pronto in toga di dottore / un ch' era de'dottori il perissema. =
mia disaventura, / ca sì coralemente ch' io ne pero / innamorai, tanto ci
mova / da vostra gentilia / primero ch' io perisse. petrarca, 127-103:
venuto a domandare e a salvare quello ch' era perito. giannotti, 2-2-362:
debolezza. batacchi, i-117: prima ch' elena fusse, ai dì remoti,
in qualche parte rendergli gratitudine del beneficio ch' egli le aveva fatto, levandola dal
, 1-i-490: priegovi che quella vita, ch' io per voi porto, per voi
fausto da longiano, iv-203: poi ch' i beni naturali non possono sempre stare
essere, essendo necessari, è giustissimo ch' i beni di fortuna periscano, essendo superflui
perisce nelle più riposte e più sicure stanze ch' abbiano saputo dar loro gli architettori.
ponte / che 'l rivo abbraccia ch' e'suoi orti inonda, / il rivo
suoi orti inonda, / il rivo, ch' a perir poi va nel fiume /
guardia la commetti / del servo tuo, ch' or in tua vece è dio.
om tenesse dritta sua staterà / ciò ch' e'ne péra -. non v'averìa
, 'n questa fiera, / lo stato ch' era -a la diritta usanza.
voglia suo marito servo avere, / ch' a. llui pregio ne pere. dante
: perì l'inganno estremo, / ch' eterno io mi credei. carducci,
de lo mio tormento, / sì ch' eo non péra, dolze amore meo.
'l divin chiaro sguardo sì mi piace / ch' io ritorno a perir de la sua
e peso / d'amor, sì ch' io ne pero a morte offeso. tasso
: come il vidi io perii del mal ch' entro mi duole. g. gozzi
27: non siate lente ormai sù ch' io vo'bere, / perché me stesso
pietà sentite al cuore / d'un ch' anelante e sitibondo pere? 19.
chiabrera, 1-iv-257: pera il giorno ch' uscisti / fuor del ventre materno,
, xiii-2-121: uno o due epigrammi ch' ei provocava corsero tra me e lui
poiché la serva si peritava a dir ch' erano a letto a quell'ora, s'
eleggere pubblicamente a qualche carica quell'uomo ch' ei giudicava meritevole di sua confidenza.
, / benigno padre, se non ch' io mi perito. grazzini, 4-535:
fu licito difendere qualunque opinione per falsa ch' ella fusse. cellini, 2-86 (
notte per introdurlo di nascosto nella casa ch' egli conosce tanto bene? cicognani,
, 4-2-8: aveva il borgia, ottenuto ch' ebbe quel luogo, per essere quasi
dei coni, di mano in mano ch' eglino van facendosi periti nel nuoto. d'
s. v.]: 'peritoneale': ch' è relativo al peritoneo. onde membrana
16-iii-14: se vengo a palesarvi la credenza ch' io ne tengo, lo fo con
rassembrano molto belle e anche talmente vere ch' io non saprei affermare in contrario,
mattina dopo aspettò alla porta di casa ch' io uscissi e mi porse tutto sorridente e
le sue robuste / radici investe sì ch' ogni più duro / smalto in breve penetra
faccia. gherardi, lxxviii-iii-352: poi ch' a lei mi mandò quella pietosa,
essendo tornata la marea, e i batavi ch' erano con esse, mentreché e'contrastan
. per debito di giustizia, quello ch' egli per merito d'umiltà non si era
ossa; / sì che la ripa, ch' era perizoma / dal mezzo in giù
, 1-791: 'sì che la ripa, ch' era perizoma': è vestimento che cuopre
. mostacci, 146: quella ch' è di bieltate / sovrana in veritate
ciascuna secondo che le sono, non tanto ch' ella sia compiuta di fermezza; poi
che cerca buone perle. e trovata ch' ebbe una perla preziosa, andò e
perla preziosa, andò e vendette ciò ch' egli aveva e comprolla. lapidario estense
qual su le treccie bionde, / ch' oro forbito e perle / eran quel dì
ricco mare, / non sarà, ch' a vederle / non paian scolorite / a
cuer amava servirla; / bramavaia piu ch' aor, argent né pirla. atanagi
mill'altre bellissime doti pregiate, / ch' ornano te quasi perle trapunto d'oro.
formò voce fra perle e viole / tal ch' un marmo per mezo avre'diviso.
buon conto una persona; / ciò ch' ella fa, gli par che perle sia
. prati, i-215: che vai ch' io noveri / le perle care / che
. farò quanto mi dite con angelo, ch' è veramente una perla in ogni senso
occasione. verga, 8-105: una giovane ch' è una perla,... e
: troverai... un vecchio ch' è la perla dei mercanti onesti. baldini
fortuna... di trovarvi un preside ch' era la perla dei presidi, e
bibbia], 2-9: non date ciò ch' è santo a'cani e non gittate
m. cecchi, 21: basta bene ch' io l'ho messa in luogo /
2-ii-5: sandro, che prima vede le'ch' ella lui, stando a guardare pippa
, se dispogliato / se'per l'inverno ch' ogni fiore asconde, / nel tempo
: gli ottantasei anni e 'l paralitico ch' ella ha nel collo onde gira sempre la
dirò così, d'un globetto, ch' è quanto a dire la formazione d'una
, 184: lascia... / ch' io senta la mia vita / fatta solo
, 185: che temi / tu? ch' ognun dice che saresti altro uomo /
o fame o guerra, / costor ch' io dico, tanto dissoluti, /
prima si poteva sanare, tanto perlungata ch' avea portato danno per dimoranza.
. caro, 12-iii-106: l'ultima ch' io ho da voi avanti a queste
con uno di quei gesti quasi violenti ch' egli usava verso la salvatichetta pel vezzo
gelosa, quasi direi puntigliosa e permalosa, ch' è della sua razza sensitiva ed eletta
priorato, 3-ii-37: rispose il principe ch' anch'egli bramava la pace, ma
, iv-1-887: era necessario... ch' egli facesse parte di quella selvaggia agglomerazione
parte di quella selvaggia agglomerazione umana, ch' egli esperimentasse l'aderenza materiale con lo
g. bentivoglio, i-13: finita ch' è l'assemblea, rimane la cura
conservazione della creazione ci mostra per necessità ch' è dio, il quale questa università
e lisbena / e l'altre, con ch' i'ho fatto permanenza. muratori,
. bibbia volgar., ix-477: quello ch' è incredulo al figliuolo, egli non
,... in quella vocazione ch' egli è chiamato, in quella permagna.
spedizione a quel medesimo tribunale de'forestieri ch' era ostinatissimo in non volere che lo star
è presente. l'altra per lo cuore ch' è permanevole. = dal fr
3-1-107: sentiamo... come bisogni ch' egli ammetta la materia della luna esser
metalli, ridotti in foglie, d'impenetrabili ch' erano ai lucidi dardi del giorno,
le ciglia albai / e, mentre ch' io guardava lor bellezza / fisso in un
, 7-114: la schiera internai, ch' in quel conflitto / la tirannide sua
, venne un signore a prendersi la sedia ch' era di contro a me, dall'
: quel vago prigionero peregrino, / ch' ai suon di vostra angelica parola / sua
, ma si cerca di più ciò ch' è commodo. ghislanzoni, 18-111:
dice « cupiditade » intendo quel vizio ch' è contrario di temperanza; e questo vizio
poi / la vuol per moglie, ch' egli se la prenda / nel modo che
quando cristo passava, gridavano i demoni ch' erano in un uomo: messere, se
alberto [tommaseo]: che dio, ch' è summamente iusto, per alcuno modo
, 1-54: or son fatto sì tristo ch' el mio stato / permutarei con ogni
ebrei / pur l'offerere, ancor ch' alcuna offerta / si permutasse. masuccio,
testo ricevono trasposte senso differente da quello ch' elle suonano portate con l'ordine in
più serena fanno. / ma temo ch' ora se permuteranno / di tal natura,
degli occhi miei minchioni, / quel ch' ella riuscì voi sentirete. 3
amari, 1-iii-443: non è mestieri ch' io ricorra alle leggi di permutazione per provare
. fausto da longiano, iv-221: ch' altro sete voi, vecchie e vecchi
veloci ingegni... io vo'dire ch' egli è troppo frettoloso nello scrivere.
l'ozio fusse non quanto ciascuno conosce ch' egli è, pemizioso e nimico a'buon
, se lo mangiava con un gusto ch' io non disgrado un abatino parigino, il
onor si fonda e volve, / ch' un. foco ce l'awampa, un'
esso de'montasti e delle tratte, ch' erano i due perni sui quali s'erano
cose domestiche e de'figli, / però ch' e'son la ruota e voi il
3-i-95: lei vede, dalla segnatura, ch' io sono a milano, il perno
ambra, 35: il meglio fia ch' io mi pigli puleggio. g. m
: ne la chiesia di san tomaso, ch' è appres so, et
, iv-2-112: avevano il pileo, ch' era un cappelletto senza falde, il
ricordati di fuggire il legnoso, cioè ch' elle vadino contrapesandosi e bilanciando i'modo
i-389: comanda alli figliuoli d'israel ch' egli t'arrechino dell'olio purissimo degli arbori
olivi e col pilo costretto, acciò ch' egli arda nella lucerna sempre. domenichi
sulla smorfia, e almeno / lasciate ch' io rimanga a preparare, / ho qui
. li riuscirono all'opposto di quello ch' egli si figurava, perché, scoperto
cammelli, 137: orbaca, non pensar ch' io dica pepe, / rapazuol marzaiuol
ch' io sia ghiotto. a. f.
alloro, / ma non potete far ch' io vi riveli / amor non sapend'io
). baretti, 1-236: basta ch' io dica a chi vorrà leggere la
a chi vorrà leggere la sua 'confutazione'ch' egli l'ha pillottata d'erudizione, ma
tanto solamente lanciato i pili, avanti ch' ei venissero al menar delle mani,
. idem, xxvi-1-337: non è molto ch' io vidi un certo pilo / che
pilota di un rimorchiatore, un genovese ch' era stato molti anni in india.
