch'io beva ancora il vento, ch' io mi sogni / di beverlo con te
. tasso, aminta, 355: voglio ch' egli e quest'empia il sangue mio
calice non può passare da me, ch' io non beva, sia fatta la tua
a bere, / elle sono fate, ch' han virtù divina. crudeli, 1-94
21-74: così ne disse; e però ch' el si gode / tanto del ber
, ii-44: il mangiare e bere, ch' è puro nutrimento, è convertito dalla
!... non avete sentito ch' egli ha venduto il cuore a quella che
ella saria, / se iddio daralle grazia ch' ella viva, / propio il caso
lini; e la riconduce via dopo ch' ella ha servito a muo
verga, ii-410: la sposa, ch' era lì seduta come fosse alla berlina
pataffio, 2: e sbonzola doman, ch' è berlingaccio. sacchetti [crusca]
può essere. m'han detto ch' egli ha del bernardóne. =
marino, i-13: il sonetto bernesco ch' ella mi mandò non uscì mai di
loro armi vo'che ciascun creda / ch' altro non eran che bastoni arsicci, /
vedete gli uomini,... quel ch' egli usano universalmente nel vestir loro:
giudizio. poliziano, 199: ch' e'son tanti civettoni / che l'han
a me ragazzaccio ignorante d'ogni arte ch' io m'era, del divino michelangelo buonarroti
era, del divino michelangelo buonarroti, ch' egli non nominava mai senza o abbassare il
. ai quali io più volte dissi ch' ei non mi capitassino innanzi, perché quelle
fraschetta, / ma non tanto però ch' io non mettessi / mal volentier la man
. parini, 331: e intanto ch' io son vivo e fuor d'impacci,
mani come i berrettai, / e ch' io faccia ben presto, e ch'io
e ch'io faccia ben presto, e ch' io mi spacci, / prima che
giuro sul berrettin dell'anticristo, / ch' i'vorre'propio colle man sbranallo,
cosino di stoffa uguale al vestito, ch' era un amore, posato bravamente sui bei
il calepino, / e dal vóto ch' avea d'ir ad ascesi / lo sciolse
fagiuoli, 3-3-223: vi veggio un ch' ha sul grugno un berrettàccio, /
e gli occhi affatto, / e ch' ai naso ha i diacciuoli lunghi un braccio
: un ubbriaco, con la faccia ch' era una vampata di fuoco sotto il berrettàccio
: allora una farfalla marzaiuola, / ch' aveva abburattato all'otta, all'otta,
laudevole. questo aviene per la difficoltà ch' è di toccare il mezzo, quasi il
e grosso, / non credi tu ch' io schiacciassi un sonaglio? / io
accanimento. pulci, 17-2: sappi ch' i'son colui per cui sospira / nella
a chiudere a tutti la mia casa, ch' era sempre stata, anche sotto il
l'altra [porta], ch' è la quarta berta, / e come
fatta maniera / feci al vecchio la berta ch' ho contata. caro, i-151
contata. caro, i-151: basta ch' avendo tu da trattar di cose
sappi la più bella berta / ch' io tramo adesso. goldoni, iii-1116:
ed atto / maneggiar un berton, ch' era tenuto / più destro nel saltar
/ getta la meretrice ai suoi bertoni / ch' ella perisca di suoi stessi incendii.
della bertucceria spiegar le lodi, / ch' elle sanno imitar per eccellenza /
sì 'ngrandire il mio cannaio, / ch' andando a letto, meco ognor si cruccia
la bestiuolina era ammaestrata per modo, ch' ella fingeva ora di essere affacciata alla
/ gettansi avanti a lei per impedire / ch' ella ponga ad effetto il bel desire
molto cominciava a fluire ai primi disgeli, ch' egli, denudate capricciose, che fanno
berzo assai grande cambiò le lettere ch' è'portava, scrivendo come erano
suo caro pulci, 21-134: colui, ch' àvea del viso forse il terzo,
cerchi di per / trasse la spada ch' aveva ai galloni, / però che questo
di farmi perdonare / facea talor, ch' era un morir di risa. zanella,
venire un besso, / perché e'pensò ch' un pappagallo fosse. con me?
(25): guai a me, ch' io sono come la colazione,
possono, a fare anco il ch' io ho avuto contro a dio. burchiello
rispose: e'gli sta bene; / ch' un più dappoco al mondo non è
9-87: quando il pagan sentì quel ch' egli ha detto, / beste- miò
fatto morire così lo straniero come colui ch' è natio del paese, quando avrà
. leopardi, iii-260: poco manca ch' io non bestemmi il cielo e la natura
sento tanta pena dentro al core, / ch' i'maladisco amore e chi gli crede
/ m'affligge in modo sempre, / ch' or bestemmio mie sorte, / or
quello de le loro bestie, emperciò ch' elli so una cosa colle bestie. dante
aiutami da lei, famoso saggio, / ch' ella mi fa tremar le vene e
la caccia alla sua posta, / ch' ode le bestie, e le frasche stormire
bestia e due otri di vino, / ch' avean pel bosco smarrito il cammino.
in questi / che son fallaci più ch' altri animali? guicciardini, 21:
sì grande e smisurato busto, / ch' a portar pesi gli varrà per diece /
e diegli appresso / la rete ch' in sua forza l'avea messo.
pascoli, 482: ho inteso dire ch' anno le sue bestie: / quali,
una bestia varia e grossa, / ch' ignora le sue forze; e però stassi
un fanciul che non ha possa, ch' egli potria disfar con una scossa.
vostra carissima, essendo stata portata in tempo ch' io era fuori di casa, è
umana, / sì come a mul ch' i'fui; son vanni fucci / bestia
ligiucìn, ben sapendo la malcreata bestia ch' egli era, temè noi trasportasse il dispetto
per mandarlo in bestia, e una volta ch' egli era in quello stato, guai
: ed io no, bestiolino, / ch' a rifiutar sempre mai poco avanzi.
: ohimè, ben lo diss'io, ch' io sarei impacciata quaggiù con questo bestiolo
campanella, i-16: ammonisce gli uomini ch' e'vivano con rispetto dentro il mondo,
la bestiuolina era ammaestrata per modo, ch' ella fingeva ora di essere affacciata alla
o minore, se la più certa cosa ch' egli deve avere, è che lui
né è possibile, congruo e condigno ch' abbia altra gloria che d'asino?
moniglia, 1-3-232: cupido, a quel ch' io veggio, / sei una
dea essare en prima amaiestrata e amonita ch' ella debia essare punita. bartolomeo da s
amico si duole del difetto di colui ch' elli ama, coloro che a così alta
non umana, / sì come a mul ch' i'fui; son vanni fucci /
da siena, iv-87: l'uomo ch' è fatto bestiale, ha perduto il
così iniqua, / così bestiai, ch' ai mondo è senza pare. idem
. firenzuola, 460: ogni volta ch' ella la sentiva sonare cominciava a tremare
in tanta collera, come bestiale uomo ch' egli era, che, sceso, gli
marito... -eh, si vede ch' ella è d'un temperamento bestiale,
questi ultimi anni una mano di leopardi ch' è venuta fuori con le più bestiali scritture
mammone, l'uomo più brutto e bestiale ch' io mi abbia mai conosciuto. carducci
, 4-10: così domandan chi sia quei ch' esclama, / e mette grida ed
novella, / e del parlar, ch' ho fatto alla bestiale, / per ghiribizzo
. bruno, 3-934: io voglio ch' ognun sappia, ch'io mi stimarei molto
3-934: io voglio ch'ognun sappia, ch' io mi stimarei molto vituperoso e bestiaiaccio
processo / farà la prova; sì ch' a te fia bello / averti fatta parte
e le bestialità che voi sapete, / ch' or vi fan su danzando, ora
mi viene ad annasare, e si vede ch' ero già di famiglia perché voleva leccarmi
5-33: « ma se tutti sanno ch' è una bestia, quel ricevitore!
pulci, 18-122: non domandar quel ch' io so far d'un dado,
uva. idem, 4-57: disse ch' aronte i'avea con doni spinto / fra
veneno, / per non aver, poi ch' egli fosse estinto, / chi legge
con gli osti che rincaravano un vino ch' era bevanda, coi preti che suonavan lecampane
è vita; la palidezza parla quel ch' io patisco, la magrezza il dipigne,
7-267: si arriva persino a dire ch' egli è morto per certi beveraggi che
certo. / dammi un buon beveraggio, ch' io lo merto. ariosto,
o in beveria, / è pegio ch' orno morto. plutarco volgar., 87
235: la signora... ch' era la moglie d'un commilitone..
presenta per un modo di riconciliarsi coloro, ch' egli ha lasciati senza un bezzo.
