/ saver ben meo disio, / ch' assai meglio mi vedete / ch'io me-
, / ch'assai meglio mi vedete / ch' io me- desmo non mi vio.
, 2-36: se'savio intendi me'ch' i'non ragiono. idem, purg.
infino a terra salde, / per ch' ei provide a scalpitar lo suolo /
lo vapore / mei si stingueva mentre ch' era solo: / tale scendeva l'etternale
sdegno, me la rendè e commandommi ch' io non le tornassi davanti, se non
d'azeglio] molto di quel fanfulla ch' è stata la meglio indovinata delle sue
che voi teniate a mente la regola ch' io v'ho predicata, che sempre si
: prenda ciascuno una sua via: ch' è meglio. -ciò che è
mondo; il mondo, da pesce vorace ch' egli è, se lo ingoiò
così ci ritrovavamo tra noi, / pria ch' ei passasse a troia, u'gli
omo dormendo molte cose avria, / ch' assai sarebbe meglio che vegliasse. iacopone
xx-17: me'foria per un cento / ch' io fosse come 'mpria ch'era gioioso
cento / ch'io fosse come 'mpria ch' era gioioso. dante, inf.,
so quanto, un sigaro d'avana ch' ella aveva tenuto sotto l'ascella.
è 'l viver sì gravosa e lunga / ch' i'chiamo il fine, per lo
, 4-231: fia dunque il meglio ch' ai destin risponda / e 'l corso affretti
leopardi, 827: il meglio sarà ch' io posi la clava e tu il pastrano
sono eseguiti, ma mi si dice ch' erano già semivivi. manzoni, fermo e
se n'andò col meglio: / ch' a tutti il segno faceva frusberta. serdonati
meglio la morte e d'essere sconfitti ch' andare più tapinando per lo mondo.
basta, non più rumore: io farò ch' ella [una cotta] tornerà;
cosa. tu farai il tuo meglio ch' i'ti giuro, in coscienzia, che
a porto sano, / spesso adiviene ch' altri pon la tela, / e
tanta la forza di ventagolo, / ch' è lassù il bel maestro e sire,
lassù il bel maestro e sire, / ch' egli è quaggiù mela secca col cavolo
firenze, che io t'ho detto ch' io t'ho dato la mela come fa
si chiama citraggine, cioè melacitola, ch' è un'erba odorosa, che quasi ha
testi fiorentini, 199: s'elli avenisse ch' elli avesse sete, si usi melle
, per coprire di melegrane i capitelli ch' erano in cima delle colonne. d'
e da questo si chiama melampodio, ch' è una specie di elleboro. cesarotti,
questo mezzo un cappon grasso compero / ch' avea adocchiato, e tolgo sei melangole.
le mance, / senza guardar quel ch' io meriterei. / non voglio avere a
vii-59: or l'ultime [doppie] ch' i'ebbi molto grate, / per
una goccia di quintessenza di melaròsa (ch' è mela odorosissima), il tabacco
a far uso della posca melata, ch' è quanto a dire d'una bevanda composta
un polentone di farro e di frumento ch' egli stesso ci scodellava, e il '
scodellava, e il 'mulsum ', ch' era un vino melato. -canna
un virtuoso si trovò, che disse ch' ella gli aveva fatto nausea, per esserli
e a te m'afficco, / ch' eo gusti morendo la vita: / ché
maniera di fare star cheto il cane, ch' è la coscienza, con gettargli dinanzi
tutte le tribulazioni, fame e sete ch' io avea sostenute per la via del
letto, avrei fatto con esso quello ch' hai tu cercato di fare con quella
contentato della sua testa calva; poffare ch' egli porti quella melensa infranciosata perrucca?
è detto / quale una bestia ch' abbia cinque sensi. lancellotti, 1-155:
milensi, corruttibili perché non han sale, ch' altro di libra non hanno che quando
rimanere in serietà, calcolò tutti i vantaggi ch' ella avrebbe potuto trarre dalla melensa commedia
e crede / dovizia aver di ciò ch' ei più mendica: / e dà
, cioè cervogia fatta con mele, ch' avea nome giacomo dartivello, e fecesi
erba entro, che si chiama meliloto, ch' è fatta quasi come camamilla, e
/... / e la melissa ch' odor sempre esala. ricettario fiorentino,
con una certa melodia che propriamente pare ch' io sia nel mellazzo dalla testa fino a
.. per uno melle di borsella ch' ebbe a parigi. -agg.
13: io cantarei tanto mellifluamente, / ch' io farei parer ansere un olore.
discorso d'uno degli uomini più schietti ch' io mi conosca e più avverso a
baruffaldi, i-12: voglio ber fin ch' io sia caldo / il mellifluo liquor
c. malespini, ii-42-145: danzato ch' ebbero buona pezza e riso fuori di
che diede della sua melonagine a tutti quei ch' eran presenti, insieme con la maraviglia
al fianco vàlli / l'altrui moglie ch' egli ha tolto a servire. / il
, sendo giovinetto, / nel tempo ch' era in succhio il mellonaio, / io
! per che cagione / non vo'tu ch' io gl'insali el mellonaio? lotto
buonarroti il giovane, i-224: quel ch' ai novembre io già piantai sermento, /
di quelli spirti con tal melodia, / ch' ad ogne merto saria giusto muno.
chi parla dii petrarca tanto, / ch' en versi, prosa e vulgar melodia /
uomo la melodia più dilicata e più dolce ch' egli offra a dio: il concerto
, / non esser sì veloce / ch' io non ti giunga! ». è
confessa?, preponderanza visibile di ciò ch' io domanderei spirito mercantile e fabbrile:
monete. algarotti, 1-v-324: tanto più ch' era [il libro] mercantile e
propagò primamente per mezzo del greco, ch' era la lingua mercantile dell'oriente.
che sia / lecito a l'aretino ch' egli viva / con cinquanta mariti in
gesù cristo con maria / gli comportano poi ch' egli ne scriva, / in lettra
usiglio il ricavato, ritenendo la provvisione ch' è d'uso in commercio. d'annunzio
l'uomo il piè v'ha messo / ch' ella diventa un'altra mercanzia,
passate avien che sconte / col partorir, ch' è brutta mercanzia. casalicchio, 250
a ciò fur contrari; / mostrando ch' era mala mercanzia / e che non
altro ha una zanata di scritture, / ch' egli ha d'un piato nella mercanzia
rivendicare, e talvolta far passare quel ch' è male e assicurare all'ingiustizia l'
da riposare la vecchiezza in quegli agi ch' altri seppe mercarsi con arti ben più fortunate
/ cacciato via con riggida licenzia, / ch' el vitto con suoi pregh'errando merca
abbondano, / se può dirsi guadagno quel ch' uom mercasi / con nefand'opre.
merca. martello, i-2-62: non temer ch' io t'involi i tuoi tesor:
par., 16-61: se la gente ch' ai mondo più traligna / non fosse
, / creder vero non può quel ch' è sublime. -mercare cristo:
invidiosi merchia / un fil di ferro ch' en pianto gli sciala. campanella,
109: e'guelfi furono cacciati, quelli ch' erano in monte guarchi furono assaliti,
mercatante del quale dice la scriptura, ch' andò in terra luptana e, trovando
, 28: io son marcadante, / ch' io voio guadagnar del mio mestiero.
boccalini, i-i73: di pastor felicissimo ch' egli era di una nobilissima mandra,
va a comperare, sì è mistieri ch' egli abbia senno in sapere conoscere la
mercatanti, qui creder mi giova / ch' e'sieno in fiera, ovvero al lor
tu se'mala mercatantessa, se vuoi ch' io gli baratti a quello. fr
, ii-639: volle la mala sorte / ch' egli incappasse in una / fusta di
pastori dell'arcadia, di pastor felicissimo ch' egli era di una nobilissima mandra,
per tirar la gente nella nostra città, ch' essa abbia qualche grossa mercatanzia nelle mani
. passeroni, iii- 296: san ch' esse [le ricchezze] sono una mercatanzia
voglia il cielo che il primo spaccio ch' io abbia a fare di questa infelice mercatanzia
anzi mercatanzia che la guarda all'utile ch' ella potrà trarre dell'amico. daniello,
, 4-276: a noia m'è tanto ch' i'me ne cruccio, i chi
un paladino / e com'un porco ch' à schiuma alla bocca; / le
beneventana al mercato di napoli, bisognava ch' andasse al campo ch'era torno a
di napoli, bisognava ch'andasse al campo ch' era torno a tiano. buonarroti il
/ caminando a le porte, or ch' é passato / il mercato, se trovassi
tromba ecco squillar del saltimbanco, / ch' apre il mercato. e. cecchi,
tu comprare un onore in corte, ch' è il mercato de gli onori?
m. nicoletti, lxx-230: avendo presentito ch' egli aveva sfogate le voglie della carne
-è però andata a 70 scudi, ch' è di là da ogni memoria d'uomo
'l mercato, / e mia risposta fu ch' io malandrino: / sì ch'ei
fu ch'io malandrino: / sì ch' ei da me se partì corrucciato. m
/ a smaltir quel poco resto / ch' era in tavola, ben presto.
ardito che lo pigliasse: none per tanto ch' ella era molto bella, ma migliore
: enten'der dia [l'amante] ch' a lei possa parlare / in alcun
mo e'lo tento), / ch' eo pózza far con lui mercato! fra
re di francia la propietà e giurisdizione ch' avea in comune consorteria col detto re
ché io me ne camperò il meglio ch' io potrò; e così si rimasono
, 1-1-17: non ti par egli ch' io abbia auto buon mercato di queste
non ho che dirvi, se non ch' io son guarito delle podagre per questa
v.]: 'aver più faccende ch' un mercato 'vale * aver che
1-30: né ti credere però, per ch' io mi proferisca così senza tratto di
proferisca così senza tratto di corda, ch' io sia persona così da buon mercato
rainaldo: « e1 me pare / ch' eo farave tropo male, / e seria
aiutorono, e fece loro miglior mercato ch' agli altri. canti carnascialeschi, 1-398:
amore, a buon mercato, / ch' ognun vuol giocar teco a la civetta.
una gran mercatric'è in questo loco / ch' i gradi vende de fumane vite /
ora per queste sue finzioni eterne, / ch' egli ebbe sempre nella mercatura, /
nacque questo artefice di molto ricchi parenti ch' esercitavano la mercatura delle gioie. zucchelli
giorno, non già il sole, ch' è merce proibita, ma un raggio di
si accende e spegne. noi sappiamo ch' è di un disco, a uno
. l. cattaneo, 37: ch' ei [l'amante] possa temere allor
al fine in salvo arriva; / ma ch' ei deggia o patir naufragio in porto
avviva, / questo è il martir, ch' avanza ogni martire. ghislanzoni, 1-16
vaghi di mercare onore e chiara fama ch' altra merce. chiabrera, 1-i-325:
creare, fra tanti, un animale / ch' io 'l guardo, e rido e
.. / ladro ti chiama di ciò ch' ei t'invola, / e per
. bonarelli, xxx-5-108: ah, ch' io son vecchia, / né trovo
/ vostra grazia discienda, / però ch' eo ardo e 'nciendo da fori. latini
onerar. guittone, 137-6: sì ch' eo non posso veder come assenta,
gli siate, / chè per la speme ch' ha per voi campare, / di
lei fede sì salda / tanta mercé, ch' a le sue luci sante / pascer
sì voglio mandare per lo più caro tesoro ch' io abbia, cioè la madre mia
cioè la madre mia, e voglio ch' ella alberghi e rimanga istasera qui con
,... non so far altro ch' espettare i mandati di quello che m'
lo cammin corto / di quella vita ch' ai termine vola. bibbia volgar.,
dell'oste. ariosto, 5-36: poi ch' ebbe il vero rodante esposto / de
vero rodante esposto / de la mercé ch' aspetta a sua fatica [ecc.
al lavor che vario ordisco, / ch' a molti, lor mercé, grato esser
è il flagello, / mercé il credito ch' hanno, io fui di botto /
al quale sia concesso dirvi la parola ch' è sola degna dell'italia e di
altro varco / giugnemmo in breve, ch' era poco avanti. cesari, iii-26:
1-81: mercé, mercé del cor ch' i'ti donai! poesie musicali del '300
lxxxiv-67: merzé, donna, merzé, ch' i'non pensava / perder lo stato
non pensava / perder lo stato, ch' or da me si spoglia, / per
spoglia, / per servar onestà più ch' altri soglia. gelli, iv-58: -tien
, 43-1: merzé per deo, / ch' eo non oso vietar nostro comando,
questi non à colpa in queste cose, ch' anzi son io quelli ke ll'uccisi
figura, / mercé la chederìa / ch' alo meo male desse alzamento. guittone
vi chero a vostra provedenza, / ch' i'senta gioia per alcun sentore /
i'senta gioia per alcun sentore / ch' io sie servente a vostra ubidienza. idem
voi soffersi, / cagion mi sprona ch' io mercé vi chiami. pagliaresi,
, 119: io voglio anzi morire / ch' io viva in tua merzé presso o
vengo di vita manco, / per ch' i'non m'ho da poter sostentare /
e niuna resistenza potevano opporre ai veleni ch' esso gli distillava nel sangue. landolfi,
: fate d'aiutare que'popilli; ch' è mercé, ché qua estanno alidamente.
: mercé faccio e peccato, / ch' io favello e non sono nato, /
/ così pregata foss'ella d'amore / ch' un poco di pietà no i fosse
guittone, 8-12: la merzé, ch' ognor per me si grida, / de
chiesa. fiore, 8-12: per ch' io a sue merzé tuttor mi metto,
a mercé vegno, / come uom ch' ai vero cede e vinto tace.
molto gira il guardo, / prima ch' un piè né anche egli abbia mosso,
né anche egli abbia mosso, / mercé ch' ei sa che il diavolo è bugiardo
: quell'aria è più pura, ch' è più pesante ed asciutta: mercecché qualunque
il meglio e si giunge all'ottimo, ch' è la mercede eterna. tasso,
. tasso, 13-i-427: lasciate pur ch' io v'ami e ch'io vi miri
lasciate pur ch'io v'ami e ch' io vi miri / e che per voi
quand'io penso un gentil disio, ch' è nato / del gran disio ch'io
ch'è nato / del gran disio ch' io porto, / ch'a ben far
del gran disio ch'io porto, / ch' a ben far tira tutto il mio
ariosto, 1-10: rimase la donzella / ch' esser dovea del vincitor mercede. b
virtuosi e la piccola mercede delle fatiche ch' è loro proposta, s'intepidiscono.
, par., n-no: quando colui ch' a tanto ben sortillo / piacque di
piacque di trarlo suso alla mercede, / ch' el meritò nel suo farsi pusillo,
, innanzi che più andi, / ch' ei non peccaro; e s'elli hanno
che vede, / non in quel ch' ama, che poscia seconda; /
ti vo'pregar... / ch' abbi di questa vergine mercede. serdonati,
sia nel mal far inveterato, / pur ch' egli speri di trovar merzede, /
più recheo, lor men pare / ch' eo presso sia de voi trovar mercee.
: noi seppi tanto piegar d'amore ch' elli avesse di me mercede. dante,
nuova, 31-16 102): qual ch' io sia, la mia donna il si
atti ed in parole / benegna sì ch' io mal seppi fugire / la face ov'
la fatica ha speso; / pur ch' altamente abbia locato il core, /
qualche parte o disacerbar almeno il dolore ch' io sento dell'amarvi senza mercede?
fiorisce in aragona; l'altra (ch' è molto maggiore), del riscatto.
redenzione degli schiavi ': ordine religioso ch' ebbe origine in barcellona nel 1223 per
guittone, 51-3: viso non m'è ch' eo mai potesse gioia / più giustamente
leggermente da esso legato, in modo ch' il mio riposo era mezzo fra la vigilia
guittone, 9-14: tengo eo -tanto ch' eo merzé trovasse / che mai non
xxix-10: dentro portan la dolze figura / ch' a l'anima gentil fa dit:
, xxxv-n-742: manifestare / son certo ch' i'vi posso mio affare, / corno
, ed abbi a'troi mercede / ch' han pur tenero il cor; se ciò
reina di francia, e chiesele mercede ch' ella per amore de'nobili cavalieri di francia
capilupi, 97: verrà il dì mai ch' io vi favelle, / e posto
e sobrio contro a gola, / ch' occupa il corpo e i ben dell'alma
benedetto per te. ordina la mercede ch' io ti dea. savonarola, 9-34:
sì che gli sarà concessa / quella ch' io posso dar maggior mercede: / me
i-141: chiamavansi gessati alcuni popoli ch' abitavano presso al rodano e mercenariamente servi
non avessi ad essere prete mercenario, ch' elli avessi la... pieve
cielo. caraccio, 20-92: guerrier ch' essi dicean grifoni, / popolo mercenario
erano stati prima ripresi da platone coloro ch' avevano diminuita la nobiltà e l'eccellenza
, con l'adoperarla in quelle cose ch' ànno mole e grandezza corporea, facendola
d'onor la stima; / né sa ch' è più de l'or ricca la
uno staio / spenderla di fiorini / ch' essi di picciolini, / benché li lor
il lavoro più faticoso e men produttivo, ch' è quanto a dire gravandolo d'inutili
spiziarie, / con tante merciarie / ch' eran distese omne dì del mercato? andrea
paese c'è un solo negozio, ch' è insieme spaccio di tabacchi, bar,
partì e trovò una merciaiuola, ch' era tutta atta a quello ufficio, e
e qual coperchio copria prima le pentole ch' agli altri esponea aperte, accioché vi
, 8-ii-68: legale è detta quell'amistade ch' è particolare e mercimutale, sì come
... / la tua mimoria dimostre ch' estingua / in parte dietro,
da ferrara, 69: la lussuria, ch' è settima al cerchio, / ch'
ch'è settima al cerchio, / ch' amistà rompe e parentado spezza / né de
aretino, iv-3-84: beati i popoli ch' obedissero a signor di tal merco.
mia stanza, pensando a'diversi ragionamenti ch' io aveva uditi. foscolo, xiv-267:
4-20: un altro, essendogli detto ch' i fiorentini sono mercuriali, perché da lui
forse dal chiedergli stretto conto de'negozi ch' egli ha fatti; come dicesi: 'che
pochi abitator l'ample virtuti, / ch' ebbe mercurio, e l'eloquenza e l'
sopra l'altro. onde il primo, ch' è più presso alla terra,.
dante, inf., 18-116: mentre ch' io là giù con l'occhio
si distole, / e pur lor pare ch' el tempo si perda / da noi
tanto indugiasti a voler esser vinta / ch' e't'è cascata questa pera monda
loro la merda di miserabile lavoro ch' era ogni giorno la vita.
. carducci, ii-4-95: verrà stagione ch' io riversi il veleno che ora inghiotto
, 10-321: perché tu non ti credessi ch' io avessi paura delle tue bravate e
mortale / o la fa più merdelle ch' una moglie / quando è ricca e
una saccente, / una merdosa, ch' ogni cosa ha a schifo. carducci,
nominata antichissimamente da noio e festo, ch' era il cibo doppo mezzo giorno,
. pino, 2-42: entriamo in casa ch' io merendi un poco, ché a
da molti giovani, è questa: ch' io sono stato più volte dove io ho
nuovi pietosi merendoni, / veggendo pur ch' io masticar non posso, / chieggon gli
20-51: che credev'egli il merendone? ch' io volessi tener mano a far rompere
. moniglia, 1-iii-361: io credei ch' ogni sposo / dovessi esser pulito, /
siccome altresì della meretrice, che quello ch' ella guadagna, s'è ben tutto
che se stesse offerire agli supplici / di ch' eran degne l'opere lor prave.
