sì velocemente / dietro ad un daino ch' avanti li giva, / che parea
pei guanti che se ne facevano e ch' erano morbidi quanto consistenti. pascoli, 1425
. salvini, 6-144: l'altra ch' è carca di nei / e dura come
37i): vattene nella casa della paglia ch' è qui dallato, che è il
larga, alta che sia, / ch' i'stia ritto per combattere, e a
francesco da barberino, i-286: ma però ch' esto scripto / dei servitor solamente ha
: questo botto / fecion, per- ch' era traditore stato / allo re d'inghilterra
forte e il suo debole, sapeva quel ch' egli era capace di fare e non
, voce sbigottita e deboletta, / ch' esci piangendo de lo cor dolente, /
tate véne / per la dolente angoscia ch' i'mi veggio; / di molta
lo splendore della cometa è di quegli ch' abbagliano la vista, o pur
deirirritamento ch' egli suol fare, rimanga dentro al
nascimento diano a l'amicizia coloro che vogliano ch' ella abbia principio da la povertà e
ora innanzi, ora indietro, o ch' elle caggiano. elle caderanno, s'elle
che pareggiò quel cavalier sì forte, / ch' almena partorì del sommo giove, /
/ e mentre per l'età, ch' entro l'agghiaccia, / si vede sì
che entra per li miei sì debilmente / ch' oltra non può te color discovrire /
bisognosi, o sovvenirgli debolmente e meno ch' alle facultà tue non conviene. g
folgorar vicino / vide, che senza pur ch' ei la toccasse, / da l'
a quel giovine debuttante, tanto più ch' egli si presenta per la prova con
7-i-234: questi, ed altri incomodi ch' io tralascio, quei furono in fine che
iacopone, 22-2: audite una 'ntenzone, ch' era fra dui persone, / vecchi
boccardo, 2-302: nessuno dei contratti ch' essa [la domestica] ha da concludere
la domestica] ha da concludere esige ch' ella discenda fino al gramma; e molto
al gramma; e molto è già ch' ella abbia ad occuparsi del decagramma.
buonafede, i-i-103: il decamerone, ch' è il capo d'opera del boccaccio,
boccaccio. grazzini, 489: digli ch' io ho composto una giornata / intera
9-104: accòstati in qua tu, ch' altri non m'oda, / palafrenier decano
dell'angelo gabriele. alcuni altri sostenevano ch' egli era scritto con una penna dell'
d'una lunghissima carcere, e il rispetto ch' era dovuto da corona a corona in
forse il cielo, e forse queirunica donna ch' egli aveva amato infelicemente come la patria
3-iii-53: decapita addirittura la camera asseverando ch' essa non vuole 'l'indipendenza del consiglio
vittoria de'pregiudizii certa, e quella ch' eglin chiamavano filosofia, trionfare. e avevan
, 4-17: prudenzia guarda l'uomo ch' elli non sia per neuno ingegno diceduto ed
ed ingannato,... forza ch' elli non sia per ira, né per
lassa, trista, deceduta! / ch' a tutta gente 'l fai mostrar a dito
le come l'ài sì ben fornito / ch' una gallea ne sereb'armata.
e fu cagione di mutare lo stato ch' era in que'tempi in un'altra
gittava fondamenti a'decemvirati, e novità ch' avea nella mente. 3. il
: il decenàrio è un numero, ch' è l'assolutissima idea d'ogni perfezione.
, ormai decennale, al solo fatto ch' egli aveva una bella presenza.
non per lui mi moveria a cosa ch' io credessi non dicente né onesta. boccaccio
mira. goldoni, viii-402: permettetemi ch' io ripeta, che il modo di esporvi
di commedia o a quelle decenti ricreazioni ch' ella mostrava di desiderare. cesarotti,
fa qui punto, e piglia ciò ch' è scritto / da quelle dodici cose di
: conviensi... sì, ch' e'beni della fortuna sieno giunti alla virtù
esto passato marito, e lo stare / ch' ella vi può nel primo anno avere
della civiltà altre percezioni e altri concetti ch' io non abbia. = comp
altro non vo'lassare / vedremo alcun ch' a sua donna o sorelle / madre ancora
sulla purità della nostra favella italiana, ch' io giudicava facoltà principale, anzi pure
stette ad aspettare che li senatori decemessono ch' elli avesse lo triunfo. masuccio,
molta nobiltà per onorarlo; / ben ch' avesse innocenzio e i decessori / data
uomo singula- rissimo, che, desinato ch' aveva o cenato, gli proponeva in
fogazzaro, 5-179: la lettera diceva ch' erano in corso a torino, a parigi
marino, vii- 404: né ch' io presuma di contradire a quel che per
il nome suo in roma, dove sapea ch' appresso di
che gli pare esser tale, / ch' ei non si pensa che nel mondo eguale
scrisse poche linee a gioacchino per dirgli ch' era necessario che restasse là dov'era
, iv-29: tu di'pur moccicon, ch' i'do di rado: / guarda
misura di capacità pe'liquidi, ch' è la decima parte del litro. alvaro
ser giovanni, i-300: le sei grazie ch' io domando, son queste:.
22-10: di siena / fattene fuori, ch' io l'ho cerca tutta, /
, per belle assemblee e giusti discorsi ch' abbiano potuto farsi, è oggidì oppresso
, v-239: o dio, ti ringrazio ch' io non sono come gli altri uomini
questo lo staio decimale con un altro ch' e'dicevano fittereccio. 2. matem
svevo, 5-251: egli subito comprese ch' erano la stessa cosa pensata in altro
dice santo agostino, era decimato quello ch' era curato. leggi di toscana,
8-327: aveva un cartolare, bómbolo, ch' era come un decimario di comune
/ lasciami disfogar tanto desire: / ch' inanzi che tu parta, ogni momento /
l'angoscia che lo cuore sentia, però ch' io mi dilungava de la mia beatitudine
poco ancor gli si parea, / come ch' egli attendesse esser soletto, / e
contenetevi, disfogatevi a poco a poco: ch' i'vi ricordo che la troppa allegrezza
, ché gli è sì greve, / ch' è fuori d'ogni conforto e d'
disfoglia / e non sa di morire e ch' io la guardo / morire. sbarbaro
/ che dàse en possessore a quella ch' ha enamato; / si 'l trova
[crusca]: più durissima, ch' altra necessitade, più disformatissimo di tutti
modesta e disforme in tutto da quello ch' ella era stata negli anni della giovinezza.
che in lui si creasse; e quello ch' era per la forma, convenne che
n'ho il cuor sì fervente / ch' io sola spero in dio che 'l fomiraggio
dallo aratro percotendo la testa in ogni cosa ch' egli trovano. salvini, 23-348
levato, / ed ha seco il cavai ch' è disfrenato; / con l'orsa
bracciolini, 2-13-68: s'egli è ver ch' ai commini prò posporre / si debba
: or disidero, padri senatori, ch' io sia pietoso, e disidero che
mi tene a freno [amore] / ch' eo non poria in disfreno / aver
non partirne, sì per la buona opinione ch' ei portava alla sincera volontà e promesse
mano / franse, disgangherò l'uscio, ch' è avvinto / con cento sbarre.
satisfarsi / colà dove si prova / ch' a l'amato disiova. *
. guittone, 248-18: per ch' ansi miri dico che a ciò vene
talpe a sinistra apparea lunge, / ch' italia in van da'barbari disgiunge.
egli è perciò, o cittadini, ch' io vi conforto a non disgiunger il vostro
re in quel caso d'eccellenza, ch' egli più volte ha dichiarato. =
stile. l'imperfezione è questa: ch' io troppo spesso uso il parlar disgiunto;
, e quasi ateista, se dubitaste ch' io non vi fossi attaccato come prima coll'
adombrarmi i volgimenti della sorte dal dì ch' io caddi a questa notte, tanti secoli
d'amor non punto; / ma ch' è digiunto -da verità mi pare, /
ch' elle non sien se non due o tre
di spada, come la saetta, / ch' un ne spiattella in terra, ed
e l'altra dai sospiri, / ch' amor col suo fucil dal cor disserra.
intieramente disgombriate i miei dubbi, convien ch' io distintamente ve 11 proponga. spolverini
, ed opra in guisa, / ch' eolo, tratto lui sol, chiuda ogni
noi non può'tu già lungamente dimorare, ch' io noi soffrirò e noi lascerò.
valle, 330: l'aver detto ch' ognun disgombri il lido, / e che
adimari, 2-68: o giove difensor, ch' in alto siedi / ed onorando il
diritto canale, che non fa l'acqua ch' è d'essa onda causatrice. chiabrera
iv-229 (io9 ~ i): tutto ch' altrui aggrada me disgrada, / ed
, 9-234: fanno un trimpellar, ch' io ne disgrado / santin da parma
paion amari, / e ciò, ch' elli od'e vede, li è disgrato
da barberino, 20: so ch' a lor già non saria disgrato ché per
sia a disgrato / assai più molto ch' ella non mi piace. leopardi,
. marino, 17-186: in quell'ora ch' a punto avea giunone / de le
dante, par., 18-6: pensa ch' i'sono / presso a colui ch'
ch'i'sono / presso a colui ch' ogni torto disgrava. boccaccio, v-147:
e leva loro lo peso del sasso ch' ànno addosso. meditazioni sulla vita di
v'esser sì scabra cosa e terribile, ch' essi ardentemente non intraprendessero, purché la
ne la selva non lontana / dal castel ch' ebbe atlante in cima al sasso,
e senza alcuno appoggio: laonde è necessario ch' io pensi a le cose di napoli
la qual non essendomi conceduta in quel modo ch' io la dimando, sarebbe disgrazia.
: ahi, lassa me!, ch' ancor par che mi sia / un ghiado
sia maledetta la disgrazia mia, / ch' io non conobbi te, rinaldo, prima
qualche effetto di madre, m'accorgo ch' ancor sono ammogliato con la disgrazia,
, dirigendosi verso quell'unico punto luminoso ch' erano le teste dei due mondani.
ii-315: gran disgrazia di que'dottori, ch' essendo colà convenuti da sì lontane parti
e ogni cosa. monti, v-183: ch' io scenda nel sepolcro trafitto dal dolore
della disgrazia / più mia che sua, ch' avea voluto ch'io / giugnessi tardi
più mia che sua, ch'avea voluto ch' io / giugnessi tardi un'ora verbigrazia
che vedrà la disgrazia dell'opera talmente ch' e'le dia giustamente proporzioni, grazia
estimar poco ogni cosa, per grande ch' ella sia. gioberti, 1-i-35: la
/ fammi il peggio che puoi, ch' io ten disgrazio. piovano arlotto, 43
ed abbiasi / i suoi danari, ch' io ne lo disgrazio. caro, 9-1-197
che m'aveva data la vita, ch' in ciò solo il riconobbi per padre.
disgrazio un grillo; dov'ha'tu trovato ch' un montone abbi cinque piedi? grazzini
parlare al conte, lor faccia intendere ch' io non ho veruna macchia grave a
una disgressione isolata il disegno in abbozzo ch' io do di quella dama. leopardi
elli dicesse, neuno il fa altri ch' io? vallisneri, iii-3: veggendo voi
ho osservato, tra l'altre, ch' ella non ha mai bevuto; forse il
iv-128: non consentire, o ciel, ch' io mora indecore; / ché sol
mio umor si disim- bestia, / ch' esser posso a mia voglia,..
ne immaginasse, protéstomi, il disimagini, ch' egli non è quel desso. vallisneri
la riuscita d'alcuni cavalieri erranti, ch' andando a disincantare altri, vi rimanevano
un uomo con un mazzo di rose, ch' erano il solo rimedio per disincantarsi,
incanta; ma vedrem poco appresso, ch' ella in verità disincanta. dossi, i-167
, e non batte ciglio. mentre ch' io aspetto che si disincanti ecco apparir dalla
di dolcissimi visceri, e sente più ch' altri la voce disinteressata della pietà.
sua con la calma dello studioso disinteressato ch' era stato allora. b. croce,
così dire, assoluto signore del luogo ch' egli vi occupa. per questa parte dunque
, / a suo piacere, un presso ch' io non dissi / la coscienza,
e l'orator latino, / quel ch' enea, quel ch'achilie a cantar
latino, / quel ch'enea, quel ch' achilie a cantar prese, / né
. guittone, i-20-115: quel fedele ch' a lui si ribellasse, non disleale
è stretto di continua immaginazione della cosa ch' egli ama; ed è cosa dislecita.
e signò sopra di lui, acciò ch' el non seduca più la gente,
2-142: ma non scorgevano già la differenza ch' è da un popolo interamente sciolto ad
al picciol fiume / l'aura, ch' alletta altrui con sue lusinghe, / e
. ma egli stesso lo assolve, ch' è quanto dir lo disobbliga, lo dislega
: pure potrebbesene dislodare la volontà? ch' ella non è certamente che buona.
vide rinaldo partito, / un dì ch' orlando da lui si dismaga, / vedesi
. giamboni, 9-5: veggio ch' hai male di paura, laonde se'
d'ogni parte / eran l'armi ch' ei vestia; / pesto l'elmo tutto
sì lo riponea, / come persona ch' è di gran legnaggio. vita di cola
. beroardi, 2-3: membrando ciò ch' amore / mi fa soffrire, e
: sia maladetto il giorno quando nacqui / ch' i'non fui tutto torto e dismembrato
poi che alla fortuna tanto ispiacqui / ch' io sia condotto in sì misero stato
saldi alle percosse / del mar, ch' ondoso v'apre e vi dismembra,
: la giustizia ecclesiastica, in ciò ch' ella è contenziosa, è stata conceduta
serdini, ix-271: almen, dapo'ch' uscito fui di fore, / perché
puoi la quantitate / comprender dell'amor ch' a te mi scalda, / quand'io
tanta affezione andò verso lui per abracciarlo ch' era dismentito come erano ombre e che
dunque il cancellier, dismesso / pria ch' ei vestisse la talare stola.
vostro orgoglio passa sor- coitanza, / ch' è dismisura contra umilianza. giamboni [
maniera e di sua misura; e ciò ch' è dismisura è male, e tutto
dismisura è male, e tutto ciò ch' è sopra misura toma a noia. guinizelli
(6-74): madonna, le parole ch' eo vi dico / pur mostrano che
la materia a dismisura ingiusta, / ch' or ha difetto, or nel soverchio
della filosofia 'lo manifesta in quel ch' ella conduce ', cioè che iddio
gli malvagi, per la ria coscienzia ch' egli àanno, si àanno molti scuri
, 12-446: con questa misura dismisurata, ch' è propriamente dismisura, non insegnò a
., i-72: l'ottavo è ch' elli non sia dismisurato in dispendere né guastatore
dava ad interpretare quelle regole della modestia ch' egli avea scritte. = comp.
dove l'ip- pogrifo trovaro anco / ch' avea lo scudo, ma coperto, al
/ attese vegliantino a ristorare, / ch' era più giorni per coste e per
de'furti a caso scorge / ch' apollo è intento a disnodar le chiome.
sagredo, 151: rispose al padre ch' egli non sapeva di aver con alcuna
di questo nuovo mio riconoscimento per insino ch' io mi disoblighi d'un voto,
: consenta che incontro ai gravissimi debiti ch' io ho con esso lei, possa notar
che le chieggo non già per desiderio ch' io abbia di disobbligarmi da lei, ma
, di commedia o a quelle decenti ricreazioni ch' ella mostrava di desiderare. manzoni,
vostra, vi trovaste disobbligata, permettetemi ch' io vi dica ch'io sono libero tuttavia
disobbligata, permettetemi ch'io vi dica ch' io sono libero tuttavia, che non
293): vedi svergognato! odi ciò ch' e'dice! egli parla né più
e niccolò de'nobili, e quei soldati ch' erano con loro in cittadella, da
puoi, procuri di camparla, innanzi ch' ella [polissena] caggia tra le mani
tagliar più le parole corte, / sappi ch' io fuggo, ed ho drieto la
. livio volgar., ii-1-307: ch' egli non sofferisse che la pulcella fosse
iddio lo povero al suo uopo, ch' era ricco in fede, e fecelo
, e fecelo erede del regno, ch' elli promette a'suoi amici, e vo'
nel reame di francia che l'uomo ch' era degno d'essere disonorato e giustiziato,
siete voi, sia molto per dispiacere ch' una simil gentildonna si disonori per voi
fosse estratta da quel luogo, affine ch' egli col sangue di lei avesse potuto
lei avesse potuto lavar la vergognosa macchia ch' ella aveva fatta nella sua riputazione.
tasso, 1-6-13: si reca a disnor ch' argante audace / rimanga ancor lunga stagione
sanza voler più tua fama guastare, / ch' io ti perdono ciascun disinóre / che
che a teode era superiore, / vedendo ch' esso non gli ha alcun rispetto,
senza fallo esser pensai / de ciò ch' ee son venciuto a desinore. savonarola,
voluntà sua. grazzini, 242: non ch' altri, lo vedrebbe cimabue, /
questo si dà ad intendere quando dice ch' è uno trapassamento della divina legge.
pontefici, 1-63: tutti i chetici ch' erano ordinati per lui, sì fece disordinare
in aria il tronco d'un albero ch' era in mezzo alla colonna del centro;
è compimento de'mali. e insino ch' elli s'allegrano, disordinano. savonarola,
o per miracolo di dio, overo ch' ella desordenato avessi, s'amalò di
l'esercito fosse grande, soli quei ch' erano stipendiati osservavano l'ordine militare,
43): uno frate giovane, ch' era in quel luogo,...
i-15: da quel disordinato mescolamento, ch' egli era, fu fatto mondo,
parole l'uscivano di bocca disordinate, ch' erano segno d'animo infuriato, e
base di dare qualche forma alle cose ch' erano rimaste così stranamente disordinate.
. m. villani, 1-56: ch' era uno smisurato freddo, e ghiacci
vostra carissima essendo stata portata in tempo ch' io era fuori di casa, è rimasta
e del resto era naturale, tanti ch' eravamo, fu sempre molto disordinata.
or, fratelli, noi v'esortiamo ch' ammoniate i disordinati, confortiate i pusillanimi,
vii-250: sarà agevole da persuadersi, ch' anche l'inferno sia ne'suoi disordini
che seguita con disordine il nimico poi ch' egli è rotto, non vuole fare altro
goldoni, vii-1213: volesse il cielo ch' io avessi sposato il signor leonardo quel
berni, 40-1 (iii-288): ch' un disordin che nasca ne fa cento
, i-342: era il tipo più strano ch' io mi avessi conosciuto fra i tanti
, trafitto 'l ventre, / subito avvien ch' il successor rientre. / né per
successor rientre. / né per timor ch' altri il disossi e spolpi, i
aver mai posa, / in fin ch' i'mi disosso, e snervo, e
avignone]: se la canella vostra ch' è ne le mani d'alessandro fosse fine
accelerare. alamanni, 6-10-135: venne ch' un giorno pur la sorte volse,
nave, / e ben venti compagni, ch' a me quinci / e quindi ne
serdonati [tommaseo]: bisognerà ch' io sia quello che dispantani l'
: sozio nostro caro, come ch' egli si mostra mezzo e intero, e
a tutte altre dispari, / tanto ch' io volsi in su l'ardita faccia,
, 33-14: vedete clodo- veo, ch' a più di cento / mila pèrsone fa
ii-354: un sol si vede, ch' ogni luminare / dispare -per lo gran
; ma fu sì coverta, / ch' a pena se n'accorse il mondo errante
13-i-301: tre gran donne vid'io ch' in esser belle / mostran disparità,
udendo io, tu avevi giurato, ecco ch' io gli hoe, e sono appo
pannuccio del bagno, xxxv-1-305: la ch' era comu- nansa / hano sodutta in
. latini, i-1127: da poi ch' ala natura / parve che fosse l'
che david ebbe detto dell'uomo giusto ch' ei dispartì e diede a'poveri,
., cominciò a fuggire, acciò ch' elio gli dispartisse; il quale come gli
presto la unizione della sopravveniente acqua, ch' ella cadendo sempre si trova senza fondamento.
: se 'l non ti piace, di'ch' io mi disparta: / rendime al
donalo degli albanzani, i-701: alcuni scrivono ch' elio dispartitamente mandò lettere a tutte le
da imola volgar., i-46: quelli ch' era intero e non fedito, perché
vostro uomo... m'ha detto ch' ella [la cagna] è molto
i-148: il simile avviene delle voci, ch' hanno sovra esse l'accento, come
così dispento, / sempre voler ch' io tormentato sia? /...
giovanni gualberto [tommaseo]: il frate ch' avea sete, pigliandolo [un
. chiaro davanzali, 32-12: que'ch' è ricco face [l'amore]
., 82-1: alla fine fue ripreso ch' elli avea troppo malamente dispeso l'avere
e dicesse: vieni a rendere di ciò ch' io t'ho dato; che ne
guittone, xxv-36: grav'è ciò ch' è preso a disinore, / ch'
ch'è preso a disinore, / ch' a lausore dispeso esser poria. lapo da
bembo, 1-259: da l'alma, ch' a te fa verace omaggio / dopo
studi ed occupazioni, non mi avvenga quel ch' a la massima parte suole accadere,
novellino, vi-67: -che vuoli tu ch' io ti doni?... donami
al letto dell'ammalato due giorni prima ch' egli morisse. deledda, iii-987: era
pungiente molto, che lo scudo vostro, ch' è quasi di diamante, potesseno desfermare
mensa, / perocché 'l cibo rigido ch' hai preso / richiede ancora aiuto a
gittava un poco d'albore, in modo ch' e'non mi poteva vedere in viso
delfino, 1-69: grand'è così, ch' io temo ancor nel dirlo, /
? rendimi ragione del tuo dispensamento, ch' io ti torrò quest'offizio. buonarroti
, non prima / vede perfetta, ch' a disfarla imprende, / le parti
spia re manfredonio, / come colui ch' e'suoi pensier dispensa, / d'aver
affigi, / lui già mirasti: ch' ove al gran governo / l'élite
intelligenza, 84: évi ceséir, ch' avea tutto occidente / sommis'a la
, 5-99: tu sei pur quel ch' erra, / che dispensando vai le tue
tasso, 10-64: era qui ciò ch' ogni stagion dispensa, / ciò che
fecela uscire del monastero, e dispensò ch' ella potesse essere al secolo e usare
dispensa, / che par contra lo ver ch' i't'ho scoverto, / convienti
mi dispensi, / che possi, sciolto ch' ella avrà i legami / che son
medesimi, dispensando alle leggi del regno ch' escludono da'feudi gli ecclesiastici. cuoco
così dispensatamente, se non iddio, ch' è potentissimo e savio? abate isaac
questo dispensatamente fu dato alli santi, ch' eglino spezialmente meritassono d'avere quelle cotali
giordano, 1-242: un altro giurò, ch' era anche stato con lui, che
giovane, 9-39: la vita, / ch' ei [i rimedi] debbono apportar
2-2: parendomi che quell'ora, o ch' io vi scrivo o ch'io penso
, o ch'io vi scrivo o ch' io penso di voi, sia di quelle
, vi-73: dio provide, quelli ch' è sommo dispensatore, sì che tra
volgar., 285: fu alcuno uomo ch' era ricco, il quale aveva uno
e dispensatore della roba che tu hai e ch' ella non è tua e che te
per dispensazione divina, per la necessità ch' era allora. filippo degli agazzari,
degli agazzari, 16-60: non parbe ch' ella il potesse far vivare più che
all'opera e alla possibilità di colui ch' edifica, però che in altro modo
7-42: il papa, per l'irriverenza ch' eb- bono al sagramento matrimoniale di copularsi
bono al sagramento matrimoniale di copularsi prima ch' avessono la dispensagióne, tardava di farla,
stile e fastidir l'intelletto con quello ch' è instituito per ornamento dell'uno e per
dispensiera, / l'arte condisce quel ch' ella dispensa. gualdo priorato, 92:
/ se ben vederà spesso / ciò ch' ha 'n credere officio: / sì me
rassette; / ma elle ragnano sì, ch' è una dispera. = deverb
cecchi, 6-263: xilografie d'auguri ch' esse incidono e ogni tanto ricevo,
/ fàmi tener manera / d'omo ch' è 'n disperanza, / che non à
fame dimostranza / de la gran doglia, ch' ai core mi sento, / ch'
ch'ai core mi sento, / ch' eo son caduto in tanta disperanza, /
son caduto in tanta disperanza, / ch' ogni sollazzo contorni tormento. iacopone, 33-12
mi mandate / tuttavia confortando, / ch' eo non desperi amando / de la
lasso, ventur'ò tali, / ch' ò disperato me medesmo e dio. dante
la ragion e l'arte, / tal ch' i''ncomincio a desperar del porto.
io dispero / mai poter ritrovar quel ch' io vorrei. ariosto, 14-72: né
cagion de le sue fiamme, / ch' ei disperò di riveder giammai. foscolo,
successo finale di questo povero dizionario; ch' io non dispero, per quanto pericolante,
, ii-372: non voglio che pensiate ch' io diletto / vostro travaglio o pena i'
già per li miei detti, / né ch' io faccia da voi final divisa.
gozzi, i-315: ecco il concerto: ch' ella farebbe esaminare l'infermo da un
, / solo per confortare / in ciò ch' ella mi dispera. mazzeo di ricco
valore e lo pregio amoroso, / ch' è 'n voi, donna valente, /
/ che mi donaste in diporto. / ch' eo mi dispe rerà,
4-27: de lo meo male, ch' è tanto amoroso, / da poi ch'
ch'è tanto amoroso, / da poi ch' è così nato, / non mi
8-55: quegli artefici e popolo minuto ch' erano rimasi in bruggia, feciono tra loro
andare a la finestra, 10 diroe ch' egli si volea disperare. boccaccio, ii-328
fu espresso nelle strida della piaga, ch' ella stessa disperata si fe'. metastasio
disse a can, che domandava, / ch' eran di persia e gente disperata,
di persia e gente disperata, / ch' amico non conoscon, né compagno,
boccalini, i-327: qual ragione vuole ch' essi che hanno inventata l'arrabbiata e
a dio tu 'l riponesti, / ch' è vivissima speme: / or, perché
i-105: ricordo che l'ultima sensazione ch' io m'ebbi in quella sciaguratissima marcia fu
). bonichi, 187: uom ch' è tiranno della possessione, / fa
io dannata a pianto eterno, / ch' a pianger vengo la mia morta fede;
sottil penserò / che par che dica ch' i'mai no la veggia: /
inf., 33-5: tu vuo'ch' io rinnovelli / disperato dolor che 'l cor
preme / già pur pensando, pria ch' io ne favelli. giov. cavalcanti,
anonimo, ix-903: gualtieri da monlion, ch' era ferito, / sì come disperato
, 1-219: sappi: in qual ch' io fossi avversa / disperata fortuna, il
vanti, 228: ora addivenne ch' egli infermò gravemente, intantoché disperato
uomini giovani, poveri e bisognosi, e ch' aveano debito, e con rubatori e
. panciatichi, 82: con uno schifo ch' è cavato d'empoli, mi metto
temette la morte, che 'l veleno, ch' aveva bevuto, gittoe fuori. m
, v-91: ma perdo il tempo, ch' è più prezioso del danaio; e
, 69: questo fece per compassione / ch' egli ebbe di quel povero cristiano,
, addomandando per grazia, che quelli ch' erano scampati dalla destruzione delle battaglie, almeno
, / come sogno se 'n va ch' egro figura, / così sparver gli alberghi
fazio, ii-15-86: boecio patrizio, ch' io amai / quanto figliuolo, fu da
da me disperso / per teodorico, ch' un massenzo trovai. andrea da barberino
arsero e disfecero le cittadi e le luogora ch' erano ivi presso, e le genti
a. adimari, iii-273: polve ch' in alto si disperde al vento, /
vae al malvagio consiglio; e acciò ch' ella più forte noccia, più disperevolmente
e 'l vento / di quei sospir ch' allor m'escon del petto? tasso,
petrarca, 253-12: subito, a ciò ch' ogni mio ben disperga / e m'
fa cavalli or navi / fortuna, ch' ai mio mal sempre è sì presta.
, né più abominevole, che colui ch' è posto per guardia, rubi e
/... tra lor colse sì ch' una percossa / sparse di tutti insieme
schizzare a traverso di minutissimi trafori, ch' e'si viene a dispergere per aria
, 20-3: ben mi par di veder ch' ai secol nostro / tanta virtù fra
, ii-19: dunque com'esser può ch' io non v'accuse [muse] /
tutto il resto, davvero non vorremmo ch' egli si dilungasse dagli esempi del verri,
vecchie e senza denti, / non bisogna ch' io stenti in far dispesa; /
il paladino apparecchiar la mensa, / ch' avea la notte il mantuan cortese /
di terra, sono in diretto contatto elettricoquello ch' egli fece disubidienza verso iddio, e dispectò
volgar., 3-146: ma forse ch' ella [la natura] ci vuole mostrare
barberino, i-217: questo corsare, ch' erano turchi, lo legarono, e
onta si reca ed a difetto / ch' altri si sia primiero in giostra mosso
, inf., 14-71: par ch' egli abbia / dio in disdegno, e
dispetti'; cioè i suoi dispregi, ch' elli fa di dio. m. villani
incomodarsi; ma il volere per forza ch' io lo riceva, converte il favore in
e mille urban dispetti, / sì ch' io non tomo a'vostri ariopaghi, /
quantunque esca a dispetto, / ignorando ch' a gaudio va dal lutto. cesarotti,
viii-408: se non mi vendico, dimmi ch' io sono il più vii della terra
ebbi in despetto tanto avante, / ch' io ne mori'. redi, 16-ii-54:
boccaccio, iii-2-26: chi son costor ch' a'nostri lieti eventi / co'crini
di ieri, di quel dolce passato ch' è più in dispetto ai fog- giatori
non potrà però mai fare el cielo / ch' io non ti onori et ami di
non è nel mondo / pregio maggiore, ch' essere dispetti, / e somigliare,
e croce, / all'uomo in terra ch' era dio nei cieli.
calmeta, 115: tomo a darti aviso ch' assai vale: / se seco te
, / fu quand'io dispettosa / credea ch' egli altra amasse. dante, purg
morte. pulci, 21-92: astolfo, ch' era irato e dispettoso, comincia a
gonfii e ne divieni altero, / ch' osi troncar con dispettosa foggia / al pere-
ecco, tu chiedi pur quella certezza / ch' a lei dispiace, e dispiacer le
g. stampa, 96: se volete ch' io mora, un colpo solo /
un colpo solo / m'uccida, sì ch' ornai si ponga fine / al dispiacervi
esca fallace, / dolce velen, ch' uccide e non dispiace. muratori,
mi pare. angiolieri, 11-14: ch' io non n'ho peggio ancor,
ogni ala / al fumo, sì ch' a te più non ascenda, / non
al cielo) vien che dispiaccia / ch' altri impugni la fé de'suoi parenti.
. boccaccio, i-318: avanti m'ucciderei ch' io facessi cosa che disonore o dispiacere
non me piace / de gente, ch' è nodrita / en desorrata vita / e
uomo non si dee vantare di quello ch' egli avrà fatto; e se egli lo
si sono disfidati, / e lionetto, ch' avea gran potere, / molti pensieri
all'ostiere che lo mettesse in luogo ch' egli lo potesse pigliare. l'ostiere ne
, disse l'altro: ponmi giù, ch' io non voglio. cellini, 555
stassi [la pianura], / ch' è quasi, entro a quei colli,
, 12-22: non è già, ch' egli [il sole] da sé dispicche
cono., ii-694: direbbesi quasi ch' egli non sappia dispiccarsi da un'idea
, n-ii- 339: per quel ch' ivi da alcuni contadini mi fu detto,
dispiega, e bene intende / quella ch' in sé contien non lunga prosa.
-figur. tasso, 10-20: ma ch' io scopra il futuro e ch'io dispieghi
: ma ch'io scopra il futuro e ch' io dispieghi / da l'occulto destin
più sereno. spolverini, xxx-1-156: pria ch' a scemarti in ciel la luce /
tasso, 1-8-16: il terzo fante par ch' ai sol s'indori, / come
mai non offesi; / né sia bisogno ch' io a voi dispieghi / quanti nimici
mortalità co'prieghi tuoi, / sì ch' il sommo giacer gli si dispieghi. buti
rino, vii-148: racconta l'evangelica istoria ch' ella contro di lui adoperasse appunto
qui biasmar la previdenza eterna, / ch' a l'ordine del mondo, al
133: altro non voglio, in sin ch' io sarò morto, / se non
mio fato, i... i ch' io dessi ad un credei questo mio core
dispietati artigli, / prendendo l'un ch' avea nome learco, / e rotollo e
far amor criar martìri / sì dispietati ch' uccidan altrui? giuseppe flavio volgar.,
dispietata. monti, x-3-130: vuoi ch' io parta allor che a lato / il
! alamanni, 5-1-1089: ma quel ch' assai più vai, qui non vedranse
viene. guidiccioni, ix-491: dico ch' amor diviso, / sì tosto com'
onestà grave, / dal ragionar soave / ch' addolcia le mie pene. tasso,
tempestoso egeo / de la vita mortai ch' a noi perturba / dispietata tempesta e
/ de la fanciulla ai dispietati mostri / ch' avidi intorno se gli fean danzando,
... a l'avenente / ch' è sì dispietosa: -sì che gioiosa /
il qual se chiama moglie, / ch' io abbia sempre mai tristizia e doglie,
pochi dì fa tanti colpi nel giglio ch' era nel muro che tu lo vincesti e
.. è stato spogliato della ragion legittima ch' egli aveva
, e lo dispoglierà; e quelli ch' egli ne trarrà fuori metterà nel paradiso celestiale
ad ogni or per adunar tesoro, / ch' un sol momento poi da te dispoglia
profitto tale che non vi è più persona ch' abbia parte nella condotta ed amministrazione dello
l'altrui sciagure, contratto nel tempo ch' ei fu sventurato, non è facile
tu morrai in giovinezza ». / per ch' io rispuosi: « questo fia men
aspettar di languire in vecchiezza; / ch' allor fa buon morir, quando s'ha
uguccione da lodi, v-153-255: alò ch' el fo en lo peccato, /
batter, meschinelle, / e vide ch' eran dispogliate ancora / e tutto il dosso
seneca volgar., 3-281: non credere ch' alcun sia sì follemente cupido di vivere
sia sì follemente cupido di vivere, ch' egli ami più d'essere strangolato nel
e un bue,... / ch' avevan compro al vicino macello, i
corrano al bene; or puossi dubitare ch' elle non sieno volontariamente rette, e
l'armonia niente vale a provare di ciò ch' avete tolto a produrre contr'alla parte
e non for veritade, / poi ch' a sanar nostre enfertati sono. fiore
che, come fa, non vuol ch' a noi si sveli. giov. cavalcanti
eseguita. casti, ii-1-45: poi- ch' ebber ben disposta e concertata / la fuga
logica, della filosofia ne'trattati filosofici ch' io dispongo; e le armi del
del ridicolo ne'dialoghi e novelle lucianee ch' io vo preparando. fogazzaro, 4-42:
al venir con le parole tue, / ch' i'son tornato nel primo proposto.
sennuccio del bene, ix-55: pur sovente ch' io meco ragiono, / non mi
adopera questo ne'cuori umani, poi ch' egli ha l'anima alla piaciuta cosa disposta
fuggir disposi gl'invescati rami / tosto ch' incominciai di veder lume. capellano volgar
goldoni, iv-115: se dispone il fato ch' io mora, morirò vostro marito,
12-11: qual mas- sìla fera / ch' allor d'insanguinar gli artigli e il ceffo
faceano li divini onori a quelli uomini ch' erano ottimi in vita, acciocché per
: donna florida, addio. permettetemi ch' io vi consegni il mio orologio,
, iii-68: di me potrete disporre fin ch' io viva. verga, 1-128:
avvegna che non sia grave, secondo ch' io mi ricordo che cato dispuose,
mi ricordo che cato dispuose, innanzi ch' elli morisse, con meco e con iscipione
: appare rebecca, vegnente colla secchia ch' ella portava in su l'omero suo;
dannoso piacere e dilecto, non considerando ch' elle guastano ogni nostro buono e sancto proponimento
egli -che io amerò la cloe mentre ch' ella amerà me; e se mai per
suo diletto / la sposa di colui ch' ad alte grida, / disposò lei col
d'ordine e di denaro ben speso ch' era continuamente suggerita dal dispositivo simmetrico.
rinchiuso di mare, e le passamenta ch' e'fa per la terra. boccaccio,
delle voci. tasso, 12-366: scelta ch' avrà il poeta materia per se stessa
soggetti che il cardinale mi ha comandato ch' io vi dia per le dipinture del palazzo
mala disposizione e per lo corrotto modo ch' è in te. dante, conv.
! »; / e la disposizion ch' a veder èe / nelli occhi pur testé
, ii-22: deliberrae / sovra ciò ch' hae / a coninciar la tua disposizione.
, 1-124: cono- sceano la condizione ch' avea l'abate, e disposizione di
farsi signore, e quella di castruccio, ch' era di farsi signore di pistoia.
uomini, erano piovuti dal cielo, e ch' egli era di troppo pericolo di volere
e con sì bella legge guidato, ch' altro non sembra ch'una corte mirabilmente disposta
legge guidato, ch'altro non sembra ch' una corte mirabilmente disposta, anzi una
'che non potea portar, non ch' altro, il basto. -riferito allo
/ che il detto re più un'ora ch' un'altra / sia malinconoso, non
certi augei sì vaghi della luce / ch' avendogli la notte già riposti, /.
/ per buon conforto e còlto, ch' egli ha avuto; / e forse un
. galileo, 1-1-326: come quello ch' era di mirabile ingegno e dispostissimo a
fazio, i-25-63: apresso tutto quel ch' io t'ho proposto / più dì
dante, purg., 20-100: ciò ch' io dicea di quell'unica sposa /
storia nella roccia imposta; / per ch' io varcai virgilio, e fe'mi
mondo diciano che soffiavano, ma l'età ch' è poscia venuta, per prova dodici
franchitate, / c'ho detta, ch' è in viltate / disposta ed abassata.
settimio despoticamente / co- manderammi lui; ch' egli è un leone; / ch'ei
; ch'egli è un leone; / ch' ei non vuol niente di ciò ch'
ch'ei non vuol niente di ciò ch' usa qui. pellico, corte.,
, ii-258: la monarchia assoluta, qual ch' ella sia ne'suoi principii,.
: sapendo voi troppo bene gli aiuti ch' egli mi ha dato a rendere vittoriosa la
. marino, i-265: ben sapete ch' io non mi diletto punto di disprangar
non creda, perché scrivo così, ch' io abbia riportato vittoria; no, ma
sua compagnia come 'l veleno; perciò ch' egli è laccio e dispreggiaménto dell'altrui
del vicentini sia riuscito conforme a quello ch' io ne aveva formato, avendomi non
despregianza; / e ciò, più ch' altro far, par che lor agi.
nove, / e dispregiar di quel ch' a molti è 'n pregio. 5.
, 6-6: ario- dante, poi ch' in mar fu messo, / si pentì
dispregiando e nominando folle / il desir ch' ebbe di lasciar la vita, /
, 194: del goffo stranier, ch' oggi presume / lei [roma] dispregiar
condutt'ho la speranza, / al giorno ch' io sperava. / non credo dispresiando
tra onoranza / commettesse fallanza, / ch' io no la domandava; / ca
no la domandava; / ca ciò ch' io disiava / non era fór di bono
di colui vede tutte le cose, e ch' elli caccia da sé lo timore di
è a me di ricordare le promissioni ch' io le feci, e'preghieri, e
e con pover vestire, / ch' io rivolgo il pensiero ad altro stile.
de l'etade obliqua / dispregiator, ch' altro non posso, eterno. b.
e taci quando lo empio conculca colui ch' è più giusto di lui? boccaccio
massimo volgar., i-458: io credo ch' elli fu coperto di questo nuvolo della
è dispresgio, / ché quelli è sagio ch' usa veritate. lapo gianni, iv-107
colpa pande, / ne va sì, ch' om non colpa. dante, inf
inf., 23-93: o tosco, ch' ai collegio / dell'ipocriti tristi se'
dispregio il farà venire, se dirà ch' è matto o pigro o lento. guittone
sacchetti, 8-12: sapiendo gli brettoni ch' egli era nipote di messer ridolfo,
/ la mente a contemplar sola costei / ch' altro non vede, e ciò che
m'ami, i'cheggio solo / ch' amar ti lasci e non ch'a me
solo / ch'amar ti lasci e non ch' a me ti pieghi, / ma
a me ti pieghi, / ma ch' almen non disprezzi il mio gran duolo.
vilipeso egli ne resti, / e ch' in disprezzo suo sprezzin le pene.
4-3-393: ma per lo savio uomo ch' egli era, non gli nocque tesser
, punto / non è neiente appo ch' or fia trapunto. = voce
protratta, e le nostre dispute sì ostinate ch' io m'accorsi di non potere traversare
, / com'era il ver, ch' ippolito in quel cofano / veniva a casa
la verga a lui devuta, / e ch' a torto pagar l'altro ricusa.
, e forse sola disputabile fra coloro ch' intendono l'arte addentro, è questa
cicerone volgar., i-m: secondo ch' io feci nel libro, il quale
dialettico imitazione della disputa, è necessario ch' i ragionanti e i disputanti abbiano qualche
disputar fra gente grossa / di cosa ch' error possa / ne le lor menti
di tiro volgar., 65: piacciati ch' io istea alquanto qui a disputarmi teco
pregare che tu mi rispondi alle quistioni ch' io ti farò. -figur.
è che tu se'giusto, avvegna ch' io disputi teco:... per
non fe'mai tale ettorre, / ch' arebbe ben passato una giraffa / e
a. verri, ii-167: non rammenti ch' io teco ben due giorni disputai per
non sono vere, io ti dico ch' io sono parato a disputare tutte le
sono parato a disputare tutte le cose ch' i't'ho dette con ognuno. nardi
la vò disputar teco adesso, / ch' i ho faccenda al porto, a rivederci
zione divisa in sette trattati espose le ragioni ch' ella pretendeva alla successione della corona.
., v-71: sostenete me, acciò ch' io favelli; e dopo le mie
frezzi, iii-4-35: però la carne, ch' è pulita e sana, / prima
un sorriso che credeva di compiacenza ma ch' era piuttosto piccato, la richiamava benevolmente
). guittone, i-25-215: cosa ch' è fermata in natura e in
guittone, 154-6: om, ch' ha legge e ragion naturale,
, infamia. guittone, xxv-41: ch' è più onta, che morte, da
fatica a farlo, perché mille secoli / ch' io vivessi, e mille, non
troppo sullevato,... fategli esperimentare ch' avendosi posto un stecco vicino a l'
2-266: a me lece ora / ch' io mi disciolga e mi disacri in tutto
, che t'ha condotto a tale / ch' ogne vivanda mangi sanza sale, /
, o per qualche residuo di amarezza ch' ei potesse aver tuttavia nel cuore a
egli -come sei indietro! ti maravigli ch' io mi sia preso di così violento
lume tuo [questo fulgor], ch' avrebbe ornai / diseccate del rio l'
désti loro sommi tormenti per queste cose ch' elli adoronno. = comp.
, / non te pòi mai morire, ch' eo te possa carire? boccaccio
e pazo se la sua propria vita (ch' ogni animai desidera) non salvasse quando
e, facendosi, per la dissensione ch' era venuta nella città, ne seguiterebbe la
s'accese e disse in atto minaccevole ch' era necessario anche il mio assenso e
anche il mio assenso e che non credeva ch' io avessi la imprudente audacia di tragiversare
fave] fanno prò alla dissenteria, ch' è soluzion di ventre con sangue. libro
la sua colpa alla mia follia così / ch' io non potrò dissepararne l'anima
finché non avrà strappato alla terra il segreto ch' egli cerca. calvino, 1-244:
pietoso ivi erra, / questo peccato so ch' ai cor gli piomba, / o
dispiega, e bene intende / quella ch' in sé contien non lunga prosa
da traverso il petto gli disserra / sì ch' in due pezzi lo gittò per terre
lamentati di te, barbaro perro; / ch' invan mi mostri il tuo baston e
fortuna] disserra / verso l'animo ch' è di valor pieno, / cotanto 'l
, e l'altra dai sospiri, / ch' amor col suo fucil dal cor disserra
, 1-5: però, forse, costui ch' oggi disserra / colpi mortai, ne
il mattino, / imperocché il furlon ch' egli disserra / tamburo è ch'ai silenzio
il furlon ch'egli disserra / tamburo è ch' ai silenzio indice guerra.
, e l'accento si disserra / ch' or severo comanda or dolce impetra.
ha dato per frutto la terra, / ch' è un seme onde già si disserra
al pennon stretto, / zascun teme ch' èl si arrappi sul tetto, / e
pulci, 17-62: vanno più presto ch' uccello o saetta / di buon balestro
diservi, / amor, e parmi ch' io / servito ho lealmente al tuo disio
mondo vergogna maggiore / che richieder colui ch' hai disservito. marini, xxiv- 772
: m'indussero, per quel poco ch' io poteva come scrittore, a far quasi
punto de lo meo finire; / ch' i'le credo servire, / lasso!
cavalca, vii-50: maggior pena veggiamo ch' è a un prelato una parola,
: grandi spese facev'egli in casa, ch' era rincalzo alle faccende un po'dissestate
mi disseta / come quel sorso / ch' io ebbi al passo / della fiumana bella
, 337: ma lieve a comportar quello ch' io sento / fora, sol ch'
ch'io sento / fora, sol ch' anco un poco io di quel volto /
goldoni, vii-814: questa è la lettera ch' io aveva destinata per vostro padre:
sono in convento, ed émmi grave, ch' io mangi dissimigliantemente da loro. salvini
e il tuo atteggiamento m'illude tanto, ch' io talvolta dimentico la dissomiglianza delle tue
io creduto o lasciato credere agli altri ch' io creda d'esser congiunto al heine?
sola parte di lui [dell'uomo] ch' è animalesca e brutale, e noi
, i-1016: tanti altri animali, / ch' io non posso dir quali, /
essere nello simile; adunque è mestieri ch' ella sia nello dissimile. b. cavalcanti
loro e il boccaccio tanta dissimilitudine che pare ch' abbino voluto farsi simili ad ogn'altro
firenzuola, 268: finalmente noi scoprimmo ch' egli vi era un certo lodovico, il
caro, 12-i-328: io non posso pensare ch' ella fìnga, perché alle donne innamorate
sarsi vada dissimulando di veder le cose ch' egli ha dinanzi agli occhi, con
. carducci, iii-11-327: ma chi declamasse ch' egli guastò il costume, che spogliò
, produce cosa artificiale: ma quando ciò ch' egli dice erompe da una vera esaltazione
d'annunzio, v-3-247: un giorno ch' io ero là, tra quegli affettuosi
sarei dissimulatore s'io non ti dicessi ch' io temo..., il tuo
, / nel mezo a quella gente ch' è pagana, / dimostra molto ardire e
, 3-150: colla loro virtù, ch' ebber da cristo, [gli apostoli]
tanta virtù possiede e tiene, / ch' ogn'incantato acciar dissipa e trita. sarpi
e cruda, / misero, pria ch' io fossi / sotto il perfido dente
spiri intorno / la polve a dissipar, ch' indi ne nasce. milizia, iii-188
parte. / ma che gli vai? ch' ogni difesa e schermo / gli disipa
, iii-452: quella illus'ion, ch' era più dolce / che perigliosa,
lo popolo mio; lo primo è ch' egli hae abbandonato me, che sono
: perciò nodrian la speme, / ch' oltre ad abila, e calpe, e
[discolpe] in somma contenevano: ch' egli avea più d'una volta impedita la
: la malattia lunga e triste, ch' era forse conseguenza delle sue dissipazioni, lo
di libertà sono un di quelli, ch' essi si associano volentieri, ma me ne
e dissodando / me'pruova, e ch' acqua vi si fermi poco. perelli,
cavatura la terra e la vignia ch' era soda. g. bassani, 3-284
che fenisca il corpo, / sì ch' ella abenti dissolta dal corpo. boiardo,
quali il caso e la fortuna pare ch' e'reggano dissolutamente le umane cose,
viii-429: chi mai avrebbe creduto, ch' ella sapesse fingere ad un tal segno?
ella sapesse fingere ad un tal segno? ch' ella sapesse mascherare colla modestia la passione
. borghini, 6-iii-24: dissolutissimo giovane ch' egli era. g. m. cecchi
: non sia mai, interruppe saffo, ch' io creda dissoluta la vostra filosofia.
, che si spreme dal grano, ch' è putrefatto. guiducci, 1-13:
dissoluzione è se medesimo non conoscere, ch' è principio ed è la misura d'
. chi numerare le cause di dissoluzione ch' esso porterebbe anco a vincoli più possibili
: alcuna volta ancora la dissoluzione, ch' è contraria a la congiunzione, fa il
dissoluzione per le grandi ricchezze d'asia ch' egli acquistòe. leopardi, 888: la
fuor con l'alma dolcemente / questo ch' io spargo in voi sospiro ardente.
/ generin varie cose, e generate / ch' e l'hanno, le dissolvano.
mio cor le chiave / dal primo dì ch' io nacqui e tien ancora, /
e con pensieri amari aspetto l'ora / ch' ella il dissolva con tempesta grave.
. ariosto, 119: come è ch' io viva, quando mi rimembra / ch'
ch'io viva, quando mi rimembra / ch' empio sepolcro e invidiosa polve / contamina
e sé lega e dissolve, / mostra ch' amor leggermente il saetti. simintendi,
anzi, mentre s'aspetta, e pria ch' ei s'erga / sovra la terra
20-135: oh piacesse al cielo / ch' a la tua mente alcun de'raggi
contrario ad amore, sì come colui ch' alle maravigliose forze d'amore non può
fitta umi- litate, / né sì ch' io mi dissolva intro letizia, / né
dissolva intro letizia, / né tanto ch' io soggiaccia alla tristizia. imitazione di cristo
quando nacque gesù e non seppe mai ch' era nato chi doveva, alla fine,
fresca anima; e non sostenente ch' ella si disolvesse nell'aria, la portò
/ così profonda al cor, / ch' egli vorria dissolversi / in quell'im-
7-497: e la forma? credete ch' essa sia un abito che si possa
marino, vii-253: lucifero fu il primo ch' uscì di tuono... che
dissonando e semitonando, per la poca attenzione ch' applicar sogliono all'orazione gli animi nostri
ciò che mi disoglia / s'amor, ch' a nullo amato amar perdona, /
concordi, i circonstanti, / tal ch' avrebbon bastato a mille adoni. equicola
pavese, 5-65: si mise a gridare ch' era disposta a andarci lei nelle rive
'nmantenente fue passato il duolo, / ch' e'la dissotterrò, per che putìa.
simintendi, 3-94: mostrò la pecunia ch' egli avea prima disotterrata. andrea da
anche sovente / disotterro ragioni, / ch' a'sei di mercanzia non spuntò mai
notte in sogno da quello corpo, ch' elji non navicasse il seguente dì, rimase
galileo, 3-1-224: io non credo ch' ei sia di quei peripatetici che dissuadono
dedico la mia commedia ad una persona ch' io amo;... non ve
; impedita nel passo da un gatto ch' essa cercava amorevolmente di dissuadere. d'arzo
. cicognani, 13-592: quella donna ch' io amavo, quella soave creatura, era
sopra tutto a lui viene dal distaccamento ch' egli ha da'beni caduchi. manni,
una iscrizione. cicognani, 3-18: egli ch' era rimasto sulla cantonata, addossato al
distaccare molte volte e dilungare tali materie ch' egli trovò seguitamente scritte in una medesima
fé'norandino alla sua guardia motto / ch' entrasse a distaccar l'aspra tenzone. p
distaccato una sentinella fidata: gesuina, ch' è di volta in volta infermiera, cuoca
[al giocolatore] né per ciarle ch' ei si dica, né per buffoneria ch'
ch'ei si dica, né per buffoneria ch' ei si faccia. tommaseo, 1-385
punti che son li poli del cerchio ch' è nomato zodiaco. = comp.
alfieri, 8-136: ma ben so ch' ove, donna di te stessa,
laggiù, in quell'aria nuova, ch' io potessi amarla davvero a milano. la
n-iii-821: la materia per la distanza ch' è fra'corpi inferiori e superiori suole
dimesticarebbono con gli uomini per la distanza ch' è fra loro di natura e di luogo
marino, vii-118: ippocrate [dice] ch' ella [l'anima] è spirito
tutto il corpo:... severo ch' ella ha l'essere geometrico di punto
bruno, 3-34: conoscemo che non è ch' un cielo, un'eterea reggione immensa
non solamente non è fallace, ma ch' è correttore delle fallacie dell'occhio libero.
vi parranno al tutto proprii, sappiate ch' il difetto è provenuto da questo,
, e piegai sul petto il mento ch' era elevato. -fiocamente, sommessamente
complessione collerica] fa terzane, / ch' oggi stan bene e la febbre han
massimo volgar., i-280: conciofossecosa ch' elli sostenesse l'officio di riportare lo
magalotti, 21-66: in tutto 'l tempo ch' elle [perle] vanno distemperandosi,
ariosto, 15-103: da indi in qua ch' ebbe la trista nuova, / sospirava
e dì sempre. / ogni piacer ch' agli altri aggrada e giova, / par
agli altri aggrada e giova, / par ch' a costui più l'animo distempre.
presso, / son le cagion ch' amando i'mi distempre, /
muora. tansillo, 123: bisognerà, ch' in acqua io mi distempre, /
, 22: ma, infelice me, ch' in tutto contrario ai miei vani pensieri
che si distemperi. negri, 1-667: ch' io mi distempri in luce, ch'
ch'io mi distempri in luce, ch' io non sia / che un barbaglio di
ardor di fiamma; / o sia ch' umide vie tenti. -intr.
io) bisogna che sia quell'anima, ch' alle compassio nevoli canzoni del
vesti / e ramuscelli per le vie, ch' e'viene. panzini, i-429:
distese / infino a'piè, ch' a l'andar anco e dea / veracemente
dispietati artigli, / prendendo l'un ch' avea nome learco, / e rotollo e
, 16-iii-68: sotto 'l ventre, ch' è composto di cinque commessure, veggonsi
: or non sai tue, mizero, ch' elli ti diè connoscensa di bene e
distendi? simintendi, 1-168: mentre ch' elle domandano le tenebre, la pelle
caldo che muova l'umido, ma ch' ei noi consumi, userà, il
albertano volgar., 1-23: il ferro ch' è caldo al fuoco sine ch'è
ferro ch'è caldo al fuoco sine ch' è caldo si distende meglio che 'l fredo
rinfreni; / non si distenda tanto ch' io ne pera. giamboni, 7-15:
per le membra distende sì forte / ch' io non saccio in qual parte mi sia
che tanto tempo mi sia prestato, ch' io possa o concordar le rime, o
i-193: nelle sei o sette settimane ch' io dimorai a pisa, ideai e distesi
quivi egli immerge, e in quella, ch' ei n'attigne, / gocciola ardente
mondo allumina, / è or cagion ch' io mai non mi distenebre. graf,
, e caduto in terra per lo cavallo ch' era ferito..., vinto
li errori, in tanto che pare ch' elli ritorni li secoli dell'oro.
pria, narra fur- cillo, / ch' egli da malagor vide svenarla, / perché
, / e di molt'altre, ch' io non fo distesa. v. borghini
massimo volgar., i-245: ma mentre ch' io perseguito l'esemplo di questa cosa
perseguito l'esemplo di questa cosa, ch' io ho proposta a me, distesamente
e tutte le pecore alletta, / ch' eran pel bosco pascendo distese. machiavelli
distesa lingua / lo dicer mio, ch' ai tuo sentir si sterna, / ove
alzavasi una serie distesa di parapetti, ch' erano composti di grosse tavole raddoppiate.
fanno sentire amendue le vocali in maniera ch' e'non appariscon quasi dittongi.
, e fece un tale spoglio: / ch' ei messe un mar di crusca in
4-45: siamo stati qua con questo ch' è venuto qua per messer giovanni grimaldi
, dico, quella gran tela, ch' ella per ingannare colla speranza quei personaggi,
egli non trova un contrapposto allora, / ch' egli fa l'epigramma o il distichétto
, 1-196: la lagrima altro non è ch' un umore per lo riscaldamento et umidità
alchimistici ordegni e notte e giorno, / ch' or or fisa il mercurio, e
mente. lippi, 5-59: vedder ch' era un uom, posto a giacere
sono i mari, / mira questo candor ch' è senza pari. / a
occhi vanno, / forza è pur ch' io consoli; or scrivo or canto
vischio], checché gemmasti allora, / ch' ora distilli il glutine di morte.
al cor la piaga ascosa, / ch' amor mi fece, che distilla foco,
petrarca, 55-8: per lagrime, ch' i'spargo a mille a mille, /
gli occhi si distille / dal cor, ch' ha seco le faville e l'esca
e niuna resistenza potevano opporre ai veleni ch' esso gli distillava nel sangue.
leone; / ecco, terrena dea, ch' ai nostro adone / par ch'un
, ch'ai nostro adone / par ch' un si tempri, e l'altra si
lasso, 6-109: sì come cerva ch' assetata il passo / mova a cercar
l'onda lucida e tranquilla, / ch' una bolla vivente aperta in esso / di
distilla, / e forma un fonticel, ch' a le vicine f odorifere erbette imperla
quella tua falsa, empia dolcezza / ch' altrui sóli ingannar, creder mi fai
: / di specchi armarsi a ciò ch' egli sfaville, / e tome quasi a
, i-750: i gramatici non distinguono ch' io sappia il frequentativo dal continuativo.
., 8-129: la circular natura, ch' è suggello / a la cera mortai
giudicare in teorica e in pratica ciò ch' è bello, ciò ch'è deforme in
in pratica ciò ch'è bello, ciò ch' è deforme in poesia. foscolo,
dimora, / mercé de l'ignoranzia ch' è ognor meco. -decifrare (una
corpi de'quali si distinguevano da ciò ch' essi non erano tronchi del capo.
distingue / questo baratro e 'l popol ch' e'possiede. petrarca, iv-3-55: tucidide
non sa l'uomo che dicano, né ch' egli cantano. tasso, 19-90:
sia partito dall'ordine dell'istoria, né ch' io abbia distinta l'opera o variata
armata del più fin metallo, / ch' avean di più color gemme distinto. foscolo
dall'impresario della quantità e qualità delle scene ch' esso impresario desideri, per introdurle tutte
come accorta e diligente, / qual vuol ch' allor s'adopra e qual si serbe
... la laurea dottorale, ch' era già distintivo sì glorioso, vedesi
, l'antipasto di un gran convito ch' io mi voglio imbandire di racconti e
poesia, chiamavano tutte le azioni, ch' ei rappresentavano, o comedie o tragedie.
nel cortile [del municipio] -segno ch' era un matrimonio « distinto ».
questo aggroviglio immane. non le gerarchie ch' io impongo e le distinzioni della logica chiara
quanto a quello mi dicesti la notte, ch' io gli ricordassi che le congiure non
secondario, o d'altre chiacchiere, ch' io l'assicuro che invece di sostenere
appartengono a uomo nella parladura, però ch' in essa si contiene intelletto di discrizione
i troiani a questo sacro / più ch' agli altri profani arbori o sterpi /
esser mio cerca distormi? / non sai ch' io son timon d'odio ripieno,
non di sentir, tasto, / ch' ai primo provo d'amor si distolte.
valle, 277: non è ragion ch' un'alma si distolga / dal ragionar con
gamerra, 51-1: più d'un dirà ch' io spolpomi ed intombo, / e
, sempre tenderà e ricadrà nella strada ch' è restata bagnata dall'acqua precedente.
sua che l'amore, che conoscevano ch' egli portava a dafne, noi distornasse
, 1-216: ben devrei riamarmi, or ch' i'm'attempo / et ho forse
sempre la servirò, ed in tutto ch' io potrò mai. ben è vero che
678: s'egli avverrà che quel ch' io scrivo o detto / con tanto studio
faccia fuori / mette del mar, ch' io sorgo, e scrivo e detto,
]: come credi che 'l coraggio ch' è in tante luogora fedito e distorto
folengo, ii-247: i vostri figli, ch' or a un sol commando / seguir
in oriente un raggio / di sol, ch' a l'altro monte / de l'
veste o ricopre: ecco le vie ch' io corsi / distorte. grazzini, 433
la mente rinchiusa nello intelletto di quello ch' egli legge. giovanni da samminiato [
, alieni dalla natura di essa, ch' è pura contemplazione teoretica. bernari, 7
/ e 'l poco o 'l molto prezzo ch' io n'ho tratto, / parte
. milizia, iii-158: finalmente quel ch' è più contrario alla grandiosità dell'invenzione
vi-113: questa dilazione fa... ch' io per distrarre, se posso,
tornato, / e fui distratto dal camin ch' io presi. caro, 12-iii-257:
iv-277: marito mio, non temete ch' io voglia distrarvi da'vostri affari. milizia
qua e là porre i problemi insolubili ch' egli doveva solvere varcando il confine che è
bene. ariosto, 29-42: orlando, ch' era in gran pensier distratto, /
aver perduto la partita con un gioco ch' io avea sì ben disposto? non può
t'intreccia, / come vite gentil ch' il tronco abbraccia. = comp
/ del ventre tuo si pose, fin ch' el nacque / e prese carne umana
terra è sì grossa e sì forte ch' ella non fenda, allora conviene per vera
disposto, che m'avesse acchiuso / ch' eo non potesse più gire e suso;
: quel d'aragona fo sollecitare / ch' entri nel regno sardo, ch'è suo
sollecitare / ch'entri nel regno sardo, ch' è suo puro / dirittamente, e
rendere ragione e conto molto distrettamente, ch' elli ha follemente dispesi in malvagi usaggi
mi fa di vo presente, / ch' eo vi tegna distretta ed abracciata.
giacomo da lentini, 4: zò ch' eo dico è neente / inver ch'
ch'eo dico è neente / inver ch' eo son distritto / tanto coralemente. giacomino
lo mio cor mi deggio rendre / ch' è distretto in vostra baglia. folco di
xxxv-1-103: tanto mi tene distretto / ch' ed eo non ho bailia, /
da maravigliare. monte, ii-377: par ch' io péra tanto sto 'n languire,
chiabrera, 3-12-48: a qualche amico ch' è fra noi distretto / vuol e'
79: poi serva l'usanza, ch' è detta di sovra, / del
vator distretti, /... ch' avete meco a far? -figur.
segreti / della salsiccia, e di'lor ch' ai distretto / questo cibo d'ogni
mandarino, chiamato 'taù-li ', ch' è come un visitatore o inspettore del
mando che vi deggiate / per ciò ch' ho detto allegrare. novellino, vi-97:
, ché noi lo faremmo sentire di quello ch' elli fae al distretto di melano.
: a tutte le ore, secondo ch' è ordinato canonicamente, distribuisci li tuoi studi
che si puote fare qui- stione, ch' è essuto fatto in questo modo: ulisse
cieli e diè lor chi conduce / sì ch' ogni parte ad ogni parte splende,
purg., 15-61: com'esser puote ch' un ben distributo, / in più
appartamento era distribuito lungo un corri- doione ch' io nei primi tempi misuravo a gran passi
le città, quanto ne l'altra ch' è detta correttiva, la quale non so
... è distributore de'regali ch' ella con eroica liberalità, anzi pur
ne'secondi, e questa distribuzione vuole ch' abbia origine dal primo intelletto, il
all'opera e alla possibilità di colui ch' edifica. milizia, ii-275: in somma
, senz'altri intrichi, / donagli, ch' egli varchi i regni tuoi, /
son vero amico, / non sol dipoi ch' io ti son sì tenuto / che
mi districo, / ma fin allora ch' avrei causa avuto / d'esserti sempre
lasce- rete, mia cara amica, ch' io mi rallegri dell'elegante liceo che
/ come non saggi alpestri, / ch' aver degni capestri / lor serian distringendo
li distrigne e caccia sì duramente, ch' ella fende e passa le nuvole e
in tanto di vergogna il nodo / ch' a la mia lingua era distretto intorno /
; e la dardania spada, / ch' ebbe da lui non a tal uso in
hanno distretta sì la mente mia, / ch' altro non chiama che lei né disia
. bembo, 1-165: riso, ch' acqueta ogni aspra pena e dura, /
ond'escono parole / sì dolci, ch' altro ben l'alma non vòle,
, e sono in voi / grazie, ch' a poche il ciel largo destina.
allegro or gode / americo de'suoi ch' in terra ei lassa, / dove le
signore perdonò suo debito, e perciò ch' elli non volle perdonare a colui che
il segnore rappellò e rivocòe la misericordia ch' elli avea fatta, e fecelo distrignere infìno
, e fecelo distrignere infìno a tanto ch' elli avesse interamente satisfatto. boccaccio,
jacopo mostacci, 647: onn'omo dize ch' amor à podire / e gli corazi
, / de la battaglia de'sospir ch' io porto. -intr.
primavera. alamanni, 5-1-40: tosto ch' il ciel, tutti i rabbiosi venti
restar dopo le spalle / quella città ch' avea trascorsa tutta, / e non l'
scelta dalle prede / di thebe sacra ch' egli avea distrutta. comisso, 12-140:
eran già tutte, / salvo quella ch' aperta in oriente / rimane infin che sien
tamburi non avesse distrutto tutte le impurità ch' erano nell'aria, perché restasse solo
restasse solo quel misterioso ed angoscioso profumo ch' è il respiro, il profumo dell'
barlaam e giosafatte, 117: mentre ch' elli diceva cotali parole, elli si fece
di dosso, e quasi secondo che uomo ch' è fuor di senno tutto si squarciava
mia preghiera, / che la donna, ch' un tempo amò costui, / a
idio? dico * disse sidrac, ch' egli è malvagio; e è dimonio che
no de- struzesse el cristianesmo, / ch' el me sia en ira el criator
o in beveria, / è pegio ch' orno morto, / e 'l suo distruge
lei mi distruggeva le viscere, ch' andando a patire mi era aviso
sì fort'e dura e fera / ch' eo non posso né viver né morire,
col distruggere la sola realtà linguistica, ch' è la proposizione. pavese, 8-172:
da dio / lo primo punto, ch' io innamorai / di quella che dilettasi
/ vostr'amorosa gioia, / ver ch' ora mi serea destruggimento / d'onne
aurea volgar., 481: or ch' è questi così terribile che risplende di tanto
dispende ciò ch' egli ha, che non ne rimane memoria
... so che ciascuno intende ch' io ragiono dell'ozio, della virtù mortai
stanca, / essa indefatigata; insin ch' ei giace. carducci, ii-7-262: è
e nelle piante, e nell'erbe, ch' egli secca la state, si può
punto, elli non verrebbe a quello atto ch' è distruttivo del suo essere. savonarola
, che la memoria della morte, ch' è il distruttivo di quella. 3
nulla rispetto ai suoi simili da quel ch' egli era in natura, ma anzi,
principii formali, e quei, for ch' uno, / seguiterìeno a tua ragion distrutti
, entrò in un tempio antico distrutto ch' era consecrato ad apolline e qui si
parti amene / la cittade fondò, ch' oggi per terra / destrutta giace, e
. sacchetti, ix-153: costei, ch' alluminava / di sua gentil bellezza l'aria
1-19: gallieno dice d'una femmina ch' avea questa malattia, e perdèo il polso
ed era quasi distrutta, e non parea ch' avesse della vita. vita del beato
, e ad ognuno fu fatto conoscere ch' ella era madre distrutta e spelata, mentre
ciascun altro piacer si fa distrutto / ch' aliato al tuo di sé vogli far
: ancise, / amico, un cacciator ch' era in campagna / gran distruttor di
botta, 5-251: forse tempo verrà ch' essi anteporranno l'esule ed umile vidiman al
reclamata a gran voce la distruzione, ch' ebbe poi luogo, dei pianoforti « bechstein
costui quanto amor lo 'ngannava! / ch' era di poco di francia venuto /
, a domandargli pace, / poi ch' io vidi la mia distruzione. tasso
dell'onor divino, e destruzione tutto quello ch' è in diminuzione. beccaria, i-65
. alfieri, 1-243: ah! pur ch' egisto, / pria che raggiorni,
). grazzini, 4-290: pensa ch' io mi consumo, io mi struggo,
barberino, i-291: per ogni cosa ch' erra / lo servidor, il signor
berni, 69-36 (v-307): mentre ch' io canto gli amorosi detti / di
in frutto. ariosto, 9-43: prima ch' altro disturbo vi si metta, /
, e v'ho trovato maggior disturbo ch' io non aveva in ferrara. segneri,
confin son oggi in bando; / ch' ogni vii fiumicel m'è gran distorbo,
indomit'animo. leopardi, iii-215: resta ch' io le domandi perdono del disturbo che
dio. boccaccio, vii-203: ben ch' a me sia grave tal ventura, /
rei nel cospetto del disubbidito legislatore, ch' era idio. disublimare, tr
la terra, d'un ugualissimo globo ch' ella era, disuguagliandosi ad arte,
l'uno dall'altro, secondo la grazia ch' è data a voi. zanobi da
colui che risponde oscuro, quanto a questo ch' è lasciare colui in dubbio che domanda
industria. arici, i-170: questa, ch' io medesmo in disuguali / canne distinsi
lodandole, o pur anche vituperandole, ch' io non v'intendo bene, come composte
: l'autore abbandonerà ogni cosa, ch' elli arà amata, cioè il virtuoso
opra e genial,... / ch' ardui perigli e morte e disumano /
darei, com'io l'ho, quel ch' io potesse. = voce non attestata
si disuna / da lui né dall'amor ch' a lor s'intrea. ottimo,
lasciai nel mio partir la vita, / ch' ai piè negletta del mio crudo amante
maga / che m'impiaga, ha desio ch' io mi disuomini. = neol
. castiglione, 73: non era conveniente ch' io usassi molte di quelle [parole
nel bene e 'n le vertudi fine ch' è giovane, non si sae disusare né
disusare né partire da vizii riei poi ch' è vecchio e poi ch'àe pasato quel
vizii riei poi ch'è vecchio e poi ch' àe pasato quel tempo. cellini,
: conviene che si guardi il poeta ch' e'non usi soperchio parole disusate. ugurgieri
richiamava ad un tratto tutte quelle sensazioni ch' io avea provate già nel ricevere le
'l doppio piacer sì 'nferma fue, / ch' ai gusto sol del disusato bene,
era un nuovo e disusato incanto / ch' avea composto atlante di carena. cellini
quale di voi, donne, / quello ch' io vidi, potè qui vedere?
in oblivione questa virtù in tutto ciò ch' è veramente di uficio suo. botta,
eh, eh, in fede buona, ch' ella non ha tutti i torti del
dovrebbe l'uomo disiderare, se non ch' eglino fossono ben gottosi, cioè ch'eglino
ch'eglino fossono ben gottosi, cioè ch' eglino avessono i piedi disutili e cavagli
non origene, né degli altri filosofi ch' ebbono profonde sentenzie, ma uno omiciattolo
sostant. firenzuola, 350: quello ch' è peggio, che struggendosi di baciarle
oblio / ten prenda punto, allor ch' il dolce al fine / sonno disvanirà.
'mpazito, / vedenno esvalianza com'om ch' è desvanito, / dentr'a lo
ciascun è contrario / al'altro, ch' è disvario. monte, xxxv-1-465:
mi fa disvegliare / lo dolze rimembrare / ch' aio de lo sapore. miracoli della
parini, 277: la forza / ch' io fo per disvelare a te mie
chi pur pensato abbia finora mai / ciò ch' ora io sto con giuramento espresso /
l'ombre leggiere ai venticelli, / ch' empion d'odori il disvelato cielo, /
mi ritiene / la vostra innamoranza, / ch' ogni altra beninanza / in ver lo
, / almen rider non conviene, / ch' esto è peggio e più disviene.
buonarroti il giovane, 9-252: par ch' ella ne mostri, / a noi
: la prima simplice fornicazione, ch' è carnale usanza sanza matrimonio;
le corti. caro, 16-70: colei ch' angel del ciel nuovo risplende / e
da ciò non si disvia, / ch' è sì pien tutto d'amor e di
amor e di fede / per voi, ch' ogni altra novitate oblia. boccaccio,
finezze, e l'abbondanza delle cose ch' ei somministra, mi disviano forse un po'
.. piacque talmente a luigi, ch' ei non ebbe bene, finché non l'
alma a questo cibo avezza, / ch' a lei piacer non pò né la
/ una fredda et una calda / fa ch' amor non si disvia. menzini,
invitto a le terrene lutte, / ch' or su dal ciel tanta dolcezza stille,
su dal ciel tanta dolcezza stille, / ch' a lo stil, onde morte dipartine
, 7-i-257: il vostro è germe ch' ha fioretti e fronde, / ma
terre e l'ampio mondo, / ch' io bo tanto cercato, / pover e
com'è ben creata, che peccato ch' ella fosse disviata a questa foggia; eh
vii-14: laonde segue che 'l desio, ch' abbonda, / discuovre ciò che nasconder
, messer equilio, / da color ch' io vedea sì porvi assedio. pallavicino,
e disvolere una medesima cosa, ma ch' ella sia onesta. guittone, xxv-3
voi / posi 'l mio amor, ch' i'sento or sì infiammato; /
quel che non ha, e disvuole quel ch' è suo per quel degli altri.
xvii-580-n: ma tu mi chiedi cosa ch' io non voglio, / e tu medesmo
1-14: ché sempre è più leggier ch' ai vento foglia, / e mille
breve. filicaia, 2-2-148: dappoi ch' io diedi ai nostri affetti morte, /
dante, 94: adriana gl'insegniò così ch' egli avesse un gomitolo di spago e
94: non patiscano [i padri] ch' el vizio si sparga in più ampio
5-38: mediante un certo pizzicore, / ch' ei sente al collo, i pizzicotti
amici, le seconde scuole, / ch' un dito, un grano ed un detal
dita, e 'l gran disio ch' io celo, / qual mai occhio mortai
pianta che le dié i beati / fior ch' ella colse, e con le molli
doni, 1-10: afferma, quel dì ch' ella stesse senza acqua benedetta in camera
stesse senza acqua benedetta in camera, ch' ella spiriterebbe degli spiriti folletti; dove
portare in quel dito della sinistra mano ch' è più presto al dito picciolo,
virtù, questa volta gli bisogna; / ch' un'oncia, un dito sol d'
umiliass'a comandarmi, / non avrebbe ch' a levar lo su'dito. petrarca,
tante prove / del bavarico inganno / ch' alzando il dito, colla morte scherza?
dito alzando, il saggio meo / ch' egli è del gran pittagora seguace. pananti
tasso, i-283: non dubito punto ch' egli non abbia a mordersi le dita
me le voglie tue, / ché sai ch' i'so ch'altri è dov'io
, / ché sai ch'i'so ch' altri è dov'io già fue.
). d'annunzio, iii-2-341: ch' io beva ancóra il vento, ch'
ch'io beva ancóra il vento, ch' io mi sogni / di beverlo con te
antichità. questo medesimo testimonia che colui ch' è scelto per dettatore, si chiama
te cura mi punge, / signor, ch' io spero un dì veder maestro /
tavolette co'nomi e i ritratti loro, ch' e'mandavano agli amici, com'oggi
ristori, i-18 (31): pòsaro ch' elli significava pace e concordia, e
tesauro, 2-i-92: una maggior villania, ch' ella ricevè dalla vecchia ribalda, che
: entrò canticchiando dentro il boston, ch' era pieno che non ci si capeva,
il vicin pronto avrai / di quel ch' è in sua balìa la più gran parte
v-844 (86-1): placidissimo dio, ch' alle diurne / cure e pensier di
regni, / illustrami di te, sì ch' io rilevi / le lor figure com'io
, / e 'l dolce amaro lamentar ch' i'udiva, / facean dubbiar se
di sopra abbiamo parlato, e mostrato ch' ella di donna viva non si è detta
: nella pienezza della luce, pur- ch' ella sia proporzionata alla nostra visiva potenza,
il contadino sia bene istruito nell'arte ch' ei professa;... il leggere
sera sorge / un fiato orientai, ch' è peste, e infetta / il tuo
furiando, vola al gran delubro / ch' unico avanza della sua nemica. c.
foco al soffio di speranza, / ch' arder le vene e i polsi i'mi
/ chi mi farà mai tale, / ch' io non sia basso e frale, /
di fiori, e d'àlacri uomini / ch' aprono i tenebrosi impedimenti / in divampi
elli l'altre cose; e perciò ch' ella fue fatta di neente, divanza
con lui, io pel primo -temendo ch' egli non mi divanzi nel soavissimo atto
tal guisa il di- vapra, / ch' io non daria d'alcun pur sol un
san paolo, / e 'l verso, ch' era d'intorno al batista, /
tutt'e due le mani a un bastoncello ch' egli puntava via via davanti all'
boine, i-23: come tu vuoi ch' io rinsaldi l'oggi all'ieri labbra d'
, si mossono tutti i signori, ch' erano col re carlo e tutti i borghesi
. guittone, xxviii-60: procaccia, ch' un danaio falso dico, / chi
barbone di sotto, per dare a diveder ch' elli era suto. cavalca, iii-194
donde, / per darmi a diveder ch' ai suo destino / mal chi contrasta e
me sparere'per darti a divedere / ch' i't'ho 'nto nel core e fartel
si vuol fare, né di quello ch' io penso. cicognani, 2-47: la
è tale..., io so ch' egli si dà qui a divedere più
'1 sappia chi vuole, / ch' i'ho donat'una cos'a becchina,
di me e volete darmi a divedere ch' io sappia quelle cose de le quali sono
cose de le quali sono poco meno ch' ignorante. lalli, 1-142: egli diè
perpetuo sonno. tasso, 1-10-21: fiume ch' arbori e case in un divella,
valerio massimo volgar., i-424: però ch' elli si sforzarono di divellere lo stato
tornano in pietre di sì reo livore / ch' ogni piè gli urti. d'annunzio
sconquassare. simintendi, 3-9: o ch' egli toccasse lo pane colla mano,
lo pane diventava duro oro; o ch' elli s'aparecchiasse di divellere i mangiari
tanto leggiadra e tanto appariscente, / ch' ella diveglie il cuore a molta gente
dal mio cor divella / il ben ch' io t'ho voluto, o chiara stella
, inf., 34-100: « prima ch' io dell'abisso mi divella, /
cortile. alfieri, 40: quel dolor ch' io provai caldo ed immenso, /
divelta a forza / dal corpo, ch' or abbracci e 'n vano stringi, /
i pregi della epitome; e dichiarano ch' ella è vero compendio dell'opera maggiore,
quando egli è freddo, così la guerra ch' è ricente meglio si divendica che co
sì che 'l ciel v'alberghi / ch' è pien d'amore e più ampio
divegno, / vostro gentile sdegno / forse ch' allor mia indi- gnitate offende. boccaccio
., 1-2: o bello iddio ch' ai cor per gli occhi spiri / dolce
? a nulla sono divenuto; lo spirito ch' è rimaso non ha ossa. boccaccio
è divenuto, non senza admirazione, ch' eglino ripongono, o vero hanno riposto,
dico, a cui è dovenuto / ch' aggio perduto, per ma'ritenere, /
, per ma'ritenere, / quel ch' acquistai in piccolo termino. guittone, xix-68
siete in fiorenza, dico / che ciò ch' è divenuto par v'adagia. bartolomeo
lor corona, / e i piedi in ch' io mi stetti, e mossi,
pare di potervi dire intorno a ciò ch' io mi maraviglio che si ritrovi alcuno
, / ma mal da tutti, e ch' elli avea fallito, / e come
goldoni, vii-1254: ha colto l'occasione ch' io non c'era. se c'
ch' esso significa,... compendiasse il
gusto de gli uomini. arderico, ch' era l'elitropio di questo sole, la
di cristo, in quel con- templamento ch' era divenuto lo scopo della vita loro.
per me non agio tanto ardire / ch' eo li le saccia dire, / tant'
in su la terra stare / sì ch' amendue hanno un solo orizzòn / e
pascoli, 180: albero tristo, ch' hai diverse rame, / foglie diverse
7-5: deh vieni a santa dea, ch' indi a tua gloria, / se
bono vede in de la cosa ciò ch' è in essa: unde giudica d'essa
, par., 1-112: nell'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature
fato è diverso, e non consente / ch' io per la grecia i moribondi lumi
: quelle donne aiutino il mio verso / ch' aiutaro anfione a chiuder tebe, /
cara, assai diverse dal mio cuore ch' è figlio della natura. 6
12-1): d'una diversa cosa, ch' è apparita, / consiglio ch'abbian
, ch'è apparita, / consiglio ch' abbian guardia i fiorentini. dante,
io) bisogna che sia quell'anima, ch' alle compassionevoli canzoni del nostro musico non
fatto vedere in chiaro con esattezza quello ch' io m'avessi d'entrata; dandomi
più bestiale che fusse mai, e ch' ella gli avea date tante busse che
/ ed esercito avea così diverso, / ch' ai rischio non parea scampo o rimedio
nàsciare d'asino e de cavallo, ch' è composto diverso l'uno dall'altro.
svevo, 6-564: di me si dice ch' io sia un uomo molto divertente.
io sia preoccupato dall'affare più importante ch' io abbia mai trattato in vita mia