sveno è stimolo sì forte, / ch' ogn'ora un lustro pargli infra pagani
loredano, 3-171: guardatevi dall'ira, ch' è un'affetto strabocchevole che violenta le
pel segnata mostreran la guancia, / ch' a più di mille insanguinar l'arena
il cane con la bocca insanguenata, erette ch' egli avesse morto lo fanciullo. boiardo
di vicina morte. petrarca, 366-117: ch' almen l'ultimo pianto sia devoto,
pulci, 25-320: mach è bestia, ch' a dir pare insania, / che
/ ambo sentono al cor verme vorace / ch' ad unirsi gl'in- cita. f
/ no pò veder gli eccessi, però ch' è ensanito. buti, 1-764:
: « tendi am le reti, sì ch' io pigli / la leonessa e'leoncini
« perch'hai perduto l'intelletto, / ch' una femina a morte trar ti debbia
egro o l'insano, / pargli ch' ai corso avidamente agogni / stender le membra
, 7-ii-94: null'altro vale, / ch' avere il cor lontano / dal rozzo
per mari insani: / ahimè, ch' el vento non ti offenda e i flucti
di palla il raro scudo, / ch' a l'arcion pegasèo legato pende; /
a l'arcion pegasèo legato pende; / ch' avendol, può mirar quel mostro crudo
tanto immerse / ne l'acqua adam, ch' è in mezo a l'antro unita
, e l'insassita falda, / ch' è verde da vicin, lunge negreggia.
grato, / hame, per lo dolor ch' io n'ho, cacciato / a
albertano volgar., ii-23: con quello ch' è superbo d'occhi e insaziabil di
insaziabil libidine poter mai essere da tanto ch' io debbia abbandonar un gentiluomo,.
, 11: si credeva da tutti ch' io fossi dotato di una memoria e
-sostant. boine, iii-180: ch' io sia un povero, un insciente e
sia un povero, un insciente e ch' io m'abbia la sanità e questa ariosa
nella mia inscienza mi contenterò di dirti ch' ella deve essere stata una gran furba
testi fiorentini, 16: questi denari ch' io abo auti da bonfigliuolo, che
. ariosto, 42-83: la prima inscrizion ch' agli occhi occorre / con lungo onor
. tasso, 1-17-45: quel ferro ch' ai collo avea sospeso, / col bel
, 7-58: nell'insegna sua, ch' ai vento è svolta, / si vede
cose che sfidano pelemento di comicità volgare ch' è nell'esser fuori di moda e
in campo verde un candido ermellino, / ch' oro fino e topazi al collo tegna
insegna, / dove è l'augel ch' ai sol tien gli occhi franchi. dolce
con un nugol d'istrioni, / ch' hanno un'insegna, non finita ancora.
note al malmantile, 1-50: * ch' hanno un'insegna ', ecc. ciò
, / ad opera compita opo è ch' eo vegna, / si voi che viva
una pellegrina il mio cor vano, / ch' ogni altra mi parea d'onor men
furono posti sotto l'insegne quei cittadini ch' erano atti all'esercizio dell'armi. p
/ e pregai poi con efficaci detti / ch' egli sia quel ch'a questa pugna
con efficaci detti / ch'egli sia quel ch' a questa pugna vegna / col nome
per istudio e per insegnamento, parrebbe ch' elli, usando la sua scienzia, avesse
uomo ha in sapere le istorie, ch' ei riguarda e l'insegnamento e l'esempio
culturale. latini, i-1292: vidi ch' elle stesse / tenean gran parlamento /
, 16-94: tre quaderni... ch' hanno coperta di color làzulo.
ranieri, 1-i-64: o credi tu ch' io sia qualche lazzara o figliuola di
. moniglia, 1-iii-467: seconda quel ch' io dico, / tieni il lazzo
/ tieni il lazzo e vedrai / ch' io ti son buon'amico. fagiuoli,
. fagiuoli, 1-1- 200: ch' ho io a reggere? che s'ha
sdegno, / e non le par ch' alcun sia di lei degno. tasso,
inf., 7-93: quest'è colei ch' è tanto posta in croce / pur
riferille le parole a pieno, / ch' in sua scusa ruggier le avea commesse.
vostra signoria, a rincontro, quel ch' io le dissi d'un mio antico pensiero
sì lunga tratta / di gente, ch' i'non averei creduto / che morte tanta
i sentimenti esteriori, ma so anche ch' egli non solo non impedisce la imaginazione,
giosafatte, 92: ma ciò, ch' ella diceva, tutto lei faceva dire lo
po'parecchie semmane in casa, innanzi ch' ella andasse più fuore. ariosto, 35-61
3-74: maestro, or mi concedi / ch' i'sappia quali sono, e qual
. foscolo, iv-377: guardo le piante ch' una volta scansava di calpestare, e
seguir la vedrai: / e ben ch' ai correr le sien preste e sagge,
sono a carlo, e bramo / ch' ei nel prence novel tosto racquisti /
liale. tansillo, 1-330: colui ch' è più geloso è più leale: /
sei leale, / il meglio degli amici ch' io m'abbia avuto mai. d'
com'om leale e saggio, / ch' eo deggia ver del tuo dimando fare;
senno e non con volo, / ch' amor non è s'ambur parti non sallo
queste mie lettere misi in volume; ch' io cosi vòte ne le conosco,
m. cecchi, 24-31: non dubitar ch' i'sarò leal zingano. d'alberti
(97): io vi prometto lealmente ch' io ve ne deliberrò. dante,
consiglio, e di tenere credenzia ciò ch' è da tenere privado. tavola ritonda,
si confortan gli amadore, / quegli ch' aman lealmente. re enzo, 661:
voleva dirti quel che t'ho detto: ch' io non sono più tua, che
virtù in virtù, in fino a tanto ch' elli veggono iddio apertamente e lealmente.
promesse; e questa èe quella virtude ch' è appellata lealtade. guidotto da bologna,
angiolieri, xvii-186-68: a la valente, ch' è donna d'aunore / va mia
, 147-78: dice antonio: in lealtà ch' elle [le uova] non furono
. nelli, ii-107: egli è vero ch' egli è un po'leantino; ma
morale. guittone, xxv-80: ch' ignoranza -non da ben far ne tolle
: io te prego, per l'amor ch' io porto / nel core a quella
. / ched él te piaccia camparme, ch' io péro. boccaccio, 1-i-167:
lentini, 24: semo, per leanza ch' è 'ntra nui, / d'uno
vo'che tu ne prende sicuranza, / ch' io ti diletto ed amo per servente
di vaghezza e cum sì dolce aspetto / ch' io presi di salute al cor speranza
lor lianza, ché son sì cortese / ch' io temo del nascoso e del palese
nulla leanza, / s'io sapisse - ch' io morisse. -rompere la leanza
, tanto è l'amore e la congiunzione ch' è tra l'anima e 'l suo
di lui. lomazzi, 421: quel ch' a leccardi mangiatori piace. garzoni,
] furon da venere sbattuti / sì ch' o vani o leggieri il corpo a pena
. malespini, i-48-125: io so ch' io pagarò di coppe, poiché i danari
dolcezza. marino, vii-90: non già ch' elleno [le opere] abbiano con
col volgo indotto / contro ai tiranni ch' ei leccavan pria. fogazzaro, vi-21:
che il valore degli uomini dipende più ch' altronde dalla educazione. settembrini [luciano
ii-390: datemi licenza,... ch' io dica anche qualche cosa intorno al
è ricercato. lanzi, v-205: qual ch' egli si deggia dire, piacque in
ve ne pigliate, camillo mio; ch' anzi è vezzo dell'arte il lasciarli così
. f. frugoni, iv-423: intanto ch' io ristetti all'avviso, quel generoso
uom si dice ancora, / allor ch' ei bacia al suo signor la mano.
come voi. baretti, 3-361: permettetemi ch' io non entri in questo lecceto,
leccando, succia alcun poco di ciò ch' e'lambisce. = frequent. di
., 5-216: così fa l'uomo ch' ha malvagio cuore che già per impromessa
di gola avviene che l'uomo, ch' è forte e sano...,
. agostini, 1-53: quello ch' oggi ancor usa di fare, tu a
per non dir dell'amaro, raccordinsi ch' ella non è lecchetto, è medicina
affari. bellincioni, ii-85: convien ch' un dì mi frodi una bisaccia,
non esser più giuoco alle tabelle, / ch' i'do sempre nel lecco alle murelle
, anzi è sovente per bur- banza ch' elli chieggono sì care vivande.