noverati dall'una banda i fiorini ch' erano d'accordo per l'opera,
l'opera, e dall'altra le figure ch' entrar vi doveano, troppo era notabile
viso di bellezze netto, / fin ch' ella non cerne col burattello / biacca,
medici, ii-155: procura ben quel ch' i'posso recare, / se tu vuo'
i'posso recare, / se tu vuo'ch' io te comperi cavelle: / o
se lo regno vole el fare abetato, ch' elli mandi en prima una gente de
comandava a un di sua famiglia / ch' a'loro destrier si traessi la briglia,
mai fieno né biada, / tanto ch' in pochi dì ne riman fiacco.
c'aspetta la caristìa: / puoi ch' è guasto, el se mannuca, 'n
lorenzo de'medici, i-244: allor ch' un venticel suave spira / con dolce
e si congela in brina / quel ch' aura mattutina -o sera agguaglia, /
pomo, e ride, e vuol già ch' io / la veggia biancheggiar tra verdi
fiore, 90: e ciascun dice ch' è religioso, / perché vesta
., 51: pura mia neve ch' èi dal ciel discesa, / candida perla
tasso, 6-i-44: la man, ch' avvolta in odorate spoglie, / spira più
fallace amante. crudeli, 1-35: ch' ha nel volto gentile / tutt'i
fecesi una moneta falsa in firenze, ch' era quasi tutta di rame bianchita d'ariento
., 51: pura mia neve ch' èi dal ciel discesa, / candida perla
da le sue mani intatte, / ch' altro non discernea che latte in latte.
pur vaga, ed eri / nella stagion ch' ai dolci sogni invita, / quando
: e si strappa que'pochi, ch' egli avea / capelli bianchi. pindemonte,
gialla / fece alla porta sì, ch' i'fu'contento. guicciardini, 209:
, 8-14: ben che molti vi sian ch' ai féro aviso / tingan di bianca
: credi a me, guido mio, ch' io dico brucia senza difficoltà e in
piacere / di far diventar brun quel ch' è più bianco, / dormendo dionigi
so s'io mi ti dissi, / ch' io rinvermiminime. disco,
ei sia nel musicar sì destro, / ch' ei fa diventar maggiori governatori della
gozzi, 1-14: ripulitosi dunque e affidatosi ch' egli tutta la città di pistoia
come l'ora e 'l giorno ch' io le luci apersi / nel bel nero
.. / e il molto fior ch' estolle / le odorate corolle / sui sfuggenti
repente spezzerà la nebbia, / sì ch' ogni bianco ne sarà feruto. g.
biancone, / che col battaglio, ch' era di morgante, / verrà quivi tra
nel ricordo, / canicolare estate / ch' io vissi errando / trasfusa in gioia
! buonarroti il giovane, i-265: ch' io vo'più tosto, come chi non
la biascia, strologa e rimastica, / ch' a compito leggendo, finalmente / il
: cosa rispondereste se 10 vi dicessi ch' ella tornò allora a venezia, e che
se le mie rime avran difetto / ch' entreran ne la loda di costei, /
gente. fiore, 134-2: udendo malabocca ch' astinenza / sì forte il biasimava e
non incalzo né biasmo; e te men ch' altri. manzoni, 303: e
e intera / l'avrai, fin ch' io respiro. -ubbidiresti / biasmando? -ubbidirei
ne va lo mio amore, / ch' io sovra gli altri l'amava; /
a me pare'assai di presso dire quel ch' io voglio, et in modo ch'
ch'io voglio, et in modo ch' io sono pur inteso: ove questi
un male. ariosto, 8-87: ch' a lamentarsi d'esso, et a gravarlo
assai, non però tanto, / ch' a la sua dignità biasmevol sia.
o quella lode la quale vi parrà ch' elle abbiano meritato. ariosto, 4-1
accuse e biasimi, ed oltre a quel ch' è scritto... uno aperto
? tassoni, 315: né, ben ch' io dica questo, alcun si
/ gli encomii udir d'adulator ch' applaude, / perché non deggian poi
le vie del biasmo e dell'onor, ch' ei può te / correr certo del
a lui [all'educatore] quello ch' io non saprei presagirgli. ora elogi,
., 7-93: quest'è colei ch' è tanto posta in croce / pur da
di farmi tinger certo panno biavo, ch' io voleva comprare in grana di scarlatto.
, 1-17: oda tua reggia intera / ch' ami ed apprezzi il figlio tuo;
. lippi, 7-70: poi sente, ch' egli dopo una gran bibbia / d'
un sì nobil cibo, / ch' ambrosia e nettar non invidio a giove;
reca tanta maraviglia a'critici bibbici: ch' i nomi degli stessi re, nella
mandarino un po'infinto, io credo ch' e'dovrà pigliarsi una cura intensissima di
obbligo. baldini, 6-198: « bisogna ch' io trovi il modo d'averti vicino
, inf., 29-66: non credo ch' a veder maggior tristizia / fosse in
ristorar di seme di formiche; / ch' era a veder per quella oscura valle
spiar le file di rosse formiche / ch' ora si rompono ed ora s'intrecciano
, / povero bicchieraio! / oimè ch' ogni cosa ella sconquassa! bicchierata
. /... sullo specchio ovale ch' ora adombrano / i tuoi ricci bergère
. bellini, i-141: dice ognun, ch' ell'è sua la precedenza, /
: le prime siga rette ch' io fumai non esistono più in commercio.
le scuole. bruno, 55: prima ch' i'parie, bisogna ch'i'm'
55: prima ch'i'parie, bisogna ch' i'm'iscuse. io credo che
noi / quel che v'aggrada; acciò ch' ai paragone / alloggiare nella scuola ed
che frodolente fece / del grande armento ch' elli ebbe a vicino; / onde cessar
sacchetti [crusca]: lo re ch' aveva ancora l'animo bieco / contra
atto bieco / che di lei vide, ch' a morir lo spinse. berni,
giovane, 10-973: la zia non vuol ch' io risponda alla prima, / quand'
e farci udire que'sì bei versi ch' ella vantava. ma, guardandoci bieco
tra'denti e le capruggine / convien ch' io lo scardassi con la setola.
. cecchi, 9-2-2: pur vi pensate ch' i'venissi in bietola, / e
opera grande della breve bietta, / ch' entra sottile come la parola, /
e'vengono segnati dall'impronte de'simulacri ch' ei va lasciando, quali servono a
? / -l'osso davanti al petto ch' è nel gallo, / posto nel foco
e quadrighe / da le carceri uscendo allor ch' a sciolte / ed ondeggianti redine gli
diventa più bigatto, parlo di quello individuo ch' era di bigatto divenuto parpegliccola. di
tutto lieto una nuova generazione di uccelli ch' erano farfalle uscite di bozzoli di seta
da un uomo conosciuto per quel mal bigatto ch' egli è da chiunque lo conosce.
/ con diversi vestiti ed adornati / ch' arè di grazia vestir di bigello.
altrimenti. buonarroti il giovane, 10-929: ch' i'aveva da prima conosciuti / vestiti
, 499: nelle tré o quattro stanzucce ch' egli occupava degli ammezzati del vasto inaffittato
dovevi, bighellone, / darmela, ch' e'vedesse. c. gozzi, 4-222
suo rapido assentimento, c'era modo ch' io prendessi commiato. quello sbadiglio che da
un cavalier con arme negre, / ch' estranio mi parea, con bigie penne /
e un cumulo di terra / faran ch' io viva ancor spento e sotterra.
un paio di pantaloni di panno bigio ch' è l'uniforme dei detenuti. d'azeglio
lasci tal vestigio, / per quel ch' i'odo, in me e tanto chiaro
antichi venner meno / tutti, fuor ch' un renduto in panni bigi, / trova'
son bugiardo. / e la cagion ch' io vesto or panni bigi, / fu
e bianca, / quant'a te più ch' ai ferro, argento ed auro,
altra volta, quando un'altra, ch' io so, andò così bigia in peregrinaggio
/ un non so che di bigio / ch' a lupo s'assomiglia. sassetti,
scuro. tasso, n-iii-679: volete forse ch' io mi vesta in bigio, come
: e il tempo... ch' è finita la vendemmia, quando si ripongono
farotti i pie'tener nella bigoncia, / ch' io veggo che la cosa sare'
pioveva (per usar le parole proprie ch' io trovo scritte, ancora che non meno
e il console gandolfo / l'oro ch' avean pesato a once a once. idem
d'empierla d'acqua; ed empiuta ch' ella fu, vi cacciò « ntro la
, 1-189: questi bigoncioletti, / ch' hanno il manico grosso, e buona presa
qui, che sta coperto / fin ch' altri ha rotto e franto suo bigordo.
caro colonnello, che per ogni persona ch' entrava nella bottega, che per ogni pomodoro
nella bottega, che per ogni pomodoro ch' egli mette sulla bilancia... il
: e la supplico a voler consentire ch' io possa vantarmi suo servitore e suo satirico
, ma sempre donarli di più di ciò ch' essi hanno meritato. -adoperare
la riforma della tariffa, già si suppone ch' ella debba togliere l'equilibrio tra i
, v-130: già una minima libertà ch' io mi prenda, subito si critica
non far cigolar la lor bilancia / ch' a far con voi la pace li sospinse
« e'paion proprio i buoi / ch' io vidi ». e salamon rispose,
poi rimandarono per lui, come popolo ch' erano in su le bilance, e non
credea aver per certano, / sì ch' or me ne par essere in bilanza.