dico al mio pensiero, / al pensiero ch' è il mio piloto. térésah,
, fammi il piloto fino a tanto ch' io truovi questo messer tindaro ch'io
tanto ch'io truovi questo messer tindaro ch' io t'ho detto. -condottiero
non senza mistero, poiché al punto ch' ella suol piangere, vien pallottata e
, lxi-3: gite, caprette mie: ch' io da qui innanzi / standomi a
fo chi disse, / per quello ch' io sentisse, / e anche scrisse de
sentisse, / e anche scrisse de quello ch' io dirò, / e sì no
no è pur mò de prima, / ch' el se diga per rima / de
la ciptà di lucca, / trovò ch' ell'era munita con dolore, / per
dai sotterfugi e dai debitucci, ciò ch' era la prova lampante di come codesta
, e la pacia / tua mi dà ch' ogn'uom pilucca, / ché m'
tanta prudenza / quest'umana sapienza / ch' ancor io voglio esser pazzo.
mazzei, i-340: voi saprete ch' io non sono vostro amico in quello
ha dato un piluccone, e sorta ch' e'non m'ha arrivato bene. idem
della sassifragia, per la gran virtù ch' ella tiene di rompere e cacciar fuori le
la mortella / tra la stipa, o ch' io sogno, o veglio teco: /
un uomo con una cervelliera in capo ch' andava a cogliere pine nel pineto di
mandorle dolci e de l'amare / ch' e'medici vi dàno a tór dolore,
: i due gran pin di bronzo ch' adriano / pose alla tomba quando a
di coppa. fazio, v-2-80: scrivesi ch' è preso ganimede / per giove,
/ ne mostra chiar quel sol, ch' io pur vorrei / per riguardarlo fiso
un pinchellon di vita tolse, / ch' ammorbava di tutti le contrade, / il
lxii-2-vh-98: v'erano due pinchi barbareschi ch' andavano facendo preda di legni cristiani. guglielmotti
v. ariosto, 1-iv-770: pincon ch' io son! a questo modo,
insegnati. alfieri, 12-302: bestia ch' io mi son: qual ebbi / di
e la maniera di presentazione dei miti ch' è tipica della cultura di olimpia durano
le radici, / di quelle glorie ch' hanno le lor mete / fin sotto le
un uomo con una cervelliera in capo ch' andava a cogliere pine nel pineto di
l'occhio porta a quella altezza / ch' a pingere e scolpir qui m'apparecchio
accostava eragli amico di cuore o soltanto persona ch' egli avesse in istima, il suo
/ di teseo, ma il sembiante ch' egli avea / quando nel più bel fior
alcun lato i raggi / del sol ch' eccelso a te pende sul capo.
pittor rassimigliar al vero / quella beltà, ch' ogn'or col mio pensiero / via
d'orrida spada un orione armato / ch' empia il mar di procelle e di
/ madonna, pur un'ora / ch' io scrivere sapesse quante ho pene,
sapesse quante ho pene, / o ch' io il mio core pingere savesse / con
nuovo campo di splendore aprissi, / sia ch' a un tempo patetico ed amaro /
, eo pingo; / nonn-ho vigor ch' eu'ha: / così son di gio'
il mortaio in su la finestra, ch' io non aveva se non a pignerlo
[il fiume], / tanto ch' alfin non capa più in se stesso,
furia di pignere e gridare, / ch' io non credo se n'abbia a
la sesta [schiera] credendo / ch' el pigner desse vinto il lavorio, /
che colpa qua giù 'l pinse; / ch' io 'l vidi omo di sangue e
forza del suo peso: / per ch' io di coruscar vidi gran feste. amico
non posso rafrenar lo mi'talento / ch' ognor mi pinge in gioia dimostrare. petrarca
che mano stringe / né largo ognun ch' aperta borsa porta, / ma quel
aperta borsa porta, / ma quel ch' accorta / usa maniera in dare et in
e che don mai non finge / quel ch' esso face per cambio o per fructo
forza tal che tu vi puoi più ch' io; / pingine fuor la voce
g. gozzi, i-2-62: mentre ch' io volea con le parole difendermi da
: mostra qua. -tanto pinsi ch' egli entrò nel pantano. 14.
che ningua; / la tua mimoria dimostre ch' estingua / in parte dietro, come
nel pingue terren sì l'innestai / ch' alto crebbe e coi rami al ciel salìo
10-ii-103: ho detto e tomo a dire ch' io non son qui per inanimire alcuno
seppellita la tale, perché in quel ch' è vivere umano con economia, con
, basterà aggiungere a quanto si sa ch' era di mezzana statura, di soda e
/ u'ad altro obiecto non guardi ch' ai pascolo. = voce dotta
con mura d'alabastro tanto belle / ch' alcun'etate mai non vidde tale / e
compagnia di pinole e crestieri, / ch' a li medici fer le forze caglie.
, sopra al ponte infranse / lutezio ch' a la porta era col foco. b
rinaldo sfavillare, / come volea colui ch' è pinto cieco. lorenzo de'medici,
. dalessandri, xcii-ii-224: s'aviene ch' il putto il fiero serpente veda pinto
lo teme né lo stima, perché sa ch' è colore, ch'è carta
perché sa ch'è colore, ch' è carta. f. f. frugoni
avean per letizia il cor confuso / ch' io non sapea da lor volger le ciglia
.. / miro a quel modo ch' io mirava al tempo / che in te
9-63: astolfo esce pel primo: cavaliere ch' è agevolmente scavalcato, galante, lindo
da lentini, 7: in cor par ch' eo vi porti / pinta corno parete
che giace sì venta? / sarebbe quella ch' è nel mio cor penta? detto
punto / nella mia mente pinta, / ch' i'la mi veggio inta / nel
verso un sciocco pento, / un pazzo ch' in forsi era d'ogni spene.
intomo dai busti orrendi pinta, / ch' un fiume di versar ciascun simiglia,
lo sapete voi di quii [fagotto] ch' è ghi è pieno pinto? -
esso intrasse in lo laberinto, ch' elio ficcasse questo pintolo, ovvero chiodo,
[garzoni] die l'uomo ammonestare ch' ellino non veggano laida né disonesta pintura
altezze / meraviglia no m'ène, / ch' anche pintura in gesse / di cotante
c. gozzi, 1-1005: so dir ch' ell'era ignorante per dua, /
l'ha sì pinza di dottrina, / ch' or potrà tener scola a casa sua
b. giambullari, 7-50: sancto pastor ch' en ciel fusti creato / de pietro
fariseo sì era d'una maniera di genti ch' erano partiti dalle genti mondane..
vestita delle pinzochere di santo domenico, ch' ha nome caterina di jacopo da siena.
almen come facea suo padre, / ch' essendo ricco e nobil mercatante, /.
iddio / per la sua torma, ch' ei colmo d'amore / co'prieghi armò
bella, pia, d'una pietà ch' ella diffondeva sulla terra prima di levarla al
, molti se ne scandalezzarebbeno: responderei ch' el sarebbe vero: però da'farisei
magno,... il quinto, ch' è la maestà vostra, desideriamo che
: lidia in tanto de i fiori ch' èduca / mesti l'ottobre da le macerie
sepolti le tombe terragne / portan segnato quel ch' elli eran pria, / onde lì
: non è questa la patria, in ch' io mi fido, / madre benigna
tal che dalla prima ora in quella ch' io arsi, / mai vidi il viso
447: qual fu dal primo dì, ch' io ve mirai, / quella mia
giusto iddio, / per la sua carità ch' è infinita, / perché egli è
vi manda, e darvi segno / ch' alfìn v'aspetta nel suo ettemo regno
figliuola e de la notte, / ch' or pia ritorce il fuso ed ora
senza de'numi alto consiglio / non è ch' ove più lento / e grave è
. erizzo, 3-138: la compassione grandissima ch' io porto, o compagni miei,
, 3-i-123: io vorrei... ch' essi [austriaci] s'accorgessero come
s'accorgessero come il consiglio d'un proscritto ch' e'riguardano come nemico è di tutti
che parte invola / del nutrimento pio ch' a lei [vite] si deve,
intelligenza, 294: quiv'era una donzella ch' organava / ismisurate dolzi melodie, /
, / per la spera del sol ch' ora la scalda; / e passa il
d'arno era per pioggie sì grosso ch' egli non lo potè guadare. petrarca,
b. palmieri, xxxv-i-445: o voi ch' alegri gite, e me dolore /
questa gran pioggia d'inviati estra ordinari ch' è comparsa nel mondo ha quasi inondato questo
larga ploia / de lo spirito santo ch' è diffusa / in su le vecchie e
, / ne la pistola poi: sì ch' io son pieno, / e in
s'è chinato a raccogliere le ghiande ch' erano sparse in abbondanza per terra, poi
pindemonte, ii-78: sottile / quel ch' è pioggétta su languente rosa, / fu
genesi al capitolo sesto si trova scritto ch' esso formò quell'arca tanto celebre di
le fave col piuolo / le so por ch' è un piacere. bellincioni, ii-101
, acido e mollemente rigido, / ch' è schiavo della sua enormità.
: or come awien, dich'io, ch' ei prende moglie / che già la
montati de lo scoglio in quella parte / ch' a punto sovra mezzo 'l fosso piomba
, 3-9: lodato iddio! eccomi ch' io piombo a fil diritto. colletta,
g. gozzi, 1-69: mentre ch' egli avea la mente intrinsicata nelle contemplazioni
. segneri, ii-27: peccatori infelici ch' ogni momento piomberemmo giù nell'inferno,
forte a credere / con tutte toe parol ch' ai cor mi piombano / che alcun
suoi nemici zomba, / di modo ch' essi sceman per bollire, / ché dove
aretino, 14-52: l'immobil terra, ch' ode il ciel che freme, /
estreme, / e di su 'l fuoco ch' aita nube piomba. -lanciare dall'
dardi e le piombate / palle, ch' ardon nell'aria, e i sassi stessi
. roselli, lxxxviii-ii-393: lasso! ch' io vidi il cuor già fatto umile,
non lamento al meschin vale, / ch' ella sta fissa come torre al vento
perché in illirico furo già due legioni ch' ebbero sei migliaia di cavalieri, le quali
/ di fuor dorate son, sì ch' elli abbaglia; / ma dentro tutte piombo
dieta cava se trovasse pombio a sufficienza, ch' el debbia usare di quello. biringuccio
in tutto il corpo, un peso ch' io sentivo non sopra ma dentro di me
/ farsi di piumbo al petto di ch' io spero, / tal che l'usato
e farli festa, / senza temer ch' altrui lingua favelle / di lor cosa
, 1-145: -a questo modo, uno ch' è pazo sarebbe / più pazo assai
né di zolfo ascosa / la vena, ch' ogni copia ne produce / dando esercizio
re, spiega a quel tale / ch' in questo piombo a te m'have
. d. bartoli, 4-1-284: convenne ch' egli si voltasse a pregare il capitano
così diversi / oggetti ti parrian più ch' infemali, / s'udir potessi ancor
come s'infocò l'aria del covile ch' io abitava. situato a pretto mezzogiorno,
: avevano fatto tanto con papa nicola ch' eglino l'avevano otenuto, mostrandogli quello che
urlavano, in tutto tondo, / ch' era scoppiata la guerra. 25.
mia a piombo a ferire a uno scoglio ch' era presso a terra, e appena
uno dardo in terra, e fermatelo ch' egli stia a piombo fermo, e poi
divisa in due, e l'una, ch' è la maggiore, conduce una gran
torracchion sì fiere voci / sollevaron al ciel ch' ai gran rimbombo / crollarono all'intorno
più forti accessi di quel male, ch' è forse il più grave tra i tanti
su per quelle vie rimote, / ch' ogni mio poro si converse in fonte /
li dubbi allo suo antico e domanda ch' elli li dichiari; e dice: o
uomo vertuoso, non hanno più podere ch' una piova in mare. aretino,
malmente torbando de pluoba e de tempesta, ch' eli stete in quelo luogo tre mesi
gli era contro per la piova, / ch' era durata tanto che 'l mangiare /
codemo, 147: in tal giorno, ch' io m'intendo parlarvi, ci fu
la sua vita nova / virtualmente, ch' ogne abito destro / fatto averebbe in lui
accommoderanno tutte le superficie della fabrica talmente ch' elleno conduchino tutta l'acqua piovana alle
sua soglia rinnovata / di quella pietra ch' è detta serena, /.. /
sì fresca la spruzzante acqua vivace / ch' io la credetti, e non credetti
accesono il fuoco per lo grande freddo ch' era e perché piovea. a.
] vedi gonfiar poi, / tanto ch' alfin non cape più in se stesso
che è finta difendere gli abitanti e quelli ch' entrano in casa dalle pioggie. barbaro
, in nube opaca avvolte, / ch' a lo squarciar del nubiloso velo, /
vostro sangue piove / più largamente, ch' altr'ira vi sferza. niccolò da correggio
cavallo. bellincioni, ii-132: fa'ch' el [cavallo] non faci ad me
el vorrei, non dal tincone, / ch' io ne scendessi spesso con isdegno.
d \ ambra, 4-64: mi persuado ch' una trappola / sia per rubar questi
facciano diluvio sopra la faccia della terra, ch' io nuoterò e affogherò ne'fogli,
/ un dolce amor sì bono / ch' eo dico: « donna, tutto vostro
sguarda /... / convien ch' ardendo tremi e nel ghiaccio arda. canteo
/ piove letizia tanto onesta e grave / ch' ogni mente superba a lei s'inchina
a la cui guardia il primo ben, ch' è fonte 7 di tutto il
io con tanto amore, / sempre ch' indi fuggisti amaro i'piansi.
segneri, iv-438: se le rugiade ch' ella piove dal cielo sì largamente sopra
di tossico e per aumento, converrà ch' ella cambi alla fine le rugiade in
attribuito a cino, iii-5-21: le lagrime ch' io piovo / la fariano esser cortese
fiati d'amomo e nardo, / ch' oggi felice io son. foscolo, gr
amor che 'l volge e la virtù ch' ei piove. f. visdomini, 166
? segneri, i-160: questa grazia, ch' egli ti dà, non te la
, / animate d'un spirito gentile / ch' è creatore d'ogni pensier bono.
. cino, iii-44-40: tutto ciò ch' è gentil, se n'innamora, /
arco dagli orati strali, / onde par ch' egualmente e 'buoni e 'mali
. b. corsini, 32: allor ch' il buon lieo figliuol di giove /
. monosini, 336: macina, mentre ch' e'piove...: '
, / rasciuga più in un dì, ch' e'non piove in otto. idem
. monosini, 123: tanto tonò ch' e'piovve. proverbi toscani,
tutte fangose e rotte / da la stagion ch' era piovosa alquanto, / che prima
le spese d'ufficio, voi vedrete ch' io non posso avere più fondi né
voi me ne scampi. e fin ch' ei mute / le mie voci dolenti
ìv-574: uno di questi scrignuti, ch' attendeano per farsi barbitondere, con una pippa
medesima, anche colla perdita del bastimento ch' incagliò in un banco d'arena, tre
i piccioni]: / però ch' essi pipiano e quei gemeano. dessi,
renda la robba del pipilìo, / ch' io son brava dawer, bigna pur
lasciommi con dir: d'uopo è ch' io vada / a comprar cento botti di
uomini che tengono con chi gli pare ch' abbia il migliore e gridano viva chi vince
, 1-358: un galant'uomo, ch' era molto facultoso, dilettavasi di vivere
5-15: or su va'pur là, ch' io non son pipione per la tua
: tirinto anche ci manca, / ch' è quel ch'io volea dir, tirinto
anche ci manca, / ch'è quel ch' io volea dir, tirinto dico, /
permutazione e. llo viso (secondo ch' è quando se vede la fiamba de la
fiamba de la candela de presso, ch' alora non farà nullo raggio appo lo viso
cognome suo trasse dal naso, / ch' era un naso eminente, / naso di
ne va tanto, che vede / ch' ai sepolcri di mentì è già vicino,
così fra lor parlando s'incontraro, / ch' attraversava il mezzo della via, /
i-199: qui è molto sangue di drago ch' è gomma d'un arbore, il
era sistema pel goethe: tutti sanno ch' egli osò stampare come cosa propria una
. r. non permetterà mai ch' io sia vittima di un atto simile di
'l nome dal fuoco, / (ch' è tanto quanto 'fuoco', 'pirre'a dire
vero pirito è quello che, subito ch' è percosso, manda il fuoco, di
il vero pirito è quello che, subito ch' è percosso, manda il fuoco
nome specifico d'una nave per indicare ch' essa è a vapore; così 'pirofregata'vuol
nella prua rassomiglia ad un pirogo, ma ch' è appianata per la poppa.
diamante, anzi il piropo ardente / ch' e gran proceri tua amavon tanto, /
fu la sua interpretazione più famosa, è ch' è tutta un portento di pirotecnica vocale
'l nome dal fuoco, / (ch' è tanto quanto 'fuoco ', 'pirre '
mettono questo maiz nel sacco più ricco ch' abbiano, e poiché l'hanno turato e
la tengono in grande venerazione e dicono ch' è madre del maiz della sua possessione.
carducci, iii-1-308: la dee dunque saper ch' è da marrani / far trar l'
poetico stile e l'oratorio, / ch' ogni scrittore al paragon delude, / questo
frugoni, i-6-117: questo è un naso ch' è lungo quasi un miglio, /
ci 'l conduca / a fiutar quel ch' e'piscia e quel ch'e'caca.
a fiutar quel ch'e'piscia e quel ch' e'caca. -ant. bagnare
si esso piscia il letto ognun dica ch' è sudato. 5. per
di fameglia e di vertude adorno / ch' alia mia penna uscir del seminato /
del seminato / com'ella suol, ch' or qualche prosa sciocca / or piscia
ridere non è da lui, non bisogna ch' egli esca di quei suoi problemini,
resta a dir di questa naturaccia / ch' ella a molti si mostra parziale /
alfonso e pigliati altro spasso: / vedi ch' egli è come pisciar 'n un chiasso
ghiotto: / e dal timor, ch' egl'ha di tanta gente, / trema
i-14 (64): alcuni han detto ch' esser dotto / è il bene intero
/ a suo bell'agio e dir ch' egli ha sudato. -scopare dove
: a sue spese imparerà clemente / ch' è un pensier troppo ardito e impertinente /
2-136: nella prima volta sia un uscio ch' entri in destri e pisciatoi comuni.
squilla, piccino animale, la eccita ch' ella inchiuda la congregata preda, onde
segnore iesù cristo fece in sanando uno ch' era stato atratto trentotto anni a una pascina
tempo a fare maggiori miracoli e più manifesti ch' egli avesse mai fatti, come fu
... e di quell'altro ch' era stato alla piscina anni trentotto. fazio
: vi raccordate, ascoltatori, di quello ch' io vi dissi alcuni giorni sono predicando
mia casa come la piscina, / ch' ogni povero infermo ne va sano, /
130: ricolglieano la rugiada per sete ch' aveano, e finalmente il loro pisscio medesimo
chiamate disgrazie, a rispetto dell'altre ch' abbiam patito noi povere vecchie, sono
, ii-18: egli è ben vero ch' una donna savia non doverebbe mai impacciarsi
deriva. nomi, 1-93: quel ch' avvenisse lo sapete meglio / di me
cantaro, e per pisillo gr. 5 ch' è l'antico 'jus ponderis'.
: cro ^ e digna, merpé, ch' el non si aterre / la nostra
con altri pispigli, / dir puoi ch' un anno il piansi a gran dolore,
i'sentì dianzi un certo pispigliare, / ch' i'non me ci assicuro.
la intende / né essi sanno quel ch' altri pispiglia. gnoli, 1-311:
, quelle sole quattro dita d'argento ch' eran più delle trenta: ù che fatto
il licion è attissimo alla medicina, quello ch' è spumoso. gli indiani lo mettono
credete, per torcere il collo, / ch' io presti fede ai vostri pissi pissi
di levar tanti pissi e tante pratiche / ch' i'veggio che qual cosa bolle in
gli piacevano, non solamente gli proibì ch' ella non andasse alle finestre, ma
): or sopra un di que'monti ch' io dissi / che 'l verde praticel
tal pista, / ca non si'omo ch' el pede te pesa. g.
altro andar al vario / di quel ch' è stato peggiorando 'l quario, / tanto
è stato peggiorando 'l quario, / tanto ch' ai fine i'sarò nella pista.
/ dolce, soave, amoroso concento / ch' ogni versaccio mostra buono e bello.
di ceri, / e tristo a quel ch' aspetterà il batacchio! / ché e'
b. pino, 5-9: ora ch' io mi credevo aver dal patrone qualche
iii-77: d'improvviso, la porta, ch' era solo socchiusa, si aprì e
presenza di dieci, che sappiano quel ch' egli è sette, a dir poco,
n. franco, 4-160: non sapete ch' io ho renunziato a'pedanti, che
... se vorrete intendere / quel ch' i'vo'dir, son certo scuseretemi
certo scuseretemi. monti, i-109: ch' io tomi o no alla poesia,
, / ne la pistola poi; sì ch' io son pieno, / ed in
giambullari, ii-495: torniamo a sidilagi, ch' è parato ^ / a pistola e
può la negativa averti tolta, / ch' ai priego mio tu non ti mostri duro
una pistolétta legghi a noi, / ch' essempro ci possa esser nel futuro /
questa brieve pistolétta mia / el nome ch' i'l'ho posto. casavecchia,
b. croce, iii-10-70: quel ch' è peggio, la distinzione stessa scoppia
il luigi d'oro o la pistola, ch' è appunto una doppia, vale tre
/ addietro chi si sia, basta ch' io metta mano alle mie pistole. -o
locuste sì grande e acerba, / ch' io piango ancor di tanta cordoglienza:
della pistolènzia mortale, di presente inanzi ch' egli aggravasse per modo che gli convenisse
è gran pistolènza la mia. / ch' i'non mi posso partir dad amare /
avevamo vinta tutta persia, se non ch' e'ci mena morendo nelle terre salvatiche,
: a queste mie parole il governatore, ch' era pistoiese, e non potendo più
non furo i lucchesi per certo, / ch' usavan per disfarla 'mprontitudine. allegri,
considerate un poco / quel pantalon, ch' a modo d'adirato / si pon le
, 1-400: prese una pistolétta da sala ch' era sul tavolo, mirò, per
al primo allarme, col pistolone arruginito ch' era andato a scavar di sotto allo
poco innanzi alle ventiquattro ore, mentre ch' io di lui non mi guardava, mi
: voi vedrete... il modo ch' io tengo a far l'amore con
leggete voi nel pistolotto dell'accusatore, ch' io vi mando qui dentro, come e'
schioppettate, e a colpi di 'pistone', ch' era un tromboncino corto e adatto da
disse: ed io vidi in sogno ch' io avea tre canestri di farina sopra lo
mio; e nell'uno canestro, ch' era più alto, portare tutti li cibi
coperte, le aperte, le attuarie, ch' erano minori delle lunghe, che si
bersaglio all'uova marcie: / o ch' andrete a voltar sempre 'l pistrino. palladio
il pitaffio in penitenza, / per allor ch' io starò morto sub solo: /
è animale, o fresco o secco ch' ei sia, o volatile o quadrupede
. tassoni, 2-33: saturno, ch' era vecchio e accatarrato / e s'avea
. forteguerri, 4-65: la carta ch' è sì candida e vistosa / fu
-va'vota quel pital, va', ch' egli è pieno. / -voterolloti in seno
spanne in circa et alquanto largo, ch' essendo pieno di finissima polvere e datovi
a. adimari, 2-316: si tiene ch' il poeta [pindaro] facesse questo
accattone. bellincioni, i-215: quel ch' è più cortese ch'un pitocco,
, i-215: quel ch'è più cortese ch' un pitocco, / mi trasse della
mi hanno fatto il favore di stampare ch' io sono un pitocco. io posso
. de iennaro, 1-108: pensa ch' era de seta tanto mangnia, /
: aveva dovuto, circa due ore prima ch' io vi giungessi, far sosta nella
a'suoi servidori: cercatemi una donna ch' abbia uno spirito di pitone, accioché io
ito con lui a veder un quadro ch' e'voleva comprare. capuana, i-ii
bestia, a chi minaccia / per ch' ai sacchetto suo son troppo intento /
mio perdo la traccia, / sia detto ch' io fo pittima e fomento / al
/ facciala al suo del mio, ch' io son contento. -rimedio provvisorio e
e foco / corron d'amor, ch' è quello stesso in tutti. 3
/ che niuna interamente ne toccai / e ch' io sono un pittore da sgabelli,
pel poco conto che a lui sembra ch' egli abbia fatto de'pittori bolognesi.
le colora le guancie, / dì ch' onesta vergogna / n'è sol gentil pittrice
/ sì strane pompe... / ch' io... /...
franco, 1-13: sai tu di quel ch' io ghigno? / ch'ogni pittor
tu di quel ch'io ghigno? / ch' ogni pittor sempre dipinge sé. fanfani
mettendogli avanti l'esempio di certi pittorelli ch' erano allora in quel paese in povera
, sia pur di qualsivoglia sorta, ch' è fra 'l chiaro e lo scuro.
ricorse... al domenichino, ch' era semplicemente pittore, né s'ingannò mica
, iv-210: l'intreccio pittoresco de'colli ch' io contemplava dalla pianura. leoni,
g. gozzi, i-9-94: ventura volle ch' egli lo scrivesse [il poema]
penoso al solito, accresce la smania ch' io ho di rivederti. tommaseo,
dose di pittura, dirò così, ch' entra nella nostra poesia, è forse uno
, / coregge ben le membra di ciò ch' egli ode dire. cavalca, vii-25
loco di prode9a / e di colui ch' aprepa / più di parlar de la
diedermi nascoso / uno spirto amoroso / ch' assai mi fa pio amare / che
meo core in altessa s'avansa / piò ch' io non solia. monte, 1-3-1
barberino, iii-176: se gli avien ch' alcune / galee trovi che piune / ànno
il ver; lo abborre / più ch' ei noi sa: né in mio favore
ratto, / crescendo sempre, fin ch' ella il percuote, / e lascia
donna ed amorosa, / per cosa ch' avenire li potesse: / ché, com'
chi contuplicar fa le moleste, / ch' a quel che più ne bee più
, inf., 30-146: fa'ragion ch' io ti sia sempre allato, /
, i'mi blasmo enver'vui, / ch' amor mi sforma tropo e travaglia,
consolarsi fra nui; / ché quigli campioni ch' è per lui / cum uno guardo
guardo ne rompe e taglia: / po'ch' aviti provato la bataglia, / fati
? chiaro davanzati, vi-17: acciò ch' io più celare / non posso il mio
vo'più cantar com'io soleva, / ch' altri no m'intendeva, ond'ebbi
1-57: o famoso gigante, / sappi ch' io non mi maraviglio piùe / che
non assolutamente. monte, 1-49-5: ch' io dica mal? non conoscete piène!
più radici de 320: tanto è ab ch' è diametro de la sfera che contene
in terra a 'lluminar le carte / ch' avean molt'anni già celato il vero
parve facilmente a lui possibile, / ch' era perduto in via più grave errore.
non mi tengo così deboi d'animo ch' io non sappia resistere al senso.
d'impeto tolse a la caduta / ch' ella non fu mortai. casti,
più degna: / comincerem dall'altra ch' è vii piue. piccolomini, 10-334:
e di spavento / la strada inaccessibile ch' io tento. s. maffei,
cominciai ad avvedermi che troppo più felice ch' io non avrei potuto pensarmi era stata la
or la chioma involta, / più ch' ambra molle e più ch'elettro bionda,
, / più ch'ambra molle e più ch' elettro bionda, / o stretta in
da gente alloglossa, la elaborazione, ch' egli subisce secondo le disposizioni orali di
del mio ritegno e del suo, mostrandomi ch' egli vi s'era meno incaponito di
/ ad averlo, e l'ho, ch' a averlo perduto: / cotant'è
che può esser meglio conosciuto, quel ch' è più perfetto o quel ch'è
, quel ch'è più perfetto o quel ch' è meno? -forma impropriamente
in la mia mente / col tuo piacer ch' io vidi. arrighetto, 217:
più e meno eran contratti / secondo ch' avien più e meno a dosso; /
altre acque accolte sia tal sito più ch' esser possa lontano. alfieri, 4-93
. leonardo, 2-80: la linia ch' è più ritta, più resiste.
xxix-28: salamone ingannato fue, non ch' altro, / ch'era del senno la
fue, non ch'altro, / ch' era del senno la più somma insegna.
a poter conseguire il regno de'cieli ch' è il punto più principale. gravina,
vi sarebbe / più e più d'un ch' esclamerebbe: / « questo è un
): ho visto io più d'uno ch' era più impicciato che un pulcin nella
idem, 3-272: in prima dice ch' è uno, acciocché non pensi che sieno
acciocché non pensi che sieno più, o ch' egli sia diviso in sé. dante
dante, par., 6-14: prima ch' io a l'ovra fossi attento,
mi rimembra sospirando / l'antica spina ch' io portai nel petto / più e più
menassi a casa del tuo padre, ch' io non ho più figliuola che lei.
'n più bellezza, / tanto par ch' onestà sua laude accresca. boccaccio, dee
284: baciandolo con quella più tenerezza ch' ella poteva. caro, 12-i-237: a
, 8-234: una semplice iscrizione, ch' ei s'era apparecchiata più tempo innanzi,
che io prenda questa vostra figliuola e ch' io.., e non disse più
: allorché il b. vi scriveva ch' io mi son uno de'rari forestieri
con genere e numero differente. il più ch' io frequanti è la casa di.
la casa di... il più ch' io visitassi eran loro. giuliani,
stesso più che può simile a quello ch' egli afferma dover esser gli uomini futuri
cecchi, 69: io credo certo / ch' e'non ci passa un anno ch'
ch'e'non ci passa un anno ch' egli ha a essere / in casa per
tutta baldezza; / voi mi levate sì ch' i'son più ch'io.
mi levate sì ch'i'son più ch' io. -essere uno dei più
, 152: io fo / il più ch' i'posso, ma le son fanciulle
buona calcina. - più ch' altri mai: moltissimo, sommamente.
greco / che le muse lattar più ch' altri mai ». -
zane, lii-5-365: non v'ha dubbio ch' ella amerà sempre più la quiete e
1-i-401: piacemi che tu mi dica ora ch' io so 'l perché, buon prò
più al meno quest'è il ragionamento ch' e'fece'... 'più o meno'
apposta per durar fatica e, quel ch' è più, senza straccarsi.
francesco da barberino, i-113: quel ch' ho del maggior detto / intendi sempre
chiaro davanzati, 70-12: avanti ch' io di donna m'apigliasse, /
apigliasse, / savete, donna, ch' io v'adimandai / se 'l vostro
vita. fazio, iv-6-21: vedrai ch' eran di modi e di costumi / sì
lei si ricordasse. parabosco, 3-15: ch' averai fatto poi, vorrei saperlo,
sua. tolomei, xxxvi-47: ecco ch' oggi risorge più di prima / la virtute
nido, / non vista mai fuor ch' ai dì nostri al mondo. / la
ercole... mentre onfale, ch' era riuscita a togliergli di mano la clava
leggier piedi, ond'io / vincea non ch' altri il mio proprio disio. di
, purg., 4-28: qui convien ch' om voli; / dico con l'
figlio, dentro a questo lume / in ch' io ti parlo, mercé di colei
ti parlo, mercé di colei / ch' a l'alto volo ti vestì le piume
m'ha per la famosa ardenna / amor ch' a'suoi le piante e i cori
. maffei, 7-19: veggio ben io ch' oltra 'l mortai costume / lungi dal
va con proprie piume / senza mestier ch' altri per l'aria il porte. c
748: sono stracco da dovero. consenta ch' io passi dalla penna alle piume.
bramosamente il dì festivo, or poscia / ch' egli era spento, io doloroso,
consuma / col natio foco, di ch' aspersa abbonda. soldani, 1-28:
cristo. bracciolini, 4-16-9: pria ch' immortal le ristorate piume / spiegasse al
. de amicis, xii-396: altri pensavano ch' io volessi dare una gran battaglia con
com'un beccafico, secca di sorte ch' ella pare tossa dell'anatomia. -correre
dormire tenga levato il piumaccio, imperciò ch' è principio della cura della reuma.
lor piumacci ed origlieri / d'oro, ch' ognuna valea quanto un trono. verga
. marino, 1-19-356: intanto pria ch' a sepelir si porti, / il
, ii-29: ricorderetevi più di me, ch' io non fo di voi per lo
l'altro deve avere la sua vite ch' eschi fuori dall'altra colonna. egli si
s. v.]: 'piumàceo': ch' è fornito di barbe, come
a lui [al piccione] e lascia ch' egli lo piumi. ibidem, 29
col becco e vedrai alcuna delle penne ch' egli s'arà piumate. 2
en terra am un baston o coltes demens ch' el plumara. =
è... e certo è ch' io non dormii mai meglio in vita mia
delle vitalbe per guardarsi in uno specchietto ch' ella ha dentro una scatola di smalto
più tosto oggi manchino i dì miei / ch' io viva più, s'amar non
, viva al suo drudo, / poi ch' è tal ch'io non l'odio ed
suo drudo, / poi ch'è tal ch' io non l'odio ed ho più
quel fuoco al quale era fama comune ch' ella più tosto godeva di riscaldarsi.
che tu può'bandir e piuvicare / ch' ancor fia giudicato il giudicare. valerio
. salviati, 1-1-79: leggiamo d'alquanti ch' erano nelle mani molto gottosi e di
i viniziani dal lor lato ordinare / ciò ch' avieno a portar di cotal pondo.
diede piuvica, la tenuta della terra ch' avemo di meser giovanni, denari vj
sonando con una sua piva multo bella ch' egli avea. leonardo, 2-317: il
persutto, rossa, / ed anco ch' un sol tratto i'ficca 'l naso /
non si addossare un rammarico in caso ch' esso cardinale ne avesse ricevuto...
pive nel sacco e andar via confessando ch' egli avea il torto e che era una
, gonfiami i polmoni, / acciò ch' io dia più fiato alla mia piva
ii-21 (84): a me, ch' avea le pive più gonfiate / nel
fé porre intorno il piviale, / ch' usava il dì di pasqua e di
per lo castello di monte di croce, ch' è in quello piviere, ebbe molte
o per pieviere o populo, secondo ch' io trovassi. f. rondinelli,
pitti. marchetti, 5-193: pria ch' io gli oracoli futuri / prenda a
molto più santi e certi / di quei ch' è fama che dal sacro lauro /
., nel « ierone » (ch' è la prima ode fra le pitie)
non ci sembra nemmeno quella soporifera 'pizza'ch' è parsa ad alcuni spettatori di ieri.
se spavente nel sompno e che se lamenta ch' el fi pizato per tuto. soderini
case con gran danno di certi pizzicagnoli ch' abitavano in quelle. a. pucci
notaio delle riformagioni, per un pizzicagnolo ch' aveva nome fino. piovano arlotto,
venne donato / da un vicin nostro, ch' il mestier faceva / del piccicagnol,
una girella di salciccia, la più naturale ch' uscisse mai di mano di pizzicagnolo.
ariosto, 1-iv-422: va'dritto, fin ch' un pizzicagnolo / truovi sul canto.
gli uccelli e pizzicavano di questi cibi ch' erano in questo canestro. boccaccio,
caldo: quel caldo polveroso e ubertoso ch' è carico d'odore di vaccina e di
della porta, 5-84: o vino ch' entrato in bocca in un tempo baciavi
, /... / mi parea ch' ambedue in umil atto / inginocchiate mi
, / ma se n'awide poi ch' era pazzia, / e flemmatico féssi e
bel se la pigli per un gherone, ch' a voi non piacque mai, per
lontano dal fantasticare sulla bellezza, allora ch' ero più preso nei miei impegni.
dita. landò, 140: scese ch' ebbe piero le scale, andossene a
/ un pinocchiate e certa pizzicata / ch' io aveva nello scannello. a. f
1-6-219: sigismondo è quell'ingrato / ch' ogni dì ben pizzicato / dee qual vecchia
quindi / giunto al ceramico, quei ch' ivi stavansi / su'lor usci,
insolenti, anzi considerando in se stessi ch' incontrate molte di queste pizzicature avanti l'
segni. bresciani, 6-xiv-201: ti ricordi ch' io ero tanto chiassona e andavo a
/ io non ci veggo un gruzzo / ch' un granel sol n'intaschi. messisburgo
la medicina ultima del pizzicore si è ch' elli insanguini con l'unghie, acciocché
, xvii-295: miei cari, bisogna ch' io tomi bambino, perché da tre
, né t'assecuri / sopra i medicamenti ch' io t'ho fatto. / i'
vittoria il vecchio pizicóre / son causa ch' io furor scateni via. girolamo leopardi,
confitto m'ha / di drieto un pizzicor ch' io son disposto / bandir la lor
andar via, / e questo gli è ch' i'vorrè cacciar fuore / qualche versacelo
, il musico non desta solletico, ch' è il dolore di cui qui si tratta
'fesses'femminili che stava dipingendo, diceva ch' egli le avrebbe considerate finite e perfette
5-38: mediante un certo pizzicore, / ch' ei sente al collo, i pizzicotti
pizzo lungo, folto, nero, ch' egli accarezzava volentieri, pareva tirarlo in
all'acqua da bere (cosa presso ch' incredibile, per esser accampati non lungi
dai tersiti per azzuffarvi con un avversario ch' essi credono più onorato de'filebi e
placabile erano mossi e regolati, senza ch' ella se ne avvedesse, da alcuni,
cruda mente, / dandomi pace ancor ch' io sia transito. ercole bentivoglio,
ercole bentivoglio, i-24: meglio è ch' io cerchi / colle buone parole di
porcacchi, i-366: gli altri principali, ch' erano fra loro, placarono lo sdegno
disdegno ed impietate, / fere peggior ch' angui, leoni ed orsi: /
i. frugoni, 1-6-188: permettete ch' io vi preghi / che a dolcezza al
dante, par., 27-27: quelli ch' usurpa in terra il luogo mio,
edizione seconda, o pentito o placato ch' e'fosse, tacque tanto scorno.
una chiesa... oh peccato ch' io non intendessi che cosa il signor marchese
come avesse avuto origine quella divozione: ch' era sito il giorno d'una delle ultime
s'accommuna per l'oro e par ch' abbia contratto, dal servir di ramo alle
s. v. j: 'placentifórme': ch' è di forma simile a una placenta
a. cocchi, 4-2-224: apparirebbe ancora ch' ei non fosse molto vecchio e che
ad esse chiese, fosse ben conveniente ch' esso desse il 'placet'nella collazione degli
..., e però mi pregava ch' io vedessi d'avere il placet da
: compiangevano placidamente un figlio di contadini ch' era morto di granata. -senza
intelletto, non durerà fatica a riconoscere ch' egli nel dir questo nulla dice.
chinò la testa sul tavolino e credo ch' ei tornasse a dormire. fogazzaro,
manzoni, v-2-592: non state a dire ch' io me la prendo con gran placidezza
: se vedrai... talora / ch' io ti fisso il guardo in viso
b. corsini, 6-65: fece ch' ognun si desse ai balli, ai canti
ai balli, ai canti, / ch' altro non son che placidi preludi / che
il dì, quando al barbier pugnace / ch' ai rasoio fea 'l pelo crescer
: guardate i lampi luminosi ardenti / ch' escon del vostro stil, quand'ei risuona
passeroni, 4-58: il padron, ch' era discreto, / le diè placida risposta
a la diversa famigliuola alata / quel ch' è loro giovevole o nocivo. bellori
placido soggiorno, / felice te, ch' a scorno / del lusso ingrato al mondo
un signor di sì lontano, / ch' a bella posta si scomida e viene
viene, / non con ailtro pensier, ch' a facci bene. 13.
. boterò, 9-98: io vuo'ch' oltra al tesino e l'adda scampi:
d'intorno a pellegrina sposa, / ch' altrui di sua beltà rechi stupore,
/ ma in sì placido suono / ch' empie il ciel di diletto / e ad
, 13-i-517: l'alma in guisa temprar ch' in lei non scemi / il placido
mezo gli effetti del suo desiderio, ch' era l'amicizia de'francesi. romagnosi
di buona fede da tutti i filologi ch' elleno significassero a placito, perch'esse,
imagini chi bene intender cupe / quel ch' i'or vidi -e ritegna l'image,
vidi -e ritegna l'image, / mentre ch' io dico, come ferma rupe -
a due a due, e di quattro ch' erano si convertirono in otto, e
scroffa, 1-103]: dolce, mentre ch' i fati e i dei sinevano,
guarini, 298: -cominciarono a dire ch' io era troppo piagoso. -di grazia
v.]: aponeurosi plantare dicesi quella ch' è collocata nel mezzo e su i
d'annunzio, iii-1-1095: non rado avviene ch' io trasmodi, e mi perdonino le
.]: 'plantula': rudimento dello stelo ch' esce dalla terra al momento del germoglio
. poesie bolognesi, v-342-19: suprana ch' ei formata in gintile ^ a /
quindi che possa formarseli e plasmarseli secondo ch' egli stima meglio. cameroni, 1-220
dio plasmata di sì nova altezza / ch' ognun ne prende maraviglia grande,
di d'annunzio] verso libero, ch' egli vorrebbe imitatore e plasmatore del tutto.
. onofri, 11-136: com'ombra ch' elude il tuo raggio, / è plastico
negli occhi, forse con la speranza ch' essa si distraesse e le mani s'incontrassero
del teatro] v'era una piazza ch' è quella che noi chiamiamo platea o
palificare e fondare la platea di quella torre ch' ella non ha mai mosso un pelo
una veramente immensa città e lo spazio ch' egli comprende e che nell'ordinarie e
fosse stato scritto e riscritto a bologna ch' io m'affrettassi a tornarmene, perché
affrettassi a tornarmene, perché si vociferava ch' io fossi stato consigliato a partirmi e
l'abuso plateale fatto del mio nome ch' io non avevo nemmeno voluto porre in calce
nel comune commercio, diverso da quello ch' è loro fissato dalle leggi.
così entusiasmati dei mondi ideali che ritengono ch' essi abbiano generato il mondo reale.
meritare, e ringrazio la mia fortuna ch' io mi sia avenuto a filosofo peripatetico
. rende suono sì soave e armonico / ch' empie d'invidia clio, euterpe e
altare della nazione, della città santa ch' è da secoli il centro della storia nostra
pubblico / alla canzon plaudisca, / facciam ch' ei non capisca / quello che noi
, par., 19-35: quasi falcone ch' esce del cappello, / move la
de'prìncipi e per far che que'ch' eran divoti di madama, cangiando senso,
, plauso e riso / sì celebre, ch' or tene il regno ausonio / un
lagrime e di dolorosi lamenti quel teatro ch' egli pur dianzi con voci di plauso e
più del primo commendabile per il pensiero ch' è nuovo e pellegrino onde fa sì che
, / la terra i pesci arar, ch' usi non sono / del bifolco alle
e non vi stette guari, / ch' appropinquare e risonar pel claustro / udì
a pena / tra la calca maggior ch' e'fora e taglia / usberghi,
che aperto a me venir dovea, / ch' io avesse cognosciuto il viso umano.
non si trovò alla sua morte tanto ch' ei potesse fare le esequie. machiavelli
devastatore di tito, protettore della plebe ch' egli favorisce in ogni modo e che
del parlare ed ai sembianti, / ch' ella non era de la plebe vile.
/ picciola alata plebe impertinente, / ch' or sul lezzo, or sul dolce a
c. malespini, ii-23-80: ripresa ch' ebbe il mesto padre la sua povera
le pare? ma non vede / ch' io son del plebeiùme un membro fracidissimo /
al tempio poi di pudicizia, / ch' accende in cor gentile oneste voghe, /
giovane..., figliuola d'uno ch' ebbe nome gigliuozzo saullo, uomo plebeio
que'venti plebei di mezzogiorno, / ch' ai tuo primo apparir volgon la faccia.
inferiorità plebea e la tristezza del coraggio ch' egli aveva conquistato per forza, in
: non erano belli i piedi nudi ch' ella a volta a volta scaldava su la
chiamati bordelli..., è certo ch' è una bagatella da gente plebaccia.
de'mei quasi irremissibili peccati, ancora ch' io fusse restituito in la prestina innocenzia
buone parole gli ambasciatori, suggerendo loro ch' era stato giudicato dai padri a proposito
ingenuità a quel buon signore tutto ciò ch' era avvenuto..., le pretese
,... la assurda plenipotenza ch' egli in me pretendeva sopra a quella de'
, ii-1099: quello [il poeta] ch' era il plenipotenziario del cielo e della
patriarca la mia gratitudine per la memoria ch' egli conserva della povera mia persona.
si chiama colofon, la quale alquanti dissero ch' era isola di molta dilicatezza e di
si provveda ad una fiata da noi ch' ella non abbia ragione nessuna di querelarsi circa
quella plenitudine di contentezza e di quiete ch' egli tanto ansiosamente cercava. mamiani,
è il 'portare', cioè 'contenere', ch' io così spiego quel passo, altro
un contratto. lucini, 10-42: ch' io mi doni così sapendo e amando
canoro amante [orfeo] impetra / ch' il ciel rivegga e viva / la sospirata
degli inchiostri è l'ombra. / ch' io tocchi i tasti al pianoforte /
chiamò con lacrimoso plettro / febo il figliuol ch' avea mal retto il lume. n
. agostini, 4-5-89: son sì sciocco ch' io non pongo mente / che già
nigro, 1-100: non poi già dir ch' apollo, tuo amicissimo, / expulso
d'inni un carme, / vaticinò ch' egli lo spirto, e varia / daranno
la bellezza creata dalla folgore / tu vuoi ch' io canti. io t'obbedisco.
poi del mio paese alquanti, / ch' or col plettro latino et or col tosco
la pleura sensibile a ragione, / ch' intesta è a nervee fibre e raddoppiata,
de'pleuritici. pasolini, 3-279: quelli ch' erano convalescenti o ch'erano soltanto pleuritici
3-279: quelli ch'erano convalescenti o ch' erano soltanto pleuritici non gli ficcava per
alle regioni rigide chiamato plica polonica, ch' è uno stravasamento della parte più sottile
tirella: e se io l'arò avanti ch' io serri il plico, la manderò
regio consiglio interdetto un plichétto di lettere ch' egli mandava in francia. g. g
tuscanica] si farà della terza parte ch' è la grossezza della colonna e portasi
fate sapere al fonte d'aretusa / ch' egli è morto bione, il buon
il mio crudo martire, / tanto ch' arà di me pietà la morte. leandreide
: ogni spirito plora / de l'alma ch' è 'n periglio! niccolò del rosso
campagne, / or non ti par ch' egli d'amor si lagne? calzabigi,
: « deo », dis quellor ch' a la fossa lavora, / « que
iii-8-99: l'anime dolorose di coloro / ch' a torto per me muoion non fien
monimenti e molti corpi di santi ch' ierano morti risuscitarono e parirono a molti e
parirono a molti e pubicamente confessaro ch' era dio. = comp.
e fur veduti quegli inamorati, / ch' ancor sembianza de lor fede certa /
conoscate, corno estimo, / da ch' en plulari avete la 'ntennanza.
-provato. chiaro davanzati, xxvii-13: però ch' io son blasmato / plus-or forte d'
laudarmene voglio. idem, lxi-69: ch' i''l credo ed aggiolo visto plus-ora /
idem, lxi-69 [var.]: ch' i 'l credo ed aggiolo visto pruzora
s'adopera questa arte et il savere ch' è appreso dell'arte sono materia di
/ avete segnoraggio o pur franchezza, / ch' invenir noi so già, ma prusor
adesso / che infermar sent'esso, / ch' ama quanto se
voi fu intitolato / plusquamperfetto, mentre ch' il papato / fu 'l tesoriere di case
contempla un poco mastro imperatore, / ch' essend'un asno asai plusquamperfetto, /
amato, io avevo amato, conciossia ch' io abbia amato. = voce
evviva luca col plusquampretèrito, / nome ch' ha in sé descritto il di lui merito
e qualche scudo fruttava al buffone / ch' alia sozza commedia prestavasi. =
: davanti a giove, poi ch' è 'l gran tifeo / e gli altri
pure un'altra volta / convien ch' io tomi alla plutonia corte. leopardi,
spaziosa, ma non giaccia / sì ch' entro e fuor s'allaghi al tempo
qual cagione, costandoci per altro verso ch' egli fosse fatto per rappresentare la
cui poc'anzi / ragionavam, maravigliando ch' egli / ornai non comparisse. chiari
mai / cheste poccine bianche a mo'ch' un cacio. contile, i-15:
alla nostra madonna, che una vesta ch' ella avea in dosso era così misera
primamente,... ti contenti tu ch' io con alcune pochette domande lo stato
? ». boccaccio, ii-260: poi ch' alquanto il bel viso e la testa
stampa, 33: dove, lassa, ch' a pena dirvel oso, / vi
quel giudice ricco di gallura, / ch' erà un pochétto vizzo / e s'
, / tanta roba n'uscirebbe / ch' ognun poi se n'avedrebbe. aretino,
, vi-131: un pochettino di veleno ch' ella diede al compare per amor de la
tu ti vestisti d'una uzza / ch' era vergata d'uno scaccatuzzo, / e
l'amico repetti ha mostrato il suo bilancio ch' è veramente incoraggiante, perché mostra la
pocheza del mio ingegno e la ignoranza ch' io cognosco essere in me, mi
montale, 15-862: e un po'difficile ch' io riesca a lavorare per ora;
ghislanzoni, 18-87: si può credere ch' ella fosse un pochino innamorata. capuana,
. capuana, 15-128: dobbiamo credere ch' egli ritorni incantato del bel cielo,
è il pane e 'l vino / ch' aspettian noi, dodon? qua sa d'
... / tra color non vogliate ch' io vi guidi. -in posizione
, / noi dimandar, lettor, ch' i'non lo scrivo, / però ch'
ch'i'non lo scrivo, / però ch' ogne parlar sarebbe poco. cassiano volgar
mar vi scorse e resse, / sì ch' abbiam tante e tante in sì pochi
lettera dei bandiera me lo imponeva: bisogna ch' io scriva poche pagine su di loro
francesco da barberino, ii-93: molti vedian ch' enno appellati amanti, / ma pochi
poca gente, / et altre mille ch' hai ascoltate e lette. l. guicciardini
. refrigerio, xxxviii-84: non voler ch' io mora in poca etate. guicciardini
alfieri, 6-97: sol mi duol ch' ei per poca età non possa / meco
me di sì poca salute, / ch' i'non ardisco di star nel penserò.
di me la carne nuda, / ch' ella mi fece intrar dentr'a quel muro
batacchi, ii-33: il diavol, ch' era tristo di natura / ed invitato si
, vii 97: so ch' egli poco fa era ignoto a milano e
, 336: non ci stiam men tempo ch' un baleno, / e questo poco
occhi stretto il freno, / però ch' errar potrebbesi per poco. fiori di filosafi
suore, che cagion ti mena, / ch' ài sì poco de la lena?
idem, purg., 32-13: poi ch' ai poco il viso riformossi / (e
. petrarca, 73-55: quel poco ch' i'sono / mi fa di loro una
questa poca di speranza, io credo certo ch' i'mi strangolerei. castelvetro, 8-1-391
mi contentava di stentare con quel po'ch' io aveva onestamente senza dar noia a persona
, vii-1194: sarebbe stato pur meglio ch' io avessi sprecato fi mio poco, anzi
tassoni, 5-18: quei pochi, ch' ivi in guardia eran fermati, /
molte ferite, tuttavia lo conobbe, ch' ancora aveva qualche poco di fiato.
indi mi rispuose tanto lieta, / ch' arder parea d'amor nel primo foco.
mente il loco / e 'l primo dì ch' i'vidi a l'aura sparsi /
dante, inf., 34-102: prima ch' io de l'abisso mi divella,
del cor m'era durata / la notte ch' i'passai con tanta pietà. idem
innanzi un poco, / e dissi ch' ai suo nome il mio disire /
di sfogliar sul tappeto tutti i fiori ch' eran ne'vasi, alla fine d'
v-322: allorché il b. vi scriveva ch' io mi son uno de'rari forestieri
vider beatrice volta in su la fiera / ch' è sola una persona in due nature
san cesario e di bazzano, / ch' avendo poco pria quindi cacciato / il presiduo
parere il lungo tratto / del mezzo ch' era ancor tra noi e loro.
in faccia mesta / veder esser quel ch' ella ha giunto alla stretta, / che
/ s'io meritai di voi mentre ch' io vissi, / s'io meritai di
a posarsi quella notte al loco / ch' ell'era usata ella e pulica fare,
chiaro davanzati, x-14: se 'l dimoro ch' eo faccio / col pensier non m'
molto, né sì poco, / ch' io noi vedessi sfavillar dintorno. poliziano,
al bracciante, o poco o molto ch' ei mangi. io. con
poi non poco / monta natura più ch' en prima essenza. guittone, i-1-134:
ha 'l nome dal fuoco, / (ch' è tanto quanto 'fuoco', 'pirre'
, ii-247: sanza dubbio al fin ch' i'ne morroe, / ch'i'sento
al fin ch'i'ne morroe, / ch' i'sento 'l cor, che già
: non mi duole altro, se non ch' a ogni poco dice: ben ti
. davanzati, ii-491: ogni poco ch' ella [la vite] patisce, la
queste circostanze leonardo toglievale da lettere autografe ch' ei cita a ogni poco e ricopia
ben vi bisognò più che bonaccia, / ch' ogni poco che 'l mar fosse più
vivaci passò in inghilterra e fu per poco ch' ei non andasse smarrito tra la calca
dico questo, che per l'amore ch' io ti porto, io tengo in poco
per fare dalla mia parte quel pocolino ch' io posso. viviani, 3-i-49: se
cecchi, 5-205: per il mestiere ch' ella aveva alle mani, una gran
. gonzaga, ii-40: pensi tu ch' io non vi abbia menato e rimenato
incorrotti vergini di cristo,... ch' hanno vinto quello pocolino tentamento della mente
me che prendea venia per discendere / ch' io pereolvessi i non libati poculi.
/ e 'l mal della podagra / par ch' aggia in sé: più negra è
salviati, 1-1-79: leggiamo d'alquanti ch' erano nelle mani molto gottosi e di
son guasti, e'ci conviene confessare ch' ell'è gotta pedagra. -con
piede e l'occhio, dèi sapere ch' àe quello male della podraga. romoli
: savel, fratelli e padre, / ch' ama li preti al par delle podagre
le loggie degli ufizi aspetta / un ch' ha ragion; ma l'aspettare è troppo
, iniquo, stranio e sì geloso / ch' ai paraggon di lui non glien'è
suo figliuolo ci à finito il pudere ch' egli ci aveano inpegnato di febraio al
aver la più copiosa raccolta, immaginò ch' ei l'avrebbe potuto ottenere da una
voi, per una cagione d'uno poderetto ch' io gli ho fatto comperare a mezzana
un poderetto, con l'orto / ch' abbia a du'passi da casa un'acqua
stordito nel sentirmi smaccare tutti quei fruttarelli ch' io mi credeva aver raccolti dalla cultura
dalla cultura di quel mio poderetto, ch' io stimavo non esser del tutto un campo
campion se'tu sì poderoso e invitto / ch' esser da te sconfitto / mi sembra
). ciuccio, xxxv-i-365: cosa ch' è tratta for de sua natura /
). brusoni, 9-584: curata ch' ebbe orestilla la piaga, volle rinovar
che tal servente sappia mantenere, / e ch' è di meritarlo benvoglioso. novellino,
novellino, vi-118: due re furo ch' erano ne le parti di grecia, e
manfredi, voi siete ornai tanto poderoso ch' io tengo per folle colui che con voi
/ e mette in bono stato quel ch' à poco, / al poderoso dà tormenti
non di una semplice correzione di rotta (ch' era smarrita affatto), ma del
questo m'avegno, / poraggio dir ch' amor sia poderoso, / e possa me
. sacchetti, 46: l'amor ch' i'ho non ha speranza; / così
celestial venere, esso, messer filippo ch' era bel dicitore,... narrò
amore. monte, 1-i-62: volesse dio ch' io fosse, anzi, auciso!
peggio; / tante sono le pene ch' io posseggio, / né, del partire
re: « messer, sempre conobbi ch' io non era poderoso da. cciò fare
corretto! chiaro davanzati, 13-8: ch' isotta né tisbia per sembianza / nesuna
guerreggiandosi in campagna piana e erbosa e ch' abbiate a combattere contro gente che molto
vanno in carica per vanità o, ch' è peggio e più frequente, per poi
. un certo che di intrinseca amicizia ch' egli aveva meco. -il podestà nuovo caccia
, è detto il podestà / costui ch' io podestessa direi meglio, / poiché i
podice, / da cui scaturian cose ch' io non so, / col motto apposto
padiglione, formato da smisurati podicarpi, ch' elevano la loro cima sino alle nubi
una nota del poema eterno / quel ch' io sentiva e picciol verso or è.
nascondeva loro la 'merda'di miserabile lavoro ch' era ogni giorno la vita e gliela mediava
sebastiano fece alcune poesie di quella maniera ch' aveva recato da vinegia. idem,
. bresciani, 2-i-21: tu sai ch' io sono stracco di quella poesietta alla
rosa, 1-104: la mia disgrazia vuole ch' io... soffra per i
anzi era materia di poete, però ch' a'poete s'appartiene di lodare e
poeta; / l'ombra sua toma, ch' era dipartita. idem, purg.
parola e dolce verso, / sì ch' opera è di te ciò che l'uom
, per le genti poete, / ch' egli eran molti che credeano allora / che
di poesia, / ascolta un poeton ch' è proprio un sole / in fra le
dall'impia feretra / uscir il strai, ch' a mio mal pria sofersi.
e ascoltava i lor sermoni, / ch' a poetar mi davano intelletto. idem
il sig. pompeo amolfini mi comandò ch' io poetassi intorno alla morte della eccell.
, lxxxviiiii- 18: spirti gentil, ch' in tante carte / poetezzando avete e
poetezza. tassoni, xiii-240: amante, ch' eccellentemente poeteggi, suol muover desiderio nell'
cagione a qualche sonetto; ma quello ch' io ebbi da voi nell'ultima lettera
, / petrarca e 'l bocaccio e quel ch' a desco / lesse il tuo dante
, e fozio ci dice di più, ch' era tant'avido di sentir le sue
non è poeta, ma così poeticamente ch' io non ho ricevuto poesia da un
altrove per procacciarsi uditori ad una satira ch' egli avea forse cominciato contro la filosofia
stato un po'di poetico nel dirvi ch' elle [le lenti] unissero i
. giovannini, 5-27: non sapete ch' egli ambiva, più che non fanno li
. secchi, 3-69: la maggior fatica ch' io abbi con questo vantatore è l'
: o voi uomini, o voi scolari ch' avete povero intelletto e siete seguitati dietro
per seguir coluci / tuo fiorentin, ch' ancor vuoi seguitare. giusto de'conti,
de'conti, ii-39: laura, ch' io già cantai piangendo in rima / e
: m'è parso... ch' alia dignità ed altezza sua non si possa
brevemente la tratta, e nondimeno dice ciò ch' è bisogno; awegnadioché alquanti il riprendano
alfieri, 12-149: poffarebacco! quel ch' egli è il sapere! / non mi
! / non mi ti frego io mai ch' io non c'impari. da ponte
! avete pur fermato tanto il volo ch' io v'ho colto una volta. buonarroti
contentato della sua testa calva: poffare ch' egli porti quella melensa infranciosata perrucca? manzoni
bresciani, 6-x-121: il cagliostro, ch' era sottil conosci tore del
pozia. libumio, 1-73: mentre ch' io sciolgo la fune, tu con amendue
in antico veneziano invece di poggia, ch' è quella corda che si lega all'antenna
in un bel campo, / più ch' altro in terra d'erbe e fiori adorno
salita / onde al vero valor conven ch' uom poggi. ariosto, 7-62: ti
reggimi, giusta dea, / sì ch' io teco poggiar possa elicona.
/ ella è mistura / poggibonziana, / ch' è mia pastura / coti diana.
inf., 26-25: quante 'l villan ch' ai poggio si riposa /..
siena, 317: statuimo e ordiniamo ch' e'rectori e camarlengo siano tenuti e
rimbombe. sannazaro, iv-160: tempo fu ch' io cantai per poggi e selve,
, un tempo, / con tal furor ch' alor calda la neve / mi parve
le nevi intumidir tepide e nuove, / ch' a gran torto ristrette ad ora ad
/ sorga, sorga un albergo / ch' abbia d'argento il muro e 'l tetto
adamo ed èva, per lo peccato ch' aveano fatto, tratti di paradiso e posti
venne a stare in pisa con suo fratello ch' era a studio qua e dipoi ci
'n cristo, / né pria né poi ch' el si chiavasse al legno ».
miei più si travaglia, / sperando ch' io non manchi poi ne'sui.
. salviati, 20-46: alla fine considerate ch' ell'è poi una fanciulluzza. vendramin
(diss'io) gli è me'ch' io caschi / dalle finestre prima che
poi questa fosse una scusa; se è ch' io vi sia venuto in odio.
non t'ha fatto dispiacere nessuno, ch' io sappia. d. bartoli,
delle pleiadi, che sono certe stelle ch' appariscono in mezzo marzo, infìno al
il chiama, / e l'adomeze, ch' è sper'a la fiamma, /
la finise. mostacci, 152: poi ch' io fosse da tal donna amato,
tormentate, / da poi son vostro più ch' io non son mio? g.
a pietà non can ^ i, / ch' almeno la ve ^ a, poy non
, 34: cornelio v'è ch' è gemma molta fina, / poi sì
da gradire, / da po'ch' i'son privato / del dolce po'che
esiste il domani, non esiste quel ch' è stato ieri. de roberto,
debba contare più che tanto, quello ch' è all'incontro lo stillato di una
il dito alla bocca, mi fece cenno ch' io tacessi. savi, 2-i-140:
di queste cannonate fu salutato una volta ch' io mi ricordo, alla presenza mia,
giacomo da lentini, 13: poi ch' io non trovo pietanza / o per
io perdo amare, / amor comanda ch' io faccia arditanza. iacopone, 3-75:
de la tua pace, / poi ch' hai pietà del nostro mal perverso.
lorenzo de'medici, ii-303: poi ch' io son stato pregato / vo'cantare
digi far furto... da poi ch' el no fa per via de rasone.
con catene, / non potre'far ch' io non ti voglia bene, / po'
pietra / per le derelitte lastre / ch' ànno talora inciso / il simbolo che più
: poi dunque che per li uomini, ch' erano nimici, diede lo figliuolo a
già in volto umano arboscel, poi / ch' ella sorvola i più leggiadri tuoi /
i miei pensier mi spiacquer poi / ch' i'non potea trovar scorta o consiglio
pier della vigna, 647: po'ch' amore si faze sentire / dentro dal
, inf., 1-28: poi ch' èi posato un poco il corpo lasso,
idem, inf., 4-130: poi ch' innalzai un poco più le ciglia,
cura, e cossi devegne che poa ch' è così delungao no abbia in la
/ toccò l'ascesa fede, / poi ch' ebbe domi gli uomini / pietosa verità
: che t'è di male incontrato poi ch' io non ti parlai? relazione di
purché. mostacci, 152: poi ch' io fosse da tal donna amato, /
ingrato / nel nido il pasce ch' ei gli ha apparecchiato. ('la
attribuito a cino, iii-6-72: da ch' io risurgo, punto non mi perde
niccolò del rosso, 210-1: da ch' eo ti fui luntano, pentii pola,
a ravenna] s'impenna, / è ch' ogni pola per san polinaro, /
chi è stato michelagnolo, ha ultimamente scritto ch' ei deva quanto prima andar da lui
qualunque; detto così per l'influsso ch' esercita sulla polarizzazione della luce lo zucchero
termine che ricevono in se stessi, ma ch' è diverso tuttavia da essi, inconfusibile
mente quel suo efficacissimo organo ch' è la sprezzante e scostante affettazione
italiana voi non vi sareste naturalmente aspettato ch' io mi sarei uno de'più caldi
violento, nemico implacabile dell'inghilterra, ch' era l'autrice di ogni nostra continentale
, un polentone di farro e di frumento ch' egli stesso ci scodellava, e il
stesso ci scodellava, e il 'mulsum', ch' era un vino melato.
il dilicato vin del mio polesine; / ch' è 'l giardino ferrarese / di buon
672: mi trovai giunto alla corte, ch' è uno edilìzio d'un'architettura molto
. del rosso, 269: credesi ancora ch' egli [nerone] avesse in animo
ferdinando ii, che fu quel grand'uomo ch' ei fu, soleva dire che
oro, / e ancor d'amici, ch' è maggiore s-coppio. = part
'vita nuova'] ci s'accorge ch' è un libro polifonico e polivalente,
figura piana o triangolare o quadra o poligona ch' ella sia. milizia, vii-47:
/... / digli senz'altro ch' è napoletano. = voce dotta
ortografo; / tu rendi più flagranzia assai ch' el timio / e sempre merti tener
: io sono un politico polimorfo, ch' ebbe come cerbero tre bocche, una per
ulceri che non siano ben curate, ch' hanno molti piedi a guisa d'animale chiamato
egli più dimora nel polirsi la barba ch' io nell'acquisto d'una fortezza.
. tasso, 8-6-293: altri vuol ch' ella [la terra] figura e forma
e ciò che lascia è vile, / ch' ordisce laberinti e fa che s'ami
pazienza] più vii non sono, / ch' a'rai splendenti e chiari / polisco
si corcava, perciò che la notte ch' ella lo attendeva, tutta si poliva per
ad una città. comprende una specie ch' è interamente di nero lucente, fa il
politeistiche affermarono l'uomo e la spontaneità ch' era in lui: lo sottrassero a
gran beneficio ne sentivan tutti, maggiormente ch' altre fosse minori in diversi luoghi eran
alle nobili e alle degne, oltre ch' altrettanto giova alla sanità la politezza quanto
quali desiderando per più politezza quel tempo ch' io non posso lor concedere, gl'indrizzo
la dipendenza), a quella libertà ch' è sua propria e ricercasi per serbarla
ragioni si possono reducere parole del filosofo ch' egli ne la politica dice, che quando
: questa risoluzione sottratta dalla corte, ch' è la pietra del paragone in cui si
, 5-70: gli gridò dalla finestra ch' era scemo a pigliarsela, che nessuno
appagati di quella lunga vigilia senza responsabilità ch' era per essi come una vacanza.
1-98: vi dico e vi ridico ch' io opero con voi senza tante metafisiche
amico. tommaseo, 2-ii-359: questa sì ch' è curiosa! / duve l'avete
giano disse, con licenza, / ch' io vo'cavargli i grilli dalla gnucca
da me un eunuco, e voleva ch' io mi vestissi da femmina per ordine
l'uomo sarebbe il peggio in terra ch' egli non fosse cittadino (ed a
rivista di estrema sinistra mi fa pensare ch' ella sia uomo estremamente politicizzato; anche
che soprastanno e che governano perché doppo ch' hanno pensato e ripensato, doppo ch'
ch'hanno pensato e ripensato, doppo ch' hanno faticata e legorata l'umana prudenza,
storia nelle scienze morali per gli esempi ch' essa in ogni pagina ci presenta ad imitare
dolfin, lxxx-4-583: questi sono li ministri ch' hanno parte nel politico. al consiglio
secondo luogo mancò alla politica, egli ch' era politicone. goldoni, xii-494: la
gir in contra i can, se non ch' un grido / venne, che ritronò
215: veduto avreste quel dì ch' io favello, / del polito macigno
il capo adomo, / egon, ch' a mezzo il giorno / d'invidia n'
feste me consuma quella / che par ch' el me consumi le budella. castiglione
ostro celeste, sì polite e accese / ch' amor per starvi sempre vi s'ascose
la toa rima / polita e graziosa ch' a noi vene / l'intento so
di scrivere pregollo in italiano / quel ch' ei dettar volea di mano in mano
, i-63: ora le replicarò solamente ch' io la prego con ogni affetto che non
..., ci s'accorge ch' è un libro polifonico e polivalente, di
.., cioè a. ssapere ch' elli e. ll'altre parti della policia
e governo popolare, altrimenti dimocrazia, ch' è una corrotta polizia. pagano, iii-179
possono ridursi: monarchia e republica, o ch' ella si dichi aristocrazia o polizia.
amari, 1-2-99: sonvi ancora statuti ch' or diremmo di polizia, tra i quali
cristianesimo. praga, 4-210: pensai ch' egli avesse tenuto dietro alla vecchierella,
sulzena ». comprese la doppia allusione ch' io volli far al suo racconto di poco
1-60: alla polizza che mi domanda ch' io giudichi se sieno migliori le fatture
e spiegavale e ne facea far disegni, ch' esposti in certe giornate si sottoponevano al
siccome appare da una polizza scritta al cesi ch' era un de'giudici. e.
: tra queste fantasie, tutte le carte ch' io vedeva mi pareano tue lettere;
gittava alcune polizze che contenevano quello stesso ch' egli diceva. -cartellino, etichetta
su la polizza che dichi a ciò ch' è buona, o per pelo o per
le loro famiglie, che ciascuno dicea ch' era [il papa] amico di sua
tribi, tratto il primo nome della polizza ch' era di sopra nel vaso, comandò
polizza, senza numerare o pesare ciò ch' essi perdono. 7. documento
popolo, e finalmente tutte le persone ch' erano grate ed il timor delle quali poteva
me rimandi presto questa polfizza firmata, ch' io mi struggo e despero e parmi
suore [etruria], ii-178: vedete ch' i'ho in mano / le polize
lurco, vientene meco in casa, ch' io ti farò la polizza de'dugento ducati
: tutto questo consta dalla polizza vostra ch' io conservo. con questi 400 zecchini io
presente, sul banco di quel dio ch' egli vuole, dieci per uno di
da'banchieri per certe polizze di banco ch' erano state mandate di spagna a vinegia
. debba rifare il comune di quello ch' erano peggio quelle polizze. agostino giustiniani
da palar la vigna, / perché sempre ch' io scrivo l'alfabeto / trovo in
coscia. firenzuola, 2-228: ogni volta ch' ella [la volpe] la sentiva
pollaio, si può far conto / ch' ella sia un frascone. -essere pulito
romani] negli eserciti certi ordini di aruspici ch' e'chiamavano pullari. ammirato, 1-51
sabato sera una vecchia gallina, / ch' era degli anni più d'una trentina
in piè fussi levato, / io so ch' io vi farei maravigliare. leonardo,
castellani, xxxiv-276: maladetto sia el dì ch' io fu'creato: / costui mi
te ne vai alla seramanzesca / men ch' un mezz'uomo, e cicali per dieci
, / ma una cosa c'è ch' i'non vorrei: / essar da altrui
se tu non m'aiti e non fai ch' io mi giaccia seco, io mi
/ interi inghiottirebbe gli elefanti, / non ch' ella un pollastraccio non ingoi.
e libertà vi spoglia, / pur un ch' abbia oggimai curva la schiena / n'
curva la schiena / n'ha peggio assai ch' un pollastron di venti / anni,
dolfino del regno apollinesco, -poco mancò ch' io non dicesse polledresco. =
s'ingannasse del suo pensiero o giudicio ch' egli avesse. pascoli, 7-111: se
di tante promesse io son pollicito, / ch' io non scio come il mio patir