dare a chi n'ha bisogno quello ch' io l'ho dato per grazia l.
daremo la colpa? -a quei certamente ch' el consigliavano e parimente ancora a lui
stimolati molto / da mosconi e da vespe ch' eran ivi. daniello, 24
fu'appena uscito fuor dell'uova / ch' i'ero il caffo degli sciagurati.
: se', sciaguratello, atal condotto / ch' a me, non ch'altri, del
atal condotto / ch'a me, non ch' altri, del tuo stato cale.
sopravennero e soperchiolli tempo e rimase povero ch' avea tutto dispeso. niccolò del rosso
niccolò del rosso, 1-355-5: qo ch' el spende si salaqua, / se
arogan ^ a il prende tanto frequa / ch' el creda ch'altri vo- luntier lo
il prende tanto frequa / ch'el creda ch' altri vo- luntier lo sequa, /
dio rendere stretto conto di tanto tempo ch' hai scialacquato a'tuoi giorni e forse ancora
. scarlatti, lxxxviii-ii-526: rattieni il caso ch' io riplìco / e, se nulla
e questo chiar ti sprico, / ch' a scialacquarla è troppo gran pazzia.
il pontefice e il legato fecero sentire ch' era giunto il tempo di metter mano alla
per respirare / fatemi largo ornai, ch' io vò sciallare! idem, vii-758:
ed abbiano alcuno rifrigerio dell'ardente amore ch' hanno in cuore. s. giovanni crisostomo
male: / faccio per iscialar uel ch' ho qua dentro. / faccio per iscialar
sera a fiorino, giovandosi della voce ch' era corsa della sua morte, d'imbarcarsi
(26): non è gran maraviglia ch' un dì intero / in scialbarsi consumi una
ve- darasse de colore sciàlbedo, emperciò ch' elli s'acompagna colla terra.
si fa scialba, / come la stella ch' è compagna all'alba. de marchi
(v.). italiano, ch' era il più scellerato e scialbo d'europa
casotti, i-intr. -n: so ch' io stramoggio a caldo, a fumo,
, 174: e1 fatto si è ch' elle [le cataste di legna]
, 8-48: è un di quei ch' ai mondo sta a pigione, / a
bioscio nel vestire e sciamannato, / ch' addosso i panni ognor tutti minestra /
balli al trebio e 'n cafaggiuolo, / ch' i'n'arò sempre d'intorno uno
a fioravante e tagliossi la manica, ch' era di siamito vermiglio, e diella a
l'imperatore..., appena sentì ch' io metteva piede nel salone dell'udienza
/ da spezie e da treggea / ch' apuntato si dèa, / e di sopra
poter quei fuggirsi tanto chiusi, / ch' i'non scorgessi ben puccio sciancato.
: starebbe in italy sin tanto / ch' ella guarisse: 'one month or two,
: queste sono invenzioni di maniera sciapite ch' io non credo che vi sia cervello di
dire a tutta roma: « guatami ch' io son giove ». quante false arfuzie
voi attendete già dal blando aspetto / ch' io ne venga a smentir, quel vii
iniziare a taglia: / saccio ch' eo ce morrò 'n questa dura sembiaglia.
'l drappo, / per coprirle allora ch' escono / dal teatro un po'sudate
. pulci, 18-119: un dì ch' io fé nella moschea poi sciarra / e
io fé nella moschea poi sciarra / e ch' io v'uccisi il mio vecchio papasso
: in tutti gli atti sivedeva aperto / ch' ella voleva alcun le ragionasse / per
calze e ciabatta. imbriani, 2-162: ch' io sia orribilmente brutto, ch'io
: ch'io sia orribilmente brutto, ch' io sia scandalosamente sciatto, astratto e
scandalosamente sciatto, astratto e disadatto, ch' io non sia un'aquila, non posso
non son più quell'età licenziose / ch' eran le corti sciatte e svergognate, /
. bellini, v-313: considerate povero sciattorel ch' io mi sono. -acer
è il più dotto di tutto ciò ch' è scibile e il più gentile e amabile
e il più gentile e amabile uomo ch' io conosco. lambruschini, 2-66: e
. mazzoni, 1-6: possiamo ben dire ch' ella [la metafisica] sia una
in musica, e scrivono li poeti ch' elli fu figliolo di calliope e ch'elli
poeti ch'elli fu figliolo di calliope e ch' elli ebbe per moglieeuridice. anonimo fiorentino,
con tu menzognadi'ad isciente, / credendo ch' io m'arrenda, per paura 7 di
, illi firano punidi dobiamente: imprimamente delmale ch' illi fano sientamente. fra giordano, 7-65
: chi scientemente sapesse che. cciò ch' avesse non fosse altro ch'usura,
. cciò ch'avesse non fosse altro ch' usura, non la dèe torre il servo
sentimenti venga mischiando quella altresì delle illusioni ch' egli scientemente fa a se stesso.
temette la morte che 'l veleno, ch' aveva bevuto, gittòe fuori, perendosene,
e manomise lo medico suo servo, ch' aveva temperato lo veleno meno nocivo prudentemente
, voglion poi esseregli aristarchi e, quel ch' è peggio, i zoili di quelle opere
tu vai tien sì fatto abito / ch' i'n'abia onore e tu servigio e
alcuno già se. nnon vole? diciemo ch' è sciènsia e ver- te, la sapienza
voi riprenderete forse come soverchio l'amore ch' io porto al 2. figur.
, a soggetto, quasi a quel modo ch' entrò già la usanza di recitare a
, d'indi innanzi infranciosossi tanto strabocchevolmente ch' era una sconciatura. 6.
: leva su, racconcia / te, ch' esso nonti trovi così sconcia. simeoni,
o d'altro tal legnaggio, / ch' erano involti in rozzi abiti e strani
io fossi pur di tanto ancor leggiero / ch' i'potessi in cent'anni andare un'oncia
cittade sì sema / di provvidenza, ch' él par ch'onn'om tema / pòner
/ di provvidenza, ch'él par ch' onn'om tema / pòner remezo a r
anni questa gente era multipli- cata tanto ch' erano moltissimi e'peccatori di lussuria isconcia
se sanza sconcio poteste operare con vostri ch' io l'avesse, mi fareste grande piacere
ii-4-18-173: né altro sconcio gliene seguì ch' il restarvi leggiermente ferito con alcuni de'suoi
né faga alcuno altro scungo, pergò ch' el no se convene a l'arengatore
pregandovi di non guardare, negli sconci ch' io v'ho fatti, se non la
palla accompagnano, e, dallo sconcio ch' e'dànno loro, sono così detti;
aborto. bersezio, 31: conviene ch' io ti dica mia sorella esser morta
, come allorché un singoiar collettivo, ch' è in fondo un plural travestito,
né degli antichi poeti lo fecero, ch' io ricordi, se non alcuni delle
tócco di quell'essere celeste, / ch' è il terapèuta cosmico d'un male /
è il terapèuta cosmico d'un male / ch' arderebbe in sataniche tempeste, / risana
maffei, 218: non sanno ciò ch' io ho imparato, che / si può
all'udito. danza grammaticale, ch' è tanto comoda alla snellezza del calzabigi,
. ugurgieri, 40: io confesso ch' io mi liberai alla morte e ruppi
. boccaccio, 1-i-489: se quello ch' io dimando per voi si può adempiere
volgar., 6-520: per certo questo ch' eli te scondea, cercar erbe e radici
altro motto, -c'ha disdire / poi ch' ella vederà lo meo servire. fiore
fagiuoli, xiv-104: o, gran pazienza ch' ebbe con le mie / odiose filastrocche di
lo zoppo', cioè il secondo corriere ch' ha più indugiato a venire, a udire
non tegna dono o cortesia: / ch' entrasti 'n corpo de la donna mia;
la croce, scale e ferramento, / ch' a sconficcar iesù gli era mestiero.
, cii-i-694: lui medesimo ci disse ch' era maninconoso perché l'ammirante non andava
avendo egli pratica con questi giovani sconfidenti ch' ora si creano senza alcun buono amaestramento
: ho io però / sconfitto il cielo ch' egli abbia sì a rotta i a
li disse: « dàmme el dono ch' eo te demando ». g. villani
! come m'ài dilieta! / mentre ch' i'fui in guerra, stesti diricta!
l'adiute / de l'umana gente ch' è sconfitta. idem, 50-44:
veracemente, / questo è sì santo ch' io già non so'demo / di toccarlo
cosa mi sta 'n core, / sì ch' eo non ò e godi,
. monte, 1-x-86: sì vi dico ch' io son lo scon corpo
maiparlanti / che 'ntra noi miser guerra / ch' eran leali amanti! chiaro davanzati,
se'colui c'hai morto lionetto, ch' era la gloria e l'onor di levante
1-160: è il gesuiti / parea ch' ella volesse il ciel sconfondere.
confusione agli occhi nostri, così è dinecessità ch' elle cagionino i lor affetti e moti poco
/ a vostra possa me serveste / ch' avea grande sconforta- mento.
: m'accuso già persona morta, / ch' i'veggio che mi sfida e mi
sicurtate. ariosto, 6-11: so ch' io m'appiglio al torto; e al
questo mi sconforta, / se non ch' io so che per la morte mia /
è maraviglia s'io sconforto, / però ch' allor mi sembra / ciascuna gioia affanno
tanto si fidò nel coraggio della gente ch' egli aveva radunata e congiunta. bembo,
ariosto, 38-42: non sarà mai ch' io mi sconforti, / o mai più
più appresso non attenda, / ma ch' insieme con lei la fuga prenda. tasso
: / « ora me secori, ch' io son a mal porto. » /
libri eterni il fato ha scritto / ch' abbia a vivere ancora, / tu questa
minacciò l'opera umana dei campi, ch' egli non movesse le sue campane per iscon-
fa tacer, l'altra scongiura / ch' io dica. cantari antichi, lxxxv-156:
/ ove i demoni scongiurar sofia, / ch' era fra monti inacessibil grotta: /
] con eterne lode, percioché dicono ch' ella sa intender le magiche scritture e
paziente a dire e operar quelle cose ch' eglino violentemente nel cuore li propongano,
det rebbe mai del corpo ch' egli avea ingombrato, poiché questi fu
né ardisse de desfare la cità de bologna ch' el possese immansanire e cadere morto.