la quantità delle entrate ed il servizio ch' egli presta alla chiesa; perché, se
: bilanciandosi sui piedi piatti nello sgabuzzino ch' era cucina e camera da letto,.
fossa / di calce a non farti più ch' ossa! pea, 5-153: lo
egli è il fiscale / e 'l computista ch' il bilancio gira. torricelli, 193
diversissimi? baretti, 2-164: basterà ch' io faccia notare a questo folle fabbricatore
compendiato deltintroito e delle spese dal tempo ch' io assunsi il comando sino a tutto nevoso
carducci, ii-16-84: sono stufo del giuoco ch' egli giuoca facendo a scaricabarile de'regolamenti
straniero. bettinelli, 30: sfogata ch' ebbe orazio la bile poetica, io così
liquori... per altra figura ch' e's'abbiano inchinevole al moto, la
appesa l'ambra ad un filo in modo ch' ella stia pendola in aria o messa
tutto il mondo, si dicono i savi ch' è di somma requie. g
, all altre cose, eziando ch' ei sia, quanto al corpo, una
dienti. fagiuoli, 3-5-92: ch' essendo di lui gravida / fu 1
punto. parini, 608: voi sapete ch' io non ho avuto altro fine,
biliosa ed imprudente, io teneva per certo ch' ei sarebbesi ingiustamente doluto di me.
entrar vede / un cane da pastor ch' alia sua volta / anela braccheggiando. in
, esser discreto: / io vo'ch' ognun coll'arme indosso dorma; / un
alla padella, uno alla gatta, / ch' io so che qualche trappola ci è
disse al maestro: -ma credi proprio ch' io non sappia dire a? pavese
/ s'ella binassi, per quel ch' io compresi, / non sare'maraviglia.
presso due pin si vedea, / ch' erono insieme in un ceppo binati. leonardo
barro! e guarda / di più ch' egli è binomio, / qual per esser
sacri agnelli. onofri, 5: fa ch' io sappia nutrire delle mie fibre il
fra loro discorrono, e di quel ch' e'dicono molte volte il bidello qualche bioccolo
palmi uno di panno bioio in accia ch' ebbe da noi. = variante
con lui in nave, / per ch' ambedue n'andassero in profondo. francesco
qual su le trecce bionde, / ch' oro forbito e perle / eran quel dì
, 205: questa animata notte, / ch' avolta in nera veste / ricopre il
se n'era invaghito: non credo ch' ella di lui. certo, e per
... / nessuna ha mai, ch' e'si sappia, figliato, / benché
lancia sua tanto famosa, / ch' un di sotto un di sopra avea duo
galizia *. soldani, 1-34: ponghiam ch' ei vada in chiasso, e 'l
tiro dei miei stivali, birbaccioni! ch' io non vi riveda per tutti i giorni
, cogli occhi pieni di bagnato, ch' è veramente cosa da non credere,
344: e un birbante di prete furbissimo ch' era con loro, si propose di
/ la sera in sul far bruzzo, ch' io trafelo. machiavelli, 6-7-196:
, 5-47: accorse l'altro medico, ch' era un omac- ciotto calvo, bircio
, 762: che cosa è quella ch' i'veggio? il padrone n'è portato
pel primo uno stran atto / quel ch' egli aveva a que'due birri fatto.
però diciamo: corre, che par ch' egli abbia i birri dietro.
. vittorini, 5-198: stacca sullo spiazzale ch' è all'ingresso del paese, carica
per contastare una femina vile, / ch' i'prezzo men ch'un bisante o
femina vile, / ch'i'prezzo men ch' un bisante o medaglia ». idem
, 33-25: io vi dirò, quel ch' a me dir solia / il bisavolo
capo il marino; ancorch'io non nieghi ch' essi due fondatori sarebbono per sé stati
dogmi avea sì del bisbetico, / ch' una rivelazion fu necessaria. giusti,
m'aprì la cortina di certi arcani ch' io non aveva all'età mia penetrati
tutto il popolo è in bisbiglio / ch' altra gente pagana dèe venire. tasso
risponderete lui con alto ciglio, / ch' il gran signor le vuol far trionfanti.
/ e gente fuggitiva sì mi scuote / ch' io mi veggo smarrir. =
giuoca in bisca, / del segno ch' il berton fe'nelle doppie. segneri
lippi, 6-72: colui ch' ha il viso pesto e il capo rotto
col qual biscanta / il villanel ch' ha ritrovati i buoi. idem, iii-167
con insistenza quasi maligna a cimentarlo prima ch' egli si mettesse a letto e si
non toccate mai bischero o corda, / ch' ei non risponda con un tuon più
ruppe, e sì le spiacque / ch' appese il plettro a un ramoscello e tacque
d'alto venendo aquila suole, / ch' errar fra l'erbe visto abbia la biscia
l'acqua si dileguan tutte, / fin ch' alia terra ciascuna s'abbica. idem
l'ho fatto per interesse, voglio ch' ei confessi la forza delle donne,
tu per così tondo / di pelo, ch' io ti voglia imbarcare / senza biscotto
dicon certi, che non sia bisesto, ch' è una superstiziosa osservazione; perché bisesto
.. tante spire andanti pe'varii versi ch' elle vanno, e sì essi di
e senza cervello, che sei, ch' io non so chi mi tenga ch'io
, ch'io non so chi mi tenga ch' io non t'affoghi. =
volesse offendere contro alla corona imperiale, ch' è isbandito, e diserto non solamente
2-98: però che aiace ha detto ch' egli era bisnipote di giove, giove
a questo cavaliere in premio della prodezza ch' avea usata nelle bisogne del regno con
la loro richiesta, per molte bisogne ch' avea a fare. fiore, 140-6:
or è ammendata / nostra bisogna, po'ch' egli è sì andato ». boccaccio
egli quivi si giacea, convenne / ch' in certa sua bisogna andasse argeo.
mia bisogna / voi conoscete, e ciò ch' ad essa è buono ». boccaccio
renderlo ad un tempo men vano, bisognava ch' essi percorressero e studiassero dove meglio
1470: non bisogna la morte, / ch' a stringer nobil core / prima basta
, quando e'bisogna: / sappi ch' ognuno, imperador, si lagna. boiardo
, come ben nostro bisogno intende! / ch' un sol ronzin per dui saria mal
bisogno, o non v'incresca / ch' io vada altra pastura a procacciarmi. castiglione
. tasso, 8-65: taccio, ch' ove il bisogno e 'l tempo chiede /
dell'olio, ed il vedere, ch' egli ha bisogno di molto umido.
rabbia s'abbattesse / de'perfidi giganti, ch' agognaro / il ciel donde venisti.
. se farà di bisogno, son certo ch' ei canterà. leopardi, iii-565:
più sicuri, c'era egli bisogno ch' e'lo trascrivesse di nuovo? svevo,
del rucellai non meriti la gran fama ch' egli ha, io la sento del tutto
faccenda. lorenzino, 182: ch' ho io a rispondere a tiberio? -
si volse a quelle man robuste / ch' ebbe altre volte a gran bisogni pronte
: brutus essendo preso, e comandatogli ch' egli stendesse il collo per tagliargli il
bisogni dell'oscurità -ma aveva due figli ch' ei credeva degni di luce - ed
, per l'amor di dio, ora ch' è tempo di fichidindia, e la
moniglia, 1-3-296: nel ridir quel ch' io patisco, / arrossisco; /
e in vita trista e prava, / ch' avere avuto tal fiata bene / e
abondanzia e tenuto ad itare tutti questi ch' io ti conto. berni, 45-2
: quando l'uon chiede un don ch' è bisognoso, / e 'l don che
perle! intelligenza, 220: però ch' a giado prenze venne in sonia, /
: ahi, ahi la gran città ch' era vestita di bisso e di porpora
'l viso. tommaseo, i-326: aspettai ch' e'tornasse: e temevo il ritorno
: ben tu puzzi di pazzo, ch' è un pezzo, / disse pluton,
... umilmente ti priego / ch' alli miei prieghi tu non facci niego.
oronte beve. monti, x-3-111: e ch' altro deggio 10 far? forse l'
bistorna / che d'abate tornai men ch' a converso. = variante di distornare
serrati gl'occhi contro a quel lume ch' ella, per loro insegnamento, gli
il ver, come tu narri, / ch' i tuoi garzon l'avesser bistrattata.
. aretino, iii-165: mi consigliavano ch' io non dessi cotal figliuola a uno unto
unghie, arrostigli i peloni; / fa'ch' a schianze, a bitorzi,
, i-202: nel bivacco dei niam-niam, ch' erano i suoi più valorosi alleati indigeni
: ne'suoi lagumi un animai ripara / ch' è bestia e pesce, il qual
pontoni stanno acquattati come il bévero « ch' è bestia e pesce ».
ad accendere la lampada dell'immagine bizantina ch' era sul muro della chiesuola. d'
certe altre sue magre poesie, / ch' eran tenute strane bizzarrie. vasari, i-556
di me e alle spalle mie dimenticando ch' io l'avevo prescelta per la sua serietà
mi dare più, che tu troverai ch' io non sarò più bizzarra ». alberti
nievo, 303: già lo sapete ch' io sono bizzarra e di primo impeto
bizzarri orsacchini. forteguerri, 19-45: ch' egli [il cavallo] non solo non
arprovo, / c'agne dece enteri trovo ch' eo 'l portai gir bizocone.
pataffio, 1: cansati, bizzocon, ch' e't'ha alloccato. =
parlano sì gloriosamente, che poco resta ch' io non debba ringraziarli. insomma blandimenti
la so blandir da scaltro; quello ch' io talor soffro, non soffrirebbe un
studiava di farlo nei momenti in cui credeva ch' io non l'osservassi. un altro
, / tu blanditor felice, / ch' io pur t'avrei con lievi / modi
dando alla sua voce quell'accento ch' ella già per esperienza sapeva efficace
pindemonte, 18-350: l'eroe gioì ch' ella in tal modo / de'proci
blande loquele / la santa citerèa, ch' a me de le cure latenti /
c'aspetta la caristìa: / puoi ch' è guasto, el se mannuca,
amor blasma e disfama / e dice ch' e'diffama, / ma son del
è pura vertù la disviata, / poi ch' è blasmata, / negata là v'
avete voi già divorate tutte le lasagne ch' io ve detti? che ve venga
non si trova in verun dizionario italiano ch' io abbia potuto consultare ma è comune
sì forte blocco era ristretta, / ch' entrar non ci potea più di saetta.
si allontanò dalla riva ed emilio comprese ch' era stato attaccato ad una boa vicina
di barbaro latino / son tre secoli ornai ch' io mi dormia / nel tempio sacro
quasi celato nella cabina dell'operatore, ch' egli stesso aiutava a caricare e scaricare
in molle; vuole il dover ch' i'ammutole; / quello che ha fatto
che li donasse. quelli rispose ch' avea tutto donato. -ma tanto
tanto mi è rimaso ancora, ch' io ho nella bocca un laido
chi mi sa sì pregare, ch' io lo diparta dagli altri. va'a
peccator, forbendola a'capelli / del capo ch' elli avea di retro guasto.
con questa bocca d'oro. / ch' ei sgombri dal paese: o ch'io
/ ch'ei sgombri dal paese: o ch' io me ne innamoro. -bocca
, quando avrai poi, / s'avien ch' a te per sciórre i nodi tuoi
bocca [questa mia scoperta] convien ch' io non lasci indietro esperienza o ragione che
... / la favella toscana, ch' è sì sciocca / nel manzonismo
a te non torno, / cioè ch' io ti ci truovi, o vivo o
le quali il calor del fuoco, ch' era sotto quelle stanze saliva, e
vien pur, serra il sacco, ch' io entro dentro. -aspetta, non v'
fiamma, acqua mista, / gridando, ch' esce per la bocca angusta, /
bocca: / gridò pluton: « ch' inferno? anima sciocca, / va su
guarini, 162: so pur certo / ch' era la bocca di quest'antro aperta
entra nello stretto di turchia, / ch' è circa sette miglia largo in bocca
maniera, che un burchiello, per piccolissimo ch' e'sia, non potrebbe entrarvi
il cardinale. ariosto, 5-33: ch' ella gli avea giurato, e a bocca
/ che mai non saria ad altri ch' allui sposa. guicciardini, 225:
. verga, ii-373: bruno invece, ch' era rimasto a bocca asciutta, pensava
a ognuno quand'è a solo, ch' egli è il vero suo diletto. goldoni
, e non mettersi a contradire a quello ch' ei non intendeva, con pericolo di
. ariosto, 476: m'incresce più ch' io vegga in bocca al populo /
vo'ragionar più della fede, / ch' io me ne vo poi in bocca a
quietarmi l'animo commosso, / pria ch' io a dimandar, la bocca aprìo.
. pananti, i-82: e mentre ch' io mi sento il cuor dividere,
por bocca. lorenzino, 158: -dicevo ch' io trattavo meglio e'mia innamorati che
lingua. firenzuola, 350: e quello ch' è peggio, che struggen
labbra rase una riturisi / quella boccaccia, ch' ognun non fia facile / bocchina da
472: si seppe poi, ch' era un antico crocefisso inchiodato sotto il
617: fu quella l'unica volta ch' io godetti barbaramente
b. davanzali, ii-480: bramò ch' ella [l'accademia], che
non allega altro tutto dì, se non ch' ella ha così bello bocchino sappiente,
boccie rotte di più sorti, / ch' era il servir de le misere corti.
rose non è il fior giallo granelloso ch' è dentro alla rosa; anzi sono le
hovvi delle gatte sì corrotte, / ch' a chi vi passa, non sa d'
, 22-36: spesso la dolente vacca / ch' ode di lungi smarrito il boccino,
tali / come questo, so dir ch' e'si farebbe / dietro alla casa
l'arte fosse finita negli artifizi, o ch' ella sia come il verme della seta
, / onde alcuna non vi sia / ch' esca fuor di simmetria.
sì concio e 'n modo governato / ch' i'più non posso maneggiar marrone, /
/ e hamme drento sì ravviluppato / ch' i'non ho forza de 'nghiottir boccone
ironico. iacopone, 18-21: da ch' èi morto, i gran boccuni / se
: ed egli, perché non credessono ch' egli avesse a schifo, si tolse uno
. villani, 11-78: gli osò dire ch' egli era un ribaldo, e che
col dirvi, amici cari, / voi ch' inghiottite ancor boccon sì amari, /
io vi risponderei a tai sermoni / ch' io son magherò anch'io, come lor
grandone », / diceva lui « dapoi ch' io l'ho trovato; / debbe
venose e men prossime alle vitali, ch' ei non muoia avanti di vedersi a'
poi il poni rivescio: / ver è ch' io ricordo che quelle balie / che
... che si scorgeva bene ch' ella lo minchionava a credenza. alfieri
ma pur la boce sparta di fuori ch' egli era morto, fecerne i figliuoli allegrezza
da altre simiglianti cose leggermente giudicheremo quello ch' è ben fatto e quello che non è
antonio bindi;... e dicendo ch' era mandato dal vescovo e dallo inquisitore
in mo'la boce della moglie, ch' era fuora, ch'i'penso avergli assai
della moglie, ch'era fuora, ch' i'penso avergli assai bene imbrogliato il
xxvi-3-74: non posso più cantar, ch' io non ho boce. 2.
? ». pulci, 5-7: disse ch' andassi veloce / al re corbante
scrivete al cavaliere... ditegli ch' io gli ho bella e preparata una
suo monile ella si sciolse, / ch' una crocetta avea ricca di gemme / e
dietro. lorenzino, 158: -dicevo ch' io trattavo meglio e'mia innamorati che
: cercar non vo'il malanno e ch' e'mi costi, / né vo'pagare
barca te lo dia; / or ch' i'ho 'l rastrello in mano, /
quali tolsero tutto l'oro e l'ariento ch' egli avea serrato nelle bolge sue.
/ una sua bolgia, dove dice ch' erano / ben duomila ducati. l.
d'astuzia. pulci, 27-53: credo ch' egli era più bello a vedere /
, il dì, che runcisvalle: / ch' e'saracin cadevon come pere, /
alla apparenza di nostri occhi quell'aria ch' era compreso entro la concavitade di ima
una bolla di sapone; anzi bisogna ch' io m'affretti perché tu mi giri
questa malattia fu sì ribalda, / ch' uscirle mai d'addosso non le volle
9-225: andate più di bel, ch' e'non è bene / d'una bolla
ottimo, ii-301: siccome il bollore ch' esce dell'acqua e fa cotali bollicole disopra
di una parte del peso grave, ch' ella sopporta volentieri per amor mio.
bolla, in cui si mostrava desiderio ch' egli entrasse in quell'isola, e si
non spirituali. serra, ii-114: quel ch' io dissi è carattere così insigne di
per amore, sì li bollò lettere ch' elli non fosse privato di suo beneficio.
