anonimo senese, 61: le due ostie ch' elli aveva perdute si rinvennero da la
rinvennero da la parte di dio, sì ch' elli le trovò dinanzi lui, e
tenpo quant'eli fusse istato comodamente, ch' eli no avese macinato lo deto mulino.
spessa. monte, 1-x-64: veggio ch' a lo viso s'òn perfascia, /
nullo portto -trovo ne la mare / ch' è senza ramo - e non tiene fere
la virtù dell'oficio suo, secondo ch' è usata di fare cui ella vuole
sotto iddio si è l'anima, ch' ha perfettamente sua beltade e sua dritta
di ricco, 211: oi lasso, ch' io credia, / donna, perfettamenti
così perfettamente come vorrei, non conosco ch' io sia causa de le tue astratte
ora è il fine dell'ottavo anno ch' io ho quasi sempre continovata tanta intrinseca
consueta posata, in un pulito alberghetto ch' era di poco fuor della strada. leoni
non voleva pernottare al continental perché sapeva ch' era un albergo di prim'ordine.
nullità. monte, 1-49-6: ch' io dica mal? non conoscete piòne!
la coda dell'asino in mano, ch' ella non cada », a cui bettozzo
, 13-i-223: se mi doglio talor ch' in vano tento / d'alzar verso le
finita. ariosto, 25-85: ben ch' egli non sappia come debbe / la
e roccòssi in mano un rasoio, ch' egli avea fatto fare però; e
, 8-9 (31): convenesi ch' eo dica / lo tuo fallar d'onni
onni torto tortoso, / non però ch' a la gente sia nascoso, / ma
vita eterna. petrarca, 125-14: però ch' amor mi sforza / e di saver
scolorir la luna: / quando ciò ch' ai bel iulio el cel destina / mostrono
: si volse a un di costoro ch' e'conosceva, però ch'aveva combattuto in
un di costoro ch'e'conosceva, però ch' aveva combattuto in sua compagnia. pascoli
. tommaso da faenza, 32-6: ch' a similgliante de lo bono sengnore /
dei quali il primo, ossia quello ch' è situato nella parte posteriore, dicesi
garbo, con tutto... ch' abbiano letto plinio perorante contra democrito,
la causa di don diego, dicendo ch' era un affare d'oro quel matrimonio,
. guittone, 41 -b: ch' io vegio spesse via / perorgoglio atutare
tal guisa il divapra, / ch' io non daria d'alcun pur solo un
avere, / a quanto male ch' avere / mi fa lo nom savere!
lo nom savere! che crediate ch' ancora / lo core mio, sì come
bene savese, / pe rallegrare ch' avesse / mio core che gioia paresse.
ima cintura allor gli dona / ch' ha di sottil riccamo i guemimenti / e
dice che l'ascesa era più superba ch' è da mezzo quadrante a centro listra,
204: quadra il triangulo mno che sai ch' egl'è per li doi lati per
quest'arte ricerca un'assistenza tanto assidua ch' è veramente uno stento, non potendo
né ancora dura tanto alcuna petra, / ch' està crudel che mia morte perpetra,
quello tempo era in gerusalem un mago ch' avea nome simone, che si chiamava la
ciascuno el suo diritto / rende, ch' è volontà perpetuale, / e per lei
addivenisse, per volere di dio, ch' ella sopravivesse dopo la morte del suo
dopo la morte del suo marito, ch' ella osserverebbe perpetuale continenza e castità.
, 219: se la natura voleva ch' io sostenessi tanta amaritudine, ella mi
pianeti, ed è in queste cose ch' essi principalmente sostengono che si osservi perpetuamente
terra. ruscelli, 2-96: resta ch' io finisca di dire quello che sopra
per il mar pacifico ec. credete voi ch' ella si potesse perpetuare? lucini,
carducci, iii-11-234: si potrebbe credere ch' ei la lasciasse in disparte per non
ci rimoverà dal praticar con quel sesso ch' essendo imperfetto nell'individuo, sarebbe un mostro
create, alcune sono corruttibili, cioè ch' ebbero principio e denno aver fine;
la natura è potentissima in conseguir ciò ch' ella vuole: adunque se amasse i bruti
bruno, 3-34: conoscemo che non è ch' un cielo, un'eterea reggione immensa
valitudine. petrarca, 73-56: quel poco ch' i'sono / mi fa di loro
pura e chiara luna, / il dì ch' io vidi il suo celeste lume /
. ariosto, 38-85: giurò agramante ch' oltre al mare / con l'essercito suo
lor triegua saria, / coi patti ch' avea carlo detti pria. pigafetta, 3-97
morale. boccaccio, vtii-1-7: poi ch' ebbe la principale cosa, per la
l'ombre e 'l foco eterno / ch' arde in voi, mi tenete / arso
pavuta, iii-95: questa stessa parte ch' è ridotta a coltura, non sempre
cura che in perpetuo / un'altra, ch' ella n'ha, rimanga vacua.
onore. pindemonte, ii-193: quel ch' io scorgo / assai turba il mio spirto
qual stette perplesso molti giorni sopra ciò ch' egli dovesse fare. s. carlo da
giuglaris, 36: san francesco, ch' era pure un serafino incarnato, interrogato
compagni, rispose da quel gran santo ch' egli era. guglielminetti, 3-81: poi
), 80]: qualunqu'è quegli ch' ama, / di suo paragio donna
donna / servire più li convene. / ch' e'. ssò a. llui dimostrare /
ch' amante lo core incarna, / perpoco s'
il tuo ingegno, se tu vogli ch' io t'ho preparata la materia del
. prima di venire giuridicamente a decidere ch' egli è degno di star fra 'santi
di te, barbaro perro, / ch' invan mi mostri il tuo baston e
luogo non sicuro fosse anco torbida e ch' il citato non fosse comparso né avesse
da l'odorifero terreno / tanta suavità ch' in mar sentire / la fa ogni
è uscito, / con le gente ch' ò dito / per pato contratato.
prendendo a perscrutar, trova la maga / ch' ha le viscere intatte e senza piaga
/ perscrutati ^ mal cauto, / ch' a la notturna lampa / mira le
g. gozzi, 214: mentre ch' ella si sta in qualche sottile contemplazione
persia le mandassero in egitto per gastigo né ch' elle si mitigassero quivi per aver cambiato
mazzini, 24-136: maleditemi, ditemi ch' io divento persecutore, vietatemi di farvi
richieste, ma accogliete favorevoli le due ch' io sono per farvi. gobetti,
partito... il mio persecutore, ch' era l'oracolo che per le altrui
far una bella burletta a'miei zoili, ch' io aveva gran voglia di castigare.
. g. villani, 1-59: quelli ch' erano dentro [la città di firenze
inperadore, per l'amenda della persicuzióne ch' avea data a santa chiesa, nel nome
atto alla cospirazione, perché tutti suppongono ch' io non possa muovere un passo senza
104: doppo molti scandoli e persecuzioni ch' elli avea facto a papa alexandro,
! mazzini, 12-362: le opinioni ch' io ho enunciate e promosse e le paure
così: vuole che la sola donna ch' io abbia amato di passione sublime,.
mi fosse lecito seguirla senza alcun pericolo ch' ella avesse a lagnarsi di persecuzione.
ch' assai m'è gioia avervi a servidore.
perseguendo li nimici, entrarono nell'acqua ch' era profonda insino alli petti per la
che mandasse sùbito a ricardo, / ch' avea l'armata in punto, anco
si fece incontro; e mostrò lor ch' a torto / paride perseguivano spietate. varano
): non puote procedere da giustizia ch' io debbia amare colui che mi perseguita con
e i cristiani simili a l'uomo di ch' io parlo. di costanzo, 1-331
poteva ella oltre tanta ingiuria facilmente scordare ch' egli, come era naturalmente malaffetto verso
lire (di allora, però), ch' ella aveva implorato e ottenuto da un
uno titolo, insino a tanto ch' egli lo sotterrino, li pollintori,
si castrano, fien capponi, che meglio ch' altri polli ingrassano e sono di lodevole
dotto. tasso, 13-i-794: dico ch' io vivo come al secol d'oro /
vale un testone, / e pria ch' il sol tramonti si ripone. g.
. lli portava sacretamente, ed apuoseli ch' elli erano soddomito, ed uno palo
affanna; / date qua il libro, ch' io possa purgarlo: / e'sare'
/ e mescolarla con ispigonardo, / ch' a tutti un poco il male spesso sgrava
per trovar il bene i'ho provato / ch' e'bisogna proceder pel contrario. /
xxvi-2-74: ma quelle e quelli ancor, ch' opera dànno / a portar polli all'
103: non mi biasimi qui alcuno ch' io abbia chiamato talli que'polloni e
19-106: e questa pestilenza di cavalieri ch' e'ci portarono, che crescono per
con bestia mima non averai conoscimento perciò ch' è scellerazione, e non abbiate polluzione con
: che diremo d'alchida rodiano, ch' entrò volontariamente in polluzione con una statoa di
faenza, 1-iv-62: chi nonn-è tal ch' atenda d'amor scampo, / cor
il polmo / voler salir, poi ch' è inviscato l'olmo; / ch'amor
poi ch'è inviscato l'olmo; / ch' amor di visco ciascun ramo abomba.
lan ^ a cum schiba, / ch' el colpo non scenda dentro nel polmo
a qualche cosa di logoro e provato ch' egli aveva nel volto e nella persona.
munta, / quand'io fui su, ch' i'non potea più oltre; / anzi
alla terra... l'aria ch' è nel pulmone ed altre cavità de gli
del cuore, fa bisogno nelle sue passioni ch' appari alcuna difficoltà nel spirare e respirare
filosofo, poeta e bacchettone, / ch' era fuor de'perigli un sacripante,
tuo pari, odimi e fa'quello ch' io ti dirò. 6.
, si che i polmoni / parea ch' egli volesse fuor gettare. -non
contile, i-37: ho da patir ch' un polmone polmonissimo polmone m'abbia poco
possono aha mità deha terra occorrere, ch' è dah'equinozziale al polo boreale:
a porto de vera salute, / sì ch' io discema el to benigno polo.
n'erge al cielo, / poi ch' ambi i nostri poh / atra nebbia ne
quattro stehe / non viste mai fuor ch' a la prima gente. idem, purg
alza la testa / a'duo lumi ch' ha sempre il nostro polo. idem,
/ e lontani orizzonti: / sol ch' io potessi riposare il volo / su'miei
polo della spalla delli uccelli è quello ch' è girato dalli muscoli del petto e delle
in duecento anni non si muove più ch' un grado e 28 minuti.