lo suo stato celare, rispose e disse ch' era stato vescovo. giovanni dalle celle
sei. ariosto, 43-86: ancor ch' a sue promesse e a suoi scongiuri /
mi scrivevi, ricordo che tu vuoi ch' io ti creda. 6. locuz
scongiuri a sonio, / manon da poi ch' udio da'più contare / come riccier giovanni
: l'italia non si soffoca senza ch' essa, per suo ed altrui fato,
va'pian, amor, un poco, ch' i'sconocchio: / s'e'fosser
. baldi, ii-9: ragion non vuol ch' a le tue lodi muto / pur
caro, 12-ii-212: ben le dico ch' io mi vergogno d'esserleservitore così disutile,
meriti per la tua sconoscente e ingrata natura ch' io t'odii. dottori, 3-51
dottori, 3-51: animo sconoscente / o ch' è folle o ch'è reo.
animo sconoscente / o ch'è folle o ch' è reo. fusinato, xc-327:
femena fa cusì molto speso: / po'ch' eia trova liale servente / e che
dio rendere stretto conto di tanto tempo ch' hai scialacquato a'tuoi giorni, e
come il carbone,... ch' io mi proposi di non lo voler d'
199: né ricusò l'uffizio, ancor ch' astretto / quindi a gran rischio:
magio cura / d'udire una laidura / ch' una cosa che vaglia. restoro,
grande costuma nel reame di francia, ch' era reame altrui! g.
del su'cor gentile, / tu di'ch' i'sono sconoscente e vile.
non deie più fallire, 7 ch' eo no lo porrìa soffrire / cusì granne
, / e fami sconoscenza / par ch' agia d'altriamanza. bonagiunta, lxiii-60
pilizaro da bologna, xcv-59: se quello ch' in pria la somapotenza / trase e plasmò
ispesse volte nelle parti di galilea, ch' egli andasse più volte isconosciutamente alla prigione
un cavalier istrano era venuto, / ch' a difender ginevra s'avea tolto / con
è quel che mi giova / a far ch' io sia stimata e ben veduta /
sconosciuto, badava a certi suoi pensieri ch' egli stesso giudicava melensi, ma che pure
due aveva al collo, il pretore concluse ch' erano meridionali. dichiarò 'sconosciuti'e chiuse
/ non l'avete veduto? / forse ch' egli tra voi / dimora sconosciuto?
], 3-15- 4: dàmmi ch' io muoia a tutte le cose del mondo
muoia a tutte le cose del mondo e ch' io ami d'essere disprezzato per te
io detto, e te lo replico, ch' ioné per ambizione né per interesse aspirava all'
, la quale non ne ha, ch' io sappia, altra traduzione che quella
buonarroti il giovane, 9-247: ve'ch' una carrozza passa / ed ha messo a
/ povero bicchieraio! / oimè, ch' ogni cosa ella sconquassa! molin, li-8-33
appassionati...: creder necessità ciò ch' è venuto per colpa di loro sconsigliatezza
che ti squarci; e vuoi / ch' io nel cor te lo pianti? pellico
: è verità sconsolante per gli artisti ilconoscere ch' essi s'inoltrano per una strada in cui
. rime antiche [crusca]: ch' abbia virtù di sconsolarla mai. boccaccio
duolo, / in ogni ciambella, / ch' eterno sarà. leopardi, 4-79:
apparir... / ercol, ch' ai sasso vede esser legata / questa vergine
, la dolce vista di pietate, / ch' è a. cattaneo, iii-149
: li vicini tragano a confortare ch' ogni infermo era abandonato di confessione, sagra-
a quella delle fiere di circe, ch' era d'uomini cangiati in bestie ancor ella
m'accettò per suo caro sconsorte, / ch' ogni mio male avrìa la merdicina.
s'aprono per dire / il patto ch' io vorrei / stringere col destino:
scontento, / per non perdere el tempo ch' io gli ho messo / gli ho
può dire che la scontantézza l'accusi ch' egli non abbia il suo desio ottenuto
animi scontenti e mal disposti / bramano ch' altra man lo scettro prenda. b
né rimase tanto scontento della vita cortigianesca ch' egli non accettasse nel 26 l'invito di
.. prevenirli che, se speravano ch' egli delle loro compere e dell'assetto della
come vanno le cose della tenuta gandolfi ch' egli dirige. 8. pentito.
nella vostra accademia fiorirono ese per non sofferir ch' elle giammai si scontinuassono, alcune volte
che 'l suo labor s'entenza, ch' e''l ver conto! testi senesi del
/ e dice: « aspetta, ch' io ti forbo il nifo. » /
e s'arrabbia / e, vedendo ch' ai vento ogni arte getta, / gli
iacopone, 36-37: alma, puoi ch' ei ornata, vestita de ver
1-227: vui dovete ben pensare / ch' el pecado mortale / de volervi scontrafare /
di tal ragione la sua bella forma, ch' ella vie più a'bruti che a
stampa / saran nelle fatture simiglianti / ch' a fulmin nube od a fuliggin vampa
amari, 1-iii-677: cominceremo da quella ch' esser doveva, ed è la migliore di
galileo, xxvi-3-172: egli è vero ch' un che non sia matto / non
loro, / tal fin dal primo giorno ch' io discesi / nel cieco fondo,
miei tanto / che sguardaro una donna ch' i'scontrai, / che mi ferìo 'l
tassoni, 303: vò ben ch' a lo scontrarci per la via / ci
di milano a l'oste et assedio ch' era a moncia, per la gente de
campo da uno caporale di cento cavalieri, ch' avea nome volscente, che venia nel
/ si scontrarono orsini e colonnesi, / ch' erano nimici. boccaccio, iii-2-55:
anche per rilevarne il contrasto. donna ch' io / ne lo scontrar di quei co
magnifico salviati. citolini, xxxvi-126: eccoti ch' a caso si scontra in emilia la
attribuito a petrarca, xlvii-216: a mostrar ch' un po'dime gl'incresca, / come
ti venne mai voglia di mia figliuola ch' io non te la concedesse? di',
iacopone, 51-6: la veretate piagne, ch' è morta bontate, / e mustra
tutte le creature / che vengano al corrotto ch' è de tanto dolure: / cielo
: se alcun de'miei lettor desia / ch' io glispieghi in pochissime parole / della 'bolletta'
elli riguardavano la detta nave, viddero ch' ella si partio
, 1-54 (i-622): avvenne ch' essendo stato ferito da uno scoppietto in una
lo mezzo de la terra è mestieri ch' elli abiano uno loco là o'elli entrino
3-133: non faceva però tal gelosia / ch' ei si mostrase mai rozzo
il frutto di questa spedizione dicarlo iv fu ch' egli mutò e sconturbò maggiormente il governo
fagiuoli, v-52: vostri altezza, ch' è nata a comandare, / se lodare
far nulla di sconvenevole la occupava tanto, ch' ella scese, e s'avviò quasi
prime uscite in prosa, vedutaegli la sconvenevolezza ch' esse portavano seco in quella guisa,
gire, e mo 'l tento, / ch' eo possa far con lui mercato.
in chiaro le sconvenienze fra quelle idee ch' egli connetteva. tommaseo, 15-212: i
mi par che si sconvegna a donna / ch' ella il sicondo [marito] e più
ritrovare dio. è dalla mia infanzia ch' io non ho avuto un incontro così sconvolgente
a suo tempo la riuscita d'un'opera ch' ei stesso m'ha aiutato a tradurre
in quella sfrontata l'infame professione ch' essercitava. tarchetti, 6-i-415: non mi
gualdo priorato, 10-x-201: si trovò ch' erano 28 grossi e poderosi galeoni,
sconvolse il terreno in quella parte della calabria ch' è confinata da'fiumi gallico e metramo
del papa... furono causa ch' esso con più d'una lettera risentitamente se
minaccia di futuri sconvolgimenti, in caso ch' egli non moderasse l'impeto de'propri
la elegge, / e altri vuol ch' ella sia lapidata. / alcuno in altra
vivente il padre, che so ben io ch' e'se ne dolse meco molte volte
'l male è finto e, quel ch' è peggio, s'avvedrà forse della gravidezza
-anche assol. suoi libri, ch' erano coperti la maggior parte di tela ragni
38-47 (iii-261): disse lor ch' aveva cerche tante / provincie ch'era una
lor ch'aveva cerche tante / provincie ch' era una compassione: / scopato tutto
è disegnato in mano al boia, / ch' abbia a scoparlo, e non però
za puttana, egli è mestiere ch' io ti faccia iscopare per tutta
del genere chesì gli disse la persecuzione ch' egli aveva patita: cioè, come
scopaticela dalle stanze e di ogni altra ch' abbia avuto sterco e superfluità di animali.
e ben guemita, / scopata sì ch' un pel non sia veduto.
. allora dice: « tornerom- ch' eglino, come quelli che frequentano le case
, 10-49: omero fa menzione di certiuccegli ch' egli chiama scope; ma non credo anco
e di ciò si riscosse / quel ch' era drento che parea transito. boccaccio,
che mi possa capitare, e può darsi ch' io mi senta scoperchiare il cervello.
movimenti, le reazioni, le scoperte ch' ella faceva del mondo e dei sentimenti.
che lo amano, anzi siasi iscovertamente ch' ellino stessi non si adirino e che
che tu dilunghi i loro cuori da ciò ch' elli hanno proposto e commovigli a tuo
e onorate che teneva ognuno... ch' egli fosse per passare alle nozze mie
si scovertava l'impresa dello scudo, ch' era divisato a colori, a bande,
scoperto e mi sembra alquanto grassetto, ora ch' io vi penso più freddamente. di
che non gli sopragiunga il giorno prima ch' abbia cavate le trenciere e aver empiti i
magalotti, 9-1-78: perché tu vegga ch' io non piglio errore, io lavedevo di
legno scoperto con la giovinetta sposa, ch' è simpatica, ma molto macilenta.
s'io posso prender tanta grazia, ch' io / ti veggia con imagine scoverta.
cratere, appunto per il felice scolo ch' ei nota, restava frequentemente scoperta dall'acqua
rea lussuria ed era sì isco- perto ch' egli fu infamato a roma. varchi,
assai la gran quantità dei nemici scoperti ch' egli vedeva avere 'l duca alessandro. b
viso scoperto contanta franchezza si ascoltava napoleone, ch' io non so qual fronte fosse la
vasari, ii-384: il che fu cagione ch' egli facesse poi compagnia con biagio bolognese
, egli si lisciava gli scopettoni bianchi ch' erano allora il nonplusultra della diplomazia.