, 3-611: raccontai ridendo di cuore ch' io a casa possedevo un certificato regolarmente
sensali o per 10 libro del mercatante ch' avesse venduto, ed appariscano nel panno
molto, né sì poco, / ch' io noi vedessi sfavillar d'intorno, /
vede, che si gonfia la parte ch' è al fuoco esposta e la opposta pure
l'ora è tarda, sarà meglio ch' io vada per la bolletta, e faccia
occhi sul mio volto e aspetta / ch' io mi pronunzi, ma non so,
suo paese, e mischiare nell'acqua ch' è malvagia, chi bere line conviene,
e l'altro, un mio cugin ch' è molto sperto. 2.
quel geloso la tien sì fermata / ch' ella non poss'andar là ov'ella vuole
averl'è usata; / per che convien ch' ella sia stufata, / ché colla
bolle il sangue nel cuore » (ch' è parlare per propietà naturale, eterno
f. d'ambra, 47: ch' i'veggio; ché qual cosa bolle in
forza di levargli quella pelle di sudiciume ch' e'potesse avere attorno. paoletti,
e riposela al fuoco, tanto / ch' ella levò il bollore. manzoni,
e rende'li 'uno bolognino grosso ch' avea pagato per me. m. villani
e non vo mai a città, ch' io non ispenda al manchessia duo bolognini.
magnifico cavallo fattosi bolso due anni dopo ch' era stato comperato. d'annunzio,
canti carnascialeschi, 1-45: chi vuol ch' altri gli creda / non s'impacci
, i-35: ma è tempo, ch' io ritorni a bomba. -toccar
me non ho altro che dirle se non ch' io ho qui attaccato già il cuscinetto
più da bomba non mi scosto, / ch' io non mi fiderei di te col
siena, 231: ma abbi per certo ch' io so'venuto qui a siena a
, balestra, e lancie e ciò ch' io potrò, perch'ella si guasti.
registri di clarone e di bombarda, ch' è all'unisono col principale di sedici piedi
xxii-12 (281): ecco l'uomo ch' è divoratore e bombardo, amico de'
adunque, favellando del bombice di coo, ch' egli nasce d'un verme grandicello che
: ella con l'empia man, ch' ardor non teme, / nudi rendea fra
foscolo, xiv-384: riceverai 32 lire ch' io ti prego di dare in mio
20-42: non vi fu marinaio né ignun ch' ardisse / volger verso rinaldo sol la
presi a tutte altre dispari, / tanto ch' io volsi in su l'ardita faccia
193: sì m'abbagliava amor soavemente / ch' io feci (ed affogai nella bonaccia
/ non è altro, che un ch' egli allora non avanza di molto un semplice
f. corsini, 2-610: il più ch' egli avesse potuto pretendere, sarebbe stato
e l'eminente, appo esso ordine, ch' è la signoria, o sia la
grazia, per la tua bontade, / ch' io possi seguitare il cantar mio.
, iii-210: chi sa che giove, ch' è somma bontade, / somma union
vorrebbe esser onorato; né ci basta ch' altri porti opinione de la nostra bontà
: fatemi ancora tanto di bontade, / ch' io oda come in vostra giovinezza /
, / almen per tua bontà, fa ch' egli senta / un amoroso vento di
federigo fue nobilissimo signore, e la gente ch' avea bontade venia a lui da tutte
tu desidiri mio nome, or sappi ch' io ho nome lancialotto... -più
, par., 25-66: come discente ch' a dottor seconda, / pronto e
, / pronto e libente, in quel ch' elli è esperto, / perché la
avrò trattato; / né aver speranza ch' io te usi pietade, / perch'io
.. la figura de boote, ch' è un vilano che guarda el carro.
simintendi, 1-64: e '1 serpente ch' ee posto prossimano al freddo cielo,
l'orsa maggior... / par ch' ei le gridi appresso ad alta voce
lo avvicinarono alla terra nativa più presto ch' egli non avesse creduto. jovine,
seneca volgar. [crusca]: e ch' egli non oda grande borboglio di cuochi
quando guinsi / appresso al luogo, ch' era una capanna, / mi venne
l'emporte! borbottai meco tra'denti; ch' io non sappia scrivere una misera lettera
bianco pan per certo / questo animai, ch' egli è pasto d'amanti, /
di parigi, e quella iniqua bordaglia ch' era stata loro istru- mento. nievo
sono) do'bor- delle, / ch' altro non manca lor che la palora (
buccie d'anguille intorno quel bor- delletto ch' e'chiaman fattore. l. bellini,
bordellino; / pensate, amanti, buco ch' e'm'ha fatto!
da lei? e che? pensi tu ch' ella sia di bordello? andar vi
gozzi, 4-320: e nota il tempo ch' ella [marfisa] si confessa,
. marino, i-128: voglio dire ch' alia fine manderò in bordello le scritture
porta. lippi, 9-1: non ch' altro s'e'comincia quel bordello /
ci bisognerebb'un di que'bordegli / ch' avea l'altrieri il padron del mio zio
e grande / come quell'alberone / ch' è là vicino al bosco e fa le
bordone, e colla mia sventurata moglie, ch' è qui stasera in questa buona festa
in un sì fatto intrigo, / ch' entrandovi, non messo anco i bordoni
pianger l'imperio, italia mia, / ch' oggi l'hai vie più certo
: non restò per questo, / ch' alli pollacchi, agli ungari venire /
un manieri d'un gran borgese, ch' avea nome gualtieri dal piano, e
diede la mano. (seppi poi ch' egli aveva per suo conto abolito questa
quel pollaio di vanità sterile e presuntuosa ch' è il borghesume degli stati uniti.
e rubar botteghe e case, / tanto ch' a'parigin non parea giuoco: /
coll'altezza de le membra, / ch' eccelsa torre in umil borgo ei sembra.
nobile dama di bologna su lo mare, ch' era stata moglie del duca di borgogna
. pulci, 28-41: poi ch' io ho collocato in tanta gloria /
della brutale ricchezza e della boria brutale ch' ella inspira. gioberti, ii-28:
tu ne meni che per l'offesa ch' egli à riceuta da te: sì che
, / per insegnare a noi, ch' abbiam le borie / di quadri e letti
italia, cari miei, come volete ch' io pensi che, col tanto boriare che
più discreto e men borioso e maligno ch' il suo compagno, tacque; e
... chi non crederebbe ch' io facessi la caricatura d'un
pancia il colpo fiero / e una borrachia ch' a l'arcione avea. puoti,
due luci ti contendono / al borro ch' entra sotto / la volta degli spini.
borsa ha a riuscire; dove credete ch' ell'abbia a riuscire? redi, 16-
catorsa, / e l'altro remanente ch' à in borsa / panni veder che tosto
mistero; l'una, che il poco ch' egli aveva da dire alle donne lo
-né mi s'era dilungato sei passi ch' ei domandò la limosina a una femminella.
starmene in ozio / come tant'altri ch' hanno fatto borsa. gozzano, 546
che fosse sicuro della borsa del vino ch' egli vende del suo »). la
m'aprì la cortina di certi arcani ch' io non aveva all'età mia penetrati.
: per trar d'un borsellin, ch' egli abbia 'n seno / legato con sei
terra che cosa intendete voi? forse questa ch' è sparsa per le campagne, la
o per la « persona », ch' è tanto frequente in volgar latino, perché
esso al varco / duo boscherecci gioveni, ch' inante / avean di legna un loro
colto, ma da più fortunato pastore ch' io non sono, esser sonata. bembo
lamenti / rotti da un chiaro suon ch' a lei ne viene, / che
colli / vergogna ebbi di me, ch' ai cor gentile / basta ben tanto.
qui tra la mia famiglia, / ch' avessi tanto ardir, né in tutta
: è ora, o figlio, ora ch' io vada. / sono stata con
, 4-21: addosso si può dir ch' avea ile some / di zaccarelle, o
/ non ti bisogna meco bossoletti, / ch' io non ne comperrei cento una fragola
profumiere e comprami un bossol di zibetto, ch' io voglio andare in su l'amorosa
raffazzonare un poco; che volevi tu ch' io paressi una zambracca? -so che
343: ma no! non intendo dire ch' egli facesse bene: tutt'altro:
cuore d'una giovinetta? per botacchiola ch' ella si sia, la fa scaltra,
mariti; e, se non fosse ch' io non voglio mostrare d'essere di schiatta
che gli si attaccano a'piedi e ch' egli fa gemere sotto il suo tallone
è una bestia varia e grossa, / ch' ignora le sue forze; e però
un fanciul che non ha possa, / ch' egli potria disfar con una scossa.
gli diede sì spietata botta, / ch' egli andò giù come una pera cotta.
ed il gomito, e tosto avvisommi ch' io era ferito; io non me n'
primo la punta in terra, mi disse ch' egli era soddi sfatto,
: perciocché quivi ho io una botta ch' è troppo franca. sassetti, 234:
: o queste son le fanciulle dottoresse ch' hanno botta e risposta. tornielli,
botta e risposta pronto ed arguto, ch' è una prova di forza.
ranocchi e botte; / dal lato can ch' abbaian tutta notte, / e asini
329: al corpo, al sangue, ch' i'vorre'cacciarlo / dentro 'n un
fra giordano [crusca]: e trovasi ch' è piovuta lana del cielo, e
, e userae di bere del vino ch' entro vi starà, sì ha virtude di
botti. pascoli, 480: vogliono dire ch' hanno tutti i ferri, / quanti
con sé porta il bottaio, allora / ch' è preso a opra avanti la vendemmia
capo aristotile co'suoi peripatetici; ancora ch' egli non parlasse in modo, che si
. moneti, 234: solo del vin ch' ell'ha suol dar la botte,
botte?... la meglio ch' io possa fare è che io mi prevalga
manchi d'avere danari da vivere, fa ch' abbi una bottega di qualche mestiere che
e rubar botteghe e case, / tanto ch' a'parigin non parea giuoco: /
e comprami un bossol di zibetto, ch' io voglio andare in su l'amorosa
360: di'pur quanto ti par, ch' i'non vo'metterlo / a bottega
allora, sig. conciliatore, ricordatevi ch' io veglio sulla vostra condotta.
: la piglierei a sospetto, e giudicherei ch' ella fosse bene a bottega e esercitata
berni, 149: quello è ben ch' a ragion tegnate caro, / però
a ragion tegnate caro, / però ch' ogni bottega non ne vende.
.]. tommaseo, i-336: risposi ch' i'non ero né una bottegaia né
, i-335: non parlo de'debiti ch' e'faceva di nascosto da me per trincare
, credenzieri, cuochi e altri, ch' è una cosa da non dire. redi
la memoria in fuori, non è cosa ch' io non mettessi a bottino con lui
chiaro. pasolini, 1-164: i fanali ch' erano ancora accesi si smorzarono di botto
d'ascoli, 2735: aspro veleno dico ch' è nel botto / che per freddezza
che ne comperai una libra di botoni ch' io mandai a orbivieto. g. villani
s'era tra noi pattuito... ch' io gli avrei dato un cappello nuovo
18- 2-276: non poteva tenersi, ch' alcuna volta / non isputasse alcun bottone
disse il profeta aver più intelletto, ch' il popolo d'israele: il bove perché
la lettera una bozza di una provvisione ch' essi avevano fatta. vasari, i-192
, voi componete, e sapete quello ch' è una bozza di una poesia.
sopra la cintura vedi, abbi per certo ch' egli non v'è stoppa né altro
lari, / come essere mai può ch' abbia costei, / che fa le
gota vizza il mobile bozzolo della caramella ch' ella eternamente succiava e che credo le
i loro uomini son vaghi di donne ch' abbiano grosse le natiche. boccaccio, iii-426
della veste da camera; laonde si stipulò ch' io dormissi con le mie brache di
sopra coperta, come in una nave ch' abbia dato negli scogli e correr di
[s. v.]: 'cane ch' è un buon braccatóre. scerìa
donne più grandi stupisce, ma ch' io l'accompagni a braccetto, tra lo
729: gelosa perfin degli amori ch' egli già avèa obliati, sfor- furgone
bisognava fare era questa la prova ch' egli non aveva tradito maciste. rivoluzione,
vede / un cane da pastor ch' alia sua volta / anela braccheggiando. in
89: fu chiamato l'aguto, però ch' avendo guerra... e guardandosi
quella bracciata la vita brividente e più ch' avorio a toccar liscia di non si sa
testa e mi sommerse / ove convenne ch' io l'acqua inghiottissi. petrarca,
., 1-207: che vuoi tu ch' ei faccia? / che da fanciullo la
è ver corto ho il braccio, / ch' ai mostaccio / arrivarti non potrò.
vendica te di quelle braccia ardite / ch' abbracciàr nostra figlia, o pisistrato ».
/ a cui cede talor l'uom ch' è sensibile, / mostra benigno a
a ciaschedun le braccia aperte, / ch' a domandar perdon venir si degni.
fede, / bella come fu allor ch' ella s'offerse / e nuda in braccio
prega. pananti, i-85: ma temo ch' egli adopri questo inganno, / acciò
un'ampia, ma unica fossa, ch' era stata scavata vicino al lazzeretto; e
il risospinge, e sforza / tanto ch' irati vengono a le braccia.
bel bosco di leggiadre fronde, / ch' ombra si fa colle ramose braccia,
multiplicare e compartire i rami, tal ch' ella fa da sé sola una selva
: oltre al braccio del mar, ch' arabia bagna. boccaccio, dee.,
benedetto dei, et ha uno coccodrillo ch' è lungo braccia otto; in vero
studiava tutte le maniere di far dimenticare ch' era stato mercante: avrebbe voluto poterlo dimenticare
bracciuolo della scala, uno grosso cavallo ch' era legato a un altro bracciuolo di
a sangue, massime per lo spionaggio ch' egli esercitava malignamente a danno mio e della
voluttuosa di vegetazione le mani di zolfina ch' era diventata di bragia. pirandello,
risecchiti, le sue briciole di pastello ch' egli spiaccicava sul quadro a olio insieme
a suon di brachierate. / sì ch' egli stia quindici dì nel letto.
leopardi, 1-38: bisogna in fatti ch' io vi dica come / e'si chiama
attendete, / lo sentii dire a un ch' avea gran nome. / vien da
all'orecchio come saluto a una vita ch' è duro patire, alla divinità d'
come sempre. il più disinvolto donnaiolo ch' io abbia conosciuto ». « sì,
davo dei punti anche a te, ch' eri un briccone; ma non uno
super natura feminarum, xxxv-1-537: tanfin ch' eu serò vivo n'amerò sa compagna /
e 'l braco / m'impigliar sì, ch' i'caddi. buti, 2-112
che ci è rimasto per scampare, o ch' egli sia salito troppo presto sull'argine
. monti, 13-330: andiam; ch' io stesso / non di riposi, ma
. verri, i-171: l'educazione ch' egli aveva ricevuta nella solitudine dei bramani
altro non bramo / che mi mostrate ch' i'vi sia in piacere. francesco da
30-63: io ebbi vivo assai di quel ch' i'volli, / e ora,
/ bramando aver figlioli, / credria ch' un asin voli; / e, qualunque
., 7-117: se pur ti par ch' io vi debbia ire, andiamo
vita / o del regno, ch' io brami o l'uno o l'altro
di due mesi, l'impareggiabile uomo ch' egli era, tanto irj /
vi-80: gran tempo è già, ch' io di morir sol bramo.
taccio, né spero / quel ch' io più bramo; e mille volte il
nievo, 449: ed io, credete ch' io brami e voglia vivere un
ippolito: approverà, spero, ch' io appenda la spada alle are di
il dì festivo, or poscia / ch' egli era spento, io doloroso, in
una parola le bruciava le labbra e ch' ella non era più capace di trattenerla.
amati, / e tor con la misura ch' allor danno. tasso, 6-i-201:
tasso, 6-i-201: piacciati ornai, ch' in questa occulta riva / alla tua
] colla branca, dicono le femine 'ch' è segno 'ch'e'dee piovere
le femine 'ch'è segno 'ch' e'dee piovere. pulci, 4-9:
le robuste branche, / il ferma sì ch' ogni poter n'emunge. galileo,
gli piace abito e forma, / però ch' a suo talento / or di pelo
. pulci, 5-55: colui par ch' un arco branchi / ed uno strai
entrare nella lega; et diranno che ch' e cianfardoni de'fiorentini gli bracicheranno uno
forza di branciare faceva somigliare i ritratti ch' ei formava di creta. pindemonte, 19-575
ma perché hanno l'occhio a qualcosa ch' è veramente pratico. serra, ii-6:
punta del mio brando forte / so ch' io vi porto, baron, la tua
e il brando intorno ruota, / ch' ogni elmo rompe, ogni lorica smaglia;
in luce eterna / contra abaddon, ch' oscura il vero e 'l dritto, /
nostra speme ancor vivea, pensando / ch' era in italia un suol senza servaggio
in italia un suol senza servaggio / ch' ivi slegato ancor vegliava un brando.
. idem, 188: cesar v'è ch' arder li corpi non volle, /
fiore, 17-2: venusso, ch' è soccorso degli amanti, /
se n'andrà a piè di piombo tanto ch' io possa assaporarla a sorsi. manzoni
de i cuor vostri, / saliano fiamme ch' astri parevano, / sorgeano voci ch'
ch'astri parevano, / sorgeano voci ch' inni suonavano. stuparich, 4-21:
bartoli, 40-ii-278: di sé prometteva, ch' ei si sarebbe vedute schiantar di dosso
; / esci!... fa ch' io non pianga,...
allegri, 72: se non volete, ch' io ne levi i brani.
che sia, pochi dì sono passati ch' egli uscì di casa ingrognato, e di
3-32: la brassica e le rape, ch' a fabrizio / solean far dolce e
un cosino di stoffa uguale al vestito, ch' era un amore, posato bravamente sui
e maledicendo l'ora e il dì ch' in sì fatto farnetico era entrato di
alla fortuna, e di sé prometteva, ch' ei si sarebbe vedute schiantar di dosso
getti, iii-57: perché di'tu ch' io non vi son ancor andato?
