più compiuta- mente, in uno libello ch' io intendo di fare, dio concedente,
rima, / son duo sì grandi, ch' a dritto si stima / che n'
la 'nfamia altrui, e gittala in luogo ch' ella sia trovata. galateo, 174
, par., 25-65: come discente ch' a dottor seconda / pronto e libente
seconda / pronto e libente in quel ch' elli è esperto, / perché la
è stato sempre liberale agli amici; ch' è grande segno di larghezza ch'è
amici; ch'è grande segno di larghezza ch' è all'avarizia contrario. cecco d'
se non limitatamente, secondo ciò ch' ella fa nella creazione, come sarebbe infinita
sua virtù naturale montare tanto in su ch' ella adiunga a dio; con ciò sia
viva, non solo per la spesa minore ch' essa richiede, ma anche per la
solamente con titolo d'onorario si riceve quel ch' è dentro i limiti dell'usanza o
un sasso antico e grande, / ch' ivi a sorte per limite era posto,
dei, / senz'ombra alcuna poi ch' è quasi impube, / guarda il
confondeva alla realtà e la sovvertiva; ch' è sempre brutto segno. -passare
che, anzi che chiuderla, par ch' io la levi di mezzo. rosmini,
... quell'anarchia senza limiti ch' io tento d'introdur nella lingua: questi
in questo modo si conosce. prima ch' ella non si conduca di lago, o
pie adempì 'l mio cor lasso; / ch' almen l'ultimo pianto sia devoto,
. fazio, i-4-24: so ancora ch' io non sarò il primo / ne 'l
m'avesse in mille lustri persuasa / ch' io fossi senza voi di lui rimasa
piace a dio, e però fa ch' abbi in te carità e pietà, e
è mosso a soccorrere l'altro uomo, ch' è nel bisogno. dunque la limosina
, 160: duri, limosi fondi, ch' accompagna / or nebbia, or pioggia
, condusse le cose a quel termine ch' egli forse non avrebbe osato proporsi.
e copiosa quella vena di lingua, ch' io ogni giorno più mi veggo mancare
preda che ha davanti, se avviene ch' ella rimiri in altra parte: può
degli occhi al veder molto! / ch' allor, non traviata / l'anima,
occulte all'antichità, era ben dovere ch' egli in avvenire con nome di linceo dovesse
si consolò di non averle mai raccontante ch' erano stati coinvolti nel linciaggio di tarbé
] / la qual linguria nomo, ch' a le reni, / qual v'ha
: astolfo esce pel primo: cavaliere ch' è agevolmente scavalcato, galante, lindo e
, ii-1-531: vorrebbe, capisce? ch' io me ne stessi a casa,
, i-268: sappiate... ch' egli ha martello de la mia partita,
ianni a visitare l'ordega spagnuola, ch' è murata per dar martello a don
tutti ritornereb- bono in cervello. / ch' altro non è 'l martel ch'una pazzia
. / ch'altro non è 'l martel ch' una pazzia: / sanala il legno
ho accomodato a mio gusto tutto ciò ch' apparteneva a la favola; ma ancora
, non so come, maggior prezzatore ch' io non era; sì che non lascio
che viene a spassar teco il martello ch' egli ha con la tale. p.
in sull'arco di porte sante marie, ch' era in sul capo di mercato nuovo
non aveva queste calze alla martingalla, ch' io porto il verno a tempo di
: non posso più. è forza ch' io mi spunti fino a la martingala e
parlavano, e pronunziavano così bene, ch' io, sentendoli, credei per molto tempo
è el fele. bandello, ii-992: ch' ama sol la bellezza ch'ei rimira
ii-992: ch'ama sol la bellezza ch' ei rimira, / ama una cosa momentanea
veder chi mi tira, / per ch' i'non posso più venir con vui,
lxxxiv-285: perch'i'non sepi passar ch' a un tal varco / dov'amor tende
sospira, / molza, del mal ch' ei teme e che sosterre, / consolar
cui dolor li viene / un duol ch' a par del suo l'ange e martira
intendere che la pena di quelle anime sia ch' elle si veggiono in luogo lo
la chiamò vero martirio, perché mentre ch' egli era professore di teologia nell'università
nella città di cartagine. così questi tempi ch' erano dedicati a qualche martire acquistarono
dante, par., 18-123: sì ch' un'altra fiata ornai s'adiri /
/ a satisfar per quelle giuste genti / ch' eran nel limbo; e con martirio
ogni martìr che sia, 'pur ch' io ne péra, / esser non può
io ne péra, / esser non può ch' assai non ti ringrazi. varchi,
dante, inf., 9-133: poi ch' alia man destra si fu volto,
mio lungo martire, / e poi ch' io sono a morte ornai vicino, /
. firenzuola, 73: come quei ch' anzi il sonno / grieve martir gli addoglia
si sveglian d'ogni dolor scarchi, / ch' appena creder puonno / che quella amara
alfine, scapigliata e scalza, / ch' a gran fatica poteva coprire / le belle
lo gran martiro ched io porto / ch' ogn'altra cosa tegno in obrianza, /
/ e spesse volte piangon sì, ch' amore / li 'ncerchia di corona di martiri
. petrarca, 55-3: quel foco ch' i'pensai che fosse spento / dal freddo
5 -conci. (97): vedi ch' io / già mi consumo amando,
/ tra'me de sto martire, ch' el n'è ben ora! leonardo,
: / fuggite questo ingrato; / ch' egli è troppo beato / chi senno
mia ingratitudine gli diede / tanto martir, ch' ai fin dal dolor vinto, /
/ in così gran martire? / sì ch' io vo'lagrimar, ch'io vo'
/ sì ch'io vo'lagrimar, ch' io vo'morire. fagiuoli, ix-8:
conversa in pianto: / e ciò ch' era diletto, ora è martiro.
suoi errori e i suoi martìri -davvero ch' io l'avrei fatta volentieri compagna di
caro, 2-1-347: se si trovasse ch' egli fosse (si può dir)
duello / che di martore sia, poi ch' io la veggio / martirizzata a colpi
mantellina e il manicotto fulvi di martora, ch' essa portò poi sempre l'inverno.
di montezibio e di varano, / ch' eran ducento ottanta martorelli, / unti
di color ciaschedun'era / il giorno ch' elle fur martoriate. boccaccio, dee
iii-1-524: samaritana, quale dici tu / ch' ebbe qui sepoltura / dopo che fu
betch'egli non cercheria / co'consiglieri ch' egli avìa / di il capo di vaghi
interiormente, con una collera sorda; ch' erompeva talora in parole crude e irreparabili
ma credette che iddio dovesse intendere ciò ch' egli non intendeva, fu convinto di compiere
cavalca, 20-387: scrissi tutte le battaglie ch' ebbe [s. margherita]
6-1-110: la interrogazione fatta agli altri ch' erano di professione diversa fu, se parea
de la fiera alfegra, / quei proprio ch' assalirò il sommo coro, / quando
n'era fatto gabatore / di prima ch' eo non conoscea la cosa; / or
: ben agia lo martore, / ch' io per lei lungiamente agio durato. angiolieri
e tormento, / e 'l martorio ch' io sofferisco, è tanto / che mai
in collo, / col suo gran pianto ch' era di già roco; / e la
ii] chermisi minuto ha tanto ischiena ch' e'reggerebbe grandemente al martoro, ma
martori, facendo alquanto freddo, spento ch' ebbe la candela, gli. si pose
terroni, dei martufagni morti di fame ch' erano a servizio dai contadini per una
l'inquietudine, l'instabilità, l'isolazione ch' esso importa, non sembra esser visto
9: allora una farfalla marzaiuola, / ch' aveva abburattato all'otta all'otta,
, 137: orbaca, non pensar ch' io dica pepe, / rapazuol marzaiuol non
mi facesti nascer donna! a quel ch' io veggo de marzappani e de i
marza da levante / nodi spessi, ch' e'radi si comprende / tener del vano
schiera, / né 'l marzial romor, ch' all'arme chiama. caro, 9-1061
foscolo, xiv-13: deggio avvisarvi ch' io di sopra dissi sale marzialésco perché
perché in illirico furo già due legioni ch' ebbero sei migliaia di cavalieri, le quali
fra due montagne un vento alpino / ch' una frondosa selva il marzo scuota. tansillo
/ coronerem la testa di marzocco / ch' ha 'l cercin or di niccolò di cocco
pensiero, quella natura « marzolina » ch' è testimoniata concordemente da quanti lo conobbero
un marzolino: / dammi el coltello ch' i'lo vo'tagliare. finiguerri, 8
uccella come un gufo, / salta ch' ei pare un galletto marzuolo. viani
iv-951: non ti piacerà, forse, ch' io rammenti i tuoi anni di monaco
lo gitterei giù per un cesso, / ch' io lo mostrassi loro; / ma
non se ne avegga mogliama, / ch' è più scaltrita e mascagna d'un
: un mio cavallo fu di quelli ch' io ho veduti pericolare, cbé entrando di
106: che mala ventura è questa, ch' una par mia non può più andar
ma da qualche mascalzone / si dicea ch' era una rosa / disfiorata già in bottone
v'intende: quindi per esser capito bisognerà ch' io chiami questo piatto di contorno non
mascelle, / io non rido, ancor ch' i'smanio e canto, / che
cose singulari tra tutte l'altre bestie, ch' egli è senza lingua e move la
che discendea da quel linguaggio altiero / ch' uscì d'ima mascella di serpente.
donalo a me per ischiavo, tanto ch' io alla mia qualsivoglia mensa abbia cotesto
crepapelle. lippi, 4-14: sempre ch' ei si muove o ch'ei favella,
4-14: sempre ch'ei si muove o ch' ei favella, / fa proprio sgangherarti
dell'istessa grandezza, forma e fermezza ch' erano gli altri, e era purissimo e
o forbici, intorno intorno la benda ch' hai cucita: tiragli fuori le cannelle
: -io ti dico, lelio, ch' egli è diffidi cosa l'ingannare un vecchio
tacciato di cortigiano, aggiungendo la frase ch' io portava la maschera di catone,
maschera d'anvile. ma non credete ch' io mi svenga. siete perduto.
persona. ariosto, 352: dianzi ch' io viddi questi gentilomini / qui ragunarsi
i cristiani; / chi non mostra quel ch' è, va con inganni. fagiuoli
, per andar a quella festa / ch' iersera filippo feci. dolce, 9-32:
. dolce, 9-32: dunque bisogna ch' io mi faccia mascara. /..
