come ella avvenne, non esser verisimile ch' egli medesimo non avesse voluto rendersi grazioso
mazzeo di ricco, 4-15: poi ch' eo non posso me segno- regiare
, 2-65: egli è ben vero ch' io ho qui tanta gente, / che
renderaggio / e, del contrar, ciò ch' è ragion certana. rustico, vi-1-149
di neiente non la contraddico; / per ch' io son certo la darai certana,
credea aver per certano, / sì ch' or me ne par essere in bilanza
a. degli alberti, ix-236: vuol ch' io sia certana / che la sua
amor blasma e disfama / e dice ch' e'diffama, / ma non del mi'
con degna reverenza, / in guisa ch' io vedere / la potessi, e
non me 'nde porea cosa entervenire / per ch' eo già mai negasse / lo vostro
no in color vano, / cesare ch' a dominzio offra certezza / e perdonanza.
certezza, e a distinguerlo dall'accertamento, ch' è il determinare con certezza.
non potete, / che 'l gran valor ch' in voi chiaro proviamo. a.
sognare, guardai meglio, e un sorriso ch' ella mi schiuse guardandomi, mi certificò
fanciullo che andava con un archetto, ch' ei teneva nella man destra, segando alcuni
al mezzo, e mi certifico / ch' io ridurrollo vizzo, s'egli è sodo
, 9-18: li occhi di beatrice, ch' eran fermi / sovra me, come
mi rimango talvolta di scriverle, persuadendomi ch' ella sia ormai così ben certificata della
chiavati i denti, / strappa ciò ch' ella piglia, e merli e fiori.
lassò l'amo / per una boce ch' egli udì gridare: / -paioli, paioli
la gialla / fece alla porta sì, ch' i'fu'contento. boccaccio, dee
ogni giorno alla prigion veniva, / ch' avea le chiavi, e a suo piacer
i chiavistelli, ed apparisce il vecchio / ch' ha in sua balìa le porte delle
: iv'era imaginata quella, / ch' ad aprir l'alto amor volse la chiave
chiavi né chiovi mi potrà serrare cosa ch' io sappia che sia per il mio bisogno
la ragion precipitosa il morso, / timon ch' è dato a regolar con legge /
alma il dubbio corso, / chiave ch' apre i pensier, man che corregge /
bell'adone, / de la schiatta, ch' io dico, a contar gli avi
quel ched io ti dico breve: / ch' i'vo'portar de lo tuo cor
da lei, / e 'l ciel, ch' acceser que'begli occhi rei, /
. soldani, 1-5: posponendomi a quel ch' ebbe le chiavi / del vostro cuor
e tanto queta cortese ed umile / ch' i'dissi lor: « vo'portate la
però, parole nate di sospiri / ch' escon del pianto che mi fende il
-figur. ix-989: padova, ch' era al mio destretto chiave, / inver
lingua col nome- ancora di brilla, ch' è la principale terra di essa, e
sono a guisa di tante chiavi, ch' andandosi con secrete relazioni ad incontrare insieme
stanza, e della sambuca, ch' era del contado di pistoia, ed era
, che sotto caritate / un pan, ch' io donerotti una cittate '. tasso,
l'abitudine de le rime, dimostra ch' alcune parti non abbiano l'abitudine, altre
: accompagnavagli il sogno ondeggiante un'arietta ch' egli aveva udita, nel museo, gemere
[pietre] con que'numeri, ch' erano scolpiti nelle chiavi o pietre di
zampilli d'acque quando si volta una chiave ch' è nel principio di detta cannella;
vuol che l'aversario inciampi, / ch' un non so che gli s'attraversa al
cent., 25-5: e color, ch' erano avvisati e sani, / veggendolo
è da personaggio grave / il vestito ch' io dico. oh dàllo dunque / al
medici, 5-28: non è or chiave ch' ai mio forzerino / non aprissi la
tolle questa chiavicina e guarda nel forzieretto ch' io tengo a pie'del letto,
: et or avvenne che so cagione ch' era sera abas / uccise una cervia della
1-7): d'este parole eo so ch' io t'acchiavello; / risponda lo
savonarola, 7-i-30: voi andate cercando ch' el si dia nella chiavetta: se
chiavistelli, ed apparisce il vecchio / ch' ha in sua balìa le porte delle
allevato, e compiacendosi delle festose accoglienze ch' io gli faceva, gentilmente mi vezzeggiava
una dozzina d'acquarellini con motivetti pittoreschi ch' erano una chicca. palazzeschi, 3-259
presi una chicchera di preteso caffè, ch' era un misto di cicoria e fave
s. non è conforme a quello ch' io già scrissi a lei una volta,
ma se se ne togliesse il titolo ch' ella si è compiacciuto sovraporgli indirizzandolo a me
. tassoni, 310: è ver ch' in falsitade / non cede a chi ne
, 3-6-175: sta'pur da me, ch' io ti vo'dare 11 chicco.
. idem, par., 17-74: ch' in te avrà sì benigno riguardo,
i dì della mia vita; acciò ch' io veda la volontà del signore, e
, 201: era sì magro ch' e'non gli si vedeva se non tossa
in tutto 11 viver mio? grazia ch' ei chiegga / non si nega a chi
vede, / gioconda è sì, ch' altro piacer non chiede. g. gozzi
, / se tu sa'ir; ch' i'per me non la cheggio. idem
tanto me tira, / che altro ch' esser in te giamai non chieggio? poliziano
. marino, 1-75: il quadrel ch' io ti cheggio esser conviene / di
di perfetto artificio e ben condotto, / ch' esseme fin ne le più interne vene
quel furore e con quella tempesta / ch' escono i cani a dosso al poverello,
egli cristiano, io saracina, / ch' ai mio padre per moglie non mi
/ una cornac chia, ch' avea della chiella, / bench'ella fosse
: « spogliami nudo, e vedrai ch' io paio appunto un uomo ».
, 11-80: ma la strega, ch' è furba ed è collerica, / fino
, inf., 18-117: mentre ch' io la giù con l'occhio cerco,
a correggere il papa e'cardinali, / ch' a'cherici porrò sì fatta soma /
, 4-1-16: nota che '1 cherico ch' è nelle minori, e dice la pistola
: il chierico deve rispondere alla messa ch' ei serve, senza toccar la parte
per la parte principale e governante, ch' è il clero; e anche talora
fanno, e molti fero, / ch' or giaccion per le chiese e per li
alfieri, i-i7: la prima volta ch' io ci fui [a un tale castigo
beate beatissime le scrofe del tebbro ora ch' egli s'avrà la crumena ben gravida,
, e con mezzi / indiavolati; ch' oggidì ci sono / sì scarsi li
sono / sì scarsi li partiti, ch' e'non vaca / cosa, la qual
/ del temporal futuro; ond'è ch' i feltri / abbian chiesta grandissima.
e con belli regoli e bene dipinti e ch' abino buona seraglia bene fata e beli
9-3-117: a quel che mostrate di credere ch' io mi sia dato a lo spirito
chietino, e non mi farò altrimenti, ch' io sappia. tasso, i-173:
sofronia, mutando alcune cose in modo ch' egli sia più caro ai chietini,
uno abisso confuso, un mar, ch' avanza / d'onde e tempeste ima marina
4-242: e com'esser può mai ch' una chimera / leon pria, quindi
lui; talché avrà, per quel ch' io stimo, fatta una chimera.
altrui. beccuti, ix-549: convien ch' io formi tutt'il giorno e tenti /
chimera dormente e glie la incitava così ch' ei ne sentisse di nuovo le unghie e
unaquaque f acuitale celeberrimi ». ecco ch' io non ho finto né chimereggiato da
la felicità dei buoni tempi, acciò ch' egli, che mi conosce per fama,
arte chimica per essempio del dubbioso pensiero ch' ebbe di essa nella mente. meninni
, ma elli è sì savio, ch' elli conosce quando dee esser la fortuna
quando dee esser la fortuna. innanzi ch' ella sia, incontanente prende una pietra
ho tanto croia e boia, / ch' a l'arca non vo senza la china
di cina è derivato dalla dinastia cinese ch' in (255-206 a. c.)
le stranezze che mi fanno / convien ch' io chini il capo. verga,
pulci, 4-2: 'l sol, ch' avea passata l'ultima ora, /
26: e degno è ben, però ch' a te potei, / lasso!,
la naiade gentil non gli concede / ch' ella si chini; e insieme a seder
sozzo pazzo cotto, / vitoperato più ch' anch'uom non fue, / ché
modi umili e riverenti, / quanto ch' io posso più, chinato a terra.
diritto a ferire dentro il cavo della volta ch' è compreso dalla cornice ritonda.
far sì da vero nell'animo quel ch' esprimevan nell'atto. fagiuoli, 2-56
nell'arida terra, o in quella ch' è posta in pendio ovvero a chino,
56-24: per dar soccorso a que'ch' erano al chino. -andare,
, / almen rider non conviene, / ch' esto è peggio e più disviene.
a momo e tutti gli altri dei ch' erano da quella parte. idem,
s. xvi to., ch' ebe per noi in marsilia da rinaldo iacopi
/ che un flutto di sangue riempia. ch' ebbe quel vecchio chioccia di sileno. note
maestro col baston lo chiocca. ch' è fondà sotto la chioccia / de le
. pascoli, 1132: chiocciano ch' oltre l'essere e 'l crescere hanno il
mattina el prete andava / e, passato ch' ebbe 'l chiostro, lagoro a'miei
ti disperi: / prendi queste ricette ch' io ti narro. redi, 16-vi-295:
a maritar questa vecchia una giovane / ch' è bella quant'un sol di mezzo
giovani, / ed un chioccio, ch' è vieto, ed è fradicio.
odio così da l'ira è contradistinto, ch' in modo alcuno l'ira non può
con quello delle precedenti, mi par ch' importi questo: che de'contradittori a gl'
ha sostenuto in faccia, esser vero ch' egli ricevè da lui tale unguento,
alte eccellenzie che tu mostri, / ch' io me ne vengo, ove tu andrai
parte tu resti qui meco: / tanto ch' a questo par contraddizione; / ma
e parti le loro lingue; però ch' io ho veduto nella città la iniquità e
buti, 1-754: si può intendere ch' elli fosse naturalmente contrafacitore delli atti delli
sermone si sforzano quanto possono: e contasi ch' elleno le voci de'pastori contrafanno e
trattato nella città contro a sé, o ch' egli il contraffacesse, a che si
/ sapete... -diavolo anche ch' i'non sappia! / -..
