: euriclea... / non comportò ch' in man [a telemaco] gli
d'azione da ronzare. il forame / ch' esce a quest'altra banda in terra siede
/ ad innestare il cespo ei che più ch' altri / libò il cichii /
pascoli, 564: non c'è nulla ch' essa conosca. -densamente popolato di
trasforma in farfalla e, di verme ch' era, mette delle belle ali e si
in sul rimbombo dell'avemarie / consenti ch' io ti tomi a visitare. f.
intorno all'alba ronzassero i galanti e ch' ella si traesse dietro dappertutto un codazzo
del rosso, 1-40-6: per lo bene ch' i'voglio ad anna, / e
tu ti vestisti d'una uzza / ch' era vergata d'uno scaccatuzzo, / e
e particolarmente de'poeti, il credere ch' elle [cicale] stridessero col ronzio dell'
saginato e rossigno ha un suo ronzone / ch' a la grandezza sua ben si conface
nacque da una ninfa morta per gelosia ch' ella aveva d'èrcole. però alcuni
nascon sciagurati e poveri, / ch' a didima pel mondo fan l'agirta /
/ sempre del fonte onde vien quel ch' ei pensa. 7. intr
dicesse. praga, 3-194: stanotte sognai ch' io la vedea / come aspettata entrar
venia versando. idem, 6-343: poi ch' i'ebbi ien di fiori un lembo
empiendo a poco a poco del profumo ch' esalavan ne'vasi i fiori freschi. le
trecento, lxxxiv-90: piacesse a dio ch' i'non fossi ma'nata, /
verginella è simile alla rosa, / ch' in bel giardin su la nativa spina /
e lo viso giocundo / avete più ch' altra d'esto mondo, / rosa aulente
indugiare / e del grande disio, ch' è pieno d'alimento, / al suo
la rosa, o ninfa, or ch' è bel tempo. poliziano, 6-344:
fuor di qui, note a me, ch' io vegliavo, ed ero risoluto d'
. buti, 1-353: 'li pensier ch' ài si faran tutti monchi', cioè
, 317: tanto durò la novella ch' eglino il pettinaro in forma che a pena
v-1-216: poiché i benefici, monsignore, ch' io ricevo da voi avanzano le mie
volgar., 51: fate aguale quello ch' io vi dico; ed io vi
scemate dal tempo di ferdinando ii, ch' eran più di 50, son però
). sacchetti, 113-26: credendo ch' e'denari fosseno cresciuti, gli trova
/ né ch' angelica io sia, sua fida moglie.
/ e scema l'occhio a quel ch' ha tronco il naso. -scarno
115: luogo scemo chiama la discaduta ch' avea al fin del settimo al principio
cittade sì sema / di provvidenza, ch' el par ch'onn'om tema / pòner
/ di provvidenza, ch'el par ch' onn'om tema / pòner remezo a f
sultan ibraim. caraccio, 3-91: creai ch' alcun di noi cotanto scemo / di
sentimento e di valor sana, / ch' anzi a vii non avesse e men gradita
mi purgo / per ben dolermi prima ch' a lo stremo. -in partic
sia arsiccia l'erba / e scemo ciò ch' indi si coglia o mieta.
. visdomini, 36: subito s'esclamerà ch' egli è o pazzo, scemo e
partito che mi proponete, ogni cosa ch' io rispondessi in contrario mostrerei che fussi
cella che vedete sta una certa meschina ch' è d'un cervello scemo e soro quanto
scemo, / se ciò non fosse, ch' a memoria m'ebbe / pier pettinalo
multipricazione di 58, e ora trai 2 ch' è. ha saetta dello sciemo di
, i-6-19: partito è il ciel, ch' è tondo e senza scemo, /
guerra per non monre a quella gloria ch' è una chimera. cattaneo, iv-4-86
preme, / or quelle e tutte par ch' ancida e scempie. -tendere con forza
/ render placati al buon signore edippo / ch' entro s'affanna, si divora e
periodici popolari, i-350: non crediate ch' io vi parli di una qualche scempiata
persona e de'modi di mastro amico, ch' erano un misto di ameno, di
ranimiro una sciocchezza degna di riso, ch' un giorno..., avendo in
sentii dire... al machiavello ch' egli donava quello che non era suo:
elli usaro scaltrita sempi ezza, però ch' elli compresero essere più acconcia cosa infingere
. perticari, ii-447: fate ancora ch' io abbia una copia delle scempiezze del
arme inesperte in terebinto, / sì ch' ei ne fu, che d'israel fea
sarà mai questo, ah sì, ch' io n'ho l'esempio, / quel
esempio, / quel gigante maleo, sì ch' io l'ho scorto, / ch'
ch'io l'ho scorto, / ch' ora fa l'anno, in questa istessa
fa del mio cuore il drago estinto ch' ei non ne ha fatto fra questi popoli
stato crudo scempio delle sue zanne, anzi ch' esso preda dell'altro mostro!
ebber vari martìri e tanti scempi / ch' l pensier vince ed ogni dir è poco
crudo scempio, / mentre volendo far quel ch' io non so, / per gratìtudin
v giusti, 47: da poi ch' esso non mi dà la morte /
, / de la più chiara dea ch' oggi s'onori, i...
furia di pignere e ctì (lare>! ch' io non credo se n'abbia a
me faccia aspro scempio, / ti prego ch' a pietà lo stato rio / ti
f. trotti, lvi-432: ah, ch' io mi sento del gran carro ommai
, e dei più belli e venerandi, ch' è stato fatto in italia, è
disusato scempio / non rider già, ch' i'ladri di buon'ora / con uncinate
più infesti e più nemici, / ch' i'tua penuria e non pietà la stimo
altro che quel poco di rigore, ch' egli usava soltanto quanto non ne poteva
, un fascio di colletti d'uno ch' era militare;... sono larghi
, 3-115: deh pietà!, prima ch' ella / il reai crine svella /
quai ciascun cambiava muso. / quel ch' era dritto, il trasse ver'le
tempie, / e di troppa matera ch' in là venne / uscir li orecchi
; / ma d'ambo i miei desir ch' io resti scempio / gioir, poiché
il vano e lo sciempio siete voi, ch' avendo sì cattivi occhi come avete,
la scempiuzza peccasse più tosto per ignoranza ch' altramente, ma or bene conosco e veggio
gìo a l'ater- rato, / ch' era alvato senza follena; / lo battisacco
o condotte per canaletti di legno con macchina ch' ad un subito le ricambia, vanno
sempre scena piena; non c'è pericolo ch' egli faccia una scena vuota'. p
sangue mi saltella, come allora / ch' io rifacevo i regi in sulle scene.
lemene, ii-362: in giardin, ch' avea dipinto / la natura in vaga scena
scena / diligente anco procura, / ch' a temerne agra puntura, / pur non
santa pietade, / qual è questa ch' io veggio orrida scena? d'este
, 376: comprese [don rodrigo] ch' erano urli e fischi. allora mormorò
, 6-360: il duello stesso, ch' è il punto del loro eroismo, non
altrui sguardo in trista scena, / ch' esser m'è gloria in sì bel foco
soltanto un desiderio,... ch' egli entrasse in iscena, che fosse fischiato
garzon portato s'è sì bene / ch' io spererò ch'un altro carnovale, /
è sì bene / ch'io spererò ch' un altro carnovale, / giacché questo
: il bello e stravagante si è ch' esso papa mette in iscena il celebre muratori
siffatte scale: / monta dinanzi, ch' io voglio esser mezzo, / sì
, 8-46: solo tre passi credo ch' io scendesse / e fui di sotto e
gradi scender giuso / tanti splendor, ch' io pensai clrogni lume / che par nel
108: vedendo [i galli] ch' i romani non scendevano al piano, ma
con la munizione degli steccati, giudicando ch' ei fussero impauriti e più opportimi
dolze aita è lo conforto / membrando ch' eite a lo mio brazo, / quando
quando s'appressarono a'nimici, quelli ch' erano a cavallo iscesono tutti a piedi,
colui che fu nobil creato / più ch' altra creatura [lucifero], giù dal
dante, par., 26-133: pria ch' i'scendessi a l'infernale ambascia /
4-84: eri / nella sta- gion ch' ai dolci sogni invita, / quando il
notte - / tu scendi sul mondo ch' è stanco di sole. quasimodo,
. federico u, 162: omo ch' è posto in alto signoragio / e in
parole, al modo attende / di colui ch' in ama- farla non assonna; /
; / né questo è il primo di ch' ella l'in tende:
a sdegno / e non le par ch' alcun sia di lei degno. martello,
-inver me no scendesse / la spera ch' io amai, / né che la
, l'altra di scendere a quella parte ch' agli occhi de'mortali pare altissima.
: né ri attendete oltre a ciò, ch' io con infinito studio e con diligentissima
intenda. ottimo, i-16: dio, ch' è avversario a'ogni male, sì
più basso che l''ut', secondo ch' è il canto, se sale si pigliare
/ venimmo, alpestre e, per quel ch' ivi er'anco, / tal ch'ogni
quel ch'ivi er'anco, / tal ch' ogni rista ne sarebbe schiva. idem
, 20-408: quando venne il tempo ch' egli poteva per se medesimo iscendere le
giacomo da lentini, 51: ch' albor altera incrina dolce vento / e
è da sopra al sommo giove / e ch' è de sotto, a ogni scendimento
essa, in un impegno maggior di quello ch' io non pensava. milizia, i-165
, 3-i-358: delle vecchie glorie pare ch' ella [l'italia] si faccia piccoli
coloro che giuocano nelle piazze per mostrare ch' abbiano grande forza e vir- tude e
riè cattiva, / e i paternostri, ch' è peggior di tutte.
ed il ripulimento delle cattive erbe, ch' è detto anche scerbatura. il resto del
, '58: nella prima intervista ch' egli ottenne da sua maestà sce- riffiana
ver dalla menzogna, / crede ciò ch' ella dice e non rifiuta / ch'
ch'ella dice e non rifiuta / ch' ella stia seco e sia la ben venuta
guisa s'aperse / quel pietoso penser ch' altri non scerse; / ma vidil
scerse; / ma vidil io, ch' altrove non m'affiso. ottimo, ii-19
canto. bandella, ii-1205: ben ch' ognor m'aweggia / come non giungo
desir pregno, / sforzandosi scoprir ciò ch' ho nel petto. l.
