onde biancheggia; a quella scia / ch' esce azzurra dai tetti e il vento
dalla finestra, rimettere insieme carte preziose ch' erano state forse a lungo nel fango
è fada, cioè sciocca, a colui ch' è avvezzo a buon vino.
si stesse cheta, mobile e tumultuaria ch' ella fu sempre e divertita alle fanfare
me le date subito scaccomatto e, quel ch' è peggio, mi si schianta il
tra 'denti e le capruggine / convien ch' io lo f. corsini,
ii-1-53: forse perfar mostra di spirito, ch' egli però cambia con una stolta scipitezza
letta / questa mia favoletta, / ch' essendo riuscita / stucchevole, scipita /
124: che vuol dir questa tempesta / ch' io sento fare allo scipito stuolo?
, i-1-216: dessi scire tantosto quello ch' ad amore aduca. alberti, 3-44
e per aprica, / scio ben ch' ai tuo piacer me signoreggi. g.
: scio ca saprai oprarti molto meglio / ch' io non faggio saputo comandare.
verso mezzodì sì n'è un altro ch' ingenera nuvoli, ed ha nome euro,
sarà ordine che ti narri di molti ch' io sciloppava di sorte che faceva credere loro
iacopone, 1-58-127: la pena granne ch' è de la freve, / che
medic'arte avea: / e non sa ch' ogni scilopo / opra in noi fa
monti, x-3-110: buon per me ch' ora in amor son zoppi / li desìr
/ che questiesser dovran que'servigiali, / ch' uscir dianzi sgridando e minacciando / que'
a parlare ci pensava il collega suo, ch' era tutto uno sciscì.
scisma. leoni, 182: il papaprotestò ch' egli, come vicario di cristo e ministro
, e quietaronsi le rotte e scisme ch' erano nella chiesa. giostra delle virtù
che si riproduce scindendo se stesso, ch' è ^ scissiparo', come le con
volto per lefenditure / l'ardor della bellezza ch' io presento. -per estens.
pur tenere e molli, / dirò ch' altri sian puri ed altri impuri.
v.]: 'scitala': manico ch' esce fuori dall'asse o leva per volgere
umori fisiologici. guardate, signore, colui ch' esce di quel bagno ignudo,..
schioppi, 38: erano latri, ch' entrati erano per rubbare gli salcizoni posti a
evidente che dalle mie parolerisulti... ch' io mi meravigli come mai il foscolo abbia
l. bellini, ii-12: quel ch' egli spende ogni qualsisia giorno /..
perché la mamma le aveva fatto notare ch' era un inutile sciupio di carta da lettere
si fa sciupìo di tante filippiche, ch' oggi ancora non so spiegarne la causa
somiglia, / tanta luce ivi par ch' arda e sfaville. marino, 1-6-65:
, sapessi tanto bene far noto ciò ch' io volessi che nessun potesse negarmelo,
. fia sì bassa e vile / ch' ai dolce sfavillar de'vostri sguardi, /
, onde sfavilla / la più cocente face ch' abbia amore, / spruzzò di quel
/ là 've chiara si miri / fiamma ch' in duo begli occhi arde e sfavilla
lui tenero gaudioe tale / sul volto sfavillò ch' io mai non vidi / sì lieto in
, prestamente mi comandò... ch' io venissi per li santi prieghi della pura
/ lo quale in carità tanto sfavilla / ch' attuta e vince li furor mondani.
, canz., no: quel cavalier ch' io dissi, sempre mai / or
/ isfavillando intorno mille spirti, / ch' a amor moverieno un freddo sasso.
visconti venosta, 295: mi ricordai ch' ero uscito di casa senza un soldo in
, volendo sfeminare l'effeminato acchille, ch' era infra le vergini ascoso, fé dare
sua stirpe il cavalier non mente, / ch' il re grifaldo infino al petto ha
a vii fine ogni lavoro, / o ch' alto il sole arda le fiondi,
media', l'arteria media della dura madre ch' è un ramo della mascellare interna,
dice / 'mostrarla altrui nel pozzo', ch' è sì in uso. gualdo priorato,
suo corno in man, tanto rumore / ch' io vidi per paura otto e diece
minuti circa. l'orologio a pendolo ch' era su la parete di contro a
. tesauro, 7-491: voi direte ch' io passo la sfera della capacità di
, sebbene l'universale tenne gran tempo ch' ella fosse piana. guarino guarini,
'nfiniti entro del cielo / giransi, ch' egli in sferica vertigine / forma,
hanno empito il corpo con certe cosuccie, ch' io sono diventato mezzo che di figura
/... / recai qui, ch' impari 'l popolo / a fuggir l'
principal fra l'altre tutte, / ch' è fabricata in sferica figura.
quello'accettò con quella altezza d'animo ch' egli il suo [cavallo] aveva
dì una guerra, 7 s'avvien ch' un buco più lasci ovver te (
si suol sempre su quel passo / eolo ch' a suo piacer li scioglie e sferra.
m'afferra; / né per pianti ch' io faccia non mi sferra, / ch'
ch'io faccia non mi sferra, / ch' io non sia da miserea ognor più
, 239: veggio con l'occhio san ch' è un'aspra guerra / la vita
sospir piena e di noia, / e ch' a'buoni è la morte alta ventura
da horror, da l'error, ch' in me non erra, / ed erge
, / ed erge al sommo ben, ch' alto i'sospiro. -rifl
: io ti priegomilitare. che innanzi ch' io sia sferrato tu vadi incontanente contra
, ora la morte impetro: / isferami ch' i'sento mortai lutti. boiardo,
altr'arme a farmi guerra, / ch' egli con queste mi saetta e sferra.
sua dureza sferra / questo mio mal, ch' ogni piacer oblia. garisendi, xxxviii-323
oblia. garisendi, xxxviii-323: convien ch' el suo [di amore] valore
. villani, i-1-37: dubbio non ha ch' alcun di lor si sferri / e
. cieco, 8-42: colei, ch' era avvezza / già per molti anni e
. rovani, i-590: una volta ch' ei potè sferrarsi dalle unghie del criminale
immota; / ma lo spirto immortai ch' indi si sferra / non so ben perché
che 'l ronzino sia sferrato, anco dico ch' egli è guasto, e non che
fratelli e col padre sfortunato, / ch' ognun si truova a ferara sferato.
: non di vedermi si stupisce, ma ch' io l'accompagni a braccetto, tra
questa sferza e queste briglie; / ch' io de'corsieri, per pugnar,
la mente e tanta forza dàlie / ch' ami il martir ch'eterna gioia adduce.
forza dàlie / ch'ami il martir ch' eterna gioia adduce. campanella, i-79
gloria, overa- mente... ch' amor lo 'ncancheri. zuccolo, 1-197:
mal, questo è quel fallo / ch' ell'hanno oggi commesso: or che direte
, / non ti rincresca almen conceder ch' io / possa raccomandarmi al signor mio.
travagliate menti de'mortali, / credo ch' amor il primo luogo tenga. beccuti,
meni, / e i magnati non men ch' i popolari / batti quai nelle tempie
sì c'ho il terzo / di quel ch' ai notaiovien d'ogni negocio, / gli
aprire. beccari, xxx-4-270: tu sai ch' oggi si fan quei giochi..
giogo d'onor per vie romite, / ch' aprono il varco ai più canori segni
; e 'l sen gli sferza / vener ch' ignuda e calda il figlio ha seco
vostro sangue piove / più largamente, ch' altr'ira vi sferza. benivieni,
. sacchetti, 158: bruco / ch' io non vi do un fistuco / s'
caggiono... a voto le sferzate ch' aidivino poeta dante ha voluto in ciò dare
, cv-137: fatemi la sfessaina, ch' io ballandola brevemente arrecherò gusto all'occhio
, e non si guastano per cammino ch' elli facciano. sermini, 174: el
, 174: el fatto si è ch' elle [cataste di legna] sono tutte
, nievo, 647: la vigoria, ch' era rimasta nei nostri comavrebbe richiamato la
sì contra l'ignoranza armata forte / ch' ogni opra vuol che senza lei si
così sbalestrante e quasi fuor d'architettura ch' ella par mostruosa a vederla. 9
: la pressione dell'ambiente è di uncontrasforzo ch' equilibra, o supera tale sforzo sfiancativo.
, macilenti, asciuti,... ch' hanno la pelle simile ad una lima
10-915: - o cecco, tiemmi, ch' io mi vò rizzare. / -
fu presta / infino alla cintura, ch' avea d'oro. burchiello, 45:
berni, 23-36 (ii-222): rinaldo ch' ai ferire attento stava, / perché
che mar o montagna m'impedisca / ch' io non ti segua insin ch'a
/ ch'io non ti segua insin ch' a l'alma cedo, / se ben
29: ricordandosi d'uno neo piloso ch' ella avea su la spalla manca, la
spalla manca, la sfibbiò e vidde ch' ell'era pure la sua figliuola. f
, 164: del fumo è cosa impossibile ch' egli esali senon in lunghissimo tempo per sfiatatori
tigne / e 'l dito, con ch' all'orlo ha fatto uncino, / così
dal dì di festa, / in quel ch' io sfibbio certa mia canzona. muratori
mostrava nel petto candido duo pomi lattei ch' era un pericolo a guardargli. vasari,
delibra / indomit'e selvaggia, / ch' i'arda, mora e caggia / a
che mai, / com'ho visto da ch' io m'innamorai. massaia, i-178
4-125: si disse quant'era sciocco ch' egli avesse cercato con orgoglio d'isolare
troveremo oltre a quel segreto, nelle pagine ch' ei ci lasciava, una lingua,
via. boiardo, 1-10-25: forsi ch' io vi farò sficar le tende, /
, x-984: ecco una sfida / ch' io mandare destino / al nemico volpino
chi di loro ammazza il toro bandito ch' è venuto da quarato, avrà vinta
forza di potere patire il grande dolore ch' io sento. botta, 6-ii-
38: io ti sfido e guardatida me ch' io ti credo tractare come tu m'avessi
, si levò satiro insano, / ch' osò sfidar, presuntuoso, apollo. c
che da me sia punita, / ch' io gli trapasserò il core e il petto
opinione degli uomini, e ho veduto ch' essi formano una moltitudine ch'io non
e ho veduto ch'essi formano una moltitudine ch' io non posso sfidare senza essere sconfìtto
, ii-259: voi vi siete immaginato ch' io scriverò qualche cosa sulle detrazioni e
melagrano] con vago cimiero, / ch' hai di porpora tinto, / sorgi in
mostrò, nell'infelice evento, / ch' esser potea gerusalem distrutta. porro lambertenghi
: m'accuso già persona morta, / ch' i'veggio che mi sfida e mi
si poneva eda noi e da'pretori, ch' io non mi sfidava la cosa potere
non esser sì sfidato, / ché convien ch' ogninato / a morte vegna. d.
venne un caldo di febbre; e poi ch' ella fu, sfidata da'medici, per
sono offese da una pronunzia sgraziata, ch' è tale perché non sua; quando l'
eguale alle altre metope, ma non forse ch' elle sieno tutte di un quadro perfetto
le si era sfilata dal braccio e learance ch' essa conteneva rotolavano giù per la discesa.
massaia, v-82: delle costole, dopo ch' erasi cavata la sostanza glutinosa, se
passato una notte nella famigerata gallup, ch' è una sfilata di bazar lungo una
del mal geenna / fece ojpre tal ch' ogni mondano sfimbra. = comp
centimetri e spesse un dito. tura ch' era stata la comunità di lavoro con masaccio
lo sangue en terra dare, / ch' osciva de quel corpo deviso /
della segheria, nella baracca della mensa ch' era molto sfinestrata, sfinestratura,
così sozzo e così fero, / un ch' è di lingua e d'opre e
del, idra a latrar dannata, / ch' hai gli altrui pianti a tuo diletto
bacchelli, i-70: in tutto ciò ch' egli formava, imperavavenere, la brama e
scritti loro così a spizzico e alla stentata ch' era uno sfinimento. moravia, ix-254
sfinimento e mancare di virtù, però ch' essi crescono e non iscemano la commozione.
applicazioni e quegli sfinimenti di stomaco, ch' ora costringono a tal bevanda, come
galletti sfiniti tanto che scapgio, / ch' io per me no. la veggio /
: sono così martoriato da un dente ch' io posso appena reggermi la testa. ho
mentre neghi / con tant'ardor quel ch' ai senso soggiace. f. f.
d. bartoli, 4-2-14: disse ch' egli, per non isfiorarsi delmeglio degli spiriti
. calandra, 3-93: sui gradini ch' ella sfiorava col piede stava raggomitolata una
una luce men che favorevole la 'sistemazione'ch' egli aveva sfiorato in gioventù. c
paruta, 1-131: qual fresca rosa ch' empia man isfiore. lemene, ii-310:
. foscolo, iv-377: guardo le piante ch' una volta scansava di calpestare e mi
portate dal fiumicello detto di terracina, ch' è uno sfioratore dell'ufente.
loro fanno norma all'altrui, diran ch' io sono un orator di villaggi, non
fisico. piccolomini, 10-319: or ch' io mi truovo nella stoppia della mia
teco isfocoli, / l'orecchie a quel ch' io dico ben disserraci: / fra
è quel gran dolore acerbo tanto / ch' in me condutto m'abbia a sfodrar
/ né temete di niente, / ch' ei non è così tagliente / come quel
dea sul sinistro fianco, le cedolette maligne ch' avea trovate alla botte affisse. c
: stagioni ree, sfogatevi, / ch' io di cantar non resto. giuliani,
. firenzuola, 757: chi vuol ch' una piaga sfoghi bene, paghi bene
mi sono sfogata / d'animo alquanto ch' avea vèr voi, / donna mia
/ questo mio cor di smalto / ch' almen com'io solea possa sfogarme? boccaccio
esser teco abbia disio: / per ch' io a dir, sì come gli è
venuto, pria chevi partiate, / acciò ch' insieme alquanto vi sfoghiate. mazzei,
, perché io mi sfogo con chi so ch' ama; altra, perché,
a parlare del bollore della stagione, ch' è il ragionamento universa foglio
ciò dire son vago!, / ch' alora alquanto mia volontà si sfoga. machiavelli
piena. mazzei, i-182: attendo ch' abbiamo insieme a rivederci; e l'acqua
viso i duri veli, / sì ch' io sfoghi 'l duol che 'l cor m'
braccia al suo amator lui, persone ch' egli conosceva ben bene per incapaci di far
, ii-71: permettete mi ch' io per ultimo... sfoghi a
la causa o abbandonanuditori ad una satira ch' egli avea forse cominciato contro la filosofia
va, dalle loro abitudini, ch' eran persone della campagna, di poca
nuova, 19-4 (73): donne ch' avete intellettod'amore, / i'vò con
mente. cino, cxxxviii-74-2: lasso! ch' amando la mia vita more; /
sarebber rei, / molte fiate più ch' io non vorria, / lasso! di
e lapompa classica di quelle parlate mi assicuravano ch' ella sarebbe stata un bel pezzo senza
. tansillo, 7-104: del cordoglio ch' io porto sfogatrici / quelle [le
, e la cercano con quei mezzi ch' essi veggono essere in pregio appo il pren-
parlare schietto né lo sfoggiato e volete ch' io usi il misto, bisogna che
sarete voi, / col qual è forza ch' a nizza si sguazzi. allegri,
capea; /... / sì ch' io allora ilor tutto sfogliai, / e
ilor tutto sfogliai, / e la semenza ch' i'avea portata, / quan
, 23-58: « la faccia tua, ch' io lagrimai già morta, / mi
no è ragion, ben sai, / ch' eo del ben deggia avere, /
sua conteza mi rimembra / di quella ch' io amare e servir soglio. bondie
per sue ferute mactarlo, sì / ch' el negletisca vendetta molti dì.
vien fuori un grosso medaglione, / ch' era di rame invece d'esser d'oro
, i-i: quelli [cavalli] ch' hanno l'unghie secche, sfogliose,
coloro, udito il segno, / ch' alle roste già sceme erano appresso; /
1-iv-222: l'aria, di buona ch' era altre volte, è divenuta mal
, ma un poco di sfogo dell'odio ch' io gli porto. essere manovrate o
il pentimento inutile lo agitò così forte ch' egli fu sul punto di dare sfogo
v'è mai luogo / per un ch' ha moglie d'andar fuori a spasso,
con sopra un velo, / quel vel ch' è dolce sfogo / del vegetante stuol
, sieguo alle volte un lume, ch' io scorgo da lontano e che non
pascoli, 1343: io, sì, ch' andrò per ridir queste cose allo sfolgoratore
nuovo anno con quella felicità e salute ch' io, suo vero servitore, gli desidero
: ella un grido / messe, ch' io credo che sfondasse il tetto.
, 3-83: lèvati, lèvati, lasciate ch' io sfondi uno di questi temerari.
più o meno plausibile, dimostrano ancora ch' egli [giovanni bellini] usò il
207): fidandomi de'mia stivali, ch' eranoassai alti, spignendo il piede innanzi mi
figuranti certe gran loggeche sfondano in ispaziosi azzurri ch' aria ne sembrano. -apparire sullo
romei, 257: questa è la volta ch' io trovo fondo alle mie budella,
caro, 12-iii-132: diciamo... ch' ella sia, com'è, divisa in
in bocca falie del più cotto / ch' a mesticar parean proprio bandelle, /
. panni, 419: chi rattiemmi sì ch' io non iscocchi / contro agli avari
g. gozzi, 1-41: mentre ch' egli cercava di far loro cotantobene, vedendogli
/ e andammo giù sì rovinevolmente, / ch' iocredett'ire 'n bocca a satanasso.
innamorata? -sì, lo credo / ch' abbi una sfondorata. sfondóne (roman
sfonto, / e questo è quel ch' i'vorei volontieri. = pari
il saccone, misse mano a un coltello ch' egli avesforacchiati nelle punte, si sfogava
fuori; è dentro tal veleno / ch' ognun tambura questo isforamato, / e 'l
, sai, egli non ti fallarà questo ch' io ti dirò, che in fine
curansi sformarmi, / né far da quel ch' io son punto difforme.
/ tutti idoni del ciel, vinca non ch' altro / venere di beltà, palla
giordani, ii-69: provvegga dio ben presto ch' elle [le età venture] non
: è la croce 'parecchiata / ch' elli. l vollion far portare, /
sm. operaio addetto alla rifinitufuoco 'ch' è una fornace; pare una fornace'.
barducci, lxxxviii-i-206: amor, da poi ch' i'fu'fuor di tuo torma /
infarcito di voglie di far la cacca, ch' era una sfor nata di
, / e me tenne un, ch' or son diviso e sparso) 7
sfornire di una gran parte dei grani ch' avean dentro. -con riferimento a
. ma il sua disgrazia quello ch' era pieno di metallo. ulloa [gue-
. leopardi, iii-302: bisogna bene ch' io sia sfortunato in ogni cosa, perché
l'anno passato perdette il marito, ch' era il puntello della casa! bacchelli
t'ho raccontato il gran tormento / ch' i'ho per te portato e sostenuto;
quello sforzamento del percuotere; ma quella ch' era ordinata sopra la mobile rena incontanente
'rallus aquati- cus', uccello palustre notissimo ch' è dello stesso genere
è buonissimo cibo: si piglia tutto / ch' io non ti sforzi or ora a dispogliarti
tu di condurlo a proveder t'ingegna / ch' ei non isforzi uom mansueto e lento
scortese », ripigliò sfortuniano, « ch' ei non mi consenta il servirlo qui alcun
poteo sforzar molti e soggiogarli, / sì ch' apprender da lui fosser contenti / delle
propria libertade e poter quel sol credere ch' egli migliore stima, né sforzarsi per questo
la mente altrui a piegarsi in altra parte ch' ella si voglia. arici, iii-424
intorno a questa ingiustizia del marito: sembra ch' ella sospettasse in lui un sistema premeditato
né in che modo sei sapesse ch' io sapeva sì dolcemente quel giuoco fare,
io sapeva sì dolcemente quel giuoco fare, ch' ella mi sforzò ch'io lo facessi
giuoco fare, ch'ella mi sforzò ch' io lo facessi con lei. rappresentazione dellarisurrezione
franco, 7-294: era il debito ch' io t'odiassi, quando tu mi sforzavi
donna, l'amor mi sforza / ch' eo vi deggia contare / com'eo so
1-i-43: se vi pare oltraggio / ch' ad amarvi sia dato, / non
mi sforza voler lo su'volere, / ch' ogni membro con- vien seguir lo core
tutto oggi / avuto sete così ardente ch' io / sforzato stato son levarmi in
che delle lettere, tanto fece e disse ch' impetrò dal padre di attendere liberamente a
/ mi sforza a far pur quel ch' io non vorrei. cellini, 1-17 (
/ mi sforza e dà talento / ch' a la mia donna serva umilemente.
ardente voglia / a tòr lo fructo ch' enganoe àdame, / e colsi il flore
degli uomini sforzavami a scrivere su quel ch' io vedeva alcuno sfogo, trovando il mio
, / e non dè dire ciò ch' egli ave in core. pier della vigna
413: non ò tanto valire / ch' eo possa isforzar lo meo disio, /
seno / amor non ti ragiona, / ch' ho da sperar? si dona /
e sottomet- tiatelo alla fede, ancora ch' io creda che presto non vi parrà
opera grande della breve bietta, / ch' entra sottile come la parola, / poi
non senza contraddizione, ad altro fine, ch' è propriamente poetico. -adattare
sì mi spronaron le parole sue, / ch' i'mi sforzai carpando appresso lui, /
che senza dubbio parea... ch' egli visibilmente pugnasse col diavolo. scala del
marini, i-51: io chiaramente compresi ch' egli, col ridursi a memoria l'immagine
m'avesse parlato molto oscuramente; sì ch' io mi sforzava di parlare, e diceali
/ mi sforzo s'io potesse / ch' io cotanto valesse / c'a voi paresse
302: fate corno rege bono / ch' ai suo servo, s'à offeso,
si sforzò di porgermi tutti quei piaceri ch' egli seppeimaginarsi maggiori. loredano, 1-13:
la proprietà di sforzarsi contro al peso ch' egli ha addosso e di piegarsi all'
vi si sforzi voglia / del penar ch' io norisco. niccolò del rosso, 1-90-9
, si sforzava con mani e piedi far ch' egli a lei si rivolgesse. forteguerri
d'aiuto e i luc ch' amor mi sforga tropo e travaglia, /
petrarca, 125- 14: però ch' amor mi sforza / e di saver mi
pur le violette e 'l verde / di ch' era nel principio de mia guerra /
de mia guerra / amor armato, sì ch' ancor mi sforza. giuliano de medici
da lontan me lasso sforza, / ch' io feci come vespa che alcun fore
, niente di manco per forza bisogna ch' io segua il tuo vo
piradiso / allo star in galea, ch' e'non paresse / cosa sforzata
li scacciava. domenichi, 5-190: mentre ch' egli... in questi piaceri
riceve [la spada], imperò ch' ell'era di sforzata gravezza incontro a
porti miei con isforzata mano, / tal ch' essi avrebber pauradi morte / data a qualunque
: dubioso son quando bene poia / ch' io sforzato nom moia, / sì mi
si aoleva di non poter fare quello ch' egli arebbe voluto. -per estens
ne dico. tasso, ii-ii-m: dapoi ch' è mancata la signoria de'visconti e
alla decta arte..., ch' e'consoli e camerlengo... sieno
. n. franco, 3-50: conciosia ch' essendo stata da sesto tarquinio isforzata,
sforzo, accio che elio occultasse quello ch' elio pensava. machiavelli, 1-i-500:
et in breve spazio strinse tutti quelli ch' erano passati a ritirarsi di là dal
, andando verso napoli per soccorrere quei ch' erano assediati nella rocca, avea menato
, 1058: son tante schiere, ch' e'non può dir quante. / giammai
il re emanuele, con un grande sforzo ch' egli fece, mandò all'impresa di
si trova facile la risoluzione, dicendosi ch' ogni volta averà truppe l'imperatore,
iv-4-184: sei fuggita di casa per paura ch' io non ti amazzassi per avermi con
. zio, mi sfragellerebbe quella rovina senza ch' io mi sgo fracassare una
salviati, 20-43: chi mi tien ch' io non ti sfracelli? giuliani, ii-391
isfra- cellossi in sullo smalto, / ch' ognun che 'l vide ne fu sbigottito.
fragitidi, e da'latini iugulari, apo- ch' egli si fa araldo all'entrata del popolo
dei nomi d'azione. mani. sfranchito ch' io fui, il lavoro lo facevo,
, un crollo: era un chiusino ch' era saltato, sfrangendo un pezzo di marciapiede
. posson fare /... / ch' io non sia più tra le ombre
cassiere alle porte non gli frutta tanto ch' ei ti potesse dar le spese, di
aretino, vi-545: che ombra è quella ch' io veggo? oimè, che non
fogazzaro, 7-284: aveva saputo dai portinai ch' egli era unfrate sfratato. bacchelli, 1-ii-599
dai le quaglie a quella / ch' amor mi fece prendere pur ella.
po- gnono ora gli uliveti, secondo ch' è detto del mese di febbraio.
: i bravi del gentiluomo, visto ch' era finita, si diedero alla fuga,
, 1-i-354: dicovi che, ogni volta ch' ella mi vede, doppo desnare ella
poesie... ci mostra evidentissimo ch' egli prima di sfrenarsi stava con un piede
valle. siete professe e quello ch' è secondo l'ordine comune, direi:
d'i valor terreni! / non ch' io sfreni, / né tal rasgione dir
. storie pistoiesi, 1-119: quelli ch' erano usciti di ficecchio gli seguivano sfrenatamente
... per la dolce stagione, ch' è la primavera, la sua giovanezza
la maga: « abbi mente / ch' egli è (come tu sai) troppo
, perché non pigliare / quei modi ch' alia vostra nobiltà / e a voi
e libidinosi, e perciò finsero i poeti ch' egli si trasformò in un cavallo,
aurea volgar., 537: uno, ch' era più isfrenato, rebora, 3-i-75:
le scrivo nel pandemonioe disse: « questo ch' è? ». di una scolaresca in
mare un certo uomo con sua moglie, ch' era molto garrula e loquace e sfrenata
sono tuttavia così sfrenati che, per ch' anno ancora, / se vuoi che in
1-421: quanto tempo è, ministri, ch' io mi lagno / de'corrotti costumi
onde l'esule ben fora redito / ch' è di vertù smarrito, / se
, ma esempio scorretto, anzi libertino, ch' era d'uopo correggere. la scuola
fagiuoli, 1-3-420: bisogna da ultimo ch' io sfringuelli un po'al padrone.
mortale sospetto a cagione di talune parole ch' ei sfringuellò in mal punto mentre tornavano
il popolo si gitta sopra il berrettorosso, ch' era di latta, e lo calpesta e
, che dagli occhi scende, / riva ch' aperse amor larga e ri o
meriteresti, a far papa sfondrato, / ch' ha tanti sfondratin che sfrondaranno / e
in mar torbido affonda, / né vien ch' a febo ogn'or gravosa sfronda /
ogn'or gravosa sfronda / i rai nebbia ch' a noi pioggiaconduce. -superare in fama
assai spesso 'noctes vigilare serenas', nonper desiderio ch' io abbia mai avuto di sfiorarle o sfrondarle
5-409: guardo gli alberi. mi sembra ch' essi si sfron parti meno
de l'alta mia speranza, / ch' un tempo verdeggiò lieto e felice, /
partigiano in arme cesellata di piastra, ch' è al bargello. c. e
ravvisando in quella sfrontata l'infame professione ch' essercitava. crudeli, 2-163: tutto il
pretesto di giustizia, più spesso alla ch' entrasse una folta ciurmaglia di spigolistri, che
, 9-85: fatti in qua tu, ch' io veggopiù vicino. / toh, sguardo
bel parnaso e quella sacra fronde, / ch' è degno premio all'alme illustri e
. f. frugoni, vii-298: uscito ch' ei fu di casa di tardione,
1-5-52: verrò... con lui ch' è un uom che piace / lo
sicché d'accordo tutti siam rimasi / ch' egli è sommo pontefice de'nasi.
l. dati, lxxxviii-i-404: prima ch' arrivi, subito due sfrustare, tr
boccamazza, i-1-392: se dice ch' el leverieri vuole essere ogni giorno pettinato
; / el'estro or più non ho ch' ebbi già prima. 2.
, non è certo più lieto e commosso ch' io allora non fossi. e.
sono inediti, tolta una piccola parte ch' egli stesso sfruttò. = comp.
sovente una larga pennellata di sole rallo ch' era donne, poi, e sfruttatori de
qualunque parte venisse, doveva, prima ch' io ne godessi, avere il benestarepaterno.
vuogli piacere, non la caricare, ch' ella vuole benignamente essere trattata, non
ricami; / poi con un crollo, ch' è un ansito breve, / sfuggica
dove apparisca tutto quello che esce e quello ch' entra nel vivo e si scorga la
giorgio dati, 1-86: farasmane, ch' era accresciuto di forze, fattosi innanzi
: voi mi commetteste... ch' io vi menassi chiunque sfuggiva di venire
d'annunzio, i-494: da la man ch' è presa dilanguore / sfugge l'anfora e
, potendo farlo alla sfuggita, con tutto ch' egli faccia dell'accorto e del sagace
d'uomo, sfulmina in cosmiche vedute / ch' ardono in sé le avversità vissute,
... né pure, quel ch' è più mirabile, lo sfiorar dell'ala
la gloria mondana, pe- roché so ch' ella è un sogno di chi vaneggia:
tuo comincia. testi, i-116: so ch' un'amorosa arsura / in petto femminil
alla libertà, all'unità, a tutto ch' è caro ad un popolo sfumerà come
i cavalli, ardono le bionde capigliature ch' erano il gli che è abbondantissimo di parole
milizia, iii-486: lo sfumato par ch' escluda il sentimento. sinisgalli, 6-170
or che sarà di que'laidi contenti ch' inveschian l'anima con deformante sozzura e quanto
1-142: il popolo di francia, poi ch' ebbe atterrato il suo re, sfuriò
le mosse; va più alla sfuriata, ch' è un punto a essere alla meta
indiretta sgabellare. giovio, i-242: credo ch' el prudentissimo più adesso che mai senato
volta balzò da uno sga- belletto su ch' era assiso, e mi s'accostò.
, vi-243: se seguiti / l'uso ch' ài preso, e non muti proposito
altri (e non staranno troppo, / ch' ornai debbe esser più di ventun'ora
traditore, presi in mano il lume ch' era sopra uno sgabello. 3
il sgabello de'suoi piedi, però ch' egli è santo. dominici, 1-26:
dal lato ritto mio, insino a tanto ch' io ponga li tuoi nemici scabello sotto
la chiesa ha ognor sì piena, / ch' entrar si può forzatamente appena.
piccolomini, 8-178: ora di'una parola ch' abbia del buono, un tratto ch'
ch'abbia del buono, un tratto ch' abbia de l'astuto, dorman tutte [
, e i senza gambe, e quei ch' avranno / timor di esser sgambati,
: men rincresce 'l tempo a quel ch' aspetta, / se spensierato ata,
invidia ha lafistiata. / - gran paura ch' ho io degli sgambetti! / questi
a sganasciar incommin- ciai sì forte / ch' io credo che, s'ell'era ivi
, i-323: a un certo punto sento ch' egli mi -fatiscente (un
egli fu che cominciò a sospettare quello ch' era seguito e, facendo palazzeschi
che cosa è mare; / so ch' e pidocchi e de'cimici il puzzo /
vecchi;... capii che stodia ch' io ho posto a quei limitari? »
pazzie e ne ha dette di così strane ch' io ho riso che si spargeranno per tutta
che io le scrivo sono in villa, ch' a colombi, coperto da gorgheggi, da
/ necessità si trova ne'due soggetti, ch' ella ci rappresenta coccolate nell'ombra di
xvi-815: chi legge le sgangherate baie ch' ei de marchi, ii-389:
perciò mi spolpo e scuoio, / ch' io non son mica, come voi,
introdotto il giuoco del calcio solo affine ch' eglino, con la soddisfazione di poter da
tu tanto / baggiano e sgangherato / ch' io non ti abbia squadrato.
giorni e i mesi e gli anni / ch' io ho perduto seguendo gli inganni /
dov'è il piacer, dove il ben ch' aspettavi, / e il guider- don
annegava: / e questo sia suggel ch' ogn'omo sganni. guicciardini, 2-1-52:
, vi-368 (60-11): ma 'nanzi ch' i'vencesse la battaglia, / già
[amore] sì schermire, / ch' e * non mi dess'un colpo a
ho io ad esser sgarato dal maggior inimico ch' i'abbia? grazzini, 92 ser
xv-546: gli scolari e i maestri dicono ch' egli spacciava impudentemente, sgarbatamente e ignorante-
aristotele riprende gorgia, il quale altorazione ch' egli scrisse in laude degli eliensi dette sìrotto
il suo contegno aveva potuto fargli credere ch' ella lo amasse. soldati, iii-94:
giorno considerandola si pose in un riso tale ch' egli mandò l'anima fuori. abriani
ti- gnendo intorno intorno, / per ch' e'paian pantufole sgarbate! foscolo,
. sgarbàccio. fagiuoli, 1-3-297: ch' averà fattogghi qualche sgarbac- -grossolano, di
bandello, 1-21 (i-258): ancor ch' egli mai filato nonin una chiesola vicina.
mia politica ha sgarrato il polo e ch' io me ne vo a dar a traverso
nostri fanciulletti hanno tanta chiarezza di fede ch' egli non v'è pericolo che piglino
. boine, cxxi-ii-209: tu volevi ch' io mi sgelassi, ma per me
negar più il vero, / più ch' ostinazione, era follia. milizia, iii-46
de la lacca, / là dove più ch' a mezzo muore il lembo. buti
perch'andar costui... / ch' è 'l più scempio e 'l più 'nsipido
rotto è diluviato, / da qualcun, ch' ha il cervel tagliato a sghembo,
, 1-140: cheste son cose a punto ch' unasgherra / non le farebbe, e tu
quale sul viso e quale altrove, ch' ero tutta ignuda, molti minuzzoli della
per levarlo prima da molte prattiche, ch' egli aveva, di soldati, sgherri e
mazzini, 2-207: il popolo sa ch' italia non conosce proscrizioni se non regali
, / se va con sgherri, ch' egli è un rompicollo. -malfattore
. strozzi, 6-6: sta'su, ch' e'si vuole / opporsi a questa
spolveri il mostaccio. a. casotti, ch' e'vi si trova. roberti, vi-2-222
caldaia bolognun le dà sì sconce / ch' ogni libbra ha di peso sedic'on- liva
neri, 1-9: in quel tempo ch' io dico [san miniato] avea le
passo, trova- mo la terra, ch' era fredda e chiazata e stretta e soda
dice: « non cianciare, ornai ch' è tempo, / rendici il nostro,
tuo rime, / ra- guarda anzi ch' altrui ponghi le lime; / non dè
falle col chittarrin la serenata, / ch' e'non c'è rìstio di pigliar l'
, e chiaro nel mantello, / ch' e'vale ogni denaio per buratello, /
di che sghignazza la brigata? / ch' e bianchi contraffò portando quello. b.
gionte ed unite le mie membra, ch' erano disunite e sgionte? -separato
ah maladetta rabbia d'avarizia, / ch' ogn'ordine sovverte di natura, / che
/ che voi parete tanti passerotti / ch' aspettino affamati rimbeccate. =
sostant. fagiuoli, 1-4-243: volevan ch' i'permettessi loro che le ragazze stessero
modo? sgobbar tanto legname, / ch' sen'ha egghi a fare, lo sai
). region. sare per scienza ciò ch' è un miscuglio di sgobbatura asiciondolare il
preziosa i'ho nel gobbio, / ch' è grossa come un uovo di grande oca
dire una parola: gli altri sapevano ch' era stato a messa proprio lì dove
il caso / stupida da costei, ch' ansando forte 7 pur certe tronche sgocciolò
nato da un po'di pioggia, ch' è venuta / per grazia ricevuta, /
bersezio, 3-38: que'tre anni ch' e'vi dovette ancora lasciare sgocciolare,
pensare a me, a questo vecchio ch' è ormai agli sgoccioli. abbandonati al
, se gli è lusingatore sgolato, ch' egli non può celare quello ch'egli ode
sgolato, ch'egli non può celare quello ch' egli ode, né ritener quello che
: il caro vecchio rizzò la testa, ch' avea infossata nella sgolatura dello scapolare.
gabbe non piacquero al signore: comandolli ch' elli sgombrasse il paese sotto pena della
sanguigne spade. / vede il conte romeo ch' ad una sorte / pedoni e cavalier
, e ci isogna, a quel ch' io veggo, / sgombrar costei di casa
, ov'io ho sentito adesso / ch' ell'è con lui, non sta ella
lassarà da lui ucidere, / però ch' ella 'l sogioga con la pianta.
elli stava in su'corpi de'morti ch' erano in sul bettifredi, e cominciò a
del carretto, cvi-611: tempo è ch' ognun de voi dal petto sgumbre /
lor, che sola è tate / ch' ogni lordura sgombra ovunque inonda, /
ogni lordura sgombra ovunque inonda, / ch' argomento mondan più nulla vate. guidiccioni,
degli occhi soavi il puro lume, / ch' ogni mesto pensier discaccia e sgombra.
sia che d'amor pieno, / e ch' ai bisognotal te privat'ire / devon di
furo 1 decreti della mente immensa, / ch' ei pene avesse al voler sommo eguali
una difficoltà). mercatanti lanaiuoli, ch' ebbono a sgombrare. a. pucci,
i se poco bottin tu vuo'ch' io sgomberi? porzio, 3-108: gran
a pena del / altrui, ch' io non lo scaltro. fuoco
cor sì d'ogni timor si sgombra / ch' intrar non puote in lui atti ad
uscirà di casa berato d'una casa ch' io tornando pigliai ed avendovi lasua,
. /... / ah, ch' ogni mal, dov'è tal- manzoni
santa croce, lx-2-193: io so bene ch' una inconsiderata apparenza e non ponderata né
non ponderata né sgombrata opinione può fare ch' io sia creduto perfido mentitore e maligno nemico
grazie, o figliuol d'apollo, / ch' odii le afflitte piume; / grazie
già quella, / quella non già ch' ebbe qui fede e trono. / fui
le chiavi / del tuo cor, ch' ella possedeva in vita, / e seguir
. quell'accesa / secreta fiamma, ch' ogni gel consuma, / onde poi,
fili a la fatale / mia rete, ch' ivi ascosto amor tessea? tommaseo,
sarà uno spettro eun'ombra, / tosto ch' io fia di questa vita spogliata e sgombra
giovane, 9-786: novella lieta, / ch' io riporto al signor, da dubbio
, / poi che nei monti, ch' aita neve imbianca, / tutto ad un
comandando prima alle rondini che cantavano, ch' elle tenessono silenzio. -come personificazione
e non date silenzio a lui, mentre ch' elli non ferma e insino a tanto
/ vai contro a tuo virtù, ch' ai ciel ti tira, / di ch'
ch'ai ciel ti tira, / di ch' io per me'parlar mi taccio e silo
, 2-332: radice di lasero, ch' è detto silfio da'greci, oncie una
suo legno si fanno le migliori fusa ch' adoprino le donne per filare...
, 8-158: così il bicorne dio par ch' in un stringa / di calami ineguai
pratica sua in questa operazione del siringare ch' egli, posta dentro la siringa,
infuria sulle spiagge 7 derelitte. gli ch' essi erano buche da grano, tali quali
orienmagna dea, e perciò vo'saprete ch' era la mamma di tutti gli tale,
pucci, 5-39: non piagner più, ch' i'sarò tua siròcchia. ricciardo da
, 21-28: l'anima sua, ch' è tua e mia scrocchia, / venendo
non potea venir sola, / però ch' ai nostro modo non adocchia. daniello,
poi gli disse: « adocchia / ciò ch' io dirotti, sed e'non ti
incerto autore, i-214: io, ch' in cotal mar tai sirti ascose / di
cra- 39: lasso!, ch' io mi credea in questa barca / sempre
mio tardo carme / così pronto mostrarme / ch' i'solchi di tua lode il mar
ecco in me crescon sospiri dolenti / sì ch' io morrò sol d'amorosa sista
un luogo, questi stati confederati, ch' ei chiama 'sistemi. 7.
forse, come uomo di molto ingegno ch' egli era, ch'io non imparerei gran
di molto ingegno ch'egli era, ch' io non imparerei gran cosa continuando quel
come cosa in certo modo reale stante ch' elle sono ingredienti essenziali del sistema della
. foscolo, ixri-394: la lingua ch' ei nomina cortigiana,... la
sta ingiustizia del marito; sembra ch' ella sospettasse in lui un lissa
dalla penna di vostra signoria, per- ch' in vero non si può filosofare senza uno
tempi sia stato basso assai più di quel ch' è in oggi
una luce men che favorevole la 'sistemazione'ch' egli aveva sfiorato in gioventù. g.
patrio sistro. marino, 1-2-31: par ch' a suon di crotalo e di sistro
toccato appena e spento / nel torpore ch' esala. cassieri, 112: da
poi, cotte bene, i passeggieri ch' hanno fame le insaccan per vitella e per
fugge. strafar ola, ii-230: ora ch' egli e affamato e sitibondo, non
franza. ariosto, 22-51: quella ch' a piè rimase, dispettosa / e di
.. / li stian lontane, ch' ogni cosa aggrada / al desio sitibondo.
509: non poteva esser forse ch' ella vi fosse passata attraverso, spinta
ne la tua dolce bocca, / ch' è fontana di manna. graf 5-348:
grave pena come li mondani / avegna ch' elli senza fin sitisca. luna
e di muri e sì bene fornita ch' e'soffersero a tanto, e non osarono
di troia di maggior sito e fortezza ch' ella non era suta prima. ca'da
l'ordin, la via, lo stil ch' egli ha tenuto / per ingannarvi, e
campo cattolico alle trincere nemiche e spiato ch' ebbe lo spinola il sito loro più debole
fòri / e di quei tribunali / ch' han l'audienza loro. 7
: giochiam... a vestire amor ch' è nudo. / così ciascun di
proprio sito, / non corse come tu ch' ad esso riedi. maestro alberto,
nel mio picciolo studio ognun può credere ch' io so il sito dove tengo la scrittura
meglio, lxxxviii-ii-118: di'per mia parte ch' ai grido / di prieghi, di
impedir per lor santa giustizia, / ch' egli è il punir de'rei di dio
, 7-160: la situazione della casa sarà ch' ella non sia su la cima del
bia non si sente, / né par ch' a terra i fiori languenti pieghi /
coricatala, per farle render l'acqua ch' ella avea beùto, con la testa
/ fa'il dormi se tu vuoi / ch' i calzoni io ti slacci / e
antonio da ferrara, 46: prego zascun ch' i vizi scazzi / e che da
euripide, sia eccellente nella lotta, ch' egli sappia slanciare una pietra ed applicare un
serve forse alla sua patria la corona ch' egli ottiene? fogazzaro, 5-140:
che da scoccati strali preserva, lorica, ch' ai slancio de'dardi possa resistere.
: « che cosa la gente dice ch' io sia? e voi, cosa dite
acquistare il sito d'un certo corridoretto ch' è in quel luogo, per slargarsi col
al penitente] agevolar di modo la legge ch' egli s'innamori di soggettarsele; e
la favola. zuccolo, intr., ch' io mi slarghi troppo nelle lodi degli
: slargate ben la fantasia / a quel ch' io dico, ch'ivi tutta quanta
/ a quel ch'io dico, ch' ivi tutta quanta / la nota avrete de
versa e mette dentro nel piombo liquido ch' ha de l'argento mescolato. -ant
3-89: l'altra [pietra], ch' è nera, alle volte ha dipinto
ramusio, cii-ii-341: gli altri tartari, ch' erano slargati per la campagna per riposare
amara uncione susso la mamella, acciò ch' el fanciullo, sentuta tale amaritudine, se
aretino, 27-i-1-218: se tu vuoi ch' io te 'l faccia, io ti faròe
6-173: in quel mucchio sur tavolo, ch' era di già sa magmatica di scontenti
tal comun senso di maraviglia è facile ch' abbia mosso le nazioni a credere ch'
ch'abbia mosso le nazioni a credere ch' uomini eccellenti in divinità avesser loro ritruovate sì
più esistere nelle antiche sue condizioni; ch' esso deve trasformarsi e diventare impero slavo
e ingannatore, e molte cose promette ch' e'non attiene. febus-el- forte,
. febus-el- forte, 6-12: po'ch' io da te tal merito n'ho avuto
al mondo era questo sleal amante: ch' io fossi sua moglie tu sai sì
commerciale. monti, iv-303: ciò ch' egli mi scrive di caleppio noi posso
so; benché tutti veggano e sappiano ch' io sono infermo davvero, s'ascriverebbe
questo suo slegamento di parti non addivenga ch' ella [l'acqua] di rado o
la bella donna tut- tavolta priega / ch' invan la dura squama oltre non pesti.
del magi ore amico, padrone, ch' io abbi al mondo. bacchetti, i-iii-
bocca [del sacco], tanto ch' io possa metter fuori la testa. f
, e all'incontro non è cosa ch' egli cerchi continuamente di perdere più di questa
torelli, 136: a tutti è piacciuto ch' io mi sia sligato così [dall'
: non potrò giammai, / dappoi ch' io strinsi un laccio, anco slegarlo /
/ amor mi sforza a far quel ch' io non voglio. g. gozzi,
, 2-147: morte, vien presto ormai ch' io te domando /...
non sleghi / mettendo fine al lacrimar ch' io spando?. -slegare la propria
guittone, 24-8: ciò è l'amon ch' ogni om, ch'el signoria, /
ciò è l'amon ch'ogni om, ch' el signoria, / guaimenta e dice
polsi... ma non credete ch' io mi svenga. pirandello, 8-212:
sentimento, e però im- ediscano ch' egli arrivi all'intelletto con quella unità che
il forma con tal artificio di storpi ch' ogni più maestosa e più robusta orazione
: alcune scene..., ch' io avea stese e poi lette in francese
le hanno sequestrato un pezzo di stoffa ch' ella ha avuto il torto di non
, ii-6-10: quella disimilitudine o disomilglanza ch' è nell'anima del peccato e islungamento di
bosco e messer roberto non volse, dicendo ch' egli sapeva benissimo la strada, ma
. bonghi, 1-205: la coscienza ch' egli non parli in grandissima parte se
alle do squisitezze d'animo ch' ella avrebbe, del resto, condannato in
benedette laude son cagione / che quello ch' è virtuoso e venerato / per le virtù
pantera et una simia. martello, 6-ii-gatasi ch' il cardinale andava a roma per visitare i
messo in grave affanno / assai più ch' io non posso soferire, / non
vii-676 (14-7): trovo gente ch' in speranza fida, / ch'aspetta che
gente ch'in speranza fida, / ch' aspetta che dal dei venga la paga
mente dietro a quel si smaga, / ch' a vero amor seguir unqua non lece
, / morto, non fia da più ch' un tristo cane? 0. ariosto,
correge le punture de le spine, / ch' i'non mi smaghi dal tuo fisso
musica: e la vita, / ch' ei debono apportar, ben dispensati, /
53: un trapassò sì il segno / ch' ancor la fama sua nulla si smaga
sentendomi ismagato malamente / del molto sangue ch' io avea perduto, / e non
de la lor luce scuri, / sì ch' altra donna non posson guardare. niccolò
non poter quei fuggirsi tanto chiusi / ch' i'non scorgessi ben puccio sciancato. bacchelli
dell'uomo e dalla sua propria esperienza ch' egli [archiloco] deriva e accoglie lezione
abagli / del meo penare, sì ch' eo no mi scondo / en parte che
suo, com'ella fue / contra colui ch' ogni lorica smaglia. 2
color sì vivi indi ne smaglia / ch' ella dal proprio immaginar s'abbaglia.
ma per le mortai piaghe, / ch' etelredo li fé, lo regno prese:
mi aveva scemato la metà ai ciò ch' io mangiava per ismagrare (ché certo non
gli convenga sostenere tormenti e altre cose ch' avvengono per fortuna e soperchio di più possente
mio stato la natura ferma, / ch' or lieta, isciolta, or triste,
triste, in fra catene / di pensier ch' ella fuggie, è smagra e 'nferma
, ereggi il morso / di corridor ch' è folgore nel corso. magalotti 2-157:
, ii-74: nel seguir... ch' ei fa della compagna, / tutto
. filenio, 1-201: nel tempo ch' ogni ucel cerca el suo simile /
perle e un diamante in mezzo, / ch' una figura viva v'è intagliata.
avrebb'anzi smaltit'e gittate, / ch' un altro bella carne di castrato. i
ringrossa secondo la gran possa 7 ch' egli hanno di smaltire, / secondo
detto che mi sarà assai utile, ch' io non possa mangiare nulla che mi
/ a smaltir quel poco resto / ch' era in tavola, ben presto.
platonico..., riflettiamo a quel ch' è detto. de nicola, 593
smaltirà per la bocca d'essa amola ch' era inchiusa nell'amola. -disperdere
e fra le maniere di pavimenti, ch' egli esamina, pare che preferisse a
: lascerò io presentarti a coloro / ch' hanno e palazzi suoi superbi e alti
da prato, 1-ii-350: pur conobbi poi ch' era mia donna / che avea corona
lampi da l'etereo smalto, / pur ch' ei lo scota, se ne van
squadre / questo mio cor di smalto / ch' almen com'io solea possa sfogarne?
sì fiera estolle la bronzina fronte / ch' ogni nemico restar fa di smalto. pananti
ove si vede smalta / l'invidia ch' ai principio il drago svelse.
oimè, ché solo a dirlo par ch' i'smalvi! / la parte guelfa fu
/ e de 50 fare no par ch' alentisca, / e qual d'amore più
mi tenere più in tanto sospetto, ch' io te ne scongiuro; che smania,
in tale smania, / più d'uccel ch' è nella pania, / e la
nella pania, / e la spada ch' ho sul fianco / disperato piglierei / per
secchia / il padrone del pozzo: ch' io non bado / s'ella va bene
la quale ha posto tal freno la riverenza ch' io porto a sua santità ch'io
riverenza ch'io porto a sua santità ch' io non posso offender altri che me stesso
smania arsace avea di discoprire / ciò ch' altri pensa e ciò che asconde in petto
penoso al solito, accresce la smania ch' io ho di rivederti. tarchetti,
empiendo d'allegrezza, benché vana, ch' uscì quasi di sé affatto. g.
... / son cose, ch' a mirarle i cuori involano / a mille
si era cominciata ad invaghir del fatto suo ch' ella ne menava smanie. a.
: collerica fiamma ardegli in petto / ch' ei mena smanie. c. i.
e tale smania / che parea ben ch' io fossi capitato / in una region barbara
iv-iio: la malenconia è grande in guisa ch' io comincio a smaniare. casti,
la tua gostanza, da quel primo dì ch' io la vidi, mi conciò di
rodere. marchetti, 5-229: par ch' assai diverso / del cavallo il nitrir
, / io non rido, ancor ch' i'smanio e canto, / che si
generali e non le dicessi qualche cosa ch' ella attendeva. massaia, vi-178: io
fine si accostarono? non è possibile ch' essi fossero mossi dalla pietà, vedendo
in tutto il parentado: dice soltanto ch' eran tutti smaniosi d'aver nell'unghie l'
azione crivano dare loro moglie, acciò ch' eglino none ismanovessero il tica e
da'petti loro non resterebbe giamai smantellato ch' ei non ruminasse il disegno d'ingannarli per
con le gioie della mia sposa, ch' erano da me, col diamante truffato
a don tadeo mediante l'ordine stabilito ch' egli non prendesse alcuna deliberazione attenente al
avete con cupido / inimicizia grande / e ch' egli vi strapazza / stando con voi
accusasse il mio ignoto schiacciato di smargiasserìa ch' egli in effetti pareva davvero un po'
cambiato, dal buontempone un po'smargiasso ch' era dianzi! 4. dedito
netti, iii-228: ah! era meglio ch' io mi fussi battuto e lasciato sventrare
tralci d'aranci, improvvisamente si seppe ch' era fuggito con una dattilografa il disegnatore
a disceme- re chi sono / questi ch' empion del porto ambe le sponde. cosimo
alma sponda, / u'quella nacque ch' io celebro e canto. f. f
leonardo, 2-285: perché l'acqua ch' è battuta trova a sé per vicina
vanno variando secondo la qualità della materia ch' hanno di coprire, come le acquaie
verde etate avete sponda / al diluvio ch' innonda / l'alma d'error col nobil
error col nobil pino fatto / in guisa ch' ei nel ciel s'imperla affatto.
quei della dia tessaron. gl'intervalli ch' erano rade volte in uso sono lo spondeasmo
perturbati i miei sponsali, di vino ch' io credeva bere della mia quiete, gusto
poter di farlo: / e tanto più ch' allor rinaldo avrebbe / tratto fuor malagigi
è destinato che se ne vada meglio ch' egli figuri d'andarsene spontaneamente. dessi
, 128: nel comandar poi voglio ch' abbia tal maniera che i servi spontaneamente
: noi non abbiam bisogno che di ciò ch' è no ni, xxv-381
della concubina, che in ispaventevol guisa riso ch' in segno d'allegrezza usiamo, il quale
di quello che da se stesso, senza ch' a celtico, ognun vede come
ancora dalla sua spontanea collocazione a quella ch' è più confacente ah'afferramento. tommaseo
bonciani, lxxxviii-i-313: egli è dovere / ch' io ubbidisca a voi non com'uom
tranquille ore, / ma conosco or ch' i'ero in grande errore, / po'
gli applausi, il concorso, rirruzione ch' ebbe quella favola per diciotto successive recite,
dal marito... ma bisogna ch' ella sia pazza a spopolarsi così.
contendendo dire: / « non pascer, ch' io non vò che tu mi spoppe
ne sentireste poi, / se innanzi ch' ei rivolga al cielo i passi, /
pallavicino, 1-482: descrivendo la malagevolezza ch' egli sentiva in volersi spoppare da'sensuali
però faceva al divino aiuto, racconta ch' egli [agostino] diceva e dio:
alfieri, 7-232: gl'incomodi molti ch' io soffro dell'essere sporcamente e strettamente
[carlo alberto] e a noi ch' egli è il messia. = nome
la terra conceduto il cielo, ha dispensato ch' a noi bisserò cassi gli tempi,
cassi gli tempi, imagini e statue, ch' avevamo in terra, 5.
, xviii7- 955: non è mestieri ch' io declami contro la sporchezza d'un
, accorgendosi che mastino era in luogo ch' ei non poteva aver altra aqua che
spurzizie vive senza freno / sì come quel ch' è d'ogni virtù privo. piccolomini
v.]: 'lingua sporca': quella ch' indica indigestione. -per estens
: maraviglia e dispiacer ho io / ch' avete così ingiusta e sporca impresa,
guevara], i-33: niuno chiama cristo ch' egli non gli risponda, niuno se
, e presentommi parte / del frutto ch' avea còlto; infino al labbro / ei
sporga '1 vitto, / sono sì pochi ch' io devento macro. 3
studium », io, al consiglio ch' essi pigliano da orazio in prestito contro di
lanterna si scorgea qualche segno di quelli ch' altarrivo de'vascelli si soglion sporgere.
: nell'angolo di questo giardino, ch' è fra la loggia di che parliamo e
fuori certa punta d'un dicco maestro ch' era munita d'un trincerone per sua difesa
d. battoli, 1-2-99: un giorno ch' egli udì il padre gaspare predicare degli
a cristo che quegli erano suoi, ch' egli era morto per essi spostisi a morire
moltitudine di combattitori, e tutto ciò ch' egli trovarono tantosto a rapace preda lo
sua legazione ed ispuose il suo intendimento ch' avea, per comandamento del papa, di
, / e la rason di qo convien ch' eo spogna. giustino volgar.,
loro disio. barotti, 13: credo ch' ei [aristotele] desideri sovente /
, / perché non mi consente / ch' i'possa... /..
del rosso, 1-142-7: ditemi securo ch' eo ti spogna / la zio
se rappresentò grandissima dificoltà in sporgli, ch' è materia alta. muratori, 5-i-14:
di color che snaturassi? / non ch' io ti reputasse peccatrice / per ciò
or è di nicistade e di bisogno / ch' io dica alquanto della condizione / del
se non disposasse la figliuola sua, imperciò ch' egli si sponea di servire a cristo
esser ti sponi / come fu liei, ch' è fatica dapoca, / io porrò
conforti / me che sporti, / ch' era senza noia. campanella, 967:
, 1-755: or dal seno, ch' era in terra, fino alla sportatura da
può in groppa tener peso sì grave / ch' ella talor con fra berton si spassa
, co'suoi fratelli e altri seguaci ch' avieno loro amici e parenti in prigione
, mettendo fuoco nello sportello e bertesca ch' eran di legname. sacchetti, 84-13
celeste / per angusto sportel passa introdotto / ch' è di cedro odorato ed incorrotto.
gli sportelli, / sì che diresti ch' abbia negli ugnoni / trapani, lime sorde
e fa'ragione di farla sì forte ch' ella sia sofficiente a un asino, se
petto i'avea chiuso a sportello / e ch' io non men'accorsi, un ladro
-tu saprai 'l tutto. / -si, ch' io ci sto a sportello.
farfanicchio? parti che io sia o ch' io non sia, o ch'io ci
sia o ch'io non sia, o ch' io ci stia a pigione o a sportello
? tu non rispondi? -che volete voi ch' io dica o ch'io risponda altro
? -che volete voi ch'io dica o ch' io risponda altro, se non che
a sportello, / soldati ha preso ch' hano chiuso affatto. fanfani, i-175
cxiv-44-130]: succedono i dottorati, ch' è la vendemmia de'professori, massime di
la vendemmia de'professori, massime di questo ch' insegna anche privatamente, e per ogni
padre o la sposa collo sposo suo ch' ama? guittone, i-10-10: e.
. borgese, 1-65: la sposa ch' egli corteggiava nell'intimo, cui cercava
ad amare, è fatta disiosa, / ch' altro non chiede che '1 disio d'
amore; / non può esser così donna ch' è sposa. e e
anima a dio fedele sposa, / sì ch' ogni amor ch'è fuor di lui
sposa, / sì ch'ogni amor ch' è fuor di lui ha a sdegno.
sì possente.., come sposa ch' è dell'altissimo..., tuttavia
..., tuttavia può pregare ch' egli sia sciolto, ma non lo può
, i-17-27: ei dalla speme / allettato ch' io prenda / per isposa sua figlia
altri certo / potrà mai fare / ch' ella lo voglia per marito.
panneggiate e ne'loro abiti semplicemente avvolte ch' elle dimostrano nell'arie delle teste maestà
che nel sposaménto / di sua narcisa, ch' è per farsi presto, / (
elena, 74: davanti a carlo, ch' è signor verace, / come da
cui già la promessa aveva fatta, / ch' altr'uomo non sarìa che mi sposasse
quell'amorosa fanciulla, purch'ella aspettasse ch' egli avesse finita e stampata la sua traduzione
campi ed una vigna che dava un vin ch' era
. massaia, xii-110: i copti, ch' erano alle rotte col loro vescovo,
le idee affini a quella, e ch' essa non esprime che a un incirca.
loro passione per non frastornarlo d'una cosa ch' essi medesimi bramavano. magalotti, 23-11
2-2-128: peno, e in lui, ch' è dell'alme alma e riposo,
si tiene ascosa, / ché dal principio ch' ai corpo si sposa / la mostra
si presenta, e, bello od orribile ch' egli sia, la fanciulla giura
non so cosa mi bisticciò d'un credito ch' egli come sposatore della figlia dell'inglese
'l core / d'una giovane donna ch' e'disia, / per cui si fé
cità di galilea /... / ch' è chiamata nagareth, / là u'
: addottrinavano [i fanciulli] in ciò ch' è da credersi e da operare per
, o la sposa collo sposo suo ch' ama? dante, vita nuova, 14-3
veramente fu d'olindo il fato, / ch' atto potè mostrar che 'n generoso /
eccelso sposo eletto, / rappresenta l'onor ch' a te succede. -per estens
vegghi e dorma / con quello sposo ch' ogne voto accetta. maestro sanguigno, 100
20-404: non volse manifestare a giuseppo, ch' era suo isposo, infìnoattantoché iddio non
stato di spossamento e d'infermità, ch' io da più giorni vedo scavarsi il sepolcro
spossata possa quasi giunta / diverso intendimento ch' ognor lampa. salvini, 48-27:
tacerò dal torchio tolto. / non già ch' ei tenti d'emular la forza /
e fantasiosa, struggente e sposseduta, ch' empie d'un affanno dolce.
causa di quest'invito fosse la 'ntenzione ch' avea [il visir] di spossessarlo
, i-104: mi voglio ricordare di quello ch' era il mio amico quando l'ho
. alfieri, 12-358: bisogna / ch' io un tal poco mi calmi; se
a. pucci, 4-274: quel ch' era signor si vede sposto, / e
, dèe pesare tanto quanto il peso ch' è nell'altro, il che non seguirebbe
chi va s'apre e sbalanca, / ch' è di sambuchi e ha d'otton
: si cacciò giù per la spranga, ch' era come un viottoletto con un dito
20-338: toglieva la cintola sua sprangata, ch' ella che sostant soleva portare a vanitade
d'avere per me, l'odor ch' esce del pomo e de lo sprazzo /
pareti e nel tetto che quasi sembrava ch' io stessi all'aperto. i miei giovani
, 3-328: tu desideri... ch' e'dica alcune cose aspramente contr'a'
che spregia altrui, ma non sa zò ch' i'sento. fra giordano, 2-34
del rosso, 1-257-6: tu vedi quanto ch' ànno gli perversi / eretici lombardi spresiato
antonio da ferrara, 113: quel ch' ha voluto senza / compagno posseder mio gran
deh! non mi spregiare, / ch' io saprei così ben fare, / come
saprei così ben fare, / come quel ch' è tra li eletti. anguillara,
fra giordano, 1-193: vedeano ch' erano uomini spregiatori del mondo, ch'
ch'erano uomini spregiatori del mondo, ch' era loro proferto oro ed ariento, castella
, 3-346: pensa qua'sono le cose ch' accendono e commuovono l'uomo a far
far danno ad altrui, e tu troverai ch' elle sono speranza, paura, invidia
: tu non pensi come / lo spregio ch' è levato / sì possa esser lavato
ogni spirito spregiudicato ci sono certe combinazioni ch' almeno per poch'istanti sono capaci di seduzione
; poi volle ispregnare, e convenne ch' ella gli uscisse di corpo. n.
replicar più parola, se tu non vuoi ch' io mi spregni in tuo mal prò
tanti a poetar m'insegni, / lascia ch' io volga a tuoi rigor le spalle
giudici, è una legge non scritstier ch' ad ora ad ora / del mio stato
facciansi tomi e strettoi da spremere secondo ch' è usanza nel paese. -mungere
sugo molto attivo, che, aperta ch' è la cute di chi la tocca,
osservazione, la quale, ogn'or ch' io la feci, mi spreme quasi dagli
g. giudici, 11-81: disse ch' era morto per l'europa / a me
, iii-25-133: chi mi conosce sa bene ch' io non son uomo da pensare sul
una spremuta anche per me ad onta ch' io non possa soffrire il sapore del limone
, 3-290: noi non sappiamo negare ch' alcune cose spressamente comandate giovano e smuovono
: tal dunque acceso il vento, allor ch' in mezzo / squarcia l'opaca nube
o che messer hermes rifiuti quella convenzione ch' egli ha giurata. a.
di beltà, gli aggradiva per la commodità ch' egli aveva di sfogar seco gli umori
.. della maestà imperatoria per la preminenza ch' ot tenne sopra i volatili
, iv-217: o gente fortunata, ch' in tutti i secoli futuri lasciò di sé
o per altra o per voi, ch' io non ottenga altro che un viso sprezzante
e qual d'aveme / fede, ch' ai destinato segno tocchi. boccaccio, 9-24
stigliani, 2-16: quel neo, ch' in voi si sprezza, / non è
: sprezza la moglie bella e sol par ch' ami / nicandro altier le meretrici infami
il volto. aretino, v-1-849: ancora ch' io sappi che non è men pazzia
l'opinione degli uomini, e ho veduto ch' essi formano una moltitudine ch'io non
ho veduto ch'essi formano una moltitudine ch' io non posso sfidare senza essere sconfìtto.
nota al peccatore questa volontà efficace di dio ch' egli pecchi, e dall'altro canto
sprezza. baldi, i-82: quelparmato guerrier ch' il petto forte / oppor contempli a
i cattolici.. ». 'perfino'. ch' è, in sostanza, una formula
conserva / di questa chioma, or ch' a te fatta è vile? / raccorcierolla
106: ecco, ingrata e crudele, ch' io vò seguirti, fido e costante
conculcate, sprezzate, non può essere ch' egli... non gastighi chi osa
, scabbri, sprezzati ed incolti, ch' io soglio mandar fuori a spese della
attaccatosi la battaglia con gli spagnuoli ch' erano disarmati. -tenuto con noncuranza
vile e '1 più sprezzato panno ch' ella potesse trovare in tutta la città.
sopra tutto usare ci bisogna in fare ch' elle siano rimesse, umili e pressoché
quella dello sterminio, poss'io sperar ch' ei risparmi i suoi ospiti e ne risenta
fu nella città osservato per molto utile rimedio ch' i gentiluomini licenziassero tutta la servitù,
il varco a fido amante, / ch' io non men del pensier ho il
vile e non amata / qui mi convien ch' abbandonata péra. g. schmidt,
per iscusare la replicazion de le parole ch' è nel mio [sonetto], la
e in lui pareva sprezzo anche quella ch' era magari soltanto noia. 3.
deve il castigo, / consigliatemi voi, ch' ira soverchia / non mi facesse traboccar
di tanta angoscia inesperta, / egli ch' era sommerso in eterno! -intr
over di ponto, / quando awien poi ch' ei si sprigioni in pace, /
lor legge / di non uscir sin ch' ei non le sprigiona. salvini, 39-iii-58
forza di tormenti sapemmo poi dalla fante ch' egli da molto tempo s'era armato
michiele, 3-i-211: la man, ch' idolatrando adoro, / sprigionando il bel
annunzio, iv-1-18: pareva... ch' egli conoscesse direi quasi la virtualità afrodisiaca
sua virtute; / confida in lui, ch' ei ti darà salute. siri,
del senso / vi volan l'alme ch' han virtù per duce. 4
? capuana, 1-ii-123: era assai ch' egli già notasse il letto sprimacciato molto
maestero / lo tuo riposo e t'ange ch' io 'l riprima. cavalca, 20
per foco, fin cn'è bianco ch' era nero. 3. comprimere
artificero / per più durezza, di quel ch' è, dirima; / tolle e perde
; ma lo sprimimen- to della persona ch' è battezzata, non è nella essenzia della
isborsare un fiorino, / sdeli- bro ch' egli [marcolino] mi faccia stampare /
serrata / come far suol chi vuol ch' elle sien forti. buonarroti il giovane,
sì satollarsi e sì gonfiarsi il ventre / ch' ei n'andar voltolandosi pe'campi.
, 1-6-106: non sentite, eh, ch' è sprofondato l'uscio? alvaro,
promisi, e io gliele sprometto, ch' io non voglio per suo elmo di queste
: « per quella piaga, amor, ch' entro me intuoni » / dissi io
amico mio, meco ragiona, / ch' i'credo a miai si sia potere aitarti
dove amor mi sprona / con- ven ch' io volga le dogliose rime, / che
: sì mi spronaron le parole sue / ch' i'mi sforzai carpando appresso lui,
: amor, da che ti piace pur ch' io dica / quanto natura di vertù
voi soffersi, / cagion mi sprona ch' io mercé vi chiami. passavanti, 49
arde e combure sì quella di mezzo / ch' abitar suso non vi può persona.
verso me, per colpo darmi / tal ch' è più grave a chi più s'
, i-337: sì appiè si sprona / ch' ei la raggiugnerà ben facilmente.
: tanto la biscia strologa e rimastica / ch' a compito leggendo finalmente / il sunto
] sì buone orecchie per udire / ch' ei non bisognan tante spronature. / basta
, / e qual che siasl piacer ch' ora n'addestra, / seguitar si convien
irascibile e concupiscibile si chiama, quanto ch' elio sia nobile, a la ragione obe-
e con amor si lagna, / ch' ha sì caldi gli spron, sì duro
per tre volte gridava / sì forte ch' agli orecchi que'sermoni / dalla sua
un desio d'eterna ed alma / gloria ch' a nobil core è sferza e sprone
., 35-1 (554): però ch' elli allora si partìo, il quale
le fia di sprone, me non vo'ch' allacci / meraviglia e stupor ch'alto
vo'ch'allacci / meraviglia e stupor ch' alto m'attragga / il ciglio. moneti
, ma cogli sproni: / per- ch' a dirla, il guadagno non trapassa /
spronèlla, stella': quella parte dello sprone ch' è fatta a guisa di stella e
infelice ne'suoi provvedimenti finanziari. il prestito ch' egli avea imposto colpiva sproporzionatamente la cittadinanza
intendendole tutte per andanti, ognun vede ch' ella è una spropositatàggine più che bestiale.
prendesse per suo compagno in quel viaggio, ch' è quanto dire ch'egli facesse professione
quel viaggio, ch'è quanto dire ch' egli facesse professione d'avere amata e lungamente
essere che riescavi talora una verità e ch' ella sia la più bella, anzi l'
un piede e avea certe braccia sproporzionate ch' erano a vederle uno sproposito della natura.
. bonsanti, 4-291: un quadro ch' era stato pagato ad ogni modo uno sproposito
chiamato gli spropositi; / che quei ch' esce di tema nel rispondere, /
domi sprovar fin amadore: / ch' eo fin non son, ver s'ò
boccaccio, 1-ii-512: ciascun si sprovò più ch' una volta / di nievo
né a sinistra. molto sarebbe buono cavaliere ch' in queste da provvedere (v.)
particella pronom. uscire da una condolevasi ch' egli non dovesse ritrovar viva e sana la
del tronco ramicello uscivano parole e sangue, ch' egli lo si lasciò cadere, come
, iv-12-51: le masnade di messer mastino ch' erano in lucca... uscirono
ghibellini] assaltare il campo de'fiorentini, ch' era sprovveduto, e fecero grande danno
mandò a prendere il ponte di poissi, ch' era di soldati sproveduto. assarino,
modo tale e sprovveduta e parca / ch' ivi non si potesse far buon fianco.
tasso, iv-283: sappia vostra signoria ch' io sono sprovisto di tutte le cose necessarie
, in questo incontro alla sprovista, ch' io dimandassi o cercassi di sapere cose
convien che sprucci / l'ignoranza, ch' il bel sempre via scoppa / ne
. piccolomini, 8-126: non maraviglia ch' io da qualche tempo in qua ti
sacchetti, 310: non seguir lo stil ch' ho seguito anco, / ché 'l
, / il più bel topolin, ch' io lo vagheggio: / ch'e'tornerà
topolin, ch'io lo vagheggio: / ch' e'tornerà ben tanto allo sprunéggio /
e'tornerà ben tanto allo sprunéggio / ch' i'fo ciré'fa poi a pugnere il
ore, per lo spmzzaglio d'oro ch' egli ostenterebbe senza merito. 3
sì fresca la spruzzante acqua vivace / ch' io la credetti, e non credetti in
. ariosto, 8-48: egli, ch' aliato avea una tasca, aprilla / e
onde sfavilla / la più cocente face ch' abbia amore, / spmzzò di quel
i traffici e gli arnesi e tutto ch' è / fuor di squadra, difforme,
scenata. mi guardò stupita e dovette pensare ch' ero pazzo: tornò con uno spruzzatoio
. fagiuoli, x-43: del naso, ch' all'ingiù ciondola e casca, /
com'oggidì avviene di quella misera pagnotta ch' e bacalali nostrali, quasi altrettanti iddei moderni
poveri poeti del nostro tempo, non altrimenti ch' a tanti guatteri di cucina o garzonacci
baldovini, xxvi-3-177: non siete quel talun ch' oro raggruzzola / col portar lunga toga
scale, / fiaccate e rotte an- ch' esse dagli spruzzoli / di pietre, ch'
ch'esse dagli spruzzoli / di pietre, ch' ancor grattano i cocuzzoli. moniglia,
tal fagiuolo a rinvenirne intento, / ch' era condotto mal per troppa arsura, /
vece della mitra e tal fu giórno / ch' ebbe alle tempie troppo amaro spruzzolo.
ispogna. lnghilfredi, 380: eo, ch' a provar miro / sono, salvando
era come sua spugna e che li desideri ch' elli avea di sapere altre cose
buonarroti il giovane, 9-344: non fu ch' un dare appunto un pugno in cielo
pugno in cielo, / non fu ch' un torre a pettinar un riccio, /
e rosso (il naso] assai più ch' un rubino. lorenzo de'medici,
l'orinal, spulciati i cani, / ch' or portan di velluto le pianelle. c
. giambullari, i-75: molto mi pregò ch' io spu- lezzassi. ariosto, vi-30
soffice spuma di lana. mente, ch' ella faccia la spuma ben alta. 9
un fresco venticel da terra usciva, / ch' invigoran- do il cor ne'naviganti /
, 7-58: sovra falbo destrier, ch' il fren spumoso / rendeva e ferocia
tavola ritonda, 1-392: lo maggior dolore ch' egli avea si era perché la spada
ferì di punta / l'ardito cavalier, ch' ad altro intende; / né dov'
d'orgoglio al petto schermo tale / ch' ogni saetta lì spunta suo corso. boccaccio
. soffici, v-6-331: non passa giorno ch' io non lo intraveda tra i rami
. carducci, ii-1-141: un articolo ch' io scriverò per ribattere ed ispuntare certe
i-7 (33): vedendo al fin ch' altro volea che ciance / a spontar
. machiavelli, i-viii- 103: aspettano ch' egli spunti questo canto, e subito gli
oriente un raggio / di sol, ch' a l'altro monte / de l'adverso
passando le vestila ei posa, / par ch' ivi scaturisca o che germoglie: /
/ che parevan due tenere cannucce / ch' escan su fuor di terra in sull'aprile
lxxx-4-362: si scorge oltre li spuntati onori ch' il suo ambasciatore ha gran vantaggio ne'
corse sopra il mar ghiacciato, / e ch' egli spuntellò certo un frascato / il
morto. pulci, 21-131: mentre ch' orlando va per la cittade, / e
'l villan si venia rendendo, / ch' aviso gli era ched egli afogava. cavalca
. bruno, 3-81: dopo ch' il nolano ebbe riscosse da vinti in
spurgando il paese degli stati da quei francesi ch' era- no restati. fantoni, 1-761
sentito sulla mia nascita soltanto avari sussurri: ch' era innominabile, spuria.
[roma] di gente strane / ch' ingombran di vii seme il tuo bel seno
. pasqualigo, 2-112: quella fedeltà ch' 'amoris causa'si converte poi in
la bocca ad una tazza di stagno ch' avea gli orli impasticciati dallo sputàccio di cento
sputta perle dal bucco largo che diranno ch' ella non vai nulla! g. g
certaldo, 231: non essere tanto amaro ch' ogni uomo ti sputi, né tanto
uomo ti sputi, né tanto dolce ch' ogni uomo ti succhi. carducci,
che di vii fronde uscio / e ch' a me la sputar vermi fetenti. pea
pascoli, 790: il vento, ch' ora lieve lieve / lo fa tremare,
/ non men la casa di caifas, ch' era principe e sacerdote; nel qual luogo
franzesi, xxvi-2-193: converrà di nuovo ch' io m'addestri / a
, ii-4-99: egli 25-138: l'anima ch' era fiera divenuta, / suffolando si fugge
santi. simeoni, 1-91: cognosco certo ch' elle son pazie / a fare il
degno di memoria / contra costui, ch' è un diavolo incarnato, / sì che
[le infamie]! fate quello ch' io vi dico: sputatevi su, e
: di questi tali si suol dire ora ch' ei gonfiano e ora che gli sputano
instanza degli ammuniti vollono sputare alcun veneno ch' era loro rimaso in corpo. machiavelli
quale. lippi, 4-48: ch' un sole proprio par pretto sputato. baldovini
un certo sputa tondo e caca zibetto ch' appoggiato ad una colonna, in gesto
daravan in man d'i pagan e ch' i. l flageleravan e spuaceravan e po
154: ciascuna si à queste vertute, ch' el polvere cum spuagu costrenge. l
morisse, medicailo d'uno male di capo ch' elli avea con una tossa, temendo
avea con una tossa, temendo la madre ch' elli non venisse in- dello sputo del
che già li era venuto, in però ch' elli era molto disposto di venire indei
. sercambi, 2-ii-88: madonna cicogna, ch' è netta di tal fatto, faccendo
. pasquinate romane, 474: so ch' in effetto / a'preti spuzza di
grazzini, 108: taci oramai, ch' a te non si conviene, / né
considerate un poco / quel pantalon, ch' a modo d'adirato / si pon le
bettini, 1-297: io venni spesso, ch' era già notte, a visitarlo nel
e riportare tutte le proporzioni e misure ch' eglino hanno di bisogno. barbaro,
bieche e con molta fatica condurle col pifferello ch' e uno strumento di una squadra zoppa
quel medesimo piombo nel quale potea supporsi ch' e'fossero, e in quella posizione
/ vergini! chiede il perdono / quei ch' ha percosso ed ucciso, / ebbro
de'mori, 1-118: mira qua giù ch' un vento di sospiri / angosciosi vedrai
traffici e gli arnesi, e tutto ch' è / fuor di squadra, difforme,
esco fuori / di squadra, onde ch' i son scoperto. 0. rucellai,
vero / così alletta il pensiero / ch' a sé mi trae, né vuol che
intenzione, assai chiaro si vede / ch' i''l vò remunerar di tanta fede
predire le cose avvenire, come astrolago ch' era, in cotal vanità perfettissimo. l
/ gridando: « togli, dio, ch' a te le squadro! » aretino
altro compasso fece di sua mano, ch' egli nominò squadro astronomico, col quale si
, / ove, con artificio più ch' umano, / era voltato mezzo miglio a
più lunga, da quell'espertissimo cacciatore ch' egli era, potè giudicarlo meglio.
prima di beomondo ascolta i voti / ch' a le richieste sue vien che si pieghi
. pasquinate, 944: adesso sì ch' io voglio andare armato, / e vò
, procuravano di dar calore ai cannoni ch' erano in marchia. cesarotti, 1-xiv-23j
: si dice 'squadrone volante'dell'effetto ch' egli ha da fare, cioè che non
altro miglior metallo o di squagliare quello ch' è già fatto. chincherni, 146:
: tuto mi squaglio / del gran dolzor ch' en- tria lo cor mi facie.
, 160: duri, limosi fondi, ch' accompagna / or nebbia, or pioggia
boccaccio, iii-2-26: chi son costor ch' a'nostri lieti eventi / co'crini
che delle sue fatiche dice alessandro dimostrando ch' a la sua impresa furon contrarie le procelle
xxxviii-125: o refrigerio, quella parca / ch' hatronco el stame di mia vita, onore
. breme, 74: ogni cosa ch' io invece ne dicessi gioverebbe meno a
: la bella donna tuttavolta priega / ch' invan la dura squama oltre non pesti
fuor de la sals'onda amara, / ch' or non è tempo di
, come d'uomo montagnese e selvaggio ch' egli dovea essere, dura e squamosa.
imbracci il cappotto per ricco e per prezioso ch' egli separa il canale dell'ombrone
terremoti, di squar se ch' era contento; e preso la corda dello
colla lancia 'l suo cuore, vedendo ch' egli era già morto? pianto della vergine
., 776: il prefetto comandò ch' ella fosse sospesa in alto e squarciata sì
a casa in itaca, vede uno sparviero ch' in aria squarcia una colomba. g
di fuosafi, 148: l / amistade ch' è cucita disavedutamente col folle è da
scioperato esodo, / un terreno languir, ch' altro non chiede / ch'esser richiesto,
terreno languir, ch'altro non chiede / ch' esser richiesto, e che fedel promette
squarcia e fa parere questa malizia, ch' è coverta sotto quella piacevolezza dell'avaro
sono chiamata; e allora dicono ch' io ho viziato il sacerdote. ma perché
o me misera, maladetta sia l'ora ch' io nacqui! » de bonis,
si squarciano i veli del pensiero / ch' era ubbriaco di sogni. michelstaedter,
insignorita quella ingrata / non può patir ch' altri gliel'infìnocchi / or se a
io n'ho vie più cagione / ch' egli non ha da far tanta tagliata.
fa la pesa / de la robba ch' è ita a squarciasacco. -a
tassoni, xiii-593: come d'uno ch' esca di mezzo a'cani, che n'
/ per la squarzata gonna, / ch' io fui l'alta colonna / conoscerai,
consola. bruni, 291: le fiamme ch' etna esala oscure e miste, /
escitasse quelle voglie così squarciate di ridere ch' egli fece a quelli che vi si
sanguinosa: la quale tuttavia non sofferiva ch' io la portassi. pasolini, 22-i-495:
duolo: / non men beata pria ch' or infelice, / squarciata in mille parti
, / come sarebbe una cipollaguasta, / ch' avesse squarcio, storta, stretta o callo
alfieri, 5-232: eppure egli è mestier ch' io ancor mi sorba / della schifosa
tassoni, 4-53: non prese arme fuor ch' una squarcina, / che nascondea quella
a due sozi che l'aspettavano, intervenne ch' ella s'intoppò nel ferro trasportante del
/ questo squarcio di morale, / ch' è sì lungo e poco vale. manzoni
il pensiero / drieto a marta bisogna ch' io rivolga, / ch'io muti in
a marta bisogna ch'io rivolga, / ch' io muti in squarci et in vacchette
, corruttibili perché non han sale, ch' altro di libra non hanno che quando son
rileggere quello squarcióne del mio 'panegirico', ch' io avea scritto delirando la mattina innanzi.
la guisarma no lo squartasse, sì ch' el destriere cadde morto. intelligenza, 267
o squartare in cambio di pugnalarlo, ch' io me ne dava lo stesso pensiero.
voluto per l'austerità e animo implacabile ch' egli aveva nel castigare i delinquenti,
la priega, / in santa carità, ch' inde si parta: / ell'al sepul-
voi comparta / i caliddi sospir, ch' ai cor ne vanno: / ivi con
lacerano e mi squartano con tanto dolore ch' io non m'immagino il maggior quello
nello squartato petto / d'esto dolente ch' ella fa perire. foscolo, xvii-292:
/ la sera in sul far bruzzo, ch' io trafelo. / squasimodèo, ch'
ch'io trafelo. / squasimodèo, ch' ella mi par più bella, / e
non mi tien più broncio, / ch' io mi son pur5 avai con lei riconcio
colla squassante e divorante intensità di passione ch' è testimoniata da ogni sua confessione biografica
/ entro la fossa incontinenti, / ch' ella non si pò allora guastare.
causa d'una commozione così profondamente paurosa ch' egli n'aveva avuto mozzo il respiro
/ questo mio cor di smalto / ch' almen com'io solea possa sfogarme? giusto
se 'l vostro sangue è quello / ch' ai bel diamante squadra ogni durezza.