vi riceva in casa e non vuole ch' io parli con voi. monti, 23-313
, 3465: il giovane inesperto, ch' entra nella società pieno di certe sdegnose idee
regno mio / vennero gli african, ch' eran sì bravi. pulci, 13-54:
pareva brìusse. / io mi fuggi', ch' attorno andavon busse. bandello, 2-16
tolga l'arroganza e questa femina, ch' è vivo ritratto di quella, al
a modo d'esclamazione, per dar animo ch' altri faccia, o per scuotere e
prima bastava solamente dire d'uno, ch' egli era bravo, che ognuno aveva
si trova infinita copia di bravi, ch' entrano disperatamente nelle ciuffe e nelle quistioni
/ ma sopra tutti la donnola, ch' è bavosissima bestia, / che dentro a'
con tanta bravura, / che, non ch' a lui, ma al cel mettea
figur. segneri, i-344: fatta ch' ha breccia [il demonio] in un
milano, l'uno dei principali oggetti ch' ei batteva in breccia si eran le
sentimenti. io vedo tutto il cammino ch' egli ha fatto nel suo cuore.
famiglia, che non mancava mai, e ch' era sempre sulla breccia con la sua
diventa più bigatto, parlo di quello individuo ch' era di bigatto divenuto parpegliccola.
per traslato, d'uomo o donna ch' abbia tal difetti. carducci, i-1099:
grano macinato, separata dalla farina ch' è stata cernita. = lat
serva... /... ch' io vo'stare / dov'io
la notte / stilla le stelle, ch' a tetto era tutta. 3
contra ai veleni è il meno importante effetto ch' ella faccia. cattaneo, i-1-262:
. idem, i-2-135: e 'l tempo ch' è brevissimo ben sai. boccaccio,
alfieri, vii-28: sì, pur ch' ei pera; -e pur ch'io regni
, pur ch'ei pera; -e pur ch' io regni: ancora / breve stagion
latini, i-2239: e l'un, ch' era più sagio / e d'ogne
bumetto, / che qui sta monsignor / ch' è capo e dio d'amore.
mi può far beato, / e basterà ch' io senta, anzi ch'io mora
e basterà ch'io senta, anzi ch' io mora, / queste brevi parole:
de'dodici libri di pier crescenzi, ch' è l'ultimo, e in men
però considero che l'opera, fatta ch' ella fosse, verisimilmente non sarebbe letta
gran mezzi, ond'io / son ciò ch' io sono. pindemonte, 19-621:
'l viso dice: « non currite, ch' eo ho venta la sentenza: /
fame, / e 'n che conviene ancor ch' altrui si chiuda, / m'avea
vico, 245: la cui cagione fu ch' i tarantini maltrattarono le navi romane ch'
ch'i tarantini maltrattarono le navi romane ch' approdavano al loro lido e gli ambasciadori
, 43-5 (76): il don ch' è fatto brieve, è grazioso,
, è grazioso, / e quel ch' è chiesto è mezzo conperato.
scrisse solo degli appunti per la conferenza ch' egli voleva tenere alla giovinetta. abbastanza
e'si sentiva sì venuto meno, / ch' appena si poteva sostenere; / onde
pena d'interdizione, e dubitando egli ch' ella non lo volessi ubbidire di fatto
stesso / con un breve, da poi ch' ei fu in cammino. carletti,
30-23: così in duo brevi, ch' avean simigliante / et ugual forma,
v-250): in mano ha un breve ch' era da due bande / scritto con
processo del suo libro, brievemente ripete ciò ch' à detto avanti. fra giordano [
mi occorreno alla memoria, lassandone molte ch' io potrei dire. guicciardini, iv-84:
di capua, i-511: ma volete voi ch' io brievemente vi dia a dividere quanto
avesse [le mani] come lei, ch' era in cintura / sotile e schietta
leggere in un breviare d'un prete ch' era in quella prigione, o in istarsi
de'libri rei o sospetti], ordinavasi ch' ei fosse mandato al pontefice, il
che la tenda restasse aperta, e ch' egli potesse controllare l'innocente brevità delle
brezza, o serra quella porta, ch' ella getta brezza. soderini, i-475:
vedere uno tutto inferraiolato, quasi dicessimo ch' egli, difeso così, sfidi il vento
1-73: noi facciamo un russar, ch' ogni briaco / smaltito avrebbe il più invincibil
rinchiuso nell'inferno; e virgilio scrive ch' egli è posto alla guardia dell'
: se tu fossi suto, come ch' io per le briccole del monte taborre,
a chi mangia carne di bestriccola, / ch' a ogni passo scoccano una briccola.
e tiene del bricco (asino), ch' è il ceppo della onorata famiglia.
però chi fa 'l sembiante / e dice ch' è amante, / è un briccon
bella sicilia quel poco vino di marsala ch' era scampato alle paglie scellerate dei nostri
en roma ne fe derisione, / ch' entr'un canestro l'apese ad un balcone
. bar etti, 2-326: datemi licenza ch' io vi confermi di più in più
questa mattina io non poteva dirti nemmeno ch' io ti vedeva più bella che mai
bricconàccio di parmenone, in iscambio di questa ch' egli ha fatta a noi? c
e risecchiti, le sue briciole di pastello ch' egli spiaccicava sul quadro a olio insieme
boiardo, 1-3-19: venga chi vói ch' io gli gratti la rogna, / e
rogna, / e legase pur ben, ch' io son contento; / perché legato
non potrà però mai fare el cielo / ch' io non ti onori et ami di
vostre brighe, e più le malinconie, ch' io non vi vorrei mica accrescere colla
perfino le occhiate... sai tu ch' io non la sento assai bene questa
purg., 16-117: in sul paese ch' adice e po riga, / solea
il sol partito: / non però ch' altra cosa desse briga / che la
framm., ii-160: alessandro, ch' ai mondo briga die'. boccaccio, dee
maltrattato, non mi curo né occorre ch' ella se ne dia briga, perch'io
quello che gli è spontaneamente dato, quello ch' egli ottiene già senza darsene briga e
. pulci, vi-142: contra quelli tali ch' io dico, m'è stato messo
che non pigli briga / con uom ch' abbia più alto di te i merli.
insieme e vogliono combattere, la madre, ch' è ancora viva, sì si mette
vecchio allor: -per vita mia / ch' a me l'istesso par, né so
. idem, 10-179: fu detto ch' era indemoniato e samaritano, cioè senza legge
samaritano, cioè senza legge, e ch' era bevitore e brigante e bestemmiatore. sacchetti
. tanto s'arrabattò e tanto brigò ch' alia fine messer domenico buoninsegni, per
. p. verri, i-260: protestava ch' io voleva che fosse per non detto
... far credere al pubblico ch' io mi riconduca alla patria per brigare delle
lezioni non venivano punto e per brigare ch' ella facesse non aveva trovato che i figliuoli
umane stravaganze anche questa fosse registrata: ch' io mi brigassi di parlare sul serio
aggiri: / e quand'i'veggo ch' un altro te guata, / par propio
sovrani. parini, 410: forse ch' eran di queste fagiolate / che nulla
/ che nulla non significan alfine / e ch' ora piaccion tanto alle brigate? monti
noi pigliare per uomo di lettere, ch' egli in questo è nullo...
/ alla città delle gaie brigate, / ch' ebbe governo dai frati godenti, /
tomatevene a casa, che questa fanciulla ch' io vo a tórre non vuole esser veduta
, non dimanco era rispetto alla brigata ch' avea e alla nobilità poverissimo. gelli,
è dispersa già pel mare, / ch' era partita insieme di brigata. -essere
brigatèlla, / io ti so dir ch' egli hanno a rasciugarsi; / né 'l
domandava a un di sua famiglia / ch' a'lor destrier si traessi la briglia,
teneramente per parte mia e le direte ch' io le raccomando di tenervi bene alla
: visti ballar color, par ch' io non possa / tenere i piedi in
. varchi, v-46: d'uno ch' è benestante, ciò è agiato delle
al drappo d'oro / tra 'l popol ch' è diviso in doppia lista, /
mia mi fanno l'onore di credere ch' io stia tutto il giorno soavemente affaticato
altrui,... che le corti ch' egli ha veduto, sono le più brillanti
grato in sen mi piove, / ch' ambrosia e nettar non invidio a giove.
brillava in società. / ma dopo ch' io son nobile, mi ho posto in
-fra loro. morante, 2-341: sentivo ch' egli adesso si pavesava della sua peggior
dama che mi strugge il core, / ch' ogni otta ch'io la sento ricordare
il core, / ch'ogni otta ch' io la sento ricordare, / il cor
fatti. boccalini, iii-409: e dici ch' ella n'è allegra? gnatone.
allegria, / quando di. tanti augei ch' avean ricetto / in quell'albergo udì
, vi-455: eppur quei pochi giorni, ch' ebbi l'onor anch'io / di
brillavan le mani! alla fé, ch' io gli detti un pugno in una tempia
gli detti un pugno in una tempia, ch' io vi nascosi tutta questa nocca.
., 24-4]: e1 sole mentre ch' è sopra la terra tira a sé
, e si congela in brina / quel ch' aura mattutina -o sera agguaglia, /
d'odore di rosa e di giglio / ch' è meno bianca e ruvida la brina
dio aveva mostro uno grandissimo miracolo: ch' essendo certi fiamminghi a bere in una stanza
, i-335: non parlo de'debiti ch' e'faceva di nascosto da me per trincare
, 17-317: ii segretario comunale, ch' era un mite romagnolo di montagna,
di far effetto sulle prime, è certo ch' egli è più potente, sulle donne
messa in brio la famiglia, comandò ch' ei salisse. 3. ant
dal re britanno / al franco re ch' a marcomir successe. b. davanzati,
: ma quell'altro più in là, ch' orato ha l'elmo, / del
quella bracciata la vita brividente e più ch' avorio a toccar liscia di non si
l. bellini, ii-293: dal giorno ch' io posai sul paretaio, / dove
celimi [tommaseo]: se m'aspetta ch' io mi metta a viso il
/ de li soi amici tocca, / ch' ene famelia capata, / con vigore
riccio d'or tesse la foglia, / ch' ai broccati di persia il pregio fura
ardito e sorridente, dalle spalle possenti ch' emergevano col seno dall'abito sfarzoso di
dunque brocchetta / tanti zaffi:, ch' io non saprei dir quanti.
così da'calzolai milanesi intesi / ch' un altro non ne faccia la fortuna;
anche di / rimase morto, poi ch' ebbe col broccio / dell'altrui sangue tre
dicesi da noi quel tallo del cavolo, ch' è di colore tra il verde e
. saccenti, 1-2-139: non pensar ch' io più peni e che più goda
che vi si tiene questo maladetto ordine ch' io vi dirò, che la sera
bracci, 2-59: il guaio si è ch' oramai non v'è più tempo;
bevere ogni mattina il brodo di endivia, ch' è molto rinfrescante, e che dolcifica
estimava la benvolenzia e voglia, ch' avea l'alma, che gli era dentro
'broglia': come uno animale, ch' è coperto o di guscio o di pelle
e non mi tien più broncio, / ch' io mi son pur avai con lei
buonarroti il giovane, 10-915: non ch' altro a veder fargli sol quel broncio,
, inf., 13-26: cred'io ch' ei credette ch'io credesse / che
, 13-26: cred'io ch'ei credette ch' io credesse / che tante voci uscisser
confessore scuoteva la testa a certi racconti ch' io gli facevo, e brontolava: «
a donatello. pulci, 1-130: dico ch' a voler bene onorallo / e'si
ai piedi dell'ignuda donna di bronzo ch' era dedicata ai caduti. pasolini, 1-133
di fuor sì che si scopra, / ch' io non fo de la morte,
de amicis, i-369: ogni giorno ch' io ci andavo mi sentivo bruciare il viso
significa 'ardere e smaniare 'per tormento ch' essa reca. abba, 1-113:
una parola le bruciava le labbra e ch' ella non era più capace di trattenerla.
idem, 1-51: portami il girasole ch' io lo trapianti / nel mio terreno
, se non bruciata, gli studenti, ch' erano spesso tra i poveri, cercavano
son stati gli orecchi stuzzicati, / ch' ell'era bruciolata un po'di lui.
e 'l legno getta / brucioli assai, ch' a vederli diletta. caro, i-156
brucior dell'amore, / che quel freddo ch' aggrezza un che si muore. manzoni
e fuligatto, insino al giorno, ch' a questo modo smaltiran le lasche / e
quel che vallerà ha detto? / ch' io t'ho sturato e rotta la callaia
; /... / e ch' io son quel che brulico in sul tetto
1-134: prega per me / allora ch' io discenda altro cammino / che ima
a esser più ragion nessuna; / ch' i'non vo'sentir altro brulichio / che
s'io guardassi al brulichìo, / ch' io mi sento di drento pe 'l rovello
ordegni in fuga tra quel fumo / ch' euro batteva, e già l'alba l'
e i passi sparsi / ed ogni error ch' i peregrini intrica, /..
corona. manzoni, 25: dille ch' io so, ch'ella sol cerca il
25: dille ch'io so, ch' ella sol cerca il piede / metter su
sol non temerà né bruma, / ch' io stesso in fronte riporrolle, ancora
, appare, cittadino ministro, ch' io non sono stato pagato che a
: ma ella è chiara in tal maniera ch' ella può ricevere illuminamento d'altrui,
piacere / di far diventar brun quel ch' è più bianco, / dormendo dionigi
dalla guazza. leopardi, 29-17: ch' io non ti vegga ancor qual eri
sa pur questa mia / vecchia casa ch' è primavera, e d'una / gaia
gran ramarichi e l'angosce, / ch' in veste bruna e lacrimosa guancia / le
grecia fu di maschi vota / sì ch' appena rimaser per le cune, / augure
tempo e fuggon gli anni, / sì ch' a la morte in un punto s'
dare; e quindi la fortezza / ch' egli usò nella nemea selva bruna /
li conducitori. marino, 348: tosto ch' a l'aria apparve / l'instigator
nomar parean tutti contenti, / sì ch' io però non vidi un atto bruno.
: credi a me, guido mio, ch' io dico il vero: / càngiase
tasso, 3-40: mira quel grande, ch' è coperto a bruno; / è
chiaro. piccolomini, 47: pènsati ch' io ho più pratica di questo mondo che
interruppe bruscamente don rodrigo: « il rispetto ch' io porto al suo abito è grande
vino bruschetto fievole, mischiato tanto, ch' egli senta più sapore di acqua
bargello. parini, 328: digli ch' e'vada tra la gente sciocca / a
f. d'ambra, no: prima ch' io narrivi / questa cosa, io
io vi vo'trarre 'l bruscolo / ch' avete in l'occhio. varchi,
tanti greppi. idem, 25-178: dico ch' io credo di questo malducco, /
gli carboni a scaldare, e poi ch' è ben caldo si getta nelturina, brustandolo
chiamava bruto, per gli atti brutali ch' egli facea. s. girolamo volgar.
giusti la compatisca dopo il brutale articolo ch' egli ha scritto. cattaneo, ii-1-6:
insieme; con un'insolenza così brutale, ch' era perfino ingenua. campana, 79
cavalliero, o tristo, o buono / ch' io sia, possi morir con l'
: o mercurio, disse, quello ch' io ti dicevo essere come un'ombra,
tasso, n-i-293: e se avviene ch' ella [l'anima] non si
bella, è lieve impresa; / ma ch' io segua o mi strugga / per
amico virtuoso discendere a cotanta bruttezza, ch' egli non perda la virtù? d
e sì mi soprapiacque, che volsi ch' il suo vivo ritratto fusse essaltato nel
una cosa noi faceva brutto, / ch' egli era largo tre palmi nel petto,
l'amante che sotto quel brutto viso ch' ei vede, sia nascosto un bellissimo
arici potete vederlo leggendo la bruttissima prova ch' io misi innanzi alla « titanomachia *
... il vicinato aggiungeva, ch' era rimasta a piedi perché brutta da
e la notte / stilla le stelle, ch' a vidi tetto era tutto.
titolo mai più non gli adorna / ch' usurpato si avran quei villan brutti. tommaseo
quando / uscì de l'orca in ch' era entrato tutto, / pel conte l'
amor meglio condisce il brutto, / ch' acerbetto è per sé, che non fa
, ma restai brutto, quando vidi ch' era di cinque fogli ben pieni.
di maggior bruttura, come della femmina ch' è molto rimenata. bembo, 1-53:
, che michelagnolo in pubblico gli dicesse ch' egli era goffo nell'arte. g
m. cecchi, 9-3-8: ben sapete ch' e'ci è de'trafurelli / furfantini
più messo piede in quelle case, ch' erano di delizia per rabboccato lodovico,
. simintendi, 3-159: mentre ch' egli piglia la via da temere,
per deità. idem, 3-238: mentre ch' egli dubitano, e bruzoli cacciaro la
la sera in sul far bruzzo, ch' io tragelo. pananti, ii-53: ritorno
, ed escine: bu, bu; ch' io abbrivido. g. m
dati, 3-95: cominciò a gridare ch' egli era un buaccio, e che
non siano stupidi, per leggier cosa ch' e'facciano o dicano non bene. cicognani
spacciare; / ma la ragion di quel ch' io dico veda, / e che
non mi arebbono tenuto le catene, ch' io non vi avessi dipinto a mio modo
chi lo curava in sospetto di ciò ch' era infatti. [ediz. 1827 (
nelle ghiandole vicine al collo, e ch' è una conseguenza ordinaria della peste.
'bono! 'contro il 'bubù'ch' è mangiafuoco. = cfr.
eravam partiti già da elio, / ch' io vidi duo ghiacciati in una buca,
/ per la buca d'un sasso, ch' egli ha roso, / col corso
egli ha roso, / col corso ch' elli avvolge, e poco pende. boccaccio
una buca sotto un masso, / mentre ch' io gli ero colla spada a'fianchi
buca / quel messer pagol grasso, ch' è secondo, / ch'a pena n'
pagol grasso, ch'è secondo, / ch' a pena n'uscirebbe una festuca.