4-146: egli è pur giunto il tempo ch' io non vi parlerò più sotto maschera
le mie ragioni e ti facci vedere ch' io non porto maschera. -sembrare
bruno, 2-25: poi è verisimile ch' andasse subbito al mascheraro, per accomodarsi
van ratti al mascheraio de'pecori / ch' è qui vicino; ma serrato il trovano
! / so che la madre mia, ch' è di virtude amante, / ai
goldoni, iv-645: -questo cuore, ch' io forse sarò costretto di concedere a
sotto gaie vesti / l'aspro mal ch' ogni gioia ci ha rapito.
e donne ben creati, e udii ch' essi dicevano quello che dite voi, ma
trovati a moggia / forse falso parrà quel ch' io vi narro, / ma egli
quello un suo nemico: conciossiaché si giudicò ch' egli non lo avesse già battuto per
di difesa religion cattolica, facevan sì ch' egli non fosse più re, ma
persone mascarate e stravestite, e trovandone ch' el li pigliasse. bandello, 1-9 (
m'appare veramente in sì diversi abiti ch' io la conosco in quel modo che
guazzo, 1-38: alcuni di questi mascherati ch' esprimono parole, le quali hanno una
alfieri, i-103: in quasi sei settimane ch' io stetti fra quei barbari mascherati da
con alcun maschero, se tu non conosci ch' egli sia il tuo amante, peroché
una vetrina la quale per un cannello, ch' esce dalla bocca del mascherone, versa
iii-65: da un mascherone poi, ch' è a piedi dello scudo, pende un'
nostre madri aveano que'bustoni rigidi, ch' elle v'eran maschiettate dentro come la vinaccia
alla piana o simile con massello traforato ch' entra nella feritoia ed in cui passa
fagiuoli, 1-6-130: era una ragazza ch' aveva del maschile, grande di statura
margine nella coscia manca d'un morso ch' egli ebbe da un cane maschino in villa
leone ebreo, 81: l'umidità sua ch' è l'acqua, e il spirito
l'acqua, e il spirito suo ch' è tare, e il suo calor naturai
è tare, e il suo calor naturai ch' è il fuoco, si muoveno attualmente
odor, con sì dolci acque / ch' ogni maschio pensier de l'alma tolle
: gli occhi giovanili invesca / amor, ch' ogni pensier maschio vi fura. ariosto
: questo non è parlar d'uomo ch' abbia animo / maschio. aretino, 14-23
o negli assiri / palma gentil, ch' i maschi odor graditi / del drudo acco-
], 12-14: quello [incenso] ch' è tondo si chiama maschio, benché
la mia sensibilità si era acuita a segno ch' io avvertiva per la strada, come
, corte., iii-334: ne duole ch' ei [monti], facendo il
interiori. prima studio dar debi a fare ch' el seme tuo caldo sia. dossi
che non avea il membro masculino, ch' avesse corrotta una vergine; esso dice
i-322: sacrifico allo signore ogni cosa ch' apre la vulva della generazione mascolina.
sie appellato quell'uomo e quella femina ch' à la natura masculina e femmina.
, vi-n-29 (7-8): sie certo ch' i'sapre'mangiar pernici / e giucar
cavalier, maslindo e masgalante, / ch' i piè portava a punta di diamante /
, e lucertole nelle 1 masiere ', ch' erano -in mezzo ai campi - cumuli
un cavalier maslindo e masgalante, / ch' i piè portava a punta di diamante.
i rustici del contado di bologna, ch' erano fedeli '(cioè probabilmente servi
c. campana, ii-4-12-92: assembrato ch' ebbe... sue masnade il
e pose masnada a difendere in quelle città ch' erano mancate al re. testi fiorentini
masnada adorna vidi assai, / secondo ch' a tal donna si pertene, /
masnada / venir gridando al re, ch' ivi era giunto, / e trargli avanti
/ il conte a'mansadieri, - o ch' io v'uccido. 3. per
all'impiccatura di quattro solennissimi masnadieri, ch' avean tolta la vita a moltissimi viaggianti
, 1-4: le quali cose poi ch' egli [iddio] ebbe così divise e
5-100: non pensano, i signor, ch' i servidori / sian carne e sangue
volessimo seguire anassagora: chè questa, ch' egli chiama massa, è la materia
appresso vede / in una massa, ch' erano quei doni / che si fan con
l'altura, / e montagnana, ch' è cotanto grassa, / tutte in
non chere gentilezza / né grande massa ch' orno aggia d'avere, / ma
moderni. idem, iii-996: sapete ch' io abbomino la politica, perché credo
cassa. sansovino, 2-181: poi ch' il consiglio ha eletto una massa di
la faccenda in utile della casa, infin ch' ella potea. s. bernardino da
, a lui venne un massaro / ch' avea degli anni ben due volte cento
aveva poi sposato ima dei dimino, ch' erano notoriamente tra i più ricchi massari
questo negozio come il cattivo massaio, ch' avendo un'abitazione coperta di piombo, vende
massaio che avaro, e non sapendo ch' el signore fu venduto trenta denari d'
in una gran battaglia per fiorini sedici ch' io ò perduti; priegovi che vi piaccia
né di porre in sospetto i vicini ch' egli abbia fra poco ad inghiottirsi i
e'danari per ispendere, tutti quelli ch' egli avea ragunati in molto tempo e con
18-165: saren ben d'accordo, / ch' io non istò a pagar con masserizia
. mandare uno uomo per massarizia, ch' elli stia ad aiutare uno dì per la
8: fate masserizia del tempo, però ch' egli è la più cara cosa che
'masseterico': appartenente al mas- seterio, ch' è relativo al muscolo massetere. 'arteria
avea condutte / ivi orazio faben, ch' ebbe i piè torti, / fresche insalate
degli orti tuoi terra massiccia, / ch' a'miei sì fresca e zampillante spiccia,
tempi gli attacchi facevano ridere. adesso ch' erano cose massicce e tremende, anche
che può avere uomo fino a tanto ch' egli dimora sopra la terra; e credimi
pedanti. alfieri, 12-40: tosto ch' io da te raccolsi l'arte /
rosa al massiccio del monte bianco, ch' egli non abbia percorso, abitato,
pace si fosse stipulata tra due re ch' erano la base et i pilastri su'quali
, 12-9: qual massila fera / ch' allor d'insanguinar gli artigli e il ceffo
, 6-ii-570: v'è più pericolo ch' ella abbia a tentar me che 10
cosa amata ne l'amante; massimamente ch' il gaudio è di quel che possiede e
buonarroti il giovane, 9-55: massimamente ch' e's'accozzerebbe / la luna appunto
e's'accozzerebbe / la luna appunto ch' è 'n sul dar la volta, /
per lo suo amore, e massime ch' egli perdoni a chi l'offende, liberamente
tasso, n-iii-662: vuole [aristotele] ch' i luoghi degli argomenti fossero le massime
nella donna nostra, perocché, conosciuto ch' ebbe il difetto di queste nozze e
questa e che noi potea d'altri ch' ella per lo figliuolo suo, però
ha da tralignare in malignità, sì ch' io gli neghi l'onore massimo che può
, trattone fuori l'ottimo massimo fabris ch' è a padova.
rimane il cuore in questo pomo, ch' è la nuce, che poiché gli è
è posto nel mezo della chiesa, ch' è d'un fino alabastro, fatto come
e negligenza di chi regge la gioventù, ch' e'fantini... prima richieggano
catone volgar., 1-158: la cosa ch' hai a sospetto, incontanente masticala,
, incontanente masticala, e sappi quel ch' è. cavalca, 18-313: deesi
xxxiv-228: buondì, compar, / ch' andate masticando fra voi stesso / e
ne sete causa con le belle cose ch' avete loro insegnato, belle parole..
... ma non camparà, però ch' io non gli dia che mastucare.
n. franco, 4-120: degli spassi ch' avete in venezia non so che dirmi
. leopardi, iii-420: è facilissimo ch' egli e i miei zii, mossi
, 1-iii-17: e che sì, ch' io lo sdruco; / i la mastuco
i la mastuco. / è me'ch' io me la colga. civinini, 7-57
di mastice per tutto: / e * ch' io ', in greco, mastice
. cennini, 76: è una colla ch' è buona a incollare priete: e
e fra le maniere di pavimenti, ch' egli esamina, pare che preferisse a tutte
van la vita ivi spandea: / ch' era per correr forse alti destini. segneri
/ spesso dicendo: ecco 'l mastin ch' abbaia / maligno: però crepi, o
s. v.]: 'mastoidèo': ch' è relativo all'apofisi detta * mastòide
. * foro mastoidèo ': quello ch' è posto dietro l'apofisi che dà passaggio
vena. 'incavatura mastoidea ': quella ch' è posta dietro l'apofisi e serve
da camera mi pare /... ch' ella sola sia più da stimare /
e nero, alcuni in mastruca, ch' è un giaccone senza maniche di pelle caprina
poveri dei deficienti e degli analfabeti / ch' è il cinema con quelle lenzuolate /
apposta, molto alte e larghe, ch' essi chiamano masudi, e sono fatte
mettervi sopra unguento e biacca, / quel ch' a pestarvi in capite ora torno?
più, dico, gli errori, / ch' una matassa quando si scompiglia. citólini
biondi, 1 quali non altrimenti sembrano ch' una matassa d'oro. vasari,
'l dissi; io spiaccia a quella, ch' io torrei, etc. ». se
mio la dama lassa, / o ch' io lascio qui te disteso al piano.
al piano. / oh questa sì ch' è una mala matassa! monti, xii-3-169
capi e sì scompigliati che a dio piaccia ch' io possa ritrovar il bandolo buono.
, vienne, andiamo in casa / ch' io la vò intender per l'appunto.
amor volgare, animale e bestiale, ch' abbiano fatto gli altri ch'han parlato
e bestiale, ch'abbiano fatto gli altri ch' han parlato delle lodi della mosca,
10 dove mi ritrovo? il meglio ch' io possa fare si è andarmi con
avuto 11 torto di presentare un memoriale ch' era un vero e proprio romanzo:
tu mi mettessi in qualche matassa, ch' io restassi poi accavallato in sur un
xxv-2-174: voglio ritrovare questa matassa, ch' io sto confuso quel ch'io m'abbia
matassa, ch'io sto confuso quel ch' io m'abbia a credere.
con l'ultima, e ritornai nel parere ch' io aveva innanzi che si cominciasse a
matematica da'greci, come a dire ch' ella fusse quasi sola certa disciplina e scienzia
, 35: non vorrei che si dicesse ch' adoperate l'occhiai matematico al rovescio.
delle cose, e nel mondo ideale, ch' è da noi separato e vastissimo.
