, silabe e sonetto, / sì ch' a me stesso giuro ed imprometto / a
si premette per titolò questa sillaba 'he'ch' è interpetrata 'essere'o veramente 'vivo'. f
una parola, / una sillaba sola vò ch' abbatta / cento di quelle tue chiacchiere
fondo di una torre, senza acconsentirmi ch' io sciogliessi né meno dalla lingua una
dieci passi dall'uscio quando m'accorsi ch' io non sapeva più sillaba di ciò ch'
ch'io non sapeva più sillaba di ciò ch' ella mi aveva insegnato. berchet,
aquila, per la moltitudine delle anime ch' erano in essa, si generò per la
essa, si generò per la volontà, ch' era una in esse, uno mormoramento
così dunque vii l'umana vita, / ch' ella si debba consumar in ciance?
com'egli intenda e senta sempre ciò ch' egli dice, e n'insegna l'utilità
. moretti, 3-92: non volete ch' io canti / le scuole elementari / coi
e d'altri iscrittoli degni che vogliono ch' e'fiorentini avessino origine da cavalieri silani
figura la quale attribuisce a duo quello ch' è proprio d'uno... tuttavolta
annovera due maniere di discorso: l'una ch' ei nomina segno, nella quale,
necessariamente la conseguenza; l'altra, ch' ei dice argomento ovver sillogismo, la quale
debba, et è questa fallacia quella ch' aristotel nella 'topica'domanda dal conseguente,
larga ploia / de lo spirito santo, ch' è diffusa / in su le vecchie
sia mai », interruppe saffo, « ch' io creda dissoluta la vostra filosofia:
e amico di me medesimo che pretenda ch' ai mio sillogismo si presti fede come ad
non faranno con loica o sofismi / ch' alfin sien dolci i miei lupini amari.
pazzo; ed io sillogizzava cercando ciò ch' egli, per non strascinarsi dietro tutte quelle
movimento. baldini, 5-152: a seconda ch' ella veniva verso di me o andava
fazio, iv-10-57: qui non bisogna ch' io ti debba pungere, / disse
d'egipani e d'altri erranti, / ch' empier le solitarie inculte selve 7
silvani / ed a'satiri, poi ch' ebbe il divino / bacco aggiunti i poeti
/ le dolci muse, ed ecco ch' e creduto / beone omer, perch'ha
del rosso, 1-51-2: i'penso ch' or aves'eo un bello castro / sopra
in pogio errando i passi movo / or ch' è sì dolce il tempo e tace
, ecco la cara / dolcissima compagna / ch' a recarmi sen vien nembi di fiori
a venirvi ha richiesta, / sì ch' ella e le sue ninfe vi verranno,
umidi e bassi / al mondo, ch' è per me un deserto alpestre. ovidio
han facto diventare uno uom silvestre / ch' ogni consorzio uman par che paventi. bizzarri
30: è possibile che i cieli comportino ch' un uomo si fac cia
? serafino aquilano, 234: tu vedi ch' or cominciano a renascere / erbette,
i-79: si lamentava socrate appresso di aristofane ch' il mondo fosse pieno di nasturzio,
stato più o meno simbolico, a proporzione ch' è stata più o meno accesa ne'
il suo studio primario fu la teogonia ch' egli espresse non in versi, ma in
si esercitano nell'academia de'rapiti, ch' espone per simbolo il sol che attrae i
maria virgine'. fiamma, 1-463: ch' egli si sia fatto carne, ch'ei
: ch'egli si sia fatto carne, ch' ei sia morto per noi, questi
bellezza e i musicali accordi, / ch' alto mistero d'ignorati elisi / paion sovente
presemi amor di donna sì gradita, / ch' unqua, e poco è 'l mio
soverchia talegranza: / membrandomi la gioia ch' avemo insembra: / quand'io ve-
gli ha ispirati assai simili a quelli ch' egli fece con la istessa sentenza. cesari
verginella è simile alla rosa, / ch' in bel giardin su la nativa spina 7
« lascia lo popolo mio, acciò ch' egli sacrifichi a me. per ciò che
perde la forteza; / deforma la belleza ch' era simele a deo. dante,
ogni suo avviso, / e fugge ciò ch' è brutto e ciò ch'è vile.
e fugge ciò ch'è brutto e ciò ch' è vile. s. maria maddalena
tiranno, / sì che diranno, più ch' eo non ti coso, / che
sì tene il mondo in pene, / ch' entro lo core meo costrette mischio.
/ simile impresa meglio ti conviene, / ch' andar pei boschi errando a questa guisa
, 11-60: questo modo di retro par ch' incida / pur lo vinco d'amor
: simil m'adivene come a l'om ch' è dot- tuso / di ciò ch'
ch'è dot- tuso / di ciò ch' è più gioiuso, / che teme di
contenga ne'capitoli di questo breve, ch' e'rectori possano e debbano quello cotale
per simil più fiate egli addiviene / ch' a l'om conven celar zò ch'ha
ch'a l'om conven celar zò ch' ha nel core / per allegrezza o caso
pantera / faceste per usaggio, / ch' ogn'altra fera prende per olore: /
e di narrativa, fa di mestieri ch' ella sia una terza spezie. patrizi
mia mente fé subito caso / questo ch' io dico, sì come si tacque /
, i-110: se volete di ciò: ch' io ve ne metta / la pianta
mi può esser lecito di proporre quel ch' io ne sento, dubito esser stato
, con fichi secchi e farina di fava ch' aveva più similitudine d'ottone e d'
: l'imagine, o similitudine ch' io voglia dirla, è ancor metafora.
/ accostarme di vostra vicinanza, / ch' è la gioi là 'nde colsemi la lanza
, 1-29 (i-384): quello ch' io dirò, tutto sarà detto a buon
accennava, e similmente / dudon, ch' io non vi andassi; e poco valse
la maga: « abbi mente / ch' egli è (come tu sai) troppo
, parlando similmente dell'egitto, disse ch' era necessario che per più tempo fussero
, / il cornetto di latta arrugginito ch' era / sempre con noi. pareva
... era che 'modegli ch' e'faceva per gli edifici che gli occorrevano
gozzi, i-238: nel mio 'manifesto', ch' è foglio volante e smarrìbile, non
gran cosa, messer lorenzo, ch' io non abbia nuova né di monsignore,
. gozzi, i-41: un viaggio ch' io feci e un allontanamento dalla mia casa
io per me non agio tanto ardire / ch' eo li le saccia dire, /
e'non prenda sì gran smarrimento / ch' avante ch'udit'aggia tua pesanza /
prenda sì gran smarrimento / ch'avante ch' udit'aggia tua pesanza / non si
. / io presi tanto smarrimento allora / ch' io chiusi li occhi vilmente gravati.
e lontano da'miei più cari, ch' io non credeva di poter durare in questo
stoduto, sieno venduti e smarriti, sì ch' avere non si possono né
ritenerla; e 'nvano; / ch' io la smarrii. buonarroti il giovane,
ma bisogna tenere aperti gli occhi / ch' ogni po'po'ne fa la via smarrire
: donna, sovente è usaggio / ch' amor viene 'n obria, / e smarisce
opposizioni me ne diviò e fu cagione ch' io però smarrissi la strada del paradiso.
, / né gli vò caminar per sin ch' io viva. -tradire gli intendimenti
veniva e tanto stava e picchiava all'uscio ch' egli gli apriva e davale del pane
, xvi-78: tempo ven, donna, ch' om potè avere / gioia, e
, se il rimirarla non avesse reso avvisato ch' ella in quel punto smarriva i bei
scherno; / vaneggia ognor, né sa ch' egli vaneggia. f. f. frugoni
davanzati, lviii-38: merzé vi chero / ch' amor non sia smaruto / né la
sconcio e di viso sì fiero / ch' aria smarrito ogni anima sicura; / ma
e mo me ce appendo, / ch' eo non possa smarrire: / ca lo
/ ca lo fugire farìame sparire, / ch' eo non fora scritto en amore.
cavalca, 20-330: la madre credeva ch' egli fosse con giuseppe, e giuseppe credeva
fosse con giuseppe, e giuseppe credeva ch' egli fosse colla madre a casa, innanzi
egli fosse colla madre a casa, innanzi ch' egli se n'avvedes- sono ch'egli
innanzi ch'egli se n'avvedes- sono ch' egli fosse smarrito. f. alberti,
un cavallier » disse la dama / « ch' ier me smaritti in questa selva oscura
269: a tal pensier son messo / ch' io voglio e non so dire;
occhi 'l porge al core, / sì ch' ogni spirito smarrisce in quella. aretino
monti, xii-6-509: alla vista delle pene ch' ei soffre per colpa di amore l'
l'animo gli si smarrisce per modo ch' egli è vicino al morire. de marchi
l'occhio si smarria, / come virtù ch' a troppo si confonda. idem,
busto dal capo diviso, / quel ch' accaduto mai non gli era inante, /
io ne canterò sì dolce e novo / ch' i'farò ismarrire ogni intelletto.
fuggiti / si riscontrò, veduta. ch' era piena la strada, / e diè
tica madre il gusto ardito, / ch' a'figli suoi del del chiuse le
m'ài posto in tale iranza? / ch' io son smaruto, non porte
. dante, infi, 5-72: poscia ch' io ebbi 'l mio dottore udito /
/ tutto smarrito de la grande angoscia / ch' elli ha sofferta, -
in atto d'afflitto e smarrito, tanto ch' il papa gli gli occhi. p
anima ch' è smarrita, / voce di sangue,
/ com'ei si dava a creder, ch' egli uscisse / qua fuor con quel
33-77: io credo, per l'acume ch' io soffersi / del vivo raggio,
io soffersi / del vivo raggio, ch' i'sarei smarrito, / se li occhi
temo che non sia già sì smarrito / ch' io mi sia tardi al soccorso levata
cortonesi, 1-i-413: quel [cristo] ch' era la salute per dar luce /
mise grande voce / e lamentosse al padre ch' è 'l più sommo. sannazaro,
, / e quisto pio pastor, ch' è in cruce esangue, / redento ha
. sanudo, xxxii-357: oggi, ch' è sabato, tutte le scomesse sono smarite
il segno / smarnto, il pegno solo ch' ebbi in grazia / da te.
: l'autore... dirreste ch' ave una fisionomia smarrita: par che sempre
che gli basta, pensava io bene ch' e'si desse a le contemplazioni e che
45-56: a quello non si fidasser, ch' egli era smarrito. 16.
marino, 1-15-92: il vel ch' asconde la sembianza cara / si squarcia
. groto, 226: da poi ch' ella m'ebbe smascherato il suo nome
, i-192: la più disastrosa fatica ch' io provassi, ell'era d'interrogarfi con
visetto succede a quella barba, / ch' era in ver di fanciulla. goldoni,
un volume manuscritto... tornato ch' egli fu smascherato a cucire le scarpe
fluttua enorme, / nel vento arcano ch' agita la massa / dei rami, e
? / a pregare il gran mitra ch' ei conceda / alla persia...
il giovane, i-125: nei cavalier, ch' a lei facean corona / leggiadrissima intorno
vid'io smembrare / un nostro fraticel ch' era garzone. b. davanzali,
so che vitiperata ne sarei / e ch' i'per man de'mie'sarè'ismembrata.
che debbo far io qui? poi ch' io non vaglio / smembrar su la
, / che paulo sia là giù, ch' alcun n'offese? /
, 26-52: sozio nostro caro, come ch' egli si mostra mezo e intero,
inimica l'istima e abbonisce, dispiacendole ch' essa nell'uomo cagioni una smemoràgine nelle voluttà
... e dissigliele con tanta efficacia ch' io la feci ismemorare. la spagna
sonno a quel de'numi eguale, / ch' è silenzio di cure aspre inquiete,
gli animi vostri di chi sieno / quei ch' allora vi davan scacco matto? manzoni
a. manetti, 2-25: vedi colui ch' è isvemorato, che ha dimenticato essere
smemorato, e spezialmente il giorno ch' elli non la vedea. c. angiolieri
/ si dicono: « ve'colui, ch' è smemo rato! »
nel vizio della lussuria; accusalo ch' egli è ismemorato e pazzo. f.
.. este sì isme- morato duramente ch' elli nonn. àe podere di rispondere.
di s. torpè, 76: guarda ch' io ti parlo chiaro scorto: /
fuor d'intelletto e di ragione / ch' io non cognosca ranaldo d'amone?
pisana se ne dispero ai primi giorni più ch' io non avessi creduto possibile: ma
vostra man dentro e di fore, / ch' amor mi sbatte e smena che no
fu de le solenni e le migliori / ch' io vidi mai, v'avea d'
il mirandola tene fatta la pace dicendo ch' el re lasciarà, per averla, savoia
passato. imbriani, 2-217: mai sarà ch' io sméntichi / quanto ramai!
padrone / avermi smenticato alcune cose / ch' io doveva portar con esso meco.
: anna piacque a maria e a ch' un regimento o altro corpo di truppe si
donato degli albanzani, ii-51: ancora ch' egli potessono 2-119: pallone non aveva l'
fu il carattere di cari'antonio tanzi, ch' egli non ismentì giammai fino all'ultimo
io non fu'mai smentito, e convien ch' io ti faccia morire ». tortora
, 4-17: se v'era alcuno ch' abbonisse i vizi, / e dicesse:
, / gridavan: « chi se'tu ch' hai tanto ardire / i paladin ai
. cose tutte che smentiscono certa tradizione ch' egli avesse consumata la sua giovanezza nel vilissimo
pausa, « duv'è- la mai ch' a si'ndà a far dànn, tutt
fogazzaro, 13-80: parlò di lelia ch' era una smentita vivente alle teorie
or de le spigate altere biade, / ch' ei fa con dolce moto fluttuare,
quale è significata per lo smeraldo, ch' è la più usata pietra e la più
danzando: l'una tanto rossa / ch' a pena fora dentro al foco nota;
che spira sua virtute / nello smeraldo ch' è sopra ogni verde; / di molte
imagin diva ne la salda cera, / ch' avegna ch'ei sia poi guasto
ne la salda cera, / ch'avegna ch' ei sia poi guasto o spezzato
. mostacci, 146: quella ch' è di bieltate / sovrana in veritate,
sue rive di smeraldo infiori / il fiume ch' ascoltò la nobil musa / per cui
ebbe sì d'amoroso afecto preso / ch' a ti son dato con ogni potenza.
pimento de tutta preziosa vertute più ch' altra donna terrena, e cusì più
altra donna terrena, e cusì più ch' altra donna terrena dovete intendere a lui servire
più pur lavorato. / alcun dicon ch' io non veggio lume, / ch'esse
dicon ch'io non veggio lume, / ch' esse l'hanno unto e il viso
la superbia del nemico smergo, / ch' era levato in tanto ardimento. =
disse zanni, e ti pensi tu ch' io sia così vestito senza proposito?
, 5-272: non credere... ch' io smetta o rallenti il lavoro avviato
: il cocchiere smezza una bestemmia complicata ch' egli saettava contro i rivali, si volge
milia de contanti sborsa / costui, ch' è si miserrimo stronzetto, / che s'
. giuglaris, 348: leggo pure ch' erano le tue creanze sì dolci che
martello, 6-iii-611: si vo- lea ch' io tacessi l'oracolo d'apollo? /
, ché pubblicollo. / si volea ch' io smezzassi de * carmi il senso intero
.. i suoi beni sacri, ch' eran dovizia pubblica, dissacrati, messi all'
da lui con esatto studio manipolate, come ch' ei fosse linceo smidollator d'ogni nocciolo
: non vedete voi i visi delicati / ch' eifa, come che i membri rozzi ingrossa
gattina, 1-73: dite che il salario ch' io vi aveva offerto è troppo smilzo
, diavolo di quei satanassi sì scatenati ch' io n'ho avuto sempre maggior paura
tanto d'intorno stettermi e tanto spinsermi ch' e'm'hanno condotto... dove
par mio sia bene darle commissioni tanto limitate ch' ei non possa alterarle, accrescerle e
vizi minori, come la bestemmia, ch' è ora comunissima. papini, ii-1344:
uomini e sottoporgli alla pubblica luce, ch' è una luce maligna, ingranditrice de'
: io te sminuzzo / el ver, ch' i ghibellin poi fecer peggio, /
villa egli ne sminuzzava sì bene ogni particolarità ch' io, rispondendo sempre: « non
è vero », vedea pure benissimo ch' egli era informato a puntino di tutto.
tutto. foscolo, xvii-107: ciò ch' ei legge solo in camera, il maestro
.., o pur... ch' ei la sminuzzoli e la mandi in polvere
fanciulla è tanto lieta e frugola / ch' a starli allato tutto mi sminuzzolo.
a me ancora; e si strasecola / ch' io non approvi quant'egli smiracola.
da fiorenza, 444: parmi aver ciò ch' io non ò ni tegno; /
ed hami in questo tanto ritenuto / ch' a contare saria una smisura.
amasti / con sì fervente core / ch' è quasi ismisuranza. g. averani,
solamente d'uno sole non poteva scampare ch' ella non fosse riscaldata e arsa,
e. sseguir sua natura, / ch' amor mi s'ismisura. francesco da barberino
: se [la regina] conosce ch' esto re sia vago / d'esser con
lei, no gn faccia sembranza / ch' a lui sia cara per più farlo amare
/ néd istimar con core, / ch' ella smisura come il ciel stellato. intelligenza
smisuratamente vole, / c'ha scritte inanzi ch' a parlar cominci, / negli occhi
la veggia 'n chell'ora, / ch' ella noi faccia di sé 'nnamorato.
: una luce smisurata circunfuse me e glicompagni ch' erano con meco. -altissimo,
me ragazzaccio, ignorante d'ogni arte ch' io m'era, del divino michelangelobuonarroti.
ricco onorario per la cattedra di filosofia ch' egli esercitava in bologna,..
/ de lo bel viso rosato / ch' isaotta blond'avìa. seneca volgar.,
intelligenza, 294: quiv'era una donzella ch' organava / ismi- surate, dolzi melodie
, 5-201: vuo'-tu, fortuna, ch' alia fin mi tocchi / un po'
/ star smoccolano e scemano ch' altre non se n'avvede. nutire
finisce, 11. prov. / ch' ognora, in casa e fuora, ovunque
. frugoni, 4-162: 1dramisti moderni, ch' io chiamerò più ristrettamente verseggiatori smodati,
nano con una pancia gonfissima, assai più ch' idropica, come che la natura attaccata
ii- 188: non v'era pericolo ch' ella esprimesse una parola smoderata o mi
ben tosto consumati con altri quarantadue millioni ch' egli lasciò di debiti, essendosi in ultimo
essercito, aveva peraventura risguardo alla ricchezza ch' era convenevole ad un principe cittadin di
proprie stanze la famiglia bassa e smogliata, ch' era assai numerosa, per sicurarsi della
* 31, in quel mese di vita ch' ebbe in ferrara, ricomparire dun
. giamboni, 10-32: cavalcammo tanto ch' a ora di vespero fummo giunti a
da cavallo e fece giustizia di coloro ch' aveano morto il figliuolo di colei. boccaccio
mar fue abonacciato, e'presono molte navi ch' aveano per l'isola, e andaro
e smontaro in terra per pigliare costoro ch' erano in su l'isoletta. boccaccio,
o se tu cresci, / ma poi ch' io vengo a te mai non decresci
al ciel che alcun sormonti, / ch' ogni argomento al salir fi apparecchia;
tanti ingegni da cadere / che nulla par ch' a ciò difesa monti. esopo volgar
anibàl tremendo, / piaccia al pianéta mio ch' io saglia e smonte.
viso fellone e niquitoso, / pria ch' ai palagio suo non si ritenne; /
an- ciandole via. ch' esso caduto. = nome d'azione
mezzo cui n'esce il fetor ch' amorba il mondo. alle piazze
tartufi del rainoldi per provare alle sue smorfie ch' era ancora un marito in gamba.
m'empie la testa di cose sì grandi ch' i'non posso star più alle mosse
cino, iii-160-71: la figura sua, ch' i'dentro porto, / surge sì
dentro porto, / surge sì forte ch' i'divegno smorto. petrarca, 111-4:
): nell'atto stesso d'accertarsi ch' era lui, dovette vedere quant'era
le labbra smorte / vi muor la voce ch' io non ho quiete. pirandello,
il freddo tiran dell'ombre smorte / e ch' ei rendesse la fedel consorte / del
. achillini, 135: se non vorrà ch' io mora la mia sorte / e
misero indizio a sospettar m'induce / ch' alcun danno a'mortali il ciel minaccia
serafino aquilano, 107: tu quella man ch' ogne altro lume smorza / defendevi dal
ra], 1-88: pigliava dell'erbe ch' erano più bagnate dalla rugiada, con
la speranza che mi smorzasse la sete ch' avea. p. detta valle, 3-432
testi, i-154: felice te, ch' eletto / ai beati congressi, entro una
voi altri smorzate le fiamme amorose conseguito ch' avete il vostro intento. tansillo,
antonio da lerro, xxxix-i-252: convien ch' adori, ohimè, come divina /
di me dolce rapina, / poi ch' el mio fuoco per pietà non smorza.
martello, 6-ii-552: l'odio, ch' arde i congiunti, fra lor smorzasi in
dell'usata gabbia, / ogni rancor ch' egli abbia / si smorza. sciascia,
: ben mirai dalla torre / nel misurar ch' io fea / la per metà smorzata
. boine, ii-62: un giorno ch' era solo ecco l'armonium smorzato come un'
la morte, onde i'castiga, è ch' ad un fiato / il condannato reo
morando, 124: sopragiunsero quei boscaiuoli ch' avean tesa la trappola e, veggendovi smosso
cosa il re piero stette assai, innanzi ch' egli si diliberasse, per la morte
vivendo si rendeva molto sicuro, sappiendo ch' egli non era amico del re carlo;
volgar., 3-339: i medici diceano ch' io era un poco riscaldato e la
bel conio, 7 il quale smozicar, ch' era sì miro. cellini, 1-109
toscaneggiare, dopo alcun tempo avvistisi poi ch' egli veramente parlava una lingua ed essi smozzicavano
come m'hai dilieta! / mentre ch' i'fui in guerra, stesti diricta!
g. gozzi, 6-78: posto ch' egli potesse dire: « questo squarcio
, i-10-31: quando a questo loco, ch' io ti dico, / il vapor
mezzo alla famiglia ubbidiente, a'debitori ch' e'potevano smungere con usure.
della leonessa pendono sulla groppa del toro ch' essa dilania. -dissanguato.
il capo? or non sa'tu ch' io sono /... smunto /
per morire. svevo, 4-922: visto ch' essa non si lasciava smovere dalla sua
dalla sua convinzione, egli cominciò a credere ch' essa la sapesse lunga. pirandello,
galiini, 65: -voi sapete ch' io son tamburo; io non combatto,
animo dell'assemblea non era ingegnoso spediente ch' ei non usasse. b. croce,
voluta] tanto dell'abaco che pare ch' ella nasca fuori dell'ovolo appresso il
ha 'nfiammato / la vostra dilettanza / ch' io non mi credo già mai snamorare.
: a'seón cossi an nu uomeni, ch' aón el nostro snaturale che ne fa
snaturale che ne fa fare tal fiè quel ch' a'no fassàn; e se negun
se negun ne diesse niente de quel ch' aón fato, a'digón che l'è
inn. odio dell'uditore se noi dicemo ch' elli hanno alcuna cosa fatta isnaturalmente contra
/ avegna sono -sem'en dolce spene / ch' amar frutto n'avene / (ma
stretto in tal guisa m'affrena / ch' eo son dispensatore d'umiltate.
il piede piccolo, riputando bellezza quello ch' è contro natura. che accade il
, 80: io avevo bisogno ch' ella mi snebbiasse alcuni misteri. bacchetti,
temi e paventi? / deh, fa'ch' ornai la nebbia / del tuo vano
amico di cuore, o soltanto persona ch' egli avesse in istima, il suo viso
fiamme a mille a mille / non altrimenti ch' atomi o baleni / soglian per le
elettrica, io però gli ho motivato ch' egli consideri se mai l'aria di queste
locuste sì grande e acerba, / ch' io piango ancor di tanta cordo- glienza
snerbi, / tu allo strumento dài, ch' offre e non libra / le imagin,
alzasse e i gravi eterni accenti / ch' ogni altro stile dietro a quel si snerbi
/ arditamente alla fatica, quale / persona ch' ornai sia posta nel corso, /
solea danzar la sera intra di quei / ch' ebbe compagni dell'età più bella.
, infi, 17-130: come 'l falcon ch' è stato assai su l'ali, /
1-99-14: ongni profeta saggio ne raconta / ch' è de la mangna chi valore cont'à
, purg., 4-28: qui convien ch' om voli; / dico con l'ale
vestir leggiadra resta / e snella sì ch' ogni credenza eccede. parini, 311:
volgar. [tommaseo]: la virtù ch' è gittata nell'ozio sanza esercizio di
esser più breve a pervenire dove disegnava ch' il dividere e snervare le forze de nimici
dell'animo alli prossimi in tal guisa ch' un ebriaco trae i compagni all'amor del
, mi rilassavan lo stomaco in modo ch' a lungo andare mi sarei morto.
i frigi e snidagli dal fiume / ch' han di già preso, e i lor
naso. 6-78: se gli avvien ch' io la ragion mai snoccioli, / vò
la ragion mai snoccioli, / vò far ch' a spirituali ha creduto d'imporre il serra
, 1-40: tu taci? ti paregli ch' io te l'abbi saputa snocslegandone le
] quella cerniera affamata di lividi anelli / ch' egli snoda parte (un argomento
levanoccioli. sciogliere un nodo. mostravano ch' era agitata e che la sua mente non
, 4-297: questo [cavallo], ch' era molto gagliardo, die = nome
amor di quel che tutto regge, / ch' alfin di questo poco che m'è
di tal laccio amor mi strinse / ch' a snodarlo conven che si discioglia /
di pers, 3-257: folle, ch' io mi pensai, snodato il laccio /
sì possente / che morte sola fia ch' indi lo snodi. felice da massa marittima
niccolò del rosso, 1-402-4: meraveglia ch' el spirito non schioppa / e che
fu? e per gran guai, / ch' ora cove- gno trar ma? or
i-20: ma che vi credete? ch' io mi sia snodolato il collo? stiacciato
dee giudice il fero / sovra la lite ch' ebbero del pomo. /..
frutto che si chiama ma- mei, ch' è un arbore grande, di belle e
: solingo e vago augello, / ch' hai sì ben sparsi i toi soavi accenti
giù lo mio soave stile, / ch' i'ho tenuto nel trattar d'amore.
ebbe tanta eloquenza che certamente è manifesto ch' elio non solamente accrescé la gloria delle
begli occhi che lucesser mai, / ch' ò perduto, mi fa parer sì
sì grave / la vita mia, ch' i'vo traendo guai. boccaccio, vili-i-178
alba somiglia / poco anzi all'ora ch' alto il dì si fa. crudeli,
/ mia, perché amor, quel giorno ch' ebbe a sdegno / mia libertà,
, xvii-98: dona cristo a quei ch' han sua contiegga, / che son tanto
contegno, / n'elesse cinque, ch' eran più soavi / e migliori anco,
[valaés], 168: -volete ch' io vi dica il vero, alla fine
cheta; / e quel saggio parlar, ch' ai cor le scende, / de'
. ariosto, 1-58: so ben ch' a donna non si può far cosa /
, ili-canzone, 45: li atti soavi ch' ella mostra altrui / vanno chiamando amor
. betussi, xliv-140: perché dite ch' ogniun ch'ama mille volte muore,
, xliv-140: perché dite ch'ogniun ch' ama mille volte muore, non considerate
, i-45: di morir non pavé / ch' integro visse e lascia / alle future
, / cibi della mia vita, / ch' or m'involate, or mi rendete il
navicando, tanto fiso il mira / ch' amor nel cor ne le mise una
funi soavi / da certe guardie, ch' egli avean commossi, / saliron suso e
bruchi... ippolita ne prese uno ch' era punteggiato di vermiglio nella sua lanugine
prendelo per la mano al più soave ch' elli può fare. 21.
, purg., 2-85: soavemente disse ch' io posasse. boccaccio, dee.
e lasso / a lamentarsi sì soavemente / ch' avrebbe di pietà spezzato un sasso,
intorno, /... / odi ch' io mi querelo, / odilo,
" bissino, 2-1-322: priegai soavemente ch' e'ti mostri / ciò che tu dèi
v'ha [in quel luogo] ch' il rendono grato e riguardevole, quello d'
il latte tiepido soaveolezzante delle sue pecore, ch' e'bevve seduto accanto a sua madre
silenzio, o biasimi l'amicizia, ch' è un'elezione de la medesima vita.
potrei né eleggere né lodare la suavità, ch' è nemica del silenzio. giuglaris,
da l'odorifero terreno / tanta suavità ch' in mar sentire / la fa ogni
favelle mortali, ma in modo così dolce ch' io argomenterei che tu fossi spirito di
non vorrei portare altro mazzo in mano ch' un turaccio ai fiasco dove fusse stato un
diletta, è così utile e piacevole ch' io non so se cosa è qui giù
dei servi di ferrara, 228: ch' el ne conduga a quelle allegrege, a
. argiroglotto, 1-54: nimfa, ch' ai suon dei rivuli pierii / tocchi
cantico di rara suavitu- dine, / ch' admirin gli antri e questi abeti aerii.
'pleuronectes rhombus', volgarmente detto 'soazzo'(ch' è il tanto stimato e famoso rombo
e misterioso, insulso e terribile, ch' egli aveva di sé, sobbolliva adesso
g. villani, iv-12-94: le chiese ch' erano allora in firenze e ne'soborghi
cellini [tommaseo]: lo sobbillomo tanto ch' e'lo feciono de'lor compagni.
. e sì quel parroco contri, ch' è dotto e liberale, fece ogni sforzo
recate niuno sospetto nell'animo; imperò ch' io cognosco che il dimonio è sottile,
vendono, a gran fatica avranno tant'agio ch' a sobrietà all'ore deputate pascere si
delle altre può avvenire. chiaro è ch' ella tanto più userà sobbriézza, quanto (
sua diligenza, sappiate che aveva gran pensiero ch' io vivessi sobrio, prima ch'io
pensiero ch'io vivessi sobrio, prima ch' io m'ammalassi. rafberti, 4-114:
la sua salute cieco; / però ch' egli s'inebria e sobrio poi / non
retoriche. testi, 1-356: parmi ch' egli sia più del solito sobrio e moderato
la voce mia, lasciò il mantello ch' io tenea e uscì fuori. =
sì ebbi trovato; / ver è ch' era socchiuso tutto ad arte. sacchetti,
natura roccia / scrivi e quei vizi ch' in ver dir si pone. =
una vaca e una ginicie di sopranno ch' à da noi a soccio. sacchetti,
soccio. sacchetti, 151: que'ch' e'buo'tengon a socci. b.
. ssi chiama contumo; e socco, ch' è un'altra maniera di calzamento,
/ veder preso colui [amore] ch' è fatto deo / da tardi ingegni rintuzzati
garisendi, xxxviii-324: ogn'altro dio convien ch' a lui [amore] soccomba.
destino. fagiuoli, i-189: fa'ch' io mai non cada e non soccomba /
o altro, non risparmiate spesa, ch' io soccomberò volentieri a vostro sollievo.
vi è una statua del redentore morto ch' è di singoiar bellezza. imbriani, 7-159
l'armata del re di spagna, ch' era grossa e bella, si trovava nel
dante], i-82-q: e'pur convien ch' i'[amore] soccorra durante,
mora disiando / a. tte, ch' hai in man della sua vita il perno
soccorri quei che t'amò tanto, / ch' uscì per te de la volgare schiera
onnipotente iddio / che mi soccorra, ch' io n'ho gran bisogno. rappresentazione
et a lei ritornando, / la pregherò ch' abbia di me pietade / e 'n
timore di perderlo, i'modo tale ch' essendoli mossa una cosa dinanzi che dia
sì una nebbia lo soccorse, / ch' avea offuscato il matutino raggio.
guittone, 14-3: tutto 'l dolor, ch' eo mai portai, fu gioia / e
, a cui morte socorga, / ch' altro non vegio ormai sia validore.
regna / previde a la milizia, ch' era in forse, / per sola grazia
: di tormentarla non cessò, fin ch' ella / non gli fé il giuramento il
o se tu cresci; / ma poi ch' io vengo a te mai non decresci
van soccorre / il sangue al con ch' ogni soccorso è tardo. -porre rimedio
spelun- che, di che egli comandò ch' eglino fossino assediati; quegli che soprastando
bontempi, 3-2-256: 'soccorri', come parola ch' esprime indigenza d'aiuto, voglia naturalmente
esopo volgar., 5-258: tu sai ch' io non sono uso di stare in
uso di stare in acqua, sì ch' io non so li soccorrimenti che fanno bisogno
, 178: tu se'disposta pur ch' io mora affatto, / prima che tu
aiuto no me secorise / l'amore ch' azo priso mi farìa / del méo corpo
: tanto ve dico, padri mei, ch' io ho facta sì facta fortega in
beffa abiando da la signoria vostra quello sicorso ch' io al tutto in voi spero.
tutto i due aiaci e teucro, ch' è il miglior degli achei nel tirar d'
ghebellin', socorso / per l'alezion ch' è fatta ne la mangna.
che non sia già sì smarrito, / ch' io mi sia tardi al gettito
ai be'desiri, / non fia ch' almen non giunga al mio dolore / alcun
/ e con alto parlar gli dice ch' ama. -i soccorsi spirituali,
i loro talenti, tutti gli altri, ch' esclusi vidersi, divenner furenti tanto contra
tuo soccorso chiamo / contra quella guerrera, ch' odio e amo, / aspra nimica
: un uomo dabbene, / ancor ch' arda di sete, alcun soccorso / non
, xiv-316: ogni giorno ne'brevi momenti ch' io posso chiamare in soccorso la mia
troppa sicurtà vi paio scorso, / ch' ai mio dolor soccorso / né rimedio
: la terza notte verrò con quella brigata ch' io po finito che per
giovane, 9-502: è sare'bene / ch' or tu facessi il secondo marrone,
fu sonoramente battuto dal suo competitore, ch' era appoggiato dai clericali ed ebbe buon
una società segreta, ovvero eterìa, ch' era, per eredità dei sapienti caldei
sue speculazioni in quella borsa pazzerel- lona ch' è la vita di società, crebbero innanzitutto
... parvemi anche di poterle dire ch' ella era in una compagnia comica in
preti, abbastanza mondana per non dimenticarsi ch' essi erano uomini. fogazzaro, 1-100:
animate da quello spirito di amor socievole ch' è una delle vostre molte amabili qualità
c'ho il testo / di quel ch' ai notaio vien d'ogni negocio. g
, l'accurato che carte, / ch' io in due begli occhi apprenderò quest'arte
sodalizio eletto': qui e da notare ch' egli è di quattro fatte compagnie:.
in sta pizzola tana / calliopè, ch' è piò principal musa, / a zò
. gozzi, 1-480: ringrazia il ciel ch' io potei darti prima / gli avvertimenti
e crediti fé istaggire; e più, ch' e'fece sostenere tutti i fiorentini,
'mperadore trasse dal fodero la sua, ch' era maravigliosamente guarnita d'oro e di
a fare bene, e colui è quello ch' e lattato. costui è quello che
, 1-180: malgrado i continui sforzi ch' egli faceva per mostrarle il maggior soddisfacimento
sottratte a inutili spese, ci sembra impossibile ch' altri non cerchi a se stesso su
mio soddisfacimento è necessario per circostanze sopravvenute ch' io l'aggiorni alla primavera.
vi domanda ragione di quella speranza e fede ch' è in voi. -il prevenire
amenda e soddisfacimento delle spese e di quello ch' aveano misfatto a la corona. statuto
carducci, ii-3-185: gli rispondo subito ch' io credo che già da altra parte avrà
: che vai, dice il pensier ch' a ciò mi mena, / aver veduta
e per non ricusar la cortesia / ch' entro del petto vostro oggi s'accoglie,
e sodisfare quanto vale più la città ch' e'marchi. francesco da barberino, iii-123
faccia. testi veneziani, 20: questo ch' eo ò ordenato sì sia trato de
a cui eo è lagato e de questo ch' eo è ordenato de sovra infin che
, ma in modo non esagerato, tanto ch' essi possano soddisfare a contante.
non per merto di tu'don, ch' i'non quegli / son ch'el possa
, ch'i'non quegli / son ch' el possa sodisfar, né s'avegna.
satisfatto. aretino, v-1-96: poi ch' io non sono atto a poter sodisfar cotanto
è cento miglia per ciascheduna faccia; / ch' ine vole entrare conviene che sadesfaccia /
a satisfar per quelle giuste genti / ch' eran nel limbo; e con martirio amaro
che la veste non era mia e ch' io son uomo da satisfarti se ti ho
« messere, fammi diritto di quelli ch' a torto m'hanno morto lo mio figliuolo
e reggi ben tua schiera, / ch' io farò tutto quel che imposto m'hai
, / conviemmi sodisfare al gran disio / ch' i'ho di dire mai e pianto e
darmi nel mondo, acciò ch' io satisfacessi della 'ngiuria che ti
io satisfacessi della 'ngiuria che ti ch' errori massicci / non si faccian talvolta da'
i-viii-quali fu sodisfatto alle donne romane dell'oro ch' elle di pro pananti,
uomini: e 'l soddisfare al grado in ch' io sono mi basta. corso
uccide coloro a'quali poteva con ch' erano soliti d'intervenirvi, per sodisfare a
sto dialogo a l'obligo ch' io ho con vostra eccellenza, ma aacbasso
tu ancora / di quel che credi ch' a me satisfaccia; / ch'i'non
credi ch'a me satisfaccia; / ch' i'non potrei, tanta pietà m'accora
etade, furono sì forti e gagliardi ch' ei non si tenevano pur satisfatti di
di sì grande effetto, è necessario ch' io ti mostri la forma del sito e
, ii-544: se piace a sua altezza ch' io non mi parta di questo stato
questo stato, dovrebe almeno rimaner sodisfatta ch' io non stessi continuamente rinchiuso doppo tanti
s'accordavano insieme in casa di quello ch' essi poi pronunziavano in publico o intendevano di
mio padrone, e non è bisognato ch' io duri fatica a disporlo, perché per
goldoni, ix-1184: per lo ben ch' io bramo al tuo felice impero, /
re per costume altero. / lascia ch' ei lo punisca. per nino io ti
: scopertasi la figliuola, fu chiaramente veduto ch' ella era quella,...
dove ti ritrovi, perché assai è ch' un uomo usato nelle delizie di roma si
che il cuore m'ha punto / e ch' è di tutta mia sodisfazione è che
verso il pontefice ridondava anche nel ministro, ch' era esecutore de'suoi ordini e difensore
colonia. e la soddisfazione migliore sarebbe ch' egli togliesse i suoi allievi telegrafisti,
pannuccio del bagno, 1-xi-28: là ch' era comunansa / àno sodutta in parte
subdure e seminare / discordia tra color ch' ènno una cosa. g. villani,
loro seguaci che si chiamavano ghibellini, ch' elli cacciassono della cittade i loro nemici
ovidio volgar., 6-830: uno dì ch' ell'era con altre fanciulle in uno
giove, fattosi toro, soddusse quella tanto ch' ella vi salìo suso.
anonimo, i-542: rilevomi infiammato, / ch' ai sonno fui tentato / d'amor
che alle confini d'asia è una ciptà ch' ha nome ieruzalem, in nella quale
... che uno monaco cristiano ch' avea nome grosius..., udendo
colpa e la pena v'è quella differenza ch' è tra l'ombra ed il corpo
forma d'un soldato gregario, tal ch' io conobbi... una sodezza
v'ammirò bensì ciascuno / che di quel ch' in- tend'io più intende. giordani
. reina, i-4: io dico ch' egli [il mondo] per ogni ragionamento
esser fuggito e perché non è altro ch' una esterna apparenza, ma senza sodezza
, 1-293: quant'airaltriatto dell'introduzione, ch' è di maggior perfezione e sodezza,
, / talor dà in una ch' ha sì poca entrata / che non v'
: / se tu vuo'pur venir, ch' io te lo metta / e te
gocciolatoio di uno de'due tempi ch' ivi sono, e per la sominero,
coloro che meritano guiderdone d'alcuna virtude ch' abbiano fatta, cioè una quantitàd'oro sodo
che giove s'avesse mai fu quello ch' era nel monte olimpio, al quale
stordire. vasari, ii-156: dicesi ch' era tanta la cortesia di raffaello che coloro
. maffei, 5-5-64: afferma quest'autore ch' era incavato tra due collinette e che
colui di cui ell'era, pur ch' ella non rimanesse soda, ma fosse lavorata
lo sgraziato, / giunta poi la stagion ch' alia ricolta / soleva spolverar bugnola e
: vider tutti in quella stanza / ch' ogni destner si troce e sbuffa e rode
date certe fiancate che, per sodo ch' io sia, come voi mi chiamate,
i ministri dire a posta loro, ch' egli se ne stette sodo e domandò licenza
deva a condurli alla schiaccia, / ch' ornai ti convien far da capo sodo
, niente. fagiuoli, xi-72: ch' r abbia a cominciare a innamorarmi / dal
. passeroni, iv-8: la modestia, ch' è in voi verace e soda
strane avventure dei poemi, e quel ch' è peggio anche talora dei romanzi, e
a que'maestri della sapienza più soda ch' hanno scozzonata più d'una cattedra e
andò a riverir un principe europeo, ch' era di testa soda e potea dirsi minerva
: a te, che amico sei, ch' hai cervel buono e sodo, /
gozzi, i-13-60: a me pare ch' egli abbia una soda ragione. 20
oggidiani vituperatori de'loro coetanei, dicendo ch' oggidì regna assai l'ippocrisia, apparenza
., se gli ipocondri / non vò ch' i fianchi m'afferrin più sodo.
fece una demostrazione apertissima in se stesso ch' abbia ogni secolo una fenice. martello
gli abbian consultato e posto in sodo / ch' io abbia ad esser preso ad ogni
più notti vi dormì il prete, ch' e'scarafaggi non si mostrorono. rinaldino da
volte che arrivo lassù lo trovo disteso / ch' era cugin d'argalto e di prialdo,
soddomiti; io dico se voi volete ch' ella sia sterminata, e non vi ristate
lo trovai a sedere sopra un sofà, ch' è un tavolino secondo il costume del
sofà di stuoie, tre eunuchi schiavani ch' ei tenea molto fidati gli si appressano
, come le qualifica il biografo, ch' ei sostenne con animo non sofferente,
di darla sì dopo lunga soffrènza, / ch' i'tegno ben garzon ciascun amante.
fatta gente. alfieri, 1-168: fin ch' altro a far mi resta, icilio
cerchio, domandando che gente erano e quello ch' anda- vono cercando, non avendo tanta
a una buona copia di danae correggesca ch' essa aveva in salotto: « ecco un'
affetti terreni, mi mena a credere ch' io sia quel ch'io non sono.
mena a credere ch'io sia quel ch' io non sono. 6.
di lingue e orrenda vista / soffiavan ch' io ho stoppato un alchimista. goldoni
quando soffia tra aquilone e levante, ch' è la più lena guancia che quella
a qual parte approdar dovessi, pareami ch' io piangessi amaramente i miei casi,
: fur queste efficacissime parole / folli, ch' ai folle cor soffiare orgoglio. m
prendere la parola. il fatto è ch' egli se la lasciò soffiare da palamede.
costei si curarla men d'un fico / ch' el mondo ardesse, anzi vi sosfriarìa
, anche perché i parenti della moglie, ch' erano tra i testimoni, non soffiassero
risponde un vecchio, il più vecchio ch' io abbia mai visto, con un soffice
tutto dolcezza insieme e tutto signorilità di maniera ch' e'par che a quel mò belloccio
con dietro a fargli da soffietto: / ch' io arrabbi, s'e'ne dice
vince chi la rivolta da quella parte ch' è convenuto tra loro. 2.
di giacomo, i-357: per la porta ch' egli aveva sospinta entrò un soffio d'
i-10-121: abbisogna... che quello ch' è in noi di corruttibile e di
senza regola, alla quale raggiungono ancora ch' ei accidentalmente infrigidisce il corpo, suffocando
d'ella s'innamorò, credendosi l'ingordo ch' era nimfa di quel fonte, e
. lecchi, 17-109: fatto sta ch' io ti avevo veduta questa soffoggiata sotto e
! si gli vede dinanzi, / par ch' abbi liei la solboggiata sotto. cesari
gli narra che 'l sottil ladrone, / ch' in un alto pensier l'aveva colto
, ii-70: vedemo che non è rascione ch' uno capitano, come saturno od altro
sofolto entra la sua gente, emperciò ch' entra la gente non sarea bene conosciuto.
. ibidem, i-154-13: ma 'ch' ella pensi a chieder sua dispensa, /
pensi a chieder sua dispensa, / sì ch' ella non si truovi sofrattosa / quando
dichiate degli spropositi, ma 10 vorrei ch' e'fossero almanco soffribili. -soffrire il
le stranezze che mi fanno / convien ch' io chini il capo e me le succi
soddisfarlo. testi fiorentini, 195: ch' elli no dorma a mezo die al sole
così potente nel mese di settembre del 1627 ch' ebbe forza d'appianare uno de'due
pena e lo gravoso affanno, / ch' ò lungiamente per amor patuto, / madonna
lo me core / lo gravoso langore ch' ago sofirito. guinizelli, xxxv-ii-466: eo
/ tutto lo meo penare, / per ch' e'non ho penar -lungia stagione.
che, come fa, non vuol ch' a noi si sveli. parafrasi del decalogo
una ricordanza e glie l'avvivava così ch' ei sofferisce tutta l'amarezza del rimpianto
, 3-277: qui à sì grande caldo ch' a pena vi si puote soferire.
22-69: l'altro [scudo], ch' ebbe l'artefice men dotto, /
, / tant'è la claritate / ch' escie del vostro viso, / che passa
per tua dolcezza, / il gran disio ch' i'ho di veder lei; /
riposo: alle tue stanze / soffri ch' io riconducati. leopardi, 1-50: i
accuse, fu ardentemente amata e -soffrite ch' io lo dica! - d'un glorioso
penser te ne leva dal core, / ch' io sofferei innanzi d'esser morto /
sofferire l'erudizione archeologica di momps, ch' era un collezionista ardente e che volle
aviso di tutta la comune, ancora ch' ella fosse meno profittevole, catuni de'cittadini
servitù, con pertinacia mirabile guerreggiaro tanto ch' ottennero titolo di compagni del nome latino
dio sofferto / nel santo officio: ch' el sarà detruso / la dove simon mago
chiaro davanzati, xvi-52: madonna, ciò ch' io dico è gran follore, /
sento sì d amor la gran possanza / ch' io loro naturale elemento. d'este
li disse: « dàmme el dono ch' eo te demando ». romanzo di tristano
: quando naian e sua gente vide ch' egli non potea sofferire più, si misoro
pratora fiorire, / partir lo verno, ch' era, / la state venire, /
di non venirmi mai dietro dove ch' io mi vada, io me ne soffero
isforzare, / e non dé dire ciò ch' egli ave in core, 3. prospettiva
già d'amar non mi spaura, / ch' eo starò sofendore, / che più
in cielo nuvole soffuse / del sangue ch' era sparso in terra. d'annunzio,
non faranno con loica o sofismi / ch' alfin sien dolci i miei lupini amari
parte di matematica arguto demostrativo e più ch' altro reale, e sofista secondo che.
, 8-4-505: questa è vera prova / ch' ella sia grande e 'nvan repugna il
e perciò ben disse platone, dicendo ch' ella è dintorno a le cose che non
mazzei, i-382: dissi... ch' io non pensava che con loro voi
/ e non è genovese ogn'uom ch' e'biondo; / per lo sofisticare è
ascoli, 121: l'alma, ch' è sol una in tutti, /.
dico che non si trova amore umano ch' abbia per oggetto altro che cose sensibili
, che non v'è pure una virgola ch' io non abbia pesata e ripesata più
3-915: pensa pur, micco, ch' io non sia sofistico, ma che son
1703 la casa di s. michele, ch' è il rimo carcere penitenziale dell'età
con secretezza tal gl'impone al collo / ch' ei non s'accorse finché diede il
ferrara, 145: io voglio, prima ch' a giucar me incenda, / una
incenda, / una soga cercar con ch' io m'impenda. cantù, 527:
un cappel di paglia il capo appiatto / ch' ha di vago fagian penna dipinta;
, / tu vedi, amor, ch' a te fama ne scema. =
le parole] dal petto, / ch' ai parer d'alte menti io le soggetto
goldoni, 1-688: ifdramma per musica, ch' è per se stesso un componimento imperfetto
. tale conquista più di quel ch' io farei se cento cuori, docili per
fenomeni contrari, involgendosi d'una natura ch' era una concezion tutta soggettiva del suo intelletto
, 11-ii-519: desi derano ch' elle [le donne] siano povere d'
amici e di parenti, parendo loro ch' ove tali siano, di leggieri debbano essere
59: a dominazion tu comandasti / ch' ai tuo voler mi facesser suggètto. imitazione
signore, / l'orrendo scritto, ch' all'empio tiranno / ne fé soggetti dal
, lxxxviii-ii-447: o caro cittadin marco, ch' avevi / sottomesso cartagine a'romani,
goffredo, ecco opportuna / già la stagion ch' ai guerreggiar s'aspetta: / perché
, 2-143: egli è molto tempo ch' io t'amo e che desidero di viver
. gozzi, i-11-219: dal dì ch' io ci venni condotto prigione, se alcuno
da me sia punita, / ch' io gli trapasserò il core e il petto
ariosto, 1-76: quel destrier, ch' avea ingegno a maraviglia, / a
che non può far d'un cor ch' abbia suggetto / questo crudele e traditore
crudele e traditore amore, / poi ch' ad orlando può levar del petto / la
niccolò del rosso, 1-359-1: fin ch' io non fui, amor, tuo gran
vita futura, / e, scordandosi ch' è a volo, / scende a raccattar
avvenne che, trovandolo re carlo, ch' era andato in roma al palazzo del
in ben nutrito core, / in cor ch' alia viltà non sia soggetto, /
riva del fiume aulna, over orna, ch' altri lo chiama, il qual due
gli precedesse. lassoni, xvi-107: ch' egli [il fuoco] sia accidente si
persone di quelle condizioni a punto qualificate, ch' egli [aristotele] le ha descritte
, 8-292: rammentandosi il bel soggetto ch' era il ciolla,... si
concluso diffesa non avìa, / pur ch' a lei lo so servir no gravasse.
in legarlo e nello scioglierlo... ch' egli ha tenuto in menare a fine
dar alla luce molti di que'suggerii ch' io composi in varie città recitando.
a soggetto, quasi a quel modo ch' entrò già la usanza di recitare a soggetto
, / che, innanzi che l'onor ch' io gli procaccio, / merteria di
seneca volgar., 3-166: uno alamanno ch' era giudicato a darlo mangiare alle bestie
iv-286: dice tito livio nelle sue istorie ch' i galli transalpini, intendendo italiani aver
cominciarono a poco a poco a rinvenirsi ch' ell'era prigionia e non alloggio.
intelligenza, 84: évi cesar, ch' avea tutto occidente / sommis'a la romana
: confessò rosalinda non aver mai osservato ch' egli alzasse curioso pur una volta al di
mo capisco! » esclamò don domenico, ch' era un uomo fino, sogghignando crudelissimamente
il giovane, 9-233: lasciateli, ch' elle si sono accorte / che noi
farmi de'sogghigni, per farmi capire ch' è del mio parere, perché non
poi era fatturo / per lo regno mortai ch' a lui soggiace, / diventa in
18-157: il signor pomponio, supponendo ch' ella soggiaccia ad una crisi nervosa,
cagiondegli oggetti sensibili ci fa vedere il bisogno ch' egli ha di loro. -sottostare
del trecento, lxxxiv-77: amor voi ch' i'così ti sie suggetto, /
, / onde far mi convien ciò ch' a lu'piace: / e, come
non costumi, / e saggio è quel ch' a la ragion suggiace. parabosco,
polpa, la sostanza delle cose, ch' è più succosa, piu porosa, più
umili di te: ché tutte quelle ch' i'ho trovate ho soggiogate, salvo che
dunque se'tu la più forte cosa ch' io mai trovasse, c'hai vinto colui
[guevara], i-80: l'uomo ch' è amalato, non lo sgonfia la
scalee che si fero ad etade / ch' era sicuro il quaderno e la doga.
1-1066: l'elogio affettato e caricato, ch' egli fa al genio buono e al
genio cattivo del signor goldoni, rappresentazione ch' egli vuole soggiogatrice di tutte le mie favole
suo talento? / h'al primo ch' io mi movo, miro intorno / de
che vide che poco gli attese / e ch' oltra soggiornar seco non volle, /
luna con suo'corna / convien ch' arrivi alle vostre contrade: / chi più
, a chi fior n'à, / ch' eo non credo gusto, dove sogoma
33-69: bradamante riceva, come quella / ch' in fretta già, né soggiornar volea
, 3-5: perché la critica, ch' oggi soggiorna in minuzie, non entra
occhi, dove amor soggiorna, / ch' io vidi ad infiorar torme amorose / non
] spogliollo tutto ignudo nato, / eveduto ch' egli era una segrenna, / 'idest'asciutto
a l'oziose piume, / fin ch' a splender nel ciel venne un sol lume
verrà an cor forse / ch' a l'usato soggiorno / tomi la fera
sciocca, morta, microscòpica e nulla, ch' io rinunzierei volentierissimo ai comodi corporali che
ad onorarti intento / sovra ogni altro ch' ei bagni ampio soggiorno. chiabrera,
. stampa, 29: l'augel, ch' a febo è grato tanto, / sovra
/ réddemi al mio amor giocondo, i ch' io per te vegni al sogiomo,
la chiuse e strinse, / or ch' ai gran mastro tuo fatto hai ritorno,
i-517: è sì doloroso / lo stato ch' io porto / che vivo tormentando /
vò più cantar com'io soleva, / ch' altri no m'intendeva, ond'ebbi
alquanto il mio dolore, / tanto ch' io avessi al mal qualche soggiorno! tansillo
, 7-il: né trovo altro soggiorno ch' il mio pianto, / che mi consola
a lo matin la donna mia, / ch' è vie più chiara che l'alba
il gaurico tal scorno, / dicea ch' iddio, de'pianeti patrone, / vietò
che sanza soggiorno / la pelar sì ch' ella rimase ignuda. g. villani,
. ariosto, 25-81: ben vede ch' ogni minimo soggiorno, / che faccia d'
, i-10-36: tutti replicar senza soggiorno / ch' ai cielo essi credean, sì come
del tuo ardente foco, / infin ch' a poter far con lei soggiorno /
riconosciuto stigliani, 2-16: natura, dapoi ch' ebbe compito / di fabbricaai cittadini dalle
il giovane, 9-36: all'infirmità, ch' ebber cagione / dalle fatiche e da'
andai e... sapiai per certo ch' elo è morto ». idem,
quel mio capo fasciato, rispondendo egli ch' io era 'cascato', io subito soggiungeva
mariti. ottimo, i-97: sogiugne ch' egli ha tal pena che, se altra
questa stessa favola de'figliuoli di calliroe, ch' egli poco appresso soggiunge, mi pare
senza discrizione, / ché non vuol ch' ella [l'aquila] scappi a nessun
dei vivi da quello dei morti. ch' egli mi sogguardava amaramente. manzoni, pr
basamento, degli stipiti e vero / ch' io tutto finirò nel cimitero? carducci,
sembrano en to, / ch' a la sedia et al col fé per
in caso si desideri l'acqua in tempo ch' ella è bassa, è necessario che
l'uomo è riconciliato a dio, ch' egli sale in sul sogliare della caritade
fine, credendo acconciar la minestra, soggiunse ch' ella [la regina] si assiderebbe
e in una / vista mirò ciò ch' in sé il mondo aduna. f.
/ entrerai ben satollo agevol sarà ch' ai vaso in mezzo / tu caggia?
: casa. fagiuoli, xii-70: ch' io torni al patrio tetto, a cui
m'ascondo, / e di quel ch' io lasciai soglio natio, / che m'
. piccolomini, 100: oltre ch' essa teneva il soglio alto per tutto,
a noi più a concipere neltintelletto che quello ch' elli scrive. s. girolamo volgar
sognando desidera sognare, / sì che quel ch' è, come non fosse, agogna
, non solamente parla e publica quello ch' ha veduto et inteso, ma anco quello
ha veduto et inteso, ma anco quello ch' ella ha sognato. loredano, 1-41
in su la terra / per modo tal ch' uom non pensa né sonia.
e passi: / lo ben ch' à avuto, pensi aver songnato. boccaccio
fiori: / ma il capitan ch' a dipartir n'invita / sa c'hanno
desta. testi, ii-123: io, ch' improvviso spettator mirai / spettacolo sì degno
fortuna m'hanno di maniera confuso l'animo ch' io non so se viva o s'
occhi aperti. povero bimbo dagli inutili rapimenti ch' io sono. gramsci, 6-108:
! borgese, 1-127: si svegliò ch' era appena l'aurora, e saltò in
stessa [lettera] vedo bene l'onore ch' ella mi fa da me non mai
ha nessuno che l'accompagni; vuol ch' io vada a servirla e pretende ch'
ch'io vada a servirla e pretende ch' io le domandi perdono di un'offesa sognata
possono essere le cotali cagioni, ma ch' e'sapesse discernere qual di quelle fosse noi
italia e fuori d'italia, gli uomini ch' oggi s'accusano di poco pratici e
, / tanto piacer mi date / ch' eo spero eh eo ve tegna, /
; / e dorme senza sonnia, / ch' è 'n vere- tate d'onnia,
che 'sogni o e'son cagione ch' alcuna cosa si faccia o non si faccia
sempre snodare / in questa brieve vita ch' è un sogno. b. pulci,
bernardino da siena, 280: questo ch' io ti dirò non è ciuf- fola
di milano; e n'ebbe in risposta ch' eran sogni. leopardi, i-172:
arguto, / che ti mancava, ch' avevi tu bisogno? / ben fu cattivo
. pirandello, 8-932: credi forse ch' io sia geloso.. nemmen per sogno
fanno gli uomini / un lor disegno ch' un altro in contrario / non ne faccia
dura pietra tolle / e partela, ch' è molle. = comp. dal
dava questo falso / traditore, acciò ch' io di lui fidandomi / fussi meglio ingannato
: cose calde, per usare a quelli ch' hanno, il cuor freddo, si
, 2-313: un meschino sarà soiato, ch' essi soiatori sempre fien sua ingannatori e
, 2-313: un meschino sarà soiato, ch' essi soiatori = comp. di
. millanta entrature tacque, / ch' a lo spiccarsi in lagrimose vene / dal
vico, 4-i-359: 1 fanciulli immaginano ch' i monti sieno le coderiva (anche
cavalca, iv-107: essendo uno giovanetto, ch' avea nome eu- così un'unione di
vendè la sua casa a catone, ch' era sopra la piazza, e si riservò
oi malpar- lare / amor non vuol ch' io perda mia intendanza. giamboni,
avisassero il suo portamento e 'l modo ch' elli tenesse. dante, vita nuova,
morire, / e se non fosse ch' i'm'atai, mort'era.
faccia del froscio, che, ormai ch' era stato solato, s'era un po'
. bruno, 3-444: volete dire ch' agli animanti solari non fa giorno il
, 174: e1 fatto si è ch' elle [cataste di legna] sono tutte
l'alicacabo e sue specie, ancor ch' egli sia specie di solatro. bergantini,
tornovvi o vi rimase estinto, / sì ch' ignoto è 'l gran mar che solchi
buonarroti il giovane, i-316: forse ch' io vedrò, l'aer solcando.
niccolò del rosso, 1-289-14: ch' eo sento gà lo sospir sino al
al gotro, / e pria ch' el spiri si converte en piombo / che
in amar pianto e strido, / tal ch' r fu'per voltar lo spirto altronde
solci. pulci, 19-86: pensi ch' io facci gelatina o solci, / che
/ il solco de le rote / ch' altri da pria segnò. batacchi, i-oo
anticamera, camminando nel solco del profumo ch' ella lasciava dietro di sé fievolissimo,
vena eloquente ed energica che correrà da 'poscia ch' amor'a 'doglia mi reca'è
per lo passato solco / biastemai amore, ch' è tanto gentile / che fuge omne
/ avevon tanto un erpice menato / ch' egli era fuor del solco per pazzia.
volgar., 3-36: quando tu sapei ch' io venia sopra te, ché none
tommaseo]: ancora hae un altro paese ch' è detto calipe, che è uno
la provincia d'aden si à uno signore ch' è chiamato soldano. e'sono tutti
qual leon già intrepido, / or ch' è mio, qual coniglio o lepre è
. imperiali, 3-251: per la soldaterìa ch' ivi soggiorna ci sarebbe bisognato dar nella
ci sarebbe bisognato dar nella secca dentara, ch' ivi è inestricabile. alfieri, 9-65
p. del rosso, 291: subito ch' egli intese per gli avvisi che di
: nate. non ch' e'paresse soldato da lui, ma e'
volando ad una spezieria con alcuni soldi ch' aveva prima salvatisi di nascosto del marito.
patrizi, 3-269: tanta è la stima ch' io fo del sapere di don scipio
ssi dava a'cavalieri di roma anzi ch' andassero a la battaglia, acciò che vivessero
1-452: fae lancialotto armare tristano, ch' egli teneva a suo soldo.
., 12-139: tomo a'guelfi, ch' io lasciai in bologna, / quale
quel corsaro inglese, e propio nel tempo ch' io gli aveva trovato impiego qui in
al suo soldo ogni sorte di gente ch' esso poteva avere. di costanzo, 1-161
costanzo, 1-161: corrado lupo, ch' era andato in apruzzo per sollicitar alcune compagnie
l'orbe e l'ardor, di quel ch' appare al senso. g. del
, 188-1: almo sol, quella fronde ch' io sola amo / tu prima amasti
giove, / o sorella del sol, ch' ai cieco mondo / splendi nel primo
alla volta del suo padiglion, secondo ch' egli arà vinto o perduto il sole
sopra me molti sol volti, / ch' abito presi di civile onesto, / per
, 1-i-344: forse ancor non saprai / ch' ella sarà mia sposa / prima che
hanno li spagnuol perduto il sole / ch' a noi s'avegna di lodare il giorno
terra, / se non se alquanti ch' hanno in odio il sole, / tempo
sole di tutti i giorni ch' ei poteva vivere. nigra, 31:
in platea, a quella bella apostrofe ch' è nella 'parisina', tragedia del somo-
pupilla / la metà di quel sol ch' in te scintilla? -capacità visiva
coi vincitori e coi questo sole nascente, ch' era enrico di borbone allora re di
: ringrazia il sol de li angeli, ch' a questo / sensibil t'ha levato
giovanni. segneri, i-185: sai ch' una nuvola fu necessaria a quei tre
figura. petrarca, 9-10: costei, ch' è tra le donne un sole,
, venga a mirar costei, / ch' è sola un sol, non pur a
petrarca, xlvii-258: vostra beltà, ch' ai mondo appare un sole, / e
/ con la saetta al cor, ch' ancor ti dole. boiardo, canz.
leopardi, 1-86: per amor di costei ch' ai sol vi diede. idem,
solenne pazzia? quanto maledirebbe quel giorno ch' egli aperse i suoi lumi a mirare il
hanno li spagnuol perduto il sole / ch' a noi s'avegna di lodare il giorno
lagrimar que'duo bei lumi, / ch' han fatto mille volte invidia al sole.
ora? fagiuoli, 1-3-122: -fa conto ch' i'l'abbia trovato [un amante
tansitlo, 1-187: vorrìa, poi ch' esso tanto mal mi vole, / le-
ta di gittare in terra quelli ch' ella aveva levati in alto, né in
petrarca, 22-17: maledico il dì ch' i'vidi 'l sole / che mi fa
fa le funi, gli è segno ch' e'vuol piovere... quando il
fr. colonna, 3-27: echo ch' io vedo uno vastissimo et mirando colosso
3-i-62: all'intorno di quella culla, ch' era il deposito di una bellezza celeste
ne lo mio scriver volgare, pensa ch' io non so'omo diligente in queste
a saltare come bacchidi sotto il meriggio ch' era entrato in estasi insieme ai nostri corpi
compagnia veramente qui è ora mistral, ch' io leggo e rileggoquetamente e mi penetra della
le nozze della figliuola di filippo, ch' egli aveva maritata a alessandro di epiro
altri, o gloria, sì solenne / ch' io batta in fino al ciel teco
e fatto ha solennissima / pazzia, ch' a pena i fanciulli farebbono. bandello
sempre più brutti tutti, / infin ch' avrete vita. leopardi, i-104: queste
per cagion di lui [antifane], ch' era della città di berga, 'bergaizzar'
beicari, 6-47: infino a ch' io non veggia lo spirito santo obumbrare l'
, per la bontà e rare virtù ch' in lei scorse prendendo per moglie, fece
bibbia volgar., i-566: però ch' egli è lo sabbato del riposo..
generai, datela a lei, / ch' io voglio prima della mia partenza /
due anni oggi per l'appunto ch' io ebbi l'onore di conoscerla, e
, / affinch'ei si ristori e ch' ei respiri ». / ed ella:
questi giovanotti con più divozione di quello ch' io faccia l'illustrazione italiana [21-iv-1907]
te de lo vostro regno, / più ch' io non era degno. lorenzo de'
non a quel che peccar sòie / ch' eo non facci la / vegnanza. anonimo
: le dolci rime d'amor, ch' i'solìa / cercar ne'miei pensieri,
cercar ne'miei pensieri, / convien ch' io lasci. idem, inf, 26-21
/ quando drizzo la mente a ciò ch' io vidi, / e più lo 'ngegno
, / e più lo 'ngegno affieno ch' i'non soglio. petrarca, 112-3:
mi volve, e son pur quel ch' i'm'era. boccaccio, dee.
dei sudditi contro a quella sua propria autorità ch' egli stesso conosce eccessiva. foscolo,
sangue. poliziano, 1-606: so ch' ogni santo aspetta la sua festa, /
aspetta la sua festa, / e ch' ogni cosa il tempo mutar suole. machiavelli
si suole nella guerra, che coloro ch' essi predavano si rivolgessino loro e vendicassensi delle
capo si diffonde da lui in tante membra ch' i curiali sogliono invecchiare innanzi che essi
belle infinite è assai più lieve / ch' un solerte maestro intagli o stampi / che
si riman soletto, senza la famiglia ch' è menata in cattività. fogazzaro, 11-103
/ di te goda la dolce madre, ch' ha te soletta. 3.
ché sanno ben che dentro è quel ch' io dico. 4. che
buonarroti il giovane, 9-297: andianne; ch' un mio amico sì si svenne,
. alberti, lxxxviii-i-112: torniamo a quel ch' è il 'mise- rere mei', /
cxxxiv-i- 458: il volgo crede ch' abbia il vesuvio comunicanza sotterraneo colla solfonaria
solfonaria di pozzuoli di sotto la nostra città ch' è nel mezzo dell'uno e dell'
innanzi / uomini degni e tanti capitani / ch' io non credo con lor molto s'
forse la solfa della margherita, / ch' ognuno alfin ci lascerà la vita.
ignun più ardito che mi tocchi, / ch' io toccherò poi forse un monacordo,
toccherò poi forse un monacordo, / ch' io troverrò la solfa e'suoi vestigi
fuor della città in un luogo rilevato, ch' è per la strada della zolfatara.
per soblimazione la parte terrestre e solforata ch' è in esso. cattaneo, vi-1-259
se il chiuso vapor tanto s'indura / ch' ei venga pietra, egli quaggiù s'
con fogo inseme de tanto ardore / ch' el non è al mondo sì parlente
] despolia: / fregativi li denti, ch' a la vostra vita / bian
cantica e chiudesi il primo soliale ch' è entro in questo sito.
da esse derivò l'amore per tutto ciò ch' è unitario, organico, armonico,
dio. botta, 5-444: si conosceva ch' egli non era uomo da non usare
della 'solidarietà con le ragazze del popolo'ch' era pur sempre una felice invenzione dell'
che può avere uomo fino a tanto ch' egli dimora sopra la terra. faldella,
in solido obbligato,... quello ch' essa dovea verso lui magnificamente fare,
loro buchi regolarissimi. nessuno dubiterà certamente ch' essi non abbiano foracchiato le lave già
. simone da cascia, 1-3: ch' io fossi suto, e visitatolo e ragionato
la chiamo me- retrixe, ma digo ch' eia someglia a meretrixe brutissima e pui-
coll'attenzione debita quello del carmagnola, ch' è pure notabile. manifesti del futurismo
possi sollimàre! / o genova, ch' arder ti possa el fuoco! =
la faccia bella, / bianca più ch' un ermellino, / solimato e frassinella,
mosche, ahi fiera sorte! / ch' in un volto unguentato a por si venne
ne fuori la sohmatura e la roba ch' è di sotto nel fondo e pesala.
acompagnati. idem, 80-10: l'amor ch' eo addemanno sì è 'l primo,
: solingo e vago augello, / ch' hai sì ben sparsi i toi soavi accenti
betussi, xliv-118: morta è colei, ch' avuto ha un tempo in mano /
149: le voglio qui acchiudere due sonetti ch' io feci il giorno dopo in casa
, così dicendo: « a quel ch' io odo di te, io ho voglia
e dilecte- vole agli angeli, avegnia ch' ella sia solitaria e traile mura dimestiche
dove ognor par che filomena piagna, / ch' in mezzo avea unratei con una fonte,
che talvolta si trova negli intestini, ch' è sempre l'unico di quella specie.
: fece serrar le porte, non volendo ch' alcuno andasse a lui, fuor che
fare della maldicenza in mia presenza senza ch' io me ne accorgessi. 5
quel- l'albeggiare così diverso da quello ch' era solito vedere. 7. sm
moglie con patto di non riguardarla prima ch' elli fusse dello 'nferno fuori; riguardala e
- questo è il più tosto rifugio ch' albergo, perch'in niuno altro luogo che
bruno, 2-99: bisogna, spedito ch' arrò questa facenduola, ritornar presto,
alla città delle gaie brigate, / ch' ebbe governo dai frati godenti, /.
are. lamberti, i37: quelli ch' avendo dato bando ad ogn'altro negozio,
volgar., 1-54: santo bernardo dice ch' e'crede che ioseph tenendolsi in braccio
solo par che mi sfaza, / ch' eo ebbi di voi, donna, compimento
; elli se ne diletta e solaccia, ch' ella li piace e atalenta sì fieramente
mia scorta, o mio duce, / ch' a rallegrar, ch'a sollazzar m'induce
mio duce, / ch'a rallegrar, ch' a sollazzar m'induce, / sol
. de'mori, 1-71: posto ch' io non abbia bevuto mai di quell'acqua
tanto rigidamente la virtù... ch' egli non sia stato pronto...
: rimasi insieme d'accordo del modo ch' egli avessono a tenere che la cosa andassi
[il grasso] fussi diventato uno ch' aveva nome matteo. liburno, 1-2
volgea contro il meriggio, e sollazzevolmente diceva ch' aveva casa volubile. varchi, 22-34
e lochi publici e divini, / ch' usanza han di pigliar simil solazzi / in
lxxxviii-ii-534: sia certo che 'nnanti / ch' i'voglia prender teco alcun sollazzo,
che dovea dire, una sera di carnovale ch' egli se ne stava ne'suoi studi
. passeroni, iii-203: col poetar, ch' è pur sollazzo onesto, / di
mie poesie, a quelle, cioè, ch' io delibero di stampare; moltissimi fogli
... così dolcemente m'arsero ch' io non seppi qual più si fosse o
in grato / in questa vita quanto ch' aportato / ti ììa o di sollazzo o
gienti / e 'l sollazzo e 'l festar ch' elle facieno. -con meton.
, / ché s'iofaccio - sollaccio - ch' io piaccio, / vostro amor mi mina
parlà'cum lo so ortolani e acorfese ch' el era monto savio omo. la spagna
solo. nannini, 1-173: mentre ch' io cercava di cose che confortandomi facessi
tasso, 13-i-611: morosina amorosa, / ch' or vieni a'miei soggiorni / da
escano di mente le parole e quello ch' hanno veduto i tuoi occhi. fioretti di
san gregorio nazianzeno in quella bella orazione ch' egli fece 'dello amore de'poveri',
suo scorno e vituperio appresso quei medesimi ch' egli aveva sollicitati contro di voi.
guisa, mandò a sollecitare quelle genti ch' eran ite in orliens per riarmarsi,
in persona sollecitò l'opera sì fattamente ch' in quarantacinque giorni dal dì che il legname
/ iì dilicato miniator di belle, / ch' è de la corte d'amatunta e
, per isfuggir quelle gran pompe con ch' erano ricevuti. -cercare di far
tre ore e non sarà se non buono ch' io me invii pian piano in là
arcivescovo con gli altri cavalieri loro compagni ch' erano in agobbio. a. pucci
: non temiate, mia cara elisa, ch' io voglia mettere a ripentaglio la vostra
siete persuaso de'miei consigli. partito ch' io sono, voi tornate a sollecitare pamela
è licito di confessarsi ad altro prete ch' ai propio, si è quando il propio
ne mico d'entro, ch' è vostro corpo, e da quelli de
. bibbia volgar., x-108: quelli ch' è senza mo viere,
doppo la morte d'allessandro grande, subito ch' e'prìncipi macedoni cominciarono ciascuno a
iii-32: la vera sposa e figliuola ch' è sollicita non si volge mai indietro,
achille, ed alle preghiere aggiunse comandanti ch' elli dovesse avere sollicito e vegghievole studio
sollecite e per l'indisposizione dell'etisia ch' andava avanzando, a più determinato passo non
scote, / ma de le piaghe ch' egli avea l'affanno / è cagion che
rallegrai e con tanta sollecitudine ho lettola ch' io l'ho già varcata oltra li tre
mio animosi sente colmo de la benivolenzia ch' io vi tengo, che a pena ci
cesarotti, 1-xxxvi-227: è qualche tempo ch' io non vedo la vostra dama:
che voi siate senza sollecitudine: quelli ch' è senza mogliere, sia sollecito in quelle
ed alterano; questi son massime quei ch' han seco l'ocio; dunque gli dei
: è suto di volontà di dio ch' egli esca delle sollecitudine di questo mondo
'l vostro amor m'aco- glia / ch' a la mia doglia -facesse sollenanza. chiaro
faccio per sollenar lo grande ardore / ch' io sento per amar, là ond'io
non si trova 'n amare, / ch' atender l'om d'avere / la cosa
fin che non passa agosto, / ch' ai sollion la nuoce sempre mai. soderini
la zucca ha troppo sale, / ch' io fatta l'ho per l'increscevol ore
regalato una chicca ai figliuoli, attende ch' essi l'abbiano mangiata e assaporata per
avrà maritate le due lunghe zitellone, ch' ella conduce tutti i sabati al mercato di
foscolo, xviii-126: la s'accerti ch' io non sarei venuto da lei,
non temiate, mia cara elisa, ch' io voglia mettere a ripentaglio la vostra
falde all'ombra degli alberi frondeggianti, ch' io sono accinto a sodisfarvi ben presto
selvaggine più delicate, laidezze, ch' io aveva ricopiate in serie nel mio libretto
, mez. sue opere stesse ch' egli [goldonil aveva date alle stampe,
che teme il solletico, / ogni pochette ch' io schiamazzi basta. -solletico degli
bellincioni, 11-86: tant'è, po'ch' io son fatto calandrino, / a
calandrino, / a gran perieoi vo ch' i'non mi sconci: / questo lavoro
desto affatto pel frenetico. / diciam ch' i'son d'ognun proprio il solletico.
esposizione del coralli colpìper modo il mio solletico ch' io scoppiai quasi dalle risa come margutte
: ogni azione, o publica o privata ch' ella sia, o di pace o
miseria, a porgermi alcun aiuto in modo ch' io ne senta alcun sollevamento. m
né son mai per dimenticarmi de'sollevamenti ch' ebbi dalla sua affettuosa assistenza nell'altra mia
levamento e nostro aiuto, / oprar ch' i malfattori, / rattori, involatori,
cavalcanti, 2-37: quegli benefici si pregiano ch' appartengono o alla salute e alla vita
della campagna e per aiutare i luoghi ch' egli disegnasse di combattere. tortora,
più nascosa è la pena mia. / ch' ella lo sappia, fia / tanto
/ tanto solevamento a'dolor miei / ch' io ne vivrò, dove or me
. caro, 12-i-319: non negherò già ch' il fuggir la moltitudine, ritrarsi da
(1811): messer licio, tantosto ch' io vi vidi e che amanti divenimmo
usate altre voci di questo medesimo fin ch' è 'pesanza', come 'gravanza', '
rivolge aperta e sollevare il naso come ch' alcuna cosa gli puta. -letter
sono agitate da un tremito così violento ch' ella cade al suolo. beatrice,
, una torre maravigliosa o fanale, ch' è la cinosura de'vascelli fra le
or tornando a questi buffoni, dico ch' io gli mando e gli ho rilevati là
. carra, 452: l'eccezione ch' io sollevo può parere retrograda e sibillina.
sollazzi di così fatto figliuolo, acciò ch' io non fossi privata di successore del
si sforzò di porgermi tutti quei piaceri ch' egli seppe imaginarsi maggiori. salvini, 39-i-75
la bellezza la forza e la gioia ch' essi moltiplicavano intorno a loro.
: è mio parere... ch' e'si faccia mozzare il capo all'alamanno
e si ricorderebbe da se stesso quel ch' avesse promesso innanzi che l'esercito suo
qual virtù l'acido ardente, / ch' è un volatile spirito di foco, /
che spesso adombre e 'ncespe; / ch' or me 'l par ritrovar, et
ritrovar, et or m'accorgo / ch' i'ne son lunge, or mi sollievo
or mi sollievo or caggio, / ch' or quel ch'i'bramo, or quel
or caggio, / ch'or quel ch' i'bramo, or quel ch'è vero
or quel ch'i'bramo, or quel ch' è vero scorgo. tasso, 18-78:
potenza, e la seconda al figliuolo, ch' è la somma sapienza tazioni, si sollevarono
, e salito sopra d'un sasso, ch' era vicino alla bara, assai ben
signoria di una parte del peso grave ch' ella sopporta volentieri per amor mio.
e sentiva, renzo cominciò a raccapezzarsi ch' era arrivato in una città sollevata.
in lui segno di animo sollevato, ch' egli ci rimarrebbe sotto e rovinato e vituperato
sossopra. redi, 16-ii-19: amor, ch' è mio nemico, una battaglia /
456: non le darò le strene ch' ella per soverchia naggi di sollevata fortuna
o menricevo io da lei tali, ch' è necessario cadere sotto sì soave peso di
se io sollevo l'umero, voi sapete ch' io lo ma del suo fratello specioso
a perdere il frutto di quelle imprese ch' alia buona grazia di qualche sollevatissimo ingegno raccomandate
: 'perdidimus'noi stessi e, quel ch' è peggio, colui ch'era a noi
e, quel ch'è peggio, colui ch' era a noi pupilli padre, a noi
disse loro: « che novità è questa ch' io sento? e di dove procede
d'europa, ma contribuito tattiche più ch' ordinarie con molto mio sollevo nello scriver,
di quel monte in una pianura fino ch' egli... portasse qualche speranza
passeroni, iii-97: se sapeste il tedio ch' io ricevo / da un altro insetto
grave, spogliandoci dell'unico sollievo nostro ch' è lo studio. d'annunzio, iv-1-396
mazzini, iv-6-604: tutti sanno il culto ch' io tributo all'intelletto ed il sollievo
io tributo all'intelletto ed il sollievo ch' io provo in trovarmi a contatto con chi
tenuto [gesù] in tal modo ch' io noi lascerò mai e, tegnendolti in
[var. sugliuzi] dixe ch' era telagone, tristo figliolo de circe.
pioggia il mio infiammato affetto, / ch' ai sol non fossi ed al notturno lampo
siena, 2-ii-803: elli è talvolta ch' io mi ritrovo solo solo, e vienmi
per salti fu tratto al martire, / ch' io non conosco il pescator né polo
parvegli sì sol di lui restare, / ch' ogni sua impresa gli pare guasta e
e morto rimanere inante / ch' incontra un sol volere andar più
par., 21-77: questo è quel ch' a cerner mi par forte, /
la verginella è simile alla rosa, / ch' in bel giardin su la nativa spina
tanto l'amammo per quel solo istante / ch' ella si volse pallida su noi /
solo el più vertuoso cavaliere e valoroso ch' ai mondo èlio suo tempo fosse.
119-9: solo per lei tornai da quel ch' i'era, / poi ch'i'
da quel ch'i'era, / poi ch' i'soffersi gli occhi suoi da presso
1-86: solo nel pianto comun par ch' ella rida; / e forse insidie e
non pur sol da mali / si guardin ch' enno detti e son peccato, /
agli uomini solo, / ma, quel ch' è suo mirabil magistero, / a
si mova / da vostra gentilia / primero ch' io perisse. petrarca, 29-19:
. chiaro davanzati, x-50: dille ch' altro no aspetta / or la spe
chi 4, intercludendoci però l'equinozzi, ch' altra- menti non potrìa essere. tasso
biasimo salutare. aleardi, 1-350: poi ch' è destin che nell'ausonia terra /
medicinali, mettendo nel vino, mentre ch' ei bolle, sena, scamonea, elleboro
in parlar soluto / l'angoscioso dolor ch' ho sostenuto / lunga stagione aspettando pietate.
senza aver passato già la grande avventura ch' era stata la comunità di lavoro con
assai ingegnosa, ma non però tanto ch' un poco di logica naturale non avesse avuto
i-108: dirovvi... quel ch' io credo che significhi il termine soluzione
(239): molte volte non sapea ch' io avessi mangiato al vespro, e
gran fede che voi solverete / li insomni ch' io dirò senza dimora. sassetti,
altronde per viva forza mena, / vietami ch' a solver di vedervi il lungo digiuno
sua sete unqua non solve / umor ch' a miglior piagge il ciel riserba.
/ e con discrezione provedere / qual ch' è da solvere e da condannare.
riluce in parte oscura o alma / ch' io solverò questo viver noioso?
a visitar tuo tempio degno, / prima ch' io giunga a quel terribil segno /
., 10-92: or ti conforta; ch' ei convene / ch'i'solva il
or ti conforta; ch'ei convene / ch' i'solva il mio dovere anzi ch'
ch'i'solva il mio dovere anzi ch' i'mova: / giustizia vuole e pietà
, 95: stromento rèo [orologio] ch' ai punto m'avvicini, / ove
. mazza, i-44: la falciatrice ch' ogni vita solve. -ridurre al
giuso / talora a solver l'àncora ch' aggrappa / o scoglio o altro che nel
, 69: vedi l'assenzio, ch' apre, scalda e sciolve. mattioli [
, mordente e pungente, e ciò è ch' ella solve il ventre e mondifica dalla
che ben convien se polve sei, ch' in polve / cotesto tuo cadavere si solve
/ dirotti perch'io venni e quel ch' io 'ntesi / nel primo punto che
unico sol- vitore de'maggiori intrighi, ch' è il tempo. 2.