, i-iii- 216: la terra, ch' io creai per mia fedele, / tornata
annibaie. garzoni, 1-593: quegli ch' avevan consumato le proprie facoltà e sostanze
atto meretricio; e ciò in tempo ch' ella preparava un sontuosissimo balletto in corte
folengo, i-108: col soave nòto ch' un acquatico / mergo tra folghe segue alcun
il senso e l'alma bei, / ch' io, benché mergo, esser canoro
., 4-138: vienne ornai; vedi ch' è tocco / meridian dal sole,
base, / cui grava un cerchio ch' allungato e teso / fender può l'imo
mezzogiorno. guarini, 1-i-45: 'ch' oggi sul meriggio ': il medesimo
bibbia volgar., i-33: conciosiacosa ch' egli udissero la voce del signore iddio
. cominciavano a scendere, ei conveniva ch' elle lo avessero passato e conseguentemente ch'
ch'elle lo avessero passato e conseguentemente ch' ei fusse ancor passata la metà della notte
. baldini, i-640: un'aria ch' era insieme purgata dalle nevi, schiarita dalle
aveva al collo, il pretore concluse ch' erano meridionali. -sm. e f
sermini, 199: se voi pur volete ch' io dica chi è la più bella
5-218: un gran pioppo v'avea ch' iva alle stelle; / sotto a questo
me dov'ella vuole, / ch' a dire 'l ver la mia vacca sei
cavalca, iv-58: disse loro la visione ch' avea auta... orando in
/ giardiniera d'un vel, la dea ch' adoro / spargea con man di neve
.. venia di verso meriggio, ch' avea nome mutui. simintendi, 1-58:
egiziaca volgar., xxi-1133: compiute ch' ebbe tore sue, fecesi più innanzi
ariosto, 9-16: il vento, ch' era da meriggie, manca. b.
20-217: venendo un dì di meriggio, ch' era un gran caldo, un uomo
astori, merigli, gheppi, peregrini, ch' egli forniva di geti, cappucci,
, 741: mi facea palpare una lana ch' ella diceva essere lo sciallo. ma
/ non ce potesse cosa scuntrare / ch' esse merèssiro piu toccare. =
cacciato della città loro come vilissimo poltrone, ch' avrebbe agevolmente potuto corrompere co 'l suo
foscolo, 1-162: meritamente, però ch' io potei / abbandonarti, or grido alle
or prendi... el cor ch' io faggio offerto, / fammi del tuo
grande gioi fidanza / donaomi amor più ch' eo non meritai. pier della vigna o
inorato d'avenire, / perché più acquisto ch' eo non ò mertato. bondie dietaiuti
mertato. bondie dietaiuti, 290: più ch' io non son degno / e non
lo sposo, il padre mio, / ch' io non amai com'ei mertava
xxii-58: al vento vo'spannar, ch' i'poss'avere, / prendendo quello avere
poss'avere, / prendendo quello avere / ch' io posso e 'l savere, /
/... e solo essa è ch' onore / in om merita e amore
non sorge / strana cagione a meritar ch' egli usi / tanta licenza.
bronzino, 1-1: chi crederebbe mai ch' esser dappoco / potesse meritar difesa o
, in pruova di sua pazienza, ch' ella non avesse da'suoi quell'amore che
purg., 17-105: quinci comprender puoi ch' esser convene / amor sementa in voi
ix-40: in verità, per quel ch' a me ne pare, / seguir tal
me, infino a ora vi dico, ch' egli vi converrae al postutto patire,
e'morti, e meriterà a ciascuno secondo ch' avrà servito. 8. premiare
donna, l'amor mi sforza / ch' eo vi deggia contare / com'eo so
: questo [orlando] è colui ch' ha meritato carlo. v. borghini,
, 34-64 (iii-169): faccia dio ch' una volta meritare / ti possiam di
, / s'io meritai di voi mentre ch' io vissi, / s'io meritai
gran male, / per l'aspra tradigion ch' egli mi ha usata. sarpi,
marini, iii-102: non sia vero ch' io quella gloria mi usurpi, che non
anonimo, 1-555: cotale amante provo / ch' è ricco e meritato, / poi
è ricco e meritato, / poi ch' ai disire avesse mancamento. maestro alberto
non intende che sia più meritato colui ch' ha più fatica nell'opere sue; perocché
]: 'secondo il meritato': quel ch' egli avrà meritato. meglio 'secondo il
sono meritevoli,... mi pare ch' accennasse ancora quel vostro poeta [virgilio
repubblica, anzi è il giovamento maggiore ch' ella da i letterati ne aspetta.
resta una sola speranza, ed è ch' ella conosca già così bene il mio carattere
, 451: alcuni dicono... ch' ella [la regina giovanna] morì
, 12-1 (241): addimandano ch' io sodisfaccia loro, i quali sono suggetti
della satisfazione; con ciò sia cosa ch' ella sanza cagione, e s'alcuna
., 965: dio il voglia ch' io sia l'esemplo di san lorenzo meritevolemente
mamma mea, èsto le scorte / ch' en una notte ài guadagnato; / portar
quasi for pene / mi desti più ch' ad altro omo vivente. g. cavalcanti
-è sperto. / consiegue merto -spirito ch' è punto. dante, purg.,
: non può soffrir che 'n ciò ch' egli procura / seco di merto il cavalier
dio sofferto / nel santo oficio; ch' el sarà detruso / là dove simon mago
25-57: per mostrar... ch' aveva da lui [da carlo] cattivo
414: or pel merito / del bene ch' io t'ho fatto, mi rimproveri
, mi rimproveri, / poltron, ch' io sia puttana? cellini, 1-86
lui aveva detto al duca lessandro, ch' io avevo detto male di sua ec-
. faba, xxviii-12: i meriti ch' ènno in voi in minore statu,
cor v'entre pietate, / sì ch' io non péra per tal crudeltade. boccaccio
/ non perdi mai nettamente servendo / ch' amor va provedendo / e vede tutto
avanza il merito della fatica, dice ch' è da soprastare al suo colti- vamento
[di un libro], dico ch' io, che son senza giudicio, non
voi, non per me certo, / ch' abbiate a vii ciascuno e a dispetto
! questo non è quel merto / ch' io aspettava di mia fede intera; /
impedito. tasso, 2-49: i'vuo'ch' in merto / del futuro servir que'
può, non anderà il predone / ch' ugual non abbia il merto al suo misfatto
, 11-18: come noi lo mal ch' avem sofferto / perdoniamo a ciascuno,
mortale perde l'uomo tutti i meriti ch' egli avea riposti nel cielo. tasso
me il giudicar la causa, / sì ch' io voglia saperne ancora i meriti.
tuo geloso marito? mi scrivi pertanto ch' ei s'è corretto. buon per
rispuose il giovane: or non vuogli ch' io rida, ché è tre anni continovi
lasciando conoscere il vero, è cagione ch' io vi paia di quel merito che
ogni cosa rileva il parer buono, più ch' esserlo, gran mezzo si è,
, ha pure questa buona parte, ch' ella si conosce per quel ch'ell'è
parte, ch'ella si conosce per quel ch' ell'è. birago, 125:
raddoppiar doveano i dolori / a que'ch' eran legati per lo merto. -per
mal merito al popolo di tolosa di ciò ch' aveva fatto contro a lui. tavola
rinaldo d'aquino, 102: segnoria voi ch' eo serva lealmente / che mi sia
mi sia ben renduto / bon merito, ch' eo non saccia blasmare. bibbia volgar
spira / fuor de la bocca sì ch' ella s'intende, / e anche a
tante volte m'ha offeso, / ch' io non intendo viver né morire /
parte si disdegna / al volgo errante ch' ogni bel disprezza; / ma solamente e
guida. tasso, 13-i-685: io, ch' istrione esperto / feci spesso cangiar al
andrea da barberino, ii-107: comandò sanguigno ch' e'morti tossono seppelliti secondo merita sepoltura
allo stato mio con tutte le disaventure ch' io mi trovo avere, sento assai più
... che dell'istesso dispiacere ch' ho per natura della mia mala e meritissima
aver sentito molte volte discorrere e disputare ch' era non solo lecito, ma meritorio ancora
eglino sono caduti, per grande invidia ch' eglino hanno, si mescolano nel sentimento
sia tuo pensiero con maniere accorte / ch' ella possa trovare / uno che sia per
sovravolando di sicur mi venne, / sento ch' amore è tutto in me raccolto,
vedova ricca? -io non tiro a merle ch' abbian passato il po; le lascio
io mi rido del contadino e dico ch' egli è un porco, perché lo veggo
il mio parlar ti paia, / né ch' io favelli, anzi cicali, a
, xxi-n-971: rendimi le mie cose ch' io t'ho dato: / liscio,
, i-191: punse gli adon, ch' esultano / fra i lini e i merli
ammaestro che non piglia briga / con uom ch' abbia più alto di te i merli
digiuni / più semblan a la fin ch' ai cominciare / e ancor chi vuol
muri; e gittavano a terra, non ch' altro, le stesse torri, che
, / altra ne squarta, e quella ch' è più fresca, / nello stidione
orco: fate motto! / voler ch' io entri dove son due cani! /
cani! / credi tu pur, ch' io sia così merlotto? i. neri
so'visto e stommi chiotto, / ch' i'vo'vedere un po'come la vane
/ al confessoro; e '1 tempo ch' elle perdono / a far merluzzi e impunture
son legate / con quella verità, ch' è nata infante, / per spegner quel
, / per spegner quel giogante / ch' ai falso padroneggia, / e seminar sermon
f. frugoni, v-84: la libidine ch' altro è mai ella se non una
i secca en core / de tristore ch' è abergato. idem, 1-85-28: aimè
/ vita menanno celesta, / po'ch' eo non t'aio a rebello, /
la merolla, / le sirti, ch' io nomai, son acqua e terra /
, lxiv-54: o misero me, ch' abundo / in travaglio e gran merore
67: per tutto lo spazio del tempo ch' ella visse, tale fu sempre il
, 1-68: i segniali del cavallo ch' ae la febre son questi, perciò ch'
ch'ae la febre son questi, perciò ch' elli ae il fiato alto e tepido
... mi sforza a supplicarla ch' ella voglia esser contenta di far che 'l
possa mandare anco quella di marzo, acciò ch' io possa satisfare a'debiti miei.
. quando il fece, / tempre mischiò ch' altrui mescer non lece. fed.
che abbia da ringraziar la natura dei compensi ch' ella mesce ai mali necessari dell'arte
1-80: ed ecco oscuro nembo, / ch' austro diluvioso / move da l'alto
oste è che mi chiama, / ch' ancor lui mesce buon vino. aretino,
a mensa il vino, / mi scoperse ch' il giorno a la mia morte /
come a chi ha sete è buon ch' om mesca, / similemente dico che gli
. g. graziani, 433: senza ch' altri il sapesse, 10 ti mescei
fonte / dov'era 11 sai, ch' a molti ne fe increscere. pascoli,
, causare. petrarca, vi-1-38: ch' i'veggia ivi presente il sommo bene
, mesce in lui tanto furore / ch' il tragge di sé fuore. b.
rischi accresce. passero, 2-3: par ch' in su da la palude immonda /
gli occhi giovenili invesca / amor, ch' ogni pensier maschio vi fura; / e
. villani, i-8-109: nessuno è più ch' il fiero ulsone affronti, / né
mio grado mi parti'da quella / ch' io più amavo che la vita mia;
ricciardetto] in effetto / morto, ch' un tratto non potea dir « mesci »
dir « mesci »; / se non ch' orlando le cinghie e 'l cavallo /
i giganti] per etterna pena / ch' ogni anno di noi tristi e meschinegli /
della nazione predetta, la quale fa ch' il poco basti per non aver occasione di
, giurando / giva sempre negando quel ch' ai fine / queste luci meschine vider chiare
1-73: bella, come consenti, / ch' io sia sì mal tractato; /
ariosto, 15-102: ode il meschin ch' in antiochia andata / dietro un suo nuovo
del petto il cieco errore, / ch' a te stesso te fura, ad altrui
attribuito a petrarca, xlvii-141: africa poi ch' abbandonò le spoglie / de l'onorate
tasso, 1-1-122: rammentati, signor, ch' aita regina / tu mi [gerusalemme
boccaccio, vi-66: so s'è conceduto ch' e mia danni / ristorar possa ancor
petrarca, 70-7: s'egli avèn ch' ancor non mi si nieghi / finir
un piccolo tabarro / i poeti, ch' un tempo eran divini. [sostituito
bocca a molti meschini che per conto ch' io tengo di cotal somma. baldi,
tenni tesser mio celato. / dissi ch' ero un meschin, che i genitori /
il papa... senza dichiarare ch' ei non è il delegato di dio
conto di quel che gli manca e ch' io invece, meschino, posseggo.
20-164: non so se l'idea ch' io mi formo dei doveri di ogni italiano
miei sia giusta o non sia; so ch' è immedesimata con me e che mi
niente savi e disensati, credete voi ch' io non sappia la vostra malizia e
meschino pei un non so qual delitto ch' avea commesso. g. averani, i-108
e passatista, / che vuoi mai ch' io mi faccia / di quelle meschine pozzanghere
quello, il qual farà l'opposito / ch' ordinerà l'apostolica sedia. boiardo,
queste son tossa / de quii meschino ch' io tanto strazai. ariosto, 10-31:
.. se passano dalla casa e ch' ella sia alla finestra, tutto il dì
ti dirò la mia disavventura, / ch' ancor pensando mi mette paura -; /
-; / e cominciò dal dì ch' ella era uscita / della città, quand'
guido da pisa, lxxviii-i-418: pria ch' i'entri dentr'a le meschite,
l'acqua alle mani, ed annunziare ch' era in tavola. settembrini [luciano]
, ii13- 245: il solo premio ch' io chiedo per i molti nobili pensieri
pianta di qualità diversa, la vite ch' egli avrà sopra tutte approvata. -intrusione
mai / nobile ardor questo femmineo petto / ch' or non palpita più.
terra schietta solamente. baruffaldi, 53: ch' è mai quest'augustana, / mescolanza
uccello rapace d'ogni carogna, veduto ch' ebbe la mescolanza dell'acqua, di subito
al presente come anticamente fu, ma ch' ella è degenerata per la mescolanza di quei
n-iv-58: molto mi maravigliarei di dante ch' osi in una sua lettera al signor di
meretrice, allega come una prova convincente ch' ella mangiava e beeva cogli uomini.
. tasso, n-iii-602: alcuni pensavano ch' i mostri nascessero per la mescolanza di
per grazia, alla mescolanza de'versi ch' io reciterò... qui voi potete
infedeli il terribile 'feroce ', ch' era a un tempo agente di sicurezza pubblica
, ed è mia tutta tutta. ordenerò ch' ella venga in casa nostra, e
. prati, ii-315: -sarà ver ch' io deggia / mescolarmi a costui? -giove
, ii-xxx-4: il corpo umano, ch' è. ssinpremente più perfetto di tutto 'l
1-77 \ qui del monte seir, ch' alto e sovrano / da l'oriente a
mescolata la nostra scienzia di tanti errori ch' egli è piuttosto non sapere che sapere.
a la corruzione, sì come quello ch' è mescolato de'contrari, volle nondimeno ch'
ch'è mescolato de'contrari, volle nondimeno ch' egli non avesse mai fine. b
ed uno sganasciar ed un gridìo / ch' empiea tutto il geografico stanzone.
mi piace d'essa quello dire, / ch' eo ne fosse tenuto misdicente. guittone
menzogna di'ad isciente, / credendo ch' io m'arrenda, per paura / di
. anonimo pistoiese, xxix-42: avendo ch' il cor porta, / è de
, e quelli che l'ascolta e colui ch' è misdetto. 4. ingiuriare
, amica, qualche granellino, / ch' io te ne pagherò herò poi quest'agosto
non leggero soccorso dai mesi romani, ch' è ima contribuzione, che le dà
o mamma mea esto le scorte / ch' en una notte ài guadagnato: / portar
calzolai di siena, 323: ordiniamo ch' e'rectori sieno tenuti chiamare due buoni
sullo stomaco. - o per dio! ch' io sarei ben di sette mesi!
o mata il mesenterio o mesareone, ch' è un membro comnali'. targioni tozzetti
vena [porta] si chilo, ch' entra nel sangue, come per trafila,
diodati, i-309: « ziu, ch' era la luna d'aprile, secondo mese
de sunto dalla sua situazione ch' è nel mezzo. = voce dotta
.. della messa del povero, ch' egli fa celebrare ogni domenica, ed
/ che dio ti dia, / ch' esser non puoi più tristo che ti sia
. p. maffei, 7: ritrovò ch' erano trenta giorni appunto che non avea
la sonava a messa, s'accorse ch' ell'era una cosa vota dentro, che
a currado, che mi prestoe, ch' elli avea ultra la sua messa sì este
tavola ritonda, 1-488: ella disse ch' era messaggiera della dama del lago. guido
un suo messaggiere / impose e disse ch' andassi veloce / al re corbante. boiardo
ella fecegli intendere per la serva messaggiera ch' il dì seguente alle ventidue ore giva
non è prima lo sterco in terra, ch' io non so che messaggieri elli ha
ponzela gaia mi saluta, / di ch' eia vegna col vixo colorito.
al sogno tuo non credi, / ch' è del ciel messaggiero. -letter
, xxxvi-394: poi che il moto cessò ch' a lor nel petto / impresso avea
, ii-124: la bella nice / ch' in sul fiorir de la novella etade /
: mandò un messaggio a tulio dicendogli ch' era di bisogno che gli parlasse innanzi
, perché intese / per vera spia ch' egli era astolfo inglese. b. davanzati
-non ho cura, perché tosto spero / ch' altro messaggio il vero / farà in
molta molestia con ispessi messaggi e doni ch' elli le mandava perch'ella gli consentisse
e l'aria e l'ora, / ch' aura appunto mi par di paradiso.
il * discorso 'o 'relazione 'ch' esprime i suoi intendimenti. mazzini,
tanto sete alta e grande, / ch' eo v'amo pur dottando, / e
dire / com'io conforti l'amor ch' in lei porto. anonimo, i-632:
ogni passo, acciocché ogni messaggio o persona ch' andasse verso roma fosse arrestato e ritenuto
favella; / contra la tua donna, ch' è tanto bella, / credo che
villaggi / che tu sia andato e ch' ella sia rimasa; / agli amanti dà
, e appresso i galli, per ch' ei si diceva che da veiento a roma
». pagliaresi, xliii-56: e 'ncontanente ch' ella consente / all'ambasciata del divin
6: io vi detti un messal, ch' a parte a parte / era miniato
parte a parte / era miniato sì ch' ai paragone / poteva star colla natura
d'agenois... fu an- ch' essa approcciata dalle truppe del re condotte dal
dal marchese di aubeterre, nel punto ch' essendo i grani maturi, de'quali
. cesarotti, 1-xxix-56: non dubitate ch' io non m'arresto già qui,
gli error del secol nostro, / ch' è di sì larga messe intatto campo?
ragunare. e se dà 'l caso / ch' alcun bel ballo della contadina / in
: dimmi, tu vai cercando / ch' io ricordi al messer le tue magagne.
venne pietà a misser laurenzio, dubitando ch' elio non impacisse; onde un giorno
/ messer ottavian degli ubaldini, / uomo ch' in zucca avea di molto sale /
deste a quell'un solo di loro ch' era dottore. d'annunzio, iii-1-752:
tutto solo tra le mani di coloro ch' erano affamati d'ucciderlo vituperosamente! pieri
, 24-31: vidi messer marchese, ch' ebbe spazio / già di bere a forlì
: vi ringrazio, messere; infin ch' i'viva / i'non mi vuò seppellire
venni in questa casa,... ch' io non era com'io sono al
, 7-53 (i-196): astolfo, ch' era fatto là messere / e del
di tutte l'edizioni principes degli antichi ch' ei ne'suoi viaggi ebbe cura di completare
mi piace questo bel colore, / però ch' i'so che piace anche a messere
per lo rettore del grande spedale, ch' è la più nobile ed auto- revol
? / perché gli è quella parte ch' a sedere / sta sola d'ogni membro
magalotti, 9-1-182: se tu vedi ch' egli la serbi [una scrittura]
prendi la tua cetra e fa'vedere / ch' hai tutta la sua arcadia nel messere
cantar di cieco, la prima volta ch' ella si abboccò con lui; che per
santo e perfetto, / ch' io tocchi quel signor vero messia /
tocchi quel signor vero messia / e ch' io lo rendi alla madre maria? ochino
239: si truova nelle scritture sacre ch' el secolo nostro è il tempo della
altro non può apparire -nel suo apriorismo ch' è autolesionismo - il passaggio di un
congiunt'ha sua natura / meco, si ch' io paura / non ho di perder
leone, lasso! or no è; ch' eo li veo / tratto l'onghie
dov'era del gigante il padiglione, / ch' era tutto di cuoio di serpente,
fossi pur di tanto ancor leggero / ch' i'potessi in cent'anni andare un'oncia
sua persona / perfettamente star: sì ch' ad alquanti / che seme di felicità sia
'l messo non voi saccia 'l voler ch' ae, / ed io posso mostrar non
, / che mi comandi per messo ch' eo moia, / e vedrassi ubidir ben
piacere non ti fu, amore, / ch' a me donassi tanta sicurezza / ch'
ch'a me donassi tanta sicurezza / ch' a messer far sapessi lo mio core,
in vista afflitto / in atto d'uom ch' altrui novelle amare / porti e mostri
/ messo è che viene ad invitar ch' om saglia. bibbia volgar., v-782
savio uomo lieto non vi sarae, ch' egli attende ciascuno dì il messo. boccaccio
per quelle contrade, mandò gli messi ch' egli andasse a lui... i
. i messi tornarono al papa dicendogli ch' egli non poteva venire a lui. andrea
acciocché egli provvedesse a quelle scabrose infermità ch' essi non aveano potuto curare. lami
s'invia / mia canzonetta adesso, / ch' io non aggio altro messo. dante
tutt'altri è conteso, / fuor ch' a'messi d'amor, ch'aprir lo
fuor ch'a'messi d'amor, ch' aprir lo sanno [il cuore] /
. folengo, ii-103: come villanel ch' alcune spiche / vommi cogiendo de'messori
. foscolo, xvii-236: la pace ch' io provo mestamente quassù, sarebbe invece
mastio idolatrato da la femmina è quello ch' è addobbato dalle insigne del momento:
lippi, 1-45: conducon tanta gente ch' è un flagello /..
cava dal suo fare altro costrutto / ch' odio conciliarsi, invidia ed ira, /
mestati insieme gli mezzi morti con quelli ch' erano morti. mestatóio, sm.
f. doni, 9-5: ogni volta ch' io favello de'marmi, io vo
l'occhio si forma secondo le impressioni ch' ei riceve dalle varie mestiche della luce e
ultimo significato mi piace, perché molti ch' esercitano l'arte nobilissima di scrittore come
superficiale. carducci, ii-9-94: non ch' io veda dell'ideale nella parte democratica
dell'ideale nella parte democratica, non ch' io non veda anzi quanto v'è
l'altra è in parole. quella ch' è d'opere son i mestieri che l'
/ il valente uguccion della fagiuola, / ch' era in quel tempo in tal mistier
abbiamo nelle memorie antiche. sappiamo solo ch' eran eccellenti nel mestiere cavalleresco, in
affare... -non accade ti dico ch' alcuno e gioiosa di questo augurio, però
alcuno e gioiosa di questo augurio, però ch' era molto savia e m'insegni l'
beatamente di questa vita, tutti li altri ch' erano rimasi a predicare ne le
mestiere / dove ogni in questi travagli, ch' io non ho tempo pur di chiuder
dei perizione o avvilimento maggiore di quello ch' io soffro vico'versi miei portare /
poi l'arcivescovo d'arli, / ch' era del re ruberto cancelliere, / ed
, /... / e sappi ch' oltre a quelli che t'ho detto
di tapin mesterò / per creder cosa ch' esser non porria. giuglaris, 353:
talenta tanto / lo tuo mestiere, ch' io ne sia vogliosa / che per
i-549: paur'ò de'maiparlieri, / ch' agli amanti son sturberi; / di
; / dio strugga lor mestieri, / ch' agli amanti son guerrieri. monte,
d'orto, / che voi diciate ch' io vi sia stranero / e ch'io
diciate ch'io vi sia stranero / e ch' io vi dea tanto di scomforto:
priego tanto quant'io posso, / ch' occulto sia tra noi questo mestiero: /
dolcie ne i miei pensieri / allor ch' io sento amor in ogni vena, /
rettor., 67-21: roberto accusa gualtieri ch' elli àe... tolta una
colonne volgar. [tommaseo]: di ch' io vi consiglio che voi facciate antinore
guittone, 54-9: al maggior mister ch' avesse mai, / o cred'aver
1-138: poco più avanti trovarono abitanza ch' avea ciò che bisognava a lui e a
che cogliesse cagione ad un ricco iudeo ch' era in sua terra, e poi li
e poi li togliesse il mobile suo ch' era grande oltre numero. fra giordano,
suo campare, / l'aiuta sì ch' i'ne sia consolata. binduccio dello
chiabrera, 1-ii-403: è da pensarsi / ch' ei fosse muto, rimirando avere /
esse. moretti, ii-326: sapevamo ch' ella [la duse] si diceva
. morovelli, 279: di ciò ch' è mestiere, aio /...
intendo fare un generale convivio di ciò ch' i'ho loro mostrato, e di
ho loro mostrato, e di quello pane ch' è mestiere a così fatta vivanda,
. anonimo, i-531: mestier'è ch' io m'arrenda / a quella c'à
ser giovanni, 3-200: or avenne ch' arivando un cardinale a vinegia, il dogi
vogliendoli fare onore, fu di mestiere ch' e'facessi aprire questa camera per'fornimento
/ produsse al mondo, è di mestier ch' ancora / abbiano tutti il fin pari
lesengrin dise: « volentera, / ch' el me fa lo gran mesterò; /
fa lo gran mesterò; / pure ch' eia sia ben grassa, / sì avrò
: già dissi a v. s. ch' io non sapeva il mestiere del poetare
va con proprie piume / senza mestier ch' altri per l'aria il porte.
sai che questo è bello, / ch' egli usa far la zuppa nel paniere?
mestizia. ariosto, 30-68: poi ch' appare a manifesti segni / vivo chi
al gran funebre, / ài dolor ch' ai morir non fia già tanto. nardi
la mestizia al cuore / di quel ch' è solo, perché primo, in
di gallizia. / ben dissi fui; ch' or non son più di lui,
meni là dov'or dicesti, / sì ch' io veggia la porta di san pietro
onesta. ariosto, 1-58: so ben ch' a donna non si può far cosa
si sparse una voce... ch' egli era migliorato. tasso, 19-30:
in faccia mesta / vede esser quel ch' ella ha giunto alla stretta. molza
me sarai. govoni, 579: ch' io chiuda gli occhi ai fiori e alle
;... /... ch' io miri / la grande, nera,
. e questa è la seconda volta ch' io vengo ad adempiere qui il mesto
altro lume ai naviganti, / che quel ch' uscìa dai folgori tonanti. f.
fu in parma il suddetto 1829, ch' ebbe neve e pioggia per 141 giorni
, 10-ii- 44: all'amore ch' io le porto era dovuto quest'avviso,
: vidi il mesto loto, / ch' interpretato dice desiderio / e più che 'n
: non esce il sol giamai, ch' asperso e cinto / di sanguigni vapori entro
contento / bastimi, amico barattieri, ch' ella [la febbre) / più teco
. degli albizzi, 1-71: per asempro ch' a questo s'affiè / buon mastro
,... voi avete la mestola ch' è bucata ». -avere la mestola
questo cerco anch'io, adesso, ch' io v'ho fra le mani, di
forte, e di menar le mestole più ch' i'posso. -menare le mestole per
d'ira e di sdegno, / ch' a farne alta vendetta alfin moveste / su
la esigenza menstrua dopo i 35 anni, ch' egli ha stabilita fino dal principio del
.. ho diliberato a te, più ch' altra madonna de umanità e compassionevole carità
i destrier suoi mal domi, / ch' oltre la meta volano. monti,
mai sempre lontan vedrà la meta: / ch' occhio mortai non può fisare il sole
/ ché non corriamo a la città ch' è mèta / d'ogni nostra vittoria
ove la meta ha tolto, / vede ch' a pena ei da mossa è sciolto
., 19-123: si vedrà la superbia ch' asseta, / che fa lo scotto
cinto / da gran rapido cerchio / ch' è di terra e di ciel meta e
ho proposto tasso, 20-112: poi ch' a le mète de l'onor eterno
, il molle / sen lascivo, in ch' avieno / meta i sospir del folle
tausilio, 166: posto ch' io volessi / per far lei paga e
l'aspro rigor di lei, / ch' ai vago sguardo ancor pon legge e freno
legge e freno, / prescriver si ch' io non la miri almeno, / meta
figura preterire gli estremi, siate certo ch' essendo noi uomini, come essi sono,
che non han meta o fin que'ch' egli inbelva. ciro di pers,
capilupi, 68: quanti mai fur ch' oltre ogni meta al- zaro / il
posto meta / che non possi parlar più ch' altri voglia. -toccare la meta:
e forse li darò sì certa speme / ch' egli al mio canto eter
con un salce mi farà poeta, / ch' assai toccar mi basta questa mèta.
umana. baldini, 3-210: quelle ch' io schiaccio sugli scalini sono méte d'uccelli
. testi fiorentini, 65: volemo ch' egli abbia per suo salario ongne anno
, 3-25: questa è l'acqua ch' io porto a mia madonna, / che
dice / che alle vintitré or, ch' esser den quasi, / ber ne debba
ascreo, dicendo: / « so ch' è più grande la metà che il
del letto e forse per la cena ch' era stata magra, essendo già la metà
. pulci, 22-223: il dì ch' io me n'andrò sotterra, /
. cominciavano a scendere, ci conveniva ch' elle lo avessero passato, e conseguentemente
elle lo avessero passato, e conseguentemente ch' ei fusse ancor passata la metà della
novembre palesò... il soccorso ch' egli andava copiosamente somministrando all'anima de'
lorenzo de'medici, ii-161: quel ch' è più grasso è il piovan dell'antella
1-98: vi dico e vi ridico ch' io opero con voi senza tante metafisiche,
son troppo lontani da quella metafisica perfezione ch' essi suppongono. leopardi, i-4:
è quella tanta pratica e profondissima conoscenza ch' egli ha dell'uomo interno o, co-
dispute metafisiche ed astratte colla morale, ch' è la base di questa religione?
burchiel, ferrassi nelle mane. / ch' intende la metafora qual sia, / iscoprirà
metafora dicono quello, le più volte, ch' è di buona e piacevole dottrina.
provvedetevi quanto prima de gli abiti, ch' io v'ho detto, da burattino.
a punto come il parlare, cioè ch' avesse più tosto del proprio che del
fischio di una sferzata metaforica, mentre ch' egli ne tollerò migliaia tutte spietatissime in
). che trametafore, tanto più ch' io son metaforizato. b. croce,
come metalinguaggio -cioè linguaggio del linguaggio ch' era il mimico -dunque è sforzo razionale,
ciò atto non sia. dipoi bisogna ch' egli abbia sano conoscimento de le vene
versi mai per aver fama, / ch' io so ben quanto pesa il mio metallo
armata del più fin metallo, / ch' avean di più color gemme distinto: /
cadute non poco dal posto di gloria ch' esse occupavano, degnamente impiegheremo i nostri
facoltà, e per quale strana metamorfosi ciò ch' era un merito negli antichi diventi un
commoveva. leopardo, di tutto orecchi ch' era prima nell'ascoltar l'usignuolo, s'
! la mia figliuola è più buona ch' io non credevo, perché, al vedere
, ecco che si vede appresentare proprioil libro ch' io ho detto. = voce
.. ricondurla alla sua destinazione iniziale ch' è sempre la metanoia, la mutazione dell'
dell'anima, quella metantropia, insomma, ch' è al disopra di tutte le politiche
chirone, ma non era centauro solo ch' ai corpo, con cui sembrava mez'
: 'metatarso ': parte del piede ch' è posta tra il tarso e le
quella parte del suo metazzolo, ch' era scoperto, l'aire nubiloso. idem
« non è sì grande palazzo ch' io toccandolo colla mano, ch'io
grande palazzo ch'io toccandolo colla mano, ch' io nollo facessi ruinare; e
riverberano il chiarore quieto e lunatico, ch' è delle miti e caste follie.
nome di lumiera e dal lume, ch' aveva a rendere non meno fuori che
castello, m'induco volentieri a credere ch' ella fosse una fiamma librata in alto
tempeste più impetuose precedono piccioli venti, ch' increspano gentilmente la superfìcie dell'acque e
svaporeggiamento del lor nebbioso ed annuvolito sapere ch' esalano dal loro puzzolito fecciume! g
un'altra della moglie. fa conto ch' ella viene a partire la lana
: 'metistico': dicesi così tutto ciò ch' è relativo o dipendente da ubbriachezza o
è relativo o dipendente da ubbriachezza o ch' è inebbriante. 'contagi metistici':
come vogliono galeno, avicenna ed altri) ch' egli si serva di quelli tre famosi
/ esplicarle dinanzi ne le scole, / ch' ella non 1'apprendesse allora quali /
.. c'insegna che il metodo ch' io chiamo dell'azioni, in cui niun
formare il metodo di alcuni ideologi contemporanei ch' egli prediligeva. -procedimento stilistico
grande ingegno d'aristotile ben comprese ciò ch' ella [la retorica] fusse, allontanandosi
parlare. mazzini, 53-338: concedi ch' io ti dica che dovresti adottare il
qualche metodo di vita, qualche cosa ch' egli soglia fare ogni giorno, ovvero
; così denominate dal loro frutto, ch' è una drupa ovale, liscia ed
. raffigurai al volto la metoposcopia, ch' avea nella fronte aperta delineati, ma
/ alla presenza di fisionomia, / ch' era con michel scorto in compagnia /
e speriamo che si dica nel tempo avvenire ch' e'si vendono a tanto il metro
suon del metrico lamento, / vuol ch' un carme si raro e si gradito /
verde, pose al verde metra, ch' era una sua figlia vezzosa, e la
divenir meretrice. becelli, 1-15: convien ch' io al gonnella tenga dietro, /
e di gratuitamente... cincischiato ch' essi portano con sé. -per estens
lagrimoso metro / canoro amante impetra / ch' il ciel rivegga e viva / la
lagrimoso metro / canoro amante impetra / ch' il ciel rivegga e viva / la sospirata
li dice il vero, e vede ch' el s'accorda / con esso come nota
suo cangiato metro / e non sia quel ch' è stato al tempo addietro. monti
vita, / veggio che tempo è ben ch' io cambi metro / e men stolta
mi fui qui troppo folle, / ch' i'pur rispuosi lui a questo metro
segnore in prima da san pietro / ch' ei ponesse le chiavi in sua balia
, che quel metro / non volea ch' ei replicasse, / uscì fuor, lo
54-17: quando gli usciti udir ciò ch' io t'impetro, / cioè come castruccio
un arcivescovo, risiedendo questo nella città ch' è capitale di un regno o capoluogo
crisostomo e anseimo e quel donato / ch' alia prim'arte degnò porre mano.
. ': fu metropolitano, cioè ch' ebbe sotto sé vescovi ed ebbe nome
il bordone / in quella balestriera, ch' i v'ho detto, / metterlo dentro
certa pietra, o soglia o architrave ch' e'si fusse, d'una finestra,
in molle,... però ch' ella si ripreme della sua malizia. sacchetti
164-53: e 'l riccio comincia a gridare ch' ella accenda il fuoco e ch'ella
gridare ch'ella accenda il fuoco e ch' ella metta del ranno a scaldare. cennini
prender guardia che quella [pianta] ch' ha i rami non si metta a ritroso
cera, / e la corazza, ch' era d'azal fino, / fende,
espressioni antifrastiche. ariosto, 203: ch' io sia simile a lui [all'orso
di vergogna più fece, se non ch' elio gli tolse un torchio d'oro,
, di sfogliar sul tappeto tutti i fiori ch' eran ne'vasi, alla fine d'
[le cappe] dorate son sì ch' elli abbaglia: / ma dentro tutte piombo
incantamento / e messi in un vasel ch' ad ogni vento / per mare andasse al
ebbe mettuta / in una torre, ch' è tanto sottana; / non vedea luce
questo loco stesso, / per un ch' io son, ne farò venir sette /
i ragazzi di que'd'entro, ch' erano usciti al badalucco e, cacciandogli con
: i tedeschi... sembra ch' ei si mettano a mensa solo per bere
petrarca, 47-6: largai 'l desio ch' i'teng'or molto a freno, /
. lippi, 5-28: dà in un ch' ai fin la mette per la via
, / deve, prima... ch' a lui s'apprese, / placar
, / placar l'alma del morto ch' ella offende, / facendo celebrargli offici
a migliaia le veneri, come parve ch' accennasse il caro. -ammettere una
or m'ha messo 'n arsura / sì ch' io non ho possanza. giamboni,
m'ha messo in tale foco / ch' ardo tutto e incendo del penare. iacopone
/ e mette in bono stato quel ch' a poco, / al poderoso dà tormenti
, e sol per questo brama, / ch' el sia di sua grandezza in basso
in basso messo. fiore, 41-11: ch' i'ti farò più ricco che ricchezza
pregiar mai rota di fortuna, / ch' ella ti possa mettere in distrezza. bibbia
cecchi, 1-ii-9: che diavolo vorrestu ch' egli avesse
metti in più sermoni, / sappi ch' i fu'il camiscio de'pazzi. bandello
stomaco frigido, lo che ha causato ch' ella [sua maestà] si sia
rugieri d'amici, 61: non vegion ch' amor mettono in bassanza, / per
. cino, iii- 49-6: ciò ch' eo celo, converrà che cespi / per
nella vite] tre propaggini e parevami ch' elleno cominciassero a mettere e poi fiorivano
, 1-604: rispetto il gran freddo ch' è stato ed è ancora, le viti
, / non son più pieni, ch' io non ho più forza. / io
: al cor mi stea l'aguto / ch' entro gli ha messo la sua disianza
che più larga gira / passa 'l sospiro ch' esce del mio core: / intelligenza
la filosofia « lo manifesta in quel ch' ella conduce », cioè che iddio mette
ho per certo nella mente messo / ch' alma beata non poria mentire, /
beata non poria mentire, / però ch' è sempre al primo vero appresso. cavalca
è bene che la facultà non sia tanta ch' ella abbia a metter desiderio di sé
in petto una sicurezza, un riposo, ch' ella scambiava quasi con la felicità.
per crudeltà non pensa né avarizia / ch' abbi raccolto qui tanta milizia; / né
tutto 'l cor messo, / tanto ch' a lelio ne dò vanto a pena,
,... e fammi prova / ch' i'possa in te refletter quel ch'
ch'i'possa in te refletter quel ch' io penso! -versare, depositare
d'italia. e la cagione fu ch' eglino eveano messo, come feciono i pe-
mia disaventura, / ca si coralemente ch' io ne pero / innamorai, tanto ci
/ e mettere ubidenza, / a ciò ch' io aver potesse ciò ch'io soglio
a ciò ch'io aver potesse ciò ch' io soglio. 27. consumare
... se dimandi fama, / ch' io metta il nome tuo tra l'altre
uguale, o minor poco / di ciò ch' in questo globo si raguna, /
/ o vero il gener lor, ch' io misi avanti. cavalca, 21 -prol
non trovo in essere / le cose ch' e'mi metton nella cedola, / i'
, 2-79: dov'è mai nel vocabolario ch' e'vi si faccia un paragrafo apposta
foglie. ariosto, 33-7: le guerre ch' i franceschi da far hanno / di
o la 'mpresa di chi fu cagion principale ch' e'le facessero. muratori, 7-ii-217
. macinghi strozzi, 1-555: quella ch' ebbe più fave hanno messa nel consiglio
tasso, n-iv-90: a me pare ch' alcun metta due sorti di fortezza,
uscio; e mettono cagioni di qualche stella ch' è incontro all'uscio. v.
l'uomo si vole cessare del misfatto ch' egli non fece e ch'egli non
cessare del misfatto ch'egli non fece e ch' egli non v'ebbe colpa, anzi
: alle apparenze fulgide / all'orpello ch' è sopra / non si mette importanza.
in questione suo detto, prega vaio ch' aprisse loro sua risposta, sicché lo
: se fia utile del buon imperatore ch' egli riceva alcun dono da la città
o de la città; e quando avenga ch' egli le metta alcuna gravezza, dee
medoro ella si puote: / forse ch' a me questo cognome mette. a
ecc. guiniforto, 67: questo ch' io dico ti basti, o caron,
... [dion] alquanti ch' elli fosse più scalterito ed avveduto contra
che li metteano aguati, rispuose loro ch' elli volea anzi uscire de la vita
ogni peccato è altrui in orrore inanzi ch' e'si facci; ma poi che l'
xviii-49: il mio tormento e pianto / ch' aggio portato, meterò 'n obrio.
... e i bei colori / ch' io ho per voi trovati e messi
messo in nota per la poca fede ch' hanno quegli del regno al loro signore.
, l'angelo l'apparve e comandolla ch' ella andasse al castello vero- mando per
metterà in disegno con più grazia che altri ch' io conosca, facendogliene fare più schizzi
ricco. e missongli tanto a vedere ch' egli assicurò e fece ciò che gli dissono
: essendo poi schernita da'giovani di ciò ch' ella non avea potuto piegare l'animo
, 9-466: duoimi un giulio / ch' io gettai via nel mettere a un lotto
alora presto s'aricordava / de la testa ch' avea metuta a tal parazo: /
eletta, / per dare essemplo altrui ch' uom non si metta / in rischio
la qual fu di maniera lodata, ch' io ne volsi copia, con animo
., 9-85: ben m'accorsi ch' elli era da ciel messo, / e
maestro; e quei fé segno / ch' i'stessi queto ed inchinassi ad esso.
esse nascono, di modo che bisogna ch' i contadini, a quel tempo,
misi a far baratteria / di ch' io rendo ragione in questo caldo. sennuccio
119-11: solo per lei tornai da quel ch' i'era, / poi ch'i'
quel ch'i'era, / poi ch' i'soffersi gli occhi suoi da presso;
presente me meterò en via / dapo'ch' eo veggio ch'a lui e te pare
en via / dapo'ch'eo veggio ch' a lui e te pare, / or
: questa scala mette nella piccola stanza ch' è sopra la porta maggiore. manzoni
forse a tal si mette, / ch' uscirò fuor del bozzolo ancor'io, /
si mette / e in quella forma ch' è in lui suggella / virtualmente l'
alamanni, 6-14-63: questo è quel cavaliere ch' ha miso al baso / notomberlanda,
mettere al foco: / ma quel per ch' io mori'qui non mi mena.
ancorché ammalato, non fo dubbio nessuno ch' io saria restato sotto quella terra. carducci
ma la folle donna mette a male ciò ch' ella ha tra le mani.
re,... perché credevano ch' egli non fosse per avere ardimento di metter
parta, mettiti / molte ben quel ch' io t'ho detto, a memoria;
, che son mal sane, / e ch' e'non v'è da mettere in
, /... / mercé ch' ei sa che il diavolo è bugiardo,
roma. intelligenza, 190: que', ch' a nulla speranza s'abbandona, /
dati dal monte, e i cinque, ch' esso ser antonio pagò tra per le
tutto, / sì meve e ciascun ch' ama ha 'n disdegnanza. rustico, vi-1-183
): a nessun addivenne già mai / ch' amor prendesse altrui sanza veduta; /
dolce, xxvi-1-379: quel ragazzo, ch' è un narciso al fonte, /
e la dolcezza; per lo lino, ch' è dentro da riverso in questi panni
et una casacchetta verde gialla, / ch' io mi feci nell'altra settimana, /
dicesi in marineria di un legno curvo, ch' è fissato nella larghezza della coperta della
dele mezane, / argana di ciò ch' àne / a stivar cose dentro. pulci
tanta felicità, e che vi contentiate ch' io ritorni in questa sera a casa.
, i-12-86: lamone agramente la rinfacciò ch' ella fosse mezzana a voler dare una fi-
guardate con occhio torvo? dubitate forse ch' io sia mezana d'amori impuri?
1-581: qual maraviglia... ch' egli [gesù] abbia ingemmata la
.. de l'infelice / dido, ch' a morte è giunta, il mio
, per mezanità di bernardo in caso ch' io gliele possa attenere. s. bernardino
, 7-13: il popolo di firenze, ch' era più guelfo d'animo che ghibellino
come lui la chiedea, e'parevagli ragionevole ch' essendo seguita la pace, vi stava
temperata di venusto e di grave, ch' altrui pare impossibile a conseguire. stigliani
ttre e tre liste, / sì ch' a nulla, fendendo, facea male.
muzio, 1-17: * monta dinanzi ch' i voglio esser mezo': che qui
savonarola, 1-148: diceano... ch' el lacte buono vole in sua subastanzia
/ non farinosa, / non polverosa, ch' abbia tasto e sia palpevole. s
cristina recò il matterello della piada, ch' era più corto e più sottile, un
spallanzani, 4-i-262: le grandinate però ch' io chiamo massime, erano mezzanissime a
piedi. giovio, ii-152: converrà ch' io vadi catedrante alla barca portato come
ne'suoi pensieri, perché l'acutezza, ch' è basteseneca volgar., 3-228:
sai pur, o nemesio, / ch' io non son un novizio / nel medicar
o picciolo o mezzano o magnifico stato ch' avesse, che di legiadrissimi doni e
uomini e degli dei, ragionevol è ch' anche i loro affetti sian di natura
un salutifero partito a suo favore, ch' ella poteva, come mezzana, rimanere
. zone del petrarca 'lasso me ch' io non so in qual parte pieghi
quella, ma il bicchiere, giurava ch' erano state pazze l'una e l'altra
si trasmuta in mezzano colore quella parte ch' è vicina al foco, sicch'ella
laonde egli, in que'suoi libri ch' intitolò « de la volgare eloquenza »
fortunatamente per l'arte, allo stile ch' egli chiamò comico e intendeva mezzano,
mamiani, ii-21-30: il cortesissimo invito, ch' eua mi fa, di dar compimento
parte, e gli ambasciadori de'castellani, ch' erano presenti, dall'altra parte:
con gli uni e or con gli altri ch' egualmente rendevasi d'ognuno confidente e sommamente
volte al detto arcivescovo, e bene ch' egli non intendesse noi, né noi lui
ingiuria al primo mediator cristo giesù, ch' è mediator di redenzione. panigarola, 219
satrapo, riformator della città? eh ch' ei vada a dar regola a'suoi
colore, sia pur di qualsivoglia sorta, ch' è fra 'l chiaro e lo scuro
: è [la carità] quella ch' è mezzatrice di concordia e di pace tra
sercambi, 1-i-234: venuto la mezidima, ch' è il dì del mercato, notifica
f. doni, i°'355: ch' è di quel santino uomo di messer enea
da mangiare? / -domanda pur. -convien ch' io non rifiuti. / -e sopra
: vennero i discepoli suoi e maravigliavansi ch' egli parlava colla femmina. ma pertanto
: fece scrivere al notaio che lasciava ch' e'suoi figliuoli ed eredi dovessino ogni anno
vezzi. soldani, 1-31: quel ch' acerbo non fé, maturo e mézzo /
gailini, 34: tornate presto, ch' io ho una fame ch'io la veggo
presto, ch'io ho una fame ch' io la veggo, mia sollecitudine,
credo che se egli avessi saputo quel ch' io ho da fare,...
venga qua giuso uno di voi, ch' io per me non trovo rubin né mezzo
pur di tanto ancor leggero / ch' i'potessi in cent'anni andare un'
tra questa gente sconcia, / con tutto ch' ella volge undici miglia, / e
milka ne ha pelato uno quest'autunno ch' era uno spettacolo da tanto ributtante ma
al senatore tutto il rovescio di quello ch' era stato. marinetti, 12:
: il vizio, con quell'aria ch' esso comporta dell'intendersi a mezze parole
dal sonno a pena, parte / ch' io parlo, mi difendo, a pena
, 2-2-208: il vecchio, subito ch' egli la vidde, rimase mezzo attonito.
reggiano or gastigare. / il conte ch' era mezzo disperato: / -padre,
'l maestro l'avesse mezza detta, ch' elli si dottorrà poi, e dirassi
, a dirti il vero, / ch' ella non si lamenti. tasso, n-iii-735
montati de lo scoglio in quella parte / ch' a punto sovra mezzo 'l fosso piomba
iii-2-202: gettami nel mezzo mare, ch' io / vada nel fondo a ritrovar
6-143: fai tanto sottili / provedimenti, ch' a mezzo novembre / non giunge quel
con l'essere difficili e strani con quegli ch' andavano a parlare con elli, condussero
non si fa colazione? / sapete ch' io patisco, se sto troppo a digiuno
padre è intrato in viterbo istamane, ch' è mezzadima, a dì 9 di giugno
fatte scale; / monta dinanzi, ch' i'voglio esser mezzo, / sì che
han fatto sì per tempo, / ch' egli hanno aggiunto il frutto di scienza.
ii-4: poi che l'uomo vide ch' egli era diventato mezzo maschio...
respiro, / tal mi governa, ch' i'non son già mezzo, / per
son già mezzo, / per gli occhi ch' ai mio mal si spesso giro.
casi e di vicissitudini, la parte ch' io ebbi nelle cose pubbliche diede materia di
, passò davanti a casa sua, ch' era nel mezzo del villaggio, e,
, si avviò a quella di lucia, ch' era in fondo, anzi un po'
, nel bel mezzo di firenze, ch' è la città più culta d'italia.
, 132: da un foro angusto / ch' era al mezzo dell'albero, improvvisa
idem, inf., 32-73: mentre ch' andavamo inver'lo mezzo / al quale
, 31-62: sì che la ripa, ch' era perizoma / dal mezzo in giù
cavalca, iv-4: dello iniquo prezzo ch' ebbe di vendere cristo giuda possedette,
le nare ben gialle, 11 mezzo ch' è in tra gli occhi sia ben lungo
parere il lungo tratto / del mezzo ch' era ancor tra noi e loro.
rimutar lo stato. nel qual mezzo ch' ei si rimuta, mentre suona quel campanaccio
fine e 'l mezzo / del quartodecimo anno ch' io sospiro. crescenzi volgar.,
el tempo de soa vita, / ch' andava scalzo, in camisa e leggero.
. guittone, viii-16: nostro amor, ch' ebbe bon cominciamento, / mezzo e
svolgimento. latini, i-50: par ch' agiate la lingua / del buon tulio
sconciamente s'adatta alle radici; ma quella ch' è troppo secca... consuma
col mezzo per nostra elezione preso, ch' è virtù, era quel fine di
mondo. galileo, 3-1-317: questo ch' io dico d'un minuto può accadere
283: questa è una giovane / ch' è mezza santa... / e
e la menò via il giorno appunto ch' ella andava a vedere mostrar la cintola
, n-ii-249: non devrebbe alcuno maravigliarsi ch' io abbia posti vari mezzi fra gli
. tasso, n-iii-818: io credo ch' amereste la vostra donna, s'
vorreste per serva per quello irrepugnabile argomento ch' adduceste pur dianzi, e per conseguente
col mezzo di cosimo de'medici, ch' era tutto suo, ne trasse [dei
potea sentire, e tanto ne ruppe ch' egli giunse alla camera là dove era
sempre, predicandone e facendone quel testimonio ch' io saprò con la lingua e con quel
con la lingua e con quel poco credito ch' io potessi aver mai con le muse
da molti, non si può persuadere ch' alcuno l'odii, onde, trascurando i
malpighi, 1-189: ognivolta... ch' avremmo un aggiustato stromento che possa mostrar
con larghezza di mezzi, tutto quello ch' era necessario. -mezzi camerali: entrate
. leonardo, 2-87: il mezzo ch' è infra l'occhio e la cosa vista
saettava il giorno / lo sol, ch' avea con le saette conte / di mezzo
un'aquila d'ala sublime, / ch' alia pianura si cala, di mezzo le
: una pietà sì dolce spira, / ch' ammollì il cor che fu dur marmo
, / baiardo è quel de- strier ch' in mezzo il bosco / con tal rumor
/ l'amor puro e perfetto / ch' e'tuoi begli occhi in mezzo il cor
mezzo a tutta la pancaccia, / ch' è quivi corsa e forma un giro
in mezzo del mio core, / convien ch' io t'ami più che la mia
mezzo de le gelide acque, i ch' a me la pastorella alpestra e cruda /
a bagnar un leggiadretto velo, / ch' a l'aura il vago e biondo capei
. grazzini, 2-351: se non ch' io non voglio affibbiarmi la giornea,
la lacca, / là dove più ch' a mezzo muore il lembo. crescenzi volgar
prima non avea parlato a mezzo, ch' era stato inteso. giordani, i-2-172
ciascuno sì giurò... di ciò ch' egli avessero in quell'oste fosse comune
, che vendè sanza mia parola, ch' era a mezzo... ancora,
fagiuoli, 1-4-411: o guarda adesso quel ch' e'va a rimpolpettare: la vendita
massimo d'azeglio] mi venne a dire ch' egli cospirava per l'italia. tommaseo
., 12-70: quel di mezzo, ch' ai petto si mira, / è
degli uomini e degli dei, ragionevol è ch' anche i loro affetti sian di natura
sue. sanudo, xlvi-207: se diceva ch' è 'l duca di ferrara più presto
: non diceva però, la vecchia, ch' era [talino] anche carogna e
intorno la calce per questa baiata, ch' e'non c'era luogo pe'mezzi.
tenni mezo col re, che si accontentò ch' io la ricevessi nella famiglia di argenide
aveva [sì] belo muodo, ch' elo non averia avantazio la vosie de lo
petrarca, 200-14: le chiome, ch' a vederle / di state, a mezzo
la via / su per lo monte ch' ai mezzodì giace. crescenzi volgar.
. dati, 1-3-3: seguita affricone / ch' è mezzodì. berni, 35-36 (
chiamato cerchio del mezzo cielo, acciò ch' egli disegna lo mezzodì e lo mezzo cielo
-disse rinaldo -se non bene; / ch' oltre che prema il mezzogiorno estivo, /
sta un esercito di 120. 000 uomini ch' oggi combatte pel dispotismo; domani,
; /... / ecco ch' italia, misera, dolente, / l'
dice che tu sei mezzo-malato. fa ch' io ne sappia. = comp
si batteranno con o senza la bandiera ch' essi volevan, si batteranno coll'anima
mezzoquarto ': specie di misura, ch' è la metà relativa di un quarto qualunque
? -fra mezzoretta? -oh questa sì ch' è bella. leopardi, iii-445: non
. cellini, 4-3-193: mi ordinò ch' io dovessi fare i mezzi rilievi che
la mezzatinta] quel colore... ch' è fra 'l chiaro e lo scuro
: non fate giudizio, o signori, ch' io venga proponendovi un mezzo termina men
madre. ariosto, 13-19: come ch' io avessi sopra il legno e vesti
tempo lassù dalla torre / mi grida ch' è giorno. d'annunzio, iv-1-321:
cielo alli alti dei, / poi ch' i'ti sono in grazia, anima mia
. pavese, 5-141: mentre capivo ch' era cinto, fu tra noi, mi
il pensiero / dietro a marta bisogna ch' io rivolga. tasso, 13- i-303
mia coscienza non mi garra, / ch' a la fortuna, come vuol, son
. poliziano, 1-533: tu pensi ch' i'mi sia da te rimosso, /
cristiano, io sara- cina) / ch' ai mio padre per moglie non mi chiede
, purg., 31-93: la donna ch' io avea trovata sola / sopra me
e notte stammi / adosso, col poder ch' ha in voi raccolto. boccaccio,
tesser più bella, / ma riconoscerai ch' i'son piccarda. petrarca, 53-89:
dante, x-2: per una ghirlandetta / ch' io vidi, mi farà sospirare ogni'
lasso me, ch' io mi struggo, e non ho dove
berni, 162: andiam via, ch' anch'io trovar vorre'mi / a così
toccato con mano essermi, nel concetto ch' io aveva, ingannato d'assai. alfieri
, noto, e a quel modo / ch' e'ditta dentro vo significando. petrarca
né una manutengola, né un'assassina ch' io mi sappia. tarchetti, 6-ii-152
, 47-12: vivrommi un tempo ornai, ch' ai viver mio / tanta virtute ha
fore / e uno poco di spirito ch' è 'n meve. dante, inf.
, xxxv-9: ma perché preso più ch' altro mi trove / non hai respetto
rompeva in singhiozzi e in miagolamenti, ch' era un vero carnevale a sentirlo.
'... il suon della voce ch' ella manda fuora si dice 'miagolare'.
divenne cosi forte e così prepotente in me ch' io provai un assoluto bisogno di ribellarmi
poponi, 259: poi l'amor vuol ch' io dica / quanto d'onor m'
quanto d'onor m'à fatto / più ch' io non ò servito, / no
quanto riso ver meglio, / sperar, ch' aver d'amica; / ché poi
il moto miga iosa, / però ch' ascenderebbe il grave suso. cavalca, 20-275
bene puoi essere ora contento, però ch' io già non v'oe miga ingannato
brighe, e più le malinconie, ch' io non vi vorrei mica accrescere colla
che per verità possa provarlo, / ch' io per paura sonassi né mica. berni
supremo pontefice della religione de'sintoisti, ch' è divinizzato e parificato a'carni,
purghi e sia chiarissima, / acciò ch' io vegga la tua luce pura.
scritti in tante carte, / fan ch' ognun debbe, e tu puoi gloriarte
'micca di pane ', una forma ch' è ben più d'un briciolo.
. de'bardi, 1-2-34: guottibuoffi, ch' è stracco, in sul deschetto /
pieno o la galleta, / avvegna ch' i'noi posso dir per micchi, /
b. roselli, lxxxviii-n-386: fa'pur ch' io tiri a micchi / e possi
/ parrebbe una scrofaccia o una miccia / ch' abbia le poppe a guisa di salciccia
vi-292: ricordati, miccia scrofola, ch' io ti ho stoppato a tutti i versi
pulci, 18-157: aspetta, tanto ch' io torni, un miccino / e servi
quand'io era giovane,... ch' e'si viveva più alla domestica,
graticcio; / lo capezzale, aguardace, ch' è un poco de pagliccio; /
son bastonati. cenni, 2-18: vuoi ch' io ti dica el ver, tu
: movendosi il villano di gennaio, ch' era gran freddo e neve e terribili venti
o sai quel che si sia / quel ch' esce fuor del corpo al miccerello,
parve misciolfo, / messer pier, ch' è campione di san piero. =
nanni stenta ancora un michinino, / ch' ei non mi mandi in qualche buco strano
danari 108 el miaro de pezi, ch' è lire io. messisburgo, lxvi-1-266
: al principio fu micida, peroc- ch' egli fu il primo che l'uccise e
morte. fazio, i-15-54: secondo ch' ancor la fama grida, / albula
, 79: qualunque v'à detto ch' elio è ingannatore e uomo micidiale, non
: il re,... mandato ch' ebbe i suoi eserciti, uccise quelli
[la gotta] è un mal ch' è troppo micidiale. tasso, ii-30:
: non tei dissi, alma mia, ch' un dì faresti / trofeo dell'empia
con gran voce a gridare e a dire ch' egli era micidiale di quello morto
, la quale dal suo solaio fide ch' ella si lavava, [david] commise
vuol cavarsi di cappello: / ma per ch' il micio gli ha tolto la briga
permixto. scroffa, 24: heumè, ch' alor non resta in me una micula
alle volte un micolin di muggine, / ch' a un bollor nel pentolin si sgretola
chieggo umil,... / dopo ch' il tuo signor sgombri la mensa,
. l. salviati, 20-33: poi ch' io sono in genova, non ho
. antonio da ferrara, 92: ch' io guardo le montagne / e veggio
convenienza colle leggi proprie del pensiero, ch' egli è impossibile che chi crede veramente alla
sciocca, morta, microscopica e nulla, ch' io rinunzierei volentierissimo ai comodi corporali che
oggi pare si faccia strada l'idea ch' egli [spadini], scavalcato di slancio
ed inventò... il microscopio, ch' egli occhialino per vedere le cose minute
sei o sette canzoni, un microsolco ch' era il pezzo forte della nostra modesta
avar mida /... / prima ch' io possi mai lasciar d'atarti.
sia punto miglior di me, tutto ch' egli vanzasse di ricchezze i midi et i
midesche orecchie ha sì ben tese / ch' ei scerne ed ode il più minuto verme
mal francese, entrante alle midolle, / ch' è seminato dalle male pratiche. campailla
piangea madonna, e 'l mio signor ch' i'fossi / volse a vederla,
vengo ora al midollo, / ben ch' io vo'come sol per via va
232: si lagnano alcuni... ch' io ne'fogli miei tratti di cosette
.. capirà nulla affatto di questi ch' egli potrebbe chiamare prime aste od arpeggi
acces'una sete [il coppiere] ch' io berei arno; e però bisognerà ch'
ch'io berei arno; e però bisognerà ch' io bea quel che toccherebbe a lui
sentii la grande potenza dell'antico amore ch' io le portai [a beatrice]
il quale amore m'avea ferito prima ch' io fossi fuori della etade della puerizia.
sapiendo lo dolore suo, discesi acciò ch' io liberassi lui delle mani di quelli d'
e dal mele, e in guisa ch' ella non consiste nel solo mele,