. bartolucci, 1-1-21: bisogna prima ch' io ti mandi a pregar quella vecchia
2-56: deh, pensier velocissimo, ch' a volo / in un balen ten vai
/ che del serto fulgea, di ch' ella è spoglia, / nostra colpa è
. vignali, 72: tu sai ch' era senza naso: ora è tornato con
è tornato con un naso così galante ch' ei non lo aveva così prima; e
. marino, iii-180: le chiome, ch' eran bionde, ecco verdeggiano, /
dante, inf., 27-73: mentre ch' io forma fui d'ossa e di
le gambe torte e contrafatte, in modo ch' avevano le polpe nel luogo degli stinchi
, i-6-134: gambe già belle, ch' or gran polpa han fatto. g.
affusati e le polpe co'mollacci addoppiati ch' era una vaghezza a vederle. carducci,
mondi / la nazion de'granchi e ch' attendesse / a guardar se più larghi o
polpa, la sostanza delle cose, ch' è più succosa, più porosa, più
. serdini, 1-67: or convien ch' io mi levi a polpa a polpa,
il soldano, / e déttesi a conoscer ch' era gano; / e disse che
prendeva; or fatto è tale / ch' egli sotterra non giunge osso a polpa.
8-11): non m'occidete, ben ch' io seria degno / che non me
ripartite tra di loro in tal guisa ch' ei si stieno appaiati e d'accordo
[dante] che amendu'le piante ch' erano di fuori infino al polpaccio erano accese
gli fece un impiastro di seme di lino ch' era un polpacciuolo tant'alto, e
altro, infino che rimase in una cioppa ch' avea: e, rasogli le polpastrella
i-4-108: ripensando ai lunghi e gravi pensieri ch' io avea sulla terra avuti, a'
giamboni, 8-i-263: parendres è una bestia ch' è in etiopia e ha capo come
rosa. ma quelli del paese dicono ch' ella prende suo colore diritto per paura
/ di dir più in tre parole ch' altri in venti? / non lo scarno
il capitan de la petronia gente, / ch' era un omaccio assai polputo e grosso
ripa del torrente / ai suoi, ch' eran fermati, a più non posso.
p. zanotti, iii-245: oh sì ch' io sono, oh sì che tu se'
di 58, e ora trai 2 ch' è. lla saetta dello sciemo di 7
deo creò e fé tuto ò ch' el volse e la domenega sì se
fianchi, la tosse o secca o umida ch' ella sia, il subito dimagrare dell'
un po'stretto; cutaneo, quello ch' è pieno, molle, sviluppato,
come insieme uniti; depresso, quello ch' è ad un tempo profondo e debole;
annunzia l'itterizia; febbrile, quello ch' è frequentissimo e celerissimo; filiforme,
contro le dita; grande, quello ch' è largo, pieno ed elevato; gutturale
che riesce come dire incompiuto; ossia ch' è pochissimo sviluppato ed inegualmente lento:
sotto qualsiasi aspetto; languido, quello ch' è lento e debole; largo, quello
sotto il dito; nervoso, quello ch' è piccolo, stretto, concentrato ed
abbastanza sangue, nel piccolo pare soltanto ch' ella sia di minor diametro del consueto
in un dato tempo; resistente, quello ch' è un po'teso ed un po'
estensione in larghezza; superficiale, quello ch' è molto attiguo alla pelle; superiore,
bordeu senza caratterizzarlo; sviluppato, quello ch' è largo, pieno, forte,
nepote, / a l'amalato andò, ch' el non se scuote. / a
fattosi recare dalle sue donne un vasetto ch' aveva fra le preziose sue robe,
da lei, famoso saggio, / ch' ella mi fa tremar le vene e i
portate. ariosto, 42-28: or ch' abbiam vista bradamante in pena / chiamar
fa il marchese e ricciardetto, / tanto ch' alfin s'è tutto risvegliato / a
gli rivelò [a luigi napoleone] ch' ei non aveva da temere d'incontar
,... e massime quei ch' hanno qualche polso di poesia, usarono questo
e per la poca forza e vigore ch' aveano le parti che governavano l'isola di
g. gozzi, 1-207: i libri ch' escono in paesi, dove i librai
che pur morir deggio, / udite quel ch' io chieggio. muratori, 10-ii-64:
g. da camino, poco innanzi ch' elli morisse,... chiamò il
sentimento trovandogli, tutti per constante ebbero ch' e'fosse morto. catzelu [guevara
mandare allo spedale di pistoia: pare ch' abbia di gran male in corpo.
d'esperimentar contra se medesimo quel colpo ch' ha esercitato contra di suo zio.
di maggior polso o sostengono l'opinione ch' io ho seguito o se le avvicinano
fede portai al glorioso offìzio, / tanto ch' i'ne perde'li sonni e '
: di questi tali si suol dire ora ch' ei gonfiano, e ora che gli
d'un minuto; aperto l'addome, ch' è in alto, la grossa polta
ariosto, 23-90: la bestia, ch' era spaventosa e poltra, / senza
imbriaca, e non ti pesa / ch' or questa gente or quella è tua reina
letto, avrei fatto con esso quelle ch' hai tu cercato di fare con quella poltroncèlla
questo alocco! come farai? guarda ch' egli è un poltroncione malizioso. bùgnole
tu? ah, poltrendone, lassa ch' io ti trattarò ben come meriti!
tanti poltronzon i n'è neguno / ch' apa ardimento de vegnir qua fora / a
il guadagno diventane ladrone, in però ch' è uso di ben manicare.,
ti vidd'io giuocare? / tu cerchi ch' io ti cavi la pazia. pontano
alla trippa. costo, 1-204: un ch' era mal sano (ma non istorpiato
alla disperazione in questo mondo, / ch' ogni poltron suol divenir valente / e far
dama [la luna], / ch' all'opre, alle fatiche ognun richiama.
trovata in casa il marito, disse ch' ell'era una poltrona, e il marito
erano poltrone, se non erano quelle ch' ella vi aveva condotto. -come
discepoli come poltrone e morire della morte ch' egli morio. gherardi, 2-i-202:
d'aver liberamente parlato con lui, ch' è poltronissimo e non sa far altro
poltrone, timido, sciocco, citrullo ch' io mi sono, incapace di prendere una
fra gli altri non posso soffrire / ch' a donna sia pur torto un sol capello
fare a questa ragazza poltrona, / ch' ella a me fare era pur dianzi intesa
vede verun pericolo, in tal guisa ch' egli cade nel vile e quasi nel
un'ambasciata da parte mia e ditegli ch' egli ha grandemente del poltroncello, non
tanto nell'accidia e ne l'ozio, ch' ei si diventi in certo modo dappoco
mia, / che, se volete pur ch' io ve lo dica, / me
, 66-2 (v-223): colui dicea ch' a lo studio si dava; /
lo studio si dava; / colui ch' a l'arme od a la mercanzia;
arme od a la mercanzia; / quel ch' ammazzava gli uomini e rubava; /
gli uomini e rubava; / quel ch' era dato a la poltroneria. tansillo
): in terra giace la furfanteria / ch' ha sempre mai gli stinchi pien di
prosa che in versi: tanto più ch' io sarei stato fra 'devoti dì cotesta
dì cotesta comoda deità se le parti ch' è piaciuto alla provvidenza ch'io rappresenti sul
le parti ch'è piaciuto alla provvidenza ch' io rappresenti sul teatro del mondo non
foscolo, xiv-349: non dirai così ch' io vo facendo il civettone: seppure tu
: la qual perniciosa credenza ha partorito ch' altri abbiano, sia per giustizia o per
4-28: ha bisogno de chi lo guardi ch' el non caschi e si rompa il
, culti, sacrifici e ceremonie, ch' io già per li miei mercuri ho
. roseo, v-208: di questo ch' io dico ne può far testimonio quel
, 5-i-554: ogni uno segue quel mestiere ch' è più facile, per non dir
il mondo non l'aria toccato / ch' a lui par cosa poltronesca e vile
dir, malvaggio e tristo, / ch' a menar via mia moglie m'abbi visto
più vii negletta schiera; / e ch' eri tu, se in cambio di grandezze
volgar., 291: andate nel castello ch' è contro a voi e incontanente voi
, i-5-139: giugno è il mese ch' or si volve, / pien di mosche
varchi, v-969 (190-14): color ch' or le lingue ed or gli stili
mai l'ardente ed agra / fiamma ch' amor nell'animo m'invesca / scemar
e nervo, / dice di crudel, ch' io sia nelle tue braccia. tansillo
queste glebe seminate e sparse, / ch' eran donne leggiadre; ed, al fin
del ciel, magion beata, / ch' in giro angusto di sacrate mura /
fulmine di guerra, / non altrimenti ch' un vii servo fosse. tommaseo, 3-i-138
aspra amara notte / che straziò il vel ch' or fa più bello il cielo.
cioè agli amanti che idolatrano un volto, ch' è terra, ch'è polve,
un volto, ch'è terra, ch' è polve, ch'è luto. manzoni
è terra, ch'è polve, ch' è luto. manzoni, ii-619: modesta
, 1-i-72: al grande è vita ciò ch' ai vile è morte, / né
. trissino, 2-3-131: l'uom ch' offende scrive entr'a la polve /
nel qual luogo la voce insolita greca ch' io rendo a bella posta con una voce
del rincalcio... il vocabolo ch' io uso corrisponde in toscana al 'pulvis stercoribus
[tommaseo]: guardò d'una parte ch' era sì spessa d'arbori e di
in la mam drita avea la pover ch' elo avea pigia da l'autar. boccaccio
foscolo, iv-377: guardo le piante ch' una volta scansava di calpestare e mi
e. cecchi, 5-526: mi ricordo ch' era autunno, un giorno procelloso;
fra 'l polvere aridissimo dal sole, / ch' a pena il loto può ch'ei
/ ch'a pena il loto può ch' ei tiene in bocca / sputare in terra
bruni, 149: avisò d'una parte ch' erano sì spesso gli arbori e l'
favellerò al signore mio, conciosia cosa ch' io sia polvere e cenere. s.
, cioè nella terra secondo quella sentenza ch' è scritta genesi iii, dove si dice
di sua possanza, abbattendo le sublimità ch' ella dalla polvere avea erette, e confondendo
poliziano, st., 1-6: sin ch' all'alta impresa tremo e bramo /
sangue e di secondo ramo: / convien ch' i'sudi in questa polver io.
dispersa la mia luce, / e poi ch' io sarò ancor polvere e ombra,
detta pasta [di perle] in modo ch' ella tomi polvere. varthema, 40
: guardatevi / di non mancare, ch' ogni cosa in polvere / se n'anderebbe
insensate, / vo'incrudelir fin tanto ch' io vi sbrani / e vi riduca in
il giovane, 9-463: bench'ei vegga ch' ella lo 'nfinocchi, / vuol
, i quali, per triti e pesti ch' e'sieno e ridotti, per così
con l'occasione, per lasciarne chiariti ch' in sì santa scuola è solamente scolare
: il dottore... (fisse ch' era sicuro che il male non si
caro, i-137: volete voi ch' io vi dica come me la imagino
, re delle spagne, quel sopportar ch' egli fece senza disturbi la trascuratezza di
/ tanto simile al nume pellegrino / ch' io lo vedo recante nella destra / non
quando vidde il gran polverio della gente ch' usciva di pisa, quindi mosse passo
e con esse meschiar della ragia, ch' è una sorta di pece cruda, la
più volte / cantando piano tutto ciò ch' è buono. / poi spicciolò,
balzavano allo zenit ed ululi e schianti ch' empiono l'anfiteatro di boati immani.
girai ad ogni passo periglioso; / salvo ch' ai polveroso, / per gli altri
del corpo fu tanto smarrito / il corridor ch' orlando avea sul dorso, / che
dell'uva, 225: or chi verrà ch' ai collo / la tua canna si
/ la tua canna si stringa, / ch' appesa pende polverosa e tace? caro
afflitto, / in atto d'uom ch' altrui novelle amare / porti, e mostri
6-11-50: irata come serpe suole, / ch' ha la rabbia raccolta e 'l suo
, 1-375-4: nel cardino d'amore, ch' eo diviso, / darò fonte vidi
leonardo, 2-54: tolli quella superfizie gialla ch' hanno i pomiranci e quelli desttlla al
, 1-0: godi se il vento ch' entra nel pomario / vi rimena l'ondata
, 4-21: addosso si può dir ch' avea le some / di zaccarelle, o
a dio a in lui fidarvi, ch' aveste a costui di scrivere, non meno
o al pome o alle braccia, ch' era degna cosa a vedere. luca
erano in uso allor certe lor danze / ch' or son dismesse come l'altre usanze
6-xiii-19: il pomellato arabo dovete sapere ch' era il cavallo da giostra della contessina.
algarotti, 1-iv-284: considerando la guerra ch' ella [l'accademia francese] faceva
. oliva, 318: atterrato poi ch' egli ebbe il palco della divina giustizia
pasqualigo, 2-23: quei pometti acerbi, ch' ella porta in seno, diventaranno ruginosi
. i. frugoni, i-io-199: senza ch' io me n'avvegga di soppiatto /
il raffinamento mondano pomiciato dalle artifiziose costumanze ch' è di moda, almeno in apparenza,
errore / cagionier fosse il pomo, / ch' a le luci dell'uomo / sì
appunto quel miluogo della terra dentro, ch' è in mezzo della terra, come
spiegar varia la chioma, / s'avien ch' arte cultrice in lei confonda / l'
n'averai mangiato, cioè di quello ch' io ti vieto di mangiare, di morte
romane, 760: carpi vuol dir ch' è un frutto / colto da l'albor
e pomi d'oro: / e pomi ch' arrestar fenno atalanta, / ch'ad
pomi ch'arrestar fenno atalanta, / ch' ad ippomene dienno il verde alloro.
giudice il fero / sovra la lite ch' ebbero del pomo. buonarroti il giovane,
: fui per tornare ai colli lieti / ch' io lasciai pochi dì, tanto ridenti
/ lo pomo le sue frutte, ch' à incarcato / de l'amorosa sua dolce
nella mia camera un pomo odorifero e ch' io son stato consenziente over copritore di
di colui che ve lo rubò, over ch' io stesso vel rubai. lemene,
perdenti; / or è di nicistà ch' io dica come / arrivaro color che fùr
quel corno di camoscio per pomo, ch' io comperai sul san gottardo. verga
, 2-10-56: tu sei più bella / ch' io ti vedessi mai: veggio que'
a ciò risponde / anche quella ragion ch' i pomi guasti / guastano gli altri.
, quattr'ova fresche e due pomidori ch' era andata a cogliere tastoni dietro la
nato. marino, 335: io so ch' assai sovente / per questi ameni poggi
, 4-9: i verzieri del re, ch' invidia foro / di quei d'atlante
assiria nino, / è fama ancor ch' erano pomosi d'oro. c. i
spegnemmo prima che capitasse una pompa, ch' era la mia paura. qui le
savio di non andare troppo piano, ch' è segno di pompa e di grandigia,
di non andare troppo ratto come folle, ch' è segno di legier testa. s
xxxii-449: se tu ferisci / costui prima ch' io muora, / breve farai la
a guido... su 'gulliver', ch' egli avrebbe vissuto lungi dagl'intrighi delle
cesarotti, i-vii-206: l'altra dea, ch' è del gran padre immago, /
, la pompa è questa, / ch' ai tuo partire il patrio regno appresta?
/ l'arco strateso e temi ognor ch' ei rompa, / così ai domini
se consiglia come possa gabbarlo, ben ch' io non intenda le parole; el paggio
bandello, ii-1109: questa nova beltà, ch' oggi si vede / sì bella e
fatto così bello ne la parte interiore ch' io possa vagheggiarmi con molto diletto. ciro
non avesse pregiudicato la vicinanza di quella ch' eccedeva nella beltà anche l'ordinario potere
meco / tante quante ne porta un ch' ha gran briga. / e di ciò
classici più rispettati e più rispettabili, ch' altro er'egli che un povero imitatore?
nemici armillo e l'arco tende / ch' è di fin'or pomposamente adorno / e
costei pomposamente 7 la sua beltà ch' ogni beltade eccede. bellori, 2-61
del mondo da nessuno antico poeta (ch' io sappia) minutamente descritta, la quale
tipografo, se un vecchio letterato, ch' ebbi per maestro e di cui serberò
ti turbare di quelle campanelle, però ch' io l'ho date ad una povera
faceano utile a nulla, se non ch' erano una cotale pomposità mondana e vana
che avessino detto in pergamo queste parole ch' io ho dette io a voi, poi
così vaga è de l'altrui dolore / ch' a lei van sempre avanti, /
di quella bella selva di minuti strali ch' egli ne rimane abbagliato. sergardi,
. gimio, ii-117: sen certo ch' el mio mastro domenico da prato trovarà
pomposo, pigliò con mano la cappa, ch' era sì fine che pareva di seta
riputazione... con quei mezzi ch' essi veggono essere in pregio appo il
anello in simil giorno / dal doge, ch' esce in abiti pomposo. roberti,
, e sua bellezza / estima più ch' alio specchio, e pomposa / ha
eccessiva. imbriani, 7-154: bisogna ch' io ridipinga o riscolpisca con la mente
il pennelleggiato o l'intagliato dall'artefice; ch' io ponderi ogni tocco, ogni raspata
fu in tempo a rallegrarsi dei soldi ch' era per risparmiare all'osteria e allo
ii-171: accuratamente san gregorio nisseno pondera ch' essendo l'anima ed il corpo parti dell'
croce, ix-2-193: io so bene ch' una inconsiderata apparenza e non ponderata né
non ponderata né sgombrata opinione può fare ch' io sia creduto perfido mentitore e maligno
nuovo imposto, il primo e secondo peso ch' è di due gr. 25,
sento questa è questione complicatissima e bisognerà ch' io la esamini con molta ponderazione.
ponderosità del secchio farà che la corda, ch' è intorno al sopradetto rocchetto notato d
e di paglia in comparazione a queste ch' io vidi nel fondo della sesta bolgia
manifesto, per testimonio de'nostri sensi, ch' ella è trasparente e ponderosa. monti
reni e le spalle enverso lo cielo, ch' è la più nobele cosa che noi
daniello, 1-73: come che la somma ch' io vi debba sia grande e ponderosa
nunzio furono ristrette al rappresentamento de'mali ch' era per sofferire la cristianità.
. ristoro, ii-181: encontanente ch' ella [grandine] è engenerata ha
ella ha pondo de rascione è mestieri ch' ella cagia giù al deritto. mazzei,
i circoli ultimi del mondo, / ch' abbino i corpi ancor gravezza e pondo
fiume. leopardi, 350: ve'ch' han sul collo di gran soma pondo,
orrendo e tanto scuro; / e ch' el sia il ver, or prova con
ei giura i...! ch' ei vorria cento reni raccor dentro i suoi
pondo de la guerra; / or ch' egli è in terra ogni un di voi
, 11-65: or via, fa'sì ch' io approdi / vivo alla spiaggia etea
bocca, / e non asconder quel ch' io [beatrice] non ascondo. v
quel celeste ardor sì leggiere ali / ch' io non cadrò senza levarmi ornai.
, 31: degnami, signor mio, ch' io lasci il mondo / e sue
e medievali. guittone, xxviii-31: ch' è meno che vilissima medaglia ogni bene
. villani, i-5-98: né sia mestier ch' ella dispenda alcuno / de le ricchezze
mie membra! e vita? / ch' e'pu r'accresco 'pondo!
viso-giucondo, / per troppo pondo / ch' ò di dolglienza / ongni stasgione, /
rie, / fa'almen, signor, ch' io mi riposi un die. l
viniziani dal lor lato ordinàro / ciò ch' avieno a portar di cotal pondo. bibbia
procede / un'altra [cosa] ch' a la fin abbatte ognuno / e quattro
l'altre quattro vediàno / in questa gente ch' eo descrivo adesso. boccaccio, 1-i-81
, per la pazienza corriamo alla battaglia ch' è ordinata a noi. serdini, 1-156
mio comsilglio mettilo im perfondo, / ch' io ti mostrava, quello [amore]
sorte. ariosto, 7-62: non ch' a piegarti a questo tanto e tante /
d'incerta attribuzione, xlvii-266: secreto ch' abbi pondo, / sempre nel cor ti
: scusandosi pel pondo delle cose ch' avea a fare, si partì.
, xxvi-3-185: mal lievito poeta, ch' hai ripieno / il ventre di concetti furibondi
sentenzia. mazzei, i-62: e impossibile ch' io vi parli mai altro che in
ottimo, i-211: coro è uno vento ch' è tra ponente e maestro. a
due faccie si veggono intere, quella ch' è volta verso ponente e quella ch'
ch'è volta verso ponente e quella ch' è volta verso tramontana. leonardo, 2-575
. ariosto, 9-16: il vento, ch' era da meriggie, manca, /
lui nominiamo prima il grande monte, ch' è là, monte attalante. petrarca,
buon governo. zeno, i-214: ritornato ch' egli fu a roma, venne conferita
2-ii 286: si dice ch' egli [il papa] sia nemico dei
, 2-1-125: tirarà il carro d, ch' era in ponente, a ponentelibeccio.
folletto / tutta la sale in men ch' i'non l'ho detto. algarotti,
1-vi-109: tal è 'l tesoro ch' io porto in mia punga: / pur
ragione / di nulla sua ragione / ch' ella mi dica o punga, / o
vignia al sopradetto podere da ientica, ch' è da quatro staiora a grano, die
. credo che voi vorrete vedere inanzi ch' io levi il ponte. vasari,
l'ortica / ne la coscia del ponte ch' era rotto. ariosto, 24-14:
dragone, / veggendo la tua faccia, ch' è sì dura / che no la
aristotile sulle 'categorie'. gli avevan detto ch' era il ponte dell'asino del pensiero
che egli ti favelli d'una cosa ch' egli vuol dirti, fa qualche presupposto
in una nave ben guarnita, / ch' era nomata la guerriera ardita. l.
strafico, 1-i-357: 'ponte arcato'è quello ch' è deformato nel verso contrario della sua
alle maestranze per lavorare intorno al bastimento ch' è in acqua. guglielmotti,
con piedi e con mano / per ch' io tomi a vedere 'l ponte a tressa
/ ché, se fai ponte e ch' io ti salga addosso, / vi monterò
mi vanto di saper seminar tante / zizzanie ch' io terrò la cosa in ponte.
xxxv-ii-307: ponte è dubitato / da omo ch' è odiato. monosini, 332:
et i pontefici de'giudei, poi ch' ebbono tradotto? brasca, 79: da
], 113: il ministro, ch' avea l'offizio di sacrificare, ch'era
ch'avea l'offizio di sacrificare, ch' era fi sesto di questi, era
/ sicché d'accordo tutti siam rimasi / ch' egli è sommo pontefice de'nasi.
. ibidem, 391: nominosse adrian, ch' a ponte sisto / in breve vi
e misto, / disse: io farò ch' enea lasci l'impresa / e trovi
: ei là si rimanga; / ch' io vidi lui a piè del ponticello /
, avanguardia sparuta del iv corpo, ch' era quello italiano comandato dal viceré eugenio
vien allegro in ponteficaie coi più be'panni ch' egli abbia. -alla pontificale:
era la corte romana il più fiorito istato ch' ella fussi mai stata nel suo pontificato
morte sotto il pontificato di pilato, ch' era pagano e giudice in quel tempo
nuova. agostino giustiniani, 73: poi ch' ebbe murato di dentro in la bocca
zattera. bocchelli, 1-i-146: quel ch' era ancora un largo pontone scoperto fra
stiamazza / salisce un uom leggier più ch' una penna. / io, che nulla
barbassoro, che insinuò diversamente e disse ch' ella [la cicala] cantava colla
7-7: voi senza dubbio vi maraviglierete ch' io., abbia preso gl'impacci del
della porta, 5-65: non vorrei ch' un che vive sotto la disciplina dell'armi
drieto avevo un populazo, / tanto ch' i'ero un canatier tenuto.
, popolani e grandi non sospetti, ch' erano rimasi in firenze alla cacciata de'
et ebbe sì dolci parole e sì belle ch' egli raccolse al senno e al dire
, 570: vi è chi ha creduto ch' esse nudrissero piucché sette milioni di persone
, / che sconfissi i nemici e ch' a orbetello / diedi col nome e
, 138: uno nobile cittadino popolare ch' avea nome giano della bella, avendo una
naso a giano della bella, e disse ch' el glie molerebbe. a.
. narrò che 'l signor di pisa, ch' è uno
547: omero sembra esser venuto in tempi ch' era già caduto in grecia il diritto
quanto per alcuna arte incantassero, non ch' altri, l'incantatrici medesime. -l'
più che legale... ciò ch' egli allega per prova è una presunzione
trovossi già nell'asia un principe spiritosone, ch' avea populare il genio, benché la
popolare con le dimostrazioni che pareva maraviglia ch' egli avesse preso sì presto una nuova natura
ligie delle grandi rinomanze, sorgeva il dubbio ch' egli si ritraesse, non perché traditore
: quanto a me, gli basta ch' io vegga la plebe apprestare ad altri più
vi erano rimasti e delle nuove genti ch' egli aveva condotte seco in questo suo ritorno
creatore medesimo nell'ordine e nella progressione ch' ei tenne in atto di popolar l'
l'ardenza della venerazione e dell'amore ch' egli aveva agl'illustri antichi che amava come
.. sono differenti dalla comedia, ch' è imitatrice delle basse e popolaresche azioni
e perduta l'abitudine del tenersi diritti ch' e'non possono misurarsi più ad
nel contrasto tra le due potenze, ch' erano anche due idee, risorse il popolo
necessarie al vitto che, con tutto ch' egli sia popolatissimo, non solo supplisce
furono spedite lettere a tutte le signore ch' erano use andarvi prima della rivoluzione, a
, 1-34: l'amor di patria, ch' era stato passione nella sua adolescenza popolata
.. in su questo argomento, ch' io credo... d'una terribile
una delle servigiali, mezza popolesca, ch' avea nome galante, cogli biondi capelli,
e i costumi di quei popoleschi beoni ch' egli pennelleggia con la magia della tavolozza
poca gente, / et altre mille ch' hai ascoltate e lette. b. davanzati
re. bruno, 3-855: sowegnavi ancora ch' amò dio il popolo ebreo, quando
stefani, 8-26: due di loro, ch' erano il dì dinanzi fatti cavalieri di
s. petronio, 28: da po'ch' i'ò lasado lo puovolo e la
mai gli occhi, / panni pur ch' a'tuoi dì la grazia tocchi. bruno
quale aveva del suo popolo uno usuraio ch' era ricco e non sapeva né leggere
facea come i più fanno, / ch' ubbidiscon più a quei che più in
grande principe di roma, per maleficio ch' avea commesso. 7. l'
, 27-48: non fu nostra intenzion ch' a destra mano / d'i nostri successor
signore: lascia lo popolo mio, acciò ch' egli sacrifichi a me. sercambi,
barberino, ii-172: non ogni cosa ch' è vera si vuole / in popol
petrarca, 1-9: del vario stile in ch' io piango e ragiono / fra le
, i-293: disse a pien popolo ch' io ero da più di briareo che avea
distingue / questo baràtro e 'l popol ch' e'possiede. idem, purg.,
ma pianta molto lodata per i fonghi ch' ella produce... le foglie del
se ne va tanto, che vede / ch' ai sepolcri di menfi è già vicino
/ moscadel, tralignati e dommaschini, / ch' erono all'occhio belli e al gusto
, 7-27: qui vid'i'gente più ch' altrove troppa, / e d'una
/ per le due poppelline tue, ch' hai velate, / per gli aurei capelli
, / per gli aurei capelli tuoi ch' hai raccolti: / scoprili, luce mia
tonde più tranquille, / con felice aura ch' alia poppa spira, / sopra le
voglia regger sempre e custodire, / ch' io passi questo mar senza perire.
uno e di dua, / quando ch' io sento come il caso è ito,
, 16-90: qualche storico maligno pretende ch' egli poppasse il latte della grossa sua balia
garzone, / e 'l muscia strega, ch' è fatto, d'om, gatta
e lasciami poppar quei pomi acerbi / ch' avanzan di candor falda di neve.
. lippi, 7-15: lasciami ber, ch' io ho la bocca asciutta: /
asciutta: / che diavol pensi tu poi ch' io ne bea? / io poppo
niccolò del rosso, 1-402-5: meraveglia ch' el spirito non schioppa / e che
alma non fupe per gran guai, / ch' ora covegno trar mapor che mai,
alfieri, 5-230: tomommi in mente allor ch' io da ragazzo / visti avea quanti
romano volgar., ii-3-4: incontenente ch' elle [le bestie] sono nate,
dissero: oh caterina! e ch' aviem pora / siem da noi tanta
/ siem da noi tanta buglima, ch' avanza, / senza che giem 'carendene
passarvi vi si formasse nell'istessa guisa ch' ella si forma passando per l'odoroso
il cavallo; / la testuggin, ch' a terra grave palpa, / a saturno
figli attaccati a le sue poppe, / ch' or sul letame or sul terren si
, 52: non pensi tu forse ch' io ti conosca, puttana? aspetta,
misto, / disse: io farò ch' enea lasci l'impresa / e trovi
. che se ella fusse una porcaccia, ch' ella non stesse netta e pulita e
i marosi; e la porcaccia, / ch' è una specie d'atrepice, spinosi
conoscili: i suo'pari son quei ch' oggi / son ben visti sì, e
, la nostra parte de 11 porcastri ch' esso vendette elio mercato da fascio ini
panni, porcellane, piatterie e cristallerie, ch' era una miseria immensa per noi.
. lippi, 5-28: dà in un ch' ai fin la mette per la via
ho gran paura che le porcellane, ch' ei [marco polo] dice,
stendardo suo dipinto tiene / una vecchia ch' ha intorno, a'piè legati, /
corpo uno spiedo porchereccio da quella parte ch' egli ha la punta. tassoni,
son queste cose che voi sapete? queste ch' avete scritto forse? queste bambocccrie,
è qualche porcheriuola nascosta lì sotto, ch' io non so né voglio trovare. fogazzaro
soldi meno doi denari de iii porchette ch' esso vendette elio mercato da fasscio.
vidi in un baston cento porchette / ch' erano arrosto. tommaso di silvestro,
scrive alcun di questo ribaldacelo, / ch' egli arrostì de'moricin la notte, /
altre sconciature: io per me credo ch' ell'abbia il diavolo a dosso come
tenuta una pòrchita come fanno certe graffiasanti ch' io conosco. -come 'pòrchita'? che
che no è uno porcile, ver'ch' è nobilissimo, larghissimo e presioso esso
vi fanno un singoiar contrasto la cattedrale, ch' è un vero porcile, e la
a sdegno mia condizione, / dire'ch' avesse alquanto di ragione, / per sua
beccuti, i-145: vero è ben ch' una macchia o brutta o vile / giammai
.. e quivi prese ogni diletto ch' egli seppe e potè avere di lossuria,
/ moscadel, tralignati e dommaschini, / ch' erono all'occhio belli e al gusto
abate a un loto, la prima cosa ch' elli fa, vi mette la boca
parlare d'un suo porco per convincermi ch' era una bestia intelligente. -in
la caccia a la sua posta, / ch' ode le bestie, e le frasche
: era un giovane il più robusto ch' io conoscessi mai, affrontava gli orsi
, 19: più forte è ancor ch' el te [maria] offende e grava
dir col mio grande ariosto: non bisogna ch' io ponga mente al volgo sciocco e
tanto brave, e perfino il gallo, ch' era di razza e superbo: e
chincaglierie in quel porco stile dell'arrivismo ch' è uguale dappertutto. -che è in
di bronzo, perocché preso e assodato ch' egli è ei si cava dalle forme la
sotto la gola, per tale modo ch' ellino possano rugumare, ché altrimenti non
.. / con più altri animai, ch' io non so il nome, /
? scimunito, / son elle cose ch' abbiano a narrarsi / a un par mio
contra la natura: / amar 'na donna ch' è nemica mia, / finché la
intorno cinta /... / poscia ch' io l'ebbi tutta da me sciolta
rienzo] trarre fuori certe nuove insegne ch' avea fatte fare... ov'era
tosto / porgimi i panni miei, ch' io vo'levarmi. leone africano,
le porgeva il libro osservando con meraviglia ch' ella non era vestita che di una
io ti porgo testimonio / dell'amor ch' io ti porto, figlio amore.
accoglie con mal celato disagio i denari ch' io le porgo per i bisogni della
del ciel degne sono / palme di ch' io ragiono, / tu lor queste di
marini, i-287: quivi col tordo ch' ella gli porse illuminando que'tenebrosi chiostri,
vattene e all'amorosa evirallina / di'ch' io caddi con fama e sì le arreca
, 14-82: e 'l tir, ch' avea lo 'ncantatore scorto, / acciò che
figlio. guglielminetti, 64: poi ch' estate era al sommo, tra le
14-4): a tutte piante del disio ch' io scorgo / colla falibel vita,
adergo, / aggio gradito, for ch' una, a cui mergo / en satesfar
alme tenebrose porgi lume / col tuo splendore ch' è tanto radiante. boiardo, 1-212
, giusto il poter di quel poco scriver ch' io so, per esser di comune
. illustrissima fa come l'ape, ch' è stimata divina nel suo lavoro perché
va con proprie piume / senza mestier ch' altri per l'aria il porte; /
il cor mi morse, / ch' io caddi vinto; e quale allora fèmmi
occasione di poter mostrare con opere quel ch' io ora prometto con parole. b.
che porge / segno del grande ardor ch' ivi già fu. s. maria
a suo profitto, la continuò di maniera ch' ella andò servendo per tenere in fede
poesie musicali del trecento, lxxxiv-46: come ch' io la remiro pur s'acorze,
del petto il ceco errore, / ch' a te stesso te fura, ad altrui
gli anni vi porga apollo vostro / ch' egli porse a la saggia amata donna
mi porgi e la mia prendi, ch' ancor noi / siami usi a guerra e
con arte a ciò la porta copra / ch' a la stanza d'amor ne porge
dal tiranno prescritto era vicino, / e ch' egli a quel crudele avea promesso /
: egli perdeo / la vita col velen ch' empia gli porsi. chiari, 1-i-142
mai altri che i guardiani delle carceri, ch' or l'uno or l'altro porgevami
la pace e de l'ardore / ch' elli acquistavan ventilando il fianco. cino,
nel scriver manca / in dir de questa ch' è sola gentile. calmeta, 39
mai così ferma, così circostanziata, ch' è quanto a dire così poetica,
sonetto solo, preso da quel codice ch' io porgerò scritto con
benefici e benevoli ai suoi cari, ch' egli ha lasciati soli nel mondo.
mi soccorse! / e te cortese ch' ubidisti tosto / a le vere parole che
, lxxx-4-116: all'efficaci instanze però ch' io gli porgevo mi rispose che non
dico, ca ppò / fare, ch' e'segue c'à ppo- / rto menzongne
., 8-112: udir non potti quello ch' a lor porse. idem, purg
queste parole segna a'vivi / del viver ch' è un correre a la morte.
-ve 'l, c'è / colui ch' ogne mal dir per lui si porge!
mia fede, ei non passerà troppo / ch' io ti farò pentir di ciò che
a. pucci, ii-158: quelli ch' erano stati assediati più dì in campidoglio
in campidoglio, essendo porto a'gallici ch' elli non avieno che mangiare, e
fosse impotente, / ma valoroso più ch' i'non ti scorgo. -pronunciare.
presso di qui è ima donna / ch' è del nostro paese; / bella,
sono oggi, anzi erano altri avogati ch' erano detti belli parlatori, uomini che
io so certa che tu la intenderai meglio ch' io non te la saprò porgere »
ma le porge con tanta divozione / ch' io ne disgrado il miglior bacchettone / quando
tanto di gravezza / con la paura ch' uscia di sua vista, / ch'io
paura ch'uscia di sua vista, / ch' io perdei la speranza de l'altezza
occhi porge al core, / sì ch' ogne spirito smarrisce 'n quella. antonio da
omo piaciere, in tale punto / ch' amore si mette là ove non era messo
: questo maladetto cane o cagnola ch' el sia, che a me porge ora
il numeroso stuolo / vedendo sardonel, ch' ha fatto il passo, / concorre tutto
.. bisogna adoprare davvero quell'arme ch' essa usa ad inganno, cioè proteggere veramente
speranza ardire / mi porse a ragionar quel ch' i'sentia. boccaccio, dee.
mi porge a dir ferma fidanza / ch' ogni altrui gioia il mio languir avanza
ignuda e priva di quell'arte / ch' a'suoi scritti porgea grazia e favore.
mirabile affetto della polvere fulminante, fenomeno ch' ha fatto nelle scuole, non men che
su per quelle vie rimote, / ch' ogni mio poro si converse in fonte /
caldo: quel caldo polveroso e ubertoso ch' è carico d'odore di vaccina e
il vetro sia così tutto vetro, ch' e'non abbia per entro di quelle
uscir vapori: la pioggia non impedisce ch' ella non possi sempre svampare. p
. pasolini, 1-49: marcello, ch' era rimasto solo a donna olimpia,
polpa, la sostanza delle cose, ch' è più succosa, più porosa,
, sì che un altro filosafo, ch' avea nome diogene, venne a lui e
al modo / d'una di lor ch' avea tre occhi in testa. ottimo,
festa... e perciò dice ch' erano vestite in porpora, ch'è
perciò dice ch'erano vestite in porpora, ch' è abito di signore che governi per
quel carlo magno sen veniva avante, / ch' ai mondo fu cotanto reverendo. sacchetti
porpora era uno vestimento reale che altro ch' e're non la vestivano o a cui
le leggi civili ordinarono... ch' ad esso solo [l'imperatore] convenisse
s'incontrò a veder nella prima comparsa ch' ei fece in abito cardinalizio, non essendosi
sua mi fa stimar da molto più ch' io non sono. giov. soranzo,
la testa... è vero ch' io spoglio talvolta questo fantasma della porpora
del re costo, la quale, awegnadio ch' io sia nata in porpora e ammaestrata
di scopre. bruni, 132: sai ch' oro non v'è qual l'or
è qual l'or del crine / ch' io su la fronte alabastrina adoro, /
bello avorio e la nativa / purpura ch' avea amor di sua man tinta. marino
il tralcio porporato immita / il ramuscel ch' or è del tebro in riva. zena
awicinasse a nessuno campo d'oro: ch' io t'awiso che, se fusse in
mi vanno pungendo, / con dir ch' io sono un uom vie la vie
uom vie la vie loro, / ch' io mi fo beffe fin della porrata.
: cosa grata / ai nobili romani ch' eran l'altrieri / venuti per guastar questa
i-144: tolse [giacobbe] delle pietre ch' erano quivi, ponendole sotto lo capo
andasse a diricciar quattro castagne primaticce, ch' eran riposte in un cantuccio: e le
l'altra condizione della nave sì è ch' è chiusa, acciocché acqua non ci
conoscesse né che te ne guarisse, ch' assai volte interviene, abbi a mente se
delle vene delle gambe presso al tallone, ch' è vocata safena, o vero poste
tutte due le coscie, che ciascuno ch' era seco credette di trovarla morta.
). sacchetti, vi-105: poi ch' a tutte pose il dolce sguardo, /
, 101: allora tristano cavalca tanto ch' egli ritrovoe lo cavallo di sigris e puoselo
. ariosto, 27-70: sacripante, ch' a por tal cavalliero / in
difenderò dalle tue trame / e dal desio ch' hai di vedermi uccisa, / e
v'è di fallo, / par ch' ognun se lo indovini, / ché 'l
2-21: in una loggia bella e spaziosa ch' è su la prima entrata e dove
. chiaro davanzati, xxxiv-40: pensate ch' augello / mai non avrebbe posa,
vedemo fare a ciaschedu no, / ch' el si mette 'n comuno / più volentieri
e monna lagia poi / con quella ch' è sul numer de le trenta / con
una fonte idea qui non ristagna / ch' è sempre quella del quarantanove, /
corno te tolle gran dono; / vedenno ch' eo te corono / e ponote ed
, / come d'onde h pesci, ch' indi han vita. g.
t'avesse sciolto / amor da quella ch' è nel tondo sesto? / o che
, 32: deh! non guardate per ch' io sia maligno; / ponete me
ogni lite è buon ricordo / fin ch' agramante sia fuor di periglio ».
congiurati il giorno destinato al convito, ch' era il quarto di gennaio, sopravvenne
. forteguerri, 3-40: ha nemici ch' han grosso rognone / e lo potrebber
: per venire al suo merito, dico ch' io, che son senza giudicio,
quasi come per bastìa, il castello ch' è chiamato la scarperìa. floro volgar
, i-555: per ogni parte trovo / ch' è ciascun buono amato, / se
posta una affezzione che non sarebbe cosa ch' io non facessi per voi. pallavicino
43'3i5: estoltamele puse sua speranza / ch' eo non farla vendetta, al suo
per la sua seguace / dispregia, poi ch' in altro pon la spene. cavalca
lo 'ntendimento / e sopra la quistion, ch' avia formata, / rapportassero a lui
può servire a due signori. o ch' è intento ed ha posto ogni suo
segnore in prima da san pietro / ch' ei ponesse le chiavi in sua balìa
, en cristo l'ò ensita / ch' è fior de granato. fra giordano,
pecorelle. ariosto, 9-37: fra molti ch' ai servizio erano stati / già di
, inf., 6-81: li altri ch' a ben far puoser li 'ngegni
ngegni, / dimmi ove sono e fa'ch' io li conosca. boccaccio, 9-6
porre il minimo intervallo / un sasso ch' io lanciai fischia per l'etra.
vecchia che conobbe il cavalliero, / ch' era nomato ermonide d'olanda, /.
rettorica porremo in quel genere che noi diciamo ch' ella sia parte della civile scienzia,
porla al numero di più di ducento ch' io ne faccio stampare. caro, 1-420
. baldi, i-148: la vecchia scuola ch' in croton tacea / fra l'uomo
grado. cesarotti, 1-vi-166: quel ch' è più curioso si è che possono a
a paragone la leggierezza d'una foglia, ch' ogni vento la crolla e una stoppia
e prometti di guiderdonarli per la vittoria ch' avranno di me e me costrigni di combattere
per lui o per altrui, sì ch' a sua barca / carcata più d'incarco
pone. ariosto, 31-2: però ch' ogni altro amaro che si pone /
glie la diede a bere: ciò ch' egli fece parimente dal suo canto.
vertuti ha in esso [nel celidonio] ch' io non ponio, / ma gemma
. boccaccio, iv-179: pone ovidio ch' ella si convertì in lodola e 'l padre
m'addite la cagione, / sì ch' i'la veggia e ch'i'la mostri
/ sì ch'i'la veggia e ch' i'la mostri altrui; / ché nel
], ma da quella vene / ch' è perfezione (ché se pone tale)
gli pone. petrarca, 73-59: poi ch' io li vidi in prima, /
mattutina. giraldi cinzio, 6-109: fate ch' io / con lei ragioni e non
16-74: non dico tutti, ma posto ch' i''l dica, / lume
3 e per secondo, che dicie ch' arebbe 3 cotanti, 3 / 4;
di carità, ma di quello amore ch' è detto amore di concupiscenzia. cavalca
intorno. fazio, v-12-1: posto ch' ebbe silenzio a le parole, / senza
, che 'l diletto della carne, ch' è così grande e così necessario,
e grandi, che, dubitando eglino ch' io non le perdessi, furono presi
mondo fosse posto / con l'ordine ch' io veggio in quelle rote, / sazio
cioè in corte davante a'iudici, acciò ch' elli iudichino tra. ile parti quale
lione, il mirone e 'l scombergh, ch' era poco prima stato posto in libertà
. chiaro davanzati, xxvi-22: da ch' è così certo, / ben faria
faria fallanza / chi ponesse fallanza / in ch' io lo metto sperto. compagni,
poneva a la visiera, / sì ch' in terra gli fé batter la testa.
2-331: sì come nuovo quel beneficio ch' io proveggo, o popoli, cioè
g. gozzi, i-3-44: pareami ch' io piangessi amaramente i miei casi, in
non chere gentilezza / né grande massa ch' orno aggia d'avere, / ma ponesi
incarnato o vero di qualche altro colore ch' è a quella età poco conveniente,
porrigine; e parlando di persona, ch' è affetto di porrigine, che abbonda
mille fanti arcieri ei conducea, / ch' avean con agli e porri e cipollette /
piedi fa'questa medicina: prende dell'erba ch' à nome calamandrina e seccala e bene
voi volete dar fuor, forse pensando / ch' ognun sia (come voi) di
tutte alfine eran bucce di porri, / ch' ogni cosa n'andava a saccomanno,
741: oh questo è altro ch' una buccia di porro. varchi,
.. / -marito innanzi sera? / ch' è una fronda di porro? fagiuoli
? fagiuoli, 1-5-344: diecimila scudi! ch' è una fronda di porro? g
un bel porro dietro via. / perché ch' in lombardia, / come si parla
21): or se da queste pene ch' io vi dico / vi ritrovate voi
ancora gagliardo nei servigi delle donne, ch' e'si dice: egli è come
. ffare; e per questo modo par ch' e'debiano sempre esser le fronde del
/... / e quel ch' a'porri fa la diceria. salvini,
or mi son accorto, padrone, ch' io e voi abbiam predicato a'porri e
mi par ce sia, il che farebbe ch' il sudore caldo diventasse freddo, avante
scuoprì due maestose pannochie et il membro ch' in grande invoglio di fascio aveva un
al signore bestia alcuna cieca, né ch' abbia alcun membro fiaccato, né monca,
sire, a forza m'aviene / ch' io m'apiatti od asconda, / ca
porti de'sogni: l'una si dice ch' è di corno,...
ricchezza assisa alla gran porta, / ch' ogni suo dono a larga man disserra.
. / lasciate ogne speranza, voi ch' intrate'. / queste parole di colore
sommo d'una porta; / per ch' io: « maestro, il senso lor
là dov'or dicesti, / sì ch' io veggia la porta di san pietro.
40: anche i fiumi più limpidi, ch' escono dagli emissari de'laghi, non
[la casa ottomana] si tiene ch' abbia avuto origine da alcuni popoli che
30: porta è questo a l'eussin ch' in sé riceve / la stagnante meoti
vi prenda della pena mia, / ch' io vo'venir con vosco in compagnia!
! gclli, 17-19: mi ricordo ch' io ebbi ima infirmità, ch'io mi
mi ricordo ch'io ebbi ima infirmità, ch' io mi condussi infino in su la
amare, / perché face savere / quel ch' om soporta apena. fra giordano,
o veramente gloriosa umiltà di maria, ch' è fatta porta del paradiso, ch'
ch'è fatta porta del paradiso, ch' è assegnata per scala del cielo.
voi di voi medesmo cale, / ch' altro ben d'esta vita uom non porta
vedendosi, che nel medesimo tempo, ch' essi maneggiano tarmi, tengono al negozio
fu sì fiero il primo assalto allora / ch' espugnata del cor la prima porta,
alta rocca, ove dimora / quella ch' è in cima il cor per guardaporta.
. petrarca, 274-3: non basta ben ch' amor, fortuna e morte / mi
/ per sembianti, o per vista ch' el tort'à. -remora,
, ancor sedendo, gir sì forte / ch' io voli qual per vento navicella.
ne'bacini di calacrona, un battello ch' egli chiamò 'battello-porta'(bateau-porte), il
, x-276: pregate dio per noi, ch' egli apra la porta della parola sua
catzelu iguevara], i-179: adesso anco ch' essi [gh uomini dabbene] battano
riverenza e d'amore per le classi ch' oggi battono alle porte del mondo civile.
quando vedete le nespole, piangete, ch' è l'ultimo frutto: la bella
data, con grande danno de'guelfi ch' erano dentro. dizionario militare italiano [
rimette una delle porte al vincitore, prima ch' egli entri in possesso di tutta la
5-17: vedi, io mi protesto / ch' io non portai mai lettere o imbasciate
tè il guanto destro e il portabigliétti ch' era una sottile guaina d'argento liscio
[tommaseo]: dio gli disse ch' elio gli edificasse l'altare di terra portabile
macchinetta, reso meno portabile per l'età ch' esige da me vigorosamente i suoi dritti
-portafogliùccio. mazzini, 20-270: prima ch' io mi scordi, vi dirò che ho
sopratutto riconoscere un luogo di porto, ch' essi chiamano nella lingua loro portàggio.
. pavese, 4-275: le poche volte ch' ero uscito per chieri e mi ero
non mi rammento d'aver visto quello ch' ella m'aveva fatto l'onore d'
sì diviso / da l'imagine vera / ch' i'dicea sospirando: / -qui come
portamento / ritrai tu, amor; ch' i'per me n'ho pavento. molza
): nell'atto stesso d'accertarsi ch' era lui, dovette vedere quant'era mutato
. de notavi, 16: quel ch' è peggio, ove sono i santissimi portamenti
magnificamente la fede e il buono portamento ch' avea trovato ne'cittadini di firenze.
faceano buon portamenti, e mi pregavano ch' io andassi da un luogo all'altro
e per domandar rimedi a'mali portamenti ch' erano fatti ai protestanti. birago, 579
cassi e tetti / non circa al fin ch' a se stesso perdona. l.
, che sì infelicemente l'hanno ridotto ch' or manca, può dirsi, la materia
secondo che delle vesti, o deltarmi ch' abbiam indosso avviene: e la
caro, 3-1-162: secondo la relazione, ch' io ho di roma, de'cavalli
portante il paladino sfida / per far ch' ei scenda ower che in aria ei
che mi dà notizie sicure: dopo ch' io fui ferito, il battaglione dovette
portante il paladino sfida / per far ch' ei scenda ower che in aria ei
colli apostol'ti conforta: / di'ch' io so'viva, non so'morta:
, purg., 11-70: qui convien ch' io questo peso porti. lauda escorialense
15-94: carcàr sul gigante il carriaggio / ch' avria portato in collo anco una torre
613): andò a una botte ch' era in un canto, e ne spillò
, inf., 19-34: tu vuo'ch' i'ti porti / là giù per
/ nel porta un carro, sanza ch' altri il cacci. marchetti, 5-153:
essere porto / la stella il guida, ch' è per lei raporto. 9
essersi voluto eleggere un cert'altro predicatore ch' egli portava. dazeglio, 2-267:
di virtù che traggon seco, presumendosi ch' ella discenda in essi dagli esempi de'
a ciascun passo / col corpo stanco ch' a gran pena porto, / e prendo
primo e io secondo, / tanto ch' i'vidi de le cose belle / che
poc'anzi in artassata / l'àncora naturai ch' io porto impressa / nel fianco mio
, in continova verginità, dicesse tuttavia ch' arde del fatto suo, portando i
'l porto, / e son di quella ch' è 'l fior di beilesse, /
, / per che si fa gentil ciò ch' ella mira. petrarca, 54-1:
nell'aurea scorza sua scritto si legge / ch' ei debba darsi a quella / che
, / per aver fama e far ch' altri n'acquisti, / te conosci e
che si dicono delle cose gallice, ch' i francesi non usavano la chioma, avegna
in molte croniche che clodio cornato ordinò ch' i francesi in segno di libertà portassero
dimostrami e dichiara, / se vuo'ch' i'porti sù di te novella, /
di partirsi, come la tregua, ch' era già stabilita, si pubblicasse.
pensato sopra tal materia: mi pare ch' egli affermi cose assai, senza portar ragione
illustrare le parole di plinio, quasi ch' egli avesse chiamate le pitture loquaci, porta
abbiate a vile / per lo colpo ch' io porto. dante, iii-n: amico
! poliziano, 1-533: le catene crudel ch' i'porto a dosso / mi terranno
a dosso / mi terranno prigion per fin ch' i'mora: / né so,
tantoché lo popolo s'armò, dicendo ch' egli portarono le spese, e gli onori
che cesare s'armava contro di lui e ch' egli di ciò non s'accorgeva all'
cloto / tronchi: ché non fia mai ch' ella sen porte / il vanto in
mia vita che testé non more, / ch' è peggio che 'l dolore / nel
basti / vivi portar nel cor que'ch' immatura / morte chiuse be'lumi onesti
da lentini, 27: se l'amor ch' eo vi porto / non posso dire
dona sì gran gioia ed allegranza / (ch' aver mi par d'amore) /
tu mi comandanti, tanto è l'amore ch' io ti porto! dante, conv
gherardino, 2-28: quando ella vide ch' elli era acconcio / d'andare a quello
, 158: per le meravigliose cose ch' egli avea udite della santità e de'
, o ninfa bella, / ascolta quel ch' io dico: / non fuggir,
: / non fuggir, ninfa, ch' io ti porto amore. / non son
venuta, mossa / da la pietà ch' ai mio padre portava, / sia
che non molto fruir possa / il piacer ch' ai dispetto mio gli dava. guicciardini
a generare e a confortare l'amore ch' io porto al mio volgare. petrarca
ti porto, avara terra, / ch' abbracci quella cui veder m'è tolto.
erizzo, 3-138: la compassione grandissima, ch' io porto, o compagni miei,
6 (89): il rispetto ch' io porto al suo abito è grande:
i cani con le mosche. pur ch' io faccia i fatti mei, che mi
fede, / che porta più di mal ch' altri non crede. esopo volgar.
. nardi, 463: alcuni dicevano ch' ei s'era allontanato per temenza dal
dal nimico...; altri ch' ei non s'intendeva della guerra e delle
beneficio. baldi, 42: spesso addivien ch' altri s'incontre / in dure genti
punto principale, cioè se sia vero ch' io l'abbia oltraggiato negli affari domestici
., 1-114: ne l'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature,
infine lasciò il posto a zacco, ch' era lì pronto colla cornamusa, e volle
xxiii-141: l'avvocato, ricevuto l'avviso ch' era tempo, sbalzò di carrozza e
al termine di tutte le virtù e discipline ch' accostarsi a dio. 38
giudice il fero / sovra la lite ch' ebbero del pomo. b. davanzali,
pascoli, 5-143: senti; e rammenta ch' egli era ferito / e si portò
franchitate / c'ho detta!, ch' è in viltate / disposta ed abassata,
ti porterai d'altrui, e'conviene ch' altri si porti bene di te. bisticci
-e'si porta benissimo, / meglio ch' i'non credetti. g. p.
pagata al mio procuratore, con patto ch' io mi lasci rivedere in questa corte
a me in nessuna maniera, imperciò ch' io non posso più portare arme.
erano a portar le armi e coloro ch' erano inabili. giordani, v-76: fui
cavalcanti, i-214: perch'io no spero ch' om di basso core / a tal
che mano stringe / né largo ognun ch' aperta borsa porta. -portare l'
/ e si pon l'elmo (ch' avea usanza vecchia / di portar sempre
, 762: che cosa è quella ch' i'veggio? il padrone n'è portato
, le ha tirato dietro il portaritratti ch' è sul comodino. = comp.
, quanto un trar di saetta, ch' è la lunghezza della nostra linea di
, 23-70: l'istesso dio, sempre ch' ei vorrà accomodarsi alla portata dell'intelletto
la mente di nostro signore sopra quello ch' è successo fin qui. caro,
12-i-229: quanto a l'indirizzo che vorreste ch' io gli dessi con questi galantuomini,
bene accomandato a persona d'altra portata ch' io non sono. g.
mio arrivo io vo persuadendomi / o ch' io vi sia paruto un fantocciaccio /
proprio per averla disprezzata quell'unica volta ch' essa era realmente a portata della loro
bicchierai, 69: le cure poi, ch' ei referisce fatte coll'acqua del tettuccio
leggerà sul viso la stima e l'affetto ch' io costantemente conservo per chi l'invia
par., 6-43: sai quel ch' el [il segno dell'aquila] fé
, portata da molti per vera, ch' egli fosse stato avvelenato in lione. menzini
van tre dì con le lor notti / ch' ella pan non ha gustato: /
m'avete ben concia, / dicendomi ch' io sia d'un dottor moglie: /
per la quale ser cecco soprascritto mi scrisse ch' io li dovesse... mandare
ancora. castelletti, 1-27: averti ch' io non ho danari da pagarti la
bella donna savio ragionare, / e ch' aggia in sé avenante portatura. l.
scavati; /... / fa'ch' abbian tutti le portelle strette / quanto
si potranno chiuder con portelle nel tempo ch' elle non si adoperano. inventario di
; / né bisognò coltello, / ch' ella gli aperse prestamente. sanudo,
carico, sotto il dragante e nella parte ch' è vicina alla linea d'acqua,
inganno, il bel balcone, / ch' era sì chiaro e lucido da prima:
. nardi, 274: voi giudicate ch' ei sieno portenti quando ei piovono le
alimentasse un acquario. ignora i portenti ch' egli promuove. -in senso gravemente
. nardi, 274: voi giudicate ch' ei sieno portenti quando ei piovono le
si direbbe ora; v'ho detto ch' era umile, non già che fosse un
, 14-190: non cessavano dal ripetergli ch' io era un mostro, un portento
degradazione, oh!, non sarebbe meglio ch' ei li mandasse all'inferno? carducci
portentoso male; / e il dolore ch' è in voi forse m'attira / più
chiari segni / e portentosi, allor ch' ai campo addotta / fu la sua
anche dentro al fuoco di quelle ore ch' erano loro apparse più assolute e portentose.
tu per l'arduo calle, / ch' io dietro il lesto tuo piè portentoso /
tuo cantar è portentoso, / odi ch' eco ti fa sincera valle. lanzi,
d'inventare istorie e di compartirle, ch' è la corona del suo merito. tarchetti
ti darò sì portentoso e forte / ch' emuli della verga il prisco esempio. pascoli
ii-8-44: il fanatico zelo entusiastico, / ch' anima sempre alle più ardite imprese;
., vedemmo... un segnore ch' andava cavalcando per lo campo. cavalca
chiamasi chiesa porticaria o porziana quella ch' è fuori delle porte della città o loro
a cose amene, pensi tu perawentura ch' ella faccia comparire in tavola qualche curiosa
, non le tolgono di quella robustezza ch' è inseparabile da un così fatto genere
belasta uscì del chiostro per una porticèlla ch' era sotto il pervio e intrò in chieza
tanto era il puzzo degli uomeni morti ch' erano sotto i portichi e nelle case e
sempre in atto di fuggire il carnefice ch' entro se stesso portava. brusoni,
..., non per questo segue ch' io debba favorire il portico di san
notavi, 56: in questi portici più ch' in quelli d'atene s'impara a
parti d'egitto, in una terra ch' avea nome betlem; e partorillo sotto un
pasquinate romane, 547: or, vedendo ch' in roma venut'era / un frate
roma venut'era / un frate e ch' a dormir seco il vorrebbe, / sei
[ingravallo] ancora la portiera, ch' era là: e stava a baccajà con
di costanzo, 1-133: per dubbio ch' i portieri non facessero intrar i poveri
, alcuna attenzione fra i pochi adulti ch' erano in attesa fuori. solo il
garrulo portiere ligio agli ordini / disse ch' era vietato disturbare / l'uomo delle
di color diversi, / e un portier ch' ancor non facea motto. ottimo,
trissino, 2-2-88: quelle donne, ch' escono e van entro, / sono
non mi rammento d'aver visto quello ch' ella m'aveva fatto l'onore d'inviarmi
tribuno, e disse al portinaio ch' egli aveva bisogno di parlare al suo signore
: ecco, suora mia, hai saputo ch' io sono vivo; non ti contristare
porta; e nonostante l'usanza antica ch' era allora e anco el comandamento ch'
ch'era allora e anco el comandamento ch' aveva'e'portonari, cioè di non uprir
porta e non mettar dentro persona mentre ch' e'frati mangiavano, el portonàio aperse
torre, acciò che 'l portinaio, ch' era di là, venisse di qua a
: alano chiese di grazia all'abate ch' egli il menasse co. uui a
se'tu matto? come credi tu ch' io ti menassi colà dov'è il papa
d'ogni pregio, / per le virtù ch' a'di ciascuna portio; / se
, cioè nel senio. e dice ch' ella fa due cose: l'una,
1-i-365: 'porto di fiume': è quello ch' è situato alle sponde di un fiume
'porto di armata': è quel porto ch' è destinato a ricevere esclusivamente le navi
e noi gli avavamo ragonato di quello ch' è in santa croce. ghirardacci, 3-273
iniquo che sì scele- ratamente ha operato ch' io non abbia te, porto di mia
vita? loredano, 2-31: mi creda ch' essendo la moglie il porto di tutti
splendore, / intend'il peccatore / ch' a voi ricorre, del mondo speranza,
fiso / potè veder nel viso / ch' i'porto segno di greve pesanza.
par., 1-112: ne l'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature
sua falce cruda / tutti altri par ch' a sì gran passi segua, / e
fra giordano, 1-131: il peccatore, ch' è in peccato mortale, non ha
'l mio cor circonda / e giusta vita ch' è tra 'l sasso e l'onda
quest'alma. / al porto, ch' io spero, / tu m'apri il
fare meo portto, cant'-e'partte ch' eo, / a dir e's'agio
v'andai come buon pellegrino, / ch' un bordon noderuto v'aportai, / e
com'ho disianza: / ma tosto ch' andrà via il tempo torto, /
, / e disse: -lasso! ch' io mi rendo morto. - / e
... i -or mi soccorri, ch' io son a mal porto! -
, cent., 16-30: nota ch' era in tal dì stato morto / quel
chiaro davanzati, xxxiv-50: di quel ch' avenire / possa, profeteria / non
dov'è il vostro core, / ch' ella vi può dar porto fo. rancura
la ragion e l'arte; / tal ch' incomincio a desperar del porto.
e voltolo / senza fatica a quel ch' io voglio, e parmene / esser
30): « e che vorrebbe ch' io facessi? » « che aveste pazienza
essere porto / la stella il guida, ch' è per lei raporto. paolo zoppo
lassare. chiaro davanzati, lv-60: so ch' è 'n voi fermezza, / onde
digiun picciol conforto / e, ciò ch' aver non può, contende e vieta /
rompe in mezzo il porto, / ch' aver preso credea, di mia salute;
mia salute; / e veggio aperto ch' alcun ben non dura / lunga stagione in
, / dotto non si paresse ciò ch' io porto: / però voria far porto
loro quella immunità e fondaco e franchigia ch' avieno per loro. marco polo volgar.
mio esilio ad un bel fine, / ch' i'sarei vago di voltar la vela
aven di voi pensando / come quelli ch' è in periglioso mare / e vede
spene del tornare, / tutte le pene ch' ave travagliando, / tanto che vene
spesso in mezo al corso o prima ch' elle giunghino al porto de'nostri male
... non ha mai consentito ch' io possa pigliar porto. -attuarsi,
valore del danaro dipendesse dall'impronto sovrano ch' ei porta, e che il principe fosse
si trovasse allora in quella città, ch' è sua patria, il padre angelico aprosio
.. / tu mi conforti e par ch' abbi ragione / con tra ad amore
ciascun d'esser ben netto / prima ch' altri riprenda di difetto. castelvetro,
. tasso, n-ul-679: -volete forse ch' io mi vesta di bigio...
questi fondamenti, aiutato da molti discepoli ch' egli aveva in diverse parti di germania
, e predica in quella la predicazione ch' io ti dirò. savonarola, 10-40
la conquista dell'eguaglianza], per- ch' essa corrisponde a bisogni reali, a desideri
una indivinatrice / allora in tebe, ch' era manto detta, / che sapeva predir
altissino punto e come da re, ch' egli vuol sostenere. 14.
di gino. bisogna vedere la faccia ch' egli fa, quando arriva al punto culminante
uomini son tutti attenti alla canzone, ch' è al suo punto più drammatico.
sol me par più de milli anni / ch' io cavi lui e me di tanti
. foscolo, v-44: dal punto ch' io posai l'occhio sul frate, io
, sì mi parla incontra / quella ch' aio servita ad ogne punto. gallo da
m'hano d'amore punto: / ch' eo n'era sordo e muto; /
punto. segnatamente trattando negozi, a quel ch' è da farsi. carducci, iii-21-266
sono! ariosto, 26-8: parmi veder ch' alcun saper desia / il nome di
punto / dunque siamo venuti, / ch' io nelle braccia altrui / oda starsi
, sospiri e morte, / poi ch' a tal ponto mia vita è constretta.
c. gozzi, i-23-146: sì ch' io sostengo alfin, caro giovanni,
pagano, ii-29: il perfetto è quel ch' è giunto al suo termine. e
/ move un sol ponto da quel ch' era prima. rime anonime napoletane del quattrocento
6-397: giurami... liberamente quello ch' io ti domando e non fallire d'
non fosse, questo gramo mondo / ch' è un punto un nulla in faccia all'
, 73-83: solamente quel nodo, / ch' a- mor cerconda a la mia lingua
di iesù non si legge nulla cosa ch' elli facesse, ma dicesi, e puossi
belle donne giunsero in quel punto / ch' essi cadero; e si morser le latìbia
ben sì ricc'amanza; / avegna ch' ella m'aggia fatto torto, / sol
4 (63): l'impressione ch' egli ricevette dal veder l'uomo morto
punto / nella mia mente pinta, / ch' i'la mi veggio pinta / nel
gine a punto mi rendea / ciò ch' io udiva, qual prender si suole
/ montati dello scoglio in quella parte / ch' a punto sovra mezzo il fosso piomba
fiorentini, 180: quando ciò sarà, ch' ella il [il neonato] voglia
del rosso, 433-8: tu vedi quanto ch' ànno gli perversi / eretici lombardi spresiato
/ ogni cosa. vien, vieni, ch' i'la vuo'intendere / di punto
dendo in cambio ch' io m'asciugassi le mani alla sua barba
: qui ti faccio punto, / ch' a così forte punto, / qualunque fia
farò punto e fine / perché veggio ch' io misi mano in pasta / ed avolt'
mi trovo esser giunto, / sì ch' io farò, con vostra grazia, punto
sconfìtta di monteaperto, xxviii-941: a pena ch' el ban ditore avesse ditto
. lanci, 4-44: sarà meglio ch' io proprio parli a lavinia, a ciò
grandissimo sforzo per mare, di maniera ch' egli avea in punto più di quattrocento
su per lo trabocchello; e quello ch' aveva lo 'ngegno in punto lo fé volgere
: a tanto le venne in pensiero ch' ella si vendicherà di achille, che li
veder se, appresso a quei tanti spiriti ch' egli dice ch'ella ha nel corpo
a quei tanti spiriti ch'egli dice ch' ella ha nel corpo, gli posso anche
si metteva in punto, sospettando quel ch' era, gravemente si dolse fra se medesima
per alessandro, come per lo signore ch' aveva a governargli. c. campana,
che non sono stato consolato di quello ch' io domandavo, che io ricorra da voi
da voipunto, / sì come preso ch' è rinchiuso in volta. guittone, xxv-6
non dubitate punto di me... ch' io non mi moverò, né farò
. cione, xvii-517-13: di ciò ch' elgli àve non se 'n cura un
): i'ho tutte le cose ch' io non voglio, / e non ho
cader mi raggavigno: / ché, punto ch' un traballi o vada arcigno, /
moglie, /... / punto ch' io metta il pie fuor dele soglie
la terra '... or ecco ch' è signore di questa parti- ciulla,
non puntuale: so bene d'altre taccie ch' io non merito e che disprezzo e
io non merito e che disprezzo e ch' io non degno di giustificazione; e
la lettera] tanto affettatuzza e puntuale ch' avesse troppo dello spagnuolo o, per dir
, 1-1123: da questo puntual foglio, ch' io pubblico, nasce la commedia dei
, iii-66: in verità mi dorrebbe assai ch' ella volesse stare sul puntuale, primieramente
suffraga l'annual reddito dei dieci mila ducati ch' io tiro con puntualità antecipata ed irrefragabile
sia ella povera, vuole la pia puntualità ch' io la sposi. 3
mi par di ubbidirla in tutto quel ch' ella mi comanda, e puntualissimamente.
essere puntualmente pagati di tutto il tempo ch' erano stati con noi. redi, 2-38
benvoglienti, cxiv-6-72: sono alcuni giorni ch' io ho ricevuto pontualmente da pisa il noto
quando il medico vedrà che lo 'nfermo ch' egli à tra le mani dorme troppo
poter procura / piero e non vuol ch' ella le man vi metta, / accio
gettan sangue già per le punture, / ch' erano state d'altro che d'assilli
: certi lucertolotti abbiam qui drento / ch' assaltono altri dreto a tradimento / e,
. marini, 235: questi pensieri, ch' erano spine al cuore dell'affannato,
affaticati. del carretto, cvi-620: ohimè ch' io sento d'empia morte i messi
i-321: tenendo egli penzoloni la gamba ch' era ferita et essendo risecco il sangue
che gli dava maggiore spasima, dicesi ch' egli prese a dire che, quantunque
sepolti le tombe terragne / portan segnato quel ch' elli eran pna, / onde lì
altrui. bisaccioni, lx-3-102: stabilito ch' ebbe egli il matrimonio della figlia,
tutta amore accoglie / sua forza e par ch' e'stesso lo pavente, / niun
; ma non approvo le puntute riflessioni ch' ella fa sul suo desi
: « tessa, odi tu quel ch' io? e'pare che l'uscio nostro
più punzecchiando i dolori di corpo, sì ch' io non potea punto mangiare, e
nievo, 659: la trascuranza di ciò ch' ella sapeva dovermi tanto premere finì di
b. giambullari, 7-52: per fin ch' i'non ho quello, / può'
ho quello, / può'far pensier ch' ogn'ora i'te punzechi / tanto che
averlo inteso: / ma non badiam ch' elle ci s'allontanano, / punzecchiate da
soprannome di guerra e di malaugurio, ch' era la punzecchiatura delle sue amiche gelose.
), sibbene una donna, e quel ch' è più, una donna rivale.
. sergardi, 1-209: chi sarà ch' a tue sciocchezze attendi / e che metallo
su, su, cocca mia, ch' er dottor ingarbailo te regala una pupazza,
prima alrerta andare i fiumi, / ch' ad altri mai ch'a te volga il
i fiumi, / ch'ad altri mai ch' a te volga il pensiero. /
fianco / nova piaga le vaghe pupille / ch' a ciascun guizzo m'àn fiaccato e
pupille amate. metastasio, 1-i-121: ch' io mai vi possa / lasciar d'amare
un sol non troverai tra mille / ch' abbia, liborio, l'intelletto sano /
di tutte le cose, quale intendeano ch' esser dovesse un ottimo governatore di stato