altra leccornia. redi, 16-v-395: pur ch' egli ottenga il suo intento, a
. caro, 2-2-282: vi par strano ch' io non vi scriva, per leccornia
. tasso, 19-108: lecito sia ch' ora ti stringa e poi / versi lo
dal cancelliere zampaloca le lettere di spagna ch' egli ha diciferate e perché mi trovo in
p. foglietta, 147: voglio ch' egli vada ad uccellar alle lecorine,
el mio cuor ledere, / però ch' abissat'è in quell'altro mare, /
credere, / con tutte toe parol ch' ai cor mi piombano, / che alcun
più misera cosa è nuocere ad altrui ch' essere ledito. = var.
lega, onde per firenze si disse ch' egli erano disleali alla lega. plutarco volgar
così potente armata in un raccòrre / ch' a questi legni tuoi si possa opporre?
. fra giordano, 5-47: non ch' egli [il prete] ti leghi,
n-ii-417: alcune di queste [città] ch' in lega si congiunsero, così elessero
lega insieme, / e cercan pur ch' el seme / de'pennati si spenga.
che il metallo correva con quella prestezza ch' ei soleva fare, conosciuto che la causa
di febo un suono estranio, / ch' è di cattiva lega e peggior conio.
fa diversa lega / col prezioso corpo ch' ella avviva. -peggiorare di lega
, v-82: delle costole, dopo ch' erasi cavata la sostanza glutinosa, se ne
villani, 11-72: il nostro fiorino, ch' è ferma e legai moneta e di
di fino oro, valeva alla buona moneta ch' era prima in francia soldi dieci di
. maffei, 6-88: la primaria massima ch' essi vantino in tali affari di seguitare
legali, era così nudo di lettere ch' egli non intendeva quello che leggeva.
aven per l'aspre some / de'legami ch' io porto. boccaccio, dee.
pistoiesi ed i terrazzani di seravalle, ch' erano stati all'assedio, fece tutti
. b. corsini, 8: or ch' a noi le chiome legano / belle
occhi a costor due lega, / ch' i'veggo il ciambellotto ha fatto piega
lieta primavera mai non manca, / ch' e suoi crin biondi e crespi all'aura
come, / per forza di demon ch' a terra il tira, / o d'
/ tutto smarrito de la grande angoscia / ch' elli ha sofferta. caviceo, 1-198
. g. gozzi, i-25-67: mentre ch' io sto in pensiero per cogliere il
paio un pesce avvelenato, / mentre ch' io vo'per la via. bembo
. guidiccioni, 5-178: ogni volta ch' abbia da legarsi nel matrimonio, egli vuol
piovene, 3-138: tutte queste cose ch' io non sapevo legare, e mi
la sua santezza che facesse per modo ch' ella potesse legare un'amicizia per lei
purg., 32-51: vólto al temo ch' elli avea tirato, / trasselo al
ancor toccata la soglia del salotto, ch' egli v'entrò, con un passo così
eri disciolto. ochino, 213: credono ch' el farsi monaca sia un andare a
-poverina! ma avete pensato allora, ch' eravate legata da una promessa? mazzini,
passerà molto /... / ch' a te ritornerò con lieto volto; /
non ti chiamar sì tapinella, / ch' io son legato e mai sarò sciolto
, con l'istesso san paulo, ch' è meglio prender moglie c'accendersi; e
allegri, 156: messer cosimo, ch' è tutto gentile, / l'altra
altra sera mi fece tanto onore / ch' i'gli son più legato servidore /
monti, i-288: attenderò l'esemplare ch' ella mi promette legato all'inglese,
stampa. leopardi, 197: la biblioteca ch' ebbe, era guemita / di libri
intimo. zena, 1-246: dopo ch' era legata in oro colla bricicca,
li altri legati che fece, lasciò ch' a tutti i poveri... tossono
, 325: aggiunse allo esercito, ch' era in giudea, due legioni e
20-112: lasciamen'ir pe'fatti miei, ch' io non avessi a esser poi testimone
briga: costui si vede una volta ch' è legatoio. g. m. cecchi
or gli fregi, / non fa però ch' alcun lettor gli spieghe. parini,
dignità de'doni dello spirito dall'effetto ch' essi fanno in noi e dalla stretta legatura
malìe, di legature e di sortilegii ch' io ho fra le mani, veggo che
leone xi..., come quegli ch' era stato, con la sua legazione
cose della legge sono giuste, però ch' ella comanda operazioni di virtù, le
difension del suo corpo, giustamente par ch' abbia fatto. boccaccio, 2-vi-340: è
bisaccioni, 1-160: l'inghilterra, ch' ha per legge del regno di eleggere
, empia e severa, / vuol ch' ogni donna, e di ciascuna sorte,
donna, e di ciascuna sorte, / ch' ad uom si giunga, e non
/ che, per voler del primo amor ch' i'sento, / d'entro le
decretali, e egli con loro insieme, ch' era grande maestro in divinità e in
, 3-2-96: un suo fratello, ch' era dottore in legge canonica, andò
dati, 35: omnipotente idio, ch' el tutto regie, / domani grazia
el tutto regie, / domani grazia ch' io possa cantare / a laude tua e
guittone, xvii-164-12: non sai ch' è legie? che pur legi'è
che all'uomo si riferisce, dicevamo ch' ella è duplice; poiché ella o
con molte altre parole s'ingegnava persuaderla ch' ella fusse contenta, ch'egli seguisse
s'ingegnava persuaderla ch'ella fusse contenta, ch' egli seguisse cristo coll'estrema povertà.