. nomi, 1-3: al tempo ch' era termine ai reami / una bicocca
dire di questa nostra signora marchesa fuor ch' ella sia -come ho a dire? -
terra, il figlio di giunone, / ch' or or l'avea su le celesti
materassate / demmo a un tratto, ch' era in aria appesa. salvini, vii-573
. alghisi, 1-60: materassino, ch' è fermo sopra la spalliera e si
aiutasse a scuotere un matarazzo? e sai ch' io non l'ho sempre servito a'
. goldoni, x-591: eh, ch' io non sono sì pazzo / di
. / creata fu la materia ch' elli hanno; / creata fu la virtù
, facendola essere un ente negativo, ch' è il medesimo che il non ente,
dio; lo secondo è nel cielo, ch' è strumento di dio; lo terzo
è sommo buono, e lo strumento, ch' è 'l cielo, non puote senza
di nobiltà quanto di notizia, dapoi ch' ella nel suo grembo l'ha raccolte,
delle arti a festeggiare la religione, ch' era in que'tempi tanta materia alle costumanze
: nella natura..., ch' è opera di dio, vi ha un
si conviene a la peggior natura, ch' è la materia, la quale
benché si può dire in alcun modo ch' ella non sia, perché le cose false
d'altro, incontanente quella cosa, ch' era una, diventa molte cose,
porre i piedi sopra il ghiaccio scoperto, ch' era disotto, e sopra la materia
e lucia, 167: il fuoco appiccato ch' ei sia non si lascia guidare dalle
la vite del pergoleto ovver d'arbusto, ch' è d'intero tronco, nella terra
idem, inf., 25-125: quel ch' era dritto, il trasse ver'le
le tempie, / e di troppa matera ch' in là venne / uscir li orecchi
.. e non bastando tanto male, ch' io ancora debba sì lungamente diacere ine'
parti per dove passa, pure ancora ch' esca la materia peccante, non cessano il
de lo steccato ch' elli desiderava. palladio volgar., 2-24
canto / de la prima canzon, ch' è d'i sommersi. idem, purg
aveva fatta gran mutazione da quel tempo ch' io il lasciai? stigliani, 249:
s'adopera questa arte e il savere ch' è appreso dell'arte sono materia di rettorica
non di socchi, / veder preso colui ch' è fatto deo / da tardi ingegni
dal corpo mi sentii cavare, / ch' allor mi parse una strana matera.
materia delle successioni e gli apparisse ragionevole ch' elle fossero ordinate dalla legge, cioè dalla
si curò... e credette ch' egli non lo avesse bene inteso, però
peccai, / io do però materia ch' ognun dica / ch'essendo vagabonda, io
do però materia ch'ognun dica / ch' essendo vagabonda, io sia impudica.
in altura / per la sua forma ch' è nata a salire / là dove più
materia di d. antonio, quel ch' altre volte avea risposto all'ambasciador di
immaginazioni. mahona, lxv-165: prego ch' adempi il giusto mio desio, / o
cosa quegli non credendo, che sapeano ch' egli era messo in prigione, sì le
t., non pensando a ciò ch' ella facea, gittò uno grande grido,
sapere. moretti, i-536: dopo ch' egli aveva assistito, assiduamente alle sedute
certo sangue pieno / di materiaccia, ch' è fra pelle e pelle, /
dubbio metodico assoluto, e il riporre ch' egli fa nel fatto del senso intimo
esso. cesarotti, 1-i-52: sembra ch' egli non riconosca nelle voci altro pregio
tatto. tasso, n-iii-932: non pare ch' una sia la bellezza che noi andiamo
quanto si può, in quella semplicità ch' io non appello ignoranza. carducci,
. sacchetti, 259: virtù, ch' a'vostri fece sempre onore, /
lettere inedite, ii-206: io son certo ch' ei gradirà più e trarrà più frutto
impresa materiale, ma al motto, ch' è quasi divino intelletto. 15
, come allorché un singoiar collettivo, ch' è in fondo un plural travestito,
mia barba bianca, e credete quel ch' io vi dico così alla materiale!
intende a prima giunta (come materialotto ch' egli è) di quella del corpo,
-al morale. sento un terzo di quel ch' io sentiva. gli uomini m'hanno
e annullato ogni orgoglio del poco bene ch' io forse andava alle volte operando. balbo
farlo, o l'impressione corporea ch' esso fatto fa in altri; distinta
sto per dire, proiezione materializzata dell'effetto ch' esse, allegoricamente intese, producono sull'
aria, senza moto, e quel ch' è più senza libri, senza giornali,
fare al grande qualcheduna di quelle cose ch' ei si sente o gli pare
leopardi, iii-291: tutti gli esemplari ch' io n'aveva, sono spariti; e
al pubblico una bella riverenza. dicono ch' è un esercizio materialmente impossibile: ma io
delle nazioni, dopo soli cinquant'anni ch' ella rivive, si è presentata al
: non v'è giorno né sera ch' io mi ricordi delle dolcezze della mia
in sì lieve, / stima, ch' io lo proponga al voler mio? /
! dunque possanza / la materna pietà, ch' io t'aban- doni, / o
flavio, la tua memoria, or ch' io devrei, / giunto col legno
mio nocchier tutti quei pregi / di ch' ella ha copia. filicaia, 2-1-68:
o frate », disse, « questi ch' io ti cerno / col dito »
idee debbono entrare nel suo capo innanzi ch' egli abbia sufficiente uso della sua materna
/ in questo lago / d'indifferenza ch' è il tuo cuore; forse /
il mettersi in una canoa o barchetta ch' è come una matara od albolo, e
cagioni, delle quali la prima, ch' ella sia di quella nobil patria de
isopo, / l'amaro matrical, ch' ai tristo assenzo / benché la palma
serapione volgar., 1-121: dioscoride dice ch' ella nasce [la centaurea] in
volta cinque figliuoli, ma la fierezza ch' elli hanno nell'imghie e ne'denti
/ di pezzetti di vacchetta, / ch' è un odor, che alla matrice
che cosa intendete voi? forse questa ch' è sparsa per le campagne, la quale
, 35: s'avanza la pubertà ch' è una revisione del corpo e dello spirito
alla piazza matrice dell'altre zecche, ch' è genova. algarotti, 1-iii-87: ecco
1-66: rassegna al signore tutto ciò ch' apre la matrice: parimente d'ogni primo
al ventre, là dov'era / prima ch' egli escisse compiuto / maschio dalla matrice
loro, secondo che la filosofia disse ch' io era chiamato. firenzuola, 327:
bernardino da siena, 886: donne (ch' io non so come voi vi chiamate
: chiamavansi 'matricolari 'que'poveri ch' erano descritti nella matricola della chiesa, per
: chiamavansi 'matricolari 'que'poveri ch' erano descritti nella matricola della chiesa, per
allegri, 70: voi ed ogn'un ch' abbi altro senno che quel del donadello
alle matringnie / contro ai figliastri, ch' è gran maraviglia / sforzar quel che
. malatesti, 56: non vo'ch' abbia a sgridar la tua matrigna / che
mi fu morto il padre / e ch' io mi vidi a tal madrigna in mano
, ii-84: il disfavore... ch' io aveva ricevuto da la chiesa,
magnifico imeneo. / or questi, ch' agli sposi fa i servizi, / io
[clitennestra] conceduto ad uno sacerdote ch' avea nome egisto. bandello, 1-42 (
meco matrimonialmente, che quello de voi ch' acquisterà l'altro per opera d'arme,
congiogali e matrimonieschi che mostra di credere ch' essa sia mia moglie.
cioè d'interesse, pigliando quel signore ch' era bruttissimo e di niuno spirito, ma
con cerimonie sante / il matrimonio, ch' auspice ebbe amore, / e pronuba la
sig. francesco redi che voglio credere ch' ei lo serva [il genio del
ella disse: 10 hoe una fante ch' hae nome balam... e diede
. pulci, xxxiv-452: se tu vuoi ch' io consenta e ch'io ti creda
se tu vuoi ch'io consenta e ch' io ti creda / senza aver altra fede
bisogna che una grazia mi conceda: / ch' i'mi congiunga teco in matrimonio.
., i-131: egli temeva di confessare ch' ella fosse accompagnata a lui in matrimonio
sbigottì i romani: una matrona / ch' andava in aria, scinta e scapigliata
che cercaro d'uccider tutti i maschi / ch' eran nel grembo bel de la mia
donna anche giovane di forme grandi dicesi ch' è una matrona; ragazza che molto cresce
fattomiti in modo suggetto e ubligato, ch' io ti sono schiavo, e volentieri.
dalla lunga convivenza col suo defunto marito, ch' era stato presidente d'una corte d'
: luogo separato nelle antiche chiese, ch' era destinato per le donne cospicue.
