latine, toscane o d'altra fatta; ch' e'non ne ap- preson per lor
avea il suo libretto in mano, ch' era una devozione. testi inediti,
: m'affidava qualcuno de'suoi librettucci, ch' io leggevo... un
circa a dodici versetti con tanto affetto ch' e'facea piangere chi era intorno.
oziose / io ho pur detto di quel ch' io ho trovato, / come che
registrati / nel libro del mio cuor ch' è in carta buona. massaia,
i libri doppii i debiti e crediti, ch' egli averà. -libro giornale:
, ci lasciò qualche danaro e robicciuole ch' aveva. -libro del quaranta:
/ una passion nova, / tal ch' io rimasi di paura pieno. idem,
.]: 4 licàntropo ': colui ch' è infermo di licantropia; ovvero,
me ne tegno ricco / assai più ch' io non sao dire in parole.
per avere combattuto sanza licenza, ancora ch' egli avesse superato il nimico. b
che un mese al più, e credete ch' io non possa trovar modo di soggiornare
chiaro davanzati, 76-10: al primo ch' altra donna disposasse, / richiesine primier
tavola ritonda, 1-73: da poi ch' io non posso trovare guarigione in questo
a'lettori d'andarsene, o quella ch' e'prende da loro. carducci, iii-21-355
non gli avesse mandati tutti que'rinforzi ch' ei credeva alla somma delle cose necessari
doganiere ed un 'rup '(ch' è un quarto di ducato napoletano) di
non sorge / strana cagione a meritar ch' egli usi / tanta licenza. manzoni,
. algarotti, 1-viii-37: le licenze ch' egli ha preso nell'architettura, discostandosi
gentiluomo licenza di favellare, volle anco ch' egli le astringesse la fede che mai non
mai non avesse a palesare a persona ch' egli avesse inteso ciò ch'ella si apparecchiava
a persona ch'egli avesse inteso ciò ch' ella si apparecchiava di narrargli. davila
qua tutte le sette in rassegna, ch' io, con buona licenza di chi
ma conoscendomi, come mi conoscevate, ch' io v'amava, se l'amor mio
consigli e male stimi / se vuoi ch' i grandi in sua licenza io lassi.
vita mia, fatemi grazia di licenziarmi ch' io torni a venezia a vedere di
, acciocché facciamo le nozze, e ch' io possa vedermi questa contentezza. cesari,
né cade stilla d'acqua da'nuvoli ch' egli [iddio] non la licenzi.
. bibbia volpar., ix-185: subito ch' egli da sé il licenziò, gli
e in fine mi licenziò, comandandomi ch' io tornassi l'altro dì a lui
vecchi et altra gente, / ch' eran con lei venuti di granata, /
. gozzi, 1-27-199: licenziato ognuno ch' era nella stanza, si diede a
croce... nullo sia ricevuto ch' avesse mancamento di fede, e se ricevuto
mezzo; oltre- diché voi dite ch' ella non paga. -respingere chi
e così disse loro: voi credete, ch' io abbia bisogno di voi e che
io la licenzio a voi: fatene quello ch' a voi piace. -concedere
domandogli il re le cagioni delle cose ch' ei vedea nuove, come venirgli a dire
l'asprezza della signoria in verso il corpo ch' è suo fante, massimamente con ciò
/... -dunque per quel ch' io sento, / son bello e licenziato
qualche università; o abbia quindi testimonianza ch' egli è idoneo ad insegnar quelle professioni.
solennemente instituì, recatolo d'arcadia: ch' i giovani in onore dello iddio pan liceo
ii-120: diranno alcuni, per avventura, ch' io ho scritto molte cose più licenziosamente
licenziosamente de'principi e de'privati, ch' io non doveva. gualdo priorato, 10-vii-12
suo gregge, alfine di cristiano, ch' egli era per caso, si fece poco
per l'animosità di licenziose dottrine, ch' insensi- bilmente ci spogliano di quella viva
licenziosa fiamma arde e camina, / sì ch' occhio a dietro a pena se le
molto onesta,... quell'opera ch' egli compose. campiglia, 1-629:
onestà con incredibile fatica feci salva la notte ch' io vi stetti dalle licenziose e turpi
127: non è [la galleria] ch' un liceo di figure animate, le
e il liceo degl'intrepidi libertini sfrenati ch' ella poteva aver uditi. parini,
, a casa, col più grande ch' era / già di liceo, portava anche
si converrà tal nome a punto; / ch' essa non sol del ben che qua
né vuol amor che lo senta altri ch' io. beccuti, i-189: sol la
, 2-11: or non è meglio ch' io mi viva in gioia / quanto
a'preghi nostri / t'arrendi insin ch' è tempo e che ti lice /
de le fiamme sue / goda quel ch' or godere a me non lice. melosio
: al tuo dolor sovvenne / quella ch' è amore e visione e luce /
. tasso, 1-7-25: o gran favor ch' a un cavalier felice / fa benigno
, morte beata / e via più ch' altra vita assai felice, / s'in
su la cima / d'ogni favor ch' a donna casta lice. orsi, 35
dove men lece, / chi fu ch' ardì cotanto e tanto fece?
, 2-265: a me lece ora / ch' io mi disciolga e mi disacri in
donna mia mi disse: aspetta, / ch' a me non lice dimorar più teco
non lece / di nasconderne il don ch' egli a noi fece. fantoni, iii-15
28-1): più lichi- sati siete ch' ermellini, / conti pisan, cavalieri e
e'margini da lato; / per ch' io m'accorsi che 'l passo era
lupi e dalle cagne nasce quell'animale ch' in sembianza di cane ritiene un non
: non vi deve almeno parere irragionevole ch' io creda alle parole d'ari- stotele
daniello, / gran maestro d'amor, ch' a la sua terra / ancor fa
. tasso, n-iii-657: io credo ch' essi [omero e esiodo] fossero
3-72: maestro, or mi concedi / ch' i'sappia quali sono, e qual
, inf., 4-131: poi ch' innalzai un poco più le ciglia, /
. frugoni, i-8-226: tu fusti, ch' aprir sai / quelle celesti vene,
pena di due soldi per ogni mazzo ch' ella n'avesse a filatoio. statuto
e fa'ragione di farla si forte ch' ella sia sofficiente a un asino, se
piovea; e forse che giuseppe, imperciò ch' era maestro del legname, vi si
stile / che ritraesse l'ombre e'tratti ch' ivi / mirar farieno uno ingegno sottile
/ e tanto apollo l'accecò, ch' ei tiene / anzio mastro in pittura,
disse: - ed eo, / poi ch' or non sia entesa, / di larghezza
spagna, 16-42: orlando conte, ch' è mastro saputo, / tutto adirato
egregio. sarpi, i-1-29: io credo ch' egli abbia altre cose da negoziare col
esso gli altri poi maestralmente, / ch' esser mastro di sala anche ha intenzione.
lettera, coll'ingiungergli che la serbi fin ch' io venga a poggibonsi. d'azeglio
di fiandra o di galizia, / ch' ebbe in capo una donna del peccato
al signor tanto sua novella, / ch' egli 'l fece maestro e tesoriere,
di quel tempo, i quali tenevano ch' il maestro per degnità precedesse al tribuno.
maestro visitatore, e voglio visitare li arnesi ch' egli conserva della loggia. cantù,
: o fortunato glauco, or sì ch' hai fatto / una preda da uomo,
mi deve compiacere come donna, pretende ch' io segua il suo volere. parlare,
due de la notte erano l'ore / ch' io la maestra via scorrea bel bello
la radice del narcisso è così dissecativa ch' ella salda l'ulcere grandi e parimente
l'onda. / salta un maestro ch' a traverso mena, / e cresce ad
! mafie, e'son parecchi giorni ch' i'non vi sono stato, che
con la bocca immonda, / ciò ch' arrestar può le celesti rote / e
dea natura e alla maga fortuna piacque ch' io, senz'avvedermene e da'primi
l'amico dalle seduzioni di quella maga ch' è la scienza pura. de sanctis
de le parti di spagna, sì ch' io voglio che mi ne dichi il tuo
impiccare, o morte ladra, / ch' oggi s'è laureato il cave- dagna
il qual saprà guarire ogni magagna, / ch' egli è reggiano ed è di testa
che ce n'era ancora poca. ch' eravamo dei santi. ma la nostra
altri s'awede che vi sia queh'infermità ch' io avrò notato a certi segni e
per certe magagne / e per difetto ch' ella si sentia, / davanti a
, ii-vi-10: quella disimilitudine o disomilglanza ch' è nell'anima del peccato e islungamento
arezzo, 155: non creder tu però ch' ancor sia spenta / l'infamia tua
magagne con sì accorti gesti... ch' oltre il marito, ch'era anzi
... ch'oltre il marito, ch' era anzi buon uomo che no,
per divino miracolo arse solamente i legami ch' ella aveva alle mani e la carne non
. girolamo volgar., 1-12: ciò ch' entra nella bocca dell'uomo, non
braccio..., che, avvegna ch' ella fosse salda di fuori, dentro
magagna / dando assai più che quel ch' ella riceve, / sì che dal
.. diederla nelle mani di coloro ch' erano soprastanti degli operari nella casa del signore
al castello dello re magagnato, imperò ch' egli per voi racquisterà sua sanità.
: rispose lo sire [di cusci] ch' e'xl mila fiorini ch'egli avea
cusci] ch'e'xl mila fiorini ch' egli avea in arezzo s'intendessero che 'l
può scribre; / vargando prima convien ch' io invilibre / vocando tiresia dritta magarga.
pago. pascoli, i-388: quella vita ch' egli [cavallotti] aveva riportata salva
del bene, 2-244: quel magazzino ch' è secco ed arido si tiene acconcio
si tiene acconcio alle biade; quello ch' è freddo benissimo conserva il vino;
sulla faccia, etc., permettete ch' io non ne faccia nulla. butti,
non potrei dame ad altri l'autorizzazione ch' ella [giuseppe pomba] mi fa
chiuse. pulci, 27-114: poi ch' e'fu di maggio sia ridetto: /
di maggio sia ridetto: / sai ch' e'si dice: -noi non siàn di
, che non curo or contare, / ch' a dir gli arei due volte,
io sì t'ameragio / per quello ch' è salvagio: / dio li mandi dolore
magio cura / d'udire una laidura / ch' una cosa che vaglia. guittone,
maggio / che 'l parlar nostro, ch' a tal vista cede, / e cede
ad averlo, e l'ho, ch' a averlo perduto: / cotant'è maggio
al persecutore / maggio cosa è, ch' ai famigliar, ben fare, / e
/ no è seguire, a quel ch' è poderoso. 10. più
rone, / ché vostro prò so ch' è maggio che meo, / e maggio
, dignità. latini, ii-38: ch' amico che magiore / vuol essere a
recata v'avea, cominciai a desiderare ch' ella ardesse. sacchetti, 160-116: messer
: egli era preso un loro cane ch' avea imbolato, e avea nome iscatiza;
tasso, n-ii-353: più a te ch' a tuo fratello non solo per la maggioranza
non sol pagherà tosto; / ma ciò ch' a lui fin'or da voi si
maggiore ed il somiglier di corpo, ch' in italia vien chiamato mastro di camera
fra giordano, 2-81: in quella etade ch' egli hae, egli è assai grande
di preda; la femina è magiore ch' el maschio ed è più forte e più
ucelli che non vivano di preda, ch' el maschio è maggiore e più bello.
maior, / q'è maior de negun ch' orno vedes ancor, /..
buonarroti il giovane, i-263: poi ch' io ebbi gli anni miei condutti /
del dubbioso e grave assalto, / ch' i'non ere'che ridir sappia né possa
mi percosse, / maggior assai che quel ch' è in nostro uso. bibbia volgar
vi consigliamo / a farvi lume innanzi ch' ai morire. tasso, n-iii-837: se
vile, forzata, dicono i savi ch' è la maggior cosa che in tutto
nuova, 22-4 (77): però ch' io era in luogo onde se ne
: le ostriche vi son più dilicate ch' in ogni altro luogo del mondo e in
. di venire a trovarlo colle maggiori forze ch' egli potesse condurre. belloni, 2-ii-94
preda era maggiore; / e ben mostrò ch' era fanciullo e cieco. v.
intende, / la qual cosa so ben ch' è ciertto fatto,, / ciascun
/ de'l'uomo infin al peso ch' è mortale, / prima che 'l suo
di chiedere dal popolo tinformazioni di quelli ch' alle maggiori cariche vanno promossi. 23
: / seria maiur sapire che lo saper ch' è stato. ottimo, iii-494:
. sbarbaro, 4-71: si scandalizza ch' io non sia abbonato alla maggiore gazzetta
la fanteria con quel maggior ordine, ch' in tal caso potea desiderarsi. muratori
del vostro turbamento; pur mi pare strano ch' egli di maniera si mostri nel volto
, / che par contra lo ver ch' i't'ho scoverto, / convienti ancor
stato largo d'una mandra di quelle ch' essi sanno arancare quando gli importuna la fame
fosse anco maggiore, per la voglia ch' ho di servirla, m'affido di condurla
orzo... dicono i savi ch' è la maggior cosa... allo
sua bontate / più conformato, e quel ch' e'più apprezza, / fu de
17-48: gli sarà concessa / quella ch' io posso dar maggior mercede: /
pier della vigna, 647: ma po'ch' amore si faze sentire i dentro dal
10-ii-247: il maggior effetto d'amore ch' io potessi esercitare verso il signor conte
xiv-16: a tal, che avviene, ch' io non più distingua / qual [
anonimo, i-477: è fina certanza / ch' ella te ne vorrà maiore amore.
e che maggior dolcezza e dilettore / ch' aver di voi, amor. fiore,
che tanto forte me ne consolaste, / ch' a pena mai maggiore gioia attendo,
, sì che 'l ciel v'alberghi / ch' è pien d'amore e più ampio
ampio si spazia, / ditemi, acciò ch' ancor carte ne verghi, / chi
, / che vendetta è di lui ch' a ciò ne mena, / lo qual
de'soi gran defetti / on pur ch' è forsi appresso, e tu l'aspetti
: la maggiore e la più sicura vendetta ch' ella possa fame è il mortificarlo con
: tu di'ora le maggiori bestialità ch' io udissi giammai. cesari, 1-1-167:
nullità, e minore malvagità di quella ch' io m'aspettassi. saba, 165:
me si volse in sì novo colore / ch' avrebbe a giove nel maggior furore /
a via maggiore eccesso / di questo, ch' oltraggiato
superficie per il centro del mondo, ch' è quello della terra, dividono il corpo
animo] in questa tua risposta, tale ch' ella troppo mi cuoce, e quanto
due bei putti e una fanciulletta, ch' era la maggiorella e avea tocco allora
de grandi meriti, le nostre richeze ch' èno venute meno. latini, 3-63:
moscoli, vii-629 (84-5): tuttor ch' aprile 1 ab aperio 'sia detto
l'onor voi parlasse, / voi ch' andate, / e cavalcate -a guisa di
la chiesa non ha balia di fare ch' ella non sia retta da papa e da
che panda / la bocca per parlar quel ch' ella aduce, / cotal son
sé la maggioria de la sua città, ch' era più tosto dei cittadini che v'
bolla / gli abbia promesso, mentre ch' ei si mova, / di fargli porre
/ e, ora, maggiormente assai ch' amante / so stato ver di lei
a spese di quello, il capitale ch' è l'accessorio. pascoli, 1372:
3-94: lavavagli colle sue lagrime maggiormente ch' ella mai facesse. crescenzi volgar.,
d'aquino, 116: magiormente intendo / ch' è legno d'altr'affare / ché
contenta e liberamente potere andare dove voglio, ch' avere l'argento d'ungheria e sotto
. trattato d'amore, 61-2: però ch' i'ho temenza di fallare, /
voglio sofferire e porre mente / a ciò ch' i'già udito aggio contare.
gli fece isbigottire che più ghibellini, ch' erano nel campo a cavallo e a piedi
: per irritarla maggiormente, è verisimil ch' enea si riducesse a memoria la crudeltà di
la crudeltà di turno e le parole ch' egli disse dopo aver ucciso pallante. tortora
,... maggiormente ascolta questo ch' io favello: lo scampo do a te
do a te, e la spelunca ch' è in quello, presenti i figliuoli del
tua mi confermano tuttavia maggiormente nel concetto ch' ebbi sempre del tuo cuore impareggiabile.
1-495: fu detto mago da magia, ch' è l'arte delle incantazioni. sannazaro
mirandola, avendo messo infra quelle conclusioni ch' ei disputò in roma innanzi a papa
è atto, colore, o sentimento ch' egli non possa sublimare con la semplice
fila un cor s'annodi; / ch' aprano un core armoniose chiavi, / son
a sé l'uom fa non men ch' altrui, / altro non son che lusinghieri
pena d'ogne parte, / ch' io mi riscuoto per dolor ch'i'sento
/ ch'io mi riscuoto per dolor ch' i'sento. poeti perugini del trecento
velocemente la casa del sonno e comandagli ch' egli mandi, in magine del morto ceice
gerusalem dicendo così: dove è colui ch' è nato re de'giudei? bibbia volgar
: or ti torna a magione, / ch' ornai è la stagione. baldonasco,
de le sue masione / a molti ch' eran buon de'comunali / di toscana
in rustical magione, / non men ch' a i nostri dì ne'gran palagi,
guardi a la magion di dio / ch' arde oggi tutta, assai poche faville /
padri, neh'umìl magione / scese colui ch' era nel mondo solo; / lo
baldanza, / lo meo core, ch' è stato sua magione, / ca vi
i più leggiadri e luminosi spegli / ch' omino il ciel ne'lati d'aquilone.
tutte le cose comunalmente, per ciò ch' elle abitano tutte in una magione,
dietaiuti, 297: ma 'l core, ch' è segnor de la magiune, /
gosellino, 1-138: ecco il sol, ch' albergava in cancro dianzi, / ver
dato. /... / sì ch' è veglia sua essenza, / per
/ ne la catedra siede, / ch' onor e reverenza le convene. cavalca
. cariteo, 162: sarà giamai, ch' io, nanzi al morir mio,
, n-iv-16: l'arte parimente, ch' alia natura cerca d'assomigliarsi, ritragge ed
carrette e tregge e ogn'altro maestero ch' a lavorio di terra si richiede. soderini
, rettor., 33-18: quella maniera ch' è in fatti si sono l'arti
campagna siciliana,... ma pare ch' essa fosse riuscita piccante più per la
di zondado, / con dieci insegne, ch' a cotal misterio / fur figurate ben
alma, si voi salire: / ch' ella ha magisterio a saperte endrodire.
guatando in viso costoro, s'immagina ch' e'sappiano assai. c. dati,
io vi parlo non nasce da notizie ch' io abbia d'alcuna vostra irregolarità di
: delli paesi bassi, sono più giorni ch' io reputo non esserci fine di pace
spera bene e magistralmente in dio, ch' egli gli debbia apparecchiare le cose necessarie
d'istria in ricompensa degli altri fastidiosi ch' avete avuti. guicciardini, vi-i:
. foglietta, 144: vorrei prima ch' entrar in magistrati, che vi contentassi
imperi più spesso si concedono a'prudenti ch' a i forti. costo, 1-313:
uso di graticola, potete, calata ch' ella è, per quelle maglie e
di più alla sua rete; ma oltre ch' ella non vedeva ben chiaro se quella
absolvo te de la tua demenzia, ch' en cielo non va certo tal semenzia.
vecchia troia, / e con mante'ch' a noia / son a veder di
ed al conte simone, / per- ch' eran guelfi che non tenner maglia. alfieri
m'aspetti alla battaglia, / e ciò ch' io ti promissi pel mio iddio /
un fil di paglia, / quel più ch' egli hanno tolto a sostentare, /
un po'piccina, / e zoppica ch' appena te n'adresti / nell'occhio ha
chiamavano di là maglietti, e presi ch' ebbono i detti maglietti, andarono per
altro pastor porta sulla spalla / una pecora ch' è nel cammin zoppa; / l'
e fugge. lippi, 6-100: dico ch' ai duca, perché a'muri ei
li dia la fersa, / né quel ch' olio riversa / fie pien di fuoco
bei di questo bel crisolito, / ch' è figliuolo / d'un magliuolo / che
: la corteccia è fatta nel nodo ch' è la pelle negli animali...
perduto la chiesa, se il magliuolo ch' ella avrà piantato con tanta fatica si
questi duo anelli e sta catena, / ch' io ne fo un don a sua
. bencivenni, 4-45: magnanimitade, ch' è il primo grado, è nobilezza,
animo, quanto a gli atti suoi convien ch' abbia tre parti: principio, mezo
la fortezza dell'animo umano, come ch' ella è una virtù di quelle che consiste
giamboni, 1-23: magnanimo si è colui ch' è acconcio a grandissimi fatti, e
, 7-113: non può far quel magnanimo ch' almeno / sia lor fuga più tarda
ancora il magnanimo più tosto di coloro ch' egli ha beneficato che di quelli de'
degli albizzi, 7: mi voglio immaginar ch' e'sia pur vero / ch'abbi
immaginar ch'e'sia pur vero / ch' abbi in su l'osteria già messo mano
b. corsini, 2-51: quivi (ch' il crederia?) trovammo andrea /
per fame i puntaruoli; / vo'dir ch' ivi bottega aperta avea / di toppe
(eneide, ii, 5-6): ch' io stesso il vidi, ed io
257: deh, lassa, lassa ch' io dubito dubito, / per esser tal
manni nella settima lezione, con parole ch' io riferii nella seconda nota sotto la
che cosa potrò dirne io? dirò ch' è pur voce lombarda, né più né
nel palato, el segnio de ciò è ch' el palato dell'ucello par sia grasso
discordie tra uomini magnati, e fa ch' egli nomini e gli mostri un altro spirito
]: della famiglia de'mannelli, ch' è una delle fiorentine grandi e magnate
sanctis, ii-1-42: era la prima volta ch' io entrava in un palazzo magnatizio,
molt'ha valore: / al lapidar conven ch' om se ne fidi. passavanti,
. folengo, ii-180: pietro, ch' era degli altri più animoso, /
lasciarsi andare alla deriva delle proprie immaginazioni ch' è quasi orientale, e una mobilissima
una mobilissima magneticità di raccordi e dissonanze ch' è francese moderna. = deriv
. d'annunzio, iv-1-69: pareva ch' entrasse in loro una particella dell'amoroso
si mostra ad essi. / non credo ch' ella sia magnetica possanza. giusti,
nuove verità, e quasi sdegnando ciò ch' è già divenuto patrimonio del popolo,
e radieste- tista) ha un fratello ch' è monaco agostiniano. = deriv.
di udire la relazione da voi di ciò ch' egli vede. ghislanzoni, 8-117:
, conciosia che soleva dire un antico filosofo ch' egli è manco male esser biasimato che
niuna speranza si prese, conoscendo manifestamente ch' ai tutto s'intendeva a magnificare il
occasione di potere aver per cinque ciò ch' era costato venti e trenta. moretti
cittadini aver fatto col poco; or ch' ell'è magna, ciascuno magnificarsi.
. cecchi, 1-i-180: bell'usanza ch' è questa, che a firenze oggidì ognuno
del liberale tale si istima in quanto ch' ella proceda da ordinato affetto intorno al
1-235: se il suo magnifico imbasciadore, ch' è costì, parlasse con teco alcuna
nievo, 659: la trascuranza di ciò ch' ella sapeva dovermi tanto premere finì di
e hone avuto una grande ventura, ch' io hone trovato antonio degli strozzi,
e'fa cioè il poema magnifico e ch' e'rileva l'animo dell'uditore.
satrapi più sfrenate, il poeta magnifico ch' ebbe l'anima simile a quel fiume lidio
occhi d'andrea un diletto così vivo ch' egli si fermò un istante, sul primo
né si sumptuosa né tanto magnifica, ch' ella non sia da molti per molti mancamenti
d'ogni magnitudine, / soccorri me ch' aspetto amaritudine. -iron. presunzione
di questi dua qualunche more, / sappi ch' a torto tu 'l lasci morire.
a tal dimini, / e troverrai costor ch' io t'ho contato / tutti i
avere fallato, io non posso, ch' io ho pure fallato contro alla corona.
che sii ver'me benegno, / ch' esser al colmo ormai dei mal comprendo
darsi in rustical magione, / non men ch' a i nostri dì ne'gran palagi
la magna nostra ma- dr'universale / ch' a sustentar la vita ne conviene.
sua figliuola, detta luciana, / ch' ogn'altra di bellezza assai prevale, /
passo qui cose gloriose e magne / ch' io vidi e dir non oso. b
giovane, 9-517: tutto quanto / quel ch' io conduco, e deve aver del
magno, ma non ti concederò già ch' e'sia un verseggiatore dell'altro mondo.
i cittadini aver fatto col poco; or ch' ell'è magna, ciascuno magnificarsi.
burchiello, 2-2: e'pedicelli, ch' ha nelle mani un frate, /
, e fa rider la sposa / tanto ch' un pizzicotto vi guadagna. bandi,
intorno chiude; / e lui, ch' or ocean chiamat'è or vasto, /
, dentro a questo lume / in ch' io ti parlo, mercé di colei /
io ti parlo, mercé di colei / ch' a l'alto volo ti vestì le
demonio vai con turba magna, / pensi ch' abbia a durar questa cuccagna? beltramelli
d'algeri a quella magna festa, / ch' ei prese, chi lo sa?
xvi-26: gentil 'mia donna, dono è ch' ai fattore / è magno e a
me tuba en oregli / d'orrato ch' ognor in te pregio regna, / lo
m. cecchi, 18-15: bella cosa ch' è 'l fare il largo e 'l
e fu detto mago da magia, ch' è l'arte delle incantazioni.
: ecco lo scudo mio; / ch' or veggio che se'mago e incantatore,
. tasso, n-iii-716: voi sapete ch' amore è mago, o l'
voi maghi miei, miei negromanti, / ch' a tutte l'impossibil stravaganze / sussistenza
coribanti o genti maghe, / quei ch' in alto vegg'io? d'angeli panni
luci chiare? / perché non fai ch' i'possa ognor mirare / que'rai,
immantinente la gitta via, dei sapere ch' ae quello male della pietra in magone.
: lionigi... none negò ch' egli non fusse brunoro, e la reina
lo fé rimettere in prigione e ordinò ch' egli avesse magramente le spese.
ella va errata nel darsi ad intendere ch' io faccia i fatti miei troppo magramente
i fatti miei troppo magramente: cioè ch' io non guadagni in proporzione delle mie
e'la dà senza dote; / par ch' egli abbia giudizio, a dire 11
animo. algarotti, 1-ix-40: la lode ch' egli dà ad augusto pare un po'
foscolo, xvii-200: va bene anche ch' io morendo abbia tanto da pagare i miei
, 1-248: uno asino fu già ch' ogni osso e nervo / mostrava di magrezza
questo modo... se gli arbuscegli ch' ella produce sono allegri e netti.
/ e 'l mal della podagra / par ch' aggia in sé; più negra è
die non passi / che stien famati, ch' io concludo e serro / che magero
, e tanto in questo langue, / ch' el vien spolpato, macro, arido
dategli un po'di riposo; vedete ch' egli è magherò spento, dategli qualcosa
l. bellini, 5-1-247: volete ch' io vi dica da galantomo che cosa
(321): forse per la cena ch' era stata magra, essendo già la
126: quella misera pagnotta, ch' e'bacalari nostrali, quasi altrettanti iddei
... fornirgli il vitto magrissimo ch' egli desiderava. bigiaretti, 8-87: io
gli annual vanno sì ma- gheri / ch' io son tutto sgomento. -vacche
ariosto, 38-23: tempo è ormai ch' ai capo vóto e macro / di senno
e la terra di gielo, / ch' è magherà di lume, lo vagheggia
freddare. pallavicino, 1-551: posto ch' ei [dio] li dia loro
certe altre sue magre poesie, / ch' eran tenute strane bizzarrie. della casa,
, le farà fede de la magra cera ch' ha ricevuta da me. lubrano,
savonarola, 11-459: studia di fare ch' il popolo sia occupato circa le cose necessarie
: 'discorso magnicelo ', per quel ch' è delle idee o della facondia. linati
monotone piantagioni di * maguey ', ch' è una specie di agave da cui
saprà giammai, perciò che niun sa ch' egli mai ci venisse. ballate del
e de le piaghe a pieno / ch' i'ora vidi, per narrar più
la macchia, /... ch' appare ne l'uom dal dì che nasce
ellittico. foscolo, iv-314: certo ch' io non potrei né asserire né negare
né asserire né negare a me stesso ch' io l'amo; ma se mai,
sie tu, dei tre, l'un ch' amo assai / più che cos'altra
xx-48: non le pesa del mal ch' ella vede, / anzi vie più
non fia mal quel dì, lassa, ch' io speri / picciola requie a la
: io divenni di lei di sorta ch' essere / mai potevo d'altrui. g
rose dovunque, fra i / capelli ch' io non sciolsi, / capelli per cui
e poi mai ': modo familiare ch' anche rinforza e denota la ferma volontà
de'quali non v'era ma'ma'uno ch' avesse stato in comune, e tutti
9-8 (386): non riposò mai ch' egli ebbe ritrovato biondello. ser giovanni
forza ned arte, / ingegno né leggenda ch' orno trovi, / mai che merzede
gentil che sempre mai, / poi ch' i'la vidi, disdegnò pietanza. petrarca
pietanza. petrarca, 158-4: ove ch' i'posi gli occhi lassi o giri,
volta capitato, se non iersera, ch' io mandai per lui, e cioè
maraviglia o certezza. * diamin mai ch' egli m'abbia a mancar di parola!
persia, ii-84: l'altra porta, ch' è di verso levante, è sopra
. -maidiò -disse quelli -non farò: ch' io non li farei una de le mie
avesse sete, di qual botte volete ch' io gli dia? -di quella lungo il
adorno / di rose e fior, ch' ai lume di poeti / apresti gli anni
10-926: così gettato ho via ciò ch' io fei mai / per lei, e
sia quel cavaliere, / ma so ch' e'sare'ben buon erbolaio, / ché
mio parere: / questo è il trilauto ch' io t'arreco e 'l maio;
entrar in colera, e saranno stati cagione ch' io farò amicizia con piastre todesche e
suo 'maiz '. intanto noi vogliam ch' e'sappia che se mai egli a
sempre lontan vedrà la meta: / ch' occhio mortai non può fisare il sole
disse la donna: -maisì, ch' io posso avere errato, ma non di
, e non passano / ancora dui ch' io l'ho. guarini, 388:
131: -venite in casa, ch' e'vi chiama laudo. / -io non
donna cecilia zen tron ', nome ch' ei fe'stampare in lettere maiuscole.
ragion maiuscole sospendere / con altre gherminelle ch' io non dico. casti, ii-1-28:
l'avete detta maiuscola! credete voi ch' ella [donna eleonora] abbia sentito
volte in alcuni paesi un mostro immaginario ch' era riguardato come un essere che correva
malabócca si fu ripentuto / di ciò ch' egli avea detto o pur pensato.
dappoco, dicesi volgarmente nel- l'accostarsi ch' e'fanno: 'ecco il carro della
8-ii-260: li legni degli spagnoli, ch' erano altissimi, fulminavano per lo più
tagliaz-ucchi, 1-ii-6: né pensar già ch' io ancor col malaccorto / volgo de'
ché i sciaurati pronostici infelici, / ch' ei vende a'mal accorti con quel
fortis, xxiii-454: le replicate sperienze, ch' essi [i morlacchi] hanno avuto
chiave le donne di mal affare, ch' erano parte del peso che tirava quel misero
poteva ella oltre tanta ingiuria facilmente scordare ch' egli, come era naturalmente malaffetto verso
malagevole che el rimuovere una sinistra opinione ch' una volta sia entrata nella mente delle
: di grazia, / state discosto ch' i'non abbia biasimo / per voi;
2-48: già già mi par ch' a giunger qui goffredo / oltra il dover
dover indugi; or tu dimandi / ch' impieghi io te: sol di te degne
per lo scoglio prendemmo la via, / ch' era ronchioso, stretto e malagevole.
da tanti intrichi / scevra da te, ch' anzi che tu v'aggiunga, /
di questa bolgia infernale la quale iscrive ch' era entrata malagie- vole. c.
non può intenderlo il medesimo intelletto, ch' intende tutte l'altre cose che sono
, 4-113: ogni uomo, che vede ch' io scrivo e scrivo e par che
., 9-57: se 'l cavallo ch' ha la 'nfermità dello stranguglione, con
trarre del capo de'disperati l'odio ch' egli hanno della vita, come di
volgar., 3-395: noi pensiamo ancora ch' alcuna cosa finita sia grave a partire
difficultà e malagevolezza ella torna a tanto ch' ella diventa non portevole, e per
e per questa cagione dalla cosa, ch' appena e malagevolissimamente si muovea, siam venuti
perché i vecchi credono malagevolmente si è ch' ellino sono vissuti molti anni e sono
. moniglia, 1iii- 441: oh ch' assassinamenti! / esser nel mio giardino,
ché alcuna volta loro ricordava della vita ch' elli avevano menata, che non faceva il
non faceva il malagio e la penitenza ch' ella sofferiva. rovani, 5-176: valenzia
la lesandra, per la mala lingua ch' ell'ha. 3. con
sostengono l'opinione contro del debitore, cioè ch' egli pagando anticipatamente al procuratore paghi malamente
, 252: solo el pentir più ch' altro disconforta, / dove poi non
evangelio e di ogni altra parte, ch' erano state gettate a terra o conquassate dall'
stamani sono stato allo 'steen 'ch' è l'antico castello della città,
ma contro a tepippo spanno, / ch' ai dritto portto nom posso tenere.
, / farestene ciascun maravigliare; / ch' orno c'ha richitate / e usa scarsitate
/ e usa scarsitate / di quel ch' ave aquistato, / che. nn'è
a sparvero / posso dir veramente / ch' è preso malamente, / quando l'ausello
piglierò l'occasion, sì tosto / ch' ella mi s'offra, di poter mostrare
piaceva nel cuore all'atride agamennone, ch' anzi / lo rimandò malamente, gravato
malamente a gracchiar con tanta lena / ch' e'non parea ripigliar fiato appena.
sentendomi ismagato malamente / del molto sangue ch' io avea perduto, / e non sapea
, duro son tornato, / avvegna ch' a mal'otta sia pentuto. dante,
m'incresce di me sì malamente, / ch' altrettanto di doglia / mi reca la
io vo'cercar di lei, / ch' ella non sdrucolasse in qualche male. /
mercato, / e mia risposta fu ch' io malandrino; / sì ch'ei da
risposta fu ch'io malandrino; / sì ch' ei da me se partì corrucciato.
cecchi, 27-391: a quello / ch' io veggo, un artefice conosce / l'
, un artefice conosce / l'altro, ch' io non so chi s'è più
. aretino, vi-392: mi ha detto ch' io ci aggiunga... come
per la gola lo mentia, / dicendogli ch' egli era un malandrino / e la
ruggier, fuvvi don ciaro, / ch' eran corona d'ogni paladino: / mai
, crudeltà satolla chiamò seneca la clemenza ch' egli mostrò da ultimo. massaia, viii-121
benissimo avea inteso li modi e trattato ch' assambei aveva fatto col re di trabisonda
è oggi la mia con questo presso ch' io non dissi. tassoni, 7-25:
veluto; / fermate i raffi, ch' io mi dò per vinto; / non
il temerario istinto, / perugini, ch' avete, e tanta fretta. manzoni,
mai tua giovane figliuola a niuno vecchio ch' ella arà el malanno e 'l male
ci resta, faren poi fardello, / ch' io porterei, quand'io rubo,
che io attenda a scongiurare spiriti, / ch' e'non sarò il malanno. loredano
/... / ha fatto ch' egli versi con un secchio / tutti i
le stranezze che mi fanno / convien ch' io chini il capo e me le succi
malanno, il vostro malanno, ciò ch' io vi nascondevo per prudenza, per
. un malanno di marito. ragazzo ch' è un malanno. quel malanno! che
ne vennono a creatura, vecchio rimbambito ch' egli è. febus-el-forte, 1-5-34:
vide bene nel viso al marito, ch' ella gli aveva data la mala pasqua.
tagliare el dicto fructo, non expectano ch' el sia maturo, perché se matura
conte, assai mal feste! / ch' io 'l so ben tutto il seguito /
.]: 'malare': che appartiene o ch' è relativo alla guancia. nome dell'
quello male arrivato parere contento di ciò ch' ella facea. = comp.
allotta la tonia - che sete più stretto ch' un gallo? = comp.
con un suo schiavo, per un delitto ch' egli aveva commesso, dubitando non si
in gigli, 4-71]: dirotti ch' oggi lo sirocco torbido / par malatasca
ed io cerco in voi la gentilezza ch' io non ho. la strozzi m'ha
s'avvede che vi sia quell'infermità ch' io avrò notato a certi segni e
mazzeo di ricco, 211: l'omo ch' è malato, / poi che toma
: poi questo carlo divenne sì malato ch' era perduto del corpo e della mente.
la tasca, / acciò gli faccian fede ch' egli ha male; / ed essi
non avea podere di difenderlo, perciò ch' era malato di suo corpo, ma rimase
machiavelli, 10-23: ora intendo da te ch' egli è malato di febbre, dubitiamo
xvii-159-122: è folle il malato, / ch' el dolor del'enfertà sua forte /
è un uomo come gli altri, ch' è un malato e che somiglia ai bruti
j... f malato più ch' altro omo è mia ventura. foscolo,
manzoni non sarebbe riuscito quel prodigioso tessitore ch' egli è se in un primo tempo non
leopardi, iii-204: sono due mesi ch' io non istudio, né leggo più niente
: il cane che avevamo in casa e ch' era sì caro ad angelo è morto
a ragionar della * filiggine ', ch' è malattia interna del grano in erba
s'invia / mia canzonetta adesso, / ch' io non aggio altro messo / lo
che l'uomo avea iddio offeso, / ch' era infinito; però fu tal preso
si gitta in un vano fantasticare, ch' è malattia delle immaginazioni oziose. verga
può distruggersi la miseria, la miseria ch' è una malattia della società, come
che vitiperata ne sarei, / e ch' i'per man de'mie'sare'ismem-
quanto più al verisimile si vede / ch' abbia con tanto numer di persone /
soprannome di guerra e di malaugurio, ch' era la punzecchiatura delle sue amiche gelose
avevon tanto un erpice menato, / ch' egli era fuor del solco per pazzia
/ della mie mala vita / fa ch' io abbia lamento. s. carlo da
voglia / non l'addovien per omor ch' abbia vecchi, / ma per difetto ch'
ch'abbia vecchi, / ma per difetto ch' ella sente al nido. andrea da
voglia, per la quale i medici vollono ch' egli pigliasse medicina. s. bargagli
maiavventurati. foscolo, iv-296: davvero ch' io somiglio un di que'maiavventurati che,
male. segneri, ii-346: quello ch' io... vi ho divisato nell'
pindemonte, iii-496: malcauto lui, ch' ivi a non molto in mezzo / si
cherinto, anzi l'affanna, / tal ch' io sto quasi per git- tarla via
: i bravi del gentiluomo, vista ch' era finita si diedero alla fuga, malconci
malconcio e grullo, / e vedrai ch' i'mi muoio. foscolo, xvii-20:
erano così malconci dagli errori de'trascrittori ch' egli stesso non sapeva da che parte
fazio, iii-9-33: populonia / ch' appena pare, tanto è mal condutta
strano / s'avvide il padron suo ch' era trascorso / e disse: malcondotti
loro il senno / pallas minerva; ch' ettore approvaro / malconsigliante. malconsigliare
1-2-171: si arresti in quelle armille, ch' erano fin da'primi secoli premio militare
giovio, ii-10: sua cesarea maestà pensa ch' el delfino non acettarà la pace con
malcontento animo, mi vietano lo stupore ch' io dovrei prendere nel vedermisi presente.
un pessimista per progetto, dobbiamo credere ch' egli ritorni incantato del bel cielo,
con quell'aria malcontenta, da padrona, ch' era sua. -ant. dominato
della sua brigata / de'cittadini, ch' eran malcontenti, / e pigliavan tra loro
. voglietta, 123: vorresti ch' io andassi d'ogni tempo nuda per non
spender in vestirmi, sì ch' io sarei molto malcoperta, s'io
il giovane, 9-81: abbi avvertenza / ch' i discoli gli inquieti e i malcuranti
iii-325: io, maldestro ri- mator ch' io sono. montano, 141: il
in me crescon sospiri dolenti, / sì ch' io morrò sol d'amorosa sista.
di non avere compagnia né amistanza con uomo ch' abbia fama d'essere traditore e paterino
mostrar non glieli volia / per temenza ch' avia / de li del prossimo
rucellai il vecchio, 5: non vorrei ch' e'miei malizia, a fare
furono le indignazioni e le maledicenze comuni ch' arsero contro il conte per essersi lasciato
, cioè lo dò a mia matrigna ch' è appunto buttarlo a'cani, mentre non
quel della nuova, perciocché quella, ch' era tutta piena di maladicenza e di riso
volgar., ii-41: se quegli ch' è nominato fratello infra voi è fornicatore od
/ si morì? -non sa'tu ch' io ero in francia / quando la morse
ho grave increscenza, / ma so ch' assai è più vostro fallire / che la
ii-1-195: ora vengano alla battaglia quelli ch' hanno la lingua così presta a maldire.
, poi che t'è piaciuto / ch' io disamori per lo tuo sparlare, /
mal d'occhio, sissignore! io dico ch' è passato di qui qualcheduno che portava
1. nelli, iii-259: -che vuol ch' io sappia, io che sono ignorante
, / ché mal si segue ciò ch' agli occhi agrada. serafino aquilano, 55
d'arrigo e caterina, poco prima ch' ei morisse, pronunziò caterina mal discacciata
consigli e male stimi / se vuoi ch' i grandi in sua licenza io lassi.
letto. petrarca, iv-2-141: questo di ch' io mi sdegno e 'ndamo grido,
petrarca, 53-87: rade volte adiven ch' a l'alte imprese / fortuna ingiuriosa non
/ fortuna ingiuriosa non contrasti, / ch' agli animosi fatti mal s'accorda. boccaccio
! petrarca, i-1-136: poi ven colei ch' ha 'l titol d'esser bella:
infelici, disse, e vergognose, / ch' usciste fuor de la battaglia asciutte,
è da-llaudare; / e del riccor ch' uom sape acconcio usare, / tuttor se
e mal savesse / guerir del mal ch' avesse / per l'or. dante,
mal accorto a provveder mio stato, / ch' amor mo- strommi sotto quel bel ciglio
di me medesimo; imperciò che tutto quello ch' io ritenesse a me, e non
[i cartoni] a terra in tempo ch' ella fosse stata bagnata e sucida,
al vostro onore / è fatto quel ch' è fatto, o bene o male.
venne detto non volendo, nel grecizzare ch' egli fece mal a proposito. d'annunzio
pareva lo stridore d'una macchinetta arrugginita ch' egli avesse dentro il corpo. montano
terminar le cose / e la vendetta ch' ogni topo elesse? male e poi
nella più larga or passerai innanzi / ch' ambi non mandi mal, nel cocchio dando
essere l'ora tarda, a quel ch' io dico. gozzano, i-1259: non
ordinato non istà male alcuna volta, però ch' è segno di persona umana, non
animo; ecco qui madonna eleonora, ch' è venuta a visitarti. -egli
guittone, xxxii-136: ben ch' ha mal fine è di mal peggio
. iacopone, 16-2: aio mal ch' è enfenito, onne ben sì m'è
enea], pensando l'alto effetto / ch' uscir dovea di lui, e 'l
male che piange, che prega, / ch' ha freddo, ch'ha fame;
prega, / ch'ha freddo, ch' ha fame; e quel male / che
rinnega / la madre, quel male ch' è male. / il male è sol
di virtù, 1-22: invidia, ch' è vizio contrario all'amore, si
vaneggiando spese / con quel fero desio ch' ai cor s'accese / mirando gli atti
sarei vivo quest'ora, / se non ch' i'spero rivederti ancora. ariosto,
iacopone, 24-33: ella, pensanno ch' eo male avesse / tutta tremava. angiolieri
e mal savesse / guerir del mal ch' avesse / per l'or o non paresse
, i-248: è nunciato a iosef ch' avea male lo padre suo. passavanti,
giorno di male in peggio, come colui ch' aveva il male della morte. alamanno
digiuno, sana la parlasia, ma ch' ella non sia morta nelli nervi,
antichi discordia. m. antonino vuol ch' ei sia morto di ftiriasi, ossia mal
elmintiasi. foscolo, xvii-295: bisogna ch' io tomi bambino, perché da tre
è quella che m'avvene, / ch' altri fa 'l male ed eo ne son
, ii-16: come noi lo mal ch' avem sofferto / perdoniamo a ciascuno,
: uomini poi, a mal più ch' a bene usi, / fuor mi rapiron
ho avuto / sì grand'affanno, ch' io non torno in me / di
, / che gliene vorrò mal mentre ch' io vivo. m. ricci, i-398
/ spero, dolce mio mal, ch' umide avrete / le guance per pietà quando
per vergogna o perché paresse male, ch' ella pur non facesse questa petizione,
per lui. parabosco, 1-40: bisogna ch' io vada tardi, ché se io
quella (mal lor prenda) / ch' è la maggior de la qual si favelli
aggiunge ancor male a'malanni, / ch' io trovo l'uscio, ma 'l trovo
paglieri, non se l'ha per male ch' io le rubi il cugino?
, 1-3-292: poter del mondo, ch' i'abbia a avere il male e
stato bene di loro, la sconfitta ch' ebbe a ferrara la sua gente,
di cavalieri del conte d'aquilizia, ch' era male di lui, fu nel
4-8: -oimè, aiuto, aiuto, ch' io cado. -o padrone, ve
cento guerrieri, ma di valor tale / ch' affrica tutta man- deriano a male.
305: egli è 'in fatis 'ch' io v'abbi a scriver ogni due
chiaro davanzali, v-37: poi ch' io non sia maleal servidore, /
santa zita! / mettetel sotto, ch' i'torno per anche / a quella terra
un poco in cesso, / sì ch' ei non téman delle lor vendette. idem
fida. lippi, 8-67: sarà ver ch' io abbia a star soggetto / ad
/ spirito maladétto, ti rimani; / ch' i'ti conosco; ancor sie lordo
canti, 2-123: per la molta bontà ch' era in effetto / e vera in
oro nell'atto del riporlo, insegna ch' egli è meglio stentare con quel poco
vedendosi avere così vili panni e considerando ch' elli avea tanto perduto per la troppa
getta fiamme per bocca ta'dotte, / ch' una fornace pareva in calore / e
storia di stefano, 19-4: e'so ch' aveti pur molto desire / ognora de
il segreto, poi maledetta quella volta ch' ei me n'ha più scritto, anzi
lasso in trasportar gli uccisi, / ch' a passar stige scenderan sotterra, /
1-241: oh maledetta fortuna! ora ch' io farei vedere a colui chi son
(34): e1 maledetto dì ch' io pensai / e poi ch'i'
dì ch'io pensai / e poi ch' i'consenti'di rammogliarmi / dovea con
tu in mulieribus ', sarebbe a dirle ch' ella fusse la più maleditta femina del
là, rammollita ingombra di pietre, ch' erano rotolate con l'acqua giù pei ripidi
la turba de'maledici indiscreta / sostiene ch' io non sia, ma son poeta.
nel girone dei fratricidi ma io temo ch' egli troverà posto in quello dei maledici e
oh mio rossori fu d'uopo celar ch' ero tuo padre. paoletti, 1-2-11:
ne vada chi è innamorato, / ch' e'può dir che la madre il
madre il maladisse / gran tempo innanzi ch' ella il partorisse / o che dal
sangue s'è inviperito in altri esseri ch' egli ha sempre amato ed aiutato, che
voce a gridare e maledire, come ch' egli di tutti danni fosse stato
donna. giannone, i-60: dopo ch' iddio maledisse la terra per la trasgressione
consilio di ex vescovi, per cagione ch' elli volle rompere l'unitade della chiesa.
maladiceranno iddio e bestemmieranno ^ dicendo, ch' egli è malvagio signore, che e'gli
: oh quanto maledico la partita / ch' io feci, oimè, da voi,
infino a'villani, schiatta d'uomini ch' egli predica nella divina georgica sopra tutti fortunata
'a tutte le critiche passate a presenti ch' egli ti avrà ripetute. guerrazzi,
maladico l'ora, / per quel ch' ogni vertute mi adolora. g
, i-259: quel punto maladetto sia, ch' amore / nacque di tal manera /
petrarca, 22-17: maledico il dì ch' i'vidi 'l sole / che mi fa
ore stare 'n su la colla; / ch' è già diece anni li rupp'un
mazzini, 24-136: maleditemi, ditemi ch' io divento persecutore, vietatemi di farvi
richieste, ma accogliete favorevoli le due ch' io sono per farvi. saba, 443
chi dallo scialacquo dell'abbondanza; e ch' esso aveva la beatitudine di potere scrivere
innamorato / d'angelica, di poi ch' ella n'ha tanti. /..
è una vera maledizione, e bisognerà ch' io prenda il partito di scrivervi la notte
di bonario; niente della serpigna maledizione ch' è nell'occhio di tutte le altre
offenda: ma io son d'umore ch' e'lo faccian più tosto per ricoprir con
buonarroti il giovane, 9-269: accioc- ch' io sia quell'io che debba poi /
. pasqualigo, 2-45: aviserò fortunio ch' ella fa fare incantazioni, accioché egli
che l'à fatto, ma un altro ch' avea in lui forza e signoria il
barbuto l'anno di ricolta: / ch' e'verso l'aia rizza tal dificio,
galasso, giancristotano e diodato, / ch' ai patibul andiam pel malefizio. ariosto
: miser chi mal oprando si confida / ch' ognor star debbia il maleficio occulto.
luogo del giudice del maleficio in luca, ch' era magistrato d'autorità e di molta
malifìcio, per quelle battiture e percussioni ch' egli ebbe dal demonio,..
morte né gl'iddii, e conosceremo ch' ella non è cosa rea né gl'iddìi
uno malefico e falso profeta giudeo, ch' avea nome bar jesu, lo quale
anonimo, i-511: amor non voi ch' io voglia / nel suo proponimento /
io voglia / nel suo proponimento / ch' io ch'era compimento -contra voglia,
/ nel suo proponimento / ch'io ch' era compimento -contra voglia, / ca
bagno, 4-5: la dolorosa noia / ch' aggio dentro al meo core, /
toca e fere zascauna amanza, / ch' ai so servente donagli fidanza, / po
99: dogliosamente con gran malenanza / conven ch' io canti e mostri mia graveza /
cristiano e ribel mi saresti, / e ch' io n'avrei di te grande dolore
sarà mai questo, ah sì, ch' io n'ho l'esempio, / quel
, / quel gigante maleo, sì ch' io l'ho scorto, / ch'ora
sì ch'io l'ho scorto, / ch' ora fa l'anno, in questa
bersezio, 3-140: ho pensato di scrivergli ch' egli ti chieda a nostro padre come
dio il ti fa per male, ch' egli ti fa per somma misericordia.
, ma solo per ritrarlo della malavolènza ch' egli ha contro a te. s.
almeno del sez- zazio tormento, però ch' elli dotterebbe la mala volgliènza loro a'
, che, per la malevoglienza e odio ch' era portato loro, la plebe avesse
odio è malvagia malivogliènza e ira invecchiata, ch' è sempre in pensiero di mostrarsi nocevole
farsene merito, dicano e facciano sapere ch' ella continua a pungere sempre il governo
a lor già vostro prego, / però ch' e'son demon falsi e malivoli
di bicci vocato forese, / potrebbe dir ch' ell'ha forse vernata, / ove
pure truce aspetto ed animo malfatto anzi ch' i'l'uccidessi mostrava cotanto, come colui
è tanto ardito che mi vuol suadere ch' io me ne innamori in quel malfatto
di chiamar con nome barbaro tutto ciò ch' è rozo e malfatto. tommaseo [s
a modo d'esclamazione, d'azione ch' abbia una sconvenienza morale: 'mal fatto
in presenza di tutto il consiglio, ch' io sono traditore del comune e principe
la maggior parte / di costor, ch' officio han di amministrare / ragione e dar
è più vii d'un malfattore / ch' abbia la coscienza maculata / e,
malifacture in persone et in avere, ch' illi no se tirrano per savii, et
il contino per nome. questi entrò ch' era già scolorito e veniva avanti a
dubbia, mal fida dei gabinetti, ch' essa cerca avere in aiuto? carducci
, altrettanto è poco sussistente il biasimo ch' egli dà al pensiero del tasso.
e mal fondato, con pericolo quasi certo ch' ella non dovesse essere mai regina se
così borbottando fra denti: aspetta, ch' io vegno, malfusso dimonio. d'annunzio
dispregevole, a ogni modo non vorrei ch' ella rifiutasse il mio povero ossequio.
. garopoli, 7-1: prìncipi e voi ch' a le battaglie innanti / per angelica
/ voi malgraditi ed ingannati amanti, / ch' ella spregiando o non curando offese,
che non già io meno amante, ch' essere non può già, ma voi meno
ho gioì'o pene, / men ch' una paglia che le va tra'piedi;
/ mal grado n'abbi amor, ch' a le'mi diène. boccaccio, dee
marra, e zappi sì di rado / ch' io te ne so, per dirtela
: no lascio, per parlamento, / ch' io non l'ami or più che
mia, voi sapete quanto tempo è ch' io vi son stato servidore. tasso
mio grado mi parti'da quella / ch' io più amavo che la vita mia
, 8-132: allor le rime, ch' a mal grado accumolo, / farete meco
grado. / spinge il secondo quel ch' inanzi sale; / che 'l terzo lui
inanzi giva, / sì come nave ch' improviso e fero / turbine scioglia da
cuore che detta sempre secondo gli affetti ch' ei prova. manzoni, pr. sp
salvini, 7-20: zitto, zitto, ch' ebriaco / strepito malgrazioso musicando, /
musicando, / siocco cantor scordato, e ch' è per piagnere, / dalle sassee
ii-162: mi pare d'esser assai certo ch' io sono stato ammaliato: e l'
fa un po'pian; senti tu ch' ella mugola? / s'ella avesse pigliata
gualdo priorato, 9-10: la virtù, ch' è una malìa da cui affascinati rendosi
senso mi cingean di tal malìa / ch' io mi credeva udire / suono di
moretti, ii-364: bastava... ch' io riponessi il libro e m'allontanassi
mi riafferasse la malìa di quelle parole ch' eran vecchie come il cucco,.
. oddi, 1-28: oranta dice ch' egli ha un'umore in testa,
a sangue, massime per lo spionaggio ch' egli esercitava malignamente a danno mio e
s'io volessi malignare, ti direi ch' ella non fu mai maritata, ma nessuno
mai maritata, ma nessuno può assicurarmi ch' abbia avuto amanti. bocchelli, 1-iii-158:
antonio da ferrara, 29: pensati vui ch' io non conosca vostra / nequizia e
. pellico, 4-6: ad onta ch' io così da parecchi anni sentissi,
i miei detti, vorranno darti a credere ch' io vada spacciandoti delle menzogne.
... si arrischiò a malignare ch' egli avesse volgarmente « attaccato il cappello
. pallavicino, 1-312: rimirolla all'or ch' erano nude tutte le sue membra,
così detto per la sterilità e seccaggine ch' è in lui. sansovino, 2-193:
che '1 raccoglie, se ben veggiamo talora ch' alberi per natura maligni, trasportati sott'
mondo ingegni empi e maligni, / ch' imaginò sì abominosi ordigni. del tufo
ed una bella e polpacciuta fante, / ch' era custode della biancheria, / e
quanto al commissario, si sapeva ch' era uno dei più tristi e maligni arnesi
non può / avere il corpo, ch' è maligno e infetto, / per
contra l'angue maligno / chiamo, ch' a tutte l'ore / mi serpe
: apartiti quinci, servo di dio, ch' io ti farò con 1 piedi legati
o qual malegna tempestosa stella / vuol ch' una donna disdegnosa e bella / tenga in
suo maligno aspetto, / con ciò ch' avea di furia, in senil forma
d'amor, nutrendomi / del mel ch' ei stilla e i baci ai baci innesto
deve credere che procedesse poi la deformità ch' ella dice del ^ uo viso, e
di maligno sugo turgendo, nel raggrinzarsi ch' elle fanno per lo sguainar de'denti,
e semplice cura, il principio maligno ch' io ho nel sangue sembra neutralizzato in qualche
e maligno che il f. gomez, ch' era loro continuo intorno, ne fu
. colletta, i-176: accreditarono la voce ch' ei morisse avvelenato dai frati della compagnia
n. franco, 6-55: stella ch' infondi i più maligni guai. tasso,
crudel, maligna e scelerata notte, / ch' io sperai dolce ed or trovo sì
ho la medecina: / la penetenza, ch' è de tua amistate; / •
/ e digiunando orate con sospiri, / ch' el signor non s'adiri / contra
campanella, 5-193: la malinconia, ch' è faccia nera di sangue arso, non
/ accidia e codardia / fan desperanza, ch' è nemica ria. niccolò del rosso
tossico più velenato per impestar la vita ch' uiia nascosta malinconia. tasso, ii-598
teco »; e parve a me ch' ella menasse seco / dolore e ira per
non si trova 'n amare, / ch' atender l'om d'avere / la cosa
mia malinconia è tanta e tale / ch' i'non discredo che, s'egli 'l
a ogni iscandolo, ira o maninconia ch' avesse veduta in alcuno. l.
sposare!... quant'era meglio ch' io seguitassi a ballare e non concepissi
i-73): il marito le dimandò ciò ch' ella si sentisse, al quale con
ucciso, / del vero antico amore ch' io cercai / malinconicamente per l'inquieta /
lloro: sì come il sanguigno, ch' è caldo e umido, ch'è somigliante
sanguigno, ch'è caldo e umido, ch' è somigliante ala primavera;..
;... e 'l malinconico, ch' è fredo e secco, ch'è
, ch'è fredo e secco, ch' è somigliante al autonno. -che
al suo medico se i ranocchi, ch' ella usava mangiare spesso, erano cibo
il faccia, e non per buono amore ch' ella gli porti. se malinconica la
bruno, 3-897: siamo dovenuti a tale ch' ogni satiro, fauno, malenconico,
/ del novo danno, or so ben ch' altro assedio / t'ha avolto el
demonio gli metteva pure in cuore ch' egli era dannato e non era de'predestinati
eterna, e che si perdeva ciò ch' e'faceva nell'ordine. s
lo malinconoso è freddo e secco, ch' e'sembra vile alla settembreccia. pagliaresi,
faceva in detto e in fatto quello ch' egli sapea per alleviare questo infermo.
. f. frugoni, 3-i-335: tosto ch' io mi trovai ben proveduto di vestimenta
/ sì logro e consumato, / ch' essendo male in gambe e derelitto, /
. boine, ii-17: questo sì ch' era davvero ridicolo di veder un
disguido. foscolo, xiv-80: conviene ch' io disbrogli questo malinteso alla posta militare
xxvii-4-3: ora che dice egli? ch' io sono un malioso ed un negromante.
[s. v.]: uno ch' è stato malato è sempre un po'
9-55: al duca veramente pare strano / ch' el- l'abbia a far sì grande
o cattive, / uccellata costei, / ch' es- sendo l'arcibella, abbia un
/ non dico tutti, ma, posto ch' i''l dica, / lume v'
com- piaccionsi di quell'ultima immaginata dilettazione ch' è mal grave: ed è loro
tasso, 8-4-101: del peccato, ch' è prole a primo parto / del
. chiaro davanzati, ii-12: lingua ch' è di parlar molto imbiadata / perde
., 11-22: d'ogne malizia, ch' odio in cielo acquista, / ingiuria
si contenga ne'capitoli di questo breve, ch' e'rectori possano e debbano quello cotale
malizia che in loro regnava, parea ch' avesse in loro sapienzia. compagni,
e disse: « odi malizia / ch' elli ha pensata per gittarsi giuso! »
ci è, l'ha la magnale / ch' a dire il ver bellissime ha le
croce, 179: tanto è ordine ch' io lasci mai questo tugurio, ancor
io lasci mai questo tugurio, ancor ch' esso sia di pali e di terra,
sì dicono molti di loro malizie, ch' elle [le pernici] furano l'uova
brigata e per sua maledetta malizia disse ch' io era l'osservatore. c. bini
, e 'l tempo e l'ora / ch' ai mondo venner bestemmiando ancora. crescenzi
quel che volete che ne seguiti, ch' in lor sia alcuna malizia o alcuna malignità
. seneca volgar., 3-285: colui ch' è guarito della malizia dell'occhio,
, inf., 29-60: non credo ch' a veder maggior tristizia / fosse in
di malvagità da non potersi più sperare ch' egli si emendi. -essere un
domani, né però resterò di dirvi ch' io temo che m'abbiate fatto qualche malizia
un romore che si assimigliava a quello ch' è in san pietro e in santo ianni
pure quanta malizia tu puoi e sai, ch' io non voglio che tu ti vanti
[i tordi] son tanto maliziati / ch' ai fistio non ci voglian più venire
, così disonesta? poteva io mai credere ch' ella, maliziosamente armatasi, dovesse far
ci resta, giustissimo, necessario, ch' essi maliziosamente sorpassano. -con piena consapevolezza
nelle mangiatoie, rimane il fatto incontestato ch' egli se n'era accorto e che ha
uditore,... se noi dicemo ch' elli abbiano fatto maliziosamente, cioè cosa
bibbia volgar., viii-105: susanna, ch' era sentenziata alla morte, gridando disse
ingiustamente sono condannata alla morte, conciosia ch' io di queste cose nulla ho fatto,
malicioso in facto d'armi, tanto ch' endo l'oste dei franceschi intorno a la
, inf., 22-110: ei, ch' avea lac ciuoli a gran
... sì gli dissono che bastava ch' egli aveva veduta la buona volontà di
. che de la maliziosa volpe, ch' è sì cauta in tutte le sue operazioni
bastardo. boccaccio, vi-223: vedi ch' egisto a lui l'ultima cena / togliendoli
, per imprimere negli animi degli imperiti ch' egli fosse indegno ed incapace di succedere
la legge iscritta in tavola di pietra ch' egli diede a moisé, là ove egli
là ove egli avea iscritto le cose ch' erano a divenire, e ch'elli si
le cose ch'erano a divenire, e ch' elli si guardassero dell'idole e delle
si guardassero dell'idole e delle cose ch' erano maliziose. s. bernardo volgar
persuadere chi non ha letti i miei fogli ch' io sono un mal cristiano; e
, 3-5: è segno di mars malizioso ch' è di pianeti di sopra al sole
e da come guardava, si vedeva ch' era tutto malleabile e che aspettava
per quella cagione fu comandato da'consoli ch' elli fosse messo in prigione. libri di
, monsieur, dicea l'oste, ch' io non presumo di parlare dell'abilità del
orror sen'fugge il sole, / ch' esser presente al tuo morir non vuole.
3-220: la sollecitudine e la paura, ch' io presentare una persona disposta a rendersi
aragona, prontissima a ogni servigio, fece ch' alcuni cittadini di bari furono dati per
la detta pace, sopra la differenza ch' era tra la detta parte ghibellina e guelfa
in nessuna maniera star mallevadore del debito ch' ella m'annunzia essere stato contratto con
bisogno, il danaio ci entra mallevadore ch' ella si farà per il bisogno a venire
mia parola, per ogni affetto mio, ch' io avrò per sacra e inviolabile ogni
, / così colà in quel loco ch' io ti mostro, / può ir ciascuna
filippo mio avolo, per una malleveria ch' entrò per lui, fiorini 30. paolo
partire per ginevra, sua patria, dichiarasse ch' ei lasciava per malleveria di sua fedele
che tu non mi ingannerai della mia malleveria ch' i'ho fatta per te. s
/ di pelle bionda e fina / ch' esce dal mallo scuro, / ignudo
giovane, 9-563: pigliate a dir ch' elle son destinate / a sciagure e
aretino, v-1-185: voi vi credevate ch' io mal menassi le signore come i
. m. cecchi, ii-108: dice ch' io son di quelli / che non
ne sapete la storia, e lasciate ch' essa si stia decaduta, avvilita, sprezzata
non mi pare del tutto malmendosa, ch' assai pare ch'elli abbia in essa
del tutto malmendosa, ch'assai pare ch' elli abbia in essa locate cose elette
avuto grande savere,... parrebbe ch' elli, usando la sua scienza
malnato s'appella / e tralignasse sì ch' assai valesse, / a tutta gente
averla pesta coi piedi sul petto così ch' ella, infermatasi gravemente, non ci
, / perch'è sì sventurato, / ch' onne me'membro se sbate e s'
la terra / e la malnata gelosia ch' accese / il foco in asia e spinse
vedete voi una prova manifesta di quel ch' io dico nel destino de'miseri olinti,
11-2: lo core me se fenda ch' è malo en perseveranno. fra giordano
voi la credete semplice, ed io dico ch' ella è finta e doppia, di
de le sue masione / a molti ch' eran buon de'comunali / di toscana.
flegetonte e sua mal'onda, / ch' ardea di sotto più che una fornace
[zibaldone], 5-156: morto ch' io sarò, disse, mettete il mio
cavaliere. guarini, 1-90: pure ch' egli si sappia esser buon cortigiano,
di me novella porti, / sappi ch' i'son bertram dal bornio, quelli /
virtuosi e la piccola mercede delle fatiche ch' è loro proposta, s'intepidiscono.
non è che disdetta / di mala fama ch' altri di lui suona. paolo da
, dall'apparenza di quei dimoni, ch' era non buona, era mala e terribile
., 7-93: quest'è colei ch' è tanto posta in croce / pur da
parole che mi furono dette, tanto ch' io ritornai a casa mezzo sbigottito ed
quella casa? -sono mille anni ch' io non ci sto più, né mi
fue di sì mala manera, / ch' esso solo di loco ond'è creato /
per odio, come che gl'incresce / ch' a sì mal fin tanta amicizia gli
fatto alcuna cosa, se si prova ch' egli ebbe occasione e potere di farla.
avessi io posta alcuna mira, / poi ch' avea pur la mala impresa assunta,
cantari, 39: or mi soccorri, ch' io son a mal porto! macinghi
là 'v'eravam, ma naturai burella / ch' avea mal suolo e di lume disagio
. cavalca, 18-259: perché uno ch' avea nome onam si corrompeva,.
in quel medesmo tu poi avenire, / ch' a te né lui dio non l'
; e benché, per la mala disposizione ch' egli aveva dentro, o poco o
xxxv-1-320: sem'en dolce spene / ch' amar frutto n'avene / (ma ciò
mal d'occhio, sissignore! io dico ch' è passato di qua qualcheduno che portava
i vasi del vicino, e struggerci ch' egli abbia papaveri più grandi e girasoli più
a poco con la * malanotte ', ch' era una vecchia strega, famosa per
colpo di fortuna, il primo in ventanni ch' ero al mondo. -stato
a lato al suo lo pose, / ch' era nero, e di tacche e
18-i-1147: un'altra malora delle donne ch' hanno nome d'amabili è non aver nulla
gran fracasso, /... / ch' io credett'ire 'n bocca a satanasso.
tal contr'amor difesa e schermo / ch' io alla malora in tutto mandarono.
. g. visconti, ii-1-2: ch' io fussi senza figli saper poi / e
ne la malora, / se non ch' i'ti farò presto impiccare. straparola
lavando e medicando e d'altro ciò ch' ella potea. rappresentazione della conversione di
89: egli è ben vero ch' ogni promessa è debito, ma paiavi
che 'ntra noi miser guerra, / ch' èram leali amanti. migliore degli abati,
/ oi malparlare / amor non vuol ch' io perda mia intendanza. =
comparvero innanzi,... vi prometto ch' io feci loro un mal piglio
vede sopr'a un letto malrifatto, / ch' ell'è rinvolta in una materassa
macinghi strozzi, 1-393: vedutomi dell'età ch' i'sono e malsana,..
. tasso, v-77: sua altezza sa ch' io son poverissimo gentiluomo e malsano molto
, 9-197: viste io ci ho, ch' io tengo assai malsane, / moltissime
quella e abbandonar quella guerra, ch' era il notrimento delle nostre glorie
fioretti di vite, 32: imperò ch' io sono peccatore, credo, che
, assai famosa e ricca, / mentre ch' ilio fioriva. ora un ridotto /
tutto il precedente contesto si vede chiaro ch' egli con un tal dire non vuole
questo procede sol per avarizia, / ch' abbraccia gli uomin per aver divizia, /
fattolo prendere,... diede ordine ch' in cima d'una torre..
asprezza, di verno,... ch' ella con ogni sollecitudine..
papini, v-807: i famigerati demolitori, ch' erano stati i compagni maltollerati di
, 5-33: se credi bene usar quel ch' hai offerto, / di maltollétto vuo'
guarda ben la mal tolta moneta / ch' esser ti fece contra carlo ardito. dominici
: i tarantini maltrattarono le navi romane ch' approdavano al loro lido e gli ambasciadori altresì
maltrattato, non mi curo né occorre ch' ella se ne dia briga. b.
il nemico,... ora ch' egli era così debole di forze e le
tristuccia tristuccia, con un certo maluzo ch' appena ch'essa lo sa dire. g
, con un certo maluzo ch'appena ch' essa lo sa dire. g. del
anche ieri venne a noi un perugino ch' è stato un maluomo, e speriamo che
. * corolla malvacea ': quella ch' è formata a guisa del fiore delle malve
nel seno tuo; la quale vedente ch' ella è gravida, m'hae a
, 388: egli aveva una moglie ch' era delle più pessime e più malvagie
di pietra sì malvagio e vile, / ch' entrar no i puote spirito benegno
). motense, lx-2-56: condizioni ch' accompagnate da mol- t'altre virtù lo
di costei [la leggiadria], / ch' ai prenze de le stelle s'assimiglia
più favelle, / malvagio traditor; ch' a la tua onta / io porterò
2-468: sempre ei raffermavasi nell'opinione ch' io conversassi coi geni malvagi delle tenebre
forte piangendo, a la riva malvagia / ch' attende ciascun uom che dio non teme
, / lungo temppo è passato / ch' io degio aver marito, / e tu
dato; / quest'è malvasgio invito / ch' io sofero, tapinella! tavola ritonda
sì bello stato / e i tesor ch' in pochi anni si raguna, / per
guittone, viii-18: nostro amor, ch' ebbe bon comin- ciamento, / mezzo
xliii-114: la fede, giosafà, ch' io t'insegnai, / è falsa e
non potè lor troppo esser grata, / ch' all'aer li fa uscir freddo e
dispettose. ariosto, 29-71: sassi ch' eran nel camin malvagio. d.
suo paese, e mischiare nell'acqua ch' è malvagia, chi bere line conviene,
per darvi un piccolo saggio dell'esame ch' io vorrei fare... de'medicamenti
né de'suoi antenati rimanesse alcuna scrittura ch' egli avesse nelle mani. -afflitto
nullità, e minore malvagità di quella ch' io m'aspettassi. oriani, x-13-205
, iv-1-314: la delusione recente, ch' era per lui una prova del disamore e
bisogno delle tue rimembranze. la sicurezza ch' esiste un uomo dabbene mi ha confortato
del letto e forse per la cena ch' era stata magra, essendo già la metà
di tosco estran malvagità secreta, / ch' un picciol sorso di sue lucide onde /
ii-456: la malvagità de'difensori cagionarono ch' il re guadagnò quella piazza con poca
io di mangiar, come colui / ch' avea 'l pensiero intento / al fare
il vidde, èbbene grande allegrezza e dissegli ch' egli pubblica amministrazione).
in compunzione, dolendosi grandemente dell'offesione ch' ella ha fatto a dio, e
sé mal vivo e morto in lei ch' è morta. marino, 10-273:
me per aiuto. pregò, supplicò ch' io pigliassi la penna e rintuzzassi il critico
/ che 'l cane a quella lievre ch' elli acceffa. idem, inf.,
piantovv'entro il malvolere, / perché convien ch' io pera in questo stato.
annovera fra le piante, crescendo an- ch' esso al pari di molte altre; le
avrà maritate le due lunghe zitellone, ch' ella conduce tutti i sabati al mercato di
alla mamma e al pappà del piccolo levriero ch' io ti promisi. non è ancora
dive fu ciascuna mamma / di questa, ch' oggi d'ogni bel s'indonna,
, / scopri le dolci mamme / ch' ondeggian sopra il latte del bel petto
, trattandolo da rimbambito: e so ch' egli ti si rivolgerà con atti bambineschi e
: lionello passò colla lancia uno mamaluc ch' era dinanzi. g. barbaro, ii-iio
fiorentini, 187: sapiate che i latte ch' ai fanciullo si dee donare, e
perciò che naturalmente, poi ch' egli è fuori del ventre, riviene i
fregio sul palio s'adaga, / ch' è pertugiato volte più di mille, /
, / fur di tanta escellenzia, ch' anteporse / a quante n'avea il
nostro poeta: 'cui le muse lattar più ch' altro mai'. ma non dal latte
mia favella, / pur a quel ch' io ricordo, che d'un fante /
i''l dissi, io spiaccia a quella ch' i'torrei, / sol chiuso in
galileo, 3-4-335: gli altri, ch' ascendono, entrando per le narici,
i-16: mi contò su... ch' ella era la fortunata mammina di una
son tanto audaci e sì sfacciate / ch' ogni buon costume han getto a fondo.
partiti, che ancor io ne ho, ch' io trovo una mamola bella,.
/ e de la mammolétta verginella, / ch' e boschi nostri non ci negheranno.
es.: « signora emilia, ch' è suo questo bel mammolino? ».
correggio, 1-346: tu pensi forsi ch' io sia ancor quel mamulo / ch'
ch'io sia ancor quel mamulo / ch' io ero quando mi fè del tuo amor
do- verriano accarezzargli e fargli gli servizi ch' essi ebbero da quelli, essendo mammoli
. sanudo, xv-64: come credè ch' io sia mamolo? son più costante
servire a dio e a mammona, ch' è il demonio delle ricchezze. papi,
valent'uomo / in queste tai (ch' a dirlo in fiorentino, / s'
per scuoterne via la sfarinatura delle paste ch' egli reggeva ancora nei due cartocci. tornasi
. della valle, 1-123: le cose ch' io mi propongo a trattare sono a
ho tanti vocaboli nella mia lingua materna ch' io m'ho più tosto da doler del
credessero morto o volessero sbrigarsi d'uno ch' era malvivo, mi gittarono in mare.
, in: imperciò che ogni cosa ch' è detta imperfetta, questa, per mancamento
1-510: la quarta grande perse- guizione ch' ebbe santa chiesa, la quale è stata
li vili e piccolini uomini arroganti, ch' ardiscono di parlare con- tr'a'grandi
età legittima a'gotti, perché colui ch' è bastante d'uccider il suo nemico si
tua giornata, / veloce va, ch' egli è ben tempo ornai, /.
i nuovi coloni a similitudine de'legati romani ch' egli aveano ucciso poco tempo innanzi.
1-555: per ogni parte trovo / ch' è ciascun buono amato, / se
valimento; / cotale amante provo / ch' è ricco e maritato, / poi ch'
ch'è ricco e maritato, / poi ch' ai disire avesse mancamento. seneca volgar
, / per la mia fé, ch' io ne son mal contento. berni,
serra a tre chiavi: non però ch' ella avesse mancanza di nulla cosa.
avesse in sé nulla mancanza / di penitenza ch' avesse fallata, / veggendo lei ch'
ch'avesse fallata, / veggendo lei ch' amenda le pecata, / per quel
, o ver nodi o altre mancanze ch' avesse il piano della tavola. b.
con dell'acqua sul viso / farò ch' ella si desti o si riabbia. g
de'suoi conti; ma accerta ognuno ch' egli fosse onoratissimo e incapace di ogni
, 122-14: quando mi penso il tempo ch' aver soglio, / in disperanza m'
e il velie, / sì come rota ch' igualmente è mossa, / l'amor
: io vorrei scommettere cento contr'uno ch' ei non lascierebbe in isposa la sua
oggi manchino i dì miei, / ch' io viva più, s'amar non debbo
preso, a quella strada / ove convien ch' a la sua impresa vada. caro
manca / la strada a'messi suoi ch' indi passaro, / mostrandovi un d'agosto
manca. alamanni, 7-i-292: ninfe ch' alberga l'onorata valle, che al
copiosa quella vena di lingua, ch' io ogni giorno più mi veggo mancare e
in giorno, / sì chiusamente, ch' i'sol me n'accorgo / e quella
a tanto è venuto questo misero difetto ch' e'giovani tutti se ne guastono,
goldoni, vii-1235: sono sei anni ch' egli si rifugiò nell'america; e dopo
'l mio sento mancare, / sì ch' io son meno ognora ch'io non
, / sì ch'io son meno ognora ch' io non soglio. petrarca, 308-14
soglio. petrarca, 308-14: poi ch' i'giungo a la divina parte /
i'giungo a la divina parte / ch' un chiaro e breve sole al mondo fue
però se mancherà la pena / allor ch' i'sarò in braccio a morte corso.
. tasso, 20-84: virtù, ch' a'i valorosi unqua non manca, /
uomo si consumò un po'di mobile / ch' egli aveva avanzato. s. carlo
lieta primavera mai non manca, / ch' e suoi crin biondi e crespi all'aura
, chi vende e toglie / quel ch' acquistato abbiam con sudor tanti, / traggonsi
mio dover mancai / ed è ragion ch' ei mi disprezzi e schema! gualdo priorato
di sentire i rimproveri dell'ombra vostra ch' aggirandomisi intorno mi rinfacciasse d'aver mancato
, 6 (100): -tu vuoi ch' io venga per testimonio? -per l'
manca / in dir de questa, ch' è sola gentile. castiglione, 154:
, 827: non ho mancato, poi ch' io son stato qui, ch'io
poi ch'io son stato qui, ch' io non li avessi fatto levare li ferri
al parlar vostro non posso mancare / ch' io non dia prestamente la risposta.
si raccoglieva [iob] in dio, ch' è il vero refugio, ché altrimenti
né può mancare la sua divina promessa ch' egli sarà con lei sino alla fine
, mi fulmini giove sdegnato, / ch' io sia volubile, ch'io manchi ingrato
, / ch'io sia volubile, ch' io manchi ingrato / la data fede.
38: non manc'altro, se non ch' il munimento / s'apra da sene
/ s'apra da sene, e ch' i'vi salti drento. carducci, ii-15-122
pose masnada a difendere in quelle città ch' erano mancate al re. dante, xlvii-11
impresa. ricchi, xxv-1-272: poi ch' in te veggio / così gran desiderio,
: faccendo contra la legge di dio, ch' è fare peccato e mancare con difetto
fatte e differito il pagamento più di quello ch' ella stessa m'ha richiesto, non
). lippi, 8-2: sapete ch' e's'inciampa e ch'e'si casca
8-2: sapete ch'e's'inciampa e ch' e'si casca; / si può
se t'hai moneta in tasca, / ch' alleggerir ti voglia di quel peso;
? et allargò la mano? / ch' ai suon de'detti sì pietosi e casti
sì pietosi e casti / poco mancò ch' io non rimasi in cielo. luca pulci
. tasso, 1-64: o mostri almen ch' a la virtù latina / o nulla
12-i-82: ora, per la reverenza ch' io gli porto, non posso mancare d'
, cioè quell'ordine e movimento concorde ch' è in lui, tanto manca ch'
ch'è in lui, tanto manca ch' e'renda mobile e alterabile l'universo,
: ¦ egli è detto antico: ch' all'avaro così manca quello ch'elli ha
: ch'all'avaro così manca quello ch' elli ha come quello ch'elli non
manca quello ch'elli ha come quello ch' elli non ha. g. gozzi,
ver te mi sprona, / però ch' io sento ogni spirto mancato. beicari,
m'è a grado; / salvo ch' alcun te mancatore appella / di gentilezza.
così m'aveste per mancatore de la promessa ch' avete voluto da me. guazzo,
. goldoni, ix-27: almeno / lascia ch' io legga solo una volta il foglio
, e non vo mai a città, ch' io non ispenda al manchessìa duo bolognini
di piatto la giustizia, / allor ch' era adunata l'assemblea / nella bastia
? - / e amor: -sì, ch' i'tomat'ho tancia. - /
tolle questa chiavecina e guarda nel forzieretto ch' io tengo a piè del letto, che
: or, per darvi la mancia ch' io promessi, / su, siniscalco,
camesecca senza bere ', e dice ch' ell'è cosa strana mangiar camesecca,
avuta avessi, sì ch' io morta fosse. pulci, 15-54:
pancia; / brontin e argante, ch' era imperadore, / ebber da lui la
per me prese diffesa, / dicendo ch' uom non era per tal mancia. loredano
e di gran fatto mancia / si disse ch' era. 10. locuz. -dare
compieta. ghirardi, 19: piglia, ch' io ti voglio pagar la buona mancia
morando, 457: ringraziata la cingana ch' avea seco parlato, le porse alquanto di
fiorentini scrisse il fatto aperto, / ch' a lucca non facesser mala mancia. bel
.. mi donò questo cerchio d'oro ch' io porto al braccio, dicendo: