alle narrazioni, accuse e invettive libellatrici, ch' egli s'è ricreato a scrivere contro
o 'clupea encrasicholus 'di linneo, ch' è un genere di pesce del genere
invoco. pascoli, 638: la voce ch' ora squilla come bronzo, / allor
colme b. corsini, 6-1: tosto ch' ai garrir degli augelletti / d'ogni
vostro partir lassaste la capraia, ch' era / come una nube, e lineavo
bel bosco fioriva benedetti, / ch' ai buon tempo ven giste ai vostri liti
nitarchetti, 6-i-638: non è là ch' egli desidera di ripocolò. tramater [
[la metafisica] a lido, spero ch' ella sarà la prima a vedere degli
amore vao sì leta- mente, / ch' io non agio veduto / omo che 'n
d'una vita volgare, tra gente ch' egli non conosceva, tra gli amici
, xx-48: non le pesa del mal ch' ella [rimmagine della donna] vede
della casa, 683: terra più ch' altra pria lieta e felice / fatt'
cui veder solete / gli occhi vostri ch' amore e 'l ciel onora, / colle
chiari, lieti e giovenili onori / ch' ella stessa di lui madre gl'infuse.
un ramo / dell'arbor sempre verde ch' i'tant'amo, / benché n'abbia
l'alba lieta rideva, e parea ch' ella / tutti i raggi del sole avesse
ariosto, 20-15: fra cento alme città ch' erano in creta, / dictea più
inf., 19-102: se non fosse ch' ancor lo mi vieta / la reverenza
/ con li doni infiniti / in ch' ad ogn'altra il ciel v'ha posto
poter dentro da me l'ardore / ch' i'ebbi a divenir del mondo esperto /
, iv-370: io sto bene ancora più ch' io non soglio, sendomi risoluto per
per sì nobile dono e singolare conforto ch' egli in questa valle di lagrime t'
cioè veloce a sé spargere, però ch' egli è più movebole che tutte le
e pura / nel vostro sol, ch' ogni altro sol oscura, / la strinse
tornando, / non paventai per troppa fe'ch' avevo; / ma quel di marte
avevo; / ma quel di marte ch' ebbe forte 'l brando / ne'fianchi mi
7-63: or sovra bianco ubin, ch' all'andatura / è lieve sì ch'ai
, ch'all'andatura / è lieve sì ch' ai suolo orma non lassa, /
il gran giorno; e sento / ch' alia tua parca cena / m'assiderò contento
, d'error sì carca, / ch' i'medesmo non so quel ch'io mi
, / ch'i'medesmo non so quel ch' io mi voglio, / e tremo
l'acque d'una medesima disposizione, quella ch' è più lieve, miglior si giudica
, v-1-81: m'imagino... ch' egli abbia portato su la sua spalla
, xxx-10-82: io era in parte già ch' ambo le braccia / al niveo collo
lieve. forteguerri, 9-50: astolfo, ch' era lieve di cervello, / s'
uso avverb. rinuccini, no: ch' ei mi lasci e spregi, / or
presa / per moglie, e so ch' ei non sarà più forte / di quel
madre avrò in sì lieve / stima, ch' io lo posponga al voler mio?
lieve sospizione e posto a tormenti, dapoi ch' ebbe manifestato il tutto, fu severamente
ho la mia secreta sede, / ch' ivi udrete da me non lievi cose
me non lievi cose / a ciò ch' a voi saper più si richiede. de
ti par lieve un tal delitto, / ch' io da sì nuova atrocità sorpreso /
non rechi la vittoria al noarese, / ch' altrimenti acquistar non saria leve. petrarca
, / fugace aura d'amor, ch' assai più lieve / fugge la tua beltà
altri vizi che più sono, / ch' io non più ne compono, / per
e prema. tasso, 14-67: quei ch' ivi sorgean vivi sudori / accoglie lievemente
: s'io me ne rimango, parrà ch' io abbia voluto lievemente. carducci,
uno passo, troviamo la terra, ch' era fredda e ghiacciata, e stretta e
, 368: prepareremo il lievito, ch' è quello / che il nonno in casa
in forno. sacchetti, v-145: nota ch' e greci sacrificano il corpo di cristo
, xxvi-3-185: mal lievito poeta, ch' hai ripieno / il ventre di concetti furibondi
à solo uno mortai colpo / ch' altro che lo contrar guerir noi pò.
/ che 'l cane a quella lievre ch' egli acceffa. folgore da san gimignano,
, e con la manca, acciò ch' e'non scalcheggi, su per la
/ dicon quelle parole sbezzicate, / ch' esser voglion pregate, / lusingate, ligiate
anche per lui, (principalmente quelli ch' eran nati sul suo, ed erano una
delle grandi rinomanze, sorgeva il dubbio, ch' egli si ritraesse, non perché traditore
garrulo portiere ligio agli ordini / disse ch' era vietato disturbare / l'uomo delle corride
fatto era uom ligio / di lei ch' alto vestigio / l'impresse al core e
: l'italia, ancorché di reina ch' ella sarà dell'orbe terreno, abbia poi
vi contarò lo mio lignaio, / ch' i'ben so dove naqui e ogni cosa
cavalier non è in castiglia, / ch' io non l'abbia visto un dì
l'abbia visto un dì, / ch' io non sappia e donde viene / e
che di regio e barbaro ornamento, / ch' è d'arabo lignaggio, e nacque
tutte le cose comunalmente, per ciò ch' elle abitano tutte in una magione..
319: l'àlbor pò far, ch' è silvaggio, / frutto per sua natura
ne la terra sua orrevolmente, imperò ch' egli era ricco e di grande legnaggio.
fior dell'età e vigor dell'ingegno ch' esercitava studiando, rimase privo del padre.
dir altro è vanitate, / ch' òm per lignaggio sia nobilitato. frachetta,
. signore [dei franchi] uno ch' avea nome priamo, disceso per lignaggio del
intrica? tasso, 1-79: oltre quei ch' ha georgio armati e marco / ne'
sbarbaro, 4-64: al tempo ch' ero ragazzo, nei borghi figuri, specie
, 9-54: e ignoranza e mill'altre ch' io non vergo, / note
stomaco e fa l'uomo allegro, ch' è adirato e malinconoso, e stagnia il
canz., 51: pura mia neve ch' ei dal ciel discesa, / candida
giardiniera d'un vel, la dea ch' adoro / spargea con man di neve e
caro, 16-17: deh, non crediate ch' ei v'allume e 'ndori / i
soggiace al tempo, al caso, / ch' oggi non temerei dopo l'occaso /
/ in questo lago / d'indifferenza ch' è il tuo cuore; forse / ti
hanno tuo rime, / raguarda anzi ch' altrui ponghi le lime; / non
, iii-52-5: maledico l'amorosa lima / ch' ha puliti i miei motti e i
i miei motti e i bei colori / ch' io ho per voi trovati e messi
, / poste a lato a colei ch' io sola adoro. mazzini, 64-201:
. ariosto, 190: quel furor ch' uscì dal freddo clima / or de'vandali
che sian lacciuoli intorno tesi / da colui ch' opra mal con sorda lima. buonarroti
sleale. pananti, i-75: dicono ch' io... /...
, 10-973: -la zia non vuol ch' io risponda alla prima, / quand'
a cui non sia toccata la cosa ch' ei desidera. 15. locuz.
darò un poco di lima al meglio ch' io saprò, e mandaròlavi.
sercambi, 1 ii-549: se m'avien ch' amor incontri d'una / che mi
vestirsi riaccende il lume, / peroc- ch' al buio non ritrova i panni; /
: il sergente piombò in acqua, ch' era grossa e veloce. s'aggrappò,
magno, 140: sembri raro scultor ch' intagli e lime / un rozzo marmo e
esculapio gli son sopra, / chiusi ch' a pena il viso gli comprende, /
primo, / amore à fabricato ciò ch' io limo. francesco da barberino,
barberino, ii-351: lo documento primo / ch' ella [la discrezione] ci dà
, 1-ix-103: nei nuovi versi, ch' ella sta ora limando, ben ella
/ move un sol punto da quel ch' era prima. ariosto, 1-2: se
così ristretti, / ti so dir ch' e'bisogna assottigliarla. tommaseo [s.
. piccolomini, 1 -ded.: giudicarono ch' ella [l'opera] avesse bisogno
bacchelli, 2-xix-854: la commissione ch' egli ha ricevuta, il « comandamento
non vi fosse rimaso alcun limbellùccio, ch' io vi trovai. l. bellini,
e senza esser padrone di pensare ciò ch' io voleva. arlia, 1-202: a
mai a cui di me incresca, / ch' i'esca d'esto limbo doloroso?
prime pitture non si conoscano, o ch' egli salutasse quella scuola appena dal liminare
allor questo mio corpo impavido, / prima ch' entrassi i mantuani limini.
tozzi, v-261: poteva dire ch' era in capanna a prendere un mandato
avrian pigliar la via mancina, / ch' era più dilettevole e più piana.
mancina, / fu scritto al papa ch' egli avea mandata / una persona marcia
/ una de le più vili creature / ch' abbia sto mondo. note al malmantile
per quale principio? / pel sogno ch' è senza mercé, / che fa
, xxxviii-315: la gran roma, ch' era / de la regai tirannide mancipio,
voti manchi si con altri beni, / ch' alia vostra staterà non sien parvi.
corno vole; / ché, di ciò ch' esser sole, / eo per lor non
sempre s'in vaga, / per ch' ogn'altro piacer si pruova manco. cammelli
e la mia verde età non voglion ch' io / sappia ancor di tal cose dar
mio compar tradimento stia forte: / ch' i'di voltar mai non mi trovo
magnanimi, devoti e sì benigni / ch' ai mio voler zià non sarano manchi.
dentro casacca lasca le sei [lepri] ch' egli ha compro, di mercato manco
, o sangue in fibra, / ch' i'non senta tremar,...
pannuccio del bagno, 4-45: quei ch' erano degni, / e che ver
burchiello, 102: un topo, ch' io avea sotto l'orecchio, /
insegna portava la sua compagnia; so bene ch' egli portava la calza deritta bianca,
manca / la strada a'messi suoi ch' indi passaro, / mostrandovi un d'
parea molto bella; / attraversomo, ch' era alla man manca, / e
santi, 4-73: in quello manco ch' ho commesso, di non sufficiente laude
, zentil donna, / sendo luntano, ch' ai cor non mi luze / cosa
: quella gente ria / trasser color ch' avien manco di pane. sacchetti,
debbe e a tollerare manco di quel ch' è necessario. g. m. cecchi
la natura del sangue e le strade ch' ei deve battere nell'andare dal cuore alle
, 166: questi son fichi ch' io te mando in dono, / de
, giunto quivi, gli fu detto ch' aveva a morire da uno quivi di casa
maggior piacere, quanto io manco attendea ch' ella mi rispondesse. moniglia, 1-iii-199
nell'opere della grazia, di ciò ch' egli faccia nelle opere della natura.
sì perfetta gloria e alto bene / ch' è nell'alme dannate manco pene.
a star prigione. / non però ch' altra cosa avesse manco, / che la
. bertini, 4-96: quando voi sentite ch' e'sillogizza così, in cambio di
sillogizza così, in cambio di dire ch' egli ha di manco il capo, dite
manco il capo, dite più tosto ch' egli ha di più un'anima.
, 18-106: per dargli tutto quel ch' uom di valore / dovrebbe aver, né
fedeli, lii-7- 397: sempre ch' io posso far di manco lo faccio volentieri
secolo; e non far di manco, ch' io t'ante- vedo un flagello da
in manco d'un baleno / sì ch' el misero al fin, qual crede in
rinaldo degli albizzi, i-485: perché sentiamo ch' egli hanno cominciato a impegnare dell'armadure
marfisa non può far con manco / ch' uccider lui, vuol essa morir anco.
la segnoria vostra guadagno, / en ch' è mancore magno, / non mal tornante
: allotta mandò naiam a caydu, ch' era gran signore et era nipote del
et era nipote del gran cane, ch' egli venisse dall'una parte, et egli
mandommi ergasto, ove mi disse / ch' esser doveano insieme / corisca e la bellissima
mandarlo in questo reame co 'l soccorso ch' egli inviava alla lega. marinella, 303
1-187: ora è venuto lo tempo ch' io debbo tornare a colui che mi
dire / com'io conforti l'amor ch' in lei porto. compagnetto da prato,
sire dio, che lo savesse / ch' io per lui sono al morire, /
neri di gin capponi mi mandò a dire ch' i'ero una sciocca a mandallo.
d'altra simile di notte, per ch' ella mandi per te; e se pur
ariosto, 37-91: un baron, ch' assicurata / l'avea in sua terra
, che se'degno di pena eternale, ch' egli non t'uccide e manda al
l'entrata; / giudica e manda secondo ch' avvinghia. idem, inf.,
mi donao di sua amansa / lo giorno ch' io salìa / a lo giardino,
m'ha voi fedele e om de ciò ch' eo vaglio. g. cavalcanti,
e disse: « non mandar, ch' i'ti riprendo ». dante, vita
. caro, 12-iii-117: per mostrarvi ch' io non mi sono dimenticato di voi
desidero che si stampino nella maniera appunto ch' io le mando. tortora, i-316
nondimeno uccisi tanti di que'di dentro ch' essi si umiliarono a mandar a monsignore
/ e mandolo al più fino, / ch' è nato da lentino. compagnetto da
la dimora sentire! / e poi ch' ella, scoltando, le piacerà mandare,
mando che vi deggiate / per ciò ch' ho detto allegrare. novellino, 7 (
a te piace di vedere biancifiore avanti ch' ella di questa vita passi, che
e al figliuolo di laerte mandi quello ch' egli ha meritato. m. adriani,
fue / mai come or presto a quel ch' io bramo e spero. s.
, eo pingo; / nonn-ho vigor ch' ell'ha: / così son di gio'
teco alcuna volta viene, / da ch' io te l'ho donato interamente.
(619): sentirmi promettere, ch' ella manderebbe una preghiera là verso quella
arguto; / e con l'alto rumor ch' arrivò al cielo, / mandò ne
tasso, 10-64: era qui ciò ch' ogni stagion dispensa, / ciò che
: l'aurora... pareva ch' allora mandasse i suoi raggi fuori dell'
tu tra le foglie i dolci fremiti / ch' or la natura scuotono?
: i'ti prometto che da qui innanzi ch' i'non dirò più né cacastecchi né
gesù nel tempio di dio e fatto ch' ebbe una scuriata di funi, cacciava tutti
l'oblio fatto sì grande, / piacciati ch' io ne 'l tragga e 'n bel
in mano e sto un pezzo inanzi ch' io ne lo possa mandare.
tate / chi n'ha gentilitate, / ch' amore 'n vizio manda. 34
; / da poi che voi vedete / ch' io vi dotto parlare, / come
mi mandate / tuttavia confortando, / ch' eo non desperi amando / de la vostra
ser giovanni, i-14: poi, secondo ch' ella ti manda rispondendo, toma da
io sì t'ameragio / per quello ch' è selvaggio: / dio li mandi dolore
. jahier, 39: la madre ch' è una madre all'antica, non le
spirito. simintendi, 1-198: poi ch' ebbe pianto ati mandante fuori la vita per
giorno considerandola si pose in un riso tale ch' egli mandò l'anima fuori.
volgar., 9-57: se 'l cavallo ch' ha la 'nfermità dello stranguglione, con
, la più buona cosa da mandar giù ch' io ricordi della mia infanzia.
io, / la prima cosa buona ch' io facesse, / vorrei mandare in
quindi gli scacciarono, guadagnando gli stormenti ch' usavano in quel lavoro; cioè due
ricevuto da molti mandarini del re, ch' è la più nobile gente della città
un qualche tratto dichiarare le sue, ch' io conservo. mi dica di grazia
. papini, 5-69: vorreste infine ch' io fossi il ministro delle vostre iniquità e
anni. guicciardini, v-130: subito ch' ebbe [il pontefice] avviso della
tasso, 14-501: intende il capitan ch' alte ambasciate / recan da solimano a
e matto / un comento di poi ch' abbiamo fatto, / per chiudere il contratto
guardia al proposto della chiesa d'arezzo, ch' era degli ubertini; ma per ciò
donne, è stata tanto ardita, / ch' ha dato sepoltura a corpo alcuno /
passare il mandato mio, che dice ch' io non dia licenza, se prima non
dà all'altro. e di qui è ch' è un contratto gratuito. b.
il giovane, i-87: pietoso di lui ch' era innocente, / non potendo obbedir
3 (48): se volete ch' io vi aiuti bisogna dirmi tutto, dall'
tutte le terre di cicilia, a pregarlo ch' egli prendesse la signoria. m.
, incontanente condusse il doge guemieri, ch' era in campagna con mille- dugento barbute
con mille- dugento barbute di tedeschi, ch' erano in sua compagnia. b
b. pitti, 1-95: deliberarono ch' io tornassi a parigi e dierommi commessione
i deputati delle provincie? e quelli ch' essi avevano sopra i deputati di parigi
; può essere rivelatrice per ciò ch' e. j'riguarda la storia della
gennaio / mandar vorre'io a lan, ch' è gioia compita. fra giordano [
, i-13-9: in questo tempo appunto, ch' io ti dico, / vennon di
fusinato, vii-969: non c'è dubbio ch' egli vada a letto / senza la
pallido e triste, / il mandorlétto ch' è solo / a fiorire.
pianse / tardi i suoi danni; ch' anzi tempo... / de suoi
parrò un orso in sulla fragola, / ch' i'ho da cavar fuori altra mandragola
: non ti bisogna meco bossoletti, / ch' io non ne comperrei cento una fragola
cantafragole, i delibero tor moglie e ch' io non voglio / seminar più pe'
bizzarra delle ariosto, 12-78: quel, ch' ai timor mai non diede albergo, /
xvii-188-17: com'el cerbio facie, / ch' escie dela mandra, / va
sua ordine vita, / ben fa ognun ch' evita, / ch'augelli assai
/ ben fa ognun ch'evita, / ch' augelli assai ànno cautela e duce
7-11: son figli miei questi ch' addito e mostro, / custodi de la
per supplicarlo di volersi trasferire in roma ch' era la, mandra del signore.
a. boito, 1-159: per mirarlo ch' io faccia, -vedo in esso un
così impeciate mandrillerie, che il men ch' io potessi fargli, sarebbe l'adomarlo
stiletto'? e se mai lo stiletto sembri ch' abbia qualcosa di truce, perché gli
re finalmente divise l'esercito suo, ch' era maggior di numero, in tre parti
. cambi, i-3-48: tutt'i collegi ch' erano a quel tempo della creazione del
pretendono mandritte e sberrettate, / per- ch' ebber gli avi lor pompe latine. fagiuoli
con questa sua risposta maladetta, / ch' io pensai farli vento d'un mandritto.
p. del rosso, 204: mentre ch' egli stava a parlare con que'fanciulli
necessità non ha lege; sarà ben ch' io mi ricorra a'sensali in piazza
, 23-89: il nome del bel fior ch' io sempre invoco / e mane e
maneggevole pel cuneo in cui è presa e ch' egli impugna a due mani, fa
rapido. foscolo, xv-565: non ch' io abbia finito, mi manca più
noi veggiamo che quella parte d'italia ch' è dalla selva dello aglio, sotto roma
di genio, e quel timore riverenziale ch' egli ebbe per cortes, furono,
, la soavità del numero son frutti ch' anche il buon suolo non maturano,
mostrata diffidenza manifesta, non era conveniente ch' egli si trovasse alle nozze di colui
cammelli, 166: questi son fichi ch' io te mando in dono, /.
non è tanto dura come la sua, ch' è di porfido, e si può
non basta el trapiantarlo / a voler ch' el cresca tosto, / ch'el bisogna
a voler ch'el cresca tosto, / ch' el bisogna anche adaquarlo / dove sta
decameron ', in qual si voglia modo ch' ella si profferisca, molto salvatica nel
. ma se di donna dicesi assolutamente ch' ella 'maneggia un tale a suo grado
testa che adesso stesse tranquillo, visto ch' era prosciolto. -educare. della
ma intanto sapendo, almeno cate, ch' era suo, gli rimescolava il sangue.
guardinghi e schivi, / né voglion ch' altri li maneggi e lodi.
esercizio [di un esercito] è ch' egli impari a maneggiarsi in quel modo che
: maneggiossi eziamdio con gli irlandesi, ch' erano quelli che dovevano effettuare 11 colpo
15: io non so chi mi tiene ch' io non gli cavo gli occhi,
/ che un'ora non può viver ch' ei non giuochi. 25.
, vii-93: per molto diligenti e sofferenti ch' essi sieno, [i pittori]
orditore. bisaccioni, 3-19: colui ch' era stato il maneggiatore della trama et
senza storcersi o piegarsi resista al maneggio, ch' egli [l'operante] ha d'
agnellotti crudi posati sopra un'assicella, ch' egli teneva col braccio arrotondato fuor della
. bertini, 7-72: chi sa ch' i'non vi faccia vedere...
chiamato dal maneggio di cento soldati, ch' egli governava nella guerra. b.
. caterina da siena, 248: quelli ch' attendono alla mercanzia sono astuti, sagaci
contentare il suo più feroce gusto, ch' era quello di biasimare, di accusare,
il meschino non può dire una parola ch' ella non gli risponda con mille rinfacciamenti.
maneggio ad un prezioso cavallo, tale ch' egli possa egualmente volgere a destra e
occhiello, il marito della trapezista aspettava ch' ella avesse finito il suo numero.
da maneggio piuttosto, un cavallo, / ch' un pezzo s'aggirò cieco in quel
il maneggione elettorale in favore dei candidati ch' egli chiamava « amici del
me sia noios'e spiacente, / membrar ch' agiato e manente / lì è ciascun
si misono francamente alla difesa colle balestra ch' aveano e co'sassi maneschi. storie
usarla riducesi ad una facile scherma, ch' addicesi benissimo alla speditezza del moderno fantaccino
bisticci, 3-358: avendo nel tempo ch' era a roma fatta questione con certi
... a'quali messer velasco, ch' era manesco, doveva avere dato delle
percossero a lor per tal conforto, / ch' egli sconfisser fiamminghi e tedeschi. lamenti
punto scarsi, / anticamente, oh ch' omaccion reali? de roberto, 252:
comandatomi /... / ha ch' io ritrovi il cavalliero e menilo / a
circa a dodici versetti con tanto affetto ch' e'facea piangere chi era intorno. aretino
s'io non gni vo'far costar, ch' i'arrabbi. redi, 17-103:
man forte a'malvagi per soggiogare quelli ch' egli crede nemici, e non conosce il
e più dilicate. la manga, ch' è il suo frutto, è pesante e
franchi e valenti, tanto vi stettono ch' ebbono il castelletto per forza e quanti dentro
. berni, 15: che vuoi ch' io dica? che sii manganato!
faccia anch'ei l'istesso, / ch' appunto com'il gambero si muove; /
che tu prendi, facci diviato / ch' i'tante volte sia manganeggiato, / quant'
i'fare'un sonar di manganelle, / ch' e'n'uscire', se tu v'
da una grande statua così chiamata, ch' era sull'oriuolo della torre della comunità
/ gli è disadatto, e pesa ch' egli spiomba, / e colle ninfe
: * mangiacristiani ': più ch' altri cibi, che ne mangia di molta
di aristippia, 32: la maggior grazia ch' io potesse avere seria di scontrarlo con
l'avversario: o smonta, / o ch' io ti sventro questo mangia fieno.
. buonarroti il giovane, 9-730: ch' armeggia costui qua sì rabbuffato? /
sfamarono tutti i paladini e l'altro gentame ch' era seco. oliva, 576:
: a desinare mangiava largamente, però ch' era grande mangiante. mangianza,
, 1-7-48: ma duogli forte / ch' ai suo cospetto ancor non compariva,
non compariva, / di tanti mangiapan ch' ei tiene in corte, / chi
se imitate l'altro cane, / ch' era un vero mangiapane. collodi, 166
tronconi, 5-135: non crediate mica ch' io sia, come si dice:
un lago cristallino / ritrovo un fauno ch' avea preso agli ami / in mezzo
: fue una buona femina, ch' avea fatta una fine crostata d'anguille.
., 1-95: d'uno lupo ch' avea giurato di non mangiare carne da ivi
non dovevano esser mangiati in quel tempo ch' a gli idoli si sacrificava. giannone,
di mangiar n'accende cura / l'odor ch' esce del pomo e de lo sprazzo
piovano della tosa,... dicendo ch' egli avea un coniglio in crosta.
in ogni luogo dove si mangiava, ch' erano infiniti luoghi, si mangiava in
mare à mangiato intorno à reduto quella parte ch' è di saxo, che fa
. cornazano, 1-123: che importa ch' l foco me manzi, o una
cosa; e in specie questo, ch' è toccato a me, mangia fine fine
confederati su 'l paese nemico, ch' era parimente mangiato e guastato da'suoi amici
. arlia, 1-212: ti lagni ch' egisto non ti dà retta; ma non
retta; ma non ha'tu capito ch' e'campa perché mangia? -cominciare
accesono il fuoco per lo grande freddo ch' era e perché piovea, e diederci
. ed io bene- dicerò te prima ch' io muora. boccaccio, dee.,
, 43-196: l'uom di dio, ch' ogni sapor di stame / pose in
di stame / pose in oblio poi ch' avvezzossi a'frutti, / per carità
abbondanza, non fa prò, anzi più ch' e'mangia e più diventa magro e
... o de la temperanza ch' egli usa nel mangiare, rifiutando le misure
madre gli approntava con ogni cura e ch' egli tutt'al più giudicava passabile « per
: il frate... disse ch' ella tornasse a lui, fatta la seconda
1-6-6: -non ha egli quel. figliuolo ch' è fuora via alla guerra, ch'
ch'è fuora via alla guerra, ch' era un discolo, un insolente? lo
(289): se fossono due ch' entrassono insieme in una gran casa che
, or non interverrebbe egli che quegli ch' avea il vedere corto non vedrebbe altro,
, e gli sovvenne il vanto / ch' ei riportò con la sua forza e
, e solamente in una parte, ch' è bagnata dal mare, ha alcuni
l. bellini, i-103: ditegli ch' egli impari / a non portar rispetto
una mania di cera a quella quantità ch' era elli, tolse un filo di stoppa
poeta svenevole. lippi, 2-75: ch' egli, essendo tutto lui maniato, /
voglio essere sbugiardato, / non vedete ch' è roba come sabbia, / il color
dipinto un san cristofan nano, / ch' è tutto tutto voi maniato e vero.
di seta] d'un uom da ben ch' oggi è fallito, / e 'l
maniche. ebbene, ho dimostrato loro ch' è tanto più semplice cambiarsi la giacca.
si vede che si gonfia la parte ch' è al fuoco esposta e la opposta pure
. aretino, vi-182: -tu credi ch' ognuno sia come sei tu, che
, vi-729: gran mercé! basta, ch' io verrò, e, ercolano mio
alquanto più generale di qualunque siasi facilità ch' altri conceda, ma più ad altri che
perdonate, o stizzosi moralisti: vi sembrerà ch' io fossi inverso me assai largo di
nulla. a. casotti, 1-1-57: ch' io poi sia vecchio è un altro
paese più pettegolo e ignorantello e intollerante ch' io conosca. pecchi, 11-29:
buonarroti il giovane, i-208: allor ch' ella sentì quelle svenutesi, / e
bianco e nero, alcuni in mastruca, ch' è un giaccone senza maniche di pelle
io fossi messo alle prese, io dico ch' io vorrei costei; -e toccò drusolina
3-78: studia pur, fratei caro, ch' io vò farti / una veste bellissima
i manicon pendenti dalle parti / vò ch' abbia, e sotto una azzurina fascia.
zimarra] due manicon sì badiali / ch' e'tengon per quattordici arsenali. fagiuoli,
'l toso ara detto il vero, ch' ella s'ha manicato il cappone. mazzei
, vi-504: -de le tre stame, ch' in piè hai, qual pensi tu
la volpe potesse appressarsi alla gallina ch' ella non se la manicasse? lotto
mi morsi; / ed ei, pensando ch' io 'l fessi per voglia / di
ha fatte molte panche: / se non ch' a manicare in casa riede. albertano
. iacopone, 24-174: haime condutto ch' eo sia sotterrato i e manecato dai
? boccaccio, iii-389: manicatosi ciò ch' egli aveva e non potendo torsi la fame
poco in qua. / che credi, ch' io ti voglia manicare?
, cambio, / a manicar qual- ch' altra ciancia, e spingilo / via.
« l'uomo non dee manicare ciò ch' egli ha, né dire ciò c'e'
ben da te tal'pro- vigioni / ch' i'me potessi in tutte le stagioni /
avvegnaché ottimamente acconce, nondimeno, perciò ch' elle son tante, hanno i loro
quali fa autore un sissa, egli, ch' è stato il cuoco di sì buon
', similmente per fuggire povertà in ch' elli era venuto, ucise se stesso e
per questo esser voglio, / assai più ch' ai latrar, al morder presta [
talor, per avventura, / ch' alquanti [denar] me ne vegnon uncinati
quali fo sì gran manicatura, / ch' anzi ch'i'gli abbia, son quasi
fo sì gran manicatura, / ch'anzi ch' i'gli abbia, son quasi lograti
intiera si fanno le camiccie e, sdruscite ch' elle sono, si fanno faccioletti,
corto, breve impumano sì di voglia ch' io ciufferò mezzo il manichino. firenzuola
manicino, / piccolo cappellino. ch' essa da quattordici mesi confitta nella bugia di
cava di buon soldi, pénsati / ch' i'gli farei un manichetto.
burchiello, 94: tempra la penna, ch' io non ho coltello, corto, breve
, corto, breve impugnatura. / ch' or fuss'io, sendo fuor suto indovino
io, sendo fuor suto indovino, / ch' io fui cerf. buonarroti, i-xiv
]: il manico del remo, ch' è la sua parte rotonda, resta dentro
il na- vilio e la pala, ch' è la sua parte appianata, si sporge
-tante volte al pozzo va la secchia, ch' ella vi lascia il manico e vorecchia
/ un manacordo sì suavemente, / ch' adolcir fece tutta quelle gente. aretino
et è ben cinto / il sorcotto ch' egli ha coi manicottoli / che toccan
maniera che sia laudata / per me, ch' è straniata. latini, i-2790:
creato fue di sì mala manera / ch' esso solo di loco ond'è creato /
avvedutosi della sua intenzione, nell'alzarsi ch' ella fece per partire, gittolle in
seno con sì gentil maniera la mia lettera ch' ella trovossi necessitata a prenderla. forteguerri
eo non celeraggio in tal mainera / ch' io n'aggia riprendensa per ragione. belfradelli
10-96: piangevan le meschine di maniera / ch' era cosa a vederle orrenda e rea
re enrico andava ad assalirli nella maniera ch' egli aveva deliberato. muratori, 10-i-
la nuova e disusata maniera degli uomini ch' erano in quello stormo, e ancora l'
ritornano ad inorsire. non è possibile ch' essi abbiano modi delicati e fine maniere
ebbe tanta maniera con tutti quegli signori ch' egli le conchiuse [le paci]
chi nasce privato; e bisogna bene ch' egli abbia e maniere e prudenza e
amore di tristano, non pensando a ciò ch' ella facea, gittò uno grande grido
/ la guardia fa, spietato, ch' ha una trista / maniera.
presi io una camera nell'unico karvanserà ch' era nel borgo, per non dar fastidio
compagnia. tasso, n-iii-555: l'onor ch' è in queste maniere di vite nasce
/ com io vi possa dire ciò ch' io sento? aretino, v-1-702: chi
studiava tutte le maniere di far dimenticare ch' era stato mercante. b. croce
e tanto di maniera e d'industria ch' ei potesse riporre a'lor luoghi di prima
che mano stringe / né largo ognun ch' aperta borsa porta, / ma quel
aperta borsa porta, / ma quel ch' accorta / usa maniera in dare et in
/ per più durezza, di quel ch' è, dirima; / tolle e perde
ugolino fue omo di così fatta maniera ch' elli fecea morire il popolo di pisa di
127: vi trovò uno bellissimo libro ch' avea quasi i folgli grossi come tavole,
. malispini, 102: fece bandire ch' ogni maniera di gente per sua vittovaglia
algarotti, 1-ix-164: volle sua ventura ch' ei fusse stretto da povertà a viaggiare e
paganino bonafè, xxxvii-101: lo terren ch' è tra dolze e forte, /
. bonagiunta, lxiii-79: voi, ch' avete mutata la mainera / de li piacenti
avete fatto come la lumera, / ch' a lo scuro partito dà sprendore, /
la gravità avanza la piacevolezza, hanno quello ch' è de la maniera grave. sarpi
uomo è sì vago e l'interesse ch' è il fomento delle arti hanno, per
dottrina dell'arte sua ridotta a maniera ch' e'faceva a tutte le figure un'
ben augurar dell'autore; si vede ch' egli aveva la febbre nel dipingere..
tonio, inchinandosi... -sicuro ch' è tardi: tardi in tutte le maniere
: mette a bene al medesimo effetto ch' elle [le cagioni] secondo il
però di questo tanto mi dispero, / ch' eo no 'l so buon per nessuna
/ fàmi tener manera / d'omo ch' è 'n disperanza. -tirare di
ve ne pigliate, camillo mio; ch' anzi è vezzo dell'arte il lasciarli così
le sue opere fanno chiaramente ravvisare, ch' egli [lo scultore anseimi] sentiva profondamente
parlier sono imbardato; / ed abo ciò ch' io voglio manieri / e ciò ch'
ch'io voglio manieri / e ciò ch' io voglio mi viene fallato. la
uno sparvero! / ama vai tanto ch' io me ne moria! / a lo
io faraggio come lo sparvero, / ch' a lo incominciamento è dubitoso / quando è
, i-556: non mi dispero, / ch' amor, quand'è più fero,
egli è ben seguito, / pur ch' elio sia amonito / d'ubidir suo segnore
. bellini, i-140: quando poi ch' ei balla o suona o canta / musica
. bargagli, 1-18: sarebbe forse pericolo ch' ogni manieroso nostro incominciato trastullo non ci
... molti (replicò girupeno) ch' egli [pietro da cortona]
. popini, iv-837: nessuno, ch' io sappia, ha detto perché gli dobbiamo
pensandosi che dovesse esser tanto preso, ch' io mi potessi avanzare la manifattura d'
. marino, xii-398: ho ben dispiacere ch' altri cerchi d'armarmi contro i miei
ideate manifatture,... vedranno ch' è una fabbrica nuova e bella e
baia, / gli ha più manifattura ch' e'non pare. sassetti, 7-436:
, quando venne a cadere, ch' ella cessasse dalla santa chiesa, e
salute, / lo manifesta in quel ch' ella conduce. cantari, 37: fa'
, xxxv-n-742: manofestare / son certo ch' i'vi posso mio affare, / corno
sospizione e posto a tormenti, dapoi ch' ebbe manifestato il tutto, fu severamente
/ quel che tu se'e quel per ch' io ti mando. s. agostino
non fossi atteso / ad altra novità ch' apparve allora. giraldi cinzio, 7-7:
git- tato da monte tarpeio, 'per ch' aveva manifestato lo nimico e tradito il
suo padrone, e per le lettere, ch' ei portava, si ma- nifestaron molti
par., 24-127: tu vuo'ch' io manifesti / la forma qui del pronto
parte dopo questo / a can, ch' è il secondo figliuolo / ch'ebbe noè
can, ch'è il secondo figliuolo / ch' ebbe noè, com'io ti manifesto
, xii-10-38: io mi vi manifesto ch' io mi voglio vendicare del grave oltraggio che
, iv-xxm-ii: né da credere è ch' elli [gesù cristo] non volesse dimorare
, e così tiene. e chi manifesta ch' egli il tenga? il disordinato amore
tenga? il disordinato amore ed affetto ch' egli ha a sé e al mondo
al mondo il mio valore, / e ch' io son delle donne il difensore.
latino: / che a quella vilia, ch' io t'ho manifesta, / non
volgar., 1-97: nón pensare ch' e'rei uomini guadagnino de'loro peccati
, ne'quali prima non si osservava ch' espansione di acqua. 16. apparire
, divulgato. latini, i-1929: ch' io già per vista sola / vidi manofestato
della mia fuga, per quel tanto tempo ch' era necessario? 3.
o giacomo da lentini, 411: conven ch' elio pur sia / che manifesto pare
144: egli è manifesto che ne'corpi ch' han molto più sugo che non fa
che ne videro manifesti segni, temettono ch' egli fosse per abbandonargli. r. cocchi
dignità di mercato son queste: / ch' ha quattro chiese ne'suoi quattro canti
m'hanno detto tutte le persone / ch' ho aut'una fortuna manifesta, / e
infinite. pulci, 10-133: quel ch' io ti dico è cosa manifesta: /
, acciocché fosse manifesto per questo segno ch' egli avea femmina nella sua camera. libri
. sono in verità confesso e contento ch' io ho avuto e ricevuto oggi questo
egli mai de'suoi dì maneggiato prisma, ch' è zione delle persone su determinati prodotti compure
, non volendo portar più in lungo ciò ch' egli sen ricordò il manifesto
feste musicali a barga in onore di ch' egli... non intendesseno alle favole
e lo spargeremo tosto spero / ch' altro messaggio il vero / farà in più
con pagliaccio? ma no, via, ch' io avrei invece guadagnato lieto viso salutatigli
ariosto, 5-31: tu fammi, ciò ch' hai seco, maniscuola di recitazione '
in forma di manifesto, nella qual figura ch' i reformati si dolessero di lui e
asciutte le macchie sanguigne del decapitato marito ch' ella fu sposata da edegaro, con
n. villani, 4-28: sia talor ch' un cavaliere 10 scovi / o che
orribili maniglie / un setoso cignal, ch' indano frema. baldinucci, 30:
: taccia di questa lettera fin tanto ch' io muto stanza; perché, se
stanza; perché, se si sapesse ch' io scrivo,... a me
carnefice. papi, 1-1-309: trasportato ch' ei fu dai manigoldi sul palco,
del popolo, aspramente gli strappò quel fazzoletto ch' eragli stato avvolto intorno al mento.
a chiliini, 35: cognosco ben ch' io sto qual manigoldo, / ma quel
io sto qual manigoldo, / ma quel ch' io debbia fare in cor mi metti
si sgomenti per questo, né creda ch' io abbi scritto bugia; ma pensi di
, i-190: udite lo sogno mio, ch' io viddi. parevami che noi legavamo
del vescovo e 'l manipolo, / ch' alle cannelle lor serva per zipolo. g
aristippia, 15: seria buon manescalco ch' ai primo ho trovato l'inchiodatura; non
testa che adesso stesse tranquillo, visto ch' era prosciolto. = deriv.
di giovacchino e d'anna, / più ch' altra donna graziosa e pia. serdini
dell'anima e la superbia è il veleno ch' enfia il corpo. tansillo, 2-314
quella celeste manna, quel pan santo / ch' a gli angelici cori è grato tanto
di chi ama altri ne la maniera ch' io amo voi. gosellino, 1-5
cervosa, mi prese per mano < dicendo ch' io menassi duoi con me. ariosto
: oh non vi dubitate, / ch' egli [uri balsamo] è una manna
; / date qua il libro, ch' io possa purgarlo: / e'sare'buon
esce una gomma dal corpo la notte, ch' è manna. b. corsini,
poveri del paese era la manna, ch' essi raccoglievano intaccando gli ornielli nelle selve
a punto ne l'ora, / ch' ella, per intrecciarsi / di rosate
antonio da ferrara, 161: vero è ch' io me sollazzo, / ma
stormenti scuri, seghe, trovava un'acconciatura ch' ebbe nome dalla mannaia; manaie e
man- naietta piomba giù liscia e pulita ch' è un piacere: e in questa
: mi pigliaron l'agnello pezzato / ch' avea d'oro il pelo, / d'
/ disse puntando i piè: tira, ch' io tiro. 2. ant
idem, xlvi-65: ne'biondi capelli / ch' amor per consumarmi increspa e dora /
zase stravolto, / e par pure ch' el sia morto; / et eco vignando
/ et eco vignando dui vilani / ch' avea dui bastoni in mane. albertano volgar
ma acconciati sì come la mano, ch' è una medesima quando in palma si
al padre mio meco vera'ne, / ch' io voglio appresentarle al suo cospetto.
da timori oppresso constituivano un doloroso ternario ch' alia gravezza di que'ferri maggior peso
appena uno gittare di mano andò, ch' egli scontrò galifo con dieci compagni.
/ gridò « tendiam le reti, sì ch' io pigli / la leonessa e'leoncini
udire, / a me più cara ch' alcuno altro regno, / e fa ch'
ch'alcuno altro regno, / e fa ch' io possa en le sue man morire
iacopone, 22-61: como lo can ch' a 'l raspo, le man mena
animali strani, /... / ch' hanno le gambe di drieto e le
par., 13-78: l'artista / ch' a l'abito de l'arte ha man
altri che 'l detto notaio, a ciò ch' e'libri si mantengano d'una mano
, 44: non è man ch' i'non sappia benissimo / ritrar, che
tiranno, del cui tosco sugge / ch' elli ha già sparto e vuol che
: lascia il popolo mio, acciò ch' egli sacrifichi a me. il quale
far gran giovagione. / -dico ch' ell'è la man del cielo, comare
del signor francesco redi che voglio credere ch' ei lo serva [il genio del
/ magioe nom sono lui cortte, / ch' adotte gli sono sovente / dondunque tra
cose vedea tante e sì nove, / ch' era sol di mirar quasi già stanco
tutti, aver la mano da coloro ch' eran soliti averla dagli altri; tali erano
pasqualigo, 2-59: egli mi pare ch' abbiate locuplete testimonio della ingenuità mia con
giraldi cinzio, i-140: la diligenza ch' egli mostrò nell'ultima edizione prima ch'
ch'egli mostrò nell'ultima edizione prima ch' ella uscisse può mostrare che l'opera,
ultima mano, quando volle la sventura sua ch' egli cadesse da un palco fatto per
l'ultima mano, che furono avvertite ch' era in tavola. lambruschini, 4-197:
per questa altra man di sonetti, ch' io vi mando, voi vedrete che qui
, ha ascoltato una mano d'orazioni ch' egli ha detto sopra il fanciullo. baruffaldi
. giov. cavalcanti, 54: quello ch' è più utile, per dio!
forze conformi a l'animo, sì ch' io potessi dire adesso: -benedette ti sieno
sono gli scrittori italiani... ch' io leggo con più piacere. mano a
cavaliero dele parte di resto, / ch' avea una moiere bela e fata a mano
. d'ambra, 57: -credetemi ch' i'non son per partire, non pagandovi
non son per partire, non pagandovi quel ch' ho promesso. -ciò non mi è
vuol dare agli sponsali il compimento, / ch' è quello che la sposa abbia la
so come, ad orlando venne detto / ch' é là giuso il sir de montealbano
quando / tutto a sé il trasser due ch' a mano a mano / passavan dolcemente
grandi / insino al can- tinier, ch' abita 'n fondo. -a mano
re manfredi a mano a mano / ch' era turbato già del convenente, / il
un bello e gentil sparavieri, / ch' e's'avea preso e acconcio a sua
signore d'un piccolo pode- retto, ch' egli stesso lavorava a sue mani. lambruschini
ti fo saper, dinanzi assai / ch' a man vegni de'tuo nemici guelfi,
bibbia volgar., ii-603: ecco ch' io mi muoio ora di sete e in
alcuna volta gli veniva in pensiero quello ch' era vero, cioè che le sue
773: perché [vostra eccellenza] conosca ch' io non m'inganno in tutto,
la ringrazio poi del caritatevole avvertimento, ch' ella mi porge, di andar con man
leggerà, sia un testimonio de l'affezione ch' io le porto e del desiderio c'
tasso, 18-7: non conviensi già ch' ancor profano / ne'suoi gran magisteri
gli tiene / gli occhi alle man, ch' eran rapaci e ladre. davila,
, vasel d'ogne froda, / ch' ebbe i nemici di suo donno in mano
. betussi, xliv-118: morta è colei ch' avuto ha un tempo in mano /
, iii-1-23: trovandosi in mano un potere ch' egli conosce vizioso, illegittimo e dannosissimo
manovrare. cavalca, 21-97: pognamo ch' egli tagli o incenda o percuota quella
rispo- senmi amendue che il vero era ch' eglino aveano molto vino a mano,
bisogna guardare come l'uomo favella, ch' ell'hanno sempre il petrarca o 'l boccaccio
infino alla fine a intelligenzia, sì ch' egli gli abbia per le mani.
/ -e1 cre- masco m'ha detto ch' i'non dubiti, / ché ha tanto
, / ché ha tanto in mano ch' io sarò contento. galileo, 8-x-115:
, li quali non veggiono le cose ch' elli hanno per mano. g. villani
mazzini, 44-33: il lavoro europeo ch' io ho per le mani m'assorbiva interamente
7 (104): sappiate tutti ch' io ho già in mano un filo per
loro certi amici di daramis e dissono ch' eglino s'avessino cura alle mani,
. / e se tu forse credi ch' io t'inganni, / fatti ver'lei
che sia tra 'l nilo e 'l segno ch' ercol fisse, / con volontà d'
molti frati alberti / da intender ciò ch' è posto loro in mano.
ella resignava in mano del figliuolo l'autorità ch' ella aveva di reggente e, levatosi
infiammi d'amore; ed acciocché quello ch' io voglio venga pienamente fatto, tieni
venga pienamente fatto, tieni lo modo ch' io ti metto in mano. della casa
di me e di questi fanciugli, ch' è stato una cosa da noi credere
, n-iv-229: scelerato è quel figliuolo ch' osi di por le mani violente nella
denti, tanto era l'odio ch' ella aveva contro a lui.
detto la magnanimità esser come un fregio ch' adorna l'edificio, perché ella porge mano
. ariosto, 38-34: la turba ch' aspettando ne le valli / stava alla
crisostomo e anseimo e quel donato / ch' a la prim'arte degnò porre mano
, 120-4: quelle pietose rime in ch' io m'accorsi / di vostro ingegno e
. -e pongli mano a un carniere ch' egli avea. berni, 42-25 (iv-9
voleva che il dottore vedesse e sapesse ch' egli portava qualche cosa.
, / se non a quel tormento ch' abbiàn detto / ch'ai fulmine assimiglia
non a quel tormento ch'abbiàn detto / ch' ai fulmine assimiglia in ogni effetto.
, 10-915: gli è delle mani, ch' e'par uno sguizzerò, / un
vinta e dividere a questo popolo la terra ch' io promisi a padri loro di dover
sonetto di sua mano, la quale mostrava ch' egli ne fosse l'autore. foscolo
un pazzo. galileo, 3-2-66: mentre ch' io era alle mani con astronomi e
76: egli era paruto più verisimile ch' ella fusse tra loro una cosa fatta a
, 4-283: giannino m'ha avvertito ch' io finga di non lo vedere subito
io finga di non lo vedere subito ch' egli esca di casa; ma perché mi
qui mette una certa novella, / ch' io credo che se l'abbia fatta a
gli avuti con ruggier complessi, / ch' avrà ne l'alma eternamente impressi.
ad una femmina avventata ed ardita, ch' ella non gli rubi la mano. giuglaris
. loredano, 1-73: annibaie, ch' era venuto per celebrare coi suoi trionfi i
era fatturo / per lo regno mortai ch' a lui soggiace, / diventa in apparenza
rimessa in mani proprie e senza dirgli ch' io l'ho mandata per la posta.
io: eglino m'erano tutti addosso ch' io il giudicassi, ed io me ne
segneri, i-436: tu corri rischio ch' ei tolga da te la mano e che
, rettor., 130-12: elli gridava ch' appena i dei di sopra potrebbero ornai
. d'ambra, 11: pregommi ch' io vedessi se a te, che sei
volta, qualche scudo, / io voglio ch' una sera tu gli faccia / una
procurar la pace in vano, / però ch' insuperbiti i vincitori / non si voleano
, 1-335: quest'odio così mortale, ch' indusse ottino, ch'era d'età
così mortale, ch'indusse ottino, ch' era d'età provetta, a macchiarsi le
poi si morse lui stessi, / ch' era meglio a falco creduto avessi. varchi
tanto solamente lanciato i pili, avanti ch' ei venissero al menar delle mani,
; dov'io, mostrandogli un colpo ch' io mi sono sognato, il fo far
con questo messer sisto; e sapete ch' e'non può essere ch'ei non
e sapete ch'e'non può essere ch' ei non sia stato con quel vescovo ch'
ch'ei non sia stato con quel vescovo ch' è morto, ed in grandissimo sospetto
che penso di sì), / dite ch' e'la soscriva, e da mia
mano, e che ella ha udito ch' egli ama cotanto. -portarsi la
vedendo andrea tornato in firenze, fecero ch' egli rimise -presto, pronto,
reggon fra mano, e ardirei di dire ch' e'mi piacesser più che andrea del
, 2-255: il guaio si è ch' elleno [le ragioni allegate], per
stringe. boccaccio, v-181: né crediate ch' egli stringa più le mani della sua
, e poco onore a me, credendo ch' io volessi tenere le mani ad una
o generai, datela a lei, / ch' io voglio, prima della mia partenza
: e'si pensarono /... ch' io cedessi col danaio: / e
casa, 5-iii-230: sarà vero pur troppo ch' io non ho risposto al monsignor reverendo
tinello. fagiuoli, 1-4-72: bisogna ch' io metta il ben per la pace e
gioirne eternamente. / ci van que'soli ch' egli manoduce, / né mena chi
anni stanchi, / qual maggior grazia ch' esser manumessi? varchi, 23-103: di'
nasce / e sol si manomette allor ch' ei muore. 2. mettere
mia, non abbiate fretta, lasciate ch' ella si manometta per altri e io
loro del vino biblino odoroso, / ch' avea quattro anni. n. degli albizzi
lui protezzione,... lasciasse ch' egli, senza veruno ostacolo, e saccheggiasse
è pur desso! / può esser ch' io ti vegga in tanto scherno? /
dovete abassare né manumettare 10 gran bene ch' è in voi. cicerone volgar.,
disse gigi: umbé, fate tosto, ch' io vuo'fare anch'io. g
2-54: la manopola allor, ch' in man tenea, / lanciògli marte,
) discorse quella congiura ne'giorni medesimi ch' ella fu tentata e punita, cioè nel
9-49: io non son più quel ch' era: / molle son fatto ed
b. jacopi, v-399-11: poi ch' egli moriio baldovino e ssimone, suo
mano valdi; e come ch' e'fussono buoni e leali, non è
nelle travi... sono funi, ch' il ponte della parte di sopra con
mascelle, / io non rido, ancor ch' i'smanio e canto / che si
che non era sì grosso ramo, ch' e'a terra in uno colpo noi gittasse
interpretarono a torto que'manrovesci di penna ch' ei vibrò con destrezza, non segnalando
incantamento]; / an- diam, ch' io l'ho a man salva. siri
, in luogo de prè plazido ragazoni ch' è morto. v. borghini, 6-iv-
- è questo il duro punto, / ch' abbandonò marfisa,
pastura, /... / prima ch' io ti disami molto o poco.
p. viani, 530: confesso subito ch' io sono di gusto depravatissimo, perché
è generale, ed abbraccia tutto ciò ch' è scritto sopra la fronte della lettera piegata
aveva dimostrate a parigi e la competenza ch' era andata acquistando. moretti, ii-247
, che tutti queli hanno mansi, ch' è campi 14, paghino per ciascuno
. metastasio, 1-ii-1044: fu detto poi ch' ei delle belve / mansuefar la ferità
mansuefare il verme della fame, / ch' in andando s'accende. gabrielli,
come poi gli infiammati spegnere sì fattamente ch' essi s'adirino, mansuefacciansi, invidino,
moderato. giamboni, 8-ii-40: quello ch' è veramente mansueto, sì si adira
egli è alle fonti del vostro sangue ch' egli attinse queu'amor dell'onesto, quell'
, 126-29: tempo verrà ancor forse / ch' a l'usato soggiorno / torni la
iii-672: concedimi, o signor, ch' io viva / mio tempo estremo almen
di quella mansueta / e dolce morte ch' a'mortali è rara. 8
/ parlava tanto dolce e mansueto, / ch' ogni tristo pensier tornava lieto.
.. aspettar da lui quella mansuetudine ch' era stata lor promessa da parte sua da
lor promessa da parte sua da alcuni ch' egli aveva mandati innanzi a mollificare gli animi
voler ben a modo mantacare, / ch' amendue insieme deg- gian affinare / lor
/ mi disse) s'io non so ch' avrem cornacchie? / e mantacando subito
burro e l'altro seta, / ch' è poi manteca rancia e vii capecchio.
sul petto non potevano lasciar in dubbio ch' ei fosse un patriarca od un arcivescovo
, dove bisogna,... disse ch' i'son un grande scapigliato.
ii, 162: non salti troppo omo ch' è sagio, / per grande alteze
sempre dentro al nostro core; / ch' esti savi pur di fuore / non
cristiane più unite e più felici assai ch' elle non sono. 4.
mantene amore, / gioie e allegrezze, ch' è gran signoria. chiaro davanzati,
/ è stato infin a qui cagion ch' io viva; / dicendo: -perché priva
/ ché più danno faranno a te ch' a mene. ariosto, 20-60:
: che ciascheduno debbia pagare fersi, / ch' io canto e piango il so bel nome
salvi e mantenga alle sue spese, / ch' a le nostre ci è poco parte
vita nel suo solito mantene, / ch' io credo ciecamente / qual à più di
v. s., e mi piace ch' ella stia mangiare il ramerino, nel
tobiolo, 1-17: or togli tobia ch' hai distrutto il tuo: ora va',
di chi mantiene il monte e fa ch' e'renda. tasso, 11-ii-330: questo
: già tu m'insulti! tu sai ch' io non posso offrirti di viver con
mia morte è più grave, / ch' aggio ognora morte e mantengo vita,
principalmente, per mantenersi quella gloria ch' avevano acquistata per esser stati vincitori più volte
un dio mi chiama, e vuole / ch' io l'ascolti. ai pensieri /
chiesa, se forlì e l'altre terre ch' io tengo non mi rimangono, e
faccendone spiacere, / di cosa in ch' io potesse mantenere / l'amico a me
, che non solo era violata, ma ch' era madre di tre figliuoli. forteguerri
dominio 11 denaro di quel tal dazio ch' essi hanno tolto. zi. adempiere
« io lo feci a ragione perciò ch' ella uccise il mio padre », sì
mantenesse la plebe, piacesse più alla plebe ch' il parlamento del fiero consolo, ch'
ch'il parlamento del fiero consolo, ch' avete udito. girone il cortese volgar
pianto, / or mi mantien, ch' el no caschi in errore; / che
soccorso in fra poch'ore, / pur ch' a lor desse il cor di mantenerse
republica,... ma poi ch' ella prese quel modo di vivere col
boterò, i-61: sparta, mentre ch' entro i termini prescritti da licurgo si mantenne
v. borghini, 6-ii-19: mostrerebbe ch' ella [la villa ca- marte]
non aprendo i salotti che quel tanto ch' era indispensabile al mantenimento delle sue relazioni
mantenimento di simili giuramenti; tanto più ch' io veggo in te qualche nuovo capriccio:
, 12-i-82: ora, per la reverenza ch' io gli porto, non posso mancare
detto di certo per la tal dama, ch' è la mantenitrice bon, li-4-77
: fu il primo cavalier, ch' in sella stette / contra il campion
confederazione mantenuta con l'equilibrio si fa ch' a te stesso non sie mentitore, /
al convento, prima di notte: ch' era una delle leggi più precise, e
un certo alzar e abbassar, che par ch' io abbia nel corpo 1 mantici dell'
]: 'mantice respiratorio': quel soffietto ch' è destinato a ridestare od artefare la respirazione
dalla sua maestà per placarlo, temendo ch' egli non tornasse nuovo mantice di tumulti
di pene. -lo so anch'io ch' egli cavarai le penne, mantice da
a prender libri e, preson- tuosello ch' egli era, non mancò di dir alcuna
gola; con la sua coda, ch' è lunghissima ed irta di punte, si
mantiglia o co'mantiglioni a cappuccio, ch' eran di ra- setto nero imbottiti d'
. federico ii, 161: allora ch' io vi vidi primamente / mantenente -fui
i-141: mantinente avanti lui mostraro / ch' io era fatto vostro servidore. angiolieri,
valente; / ancor fa più, ch' e'noi trova sì brutto, / che
costumi de la citade, e segondo ciò ch' elli deno alleggere la podestà in nome
disamorato / contra 'l peccato, / ch' è nato in noi, di chiamare
, di chiamare a ritroso / tal ch' è vile e noioso / con nome di
valore, / cioè di leggiadria, ch' è bella tanto / che fa degno
., 19-69: se di saper ch' i'sia ti cal cotanto, / che
però la ripa corsa, / sappi ch' i'fui vestito del gran manto.
dorate son [le cappe] sì ch' elli abbaglia; / ma dentro tutte piombo
passò el petto l'aspro telo / ch' asperse 'l fianco al to fiol innocente,
, 15-61: e 'l crin, ch' in cima al capo avea raccolto / in
nimica d'ogni cosa vile / più ch' altra donna in virtuoso manto, /
mi gradirò / de l'amorosa donna ch' a ciò mi pinge. lapo gianni
mio, che seguendo partissi / lei ch' avolto l'avea nel suo bel manto.
.: cioè la nona spera, ch' è ammanto e coperta di tutti li altri
di stelle il manto / lo ciel, ch' a nostro ben dispiega e gira.
nessuna grazia indarno or mi si chiede / ch' io son del manto viperino fuora.
ti doni vanto / fra gli altri ch' io di te fosse amorosa, / né
come maestra sopra tutte queste / donne ch' i'scrivo sì savie ed oneste.
dotto, / onde sagio divengna / ch' im sua legie mantene. francesco da firenze
/ per troppo vostro orgogliare: / ch' eo veo mante fiate / taira turbata tornare
davanzati, xvi-57: mante fiate son ch' io mi dispero, / e dico
per sembiansa / mi fece dimostransa / ch' allegressa mostrava 'n suo coraggio,
in me aggio partita / la dimoranza ch' i'faccio mantore, / fuggendo la
vólti, / tra color non vogliate ch' io vi guidi. carducci, iii-3-166:
nulla non v'era, / perciò ch' ancora non avean potuto / prender li greci
, 8-ii-68: legale è detta queu'amistade ch' è particolare e mercimutale, si come
selvaggina. iacopone, 14-40: puoi ch' è guasto el [il grano] se
d'un sasso e d'una buca / ch' a chi è più presso fa maggior
l'architettura dovrebbe essere; diciamo pure ch' è una frivolezza, un mezzo pasticcio.
, 50: questo tuo tempio, ch' io direi allora ben mal fondato e in
l'industria finisce di consumare il corallo ch' era stato accantonato. nel frattempo, giappone
, li-io: sua cesarea maestà pensa ch' el delfino non accettarà la pace con
né una manutengola, né un'assassina ch' io mi sappia. navarro della miraglia
96: pure messer francesco petrarca, ch' è oggi vivo, ebbe una manza spirituale
senza rubore / alle lor manze ciò ch' avean nel core. poliziano, 1-748:
vuol per manza. grazzini, 4-266: ch' è della diamante, la manza,
, / che le parlavo di quel ch' i'vorrei; / l'avevo svolta
che cos'è? -chiese il signore ch' era con lei. -l'albero di
. come bibita fa furore: alcuni dicono ch' è un infuso di carrube. dà
si diceva allievo del don ferrante manzoniano, ch' era un modo d'arguta modestia,
capelli, / la favella toscana, ch' è sì sciocca / nel manzonismo de gli
rienzo] trarre fuori certe nuove insegne ch' avea fatte fare,... e
ii-322: per lo suo movimento proprio, ch' è da occidente in oriente,.
non altrimenti guarda il mappamondo / quel ch' a la patria sua lontan si trova
: sopra l'altare non vi è altro ch' un mappamondo assai grande, dove tutto
monete di gran credito, certo è ch' erano monete d'oro... il
era passato per la mente il sospetto ch' io fossi un uomo di mal affare,
disse il gondino, de'corsi, ch' era sanza padre, si maritò;
. varchi, 24-17: non dubitate ch' io non la perderò [la collana
acqua, nelle reti preso / fu, ch' elle tese avean tra tacque e'fiori
/ né no son marangone, / ch' io sappia andar ciercando / colà ove
lì quel fattore che pezzo di marangone ch' egli è ». il p. ricci
loro indengne assai persone scempie, / ch' el mel sapora e tiensi a le
silvestri e qualche arbore di marasche piccole, ch' a roma chiamano visciolette. trinci,
occor disputar colle lenzuola, / disse ch' aveva l'etica e 'l marasmo. malpighi
a quella nazione io direi di sì ch' ella s'educasse, perché ad uscire
molte castella e case e terra, ch' ella aveva in questa marca di toscana,
marca » deriva « marchese », ch' era nome di provincia posta ne'confini
che sei 'l più bravo fante / ch' abbia la marca italia e francia e
gran fallimento, / perché ciascuno può quel ch' è suo donare. dante, conv
conti di antichi cavalieri, 39: ordenò ch' esso desse a roma l'anno de
. ariosto, 43-110: disse al cane ch' una marca d'oro / a quella
era portato, per questa sola cagione ch' elio fu trovato con dieci marche d'argento
: ce lo insinua l'aspetto della moneta ch' è la stessa in ogni repubblica
occulti dissegni, per marca di quella confidenza ch' egli era per usar sempre con esso
lato manco, / onde al segno ch' io marco / va stridendo lo strale
e mettila nel fornello a cuocere tanto ch' ella venga rossa come fuoco. bellincioni,
terrò più vita di romito, / ch' i'potrò andar con gli altri a
altri a processione. / e tal ch' è marchesita al paragone, / non
la visione in quell'anno, determinando ch' era l'equinozio di primavera...
le cose erano andate di là da quel ch' egli aveva previsto. stuparich, 9-193
marce sempre virtù senza avversaro, / ch' allora appar quanto viresce e lustra / e
a uno piccolo castello in ferrarese, ch' era de'marchesi da esti, suoi parenti
all'entrante di settembre, il marchese ch' era nella marca per lo papa prese
ritrovato, / col quale son degli anni ch' io carteggio. manzoni, fermo e
producono di questa semente in maggior copia ch' altri paesi. -con valore spreg
di scrivermi, rispondo a la marchiana ch' io vi posso far molte cerimonie intorno
porta nella fronte il suo nome, ch' è quasi un marchio che notifica il
dolente psiche ognor d'attorno, / ch' ad ogni quattro passi fa un lamento.
carani, 5-56: come ificrate vide ch' i nemici s'erano accampati al dirimpetto
non aspectare mai la fredura, / ch' el fredo non lassa zermogliare, /
pavese, i-440: gosto ci gridò ch' era passato un garzone marcio di sudore,
175: e 'l conte da panago, ch' era co'nobili di bologna, disse
sguattari, portano sempre infaciato il quasi ch' io non dissi. 14. con
assistenti conoscessero apertamente il suo errore e ch' egli fusse un luterano marcio, con
. n. secchi, 2-29: vedi ch' io l'avrò uccellato una volta!
mancina, / fu scritto al papa ch' egli avea mandata / una persona marcia
bartolucci, 2-1-48: ti so dire ch' io sto fresca a fidarmi di te
marciscono. garibaldi, 2-333: chi dice ch' essi [i piroscafi] furono distrutti
non prende / suo moto da quel ch' altri ghiribizza: / né tale alterazion per
per modo il rende / corruttibil, ch' ei bachi o ch'ei marcisca.
/ corruttibil, ch'ei bachi o ch' ei marcisca. 7. figur
quale egli adopera, et è essa operazione ch' egli aopera; questa sempre ama d'
aiuti dei russi e dei turchi, ch' erano stati sordi alla sua miseria; nel
amicis, i-250: ad ogni crollo ch' e'ricevessero, colava dalle orecchie e
case si mescolavano al sentor di marciume ch' emanava da certi angoli morti del porto.
, 4-326: non si creda giammai ch' io abbia preteso di porre in un fascio
or u argent'a marchi, / o ch' a nave 'n fortuna prender porto.
petrarca, 146-14: il bel paese / ch' appennin parte, e 'l mar circonda
adunque... in questo luogo ch' io dissi sia una cittade e abbia nome
^ meridionale, cadesse una pietra, ch' ella caderebbe in su quel dosso del
in su quel dosso del mare oceano ch' è a punto in questa palla opposito a
ond'i'fui percosso in guisa / ch' e'medesmi porian saldar la piaga, /
sì d'altro amor precisa, / ch' un sol dolce penser l'anima appaga.
esser vera la ragione e la causa ch' io produrrò, tuttavoltaché ella si verifichi
ben vi bisognò più che bonaccia; / ch' ogni poco che 'l mar fosse più
raccolta d'acqua del fiume giordano, ch' è largo circa miglia cinque e lungo
cucina dell'oste dalle due spade, ch' io mi credo aver ingiot- tito un
, d'un paio di pernice ch' io ho veduto nello spiedo. b.
pianti, / la verità non sia ch' unqua v'alletti. pellico, 4-99:
: vivendo tanto iniquamente ed anco peggio ch' io non dico non potè el mare de
a urlare, in quel mare grigio ch' èra la pianura. cassola, 3-236:
: aveva antea menati due giganti, / ch' eran venùti del mar della rena.
par., 1-113: ne l'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature
al qual tutto si move / ciò ch' ella cria e che natura face. magalotti
assorto / nell'essenza infinita, / ch' è mar di luce e vita, /
genero sulla via di trovar la luce ch' ei cerca, voi degnatevi indicarne le opere
è fatto palese / in questo mar, ch' è mar di sapienza, / l'
/ che mi dia tal vittoria, / ch' io vinca in mezzo al tempestoso mare
/ en tempestoso mar, che voi ch' eo porti / per lei la vita
solamente non farà, tutti que'progressi ch' egli vorrebbe, ma entrerà in un mare
. parabosco, 4-11: misero me, ch' io ben m'aveggio ch'io semino
me, ch'io ben m'aveggio ch' io semino ne l'acqua, che io
acqua, che io ferisco i venti, ch' io credo asciugar il mare. pananti
tornare avea, / entrò nel mar ch' era turbato e fiero. d. bartoli
incantamento / e messi in un vasel ch' ad ogni vento / per mare andasse al
. petrarca, iv-3-91: vidivi alquanti ch' han turbato i mari / con venti
spremetti da questa spungia la sostanza fluida ch' era in essa, svelta che fu
). fagiuoli, i-180: voglio ch' avesser già fatto disegno, / per
redi, 16-i-29: ecco, oimè, ch' io mi mareggio, / e m'
perduti. / ecco, oimè, ch' io faccio getto /... /
e l'onda il volve, / ch' un altro lago fa d'umori sparti,
quelle a mareggiare, per togliere le vittuaglie ch' andavano alla città. marino, 20-308
, 20-308: il drappello aventurier, ch' errante / altre imprese cercando in asia giva
re roberto, vedendosi l'armata siciliana ch' andava mareggiando e ch'aspettava che passasse
l'armata siciliana ch'andava mareggiando e ch' aspettava che passasse a guerreggiare per terra
belle cose del mondo luminosa e immobile ch' egli era, è ridotto a divenire una
ambascia: / lascia, lascia / ch' io ritorni a la mia nave. cesarotti
ne porta il timone, / e quel ch' osserva percuote nel petto, / tanto
osserva percuote nel petto, / tanto ch' egli ha la nave abbandonata / e
cupo mareggio, ad ogni flutto / ch' urta il gradino. 2. per
mio, non voglio in alcuna maniera ch' ella parta; eh dove vorrebb'ella andare
2-37: non mancarà di farlo, fatto ch' arò una marendaròla. = dimin
ritrovar il loco infermo vuole, / ch' el va toccando in quella parte e in
/ posso chiamar lo quinto maresciallo, / ch' à la soa cera più fresca che
annona e i sedili il maresciallo, ch' è di casa poppenheim e possiede con diritto
seguaci dell'uomo d'arme... ch' erano i suoi camerieri, fattori,
nelle private bisogne,... ch' erano garzoni, valetti, paggi della dama
, paggi della dama,... ch' erano contestabili, marescialli nelle stalle,
qui la barca umile, / di ch' io vi parlo (udite stravagante / ma-
/ ma quelle somme trovian margarite / ch' en di vertù fornite. dante, conv
a pena il suo sole comparve, ch' aprendo le porte del cuore, concepì la
/ forse la solfa della margherita, / ch' ognuno alfin ci lascerà la vita.
più pregiato fior del nome solo / ch' oggi ha colmo d'onor la sena
ecco il margine / del buon vin, ch' arde e brilla, / n'è
ond'egli era, vedute quelle margini ch' egli avea nei piedi. bibbia volgar
questo vantaggio dagli scarpelli dello scultore, ch' egli non solo sana, come faceva
i segni. e dice... ch' ell'è bionda, ha gli occhi
fallace avvelenato, / se non vuol ch' aspre doglie a lui prepari / rossa
ferrara, 98: sia maladetta la vertù ch' apollo / condusse in mi e ogni
, il crin disciolto ai venti, / ch' assisa in curvo pin fra i puri
, fra tutte m'allargo / acciò ch' ogn'un di me ritrovi il margo
ma più mia forza spargo / in quei ch' in giesù cristo han la lor fede
: all'età di soli 19 anni ecco ch' ei
ricevettero alfine per bocca del maggiore harrant ch' era al servizio del margravio di bade
fatto il medesimo e meglio, / ch' ella amava più lui che la non fa
marimbe, che sono li migliori strumenti musicali ch' abbino li negri d'angola. linati
manomesso. soffici, iii-33: allor ch' ella si riposava dal lungo lavoro del
ritorna, f... f tu ch' hai nel cuore la marina brulla, /
, / forte gridando: oimè, ch' io vado a scesi / pel mal che
: il bricca tacque, e vide ben ch' allora / la marina era torbida.
20-42: non vi fu marinaio né ignun ch' ardisse j volger verso rinaldo sol la
, / e li marinerò, sì ch' e'parranno / salvaticine. soderini, ii-311
, per la lunga e oziosa dimora ch' ella fece in dalmazia, s'empié
si sapeva a quelli tempi nella perfezzione ch' ella si sa al presente. zilioli
. frugoni, iv-179: l'ostessa, ch' era marinata dal belletto e addobbata dal
vadan bene per indicare queste due correnti ch' eran destinate necessariamente a separarsi.
onoratamente asserirle che ben pochi fra'moltissimi ch' io conosco son degni di starle accanto
è difetto del vento marino, / ch' entra 'n casa pel buco dell'acquaio.
, 3-150: drieto a ellara è certo ch' assai vada [l'ape],
14- 497: scorser cesarea poi, ch' a la vetusta / etate ebbe altro
ha ne l'asciutto una pianura, / ch' è di marini uc- cegli aprica stanza
i-9: se e'non fusse lo amor ch' i'porto al vecchio / e che
. di breme, 2-410: so bene ch' io ruppi definitivamente con lui per le
carducci, ii-4-100: la nomea ch' e's'è fatta a furia di
28-296: un sedicente conte bértola, ch' è il capo di tutta una banda di
rubbava e chiedea. / per dio, ch' han più discrete e oneste mani /
6-94: volete più mariuola gente ch' è quella dei marinari? g
i-io-iio: il pregò con molta cortesia / ch' a maritaggio suo fusse presente. a
. a. cocchi, i-25: maritaggio ch' ei si sforzava di fare di teodorico
cupido, / di tale sposa, ch' assai mal contenta / credo la faccia nel
il maritale albergo apparecchiato, / di ch' era stata già gran tempo vaga.
una si è che dopo me si dica ch' io sia morta moglie di catone;
più durar / caro pare, maridemi, ch' io la sento. galileo, 5-309
i verd'olmi le viti tenerelle, / ch' ai suo collo appoggiate / e di
la dote dela torà loro serokka, ch' ella ebe quando si maritoie a lapo f
mamma, lo temp'è venuto / ch' eo me voria maritare / d'un fante
mano dei secolari... il far ch' ogni vescovo fosse papa nel suo vescovado
degli amidei. ariosto, 45-104: ch' in sua presenzia ella ha quelle parole
follia tien tuo'brigata. / po'ch' i'son maritata, / parti d'esta
parti d'esta novella: / mentre ch' i'fu'pulzella, / sai di tua
amor mio è marittato, / non ch' l sia morto, perso o invechiato.
! maladetta sia la mia disgrazia, / ch' è l'averl'io serrata (perch'
e tante / sentito ho a dir ch' erano i loro amanti / gioie, oracoli
p. nelli, 63: ma quel ch' è peggio tal si mostra ardito /
e ho avuto a far mille civettarie inanzi ch' io gli facci scroccar un tratto.
posso durare. ariosto, 5-2: ch' abominevol peste, che megera / è venuta
tasso, 1-13-30: qual veloce destrier, ch' ai faticoso / onor de'l'arme
xx, o più, innanzi ch' andassono a marito. boccaccio, dee.
, 9-26: per ruinar la pratica ch' in piede / era gagliarda, e presso
, / dico a mio padre che prima ch' in frisa / mi dia marito,
del regno suo s'era fuggito, / ch' una regina in forma di serpente /
cattaneo, vi-1-268: è troppo evidente ch' ella [la ferrovia del gottardo]
tade privi, come potesti voi consentire ch' el mio delicato figliuolo fusse di li
ancor quest'amore de la sorte di quel ch' hanno gli animali terrestri a la terra
turco, ed obste al gallico furore ch' a lunghi passi da qua de alpi per
maggiore e la più nobil vittoria maritima ch' avesse mai alcun principe o capitano doppo
niun rispetto all'uomo di quel grado ch' egli era, si prendeva diletto di schernirlo
voi, marmaglia: in casa voi ch' è l'ora. bechi, 2-299:
questo cuore e per conferma / sappi ch' egli è per te freddo ch'e'marma
/ sappi ch'egli è per te freddo ch' e'marma. viani, 14-29:
, n: ego volo dicere, / ch' e'lucci, i barbagianni e le
finiguerri, 49: con lui vidi un ch' à ciglia di marmeggia / e fu
i-133: e tu, marméggio, visto ch' io mi ecclissi, / ch'io
visto ch'io mi ecclissi, / ch' io non sapessi vivere argomenti, / o
io non sapessi vivere argomenti, / o ch' io fossi empio; e perché il
finiguerri, 15: i'vi vid'un ch' a 'l viso marmeggiato / e molto
'). borgese, 1-119: sentendo ch' essa si agitava cercò di trattarla con
firenza per messer lo duca; / ch' egli, o suo oficial, mi riconduca
/ son le vivande, ed altro ch' uòva sode! / pasticci si vedean
822 — e terso, / ch' io mi specchiai in esso qual io paio
sì bella torre non vide, però ch' ella è di fuori di bianchissimi marmi e
l'ultima operazione e la più premanente ch' abbi la scultura, imperoché quella ch'
ch'abbi la scultura, imperoché quella ch' è sola di marmo è sottoposta alle
inf., 20-49: aronta è quel ch' ai ventre li s'atterga, /
stare. dante, xliii-72: saranne quello ch' è d'un uom di marmo,
sol vide, né stella, / ch' un cor di marmo a pietà mosso avrebbe
io le faceva; bene è vero ch' alquanto divenne vermiglia nel volto. tasso
una pietà sì dolce spira, / ch' ammollì il cor che fu dur marmo
paiono piante e marmi per la noia ch' io provo nell'usar con loro. tommaseo
, 13-87: le apparenze erano tali ch' egli poteva credermi una civettuola capricciosa ed
e dice una scrittura, / di ch' era il marmo lucido intagliato: / «
cioè prossimana alla fine dell'argine del fiume ch' era di pietra, sul quale aveano
il lor tanto in rispiarmo, / ch' egli era giusto come leccar marmo.
, / che ad aver, prima ch' io serrassi gli occhi, / in ricompensa
date in niente, / non pensate ch' i'sia una marmocchia. 4
r. bertini, xxvi-3-261: fortuna ch' io non giuoco / e ch'io
fortuna ch'io non giuoco / e ch' io non ho puttane o marmocchini / che
su questo rosso, e levalo per modo ch' e'rosso sia in vetro che possa
marmoreo petto, / e più duro ch' acciar, ch'ora non teme.
/ e più duro ch'acciar, ch' ora non teme. -per metonimia
de la porta ebbe percosso, / ch' era tutto di pietra marmorina: /
femminili e, beninteso, marmorini, ch' egli ritiene essere il non plus ultra
goldoni, x-1120: ecco quel marmotta / ch' io non posso vedere.
un castrone di caramandia, tanto più ch' avea lo strascico d'una gran coda
truova il gorgone e i monticei, ch' io dico, / nei quai riflette e
innocenzio, ma dal volgo detto ciente, ch' aveva una cotal aria e vitaccia,
aria e vitaccia, anzi atta alla marra ch' alia spada. marino, xiii-99:
filo d'acqua domando: è possibile ch' io ami più te che la gente del
celeste malossera / a quest'impressa, ch' è pront'e spedita / a fargli comprar
marra, e zappi sì di rado / ch' io te ne so, per dirtela,
. papini, ii-1258: il cavaliere, ch' era a suo modo un cacciatore -voleva
marrétto mi colse un marritto, / ch' i'traboccai alla bocca d'un fosso.
del trabocco del sacco, 6: piango ch' i'm'ho giocato fino i panni
veniero, 15: per dio, ch' han più discrete e oneste mani / cingari
nome di cento mila diavoli, non vedi ch' io son il tuo patrone. serdonati
gli ingannali, xxv-1-381: vorreste forse ch' io diventasse una marrana come voi e
, e sia ccn questo patto, / ch' una volta ancor di propria mano /
gran fretta, se no l'è certa ch' io torno a nicastro impalato! colpa
assassin di strada, can marrani / or ch' io so sciolto, e ho la
i'veggio sanza fallare / le saette ch' i traggo indrieto ritornare ». /
volesse abondare / o di marron, ch' è frutto più perfetto, / par
segretario, qualche granchio, qualche marrone ch' egli abbia preso in questo o in quel
perché son tanto modichi / i tuo'pensier ch' a tal vita ti spongono? /
, e farci strada fra i marrucheti, ch' ivi sono alquanto praticabili. civinini,
marte, / ch' ai mondo non fu mai simil famiglia.
: forse avrei più caro avuto / ch' in soccorso de'nostri a vero marte
). pulci, 12-81: fa'ch' io sappi per tua arte / chi è
idem, 16-45: mostra in fatti quel ch' in nome suona, / quanto abbia
il bel popul di marte, / ch' ad uno, o a dua, o
marte vapor di val di magra / ch' è di torbidi nuvoli involuto; / e
udir di marte il grido, / saper ch' altri si coglie eterne palme / in
10 ritrovai la veronese, e dissele / ch' io m'ero per partir 11 marte
toglierei oggi i panni per nulla, ch' è martidì, non mi coglierebbe bene
da la fucina / del gran fabro ch' a jove i strai martella. ariosto
zappa. ariosto, 37-100: senza ch' abbassi lancia, o che sia posta /
passa la notte, e per far ch' ella senta / viensi a'romori, martella
pungere. leopardi, 341: senti ch' e'fischia e cigola e strombazza:
). ariosto, 10-51: un ch' era alla veletta in su la ròcca,
i lor nemici corpi, / fin ch' e'non l'hanno dissipate affatto.
, e con quanto mio scontro, ch' ogni dì mi martella, come s'io
vedovella, / milord, per quel ch' io sento, il cuore vi martella?
sua cara e fidissima consorte, / ch' ognior scrivendo stimula e martella / come colei
ognior scrivendo stimula e martella / come colei ch' è ingiuriata forte. guicciardini, 13-iv-259
.. tanto martellò e pagò i postiglioni ch' ei potè guadagnare su chi lo precedeva
e'pezzi de'frati de'servi, ch' e'non corressero a dar di gesso
tritarlo con martelli di legno, tanto ch' e'si converta in farina. borgese,
quel martello ebbe battuto undici tocchi, ch' era l'ora disegnata da renzo per
certo ch' io devo ringraziare la natura di quest'acciaio
devo ringraziare la natura di quest'acciaio ch' ella ha liberalmente speso nella creazione del
, è così nota e così usitata ch' è trapassata come in proprio. nomi
con me stizzita,... ch' io abbia voluto esporvi alle risa del pubblico
, molt'aggio a sodisfare, ma ch' io non posso già, che del suo
tutto 'l giorno / per la gran gelosia ch' egli ha di lei: / che
tanto sospetto, / tanto martello, ch' ei ne mena smanie. bizzarri, 35
di voi che, per il gran martello ch' ella ha, gli è sopragionta poco