: or m'è faglid tut quel ch' aver voliva, / sì ch'om me
quel ch'aver voliva, / sì ch' om me pò scriver su la matrùcola
fiamma di fuoco, parea che ardesse ciò ch' io avessi in cella e già
ogni sintassi. boine, li-m: ecco ch' io sarei qui un eroe, ed
quei dapochini che, per ogni grugno ch' ella gli fa, rifuggono a la disperaggine
, / omo senza coraiu, / ch' io lu faraio reddere quistu castel potente »
che si comparta / altrove il mal ch' i'ho, sanza mattana / mi boterò
cavar di mattana. -e i'credo appunto ch' e'ce l'abbia fatta entrare.
questo poco; ed è cosa buona ch' io abbia risoluto di così fare ogni sera
che la sorte mia puttana / volse ch' io vi trovassi l'acciaiuolo, / per
le più antiche nostre monete d'argento ch' io m'abbia vedute, sono del doge
castellano lieto cominciò a ridere, veggendo ch' egli matterà filocolo, dove filocolo avria
da barberino, ii-325: fa ragion ch' el non saccia i tuoi tracti, /
contenence sue, / ma sempre guarda ch' esso non ti matti. a. pucci
, / e perciò non mi par ch' abbian mestiere / né d'altrui né da
come una passerà scopaiola; e punto ch' egli se n'avvegga, mi matterebbe per
/ il colpo a vuoto, ch' era di quei buoni, / e a
minchioni la mattea: / lasciami ber, ch' io ho la bocca asciutta:
: / che diavol pensi tu poi, ch' io ne bea? / io
scaraventò addosso il famoso sonetto di ritorsione ch' è, bisogna pur riconoscerlo, un
pur istringe il core, / pur conven ch' io matteggi. novellino, vi-163:
'l savio matteggia col folle, o ch' egli si crucci o ch'egli rida
folle, o ch'egli si crucci o ch' egli rida, non troverà riposo.
più tosto sciocco e matterello, pur ch' ella mi conosca per gelosissimo e innamoratissimo
tanto ardito salto il mattarello, / ch' innamorar fo 'l prete e la piovana.
con le due predette bontadi, però ch' ell'apre lume che mostra lo bene
anni, era pervenuto a tanta matteria ch' egli turbava i comizi de'consoli.
che si dice crederci, vuol dire ch' era matterùgio o discolo.
volte. papini, vi-481: quel ch' egli confessa in questo punto, per
folle ed abo tutti senni, / ch' io diedi altrui lo senno e me
me lo tenni. latini, i-2012: ch' egli è magior prodezza / rinfrenar la
. bambagiuoli, 25: conosca, quei ch' è più sottil tenuto, / che
ischifèrai lo consiglio de'folli, perciò ch' e folli amano le cose folli e i
latini volgar., i-82: la maitina ch' elli [il nuovo governatore] dee
forca, lingue di demonio, / ch' altro non fanno da mattina a sera
contento. pananti, i-70: disse ch' io sto le mattinate in chiesa. tommaseo-rigutini
fae uno motto a tristano e dice ch' egli vae a fare far una mattinata
di fior la mattinata. / o ch' io pigli di granchi un mazzatello. sanudo
il sole: / lèvati, bella, ch' è tempo d'amare. s.
dicesi 4 sollecito '. ma nessun dialetto ch' io sappia ha il verbo corrispondente allo
pirandello, 7-934: il dottore, ch' era mattiniero, uscì per le prime
sol montava 'n sù con quelle stelle / ch' eran con lui quando l'amor divino
/ di quel che prato, non ch' altri, t'agogna. fatti di cesare
lo matin la donna mia, / ch' è vie più chiara che l'alba del
boccaccio, iii-3-10: un bel mattin ch' ella si fu levata, i.
aretino, vi-18. 2: tu credi ch' ognuno sia come sei tu, che
petrarca, 269-13: o nostra vita ch' è sì bella in vista, /
andai matino e sera, / poi ch' amor femmi un cittadin de'boschi. tasso
sono lor bone, io ti rispondo ch' elle tengon le briglie all'ingegneri e
un di quei matti alla sanese / ch' han sempre mescolato del cattivo. note al
che leggeste, non è vero; però ch' io l'hoe provato e non sono
morte di tua schiatta ». / per ch' egli, accumulando duol con duolo,
. / ci è chi vuol dir ch' ei dorma n'un granaio, /
che meglio amo da voi / ciò ch' io non chero altroi. anonimo pistoiese,
, / e vivo matto com'uom ch' è 'n pregione, / pregando morte
e l'altre dame e damigelle, ch' erano al tempio venute, si misero
biglietto da cinquecento lire chiedendo in cambio ch' io m'asciugassi le mani alla sua barba
6-34: bisogna star in cervello, ch' in questa città son gran ruffiani,
, 12-53: mi cadde in pensiero ch' egli disegnasse fare su di me qualche
anguillara, xxvi-2-300: dove s'avvien ch' io m'affatichi e sudi, /
e'si giuoca a rulli, / colui ch' en- toppa 'l matto, / perde
, / perde quello in un tratto / ch' avea acquistato in molti. citolini,
altra volta / quella frottola, io ere'ch' i'andre'matto, / ere'che
aprir come una cosa matta, / ch' un'aspra visione aveva fatta.
): ah, ah, pareva ch' io gli parlassi da matto]. periodici
xliii-94: leone incontanente per dolore / ch' ebbe di giosafà, che cristiano era,
riccardi di lantosca, v-116: niente ch' ei trovi quel proceder strano, /
mercante in persia, ii-84: dalla parte ch' è da tramontana, conviene entrare in
, conviene entrare in un certo luogo, ch' è come un chiostro, che tutto
il manto, passò il saio, / ch' era un cangio in seta e in
un matton biscotto / nel capo, ch' e'ne sarìa mort'un bue. cavalca
/ perocché tanto grandi e tanti furo / ch' han fatto per lor carcere quel muro
sperar che le persone / non dican ch' è matton sopra mattone ': cioè non
de'guerci, i quali, quasi ch' egli abbian la vista per mattonella, guardan
pataffio, 3: mondagli l'orzo, ch' e'non è mattùgio. tramater [
v.]: 'mondagli l'orzo ch' ei non è mattùgio ':.
pane lo dì e la notte, sì ch' io diventi a te e nel tuo
': cioè l'ora del mattino, ch' è l'ultima parte de la notte
più cantano, e la ragione è ch' essi sono i cigni, come sapete,
facesse un simil giuoco, / affé ch' i'andava a farmi anacoreta.
son nato e cresciuto, / ben- ch' ogni anno abbia produtti / con mio sconcio
sapore alle zucche e a'cucumeri, ch' anch'essi non s'inalzan dalla terra,
, 16-10: l'aura, non ch' altro, è de la maga effetto,
i-54: quest'è il giulebbo, or ch' io sono infreddato, / che matura
tante imprese di qua dal reno, ch' ogni dì più maturavano, per questo
raffinare. baldi, 7-120: bisogna ch' io maturi molte mie fatiche, le
sù dal mortai mondo, / convien ch' ai nostri raggi si maturi. buti,
. buti, 3-674: 'convien ch' ai nostri raggi si maturi ', cioè
. mazzini, 3-215: l'unico, ch' io mi sappia, che abbia tra
l'ultimo fine di quella, fue, ch' elli non incominciasse maturatamente e tostamente.
signoria una canzona in sua lode: ch' è tardo frutto del mio pigro ingegno,
tale accrescimento, ma soltanto l'onorario ch' io aveva prima. 8.
328: oh bella e ricca preda ch' è questa! tu ci guidi una
. leonardo, 2-245: ogni anno ch' e rami delle piante hanno dato fine alla
, 7-ii- 256: già quel ch' ogni altro di tardezza avanza, / il
. boccaccio, vi-248: ver è ch' ell'eran di maturitate / di costumi e
: non le saprei dire il desiderio ch' ella ha destato in me, scrivendomi
dovizia e tanta maturità di lingua, quella ch' è più adoprata ne'libri restasse povera
mie cure, / tal odierei, ch' adoro; e tal, ch'io sdegno
odierei, ch'adoro; e tal, ch' io sdegno, / con voglie seguirei
le donne sono / meglio improviso, ch' a pensarvi, usciti, i..
questa parola 'se stesso ', ch' io tanto ribatto, si dee talmente
pindemonte, 2-218: ecco maturo / ciò ch' io vaticinai quando per troia / scioglieano
19-21: rivocando alla memoria l'arte / ch' in india imparò già di chirurgia,
operar con succo d'erbe, / ch' a più matura vita lo. riserbe.
speranze al cuor son tanto giotte, / ch' io pensai l'uve acerbe esser mature
della capella di s. lorenzo, ch' è il mausoleo de'gran duchi, e
buonarroti il giovane, 9-133: ve'vestir ch' a costei, ch'io non rinvengo
: ve'vestir ch'a costei, ch' io non rinvengo / se si sia giallo
o misura. 'questo è il maximum ch' io vi possa concedere'. arlia,
come germane e guazze: / sì ch' io non temo parole né mazze,
mano; e mangerete affrettatamente, perciò ch' egli sia pasqua e fase, cioè
nelle lor cime, simili a quelle ch' oggi veggiamo portar i turchi. campanella,
del torchio, non avessero braccia e ch' io non potessi durar tanto da vedere
, che sailtò meno 'n giubbone, ch' e'non fece co'i saio,
piuttosto dall'esser guida ad altrui, senza ch' egli se n'avvegga, ad incorrere
atto di rasciugarsi: opera sì lodata ch' è fama che di notte tempo ella
come dell'altro fia; / quel ch' io gli ho fatto mi pare una zacchera
in man di tanto pondo / ch' avrebbe un monte aperto alto e profondo.
tuo femmineo fusto? / né temi ch' io rivegga, o sciagurato, / a
mazzamuro, della polvere del biscotto, ch' era amaro come fiele. guglielmotti,
corsi la 'mazza quadrata ', ch' è di 49295 pollici, e poco più
: l'asino non teme le mazzate ch' egli arà avere di qui a sei mesi
uno anno, ma teme solo quelle ch' egli à al presente. leonardo,
. baldinucci, n-4-1: guarda poi ch' e'ne volesse pagare imo [dei
... / con una mazzaranga ch' avea in mano, / credendolo schiacciar come
/ nomi, 7-73: aggiungon ch' ella a mezza aria restasse / sospesa
vaga di un mazzetto di que'fiori ch' erano sopra l'albero. f
chiome odorose e il mazzetto di mammole ch' essa aveva in mezzo al suo seno
esser tuffati e mazicati e sterminati, ch' essere uditi o accettati. a. manetti
giovanni, 3-151: chiese... ch' egli il menasse co'llui a questo
174: le valigie de'cardinali, ch' erano co'l pontefice e seguivano ventisette
smania di parole, gli chiesi un mazzieri ch' era vacato. 4.
pena di due soldi per ogni mazzo ch' ella n'avesse a filatoio. sercambi,
non ti ricorda del grande schiamazzo / ch' e'fece un tratto per la fiera a
vuoi di fior la mattinata / 0 ch' io pigli di granchi un mazzatello.
con esso in su la testa al ministro ch' era quivi per iscan- nare quello animale
non alzasse e'mazzi; / e inteso ch' era morto il capitano, /
bini, 1-66: sarebbe bene anche ch' io non fossi in prigione; e per
testa, / se manca quel per ch' io son visso al mondo. gelli,
innamorato che male aveva una sua dama ch' era inferma, volendo onestamente significare ch'
ch'era inferma, volendo onestamente significare ch' ella si corrompeva, disse: mentre
ella si corrompeva, disse: mentre ch' ella si sta, ella fa. canti
, di ciuffi e simil tresche / ch' a dirle tutte sarebbe una morte; /
di dono non finì un mazzocchio / ch' egli scortava. praiolini, 10-54:
settanta, perché nel mazzocchio solo, ch' era il settimo partito, n'erano
, e negli uffici appiccati al priorato, ch' era l'ultimo partito, sei.
: gnaffe messer bastiano; sei tu ch' io veggio? vien qua ch'io t'
tu ch'io veggio? vien qua ch' io t'aggiusti il mazzocchio.
, 4-7: ci è chi vuol dir ch' ei dorma n'un granaio, /
avean cento giubbetti / azzurri allucciolati, ch' un non varia, / cento celate e
vien dar di becco / al miglio, ch' ei v'ascose anzi ch'a terra
al miglio, ch'ei v'ascose anzi ch' a terra / stramazzasse qual bue mazzolato
, 9-479: a gentiluom dabben, ch' era fra tutti / conosciuto per tal,
27-4: gelosia che stava in sospeccione / ch' ella del fior non fosse barattata,
fé gridar per tutta la contrata / ch' a lei venisse cihscun buon mazzone: /
lei venisse cihscun buon mazzone: / ch' ella volea fondar una pregione / dove bellaccoglienza
.. essendo stato più e più anni ch' egli non che adoperato, non aveva
guittone, xxxv-i-255: s'eo tale fosse ch' io potesse stare, / senza riprender
., 8-48: solo tre passi credo ch' io scendesse, / e fui di
perso, xxxv-i-589: sì me noia omo ch' è d'esmanza / e no'vai
grande abondanza / e lo gran bene, ch' eo ne trovo a dire, /
comporta - ov'eo son trasportato; / ch' on porto -me non fa più se'
giace sì venta? / sarebbe quella ch' è nel mio cor penta? / deh
celate. petrarca, 203-1: lasso, ch' i'ardo, et altri non mel
petrarca, 3-3: era il giorno ch' ai sol si scoloraro / per la pietà
segneri, ii-19: che credete? ch' io venga questa mattina su questo pergamo
, 16-12: ancor men duol, pur ch' i'me ne rimembri. petrarca,
ven di dietro a me sì vergognosa / ch' a torto gir non osa, /
in cielo. petrarca, 9-11: costei ch' è tra le donne un sole /
? a che pur tónni / la pace ch' io non ho? manzoni, pr
: ella è l'alma di me, ch' ogni sua voglia / ne fa,
istrazio quanto vuole, / tanto potrebbe far ch' io non t'amassi / quanto potrebbe
non comporti, contra ogni ragione, / ch' abbi di me sì falsa opinione.
/ escon di me sì fatte allor ch' i'spero / farmi immortai, perché la
. castiglione, 77: alcuni ancor dicono ch' io ho creduto formar me stesso,
me stesso, persuadendomi che le condizioni ch' io al cortigiano attribuisco, tutte siano in
, generosa e leale: un vecchio ch' è la perla dei mercanti onesti e
la mia speranza in te afina, / ch' ài balia di me donar conforto.
bisogno parme / a condur la gran tela ch' io lavoro. filicaia, 2-1-14:
: tanto posso disporre di lui, ch' io uso dire che certo e'sia un
sono solo, solo nella mia casa e ch' io leggo qualche cosa e rido da
questo ha da essere l'ultimo inverno ch' io passi fuori d'italia. carducci,
è per mio merito fatto questo, ch' io per me sono neente. petrarca,
'l cor di smalto / sì forte, ch' io per me dentro no 'l passo
mio, batti pur su, / ch' io ti do poco retta.
bruno, 3-1027: destin, quando sarà ch' io monte monte, /..
. anco di terza persona, intendendo ch' egli confessa d'avere errato o
battista, vi-1-114: sovra nave, ch' ordir stami lanosi, / solcai di
non c'è che un lume, ch' arda. / son io la guida del
trapassi nel suco che se ne spreme, ch' è il vino; lo che forse
si disuna / da lui né dall'amor ch' a lor s'intrea, / per
me tuo pensier mei / da quel ch' è primo, così come raia / dall'
ne la mia mente; 'da quel ch' è primo', cioè da dio che è
l'eloquenza di oriani] con quella ch' è troppo spesso la voce piccina della
me for presente. ariosto, 5-2: ch' abominevol peste, che megera / è
detti. tasso, 2-91: parve ch' aprendo il seno, indi traesse / il
in suo onore quelle feste e baldorie ch' ella desiderava. capuana, 3-112:
i * 'un soe chi mi tenga ch' i'nun ti piedichi com'una meggia di
di fare credere al signor mio ciò ch' io voglio. pino, l-i-129:
« sì grandon ti veggio, / ch' io te voglio ascurtar un piede e
. pallavicino, 10-ii-16: dal tempo ch' io dimezzai le fatiche mentali e ripresi
13: se non fusse la paura ch' io porto ne l'animo, temendo ch'
ch'io porto ne l'animo, temendo ch' el celato amor ve porto non se
cascia, 1-47: facendo invenie, acciò ch' el corpo con l'anima insieme sia
mitridate, somigliandosi ad un vastissimo gigante ch' abbia in corpo una ossatura nana,
, 3-32: non mi penso però ch' ella gli andasse dietro in ogni luogo corporalmente
. bernardo volgar., 3-82: mentre ch' egli è sobrio [lo spirito]
: le quali cose s'io non confessassi ch' elle fossero sì grandi, che appena
omo smarruto che pensoso vai, / or ch' ài tu che tu se'così dolente
mente * a contemplar sola costei, / ch' altro non vede, e ciò che
, nobil bella e vaga gente / ch' abbia anche insieme voglia di sapere, /
dece disputar fra gente grossa / di cosa ch' error possa / ne le lor menti
un ri tondo vaso, / secondo ch' è percosso fuori o dentro, / ne
mia mente fé subito caso / questo ch' io dico. boccaccio, dee.,
è del loto. ariosto, 41-44: ch' io vinca o perda, o debba
di casta: e non attingendo a quella ch' io direi mente comune letteraria d'un
: sempre fui di questa mente, / ch' alcun non deggia opponersi a la fuga
dante, purg., 3-56: mentre ch' e'tenendo il viso basso / essaminava
con la mente del cuore, tanto ch' ella va come s'ella avesse occhi.
mente mia; / in verità (ch' eo allora dormia) el me paria con
esser più bella, / ma riconoscerai ch' i'son piccarda. petrarca, 129-29:
si rinnuova nella mente, / vuol ch' io ne faccia tal memoria amore. tasso
dispensiera, / vagliami tua ragione, sì ch' io ridica / di quel campo ogni
della disposizione di monsignor di carruges, ch' era governatore della città, spedì a
1 (8): voi, ch' avete i cuori gentili e nobili, in
19-4 (69): donne ch' avete intelletto d'amore, / i'vo'
ad or serbasti, / io mentre ch' eri de'nemici ancella / ti conservai
mostrar no giell volia / per temenza ch' avia / de li par- lieri falsi
folle volere / che 'l numero, ch' ognora a passar bada, / che 'nfinito
grosse! / la prima volontà, ch' è per sé buona, / da sé
per sé buona, / da sé, ch' è sommo ben, mai non si
letizia tanto onesta e grave / ch' ogni mente superba a lei s'inchina
nature provedute / sono in la mente ch' è da sé perfetta, / ma
sol il peregrino ed alto ingegno, / ch' ascende al cielo, e gli stellanti
principi dei regni; cioè di quelli ch' erano a mente loro i più grandi eventi
nuova, 21-4 (76): quel ch' ella par quando un poco sorride,
celar qual hai vista la pianta / ch' è or due volte dirubata quivi.
avea mente a riguardarsi; / sì ch' ella il prese e lo legò ben forte
ma sul serio: * chi sa quel ch' è nella mente di dio '(che
mente / al mio fratei, sì ch' a morir ne gisse, / stata è
per certo ne la mente messo / ch' alma beata non poria mentire, / però
alma beata non poria mentire, / però ch' è sempre al primo vero appresso.
mi passa per la mente, / ch' a riposar sen va dentro nel core.
appena terminai di scrivere quella piccola parte ch' io potei raccogliere delle grandissime lodi dell'
14 (252): non fece attenzione ch' era tutto fondato su carta, penna
quattro stelle / non viste mai fuor ch' a la prima gente. petrarca, 28-91
sarai nel dolce mondo, / priegoti ch' a la mente altrui mi rechi. passavanti
/ quando drizzo la mente a ciò ch' io vidi. idem, purg.,
/ la vostra fresca cera, / ch' è bianca più che riso / feristemi la
per zo l'amore mi 'nsigna / ch' io non guardi a l'autra gente:
a l'autra gente: / non vuol ch' io ra- rasembri a scigna, /
mia mente, / sì che non par ch' i'ti vedessi mai. boccaccio,
, / non de la colpa, ch' a mente non torna, / ma del
ricco e povero in un punto, / ch' i'non sia d'ira e di
avviene che tomo è sì attento a cosa ch' elli vede o oda, ch'elli
cosa ch'elli vede o oda, ch' elli di sé non à memoria. boccaccio
menti; / e non mi vanto ch' io disdotto sia / se non là
a la mente / le oscure qualità ch' amor mi dona. idem, lxx-8
lodato da la gente / lo don ch' è fatto al pover vergognoso, /
ammonivano, ponendogli avanti gli occhi quel ch' ei non si sentiva su 'l capo
ii- 322: oggi si direbbe ch' egli avesse dormito settecento anni, giacché
. villani, 10-72: l'altro, ch' era mentecatto, fu rimesso in prigione
sanza lettera, che non intendano quello ch' a loro si dice. boccaccio,
mi minaccia e non ha tanta forza / ch' amazzasse un pidocchio. g. c
, tu chiedi pur quella certezza / ch' a lei dispiace. guglielminetti, 2-116:
possiam già dedurre da questo suo passo ch' egli credesse non potersi senza la fede conoscere
astuto. salvini, 24-293: ch' abiti tutte parti, autor del mondo,
v.]: * mentiero ': ch' è relativo al mento. onde dicesi
alma beata non poria mentire, / però ch' è sempre al primo vero appresso.
7-85: menti... a dir ch' uom tale / fugga da te, ch'
ch'uom tale / fugga da te, ch' assai di te più vale. tassoni
se ne mente / chi vuol dir ch' io la secchia abbia rubato.
bonichi, 169: mentisti, mondo, ch' io t'ho conosciuto / e più
. bibbia volgar., viii-501: dappoi ch' egli fu così difeso, non attenne
davanzati, li-19: pesami e dole ch' io veggio mentire / per mia disaventura
4 (61): « voi mentite ch' io sia vile ». « tu menti
io sia vile ». « tu menti ch' io abbia mentito ». questa risposta
parlando, mentìano le cose le quali diceano ch' aveano udite da vulturzio. carani,
di me, sì come di quello ch' ho mentito l'offizio di giove. a
gli piace abito e forma, / però ch' a suo talento / or di pelo
si ritrova questo mirabil effetto d'amistà, ch' è 11 voler mentire in sé quella
; / mentila tu sì ben, ch' ei qui s'affidi / restar senza gli
e batta, a dissolverlo, sul cadavere ch' oggi mentisce, eretto, la vita
, 40-77: costui non può mentire / ch' uno non sia di quei guerrier perfetti
mio e quelle... promesse ch' io ti feci non saranno punto false.
che chi parla, afferma seriamente ciò ch' egli dice. -volesse il cielo (
e d'inganni; e voglia iddio ch' io ne menta per la gola. grazzini
cose che di voi dite? -volesse dio ch' io mentissi per la gola. f
, 1-524: deh piacesse alla verità ch' io mentissi e che tutti trattassero co'grandi
mio, e voglia il cielo / ch' io mentisca, se udivvi qualche ricco /
., 57-65: andovvi il capitan, ch' era saputo, / ed altri ambasciadori
, 150: tu menti per la gola ch' egli non ferisca alcuno particolarmente. non
per la gola lo mentia, / dicendogli ch' egli era un malandrino / e la
inconveniente, e che nostro signore credesse ch' io fossi il maggior mentiroso del mondo
come sarebbe a dire: se hai detto ch' io sia ladro, hai mentito.
dire: chi ha detto di me, ch' io abbia fatto ribellione al mio signore
. guazzo, 395: si dice ch' uno per suo onore è obligato a ribattere
che promette il principe è la mentita con ch' egli vitupera la realità de la parola
dice di vendere il danaro assente, ch' è nella fera, ma vi è
mia qualità, si sforza di dimostrare ch' io sia non solo uno scelerato, ma
a uno 'è quando se gli dice ch' egli afferma il falso ed è grandissima
: se tu sapessi, amore, / ch' aita mercede ebbi io da la mia
giusta mentita / darmi potresti, allor ch' empio signore / ti chiamo, e traditore
che non copra il cielo, / ch' io governo, mai più femmina bella /
sotto mentito aspetto / il suo pensier ch' altrui non diè sospetto. casoni,
mostrar sembiante tristo o lieto, / ch' io non ti credo più poco né
nannini [ovidio], 15: ch' eran d'uopo a semplicetta amante /
, del mondo lusinghier fallace, / ch' ai riso, al sono, al gioco
mia, ma fu voce mentita, / ch' io non t'ebbi giamai, né
e pregai poi con efficaci detti / ch' egli sia quel ch'a questa pugna
con efficaci detti / ch'egli sia quel ch' a questa pugna vegna / col nome
delusa / medita le vendette e vuol ch' ei pera. / con mentitrice accusa /
s'ordini e disponi, / fa'ch' a te stesso non sie mentitore.
13-102: tra l'altre vidi un'ombra ch' aspettava / in vista; e se
i-289: -che vorresti tu, tristo? ch' io ti dessi / o ch'io
? ch'io ti dessi / o ch' io confessassi averti dato, / per andar
d'ogni vivanda, parmi, tosto ch' io ne tocco una sotto il mento,
le ricchezze apparecchiate ed essendosi molto maravigliato ch' elle sieno venute a lui, egli se
fa beffe e mentosto le vuol sentire, ch' udire ch'elle sien sue.
e mentosto le vuol sentire, ch'udire ch' elle sien sue.
lassato: / un fetor estermenato, ch' è vergogna a mentuvare. novellino,
/ ed ònne gran pesanza / poi ch' io son canoscente / ch'ella non cura
pesanza / poi ch'io son canoscente / ch' ella non cura nente / di ciò
ho de la vita, / per tal ch' io mora consolato in pace, /
che mi rendon madonna così morta, / ch' ai gran dolor la medicina è corta
bembo, 1-270: come la greca ch' a le tele sue / scemò la notte
quanto 'l giorno accrebbe, / misera! ch' a se stessa ogni ben tolse,
teco, mentre, / com'er'allor ch' i'stetti nel tuo ventre.
se noti le parole in mentre / ch' io ragiono. leggenda dei santi cosma e
tu morta? »; / e mentre ch' io la chiamo, me conforta.
idem, inf., 1-61: mentre ch' i'ruvinava in basso loco, /
, spegni questo tuo fuoco, mentre ch' egli è sul principio dello abbruciare. condivi
notte e dia / e tuttavia -mentre ch' avragio amore; / e chi ben
campare / tagli la lor paruma / ch' è piena di falsia; / mentre che
che pon trappare, / allor dicen ch' a ruma / creder vogar van sia
/ s'io meritai di voi mentre ch' io vissi, / s'io meritai di
, inf., 27-73: mentre ch' io forma fui d'ossa e di polpe
che, com'ella era stata sua mentre ch' egli era vissuto, cosi ella intendeva
amor? merzé per deo, / ch' eo no oso vietar vostro comando, /
, 2-3: sempre ti servirò, mentre ch' io possa. gualdo priorato, 10-ix-93
, il vin cotto. questa menza, ch' è un vaso di creta e
non fatiche e doglie: / ch' esausti n'ha, come cicale spente.
a zò che sia conforto / del tempo ch' è cangiato / per che viva in
soprano / e 'l suo castello, ch' era in lunga parte: / quattrocento giornate
rifiutare, / non si dica cristian, ch' ell'è menzogna. fiore, 19-12
in normandia, / malabocca, que'ch' ogne mal sampogna. guido da pisa,
non ment'om ni pergiura / più ch' eo feci onni fiata 'n voi biasmare.
41: menzogna filosofica non è / ch' escan da'corpi effluvi in quantità.
le carte, per le cose memorabili ch' ancora vi si vedono. muratori, 8-i-233
., 16-124: sempre a quel ver ch' ha faccia di menzogna / de'l'
/ de'l'uom chiuder le labbra fin ch' el puote, / però che sanza
: par vergogna / narrar quel ver ch' ha faccia di menzogna. ariosto, 26-22
ripeteva eco, testificando in tal guisa ch' egli non le avea narrato menzogna. saba
menzogna fore, / sì come quei ch' a saggio è 'l suo parlare. a
diavol vizi assai, tra'quali udi'/ ch' elli è bugiardo e padre di menzogna
men- zognette e pergiuri, / anzi ch' egli s'induca / a donar pure
son sì scusso e tanto macinato, / ch' io temo non mangiar pan disperato.
solari sfacendosi, ben dava a conoscere ch' in lui ogni cosa era rovente,
fama] è vera, / ma ch' ella alcuna volta è menzognera. n.
creder quel che è scritto, / però ch' ogni cinque menzóne, sf.
mi travaglia la mente è quando considero ch' io per te non curo ricchezze,
5-23: io dirò... ch' egli ha lasciato di farlo, acciocché
persona [del cortegiano], dico bastar ch' ella non sia estrema in piccolezza né
genitore di tanta meraviglia quanta si vedea ch' era questa nobilissima beatrice, di questa
maraviglia. cino, iii-27-64: secondo ch' era [beatrice] qua giù meraviglia,
veder pensaro il viso di colei / ch' avanza tutte l'altre meraviglie / con tre
. cavalcanti, i-281: or odi maraviglia ch' el disia: / lo spirito fedito
il vostro volo, / tanto sol ch' io comprenda / qual disusata è questa /
di meglior la villa / e credo ch' èci meglior aventura, / che ci è
che profetizzi, ovvero alcuno che dica ch' abbia avuto alcuno sogno ovvero maraviglia alcuna,
terra formata / la gioia del mondo ch' ogni gioia avanza, / e sol
tenpo e aveva assai distrutte dele nevi ch' erano nel'alpi, sì che l'aqua
. bellori, i-177: federico, ch' era nuovo in roma, credendosi che disegnassero
e 'l petto; / quel destrier, ch' avea ingegno a maraviglia, / a
. petrarca, vi-1-98: quella di ch' ancor piangendo canto, / avrà gran meraviglia
, 11: quela nova fiera ch' el menava, / a la raina si
chiaro davanzati, 91-9: fo mi maraviglia ch' amor sia / sì dibasato, che
tuo core, / che dice om ch' ave tanta gientilia. petrarca, 343-5:
petrarca, 343-5: ripensando a quel ch' oggi il cielo onora / soave sguardo,
a quella presenza grave, solenne, ch' esprimeva così al vivo la santità,.
le porgeva il libro osservando con meraviglia ch' ella non era vestita che di una
meno che mediocre, volesse sua maestà ch' assistessero que'prencipi che solo erano chiamati
che non era sì grosso ramo, ch' e'a terra in uno colpo noi gittasse
tasso, n-iii-786: è maraviglia ancora ch' io di queste poche parole di seneca,
giamboni, 8-i-162: corre sì forte ch' è una meraviglia. iacopone, 3-64
iacopone, 3-64: recordo d'una femena ch' era bianca, vermiglia, / vestita
/ vestita, ornata, morveda, ch' era una maraviglia. giuseppe flavio volgar
che balzan dallo scuro tanto infuori / ch' è una maraviglia. -fare,
, lettor, a creder lento / ciò ch' io dirò, non sarà maraviglia,
, 95: il regno di negroponte, ch' è stato il teatro dove quest'uomo
cotanto lodaste, si truovi una parolina ch' abbi, anzi che no, dello
/ con que'cari rubin'maraviglianti, / ch' una città valea pur l'una sola
di me mi meraviglio spesso, / ch' i'pur vo sempre, e non son
: vennero i discepoli suoi e maravigliavansi ch' egli parlava colla femina. dante, purg
ascolta. dondi, 269: diragli ch' io me meraviglio assai / che così rade
1-57: o famoso gigante, / sappi ch' io non mi maraviglio piùe / che
me accorte, / per lo spirare, ch' i'era ancor vivo, / maravigliando
dissi: -or come / conosci me, ch' io te non riconosca? tasso,
vecchio eroe che in cuore / meravigliava ch' egli fosse un uomo. -con riferimento
non ti meravigli, / assai men fia ch' italia co'suoi figli / si desti
i-1-241: né so cessare di maravigliarmi ch' essendo tutta la grecia sos- sopra e
medesima col condur seco que'pochi nomini ch' erano ancor a casa rimasi. capuana,
al fiume? pindemonte, ii-477: sì ch' indi a poco le novelle foglie /
/ tant'è la claritate / ch' escie del vostro viso. dante, vita
più mi fa maravigliare, si fu ch' io non sapea spiccarmi da quella via dove
fretta il cofano, vi trovò una fanciulla ch' era un incantesimo a vederla? tommaseo
bene impiegandosi i buoni costumi del zio ch' ogni persona ne rimaneva meravigliata e ambidue
/ mi sforzo s'io potesse / ch' io cotanto valesse / c'a voi paresse
di maligno sugo turgendo, nel raggrinzarsi ch' elle fanno per lo sguainar de'denti
la sua [spada] del fodero, ch' era maravigliosamente fornita d'oro e di
dante per aventura con quel medesimo giudicio ch' egli ne l'altre sue composizioni maravigliosamente
indizio, che tu non potevi giudicare ch' ella fusse altra che venere. tasso,
/ imprese vi seguian maravi- gliose / ch' avrebbon desti i primi cigni al canto.
da sisto quinto, il primo, ch' è davanti al maraviglioso tempio di san
lasciando celso nel luogo suo, tolse nazario ch' era così intero e senza veruna
non sa, il rozzo volgo, ch' egli sempre nuota, come i pesci
quind'i'v'ò bene affigurata, / ch' altro parete che scarnata. guittone,
, 208: qurio gli guidava, ch' iera uno de'tribuni, ardito e maraviglioso
, 1-11: a boezio filosofo, mentre ch' egli innocentissimo ritrovavasi in prigione, andò
riccontano cose maravigliose; né vogliono solamente ch' egli intenda il parlar natio, ma che
petrarca, 270-3: amor, se vuo'ch' i'torni al giogo antico, /
... / ritogli a morte quel ch' ella n'ha tolto / e ripon
, / e le tinnanti scatole / ch' ànno il suono più trito, / tenue
meraviglioso del salimento di questa vergine, ch' è come una radiante aurora. gioberti,
: / maraviglioso e sazio sì restai / ch' io me revolsi a la sinistra mano
i mercanti tai cambi non per bisogno ch' abbino di danari in altro luogo per
. foglietta, 107: starete a vedere ch' ella mi farà un'altra predica per
; a sua posta, farò conto ch' ella canti, che so fare anch'io
filosofastri. nievo, 740: per brigare ch' ella facesse non aveva trovato che i
da l'im- peradore la sentenza, ch' a lui giova di credere che debba
volta egli interpretò troppo audacemente una mossa ch' ella fece, con la bocca a cuore
. giuglaris, 1-414: il ristoro ch' ebbe roma ne'suoi straordinari disastri dalla
nostri. seguitino a scuoterci le mosse ch' inquietano la terra, il suo va
suo va lore, più ch' ogni altro appoggio, può dare alla vacillante
di questa marchia, rafermata la mossa ch' aveva principiata, ritirossi d'alberstan verso
, il far credere a buona- parte ch' ei volesse far campo della nuova guerra le
mi permettesti così forte mossa? / sì ch' io fossi rimaso col mio fine amore
spirito di dio ch' era in essi, altri si adoperarono in
volte l'anima ci cade / innanzi ch' atropòs mossa le dea. -dare
all'impossibile le mosse, / per quel ch' egli han desio, / lo voglion
opera? e che? credete adunque ch' io m'ascriva a conto di merito
un dappoco, / se fino allor ch' egli era in sulle mosse / di
nel il riso in bocca, / fa ch' io non prio intento rapidamente e
al cor sì gran percossa, / ch' egli ammalò, e per partito prese /
, si sarebeno uditi sì gran pifferate ch' el medico iustino non sarebe stato alle
m'empie la testa di cose sì grandi ch' i'non posso star più alle mosse
/ stese ai remi, il segnai ch' indi li mova / aspettano pronti..
la meta ha tolto, / vede ch' a pena ei da mossa è sciolto.
, i-37: la città tale imbrigliata ch' ei può andare a dar pasto agli
cavin le fosse, e tanto avanti / ch' il freddissimo coro e cotto e trito
di arteria centrale, la più mossa ch' io conosca. -vivace, vario
stessa mossa, e disse: 'donne ch' avete intelletto d'amore'. idem,
, i pale- stini tutti i pozzi ch' aveano cavato i servi d'abraam,
l'oppenione che gli avevon di lei, ch' ella fosse mossa e motrice.
non vel lodo, perché non paia ch' io lo faccia mosso da voi.
. carducci, ii-1-141: un articolo ch' io scriverò per ribattere ed ispuntare certe ciarle
il vomito nero] diverso da quello ch' egli è veramente, tassandolo di contagio
. secchi, 43: flaminio, ch' è innamorato di virginia, oggi mi diede
, andate via, lasciate sta', / ch' io non fo queste cose: oh
avete a farvi d'un mostaccio / ch' entro il ghetto né pur vorrian gli
. forteguerri, 16-28: nuotan balene / ch' hanno mostaccio di figura umana.
da certi visi scoloriti... ch' hanno la pelle simile f
l'altro e garbato / per quelli ch' hanno il gusto delicato. —
se le accosta, / tre scaglion, ch' ha la porta, a un tempo
allontana. goldoni, vii-127: ancor ch' io m'affatico, che faccio quel
simeoni, 14: né vo patir ch' ei sia detto messere / ad ogni
. rimarrà sì soprafatto dalla tumida mogliera ch' ella giungerà fino ad osare di pisciarli
vuoi tanto fanciullo andar facendo, / ch' io ti spezzi il mostaccio o
io ti spezzi il mostaccio o ch' io t'uccida. fagiuoli, 1-7-236:
una confettura di mele cotogne, an- ch' essa sciroppata, di gusto alquanto dolce.
tu vedrai uno ricco uomo e parratti ch' abbia tutta la gloria del mondo..
... non sapete le salse ch' hanno questi ricchi e non sapete la
questi ricchi e non sapete la mostarda ch' hanno questi signori; no: le mostarde
: tu non hai provato delle mostarde ch' ha pruovato egli; se tu 'l provassi
. cecchi, 1-2-492: fia bene / ch' io provi a dar nel tuo [
indegnazione per l'abbaiare d'alcuni bracchetti ch' ogni giorno mi sono spinti addosso. castelletti
9-65: è il tempo... ch' è finita la vendemmia, quando si
fan- n'uopo tosto, / però ch' ai fatto mio il tempo passa, /
altri se ne facevano beffe e dicevano ch' egli erano ebbri e pieni di mosto
a far meco, / di quel ch' io vaglio son per farti mostra. anguillara
inveterato a fingere: chi ci assicura ch' ella non finga? imbriani, 3-261
concepto variati effetti, / secondo quelli ch' hanno l'alme lustre. g.
sulla tavola] à fuorché gli avanzi, ch' eran stati a fronte / con gli
questo torto alla bella verità di credere ch' ella non abbia luogo quaggiù. monti
cillenio, xxxix-n-46: perle orientale ellecte ch' hanno / strane gente e paese e mari
. tasso, 13-i-396: quella, ch' i suoi tesori asconde e cela / in
mostra. oh! ve'pancia onnipotente ch' avete fatta! dio ve la benedica
che farne mostramento, / a voi ch' oltra natura sete altera. bibbia volgar.
i-2119: i'ho già veduto / omo ch' è pur seduto, / non facendo
ed in cantar mostranza / per la gioia ch' avanza / l'altre di piacimento.
essere quando una madre ha tanta virtù ch' ella vada a sotterrare colle sue mani
fare assai mostranza, / ma non ch' io cangiasse inamoranza / in altra parte
ammaestramento. boccaccio, iii-n-43: mentre ch' essa ne'dolenti canti / stava così
tanto mi mostra del bel viso / ch' io veda che 'l mio mal la
rando lor l'esilio, diceva ch' e'resterebbon privi de'figliuoli. piccolomini
1-34: ho mostro loro de'fogli ch' egli scrive. bisticci, 3-349:
furono da me fatti né mostri, ch' io fossi da'suoi versi tanto velenosi
ne riceverò copie. ma prima esigo ch' ella mi prometta religiosamente e inviolabilmente di
, 1-248: uno asino fu già, ch' ogni osso e nervo / mostrava di
che giace sì venta? / sarebbe quella ch' è nel mio cor penta? petrarca
mia doglia... m'impone ch' io mostri il ciglio ridente e giocondo
volti / mostra la fama tua, ch' ai mondo grida, / vociferando gli
tasso, 7-11: son figli miei questi ch' addito e mostro, / custodi de
per la famosa ar- denna / amor ch' a suoi le piante e i cori impenna
belle e rade: / donna mostrò ch' assomigliava a pieno / nel falso aspetto angelica
malpighi, 1-189: ognivolta... ch' avremmo un aggiustato stromento che possa mostrar
ccamore, 21-1: madonna, lo parlar ch' ora mostrate / al tutto face che
fu d'olindo il fato, / ch' atto potè mostrar che 'n generoso /
con noi è 'l nostro dio, / ch' or, forte insieme e pio,
: il mio core imbocca / ciò ch' amore li dà / credene aver, no
. tasso, 14-602: temi forse ch' ei fìnga? ah, pur mostrai
esempio. guittone, 13-7: voi ch' io dica lui [a ogni buon servitore
, pria die lo spremento: / ch' avria più ch'altro amaro, or ho
lo spremento: / ch'avria più ch' altro amaro, or ho dolzore. muratori
oporàsse mustrare, / vigente onn'om ch' è nato. dante, convv i-11-7:
mi dischiomi, / né ti dirò ch' io sia, né mosterrolti / se mille
m'addite la cagione, / sì ch' i'la veggia e ch'i'la mostri
/ sì ch'i'la veggia e ch' i'la mostri altrui; / ché
udirete [un oratore] mostrare certe ch' egli chiama bizzarrie d'ingegno, lo scorgerete
letto e fu mostrato da li medici ch' elli avea male d'amore. a.