, non so; ma, in quel ch' io scema, / a'suoi begli
mundo è in grande errore, / ch' un fanciullin non può aver dure ale /
al trar più volte fale / ed uom ch' è ignudo rar sente calore. serafino
e de natura andar superbi tanto? / ch' è a li bruti animai, s'
si scemea però cosa nessuna, / ch' ivi non può spirar né sol né luna
: / ma ha gran calca, ch' or tra lor si serra, / scemer
le midesche orecchie ha sì ben tese / ch' ei sceme ed ode il più minuto
frate », disse, « questi ch' io ti scemo / col dito »,
alcuna è pur non incostante imago, / ch' a la luce del ver non si
, 1-4: impara di nuovo quel proverbio ch' io t'ho detto tante volte:
sì dolce e con tal cetra / ch' io scerperei di man l'arco ad amore
di man l'arco ad amore, / ch' infino al ciel se n'udirian le
/ unde ò sì poco de go ch' i'demando, / ch'i'no potrebi
de go ch'i'demando, / ch' i'no potrebi quasi menemare.
la... nave ben demonstrava ch' era stata quella nocte grande fortuna, perché
questo senso di rovesciar le palpebre, ch' è scerpare, si dice nel pistoiese
tratto in tratto, e si sarebbe creduto ch' ella ridesse di voglia, degli occhi
faccia ». firenzuola, 387: perciò ch' egli erano avezzi a star tra il
stesso dell'altare maggiore della tribuna, ch' è una gofferia ed uno scerpellone del
modo che in più luo- gora conviene ch' altri ponga le mani in terra. sigoli
'ripa'è, o artificiale o naturale ch' ella sia o terreno o pietre, la
e le due voci diseguali gli ricordavano ch' egli era giovine. 3.
q-237: le galee di don anfus, ch' erano nel porto di castello incatenate per
stato col favore di qualche bassa marea ch' altrimenti, trovandosi in isola e senza vasselli
, xiii-481: 'ove scende la vita, ch' ai fin cade', cioè alla scesa
/ esser vinto non può; non creder ch' io, / scordata di me stessa
: la qual perniciosa credenza ha partorito ch' altri abbiano, sia per giustizia o
. sarpi, i-1-7: dopo ch' io ho veduto le cose passate qui,
zendrini, iii-107: i pochi fiori ch' egli... aduna in queste
altro stil mia cetra / convien ch' io volga che a parlar di donna:
voi che reggete non mi celo, / ch' i'vo'mostrare come 'l dritto
con lacrimoso plettro / febo il figliuol ch' avea mal retto il lume. tasso,
b. casaregi, 47: se non ch' ei di sé scrisse e per sé
venuto all'isola fatale, / acciò ch' alcuno amante per te sia / converso
il falimbello / ed in parroffìa van ch' an fatto lega. / isceverare striscia e
tutte le cose, in quella stagione ch' elli ebbe luce da tenebre sceverata formò
pucci, cent., 87-18: sopraggiunti ch' egli ebbe, sceverati / li mise
scuro e crudel, uopo non è ch' io dica; / ma di salda speranza
ch' erano isceverati e forte combatterono con loro e
par., 16-13: beatrice, ch' era un poco scevra, / ridendo,
invano / a recarle un veleno, ch' opra è di questa mano. / fingo
tengon modo sì dagli altri scivero / ch' ogni costume altrui mi par dilivero /
quanto / teme il lion del cervo ch' egli ha morto. bissari, 1-60:
pieno d'inni un carme, / vaticinò ch' egli, lo spirto, e vana
e si mescolano, con un riflusso ch' è inafferrabile agli schedatori di derivazioni e
et è che crega / per tanto ch' io trovi e vega. -scheggia
lxii-13: a primi, petra, sì ch' io petra veggi a / come nel
, / ché 'l cor mi dice ch' ancor viva seggia. / che se la
/... / e però quel ch' io dico nota e leggi, / a
t'acquatta / dopo uno scheggio, ch' alcun schermo t'aia ». fazio,
: l'altro s'attacca ad un scheggion ch' usciva / fuor de la roccia,
fluidi gonfi / di quello sfioccante latte ch' ebolle. / ne incarno i fantasmi
otto mesi di tenui febbri terzane, sì ch' era allo, ischeletrito e incanutito
teste scorticate /... / ch' entro uno stipo guaìvan dolenti, / appo
a sì fatto passo e del corpo, ch' era già divenuto uno sche- leto,
fu in questo genere la richiesta, ch' ei fece al serenissimo principe eugenio di savoia
e la dipende inoltre dall'opinione de'mortali ch' io compiango moltissimo. mazzini, iv-110
quasi tutta l'acqua piovana della città ch' andava in amo, cne. ssi
egli rispuose che non fu mai più sicuro ch' al- lora, perocché sapea che allora
un gioco di spirito, una schermaglia ch' altri dia del suo senza poterlo o volerlo
. boccaccio, v-229: che pensi ch' avesse fatto, se alle mani le fosse
risposta, e conchiudi in effetto / ch' a corpo a corpo, oppur campai
la schermaglia / col grande stuol, ch' in forse ornai l'adduce, / urtar
(ii-4): rinaldo è ver ch' è coperto di maglia, / e l'
disgrazia, lassiam'ir queste contese, / ch' i donna mia: / quest'
« messo è che viene ad invitar ch' om saglia ». 4.
morti n'apparecchia, / né vai ch' uom vi si scherma / co 'l senno
. ser giovanni, 3-13: mentre ch' egli andava sopra questo pensiero, e
. nnulla guisa me posso soffrire / ch' eo non comenze a. ddire / de
.. in alcuni molto importanti avvedimenti, ch' a buona occasione nel fatto del contrasto
, / schermir sotto il ninfeo, ch' opra d'incanto / sembra più che
tanto schermire, e dagli affanni, / ch' i'veggia per vertù degli ultimi anni
ripose in letto per scermirsi dal freddo ch' era fuori di stagione assai grande.
posto in nostra mano tali documenti, ch' essi non potranno in verun modo schermirsi
la voce, m mezzo al trambusto ch' era ricominciato, gridava: « no,
fece opra maggior: mirabil torre / ch' entro di pin tessuta era e d'abeti
d'assalto »: e mio padre, ch' era stato uon schermitore ai suoi
forze si ritira dall'esercizio della prima ch' era minore e prende la schermitrice che al
voto ingombra e serra; / e coloro ch' invan l'offeser vivi, / fan
alcuno contro a tali offese, ancor ch' egli si adirasse e armasse il suo
9-585: ma, lasso me! ch' ai mondial tracollo, / pur, sul
balzi suoi / a toccar colpo tal ch' un destro schenno / l'acquattarmi mi fu
d'orgoglio il etto schermo tale / ch' ogni saetta lì spunta suo corso.
che mai pietà non discolora, / e ch' avete gli schermi sempre accorti / contra
sì gran strale! magno, 150: ch' ove fere un bel volto / schermo
g. gozzi, i-21-115: ben so ch' altre virtuti entro al tuo petto /
aiuti in questa infer- mitate, / ch' i'vinca contro al nimico lo schermo.
se può il tuo foco / far, ch' insensibil pietra amor non nieghi / rigido
l'ho fitto sì nell'ossa / ch' amo il mio mal quel assetato infermo:
: ahimè, quante volte si dice ch' ella [venere] lasciva, fece scherne
a comandare / a cui si conveniva ch' a vienna / ivi a tre anni dovessono
tanto brave, e perfino il gallo, ch' era di razza e superbo: e
ii-73: seneca disse: « nell'uomo ch' è pieno di miseria eziandio lo
mio dover mancai; / ed è ragion ch' ei mi disprezzi e schema! /
e dole, / vedendosi sì bella e ch' ei la schema. -coprire di
[lucia], e tanto sia schernita ch' ella sia annunziata per morta ».
danno e con beffa / sì fatta ch' assai credo che lor nói ». niccolò
diritto dimostrar nonn-oso; / ma pur ch' i'fallo m'è fatto comuno. scala
maneggiò di maniera il negozio che quello ch' era arato l'ultima disperazione de'palleschi
: forse... alcun fia ch' a pena letto / il titol, che
schernirei del volgo i detti, / ch' altro amor che 'l lascivo esser non crede
. casaregi, 123: ogni consiglio / ch' io vi diedi schernite, ogni minaccia
segneri, 3-382: si scoperse il disegno ch' avea 'l nemico... di
l'amor de deo e nel prossimo (ch' è ordenata vita); / non
a. pucci, 4-295: ciaschedun disidera ch' e'[il vecchio] muoia /
si partì, lasciando il villano schernito, ch' aspettava in chiesa. tasso, ii-o
. tassoni, 10-4: la carne già ch' in bocca avea / su 'l fiume
: or m'è faglid tut quel ch' aver voliva, / sì ch'om me
quel ch'aver voliva, / sì ch' om me pò scriver su la matrùcola /
106: ecco, ingrata e crudele, ch' io vò seguirti, fido e costante
molto spiai / de le lor penne ch' essa [cornacchia] li furan;
i-384: le fanciulle e le gentildonne, ch' erano state spogliate dell'onestà loro,
dell'onestà loro, piagnevano gli schemi ch' erano stati fatti a'lor corpi.
, 451: diede fuori una costituzione ch' è uno scherno e una dittatura mascherata a
9-323: passerem poco visti, ornai ch' è sera; / e men saremo scherzo
: apollo s'è già meco dolto / ch' i'tenga il lor poeta in tanto
/ di laccio sì suave, / ch' ogn'altro è duro e grave.
. pulci, 4-2: era nel tempo ch' ognun s'innamora / e ch'a
tempo ch'ognun s'innamora / e ch' a scherzar cominciali le farfalle. ariosto,
: altèri, vaghi e pargoletti amori / ch' a lei scherzando gite d'ogn'intorno
giacinto. moneti, 80: giunto ch' io fui al quindicesimo anno, / con
che me la presentò mi disse scherzando ch' io faceva bene a rimettere con quella
: alla fine per grossolano e sventato ch' egli fosse, non avrebbe scherzato così
, dissi a me stesso, « ch' io, vada a vederlo, e che
lorenzo de'medici, i-244: allor ch' un venticel suave spira / con dolce
rasserenava paria dvognintomo: / e par ch' ancor mi tocchi / quando le bionde
suonano i piè nel corso e par ch' avampi, / di sonori nitriti empiendo
lor fuochi scovrire, sì per mostrare ch' io non ardeva, per ischerzevole via
; per far intendere al donatore, ch' egli non pregia i doni. brusoni,
, ma scherzevoli, accioché si vedesse ch' io di lui mi rideva. g.
