malan, fi'de la putta, / ch' a firenze n'ha'sérique a danaio
mensa, e gli altri frutti vidi ch' all'ultimo della cena ad un suo cenno
detto in pergamo; ed egli rispose ch' egli era de'più valenti uomini che
valenti uomini che avesse l'ordine; ma ch' elli credea che, per infirmità ch'
ch'elli credea che, per infirmità ch' egli avea auto, fusse alcun'ora impedito
, non son io poi così mellone / ch' io non sappia il patrono d'ogni
ti giunse ne l'arcione, / sì ch' a la giostra avesti il mellone /
cominciava a far la chiaranzana, / ch' ebbe al principio ogni reputazione, /
anzi l'apparaste bene in sul mellone, ch' è così lungo. sacchetti, 147-148
addosso a lei correva alardo, / tanto ch' alfin questa donzella spaccia, / però
la passò nel petti- gnone, / ch' arme ch'avessi, non valse un mellone
nel petti- gnone, / ch'arme ch' avessi, non valse un mellone.
, 20-415: apparecchia de'suoi cibi, ch' egli aveva per sé, e qualche
siegue che il tremore e fondazione, ch' è il moto dell'aria in quanto sonora
sai bene qual sia la nottola, ch' anco vipistrello si noma dall'etrusco: secondo
siano / che certe sottilissime membrane / ch' ognor staccate dalla buccia esterna / de'
'foglia membranacea'o 'membranosa 'dicesi quella ch' è sottile e che tra l'una e
e sì l'ho imaginata, / ch' io veggio sempre quel ch'io vidi allora
, / ch'io veggio sempre quel ch' io vidi allora. alamanni, 7-i-49
, /... / dili ch' aza membranza / de mi, che vivo
: fami tener manera / d'omo ch' è 'n disperanza, / che non à
, e donagli membranza / del giorno ch' io il vidi a scudo e lanza /
di menti; / e non mi vanto ch' io disdotto sia / se non là
: discendea, membiando la pensata / ch' io avea fatta di gire a tal posto
membrandomi l'onore / e 'l ben ch' io presi nel primiero stato. dante,
sonno a quel de'numi eguale, / ch' è silenzio di cure aspre inquiete,
. chiaro davanzati, xxii-82: poi ch' io non vi vidi ora, /
non vi vidi ora, / membrar ch' io aggia, no ne sento bene.
membrar, che fatto avìa, / poi ch' ebber pianto gli occhi miei assai,
degna rete / col vulgo caddi e converrà ch' io mora. papi, 4-201:
fosse dal mio lato sì fellone, / ch' i'non ven disturbasse ogne cagione,
lontano mi piglia, / dogliosa pena ch' eo sento, / membrando ch'eo sia
dogliosa pena ch'eo sento, / membrando ch' eo sia diviso / di vedere lo
me sia noios'e spiacente / membrar ch' agiato e manente / lì è ciascun
di cantare ho talento / membrando ciò ch' amore / m'ha ffatto di martiri
maraviglia s'io sconforto, / però ch' allor mi sembra / ciascuna gioia affanno.
: di ciò m'innamorai, / ch' un spiro inver'me fero / al cor
cor mi die'penserò, / sì ch' ogne membro presemi e la mente. dante
petrarca, 23-46: i piedi in ch' io mi stetti, e mossi, e
contesa mi rimembra, / di quella ch' io amare e servir soglio. /
/ piacer, quanto le belle membra in ch' io / rinchiusa fui, e che
, un che mi smembra / tal ch' alfìn converrà ch'io pera e cada.
mi smembra / tal ch'alfìn converrà ch' io pera e cada. guatini, 210
fosse noto a papa giulio, dispose ch' ei racconciasse alcune anticaglie, nel riordinare
che no avea il membro masculino, ch' avesse corrotta ima vergine. giamboni,
la donna, con ciò sia cosa ch' ella sia membro del marito,
lingua gli slavi tutti quanti, conviene ch' ella [la russia] pensi a tenere
diviso; e fassi di tal maniera ch' e'vi si possa ben far dentro la
corregge ben le membra / di ciò ch' egli ode dire, / ed io mi
a che verrà la città di firenze, ch' è partita in bianco e in nero
, volendo pienamente vedere e provare quello ch' è detto, ci conviene andare per
libro compilato di sapienza, siccome quello ch' è istratto di tutti li membri di
347: prenderemo della rettorica quella virtù ch' è atta a persuadere; e sotto questa
, ii-3-4-86: la mosella, giunta ch' ell'è nell'angolo australe della città,
pastor, con gli altri insieme / ch' ai servigio de i campi eletti furo,
dighton, suo famiglio di stalla, ch' era un manigoldo membruto e di gran forze
. l. adimari, 53: basta ch' ei [l'amante] sia d'
. alta e membruta quanto nessuna donna ch' io m'abbia veduta mai. misasi,
grazzini, 633: quelle donne, ch' hanno dell'astuto, / ne vanno
quanto più veracemente e breve potrò: cosa ch' io, per la novità del delitto
è l'antiqua e memorabil grotta / ch' edificò merlino. guicciardini, v-83: si
. bisaccioni, 1-103: è memorabile ch' egli, in tutte le guerre ch'
ch'egli, in tutte le guerre ch' ha fatto, è stato sempre inferiore di
sulla faccia / a chi ben più sente ch' ell'è molle e fresca. salvini,
cillaro e la tristizia / di ilonome farai ch' a dir ti memini.
ispano volgar., 3-29: a colui ch' àe il male de la obtalmia,
si può dimostrare ne le vittorie memorabili ch' empiono il mondo di maraviglia, assai
ne lo stato la rimetta, / e ch' abbia fatto iusta e memoranda / di
). caro, 1-1188: priegoti ch' a'fenici ed a'troiani / fausto
, alcuni per memorare la grande moltitudine ch' erano in loro terra, alcuni sollicitando
già son mille anni, / tal ch' a l'usati scanni / ognuna par che
esso, sicché la virtù memorativa, ch' è tramortita in lui per l'acqua di
, cominceremo da'primi e dal tempo ch' ei dipingeva la cappella di sant'isidoro de'
con la memorazione della vita della fede ch' elli aveva impresa dall'avola e dalla
. giordani, v-6: alla persona ch' io tengo è imposto debito di fare memorevole
ubertino d'arezzo, xvii-809-6: ch' eo nom son fori di conoscimento,
a. pucci, 7-36: àvi gente ch' ànno sol un orecchie di dietro alla
di zaccaria è degno di memoria il divieto ch' ei fece ad alcuni mercanti veneti di
le tombe terragne / portan segnato quel ch' elli eran pria. cavalca, 9-2
buona memoria / del mio marito, ch' era un giglio d'orto, / m'
la maga / così m'impone e vuol ch' ogni memoria, / ogni segno di
bisticci, 3-27: aveva pochi libri ch' egli non istudiasse e postillasse di sua
le tempie, / in memoria di quella ch' io tanto amo. s. bonaventura
penitenzia scemo, / se ciò non fosse ch' a memoria m'ebbe / pier pettinagno
d'aver- vene udito parlare sì fattamente ch' e'si parea tener voi a memoria
saporitissima confermazione della generosa e parziale memoria ch' ella di me costantemente conserva. mazzini
dalla memoria 'dice segnatamente quella memoria ch' è congiunta all'affetto. -caricare
cura che si è presa pel senofonte, ch' è proprio quale io desiderava.
questo libro per fare memoria di quello ch' io ò potuto trovare e sentire di
animo, scipione, e quelle cose ch' io ti dirò, comendale alla memoria.
no perdeo memoria / per grave pene ch' a lui fosser date, / onde li
rievocarla. ariosto, 17-67: vuol ch' ad ogni quarta luna nova / una
: per irritarla maggiormente, è verisimil ch' enea si riducesse a memoria la crudeltà
memoria la crudeltà di turno e le parole ch' egli disse doppo avere ucciso pallante.
ammiraglio disse al re... ch' ei si rimettesse a memoria ciò che
, m'inducevano a memoria ogni peccato ch' io già mai avessi commesso in pensiero,
sua memoria, dicendo: -io non so ch' io mi sia. miracoli della madonna
, senza altro studio se non quello ch' egli hanno fatto ne'loro cattivi princìpi.
noiose, imperocché la parte memoriale, ch' è dal lato di dietro del capo,
loro a'piedi vostri or ecco / ch' io pongo il memoriale, e ancor
me stesso; / or fate voi, ch' e'non restino in secco. monti,
il torto di presentare un memoriale ch' era un vero e proprio romanzo:
prima per la vostra de'12, dite ch' io faccia un memoriale delle cose lasciate
nubi del cielo per segno e memoriale ch' egli si ricorderà del patto fatto con
venire a fine, cioè a quello ch' egli ha memoriato. l. ghiberti,
così dire, memorioso, in modo ch' avesse a mente i nomi distinti de'suoi
creder ciancie a un glorioso / oratore, ch' in atto strepitoso / apprezzò i memoristi
ciascun avea gran pena / de te ch' er'consoladore. pietro de'faitinelli, vi-n-230
come l'ira sua può mitigarsi, / ch' e'non profonda giù il secol tutto
bagnati i labri nel vaso del corpo ch' elle vengono a prendere. nannini [ammiano
labri, c'hano d'amor melle / ch' a zucaro someglia, / e alzi
, 4-92: ahi crudo amor, ch' egualmente n'ancide / l'assenzio e 'l
giovio, ii-138: è ben vero ch' io non vorrei, dopo l'essere
armonia, mele e moscato / par ch' escan dalle labbra di corallo. m.
, ii-472: vaticinò [febo] ch' egli lo spirto, e varia / daranno
, e non c'è parola melliflua ch' egli non ci dica. pirandello, 5-542
co 'l riso ne gli occhi, ch' è un conforto a vederli e ad udirli
quel sasso, altro pianeta / conven ch' i'segua, e del mio campo mieta
sì accese / le brame in me ch' io né mi mieto il pelo, /
: mano al brando ti dico, o ch' io gli orecchi / ti mieto entrambi
accomoda alla morte, e si dice ch' ella miete le vite umane per la similitudine
miete le vite umane per la similitudine ch' è tra il cader dell'erba che si
miete. in sangue la tessaglia / ch' ei non arava or or gli biondeggiò.
1-viii-290: matto al tutto è quel ch' ai popol vieta / le cerimonie e le
iii-569: sempre non consente amore / ch' un uom, per ben servir, mieta
bembo, 6-74: forza è talor ch' io scriva / com'ogni mio pénser
mèsse in erba / e non aspetti ch' ella sia matura? serafino aquilano,
metter rauchi stridi, / nero augello, ch' io poi quale / fin t'attenda
/ senza mai sparger seme, avien ch' io mieta. -seminare pianto e mietere
per antonomasia: la morte. rozza ch' egli avea apparecchiato a'suoi mietitori. zanobi
domattina asciolver meco, ché io voglio ch' e'migliacci sian vostri. sermini, 240
tende, baracche il sangue intride, / ch' esce da teste rotte e tronchi bracci
/ avevon tanto un erpice menato / ch' egli era fuor del solco per pazzia.
purg., 22-36: or sappi ch' avarizia fu partita / troppo da me,
di quattro migliaia e più di volumi ch' io non so né voglio leggere?
un millione e più di sciagurati, ch' entrano ogni anno nelle carceri d'europa
adesso / che infermar sent'esso, / ch' ama quanto se stesso, / uno
a te verrei / per coglier delle rose ch' ò già colte. boccaccio, i-423
pensino? ser giovanni, 3-xii-10: poi ch' i'fu'del sonno risentita, /
un migghiaio di belle cittadine, / ch' ell'apparisce ben tra le persone /
xiv-227: preparami un migliaio di baci, ch' io verrò stasera a succhiarli dalla tua
la cui forma è di femina, ch' è in via latina al quarto migliaio
dice duto: / non t'affannar, ch' egli 'l vedrebbe naia.
un migliaióne / d'anni gli è già ch' io li stava facendo. = dal
e 'l miglio si fa mille passini, ch' ogni passino è tre braccia. giamboni
fossi pur di tanto ancor leggero / ch' i'potessi in cent'anni andare un'oncia
questa gente sconcia, / con tutto ch' ella volge undici miglia. idem,
tu parer corto i migli, allor ch' io vengo alla cittade. tasso,
, io non me ne pentarò mai, ch' io non voglio andare a casa del
fazio, ii-26-6: il barbarossa è questo ch' io ti dico, / che fece
bernardo volgar., 3-94: quanto ch' ai debito del continuo miglioramento, niuno
li usci dinanti, e quasi tutto ciò ch' è in bottega arse. andrea da
si sia duri con lui, ricordati ch' io non cederò d'un passo al
. svevo, 3-574: devo ritenere ch' egli mai abbia compiuti degli sforzi per
121: nacque 'l filosofare / negli antichi ch' avien gli cor gentili / e li
1-27 (74): tutte le volte ch' io andavo a questa mia caccia,
francesco da barberino, i-345: basti ciò ch' avian tracto / in questa prima parte
facci la mia mente virtudiosa, / ch' io possa sempre seguir megliorando / la
ed adornare il nostro dolce idioma, ch' è di tutti gl'italici il fiore e
si face, ser pacino, / ch' avete, e megliorar non si poria,
amato disiova, / né vo'dir ch' ama / quel che brama / servir l'
ed approvare dalle genti le buone opere ch' e'fanno, sì ne megliorano. macinghi
lettere e presenti ad ezechia, però ch' avea inteso che ezechia era infermo ed
et giugnendo al letto al frate, ch' egli avea lasciato per disperato della vita
, fa''l tuo parere, / ch' io credo il paragon fie migliorato.
per l'equità di non arricchirsi con quel ch' è d'altri, e conseguentemente vada
fu l'un d'i sette regi / ch' assiser tebe. boiardo, 2-9-18:
menzini, 5-7: io m'accordo ben ch' esti dottori / hanno in odio i
ardisse schiava, oh! pensi / ch' io risposta farei con pianto imbelle?
diletto al par d'oreste, / ch' unico germe a me del miglior sesso /
desio, / che nacque il giorno ch' io / lassai di me la miglior
finissimo: e la mia rendita migliore ch' argento eletto. f. d. vasco
di diritto e di giustizia, perciò ch' ella è migliore che quella de'nemici
potete, / che 'l gran valor ch' in voi chiaro proviamo. tasso, 6-1
tasso, n-iii-800: il parlare, ch' è quasi legittimo fratello de le lettere,
, ancorché non perfetto, nazione alcuna, ch' io sappia, può menar vanto d'
, e vidi questo globo / tal, ch' io sorrisi del suo vii sembiante;
mi par più di mill'anni / ch' i'segua la mia fida e cara duce
tegno di meglior la villa / e credo ch' èci meglior'aventura, / che ci
: ancora è migliore quella [valle] ch' è circondata de'monti, meglio che
circondata de'monti, meglio che quella ch' è aperta da alcune parti. boiardo
guittone, vili-16: nostro amor, ch' ebbe bon comin- ciamento, / mezzo
che sospirate a miglior notti, / ch' ascoltate d'amore o dite in rime,
tassoni, 4-52: rivoltato a'suoi disse ch' ei giva / a procurar anch'ei
migliore fortuna, ovvero ventura di fuori, ch' eglino [i mondani fortunati] abbiano
16-603: ma io non ubbidii, ch' era il migliore. -ciò che
or comincio a svegliarmi, e veggio ch' ella / per lo migliore al mio desir
ariosto, 462: -o fate voi ch' oggi si comprino [le cose necessarie
ora un anello, venne a tale ch' ella voleva che lo sposasse. lippi,
è stato il mio costassù nel mondo ch' io debba avere quaggiù questa mosca canina
, proponendo una partita di scacchi, ch' è il gran pascolo di quel povero
: -grida, se tu sai, / ch' io sto in casa d'astolfo
bruno, 3-841: se vi par ch' abbia [il cavallo pegaseo] del
fatta la mattina. térésah, 1-225: ch' io ascolti... passare /
: la veste da camera mi pare / ch' ogni prerogativa in sé riceva: /
prerogativa in sé riceva: / e ch' ella sola sia più da stimare /
diamanti / di bella quadra lan vorre'ch' avesse / e dodici usignuo', ch'
ch'avesse / e dodici usignuo', ch' ognuno stesse / davant'a lui facendo dolzi
tutte le morti ad una volta, / ch' i'ne fo ben cento milia la
picciola vigilia / d'i nostri sensi ch' è del rimanente, / non vogliate
il falso duca in lombardia, / ch' oggi sul melanese e prigion lega. sarpi
si dicea 'milan reale ', ch' avea l'ali in punta aguzze e la
.. lo muta in sasso, ch' altri dicono la pietra milliaria, altri il
cuore si fida / di vincer, per ch' avem piena ragione, / e tre
tu non l'ubbidisci, ella, ch' è trista, / vedendo che il pregare
2 -intr., iv: è mestieri ch' io dica qui perché mi sia messo
e... vuole dire inanzi ch' elli muoia. 5. figur
. tasso, 16-30: guemito è sì ch' inutile ornamento / sembra, non militar
pel soldo della grappa / al militare ch' esce nauseato! pavese, 7-125: mentre
miei, se voi sarete / quel ch' io v'ho lungo tempo cognosciuti, /
con un vaso detto 'militro ', ch' è di 90 once. =
: in quello tempo un gran principio, ch' era signor delle milizie della cavallaria di
per crudeltà non pensa né avarizia / ch' abbi raccolto qui tanta milizia. giannotti
sempre regna / provide a la milizia ch' era in forse, / per sola grazia
: omicidi commessi da'miliziotti 105, ch' è quanto dire i7'/ a per anno
1-i-353: il cagliostro dicea... ch' egli in virtù di quell'acqua avea
'n sul niente / di queste cose ch' i'm'ho millantato, / fo mille
): onni meo milantar e zò ch' eo fiabbo, / d'aver la costancia
occhio e con viso sì rovente / ch' ognun s'avvide non avea semenza / della
lasciamo stare l'alte e grandi millanterie ch' ella fa quando berlinga coll'altre femmine.
: a fin che tu non creda / ch' io con millanterie ti tenga a bada
lungontempo tormentato / per divenire a ciò ch' or son gaudente, / ch'aver tuto
a ciò ch'or son gaudente, / ch' aver tuto m'è ben sì dottamente
12-7): mill'anni me par ch' io sò'tua vesta, / dimore quanto
più di mil- l'anni, / ch' io segua la mia fida e cara duce
altro; intendendo della proporzione millecupla, cioè ch' è da mille a uno.
: / l'amicizia e la fè so ch' è tutt'una. = voce dotta
nelle ricette viene indicato l'aselluccio, ch' è una specie del genere onisco,
rime sì soavi e sì conteste, / ch' a l'età dopo noi solinghe andranno
. ariosto, 33-7: le guerre ch' i franceschi da far hanno / di
.. questa è la millesima volta ch' io mi ricordo amorosamente di te, e
spoglie porporine o d'ostro, / ch' ai millesimo fussin del bel lauro? l
fosse cosa solita e convenuta che ciò ch' è conforme al gusto di socrate o
, 4-322: i'andao tanto sciabbiata, ch' e'mi cascaa ugni cosa d'addosso
dee costui dire al medico i mali ch' egli ha nello stomaco e poi dee dire
poi dee dire: e'fu otta ch' i'ebbi il cotai male nella milza.
maggiori, / a stiracchiar tal milze, ch' è mestieri / a tutti que'di
: io mi sto pianamente il me'ch' io posso, / stiracchiando le milze a
loro: sacerdoti profani di bacco, ch' avean in testa il fumo più del
a questo ed a quella s'accompagna, ch' è il moto non solo de'piedi
in parlamento o in accademia, dicesi ch' egli 'ha troppa mimica '.
. -la mia creatura! avrei scommesso ch' era uomo da venderla, la sua creatura
di gino. bisogna vedere la faccia ch' egli fa, quando arriva al punto
capo che, per la piccola cuffietta ch' egli era, non le riparava il sole
, informati dal commedo in quegli abiti ch' erano convenienti a quelle persone gli atti delle
mina. carani, 5-132: mentre ch' i romani assediavano gli am- bracioti,
me si dà la colpa tutta, / ch' i tuoi magni troian mandi in rovina
: una sera, fra l'altre, ch' io osservai emelaide di umor più brilante
si misura colla mina o cannata, ch' è un vaso di creta.
e più in testimonio della gran vittoria ch' avevano auta contra a'romani.
biondi, 271: metaneone, ch' ai padre era pacificamente succeduto nel regno
invano, un sistema di quieto vivere, ch' era costato tant'anni di studio e
di ricominciare il ragionamento, temendo pure ch' egli dalle mie importune di- mande non
minaccia le mani contratte ad artigli, ch' essa corse via piangendo ed urlando.
dispregiava le minacce de'tribuni e diceva ch' egli aveano il potere di aiutare il
più sofferire le menaze e le iniurie ch' el m'ha fatto. tortora, ii-78
... costringeva, con dimostrazioni ch' erano una minaccia d'insurrezione, carlo
carlo alberto a concedere quello statuto, ch' oggi né re né altri potrebbe,
potrebbe, anche volendo, sopprimere, senza ch' essa, la « massa bruta »
in questo caso né nell'altro primo ch' era veramente un ingorgo della parotide, vi
ancora ',... arguisce ch' egli ha da pianger ad ogni modo,
perché ben s'accorsero al sembiante / ch' avea di cervel sano il capo scarco,
gli gridano con voce minacciante / o ch' a dietro o da parte se
il timore che dovevano avere delle genti, ch' erano corse in favor del re,
fattori quivi lasciati dalla nave trinità e quelli ch' erano ritornati con essa, e sequestrarono
: brutte voci correvano sul conto suo; ch' ella bastonava il marito, che lo
. caro, 12-ii-60: non pensate ch' io cagliassi per vostre braverie, massimamente
temea rinaldo. tasso, 6-39: poi ch' in ambo il minacciar feroce / a
pericolosi travagli militari: quindi si cagionava ch' una gran parte con molta libertà minacciavano
sconforta e menaccia; / ma di'ch' a sua merzede / di tornar ho pur
/ nel porta un carro, sanza ch' altri il cacci. carducci, iii-4-
quando ti facevo la corte ti raccontai ch' ero minacciato da una grave malattia.
gli altri vescovi fue sì costretto dal re ch' elli il minacciò di sentenzia di morte
24-97: quando vicini fur sì, ch' udir chiare / tra loro poteansi le
incominciò gridando il re d'algiere, / ch' a penitenza gli faria tornare. caro
i-138: per fuggir la morte / ch' ai seguaci d'amor cinzia minaccia,
conciglio e i più potenti / il re ch' ai minacciar de la fortuna, /
tradizionale e familiare, era dunque probabile ch' io dovessi sostituire altre persone.
come suoli, / non vedi tu ch' e'digrignan li denti / e con le
palesare a tutta quella gente / quel ch' egli ha fatto. b. davanzali,
legni ebber prove / ornate già, ch' a gran vendetta accinti / le fiamme
): era il laico sagrestano, ch' egli, con preghiere e con ragioni aveva
fede ti desse; ma ella, conoscendo ch' era rea e abominata da'savi e
: taluni fra i suoi famigliari sussurravano ch' egli [carlo alberto] era minacciato d'
2-19: allora chi avrebbe detto / ch' era già minacciata? / stringendosi nello
me si dee la minacciata morte, / ch' è chiara in sé, benché in
succedendo le notti serene e chiare, compresi ch' ella, quasi temendo i miei minacci
minaccio e paura di morte, secondo ch' ai re piaciuto, così fu fatta
stanno sul capo come ombre minacciose le lezioni ch' io dovrò fare in pavia: ci
cacciata va la generosa belva, / ch' ancor fuggendo mostra il cor gentile /
nel sangue di questa gente il passato ch' esse manifestano. 5. accompagnato
, qui lenta non fue / e fe'ch' euristeo un'ambasciata greve / e minacciosa
chiaror qual di notturno foco, / ch' alto frondoso arido bosco incende / e
che 'l camino borea ne interoppe, / ch' è stato e più che mai sta
. cariteo, 22: quella per ch' io / ardo, quand'ebbe intesa /
mirti, i cespi di rosmarino, ch' erano più prossimi all'erbe, al timo
minaci torri, / formata è tal città ch' ancora sarà grave / timore al marzio
passadieci, a sbaraglino, come tu sai ch' io ti concio. girolamo leopardi,
fagiuoli, xv-144: alle minchiate, ch' è quel giuoco ameno, / la
albani consiste in una partita di minchiate ch' ei fa in beretta di notte.
può far di molti raviuoli, / tal ch' i'perdono a que'miei minchiattarri,
14 (246): « credono ch' io canzoni; ma l'è proprio così
1827 (247): « si pensano ch' io minchioni]. rajberti, 2-119
solite cantilene connotative della poca fede ch' egli prestava alle minchionate de'barberini.
tanto, col suo astrolabio minchionatorio, ch' egli ha infino a por nome di
della fabbrica. idem, i-65: ch' è una terra so- pr'amo molto
questi facendo 1 " eolosicone ', ch' era una minchionatura solenne d'un drama
, 2-47: non sanno i menchion ch' a ognun comparte / natura qualche don
tratto, minchione, e andiam dentro, ch' io non posso più. buonarroti il
fa; / oh minchion, minchion ch' io fui! magalotti, 9-1-
, togli la sciocca idea, / ch' ancora la cocolla ella è vestita, /
degli occhi miei minchioni, / quel ch' ella riuscì, voi sentirete.
mia, né tanto stitica / com'or ch' è divenuta bacchettona, / io odiava
io vi dico: che importa a me ch' egli m'inganni? peggio per lui
pietà, non vi ammazzate, / ch' è una gran minchioneria. [sostituito
'prospettare ', al senatore l'ipotesi ch' egli avesse potuto 'concepire 'una
gli aveva sorpreso quelle minchionerie in rima ch' egli buttava giù. — pensiero,
e c'era quel senso di sovrannaturale riposo ch' è come l'aura della vita minerale
si pone que- st'altra distinzione, ch' a cuni son minerali, altri mezzo
, par., 2-8: l'acqua ch' } o prendo già mai non si
a. degli atti, lxxxviii-1-43: mentre ch' io 'n su movea volando l'ali
/ delle saette sì forte e acuto / ch' are'vinto e soluto ogni rigore.
on. ferrari, mi sono accorto ch' egli si sente, nuovo giòve, fermentar
. lanzarotto, 1-75: però ch' un labro a l'altro s'è ragiunto
quel soave metro e dolce tono, / ch' è l'usitato a le minerve
minerve torme; / per tal ch' en tutto vosco me despono, /
/ vede, domanda al suo dottor ch' importe. / -l'elemosina è -dice
opposta molte centinaia di minestre di pilà, ch' è un miscuglio di riso, cepolle
pananti, ii-95: una minestra appar ch' era un conforto / e fatto avria risuscitare
. sbarbaro, 4-64: al tempo ch' ero ragazzo, nei borghi liguri, specie
tal fa le minestre; / motto ch' esprime quel concetto intero. lippi, 12-27
e a me lasciar la pentola, ch' è rotta. 7. prov
, 20-448: il servo di dio comandò ch' egli uccidesse uno de'tre buoi soli
uccidesse uno de'tre buoi soli, ch' erano nel luogo e, minestrato,
ve fazza. castiglione, iii-153: dopoi ch' ebbe mangiato tutto un minestro, disse
kant, hegel e tutti i minestroni tedeschi ch' egli, levando un po'di roba
. gadda, 6-93: non è pensabile ch' egli debba mingere nuove asinerie a ogni
d'annunzio, 2-55: vuoi tu ch' io minii la man diafana / cui
6: io vi detti un messal ch' a parte a parte / era miniato sì
a parte a parte / era miniato sì ch' ai paragone / poteva star colla natura
confonde il mar tra miniate sponde, / ch' or vago suoni a le lor danze
gubbio, uno di que'miniatori di codici ch' oggi ancora s'ammirano. d.
vorrei che fosse copiato dalla sgraziata miniatura ch' io ho, eccettuati i capelli ch'io
ch'io ho, eccettuati i capelli ch' io li vorrei negletti, come ti
piccolo formato. montano, 164: ch' egli l'avesse ben guardata, e perfino
d'armida, quello d'alcina, ch' è una miniatura. è un giardino molle
, i-118: i poeti vedran l'età ch' avanza / la particolare disposizione del minerale
biscrede, pensando potere respirare, e ch' el tesoro di santo donigi e di
bocca, miniera di gemmati accenti / ch' arricchiscon l'orecchie e gl'intelletti.
perdo. marino, xxx-5-5: quella ch' apro a'mortali / tra le miniere de'
m'avesse violato la camilla. -cos'è ch' ei non v'abbia voto la casa
: così dico agli altri similmente / ch' ànno la mia potenzia minimata; /.
3-353: entrò subito nel discorso, ch' era il discorso del giorno: « o'
25-81: l'assedio d'agramante, ch' avea il giorno / udito dal corrier,
sta nel core. / ben vede ch' ogni minimo soggiorno / che faccia d'
da voi si spenda, / poi ch' a servirvi io son pronta ad ogni ora
con le labra meste, / fin ch' una minima aura ve ne reste. michelangelo
ti posi al pian sì gentilmente / ch' un minimo romor non se ne sente
tuo minimo fattore / il quale m'impose ch' io venissi presto, / et io
... che, per minimo ch' io sia di banchi, non gli intenda
una minima ombra di quella odiosa potenza ch' aveva aborrita nel suo antecessore. giuglaris
e cum più lieta fronte, / ch' impetrarano a me morte o mercede. alberti
lo incorretto studio di castità, dopo ch' ebbe lungo tempo avuto vergognosa molestia da
]: 'intervallo minimo': quello ch' è più piccolo del minore o diminuito per
, rappresentativo e documentario, sarebbe indispensabile ch' io fossi, almeno almeno, un
del ciel s'affligge e duole / ch' ella ancor non dipinga il ciel stellato:
or, questi i capelli, / ch' or in treccia or in nastro ed or
segnato de sette signi; / po'ch' e'siraio operto, trovarà cinque migni
. anguillara, 10-95: la terra ch' avea rossa il sangue resa /.
che m'essercino en li mali, / ch' è'ho guadagnati a mea follia.
emoli del nobile lord ascrivere alla noia ch' ei prova della costituzione britannica e allo
spallanzani, iii-210: alla lettera ministeriale ch' io vi feci vedere risposi replicando le
cioè che non v'erano richieste o ch' erano troppo occupate. bibbia volgar.,
. groto, 8-22: maravigliomi ancor ch' in compagnia / non ci ha voluto e
jahier, 35: s'avanza la pubertà ch' è una revisione del corpo dello spirito
umile e della salute altrui sì zelante ch' egli stesso, uomo di quel grand'
/ di te stesso tu sei, tu ch' osi audace / il glorioso ministerio nostro
: era passato il tempo de'scudieri, ch' è ministero d'infima condizione. dovila
, n-iv-59: virtù di soggetto è quella ch' è atta ad ubbidire al principe ne
non si pensa abbastanza all'orribile ministerio ch' esercitano francesi in algeria, inglesi al
ai cani; diceva anche severamente, ch' era un mischiarsi nelle cose profane,
ministre / solite del suo corpo, / ch' i'non ardisco a porgerli / per
, / spettatrici amorose, a voi, ch' avete / le bellezze e gli amori
dea più bella, / la stella ch' innamora / de le ministre mie l'
, / come a ministra sua, ch' io voli in fretta / e recapi a
dio onnipotente, si può far quello ch' è impossibile farsi dalla natura, ch'
ch'è impossibile farsi dalla natura, ch' è sua ministra, né ha forza di
della porta, 5-20: come agazio saprà ch' io sia stata ministra e compagna della
, quantunque quella parte della lombardia, ch' egli tiene, ne sia copiosissima. a
direm noi de l'immensa pietade / ch' ebber le cerve in ministrar il latte /
sepolto in sonno profondissimo per l'oppio ch' essa gli avea ministrato nel vino. carducci
la sua scodella fosse minestrata tanto innanzi ch' ella fosse tiepida. storia di stefano,
ospite mio degno: / di quel ch' ebbe, con carità immensa / mi
che gli basta, pensava io bene ch' e'si desse a le contemplazioni e che
: era precisamente con quei suggelli lilla ch' ella ministrava con metodica spensieratezza l'infamia
qual vi piaccia in modo ministrare, / ch' a mia stirpe regai facciate onore /
. bencivenni, 4-98: il sacramento ch' è fatto o ministrato per mano di malvagio
altri. machiavelli, 1-i-193: non vollono ch' egli [i due consoli] avessono
. ranieri, 1-i-343: così intesi ch' ella era una donna che cammillo m'
vero specchio, u's'agenza / ciascun ch' ha piagenza -in amore.
ministrando. carducci, iii-2-443: più tristi ch' e'tre assi / son oggi i
tolsero soavemente quel cencio di quella camicia ch' avevo indosso. 19. avere
mangiato, divide il rilievo a coloro ch' hanno servito alla tavola, così nella
,... una settimana anzi ch' io mi partissi di quello monasterio, chiamò
] e dissegli: che è questo ch' io odo di te? rendimi ragione
a ssé romeo e sì lo richiese ch' egli dovesse mostrare la ragione di ciò che
che avea trafficato del suo dal dì ch' egli il tolse insino a quel punto
ascoltar le ragioni d'una città sua soggetta ch' abbia preso l'arme contra quei
e son la destra / di quel ch' è solo eterno e solo è grande.
: della mirabile reverenzia e sollicitu- dine ch' ànno li preditti ministri di servire ai frati
i preghi eran sì ardenti, / ch' offesi me per non offender lui.
. papini, 5-69: vorreste infine ch' io fossi il ministro delle vostre iniquità
o amore] trovato il calle: / ch' i'riconosco di tua face il lampo
il lampo / e 'l suon dell'arco ch' a piagar mi vene. lanci,
, andar dinanzi al primo / ministro, ch' è di quei di paradiso. idem
giunti in sua santa amicizia, / ch' io, che son un col padre,
in noi come a noi dettero coloro, ch' essi veddero dal principio e furono ministri
8-82: sostien [il vulgo] ch' argillano, ancor che cinto / de l'
altro de le proporzioni o delle cose ch' appartengono a le scienze: perché di queste
3-313: dice 'lo ministro', imperò ch' egli [il sole] à a ministrare
so donde, / per darmi a diveder ch' ai suo destino, / mal chi
amore, anzi tiranno. / egli è ch' a suo volere impetra e spetra.
n'andrai là su quel monte / ch' ai raggio matutin volge la fronte. sarpi
volgar., viii-166: piansono li sacerdoti ch' erano ministri e servidori di dio.
niun abuso si faccia di quell'autorità ch' eglino comunicano a i lor subordinati.
perché fu loro vietato per li prossimi censori ch' e'non mangiassero nel tempio di giove
pugno al ministro che spargea, dicendo ch' elli era quindi anzi macchiato che mondato
con esso in su la testa al ministro ch' era quivi per iscan- nare quello animale
1-15: né questo faceva io per odio ch' io portassi alla patria mia (sappiendo
poi tutte le donne / un giuoco ch' è più bel ch'alle minonne.
donne / un giuoco ch'è più bel ch' alle minonne. aretino, 1-91:
, si può da questo intendere, ch' ella fa ch'esse non siano affatto perfette
da questo intendere, ch'ella fa ch' esse non siano affatto perfette e compite
corsa più tosto un'irregolarità d'ubbidienza ch' una consultata massima del ministero e la
come se la cosa venisse da te, ch' io qui non troverò lunga stanza per
terza e fa tutto quell'altro, ch' egli crede attato ad esprimere la dolcezza
. casti, i-2-276: è ver ch' io non son più giovine e bella,
volgar., x-355: vedemo che quelli ch' è un poco minorato degli angeli,
degli angeli, iesù secondo l'umanità, ch' egli per la passione della morte si
, per esempio, si daria / ch' ad una donna un uom faccia un'offesa
si dimostra alcuna volta maggiore o minore ch' essa non è... per l'
o minor poco, / di ciò che ch' in questo globo si raguna. boterò
la cima n'esce / torre minor ch' in suso è spinta e cresce. e
leggiadre donne e belle / giunga costei ch' ai mondo non ha pare, / col
altro basso, / secondo l'affezion ch' ad ir ci sprona / ora a
a prova fiso / con gli altri ch' ebber fama di quell'arte / mill'anni
pagare le spese della raffinatura di quello argento ch' elli apportasse, sicché torni alla lega
lauro. ariosto, 9-88: dice ch' egli vuol ch'un suo germano, /
, 9-88: dice ch'egli vuol ch' un suo germano, / ch'era minor
egli vuol ch'un suo germano, / ch' era minor d'età, l'abbia
... percosse l'uscio colla verga ch' egli portava in mano: onde fabia
de'quali solo idio è doctore, acciò ch' egli abbiano questo libro e legganlo.
avea fabri minori, / di ciò ch' egli disegna essecutori. giannone, 1-i-98
che cola fosse minore della sua impresa e ch' egli fosse acceso più da entusiasmo di
l'amico, ciò mi pare, / ch' è di minore affare, / ch'ama
/ ch'è di minore affare, / ch' ama veramente / e serve lungiamente,
/ donde si membra rado / quelli ch' è in alto grado. leonardo, 2-128
qual sono il più giovane, quello ch' ò minor esperienza degli altri, vorrei
già mai minor bellezza, / lassai quel ch' i'più bramo. boccaccio, dee
patrio regno fuore, / grave era sì ch' io fea minore stima / di chiuder
poteva arguire dalla sensualità e dalla voluttà ch' egli metteva in tutte le azioni rqinori della
11-iii-700: mi pare... ch' i miracoli de la poesia non sian minori
e dell'altra lettera ti rendo quelle grazie ch' io posso, cioè sommamente minori dell'
posso, cioè sommamente minori dell'obbligazione ch' io ti porto nell'animo.
., 23-56: la faccia tua, ch' io lagrimai già morta, / mi
: non è minor il duol per- ch' altri il prema, / né maggior per
i-14-203: non minor atrocità ha il caso ch' io narrerò, del passato. papi
e nullità, e minore malvagità di quella ch' io m'aspettassi. mazzini, 83-206
, l'uno da ut a re, ch' è un tuono, l'altro da
altro da re a mi, ch' è il secondo tuono, e il terzo
è il secondo tuono, e il terzo ch' è da mi a fa, ch'
ch'è da mi a fa, ch' è un semituono minore o diesi, e
^ e lasciò lor due eredi di ciò ch' egli aveva al mondo, e al
. / non render più onore / ch' a lui si ne convenga, / né
a lui si ne convenga, / né ch' a vii te ne tenga. guittone
me buona avvocata, / ché sai ch' io ti son stata / buona minor con
tra lor mi reduxi / da quella parte ch' ai suoi minor tocca.
xi-25: tant'aio minespreso feramente, / ch' io 'n mi sao consigliare.
, il cavallo, il porco cignale, ch' erano le altre quattro insegne romane,
volgar., ii-269: tutto quanto quello ch' io ti comando oggi solamente fa
dottrina / si scusarono a lui, ch' era in perugia, / e 'l
non fossero gli amici e il credito ch' io ho dall'autorità della serenità vostra,
allentando e raccogliendo il morso / e fa ch' or questo or quel propizio l'esce
, eo no minuo / la zentileza ch' en lei corusca. boccaccio, i-67:
né minuita né cresciuta / l'autorità ch' a pier fu posta in mano, /
che delle robbe, merci e mercanzie ch' entrano in gabella maggiore si tenesse conto
[la verità] tanto di garbo insieme ch' ella s'accosti... a'
... a'grandi più tosto ch' alia minutaglia. g. gozzi, i-6-102
in passo noi ancora e faremmo quel ch' essi fanno. botta, 4-182: una
e minutèlla e grossa, / secondo ch' è la possa / della parte contata.
più piccino pei lavoretti di minuteria, ch' è il tassettino tondo. cattaneo,
scolpite da lisippo negli scudi e altre imaginette ch' ei rinchiudeva in piccolissime cosuccie, le
mercede. lancellotti, 1-29: so ch' alcuno indovinante mi ribatte con dire che non
ricompensa. leopardi, ii-343: giunto ch' io sono, e veduto quest'orrendo disordine
duca] con minutezza tutti i particolari ch' io già sapeva intorno luigi xvii.
andrà pien di minute stelle / prima ch' a sì dolce alba arrivi il sole.
. bandello, ii-1213: a l'ora ch' a fuggir comincia l'alba / e
l'amorose schiere / co 'l raggio ch' involar dal re de'lumi, /
magro e minuto oltr'a misura, / ch' era cagion di riso a chi 'l
quasi, a petto degli uomini passati, ch' erano certi uomac- cioni belli d'importanza
; e... mi fu detto ch' io pigliasse di quel [basilico]
si mise a leggere la lettera, ch' era scritta di minutissimo carattere.
, e'gli conviene gettare per forza quel ch' egli avea ragunato per riposata pace.
profondità d'un carnato per tutto ciò ch' esso gli evoca per la memoria che lo
, pur vestigio di quanto ella suppone ch' io abbia detto. foscolo, vi-641
non corrisponderebbe alla figura che iddio vuol ch' egli faccia e che i popoli da
di gente artiera e minuta e di quelli ch' erano di sua parte. b.
popolo, che si chiamarono i maglietti, ch' erano giente t ^ ali quali furono
sì, sì; ma non alcun, ch' era discreto, / a cui spiacevan
però minute in comparazione di quelle eccellentissime ch' ei contiene in se stesso e nella
xi-10 (143): è impossibile cosa ch' al- cuno de'santi non caggia
successione. nievo, 508: accettato ch' io ebbi così all'in- grosso e
. iacopone, 1-58-174: àime condutto ch' eo sia sotterrato /. e manecato
l'accette a minuto ed ho ritrovato ch' elle non hanno manichi dei nostri.
certi cagnacci barboni cosi folti di vello ch' appena han la vista per picciolo spiraglio
, 1-206: quanto al secondo requisito, ch' è la condotta o modo da tenersi
si dissegna sopra una piazza importante, ch' è molto addentro nel paese 'dell'inimico
fagiuoli, xv-14: di danimarca dicon ch' è venuta [una cagnetta] /
quale l'eccellenza del duca ha interceduto ch' io l'abbia. bruno, 3-232:
poco lontano ad esso era rinaldo / ch' aveva ferraù pesto a minuto.
ore, i minuti e i momenti ch' io vissi e che vivo, tante sono
e sono e quasi innumerose le volte ch' io, da te ribellato, a peggior
picciol serpe, e picèol tanto / ch' è di lui il bruco ed il lombrico
party per milano; questi pochi minuti ch' io resto a brescia li spendo tutti per
veg- giono nella spera del sole, ch' entrasse per una finestrella, muoversi minuzie
obblighi collettivi, darei quasi tutto ciò ch' io raccogliessi alla commissione, serbando una
esser matto. ma è egli dovere ch' ei si abbassi a certe minuzie? voler
ciò che mi pose in ammirazione fu ch' anche le cipolle, le rape, le
dicitura e andatura sì indistintamente uniforme, ch' io per potermi scegliere più l'uno che
, esattezza e quella minuziosità di particolari ch' è sagrificio più grave d'ogni altro
io non ci veggo un gruzzo / ch' un granel sol n'intaschi. ramusio,
e minuz- zossi in tal modo, ch' e'non parea che mai vi fosse stato
, 3-188: beato francesco, pregato ch' ebbe per lui, si tolse minuzzoli
minuzzoli di pane e dell'olio, ch' ardea dinanzi all'altare della vergine maria
. castellini, 1-23: così del bene ch' a mala pena, se / n'
so, signore, come sia possibile ch' io, nato di voi, nudrito co'
. cecchi, i-302: lo sguazza, ch' è tristo, ma però di quelli
state pur di bona voglia, / ch' ella non vi s'è per fare minuzzolo
lippi, 7-15: lasciami ber, ch' io ho la bocca asciutta: /
che dia voi pensi tu poi, ch' io ne bea? / io poppo,
un minuzzolo. fagiuoli, 1-1-130: ch' ha ella a far là? non ce
grand'alidore, e in specie adesso / ch' io tiro, come i polli,
casa » pensò. « amerà le cose ch' io amo ». ungaretti, i-55
piacere / la mia città, come ch' uom la riprenda. petrarca, 128-82
po lasso lo meo core! / ch' è 'n tanta pena miso, / che
di menzogna fore, / sì come quei ch' a saggio è 'l suo parlare.
donna, onde si mova, / ch' io vi rassembri sì figura nova / quando
mia mente, / sì che non par ch' i'ti vedessi mai. idem,
mi rimembra sospirando / l'antica spina ch' io portai nel petto. lorenzo de'medici
per ma figa è un sagramento / ch' usan le donne, ond'ogni buon s'
più mio, s'a te dispiace / ch' egli più viva, volontario more:
voi,... e non volete ch' io mi risenta? c. gozzi,
a una comica. lusinga... ch' io paleso francamente per incominciare a far
bella e cara e saggia sento / più ch' altra del mondo, è 'l voler
mai non vide / occhio mortai, ch' io creda, altro che 'l mio.
prima ti par nulla, / è ch' io non posso fare i fatti mia,
guidano una danza, / le strofe ch' io con tanto amore adorno, /
ellittica latineggiante. varchi, v-994: ch' io spero di dover vincere la lutta,
dove appare, / si veggion cose ch' uom non pò ritrare / per loro altezza
. petrarca, 73-30: mostrimi almen ch' io dica / amor in guisa, che
data sono ad amendue servire, / sì ch' altra cosa no'm'è 'n grato
, e mia non fosti allora / ch' i'ti potei dar vita? / pur
guerra, / dei padroni che lasciano ch' io pianga / dietro la porta come un
/ el figlio meo tormentare, / ch' eo te pózzo mustrare / corno a ttorto
, fammi vendetta / di mio figliuoi ch' è morto, ond'io m'accoro.
de la famiglia! / queste chiavi ch' io ti porgo fur catene a la
3-108: uomini poi, a mal più ch' a bene usi, / fuor mi
in scempio foco, / penson, ch' avrieno 'nvidia al mio bel stato! tasso
, 9-26: per vita mia, / ch' a me-l'istesso par, né so
aura mi volve, e son pur ch' i'm'era. boccaccio, dee.
/ sovente mi ramento, / veggendo ch' a voi piace il meo dolore. dante
crudel, maligna e scelerata notte, / ch' io sperai dolce ed or trovo sì
le mie calunnie, benché la riverenzia ch' io vi porto mi ammonisca più tosto
... e vergognose, / ch' usciste fuor de la battaglia asciutta, /
felici. dante, xxx-2: poscia ch' amor del tutto m'ha lasciato /
(i-1103): sire, il dono ch' io vi chieggio e voi ubligato vi
1-15: convien, malgrado mio, ch' io mi contenti. foscolo, xiv-117:
: io scrivea a un mio, ch' ivi tenea a mia posta / un legno
per portarmi agli aquitani / il giorno ch' io volea che fosse a punto /
e mi prega e mi fa mille croci ch' io faccia opera che non venga.
non stavo in sulle mia, / ch' io vi mettevo il ben di più d'
: né tanto può l'infame miopia / ch' io non vegga ed ammiri il tuo
valersi di ogni occasione e aveva più ch' in altri luoghi rivolta la mira de suoi
vittoria. caro, 12-iii-205: basta ch' ella mi faccia intendere come ho da governarmi
; levansi da mangiare e, secondo ch' eron caldi dal vino, corrono a
al papa, ha le difficoltà istesse ch' averebbe se fusse posto al puro servizio
ad alcun bersaglio, solamente per mostra ch' egli sa saettare con leggiadria.
io voleva aver la mira alla favola, ch' è l'anima principale del poema,
accordarsi. moretti, ii-1076: non volevo ch' egli [papini] con me esagerasse
palo e roboam e molti, / ch' a seguir le lor voglie furon stolti
artiglierie, quasi con certo colpo, ch' essi arrivassero al solito spazio di saettare.
.. fu posta a mira tanto alta ch' a pena toccò le lancie degli ungheri
io posta alcuna mira, / poi ch' avea pur la mala impresa assunta, /
tira: / porgete aita, sì ch' unqua di mira / io non vi perda
, iii-296: io mi sono accorta ch' ei non solamente prende di mira la
di mira a ferir la tua volontà ch' è la dominante. -impressionare,
tasso, 18-43: mirabil torre / ch' entro di pin tessuta era d'abeti,
formò quel sì mirabil cinto / di ch' ella avea il bel fianco succinto. astolfi
, 1-i-301: e di questi pochi cenni ch' io ne diedi, le idee migliori
: ritrovo motivi molto gagliardi, per- ch' ei si tenga altamente offeso della sua fortuna
le sentenze enunciative e gli discorsi sillogistici ch' apporto in favor di questo sacro, impolluto
tempo era stato più tosto alla mira ch' ingeritosi nel negozio, si vidde l'
la sua vita nova / virtualmente, ch' ogne abito destro / fatto averebbe in
. gesualdo, lxv-129: or vorrei ben ch' amor con le sue note, /
qui mi dettasse un sì mirabil canto / ch' i'potessi addolcirmi sì belle onde.
/ vide nel sonno il mirabile frutto / ch' uscir dovea di lui e de le
più parte si fésse, / ch' era tenuta cosa inespugnabile: / e parve
. petrarca, iv-2-24: leonida, ch' a'suoi lieto propose / un duro prandio
, vedendo i guelfi di toscana, ch' egli conosceva all'insegna che portavan, far
d'italia a l'anime / fu quel ch' a i corpi il sole, /
su giallastri tomi / le mirabili leggi ch' egli apprese. -che ha importanza
giordano, 1-76: vedete mirabile cosa ch' è la volontade, la quale è la
voler ricercare le cagioni di quelli effetti ch' essi tanti e sì diversi vedevano e sì
cosa. tassoni, 3-50: quel ch' era mirabile a vedere, / cinquanta donne
, e interminati, erano quelli / ch' io meditai, mirabili a sognare.
: mirabile dal canto del pittore, ch' è iddio; mirabile dal canto della
; mirabile dal canto della pittura, ch' è forma divina; mirabile dal canto
mirabile dal canto della cosa dipinta, ch' è tutta divinità. campania, 1-1-7:
clarisse s'illuminano di letizia. sembra ch' esse ricevano una mirabile rugiada.
dio. petrarca, 4-2: que'ch' infinità provedenzia et arte / mostrò nel
agli uomini solo; / ma, quel ch' è suo mirabil magistero, / a
il mirabile. tasso, i-134: oltre ch' in questo compiacerò, per altra cagione
: il pronto ravvedimento del reo, ch' ha del non consumato delitto il rimorso insieme
e la pena, spira un mirabile ch' è vero e degno dell'alta epopea.
convenente che dispiace all'uditore, perciò ch' è di sozza e di crudele operazione.
il mirabil frate prese poi una gran croce ch' era appoggiata ad un pilastro, se
ha in tal guisa formata l'anima nostra ch' ella riceva questi differenti impulsi e movimenti
e la posterità di tutti i secoli ch' un mirabil teatro di belle donne e di
tuo orecchio qua in mia mano, / ch' io te lo renderò mirabilmente.
chiomanti, / mirabilmente, nella notte ch' era / l'ultima notte del pelide achille
. tasso, n-ii-332: mi parve ch' egli accennando mi si togliesse da gli occhi
giorni si sparse la fama per inghilterra ch' era apparito un tal mostro [il
narrandogli la storia di quella donna, ch' ei conosceva mirabilmente. mazzini, 52-149
introduzione nella medicina di questi frutti, ch' essi tengono quali purganti blandi. certo
gli parlo, gli dimando un miracolino ch' è proprio nulla, che il mio filosofo
e di quel senso d'universale scommessa ch' è diffuso in tutta la vita americana.
che cos'è miracolo? suol dirsi ch' è una dispensa nelle leggi della natura:
gran maestro sia di magica? / ch' egli sia mago et eccellente, possovi
e risponso da li dii fu dato ch' elli sarebbe re se nella cittade ritornasse.
azioni d'offesa e di difesa, ch' egli intendeva di eseguire con probabilità di
nuova, 21-4 (76): quel ch' ella par quando un poco sorride,
splendida. cino, iii-31-6: credo ch' a prova ogni vertù v'ammanti, /
309-1: l'alto e novo miraeoi ch' a'dì nostri / apparve al mondo e
di natura, e sì par bene ch' e'sia stato allievo di messere annibaie
dalla curiosità di vedere un uomo, ch' esse chiamavano miracolo della natura. pallavicino
altre fabriche somiglianti, tuttoché si sapesse ch' erano stati fatti da gli architetti e da'
potentissime, nondimeno per la grandezza, ch' eccedeva l'usanza di altre fabriche,
stoltissima ostinazione il non seguire il consiglio ch' ei porge, di sciogliersi oggi per
, 1-iii-214: -drusilla, / e ch' è di te, la mia ragazza?
, quella / che si può dir ch' è viva per miracolo. b. fioretti
guittone, i-26: cert'ho miracolo, ch' eo / non morto son de gioia
, / miraeoi non è, ma ch' io morto non cada. storia de troia
ancona; miracolo che non abbia detto ch' io v'era sopra. moretti,
questo maestro che ne facesse miracolo, ch' io non veggio che per altro modo
gli avanzi / che fa sempre colui ch' ha il capo duro, / che dentro
vuole o fa le viste di volere ch' altri se ne maravigli. 'gran miracolone ch'
ch'altri se ne maravigli. 'gran miracolone ch' egli è! '. crusca [
tutti pieni; ma hanno miracolosamente operato ch' ella non vada, perché hanno avuto
natura in coloro che la mirano, ch' è miracolosa cosa. g. villani,
* stato d'animo '/ ch' eccita e sforma un miraggio / intimo
savore / di guisa c'ha quel ch' è innamorato, / ch'ella 'l dimostra
c'ha quel ch'è innamorato, / ch' ella 'l dimostra ognor quasi incarnato.
, 6-103: 10 'l voglio / ch' oggi ti porti a dare il mirallegro /
nomar suole / una luce miranda, / ch' è più chiara che 'l sole.
, reco-, gnisciuto quello e pensato ch' el figliuolo fosse sumerso in mare,
il valor vostro alto e mirando, / ch' ai valor d'alessandro è prossimano.
tutti gli altri cavalieri eletti, / ch' erano usciti fuor col buon traiano, /
: dentro vi lasciaro uno splendore / ch' i'noi posso mirare. dante, vita
, / per che si fa gentil ciò ch' ella mira. idem, inf.
: / ivi lasciammo ier lei, ch' alcun tempo ebbe / qualche cura di
com'è bello e mira il sole / ch' a sé par che n'inviti e ne
che per l'altra pende, / ch' e da l'una e da l'altra
lo cor non v'è, poi ch' io faccio i sembianti. iacopone, 1-57-153
, purg., 3-57: mentre ch' e'tenendo 'l viso basso / essaminava
core / si sforza ombrarla, ove ch' i'vada o miri. ariosto, 10-59
sua forma se ne va in quello ch' elio mira. sennuccio del bene,
sante muse bella e chiarissima lampa / ch' illustri il mondo d'una seconda luce,
., 10-103: li occhi miei, ch' a mirare eran contenti / per veder
parer queta e umile, / miri costei ch' è essemplo d'umiltate! idem,
., 8-47: solo tre passi credo ch' t scendesse, / e fui di
/ per mirar la sembianza di colui / ch' ancor lassù nel ciel vedere spera.
cose vedea tante e sì nove, / ch' era sol di mirar quasi già stanco
-intr. chiaro davanzali, 12-3: ch' ai primo ch'io mi movo,
chiaro davanzali, 12-3: ch'ai primo ch' io mi movo, miro intorno /
notti vaneggiando spese / con quel fero desio ch' ai cor s'accese / mirando gli
, / piacciati ornai col tuo lume ch' io torni / ad altra vita.
, 447: qual fu dal primo dì ch' io ve mirai, / quella mia
: quel dì, cinzia, quel dì ch' io ti mirai, / fu il
/ mai potessero il dolore, / ch' io patisco, terminare; / vaga donna
/ beve nettar di vita alma, ch' asseta; / ama dunque s'io amo
... / miro con l'occhio ch' a null'altro intende, / veggio
amor con sì possente foco, / ch' i'ardo tutta. -per estens
12: perdonatemi s'io vi tocco, ch' ogni volta ch'io vi miro mi
io vi tocco, ch'ogni volta ch' io vi miro mi fate risentire non so
a. bertini, xxxvi-211: naiade, ch' n questo muscoso e limpido fonte /
eccellenza tutta compitezza / mi risponde così ch' io son confuso, / mirando la
/ in altrui legger difetto, / ch' ei non crede avere in sé. arici
iv- 287: piango l'eroe ch' ebbe natali ebrei, / e miro chi
/ confortar non mi posso / sì ch' io non triemi tutto di paura. idem
inf., 9-62: o voi ch' avete li 'ntelletti sani, / mirate la
campofregoso, i-41: se de quel ch' io dic'hai dubbio forsi, / mira
umile, ma quasi querelandosi: « ch' ei procedesse da nimico per li armeni,
, 13-46: però miri a ciò ch' io dissi suso, / quando narrai che
idem, par., 7-62: però ch' a questo segno / molto si mira
, / abbi pietà di me, mira ch' io moro. metastasi, 1-ii-45:
mi offende; / licito fòra più quel ch' ho promesso. tasso, 2-97:
petrarca, 28-73: assai men fia ch' italia co'suoi figli / si desti
: talor credete voi, amor, ch' i'dorma, / che co'lo cuore
., 12-70: quel di mezzo, ch' ai petto si mira, / è
/ che ritrasse l'ombre e'tratti ch' ivi / mirar farieno uno ingegno sottile
occhi suoi; ma nel giocondo / lume ch' è dentro aguzzeranno i tuoi / le
va seconda) a te via più ch' a turno / esser può manifesto. g
. idem, xx-78: conobbe 'l disio ch' era creato / per lo mirare intento
era creato / per lo mirare intento ch' ella fece. la fisiognomia, 43:
, 8-6: un sol si vede, ch' ogni luminare / dispare...
cino, iv-160 (22-8): amor ch' è piena cosa di paura / mi
. non volse farne parole aristotele, ch' ebbe forse a tanta grandezza invidia e
corno, / per forza di demon ch' a terra il tira / o d'altra
/ tutto smarrito de la grande angoscia / ch' elli ha sofferta. tasso, 3-64
, 3-64: il capitano, / poi ch' intorno ha mirato, a i suoi
le mirici suole / ergersi il pin ch' ai ciel s'estenda. tasso, 8-3-1425
[tommaseo]: il mirmicoleone, ch' è dalla parte dinanzi leone e di rietro
quest'acque!... per poco ch' ella, caro speziale, si metta
andare e trovaro un bello prato, ch' era molto pieno di rugiada. disse
. anonimo, i-520: lo mal ch' io porto e tiro / ad ogne
boccaccio, vi-250: con questa era colei ch' essere sposa / e figliuola perdé quasi
vulcanei e'miropoli, e coloro / ch' ornan di freno e di sella,
all'affanno / me'sostener l'animal, ch' ai sonoro / percuoter di nettuno apparve
scorza / cinge le membra di colei ch' ardio / di donarsi notturna al padre
usavono di ungere di mirra gli corpi morti ch' egli volevono che si conservassero, sì
capitolo, e dice: 'la fama ch' io volentier mirro', ciò è ungo di
, a sfumature, su quel tappeto ch' è tutto un intreccio di cespugli di rose
sia noios'e spiacente, / membrar ch' agiato e manente / lì ciascun vile
elli credette donare a lavare a uno misagiato ch' ivi era, sì tosto com elli
d'uomo, ma di fanciullo, ch' or piange or ride; ora è ad
'misalta': carne insalata di porco avanti ch' essa sia rasciutta e secca.
assume il giovine werther deriva, senza ch' ei se ne avvegga, dalla irritazióne che
dava una passione dolcissima e occulta, e ch' ei non potea soddisfare. onde le
di folgori o per qual altra violenza ch' elle succedano, tanto manca che a temer
perché il morire si fa in men ch' e'non balena e non si sente
. [tommaseo]: che credete voi ch' egli avesse fatto, s'egli ci
cose, egli miscade sì duramente, ch' egli ne perde il senno e la veduta
. p. montanari, 1-45: èmmi ch' el si dica assai mescaro, /
può gettar co'suoi piastriccichi, / ch' io non vo'che più m'appiccichi
del mondo, sotto l'influsso della navigazione ch' è sempre un veicolo di libertà,
fino a rilke, nei testi originali ch' egli pretendeva di conoscere. -con l'
iacopone, 1-58-57: tante le meschie ch' eo entanno facìa, / capigliarìa e molte
i quali cominciarono mischia con quelli cittadini ch' erano avversari di messer niccola. boccaccio
suo con- sorto, a una misca ch' avevano avuta insieme. s. antonino,
uscito in questa mischia dalla stanza gridando ch' era innocente, restò ammazzato dalle guardie nel
, giulio guastavino e malatesta porta, ch' entrarono in quella mischia, ripresero qua
lumi riflessi e mischie e tinte / ch' ai ver paion dipinte. idem, 2-162
nobiltà per lo meschiamento del corpo, ch' è fiebole e debile, onde la fa
non furono però reputate vergini, però ch' elle si conservarono nette solamente dalla mischianza
e di bello burro e dell'erba ch' àe nome celidonia, tanto dell'una come
quando il fece, / tempre mischiò ch' altrui mescer non lece. lemene, i-395
un né l'altro già parea quel ch' era. -trasmettere una qualità,
non son prima ambe le tempie / ch' a poco a poco par che 'l tempo
sei mesi, e mischiarono assai presso ch' ebbene di ciascuna setta. donato degli
tene il mondo in pene, / ch' entro lo core meo costrette mischio. cavalca
i-50: se fra gli altri sospir ch' escon di fore / del petto, come
quel tanto di verità e di giustizia ch' io seppi mischiare alla mia fìnta pazzia
maniera che prima ella si trapassi torecchie ch' uom s'accorga di doverla incontrare.
sentimenti venga mischiando quella altresì delle illusioni ch' egli scientemente fa a se stesso.
che, restandoti impresso de la fantasia ch' io sia stato sì poco fedele e
giallo e 'l verde / sì bel ch' amor viene a stare a l'ombra.
20): diceva anche severamente, ch' era un mischiarsi nelle cose profane,
fioretti di vite, 31: imperò ch' io temo dio, ò paura di
nella quale sono istato e in questo errore ch' io abbo perseverato, si comincia a
di disperagione, per lo grande male ch' io abbo fatto, che gesù cristo non
pericolo di città, mischiatamente della setta ch' avea retto la città dal tempo del conte
spontone, 1-280: era di leggieri ch' essa cavalleria, spingendosi proporzionatamente innanzi,
molto / da mosconi e da vespe ch' eran ivi. / elle rigavan lor di
perché avrebbe dovuto crear l'universo, ch' è spirito mischiato alla materia?
più piena di colore azzurro, però ch' è ella mischiata tutta come cenere.
forma [della nutrice] dovete guardare ch' ella sia somigliante ala madre tanto quan-
moscoli, vii-556 (11-2): lor ch' io porsi la mano enver le rose
i volterrani per ricoverare nella città, ch' erano le porte aperte, i fiorentini
buon garzon portato s'è si bene / ch' io spererò ch'un altro carnovale /
s'è si bene / ch'io spererò ch' un altro carnovale /...
felicità nuova. e si sarebbe detto ch' era un'altra, intatta, nata ora
si fa grande e sì mischiata / ch' io v'ho veduti tali / tarsi
, all'oro ed all'argento, / ch' io credea gemme ed oro e puro
[lawrence] esalta per etrusco anche ciò ch' è orientaleggiante ed ellenico, sia pure
: vedi sichem e 'l suo sangue, ch' è meschio / de la circoncisione e
tele mobili ad un fischio, / ch' or di marmo azzurro e mischio /
lxxxviii-n-637: la tuo insaziabil voglia par ch' ancida / el ben vivere e, come
al tempo suo, del poco studio ch' egli potè fare delle origini cristiane,
misconoscete / la suprema vittoria della vita / ch' è nel mio vivo gurgite di cieli
e chiama / sol dio la donna ch' ama. leopardi, i-1227: 1
stolta al par che infame setta, / ch' oltre il culto, le leggi anco
nievo, 71: tenetevi ben a mente ch' io narro d'un tempo in cui
, / che dicono in parvente / ch' io vado vaneando, / venuta m'è
nostre casse, nondimeno io so benissimo ch' egli è uomo atto e sofficiente, sì
bella è lieve impresa; / ma ch' io segua o mi strugga / per bruttezza
è siccome chi non ha studiato, / ch' è protervo e fa sempre il miscredente
omeo- meria, / altro non fosse ch' una confusione / una massa, un
uno nuovo mescuglio, ma per insino ch' io non parlo con questo signore legato,
in condizioni così complicate e così irregolari ch' egli quasi vi smarriva l'istinto della
. f. frugoni, iii-368: direte ch' io vi presento, alla moda macedonica
usare pulcelle, iscusandosi per certa malattia ch' avea di venire misèllo. tavola ritonda,
esser le cose ormai ridotte all'estremità, ch' era o di cader inavertitamente nelle mani
, i-16-239: non fu più possibile ch' io raffrenassi il mio spavento e.
guido da pisa, 2-75: poi ch' enea con gran pianto ebbe detto le
la mesata... adesso sapevo ch' eravamo dei miserabili, perché soltanto i
: si può trovar la maggior infelicità ch' esser sprezzabile anco a se stesso.
tomi ad amare fatalmente quel miserabile, o ch' egli, per vendicarsi di me,
avranno prodotto su di te le parole ch' io ho profferite davanti a te,
in tanta superbia di volere altrui ammaestrare ch' era miserabil cosa. scala dei claustrali,
morenti... facevano di modo ch' e'pareva venuto il finimondo.
ne gli amici e la poca lealtà ch' ho trovata in loro mi hanno condotto
danno. tarchetti, 6-i-132: anzi ch' io parta, una miserabile vanità mi
suddetta nell'anno 900; ma sì bene ch' egli fiorì nell'anno 910, e
, per cui si può anche immaginare ch' egli fiorisse alquanto più tardi. ma
c. campana, iii-279: si ragionava ch' i poveri, per non perder i
regno. leopardi, iii-163: resta ch' io mi scusi, anche pel miserabile
una in la schena de uno lanzon ch' el passò da uno canto a l'altro
, 282: una mezzanotte riposandosi giuliano, ch' era molto lasso, ed essendo uno
e fallace contenzione,... prima ch' elle giunghino al porto de'nostri male
pellico, 2-119: son due anni ch' io languisco miseramente, sebbene con animo tranquillo
. fra giordano, 5-357: considerando ch' avea perduto il giglio suo della virginitade
lieta, ebbe invidia di me, ch' ella non volle che tu mi vedessi
diventassero iddii e volse l'antica gentilitade ch' elli fossero traslati in cielo. s.
o peccati miei,... poi ch' avete l'anima mia del vostro veneno
e m'afferra; / né per pianti ch' io faccia non mi sferra, /
io faccia non mi sferra, / ch' io non sia da miserea ognor più casso
alma, dalla celeste patria lunge, / ch' esula in questa selva oscura e negra
miserere, padre, di me, ch' i'son giunta a rqal porto. aretino
/ rendomi in colpa, e veggo ch' ò peccato; / dappoiché ancor costà non
/... / m'attestò ch' egli [un tale lanciato in un burrone
, anche il servente si bevette quello ch' aveva raccolto nelle mani. 5
ariosto, vi-814: -in ver o ch' ei de'essere / pover di facultadi
/ fatato, come sai, fuor ch' un sol loco, / la fatatura m'
con la mercede è simile al medico ch' usa i lenitivi e l'odorifere unzioni
occhi non avevano la fiera ribellione selvaggia ch' ella pensava un tempo, ma accesi
dole, / in dolce vita, ch' ei miseria chiama. s. agostino volgar
che sospirate a miglior notti, / ch' ascoltate d'amore o dite in rime,
fortuna. pagliaresi, xliii-66: colui ch' avea ogni sommo diletto / ogni misèra
o l'insazietà del suo cuore ch' egli ignora e disprezza talvolta il- suo
, 10-i-132: né già possiam dire ch' egli parli e s'intenda de'soli poverelli
quanti scannapagnotte a tradimento / isguazzano ciò ch' ànno i padron loro / ed io da
quasi fra mendici. / pensò, poi ch' in miseria era venuto, / d'
miseria. tortora, ii-43: sperava ch' in breve fosse per ritornar la francia
scala dei claustrali, 430: so bene ch' io non sono degna di manicare questo
., i-1-10: per la dolcezza ch' io sento in quello che a poco a
quando per l'amor di dio colui ch' è bisognoso d'alcuna cosa soveniamo.
verità. di queste guise di misericordia, ch' io t'ho detto, è l'
; e s'egli avviene per avventura ch' io l'aiuti e non ho pietà del
nardi, 130: avevano gran misericordia ch' un tale uomo avesse a patire appresso
pietosa del giudice esercita tutto quello arbitrio ch' e'può, di pietà, in
santi piedi; / misericordia chiesi e ch' el m'aprisse. cicerone volgar.
distribuì in chiese ed in misericordia, ch' era gran tesoro. 4.
gli prigioni, che aveano sentito il beneficio ch' egli avea dato agli altri, sentendo
, vi-490: quelle pianelluzze rosse, ch' elle portano le domeniche, gli lucono
ragia e mi turarono poi in maniera ch' i'stetti tanto sotto, che misericordia.
partorire il suo malvolere contro alle città ch' aveano ubbidito alla chiesa. leggenda dei
[castruccio] misericordia di neuna persona ch' a mano gli venisse. b. davanzati
pace e concordia con loro, mandarono quegli ch' avea fatto l'offesa alla misericordia di
tagliaro in su una mangiatoia a quegli ch' era venuto alla misericordia. -muoversi a
ma però ha caro che si creda ch' egli lo faccia per misericordia. [sostituito
dio de'nostri peccati, facciamo ciò ch' e'ci comanda. — uscire
hanno, vaga donna, forza / ch' il mio cor, troppo misero e sicuro
misero stato, con le cognizioni gustose ch' essane porge, con la conveisazione degli
a maladire l'ora e 'l dì ch' io nacqui e venni in questa misera vita
cose tue chiedilo a questi, / ch' essi scorti da me, vinser l'incanto
tu venire in questo misero mondo, acciò ch' io patisse cotanti dolori, e portasse
d'oro e di margherite, è segno ch' hanno perduto il vestimento della carità e
mai né dio né santi né cosa ch' appartenesse a sua salute, e così fur
delle nostre lettere ancor più misera di quel ch' è in fatto. -impoverito,
segneri, iii-1-166: una misera limosina ch' essi diano, un misero tozzo! pananti
, f... f come volete ch' io poi mi rivesta? mazzini,
atomo. di giacomo, ii-426: dice ch' è nobile. già nobile! quattro
sicuramente e sa farsi bastare quel po'ch' egli ha. 'c'è di quelli
a otto mila uomini della misera accozzaglia ch' ei comanda. 9. che
: miser chi mal oprando si confida / ch' ognor star debbia il maleficio occulto.
servo farme / al miser mondo, ch' altro non può darme / che ardente foco
bocce rotte di più sorti, / ch' era il servir de le misere corti.
, fammi vendetta / di mio figliuol ch' è morto, ond'io m'accoro »
o miserello, / non disperar, ch' acquisterai costei. b. corsini, 12-102
tutti al capezzal, vecchiaccio, / ch' il fistol tu ne porti, miseróne
colpa su roma. e non solo pretendete ch' essa vi fu compagna, 'ma osate
lo sgrana, / non fia misfatto ch' uom poss'ammendare. boccaccio, dee.
quattro tori involonne e quattro vacche, / ch' eran fior de l'armento. tasso
di corradino al papa parve male / ch' e'fosse condannato per lo certo / siccome
maestra, trattenendolo, adocchiò certa collana ch' egli aveva al collo sotto un giubbone
cauti e osservanti dentro le leggi, ch' e'non trascorrano ne'delitti e nelle mislealtà
'n talento -di fare misleanza / ch' eo la cangi per altra al meo
, 40-321: di che temete? ch' io per reazione, rifaccia il 'misogallo'?
ii-386: non mispero in tutto, / ch' aggio bona credenza / di così dolze
il grado de'mispregiati, in tempo ch' elli parla dell'oficio, non dell'esequzione
/ multiplicar ben ogne mia quistione / ch' amor mi move senza mespri- gione.
mispreso, che corse a una lucerna ch' ardeva, e misevi la mano, et
e sì leggea / che non volea ch' i'gisse mendicato: / verso mia
idem, 1-34-6: saver dovete ben ch' è la mispresa, / onde colpate
nel campo, più del solito, ch' è segno che 'l campo si abbia a
. moneti, 142: ben spesso avvien ch' i discacciati errori, / tosto dei
ebbero da cristo egual podestà nella messióne ch' egli di loro fece, dappoiché risorse
. pona, 4-261: tenne ogni collega ch' ei dovesse in breve morire, senza
alle missioni del contante già diminuito, giudicò ch' il più lungo tempo non potesse se
fagiuoli, iii-35: si fugge l'ozio ch' è padre de'vizi / meglio che
burchiello, lxxxviii-n-452: veggio bene ornai ch' i'ti rincresco / con risposte e
rimarrà al tutto in secco e, non ch' altro, non potrà espedire una lettera
sogno della libra, volle misteriosamente accennargli ch' ei dovesse librar con giusta lance.
lesse e rilesse la carta, massime ch' egli si accorgeva che alcuno lo stesse
, anzi « gieroglifiche misteriosità », ch' essi dicono, sarebbe il tempo d'aver
cioè spiedi, e 4 obelisci 'quei ch' erano minori, quasi spiedetti. ma
] e nel mirar s'accorge / ch' era di vari segni il tronco impresso,
misteriosi. scalvini, 1-146: questa separazione ch' io ho fatto di me da me
: giovava allo sperelli quel certo nome ch' egli aveva d'artista misterioso. ojetti
sono, cercando di me e dicendo ch' era stato in calabria, coi bandiera
zando che il principe 'non voleva 'ch' egli entrasse? = denom. da
siccome mi mandaste dicendo, manifestando egli ch' io dicessi a voi che voi doveste
. caterina da siena, i-20: ciò ch' egli [dio] ci dà o
27-152: fammi degno, / signor, ch' io ricognosca la via piana; /
lascio di contemplare e di dirti, ch' una sola ben ruminata da più sano
prendete tutti con devozione / questo pan ch' i'vi dò, ch'è il corpo
questo pan ch'i'vi dò, ch' è il corpo mio: / questo è
[eutimia] pregò il sacerdote / ch' usasse verso lei tutti i misteri / che
altri più sottili investigatori degli amorosi misteri ch' io non sono, desti dal mio
misteri in ogni sua piccola parte di quello ch' io non v'abbia fatto parole,
mostra, ti prego, quella benda ch' opra / sì forte contro amor lascivo,
: sopra tutte mi saetta / quella ch' usa qualche motto, / che vi sia
che vi sia mistero sotto, / ch' io lo sappia interpretare. benivieni, 33
paroletta / composta di caratteri amorosi, / ch' hanno dolci misteri in sé nascosi.
: io poscia incanto adoprerò sì forte / ch' ognor, mentre ella qui fia custodita
): « oh! vi par egli ch' io sappia i segreti del mio padrone
queste sue finzioni eterne, / ch' egli ebbe sempre nella mercatura, / lucciole
i corpi tra loro; e aristotile vuole ch' egli servisse a separare i numeri l'
espresso / con mistichificata maestria / ciò ch' esso barro bucchero si sia. =
con tali segni elevare a quella contemplazione ch' è detta 'infusa ', cioè
che possono più esperimentarsi su la terra ch' esprimersi. campailla, 1-5-5: questa
, di questi mistici passivi, / ch' è bastante a ingannar la retta mente
, / in sì celestial sogno rapite / ch' ogni atto lor ne sorridea eloquente.
mistione è fatta di liquori, / ch' ognun di noi sa fare. tasso,
e ne la più unita amicizia ch' è possibile,... [gli
par., 16-49: la cittadinanza, ch' è or mista / di campi,
co l'intellecto summo artista / cuognobbe ch' io disiava di sapere / chi esso
settimana, evitando solo le società domenicali ch' erano per lui troppo miste, un po'
misti. pallavicino, 1-250: ogni creatura ch' esercita la potenza conoscitiva ed appetitiva godrebbe
di varie tempre un misto i'faccia / ch' a ia macchina ostil s'appigli e
dalla landa quell'odore lugubre e ubbriacante ch' è l'odore dell'africa: un
e l'intelletto umano non esser altro ch' un misto d'ambiduoi loro, de'
conciosiaché colpiva appunto in quell'armonia lusinghiera ch' esce dal gozzo d'una vergine tutta
goder tanta leggiadria, e beltate, / ch' io non mo cangerei con mistro polo
et aloè molto pregiato: / mistura ch' era guasi libre cento. leonardo, 2-466
/ ella è mistura / poggibonziana, / ch' è mia pastura / cotidiana.
le chiarezze delle differenti misture de'colori ch' egli impiega per dipingere. -composizione
strana mistura di raccapriccio e di consolazione ch' io provo, abbracciandoti. papini, i-1085
amati, / e tor con la misura ch' a lor danno,. pratolini,
si ricerca di necessità questa condizióne, ch' elle sieno invariabili e non si mutino mai
stelle, ma quella del giro obliquo ch' egli [il sole] fa per lo
pesi e * le sue misure, ch' eran regolate dall'arbitrio de'popoli e
galanti, 1-ii-215: questa menza, ch' è un vaso di creta rustica,
non poteo sì tosto tornare che, prima ch' e'tornato fusse, la donna fattasi
caro, 12-ii-173: richiedermi così asciuttamente ch' io le trovi un ^. impresa appropriata
far un saio, / tor dal corpo ch' ei veste, la misura, /
la misura, / e da'piedi ch' ei calza, il calzolaio. s.
lo paghi, ti prego di fare ch' ei trovi la mia misura, e di
lontana dal fondo; che è quello ch' io notai nello scoglio della prop. iv
e dissoluzione è se medesimo non conoscere, ch' è principio ed è la misura d'
che vede, / non in quel ch' ama, che poscia seconda; /
, ma con quella de la ragione, ch' è giustissima misura. pallavicino, 1-541
piacere sono in noi di tal natura ch' uno è sempre la misura dell'altro.
diffetto. guinizelli, xxxv-11-482: omo ch' è saggio non corre leggero, /
misura ei convene avere / in tutte cose ch' ove tomo à fare, / ché
poi discendete a udir le parole / ch' io pongo qui; ma se passan misura
o sia giotto, di tutto quello ch' essa chiama il suo « contenuto »;
sezzaia eccezzione e. ppropria singnificazione, ch' è. lla misura de'fatti umani civili
, et al presente dalli riscontri, ch' ho potuto avere, il porto di
melodia. campofregoso, i-io: dico ch' amore, come qui vedete, /
coloro che fanno la superbia, cioè ch' adoperano con superbia. -a misura
misurazione. bellebuoni, 1-21: ordiniamo ch' e'fornaciari siano tenuti di fare li
la gran valitudine e destrezza, / ch' a molti degni ha fatto e fa paura
. nappi, xxxviii-202: io godo ch' io ti rendo a la misura /
ài / distretto a tal misura / ch' eo non posso contare / ben le mie
, 1-17: veggendo [il volgo] ch' essi [i letterati] non sanno
si fa uccellare in versi, vuol dir ch' e'si fa uccellar ordinariamente e di
che confessare gli sessanta o settanta anni ch' ella di buona misura gli aveva. redi
conviene elli, come per necessitade, ch' elli sieno fatti a numero e a
lamentomi... / di me medesmo ch' amo for misura / una donna da
occhi bei for di misura / par ch' amore e dolcezza e grazia piova. boccaccio
mia non à conforto, / però ch' è for mesura. febus-el-forte, 1-1:
non so,... / ch' a tre colpi di quei si fosser rette
colpi di quei si fosser rette, / ch' erano fuor di tutte le misure.
sciocchezza fuori di misura... ch' essi lo volessero attendere re, noi
rubar botteghe e case, / tanto ch' a'parigin non parea giuoco: / non
è questa ond'io godo, / ch' ad ogne creatura / dispuose per misura
g. gozzi, i-9-199: prima ch' io ti empia il carniere, ti
della natura / abita in noi, e ch' il crederria mai? vasari, iii-73
sat., 6-7: non creder però ch' esca di misura / la mia domanda
di misura / la mia domanda, ch' io voglia tu facci / l'ufficio di
diffidente, uso a maneggiare solo ciò ch' è misurabile e sperimentabile. gramsci,
perché me menavi, / se volivi ch' eo fuss'en temperanza? / quanno sì
: donna, greve mi pare / ch' io v'aggia a misuranza; /
aveva fatti tre salti baiardo, / ch' ognun fu misurato cento braccia, / tanto
e gagliardo. ariosto, 387: poi ch' io l'avrò misurata
sopra del fanciullo in questo modo: ch' elli pose il suo viso sopra il viso
freddo sentir sempre più, a segno ch' era costretto ogni tanto a tremare e
giusta, dica ognun che vuole: / ch' ei sul suo orecchio misurar li suole
uomo di misurar il possibile da quel ch' ei può. gioia, 2-ii-195: la