versione modificata del gioco della scobretta', ch' è grande quanto una cornacchia, di color
scoppiante dalle navi armate, può dedursi ch' esso partiva da luogo più vicino a
cittadino vi fu che per fame patitamangiò tanto ch' egli scoppiò. magi, 87: le
). ariosto, 9-75: tosto ch' appare, allo spiraglio tocca / colfuoco il
corre sì per l'orbo orrore / ch' uno strai parrebbe lento. tempesta
gozzi, 1-278: finalmente vedendo la giovane ch' el la dovea o scoppiare
l'as dia scoppia / ch' oggi isabella asconda in el suo seno /
tanto al ventre e tanto lo destendan ch' el deven sì duro corno pelle d'asin
il ver, io son sì pien ch' io scoppio. pananti, iii-158: le
canora coppia, / ecco il povero augel ch' alfin si stanca / e langue e
d'incerta attribuzione, xlvii-272: so ben ch' io parlo a sordo: ma io
. leopardi, iii-205: con questo cuore ch' io mi trovo, fatevi certo che
mi scoppia: / vergogna mi ritien ch' io non rivegno, / e possente
suscitò violenti entusiasmi. mangiò tanto ch' egli scoppiò. san giovanni crisostomo vol
bracciolini, 5-13-62: capio, ch' era un cert'uom di buonapasta / da
come al monimento funno intorno, / colui ch' è dentro assetta lo scoppietto / e
portò il dì istrenuamente, ese non fussi ch' egli ebbe d'uno iscopietto nel tallone,
risa: « sappi, padre, ch' io sono il fistolo, che ti ci
que'suoi franchi scoppi di risa, ch' erano la più seducente effusione della sua
qualche stroppio / a la tela novella ch' ora ordisco, / e s'io mi
, / e ancor d'amici, ch' è maggiore scoppio. luca pulci, 4-94
, 1-73-24: me par mill'anni pur ch' e'siano al campo! / ché
scoppio col violino. palazzeschi, 1-482: ch' egli mi avesse giuocato questo tiro,
decreto de'cieli al bel desio? / ch' anco vólto non è lo spazio intero
vólto non è lo spazio intero / ch' ai grande scoprimento ha fisso dio, /
ristituisce in un paese la sanità, ch' è il principale de'beni. stampa periodica
/ ella [la madre], pensanno ch' eo male avene, / che non
accorti / che quel di retro move ciò ch' el tocca? ». cavalca,
spazio di cinque altri anni scorsi da ch' egli aveva preso a dipingere il quadro maggiore
grande / e d'uopo è ben ch' anch'egli il senno adopre, /
anch'egli il senno adopre, / ch' ad ogni moto, che le braccia spande
, scoperse quattro cartoline illustrate di parigi ch' essa aveva portate per sbaglio in italia in
un altro, e così costui, ch' era appiattato sotto questa dignitade, sarà iscoperto
s'armi a sue difese, / ch' egli è chiaro e palese / tutto a
rozzo marmo la statua corrispondente all'idea ch' ei n'ha formata, s'ha
, purg., 28-135: avvegna ch' assai possa esser sazia / la sete
e quel chiaro concento / dele sue lodi ch' io nascondo o celo, / s'ella
venti, / se dallo scoglio vuoi ch' i'tomi all'onde, 7 scuoprimi
potesse atar da questa petra. / si ch' ella non mi meni col suo freddo
« tosto verrà di sovra / ciò ch' io attendo e che il tuo pensier sogna
che il tuo pensier sogna; / tostoconvien ch' ai tuo viso si scovra ». petrarca
e 'l rimembrar mi giova, / poi ch' al- uanto di lei veggi'or più
, 11-13: ruggiero intanto, poi ch' ebbe gran pezzo / indarno attesos'ella si
, 1-82: egli non ha guari ch' una mattina, nell'ora quasi che la
si scuopre a noi, mi sognai ch' alcune di voi altre signore...
messer farinata e messer gherardo disson loro ch' eran contenti; e iscopereonsi a sette cittadini
del nostro naviglio [volante], ch' io stimo profittevolissimo all'umano com- merzio
, s'intende. ma l'uomo ch' è stato potente nell'arte m'interessa
tutto scoppia e tutto spegnesi / ciò ch' è intorno all'igneo scopulo.
. luca pulci, i-iii: poi ch' io ebbi scoperta la marina, /
. menzini, 5-184: oh piacciaal ciel ch' elle [le barche] non dieno in
novembre / en gran tristizia il gaudio ch' io mostrai, / che son disfatto per
un asino e per un impostore, partito ch' ei se ne fu, ella,
lucrol'onore, rimase, da quel semplice ch' egli era, scorbacchiato. bandi,
: ella mi mostrò le gengive dicendomi ch' erano 'scorbutiche', ed infatti il suo alito
fortificare la posizione, affettuosi, felici ch' io non trovi niente da ridire al
117: quando il mattino vien, convien ch' i'scorchi: / mi levo pien
mio mortai nonscorza / l'ultimo dì, ch' è primo a l'altra vita?
ci scorza / l'ultimo dì, ch' è primo a l'altra vita. caro
del mondo vi spendiate tutti i giorni ch' avete a vivere, ma non già che
il lume dal di sotto in su, ch' egli è un godimento e meraviglia il
, a la cintura angusto, / ch' ha d'armellini candidi il riverso / e
, l'ombre e i lumi fanno parere ch' ella venga innanzi o per lo
membra, ne'quali si scuoprono, più ch' in tutte l'altre, l'arte
quello che faapparire le figure di più quantità ch' elle non sono, cioè una cosa
che non ha l'altezza o lunghezza ch' ella dimostra, tuttavia la grossezza, i
. gatto, 4-99: la madre ch' ebbe amore e morte insieme / per
/ per trattenervi nell'incerto passo / ch' era già volo alla parola amica,
, ii-245: vi confesso, onorio, ch' io son la più tormentata donna che
sanar volse d'una piaga ria, / ch' avea con gran periglio ne la testa
essi ragione... del temperare ch' essi fecero gli strumenti stabili, acciò
l. bellini, 6-201: arco ch' io pur credei di trionfale / pompa
pregioni renduti ci con lychno cuoco avanti ch' io uscissi di casa: una lonza fossero
comune ai pisa paghi in di vitella ch' egli iersera si scordò di mandare in tavola
stretto, / non ci sarebbe via ch' io mi scordassi / di voi. d'
voci non si scordavano mica da'movimenti ch' essi facevano. 3. non
lancellotti, 1-282: com'è possibil mai ch' uomo del mondo...,
. corsini, 5-35: è fama ch' ancor di tanto scorno / scordevoli, se
, 6-i-602: altro mirtilo fu, ch' ebbe ai natali / assistentela tua propizia stella
de la purga istes- sa, / ch' entrando ne'meati, apron le vene /
le vene / e risolvon l'umor ch' entro s'è messo. / mirra e
; mi accontenterei d'essere uno scòrfano, ch' è il pesce più brutto del mare
fra giordano, 5-147: la gosa ch' è a lungi non si può sìbene vedere
, 1-9: per trattar del ben ch' r vi trovai, / dirò de l'
trovai, / dirò de l'altre cose ch' i'v'ho scorte. idem,
vita, sieguo alle volte un lume ch' io scorgo da lontano e che non
tansillo, xxx-10-260: legge le note or ch' altrui mannon segna, / e scrive quelle
altrui mannon segna, / e scrive quelle ch' occhio altrui non scorge. baldi,
marino augello / volando suole, allor ch' il pesce scorge / fra tonde errar.
raggi e scofazio, i-3-83: mentre ch' io guardava tanto fiso, / una loriti
femina iscorsi assai di lunge / sì sconcia ch' io ne fui quasi 7-ii-359: all'osservare
, 126-30: tempo verrà ancor forse / ch' a l'usato ta / nel
in tomba? baldi, 262: questa ch' in vèr le ora si scorgerà
amanti) ite scorgendo, / voi, ch' incontrate ogn'or 3. immaginare
dalla fisionomia o gere mal suo grado ch' ei non ha mai portato invidia, se
dei libri esteri dalla si, / ch' io non scorgessi ben puccio sciancato; /
, tanto amici; ah voi ch' ora scorgete / il destin che m'opprime
possenti / fervidi, accesi di leggiaquel ch' egli vede. goldoni, x-1201: qual
200: scorgo nel tuo volto impresso / ch' ardentevoglia nel tuo petto è nata / di
, se gli andavano preparando le sciagure ch' aborriva. zeno, xxx-6-166: scorgo
l'aveva a tal periglio scorto / ch' avea poco più andare ad esser morto.
che tanto mihanno in questa vita scorto / ch' io sento del mio ben fattomartire.
lxxxiv-174: non... credo ch' a ciò far la scorga / fiamma di
, m'ha fatto già scorto di ciò ch' egli studiosamente v'ha visto oprare.
guardando, /... / unatestuggin ch' un monte pareva; / e quel che
che conduceva la vettovaglia, e conveniva ch' e'franceschi la scorgessono con molta gente e
, xxxv-i-511: al bel guadangn, ch' eu n'ai, me 'n pos percorger
, 47: vago augellin gradito, / ch' a me dinanzi uscendo / di ramo
: chi gli occhi apre a quel sol ch' eterno luce, / né mai prova
uno poltracchiello, gliene fu menato uno, ch' era d'or- mannozzo de bianco deti
guida nel / ed altre terre, ch' io non ho qui scorte, / fur
, 2-39: s'io l'accetto e ch' io vada da lampri- dia e che
dia e che la persuada a far quanto ch' io voglio, et ella conosca poi
io voglio, et ella conosca poi ch' io son femmina, non sarà uno scorgimento
). iacopone, 43-391: omo ch' è preite salga sette scale / e
fa, / odiche i encontra, / ch' el è facto scornaclabele / et altri n'
. del carretto, cvi-700: poi ch' ho visto che costei non toma,
, 62-8: piacciati ornai col tuo lume ch' io tomi / ad altra vita et
et a più belle imprese, / sì ch' avendo le reti indarno tese, /
uomsi maraviglia, ogni uom si scorna / ch' una lancia da te rotta non sia
l'ama- tor spacciarsi; / e ch' io fossi il bertone, ei lo scornato
che stanno, / per non intender ciò ch' è lor risposto, / quasi scornati
i-2834: inebria di vino, / sì ch' ogne suo vicino / se ne ride
ruppesi intanto di vergogna il nodo / ch' a la mia lingua era distretto intorno /
» ariosto, 8-88: brandimarte, ch' orlando amava a pare / di se medesmo
martelli, 2-50: oh felici animai, ch' avete a scorno / la = deverb
dei suoi portamenti... è necessario ch' io vi dica prima che cosa e
tommaseo da faenza, 1-iv-9: manti son ch' àn loro in venire [
§li trasse un fico di quegli ch' erano stagionati e molto soverchiamente isforzan
/ tutti hanno in sé quel verso / ch' ha tutto l'universo, benché da
scorpio lo re, ch' ago pungente / sia, mentre palpa,
lettera scarpionatoria, di cui egli, ch' aveva il contraveleno per tutte le tarantole
. giamboni, 8-3-240: tutto ch' egli [il leonel sia temuto datutti animali
torcendo in su la venenosa forca / ch' a guisa di scorpion la punta armava.
aurea volgar., 1496: comandò ch' ella fosse spogliata e battuta con iscarpioni
, non se ne vuole arrogere troppi, ch' è molto maggiore fatica a fare che
che spogliandol tutto lo straziare), / ch' era appiccata, però sì lo scorpora
è tanto tenera e a modo di canna ch' a ogni vento e fiato si move
dell'avversario e volergli far dir quello ch' egli non direbbe con la corda?
pregovi molto ben la scorreggiate, / ch' io vò intender palora per palora.