, / « io mi rallegro assai, ch' ella ancor dia / prove di sanità
passeroni, 5-46: conosciuto per quel ch' era, / a quel ragghio intempestivo,
blandusia fonte, / degno, ch' ognun t'onori / di vin pretto e
9-323: -passerem poco visti, ornai ch' è sera; / e men saremo scherzo
a cui fu pier piloto, / ch' unqua del mar non na ludibrio e scherzo
5-1-197: oh che belli scherzi d'acque ch' io vedo! grandi, 336:
scherzo, l'adagio e il 'prestissimo', ch' è quasi sempre ad effetti di temporale
mio ronzone, / abench'io creda ch' el dica da scherzo, / sapendo esso
pare che possa rendere assai chiara testimonianza ch' io non v'amassi da scherzo. baldelli
agostini, 5-2-9: perché ben sapea ch' egli è un mal guerzo / col
in poi, in tante visite episcopali ch' ebbe a fare, il primo entrar nella
cadavere par di mona checca, / ch' essendo stato allor disotterrato, / abbia fatto
tu deva a condurli alla schiaccia ch' ornai ti convien far da capo sodo.
e alla fine l'amico sapeva soltanto ch' ero un meccanico in gamba andato in malora
male. però dio disse alla chiesa sua ch' ella attender dovesse a schiacciare il capo
labbreggia salmi e schiaccia ave- marie / ch' e'pare un grazianaccio convertito. socci,
che merendarai. non ho voglia, ch' io testé ho mangiato una schiacciata che me
pasquale. firenzuola, 951: parrìa ch' ella fosse una schiacciata / con l'
. / ma gli e ben ver ch' egli han qualche ragione / perché voi fate
scapigliata / veggendo un ovo in amo ch' affogava. 5. dimin.
, 15-ii-507: ei bisognava, a volere ch' ei diventassi faccia umana, farlo,
diventassi faccia umana, farlo, di aguzzato ch' egli era, essendo muso di serpente
: così la terra di perfettamente rotonda ch' era da prima, viene ad acquistar la
. pataffio, 3: doh! ch' egli è un cotale uti né putì;
i-216: così il risentimento de lo schiaffo ch' io gli diedi, come il suo
. franco, 4-66: perché si vegga ch' io parlo veracemente, ne reco per
tutti gli ufficiali di terra e di mare ch' ebbero parte a difendere venezia. che
/ civetta in cui tanta virtude abbonda / ch' ella non ischiamazza e non cinguetta
numero corse al publico palazzo, schiamazzando ch' eran venduti e traditi. algarotti, i-vi-
gemiti, un disperato pigolìo, ci avvertì ch' eravamo passati sopra una covata di polli
'ricotta forte', e volgarmente 'schianta', ch' è molto impetuosa. = voce di
..; e, s'el avviene ch' elio si lassi ischiantare, potrai andare
/ rendesse il vigor scemo / quella ch' ogni arbor più robusto schianta.
qualunque parte, innanzi caccia / ciò ch' egl'incontra e lo disveglie e schianta.
ianta, / mandatilomi a dir, ch' i'n'ho tal sede, / ch'
ch'i'n'ho tal sede, / ch' esto esio tutto lo cor mi schianta
. moretti, ii-884: si disse ch' era stato schiantato dalla febbre spagnola che
provai io il ver: che, poi ch' amore / s'è barbato nel cor
rileva tosto e schiantalo da te, mentre ch' egli è novello, che tanto come
oh che alte cose schiantano! / ch' hanno mille favori / mille grazie ed
f tommaseo, 2-iii-24: maria, ch' ha egli il tuo letto che schianta
piombar giù schiantata / dalle mie risa ch' erano singulti? bernari, 3-
sono agitate da un tremito così violento ch' ella cade al suolo. beatrice, che
acqua, dopo ogni rotto / schianto ch' aspro diroccia. govoni, 783: e
. arduini, 2-6-37: corpo ch' io non vo dir, se fusser cani
leggieri peccati, e non parrà già ch' abbia a dire cose gravi al suo eletto
in compagnia / e il me'nencin, ch' è pur chi vo'sapete, /
pettoruta, sbufonchiante e tronfia, / ch' e'par un pollo d'india quand'
, inf, 26-26: quante 'l villan ch' ai poggio si riposa, / nel
parte. ma per meglio schiarare ciò ch' egli ha detto, dirà delle circostanze
del campo nimico da lodovico strozzi, ch' era quella notte di sentinella, ma
senza aver passato già la grande avventura ch' era stata la comunità di lavoro con masaccio
paruta, 1-115: felice io ben, ch' or doro / per voi, poscia
giovane di creti sciabordita errava per quelle isole ch' ella no cognosceva. cicognani, 1-223
/ sì le stringe la groppa, ch' ella pede. -penzolare frusciando.
vino] fin dal paradiso, / ch' ai moscadel fa scorno, alla verdea /
per la calma fioco / di marinai ch' ad ora ad ora giunga / tra 'l
sue radici..., mi dicaquel ch' egli vede. cantù, 1-296: era
spezzava / della subita sciaùra / della notte ch' era meco. emiliani-giudici, ii-456:
cavallier, persua sciagura, i una donna ch' avea nome orrigille. firenzuola, 291
una simile sciagura d'innondazione che quella ch' è fra ivanovitz e iessano- vitz.
lavorare i manovali a'quali attendete più ch' a cristo. che non sarebbe punto
: azione o comportamento deplo ch' io non gli imito nella sciaguratézza, con
sorte avversa; colpito da non dubitate ch' io non m'arresto già qui, né
illuminato le pronostichi infelici, / ch' ei vende a'mal accorti con quel
serica vesta, / pòrtale teco pur, ch' io vittima dei potenti e degli ambiziosi
sono andato prima di lasciare la ch' essi... portarono alle porte di
: trovo un mazzo [di mammole] ch' era scivolato dallarimboccatura verso la proda. moravia
: 'scoazzèra': cassetta da spazzature, ch' è quell'amese di legno in cui
vo'la conoscerete pur al muso, / ch' ella disgrigna come il diavolo. s
, / dritto com'arco strai, ch' ai segno scocca. giovanetti, i-82:
, in lei lo sguardo giri / ch' ha 'l mio cor seco, e palme
suo forte arco / con lo strai ch' alia corda avea la cocca; / poi
e qual d'averne / fede, ch' ai destinato segno tocchi. giusto de'
ser gorello, 819: se vuoi ch' io dica, a mie parole attende,
contende. / e nota e scrive ciò ch' ella te scocca. la spagna,
mentire. / non è mezz'ora ch' io venni a dormire ». g.
11-473: né la filosofia mi piaceva, ch' anzi un giorno sul banco mercantile
zane, 45: prega, canzon, ch' ornai da'celesti archi / ilsole aprendo gli
reo, tal arte ei serba / ch' ai giudice severo trae su gli occhi /
/ nubi di pianto, ond'è ch' a forza scocchi / qualche lagrima al fin
cinzio, iii-5-97: non può restar giunon ch' ella non scocchi / nel sonno anco
no; i'la vò intendere, / ch' i'non vorrei scoccare qualche trappola /
arco mio sonoro / pose la nova corda ch' ella attorse / ed incerò perché sicura
fio l'audace conte: / tosto ch' appare, allo spiraglio tocca / col fuoco
, 1-1-257: nembo di spirti tal par ch' indi fiocchi, / ch'io mi
tal par ch'indi fiocchi, / ch' io mi ricovro alla virtù smarrita; /
, / e attenda a udir quel ch' or si scocca. idem, purg.
che rider mi fanno, / subito par ch' una trappola scocchi. g. m
baldi, 7-59: avendogli io detto ch' egli parlava alquanto insolentemente innanzi ad un
'co co', com'ella sente / ch' i'cheto a lui m'accosti in tempo
vidi perfino sfregi composti di vien ch' alcun di schiera scocca, / subito del
sentì subito che non stava bene, ch' era stanco morto, con tossa scocciate
del pulito, stanze': e la ragione ch' i'sto sì scocciolato, / credo
sì scocciolato, / credo che venga ch' i'nun ho mangiato. scocciolìo
, 1-72: tu già barcollavi, allor ch' io diedi / a te di mano
, 117: non vi paia però strano ch' i venga dicendovi che no'siam poco
quale è tanto dolce e soave ch' ogni femina l'assaggia e ne inghiottomisce,
ogni femina l'assaggia e ne inghiottomisce, ch' al tro diletto non hanno
'l spagnolo, avrem tal danno / ch' i'vin non bastaran tutto questo anno
. passeroni, 1-108: in veder ch' ella [la volpe] n'è priva
alla impazzata: / « dàlie dàlie, ch' è scodata! » lecffardi, i-211
. boccaccio, dee. besogna ch' ai direto / te. nce fazzia una
buonarroti il giovane, 10-884: potrebb'essere ch' io mi risolvessi / a ber anch'
diamanti / di bella quadra lan vorre'ch' avesse. mazzei, i-349: le scodelline
e a me lasciar la pentola, ch' è rotta. -scodellare la minestra
a pendio le scodellate, in guisa / ch' il cacio resta e 'l sier trapela
c. gozzi, 1-719: oimè, ch' io veggo nella terza sfera / il
nello scodellino dell'agnoletta, la chiarì ch' egli avea così buona mano e così
addiritturadi un pesce-spada o pesce-spilla... ch' egli avrebbe deglutito intero...
sonetto... si truovi una parolina ch' abbi, anzi che no, dello
, / interrompendo i molti 'miserere', / ch' ei bisbigliava sul sanguigno spalto / scofacciate
c. battoli, 5-54: ricordatevi ch' io vi dissi che i nervi visivi
giuso / talora a solver l'àncora ch' aggrappa / o scoglio o altro che nel
96: il cieco scoglio / è quel ch' inganna i marinari ancora / più saggi
lo scoglio prendemmo la via, / ch' era ronchioso, stretto e malagevole, /
doppo lo scoglio / quel ch' io per me et han per l'altre
barca mia fra le salse onde, / ch' era già sì vicina ad uno scoglio
arroganza. cebà, i-64: colui ch' eccede nello spendere o per sé o per
devrei pur sperar d'aprir lo scoglio / ch' intorno al core ha il mio signor
ha il mio signor sì sodo / ch' altrur pregare o strazio anco non franse
, iii-319: arei giurato, amor, ch' a te gir dietro / fosse proprio
alberti, lxxxviii-i-69: parvi, donne, ch' io sia dato in iscoglio, /
non farvi naufragio. gliarvi lo scoglio / ch' esser non lascia a voi dio manifesto.
è divisa in due e l'una, ch' è la maggiore, conduce una granpolla d'
invoglio, / e fammene il cordon ch' io ho al cappello. -con
n. villani, 4-45: arrivato ch' io son, getto lo scoglio, /
com'io veggo e truovo, / però ch' io fu'cattivo insin nell'uovo.
cor tra due scogliosi monti, / ch' un timido amor vel tien'a prova
da lui, vivo, speranza: / ch' altri il cru- del ne scanna,
che tanto far con suo ingegno sappi / ch' ella possa giacer con lui e poi
ben nel cuor vi cappi, / ch' io le 'l darò per suo marito e
che perciò mi spolpo e scuoio; / ch' io non son mica, come voi
papini, v-807: i famigerati demolitori, ch' erano stati icompagni maltollerati di agostino, seguitavano
e. gadda, 6-220: vide subbito ch' er brigadiere s'era tutto il lungo
qualche dilucidazione di quei rancidumi di scolastica ch' era la moda di quei tempi. benvoglienti
si fa nelle scuole, seguendo e volendo ch' altri segua nel 1547 riprese e continuò
in publico, / per due scolar ch' in essa si contengono. = femm
può dir, non sa niente / e ch' altro di virtù non ha scolastica,
la biascia, strologa e rimastica / ch' a compito leggendo, finalmente / per
alle donne e di tenere conto del giudizio ch' esse ne dànno, poiché procede netto
medesimamente o sia d'aristotele, ch' io difficilmente m'induco a crederlo per
nostri giorni parte di quella stima grande ch' eglino acquistarono ne'secoli barbari. bianchini
mura, e su per questo vacuo ch' era in esse, erano cammini, destri
moni, in vendetta d'una missione ch' egli aveva fatta ne'borghi fuori di
. e. gherardi, cxiv-20-489: prima ch' egli partisse da venezia, avea questo
. degli albizzi, 82: vò ben ch' ogni piacere / facci alcomperatore e 'l suo
famigliari di v. s. maravigliarsi ch' io non l'avessi nominata in le mie
con utilizzimi scoli quelle voci e que'modi ch' egli stimava doversi gittare nel fango.
femmine van tutte scollacciate, / sì ch' io faccio per loro il viso rosso
si rivolse alla signora capitana, scollacciata ch' era un'indecenza, col pretesto che
. roncaglia, 3-2: aspetta pure / ch' io vò veder s'io so farti
cittadini, lo vedeste bensì, dopo ch' era stato ministro, come prima era stato
] fa così giganti forse il po / ch' essi m. fossati [« la
lorano. aleardi, 1-5: poi ch' è spenta / l'ultima larva della
, / né a difetto di carne ch' io abbia ». sennuccio del bene,
lontano accento / del labbro tuo, ch' a me giungesse, il volto / scolorarmi
petrarca, 3-1: era il giorno ch' ai sol si scoloraro / per lapietà del
i-415: troppo scolorarsi il credito, ch' è il maggior tesoro de'prìncipi, qualorason
loro / nella forma e nell'abito ch' aveano, / posto ch'alquanto scolorati seano
nell'abito ch'aveano, / posto ch' alquanto scolorati seano. iacopo delpecora, lxxviii-iii-39
in fondo il cor s'attristae dole / ch' ogni suo spirto ad or ad or vien
fue isvegliato / e riguardò l'anello ch' avea in dito, / quello che biancifiore
? / morta è la donna tua, ch' era sì bella ». boccaccio,
veglia magra e mal vestita, / ch' affamata pariva del suo stesso: /
: saed mi chiamo; / quel ch' io chiedo e chi sia, questi miei
/ m'abandonò, per la fé ch' eo ti porto. passione di montone,
il contino per nome. questi entrò ch' era già scolorito e veniva avanti a
, 12-60: era ne la stagion ch' i sensi invita / a ristorarsi ornai
sassetti, 7-509: fate vostro conto ch' io sia un uomo che se va per
gian bellino, / duo dossi e quel ch' a par sculpe e colora, /
sicché parranno vivi. michelangelo, ch' io l'esempro, dir c'a lei
. quirini, xlix-100: se rason, ch' a dretura mi scolpa, / potesse
e mi vorrai anco dare a credere ch' io ho veduto che tu sei scolpevole
per arte / mosso sarà, fin ch' i'sia dato in preda / a chi
, che meglio mi era, allora / ch' io mi scolpi'nel cor l'imago
; / e come ciascheduno allor sisente / ch' un dito pur non possono mostrare, /
vaso] scolpito e designato sì mirabilmente ch' e. lle scolptura se conoscìano li anni
non l'ha più... quello ch' avea inteso da quell'om- re
prima della porta più prossima, credette ch' io fossi una spia cristiana e senza farmotto
istinto di civetteria fuggirebbe riconoscendo l'idolo ch' ella incensa malgrado suo. ove le si
la dimora sentire! / e poi ch' ella, scoltando, / le piacerà mandare
f. frugoni, iv-223: nel girar ch' io facea, sollevossi un grande scombuglio
esecuzione... di que'ladri ch' avean rubate il giorno a dietro le borse
/... /... ch' io t'ho scambuiato il calombaio /
quel medesimo che scombuiò l'amoroso decalogo ch' io facevo con lisetta. i. nelli
tu da i canto tuo fa 'n mo'ch' i vecchio e'non possa venir a
a scambuiacci così presto, per da'tempo ch' e'si possin satollare a parole.
. linati, 9-11: vi par giusto ch' io sia chiamato a scombuiare la trama
a. casotti, 1-8-40: dormito ch' ebbe un'ora, si svegliò, /
. buiata la mente di stefano ch' ei camminava come cecchi, 1-67
fagiuoli, x-129: né solamente scorgi / ch' ognun da te si scosta, insino
delle lettere e delle nuove, dappoi- ch' egli ha tanto scombussolato e va scombussolando questo
16-ii-77: quest'amore è un frugoletto / ch' arrapina il cristianello, / e ronzandogli
visconti venosta, 375: pochi giorni ch' eran seguiti all'annunzio della pace di
odoni, 1-44: adesso el se vede ch' el mondo sè tutto scombosolao. giuglaris
buonarroti il giovane, 9-8: noi ch' abbiam tutto trapanato il dosso, /
cadendo si scommessero le assi, sì ch' io ne sdrucciolai fuora. -dividersi
309: io vorrei scommettere cento contr'uno ch' ei non lascierebbe in isposa la sua
: il secol nostro f) iù ch' altro appresenta infinite memorie da informarne
tolomei, 54: era buono ancora ch' ei [trissino] pensassicome questo suo trovato
villani, iv-13-123: il castello di lemborgo ch' era in montagna si scommosse: rovinando
7 (116): quando renzo, ch' era innanzinon si scommove di tempesta, non
levò / per non portarvi altrove, ch' ei potea / lasciarvi stare e ch'ei
ch'ei potea / lasciarvi stare e ch' ei vi scomodò. pananti, i-230
conducci un signor di sì lontano, / ch' a bella posta si scomida e viene
e viene, / non con altro pensier ch' a facci bene. moretti, iii-208
sia scomodato a curarlo e fasciargli, secondo ch' egli scrive, le piaghe. ferd
fuor di squadra e impertinente 7 e ch' alia nobil gente / recasse
questa contentezza che cambiarla. il negozio ch' io vado a trattare concorre con il servigio
molto spaventatodella garrevole bocie del cane, perciò ch' egli sparte il nostro amore col suo
]: il vostro alto valor, / ch' entrola scorza mira, / talor dal volgo
bembo, iii-565: la mia donna, ch' ogni studio et arte / ha di
se non fosse uno il quale, quel ch' egli ha tessuto, insieme contenesse.
bosco propinquo e si scompagna, / ch' attender vuol, tra quei solinghi orrori
vostra salute eterna vi raccomanda quel mezzo ch' è per voi l'unico ad ottenerla:
maestro francesco, 304: convene ch' i'agia dogl'e pene, /
selve? la cagione della morteè certa: ch' ella era scompagnata. girone il cortese volgar
io convengo -seguire isforzato / lo desio ch' i'sostegno / secondo ch'egli è
lo desio ch'i'sostegno / secondo ch' egli è nato, / ancor che da
, parir la parola, nel punto stesso ch' era costretto a metterche non voleva passare
quegli di un cittadino ben vestito, ch' essi non fanno da sé soli. pallavicino
, irregolare, con il maggior lato ch' è lungo quasi cento metri, nel disegno
se lo ver non cele, / ch' egli è di nobil cor dottrina ed arte
con un naso aquilino di tanta presa ch' arie tenuto un paio di ceste per
1'non sappere'ire scompensando / quel ch' ella s'abbia così ad un tratto.
sostant. goldoni, v-1162: volete ch' io ve la dica come l'intendo?
il dramma perché non s'abbia a dire ch' io sono ostinato e scompiacente e per
falsità più che alla verità: pur- ch' egli sappia di offendere e scompiacere a colui
offendere privatamente, se non tossono quelli ch' entrarono in mezzo, onde tutta la corte
e tra sé la scompiglia, / sì ch' a litigio ed a piato la mena
in tal modo scompigliati / s'eron ch' io n'avea persa la speranza.
citerea', le quali parole stima egli ch' anteporre si dovessero; e non essendosi fatto
e'l quinto atto d'una comedia, ch' ogni cosa è confuso, intricato,
, l'ha rimescolate di modo insieme ch' è un rinegare il tempo che ci perderò
, questo è il migliore / e parmi ch' abbia avuto buon consiglio, / ché
, quest'uccello, / da poi ch' io l'ho nella tua gabbia messo,
grande paura dinoi e de'nostri cavaieri, ch' elino si sconpisciano tutti e non aspetano
mercato. foscolo, xiv-352: sai tu ch' io ho dovuto fare un lunghissimo dialogo
scomponimento per l'aggiunta di due parole ch' i genovesi volevano in un capitolo.
recalcitri furiosamente, perché forse gli sembra ch' io provi gusto a scomporlo dalla serietà con
resti in religione emendato da quel gastigo ch' egli si vede dar dal suo superiore
allora resta emendato, quando si accorge ch' egli è punito sì bene, ma
core ho tuttavia così scomposto / e cruciato ch' io mai non ho speranza / di
lingua eroica nelsuo principio fusse sommamente scomposta: ch' è un granfonte dell'oscurità delle favole.
di una famiglia si fa paragonando quello ch' ella possiedeva, scomputati i debiti, con
voi volete dar fuor forse pensando / ch' ognun sia (come voi) di buona
ammalati..., li quali dopo ch' han rovato medici e medicine.
: / deh non far grotte, ch' io me ne scompuzzolo. = frequent
que'popoli che chiunque andava o permetteva ch' andasse altri a servir contro li stati
causa d'arrigo e caterina, poco prima ch' ei morisse, pronunziò caterina mal discacciata
la communione dell'acqua lustrale; comando ch' egli venga discacciato dalle case, dov'egli
addosso, a chi nulla riesce secondo ch' egli vorrebbe. ha la scomunica anche
7: sì lo scomonegòe, comandandoli ch' elio no fosse tanto ardido ch'elio vegnisse
comandandoli ch'elio no fosse tanto ardido ch' elio vegnisse in gliexia, soto pena
orazione, dèe il confessore domandare saramento ch' egli staranno a'co- fluenza su
la regina iovanna fece granne follia, / ch' el primogenito e devoto?
el papa assai ella amonia, / ch' ella purgasse el suo contumazio: / subita-
, e tolsono e nascosono di quello ch' era stato vietato e scomunicato. catzelu [
: con questo le ho implicitamente confessato ch' io sono in quella scomunicata, derisa,
sì l'avrai in fastidio, imperciò ch' è cosa iscomunicata e da dio refuta-
iscomunicata: caggiano dunqua in dei lacciuoli ch' elle hano tesi. f. pona,
. secchi, 3-69: la maggior fatica ch' io abbi con questo tutti quelli che
, 7: sì lo scomonegòe, comandandoli ch' elio no fosse tanto ardido ch'elio
comandandoli ch'elio no fosse tanto ardido ch' elio vegnisse in gliexia, soto pena
de scumenegasson de lo viago d'alexandria ch' eo fu. ser giovanni, 3-237:
tutto questo idivoti, e molto più quelli ch' erano di maggiore autorità, e senza
i-132: dice l'ambassatore messer andreasio ch' el manuel cominciò male, ha fatto mali
tassoni, 5-18: quei pochi, ch' ivi in guardia eran fermati, /
alcuno de'miei protetti, piccandosi an- ch' esso della stessa mania e stizzito, s'
xxi-ii-923: se vi sconcade mai cosa ch' i'possa, / ben ch'io non
mai cosa ch'i'possa, / ben ch' io non abbi nulla, vi ricordo
non abbi nulla, vi ricordo / ch' i'v'accompagnarei fin alla fossa. p
. cebà, iii-63: nota ch' egli è anche argomento di rusticità il
vorrei or altro da dio se non ch' egli rendesse in questo momento diafano e trasparente
: un sistema di quieto vivere, ch' era costato tant'anni di studio e di
ridicolo. monti, iii-414: sapere ch' egli è innocente e che nondimeno sarà
metastasio, 1-iii-93: non è molto sconcerto ch' ella tardi un poco più a pubblicare
cattaneo, iv-4-179: il fatto è ch' io non potrei traslocarmi a milano senza un
provenuto questo sconcerto di vedersi citato un testo ch' ètutto l'opposto del significato per cui si
loro sappiano, e tutti gli altri, ch' egli parlòe isconciamen- te sopra i santi
un cavaliere avea una molto bella donna ch' egli amava molto, e mangiando seco a
le antiche leggi, chiaro si vede ch' egli le scrive secondo l'usanza de'tempi
cavallo una gamba e lasi sconciò tanto sinistramente ch' a fatica potessimo ridurlo nella città,
spalla. pa-pini, 27-425: avvenne però ch' io caddi in malo modo sotto un
e la dolcezza, ecco il zucchero ch' acconcia tutte e non sconcia alcuna vivanda
utilech'avessi mai in alcuna ambasciata, però ch' era di maggioe di giugno, e prendevamo
ciarlare e mordere quanto vuole, certo ch' io non mi sconcierò a rispondergli niente più
debbia racconciare da ine a viii dì ch' el camarlengo l'avarà comandato. boterò
, 11-86: tant'è, po'ch' io son fatto calandrino, / a gran
a gran pe rieoi vo ch' i'non mi sconci: / questo lavoro
, / io non rido, ancor ch' i'smanio, e canto / che si
. pulci, vi-55: la cagna ch' io ho menata quassù come ordinasti è
quelle che non poteano sostenermi, ch' io avea continuamente il capo pendolonè ei piedi
1-iii-616: mi dicono che poco prima ch' io giungessi qui, nel marzo passato,
siri, 1-iv-188: bisognava premere i veniziani ch' eranoostinati e spinosi e precipui sconciatori della pace
palla accompagnano, e, dallo sconcio ch' e'dànno loro, sono così detti.
mesi che fu per una sconciatura, ch' era grossa di 5 mesi. landino [
.., avendo datomio paese, dicendo ch' esso mi fa parere i difetti grazie e
dalla forma dei grappoli si vede manifestamente ch' ei non è altro che una sconciatura di
a mostrare a virgilio con molte ragioni ch' e'non era dovere ch'ei si mettesse
con molte ragioni ch'e'non era dovere ch' ei si mettesse per niun conto a
tu ti se'sgomentato; e temi ch' io sia vinto oggimai dall'amore da
firenze [tommaseo]: il fegato, ch' è nutrito dalsangue, si sgomenta, siccome
venne una grande moltitudine di quelle bestie ch' ànno nome coccatrici e vennero a molto
molto isgomentato / per uno forte sogno ch' elli avea fatto, / guardava i.
giamboni, 8-i-242: per lo grande dolore ch' e'leoni hanno al nascimento, nascono
al nascimento, nascono quasi tutti isgomentati, ch' elli giacciono tre dì, quasi come
più vivamente e più distintamente i sentimenti ch' eran confusi e affollati nel suo animo
aiutarmi, io comincio subito a disperarmi, ch' io, per me, vivo tanto
, 9-1-238: qual medico saggio, allor ch' ei vede / a morte l'egro
amici, in tede mia, / ch' essa mi scuote e sgomina la testa.
tolerò tutta la matassa, allora sì ch' io vi vò far ridere. scarfoglio
e profondo della mente, le preghiere ch' era stato ammaestrato a recitar da bambino
/ gargano, che per voi convien ch' asciughe / gli occhi del pianto e 'l
passavan le fiumane a guado / senz'aspettare ch' elle si sgonfiassero. 12
bisogna avere una vesta di corame, ch' abbi doppio i labri del petto per ispazio
foco, che carnai / no mi lasò ch' i'no fosse penato; / ne lo
questo diceva egli perché l'uomo, ch' è amalato, non lo sgonfia la
io amerei meglio riempiermi la borsa, ch' è vota e sgonfia più che le vessiche
sottanin le penda in qualche lato, / ch' abbia la falbalà pochi sgonfietti / o
, 2-19: allora chi avrebbe detto / ch' era già minacciata? / stringendosi nello
non fu mai più lieta / poi ch' io venni in disgrazia a la mia donna
sgorbi di questa lettera vi faranno fede ch' io l'ho scritta come il cuore dettava
sgorbiétto color di rame, insomma, ch' egli intendeva di offrirmi in moglie.
. cecchi, 1-2-493: ben sai / ch' io non sono uno sgorbero forse mai
sui confini degli occhi, innorridite an- ch' esse, in vece di sgorgar fuori ad
un chiaror qual di notturno foco / ch' alto frondoso arido bosco incende / e 'l
scorre fluida, spontanea, abbondante; sisente ch' essa sgorga direttamente dal cuore, non contenuta
sconosciuto, che aveva mostrato d'accorgersi ch' egli era al mondo, sgorgò impetuosa.
tutti solcati e stillanti di misteriosi segni notturni ch' era- no la musica sgorgata dall'amore
, che la grembiata si votava prima ch' ella raggiungesse la porta del granaio.
fu chiamato 'sgoverno'e 'sgovemamento'il governo ch' altri di lei fa, e 'sgovernare'quel
portami, caterina, un coltello, ch' io mi voglio sgozzare. -conseguire una
non solamente lui, / ma la madre ch' ei pop re situazioni o
orsi ad arbitrio, per dargli la sgozzata ch' io voglio. = deriv
. v.]: sgozzatore della pecorella ch' egli stesso ha pasciuta. montale,
pietà che sì forte mi sgrada, / ch' i'ritazione, insoddisfazione, antipatia
contro di lui; e ora invece ch' era venuto, nessuno aveva più osato dir
case si mescolavano al sentor di marciume ch' emanava da certi angoli morti del porto
trovo, / seguir non vò quel ch' a me tanto sgrada, / ché
brache, che c'è quella differenzia / ch' è da le cose bassealle ammirande. /
buti, 1-570: per la figura ch' elli à di gatta, che sgraffia
superficie. castellini, 80: senti ch' ella lo sgraffia [l'uscio] /
ella lo sgraffia [l'uscio] / ch' è 'l cenno nostro. d'annunzio
più gli aggrada; ed ho provato ch' egli ha sgraffignato l'idea ai queste
/... /... ch' ella poi / non come fusseno opere
. m. cecchi, ii-99: inanzi ch' io mi parta, / e's'ha
/ vi si tuffano ognora, / mentre ch' ei san che gli altri / non
perché mo? per averne, tosto ch' io mamma intesi i pessimi modi del
lo sgrana, / non fia misfatto ch' uon poss'amendare. 2.
guardando a la punta de laspada, vide ch' iera isgranata la punta. -per
guardando a la punta de laspada, vide ch' iera isgranata la punta e incontanente an-
la lancia, / e 'l primo ch' egli scontra de'pagani, / gli passò
rusticale di mecoccio, 2: oimè, ch' io son morto, sai, piccone
che del caro peso / paion quasi pregar ch' altri le sgrave. -spogliare
quei bisognosi la remissione dei crediti vecchi ch' egli aveva con loro era inutile:
fatica. giovio, i-242: credo ch' el prudentissimo più adesso chemai senato vostro si
consigliatemi ora / se di figliuol volete ch' io mi sgravi / e ch'io l'
volete ch'io mi sgravi / e ch' io l'uccida senza più dimora, /
cura atteso all'accrescimento dell'entrate, ch' egli è cosa credibile che, avendo
e di mostri è sì fecondo / e ch' io col nilo del- mio pianto inondo
b. tasso, ii-229: mi prega ch' io mi sgravi / da questi da
contegnose, / nuove spose, / ch' han timor di sgravidare / o sconciare,
1-i-434: in caso di ricorso, ch' è rarissimo, per chiarire le dissonanze tra
netti, iii-221: -deriva forse da questo ch' ella non bre, dopo lo sgravo
. allegri, 118: egli intenderà ch' i'abbia nel seguente so
ciò supposto e premessa questa mia giustificazione ch' era ben di ragione il premettere per
grazia (v.). ch' io sono il generai modello perfetto, non
io sono il generai modello perfetto, non ch' il disegno singoiar ombreggiato, della sgraziataggine
la cieca ed ignara moltitudine; n giorno ch' egli raccontava seriamente una farsetta tutquesto le
regina nel cercar la luce del cielo ch' ella va a perdere per sempre. cattaneo
. questa è pur gran cosa, ch' io non mi trovi mai a un
lasciar non seppi. / e ben ch' il tenga ancor per forza in ceppi /
il mare: / alzava spesso, ch' un monte paréa / che si volessi a'
/ e 'l bucchero d'america, / ch' è una cosa sgretolate, le casipole
tu mi sgridi, amico saggio, / ch' io pur sempre amando peni.
senti della vigna il gran patrone / (ch' il diurno danaro a tutti porge)
studiare. foscolo, xiv-217: sai tu ch' io con te sono divenuto pauroso come
sgridatore. poerio, 3-411: sventura ch' è ministra alata / dall'eterna possanza
vaio isgrigiato quant'era l'asta, ch' era molto ricco a vedere. bonavia,
/ e 'l bucchero d'america, / ch' è una cosa medesima con lui,
: senza niun rispetto all'uomo di quelgrado ch' egli era, si prendevan diletto di schernirlo
disconci, sgrignando e beffandolo da peggio ch' essi non erano. forteguerri, 17-4:
eresse per si fata via e muò ch' a'me sento sbregare, e sì el
/ e nonpuò tutto il permesso / far ch' io sgruppi una di quelle, /
ognuno il suo laccio / isgroppa e spezza ch' amore haintrecciato. rime adespote del codice isoldiano
, xxxix-ii- 157: se tu desiri ch' io te sgroppi / i lazzi ove conven
giorno passa e più volte rigioma / prima ch' e raggitoi da me se sgroppe.
italia nelle sue istruzzioni, e nondimeno trovasi ch' era trascorso a sgrossare molte altre cose
trebbono minare. mazza, iii-170: tu ch' or ringorghi in vortici profondi / ora
sog? iunse: « or fa'ch' io non la trovi a casa stasera »
un molo, tutto fieno di gente ch' era venuta a gustarsi lo spettacolo del-
sangue mi volava giù per tutte le vene ch' era un desio. idem, 13-44
. tommaseo, 13-iii-202: scalda quel ch' è gelido, / drizza quel che
. avvegnaché per la grande simi- glianza ch' hanno insieme questi due vizii, spesse volte
osservazioncine sui vostri articoli, non crediate ch' io non l'abbia messe per fare
idem, xii-138: - basta ch' io mi ricordi, / nella confusion
! chiari, 1-ii-51: tra gli uomini ch' intervenivano alla conversazione c'era anche quell'
parla della sguaiatissima finestra di mezzo, ch' è disegno di giacomo del duca. capuana
che per questo 7 sia necessario ch' ei venga impiegato. casti, cxxxvii-240:
e uccidimi, acciò che non si dica ch' io sia morto per mano di femina
di maligno sugo turgendo, nel raggrinzarsi ch' elle fanno per lo sguainar de'denti,
: « vuoi tu, mancia, ch' io ti faccia vedere te stesso? »
bembo, avendo vanto, / di quel ch' in vita tu bramasti tanto, /
cavaliere dicono, a mio parere, ch' egli era sempre disposto a sguainare la
can che la rivesta? / bisogna ch' ella sia donna onorata, / perocché
negherete, delle stesse / cose di ch' io favello, un zero o un'acca
d'altra qualità, secondo l'ora ch' ella è nata; non già secondo l'
/ chemi toma in dolzore / lo mal ch' agio d'amore. guinizelli, lxv-29-10
sì, quando la sguardo, / ch' i'sento lo sospir tremar nel core.
privata / di sanitade, da poi ch' io compresi / che mi sguardavi con
tanto, / che sguardaro una donna ch' i'scontrai / che mi ferìo 'l
il cor feriste intanto / di grave colpo ch' io non batto vena, / dio,
intende / le muse ne parrien, non ch' altri, mute. salvini, 45-8
per altri ài lassato / e a quello ch' eo t'aio ensegnato / non ài
: così divenne agli occhi primamente / ch' erano d'ogne donne sguardatóre.
l'angelico sembiante e quel bel volto / ch' all'amorose reti il tenea involto.
baiardo a zuffa con un mostro / ch' era più di lui grande, et era
. claritate / la mia nichilitate, - ch' è meno che niente: / de
al primo sguardo. titudine di quelli ch' erano insieme a questo sguardo e ve-
'spasseggiare che v'aggrada, acciò ch' ai paragone / più non abbiamo a
che fu sguarnito / e che conobbe ch' era 'l conte gano, / forte allegrassi
credendola avere per battaglia, avisan- dosi ch' ella fosse sguernita per la cavalcata fatta a
. rocco, 1-71: sa dir ch' era vergine sacrosanta,... che
l'ora s'avvicina: / o ch' io divento una signora presto, / o
lo sgozza e l'accoltella. / ve'ch' ancor trema e palpita e balzella,
sente, / ti so dii * ch' egli sguzza il traditore. serdonati, 10-70
colti a sguazzetto. tutte le volte ch' io passo in capo a quella fossa,
sguercia e giura al bellicoso dio / ch' io son poltron. -volgere gli
. berni, 22: ve'tu ch' egli ha 'l pugnale, e la sgherrùccia
antonio da ferrara, 165: dico ch' è l'anguilla, / perché de
debbano essere cone, / però ch' egli è malvagio e pien di froda /
un razzo fuor di e sempre par ch' a tempo egli sguinzagli. poliziano, 4-198
isdrucciolarvi dentro anch'essi, ma non già ch' e'vi e prunaie, per mezzo
giorni, avanti che mai abbia voluto ch' io gli parli altri- propri impulsi
mariani, 42: cheste son fave ch' ai primo bollore / son belle e
quando quei respetti sguscio, / non diresti ch' io fussi una cibeca.
felloni, furbi, empi e, quel ch' è più, millantatori d'empietà.
... / dond ^ egli avvien ch' il vento e l'acqua sgusci /
ta, / dise: « se credese ch' el non fosse saputo / e che pavesi
può dire ad ogni istante contro i limiti ch' egli si è imposti. stampa periodica
ballo mascherato... è vero ch' ella da lui si è lasciata baciare,
nostre spoglie, / ma non però ch' alcuna sen rivesta; / ché non
spirti: / catun si fascia di quel ch' elli è inceso. m. villani
, 2-278: si scusò col dir ch' egli era fioco, / fuor d'esercizio
quel lume..., / sì ch' a me giunse e mi si pose a
, 8-1: un sol si vede, ch' ogni luminare / dispare - perresto, al
, par., 2-7: l'acqua ch' io con la lettera b, derivate dall'
[la donna], allora / di ch' esser dè si provi con bontempi, 3-1-184
lor casa e ivi lasciaron questo tesoro ch' eglino avean tolto. novellino, vi-140
si gode quell'accolita di gente / ch' à la tristezza d'na stampa antica.
da un cavernoso « si può? » ch' era almeno un si naturale controbasso,
? giamboni, 10-7: abandonererio, ch' io non ti venisse a guerire,
di gesù cristo, xxxiv-392: ben ch' io abbi promesso di tenere / secreto lo
la verità non debbo già tacere / poi ch' io ho visto sì grande spettacolo.
splendiente persona, per grande alegranga me pare ch' eo scia in paradiso, sì me
, ed io li feci lucidamente sapendo ch' erano errori. 4. in
/ sì tosto com e'crede, / ch' amor lo faceprovando gli amanti. dante,
, ca noi somo sci una cosa, ch' el parave chefosse a mie medesemo. latini
): sì mi castrò, per ch' io non sia castrone, / castruccio,
gli amorosi affanni / mi spaventar sì ch' io lasciai la 'mpresa. boccaccio,
fresco dolor sì lo per- cote / ch' egli dal lagrimar non si scompagni / e
amore] vi trasse / sì tosto ch' a me parve ch'e'volasse. dante
/ sì tosto ch'a me parve ch' e'volasse. dante, purg.,
5-290: era sì intensa / la sete ch' immergea gli aridicorpi / insaziabilmente entro le fredde
., 3-12: sì vi dico ch' egli penaro a cavalcare tre anni. ser
: - va'pur, ma taci / ch' io son fra 'tuoiseguaci. - anche
. petrarca, 203-4: lasso ch' i'ardo, et altri non mel crede
lore « se dio m'aiuti, ch' io non l'avrei mai creduto: ma
, « fate motto! / voler ch' io entri dove son due cani! /
due cani! / credi tu pur ch' io sia così merlotto? » tommaseo [
re; / anzi allor sì ch' ella si fa maggiore. l. pascoli
, vii-46: dar mi potete ciò ch' altri non m'osa, / re
re queste storie, so di sì ch' ebbi a fare di belli giornali. ché
sì a tutte le critiche passate e presenti ch' egli ti avrà ripetute. nievo
cone, / un fiume ch' iera di grande paruta. boccaccio, dee
. ma pure poi, o sia ch' egli si fosse migliore di me, o
, ii-371: vole e commanda ch' essa fameglia zuri ne le mane sue d'
aspettate, o signori,... ch' io vi rechi qua cose..
necessità queste tue inesausta, spendendo l'entrate ch' avea numerose nel lussodelizie, queste crapule,
ove il freddo si patisce tanto'. casa ch' è una siberia, freddissima. fenoglio
d'un no. rivo, / ch' a una frondosa sibilante pianta / l'azzurro
fangli intanto orrida pioggia intorno, / ch' egli disprezza, i sibilanti fochi.
mani, / guarda, come an- ch' esso j'arator sulle rustiche membra i gettar
spezza e venir meno / fa ciò ch' incontra, e dà a nessun perdono,
l'aria etna volante, / or par ch' erga le faci al ciel stellante.
zufolare. sibilaro; e certo / ch' io vedeami perduto e fatto scherno /
che 'l vino del suo fiasco è peggio ch' acqua / e 'l servir tale che
9-881: o se cecco sapesse ciarlartanto / ch' e'mi potesse costei sibillare, / e
la facesse venire allo 'ncanto, / ch' a suo dispetto ella m'avesse a amare
hai donca speranza alcuna dilla; / ch' io forsi te dirò poi egli amò
. g. gozzi, i-19-185: dicon ch' è troppo savia, che pare una
tegno di meglior la villa / e credo ch' èci megliopaventura, / che ci è
vorrei volentieri che le mi sentissero, ch' io darei loro una lava capo che le
mi portò a nome di lei la scrittura ch' ella una volta accennommi: e per
pongan tutti in punto, / sì ch' ai sibilo sol d'uno di noi /
della curiosità di vostra signoria la presente ch' io l'invio, cioè il '
fa menzione, sono i sicani: dicesi ch' essi abitassero que'monti altissimi che sono
, / e quelli eran li sicari / ch' eran sì scelerati. scroffa, 1-33
[la medicina] s'introducessero que'medicastri ch' ella chiamava impuni sicari e carnefici urbani
annunzia... gabriello a zaccheria ch' elli dèe avere figliuolo, il cui nome
incantamento / e messi in un vasel, ch' ad ogni vento / permare andasse al voler
la mente stanno / ri- splendon sì ch' ai quintodecimo anno / m'abbaglian più
morire, / e se non fosse ch' i'm'atai, mort'era. /
madre non sia tanto più rea, / ch' a tradimento mi vols'affogare. novellino
fanciul e la madre di presente, / ch' erode cerca di farlo morire; /
prestamente / e statti là, fin ch' i'ti venga a dire / che tu
: oh dio! dàmmi tu forza / ch' io lo faccia pentir.. dàmmi
aria. restoro, ii-38: coloro ch' abetano en quelle fini da l'unolato e
con la siccità e frigidità sua i polmoni ch' ei non possono più dilatarsi o ristringersi
tenne con pompeio, sicome tutti'savi ch' amavano lo stato di roma. pucciandone,
e d'aspettar mercede, / temo ch' empia fortuna avare prede / di me
xxviii-10: no soprosto a prego fare, ch' el paraveche l'amore fosse straniato, s'
, i-7: gli è tanto il dolore ch' io sento, signora mia eccellentissima,
/ coprir le invitte schiere / de'corpi ch' alia órecia eran devoti. poerio,
luca / che cristo apparve a5 due ch' erano in via, / giù surto
mente, / vedesse li pensieri, ch' ai cor sen vanno, / accendersi di
2-399: siccome lo splendore dell'angiulo ch' era apparito mi percosse nel volto,
e intralciato e di lingua cotanto incolta ch' e'si paia antichissimo, nondimeno l'ortografia
ricercasse, come indizio del tempo, quel ch' e'chiama il cento e che
. idem, 2-xix-179: così, dopo ch' ebbe ga] per via sua
... il senso di smarrimento ch' io provai aggirandomi tra quegli innumerevoli fantasmi
, 1-2-36: 1 sicli ebraici, ch' egli magnifica, non oltrepassano l'età de'
in su l'albero del siccomoro, acciò ch' egli vedesse gesù; inperò ch'egli
acciò ch'egli vedesse gesù; inperò ch' egli doveva passare indi. e venuto che
ha trovato due resine ed un alcaloide, ch' egli chiama sicopirina. =
vita, e allora ospizio / vedrai ch' in me han le fiammelle sicule. carducci
riva e. ffarla cager, ago ch' elo poèse posia seguramenti in la soa spelunca
prestamente / e statti là, fin ch' i'ti venga a aire / che tu
canzone, / là 've ti piace, ch' io t'ho sì adomata / ch'assai
, ch'io t'ho sì adomata / ch' assai laudata -sarà tua ragione / da
in questo no sicurissimamente, non crediate ch' io ceda né possa mai cedere a
voglia mostrare [la vedova] / ch' ai tutto sia pulcella vergognosa, / né
pulcella vergognosa, / né ancor ch' ella sia dotta maestra; / così ancor
amor mi tiene in tanta sicuranza / ch' infra le donne dico 'l mio volere,
piacere non ti fu, amore, / ch' a me donassi tanta sicuranza / ch'
ch'a me donassi tanta sicuranza / ch' a messer far savessi lo mio core,
: vò che tu ne prende sicuranza / ch' io ti diletto ed amo per servente
amor m'invia, a ciò che vuol ch' io moia: / ma mi sicura
così non è sovra colui vendetta / ch' hai securato et offesa no aspecta.
loro la cit- tade in tale guisa ch' elli ne faranno a loro volontade, si-
barberino, iii-493: bramante lo pregò percortesia ch' egli gli mostrasse la faccia. disse mainetto
sicurare e difendere l'onestà alle fanciulle ch' egli traeva dal pericolo di rovinare.
credendo caper nel vostro regno, / ch' io già per me non era tanto degno
era tanto degno: / m'a quel ch' io vidi, a ciò mi sicurai
sacchetti, 33: sia benedetto il dì ch' a sicurarsi / cominciò il piè,
a sicurarsi / cominciò il piè, ch' or mostra tal figura / che par che
avea della 0 piene, e trovò ch' erano vote. e alessandro fece securare sua
che città non era securata / onde ch' arriva lo stuol suo infinito.
or tutto in qualità di quel gentiluomo ch' egli era, or tutto altrimenti in
al suo tempo al re le quattro piazze ch' egli per loro sicurezza concedeva che ritenessero
nuovi pretesti, s'avrebbe potuto credere ch' il rimedio sarebbe stato facile al male
(oimè) volle mia trista sorte / ch' ogni mia sicurezza, ogni mie speme /
f>er maggior sicurezza cominciato da quella parte ch' è piùegata colla presente costituzion delle cose e
par che vi mova / l'amor ch' è figurato in vostra cera, / che
iii-9-114: a la forza sua, ch' era infinita, / al suo esser valoroso
reputano più sicuri. machiavelli, 1-i-39: ch' e'fondamenti sua fussino buoni, si
alcun pericolo. v'è più pericolo ch' ella abbia a tentar me che io lei
guai a mi, che farai eu, ch' eu no von ben segur en neguna
aerea figura per rendersi visibili, ma ch' ogni volta che compariscono sia più tosto
seduzioni dell'amicizia, posso francamente asserirle ch' io reputo questo il più felice di
la verginella è simile alla rosa, / ch' in bel giardin su la nativa spina
, 1-21: guerrier di dio, ch' a ristorar i danni / de la sua
ha a fare dèe essere sicuro, ch' è la terza delle dette virtù, in
vider beatrice volta in su la fiera / ch' è sola una persona in due nature
morte sta sicura / l'anima, ch' or s'aviva ed or vien meno.
cuore e prendi il mio, / ch' io sia dite, tu sia di me
. / e questo chiaro esperimento fece / ch' era assaipiù sicur stame lontano. a.
/ subitoel crudo amor ce fé disegno / ch' era sol questa a lui rocca sicura
d'italia uno speziale augello: / non ch' oltre niegano sono liete d'esser
accolsi e ricevetti in sicura magione colui ch' era cacciato in periglio di mare.
). testi veneziani, 47: ch' eia ebia lo prò che esse d'ese
pericolosissimo, m'è parso espediente mostrare ch' el credere che siamo giustificati per cristo
all'orecchio / di questi luoghi, ch' io / vi dovrò presto lasciare.
le scalee che si fero ad etade / ch' era sicuro il quaderno e la doga
: se n'andava alla secura, sapendo ch' egli tre volun mal, sto per
sovravolando di sicur mi venne, / sento ch' amore è tutto in me raccolto,
a lei ritornando, / la pregherò ch' abbia di me pietade. -fare
mi riserbo / è trattar d'una parte ch' è in viterbo. dolce, xxv-2-234
granella e per più sicurtà di quel ch' entro vi si reca. -rinforzo
, 453: se puro replicare volessero ch' io, non essendo loro iusto iodece
, / se nongli toglie un crin, ch' ebbe del fato / per sicurtà del corpo
sicuro. alamanni, 12-102: poi ch' altro non può, tutto sostiene /
l. strozzi, 1-283: poi ch' io ebbi / fatto 'l marito prigion,
a te si scioglia? / per- ch' è ne'lacci tuoi stretto sì forte /
è ne'lacci tuoi stretto sì forte / ch' a pena il può far libero la
sicurtade di due maniere. l'una ch' è per follia, sì come è combattere
foro episcopale per la veste, secondo ch' egli mi suppone, desidera di sapere
, 4-496: nirriscontro di francia la caderna ch' e'credea d'aè vinto, là
ciro di pers, 3-319: quella ch' in terra piangi in cielo è diva
come dicesi dai lavoratori. bergman dubito ch' essa fosse un metallo particolare e nominolla
di forma, alla massima durezza dopo ch' è stato intagliato. 7ramater [s.
iniquo, stranio e sì geloso / ch' ai parangon di lui non glien'è
, ora chiedi la terza: o ch' hai la lupa in corpo? il capitano
la città di siene. il pairo, ch' è bianchissimo, è generato nell'isola
s'accovacciò entro una densa siepaglia, ch' era imminente al luogo di quel macello
più accurata assiduità vanno processando que'giorni ch' io trassi in grembo alla mia solitudine,
28: sogge puctanelle, puctane ch' avete tenuto bordello admarllia per le fosse e
de'miei cari diletti, / siepe, ch' udisti gli amorosi detti: / e
viva, non solo per la spesa minore ch' essa richiede, ma anche per la
amo in su la foce, / sì ch' elli anneghi in te ogne persona!
siepe della tua protezzione: e tu ch' eri la mia speme, sei fatto mio
è un certo brachettino ardito, / ch' entra per ogni siepe e pone il naso
siffattamente crescendo che, di un libretto ch' io mi pensava di fare, è
fatte scale; / monta dinanzi, ch' i'voglio esser mezzo. dante,
opre / escon di me sì fatte allor ch' i'spero / farmi immortai, perché la
sì fatto remore / oggi pel campo, ch' io pensai che 'l mondo / fussi
in un inno alla vergine, pregare ch' ella mandi agl'inglesi la peste e la
. campania, 6-45: in questo ch' ergo in man cavo sifone, / che
, come s'usa in quei sioni ch' adoprano 1 custodi delle porte della nostra
so quanto, un sigaro d'avana ch' ella aveva tenuto sotto mascella. barilli
sigèum), protenuto, schifando così ch' altri potesse contrafarlo e altemontorio e città
stimato. da condizion divina / ch' io tocco mo, la mente mi sigilla
scarse / il vin sabino, / ch' io sigillai / ne'greci vasi. fucini
le squille. poerio, 3-212: o ch' io vaneggio, o l'increato senno
sovra la bocca del quale, per- ch' ei non gridasse, tenea l'empio sigillatamente
romano non usò argento signato o sigillato, ch' è tanto come dire improntato e fatto
... /... ch' io [s. pietro] fossi figura
: all'incontro di miei pesci, ch' io li donai, e uno sigillo e
; nominata dal piccolo accennato nella corte, ch' è custode del sigillo usato nelle suggello
gardenal et elo me fese re- sponder ch' elo non de voleva men de fiorini cinquantatré
ritorna; / mi dà la lettra ch' ei trovò alla posta. / l'arme
; e, ricordandomi che una volta ch' io vi acclusi similmente un'altra lettera
, i-182: simili a'fanciulli sdegnosi, ch' inferocisconoal sigillo della verga e si rendono trattabili
/ tra le dita il sigillo imperioso / ch' io credevo smarrito / e la luce
ghirardi, y>z \ mi contento del sigillo ch' io lascio per ora,
da dio (anche bile e di contingente ch' è il sigillo umano dell'arte e del
mio ne- gocio di roma, resta ch' io dia conto a vostra serenità..
. / or tra mille bei colpi spero ch' uno / ancorne faccia, ove il destin
ogni gloria il sigillo, e farà ch' io / renda per opra sua questa alma
l'anima sua dal corpo, acciò ch' elli rimagna in paradiso. e signantemente
e gloria avesse in paradiso, poi ch' esso mortale e contemplatore della presente opera
transversa et inclinata zona, idest quilla ch' è dieta signifera seu in greco zodiaco
: diremo di quella [fanciulla] ch' è pervenuta in tempo da maritare, la
restoro, ii-74: il sagittario, ch' è mezzo figura de villanoe mezzo figura de
alighieri, 161: quel [pianeta] ch' è con più gradi / nelle sue
azione. latini, i-683: vedi ch' ogn'animale / per forza naturale /
polo volgar., 3-122: questi ch' ànno queste nobile tavole hannoper comandamento che,
tavole hannoper comandamento che, tutte le volte ch' eglino cavalcano, dibbiano portare sopra lo
loro, che li significassero la domanda ch' avea fatta loro. g. cavalcanti,
come elli l'hanno eletto e stabilito ch' egli sia signore e podestà appresso di
1-13-alleg:. la noce d'oro, ch' aperta somministra altrui lautissime mense, oltre
per avventura quanto graziosa sia lafortuna verso coloro ch' ella piglia a favorire. -in espressioni
, noto, e a quel modo / ch' e'ditta dentro vo significando. tasso
modo che più lascia intendimento all'uditore ch' egli non dice a parole.
et etiam da li animali e vegetabili, ch' è una sola sostanza. 2.
la terra ognuno stretto / imaginando quel ch' abbia pensato / rinaldo a farsi vile
piglian bon significato, / ché quel ch' ha fatto il baron singulare / lo
restoro, ii-26: li savi posero ch' elli [il pianeta saturno] significava
moleste / hanno i collori per quel ch' ha a venire; / però segua ciascun
non vorrà la potente signora aspettar troppo ch' io vada. gozzano, ii-265: io
la chiamano la signora, per dire ch' è una gran signora.
b. corsini, 10-52: non sai ch' ai tempi nostri un così fatto /
titol non è più in uso e par ch' annoi / i contadini stessi e i
l. bellini, ii-12: quel ch' egli spende... /..
. federico ii, 162: omo ch' è posto in alto signoràgio / e inriccheze
da lor sovente: / l'un voi ch' io ami donna di 4.
mi dài quella signora, / quella ch' or io pretendo a gran ragione /
gran ragione / aver da te, ch' hai cera di ladrone. 11
. vedranno ne'tempi a venire quello ch' ora veggiamo de'passati regni e,
fa dal suo servire dipartire / quello ch' assai ci è stato / senza mal
mi voi'provare / di dir lo mal ch' eo aggio / a lo suo [
a ragione et ad ordine, acciò ch' elli erano liberi e franchi naturalmente e
, sì era grandemente rifacta per uno signióre ch' ebbe -con riferimento a virgilio come guida di
, inf, 2-140: or va', ch' un sol volere è d'ambedue:
esso era in speranza, pel valore / ch' avea mostrato in ar /
dietaiuti, xlviii-51: ma 'l core, ch' è segnor de avesse, / poi
suo sepolcro ha costretto ogni uomo di consentire ch' ei, non foss'altro, moriva
è chi te distragga; / o ch' ei sua man contragga, -non volendo più
nostro segnore in prima da san pietro / ch' ei ponesse le chiavi in sua balìa
toson d'oro in luogo di molti ch' eran mancati, e fra gli altri onorò
, i-13: i parenti erano an- ch' essi ignorantissimi; e spesso udiva loro ripetere
buoni savi aveano molta afflizione per coloro ch' erano segnori delle grandi cose et erano
padre fosse al postutto signore di ciò ch' aveano guadagnato i figliuoli. dante,
sonare trombe e trombette, e mandò bando ch' ogni uomo cavalcasse verso roma; «
del corrente, e cominciando dal parere ch' ella mi chiede circa il dono del quadro
parini, 355: com'ombra il sol ch' oltre al meriggio varca, /
o no o sì ben fermamente, / ch' eo nome sia stato precedentemente citato).
i'adunar la belo signor mio, ch' ad una simil croce / d'amor siàn
'l pagamento s'intenda fatto del suono ch' esce di quella. dante, purg.
avrebbe questa compagnia fatto ancora maggior effetti ch' ella non fece, se dolfo spini,
de'ghibellini lombardi fu capo fatto, ch' egli sarebbe signore di quella parte d'
del grande dannaggio e della grande vergogna ch' egli fatto v'ha. documenti dell'
: la quale, in quattro mesi ch' io sono in questa terra, mi hacosì
sono i poveri, e della sua sposa ch' è la chiesa. muratori, 8-ii-254
non averla patito divenire pare di coloro ch' elli potea segnoreggiare, se non l'avesse
s. maria maddalena, xxxlv-216: quel ch' è superbo e avaro e desolato,
. zane, 33: ne sia mai ch' altro amor mi signoreggi. magalotti,
, 3-intr. (i-iv- che credono ch' amore sia niente: / ma po'ch'
ch'amore sia niente: / ma po'ch' amore si 236): quasi di riposo
segno, cioè non seguitando nulla cosa ch' ella richeggia fuori d'ordine e di
mazzeo di ricco, 208: di ch' io mi doglio, avere la vorrìa,
/ cosi, don intanto ch' ella è detta madre de la umidità.
dura stagionee per aprica, / scio ben ch' ai tuo piacer me signoreggi. marchetti
loro così a spizzico e alla stentata ch' era uno sfinimento, laddove costui ce
a. pucci, 6-186: sapi ch' egli è in luogo sì sicuro / ch'
ch'egli è in luogo sì sicuro / ch' offender non si può in niuno atto
quel si chiama il porco troncascino, / ch' a roma signoreggia ogni camino.
anarchia e la barbarie signoreggiarono la terra ch' era stata esempio di cortesia e di
giustizia, / e guardarne da primizia / ch' avarizia porta. cronaca di isidoro minore
stato e di signoreggiare avi ch' acqueta l'aere e mette i tuoni in
xlix-68: chi è servo è come quello ch' è seguace tini, 2-3-74: fu
/ come l'avaro seguitando avere, / ch' a tutti segnoregsignoreggiava in atene. foscolo
uomini contro le femmine; e si vede ch' essi hanno voluto sempre signoreggiare e far
stelle, 7 onde piove virtù ch' informa e stampa / l'aria d'
cum molti mei duoli: / fin ch' el ti piage, sofrire mi convene.
, ii-7: perché vediate... ch' io non ho la mente signoreggiata da
scrissero intorno all'orgagna argomentare si possa ch' eglinella pittura, maggiore de'suoi contemporanei signoreggiati
1-16: a dio sia laude del bene ch' egli à conceduto alla 3.
dolce, xxvi-1-379: quel ragazzo, ch' è un narciso al fonte, /
crepò lo cuore entro 'l corpo, perciò ch' egliera uomo molto segnorevole. donato degli albanzani
: iulio cesare fue il primaio imperadore ch' ebe solo la segnoria del mondo.
la qual vi piaccia in modo ministrare / ch' a mia stirpe regai facciate onore.
cui fu in caquale ànnome ontaca, ch' era alla fine delle signorie del rica
. federico ii, 162: omo ch' è posto in alto signoragio, / ein
si chiama [corona] aurea, ch' è d'oro, la quale si dà
libro di sydrac, 64: poi ch' egli [il corpo] fu formato,
, / da poi son vostro più ch' io non son mio? dante, xxxvii-70
e bella, / deh! non voler ch' io moia / di temenza e di
in una signoria tra lodi e crema, ch' è di perti nel tuo
vostro onore segundo la vostra forga, ch' è sufficiente in questa parte, vuglae
ne può'render pace / nel gran disio ch' avemo: / però quanto potemo /
filosofo fece. tasso, 11-ii-6: ciascuno ch' è veramente filosofo, come è vostra
, / disiderando sovente la dia / ch' a vostra segnoria / lo me'
, iii-669: sento che parlano an- ch' essi della guerra, ma con indifferenza.
? cavalca, 18-245: molti sono ch' hanno in signoria i reami e le genti
i suoi magnifici fratelli, ma trovò ch' eglino erano in signoria. -essere
di una lingua. vermigli d'oro, ch' era una signoria da vedere. faldella,
mantene amore, / gioie e allegrezze, ch' è gran signoria. lanci, 3-63
,... va giù sdrucciolone sdrucciolone ch' è fosse un bambino ritrovato,
miso, / com'i'diviso, amor ch' è segnorile, / in ciasche
/ parlando a'sensi tanto umilemente, / ch' ogni mio non aveva proprio nulla di signorile
a sdegno mia condizione, / dire'ch' avesse alquanto zioni agiate e, di conseguenza
padrone sui buffi mobili signorili di quella ch' era stata un tempo la sua casa in
, / e racquistò 'l meo cor, ch' era in per- denza, / da
, attestati da'dotti e dagli esuli ch' ei ricettava signorilmente. svevo, 1-102:
di proporre l'opinione mia? signor sì ch' io voglio francamente esporvela, riveritissimo mio
, meglio è guadagnarlo ^ tu, anzi ch' altro la tosi ». calzabigi,
nanechismo ossia la religione dei sichi, ch' è una mistura di bramismo e d'islamismo
bramismo e d'islamismo; il magismo ch' è l'antica religione di zoroastro, e
l'antica religione di zoroastro, e ilsabeismo ch' è l'adorazione de'corpi celesti. salgari