/ e lo core me se fenda ch' è malo en perseveranno. chiaro davanzati
al piano è sì la roccia discoscesa / ch' al- cuna via darebbe a chi su
una e l'altra stella, / ch' ai corso del mio viver lume denno.
: or dammi, padre mio, dammi ch' io giunga / la mia con
di sì gran cose, dammi / ch' io risorga, apra gli occhi, e
fagiuoli, 1-8-221: -io vi dico dunque ch' io ve la chiedo per moglie.
e del ciel molti prodigi / vietan ch' io dia marito altro ch'esterno.
/ vietan ch'io dia marito altro ch' esterno. 15. concedere in
crusca]: compra il poder di quel ch' hai guadagnato, / e dallo ad
la città era alcuno pianto di certi ch' erano rimasi morti nel campo e d'alcuno
che, se voi sarete quell'uomo dabbene ch' io credo, voi mi darete la
la rompesse, e sopra la differenza ch' era tra la parte guelfa e la ghibellina
. bisticci, 3-219: le mercatanzie ch' egli dava s'arebbono per meno assai
appicco a credere che io credessi quel ch' egli crede. verga, i-27:
, xxi-1-225: eran più le discipline ch' ella si dava e i cilici ch'ella
discipline ch'ella si dava e i cilici ch' ella portava che non è quanto bene
volendolo onorare, diegli alcuna cagione, ch' egli aveva bisogno d'andare innanzi. b
cesare, 26: leggi fino date ch' e'cittadini dannati andassero in esilio. tavola
adamo, e datali la legge di quello ch' e'si dovesse guardare, cioè di
a'mie'voleri / quelle seguire, ch' or mi dan de'calci. a.
t'avicini / a quella rocca sì ch' ella si scopra, / dàgli la morte
m'agghiaccio dentro, in guisa d'uom ch' ascolta / novella che di subito l'
figura, / merzé li chereria / ch' a lo meo male desse alleggiamelo.
sustanze che, per darmi voglia / ch' io le pregassi, a tacer fur concorde
mi darà tanta baldanza amore, / ch' i'vi discovrirò de'miei martiri / qua'
a far cose grandi, è il pensar ch' hai da farle in virtù di dio
il tetto è così ineguale e muscoso ch' esso ti dà sembianza d'una fattura del
che la sala si facesse in quel modo ch' ell'è poi stata sempre. g
dentro le dava per lo fermo, ch' ella pure si convertirebbe. -descrivere
: se egli volesse intendersi con lui ch' e'gli darebbe la via e il
, 11-48: ma su, diamo ch' egli vi lasci tutte possedere abbondantemente le
., 7-93: questa è colei ch' è tanto posta in croce / pur da
cicoria stasera », rispose la voce ch' era dell'uomo. 36.
mai rompe la fede, / e ch' inanzi gli capiti per sorte, /
leggende di santi, 4-288: e finito ch' ebbono l'orazione, volsonsi alla donna
per natale. varano, 33: scrivi ch' io mi rammento ognor quel duro /
mi rammento ognor quel duro / ultimo addio ch' ei diemmi. giusti, 3-139:
a pinger l'air son dato / poi ch' a tal son condotto, / lavoro
lavoro e non acquisto, / lasso, ch' eo li fui dato. simintendi,
, 2-87: ma la trombetta, ch' andava per la terra, diede un mal
terra, diede un mal segno, ch' ella faceva uno verso fioco, come fa
. soderini, iii-254: ma quel fetore ch' egli [il bossolo] dà è
speranza, / di dare indugio a quel ch' io vi domando, / sacciate che
sue sante reliquie a quella terra, ch' è detta sullu, e questo schiavo resuscitato
ariosto, 4-22: come si vede ch' all'astuto gatto / scherzar col topo alcuna
è dato aiuto di fuori, io so ch' ei non puote uscir di luogo alcuno
. m. cecchi, 18-25: tosto ch' io l'ebbi / rimesso a letto
artiglierie. d. bartoli, 27-22: ch' ella voli [una fiamma in piè
tosto di lei ha * temenza, / ch' a ri- sguardarla un angiol m'assomiglia
che si desse di buona voglia, ch' egli non avesse se non uno pane solo
son ripreso, non ti dar noia, ch' io non sono così trascurato, come
, 4-305: la detta piova a'romani ch' aveano grande sete, diede bere,
bere, e refrigerogli del grande caldo ch' aveano. fra giordano, 1-303: vedete
sì 'l sappia chi vuole, / ch' i'ho donat'una cos'a becchina,
ti pensa di porre / ciascun nel grado ch' a lui si pertiene. cavalca,
iv-31: nella seconda volta giu- seppo ch' era quivi signore si diede a conoscere alli
donde, / per darmi a diveder ch' ai suo destino / mal chi contrasta
da dire e da udir tanto, / ch' ogni altra cosa è muta in ogni
. strinati, 123: andrea volle ch' io il traessi della malleveria e dessi
e'non mi potea dar persona innanzi / ch' io più desiderassi. b. davanzali
fusse la suprema podestà, della sorte, ch' egli dice. boccalini, i-225:
iacopone, 65-1: a l'amor ch' è venuto en carne a noi se
gola a questa scala cum questo capestro ch' è quivi, dandome al diavolo. poliziano
: e questo fece per compassione / ch' egli ebbe di quel povero cristiano, /
alla disperazione. tansillo, 108: ch' amor promette ai suoi: / che
ti conosci, e sai per certo ch' io / ogni cosa avria fatto per piacerti
), i bella come fu allor ch' ella s'offerse, / e nuda in
9-499: cadde / nell'acqua, ch' era sol profonda tanto / che al maggior
trovava mai in faccenda alcuna così importante, ch' ella non la lasciasse subito ch'ella
, ch'ella non la lasciasse subito ch' ella sentiva dare in quella campana.
in oblio con quella donna, / ch' i'li diè per colonna / de la
per prigioni. ariosto, 16-38: ch' io non vi dia rotti i nemici,
braccia; / ed impiaga la man ch' a dar di piglio / venia più fera
assalto. anguillara, 3-60: atteon, ch' a diporto via soletto, / venne
e scritti fareteli serbar tutti insino attanto ch' io gli possa far vedere e trovar
possa far vedere e trovar gli scritti ch' esso volea dar fuora. a. f
. de sanctis, 7-98: questa ch' è la meno facile delle virtù, è
acqua, ond 'l gran puzzo, ch' avea a fare il terreno, dando
ho già inteso da savio uomo, ch' egli ha grande fatica dare innanzi, quando
. angiolieri, 84-1: in una ch' e'danar mi danno meno, /
etiopia. petrarca, 50-68: fin ch' i'sia dato in preda / a chi
b. davanzali, 11-86: ora ch' egli e l'esercito si vider senza
alberto, 52: tu desti, secondo ch' i'credo, alla fortuna parole,
e girmene in levante, / tanto ch' io trovi astolfo paladino. caro, 8-
: ma non si può dolere, ch' io gli dissi che se mi credeva,
io gli dissi che se mi credeva, ch' io lo giunterei. -darle, darne
cecchi, 333: io vi dirò quel ch' i'ne so, e da- rovvela
rovvela / per il prezzo, vedete, ch' io l'ho compera. -dare una
dare e d'avere, d'ogni cosa ch' io ti potessi mai domandare a te
cattaneo, ii-2-311: la dàrsena interna ch' è presso l'ospitale, e si chiama
. linati, 16-172: la villa ch' era di proprietà della seconda moglie di
. giamboni, 9-12: paura vo'ch' abbiate di molte e terribili e spaventose
cui armi dassézzo si rifuggì, predato ch' ebbero lo stato di melano, alle lor
egli andò al dassézzo, / forse, ch' avrebbe suo voler for nito
della casa, 1-29: bisogna ch' io sappia sotto che data si ha
sapeva ancora la strada, anche dopo ch' ebbe vinto, come tutti sanno,
dataria molti di que'benefici, ch' erano stati compresi nella tassa, in persona
da ieri mattina: e sai tu ch' io stava lì lì per usare una
testi non toscani, 45: e ch' el sia tegnù de zercare s'el paga
provato li afanni e li martire / ch' amor face sentire a chi gli è
mi lodo e tègnomi valente, / ch' a l'amor non so dato tutto quanto
/ non vi paia losinga, / ch' amor tanto mi stringa -ch'io
, 66-2 (v-223): quel ch' era dato alla poltroneria, / facea così
che abbiamo aver carestia, vogliamo supplicare ch' ai manco alle nostre vigne non sia
, voglio nanzi che spazzi la terra, ch' ella ti sia cagione d'alcun onore
: l'avvocato incominciò a esporre quella ch' egli chiamava la « situazione dell'azienda
dato, un buon dato, / ch' i'non gl'ho fatta mai chella faccenda
e cagione -in cristo amare, / ch' ell'è tuo creatore / e del ben
ell'è tuo creatore / e del ben ch' hai datore. iacopone, 46-41:
, 1-56: tu, figliuolo, provedi ch' io non a te sia datore di
natura da una sola massa informe, ch' è detta materia prima, forma gli elementi
di complession diversa, così iddio, ch' è dator de l'anime, co'raggi
dono proprio di dio... ch' è datore di tutti i beni. s
perché i rami della pannocchia sono disposti / ch' e'par di mangiar giusto biada fritta.
di paraboli a chi intende, / ch' io so che tu se'pur quel
simintendi, 1-182: perseo, riprese ch' ebbe le penne, si lega i
: non potè carlo più udire, ch' egli non dicessi: -vassallo, non ti
non si parte u'sempre visse; / ch' amor in ogni etate il cor accende
sì qual novo ob- bietto, / ch' io m'arrestai per riguardar dei vari /
guardo in quella figura, / e par ch' eo v'aggia avante; / sì
la sua faccia di lume, / ch' i''l vedea come 'l sol fosse davante
bruno, 3-859: ite al castello ch' avete d'avanti. d. bartoli,
senza cercarne, non sapendosi al mondo ch' ella vi fosse. milizia, vii-76:
dante, inf., 20-38: mira ch' ha fatto petto de le spalle:
trattato d'amore, 2-11: sì ch' ubbidir talora mi convene: / però
a letto con questa intenzione, / ch' avevon tutti cenato davante. boiardo, 2-8-3
prieghi, assai diversi / da quei ch' io dovea far poco davanti. l.
tutte quante, / fuor d'una ch' a seder si levò, ratto / ch'
ch'a seder si levò, ratto / ch' ella ci vide passarsi davante. cino
l'abbondanza dei loro epistolari, dimostrano ch' essi erano usi a favellare. =
di dialoghi non era di quella facilità ch' io credea, e che perciò me ne
che mi hanno sempre potuto comandare, ch' io dovessi dar fuori un mio dialoghétto,
diamanti / di bella quadra lan vorre'ch' avesse, / e dodici usignuo',
avesse, / e dodici usignuo', ch' ognuno stesse / davant'a lui facendo
, ii- 404: il notaio ch' era venuto in funzione, col soprabito nero
conduce a pie'del duro lauro / ch' à i rami di diamante e d'
nel regno; e non vedete, / ch' è vetro il vostro bene, il
simil. tasso, 1-1-33: ciò ch' esorta goffredo, ed io consiglio;
goffredo, ed io consiglio; / ch' ai suo parer, come a diamante il
di metalli un così forte impasto, / ch' è duro più di pietra diamantina,
oro, ovvero maggiormente diamantina, però ch' elli era più forte d'ogni diamante,
d'ogni diamante, e più prezioso ch' oro e che gemme? masuccio, 453
assoluta. gelli, 15-i-414: subito ch' ei vi giungono, i loro affetti
cerchio: questa linea del mezzo, ch' è detta diametro, e quello cerchio d'
che covava / uova di capra, ch' eran pien di mosto. berni,
garzoni, 1-885: i termini communi ch' usano gli scrittori della specularia sono questi
ho la lucente stella diana, / ch' appare anzi che 'l giorno rend'albore.
beicari, 5-94: m'apparve dio, ch' è sommo bene, / in carne
stela diana, / entrai en un zardino ch' era su 'na fiumana. guicciardini,
. carducci, 70: la neve ch' empiea rigida / tutto pur dianzi il cielo
, 18-2-248: né sia chi si maravigli ch' io, quasi scrivessi diari e non
v-2-791: le scriveva anche per ragguagliarla ch' esco d'una diarrea piuttosto forte,
; / ma s'il diascolo fa ch' io me n'aweggia, / le ventiquattro
fontane del mondo. ma lo diaspro ch' è verde, è migliore che gli altri
non posso trasformarmi in lei / più ch' i'mi sia... / di
sarò ingrata a sì fedele amante, / ch' io non son di diaspro o d'
maravigliar s'altri si duole, / ch' i'non son di diaspro o di
o con teoridon, e poi, da ch' è purgato, usi diacimino, diatriompipèreon
cura delle febbri, 1-20: poi ch' hae mangiato, usi diacimino o dia-
parla pluto], / perché tu veda ch' io non son capaccio, / e
diavoleria metterà lo suo padiglione, però ch' egli vorrà vincere gli giusti uomini,
maghe astute o indiavolati incanti, / basterà ch' a fugarli il vel gli mostri,
come in tanti altri casi, riconobbi ch' io gli facevo una sorta di malia
gozzi, 258: non gli è bastato ch' essi possano essere affogati dall'acqua,
un acinuzzo di uve fatti morire, ch' egli ha inventate frecce, lance..
che balzavano allo zenit ed ululi e schianti ch' empiono l'anfiteatro di boati immani.
fu all'ora che l'angiolo, ch' era buono, diventò rio per la sua
goldoni, iv-1056: ho detto da burla ch' egli veniva, e il diavolo lo
ciò non gli è mestiero; / ch' è 'l diavol di colei troppo è cattivo
è cattivo. / ciò che vedeva ch' ai conte aggradava, / quel gli diceva
romanesco. goldoni, viii-303: volete ch' io vi dica, che cosa sarebbe meglio
arò forse a render ragione di quel ch' io vo fare. diavol ch'ella si
di quel ch'io vo fare. diavol ch' ella si spicchi da quell'uscio.
chiamato anchise, figliuolo d'un capis ch' era un pastoraccio, et il più
, xiv-162: tale... ch' io non mi degnerei di nominare se
bene, il diavolo s'intraversò, ch' e * priori, ch'erano allotta,
intraversò, ch'e * priori, ch' erano allotta, sanza saputa de'collegi
mezzo agli animali, / il diavol parse ch' entrasse fra loro: / pantere cominciarono
vi sare'stato il diavol presso / ch' egli era allato quella buca il cesso.
! annega in pochi minuti gli uomini ch' ella ha preteso di beneficare per tanti
cittadini con scritti di mano e con obbligazioni ch' anno il diavolo addosso, che con
., 3-1 (270): parmi ch' elle abbiano il diavolo in corpo,
, 17-66 (ii-94): agrican fu ch' uccise quel gigante, / e strugge
diavolo addosso, / senza il popol ch' ha seco folto e grosso. lippi,
ne'nigromanti finirà il mio motto / ch' ognuno è michel scotto, / dicendo ne
testa ai tavolini verdi in questi giorni ch' io non pensavo a ragazze. de
tiene il biondo, e 'l grado ch' egli ha appresso del re, e'm'
gli corra dietro; ma spediscasi, / ch' el va che par che se lo
awersità volger la fronte, / ancor ch' avessi un core / da mandricardo ower
ower da rodomonte, / e ancor ch' io facessi / per tal cagione 'l
croci. grazzini, 118: ma poi ch' io non son giove / almanco,
1. nelli, iii-338: chi disse ch' elle tengono il diavol per la coda
che la femina seppe un punto più ch' el diavolo. baldini, i-371:
tentar lucifero (si dice quando imo ch' è tristo, cerca d'aggirare un più
, molto gira il guardo, / prima ch' un piè né anche egli abbia mosso
né anche egli abbia mosso, / mercé ch' ei sa che 'l diavolo è bugiardo
, / di scavezzarmi: e non sa ch' il mio diavolo, / quando il
lor presentano un pugno di pulci, ch' essi ingozzano non altrimenti che noi.
perché e'mi rendesse / certi danar ch' avea trovati d'uno. = acer
me, vostro fattore, ogni volta ch' io me gli getto a'piedi, son
cui rapporto è otto a nove, e ch' è infatti la differenza dalla quinta alla
quel della terra di iarba, / ch' io non levai al suo comando il
tanti affari per le mani, / ch' io n'esco a ben, se gnun
mare ociano, /... / ch' un'ora cresce molto, / e
/ e * 1 mobil, ch' era grande quantitade, / e mettere in
redi, 16-iii-68: sotto 'l ventre ch' è composto di cinque commessure, veggonsi
inflitta alli lussuriosi, la qual è, ch' elli sono in luogo oscurissimo dibattuti e
, ii-49: e pure fu tempo ch' egli ne traea sì poco diletto, che
, son 45. debattuto il primo ch' è interrato, e debattuto altresì l'
tremor tosto m'assalse, / tal ch' io mi dibattea, sì come suole /
3-7: egli [l'uccello] sente ch' egli è preso, si dibatte,
ardivano a dibattersi più che l'uciello ch' è tra'piedi al'aguglia; e stavano
; e stavano cheti come il mare ch' è sanza tenpesta e sanza onda. d
, le spalle al muro, ora ch' ella si accorgeva di non aver avuto altri
hae lo podere; in tale marniera ch' elli n'abbia buona carta per levare
quale avesse sentito parlare dei dibattimenti, ch' ebbero luogo qui intorno al romanticismo, venisse
livio volgar., ii-1-288: e mentre ch' elli erano in questo dibattito, ambasciatori
. guinizelli, ii-418: omo ch' è priso non è in sua balia,
ubidir, poi n'aggia doglia; / ch' a angel tacciato dibattuta è ria /
. carducci, ii-4-100: la nomea ch' e's'è fatta... non
: se non fosse la dibonarità, ch' i'ho in me, e'sarebbe diritto
i'ho in me, e'sarebbe diritto ch' io ti facessi morire di mala morte
. debbono comandare a le lor mogli ch' elle sieno amorevoli e di- buonarie a
cesarotti, ii-426: il più curioso è ch' io son cosi debonario che mi presto
sua, questi erano i guastatori, ch' egli mandava innanzi ad appianar le strade
è sì grossa e sì forte ch' ella non fenda, allora conviene per vera
e quando quello vento dibotta l'aere ch' è rinchiuso per quelle caverne, elli fa
, 8-18: se tu non fai quello ch' io ti comando, / adosso ti
parlare io non ti voglio, / però ch' ancora ciò usare invecchia.
. nardi, i-210: udimmo dire ch' un'altra fiata dal vescovo d'arezzo
dire una parola in difesa dell'amico, ch' egli tradiva, così senza quasi volerlo
a febo / l'avea dicato; e ch' indi il nome diede / a'suoi
; / che tutto vuol far tuo ciò ch' opra e scrive: / e per
] dicato / al pio pastor, ch' ebbe virtù dal cielo / di poter
destrier di ricciardo era sì fatto, / ch' avria passato il cervo e il cavriuolo
stesso vento avria avuto dicatto, / ch' ei l'avanzava poco spazio solo. note
dell'acqua scampò furon morti da'fresoni ch' erano in aguato, che non ne campò
il nuovo mastro, e il re, ch' intento / stato era alla sua bella
presente. non così la pittura, ch' è, per dir così, una diceria
quella che si chiama prologo (nome ch' equivocamente s'attribuisce a quella diceria ch'
ch'equivocamente s'attribuisce a quella diceria ch' è fuor de la tragedia o de la
papi, 2-3-187: in una lunga diceria ch' ei tenne adoperossi a dimostrare che la
e così contro la esquisita dottrina, ch' egli sì ha creduto d'insegnare ad aristotele
voglio far fin a questa diceria, / ch' a dir il ver ell'è un
adulazione. campanella, i-166: e ch' ogni lingua / l'altrui virtute estingua
lippi, 5-10: domandale pluton quel ch' ella vuole, / che stridendo ogni dì
lo dicervella, / e lui, ch' ormai ha dato nelle vecchie, / fa
, ca noi somo sci una cosa, ch' el para ve che fosse a mie
dicevole di trattato, non fu però ch' io pensassi di raccoglier altro che gl'insegnamenti
dustria, e gli stormenti, acciò ch' egli [l'uomo] si coprisse
del paradiso, 23: alcune parole, ch' io ci porrò nelle chiose de'santi
dimostrami e dichiara, / se vuo'ch' i'porti su di te novella, /
, volendo ben intendere / tutto quel ch' apparisce nella favola. nievo, 1-401
dante, purg., 19-115: quel ch' avarizia fa, qui si dichiara /
però la faccia e il colore, ch' era immutato, declarava lo intrinseco suo dolore
non potere con minore soddisfazione di quella ch' egli chiedea, venire ad aggiustamento.
ancor tu non m'intendi, ascolta ch' io / meglio mi dichiaro. c.
tranquillità filosofica e della superiorità d'animo ch' egli riprese quando la malattia dichiarossi incurabile
dicesti più volte: io voglio piuttosto ch' ella muoia, che 'l tale l'abbia
è dubitativo, ma dichiarativo e dimostrativo ch' ella ebbe sempre compassione e pietà di
anonimo, 26: tu te cride ch' io non saccia / quale so'le
come avemmo la copia dal nostro fratello ch' allora era in corte di roma.
virgilio a lui di due dubitazioni ch' elli potea avere. = deriv
s'arrivò a rapallo... ch' erano le cinque di sera: dieciassette ore
... stimo... ch' egli sia fra'diciotto e i diciannove.
quale ambasciata e risposta fu nella forma ch' è ritratta qui appresso per messer tommaso corsini
si fa venir dietro il grignapoco, ch' era un bravo del contado di bergamo,
i pensieri nuovi, e si vede ch' ella non imita quei pittori frustapennelli che
all'accademia della crusca, vorrei nondimeno ch' ella s'astenesse da certe forme introdotte
dare sentenza quanto allo stile, direi ch' elle mi paiono tutte per questa parte
mio parere, / la division, ch' addietro si dicrina, / trailo '
con ogni forza gli dicrolla, / infin ch' a basso lor superbia mena. tavola
; / come fa il fantin ch' or salta or tóma. giovanni da samminiato
grafia irregolare, baldanzosa, d'un ch' è poco pratico a didascaleggiare, un
e di mura... quelli veramente ch' erano di dentro, si confidavano nella
in due, e l'una, ch' è la maggiore, conduce una gran polla
dato aiuto di fuori, io so ch' ei non puote uscir di luogo alcuno di
un editto di pena del laccio a quelli ch' eran di fuora, se entravano,
al di fuori dissimula questa grave amarezza ch' egli ha al di dentro. menzini
': moneta di due dramme attiche, ch' era il mezzo siclo di moise,
, 2-258: dielsà come si farà quel ch' altri non può. idem, 3-99
cielo imbruna / spargendosi di lor, ch' ad una ad una, / a
da certaldo, 129: la mala fama ch' abbi data d'una donna a mille
parti far di fieno e biada: / ch' ei mangeria a suo senno sei decine
, 10-34: e sembra forsennata, e ch' adosso abbia / non un demonio sol
(37): dimmi s'tu credi ch' io / ne sia servito innanzi al
apotome de'greci, e l'altro minore ch' è 11 diesis. marcello, 44
e per dieta, o per altri argomenti ch' e'medici facessono o sapessono trovare,
. mei, 178: non dee sperarsi ch' ella [la gotta] possa essere
dell'ammalato, e non veggono l'ora ch' e'muoia, ed eccedono solo in
vieta / di nominar ciascun, da ch' è sì munta / nostra sembianza via per
pucci, cent., 53-53: que'ch' eran dentro, già facean dieta
e che lo tenessero a dieta tanto ch' egli rassottigliasse la memoria; e così
l'altre cose preziose e care, / ch' io gusto in questa villa bella e
gli scrittori latini nominano quelle camere, ch' erano fatte per cibare il corpo dietae
, per la quale si deliberi quel ch' io ne debba fare. fagiuoli, 1-4-233
-77: molte volte a coloro, ch' erano presso al mondo quasi per uno migliaio
come colle mani ella si spronai / par ch' ella vadia a morir dietamente. n
, 2-26: non dico io ch' ella rimanga di dietro al sole ogne volta
vita sì dolce e soave, / ch' io mi sentia dir dietro spesse fiate:
ad ogni passo periglioso, / salvo ch' ai polveroso / per gli altri luoghi
mi conduce; / e so ben ch' i'vo dietro a quel che m'arde
il menante gli corse dietro e l'avvertì ch' egli si aveva vestita la zimarra a
54: chi drieto va / a quel ch' altri ha / e 'l suo tener
quale ambasciata ebbi più diletti e utile ch' avessi mai in alcuna ambasciata;.
. / e sopra tutto, ch' io non maneggi armi / più lunghe che
picchiorono a l'uscio / di dreto, ch' è maggior. dottori, 1-34:
defende de le pene 'nfernor, / ch' eu mai no senta de quel fiero dolor
bone stelle e de bona operazione, ch' abbiano a mantenere e a defendare..
già non si toglie / l'uom ch' innocente vergine difende. galileo, 3-4-128
non comporti, contra ogni ragione, / ch' abbi di me sì falsa opinione.
xxx-4-69: e priegoti, signor, ch' abbi pietate / di questa nostra giovanile etate
non ho sì la speranza perduta, ch' io non creda ancora aver chi questi discorsi
dolutisi per nome del re delle ingiurie ch' erano fatte contro ogni ragione ad una
goldoni, viii-307: chi mi accerta ch' egli sia umano, virtuoso, trattabile?
, iv-i- 611: e quel ch' armato, sol, difese un monte,
(21): quando tu sapesti ch' io veniva sopra te, come non soldavi
aveva questo arcivescovo di strigonia una fortezza ch' era delle belle cose del mondo, fornita
xxx-13-51: il tempo è giunto ornai ch' io spieghi come / difenda il marinar
stranamente alterata da quegli occhialoni a reticella ch' egli adoperava per difendersi gli occhi dallo
frezzi, iv-4-138: la donna, ch' era allor allor comprensa / nell'adulterio e
avea il conte alle parole scorto / ch' era innocente e che moriva a torto.
farei il mio potere, / a cui ch' el si dovesse dispiacere. giov.
perché non sa o perché dimentica quel ch' egli stesso ha seminato. b. croce
, ii-354: un sol si vede, ch' ogni luminare / dispare -per lo gran
noi e offendevoli a'nimici; però ch' e'ci vengono a trovare. botta,
e massimamente dal fuoco, conciossia cosa ch' egli erano tutti di paglia; un
donao di su'amansa / un giorno ch' io sallia / a lo giardino,
, / vagliami in pietanza, / ch' io non prendo difensa, / ma ben
recurro in le mie necessitade, sperando ch' eo no podrave essere offeso u gravado
, tu non dica che questa defensióne ch' i'ti dirò, sia motivo della
carducci, iii7- 226: l'ammirazione ch' è in ogni anima ben fatta per
, il rispetto e la difen- sione ch' era nei doveri della cavalleria innanzi alla debolezza
inf, 8-123: tu, per ch' io m'adiri, / non sbigottir,
io m'adiri, / non sbigottir, ch' io vincerò la prova, / qual
io vincerò la prova, / qual ch' a la difension dentro s'aggiri. pascoli
lesse prima il loro processo, dipoi quello ch' egli scris- sono in difensione loro.
credo guerriando acquistar terra, / per ch' io fuor tutto son sanza cagione.
guittone, 106-13: molto vai om ch' a donna possa stare / a difension
possa stare / a difension, poi ch' om ben la recherò / e li fa
la recherò / e li fa ciò ch' op'è ver quello afare. livio volgar
per carità si scordi... ch' io sia letterato, e mi prenda per
a gara tutti / mi promettean più assai ch' io chieder loro / non mi fóra
mi fecero diventare reo, et volsero ch' io fossi il diffensore delle mie mercanzie,
le noie de la vita inferma, / ch' a mezzo il corso assai spesso ne
mai più non gli adorna, / ch' usurpato s'avran quei villan brutti,
, 33-32: ma la sua gente ch' a difesa resta f del nuovo regno,
pin, fra gli altri tutti / ch' han l'alma in lor da più difese
vezza per lo meglio ha presa, / ch' amor gli ha dato per lunga stagione
torce / la colpa nell'autor, ch' estinto tace. c. dati, 8-25
tuo, ne siegue per infallibile conseguenza ch' altro non debba restar per te che
turba fece nuova eletta, / quella ch' ai mar gli parve manco inetta.
sentir contar d'orlando innamorato: / ch' amor per sua natura è generoso,
nel mio pen siero, ch' io non avea detto di quello che al
consenta; / però che 'l ben, ch' è del volere obietto, / tutto
fuor di quella / è defettivo ciò ch' è lì perfetto. straparola, 6-1:
: stimo vantaggio di v. p. ch' io di quando in quando sfoghi la
ho veduto già senza radice / legno ch' è per omor tanto gagliardo, / che
però che 'l contradice / natura, ch' ai difetto fa riguardo, / perché conosce
mansuetudine; de gli estremi, colui ch' escede, iracondo, e 'l vizio è
troppo né poco... acciò ch' io non affatigassi il mio lettore per
attività estetica e fantastica, o, ch' è lo stesso, ne nega l'autonomia
/ no l'addo- vien per umor ch' abbia vecchi, / ma per difetto ch'
ch'abbia vecchi, / ma per difetto ch' ella sente al nido. ser giovanni
le sferra, / e da quel furbo ch' era la sua piantò sotterra. fogazzaro
la proprietà liquida ha questo difetto supremo: ch' è * debolissima. bocchelli, 6-27
vi parranno al tutto proprii, sappiate ch' il difetto è provenuto da questo, che
della gramatica, e senza sapere ciò ch' è virtù o vizio della favella. foscolo
, o santo e pio, / ch' i'possa dimostrar com'i'desio / delle
può sanza queste virtudi / amare iddio, ch' è netto di difetti. savonarola,
or tu, pittor altero, / ch' agguagliar cerchi il vero, / potrai costei
/ vera risposta è presso: / ch' el primo scusa il naturai defecto; /
il naturai defecto; / l'altro, ch' è da quel netto / e dea
molto vale. pulci, 16-41: orlando ch' avea fatto alcun disegno, / la
animali. torini, 260: guarda ch' ogni animale cerca riposo, e fugge
, 13-95: o feminella vii, ch' ad uom sì inetto / altro nome
e del cibo e del ber, ch' ei possa a pena / tenerse in vita
sono difetti da vecchio allora è provato ch' io seppi sopportare la vecchiaia non appena
se le mie rime avran difetto / ch' entreran ne la loda di costei, /
formò con la mano quella bellezza, ch' egli si andava immaginando col pensiero, superiore
re o d'esto regno suo; / ch' io parlo sol de difetti che sono
mazzei, xxi-253: piacesse a dio ch' io conoscesse i miei difetti come a me
: frate ginepro, non come persona ch' avesse commesso diffetto, ma come persona che
, 20: diraile a nome mio / ch' è vergogna e difetto / fra gli
, o signore, più buona; ch' io gli sia esempio di bene, e
l'essere conceputa col difetto originale, ch' è vizio della natura, e non
rocella a piede; e lo pregò ch' inanti volesse ire / a farmi incontra alcun
, / se della varietade è ver ch' uom gode. 20.
per tutta la terra, li filosofi ch' erano ad atena non poterono trovare la
goldoni, viii-619: per l'interesse ch' io prendo a vostro vantaggio, deggio
pelle, / né a difetto di carne ch' io abbia. bibbia volgar.,
i quai non son palesi, / sì ch' ogn'uom possi imaginarli a pieno.
fede mia, / non vorre'io ch' egli avesse difetto: / se gl'iddìi
m'intenditi one persona, / chi ch' eno dentro e chi che en de
da gesso, / e li guarini ch' eno qui in deffito / mo al presente
onta si reca ed a difetto / ch' altri si sia primiero in giostra mosso.
francesco da barberino, ii-93: molti vedian ch' enno appellati amanti / ma pochi son
amore / non per defetto di lui ch' è signore / ma per lor vizio e
al suo signore, cioè di ciò ch' egli per tuo difetto perde de le
defetto ai suoi fedeli, quel fedele ch' a lui si ribellasse, non disleale,
tutto si cangiò in oro, e ch' egli non si perde mai in disgressioni,
essere onorati. boccaccio, v-46: per ch' io ti priego... /
tegnate in questo loco, / sanza ch' alcun sen parta mai niente, /
della sua mente, ma degli atti ch' egli pur con mente difettosa si trovi a
profilo imperfetto per un poco di difettuzzo ch' ella ha nella misura del viso. d
diè di subito alla donna mia, ch' è stata difettuosa già più dì. libro
volontà. pallavicino, i-327: ricchiede ch' io mi contenti di rendermi stucchevole nello
difettuoso / a dir non buono quel ch' è virtuoso, / cotal iudicio mal fora
pernicioso. torini, 260: guarda ch' ogni animale cerca riposo, e fugge
. carducci, iii-13-98: pur ammettendo ch' e'[il boiardo] sia difettoso
, vi-63: però che con tutto ch' io sia difettuoso di difetti innumerabili, dio
passata per diffalta della sua grande oste ch' era in lombardia, fu molto cruccioso
e scaltro / adempia l'un quel ch' è difalta a l'altro.
, 2-17: tu ha'morto colui ch' a suo difalto / venuto adosso t'è
pensando al sovrastar del mio tracollo, / ch' io ben sapea, che per sentenza
degli albizzi dall'altra parte era diffamato ch' egli faceva la guerra non per utilità
foglie verde. delfino, 1-75: ch' è differente / molto più l'uom dall'
, e gli intende in quella guisa / ch' essi in se stessi sono; /
l'animo non sento differenza / da quel ch' egli era nel tempo primiero, /
: che differenza fai / da crudeltà ch' offende, / a pietà che non giova
svevo, 5-432: il peso ch' egli si addossava per propria elezione o
. cavalca, iv-136: mi pare ch' egli abbiano con lui differenzia di certe
sa quanto necessario sia l'integrale, ch' è di quello, per così dire
chiariscelo. / -aver amici potenti, ch' ai iudice / racco- mandin la causa
-sostant. ariosto, 2-25: ciò ch' a difesa spera che gli vaglia, /
; egli avrebbe il tempo di sospettare ch' io non ho soddisfatto al mio obbligo
difficile stava nella baracca di legno, ch' era la vera trebbiatrice, tutta fatta a
difficile che la terra si muova, dicendo ch' è un corpo cossi grande, cossi
difficile, ma sentiva la pietà, ch' è qualcosa più dell'amore. b.
di calipso, posta nel mar fenicio, ch' era molto più vicino alla grecia che
più vicino alla grecia che non lo regno ch' or dicesi di marocco. foscolo,
dello studente e preveder tutte le difficultà ch' egli avrà e i dubbi e le ignoranze
giusto l'ingiusto e in necessario quello ch' era conveniente. redi, 16-v-245:
per me difficultoso, angusto / quel ch' ad altri è camin facile e piano!
per diffidamento che dovesse essere fatto quello ch' egli avesse comandato, quanto perché la
/ « non credi tu me teco e ch' io ti guidi? ». boccaccio
e più di tutto diffido dell'entusiasmo, ch' io credo la più sciocca e vile
pur di fuggire, / forza è ch' io sia di me stessa omicida.
che fosse scritto a tutti e'baroni ch' ognuno s'apparecchiasse d'essere a corte
: « cavaliere, guardati da me, ch' io ti disfido dela persona ».
coscienza molto diffidente di sé, confortò ch' egli si dovesse arrendere e dare al
i diffidenti che 4 non intendono abbastanza quel ch' è governo rappresentativo \ de marchi,
g. bentivoglio, 5-ii-64: ma bisogna ch' io vada con molta destrezza per non
quando fossero in diffidenza de'longobardi, ch' erano fastidiosi vicini. segneri, 5-8
5-8: il signor auditor capponi trovo ch' è in diffidenza d'ambe le parti
pulci, 1-7-29: chi sarà quel ch' un tal peccato lavi, / se il
gradi scender giuso / tanti splendor, ch' io pensai ch'ogni lume / che
giuso / tanti splendor, ch'io pensai ch' ogni lume / che par nel ciel
bella, / nel fosco orror, ch' intorno or si diffonde. pallavicino, 1-7
ii-42: or sì m'awiso, / ch' a te fra i ghiacci suoi desse
l'amò tanto, che, acciò ch' ella largamente si potesse in più parti diffondere
terra d'etiopia, alcuno ha detto / ch' a nettuno ir più inanzi ivi è
ii-1-28: voi, piccolo peso ch' ella sovra ambo le braccia teneva,
ariosto, 9-57: orlando, poi ch' ella la bocca chiuse, / le
alcun nell'operar tanto è difforme, / ch' e'non par mia opera. vecchio
grandezza o della bellezza del corpo; ch' ella si guasta in * manicheo
che scelgono vie sbagliate o, ch' è lo stesso, immaginano 2-
annunzio, iv-2-451: ogni suo moto rivela ch' ella a'nemici. frate ginepro volgar.
: al / o del pastor ch' ancor mantova onora, / ch'andassen
del pastor ch'ancor mantova onora, / ch' andassen diffòrmante; giammai l'onda
. carducci, 172: / e quel ch' è più difforme dal men lado. straparola
onore diformavano o monna tu, ch' io non so qual tu sia / tanto
forma, / con ciò sia cosa ch' io so'difformata, / e riforaver
, e la mente da questi precetti ch' io dico anzi si difforma che difformazione delle
qualunque specie osserva; / e vedrai nondimen ch' ei non ha tanta / somiglianza fra
. marino, vii-183: che vale ch' altri si pregi dello sviscerato amore portatogli
satisfazione conden- nando e piangendo quelli mali ch' elli fece, tanto il dì piangendo
. ariosto, 35-28: non ti meravigliar ch' io n'abbia ambascia, / e
... il mio desiderio vivissimo ch' ella tragga il massimo frutto possibile da
discorso, questo suppone lo stato di società ch' io combatto, e certo s'inganna
altro ha ima vibratezza e un'agilità ch' è tutta sua. carducci, iii-19-125:
e per se stessa manifesta, / ch' è di sé diffusiva / e moltiplicativa,
la larga ploia / dello spirito santo ch' è diffusa / in su le vecchie e
la « storia » del forestani mostra ch' ella non andasse nel novero di quelle
che già nelli occhi m'era / quella ch' ad altro intender m'avea chiuso.
, ii-353: il falso entusiasmo, ch' è un'impostura, si conosce subito per
dalle celle, 2-13: tu vuogli, ch' io il ringrazi; perché m'ha
, portatore e manovale del palazzo, ch' egli si difica in vita eterna, il
come la casa sia migliore; e poi ch' elli àe tutto questo trovato per lo
il difficatóre della casa, che poi ch' elli àe trovato il modo nella sua mente
seguete, / ma sol vertù, ch' ogni difìcio mura / o'pregio e
barbuto, tanno, di ricolta: / ch' e'verso l'aia rizza tal difìcio
. giambullari, 15: avai si duole ch' io son ito altrove / a far
con pazienza soffierei / drieto al difìcio ch' amarla mi mosse. 3.
imo matto che combattea col leofante, ch' avea la torre addosso: entrovvi sotto
si difila diritto all'ardua antenna / ch' alto emerge, e lei segue insino
: * spata difilla ', quella ch' è formata di due soli pezzi.
. finché. angiolieri, 26-10: ch' ella sempre dice, ha ditto e ere'
era l'arme del re di francia, ch' è tutta a gigli.
difranco / e dótto dir, sì ch' io dovento ranco / in mio parlar di
come carta sugante se n'era imbevuta -finito ch' io ebbi -vinta una leggiera riluttanza
fetore / questo diviso tubo digerente / ch' è l'uomo e ch'è la donna
tubo digerente / ch'è l'uomo e ch' è la donna e ride e piange
affatto digerire, / bisogna... ch' egli ammali. boterò, i-236:
, che è il più bello spasso ch' io abbia in firenze. alfieri, i-92
non so che libro intorno al montecuccoli ch' io aveva letto, riletto e digerito.
cultura. forteguerri, 21-83: avanti ch' io l'abbia [la materia] ben
, 2-3-75: caldo era il forno, ch' avea digerito / da la sua bocca
non intendete voi che ogni cosa ch' entra per la bocca va nel ventre e
greche sono state seminate, come quelle ch' in questi tempi non hanno spaccio;
entra nella bocca va nel ventre e poi ch' è digestito si manda fuori? libello
grande, che io non digestiva cosa ch' io mangiassi. celli, ii-130: le
ii-130: le frutte, è vero ch' elle son dolci, ma per esser crude
aneddoti, delle osservazioni, dei rimpianti ch' erano, ogni sera, come il
gli fu concesso, / dicendo non voler ch' andasse pria / che 'l succo ne
mondo era una faccia della natura, ch' elli chiama caos, rozza e non digesta
: un vecchio disturbo di cuore, ch' egli credeva di aver superato colla regola
attese veglian- tino a ristorare, / ch' era più giorni per coste e per piano
di gioia né di nodrimento; / ch' e'di speranza mi dovea nodrire / insin
baldelli, 5-6-318: vuoi... ch' io ti mostri qual sia quel digiuno
firenzuola, 748: ti so dire, ch' i digiunai la vigilia di santa caterina
scudi di dota. -per dio / ch' ella avea digiunata la vigilia / di
legate di fresco fieno, potea parere ch' egli volgesse la divelta gramigna: e
; / né per tema digiunt'è per ch' i'giostri. 3. rifl
casa e trovò il compagno suo, ch' aveva guadagnato. feceli onore. quelli era
che digiuni / più semblan a la fin ch' ai cominciare / ed ancor chi vuol
acqua l'apparecchiò, e tanto la pregò ch' ella mangiò un poco. vangeli volgar
tal modo cantando, / che par ch' oltre il poter la lingua snode. caro
frezzi, iii-7-90: or non sai tu ch' ogni ben è comuno / nel gran
se non fosse uno pezzo di terra ch' elli lasciò, non s'arebbe trovato onde
/ sue vive parolette, a tal ch' ognuno, / stupendo, stava di parlar
, / già non fia senza voi, ch' in vita io resti. / e
leopardi, 338: né tu saprai ch' io piango, e che digiuno / de
cui lodo e rengrazio / amor, ch' albergar fammi inel tuo cuore. boiardo
due mani afferra / la spada, ch' è di sangue ancor digiuna. cesarotti,
cielo non son tante, / ancora ch' io torrei esser digiuno, / quanti baci
uno ad uno / i capitoli miei, ch' io vo'morire / se gli è
costui non son digiuno »; / per ch' io a figurarlo i piedi affissi.
... / predicar bene un ch' è di mala vita / è funzion,
, 1-20: grande parte di coloro ch' erano scampati dell'acqua furono portati via
della valle, 87: non so quel ch' io mi stimi de l'assalto /
io mi stimi de l'assalto / ch' or ci apportan costor, vii turba imbelle
senza sgomento, / che fanno / ch' esperto io rimuoia. d'annunzio, iv-2-909
è aspro per la rabbia: però ch' egli [il lupo] non cura di
a mano non trovando, / dicea ch' era vigilia con digiuno / ed altre mali-
. svevo, 2-482: rassegnatosi ài digiuno ch' ella gli imponeva, si accontentò di
eh'innanzi a l'aspra dipartenza / ch' a sì crudi digiuni l'alma invita,
il digiuno. pascoli, 1397: dopo ch' egli [il ciclope] ebbe sbrigate
. = lat. ièiùnium (ch' era un derivato dell'agg. iéiùnus)
! ottimo, ii-31: l'anima ch' è digiunta dal corpo, non riceve naturalmente
ne l'antica istoria / di jobo, ch' ebbe tanta avversiate: /..
. boccaccio, vii-229: abito prendi ch' a tua dignitade / s'avenca: in
, non solea venire, / poi ch' avea en borsa la gran degnitate. bibbia
propio guigliar- done di signoria a connoscere ch' elli dee avere la cura de la
parola, / che non sia vera e ch' egli non l'abbracce / per quella
la grave forma, che è quella ch' è piena di dignità, e l'aspra
minor donna tal maniera tegna, / prò ch' affa reina quasi costrigne / la sua
1-2: prometta e giuri... ch' elli fia promosso a cavalleria, e
ca e'so bene che i meriti ch' ènno in voi in minore statu,
non è vanto minore / il disprezzar, ch' il possedere in terra / titoli e
ma, ti par fors'oggi / ch' io tacer debba ancora? oggi che tolta
, 161: e quel [pianeta] ch' è con più gradi nelle sue dignitadi
'nella parola tragedia, in maniera ch' ella non ne guastasse la terminazione,
il personaggio più dignitoso e più eloquente ch' io m'abbia mai conosciuto. manzoni,
quella strada, / parlando più assai ch' io non ridico: / venimmo al
soglia / giù digradar, com'io ch' a proprio nome / vo per la
quella donna, / che di valore più ch' altro s'indonna. 15.
posti in più nobile luogo, secondo ch' hanno più virtù l'uno che l'altro
xxvi-1-273: ma egli è ben tempo, ch' io ritorni a scola, / poiché
, sono entrato in tal sospetto ch' egli non sia colui che va
più bello e 'l migliore / dente ch' avesse. 3. astron.
e avevo sulle labbra un sorriso strano, ch' era quasi il verso d'un cane
, / se tu sa'ir; ch' i per me non la cheggio. /
accorto come suoli, / non vedi tu ch' e'digrignan li
vendicarsi di annetta per una parola offensiva ch' ella gli aveva detta. d'annunzio,
lasciali digrignar pure a lor senno, / ch' ei fanno ciò per li lessi dolenti
la conoscerete pur al muso, / ch' ella digrigna come il diavolò. burchiello,
, et aralo veduto, / compar, ch' io non motteggio teco a giuoco.
. villani, 12-84: arbitrando al grosso ch' altrimenti non si può sapere in tanta
, se non in tutte, stimo ch' egli abbia ragion da vendere, e fra
fra l'altre in quel verso, ch' egli chiama isolato e che io chiamerei
, voi v'ingannate in digrosso immaginandovi ch' io m'aspettassi di sentire il mio
e pur vogliamo per questo vostro cavallaro ch' è qui capitato, avisarvi presto del
il ghiotto: / e dal timor, ch' egl'ha di tanta gente, /
quale, non intesa per tutto, fa ch' io sdruccioli così agevolmente a darvi,
stimandola tu, io piccolissima esser dica, ch' ella piccolissima è, e non altramente
. lippi, 6-5: ella, ch' in tanto avuto avea sentore / che
in una volta, per esser quel ch' egli è, per mostrare il suo vero
, mora, e fa'di diguazzare, ch' e'non ci regalasse qualche uovo boglio
mar rosso pareva in travaglio, / ch' ognun, per parer vivo, si diguazza
cagne, bramose e correnti / come veltri ch' uscisser di catena. / in quel
presenzia di loro, acciò che temessero coloro ch' erano assenti. bibbia volgar.,
ancide, / e più dilania / ch' il segue più. c. gozzi,
quel ghiacciuolo spietato a doppia punta / ch' era adesso il proibito usignuolo. fracchia
, iii-454: vi ha ella detto ch' io dilapido il vostro patrimonio? ch'io
detto ch'io dilapido il vostro patrimonio? ch' io spendo più di quel che permettono
con verni, lasso! / che vai ch' i'mi dilasso / in dire altra
/ quivi egli immerge, e in quella ch' ei n'attinge / gocciola ardente,
che egli si dilati, e anzi ch' egli faccia frutto. crescenzi volgar.,
lo primo caldo e per l'abbondanza ch' è in lui, e si dilata a
la siccità e frigidità sua i polmoni, ch' ei non posson più dilatarsi o ristringersi
bruno, 3-112: come l'aria ch' è nel pulmone ed altre cavità de gli
ugonotti arrogandosi assai più licenza di quella ch' era loro per l'editto di pacificazione
a dilatare la giurisdizione della fiorentina, ch' ei disprezzava. nicolini, cotte.
di bianco lin tela contesta, / ch' in duo bastoni si dilata e stende,
la fama; ma il signore, o ch' e'non fosse in perfetta fede,
ben lo facesse, come maomettano, ch' egli è, gli sarebbe di gloria,
mi son nelle rime dilatato / viepiù assai ch' i'non arei voluto. leggenda di
, i-201: vorrei bene... ch' egli, se 'l può fare senza
boterò, 7-3-36: fu cosa agevole ch' eglino dilatassino a lor piacere la lor
dei sensi, estraniati / dall'anima, ch' è folta ombra insonora, / se
barbari erranti è ornai sì grande / ch' in guisa d'un diluvio intorno senza
e posa / non ave del piacer, ch' entro l'allaga. verga, i-69
meco parlando, e la buona sembianza / ch' io veggio e noto in tutti li
ancor più la mia anima, fan ch' ella più senta il bisogno del pieno respiro
è dilatata sopra gli miei nemici, però ch' io mi sono rallegrata nella tua salute
come è amplificata questa casa mirabilemente, ch' era prima stretta, ora è dilatata e
xl-172: per esempio nel padovano, ch' è una provincia assai dilatata,
come una ridda di spiriti bianchi / ch' escon dal freddo dell'eternità.
la region del tartaro profondo, / ch' a fogliami di gitto ha un partimento
di celebrar la nuzial festa / convinta ch' ella avea trescato un poco, / su
tempesta, della radice di questo àrbore, ch' era d'oro, uscì un altro
si trova su la parte della palla ch' è volta a detto muro. torricelli,
un piccol tratto della vecchia muraglia, ch' era opera de'mezzani secoli, gettata a
firenze in ciascuna sentenzia o pronunziazione, ch' egli darà sopra alcuno piato civile,
luogo è dilavato, / e, quel ch' è peggio, i topi e le
a seder lì tutto insensato, / ch' ei par di legno anch'ei come la
meo del griglio? / -sì conosco, ch' e'possa dilefiare. baldovini,
fuggi quanto il vento, / ch' i'vo seguirti infin drento a l'onfemo
star liviritta i'son contento, / pur ch' i'stia teco in mezzo al
inganna come chi dileggia, / quel ch' è ingannato, tanto irar si suole /
gli vuole. pulci, 21-131: mentre ch' orlando va per la cittade, /
dileggiare. straparolà, 2-4: volete voi ch' io sia delegiata e beffata? veramente
dire che la francia non abbia an- ch' essa nel secolo passato al pari dell'italia
si muta in un punto, e mostra ch' ombra / è quanto pe'mortai si
e comandino che portino tali panni, ch' elle non mostrino per dileggiatezza le mammelle
po'del dileggino; / e pur priegan ch' i'rovesci / del sacchetto il pellicino
di me epico arméggio / verso conquiste ch' io non griderò. 4.
. fazio, v-19-58: quel, ch' io dico [il diamante], di
l'acqua si dileguan tutte, / fin ch' alia terra ciascuna s'abbica. petrarca
uno scudier fu fatto cenno, / ch' accese i torchi; onde la notte vinta
, 9 (1803): ringuzzo ch' era bene in gambe, e aveva avuto
diradarono, tanta moltitudine, in men tempo ch' io 10 dico, si dileguò.
noi stamane dileguato t'eri, / ch' ansio per te, di mortai doglia
, 4-3- 166: al superbo animale ch' egli era, non v'avea miglior
un campo, /... par ch' ognun disperso si dilegue / tra spini
dileguarsi, / per ciò che dove ch' ella ne deggia ire, / me'
ardire / mi porse a ragionar quel ch' i'sentia; / or m'abbandona al
vaga e lieta la vedea, / ch' arder mi parve di più caldo gelo /
arder mi parve di più caldo gelo / ch' io non solea, e dileguarsi il
non solea, e dileguarsi il gelo / ch' in pianto doloroso mi tenea. pulci
a. adimari, iii-273: polve ch' in alto si disperde al vento,
un solco / si trasse dietro, infin ch' ella nel foco, / e '1
49: e, se non fusse ch' andar bisognevole / gli è stato a roma
roma, i'credo senza dubbio / ch' a quest'ora saria con esso itane
, sia toccata e dileticata nel luogo ch' è tra 'l bellico e la coscia
'l bellico e la coscia; imperniò ch' è molto dilettevole. l. salviati,
, ii-24: non si può negare ch' egli non iscriva con un nonsoché d'iso-
: o grande letizia di cuore, ch' altri avesse,... o che
e ramingo / fe'plancio, ch' io, che pure ho del poetico,
gioberti, 6-ii-129: pia adulazione, ch' egli ributtava con umiltà cristiana ma
venga alcuno dilettamento, certo e'conviene ch' almeno il solo pensamento dell'antica puz-
/ loco el ben non sa finire, ch' è ettemo el deiettare. laude cortonesi
. foscolo, xv-551: si vede anche ch' io dilettante di carta linda ne cerco
d'un fiorista, possessore d'un fiore ch' egli credeva unico. avendo egli saputo
cecchi, 2-86: il 4 globe-trotter', ch' era stato una specie di degenerazione dilettantesca
è costumanza / così gran dilettanza / ch' amore già mai desse a nullo amante
volgar., ii-424: questa prima parte ch' era dentro si chiamava la dilettanza,
godendo di quel bene unitamente, / ch' ai lor desire agguaglia la speranza.
sfiammato / la vostra dilettanza, / ch' io non mi credo già mai snamorare
, / poi comandato m'avete / ch' io mostri tal viso vano, /
conoscete; / e co quello crederano / ch' io ci agia mia diletanza, /
o. rucellai, 6-1: ovvero ch' elle infinte si sieno di non vederci,
sapienzia, la quale fannio disse ora ch' io avea, imperciocché falsa: ma dilettami
io avea, imperciocché falsa: ma dilettami ch' io spero che sarà sempiterna la memoria
spero che sarà sempiterna la memoria dell'amistà ch' i'hoe avuta con scipione. crescenzi
quel tanto di penitenza che bastava e ch' egli intanto le prescriveva. -per
. castiglione, 255: per quello ch' io desidero nel corte- giano basti dire
, ii-372: non voglio che pensiate ch' io diletto / vostro travaglio o pena
tal doglia e sì fera portare, / ch' ognun che non è pietra, /
fugge ed arrietra, / gli altri dilectan ch' el si veggia il danno, /
amato dalle damigelle; conciò fosse cosa ch' elli, osservando iguale modestia, si dilettasse
sia da dio / lo primo punto, ch' io innamorai / di quella che dilettasi
barberino, 213: dilettasi la donna ch' è valente / in viver nettamente.
si diletta del falso; ma conosce ciò ch' è falso, o, per meglio
, / qual invidia è la tua, ch' i miei troiani / prendano ausonia?
non ci cade amistà: a modo ch' io mi dilettassi di studio e un altro
poni i tuoi figliuoli a quella arte ch' a loro più diletta, e verrannone migliori
ma va via, tosco, ornai; ch' or mi diletta / assai di pianger
e nocive; e per le delettazioni ch' e'trovono in quelle che son buone,
e le prendono; e per il dispiacere ch' e'trovono in quelle che sono loro
la quale è delettassione d'operassione intellettuale, ch' è la più nobele parte du'l'
isaac volgar., 1-72: beati coloro ch' hanno il cuore mondo; imperocché non
rispetto di quella vera e celeste soavità, ch' egli avea gustata, dispregiava e ricusava
ottimo, iii-217: ma perché tu sappi ch' io ho delettazione in te, voglio
volgar., i-201: confesso bene ch' io ho bella moglie e che l'
cogliere flore de diversi colori, aciò ch' eo facesse una corona de mere- vegliosa
altrui vista con vaghezza d'inganno, ch' assai meglio con verità reale non s'
vento gli toccava quelli albo- scelli, ch' erano in quello prato, le fronde di
donna affatto, ogni donzella / piacevol più ch' altrove sia nel mondo. firenzuola,
avrian pigliar la via mancina, / ch' era più dilettevole e più piana, /
iv-73 (35-24): da speranza, ch' è stata fallace, / nel tempo
: palinuro, il nocchier, poi ch' ebbe intesa / una sì dilettevole novella,
siete il più fido e diletto amico ch' io m'abbia. palazzeschi, ii-786:
/ alquanto de le fila benedette / ch' avanzato a quel mio diletto padre,
? bianco da siena, 29: quel ch' ama di buon cuor cristo diletto /
palesi, anzi scolpite nel fronte, e ch' io era assai più vostra che di
. quando fu?... ch' era diafano e molle del sudor d'agonia
a l'alma, che mi prega pur ch' i'mora. caro, 9-125: e
certo il vago e la diletta, / ch' egli è in grembo alla donna,
, ix-175: deh fa, signor, ch' i'sia de'tuoi diletti / e
suo diletto / la sposa di colui ch' ad alte grida / disposò lei col
il diletto del corpo si potrebbe dire ch' è tutto dell'anima. dante, conv
, quantunque indarno e tardo, / ch' ogni nostro diletto è un fragil vetro
occhi miei ricominciò diletto, / tosto ch' io usci'fuor de l'aura morta /
o bel diletto, / veder allor ch' a un fonte, a un chiaro rivo
e quel del tatto / vuole dio ch' io rifreni e ch'io m'oppogna.
/ vuole dio ch'io rifreni e ch' io m'oppogna. loredano, 1-149
aretino, 9-27: tutte le parole, ch' io dico, che disse la vergine
gran diletto / da quella vista, ch' io m'ergea su 'l letto / alquanto
lieta! / poich'a lor lice quel ch' è a noi disdetto. monti,
boccaccio, vii-70: non istar qui, ch' amoroso diletto / ti mostrerò, se
, purg., 17-99: mentre ch' elli è nel primo ben diretto, /
., v-710: per lo diletto ch' elli ha troppo amato, elli sarà tormentato
affogò. pulci, 21-131: mentre ch' orlando va per la cittade, /
, i-ii: hanno il diletto, ch' io non ebbi mai, di leggere tutte
fichi scop- piavan delle risa, / ch' io non ebbi giammai simil diletto.
certi augei sì vaghi della luce / ch' avendogli la notte già riposti, /.
70-16: e s'io potesse far ch' agli occhi santi / porgesse alcun diletto
alcun per dare a'compagni diletto, / ch' altri da canto mormori e favelli.
porgerà forse diletto, / non men ch' apportar soglia ogni altra festa. lippi
a me solo, con questo patto ch' io nolla dovessi insegnare, la rinunzierei;
anguillara, 2-135: giove come sarà, ch' incontra e guarda / un sì leggiadro
molto lieta si fece la figlia, / ch' era venuta per diletto fore, /
/ non provo colassi diletto tanto / ch' a la gioia presente si pareggi. g
, 1 (1776): credendosi egli ch' ella dormisse, più che mai l'
da qualche foresozza ben tarchiata, / ch' elle sono, per dio, di core
franco, 274: la falsa lingua, ch' in mio danno mente, / sterperò
grave sentenza / e guadagnim la gloria ch' è de tanta piacenza: / portimo omne
: quando l'uom chiede un don ch' è bisognoso, / e 'l don che
tranquilla, dilettosa calma / simile a quella ch' è nel cielo eterna. casti,
perché non sali il dilettoso monte / ch' è principio e cagion di tutta gioia?
così virgilio lo chiama il dilettoso monte ch' è principio e cagione di tutta gioia.
.. apri le valli, / ch' a'dilettosi balli / scenda l'alma mia
, ii-184: deh, pregate / ch' in onor d'alme sì degne / ninfa
che me di'seno et memoria / ch' eo posa exponer la nobele istoria / meravigliosa
, amanti, il vostro lume, / ch' ell'è la nera fuor d'ogni
i-271: vero amore nelle dette cose temo ch' io non sia un poco duretto,
sì poco sapere, che ardiscano di dire ch' elle non siano alla diligente pronunzia italiana
. romanzo di tristano, 112: quella ch' è istata leale e pura al suo
suo marito, la domandava diligentemente quello ch' ella avesse. bembo, ii-23:
da loro il tempo della stella, ch' era apparita loro. nardi, i-3:
sempre in ogni parte; / convien ch' a molte cose abbi avertenzia / e veste
figura la quale attribuisce a duo quello ch' è proprio d'uno; ed ha
io possa cercarne con più profitto, conviene ch' io sappia il nome del mercante,
e il postiglione mi fa cenno colla frusta ch' io mi tiri da un lato.
dilesse / come un padre il figliuol ch' unico, in largo / aver, gli
un palo oltre ad un'ora, tanto ch' io era mezzo dilombato. soffici,
: così ei comincia un suo commento ch' egli intitolò 'dilucidatorio sopra avicenna '.
dilucidazione di quei rancidumi di scolastica, ch' era la moda di quei tempi.
: viene il formidabile dì dei morti ch' è proprio il centro della novella, finora
pare che 'l delongamento e lo rapresamento ch' elli fa sopra la terra, faccia la
quello, al bisognoso e lieve stato ch' aveano, fosse pericoloso al fatto loro
: o figliuolo di dea (però ch' io t'ho conosciuto per fama) perché
: commandare allo spirto avria potuto / ch' alia via di levante o di ponente /
c. mei, 244: forz'è ch' e'venga accordato esser [il cibo
sfacciata zucca si dilunga e sperde / più ch' edra, ma si secca in breve
angoscia che lo cuore sentia, però ch' io mi dilungava de la mia beatitudine.
, 8-350: il * narrare ', ch' è un dilungarsi sulla pagina in mezzo
troppo mal conseguirei quel titolo di veritiere, ch' è mio scopo, s'io soverchiamente
porta. varchi, 18-2-267: accadde ch' elleno [le galee], giunte
e nella piena di quell'autunno, ch' era diluviale, fosser venuti a
2-890: nelle mattine di pioggia, ora ch' è primavera diluviante, un antico ombrellone
sono un capocchio, / ché so ch' a ogni giuoco tu m'inganni ».
con un dillùvio eterno / la bassa terra ch' ei circonda e parte. testi,
natura! annega in pochi minuti gli uomini ch' ella ha preteso di beneficare per tanti
, 17-71: contra il gran fiume ch' in diluvio ondeggia / muniasi, e quindi
destra mi sostiene e folce / sì ch' io non caggio. vico, 183:
adonqua è mestieri per forza de rascione ch' elli sia una congiunzione de stelle ignee,
... ributtasi fattamente l'acqua ch' egli ha ingoiata, che con quel
: per ogni parte sbucavano petrarchisti, ch' era un diluvio. barelti, 3-88
e chiari,... dirò ch' io trovava nel primo molte immagini comiche
v.]: mangia, beve, ch' è un diluvio.
a trattener le peregrine squadre, / ch' inondano a diluvio. b.
vin polputo, / quale è quel ch' a diluvi oggi è venduto / dal cavalier
vitiferi l'uva bionda e squisita, ch' è prebenda fastosa di questa regione, scenderà
li quali in certo tempo è di necessità ch' avvengano, non solamente eterna, ma
. firenzuola, 333: io so ch' egli non vi è ancora uscito di
assai, perché sempre c'è qualche frutto ch' è passato per i denti loro.
: ed ecco oscuro nembo, / ch' austro diluvioso / move da l'alto,
a tradirlo benché la cura di dimagramento ch' egli aveva intrapresa non fosse riuscita.
quella strada acerba ed agra, / ch' io dicea fra me: questa sarebbe /
e colle labbra mute, / ride, ch' io mi dimagro; io non per
di questa italia / vedova trista, ch' ognor più dimagra / e di buoni e
terra molto dimagra per 10 molto nutrimento ch' ella [la saggina] riceve.
di gola così fuori di tuono, ch' io [ecc.]. 2
sedia di spine, e per gli uomini ch' erano sopra a ciò, come n'
che nel corpo si dimena, / ch' ai nono mese son vicina e presso.
schiena, / suda, e par ch' ella scoppi per la pena, / più
far talvolta anch'ella, / vuol ch' io fermi la pala e ch'io l'
/ vuol ch'io fermi la pala e ch' io l'aspetti; / e sempre
in qualche modo finché a dio piacerà ch' io abbia la libertà che desidero e
/ perché tanto imviperir? / quel ch' uom dice lì da burla, / tu
ottimo, iii-39: * io ch' era corpo'con dimensione, cioè con
/ com'una dimensione altra patio, / ch' esser convien se corpo in corpo repe
della luna, nel quale elio finge ch' egli entrò corporaliter si è dimensivo et
v-16-24: questo è lete, / ch' è interpretato a noi dimenticanza. boccaccio
leopardi, iii-871: se tu credi ch' io possa darmi pace della tua dimenticanza
: e nella stessa lingua latina, ch' ebbe questa bella facoltà da principio,
ti dirò un motto de'suoi, ch' i'dimenticai, ch'appartiene a filosofia.
de'suoi, ch'i'dimenticai, ch' appartiene a filosofia. pulci, 18-109
se gli rispondeva con sincerità. -dimentichi ch' io stanotte ho dormito coi senzatetto,
guardia dal canto suo contro a'nemici ch' egli s'è fatto).
imperio. tommaseo, 3- i-122: ch' ella con altri valenti si dedichi in tale
, 7-98: questa [la modestia] ch' è la meno facile delle virtù,
l'al- tore, se non ch' egli non è ancora tanto convertito, né
, xviii-63: non credere no, ch' io fossi sì dimentico di te di
dimentiva tutti quei che ardivano di dire ch' egli... avesse avuto animo
sorridevi a lui sotto quel tiglio / ch' or con dimesse fiondi va fremendo /
questi e quelle 'confringet '; e ch' egli getta di seggio i potenti,
che mai, priva anche di quegli straccetti ch' egli su di lei tanto ammirava.
, non dee però inchinarsi a quella bassezza ch' è propria de'comici. giulio dati
in non molt'anni sì dimesso, / ch' a pena riconosco ornai me stesso!
! l. martelli, 1-23: forse ch' un dolce ragionar accorto / l'umile
marino, vii-329: di gracco si racconta ch' orando soleva di certa fistula overo piva
le va incontro con domestichezza, / ch' ei la 'nnamora di sue qualità.
, e fu tolto via la dimestichezza ch' elio avea imparata per le lettere greche
darsi che i settenari del chiabrera, ch' egli chiamava giambici dimetri,...
2-50: se si mettesse uno bando ch' ogni uomo di firenze andasse colà,
volgar., i-155: conciò fosse cosa ch' elli fosse pregato da tutti li cittadini
da'tribuni medesimi del popolo, giurò ch' elli dimettea quella pena non a fabio,
. questo procede per la lunga consuetudine ch' è stata negli antichi; e il dimettere
dimesso '; cioè, m'avresti conceduto ch' io fossi stato ancora più. [
pietati / di mevi e non mostrati / ch' io sia da voi dimiso. pulci
al figur. inghilfredi, 385: ch' eo son disceso e non son giunto
, vi-1-214 (6-4): amore par ch' orgo- glioso mi fera, / tanto
febbri sopravvengono fortissimi accidenti in tale maniera ch' è bisogno che sia dimessa la febbre
/ che sia comandatore / di ciò ch' ho detto adesso, / e 'l suo
colpo alla zucca gli pose, / ch' arebbe ben dimezzate le pere. alfieri,
: deh, prosegui il tuo dir; ch' io noi dimezzo. 3
/ e de zendado vano foderati, / ch' e fitti loro ancor non son pagati
: la quarta [figura della luna] ch' è detta menoide o falcata o comiculata
che mattezza el dimina), / membrando ch' eri di ciascun delizia, / arca
sera e lo maitino: / besogne ch' io ti tenga al meo dimino. giacomino
, ii-130: canzonetta, va a quella ch' è dea, / che l'altre
questo fatto la maraviglia, però che quello ch' a un altro parrebbe folle ardire,
questo suo ardente carattere, aggiunto ai pericoli ch' egli affronta, può molto diminuire in
la sua oste era diminuita per quegli ch' erano inchiusi in montecatini. g. morelli
secondo il suo vero essere, vedrà ch' ella sta in altro modo, e
e che il poeta osserva l'ordine ch' egli debbe, e non è in parte
uomo o altra cosa, di quello ch' egli è. bibbia volgar., vi-287
roberto non poteva guarire per la via ch' egli ora batteva, la diminuzione di febbre
o minore distanza di quelli oggetti ch' all'occhio umano si presentano. algarotti
condé, e se vostra signoria crede ch' egli sia in augumento o in diminuzione.
.. e di poi non pare ch' ella ne tenga più conto, o pochissimo
solo la diminuzion della mia persona, ch' ormai è inabile ad ogni cosa, ma
, m'aveano esibito tale impiego, ch' io fui costretto a chiedere la mia
nulla sarebbe a pareggiarsi con quelle ch' erano nella nona bolgia. dimònio
il più comodo, il più grande ch' io m'abbia veduto giammai! soffici
ne dà lo die, e la demora ch' el fa dal'altro lato ne dà
par., 6-37: tu sai ch' e'[l'aquila] fece in alba
marino, 10-77: non ti meravigliar ch' affanni e doglie / in questo primo
doglio più fortemente / e non so ch' io già mai mi possa dire. guido
: quando s'accorse d'alcuna dimora / ch' io facea dinanzi alla risposta, /
più, non più dimora: / convien ch' oggi si vinca o che si mora
ciò che li volesse dimandare: chieseli, ch' elli si levasse dal sole, e
a diomede, se non quello / ch' io cavea dato con lagrime tante / in
beroardi, 283: gravosa dimoranza / ch' eo faccio lungiamente, / mi fa
fa qui dimoranza / nella camera adorna / ch' è chiara quando aggiorna e quando annotta
d'ogni gioco, / da poi ch' in tale fiuma / io faccio dimoranza.
. sacchetti, 14: deh, fa'ch' ogni matta speranza, / la qual
, e fai dimoranza, / ve'ch' io m'arendo e faccio altra vita.
dove si dimora / per tutta europa ch' ei non sien palesi? tedaldi, 10-10
i'fo viaggio / dove dimora quella ch' è mia dea, / a cui quattordici
l'ebbi assai mirata, conobbi certamente ch' era la filosofia, nelle cui magioni
gaudente / non avendo neente, / ch' aver lo secol totto / dimorando a corrotto
i fiamminghi, videro essi la differenza ch' era fra il padre ed il figliuolo nelle
terra. e bevvelo, e incontanente ch' egli l'ebbe bevuto, dimorò più fresco
? ariosto, 7-26: alcina, poi ch' a'preziosi odori / dopo gran spazio
tempo che più non dimori, / ormai ch' in casa era ogni cosa cheta,
in asia fu e quella parte tenne / ch' è grande per le due e ricca
me non dichinate / a darmi quella gioia ch' i'dimando / sanza dimoro morrò,
sanza dimoro...: incontanente ch' alcuna cosa è comandata dal maggiore,
e non far più dimoro, / ch' io ti offerisco tutto il mio tesoro.
il navicar mai non dimorsa, / ch' a napoli ne giunse, a 'ntendimento /
mediate cagioni, non ispiega però il mistero ch' è nel l'origine,
che per sua proprietade il parliere dimostra ch' alcuna cosa sia onesta o disonesta. cicerone
pavento / in vostro luogo, e dite ch' io riposo. dolce, 4-99:
, e tanto dilettarono la rozza mente, ch' io mi diedi a voler conoscere quelle
istato d'assai minore abilità di quella ch' egli era allora, benché in assai
sofferire / di non fame dimostranza; / ch' io aggio odito dire / ch'una
/ ch'io aggio odito dire / ch' una grande allegranza / non si pò bene
guise dimostranza / ci fan di quello ch' è a noi ignoto, / per
iacofio d'aquino, 2-5: ma non ch' eo già pertanto / dimostri la cagione
parlando, e la buona sembianza / ch' io veggio e noto in tutti li ardor
questo dire / rinaldo si frenò, ch' altrui fu sprone, / benché dentro ne
dimostra, e ben son io securo / ch' ella non l'ama, anzi no
per forza a l'asprezza della natura, ch' ella ha dimostrato in quei luoghi.
franza, / nel mezo a quella gente ch' è pagana, / dimostra molto ardire
vi conosce disposto a tutti quelli esercizi ch' ad uomo nobile son convenienti, perché dimostrate
dimostrare con più alte cose agli italiani avvenire ch' io, minore a voi d'ingegno
: il foco eterno, / ch' entro l'affoca le dimostra rosse. maestro
3-1-19: publio scipione era usato di dire ch' egli non era mai meno ozioso che
ed ei la fece / per dimostrar ch' i tempi suoi con nova / religion contaminar
, / dimostra la sembianza impallidita / ch' ardente è la radice della vita.
per una schiava, col solamente dimostrare ch' essa men dell'italiana si assomiglia alla madre
la perfettibilità del genere umano, intenderebbero ch' ogni uomo anziché provvedere alle faccende della
ognora a mee, / e fa ch' a ciò tutto meo cor sia dato!
conv., i-1-10: per la dolcezza ch' io sento in quello che a poco
, par., 2-9: l'acqua ch' io prendo già mai non si corse
: -oimè!... ch' io son stato punto in questa cossa sinistra
che senza remore non poteva avere quel ch' egli cercava, disposto a non volere
tasso, 7-30: dubita alquanto poi ch' entro sì forte / magione alcuno inganno
. anonimo, i-419: ma non ch' eo già per tanto / dimostri la
.. e gli fu bene cosa conosciuta ch' e'dimostrò la forma e la figura
e pianta fa gioire, / e ch' io son sol colui che la mia mente
la casa del sonno; e comandagli ch' egli mandi, in magine del morto ceice
: e digiunando orate con sospiri, / ch' el signor non s'adiri / contra
, i-576: a l'omo, poi ch' è morto, / non vale alcuna
lungo la sabbia / del mar, ch' è oramai presso a dimostrarsi; / il
dio si dimosterrà in quella medesima forma ch' egli fia, quand'egli trafigureràe tra
il marito. tasso, n-ii-256: vedi ch' ora ella al figliuolo non immascherata ne
che si dimostrava in certe bolle piccole ch' appariano nelle carni per qualunque luogo della
par., 2-91: or dirai tu ch' el si dimostra tetra / ivi lo
si dimostra alcuna volta maggiore o minore ch' essa non è. varchi, 18-2-351:
il primo, caldo si dimostra / ch' orlando si dovessi coronare. machiavelli, 599
, 20-125: dimostratevi in me (ch' io vi perdono / la passata viltà)
secolo, scritte a penna corrente, e ch' è ricchissima, potentissima. alvaro,
e ristorato ne sarai / de'benefici ch' hai fatto e li affanni / che hai
dimostri. parini, 334: ditegli ch' io son vivo ancor io, /.
io, /... / e ch' ei farebbe bene a dimostrarsi.
con gli occhi ancor di lacrime coperti / ch' a mal grado di lei si dimostraro
veri farò voi dimostrare procaccio vero ciò ch' è perta contante e matera gioiosa in che
a l'altro, si conosce demonstrativamente ch' ei si vede la metà del cielo
quasi a dito mostrando vergilio; e dice ch' elli non fu morto, e però
è dubitativo, ma dichiarativo e dimostrativo ch' ella ebbe sempre compassione e pietà di
progenie del protoplasto. gelli. 15-i-598: ch' elle [le anime] sieno immortali
, la diffinitiva e la dimostrativa, ch' è capo di tutte l'altre.
, e l'appe- rente probabile, ch' è la sofistica. rosmini, xxiii-41:
persone del medesimo numero, per quel ch' io creda, in alcun modo non
, io feci studiosamente alcuni atti dimostrativi ch' io avessi quivi devozione e grazia, la
(41-7): ma la troppa faccenda ch' io raccoglio / de la mia mente
se l'uomo cerchi rifugio presso alla persona ch' egli ama, egli potrà saziar la
molto. marino, vii-195: ma quel ch' eccede ogni altro privilegio e suggella ogni
anzi era materia di poete, però ch' a'poete s'apartiene di lodare e
con le dimostrazioni, che pareva maraviglia ch' egli avesse preso sì presto una nuova
, d'una bellezza diversa da quella ch' essi apprezzavano esteriormente in lei.
/ non può nulla sul popolo, ch' è saggio, / ridanciano e pacifico.
livio volgar., 5-195: scagliati ch' ebbero pochi dardi, senz'altra dimostrazione
del tutto si schifino, non cessa ch' elle non possano chiarissima dimostrazione fare che
. tasso, iv-40: la supplico ch' essendosi degnata d'usar meco alcuna amorevol
, si contrappone all'azione chimica, ch' è più intima. cicognani, 1-150:
guerrazzi, i-12: tuttavia per me penso ch' eglino [i popoli oppressi] obbedissero
35: unde, se 'l frate ch' è detto dinanzi non fosse al luogo,
distesa lingua / lo dicer mio, ch' ai tuo sentir si sterna, / ove
consolazione a colui, perdonandoli a quello ch' è di questa guisa, acciò che forse
dante, inf., 1-62: mentre ch' i'ruvinava in basso loco, /
parea fioco. petrarca, 66-27: mentre ch' ai mar discenderanno i fiumi / e
1 (23): « vuol dunque ch' io sia costretta di domandar qua e
che ella vi mette e la rappresentazione ch' ella vi impone. dossi, 469:
/ fuggir così dinanzi ad un, ch' ai passo / passava stige con le
., i-33: conciosia- cosa ch' egli udissero la voce del signore iddio,
si movean le lagrime dal core, / ch' era sommosso da la vostra vista.
andar dinanzi al primo / ministro, ch' è di quei di paradiso. petrarca,
a man- fredon s'apresentoe, / ch' era gentil, magnanimo e cortese.
giunto dinanzi al padre, di due cose ch' egli aveva pensato di dirgli, ne
dirgli, ne disse solamente una, cioè ch' aveva peccato dinanzi a dio e dinanzi
ti fo saper, dinanzi assai / ch' a man vegni de'tuo'nemici guelfi,
quali alessandro fece il marzo, dinanzi ch' elli morisse. machiavelli, 203: uno
uno de'congiurati, il dì dinanzi ch' egli aveva ad ammazzare nerone, fece
tre parti divisa. nella primaia, ch' è nella fronte dinanzi, si immaginano
): riguardando molto intentivamente, conobbi ch' era la donna de la salute,
d'altri intorno di centocinquanta a cavallo, ch' erano al dinanzi alla schiera de'feditori
'nsieme un pa'di zoccoli, / ch' anno le giugge rosse, e son d'
. agostini, 64: vizio, ch' avendo corrotto il mondo, fai che
eh? e quant'è -è tanto, ch' e'potreb- bono / agiatamente aver.
/ dava al leon col baston, ch' e'dinoccola. 3. rifl.
più rovente; / e quando avvien ch' i'l'abbi un po'dintorno, /
alpi, e i colli, / ch' oggi il sol vincitor superbo indora, /
la divina foresta spessa e viva, / ch' alli occhi temperava il novo giorno,
cavalca, 6-1-209: trovo nell'esodo ch' egli è chiamato da moisè dio delli
aministratori dela fede de deo, e pòsaro ch' elli significava pace e concordia, et
. ritmo cassinese, xxxv-1-13: poi ch' en tanta gloria sedete, / nullu
come distendi la tuo podestate, / ch' è sì grande e sì sublime e alta
in qualunque lingua siano, ci mostrano ch' egli è onnipotente, inestimabile, ottimo,
tasso, 1-21: guerrier di dio, ch' a ristorar i danni / de la
di vertù, che dio padre, ch' è il gran giardiniere, pianta in questo
dispregi lo nostro signore giesù cristo, ch' è signore d'ogni cosa, ed è
sì crudel che tu mi nieghi / ch' io seppelisca il corpo del re mio.
... -sì, re; quei ch' è sol dio; /...
di natura, / e poggia sì ch' a dio riguarda in seno. della casa
secoli molti in grande errore, / fin ch' ai verbo di dio di scender piacque
2-86: chi fia di noi, ch' esser sepulto schivi / ove i membri di
. magalotti, ii-41: verbo, ch' era appresso dio, e che era l'
lei '[gentilezza], / ch' elli son quasi dei / quei c'han
mio padre togliesse li dii, però ch' io no li volli toccare per lo fresco
lo fresco sangue, infino a tanto ch' io fossi lavato in uno fiume vivo
voi all'idolatre, / se non ch' egli imo e voi n'orate cento?
nostro dio; / là è quella per ch' io / senza cuor vado per lo
, 20: e fa con dio, ch' io me ne vo, e più
amornon è, che dunque è quel ch' io sento? / ma s'egli è
per dio, pietà, pietà; ch' i'moro, / se non m'aiuti
/ ma dio sua guardia tegna, / ch' està donna pur mora. boccaccio,
segneri, ii-19: che credete? ch' io venga questa mattina... per
quanto peggio andrebbe la bisogna una volta ch' egli fosse di là del mare. saba
parlerà altrove più compiutamente in uno libello ch' io intendo di fare, dio concedente
medesmo forse è lasso; / che altro ch' un sospir breve è la morte?
conduce, ha nello sguardo / la virtù ch' ebbe la man d'anania. boccaccio
suo male; / odia ciascun, ch' amava, la dìa luce: / a
-vieni, anima dia - / par ch' ogni stella per lo ciel ripeta. manzoni