/ io intendo a carlo far quel ch' è dovere. /... /
m'ha di maniera scoreggiato il cervello ch' e'm'ha, non so in
). spontone, 1-114: ecco ch' un tiro di cannone... portò
, ii-113: frattanto, secondo il metodo ch' ioporgo, scorrono i nuovi figli degli uomini
. campana, ii-3-6-114: perché s'udì ch' i francesi scorsi erano da lucignano nel
al capitano fu necessario tener di que'modi ch' usava egli nel guarreggiare...
parti più basse, si vede nondimeno ch' egli, per ubidire a questo gran re
305: io l'elce canterò, ch' ombreggia i sassi / cavi, onde scorre
, spontanea, abbondante; si sente ch' essa sgorga direttamente dal cuore. verga,
giungere virtù che scorre con tanta fierezza / ch' i'la somiglio al fino a un
parlar sì dolce / che 'l tempo scorse ch' io non me n'avvidi. guicciardini,
: sì dilettosa qui scorre la vita / ch' io qui scrupolo avrei farmi eremita.
vita, / o lasso me! ch' io ne faccia gran torsa, / da
la ventura m'è sì scorsa / ch' andando per la via ogn'uom m'
non può... molto stare ch' egli non mi dia e il mio stipendio
con la quale sufficientemente potrei scorrere fin ch' io mi provedessi d'alcuno altro partito.
un poco: ma peròin questo mezo avvertite ch' e'non facesse qualche gran disordine.
vò seguir tua orma. / vedi ch' io son drento a tuo lacci scorso.
benivieni, 1-205: tempo è ormai ch' infreni / la lingua miache forse / son
nel senato di voler moderare il lusso ch' era ormai tropp'oltre scorso. l
un'altra lettera, poiché qui sonoscorso più ch' io non pensava. lubrano, 1-145:
da'rabbiosi morsi / de tempia fera ch' or m'urta e m'assale?
scorrendola poi con gli occhi vidi ch' io non doveva averla scritta. carducci
. frugoni, 2-223: fra tutte quelle ch' io scorro colmio silenzio, trasandar non debbo
create, trovarete una certa vaga naturalezza ch' hanno di nascondere il meglio di se stesse
. niccolò del rosso, 1-14-6: ch' i'lo contempsi dico che s'avedi
, le pruo- ve et i pericoli ch' avete scorsi per me. landò, 50
. sarpi, i-1-133: avendomi ella scritto ch' era sul partire per andar a'bagni
dòlemi che tua vita quella prema / ch' à de la rota chiave, / o
certa prova io veggio e scorgo / ch' ella schernisce chi scorrendo il giogo / va
'l aissi: io spiaccia a quella ch' io torrei': se questo non è luogo
d'architettura, il principale ordine, ch' è ionico, è maestoso e nobile,
la madre con una voce così acuta ch' essa stessa, udendosi, si giudicò scorretta
infame per la crudeltà degli uomini, ch' erano chiamati barbari. è. da
illetterato. grasso, 28: credi ch' io non sappia chi tu sei, quel
, asinoscorretto, villan senza discrezione: parti ch' io sappi italiano come tu? falotico
, 6-104: che sì, scorrettàccio, ch' io ti zombo. cantù, 3-264
/ un po'meglio scorrevoli di quelli / ch' uno può fare, quando, solo
. rebora, 3-i-228: voi direte ch' io vedo intenso là dove la gente
b. giambullari, ii-93: partita ch' io sarò, fingi dispetto / di
scorridore di campagna (perifrasi raddolcitiva, ch' equivale ad assassino). pagano,
e costringnelo; ma conciò sia cosa ch' e'sia sì come spungnia intinta nell'
o anonimo, 420: così cresceconciofossecosa ch' elli assediasse una fortissima cittade, ria
, monna nastasia: che volete voi ch' io faccia? alticozzi, 2-10:
. malatesti, 53: tu sai ch' io non comporto simil tresche / e
io non comporto simil tresche / e ch' io son uomo scorrubbiato e rotto / e
io son uomo scorrubbiato e rotto / e ch' i'vò tórre e non vò dar
,... nondimeno approvò quel ch' aveva fatto e determinato il suo governatore insieme
col senato. folengo, i-39: par ch' ognun s'appaghi / di far l'
mi truovo in maggior occupazioni del padrone ch' io fussi mai, e son solo.
ravvisa in esse imitato un qualche vero ch' egli prima non sapeva. 6
invidiabile guido da pisa, 1-368: appiccicato ch' ebbe una fune con coraggio nella scorsa
facto. sansovino, 6-280: scorseggiato ch' ebbero i turchi il friuli, vidimorarono venti
macchie ché da te diviso, / ch' io ne senta le scorse angoscie estreme,
volumiscorsi, egli sarebbe contentissimo a tutto quello ch' ella crederà conveniente. verbali del consiglio
a troppa sicurtà vi paio scorso, / ch' ai mio dolorsoccorso / né rimedio ci trovo
). fagiuoli, vii-78: scorso ch' è tutto il libro, ognun si
più dì scorsa e molti de'neri ch' erano rimasi furono dentro morti, fediti e
rider l'oriente, / velando i pesci ch' erano in sua scorta.
, canzon, ti movi / più timida ch' audace, / e sian tua scorta
ab- bo tante e varie battaglie / ch' io per me solo non so'già sì
solo non so'già sì forte / ch' io mi possa aiutar da ta'travaglie,
la fortuna] mia scorta degna, / ch' il secolo presente / alla cieca ad
i miei pensier mi spiacquer poi, / ch' i'non po- tea trovar scorta o
, / a me scorta il tigiureconsulti ch' abbia italia, ma crederò eziandio di domore
ombra vede, / lasciando il vero sol ch' ai ciel conduce? n. franco
vedi mancarti la lor scorta, / pensa ch' io sarò morta. fiamma, 109
. porcacchi, i-106: le spie, ch' erano andate a far la scorta,
in far sua difensione, / e disse ch' amerìa me'd'esser morta / ch'
ch'amerìa me'd'esser morta / ch' ardimento le tolga sua ragione: / allora
occhi ond'i'fui percosso in guisa / ch' e'medesmi porìan saldar la piaga, /
la via sì d'altro amor precisa / ch' un sol dolce enser l'anima
quale sono poi provenute quelle prospere consequenze ch' oggidì fanno così bell'apparato al sollevo del
dèe sempremai. febus-el-forte, 3-61: data ch' ebbeper accreditare quelle voci, confidava scoltamente a'
/ al tuo cospetto mantener vogliamo / ch' ascender non può l'uomo a vero
di dono non finì un mazzocchio / ch' egli scortava. -sostant.
, che non mira quanto importe / ch' ella le nozze alla sua usanza faccia,
ojetti, i-650: giacomo boni, oggi ch' è morto, voglio ricordarlo quando giovane
] di percuotere escortecciare quel muro col coltello ch' avea nella sua mano diritta. libri
/... / digli senz'altro ch' è napolitano. galileo, 1-1-348: voglia
, ii-6-121: io credo da vero ch' egli abbia scelto male, consapevole come sono
7-71: sei scortese, o guerrier, ch' usi dispettotese (v.).
scortese », ripigliò sfortuniano, « ch' ei non mi consenta il servirlo qui
iv-13-57: diede balìa al duca d'atene ch' elli li potesse prendere e incarcerare e
1-ii-89: lascia, sonno scortese, / ch' io vegli a'miei martìri.
brusantini, 20-57: il selvaggio guidon ch' ognuno intese / minacciò quel che subito
percapiti alla bottega loro. duto e ch' elli fosse scorticato, e la sua pelle
183: quel povero castrato, ch' è insegna della mansuetudine, che vi
: si parla anco dei ferri e vetri ch' elle / ado- pran per pelarsi e
nel dialetto ordinario degli austriaci e tirolesi, ch' è suoi disegni, mentre pretende
modo usato ognidì: e allora nell'andar ch' e'farà, si fregherà l'una coscia
più bestia / ho cavalcata peggior, ch' oltre al pessimo / andar che avea,
, 1-608: lasciò intendere [ilpapa] ch' averebbe più tosto sofferito di lasciarsi scorticaree patire
sul tappeto ». « che vuo'tu ch' i'ci metta? non lo so
coltello. documenti perugini, ii-206: ch' ei ditte buone uomene deggano vedere
in danni. sto come le genti sapeano ch' era il cavallo scorticato...,
rompe la pelle. uno asino vecchio, ch' egli aveva, tutto scorticato su la
[ai muli] avevan fatto certi formmentuzzi ch' egli avevano di quelle funi di giunchi
le bone proferte fi aquiloni, / ch' el capetano, da sua parte e de
de re, li facea, / e ch' elnostro re-ne a bocca comandoli, / molto
s'arretra / petra d'aprirme, ch' io la veggia scorta. r. roselli
intelligenza, 270: un giorno avenne ch' ettor si chinava, sì soavi membra.
attività o nel corso della vita. ch' ancora lagrimava, / parendogli vedere assai iscorto
assai e meglio e viepiù scorto, / ch' io non vi so ridire.
. frescobaldi, i-4: vedi pietà, ch' io la ti reco scorta, / laqual
le cose tue chiedilo a questi, / ch' essi, scorti da me, dimando
in mille modi / non creder quel ch' ai suo dispetto lermo. buonarroti il
pur talora di laggiù sorcrede: / ch' altra angelica sia creder si sforza, /
altra angelica sia creder si sforza, / ch' abbia monta / con l'ali
, si lascia indurre a far quello ch' io misera, mossa da amore,
potevan dare, sembrava ardire di temerità ch' abbia in sé vertute? / o chi
le violette e 'l verde / di ch' era nel principio de mia guerra / amor
mia guerra / amor armato, sì ch' ancor mi sforza, / e quella dolce
aove oggi alberga l'anima gentile / ch' ogni altro piacer vile / sembrar mi fa
, 10-80: ma 'l pio tristan, ch' ai suo cader rimira, / col
vien la spada di tal forza, / ch' offese dell'acciar la quarta scorza.
sia, se non amore: / ch' altrui poter non averìa tal forza /
lassa obstinato e contumace / per fin ch' è gionto a la matura scorza,
musicali del trecento, lxxxiv-46: come ch' io la remiro • ur s'
crudo e sì aspra la scorza, / ch' amor en lei per mi più non
parole, prospettive e scorza / le cortesie ch' usate. f. f. frugoni,
gosellino, i-ded.: temo io ch' ella questo mio dono sdegni o non
, è similmente il soggetto di che ch' elle trattano. 12. la
ed è una scorza di questo corpo ch' è detto. alberti, iii-114: superficie
d'altro fà che m'avise, / ch' io non darei, per vederle, una
è più freda che calda, men ch' el castron nutrica e men dà forza a
: pregat'ò il [signore] ch' apra en me ogne sua forza, /
. tasso, 1-16-53: ancor dirò ch' agli arbori dà vita / spirito uman
smaltatura e rimangono sì picciolmente fondamen- tati ch' il gran caldo li strugge et il gran
non scorza / l'ultimo dì, ch' è primo a l'altra vita?
sua forga scorga gascun pondo, / secondo ch' ai dilecto è degente. s
che, si nascondono paltonieri istrioni ch' escono in palco a vi truova
e d'una sorte d'erbe marine ch' erano flessibili e tenacissime. balbi,
che la prima acqua si conosce quando ch' ella è forte tanto che basta a ponerli
lati e per lo coperchio di sopra ch' è il selze; quasi che l'uomo
sarebbe valso la pena con quegli scorzoni ch' egli aveva in cura? buona gente
si mostrava debole all'ufficio, uno ch' era presente smontò del proprio e,
del fiacco lo pose. questo, ch' era molto gagliardo, diede sì forti scosce
ro / la groppa non potè, ch' a terra venne / scosciato a rovinar
timido a lo scoscio, / però ch' i'vidi fuochi e senti'pianti. buti
suolo. molza, 2-98: trovatolo ch' ancora fisamente dormiva, presolo per un
3-595: da quel sguardo con- vien ch' a tutti venesse a palpitar il core e
popolo è una bestia varia e grossa / ch' ignora le sue forze; e però
daun fanciul che non ha possa, / ch' egli potria disfar con carlo, conoscendo
. re il terreno per quello scapito ch' elle fanno nel disseccamento del sole,
cossi negro imbratato, oncto e fastidioso, ch' el non è panadora de cavalli,
. giamboni, 47: di colui ch' è povero d'avere dice unopoeta: «
costà con barzalone sanza me, come ch' io speri che negli animi e ne'parlari
, 23-138: nulla ha 'l mondo in ch' uom saggio sifide, / ch'ancor poi
mondo in ch'uom saggio sifide, / ch' ancor poi ripregando, i nervi e tossa
ornai non pò celarsi, / convien ch' io tomi a tamorose note. /
cavalla strappava a scossoni il fieno dalla ch' eli fusem alora traiti da lo fogo.
, cioè, pur per l'amore ch' è dalla parte di dio, non è
, se non vuoi / a lui ch' è nostro dio cadere in ira. bacchetti
solamente per iscostare gli uomini dal sospetto ch' egli volesse agli eroi dell'antichità paragonarsi
il cuore dell'uomo a lasciar quello ch' ei fa e che faccia quello che debbe
secchi, 1-38: vedi, vedi a ch' io mi sforzo di far bene,
lui e per chi m'arrischio ch' ogni dì mi sia sfregiato il volto:
scostumato / riprendere altrui del fallo, ch' elli / n'è più che quel cotale
, xxxv-i-887: sono prò'per lei, ch' èdeo, / tant'è chiaro il suo
il suo splendeo; / bene son vii ch' i'no pagina de nostro statuto
per sue ferute mactarlo, sì / ch' el negletisca vendetta molti dì / d'ognun
che rebello gli sta, / però ch' el santo papa, che sempre dà /
il vaglio, nel quale scotimento quel ch' è da basso e di grandezza d'una
tratto tratto il corpo di gina mostravano ch' ella era in sensi. d'annunzio,
d'annunzio, 8-118: camilla, ch' era tutta avvolta in una specie d'ampia
ti porga i miei doni ospitali, / ch' io buona rotta t'impetri dall'inclito
. bellincioni, ii-82: mantello / ch' e vale ogni denaio per buratello,
e servirebbe per iscotitoio: / sì ch' io sto involto come un fegatello. g
, 19-122: lì si vedrà la superbia ch' asseta, / che fa lo scotto
e se queste cose saranno, è segno ch' egli à avere fluxo di sangue per
, monsignor, ho perso / uno scudo ch' io diedi stamattina / perch'una scotta aiutasse
subire la sua presenza, un riso ch' era un sogghigno nel sogguardarle, nel
tolta via la putrefazzione e tutto quel ch' è corrotto e guasto. oliva, i-3-60
1'provai già quanto la soma ègrave / ch' ai tempo doloroso portò achille, / e
. berchet, 64: non è ch' io mi metta in apprensione dei critici
mangiare co. lloro e, poi ch' ànno mangiato, il mercatante si parte e
, / e disse: « io so ch' ai mangiare ero desto; / or
notte, / non n'han più cura ch' abbino i ladroni. i. neri
, 837: con loro, ch' eran tenuti santi, / a branca di
palla d'oro / cacciati fuor color, ch' eran raspanti. / lor virtùoso e
tuo dover ti mostrerò di botto / ch' ogni inglese in tai casi a qual più
: ciò che tavemaro, / ch' eo non aio altro tesare a pagar lo
col batolo fino alla cintola e più, ch' era capuccio e mantello, con molti
sulle scale s'imbatté nel dottor paolo ch' era stato scovato fuori dal cocchiere.
d'un bandito': un vecchio libro ch' io scovai per caso nei fondi della biblioteca
lanzichenecchi avevan più ingegno a scovare, ch' ella non avesse a nascondere. sbarbaro
, come dissi, scrivono lingua buona e ch' oggi la gente è troppa iscozonata. pulci
: fu, ahimè, in questo salone ch' ioconobbi per la prima volta il lusso borghese
grazioso porto, / al qual prima ch' io vegna sarò morto ».
20-128: signore iddio, tu conosci ch' io non per malizia sono iscredente di
non fratellino come voi lo chiamate, ch' egli è alto e fatticcione da metter paura
è di dirvi contra / tutto quel ch' uomo può dir contra il nimico /
allora gli fosse aperta, s'accorse dapoi ch' erastato effetto del vento. =
e tramanda un odor grato / questo frutto ch' esilara la mente. / quand'è
, che questa volta non fu possibile ch' io salvassi i capelli dalle odiose forfici.
ben s'adoma nel vestir di porpora / ch' ognialtra donna fa spiacere e screscere. ser
una bella pianta di garofani screziati, ch' ella teneva sul davanzale della finestra in camera
farmi morire. galileo, 5-295: ch' io sia per voler portar la toga
o archisinagoga, / non lo pensar ch' io non son mica ebreo. magri
buonarroti il giovane, i-278: quei ch' a se stessi fan granscribba, il quale
. chiaro davanzati, 60-16: non ch' a me si convegna / tanta vostra
oro facendoci prima avvertire dai suoi goffi scribi ch' egli è sicuro di comprarci o di
dovrò occupare le ore mie per modo ch' io possa trovarmi da mangiare. imbriani
un uomo onesto, dal naso rincagnato, ch' era l'economoe il cerbero disciplinare della polverosa
scribacchini sono italiani, ed è strano ch' io non abbia mai potuto trovare dei
può minore / far esser la paura, ch' a chiamarlo / rompi quell'aria cheta
: quella rabbia certe volte era tanta ch' egli serrava i denti e li faceva scricchiare
sue biche di paglia nova sgrigiolante, ch' era una delizia buttarvisi capofitto. bacchetti
, 3-549: io odo la pattuglia / ch' è degli arazzi cominciano a un
/... /... ch' e'tiene aperta per natura / la
: non temete di questi spadaccini, / ch' ai cimento non vaglion poi tre piccioli
lui portato el scrinio suo più caro / ch' aveva i soi secreti, non lo
nemico el servo incatenato / col scrinio, ch' era come pria segnato. buonaparte,
stefano, 15-66: el fo un padre ch' ave va un fiolo,
sentirsi posta in uno scrigno sigillato dimostrava ch' essa si considerava qualche cosa ai prezioso
credea di terminar, ma trovo / ch' assai vi resta per votar lo scrinio,
mi mandò questo coltello e quel velo ch' io tengo nel mio scrignétto. d.
: una fanciulla del detto vescovado, ch' avea nome beatrice, essendo molestata lungo
1-1-255: rompetemi lo scrigno, acciò ch' io torni / come gli altri all'usanza
giamboni, 8-i-247: e 'l grande scrigno ch' elli [cammelli] hanno sul dorso
delle coste, e cavano quello scrigno, ch' è tutto grasso, euello insalano e serbanlo
.. dolce, umano elieto tuttavia / ch' ella riposa un suo scrignolo sciolse; /
poter essere chiesta da nessuno, desidera ch' ella preferisca il celibato al matrimonio.
il povero scrignuto arrossì e, mentre ch' egli era incantato, lo scolare gli restituì
, 101: sono quivi e'buoibellissimi, ch' hanno le coma più di mezzo passo lunghe
, diceva: « per dio! / ch' ella è deldormi ostier quella scrignuta ».
della luna] mal conosciuta / dico ch' è pur come la terra istessa, /
, il disdegno / de'falsi colpi ch' i'trassi di scrima. luca pulci,
nell'arte della scrima, agente è colui ch' ai nemico indrizza il primo colpo;
il primo colpo; paziente è poi quello ch' ai primo taglio dell'agente corre sotto
diffende con più belle lime, / ch' ei t'ode il mastro, che fé
addosso poco fa per convertirla... ch' io ho perduto seco la scrima.
. p foglietta, 260: dio voglia ch' io nonmi perda d'animo alla sua presenza
f. giorgi, i-2-9: prima convien ch' egli [il falcone] abbi la
si cacciò giù per la spranga, ch' era come un viottoletto con un dito d'
scristianire / e farmi altriuom da quel ch' i'era in culla, / con poca
di loro mai più veduta né saputo ch' ella vi fosse, e in quella trovarono
, se in qualche parte le pare ch' io meriti favore alcuno appresso di lei
e mostrare scopertamente e con parole chiarissime ch' egli ha il torto. bertanni, lx-2-132
una scritta ove facci memoria di quelle ch' ài a fare. -lista,
mia scrita se troverà cum questa condicion ch' eli me receva in le so scole
è da farla cassare e due altre scripte ch' io feci a pioppo in su libro
, soccorri quel gentil bandino, / ch' e'sia per te di morte suscitato:
senese, 92: anco v'abo scritto ch' io volevo che voi deste le mie
za del governo delle città] ch' è sanza lite si fa domandando e
ebbi di ciò testimonianza da quegli mercatanti ch' erano presenti. -pagare di scritte,
il cor agro, / tutte fatia ch' i'lo vedrò scritto / mi farà
dalla lettera scritta allo zio si vede ch' egli è piccato per i di
che noi piaciesse di venderli la botega ch' avemo in vacherecia e risponde a la piaza
, che te ce menatraenno: / poi ch' èi scritto nel quatemo, averai cotal pagato
: 'lasciate ogne speranza, voi ch' intrate'. / queste parole di colore
): questi penserà, e li sospir ch' eo gitto, / diventan ne
/ diventan ne lo cor sì angosciosi / ch' amor vi tramortisce, sì lien dole
, sì lien dole, / però ch' elli hanno in lor li dolorosi / quel
rispondere se non ringraziarla de'cortesie graziosi uffici ch' ogni giorno fa per benefizio e riputazione
e mo me ce appendo, / ch' eo non possa smarrire: / ca lo
ca lo fugire fariàme sparire, / ch' eo non fora iscritto en amore. laude
medesimo desiderio per gli ricordi e scritti ch' egli aveva trovati d'agide,..
. foscolo, xiv-236: conviene insomma ch' io studi..: poiché non si
quarto o insino al giorno quinto, / ch' io vengo a liberar coteste mura.
i-1311: vidi che lo scritto, / ch' era di sopra fitto / in lettera
se pò possedere / finente al tempo ch' io ho sopra ditto: / quest'è
. chiaro davanzati, xxviii-102: donne ch' onore avete, / donzelle che 'l
poco conosciuto, imponendogli che, rinserrato ch' ei si fosse nello scrittoio, lo
. d'ambra, 75: ben sai ch' io posigli [i denari], /
e la cataè finita nel punto stesso ch' egli ha finito di scriverne l'ullogazione
: / si no em- prendìa quel ch' era emposto, / davame 'l costo de
duro pianto con grieve tormento, / ch' i'noi potre'mai por sì doloroso
onde vegnon tali a la scrittura, / ch' uno la fugge e altro la coarta
avevano da lui avute, fecero istanza ch' ei mandasse indietro altresì quelle che aveva
; e dice una scrittura, / di ch' era il marmo lucido intagliato: /
obbligata m'aveva in isposa ad uno ch' io non conosceva neppure ed aveva già sottoscritta
cuor ti giura, / vuoi tu ch' io te ne faccia una scrittura?
segneri, i-573: senza pigliar altro seco ch' una sottana, una scrittura, un
serve al patrone devetener conto di tutto quello ch' entra e si dispensa nella galea e
, 1-1-204: - o sicuro, ch' i'mi studiavo. - ma in che
carta ainina la nota divina / veio ch' è scritta, / là 'v'è 'l
quale essi renderebbono conto di tutto quello ch' eglino avevano aùto dal comune per conto di
dal comune per conto di quegli ufizi ch' erano stati dati loro. gemelli careri,
del cancellier maggiore accennato nella corte, ch' è custode del sigillo usato nelle sentenze
indicatomi da vostra signoria eccellentissima la scrivènda ch' ella si è compiaciuta di vedere e
'gelosia': una matta paccia; ch' or n'accenna. svevo, ii-1-297:
davanzati, 22-5: s'esser potesse ch' io il potesse avere, / anzi che
/ madonna, pur un'ora, / ch' io scrivere sapesse quante ho pene.
ii-31: quelle donne belle / di ch' io t'ho scripto valor e potenza.
in parlar soluto / l'angoscioso dolor, ch' ho sostenuto / lunga stagione aspettando pietate
270: indi mi mostra quel ch' a molti cela; / ch'a parte
mostra quel ch'a molti cela; / ch' a parte a parte entro a'begli
gotite, /... / ch' avemo scritte dolorosamente / quelle parole che
usato, retorna a mio tempio, / ch' io -incidere scritte. te
: mio reverendo padre, la lettera ch' ella mi fece l'onore di scriverci era
, 9-509: « moisè comandò nella legge ch' el dare in dì solenne
da ferrara, 33: se pur ven ch' ancor torni xlv-1-415: creda che
gli appresenta e donagli esto dante / ch' a 'stanza sua ho scotto e ho notato
aiutate; / o mente che scrivesti ciò ch' io vidi, / qui si
qui si dere di ciò, ch' io non scrivo qui le parole che seguitano
fatto lo 'mperadore comandare a tutto l'universo ch' ogni capo d'uomo si dovesse fare
tuo petto scritto, / deh, fa ch' iosia rescritto / al libro della vita,
le scrivo tutte', segnatamente di cose ch' altri, non innocente, vorrebbe dimenticate.
nei libri eterni il fato ha scritto / ch' abbia a vivere ancora, / tu
fra li altri capitan subrimo, / ch' ha mantenuto de suo corpo affanno, /
scrivere: re dei giudei; ma scrivi ch' egli disse: io sono re de'
rispuose pilato e disse: « quello ch' i'ò scritto, ò scritto ».
[la penna] insino a tanto ch' io sappia... che il molto
il perito esaminava e dettava allo scritturale ch' era di là, ritto allo 'scrivinpie-
il guerriero: / ma, tal ch' egli è, sta dei regnanti al volgo
patire, / per che gli par ch' alle sue spese io scrocchi. bonfadio,
gorello, 840: figliuolo, intendi quel ch' ora te scrocco, / che pena
gli sarebbero tutte sfallite, poiché quella ch' ei sparò contro di sé prese fuoco;
imbriani, 4-1: non c'è cosa ch' io aborra quanto le riputazioni scroccate.
f. doni, 10-332: mentre ch' amorba il mondo col dir male /
. berni, xxvi-1-82: un uom ch' affronti e faccia scrocchi assai / è uom
il bizzer, luca e bacciotto / ch' han posto il sommo ben tutto in
afflitte in volto, e per mostrare ch' elle sieno zoppe le farei camminare con lescrocciole
. fortini, iii-576: voi sapete ch' è mai festa senza alloro: li parasiti
di quest'e di quello, vien detto ch' egli è affabile; ma s'è
: l'esortano a far un scrocco, ch' è peggio di mille interessi. fanfani
. disgiungere le ma bastardi ch' io conosco. ni sciogliendo le
, cioè le femine, si vuoglino scegliere ch' abbiano i fianchi lati e lunghi,
nel far il giuoco de'zingani: 'eh ch' egliè drento! eh ch'egli è fuorap
zingani: 'eh ch'egliè drento! eh ch' egli è fuorap col marchese d'orostauro.
, iii-1-95q: che vuoi da me? ch' io mi ti dia legato / mani
, vi-292: ricordati, miccia scrofala, ch' io ti ho stoppato a tutti i
. e. gadda, 18-39: avvenne ch' ella [felicità] fu la progenitrice
né conoscemo l'arti e li fenocchi / ch' usano quelle in l'amorosa febre,
/ quell'agitazion, quel batassare, / ch' io meglio chiamerò lo scrollaménto / che
dal resto della terra / questo braccio ch' italia un dì nomossi, / e
lettera sia arnvata a tempo, prima ch' ei parta ad ingrossare le bande degli scapati
d'oro afrodite le diede quel giorno / ch' et- tore, lo scrollatore dell'elmo
cerere, ché a forza / convien ch' io rida: invan le labbra mordomi,
sozi dissero d'averle tratto dal seno e ch' ell'eramoglie di quel duca, scrosciarono in
del sacco, 9: a che sì ch' io ti scrogiouna ceffata. 9
, 10-958: l'uno è scappato, ch' era le borse, tal che non
che ho visto per testimonianza di quel ch' io mi sia. cesarotti, 1-xxxviii-332:
scudi di rendita, eppure veniamo assicurati ch' egli è il primo spirito della capitale
scropulo della sua grazia per questo tempo ch' io resto assente per forza. serdonati
di dio devota e scrupolosa, tanto ch' ella si fa coscienza di sputar in
. tolomei, 2-295: non vi maravigliate ch' io così me ne scaldi, quando
del tutto; ma trattandosi di femmina ch' esce di casa, si contenteranno di una
per terra da nizza a genova, ch' era scropuloso e pieno di molti stretti
in che cosa consistesse quella dote figurativa ch' egli attendeva da loro.
. domenichi, 6-18: egliè un pezzo ch' io vengo tacito dietro alle tue vestigia,
al paragone del fascino emanato dagli abissi ch' egli in se medesimo scrutava. c.
da poi la creazion dii papa, ch' è in spagna, steteno in conclavi fino
: conviene pel buon ordine, / ch' io scrutini la figlia onde sentire, /
, spontanea, abbondante; si sente ch' essa sgorga diretta- mente dal cuore,
gonnella bianca tutta rotta e scuzita, ch' era già molti anni ch'ella
e scuzita, ch'era già molti anni ch' ella era fatta. libro di
disse poi che quei pensieri scuciti, ch' ei m'inviò con la lettera de'29
, ma bensì sparsi dentro quell'operetta ch' esso aveva finita. carducci, ui-27-
, vi-6-87: quel caro padre mio, ch' ognor mi studa, / su'per
posso scudar dai mortai colpe, / ch' àmor mi tra', per ch'iodi te
, / ch'àmor mi tra', per ch' iodi te fui 'ngordo. 3
nostre donne certe strisce di tela fine bianca ch' elle si mettevano al busto quando elle
nel dolor vi bagni, / poi ch' i'son fatto alla miseria scudo.
. tasso, i-252: il salario, ch' egli avràda me, sarà uno scudo e
che il servo trovava la sua ventura: ch' io me lo averei intratenuto con qualche
? lippi, 1-35: or mentre ch' ella scuffia a due palmenti, /
/ fa'il dormi, se tuvuoi / ch' i calzoni io ti slacci / e che
tanto per le strade com'ella fa, ch' è una vergogna, un vitupero.
monumento. pulci, 11-130: dico ch' a voler bene onorallo [re carlo
ha già la fama un obelisco / ch' avanza con l'altezza ogn'or- rid'
... / vide te lettre ch' avea scritte intorno; / e..
e l'altro sì ne'cuori isculto / ch' è fatto uno individuo trino e uno
grazzini, 4-489: appena fornì queste parole ch' ella si morì, e mi rimasono
per carità con puro zelo, / ch' ogn'opra pia è scuita in oro
, quando in ciel sia sculto / ch' io vi debba morir, potrai narrarlo.
vaso] scolpito e designato sì mirabilmente ch' e. lle scolpture se conoscìano li anni
suo palagio le isculture che vi sono, ch' egli fece fare, s'egli volle
belle / e discultura e di color, ch' intorno / il venerabil luogo aveano
la regia testa, / la corona adoprò ch' in = deriv. da
nosa, descriva a pieno / quel ch' io vò dir in semplici parole?
], i-129: oltra di ciò, ch' avessero mastro e scola dove puoter andar
in piè le sue parole, / ch' i'non vò sanza scuole / che niuno
cavour, ii-209: non v'è, ch' io sappia, alcuno stabilimento il quale
adottorare si dovea secondo la sua dottrina ch' egli avea studiata, e così in
caluso, 60: quanto antico cerro, ch' un torello / urti per scuola d'
, iv-15: tanto fu dedito a'studi ch' ei ne struggea il corpo, et
sedere, / perciò noi vò tacere / ch' ancor assai a buon'ora lo 'mprendi
: / i putti sonvenuti; / conviene ch' io saluti / il bel congresso. prisco
ingordigia del pesce imprudente /. ch' ai vostriamo si lascia adescar, / a
l'esalto e divulgo / per quel ch' elli 'mparò ne la mia scola
ad un tempo men vano, bisognava ch' essi percorressero e studiassero dove meglio convenga
veneto poter, sì d'error voto / ch' è nela sicurezza e nel periglio / perpetua
, 9-45: in voce sola, / ch' ora fuge, or trapassi, in
20. pieve. ch' or mi ricordo che vo a la scuola
vo a la scuola, / e sento ch' io ho in seno il mio libretto
pensò di farla stare in loco tale / ch' imprendernon potesse nullo male. -tenere
/ diretta da una povera zitella / ch' è quasi vecchia e sembra una bambina.
purg., 28-111: in questa altezza ch' è tutta di scòsso,
la spada o l'asta scota, / ch' a placar del suo cor l'ira
del suo cor l'ira maligna / basta ch' un guardo mio sol la percota.
considerate un poco / quel pantalon, ch' a modo d'adirato / si pon
tema il cor mi scosse, allor ch' io vidi / i cari versi tuoi.
soperchio insano, / sì forte crido ch' ogni querza et omo / scote le fronde
, / che maraviglia n'hai, ch' è la natura loro? baldi, 20
le scote, / ma de le piaghe ch' egli avea l'affanno / è cagion
lieve / strepito asé mi tira e vuol ch' io n'oda / subito la cagion sul
bisbiglìi / e gente fuggitiva sìmi scuote / ch' io mi veggo smarrir. pallavicino, 1-316
/ d'intorno avvinto, in guisa tal ch' indarno / da sé scuoter le tenti
del petto il ceco errore, / ch' a te stesso te fura, ad altrui
quaerno. bembo, 10-ia-91: piacemi ch' abbiate scosso la paga del mio impresto e
turbisi, ma senza percuoterlo, credo ch' io non sia iscomu- nicato. sacchetti
tutto per la paura aitar mi scossi / ch' io vidi il gran corsier da voi
vi capea; / e. lla scarsella ch' ai bordon pendea, / tuttor di
mazzi, 149: uman occhio non è ch' ai chiaro sole / miri, ch'ai
è ch'ai chiaro sole / miri, ch' ai renderla, ma achille cogli altri greci
ii-112: si scosse egli e stupì ch' io ne sapessi tanto, ma volle nascondere
novellino [crusca]: non era neente ch' elli lo dicessi lo scuote
quand'ha più anni, / divien sì ch' ei non è carne né pesce.
, una saccente, / una merdosa, ch' ogni cosa ha a schifo. c
buonarroti il giovane, 9-19: vi dico ch' avendovi eletti / in così grave mio
né dell'amico / né del parente (ch' io scotea la testa); /.
le bastonate non gli fanno fiato, / ch' e'non l'ha a briga tocche
e'non l'ha a briga tocche ch' e'l'ha scosse. tommaseo [s
/ e l'ecliso calando, / tanto ch' a le secento [miglia] / non
un eclissi del sole, cioè il tempo ch' egli dovea scurare per la interposizione della
iscura sole e luna, / poi ch' a te, traditor d'inganni pieno,
dopna com maria scurata / faccia el lamento ch' è stata buffa e comenza a scurare
vide parini dar della scure su quella società ch' egli aveva resa immortale.
l. salviate 19-128: vedi ch' io mi sono / disavvedutamente datodella / scure
: entrando gesù nel tempio didio e fatto ch' ebbe una scuriata di funi, cacciava tutti
casgione / che fosse ribandita / èva, ch' erain prisgione / e da dio esbandita.
anunziò... l'abassamento e scuritade ch' ebbe la chiesa di roma da federigo
passavano arno, e tutti affogorono, ch' è stato una iscurità. cantari cavallereschi,
, ha ridotto il paese a tale ch' è una scurità il vederlo.
è [la chiesa] rità ch' io ebbi, vedendole così grandissime, io
/ per una valle scura, / tanto ch' ai terzo giorno / io mi trovai
: io non tornai in me stessa ch' a notte ben scura. -in
, quando 'l tole / lo chiaro raggio ch' allumar lo suole. -con valore
. a. manzini, 30: tinta ch' è la luce di un colore,
e sostanzialmente e cieche e scure, ch' io non voglio usar più.
quello che sia: / notte veggio ch' è dia, vertute non se trova,
252: ove son quelle famose mura / ch' alzò pri b. fioretti
preste, / né belle donne ch' amor punga o deste, /..
onde raggi di gloria escono fuori, / ch' ogn'altro lume fan scuro e negletto
tutto scura la divinità del fanciullo: ch' ei ne abbia indizio da'genitori, noi
poi era fatturo / per lo regno mortai ch' a lui
ei s'ingegnasse ascondere il cordoglio / ch' egli ebbe in legger l'odioso foglio.
di una luce così scura dagli occhi ch' egli dovette stupire pensando che il suo
quest'antica e lamentosa nenia, / sempre ch' iol'oda risonar, di nova / e
dispregio della giente e vengono in palese ch' i'son nato / e di morir son
-porto -alcuno non par deo, / ch' eo tegno'n feo -la mia vita scura
] non vuol seguirealcuna cosa, / secondo ch' ha ordinato natura, / a spegner
lettere per li scuri pensieri, / ch' è loro aviso ch'entro al mio cor
scuri pensieri, / ch'è loro aviso ch' entro al mio cor intendendo quella de'salvi
. cino, iii-45-20: di ciò ch' un altro amante trama pene / spesse
/ spesse fiate mi fa rallegrare: / ch' i'm'assottiglio di traer del mal
sol teneva, / ma non sì ch' elli con l'occhio ristretto / non iscorgesse
giovane, i-125: né i cavalier, ch' a lei facean corona / leggiadrissima intorno
il savio poetaegualmente (quando il principale oggetto ch' ei si è proposto non sia per
si pente e scusa chiede, / ch' è pentito si vede. g. gozzi
, 1-46: facendogli un barcaiolo cenno ch' egli entrasse, entra e vede veramente
d'una / guisa, non vuol ch' io possa far mia scusa; / vuol
io possa far mia scusa; / vuol ch' io tenga lo stil, la bocca
stretta. che cos'à donque, ch' è alcuna scuza? cierto, se tutto
t'ho trovato memoria scioccuzza, / sì ch' io non ti vò più per fedeluzzo
/ fan tal ingiuria al ver, ch' io neppur cerco / di ritrovar presso di
far renascer la chiara fontana, / però ch' è 'l fior che con la bella
/ s'altri non è per voi ch' in sella monte. / noi potete negar
e con un sol pensier ti riconforta / ch' altri giamai di me non fia signore
già quasi fatta, poteva essere scusabile ch' io accettassi quella cattedra, come un
ben che ne sarìa scusato, / ch' io mi difendo per cosa co
, novellino, vi-167: meglio m'è ch' io mora sanza della pena.
quale, vedendo susurrare i suoi nimici ch' egli dapoi di esser salito ad alto stato
dovere essere iscusato perché, secondo quello ch' i'ho veduto e udito, i'ho
., 886: alcune buone opere ch' elli avea fatte lo scusavano e dicevano:
, non potrà essere scusato sul motivo ch' egli non le avrebbe approvate. -considerare
quella croce lampeggiava cristo, / sì ch' io non so trovare essem- plo degno
, / ancor mi scuserà di quel ch' io lasso, / vedendo in quel-
perbuona, e con tutto ciò non voglio ch' ella me ne scusi con dire che
infinitivi, di questo vizio ancora intendo ch' ei sia notato. -ant.
né disciplina tanto o ragion potè / ch' osin di gire inanzi o di fermarse.
per qualche suo poco lodevole fine, ch' egli ha poi cercato di scusare con pretendersi
la rima secondante del prin'piè / ch' altra volta 'dolcezza'nominò / scuso,
* a sentenza lì ben si è / ch' a lo scrittor la penna dominò.
. laude cortonesi, 1-ii-261: poi ch' adamo fo creato, / in pena fue
peccato / che nullo om, puoi ch' elli è nato, / questa via possa
all'oro nel colore e nella finezza ch' era da scusarsi adamo, se non
quella vostra ineffabile dolcezza, / ch' a discioglier la lingua or m'assecura,
. pallavicino, i-860: alla calunnia ch' egli avesse porto all'infermo principe il
dio e uxa le per òura coven ch' el s'abraxa de-1 dolce amor de cristo
., 3-213: uno de'frati ch' erano a capitolo, essendo accusato d'
i-20-20: gierto non si pò alcuno scuzare ch' el11 no stimi meglio vertù da vizio
opera non mi fussi riuscitain quel bel modo ch' era il mio desiderio, almanco arei
. bencivenni, 4-4: elli volle ch' ella [l'orazione] fosse brieve,
, 2-278: si scusò col dir ch' egli era fioco, / fuor d'esercizio
, i'non me scuso, / ch' albor che non se piega a le grand'
freddo che m'aspetta) / lasciate ch' io mi versi ancora / - ultimo
9-54: non mi penso... ch' io fossi tommaseo [s.
m'abbia in ciò per iscusato, / ch' i'pur mostrato v'ho di mio
lo scrivere sì ben fatta e tanto accomodata ch' io mi tengo per benissimo sodisfatto da
scusazione, secondo che l'uomo crede ch' eglino sieno manifestati a dio. simone
i-1102): tutto quello che mi ricercherete ch' io faccia, senza scusazione alcuna farò
, 6-43: perch'ella non saprà ch' io sia povero e scusso, son certo
. carducci, ii-2-66: che vuoi ch' io sappia indicare, io let- teratuccio
gente tutta francese, naturalmente, quella ch' io vedeva... scutrettolare inquieta e
. tesauro, 2-383: è tempo ch' io mi sdebiti di quanto promessi..
passa. cino, cxaxviii-56-36: se non ch' i'chiamo fra me stesso amore /
i doni del del, vinca non ch' altro / venere di beltà, palla d'
bologna, lxv-5-36: vergognavano sol per- ch' era vivo, / che morto non m'
re enzo, 221: la virtuti ch' ill'havi / d'alcirim'e guariri
né tu, ciprigna, ben ch' io mi sia mosso / a ragionar di
il vostro singular padre si è degnato ch' io gli intitoli, ve la mando.
vi lascia afflitto, / non isdegnate ch' io con poco inchiostro / consoli in parte
/ che disdegnoso contra sdegnatrice / convien ch' amore di mercede sfidi. marino,
difese. nardi, 123: la cosa ch' era sozza di sua natura, avendo
io scavalcato per riposarmi alquanto e ricercando ilgentiluomo ch' io mi facessi trarre gli stivali e soggiornassiquella
fora uno sdegno a lato a quel ch' i'dico. ovidio volgar., 6-159
. alfieri, xvi-190: merope chiede ch' io costui salvi, ed io gliel dono
dicono alcuni, ma non è vero, ch' egli [maometto] fu cardinale..
il papato se 'l papa morisse anzi ch' egli ritornasse, la qual cosa non fecero
soranzo, 180: quinci il tiran, ch' ai popol di isdrae-sdegnosaménte, aw. (
, al modo attende / di colui ch' in amarla non assonna; /..
a sdegno / e non le par ch' alcun sia di lei degno. ciro di
regno né il regno il re, ch' è lo stesso ch'esprimermi qualmente la
regno il re, ch'è lo stesso ch' esprimermi qualmente la maestà vostra non sa
pone quini david la similitudine dell'uomo ch' ha preso sdegno contro l'altro,
oltraggio comporto, / né posso far ch' io non ne pigli sdegno. caporali,
g. gozzi, i-25-234: mentre ch' io voleva più oltre sdegnosamente parlare,
egli era ridotto chiedere a uomini, ch' ei forse nel profondodel core sprezzava, il
sdegnosa al cominciare, / poi quella ch' io sperava in ciel locare, /
. g. landi, 24: credevasi ch' ella [ottavia] fosse atta sospettoso e
poco assume il giovine werther deriva, senza ch' ei se ne avvegga, dalla irritazione
una passione dolcissima e occulta, e ch' ei non potea soddisfare. verga, 8-38
or avvenisse / a lo meo cor ch' escisse / come 'ncarnato tutto, / e
ornai diviso, / se quel desir ch' uscì dal paradiso / non temprassi.
guarini, 108: che vuoi tu ch' ami in te? quel tuo bel ceffo
scalone sdentato, barcollante, soffocato an- ch' esso dalle erbacce. e. cecchi,
guisa? sciagurata! non vedevi tu ch' egli era isdilacciato? gli ingannati, xxv-1-338
1-174: altro non ho che sie mio ch' una pena, / uno sdilinquimento,
, ed uno affanno / di cuore, ch' io mi sento venir manco.
il giovane, 9-189: sta'sta', ch' io riconosco prete pero: / gli
sdimenticata. baretti, i-20: prima ch' io mel sdimentichi, poiché siete tanto
, 4-247: non ti sdimenticar di quel ch' io t'ho detto. salvini,
mazzarini non fossero mai per sdomenticare ch' egli era allievo della francia.
tal egli sposterà dal suo colore / ch' esser qual mai non fosti apparirai.
fare ostacolo che gli dèi sieno 'sdivinizzati'ch' è un pezzo e che l'uditorio tuo
molto malagevole a sdolere... poi ch' hai lungamente con del detto unguento medicato
onore e somma reverenza / della fé ch' io vi deggio, e come a donna
12-14 (50): di'a colui ch' è d'ogni pietà chiave, /
matrimonio in isbe- vazzare da quello arlotto ch' egli è. = comp. dal
isdormentato, io vi prometto... ch' io adoperò, con ogni affetto a
la prossimana notte il re vide per sognoquello ch' elli aveva chiesto; la mattina, sdormentato
non corrisponderebbe alla figura che iddio vuol ch' egli faccia e che i popoli da lui
nuovi concetti di dottor leggieri, ch' è pur una mal fatta cosa, e
apposta per durar fatica e, quel ch' è più, senza straccarsi, perché
. moniglia, 1-iii-17: che sì ch' io lo sdruco; / i'la mastuco
151: « sdruccia-la, fatti sdrucciolante, ch' oggi tutti vi farò allegri.
convien che sprucci / l'ignoranza, ch' il bel sempre via scoppa, / ne
: volendo egli tornare addietro, vide ch' egli dovea passare per un ponte molto stretto
potea passare sanza grande pericolo, imperò ch' egli era molto sottile e stretto e molto
basso intelletto e cieca mente, / sì ch' io, che son della material gente
far ritorno / con certo incanto suo ch' è sovrumano. pratesi, 5-63:
profondo delle ingiurie e delle sozzure, in ch' ella si sottomise alla superbissima signoria de'
la lingua. / è tempo ornai ch' io taccia. stigliani, 64:
, e specialmente con la gioventù, ch' è tanto facile a sdrucciolare. botta,
, 1-332: non si può credere ch' ei [l'imperatore] ma singolarmente,
sempre in se stesso quel detto, ch' egli è meglio sdrucciolare co'piedi che con
... / perch'impero bramar, ch' af- fatto è vano, /.
). alfieri, 12-41: tosto ch' io da te raccolsi l'arte / gonfia
sillaba che sopra una altra, fa ch' esse parole si distinguono in zoppe,
sull'orlo, per un tavolone a sdrucciolo ch' avea bene bene saponata ve la fé
[l'uomo] considera il rischio a ch' egli sta tutto dì di cadere,
-rovina, danno irreparabile. ne ch' è una signoria; a poco a poco
che ella gli desse qualche gonnelluccia, ch' egli moriva di freddo. di che ella
fa intanto la camera? essa mera ch' era stata d'un pretore e poi d'
523: dicevano [i giudei] ch' e'miracoli che faceva cristo, fu perché
teco il farsetto, / perché questo ch' io ho tutto è sdrucito. casoni,
fanno le ca- miccie e, sdruscite ch' elle sono, si fanno faccioletti; de'
e quella ninfa di cocito per quel prezzo ch' ella ha voluto, b.
. frugoni, vii-843: diogene, ch' avea spazioso al soggiorno l'angustogiro d'una
dove dormono vi sonodue sdrusciti nel muro, ch' uno mostra levante e l'altro ponente
aveva avanti una cortina di cendato azurro, ch' era quasi sdrucita, per la quale
padre mio: / dica chi vuol, ch' io non curo un guscio.
dietaiuti, 296: consirando il bene / ch' io ne spero sdubiusó, / non
sé et isdura quella [neve] ch' è indurata dentro, e falla risolvere.
, 19-489: or dunque 'l seguitiam, ch' è nostro duce: / chi po'
, a che son io condutta, / ch' i'nulla possa in me quanto vorrei?
cielo in ciò s'adopra, / ch' amor quest'occhi lagrimando chiuda. boccaccio,
rio lacrime tante, / io dirò ch' egli è il re di circassìa, /
rompìa, / ché più no spero valghe ch' elio dice. dante, inf,
idem, inf, 29-138: vedrai ch' io son l'ombra di capocchio, /
, / di quel che prato, non ch' altri, t'agogna. idem,
, bona donna, or, se tutto ch' eo sia / nemico voi, com'
dat'a servire / tal donna, ch' eo non sazo / set eo li me
: or veggiàn se 'l meschin, ch' amor riprende, / da dua begli occhi
errore, / ma in te la man ch' a me distringe il core / spieghi
la dubia speme alquanto riconforta, / ch' e'sia reddito per altro sentiero / al
trair. ritmo nenciale, 1-147: tosto ch' un ti fa qualche presente, /
il signore di rono con le forze ch' erano nella sciampagna ed il principe d'
trito e di gratuitamente... cincischiato ch' essi portano con sé.
novellino, xxviii-812: giudicò e sentenziò ch' ai figliuolo fosse tratto l'uno occhio
io scrivo una storia e narro ciò ch' è avvenuto, e se in costei alcune
l'una tanto svariata- mente dall'altra ch' elle poco men che non paiono più lingue
di una agile magrezza adusta e svelta ch' era di per sé elegante.
con un bomere; sia come vuole, ch' io sono fuori d'una gran pena
iii-46: quattro son aulimenta / ch' ogni animai mantene / ed in vita li
[crusca] -. se ben pare ch' e'ricuoprano il loro errore, palliandosi
signor padre, sebbene dopo aver saputo quello ch' io avrò fatto, questo foglio le
piccola susina o prugna il quale, allor ch' è maturo, è d'un color
le fauci, e la parola / troncò ch' a la risposta era già mossa.
quelle secche de la barberia, / lor ch' ai re giuba pur andar volìa,
: se'or sotto l'emisperio giunto / ch' è contraposto a quel che la gran
imperiali, 3-251: per la soldateria ch' ivi soggiorna, ci sarebbe bisognato dar
sarebbe bisognato dar nella secca dentara, ch' ivi è inestricabile. -lasciare
faccia, vi liacca, ch' io t'uccida, / e ch'io
, ch'io t'uccida, / e ch' io t'insegni farmi le cilecche:
roma simigliante mio, vuoi tu ch' io faccia ad esprimere con frasi sempre
... / credete a me, ch' un poveruomo dopo / un esercizio sì
limissò venuti / siamo, per quel ch' io trovo, alle seccagne »; /
sarà nel mezzo del mare, però ch' io noe parlato », dice iddio.
è quel tale scandinavo, poeta, ch' è il miglior uomo di questo mondo e
e molli. bacchelli, 1-ii-95: fin ch' è in piedisui campi [il grano]
siena, 317: statuimo e ordiniamo ch' e'... rectori e camarlengo siano
gia- mai mi fiede / di quel ch' uscio de'tuoi begli occhi ardenti,
mie speranze e sciolto / quel nodo ch' io sospiro e indarno bramo, /
né creder, o giulia, ch' io ami solo quella bellezza, che,