-al possibile; / ché non è man ch' i'non sappia benissimo / ritrar,
lionardo una nostra donna in un quadro ch' era appresso papa clemente vii molto eccellente,
, / vagliami in pietanza, / ch' io non prendo difensa, / ma
l'allegrezza / con un affetto tal ch' i fui forzato / (io pur ve
di dio. ariosto, 19-80: vuol ch' alle leggi innanzi di quel regno,
leggi innanzi di quel regno, / ch' alia sua cortesia, sia contrafatto.
istessa dea se gli verrà davante, / ch' altro non fia ch'insidia, altro
davante, / ch'altro non fia ch' insidia, altro che froda, / che
, / in detto e 'n fatto ch' io non aggia vento. iacopone, 34-15
che carlo tradimento ha fatto / e ch' egli ha dato parigi a'pagani,
il corriere dormiva, gli cambiò le lettere ch' e'portava, scrivendo come erano nati
majfei, 5-5-64: afferma quest'autore ch' era incavato tra due collinette, e
le 'ngiurie de'cittadini convenne per necessitade ch' e'maggiori si contraparassono agli arditi,
, lasso! / dal suo principio ch' è in questo troncone: / così s'
omicida sia morto quell'ora del dì ch' elli uccise, per quel modo, et
, e così fu bene contrappensato, ch' e'messinesi iscopersono il detto aguato.
giamboni, 2-133: così dunque prudenza, ch' è luogo mezzo intra due estremi,
suo argentovivo rispetto alla pressione: o ch' egli sia in peso più che il
i dubbi di qualche timorato sul pregiudizio ch' io posso recar alla prosa, il
dubito / ben più di questo, ch' io non fo del vecchio. / -ed
: e questo affetto si dice fuga, ch' è contraposta al desiderio; e finalmente
e finalmente ne nasce il dolore, ch' è contrario al piacere. de sanctis,
f. frugoni, xxiv-960: un ch' abbia una gran libraria (solea motteggiar un
spalle, ma per ragione del contraposto fa ch' egli tanto più abbia la testa lieve
apprezzava le lodi ed il biasimo, ch' io per contrapposto 'al labro '
fia zelo che persuada, non empietà ch' avvilisca. tesauro, 296: quantunque in
prevalendo in riguardo alla parte del cannello ch' è vuota, vi tengono alto l'argentovivo
egli è certa cosa... ch' essi [gli ebrei] oltre la melodia
: non è facile descrivere il viso ch' egli fece, quando ebbi l'irriverente coraggio
canta in modo che non ha bisogno ch' io vi faccia altro contrappunto. guarini,
ix-392: tu hai saputo fare, / ch' a'mie comandi non hai contradiato /
la giustizia contrariare / di questo rubator ch' ogni dì corre / fin a parigi in
il giovane, 9-277: fantocci eran quei ch' io vidi insieme / furtivi or sopraffarsi
non mi terrà contrari- tate alcuna / ch' io non mi metta ancor più prontamente
. frugoni, xxiv-943: basta dire ch' ella [la moda] sia accompagnata dal
due anni: cioè, a parer ch' egli avesse il corpo dentro alla pelle
a me novella fede / di cosa ch' io udi'contraria a questa ». boccaccio
proprio cor contraria, / che quel, ch' oggi il fa meglio, è più
di nostro zio supponendo anche per un momento ch' egli abbia davvero potuto darti un incarico
el verde non con ale icarie / ch' ai liquido volar de- venner cenere.
incanto, / contrari al senno, ch' io tanto sublimo. davila, 542:
, voig dir mescladamente, / per ch' ig plus per nomero che tuta l'
/ e, del contrar, ciò ch' è ragion certana. novellino, 68 (
composto mel dai, ne segue bene / ch' è de'contrari a le discordie esposto
contrario. monti, 17-521: né ch' ei possa atterrar d'ilio le mura
ogni stato allegro / lo gran contrario ch' è dal bianco al negro. trattato d'
. trattato d'amore, 40-9: ch' anzi mi sforzo pur de li contradi.
posto uno contrario, immediate ne seguita ch' egli sia l'altro. e però
: anzi per lo contrario, prevedendo ch' ei possa un giorno essere mio marito,
la natura l'avrebbe fatto indarno, ch' è anche impossibile. in contrario andrebbe
, e più volte riprese il padre ch' egli facea male, della qual cosa
fare contrario a tutte quelle cose, ch' ella si dilettava quando ella era vana
un contrarioso distinato, / di me medesmo ch' amo for misura / una donna
. iacopone, 91-199: o ch' ei sua man contragga, non volendo
, come in un genere, le parti ch' aveva composte la favella poetica. parini
contrasse le sole labbra. si capiva ch' era soddisfatta. pirandello, 7-204: egli
certamente spogliando d'alcuni e gravi difetti ch' ella aveva anticamente; ma ne ha contratti
era un'aquila bianca, / salvo ch' aveva un altro contras- segno, /
, / disse: « tu se'colui ch' io vo cercando ». bandello,
, quel che occorremi / dirò: ch' a te ed a me par salutifero
così disse lei di aver nome), ch' ell'è bionda, ha gli occhi
altro giorno sentii bandire un asino, ch' era stato perso, e non fu ritrovato
. brusoni, xxiv-878: non volle ch' egli partisse senza portar seco qualche contrasegno
petrarca, 53-86: rade volte adiven ch' a l'alte imprese / fortuna ingiuriosa non
/ fortuna ingiuriosa non contrasti, / ch' agli animosi fatti mal s'accorda. boccaccio
ai stimoli della carne, che farà lei ch' è di più fragile e di più
il muro, e men contrasta, / ch' angulosa non fa parte e piegata.
marino, 10-56: quell'uomó antico, ch' a le spalle ha vanni, /
spalle ha vanni, / e'quei ch' ogni mortai cosa consuma, / domator
somiglia d'onestà la donna mia, / ch' a lo calor superfruo contasta. idem
per contastare una femina vile, / ch' i'prezzo men ch'un bisante o medaglia
femina vile, / ch'i'prezzo men ch' un bisante o medaglia. boiardo,
'ha cagione a distornar rivolti / quel ch' è già stabilito? a che tra
formò sì novi e belli, / ch' a pareggiarli col mio stil non basto.
sono la più terribile e mortai passione ch' uomo possa mai sopportare. monti,
il popolo più vile di quella città, ch' era numerosissima allora, perché fioriva quivi
per due giorni il burbero, immaginando ch' ella si divezzerebbe alquanto dalla famigliarità contratta
più e meno eran contratti / secondo ch' avean più e meno addosso. bibbia
minaccia le mani contratte ad artigli, ch' essa corse via piangendo ed urlando.
de la nove constituzione, ciò è ch' illi possa convenire un di noi qual
e tutto dì se ne trovano, ch' appena si sanno, o si possono intendere
matrimonio, per isbevazzare da quell'arlotto ch' egli è. vasari, iii-453: ricusò
v-697: non estima già tutto ciò, ch' elli hae al mondo, d'assai
al mondo, d'assai contravalere la gioia ch' elli attende d'avere nell'altro secolo
pur essendo così che a voi piaccia ch' io abbia questo carico, non posso
intorno a trecentomila scudi di contribuzioni, ch' era un aiuto grande alle spese loro.
ma io non voglio ricusare le lodi ch' ella mi dà, per non mettere
., 11-24: d'ogni malizia, ch' odio in cielo acquista, / ingiuria
deh! non mostrar in vista / ch' el mio languir ti doglia, disleale;
messer bonifacio rimase contristato di certo tratto ch' io gli feci. alfieri, i-289:
contristazione caggiona questa oscurità del cielo, ch' ha perdurato più di sette giorni.
, 3-2-210: pur mi conosco e grido ch' ho fallito: / or voi signor
bibbia volgar., v-58: io, ch' era quelli che fue ricchissimo, repentemente
ii-430: e se vi pare oltraggio / ch' ad amarvi sia dato, / non
sen contro a le impure labbra / ch' osan macchiarsi ancor di quel sermone / onde
questo è contra quello error che crede / ch' un'anima sovr'altra in noi s'
esopo volgar., 1-25: fu mestiere ch' ella si tosolasse, e ve desse
mondana lusinga veggo da natura catafratta, quella ch' io vi lodo scampereste dall'insidia dell'
rabbiosa fame. petrarca, ii-1-23: ch' i'vidi amor con tutti suoi argomenti /
suoi argomenti / mover contra colei di ch' io ragiono. sacchetti, 110-60: entrando
per lui nominiamo prima il grande monte ch' è là, monte attalante, che si
là, monte attalante, che si dice ch' è sì alto che quasi pare tocchi
. svevo, 3-595: gli parve certo ch' io gli togliessi anche l'aria di
e costrignere ad amare subitamente la persona ch' è amata. 17. sm
gadda, 373: cupida ormai soltanto ch' ell'era di difendere e legittimamente salvaguardare
potrà andare più avvertito in far l'officio ch' io gli scrissi per contrammina di quello
-anche avv.: in senso cielo / ch' io mentisca, se udivvi qualche ricco /
non movevasi a confutarli; certo è ch' io in si fatte controversie, l'ho
degli animi nasce tra coloro di quegli ch' essercitano le vertù in un medesimo studio
, v-88: di semplice balia, ch' ella [la natura] s'era fatta
l'acqua bollita fa 'l sale: / ch' io non n'ho peggio ancor,
nel linguaggio son le pene / ch' a'tuoi rubelli e contumaci dài / cotanto
tuo corpo] contumace,... ch' è quanto dire, ricalcitrante, ritroso
, 11-iii-821: la materia per la distanza ch' è fra'corpi inferiori e superiori suole
e rubbella in guisa che la necessità, ch' è ne le cose celesti, non
i loro seguaci d'avere remissione di quello ch' aveano commesso, e aveano d'intorno
m. villani, 1-7: i cittadini ch' erano avviluppati nelle mani de'detti capitani
more / di santa chiesa, ancor ch' ai fin si penta, / stargli convien
], e di far per modo ch' io non incorra in quella di suo fratello
or la tua luce / conturba sì ch' a lagrimar t'induce? giusti, i-317
10 la divina genitrice prego / di ciò ch' ella pur vede: al caro padre
niente suplicare, / ca 'sta cruda ch' io chiamo non m'ascolta. =
pietanza / di me, con tutto ch' io non sia cherente. compagni,
lieta guardante t ubere convalle, / ch' armi ed aratri e a l'opera fumanti
pardo di seicento cantara di cuoia, ch' io serbava per la nostra nave che dovea
quel prolungamento di carnevale ch' è festevole convegno in milano a migliaia
cangi, / se quella con ch' io parlo non si secca ».
con questi patti e convenenti e ordini ch' apresso diremo. 3. ant
convenente / àgioti ragionato, / sì ch' io t'agio contato / una lunga
mi riprende non sa 'l convenente, / ch' allora m'incende 'l cor d'ogni
savere / a ogni condizione, / ch' un altro salamone / pare in voi
gianni, ii-483: tanto ho sofferto più ch' i'non dovea: / che gran
convenente / e ala gran potenza / ch' avea,... /..
che colui che si vede amare, ch' egli ami. giov. cavalcanti,
35: fra le altre buone parti, ch' io dico convenirsi a una gentildonna,
a una gentildonna, intendo esser convenevolissimo ch' ella con gran destrezza si ellegga uno amante
: era egli in tal caso convenevole ch' io questa nostra lingua lodassi e ne
dovere. algarotti, 1-368: sembra ch' ella [la lingua francese] fosse a
la vicereina, e consideratone quello spregio ch' ella mostrava di sé, dolcemente ne la
convenevole e debito alla condizione della persona ch' ella era. s. maffei,
mi rimango talvolta di scriverle, persuadendomi ch' ella sia ormai così ben certificata della
con modi e parole sì rispettose che quella ch' era tutta arte d'onestà, la
, le condusse nella mia camera, ch' era a dir vero la sola di tutto
domestici e ne'ragionamenti familiari, tutto ch' ancor sia ambasciatore, dee ricordarsi de la
guisa accompagnare con quella de la privata ch' egli si mostri piacevole con gravità. salvini
, verso il corpo, di ciò ch' è posto in tavola, ma ancora quella
a volerlo, così non era conveniente ch' io, in procinto d'essere siffatto rovinato
convenienze. foscolo, xiv-345: soffrite ch' io vi ricordi che siete legato con
visite; e molte volte si combinava ch' egli capitasse proprio nel punto che la
nella passeggiata. allora voleva la convenienza ch' egli le fosse compagno. imbriani,
mia, / ben seria convenensa / ch' amor voi distringesse. iacopone, 2-46:
, 45-81: ben convengono amendui, / ch' egli è di lei ben degno,
veniva un po'd'inquietudine, parendomi ch' io mi fossi ingannato nel giudicarla bruttina
del quale prezzo pagoe la moneta, ch' egli avea convenuta, ad annibaie. guicciardini
, andar dinanzi al primo / ministro, ch' è di quei di paradiso. marco
minore / non render più onore / ch' a lui sì ne convenga, / né
a lui sì ne convenga, / né ch' a vii te ne tenga. paolo
e onora catuno secondo che si conviene e ch' è più degno. boiardo, canz
acuto ri, che 'l viso ch' elu affoca / chiuder conviensi per lo forte
convien segua il cammino, / fin ch' io sia giunto all'ultimo confino.
rete / col vulgo caddi, e converrà ch' io mora. tasso, 6-iii-45:
sofferire l'erudizione archeologica di mumps, ch' era un collezionista ardente e che volle
io convegno -seguire isforzato / il disio ch' i'sostegno. boccaccio, dee.,
del ministero mi sacrificavano: e'conviene ch' io mi abbia là dentro alcun demonio
e casso / del gran dolcior, ch' ai bono ha dio convento. francesco da
o negli orecchi voce alcuna suona, / ch' attenti forse stavan volti altrove; /
/ che dentro intelligibili ritiene, / ch' alle prese di fuor si fan conforme.
credi che sia di tua ragione, / ch' eo tei convento dar ben dobbramente
è conventata di noce. il me'ch' i'possa fare, è tornarmene in
con severi precetti che fossero denonciati quei ch' avessero libri alieni dalla chiesa romana,
cent., 44-97: il suo figliuol ch' avea nome luigi / mandò a navarra
una volta mi parlò d'un convento ch' era stato ammesso a visitare; delle poche
mi donao di su'amansa / un giorno ch' io salila / a lo giardino,
san francesco militano i franciscani conventuali, ch' ebber principio da lui l'anno 1212.
perché faccia i suoi comodi il debitore ch' è in buono stato, e se
e se la passa bene, e ch' anderebbe più processato di furto, che
volendo che andasse in malora il podere ch' egli considerava già come suo, s'
f. villani, 11-78: disse ch' avea ritrovate scritture antiche, che conteneano
convenzione, per questa eterna propietà: ch' è diritto de'popoli il parlare e
bruno, 3-86: -che voi dire, ch' ha sì poco pensiero d'intendere nostra
parimente tre virtù, le quali pare ch' abbiano per propio soggetto le parole più
eccesso di baciarle la mano. bisognava ch' ella si dilettasse d'astronomia, nominasse
della signora, da che m'accorsi ch' io n'aveva mal conosciuto il carattere.
, i-21: la facciata dell'esedra, ch' è luogo di conversevole riposo.
, 10-34: e sembra forsennata, e ch' addosso abbia / non un demonio sol
dante, purg., 19-116: quel ch' avarizia fa, qui si dichiara /
. galileo, 132: ma ben ch' io stimi, piccolissimo poter esser il
i-695: vedendoci entrare, il converso ch' era dietro a spazzar l'andito a
per l'altra è un equivocare, ch' è poi peccare in logica. maniglia,
, sfortunata giovine, queste lagrime penitenti ch' io mando a lui domandandogli misericordia per
tua parola, o dio, ch' è piena / di bontà, torsero a
, / e la strage cessò: ch' essi, mirando / sì audaci i teucri
che gel converta, / come fiume ch' acquista e perde lena; / ma esce
zoir sì roto e lasso, / ch' io porto invidia non che a li animali
, ii-683: ahi lassa, dafne, ch' arbore sei tutta! / ahi chi
patria, la quale convertisce i vocaboli ch' ella ha accattati da altri nell'uso
quale egli tenea per suoi servi, e ch' egli si convertisse a lui, indurò
convertire -lo meo parlamento / a ciò ch' io sento. dante, inf.,
alcuni giorni e fatti sui, / ch' egli già avea perduti, si converse.
, dover, benivolenza e duolo / fan ch' a l'alta vendetta ei si converta
celesti lumi, / se vuoi pur ch' ad amarti io mi converta. manzini,
rotte ed arse, e peggio ancora / ch' io vidi in breve d'ora convertite
maniaco. borgese, 1-21: ciò ch' egli disse e fece in quel giorno
nel convesso della nave, che avanti ch' ella potesse uscire per le buche perciò fatte
anticaglie] si era la chimera, ch' è quel lione di bronzo, il quale
e potrà fare altrettanto di questa un liutaio ch' esamini lo strumento e le corde,
. cavalca, 16-2-301: l'uomo ch' è dato a cristo può essere morto,
alberto, 26: con ciò sia cosa ch' ai tempo dell'acerba fame, grave
18-3-72: acciocché potesse riavere il prezzo ch' egli avea perso in comperargli [que'
o di fallo, o persuaso di verità ch' e'negava o ne dubitava.
pur convinto / sarai domani appien, ch' altro partito / non v'ha che il
io: se mai vien l'otta, ch' ordine si dia / che il convitante
3-165: una mattina, nel tempo ch' era a firenze, fece uno convito,
la divina genitrice prego / di ciò ch' ella pur vede: al caro padre /
intendo fare un generale convivio di ciò ch' i'ho loro mo strato
così, ischernendo, intende che colui ch' è ischernito si vergogni.
papa divino ed altri spiriti buoni e ch' averan lo spirito santo manifesto come gli
. fagiuoli, 3-1- 171: e ch' ella [la nave reale], dopo
c'era... un muricciolo ch' era più basso delle spighe del grano,
che credo di profetare la verità dicendo ch' egli è matto, ma che sta e
ridere domenico, ima specie di facezia ch' egli non capiva. -per estens
amfiarao, dice, che forse avvenne per ch' egli non restasse morto ed insepolto sotto
e spiegazioni apparentemente vere, in ch' ella coopera in alquanti uomini principalmente con la
anzi mandava a coortare me, sapendo ch' io ne stava con dispiacere. =
5-262: e sì, che il giorno ch' io partii, gli eccelsi / nostri
or sotto l'emisperio giunto, / ch' è opposi to a quel che la gran
113: e delle cinque zone / ch' euclide compone / le due e mezo soperchiano
tu visto a precission, quand'elli / ch' ognun si fermi fa comandamento? /
cedri], sì che conviene / ch' ai suo freddo spirar muraglia, o tetto
259): « dammi una mano, ch' io possa finir di spogliarmi, oste
e per coverta tal fa cortesia, / ch' eo non vorria da voi, donna
n'elegge [de'destrieri] / ch' avean le lor coverte e i lor girelli
... e... far ch' e'l'abbia sott'una vostra coperta
legno e i fermagli di metallo, o ch' io m'inganno, o che è
covertare il suo cavallo il più gentilmente ch' egli poteo. sacchetti, 152-50:
: tolsono delle sopransegne di que'saracini ch' avieno morti, e covertarono d'oro
della guida di salir sulla terrazza coperta ch' è proprio sopra la cella.
. petrarca, i-3-92: et io, ch' avrei giurato / difendermi d'un uom
tasso, 3-40: mira quel grande, ch' è coperto a bruno; / è
far amor criar martiri / sì dispietati ch' uccidan altrui? / come che v'
, e'n'esce pui / coperto, ch' uom non è che fiso 'l miri
ha fatto mancamento, / per quel ch' io sappi, o palese o coperto;
e andar dall'uscio / di dietro, ch' è una ria copertissima / e brieve
credo; ma fu sì coverta, / ch' a pena se n'accorse il mondo
guari co lor non mi bisogna, / ch' a me convien giucar troppo coperto.
alla coperta; ma viene l'ora ch' io non vi parlerò alla coperta, ma
turba, / per la spera del sol ch' ora la scalda; / e passa
con carni indicibili e vino soave: / ch' anco non era finita la copia del
. parini, 834: basta bene ch' egli abbia arricchito l'italiana lingua e
bruno, 3-841: se vi par ch' abbia del mignone, fatene copia a
/ di sé far copia altrui, ch' ai suo consorte. straparola, 6-3:
, che questa volta non fu possibile ch' io salvassi i capelli dalle odiose forfici
: aiutati dalla bevanda calda aromatica, ch' essi ingoiarono in copia, resistettero per
vostra rispondere, ove voi mi pregate ch' io voglia farvi copia d'alcune mie
: e a me poi licenzia dar ch' i'possa / levarne copia per me e
levarne copia per me e per quegli / ch' alia gran vostra provedenza piace. g
eran di troppo per me, e ch' egli avrebbe potuto eseguire a tempo avanzato.
. marino, i-179: non occorre ch' ella s'incommodi di mandarmi quantità delle mie
nel severo salone della biblioteca universitaria, ch' era decorato d'una serie di copie
quantunque egli copiasse la natura in ciò ch' ella ha di difettoso e d'ignobile
se medesima a dilettarci, coll'imitar ch' ella fa della natura e coll'eccitare in
e coll'eccitare in noi le passioni ch' ella copia dal vero. d'annunzio,
l'autore del quadro precedente, e ch' egli anteponga il peggiorare al copiarsi.
d'un altr'uomo (lascio stare ch' egli, facendo così tutti, e se
più grande e copioso / il ponte ch' io t'ho detto mi mandava, /
qualunque cosa, per piccola ed insignificante ch' ella sia, sono moltissimi, massime nella
] tornarono a budri, e ivi ch' era luogo ubertoso, e che 'l marchese
coppa di gelo, / in guisa tal ch' a chi per ber s'appressa /
che di torre una copa per quarto, ch' è quasi un mezzo quarto, nella
, 7-30: al contrario costor, di ch' io favello, / i quai
uovo in coppa, dopo nomenclature vegetali ch' erano durate un mese. ogni dietetica
franzese riputata bellissima, fu da tutti giudicato ch' ella reggesse, come suol dirsi,
i lombi, e grida: < ch' ei le senta, * / ed una
comune: la qual cosa fu cagione ch' egli rinviliò; e dove prima per la
e dove prima per la ressa grande ch' avevano i fornai, bisognava far quistione per
quella visiera di celluloide a colori, ch' è tipica dei meccanici e cinematografari.
metri..., con la bocca ch' è la bocca d'un drago, e
nebbia di sospir sì folta, / ch' invisibil divenni agli occhi altrui. s.
intelligenza, 188: cesar v'è ch' arder li corpi non volle, /
non è questa la patria, in ch' io mi fido, / madre benigna e
graticcio; / lo capezal aguardace, ch' è un poco de pagliccio; /
; e, se non era / ch' altri quivi arrivàr, ben l'assaliva.
altro s'attacca ad uno scheg- gion ch' usciva / fuor de la roccia, per
lo temo maggiormente, / a ciò ch' io non vi paia scanoscente / s'io
d'amor son presa eo, / ch' io non aggio potenza, omè, di
: emprima sì procura tua ferita, / ch' ell'è sì aprita, non se
/ s'aggio fallato in dire, / ch' io non posso covrire / ch'io
/ ch'io non posso covrire / ch' io di lei non ragioni. compagni,
degno la natura; non cuopre quel ch' ella mostra aperto; chiama il pane,
, e per coprire il negozio, e ch' egli non rimanesse sospetto a quelli dell'
, 675: copronsi sotto certi nomi ch' egli hanno pigliato ad imprestito; e
ha coverta di sì dolce amore, / ch' ella non può pensar se non di
fiamme per bocca ta'dotte, / ch' una fornace pareva in calore, / e
e sorridevi a lui sotto quel tiglio / ch' or con dimesse fiondi va fremendo /
obbliga chiunque la copre a saper l'arte ch' egli insegna. colletta, i-309:
dura? / terra, fa copretura! ch' eo noi veia adirato. fra giordano
[crusca]: come il pesce, ch' è preso coll'amo, che avvegnaché
. villani, 7-42: per l'irreverenza ch' ebbono al sagramelo matrimoniale di copularsi prima
ebbono al sagramelo matrimoniale di copularsi prima ch' avessono la dispensagione. leggende di santi
li dirai da parte mia... ch' io me sono copulata cum malatesta carbonese
, i quali convengono in quella parte, ch' è detta iris, e coma,
anche 'coracia 'il corvo corallino ch' è l'upupa o pirrocorace del linneo.
; il coraggio, a tutti coloro ch' hanno un male da soffrire, da vincere
e benché io sapessi, e sappia, ch' ella non era né sarebbe mai tragedia
non cura -di far suo'dannaggi / ch' a li coraggi -mette tal calura, /
voi fu porta / sì gran bieltà, ch' altrui ne confondete, i tanto è
su'managgio. / od altro pover ch' avesse coraggio / di volere studiar in
servidore, / e voi vedete il merito ch' i'n'aggio ». / così
ched è riprenditore / de lo penser ch' i'fo c'ho stato gramo.
volentier non li cambiasse stato, / però ch' el me'dolor è sì corale,
vi celo, com'uom tanto vergognoso / ch' anzi che dica suo diletto mòre.
pensier che nullo caso rio / avesse poter ch' io / perdessi il glorioso mio conforto
3-843: perché non sarà monastico, stante ch' egli sia corale, capitolare e dormitoriale
egli non aveva attitudini per la musica e ch' egli non possedeva nessuna abilità; e
antelmintica, cioè nemica de'vermi, ch' io credo più per il salso che
o 4 musco marino \ questo musco, ch' è una specie di fuco, trovasi
è di colore verde infino a tanto ch' egli non esce fuor del mare nel
... e il candidissimo, ch' è assai raro... del rosso
fa menzione di un certo corallo nero, ch' egli chiama antipate, il quale brunito
. giacomo da lentini, ii-54: zo ch' eo dico è neente, / inver
eo dico è neente, / inver ch' eo son distretto / tanto coralemente:
meo, cui più coralmente amo, / ch' amasse già mai donna suo servente /
fornita di corami e d'ogni altro ornamento ch' ad abitazion di gentiluomo fosse conveniente:
mostrandosi di lui cotanto cruda, / ch' e'mi sia dato d'una spada
fusse cera, / e la corazza ch' era d'azal fino / fende, e
rotta la lancia, / e 'l primo ch' egli scontra de'pagani, / gli
anzi il furore, / di quella ch' è cagion di tutti i mali; /
chini bianchi, egli tanto s'attrista, ch' egli si parte, e lasciali stare
vederla bella a quel modo, ecco ch' ella socchiudeva gli occhi e balzava a sedere
non mi può la fantasia, / ch' uno spirto gentile, un uom dabbene,
rapirti; ma non puoi vantarti, ch' io mi sia illuso un istante. de
compagni gli calarono giuso per la cateratta ch' era in cima della torre. canti carnascialeschi
: solo lasciando andare / i golponi, ch' ab- biam nel corbelletto. b.
1-8-50: corbelli! chi v'ha detto ch' io son reo. -avere pieni
intelligenza, 188: cesar v'è ch' arder li corpi non volle, / né
è proprio affigurato al demonio, però ch' egli è nero e ha voce infernale e
d'ogni ben nostro, / questa ch' uscita è del tartareo chiostro, / acciò
uscita è del tartareo chiostro, / acciò ch' ogni mio ben roda ed assorba.
marsilio, il corbo, / ché sai ch' egli è molto malvagio uccello. aretino
: non t'incresca l'aspettare; / ch' i'non sono, amante, il
del tempio, o vero quei presenti ch' erano a servigio de * ministri.
: arrighetto data la corda a'masnadieri ch' erano a piè del mino, con una
, 46-79: di sopra a costantin ch' avea l'impero / di grecia, lo
, e con l'intero / guemimento ch' avea dentro e d'intorno. cellini,
avere, io non mi maraviglio / ch' ad alma vile e d'altre macchie lorda
. tasso, n-iii-679: volete forse ch' io mi vesta di bigio, come
conserva con condurre al mare tutto quello ch' è sopra tal corda. baldinucci,
dargli della corda acciocché il manifestasse quello ch' era del suo patrone. garzoni, 1-913
il doppio più lente che l'altra ch' è d'un sol piede? algarotti,
una corda quando è percossa, e ch' essa comunica all'aria, e l'aria
lento, / il dolce latte, ch' egli avea bevuto / del vivo fonte lucido
celesti fanno un certo suono così dolce ch' è una maraviglia; e che anche
vergogna il viso / vergini dee, ch' esser vorrebbon sorde. c. i.
: io gli ho tocco una corda, ch' io lo farò andar dieci miglia per
vi dico de più, che, essendo ch' il corpo lucido non perde il suo
testi fiorentini, 200: canbiammo la terra ch' io conperai ne rio da cello mercatanti
da suvigliana, e diedeci la sua ch' egli avea lungo noi a rio a quella
egli avea lungo noi a rio a quella ch' io conperai da ser guido, ch'
ch'io conperai da ser guido, ch' è altre otto panora. balducci pegolotti,
, che due bicchieri, o tazze ch' elle si fussono, che l. paulo
a. pucci, ix-871: alli capelli ch' avea dietro al viso / portava d'
e cordelle e specchi e altre cose ch' ella aveva assai. bandello, 1-9 (
tormentarmi da austria con il continuo voler ch' io le compri cordelle da capo,
cordella, e allenta per modo, ch' ella vale a circuire il vestito anzi
farle confessare qual fusse la cagione, ch' egli così fortemente l'amava. garzoni,
la fatica e l'ingegno, acciò ch' ella fosse sua moglie. masuccio, 231
: ho deliberato di confermar quella deliberazione ch' io feci molt'anni sono, cioè
l'aveva già data a que'pochi 'ch' erano giunti innanzi. negri, 2-756
pellico, ii-135: il medico disse ch' io era in pericolo... mi
con quella cordialità affaccendata e rispettosa, ch' è riserbata agli uomini che si fanno
punto? e questa cordicella, / ch' ella qui mise colle proprie dita, /
'ntomo, / come rilevan ben, mostrando ch' ella / è la vera maestra
d'una cosa mi cordoglio, / ch' eo non so, in veritate, /
, / che voi sacriate -lo ben ch' eo vi voglio. rustico, vi-1-193 (
, xxxv-1-779: a la gran cordogliènza / ch' agio aquistata / non trovo pietanza.
e * la soa gran possanza / ch' era sì vertudiosa. sennuccio del bene,
giurare in fede / che qual più dice ch' ama è 'nfingitore. iacopone, 1-11
egli porta questo cordone: perché conviene ch' egli dica ogni dì centoquattro orazioni a'suoi
cordone ombelli- cale... mostrano ch' ei [il feto] si muove.
ornai l'ora fatale è giunta, / ch' io lasci il mio terrestre cordovano.
cervello a partito, e poco men, ch' io non vi resta'cordovano.
col tempo i passi e i giri ch' egli ha da fare sopra le note dell'
ad esalar si pose / il dolor ch' ei sentla nel sen trafitto. leopardi
dentro letto vi fan tenere erbette, / ch' invitano a posar chi s'appresenta;
quel posto aveva trovato tanta dolce commozione ch' esitava ad abbandonarlo. « sei in
mi sfida, / vuole al fin ch' io mi disperi. crudeli, 1-13:
: / -filli, deh non fuggir, ch' io seguo: aspettami. soderini,
re- pausa né fina / tant fin ch' eia no empie ciò ch'à en soa
/ tant fin ch'eia no empie ciò ch' à en soa corina; / cortese
vita, e dicono molti uomini, ch' elle indovinano quello che dee adivenire all'
intelligenza, 188: cesar v'è ch' arder li corpi non volle / né lasciò
gli è fantastico, / stamani! ch' arà vist'andar per aria / qualche
malaffare. burchiello, 225: sappi ch' io sono, amico, concio in
725: tu m'hai così confuso, ch' io non so dove io m'abbia
orecchi debbon cornarvi qua spesso, / ch' ognun ragiona della vostra fama, / e
pulci, 4-2: 'l sol, ch' avea passata l'ultima ora, / verso
intelligenza, 34: cornelio v'è ch' è gemma molto fina, / poi
1-386: che si sente assai più ch' una cornetta. berni, 90: in
suono d'ima cornetta tutti si chiarirono ch' era un corriere con la guida.
poco riconfortato: onde egli della gente, ch' erano trom- bettatori e comettatori, elesse
, 172 (247): vi dico ch' egli hanno montoni che non hanno orecchie
, altera e bella, / viddi, ch' a lei pensando godo e tremo.
splende luce viva e pura / tal ch' io non la so dir come io la
tra lor nel mezo sorge / sì ch' oltre il muro la cornice spunta. d
delle nari, e quel picciol solco ch' è dall'ali del naso alla estremità del
, tutta in cornice di roccia, ch' è una delizia percorrerla in una giornata
e ritrovò la femmina infelice, / ch' avea perduto il bel primiero aspetto; /
, / co'quai si pasce allora ch' è digiuno. galileo, 1-1-135: ora
quarta [figura della luna], ch' è detta menoide o falcata o corniculata.
e nel lentino, a ciò che paia ch' ogni cosa sia nato pel ventre de
: perché gli animali, dico, ch' anno corna, / non hanno denti in
parte di sopra, / e quel ch' ha denti acuti si discoma? bibbia
faburro sua gente rauna; / e poi ch' egli ebbe assettata la gente, /
ariosto, 11-42: come toro salvatico ch' ai corno / gittar si sente un
chiabrera, 68: un dì, poi ch' ella appese / di cervo fuggitivo /
veduto. tansulo, ix-607: ecco ch' il tauro, appresso l'ariete, /
fagiuoli, 3-4-145: oh dio, / ch' è stato? è un mio ragazzo
s'umana gloria ha tante coma, / ch' uom le rivolge incontra dio sovente,
, xxxv-1-768: or deo ne lodo ch' eo son conuscuta, / né non
, putta, al to marito; / ch' alotta te par aver gioi compiuta /
lassa, trista, deceduta! / ch' a tutta gente lo fai mostrar a dito
le come l'ài sì ben fornito / ch' una gallea ne sereb'ar- mata.
gettavele drento, e sotterrale, a fine ch' elle non siano vedute. bibbiena,
severamente... faccia la fortuna ch' io mentre fo un corno a sallustio non
adoma, / alma beata luna, ch' or ten vai / per l'ampio ciel
l'inargentate corna la casta lucina, ch' io son stato in la determinazione di
colme e sceme, / dal tempo ch' io qui venni. marino, 9-200:
seguivano le mura al castello altafronte, ch' era in sul corno della città. dante
n'avea ettorre udita la mina, / ch' ei della zuffa sul sinistro corno /
baloardi non solamente con orecchion tondeggiante, ch' ei chiamò anche corno, e con quadrato
balena], / per le spesse lucerne ch' eran poste / in mezzo e per
a te non tomo, / cioè ch' io ti ci truovi o vivo o morto
« ebbene? cosa vuol dire? segno ch' è piaciuta, se la sanno tutti
a un proposito alfin torna, / ch' ogn'un'ha il suo impiccato, e
sonare un alto corno / tanto ch' avrebbe ogni tuon fatto fioco. intelligenza,
dice una scrittura, / di ch' era il marmo lucido intagliato:
muto, / sì parla a lei ch' altrui fa ingiuria e scorno: /
rappresenta [i satiri], dicendo ch' e'sono di acute orecchie, calvi,
diss'io che non poteva esser altro ch' un soffisma? questo è un di quelli
, ed io la voglio mal grado ch' egli n'abbia. garzoni, 1-708:
sopra una scena un coro, / ch' or parla, or sta a vedere,
e un coro d'innanzi, con quello ch' è vicino alla sagrestia. savonarola,
fatto coro con i ribaldi, dicendo quel ch' essi dicono, e che pur mai
, i-m-2-71: ma o vecchia o nuova ch' ella si sia, è egli vero
. ce ne mostrò la coroide, ch' era verde; e verde parimente aggiunse
tommaseo, i-116: il molto fior ch' estolle / le odorate corolle / sui fuggenti
in ognuno / mi traspare / ora ch' è notte / che la mia vita mi
verità occupava, avaro del menomo corollario ch' altri potesse per avventura da'suoi principi
, purg., 28-136: e awegna ch' assai possa esser sazia / la sete
, ix-514: deh qual giorno sarà ch' a la dolce ombra / de'colli,
? marino, 3-93: corona tal, ch' altrui la vista offende, / cerchia
il nappo e la corona, / or ch' io spiro, or che risuona /
, né mai balena, / poi ch' ai verno maggior le nubi e 'l gelo
non la portare / se non compisce quel ch' egli ha da fare. machiavelli,
veggo ricompensa che mai questa / obligazion ch' io t'ho, possi disciorre; /
32-6: anzi com'ella intese / ch' agramante da carlo era disfatto, /
fresca e novella, / a quella ch' è di tutte la corona, / e
e no perdeo memoria / per grave pene ch' a lui fosser date, / onde
, no: e se udirete mai ch' io sia basito, / ditemi in
e sì forte s'abbandona, / ch' ad ogn'om par terz'o nona.
3-896: m'awiai traverso la pianura ch' è più alta della strada e di cui
il giovane, 9-627: -e da creder ch' alcuna non si trovi / di voi
maestro, sopra tutte queste / donne, ch' i'scrivo, sì savie ed oneste
o commissure nel capo: la prima ch' è nella parte interiore del craneo chiamata *
frondi mi mostrino poeta, / ma ch' un genebro sia che mi coroni.
questo regno niccolò corono, i per ch' ellè 'l fior de la città sanese.
te tolle gran dono; / vedenno ch' eo te corono / e ponote en sì
non fare a suo senno: / per ch' io te sovra te corono e mitrio
bibbia volgar., v-800: perciò ch' ella [anima] s'è tenuta in
. pallavicino, 1-369: ogni re mortale ch' elegga per suo custode il terrore,
: tutte le teste più o men coronate ch' eran lì presenti a biasimare il principe
andava, nulla gloria mostrando di ciò ch' ella vedea e udia. boine, i-91
34-296: in due giorni, di magrissimi ch' e- rano [i ragni] si
/ com'una dimensione altra patio, / ch' esser convien se corpo in corpo repe
in libertà si moverà, tutta volta però ch' egli abbia da natura inclinazione a qualche
iacopone, 3-1: audite una 'ntenzone ch' è 'nfra l'anema e 'l corpo,
a ciascun passo / col corpo stanco ch' a gran pena porto. boccaccio, dee
amanti il core, / ferro, ch' in ferir fosti emul d'amore; /
d'amore; /... / ch' amore i corpi unì, tu unisti
è sì grande è sì continua, ch' appena basta l'uomo a se medesimo di
2-11 (i-778): se io scrivo ch' una vergine compiaccia del suo corpo a
corpo. garzoni, 1-593: quegli ch' avevan consumato le proprie facoltà e sostanze
33-67: arroge a tanto mal, ch' a corpo voto / et essi e i
nella] parte de sopra, aciò ch' ella entendesse el corpo del mondo,
muto. zannoni, 2-54: la pittura ch' è nel corpo del bellissimo vaso di
parte più ampi che 'l corpo della parete ch' andrà suso presso, per ispazio di
: mandatemi tutti i miei canti (ch' è ben tempo ornai) de'quali pare
filosofia molto perfetto. vico, 622: ch' è la cagione onde il corpo delle
, che furon tutti quegli appunto, ch' egli aveva fatto stampare. redi,
, il qual esige di giustizia ciò ch' è suo. con che si vengono ad
. fu fatta nota la poca fortuna ch' ebbe lorenzo nel fare la catena.
mila fanti,... gente ch' era fioritissima. dovila, 94: fatto
sonno, i corpi di guardia nondimeno ch' erano vigilanti ricevenigliarla a una catena propria
, 3-66: e intendo di provar quel ch' io ti dico / a corpo a
tale spinta e a tempo così giusto ch' io volo in cima alla salita stupefacendo gli
di figliuoli, ma ben fa menzione ch' ella aveva il corpo grande quando perderono la
matteini fiorentino, ritrattista insigne, vollero ch' io fossi ritratto da lui. l'
vapor, quello splendor sereno? / ch' ei da sé vibra, per lo spazio
e ben lor disse il ver, ch' ella era inferma, / ma non per
prossimo in quelle istesse necessità corporali, ch' egli ancora si studia di sollevare da
; quanto più dunque nelle spirituali, ch' ei non apprezzi? colletta, i-51
dirimpetto a lei stava un giovane, ch' avea nome buondelmonte, ed era nimico
misera che porto,... sì ch' io vegga e conosca come se'maraviglioso
pier della vigna, xxxv-1-89: però ch' amore no si pò vedere /
son di sì folle sapere / che credono ch' amor sia niente. fra giordano
finita: sicché ci dimostra la sete ch' egli ha dell'umana generazione, poniamo
e miste / la luce è forma ch' io dico eccellente. s. agostino volgar
mio braccio colla corporeità di un sasso ch' ei muove. b. croce, iii
o incorporeo 'per le diverse oppinioni ch' io truovo di ciò. maestro alberto,
ha imito insieme queste corporee parti, ch' erano divise quanto un contrario è diviso
? magalotti, 4-136: né sbigottir, ch' io non ti chieggio quello / corporeo
d'una corpolentissima fantasia. e per- ch' era corpolentissima, il facevano con una maravigliosa
usarono appunto questo modo di dire, ch' erano cariche delle loro entrate e di quanto
romanzo, quell'immagine interna e creativa ch' è poi l'unica vera. 5
fossi abile, e che cosa vuol ella ch' io trovi da cord'onta e biasmo
scorso, portato regge la narrazione, afferma ch' è alterata, non perché verso il
/ corege ben le membra / di ciò ch' egli ode dire. petrarca, 53-5
la ragion precipitosa il morso, / timon ch' è dato a regolar con legge /
alma il dubbio corso, / chiave ch' apre i pensier, man che corregge /
chi buon destrier frena e corregge / ch' accenni di ferir, più che non batta
oggi, mutato il cor da quel ch' i soglio, / d'ogni immondo penser
inferno, e prova quello / martir ch' è dato a chi non si corregge
, 4-61: fanno lor limosine di ciò ch' elli hanno di rapina o d'usura
16-v-267: che cosa vuol ella ch' io trovi da correggere e da riformare in
diodati [bibbia], 2-63: colui ch' è più forte di me, di
. nievo, 645: si diceva ch' egli corteggiasse una certa dama..
bramose e correnti, / come veltri ch' uscisser di catena. idem, par.
transporta, / con più veloce corso ch' altra cosa, / qualunque opera fatta,
acqua corrente, / ed avrò fin ch' i'sarò 'nnamorato. dante, vita nuova
], 1-23: gli pagò i danari ch' egli gli avea detto...
: m'abbattei colà dove toxi (ch' è un lato di giezo) fa punta
esser apportato, / una corrente, ch' è peggio che 'l fare, / sì
e si mescolano, con un riflusso ch' è inafferrabile agli schedatori di derivazioni e
(v-263): fra gli altri spassi ch' avevan in letto, / n'era
rapido corrente / de l'agitato mar ch' in fretta cala, / che porta il
/ intramezata di passaggi tali, / ch' empì d'alto stupor l'alme immortali
[i sabini] il più correntemente ch' egli potè. = comp.
vendetta, incominciò a dire la zuffa ch' egli fatta avea. monti, 22-245:
quale per molto / corse, da ch' ebbe la sacra città distrutta di troia.
11-75: così ho posto cura / ch' amico di ventura / come rota si
/ come rota si gira, / ch' elio pur guarda e mira / come
posò. guinizelli, v-351-1: omo ch' è sagio non corre legero, / ma
la diversità dei discorsi, debbi sapere ch' a pena il sole, che pratica
de'nostri. tasso, 3-50: poi ch' è morto il signor che ne fu
e 'n van si pente, / ch' ai ferro corse pigro, a toro parco
3-555: bastava questa frase per farmi desiderare ch' egli se ne andasse presto, presto
-basta che tutti corrano; assai è ch' ognun faccia il suo possibile.
convien che per perduta corra, / ch' esser dèe d'ogni ben albergo ed arca
parole segna a'vivi / del viver ch' è un correre alla morte. idem
idem, par., 3-17: per ch' io dentro all'error contrario corsi /
all'error contrario corsi / a quel ch' accese amor tra l'uomo e 'l fonte
ogni minuto aveva un'importanza incalcolabile e ch' egli correva verso una catastrofe oscura.
ardire al cor mi corse, / ch' i'cominciai come persona franca. boccaccio,
di quella vera e celeste soavità, ch' egli avea gustata, dispregiava e ricusava.
, ii-69: vedesi in quella parte, ch' è finita di suo, la cornice
hanno a essere una cosa stessa, basta ch' elle sien simili in quella parte che
son corse le paghe, / e ch' è spinto a far quel per non rubare
e poi ne cave tutti li 28 ch' elli puote, el rimanente è quello che
anno. petrarca, 152-8: per quel ch' io sento al cor gir fra le
mani, e l'eseguire poi l'incarico ch' io gli avea dato...
onde men tardo / giunga quel dì, ch' io del tuo dolce canto / volverò
e discorre, e tra l'uomo ch' è commosso ed agitato. foscolo,
punto mai, / corra che può, ch' i'farò mia dimanda. ser giovanni
. foscolo, xv-546: corre voce ch' egli voglia continuare le sue lezioni; e
correre la moneta ', quel passare ch' ella fa d'una mano in un'altra
, 5-337: santi numi del pelago ch' io corro, / se 'l corso agevolate
danari di dio fien meglio spesi, / ch' in erger torri e marmi in sua
io n'ho ben donde, / ch' io corsi e corro sempre gli anni rei
non la vo'correr questa cosa, ch' ella importa troppo. vasari, iii-751:
. -ch'io corra morto: ch' io possa morire. g. m
cecchi, 1-i-192: s'io so quel ch' i'mi vo fare, ch'i'
quel ch'i'mi vo fare, ch' i'corra morto. -correre addosso,
alfieri, i-65: il solo piacere ch' io ricavassi dal viaggio, era di
, iii-1-122: contribuire al peccato poi ch' è commesso, è risaperlo, e non
a molestarlo ed a perturbargli quel tranquillo ch' egli si gode mal vostro grado. dovila
i dubbi di qualche timorato sul pregiudizio ch' io posso recar alla prosa. manzoni,
in forza per vincere, fece dichiarare ch' e'non favoriva alcun candidato, perché
/ e ogn'altro mio detto / ch' io trovato avesse, / s'alcun vizio
, che trascorrendo con sollecita correzione quel ch' io avea semplicemente detto, recailo in
e la terza, accioché quelle mende ch' alia prima in essa non fu possibile
a la correzione de le stampe e procurai ch' i libri da me stampati fossero i
disegno, in cui sono le correzioni ch' egli vi ha fatte,...
, 1-269: non essendo il barbarismo altro ch' una correzione di parola, o nelle
. con le caligini biancastre, ovattate ch' essa trasuda, con tumido del quale impregna
il sito d'un certo corridoretto, ch' è in quel luogo. g. bassani
beato chi il cavallo ha corridore, / ch' in prezzo non è quivi ambio né
colpo fu tanto smarrito / il corridor ch' orlando avea sul dorso, / che discorrendo
ariosto, 3-72: l'abito, acciò ch' io lo dipinga intero, un correrò
capacità dei quattro padroni, ch' io individuai, un calesse con due
v.]: che cosa vuol ella ch' io trovi da correggere e da riformare
, e stimatissimi i riscontri della memoria ch' ella conserva della mia servitù. non
l'averlo salvato per tutto il tempo ch' ei vi si resse, dall'esser riconosciuto
conformi e corrispondenti col cavo a quel ch' è l'atomo nel convesso. idem,
un mandato di procura per l'esigenza ch' egli n'avrebbe procurata per mezzo del
si distribuiscano per lo edifìcio le stanze ch' abbiano le lor corrispondenze di porte,
sono a guisa di tante chiavi, ch' andandosi con secrete relazioni ad incontrare insieme
? - adesso; / rallegrandomi poi ch' abbia incontrato / tanta corrispondenza. crudeli
, 2-33: oltre alla relazione particolare ch' io ho avuta di ciò da monsignor
, per l'amicizia e universal corrispondenza ch' egli tiene co i letterati forestieri,
, vii-200: lasso a me! ch' ai medesimo grado / non corrisponde il dire
/ non corrisponde il dire a quel ch' i'sento. zanobi da strata [s
l'aria del bel viso? / ch' io faria in terra un altro paradiso,
, 3-2-106: e vedendo il padre, ch' e'[il figliuolo] non corrispondeva
liete accoglienze che gli facevano, comprese ch' era mal contento. straparola, 2-2:
universal madre feconda / è la donna, ch' assisa ivi si mostra. i.
parenti, e poco attesi a quello ch' essi chiamavano studio. foscolo, n-107:
mostrarmele grato e di corrispondere il meglio ch' io sappia. c. bini, ii-185
. svevo, 3-602: ad onta ch' io fossi tanto differente da lui, credo
io fossi tanto differente da lui, credo ch' egli abbia corrisposto al mio con un
venute di francia, si pretenda ora ch' ella divenga ritrosa, schizzinosa e fantastica,
lorenzino, 135: ti so dire ch' egli avevano trovato il corrivo. lippi,
bocca [quest'asserzione], convien ch' io non lasci indietro esperienza o ragione che
, e non si corrompe, puoi pensare ch' egli ha fermo il suo modo del
/ sien le caste mie voglie e ch' io le tocchi, / se fossi peggio
i tuoi influssi corrompono il gusto pubblico, ch' è parte viva della morale pubblica.
tenne / l'usanza antiqua, e ch' ogni età corrompe. bruno, 3-647:
modo tra 'l popol cristiano, / ch' ad uno ad un cominciaro a cascare.
/ e 'l poco o 'l molto prezzo ch' io n'ho tratto, / parte,
, e rapportate al vostro signore, ch' egli ha contaminata la sua fede,
, non con l'idea della morte ch' è altra cosa, ma con la morte
rettori. marino, i-76: niego bene ch' io abbia giammai in esse trattato di
/ non passerà questa cosa, ch' ella non sia corrottata. idem,
o noti nel corpo della santa chiesa: ch' io per me non so riconoscerlo per
lossurioso, e funne sì corrotto, ch' è quasi impossibile a credere. guicciardini,
la nostra natura corrotta è inchinevole più ch' ai bene. boccaccio, dee.,
tasso, v-185: malignità di coloro ch' hanno il giudizio o l'appetito corrotto.
, o siano esterne; / tanto ch' allora aperte avean le porte, / ed
/ non l'ha prima veduto, ch' egli è cotto. corrótto2 (dial
lamentala, / e fa uno corrotto ch' è de granne pietanza. gioberti,
corrotto inconsolabilmente sulle nude ossa dei miseri ch' egli ha divorate. 2.
da lentini, ii-58: se l'amor ch' eo vi porto / non posso dire
morire in tuto in tutto, / ch' usare la mia vita im pena ed in
cino, ii-603: spesso m'awien ch' i'non posso far motto, / sì
due, che mi con- suman, ch' han disio / di favellar linguaggi più che
gaudente / non avendo neente, / ch' aver lo secol totto / dimorando a
: toma il piacer a dano / ch' el se coruza amore, / che lassa
né de mia importunità te maravegli, ch' io te giuro per questa croce, che
voi altra cosa non dimandiate, ch' io non vi ne direi nulla
ugurgieri, 1: per l'ira ch' era ne la memoria di iunone corrucciata
pier della vigna, xxxv-1-124: lasso, ch' io son incappato! / veggiom'in
non di voi, donna pregiata, / ch' anzi vorria morir di spata / ch'
ch'anzi vorria morir di spata / ch' i'voi vedesse currucciusa. iacopone, 27-
fu assediato per guerra, né per nemici ch' egli avesse. monti, x-2-305:
. carducci, 141: oh cari tempi ch' io te [sole] coruscante /
e prenderò alquanti basidi da quella boccula ch' è un fonte scaturiente di nettare. monti
luce in che rideva il mio tesoro / ch' io trovai li, si fe'prima
, solida, compatta e corrusca pittura ch' è la maggior gloria dell'arte calabrese.
machiavelli, i-501: io non credo ch' egli fusse ne'tempi suoi uomo che
diamo a'detti di cristo, allora ch' egli sotto specie di un cibo corruttibilissimo,
un altro ha a finire; però ch' ell'è cosa corruttibile e che non dura
dal sempre sereno e tranquillo a quello ch' è sempre torbido e tempestoso, da
, e'mastieri per forza de rascione, ch' elli abbiano da l'altro lato la
; / per che, se ciò ch' è detto è stato vero, / esser
[bibbia], 2-141: colui ch' iddio ha risuscitato non ha veduto corruzione.
nell'estate con sì scarsa acqua, ch' ella non basta alla corsa di ben piccoli
. pavese, 4-295: mi raccontò ch' era in missione viveri. mi disse:
mi ferìo una tal ticca, ch' andar mi fece a madonna di corsa.
al bello, al tutto filosofico magistero ch' è quello d'una pianta, qualunque
ojetti, ii-393: un corsaletto a rabeschi ch' egli aveva riparato e ribattuto con le
'l tesoro del re fosse in quella torre ch' era in mare. poliziano, 2-34
/ e sì forte s'abbandona. / ch' ad ogn'om par terz'o nona
v'ha il corso libero colui / ch' or dura sferza oprando, or grido
, dette di sproni al cavallo, ch' era uno gentilissimo corsiere. boiardo,
montò sus'un ronzino / corsiere, ch' era buon da cacciagione, / e con
vaghe ninfe, i bei piè, ch' oltra ir non ponno; / sì stanche
meco egli dimostrò di riputarmi assai più ch' io sono, e con reputarmi tale
bagnate nel sangue d'un vecchio, ch' io raccolsi da terra, schiacciato da
71: qual forza tene -el destrier ch' è già mosso / nel corso furioso,
s'è lento il nostro corso, / ch' avrà d'egitto il palestin soccorso.
orgoglio al petto schermo tale, / ch' ogni saetta lì spunta suo corso.
alle finestre dirizza il corso dell'impeto ch' ella imprime nell'aria. torricelli, 160
ragion precipitosa il morso, / timon ch' è dato a regolar con legge / de
da'tomaquinci la grande e bella torre ch' aveano sul canto di mercato vecchio e
'l corso della vita è breve, ch' hai, / e volger non si può
dalle sue espressioni rivelanti la spropositata stima ch' egli faceva di se stesso. c
morì. tasso, 10-59: prego ch' alcun racconti / de'vostri brevi errori
: quel che nel mondo, e più ch' altro mi spiace, / rade volte
vedova] suo corso dalla maritata / ch' è nella parte quinta; / non
ella comincia, ma come, / poi ch' è dimestica fatta / col suo marito
corpo e pargoletto / esser può mai ch' un sì gran corso segua? alfieri,
per non dubbi esempi / chiaro oggimai ch' ai secol proprio vuoisi, / non contraddir
'correre la moneta * quel passare ch' ella fa d'una mano in un'altra
di fin'oro fiorin tanti, / ch' egli ebber corso. targioni tozzetti, 9-250
pregio vole aver oriere, / conven ch' e'sia di sottil canoscenza / d'auro
scuola pitagorica e nostra, non voglio ch' abbino facultà di esercitar atti de interrogatore o
esercitar atti de interrogatore o disputante prima ch' abbino udito tutto il corso de la filosofia
, 3-108: tutte le ruberie e prede ch' erano venali facea vendere, e sicurava
: or, tal veggendo lei, ch' amando adora, / là si volge di
corso facea. fagiuoli, 1-7-122: ch' occor pentirsi adesso? / non giova a
pentirsi adesso? / non giova a quel ch' è fatto un tal rimorso: /
occupate, cessazione di nuove occupazioni, ch' erano, per dir cori, in
rota, 1-1-1: alcun fia, ch' esemplo e frutto colga / dalla mia
». petrarca, iii-2-113: ch' i'vidi gli occhi tuoi talor sì pregni
sì pregni / di lagrime, ch' i'dissi: « questo è corso,
la m'ha fatto doventare, e quii ch' i'ho fare, più cortamente,
e lunghissime sono le corti, come ch' ell'abbiano nome corti; ma maggiore
cherici che mai non ispacciano, infino ch' e'danari durano, pelando i cattivelli.
che sorte, / ed intese da lui ch' era figura / vera ed idea de
talché compresi gli amorosi inganni / e ch' è schiocchezza il servir nelle corti, /
orgoglio al petto schermo tale, / ch' ogni saetta lì spunta suo corso; /
, xxxv-1-619: s'eu fui sì fole ch' eu no fui avezuo / ch'en
fole ch'eu no fui avezuo / ch' en li peccati son longamen giasuo,
sua grazia rinchiuso / tanto che vuol ch' i'veggia la sua corte / per modo
più da me sarete sberrettati, / ch' io non fo corte donde non ne spicchi
cioè in corte davante a'iudici, acciò ch' elli iudichino tra le parti quale àe
debbesi vendere cara, come cosa preziosa ch' ella è. s. caterina de'
, i-io: né si può dire ch' io, sì per sospetto de la corte
poi avvenne, avessi stracciato il pasquino: ch' io... non aveva temenza
xxiv- 984: sorpresi dalla corte, ch' attorniato avea quel ridotto, gelarono,
. strinati, 114: for- zolla ch' ella gli vendesse una corticèlla di dietro al
. soffici, 6-140: non permetteva ch' essi vedessero alcun altro bambino, né
donne alla sposa, la prima volta ch' ella esce fuora impalmata. «
al gran corteggiamento / i lanzi, ch' eran qua, per forza d'oro /
mio nome sovr'essi, e giurerei ch' ei sono i più amabili fra gli
case essere / sentite donne voi, ch' abbiano grazia, / che tutto il dì
. borgese, 1-65: la sposa ch' egli corteggiava nell'intimo, cui cercava
a dietro con tutto il suo corteggio, ch' egli era il padre, non il
i fatti storici eminentemente tali, conviene ch' io non usi maggiori cerimonie verso i
, i-231: cara luna, allor ch' io veggio / far le stelle a te
stelle] sien come lumi minori, ch' alia maggior lumiera [la luna] faccian
corteggio, / da cui, più ch' util, può tomarven danno. colletta
, che menava moglie, / e ch' ai cortèo venìan marchesi e duchi. varchi
lippi, 4-5: e febo, ch' è il compar, già colla cappa
corteo, / sotto la volta infranta ch' è discesa / quasi a specchio delle vetrine
.. donna prò cortese e canoscente / ch' è laida sì, che vive in
che vive in dispiacere; / e quella ch' ha bieltà dolze e piagente, /
ormai il farso suo a pilletto: / ch' egli è tanto cortese fante e fino
: bell'opra hai tolta e di ch' amor ti rende, / schiera prode e
e tanto queta cortese ed umile / ch' i'dissi lor: « vo'portate la
/ or son d'amor cortese / più ch' io non coninzai. cino, ii-590
, ii-590: lo fino amor cortese, ch' ammaestra / d'umil soffrenza ogni suo
gentilezza, / ché so che ciò ch' io ho fatto è stato poco, /
avarizia detta, / che ciò, ch' egli toccasse, oro venisse / « oro
e sorridevi a lui sotto quel tiglio / ch' or con dimesse fiondi va fremendo /
sospir tutti ha manifestati: / priega ch' a lei sia cavalier cortese / e che
, perché il re era venuto, e ch' era egli cortese, che le avrebbe
lentulo fosse rimosso dall'officio, c ch' egli e tutti gli altri presi, tossono
: quando castruccio vide la mattina / ch' eran partiti sì alla cor
egli ha corteseggiato y al bel valletto ch' i'vid'ier mattina ». boccaccio,
, o pur di cortesia e di quel ch' appertiene al corteggiare e al cortesaggiare,
bona donna, or, se tutto ch' eo sia / nemico voi, com'è
di san francesco affermò san bonaventura, ch' avea per meglio raccattare il suo vitto
e con maniere corrispondenti all'aspetto, ch' era gentile, andò rispondendo alle loro
, ii-142: aggio credenza, / poi ch' a lei piace ch'eo le sia
, / poi ch'a lei piace ch' eo le sia intendente, / che grandemente
/ mi faccia bene, / poi ch' ho sì affannato. / valore ha in
né di piacimento; / ma, qual ch' i'sia, aggio buono volere /
servire con buona cortesia / a ciascun ch' ama sanza fallimento. dante, conv.
lei mostrava, / non già sapendo ch' era in forza altrui. aretino, 2-16
or è tra loro / discordia tal, ch' io ne sospiro e ploro, /
senza core; anzi vo'dirti / ch' anco fra'rozi tronchi amor s'apprezza.
è levata tra questi napoletani una nominanza ch' io sia l'anima vostra. manzoni,
/ a discoprirti... / ch' io fossi prima, e chi converso m'
e per coverta tal fa cortesia, / ch' eo non vorria da voi, donna
, / e faccianvisi tante cortesie / ch' a tutto 'l mondo siano graziose. ariosto
e lasciami seguir la dama mia, / ch' io ti serò tenuto al mio vivente
, dritto ostelo / conoscer può ciascun ch' è di piacere, / ché 'n tutto
fiore, 114-7: od altro pover ch' avesse coraggio / di volere studiar in
persona, ché meno costa a starsi cheto ch' a dire villania al suo vicino o
castiglione, 79: voi adunque mi richiedete ch' io scriva qual sia, al
sospetta, cortigiania. allegri, 176: ch' io... abbia tanto, e
mi rimango talvolta di scriverle, persuadendomi ch' ella sia ormai così ben certificata della
usano una più gran parte della lingua plebea ch' è la sola ch'esista allora nella
della lingua plebea ch'è la sola ch' esista allora nella nazione, o che non
: / adora un solo dio, ch' un sempre stette. marino, 13-166:
. cecchi, 16-25: ma che tosto ch' e'si accorgeva che 'l cortigianétto v'
secretali di mille officiali e altri cortigianucci ch' egli conduce seco tutti sitibondi del sangue
, fortemente rimarresti meravigliato come sia possibile ch' io possa saziare l'arrabbiata e canina
ecco aprirsi una dorata scena, / ch' emula al giorno illuminò la sera.
qui il luogo di ripetere la descrizione ch' egli stesso diede di que'suoi novissimi
e l'alloro, e 'l turcasso ch' egli [febo] hae, tremaro:
tue sorti: / ecco lo dio ch' è già comparso e spira. /.
molto più santi e certi / di quei ch' è fama che dal sacro lauro /
/ e i due piè della fiera, ch' eran corti, / tanto allungar quanto
buovo non potè toccare pipino, imperò ch' egli era tanto corto d'im- busto
aver forze bastanti a far quello, ch' ella vorrebbe. traslato dal cavallo, asino
par., 19-50: e quinci appar ch' ogni minor natura / è corto recettacolo
*, / pria che passin miltanni? ch' è più corto / spazio all'ettemo
più corto / spazio all'ettemo, ch' un muover di ciglia / al cerchio
samminiatesi disfeciono il borgo a san- giniegio ch' era nel piano... e per
more / di santa chiesa, ancor ch' alfin si penta, / star li
ripa in fore / per ogni tempo, ch' elli è stato, trenta / in
. svevo, 2-445: era possibilissimo ch' ella, essendo a corto d'argomenti
mio guardo, e 'l fece accorto / ch' ei per sé stesso è tenebroso e
cortissima vista. goldoni, vii-1138: sapete ch' io sono sempre stata di vista corta
concetto! e questo, a quel ch' i'vidi / è tanto, che non
mi rendon madonna così morta, / ch' ai gran dolor la medicina è corta
: per farla corta, mio padre pretendeva ch' io diventassi niente altro che un buon
il cor- tone, uccello di rapina ch' io vidi. sinisgalli, 6-35: ha
. pavese, 4-295: mi raccontò ch' era in missione viveri. mi disse:
questa spada mai depor dal fianco / insin ch' ella a tancredi il cor non passi
morto il vivo spirto alberga / sin ch' oda il suon de l'angelica tromba
colomba. beccuti, ix-550: un ch' era dentro corvo e di fuor cigno /
: deh! foss'io cigno almen, ch' oltra quest'alpe / farei lunge suonar
/ quando drizzo la mente a ciò ch' io vidi, / e più lo 'ngegno
, / e più lo 'ngegno affieno ch' i'non soglio, / perché non corra
/ m'ha dato 'l ben, ch' io stessi noi m'invidi. idem,
el primo e io secondo, / tanto ch' i'vidi delle cose belle / che
l'ignoranza vostra / stemprate al fuoco ch' io rubbai dal sole. magalotti,
create ordine e stato, / dispose ch' io v'amassi e dielmi in fato
non meno ornarono ed ornano fiorenza, ch' eglino ornassero sé ed ornassero l'arte
, 327: altre vi sono cose / ch' erano già nella materna casa. moravia
5-156: indossava il tuo cappotto, ch' era la sola cosa decente che tu
non di ruggier, il qual non ch' abbi regno, / ma non può al
hanno a spendere nella più utile cosa ch' i'abbia, ch'è l'anima mia
nella più utile cosa ch'i'abbia, ch' è l'anima mia. -qualche
li animali e specialcmente devenire a l'omo ch' è savio, perch'elli entendesse e
incredibile mi fece / indurlo ad ovra ch' a me stesso pesa ».
in prima ogni impossibil cosa, / ch' altri che morte, od ella, sani
21-72: zerbino per veder la cosa ch' era, / verso il rumore in gran
voi mi volete e quanto potete credere ch' io ne voglia a voi, in
e sentiva, renzo cominciò a raccapezzarsi ch' era arrivato in una città sollevata. leopardi
se io / ti consigliassi in questa ch' è mia cosa, / prudente, esperto
l'anima sua nel suo santo regno; ch' è una delle cose che molto ci
lo vorreste avere / al prezzo istesso ch' è costato a me. manzoni,
. petrarca, iv-2-24: leonida, ch' a'suoi lieto propose / un duro
disagi e strade ignote, / sì ch' ai grido, o smarrite o stupefatte /
ii-614: qua'son le cose vostre ch' io vi tolgo, / guido, che
consapevole a se stesso della molestia ineffabile ch' è a lui sempre l'udire le cose
lo spirto al suo principio cose / ch' io non intesi, sì parlò profondo
. monti, x-3-75: vieni; ch' io voglioti / dir cento cose, /
, il bambino oh! bambino! ch' egli era, / per implorare a se
nato dal cielo, la cosa ch' hai detta! ». -ragguaglio
22-55: qui non è cosa / ch' io vegga o senta, onde un'immagin
/ per lor si truova fondo a ciò ch' èe, / secondo lor valere,
purg., 29-42: or convien ch' elicona per me versi, / e urania
mi toma a mente / quel giorno ch' i'lasciai grave e pensosa / madonna,
... perfin sovvienimi, / ch' ei ti tacciò d'insidiar fors'anco,
altre cose; l'una è, ch' ei simula di non aver intese molte cose
le cose, e deve / ciò ch' egli agogna conseguir con l'opra, /
627: il fior coglievo delle cose, ch' ora / nella silenziosa ombra mi odora
sono date da la fortuna, però ch' oggi ti dà e domane ti può torre
rubino, / né l'aritropia, ch' è sì vertudiosa, / l'amatisto,
fiore d'ogni amorosa, / bionda più ch' auro fino. dante, inf.
l'ape, lo stelo, / cose ch' han molti secoli o un anno /
, ix-573: tutto questo infinito / tratto ch' è fonte in noi di vi tal
natura tuttavia dura ostinata nel volgo, ch' ove veggano o una qualche cometa o
, par., 20-82: e awegna ch' io fossi al dubbiar mio / lì
anima mia, / lo dolce amore ch' è intra noi due / no lu falsasse
sia sul volto. -cosa ch' io possa: per quanto sta in me
: ma s'a voi piace / cosa ch' io possa, spiriti ben nati,
voi le faceste un servigio. - cosa ch' io possa. -cosa, cose dell'
già veduto l'arciprete? ». balbettai ch' ero passato per semplice curiosità, senza
; ho bisogno di denari e conviene ch' io rompa il collo ad altre due
quinto, non pensi al partirsi, ch' ella prima noi vegga. magalotti, 16-395
se vo'sapessi le belle cose, ch' io v'ho da dire, voi vi
piace; / ché l'ardor santo ch' ogni cosa raggia, / nella più somigliante
; e non n'è scampato solamente altro ch' io solo, acciò ch'io te
solamente altro ch'io solo, acciò ch' io te l'annunciassi. pulci, 5-58
l'annunciassi. pulci, 5-58: colui ch' è dentro assetta lo scoppietto / e
farò più noia o increscimento: / ciò ch' io ti dico, abbi per cosa
qualche cosa più pesanti, di quel ch' erano prima di mettersi a fondere.
cotesti / che ti voglion dar moglie, ch' io ci debbo, / poi ch'
ch'io ci debbo, / poi ch' i'son vivo, esser per qualche cosa
lascia amore? cotal luogo si dice ch' è dalli contradii. dunque concordia dà
a correggerlo, coll'intenzione e speranza ch' egli riuscisse una cosa. -odi
tiranno / sì che diranno / più ch' eo non ti coso. 2
ne le mammelle e ne le parti ch' a queste sono congiunte, ma le cosce
a roma, e darli commissione di quello ch' egli avesse a dire. guicciardini,
la può fare agevole sostenitrice di quello ch' e'vuole, con un lungo e continuo
fortuna, o buona o rea ch' ella sia, con animo ben composto.
oltre che nel foro della conscienza, ch' è il principale, si sa l'obligo
e massime in olanda e zelanda, ch' erano gli asili dove più la fazione
non permettesse l'infinita sua bontà, ch' egli col rendersi religioso cadesse in maggior
di coscienza; gravandolo del terribil peso ch' è l'avere a dar conto delle anime
i-320: il rimorso di coscienza, ch' è quello propriamente che grida poiché si
, 46: con ciò sia cosa ch' egli mi sia stato fatto conscienzia dell'usura
, ché tutto dicea gli era licito quel ch' era della chiesa. s. caterina
coscienzia, e più volte riprese il padre ch' egli faceva male. -recarsi una cosa
garzoni, 1-416: i coschinomanti, ch' indovinano per via di crivelli.
riverisco... va'pure, ch' i'ti vo'servir nel coscétto.