: ne mostra il signore il pericolo ch' è a dare ai cani, ai peccatori
13-54: non esce il sol giamai, ch' asperso e cinto / di sanguigni vapori
francesco lomonaco aveva mostrato allttalia, poeta ch' e'doveva sorgere un giorno.
: per questo, amico, ch' io faggio mostrato, / lo qual mi
. dante, convh i-x-5: poi ch' è manifesto come... io mi
l'ordine de la intera scusa vuole ch' io mostri come a ciò mi mossi per
avea vaghezza e senno poco, / volle ch' i'li mostrassi l'arte. boccaccio
petrarca, 73-27: mostrimi al- men ch' io dica / amor in guisa che se
lume / che mi mostra la via ch' ai ciel conduce. savonarola, 10-
12-i-284: sua eccellenza m'ha commesso ch' io tenga spesso ricordata a v.
torsi, / duolmene forte, assai più ch' i'non mostro. boccaccio, dee
fra iacopo introdotto dal re nel tempo ch' egli stava sedendo per le sue naturali necessità
volse, /... / vuol ch' i'depinga a chi no t vide e
qgni persona / del sangue tuo, ch' avrà del consistono / il confalone,
: fia vantaggio, can- zon, ch' io ti nasconda, / ché mal con
tu me lo mostri un conigliaccio / ch' abbia paura dell'ombra. tasso,
aggrandire la virtù del lodato in guisa ch' ella paresse eguale o maggior de l'
l'altezza della vita contemplativa, però ch' è pura e non è dubbiosa se
fare / el figlio meo tormentare, / ch' eo te pózzo mustrare / corno a
salita / onde al vero valor conven ch' uom poggi. boccaccio, dee.
orecchio qua in mia mano, / ch' io te lo renderò mirabilmente. i
vie il genio possa eseguire la idea ch' io vorrei prefìssa al dramma moderno.
. tasso, 14-541: narri costui, ch' ora di farsi eguale / a te
molte guise mostrato, per la ragione ch' avemo presa di ciò ch'ella ingenero dio
la ragione ch'avemo presa di ciò ch' ella ingenero dio sopra condizione umana,
sopra condizione umana, e di ciò ch' ella partorette dio sopra usanza, e
dio sopra usanza, e di ciò ch' ella concepette di spirito santo. leone
mostra e fa parer veracemente / che ciò ch' eo spero e bramo, per dottanza
/ come monstra la magna ambasceria / ch' egl'ha mandato a dar l'ubidienzia /
mostrata, unde cos'è onne, / ch' è de necessità dio dir dovemo,
un pitagorico nostro ha parlato, mostrando ch' ella è prepotente, avara e crudele.
rare e sottili,... tosto ch' elle ad arder cominciano, si dissolvono
, amici, le seconde scuole, / ch' un dito, un grano ed un
tiene ascosa, / ché dal principio ch' ai corpo si sposa / la mostra infin
lei mostrava, / non già sapendo ch' era in forza altrui. celimi, 689
mi fussi riuscita in quel bel modo ch' era il mio desiderio, almanco arei
comparte! petrarca, 4-2: que'ch' infinità providenzia et arte / mostrò nel
. tasso, 11-iii-1075: la mansuetudine ch' egli [l'elefante] mostra con gli
dice no, perché non voi mostrare / ch' aggia talento, poi nond'ha podere
son sì grassi i gufi, / ch' ognun non vuol mostrar le sue magagne.
tegna / lo suo tesoro caro om ch' à ladroni / lo mostri ed affazoni.
tera. guiaiccionx, i-57: peggio è ch' io mostro, a le turbate ciglia
e mostri con atti e con parole ch' egli ha un incendio nel cuore.
pace. baldi, i-116: natura mostrò ch' a lei dispiace / sfrenata lingua e
pur infiniti esser i segni, / ch' ei [cristo] ne mostrasse apertamente
così vile, e bene mostra veramente ch' egli sia di cornovaglia. cellini,
era maggiore; / e ben mostrò ch' era fanciullo e cieco. fiamma, 102
giammai, qualora a me dio mostri / ch' ei pel vostro fallir empio s'adiri
petrarca, 270-2: amor, se vuo'ch' i'torni al giogo antico, /
. grifoni, xxxvii-81: i'so ch' altrui ve mostra d'amare, / ma
, / ché per un'altra donna so ch' ei'more. bandello, 1-17 (
repulse: nondimeno, perché non credessero ch' egli fusse sdegnato, mostrò di appagarsi
liii-3: amor, da che convien pur ch' io mi doglia / perché la gente
nostre contentezze, in quelle poche occasioni ch' élla ne mostra. dottori, 3-57:
: or mira... / donna ch' a pochi si mostrò già mai.
nel mirarmi / divenga amorosa, / ch' io faccia è ben giusto / un
di costume / santo, guida fidel, ch' ai ciel conduce. cellini, 1-123
, dun- qu'è raro / senza ch' io pecchi darmi penitenza. anonimo,
di metter la trama / in quella tela ch' io le porsi ordita. alberti,
mondo, nei quali io l'assicuro ch' ei troverà la parola 'infinito '
32: deh! non guardate per ch' io sia maligno; / ponete me dinanzi
. tasso, 14-541: se, poi ch' altri più non parla e spira,
posto. stra-parola, 9-4: costui, ch' era essa ignoranza, mostravassi con ognuno
mente / dietro una vaga immagine / ch' io vegga rilucente / dei colori de l'
che mai non vide / occhio mortai, ch' io credea, altro che 'l mio
secura, / ma non consenta dio ch' ella si mostri / oggi sì crudelmente a'
schifo si ha sempre in usanza / ch' ai cominciar si mostra acerbo e duro.
le cose vane e dubbiose, ancora ch' elle mostrino di grande apparenza, non se
etade, se un'oncia d'un'erba ch' ha nome melliloto... ne
375: molto ti guarda che per ch' uno, che tu non conosci né
146: gli uomini hanno gli anni ch' e'sentono e le donne quelli che mostrano
innanzi un poco, / e dissi ch' ai suo nome il mio disire /
interpretazione più semplice, mostrata, meglio ch' io non potrei fare, dal tasso
grandissime. daniello, lxi-67: poi ch' apparita fu la nova aurora, / al
larga copia, e ben mi parve ch' ella meritasse di porle in nome e
boccaccio, vi-211: ella mostrò negli atti ch' accettasse / la mia dimanda, e
, e rivolta / mi disse allora ch' io la seguitasse. / tutti e tre
da maneggio piuttosto, un cavallo, / ch' un pezzo s'aggirò cieco in
ristoro, 3-2: è mistieri ch' egli [iupiter]... venga
loredano, 1-11: la terra, ch' è culla, è anco tomba de
giorni si sparse la fama per inghilterra ch' era apparito un tal mostro. monti
così sozzo e così fero, / un ch' è di lingua e d'opre e
? foscolo, 1-191: non so ch' uomo giammai ponesse mano / a una
disgrazia d'essersi imbattuto in una donna ch' era un mostro e ne cerca un'
la monarchia / nieghi al celeste iddio ch' è signor nostro. oliva, 17:
e1 re latino, sollicito di questi mostri ch' elio aveva veduto, andò incontanente allo
mi si aggiunga mo'l'indegnissimo nome ch' io porto di dottore con lo speglio
amore e quella pura fede / per ch' io tante versai lagrime e 'nchiostro.
di virtù, di leggiadria, / ch' è il più bel mostro e 'l più
guerrazzi, 14-190: non cessavano dal ripetergli ch' io era un mostro, un portento
/ consacrerò fra'peregrini ingegni, / sì ch' ogn'età, quasi ben nati mostri
rappresentativo e documentario, sarebbe indispensabile ch' io fossi, almeno almeno, un mostro
de'medici, ii-3: quella vaghezza, ch' agli occhi ha proposto / amor (
cieco mostro d'averno / in sembianza ch' alletta, io non mi fido.
, 1-i-168: l'umana ebbrezza, / ch' ambizion si noma, orribil mostro,
sconciatura mostrar del mio pensiero, / ch' a fare aborti e mostri sempre cova.
: non è una mostruosità il vedere ch' esse [onorificenze] vengono date dai governi
non credere assolutamente nella vera scaturigine, ch' è iddio, la dipendenza di tutte
vizio, di depravazione, di mostrosità, ch' era nel suo aspetto, nelle sue
v.]: opera d'arte, ch' è una mostruosità, non per la
carne al mostruoso / fratello di colei ch' è la tua nuora. landò ifi
. castiglione, 115: dico bastar ch' ella [la persona del cortigiano] non
.: ha voluto il signor dominico ch' io lo particolarizzassi; e dubito di farlo
imperiali, 4-556: né da quel dì ch' io senza lei restai, /
9-44: mostruosa cosa è l'uomo, ch' ha l'anima immortale, poner così
superiori laici è cosa trista e tirannica ch' ei vengano sopraposti alle moltitudini non consenzienti
carica di segretario di guerra, il ch' era notato per mostruoso, significava a
giace morto un mostruoso parto, / ch' ebbe il capo di becco e gli occhi
confonde sì le cose e i detti / ch' ella nel riferir n'è poi schernita
stringente, così viva e vertiginosa, ch' egli si domandò se, per un
il detto muro, tutta l'acqua ch' era nella città ricorse con grande foga all'
tempo ascosa, / onde credon alcun ch' ella si pasca. p. cattaneo,
nulla vale il tardi ravedermi, / ch' io non dovea voler prima vedermi / in
... / in memoria di quel ch' ei già sì franco / diceva aver
il gran visir nella sua lettera motivava ch' occorrendo a'loro soldati di passarsene a'
jahier, 3-58: la motivata istanza ch' egli a tal fine va ad esporre dovrebbe
la 'westminster review 'su quest'uomo ch' io non solamente ammiro, ma amo
[gesù] andò per ordine espresso ch' ebbe dal padre; in questo viene di
una dozzina d'acquarellini con motivetti pittoreschi ch' erano una chicca. alvaro, 20-132: