idem, vi-513: forse la grazia ch' è in voi; meffesì, ch'ella
grazia ch'è in voi; meffesì, ch' ella ci è, or va'
e dopo lunga mena, / que'ch' eran dentro di notte n'usciro.
, / e dire e far, ch' ai boni amico sia; / far di
'n quattro parti mise, / sì ch' ognuna per sène / tenean sue propie mene
no nase d'una semenza, / tute ch' à nome ci vite no son par
gadda, 10-124: « è inutile ch' io lo nòmini invano... quello
non è tra noi chi non sappia ch' egli ha a menadito le regole della rettorica
il sig. niccolò si rallegra meco ch' io sia de'pretensori del vescovato. v
favori che fanno i menanti di roma, ch' io non ci ho colpa. magalotti
me stesso non vegno: / colui ch' attende là, per qui mi mena /
e la moglie sua e tutte quelle cose ch' egli avea, dove volesse. sacchetti
bataglia, che per certo, innanzi ch' io muoia, ne moranno parecchi. andrea
menami a veder quel dolce viso / ch' ai martiri tu mostri e agli altri santi
dante, inf., 1-18: poi ch' i'fui al piè d'un colle giunto
al foco; / ma quel per ch' io mori'qui non mi mena. idem
par., 18-4: quella donna ch' a dio mi menava / disse:
disse: « muta pensier: pensa ch' i'sono / presso a colui ch'ogni
pensa ch'i'sono / presso a colui ch' ogni torto disgrava ». boccaccio,
volgar., 226: il prefetto comandò ch' ella sia spogliata e, così ignuda
volgar., 291: andate nel castello ch' è contro a voi e incontanente voi
per la costumanza e per l'usanza ch' elli ànno colli uomini. sacchetti, 74-15
sopra dante, 1-497: beatricie comprese ciò ch' egli volea dire, pur guardandolo nel
, 9-5: attento si fermò com'uom ch' ascolta; / ché l'occhio noi
lxxxviii-n-534: sia certo che 'nnanti / ch' i'voglia prender teco alcun sollazzo, /
pigion ogni palazzo, / son le cagioni ch' io mi meni il cazzo. allegri
moglie di filippo suo fratello, imperò ch' egli l'aveva menata. disciplina clericalis
/ né al giusto ha più pietà ch' ai peccatore. cellini, 1-17 (54
di notte e colle navi, / ch' avien menate, passarono i fossi. boccaccio
: ne menaron presi tanti caci / ch' a partir il putirò poi fra loro
isnelo / de caxe e de posisione ch' avea fuore / dala zità e dentro
/ avevon tanto un erpice menato, / ch' egli era fuor del solco per pazzia
vento / che non mi meni, sì ch' io cadrò freddo. idem, inf
fermissima terra essere mare: viddi quello ch' era mare essere fatta terra...
bene, quando uno compera un podere, ch' egli sia bene informato prima della condizione
i figliuoli e tutta la sustanzia temporale ch' egli aveva, e nel corpo suo dié
. giamboni, 8-i-162: quelli pesci ch' egli [il fiume tigris] mena
il primo che lasciò la moglie, però ch' ella non menava figliuoli.
1-viii-239: n'andò per quella via ch' a pisa il mena. caro, 1-643
giudea nel fine, / su quella via ch' inver pelusio mena, / posta in
dir novello si travalglia / di quel ch' usaste alo 'ncomincia- mento; / menaste
, e sì menai lor arte, / ch' ai fine de la terra il suono
36: per vedere la caccia ch' ei menava / molti baroni incontra sì
cacce dicea che menerebbe pe'monti; ch' io avea ad essere della partita.
; / fra voi non v'è quel ch' io cercava: il ballo /
il ballo / menate pur, ch' io men ritorno al sonno. carducci,
che, 'l doloroso aspecto, / ch' io porto in vista, gli farà finire
facte perdute. cino, iii-121-5: quella ch' orgoglio mena, i ferezza e crudeltà
duro pianto con grieve tormento, / ch' i'noi potre'mai por sì doloroso
, / come ha fatto costui, ch' è un di quegli. p. fortini
donna gentil che sempre mai / poi ch' i'la vidi disdegnò pietanza, / mi
/ e cieco non s'awede / ch' ella 'l mena e l'aggira; /
. petrarca, 125-43: come fanciul ch' a pena / volge la lingua e snoda
115: non è d'invidia effetto / ch' a sospirar mi mena, / ma
tassoni, 2-54: strignendo un martel ch' ai fianco avea, / sollevò il
tal forza mena, / d'ima punta ch' ai petto gli appresela, / che
trovano guerra a tutto transito. e fin ch' io non ne fo un fracasso con
ariosto, 13-15: salta un maestro ch' a traverso mena, / e cresce
. alaleona, 27: ei pare certo ch' egli solo sarebbe abile a menarla a
te raccogli, e frena / quel dolor ch' a morir doppio ti mena.
i-136: chi è questa che vèn, ch' ogn'om la mira, / che
molza, lxv-13: l'andar, ch' ogni grave aspro martoro / consolar suole,
ogni mio senso invola / sì dolcemente ch' a morir mi mena. chiabrera,
gonzaga, ii-40: pensi tu ch' io non abbia menato e rimenato per
, 452: alcuni dicono... ch' ella morì naturalmente come la maggior parte
, e vonne sì come colui / ch' a la morte si mena, / sanza
altra volta lento, / or sie certan ch' i'ti parrò cambiato.
dalla ruota di rimando..., ch' è interposta fra la lanterna superiore.
: egli si pose con cavalieri, ch' erano dal lato manco, i quali erano
messer niccola acciaiuoli, grande siniscalco, ch' era stato menatore di questo trattato, con
vi pare, innanzi passi questa menatura, ch' egli dormi con lei in casa vostra
è già su con la funesta, / ch' ella se l'abbottona tuttavia.
/ non menda fora, crio, / ch' io l'avesse, savendo / plagere
, / deve, prima... ch' a lui s'appresse, / placar l'
, / placar l'alma del morto ch' ella offende, / facendo celebrargli offici e
si può notare il tuo animo, ch' a troppo grand'ira si lascia traportare
te parran le guance; or fia ch' ecceda / mal frenata la bocca. tarchetti
xxxv-1-523: lo tesauro d'india quanto ch' à preste zano, / plui varia
come un fanciullo per l'opera compiuta, ch' egli vedeva senza mende e gloriosa.
la lega si facesse co'lucani e ch' egli si mandasse ambasciatori a'sanniti a
come non vuoli credere a dio, ch' è tutta verità e non potrebbe mentire
, 17-106: per tor l'obbrobrio ch' avea intorno, / martano adopra le
saprà dare ad intendere... ch' io sia mendace e che essa è
, 2-123: per la molta bontà ch' era in effetto / e vera in carlo
aiuto di dio quivi rispinta, / ch' a lui non nocque. i. andreini
mondo fallace,... però ch' egli è mendace. ariosto, 42-26:
l'oracol de la grotta; / ch' a lor mendace suasion s'immerse / nel
apri gli occhi de'mortali / sì ch' ellor viver mendace / rico- noschino e
dante, par., 27-53: né ch' io fossi figura di sigillo / a
sé non à riparo, / ch' io della fama sie fuor di sua schiera
conforto, / ché 'l vero, ancor ch' el resti un tempo appresso, /
[tommaseo]: non gli credete, ch' egli è mendacio. s. agostino
abbracciavacca, i-31-2: non veggio offensa ch' om possa mendare. vita di s.
piaciave per la vostra misericordia de donarme ch' io conosca li mei defecti sìe e per
li mei defecti sìe e per tale modo ch' io li mendi cum satisfazione e perdonazione
alcuno confessoro che udirà da un peccatore ch' egli arà morto la pecora o l'asino
-oh, io l'ho fatto il meglio ch' io ho saputo! -ma dimmi,
manica. / tu menda questo taglio / ch' i'ho fatto, non volendo,
, ixo-xx: e però l'omo ch' à male usato / la zoventute di cativitate
nullo può dir campo / quando di quel ch' essa comanda menda.
/ e mende sia ciascun noioso encontra / ch' ai mio voler non faccia e festa
bisogno è o che la vada mendicando o ch' egli imboli. s. caterina
. cavalca, 20-557: ai poveri ch' andavano mendicando, volentieri dava loro limosina
assicuratevi e abbiatevi per articolo di fede ch' io mai e poi mai non uscirò di
, 3-227: debole è quella potenza ch' è sforzata mendicare aiuto straniero. loredano
avvenne un giorno che, nell'uscire ch' ella fece dal tempio, mentr'ei
. galanti, 46: i cittadini, ch' erano ricchi e turbolenti, osavano tutto
nato da un po'di pioggia, ch' è venuta / per grazia ricevuta, /
e se 'l mondo sapesse il cor ch' elli ebbe / mendicando sua vita a
mi aveva quadruplicato il coraggio e pareva ch' io a bella posta mendicassi ogni occasione di
: tacito quei senatori più principali, ch' egli con le mendicate accuse conosceva di
, 120-2: questo buon uom volea ch' i'rinnegasse / mendichità e gisse lavorando
mia vita passando / potesse, sanza ch' altro domandasse. albertano volgar., 1-62
dicevano mille mali della sgraziata parentesi, ch' era una mendicità del parlare. =
dolze mio amico, / son questi ch' io te dico: / ser tristo,
in morte vive / omo fellon, ch' è di ragion nemico: / credendo
, e fargliel viene, / perciò ch' egli è ricco, e vede bene /
egli è ricco, e vede bene / ch' ell'è mendica. tedaldi, 1-1
di loro, per povero e mendico ch' egli sia, ad ogni modo gloriandosi dica
. / pensate ora fra vo'zò ch' eo ve dico / d'amore che me
ti vói far mendica, / convenesi ch' eo dica / lo tuo fallar d'onni
onni torto tortoso, / non però ch' a la gente sia nascoso, / ma
. sacchetti, 341: ben ch' io sia di virtù mendico / per lo
fallamonica, 314: questi aureati givan ch' or qui dico; /, ma
desio cresce con l'auro / e cura ch' a se stesso il fa nemico.
, 1-109: la violenza dell'affezione ch' egli portava all'ata- nagi avea superata
buonarroti il giovane, 9-131: tu vorresti ch' ei fosse, / per quant'
maledetto mendo di voler sempre rimpinzar tanto ch' a un ammalato il più delle volte
quello spia- cevol mendo, del guizzar ch' egli a ogni poco soleva con una
de cheder lei merzede, / fin ch' e'pena sostegna / tanto che mendo
stesso e per strade sì torte / ch' io mi son fatto degno della morte.
da constantin ven dito mendosamente, imperzò ch' el beato grigolo in lo registro so
. goldoni, xii-138: -basta ch' io mi ricordi, / nella confusion nella
, 16-164: fu in quel tempo ch' egli cominciò a mandar attorno ima profluvie
una da'greci, detta meneleto, ch' anco si chiama valeria, molto piccola
porta a questi tempi d'egito, ch' io sappia: quantunque non poco la desiderino
vendè la sua casa a catone, ch' era sopra la piazza, e si riservò
la quale amistà se alcuno vuol dire ch' ella regna e richieggiasi per cagione di
trattato. e delle principali cagioni è ch' egli è piccolo e menepossente, e
de'medici, 5-8: gli dice ch' egli era menno. varchi, 3-139:
per salvarci non conceda, ed acqua, ch' è materia del sacramento, da per
. fazio, i-4-21: ben so ch' ai mondo per tal patto venni /
ai mondo per tal patto venni / ch' io dovessi morire e ben istimo / che
natura tutto 'l ben radune, / ch' ella parte ove poco ed ove meno.
questi m'ha fatto men amare dio / ch' i'non devea, e men curar
/ per contastare una femina vile, / ch' i'prezzo men ch'un bisante o
vile, / ch'i'prezzo men ch' un bisante o medaglia. ammirato, 342
più recheo, lor men pare / ch' eo presso sia di voi trovar mercee.
s'i''l dissi mai, di quel ch' i'men vorrei / piena trovi quest'
, giorno, i-359: lascerò pur ch' egli / di suoi unguenti impeci a me
ricercare e rilevare nelle sue amanti quel ch' era in loro men nobile. e
governo è rivoluzionario: il monarchico men ch' altri. deledda, iii- 546:
s'invii leggiera e presta, / sì ch' ella giunga a la città sacrata,
inf., 26-27: quante 'l villan ch' ai poggio si riposa, / nel
disputa de la ragion di quelle cose ch' avengono in quel loco ch'è vicino a
quelle cose ch'avengono in quel loco ch' è vicino a le stelle, per
pria. petrarca, 55-2: quel foco ch' i'pensai che fosse spento / dal
orazio e metastasio, i meno compagni ch' egli avesse tra i compagni suoi.
lxi-3: donne, i'non so di ch' i'mi prieghi amore, / ch'
ch'i'mi prieghi amore, / ch' elio m'ancide, e la morte m'
ove si fa men guardia a quel ch' i'bramo. boccaccio, dee.,
'l popol che l'offese, / ch' ai suo men pregio ogni maggior salire.
. anonimo, i-484: amor fero ch' i'sento! / di tanto ben
talento / d'aver min gioi ciò ch' io la credesse, / che non avrei
e 'l mio sento mancare, / sì ch' io son meno ognora ch'io non
/ sì ch'io son meno ognora ch' io non soglio. m. villani,
ultimo vinta: e il meno male ch' e'potessero era... lasciare
stelle obscuran sua chiarezza alora / per ch' el lume magior il meno asconde.
cavaliere p... vi scriveva ch' io mi sono uno de'rari forestieri alla
po'più del vero. bensì accertandovi ch' io compilerei meglio di lui il gazzettino del
fossi pur di tanto ancor leggero / ch' i'potessi in cent'anni andare un'oncia
questa gente sconcia, / con tutto ch' ella volge undici miglia, / e
: va'e fa'quello che impromettesti, ch' io non t'avrò di meno cara
principio con rammarico s'è accorto / ch' eri sparito; poi, con un compagno
guittone, 92-3: eo non crederà già ch' alcuno amante / se possa de la
men che favorevole la « sistemazione » ch' egli aveva sfiorato in gioventù.
: né men di grazia a me, ch' è di me stesso, / m'
tua stella, / laudando il dì ch' io ti conobbi prima. ariosto, sat
, 122-7: vero è 'l proverbio, ch' altri cangia il pelo / anzi che
raccolti in cotesti canzonieri e tutti quelli ch' io ho dato per saggio spettano al
della donna duro come pietra; sì ch' ella volle anzi avere meno quelle donora
dante, ii-6: sacciate ben (ch' io mi conosco alquanto) / che di
e vidi questo globo / tal, ch' io sorrisi del suo vii sembiante; /
. gozzi, 298: io non dico ch' ella possa far sì che alcun uomo
. pellico, 2-50: ogni volta ch' io leggo una tua lettera, ardente sempre
io non ho potuto far di meno ch' io non vi scriva questi versi,
uomo migliore e più dabbene di quello ch' egli è e misurando altrui dalla propria innocenza
ii-4-339: sono... a pregarla ch' eua voglia procurarne questo disegno, raccomandandole
liberato questo regno dalla più crudel ribellione ch' abbia avuto alcun principe mai e preso
il regno di corsica coll'istessa misura ch' egli ha voluto misurare quello di sardegna.
dante, purg., 17-98: mentre ch' elli [amore] è nel primo
24 e 36,... ch' è 12; e vedi 12 misura 2
non sai tu, istrione vilissimo, ch' altri offende se stesso misurandosi co'pari
fu'vinto, e, se non ch' io con cura / promisi che verresti a
, misura... lo spazio ch' essa invaderà domani al di là del fine
e con un certo brio mescolato, ch' io ne rimasi maravigliato.
col mezzo per nostra elezione preso, ch' è virtù, era quel fine di che
virtude e di sì fatto ingegno / ch' io proponga una storia dilettosa, / tal
: la reite- razion del numero, ch' era nel verso primo, fa accorgere
misura certa, la cui notizia è quella ch' arreca compiacimento e gusto. g.
/ la divina incredibile bellezza / di ch' io ragiono, come a chi la mira
cavalcanti, 258: era suo detto ch' egli era proibito e non ben misurato
fossi ed hanno auttorità d'ordinar quegli ch' oggi si chiamano i misuratori...
s'i'ho fallato / per dirvi ch' ad un cesar siate eguale / di liberalità
papa] diventò in tanto più mite ch' egli udiva qualunque della universale pace gli
, il forte e saggio, / ch' ai dismessi trionfi rivocando / la gente già
selvaggia o capriola o cerva, / ch' altri prese a nudrir per suo diletto,
l'ora del mite asciolvere il giorno ch' io mi trovavo a contemplare per quel minuto
, e così di mano in mano ch' egli di fatto non è.
è un miterin pieno di muffa, / ch' esser si crede un savio dell'egitto
quali [piloti] diede trenta maticani, ch' è un certo
procedimento lo fece su la materia greggia ch' egli aveva presente, il mito religioso,
italiano maneggia cotesta materia, alla trasformazione ch' ei fa de'tipi mitici, è
sacchetti, 157: è trastullo / ch' io non vi do un frullo, /
ciò gli sta il dovere / e ch' ei non ha né garbo né mitidio,
può dalle risa ritenere: / cosa ch' a marte diede gran fastidio. note
[crusca] -. non è degno ch' egli stea qui, ma vada dove
le teme con che mi sopraprendeva amore ch' io, stordito da i subiti e succedenti
salasso, mercé del quale la febbre, ch' era piuttosto forte, si è molto
una pistoletta legghi a noi, / ch' essempro ci possa esser nel futuro / a
in un mie sozio caro, / ch' alquanto miticò la passione. lorenzo de'
/ riconoscendo lui; ma conoscendo / ch' egli morto non era, e che
scoperse gran debolezza nel re, parendo ch' egli non si arrischiasse di nominare apertamente
a prò'della vittoria nasce, / ch' è il mitigar colla pietà la sorte /
nel 1617 quando il mezzodì pensò an- ch' esso imitare il piemonte insorgendo anch'esso contro
pare a lei che debbano esser mitigate, ch' io mi sforzerò di mitigarle. pellico
l'idea di un male atroce, ch' egli potrebbe tirarsi addosso per qualche colpa o
di conchigliacee, stabilita da cuvier, ch' è la seconda delle acefale, e che
, un di que'chiari paesi citerèi ch' esciron dalla fantasia d'antonio watteau.
; / ond'ho di ben più ch' altr'om, più che metra. tasso
oro santificata, santa e in quel modo ch' il signore avea comandato. martello,
. anguillara, 11-52: ei fa ch' un fabro gli lavori e venda /
759: io vi dico... ch' i'vi ho veduto rubare un calice
trar crede aqua di petra, / ch' io son sovra di que'da terra al
nostri paesi europi, / sicché convien ch' i'te miteri e scopi / d'altre
non fare a suo senno: / per ch' io te sovra te corono e mitrio
riverberano il chiarore quieto e lunatico, ch' è delle miti e caste follie.
., 23-56: la faccia tua, ch' io lagrimai già morta, / mi
: mo'vien un quarto detto, / ch' è separato da questi, ma luce
baretti, i-151: cosa mo vorreste ch' io scrivessi a quella filosofessa in favor vostro
dic'ei, coll'animo posato, / ch' a servirti mo mo vo'dar di
a mo'd'un fungo, / ch' è giallo e verde e pagonazzo e rosso
. d'ambra, 4-30: promettevi / ch' a ogni mo'sarete felicissimo. lippi
/ ché ad ogni mo', da poi ch' ella sta meco, / mai batté
; a quel mo'distese vi parrà ch' elle pesino un peso immenso. tommaseo [
io vi dirò... / ciò ch' io ne so. /...
, il giorno, tanno / l'ora ch' uom lascia il porto j..
l'anima di sua natura sia mobile o ch' ella possa muoversi, non pure è
la mia sventura / e mobile più ch' altro il viver mio! leandreide, lxxviii-
. beicari, lxxxviii-1-222: nel tempo ch' i'son già cosa ridicola, /
si sbizzarriva a destargli dentro, senza ch' egli lo volesse, le più stravaganti
d'ogni morale virtù, e quello ch' ai presente possiede le ruine di quella
più mobile e più leggieri di quello ch' io soleva essere. alfieri, 6-116
alfieri, 6-116: tu il sai, ch' e d'uopo, / in ciò adoprar
, e sua bellezza / estima più ch' alio specchio..., / volubil
fra giordano, 5-360: vedete mirabile cosa ch' è la volontade la quale è la
non vi può esser bene, per minimo ch' egli sia, che, conosciuto per
speme ei [altifone] gode / ch' altri non ne abbia: sua mobil
mobil dottrina / ha, nel liceo ch' ei regge, impero e lode.
e di governo... ecco ch' io vi ho stabilito l'imperio.
purg., 18-20: l'animo, ch' è creato ad amar presto, /
donna, / tal che beltà e virtù ch' in voi sol mira / vede quant'
e più forma e più tocca di quello ch' è sopra sé, e per conseguente
e però da parere più iniquo di quel ch' egli è. c. arrighi
. galileo, 4-1-227: questa, ch' è una scala stabile, ci servirà
guida, / abassando d'aver conven ch' ucida. novellino, vi-169: il saladino
che cogliesse cagione ad un ricco iudeo ch' era in sua terra, e poi li
e poi li togliesse il mobile suo ch' era grande oltre numero. cavalca, 6-2-89
il suggello e 'l mobile della parte, ch' era assai, e recarlo in comune
la giubba, gli è il meglio mobile ch' egli abbia. percoto, 278:
, prendere in mano vari mobili, ch' egli, tuttoché addormentato, ben vedeva
, vi si ritirò la meretrice, ch' era di quella il maggior mobile.
consigli, che sono come il primo mobile ch' influisce col suo moto nell'altre sfere
. delminio, i-302: l'arme ch' or al bel franco almo terreno /
sbigottita e i mobil più velati, ch' or partita / dan la fatica a l'
. ghislanzoni, 16-154: meno male ch' egli... ti avesse ripetuto
costo, 1-409: padri, sappiate ch' egli m'è morto mio padre,
padre, il quale, avendomi lasciato detto ch' io li facessi dire le quarantuna per
. frugoni, vii-580: lo stabile ch' io posseggo d'imprestito è tutto il
cardinale attaviano degli ubaldini disse, dappoi ch' e'guelfi di fiorenza fanno mobile,
fazio, 11-43: giovin dé voler, ch' è grande e nobile, / cercar
panni, il ver si spande: / ch' i'non ho più né mobile né
punto sagretamente per portarsela via, guardando ch' altri non se n'avvedesse. lamenti storici
obliando li intervalli e connettendo infedelmente ciò ch' era sconnesso. carducci, iii-10-127:
, ad intendere la mobilità e instabilità ch' ebbero in vita, che cosi ora in
sito delle battaglie, quella medesima fortuna ch' egli avevano provato in terra non sarebbe
di sua intenzione, e tutta acciò ch' elli sia ricco e faccia mobole e
: vi mando la chiave del forzieri ch' è là drento,... la
. idem, vi-254: trucca, ch' ai coriandolo / moccato ho il vino.
/ d'una volta mi sono insospettito / ch' ella si mocchi di me.
, / viltà mostrasti tra tante donzelle / ch' ognuna ha fatto la tua fama bieca
sono moccieche o cervelline o come quella ch' ebbe filippo, si sia mentre che
di livia, la quale, tosto ch' ebbe veduto il suo uccello, con
è poi di sé tanto cortese / ch' ai naso serve ancor per moccichino, /
labbro. carducci, iii-24-140: ammetto ch' è un gran piacere a sentire un moccicone
sei graziosa, moccicona! -e che si ch' ella fa delle sue. g.
: to', ve n'è un, ch' ha tutto 'l naso 'nfranto, /
. obizzo, 10-103: io, ch' avea per lei ferito il seno / d'
fìartolucci, 2-1-48: ti so dire ch' io sto fresca a fidarmi di te
tu se': / ti bisognerà far quel ch' i'voglio io. f. f.
che io la strozzerei prima che voler ch' ella fusse data questo vieto, muffato,
erano piagnoni in cappa e zoccoli, / ch' ac- compagnavan le bare co'moccoli.
accesa chiaramente e ardente, a quella ch' è spenta, e non v'è rimaso
/ che scaracchiò quel grande un dì ch' era infreddato. 5. colaticcio
pur per sotterrarsi 1 moccoli, / ch' ogni dio pare un ammalato in zoccoli.
gigli, 5-48: o questa sì ch' è la venuta del lupo alle nozze
burchiello, 118: non cercar più ch' io dico, moccolone, / per
io dico, moccolone, / per ch' io mi sento la lingua nocina. i
. venuti, lxxxviii-u-688: el colombo ch' è troppo ghiotto al moco / ha
dante, ii-5: sacciate ben (ch' io mi conosco alquanto) / che
col marretto mi colse un marritto, / ch' i'traboccai alla bocca d'un fosso
: di'ciò che tu voi, ch' i'ho tanto riso, / ch'i'
ch'i'ho tanto riso, / ch' i'scoppio, e nondimen tien gli
. d'ambra, 4-64: mi persuado ch' una trappola / sia per rubar questi
di mammifero del genere lemure, ch' è compreso nell'ordine de'quadrumani,
filosofe e incredule, un'altra volta ch' elle fossero divote. pellico, 2-24:
, un fascio di colletti d'uno ch' era militare; ma il fratello che
giorno, ii-931: la moda impone / ch' arbitro o fiacco a un bello spirto
non sono obligato a credere tutto ciò ch' hanno detto di lui i libelli, che
allorché il b... vi scriveva ch' io mi son uno de'rari forestieri
cioè d'interesse, pigliando quel signore ch' era bruttissimo e di niuno spirito, ma
bene il diritto di rimproverare all'apostolo ch' ei lasciasse la fede dei suoi padri,
, cioè d'una modificazione dell'impeto, ch' è qualità assoluta. barotti, 14
cattaneo, iv-3-399: dopo le poche parole ch' ebbi il piacere di fare ieri con
, orlo o rigoglio del vaso, ch' è quel vantaggio della piastra, il quale
quella perfezione di rilievo e di rotondità ch' ella tuttavia desiderava. d'este,
salvini, 39-iii-139: platone dalla repubblica, ch' egli modellò, cacciò via i poeti
per la toscana; e il resto ch' ei vi dirà. faldella, 9-264:
. papini, ii-26: è la realtà ch' è costretta a modellarsi sulla mente e
stuparich, 5-188: quelle due gambe, ch' erano la particolare attrattiva del corpo vestito
, che curioso il mira, / ch' ei voglia disegnarla allora crede, / e
ambasciadori di trovar moderamento alcuno, sì ch' o l'una o l'altra parte si
famiglia ', ciò significa in buon volgare ch' egli è un cattivo padre di famiglia
mezzo a sette candelier sì degni, / ch' angeli, senza lui, pianeti e
epopee il modello del genere il più interessante ch' è l'avviluppato. idem, 1-xxxvi-9
mano, e non me n'avedevo, ch' io gli vol- levo le spalle,
la sua pazienza e bontà à fatto tanto ch' egli à avuto da michelagnolo buonarroti un
volendo che l'invenzione di queste pictture ch' è nelle facciate di sotto sia: in
con l'alma, non col cor, ch' io ne son privo, / cara
11 più bello / e, poi ch' ebbe in me posto ogni sua cura,
di modello, / simile allo edifizio ch' è di sopra. / bellissimo architetto
a esse cose, e furono cagioni ch' esse cose siano, essendo il modello e
d'infiniti oggetti, ma nell'attitudine ch' ell'ha di prestarsi a tale ufficio.
tori di trovar moderamento alcuno, sì ch' o l'una o l'altra parte
al traboccar dell'ire, / poi ch' agl'impeti lor non vai ragione.
vite perpetua, che la modera e ch' è rallenta ella stessa nella sua velocità
i privileggi della prima nobiltà. nel tempo ch' egli esercitava la censura andò a supplicar
esercitava la censura andò a supplicar catone, ch' era questore, acciò che moderasse certa
de la inondazione de fiandra, ancora ch' io ne moderi molto a quello che se
n-iv-145: s'egli è zelo diritto ch' avampi. moderatamente, è virtù, percioché
che sia moderato, in quelle cose massimamente ch' alle donne come cura femminile appartengono.
ammaestro [gli uomini] per modo ch' essi divengono migliori per la seconda vita,
). testi, 1-356: panni ch' egli sia più del solito sobrio e
patria. custodi, lv-341: al tempo ch' essi [i francesi] scesero dall'
di santa uliva, xxxiv-756: guarda ch' io non ti pigli pel ciuffetto / e
altro più toccava il prender questa impresa ch' a sua santità, moderator principale dell'
s'inclinano tutte le potenze create, ch' egli era il loro generale, egli la
governatore dell'azioni di ciascuno, e ch' à ciascuno prometteva in quel giorno onorata
di tutte le cose, quale intendeano ch' esser dovesse un ottimo governatore di stato
fatto secondo il gusto della loro professione, ch' è quanto dire con mala fede e
leonardo, 2-644: vostra signoria sa ch' io non entrai in essa possessione [
cristianissimo], perché in quel tempo ch' ella mi fu donata era carestia d'
politico 'era il primo, e ciò ch' ei scrisse sulla rivoluzione di genova e
galanti, 1-ii-275: la cattedrale, ch' era un'opera gotica, è stata
grazia rinchiuso, / tanto che vuol ch' i'veggia la sua corte / per
il mondo e le cose moderne, / ch' ànno potenzia di trarre in errore /
che 'l moderno uso, / poi ch' è coperto e chiuso / quel mirabil
'l cervel del calamaio sì duro / ch' avrebbe asciutto un moggio di citerne. machiavelli
mazzini, 2-207: il popolo sa ch' italia non conosce proscrizioni se non regali
, 3-1: tra le buone cose ch' io conobbi peregrinando fu pagolo giovio, padre
. allegri, 167: vò dir ch' accenna in coppe e dà in ispade /
petrarca, i-2-155: raffigurai alcuni moderni / ch' a nominar perduta opra sarebbe. rosaio
antichi e di moderni / non vuol ch' uom grave e saggio unqua si lasci /
alla fanciulla, di persuadere alla principessa ch' essa era un cervello moderno, colpevole già
andò a vestirsi, nella camera ottagonale ch' era, in verità, il più elegante
significavano l'avere saputo di lei alcuna disonestà ch' ella voleva occulta), la furiosa
si fanno addosso, il primo giorno ch' ella comparisce tra loro col fazzoletto di
una ment'ac- cordata con misura / ch' usar con chi costum'ha 'n lui
modestia e moderazione, non si trova ch' egli abbia mai parlato sinistramente di alcuno
non dovesse toccar un pelo della robba ch' era nelle case. botta, 6-i-37:
414'-or pei merito / del bene ch' io t'ho fatto, mi rimproveri,
, mi rimproveri, / poltron, ch' io sia puttana? -ti rimprovero /
non solo dell'onorare altrui in modo ch' egli non ambisca, ma del fare
. g. gozzi, i-n-221: vedendo ch' ella mi veniva intorno con un poco
una minima ombra di quella odiosa potenza ch' aveva aborrita nel suo antecessore. cesari,
, che non meno / era modesta ch' animosa e forte, / ancor che
-di che merito son io, / ch' antiveggian profeti il venir mio? piecolomini,
scritto è sì infame e disonesto / ch' ei spesso il volto per vergogna rosso /
messo a tentar certe modeste, / ch' io credea verginelle: ed eran già /
verginelle: ed eran già / di quel ch' io pre- tendea più disoneste.
, imperatore fortissimo e in ogni cosa ch' elio pigliasse a fare modestissimo. landino
. petrarca, 343-3: ripensando a quel ch' oggi il cielo onora / soave sguardo
loredano, 2-ii-160: il modesto sentimento ch' io ho di me stessa non si tratterebbe
gli dà parola e fa promissione / ch' ei farà vita in avvenir modesta.
38): oltre a questo, ch' era l'ornamento particolare del giorno delle nozze
un detto antico e rancio, / ch' abbiate ricoperto il melarancio. bacchelli,
novità del fatto e rispose con parole modeste ch' ella non poteva abbandonare il duca,
modesta ': che, per quel ch' è del pudore e per l'astinenza da
osservazioncine sui vostri articoli, non crediate ch' io non l'abbia messe per fare il
perché son tanto modichi / i tuo'pensier ch' a tal vita ti spongono? borsi
codice isoldiano, xxxix- 11-263: sappi ch' io fazzo frituli / per far novizze al
l'annesso biglietto a barinetti e fa ch' egli si paghi di ciò che gli
secondo il conterello che vedrai nel biglietto e ch' egli al caso modificherà, s'io
avvenimenti, condusse le cose a quel termine ch' egli [papa gregorio ii] forse
cuoio e devono esser fatti in modo ch' entrino giustamente ne'i modioli.
esser fatti, perché piacciano, bisognerebbe ch' ella s'informasse delle regole dell'arte della
, inf., 5-102: amor, ch' ai cor gentil ratto s'apprende,
grazia rinchiuso, / tanto che vuol ch' i'veggia la sua corte / per modo
tasso, 6-81: vennevi un giorno ch' ella in altra parte / si ritrovava
de l'amante essere dia / tal ch' avanti che scovra il so coraggio, /
: ogni volta tu ài la moglie ch' à fallato e può'la correggere co'modi
modo del parlare ed ai sembianti, / ch' ella non era de la plebe vile
, xviii7- 83: non è già ch' io creda che i miei modi di pensieri
/ e l'operar del ben, ch' a molti è greve, / a lei
paresti, / i più begli occhi ch' io vedessi mai; / l'altre vaghe
vedessi mai; / l'altre vaghe bellezze ch' io mirai / e i modi son
): forz'è... / ch' io ti riprenda de'tuoi modi strani
questo fu il primo e l'ultimo modo ch' egli tenne nella sua vita. g
essendo per la maggior parte di persone ch' hanno il modo. tasso, 11-61
tenersi nell'operare, segnatamente per quel ch' è delle relazioni sociali, in cose
mio sì m'ha mandato, acciò ch' io gli meni uomini bene ammaestrati ne
confondeva alla realtà e la sovvertiva; ch' è sempre brutto segno. 7
proverbio. guittone, 40-13: avegna ch' eo però non voi lassare / ch'
ch'eo però non voi lassare / ch' eo non te receva a benvogliente, /
che io cominciai a pensare lo modo ch' io tenesse. idem, conv.,
spiace forse loro [ai sacerdoti] ch' io abbia appresi nuovi modi per venerare
pucci, cent., 78-83: ciò ch' egli avia / a'poveri lasciò per
per coscienza, / con questo modo, ch' e'vuol che si dia / sei
, 1-87: io dirò sol che pria ch' ad un volere / 11 suo e
e fece le antifone secondo il modo ch' aveva udito dagli angeli e intonò i
al modo / d'una di lor, ch' avea tre occhi in testa. boccaccio,
. cino, iii-11-3: omè, ch' io sono all'amoroso nodo / legato con
ritenuto, a modo / d'uccel ch' è preso al vischio fra le fronde.
., 21-30: l'anima mia, ch' è tua e mia scrocchia, /
non potea venir sola, / però ch' ai nostro modo non adocchia. petrarca,
7-142: anche gina l'aveva capita ch' ero fatto a modo mio, e
ha-desio, / m'ha dato commessione / ch' io gli trovi una ninfa a modo
detto che 'l dolore e la tristizia, ch' è nella parte sensitiva, debbia essere
gaules intese a conducere la sua preda ch' era oltre a modo grande. boccaccio
. petrarca, 270-92: gli animi ch' ai tuo regno il cielo inchina /
in mille modi / non creder quel ch' ai suo dispetto crede. caro, 16-69
! / rispose orlando: -sia quel ch' esser vuole, / ché in ogni modo
.. / ma voglia il ciel ch' io dica la bugia: / ad ogni
, né per il cielo, imperò ch' egli è il trono di dio, né
lasso, che disiando / vo quel ch' esser non puote in alcun modo,
e gli altri che ci voglion bene ch' io iscrissi duo versi a soldo, che
, noto, e a quel modo / ch' e'ditta dentro vo significando. cavalca
: la bestiuolina era ammaestrata per modo ch' ella fingeva... di essere affacciata
igualmente dier volta, / per modo ch' a levante mi rendei. idem, par
., 5-102: come 'n peschiera ch' è tranquilla e pura / traggonsi i pesci
insieme per tal modo / che ciò ch' i'dico è un semplice lume.
: intendendo il bisogno loro, e ch' e'non aveano il modo a far la
iv-15: il mio figlio, dopo ch' egli uscio / dagli anni fanciulleschi,
, 34: sta'sicuro / che prima ch' io resti io farò in modo /
viver. ariosto, 250: si pensa ch' io non abbi el modo da potermene
, o s'egli c'è speranza / ch' io venga ove iunone ha signoria.
, se tu noi dice, / ch' abbracciar possa sue membra leggiadre. pasqualigo,
guido da pisa, 1-256: acciocché quello ch' io voglio venga pienamente fatto, tieni
venga pienamente fatto, tieni lo modo ch' io ti metto in mano. novellino
dì mi prieghi, stimoli e tormenti ch' io trovi modi di far che tu
sottoscrivere il mandato d'arbitramento, desidero ch' ella mi faccia la grazia dargli un'occhiata
. zacconi [tommaseo]: qualunque volta ch' egli ha disposto i detti numeri secondo
, di proferir la modulazione in quel modo ch' è stata composta dal compositore. garzoni
onde si genera la vera sinfonia, ch' è un temperamento del grave e dell'
, e quando si fa, diciamo ch' ella ha versi, mi parerebbe che non
questa legge ubbidisce la seconda mente, ch' è l'anima del mondo. 7
muovi nelle più umili faccende coi moduli ch' io inventerei per te; se qualcosa
presidente / nel golfo de la voglia ch' è restia, / per far che tutta
e partì per ginevra, dove sapeva ch' era la contessa. = letteralmente:
bianca pancia, / levasi colla gola ch' esalava / lentamente sulfuree moffette.
'l cervel del calamaio sì duro / ch' avrebbe asciutto un moggio di citerne.
, 37: vendicato a moggia, non ch' a staia, / fia il varchi
i. frugoni, i-10-185: so ch' elle [le beccacce] non si pon
a moggia: / forse falso parrà quel ch' io vi narro, / ma egli
creder tanto dolce e mogio, / ch' el quor de fede è sì pien che
mi stupii sempre che, col grande magnificar ch' ella faceva l'eccellentissima casa frumier,
bicci vocato forese, / potrebbe dir ch' ell'ha forse vernata / ove si fa
e certo / la fiera moglie più ch' altro mi nuoce. cavalca, 16-2-221:
unita al marito con si stretta relazione ch' ella ha quasi egual parte nel privato governo
ancora: /... / e ch' ai padre e a rinaldo e agli
francesco. carducci, ii-1-227: dato ch' io abbia miglior collocazione, la ragazza
dar moglie. -e questo è peggio ch' esser frustato, aver della fune, andar
. ariosto, 23-120: sanza aver rispetto ch' ella fusse / figlia del maggior re
ella fusse / figlia del maggior re ch' abbia il levante, / da troppo
non sia: del mantenerla per quel ch' è della material vita. -tenere per
cavallo. salvetti, 124: fia meglio ch' io resti, / ché non si
10-1: e1 fo un castelano / ch' aveva una bela moiere. amabile di
venuto capriccio a mia mogliere di volere ch' io li compri uno schiavo, il
, schiena, mognioni, scarselloni ch' a prova stavano di pi
: titolo che davasi al principe maomettano ch' era in addietro imperatore del detto stato
non poteva rappacificarmi con chi voi sapevate ch' io avevo ragioni di disprezzare, né io
che hanno cerco del mondo, dicono ch' egli è il più bello tempio, ovvero
le cose, non lascierò di dire ch' io veggo che nel far questa mescolanza
suo giro tutta non si volse / prima ch' un'altra di cerchio la chiuse.
sacrifici suoi offeriva la mola salsa, ch' era il farro tosto, di sale asperso
c'abaiando ingoia / l'anime triste ch' ivi son punite / e che la
quell'aura i cori molce, / ch' odorifera spira, / zefiro mio verace
amor paterno e la pietà de'figli / ch' ama gli ozi domestici, depinga /
dei vaghissimi augelli all'aura molle / ch' ai dolce mormorar del rio s'accorda /
. tasso, 14-61: né men ch' in viso bella in suono è dolce,
/ ma la beltà di lei, ch' amor vi sculse, / di memoria però
tanto melissa allosingommi e mulse, / ch' a tor la forma di colui mi
la molce e stringe appoco appoco / ch' ogni atto, ogni pensiero infetta e vizia
588: qui molcir non posso, allor ch' io canto, / fera donna che
89: questa immensa mole, / ch' altri chiama ornamento, altri universo, /
, altri universo, / corpo è ch' ogni altro corpo in sé rauna / e
piombo. menzini, i-51: questa, ch' è pur sì bella / mondana mole
giordani, i-2-376: è grande maraviglia ch' egli [il leopardi] tutto da sé
... quell'alta mole / ch' a quel gran monte in su la
. leopardi, 5-41: tempo forse verrà ch' alle ruine / delle italiche moli /
: a questa intorno luminosa mole, / ch' a la barbara mentì i pregi oscura
per le strade ancora ombrate; / ch' or nel vestibolo, al vento /
al vento / antelucano, aspettate / ch' uno v'apra il monumento / del
, lvi-457: ite, fallaci idee, ch' io più non curo / moli innalzare
s'unisce co'prencipi del suo sangue, ch' erano nati perché sostentassero la mole del
, / deh, non piangete, ch' io son fuor di mole: / ecco
quel fintino intenda / che 'l tormento ch' ei frange è presso al fine, /
al nostro mulino, riportatevelo indietro, ch' io non voglio da voi alcuna mulenda
: 'molendare '. niuno, ch' io mi sappia, salvo il fanfani,
beolco, xxi-11-626: la colona / ch' a'tegnivi sù la ca'scomenzà declinà
: conviene che si guardi il poeta ch' e'non usi soperchio parole disusate, perocché
, vedendo la donna di giovanni, ch' egli così si disprezzava e tanto largamente il
molestar fe'più di mille, pur ch' essa lavorar l'acqua procuri, / che
volgar., 5-20: conta il savio ch' era un ladro in una contrada,
nuovo i longobardi... quel ch' era stato donato loro [ai pontefici
rancura ti molesta / il ballo delle donne ch' or son belle? stuparich, 5-164
carestia afflisse e molestò parimente così quei ch' assediavano come gli assediati. cellini, 1-33
cinzio, iii-2-1: bisogno non ha ch' altri il molesti, / perch'egli vada
aiutorio, non lo volle, o ch' elio il facesse per virtù o
volgar., 3-273: l'animo ch' è sanza molestia pensa e contende a
marittima, xliii-211: poi volse idio ch' ella mutasse i panni / e a
affanno che l'uomo piglia di quel ch' egli ha, o gli è tolto
pucciandone, lxiii-193: amor, poi ch' a madonna tormentare / mi fai corno
lesione, si dee curare al modo ch' è detto di sopra. -persona
ha battaglia di pensieri, segno è ch' egli ha consentimento all'opere, e però
-sì ben disgrazia / de le maggior ch' incontrar possa a femina. / -lasci andar
. s. reverendissima e al desiderio ch' io tengo d'onoraria di maggior cose
più cantar com'io soleva, / ch' altri no m'intendeva, ond'ebbi
mi dispoglio / che tutte cose, ch' altrui piacer danno, / mi son moleste
passavam per questa / vita mortai, ch' ogni animai desia, / senza sospetto
sospetto di trovar fra via / cosa ch' ai nostr'andar fosse molesta. boccaccio
credo mai simile doglia sentisse a quella ch' io sentii. s. bernardo volgar
disse: non m'è già molesto / ch' io sia da te abbattuto, ch'
ch'io sia da te abbattuto, ch' ai sembianti, / mostri esser fior de'
... / che la vita crudel ch' io qui trapasso / avria virtù da
stefano, 1-79: o madona, ora ch' è questo? / perché pianzete con
agli amici suoi, perché pareva ch' ella si fosse presa non per difesa della
veduto e non mi sie più molesta ch' io più venga, ma prega iddio per
vuoto nel centro e lasciando vuoto quello ch' era pieno alla circonferenza: e quando
quando si lascerà in libertà la parte ch' era fissa, l'albero o il tamburo
xi-147: un giovane addenta la 'rivergola'ch' è quello strumento che usano anche in versilia
drudo suo, mentr'ella crede / ch' io fabbrichi trepiè, palette e molli,
stava, e rigovernò intanto le legna ch' erano cadute dagli alari. ciò spiacque
con le molle quel tizzone d'inferno ch' era pe'nostri padri il candido shelley
di'mollighe tanto orrende e strane / ch' elle si piglierebbon con le molle. allegri
... che 'n giuoco, / ch' in osteria, ch'in ballo.
'n giuoco, / ch'in osteria, ch' in ballo. -tirare con le
e le polpe co'mollacci addoppiati, ch' era una vaghezza a vederle sì linde,
per lo fuoco del castello del legname ch' avieno addosso, ove avieno messo fuoco
, i-115: c'è una coltellata, ch' io veggo a tratto luccicare, nel
niccolò del rosso, 210-4: da ch' eo ti fui luntano, zentil pola
vien la morte. / -vi dico ch' io non posso andar sì forte. /
», che zamai / no mi lasò ch' i'no fosse penato; / ne
, xxxv-ii-439: or vo'che sappi ch' ella m'ama molto, / ché tutto
che tutto mi mollo / del pianto ch' ella fa per drudaria. tommaso di silvestro
1-5: la cura sia questa, ch' egli dee posare e dormire, s'egli
rafrega fortemente col ferro, a ciò ch' elio molla; e poscia lo cuoci
a dura pietra tolle / e partela, ch' è molle. dante, inf.
sì attrattevoli a coloro che le toccavano ch' elle pareano tornate tenere come d'uno
altro. baldini, 9-112: tirato ch' egli ebbe il calamaio in faccia al professore
nievi intatte, / ed eran più ch' avorio a toccar molli. b. tasso
che le dié i beati / fior ch' ella colse, e con le molli dita
l'usato teco non dimora / quella ch' ogn'altro ardor dal cor mi tolle
redi] i lampi luminosi ardenti / ch' escon del vostro stil, quand'ei ri-
, / potrai con l'aura, ch' ivi alberga il colle, / seguir se-
dei vaghissimi augelli all'aura molle / ch' ai dolce mormorar del rio s'accorda /
de le lor femine ad altrui / quel ch' altri de le nostre han fatto a
il piede avrà rivolto, / vuo'ch' a lui vi scopriate e d'adamante
scopriate e d'adamante / un scudo ch' io darò gli alziate al volto, /
darò gli alziate al volto, / sì ch' egli vi si specchi e 'l suo
abito molle onde fu involto, / ch' a tal vista potrà vergogna e sdegno
/ e piggiori vie più di quel ch' io dico, / svegliando ne la donna
non compiange... l'obbrobrio in ch' ella [la poesia] è caduta
: a quello della molle sì segue ch' è intellettiva persona e savia. cariteo,
, che schivo n'ebbe, / o ch' avesse l'andar più lento e molle
, ii-17-51: se '1 tempo, ch' è lungo, non mi tolle / lo
tenne / lo mio signor l'onor, ch' è or sì molle. 5.
/... de li ebrei ch' ai ber si mostrar molli, / per
ora caldo e molle rende / quel ch' ama e crede; e quel superbo ingrato
di causa. bruni, 138: ch' io viva ancor, morto il mio bruto
è che non si faccia in quel tempo ch' è la terra molto molle, ovvero
, 32-46: li occhi lor, ch' eran pria pur dentro molli, / gocciar
occhi gravati e molli / dal vano vagheggiar ch' ebber in colpa. petrarca, 320-4
gioia il mio doglioso stato, / ch' or mi tien gli occhi lagninosi e
, / ove sono i belli occhi ch' or non veggio? poliziano, 1-740:
ombrosi e folti boschi; / poggi, ch' ognor più molli / fa la mia
è qui macchiata e molle, / ch' è testimon de l'angoscioso pianto. g
... serra / tra quei ch' ordì natura, il più bel velo.
molle. biringuccio, 1-78: cosa ch' el molle non la rigonfi o la disfacci
122: doglioso il bel fiume / ch' onora i toschi colli, / mostrò
o pur, s'e pur destino / ch' appariscano ignude, / qualor nel patrio
lemene, i-327: i cavalli, ch' uscir del molle argento, / si propagar
intimo girellino; e tal era necessario ch' egli fosse, dovendo sentire la dilicatissima impressione
/ in tutto l'anno far ciò ch' ella volle. / l'ha fatto
altri suoi artifizi, dare ad intendere ch' egli era caro alle femmine e che a
la torrei per moglie; chi diceva ch' ell'era in molle in dormentorio, che
... e riscotetemi donde vi paia ch' i'n'abbia bisogno, che non
molli e con affanno / le sculacciate ch' i zoccoli danno / alle calcagna, quand'
3-156: i'non sono sì folle ch' i desideri d'essere infermo, ma se
in soverchia dilicatura allevarli; onde conviene ch' il padre proveda ch'essi non siano
; onde conviene ch'il padre proveda ch' essi non siano troppo mollemente nudriti:
, 1-359: dissi la mollezza, ch' alia tolleranza s'oppone, consistere in cader
di'mollighe tanto orrende e strane / ch' elle si piglierebbon colle molle. idem,
più d'amor l'ortica, / ch' assembr'a dolce ogni tormento amaro,
quell'umidore gli colava infine al naso ch' egli non voleva o piuttosto non osava
acchelli, 1-iii-320: nessuno dubitava ch' egli non fosse sincero, quando s'
così'. ghirardi, 50: bisogna ch' io prepari bossoli da gli unguenti da
marino, xiii-301: appar bella colei / ch' io ritrar tento in carmi: /
superbia. bellori, i-38: diresti ch' ella sia nutrita nella mollizia e ne'
ne la spalla mi colse, / tal ch' io ne porto ancor il viso mollo
cotta, con sottili e spessi forami ch' erano con la cera sagacemente otturati,
esser vuole asciutto / il legno, ch' assai guastano i mollori. grazzini, 455
d'animo quella d'un molosso, ch' avendo incontra o cinghiale o lupo o
per la multiplicità di vapori ignicoli, ch' egli genera, che niun altro umore del
frugoni, 2-198: ben fe'conoscere ch' ella era somigliante ad un angelo, che
colpi riparare: / e se non fosse ch' e- ran poca gente / a rispetto
un altro, più tosto che la speranza ch' il popolo avesse a moltiplicare * che
venne in me moltiplicando, / sì ch' io son vostro sol, non d'altra
tesori del governo o de'ricchi, ch' ella non è comoda a civanzi; non
. marini, i-78: l'imperadore, ch' e discreto, non volle moltiplicar i
e per se stessa manifesta, / ch' è di sé diffusiva / e moltiplicativa.
che ognun sei procaccia per far intendere ch' egli è nobile. manzoni, vi-1-23:
intorno alla sua commedia, gli dichiara ch' è moltisensa, cioè di più sensi.
ristoro, 1-3: questo cerchio, ch' è detto zodiaco, è declinato dal cerchio
caro, 12-i-319: non negherò già ch' il fuggir la moltitudine, ritrarsi da le
stato nascosto fra la moltitudine de'nobili ch' era presente al desinar del pren- cipe
: era tanta la moltitudine di quelli ch' essi aveano intorno che andarono a pericolo
in etiopia e menollo in uno deserto ch' era pieno di serpenti; ed acciocché
di molte lagrime gravati per duri pianti ch' avea fatti. guittone, 129-13:
: omo dormendo molte cose avria, / ch' assai sarebbe meglio che vegliasse. iacopone
tai che sarebbe lor disio quetato, / ch' e- temalmente è dato lor per lutto
, n-iii-574: molte son l'opinioni ch' io porto di molte cose, e talora
secoli molti in grande errore, / fin ch' ai verbo di dio discender piacque.
in danno mio sì ben raccolte, / ch' io ne posso parlar come per arte
del peleiade achille /... / ch' anime molte d'eroi si gittò innanzi
che di ciò m'avvenne, / di ch' io son fatto a molta gente esempio
novella. ariosto, 765: siate certo ch' io son vostro, prima per inclinazione
trasandarsi. di breme, 156: poi ch' ebbe [il ca- luso] scorto
... una vergine latina / ch' in italia a'troian fe'molta noia.
dirò in prima, senza pena molta, ch' è della lista de'diminutivi.
purg., 32-14: poi ch' ai poco il viso riformossi / (io
puossi molto / far di guadagno, ch' ei dicon proveccio. nievo, 586
i suoi sembianti / e seguì fin ch' el mezzo, per lo molto, /
aiudo / e non mi prolungar, poi ch' io '1 ti chieggio, / che
, fui preso da un più stretto sonno ch' io non solea. segneri, iii-3-265
francesco da barberino, ii-93: molti vedian ch' enno appellati amanti, / ma pochi
2-61: rispose il cavallier: tu vói ch' io passi / di nuovo i monti
molt'ò troppa noia, / per ciò ch' io so che 'n gioia / non
guittone, 106-12: molto vai om ch' a donna possa stare / a di-
molto / da mosconi e da vespe ch' eran ivi. idem, purg.,
come per giungere a guardarla negli occhi ch' ella teneva ancora chini. pasolini,
amaro. chiaro davanzati, ii-11: lingua ch' è di parlar molto imbiadata / perde
quale io riguardando molto intentivamente, conobbi ch' era la donna de la salute, da
salutare. petrarca, 264-118: or ch' i'mi credo al tempo del partire /
, 6-1-126: tali furono le diligenze ch' egli fece per avanzarsi in quella gran catastrofe
fue molto bellissimo. un giorno avenne ch' elli si riposava sopra una bella fontana.
guardoe nell'acqua: vide l'ombra sua ch' era molto bellissima. guido da pisa
sonno al bracciante, o poco o molto ch' ei mangi. -ad alto
[il mincio] ha corso, ch' el trova una lama, / ne la
dante, purg., 14-21: dirvi ch' i'sia saria parlare indarno, /
ahimè! replica molto, / prima ch' abbia a dir altro incominciato.
iacopone, 1-13-18: figlio, poi ch' è'venuto, multo sì mm'è
, / perché molto mi fido in quel ch' i'odo. -gravemente.
gli animi siano commossi a pietà, ch' egli non dimori in suo compianto.
chiunque si fosse, né per molto ch' egli si schermisse, né per lontano
ma breve fulmine il diresti, / ch' inaspettato sopragiunga e passi, / ma
/ ombre di stige uscite / quelle ch' agli occhi miei squallide ed irte / momentanee
già quasi fatta, poteva essere scusabile ch' io accettassi quella cattedra, come un
ii-992: chi ama sol la bellezza ch' ei rimira, / ama una cosa
istante indivisibile per lo quale lo momento ch' ha da venire si con giunge
sol lucenti / amiche stelle vorran mai ch' io torni, / le notti parranno ore
; / che avesse quel contento, / ch' ebb'io, signor mio caro,
: potrebbe dirmi ogni intelletto acuto / ch' io non ho scritto cosa di momento,
a tutti è noto il grave storico ch' egli era: scrittore prezzolato che andava
a me basta solo... ch' ella faccia lor conoscere in parte di che
da ponte, 172: si dice ch' anch'i ladri hanno certi articoli e
per peso non solo s'intende quella gravità ch' hanno le cose ponderose e grandi,
quiete, vale quello sforzo o tensione ch' esercitano contro le funi, o altri
sulla fronte: « e che faccia! ch' a momenti svengo! ».
od un coltello contro di un altro ch' è disarmato, quel tale potrebbe contare
tasso, 16-26: egli riman, ch' a lui non si concede / por
, sì, da quella mia zia, ch' era monaca di casa. 2
dette monache chiedevano licenza di uscire dopo ch' eran tornate di fuori. -fare
pensassi essere accetta, / et il nome ch' io vorrei / saria suor bell'angioletta
truova persona se none un monachetto, ch' era stato tutta notte nascoso sott'una
di dono non finì un mazzocchio / ch' egli scortava. di- pingea sul muro
e quelli la guata, e pareagli ch' ella fosse in gonnella monachina,
pietro, o gran monarca, / ch' aprire el cielo e chiuder poi l'inferno
. pitti, lxxxviii-n-276: dov'è nasarco ch' ebbe tal costanza? / dov'è
monarca, / sono importuno assai più ch' i'non soglio. -pensiero fisso
tua impresa l'usurpare a dio ciò ch' egli ha riservato a sé...
, repubblicani unitari, non rinnegheremo ciò ch' oggi diciamo. de sanctis, lett.
prussia] non vinse / miei sguardi sì ch' io ne'suoi sguardi addentro / non
monarchéssa del mar [venezia], ch' ardita sdegni / picciole imprese, il tuo
: se l'età del gentilesimo, / ch' adorava idoli in copia, /.
la forza, debbono necessariamente an- ch' esse avere una forza ed autorità effettiva eguale
aspirato alla monarchia, si potrebbe affermare ch' egli fosse stato d'animo tirannico.
vinto il giovin furibondo / la monarchia ch' ebbe agramante al mondo. anguillara,
in vita privata sobriamente nutrito, dapoi ch' egli acquistò la monarchia, consentì che serse
92: la damigella sì gli dice ch' egli sì la debia menare a uno
debia menare a uno monistèrio, imperò ch' ella... vuole servire iddio.
dell'oche in pastura / non domandar, ch' io non te lo direi: /
: la fece ancor privar della limosina ch' ella giornalmente riceveva alla porta del monistèrio
frati entrano una sera e m'annunziano ch' io sarò condotto al monistero della giovine
maffei, 186: un abbate, ch' era in grande opinione di santità, ragionando
il governo d'un ottimo massimo, ch' essi stessi si finsero e si credettero
monco », e il dey confessa ch' e'non può dormire tranquillo e sicuro
. il cielo e tutto il mondo / ch' egli abbia pesco i monchi insin al
. perché non se dicessi pel vicinato ch' ella el facessi per vanagloria.
chincaglierie in quel porco stile dell'arrivismo ch' è uguale dappertutto. il turismo e
ben per ragione / provao salomone / ch' ogne cosa mondana / è vanitate vana.
: non è il mondan remore altro ch' un fiato / di vento, ch'
ch'un fiato / di vento, ch' or vien quinci e or vien quindi,
mondano,... di cristiano ch' egli era per caso si fece poco
chiesa romana non perde mai d'occhio ciò ch' abbia una volta pur solamente appetito;
eh'afine / mie parole mondane / ch' io disse ognora vane. scala del paradiso
somma leggiadria somma onestate, / parlar ch' avanza ogni mondan diletto. canti carnascialeschi,
tolte dai mondan piaceri, / per quel ch' appar di fuora; / ma non
lo quale in carità tanto sfavilla / ch' attuta e vince li furor mondani / e
, un tempo, / con tal furor ch' alor calda la neve / mi parve
io sono assai meno mondano di quel ch' ella mi crede. verga, ii-214:
di s. ieronimo, 1: poi ch' egli ebbe apparate le mondane scienzie,
regnare. da porto, 1-118: mentre ch' egli era legato e menato alle forche
francesco da barberino, iii-183: ver'è ch' aver tu puoi / amici assai,
mia figliuola, / piangete colla madre ch' io vi lasso, / pieni di
si baratta giusta quella loro tassazione o valuta ch' è loro destinata. battista, vi-3-245
fra gli agoni mondani, almen fa'ch' io / su l'eterea magione ascenda e
, iii-3-25: che dich'io, poi ch' apollo, sentita / cotal saetta,
lume, / quell'occhio d'or ch' ha di zaffiro il ciglio. di
mia mi sa meglio una rapa / ch' io cuoca, e cotta s'un
/ sì mal accorta tagliando manera / ch' ai mondar d'una pera / passa
lago novizio, non poteva mangiare pane ch' egli noi mondasse. anonimo toscano,
8-i-180: l'acqua di mare, ch' è così salsa e pungente, però monda
mio consilglio mettilo in profondo, / ch' io ti mostrava quello ove me stende /
dano a gara / l'animo, qual ch' ei sia che li ricetta. d'
sempre di quel sangue osceno le lagrime ch' ella ora versava per l'onta e
dice: fariseo cieco, monda quel ch' è dentro. firenzuola, 789: anzi
: non vi scandalezzate, o là, ch' i'non favello a vanvera; ma
più colpi al vento. / -parti ch' abbia menato alla crudele? / -ti se'
pugno al ministro che spargea, dicendo ch' elli era quindi anzi macchiato che mondato
, parlando della sua donna, dice ch' ella fu l'idea che iddio si
tutti, dividendo, per la residenza ch' ei fa, la pura sostanza loro
m'indussero a batter li fiorini / ch' avewan tre carati di mondiglia. cammelli,
che dal ver si parte, / tal ch' ogni sua mondiglia via si tolga.
e le delizie / placato lui, ch' il tutto regge, fenno; / ma
, / dentro passa quella spera / ch' è tanto splendidissima, / altresì per
vedere purgato ugnuno, / e più ch' altri i ministri e i servitori; /
: senza riposo infonde / torsi, ch' egli confetta, e rape monde. lastri
figliuolo, /... / da ch' io debbo morir con tanto duolo, /
o due. ariosto, 23-135: quel ch' un uccellator, che s'apparecchi /
bonagiunta, xxxv-1-276: qualunqu'è quei ch' avanti a voi si pari, /
padre me sovegna / di tal guisa ch' eo vegna / purificato e mondo di carne
mondi passar per questa morta gora / ch' ha nome vita. castiglione,
e vedrà. onofri, 93: fa'ch' io sia risanato, integro e mondo
gioconda / sarà mia vita, pur ch' io ti contenti, / né mai
mondo, / al corpo tuo ch' è di tua alma mondo.
non ci ho in questo fatto quella consolazione ch' io vorrei, perché mi piacciono molto
giove viver non mi lassa, / ch' io qui mi stia a mangiar castagne monde
vide così stare per la grande devozione ch' egli avea alla donna del mondo, si
e in una / vista mirò ciò ch' in sé il mondo aduna. d.
9-108: qui si rimira ne l'arte ch' ad- dorna / cotanto affetto e discernesi
., 1-77: molte volte a coloro ch' e- rano presso al mondo quasi per
nell'altro giorno ioanne vide iesù, ch' egli veniva a sé e disse:
/ e se 'l mondo sapesse il cor ch' elli ebbe / mendicando sua vita a
siri, i-690: è così notorio ch' il luogo non era sicuro, ch'il
ch'il luogo non era sicuro, ch' il mondo l'avrebbe stimato come pazzo
una gran cosa, messer lorenzo, ch' io non abbia nuova né di monsignore
maddalena, xxxiv-199: che ci è più ch' avere il cor giocondo, / e
venire in questo misero mondo, acciò ch' io patisse cotanti dolori? guittone,
sarai nel dolce mondo, / priegoti ch' alia mente altrui mi rechi. idem
poterò dentro a me l'ardore / ch' i'ebbi a divenir del mondo esperto /
lui. d'annunzio, iii-1-1171: vuoi ch' io sia forte? sarò più forte
e ciba di speranza buona, / ch' i'non ti lascerò nel mondo basso
5-63: s'a voi piace / cosa ch' io possa, spiriti ben nati,
idem, par., 17-21: mentre ch' io era a virgilio congiunto / su
deh, matteo, vatti con dio, ch' io ho briga un mondo. sanudo
pulci, vi-27: può fare il mondo ch' io me gli perda a questo modo
, 659: può far il mondo ch' i'non possa colorire cosa ch'i'disegni
il mondo ch'i'non possa colorire cosa ch' i'disegni! f. pona
, possa il mondo o no, ch' e'fosse piuttosto una giornea, eh'una
gozzi, 3-2-43: io ritrovai molti ch' io aveva conosciuti al mondo uomini e
, nasce cieco. ariosto, 8-42: ch' aver può donna al mondo più di
? chiabrera, xx-ix-209: malediceva il dì ch' ai mondo nacque. galileo, 3-1-20
scudo a mezzo il petto / un balascio ch' ai mondo è forse raro. l
-d'allogare una camera a la cencia, ch' è, egli non si voi dire
i-i- 138: poi ven colei ch' ha '1 titol d'esser bella; /
pur vano! petrarca, 308-13: poi ch' i'giungo a la divina parte /
sconosciuto... aveva mostrato d'accorgersi ch' egli era al mondo. -vivere
noi, suoi figliuoli, dovevamo saper ch' era bello andarsene, evadere, far carriera
schierarsi dinanzi alla sua memoria tutti quelli ch' egli aveva cacciati o fatti cacciare dal
cacciare dal mondo, dal primo, ch' egli essendo ancor giovanetto aveva passato con
siete, / voi che nasceste poi ch' io cominciai / a dir per quella
. mazzei, i-18: sappiate ch' io ho sì servito ambruo
eh'audivi dir che tene / ogn'om ch' ai mondo vene. dante,
, 6-515: disinvolto / son io più ch' uom nessuno. / dice bene:
libro ancor tei pone, / ch' io t'o detto pur mone, /
/ apri tosto, monello, o ch' io t'ammazzo! -minorenne
/ tra la padrona e me, ch' ella facesse / vista d'avere un male
sua dilettissima madre, quando ognun sa ch' egli è figliuolo bastardo. =
è tale, ci debb'essere manifesto ch' ella fra noi si possa definire così:
ricevesse secondo quella quantità di fino metallo ch' egli ha: donde è venuta varietà
di monete false, adulterate o calanti, ch' egli dava via a casaccio e in
guarda ben la mal tolta moneta / ch' esser ti fece contra carlo ardito. testi
il più caro prezzo de la sua benevolenza ch' io possa dare; e pare che
buona moneta le ragioni, le scuse ch' altri ci reca': crederle sincere,
: mi ha pagato di quella moneta ch' i'merito. f. rondinelli, 1-7
/ e sa di refe azzurro, ch' egli appesta: / io vuo'pagarti colla
, / non d'oro mai: ch' io 'l vedo tra pochi anni / fuso
gnar loti tu, anzi ch' altro la tosi ». lanzi, 1-2-35
f foscolo, xvii-54: non ch' io voglia da lei altro fuorché un
un paio di monferrine, perché so già ch' ella è doppiamente piagata dall'amore.
d'asino di latte], à ch' io giuro che, lasciata la mongana /
ariosto, 1-40: suspirando piangea, tal ch' un ruscello / parean le guancie,
o mio taccone, statti, / ch' i'ti liscio in tal guisa e ti
tutte le vene una certa foia, ch' egli [il vecchio] chiamava amore.
il capo di lei divenuto un mongibèllo ch' eruttava fuoco e fiamme contra il cardinale
quale fosse in un punto / ciò ch' incontrava disfatto e consunto. 8
e lieta di sé da sembrare an- ch' essa sul punto di. decollare.
in un bel monile / mi cangerei, ch' in leggia- dretto giro / splendessi,
forma senzfarte un sì caro monile / ch' ogni cor addolcisce e '1 mio consuma.
rime] un sì nobil monile / ch' allunga ogni mia speme errante e corta
ciel mirando il bel monil sereno, / ch' è giuoco della luce a i nembi
mar procedon poi tutti i coralli / ch' han nel soggetto un sì formai monile,
tempesta, epilensia / loco gli fan, ch' è pur cosa gentile.
occupata da tumuli in forma di quelli ch' ella aveva intraveduta nella selva pisana,
moni- mento, e portavano gli unguenti ch' elle avevano apparecchiati. dante, conv
ferraù, / che fu più forte ch' altro saracino ». d. bartoli,
al moniménto funno intorno, / colui ch' è dentro assetta lo scoppietto / e stava
1'sento sopra 'l cor tanto martore / ch' i'giudico di tempo un poco ispazio
giudico di tempo un poco ispazio / ch' i'troverò del moni- mento il foro
inconsideratamente attendono a contendere con erode e ch' egli hanno tanto più per male tal cosa
'monitori 'chiamavansi in roma coloro ch' erano incaricati di soprawedere i giovani che
. b. pino, 5-7: ora ch' io sono in lite, ogni lettera
pigliate quel gatto e costui insieme, ch' io voglio mangi in terra seco nella scu-
lorenzo de'medici, ii-156: veggo ch' ell'hanno valicato el rio / e
, mon'antonia, / questa barba ch' io porto di peonia; / ché
, iii-2-172: o monna tu, ch' io non so qual tu sia /
, in: verona è una terra ch' ha le mura / parte di pietre e
scabiosa / guari- ron monna ciola, ch' è ritrosa, / d'una infermità assai
vo'la conoscerete pur al muso / ch' ella disgrigna come il diavolo. idem
solito tributo. moniglia, 1-iii-193: ch' importa più? il padrone o
quelli i scimioni, come voi volete ch' io dica. fagiuoli, vi-88: o
scarica il suo solito archibuso, / ch' egli ha a'monnini, e vanne un
più ardito che mi tocchi, / ch' io toccherò poi forse un monacordo, /
io toccherò poi forse un monacordo, / ch' io troverrò la solfa e'suoi vestigi
. bellincioni, 1-240: se '1 targon ch' è tra la salciccia e '1 tordo
si chiamò 'monocromato '. quel ch' ella fosse precisamente non è così chiaro
chiaro... non ha però dubbio ch' ella fosse così detta dall'essere d'
anticamente si dicevano monodie, o semplici ch' elle fussero o accompagnate con l'instrumento
] un epitalamio di nuova idea, ch' è d'un poema dramatico monodia)
s'addentra nell'animo suo s'accorge ch' è fatto di marmi diversi di provenienza diversa
', e 'monomania trista 'ch' è la 'malinconia degli antichi ',
pratica. mazzini, 26-244: che vuoi ch' io ti dica? sarò monomaniaco:
: che razza d'uomin son eglino, ch' e'non si vede dov'e'posino
testa / far del cervo o del bue ch' io metta l'armi. buonarroti il
cosa mala; / che questo vien ch' ell'è savia e modesta. / -
delle monete è cagione del monopolio, ch' io direi traffico delle monete che si
render si potrebbe più utile al paese ch' egli non è, quando la corte
, abbiamo... una proprietà ch' è segno di monopolio, una religione
tolta all'artefice l'emulazione, assicurato ch' egli sia d'essere il solo venditore,
, e con una schiera di monosillabi ch' ella ha ingaggiati al suo soldo per
bisticciato, sopra l'amor d'uno ch' amava una giovane chiamata marta: « marta
di una riforma pratica simile a quella ch' ebbe luogo nel levitismo e nel nabismo
cesarotti, 1-xxi-16: questo rapporto fa ch' io mi sorprenda che si dia comunemente
, i-55: il perfetto animai, ch' or mondo è, pria / era confusion
va su per questa montagna boscosa, / ch' ella si posa in la cima del
superbo andamento. tasso, 14-36: ch' a lor dia loco a l'acqua impose
corpo s'arrotondava in un ventre enorme, ch' era una specie di mostruosa montagna su
avvertii, per mezzo del suo segretario, ch' ero ih abito di montagna, e
. sbarbaro, 4-64: al tempo ch' ero ragazzo, nei borghi liguri, specie
diciamo sol della rossa, / ch' è un fiumaccio pazzo e disonesto. /
per sue sponde, / sassose montagnacce, ch' e'si ad dossa.
sempre sopra sassi e montagnuole che pare ch' elle ci siano seminate, e venimo alla
: aggeo è interpretato montanaro e zaccaria ch' è interpretato solenne, sì che significano
mio lettor preclaro, / se advien ch' el verno monsenise cali / giù per
calenzuoli. pulci, 14-58: il lusignuol ch' ha sì dolce la gola / e
apri lo sportello, / ma temi ch' e'non s'abbia / agli uccei grossi
penne delle ale in giù, tanto ch' elli fosse ferito da uno simile o
). sacchetti, vi-138: infili ch' aurora / mostrò del giorno il giovane
nascondente per tutti luoghi, e poi ch' egli è nascoso non fuggirà giammai. olino
e la campana di quello comune, ch' era molto buona, la feciono venire in
altro sopra una staffa di ferro, ch' è attaccata alla forca o gruccia.
di s. petronio, 12: zunto ch' el fo dentro da la citade,
naturalmente, fu sì ratto moto / ch' agguagliar si potesse a la mia ala.
: ad alessandro... parca ch' elli tenea una radice in mano e la
sì fatte scale; / monta dinanzi, ch' i'voglio esser mezzo, / sì
amore tutto li donava. / compiuto ch' ebe lo so dolze lavoro, / la
montava 'n su con quelle stelle / ch' eran con lui quando l'amor divino /
giovane, i-343: il sol, ch' alto montò dall'orizzonte, / sceso
povero pastore / i preghi, prego ch' ognor [la pianta] cresca e
a quel che ho guadagnato / dal giorno ch' io son nato, / voi potete
chi per altra via vuole salire cade poscia ch' è montato. guittone, xxxviii-104:
, 4-5: la dolorosa noia / ch' aggio dentro al meo core, / che
m'allontana / d'ogni vile pensier ch' ai cor mi monte? storia di
villana cosa in buon pregiare, / ch' avanza [il pregio] e monta e
incominciaro a montare, leggi furo date ch' e'cittadini dannati andassero in esilio.
ciò c'ò disiato / isperando, ch' amore / mi n'à fatto segnore,
mi n'à fatto segnore, / poi ch' io non gli ò fallato. bonagiunta
in alto stato per lo bello parlare ch' usavano secondo li comandamenti di questa arte.
, 6-81: il papa e'cardinali, ch' amavano lo stato di santa chiesa,
ave fatto in tanto ben montare, / ch' io non agio infra la gente ardire
ha fatta rallegrar la mente mia / ch' era montata in sì fero dolore.
? betteioni, iv-422: non vorrei ch' egli montasse in superbia. betocchi, 7-128
tanto un solo ramo / di quel frutto ch' eo bramo: / vedrete in gioi'
comandò che gridasse anche il precone / ch' ella avea buon vicin; quasi ciò
i-34: entriamo in un'altra quistione ch' assai più monta. f. m.
. bellincioni, 1-145: or venghin, ch' è fien boni / a montar le
ognuno si domanda / se il frullino ch' è in opera nei crani / stia montando
. / ben mostrò d'aver forza più ch' umana, / menando lor sì fiere
, / e dà bene a veder ch' io poco i caglio, / quand'ei
, / un miglio o più, fin ch' ai petron s'arriva, / ch'
ch'ai petron s'arriva, / ch' era tre miglia di mala montata.
. che llui guardasse fisso beatrice e ch' ella gli parea divenuta più bella e
cavallate, i meglio armati e montati ch' uscissono anche di firenze. girone il cortese
sventura!) in mano quella pistola ch' era fatalmente montata e, urtando leggermente
c'è qualcosa in troppi di voi ch' io non so descrivere bene, come una
inf., 20-47: aronta è quel ch' ai ventre li s'atterga, /
terra, e spezialmente in mongiubello, ch' è un gran monte in sicilia.
è senno per che monti, / ch' en securi, sien men fonti. dante
peio, canzon, vedrai / un cavalier ch' italia tutta onora. livio volgar.
di bagaglie; ed egli impose / ch' i'provvedessi il tutto e le portassi
di scartabegli, che si può dire ch' elle fussino tra la ispaza- tura.
. caro, 1-139: monti, ch' ai ciel, quasi di neve aspersi,
f machiavelli, 666: poco innanzi ch' io avessi la tua lettera, ne
/ perché non sali il dilettoso monte / ch' è principio e cagion di tutta gioia
pucci, cent., 49-17: udito ch' ebbe com'il fatto er'ito,
, / ti vo'contar quattro ordini ch' egli hanno. /... /
del monte di quella cittade, / ch' ogni danaio, ch'ai comun prestato
cittade, / ch'ogni danaio, ch' ai comun prestato hanno, / rianno
posesioni, le case et il monte, ch' egli aveva pagato in contanti; solo
, perché vedesse con gli occhi propri ch' era stata mandata a far farina anche
sono mosso a supplicarla a farmi grazia ch' io possa metter sul monte di pietà
/ io non ti saprei dir di ch' era armato, / che tutti sbigottiti andammo
esempio: il tale è così insolente ch' ei chiama le bastonate di là da'
procacciò tanto da monte e da valle ch' egli combattè contra a pom- peio.
guadagnoli, 1-i-187: non credo ch' oltre monte od oltremare / vi sia
in monte / mi guida amor, ch' ogni segnato calle / provo contrario a
tanti sospiri e prieghi sparsi, / ch' aren fatti ire i monti e fermar tonde
se io / n'ho inteso parola, ch' io ti vegga / con la luce
eh'è al tuo comando, / ch' io vo'di tutti quanti fare un monte
c. gozzi, i-41: un viaggio ch' io feci e un allontanamento dalla mia
fire / con esso meco e dice ch' io son vecchio: /...
monte ficaie. costo, 1-59: parendole ch' l giovane o per semplicità o per
truova il gorgone e i monticei, ch' io dico, / nei quai riflette e
oltra trapassa liadras, e al trapassare ch' el feze trasse uno de li giganti d'
apparenza, potendosi benissimo salvare con dir ch' ella sia un'illusione procedente dall'esser
ripa 'è, o artificiale o naturale ch' ella sia o terreno o pietre,
[di olmo], il montuoso, ch' è il più grande, e quel
ristoro, 6-3: se lo suggello, ch' è montuoso e valloso, imprieme nella
sono inediti, tolta una piccola parte ch' egli stesso [valéry] sfruttò. se
, incontanente li frati e la gente ch' erano d'intorno apersero lo monumento e trasser-
. bibbia volgar., ix-169: preso ch' ebbe iosef il corpo di iesù,
là dove era lazaro, lo trovò ch' egli era stato nel monumento già quattro giorni
, iii-10-282: un uomo, per grande ch' e'sia, non apparisce mai tale
dove la poesia tutta esce dal fondo ch' essi hanno loro proprio, senza aggiunta né
distolto dalla crudele e premeditata indifferenza ch' egli già cominciava a ostentare a nostro riguardo
del 'rambler 'di jonhson due monumenti ch' è a temere non saranno mai agguagliati
memoria dello zio piero il migliore monumento ch' io possa. 8. istituto
le casse, volendo quel contento fin ch' ei vivono. settembrini [luciano]
donato. -sì, le more! ch' io l'ho compero / con belli
scodella e lo fecero leccare a laido ch' era nero come una mora.
per la mora / nell'alimento puro ch' e più forte, / e cresce
ercole la bocca al mostro fiero / ch' armati aveva i denti a la sua
gran morale, là dove mostrava / ch' ai studioso uom non besognava / quel
e filosofi e morali / queste cose ch' io dico anche non sanno; / ma
e la dipendenza) a quella libertà ch' è sua propria e ricercasi per serbarla
di procurarla. foscolo, xiv-210: ch' egli m'abbia creduto brutto nel fisico
colpevole, poco o tanto può dire ch' egli è quale l'han voluto; o
novella musa ed ottimo dantista, / ch' ai bel nostro idioma hai dato pregio
storia nelle scienze morali per gli esempi ch' essa in ogni pagina ci presenta ad
quasi la rivelazione di un'altra moralità, ch' io paragonavo alla nostra.
sé, a chi lo sappia leggere, ch' ei non è già una moralità,
: voglio raccontare / una favola, ch' è pur troppo vera, / s'alla
, quest'altra bella erudizione del diamante ch' io rapporto per erudirti al moralizzaménto salubre
istruite l'operaio e lo moralizzerete: ch' ei conosca coll'istruzione i suoi diritti,
moralizzate coll'esempio. oggi è più ch' altro necessario un apostolato vivente. riccardi
e libertà foscolo, xvii-107: ciò ch' ei legge solo in camera, il
scioperato, / con quest'arpia, ch' a chi più l'ama annoia, /
farò venir su, e nel parlare ch' io farò con lui e voi, v'
ad un uorjio colla tua persona, ch' egli non sarà per questa volta sazio
vuogli piacere, non la caricare, ch' ella vuole benignamente essere trattata, non
grato / questo frutto [fico] ch' esilara la mente. -sapore amabile
, virtù e bellezza; / concedo ch' ella meriti di star con morbidezza;
per la troppo vita morbida e delicata ch' ella menò cadde in peccato. a.
, cent., 84-36: que'ch' erano usi a vita morbida / non
i capelli riescono così teneri e morbidi ch' è proprio un piacere. -contraddistinto da
io '1 trovai sì morbido e dolce ch' io seguitai oltre. magalotti, 3-82
, che sia sì or- bido / ch' io scriva cosa onde non abbia copia /
lunghi e più morbidi dalla parte sua ch' io non aspettava. salvmi, 22-212:
qua sono le cose molto più morbide ch' elle non sono state fin qui