della vostra volontà, mercè del dominio ch' amor vi diede sopra di me già
e con tanta instanza mi richiedete, ch' io non mi partirò di qua altramente nè
discreta: / el n'è rason ch' io vi meta / leze a quel che
il consenti? tasso, 4-57: disse ch' aronte i'avea con doni spinto /
veneno / per non aver, poi ch' egli fosse estinto, / chi legge mi
ariosto, 28-82: saria la legge ch' ogni donna colta / in adulterio fosse
a morte, / se provar non potesse ch' una volta / avesse adulterato il suo
fai tanto sottili / prove- dimenti, ch' a mezzo novembre / non giunge quel che
anni. leonardo, 2-107: giove fece ch' el beuto vino da maumetto elevò l'
e 'l conceder le grazie non altramente ch' egli fosse il signore. -fare
semiramis] per legge costituì che quel ch' altrui piacesse, fosse licito di fare e
il mio gregge / io non sapea, ch' errante / ir lasciai senza legge.
ma ne la seconda non schiveremo quello ch' ad alcuno pare sconvenevole e a me degno
crede e segue legge / d'omo ch' è senza legge. frate ubertino, ii-54
usano latte, pesce e hanno re / ch' a legge i tien con pover vestimenti
e compera la legenda e l'orazione ch' insegna a diventare cortigiano. gelli,
a lei di letteratura per darle prova ch' io desidero di compiacerle in quello che posso
a lungo posseduto dal genio malinconico, ch' egli temeva la sua dannazione in eterno
. leopardi, iii-204: sono due mesi ch' io non istudio, né leggo più
u'leggerebbe « i'mi son quel ch' i'soglio ». g. gozzi,
i-4-21: virgilio vidi, e parmi ch' egli avesse / compagni d'alto ingegno e
sanudo, xx-344: tutte dite suplicazion, ch' è in man dii secretano, siano
io non so ben s'io volia quel ch' io voglio, / s'i'toco
voglio, / s'i'toco quel ch' i'palpo tutavia; / se quel ch'
ch'i'palpo tutavia; / se quel ch' i'odo, oda; e sia
ti meravigli, / assai men fia ch' italia co'suoi figli / si desti al
.. che fu eletto vescovo, ch' era mondano secolare pagano. dante,
figlio, dentro a questo lume / in ch' io ti parlo, mercé di colei
ti parlo, mercé di colei / ch' a l'alto volo ti vestì le piume
, prima? che poi? / quel ch' io t'ho già di lei scritto
leggh'io / espresso questo ver, ch' a pena il mento / sparso de'primi
: 4 l'altra è porzia, ch' il ferro e 'l fuoco affina'. o
: 4 l'altra è porzia, ch' il ferro al fuoco affina '. ma
, che vuol dir 'deorum': e quel ch' altrove è scritto 4 paulo minus ab
, dirà 4 ab elohin ', ch' è quanto dire 4 a diis '.
fazio, i-6-16: e però quel ch' io dico nota e leggi, / a
v.]: 'farsi leggere', ch' altri legga a intelligenza e uso nostro
, non sa niente, / e ch' altro di virtù non ha scolastica, /
biascia, strologa e rimastica, / ch' a compito leggendo, finalmente / il sunto
paragone la leggierezza d'una foglia, ch' ogni vento la crolla...,
della cammilla, dice [virgilio] ch' ella sarebbe corsa sopra tonde del mare
era più simigliante all'inferno de'dannati, ch' a luogo dove si avesse a fare
religione] a continuare con sapienza ciò ch' è stato intrapreso per leggerezza; spiega
carnale penseia elli non aenpiè punto quello ch' elli avea aordiné. =
pochi giorni a piedi, più leggiermente ch' altri non arebbe fatto, benché assuefatto
... in mano quella pistola ch' era fatalmente montata e, urtando leggermente
b. accolti, 279: omè, ch' i'non pensai ch'amor lascivo /
: omè, ch'i'non pensai ch' amor lascivo / nel cor m'intrasse sì
. muratori, 7-ii-327: l'argomento ch' io ora propongo, leggiermente (lo
sua forma se ne va in quello ch' elio mira: e molte volte nel dirizzare
è leggierissimo, e la terra, ch' è bassissima, è gravissima. tassoni,
un tanto errore / d'angelica, ch' avendo per tanti anni / fornita la
medici, 7-141: tristo a quel bicchier ch' a lor venia, / ché si
fossi pur di tanto ancor leggero / ch' i'potessi in cent'anni andare un'oncia
pulci, 1-69: ma finalmente convien ch' egli smonte, / e disse: -io
de'pazzi, ii-358: chi tiene ch' el regno suo non sia di questo mondo
xix-22: leggero / li era, ch' alcun no i potea star avante. guinizelli
. guinizelli, xxxv- ii-482: omo ch' è saggio non corre leggero, / ma
71: guardati da colei / ch' è troppo gran parliera / et a'
, ad intendere la mobilità e instabilità ch' ebbero in vita, che così ora in
trema tutto lo corpo de la grande vecchiessa ch' io abbo. boccaccio, dee.
più che altra, intanto... ch' era tanto la sua leggierezza che,
quasi / i panni vi gettai, ch' indosso tengo, / per esser più leggiera
s'invii leggiera e presta, / sì ch' ella giunga a la città sacrata,
: / così melicca l'avea instrutto; ch' ella / sapea quanto nel corso era
cariteo, 40: ripensando al ben ch' io mai no'spero / veder, m'
e dissodando / me'pruova, e ch' acqua vi si fermi poco. soderini
1-379: venuta l'ora poi che par ch' occida / il chiaro giorno, e
la leggier cena / ho presa, par ch' il cor mi si divida. a
pare impossibile), anche un vinetto bianco ch' è un po'traditorello il furbetto.
la fanno bollir nell'acqua e, poi ch' è ben cotta, la pestano molto
magalotti, 21-n: secondo la varia tempera ch' ell'ha [l'aria] dal
e rincrescevole. / -esser non può ch' egli non stia gravissimo. / -anzi troppo
, xlvii-285: ella è più leggier ch' ai vento foglia / e mille volte al
sempre è [la donna] più leggier ch' ai vento foglia, / e mille
], -meco ti consiglia, / ch' i'son d'altro poder che tu non
per tutto, come leggiere e sboccato ch' egli era, ché chi vincesse quella provvisione
guittone, xxx-80: legger stimo arar più ch' embolare, / astenere in mangiare /
mo'p®ssa fornire / in proferer ciò ch' i'ho in pensamento, / ch'
ch'i'ho in pensamento, / ch' è di tal parte lo 'ncominciamento / ch'
ch'è di tal parte lo 'ncominciamento / ch' a savio om non seria legger di
potenza, che cose ogni sostiene, / ch' a'monti può leggier dar mutamento.
suora si svestì, così leggiera, / ch' udì per terra il piccio d'
/ in altrui legger difetto, / ch' ei non crede avere in sé. palazzeschi
grande estremità mi pare questa nostra, ch' io... per leggier diletto.
: non sarebbe leggero conforto al dolore ch' io provo, se potessi come tu
, / d'andar per quel cammin ch' à comandato / colui ch'à gli elementi
per quel cammin ch'à comandato / colui ch' à gli elementi e 'l ciel formato
: né alcuno troverà... ch' io cerchi autorità sospette o leggiere,
petrarca, 39-14: il tornare a quel ch' uom fugge, / e 'l cor
campo e l'altro de'consoli, ch' appena era possibile che vi si potesse
apposta, quantunque leggieri, in modo ch' ambidue i consoli stettero alcuni giorni incerti
. scaruffì, 20: non occorrerà ch' alcuno le voglia spendere le tose o
meglio è guadagnar loti tu, anzi ch' altro la tosi ». quirini, li-2-310
ed eccedente a segno che tutti dicevano ch' era meglio di abbassar li mercanti che non
alla leggiera, / il padre, ch' è avvezzo a far banchetti / e
: quindi assai di leggier si comprende ch' ogni stato vuole una quantità di moneta
di leggieri, e verremo a quello ch' è di necessità. bembo, 10vii-
preso bene sì altero, / e ch' io 'l perdesse avrei giusta cagione. dante
. lippi, 2-55: ei, ch' era vestito di leggieri, / né ma'
grossa... e guarda ch' ella non sia bavosa, ch'ella non
guarda ch'ella non sia bavosa, ch' ella non potrebbe esser buona.
tanta leggiadrezza, / di color immortai ch' io non so dirti, / vivificar gli
, l'è più d'un mese / ch' io vivo piena di me
uomo... divenga marito di colei ch' è fior di leggiadria, norma di
guidiccioni, i-16: tu... ch' eri / specchio di leggiadria, di
infiora i ed apre un giorno più ch' altro giocondo. 4. agilità
.. così leggiero ed agile che'pare ch' ella si muova e quasi non abbia
seconda parte del paniere, / tal ch' a vedello tutto s'inamora, / tanto
ci hanno tolt'elle / una vesta ch' altrui fu data. sarzio [in poliziano
da gli autori de l'altre lingue ch' oggi son più famose, e posta inanzi
non vo'dir nulla della leggiadria / ch' egli ebbe nel comporre in dolce metro
volto, / asciugando il sudor di ch' ella è intrisa, / con una leggiadria
alcun che 'n lodar quella / ch' i'adoro in terra, errante sia 'l
moglie mia, buona memoria, / ch' era una donna delle più leggiadre, /
/ de l'opra sua, vinto ch' avesse il tutto. g. landi,
i-162: que'begli occhi leggiadri, ch' amor fanno / poter e non poter,
m'innamora / de la vaga micol, ch' ai rege è figlia. c. gozzi
, un di que'chiari paesi citerèi ch' esciron dalla fantasia d'antonio watteau.
via più risplendea ne'suoi sembianti / ch' eran di fiero e di leggiadro insieme.
occhi un piacer sì caldo piove / ch' i'non curo altro ben né bramo
vestir leggiadra resta / e snella sì ch' ogni credenza eccede. chiabrera, 1-iv-226
1-iv-226: più leggiadra / a vedersi danzar ch' un zefiretto / che voli su per
sott'un ramo / dell'arbor sempre verde ch' i'tan- t'amo. boccaccio,
un bel bosco di leggiadre fronde, / ch' ombra si fa con le ramose braccia
leggiadra vista / più vago di mirar ch' i'ne fossi anco. alberti, i-200
il leggiadro racconto da certe antiche scritture ch' ei vide in casa d'un gentiluomo
giocosa. moretti, 34: sento ch' ebbe pagine leggiadre / anche quel libro
: pianga chi dopo fia, / ch' avrà per fama (ahi lasso) /
l'arco riprese, / come uom ch' a nocer luogo e tempo aspetta.
se 'l mio leggiadre ardore / vuol pur ch' a dir di voi la lingua snodi
nato, o morto fossi / anzi ch' esser marito. 23. notevole
voi sappiate, santo padre, / ch' ella è maestra di diabolica arte, /
in bel monile / mi cangerei, ch' ili leggiadretto giro / splendessi intorno al tuo
almen ne'suoi pianti una speranza, / ch' ella udendo la voce, ch'in
/ ch'ella udendo la voce, ch' in usanza / avea d'udire, in
accorgerete che questa è la prima lettera ch' io posso scrivervi tutto solo. leopardi
già il so) parran, queste ch' io chiudo in rime. settembrini,
, ed elli tutti vedea, però ch' elli era in su un grandissimo destriere
romani, imperocché in quello luogo, ch' è tra francia e alamagna, e'
., ix-157: or credi tu ch' io non possa pregare il padre mio,
io non possa pregare il padre mio, ch' egli mi manderebbe più di dodici mila
di spirti adosso: guarda se tu vuoi ch' ella sappia assai cose! -che cosa
inglese appiccica a molte leggi la clausola ch' esonera 1''objector 'dal seguire la
. tasso, n-iv-112: per quel ch' io ne creda, i legisti, che
però di fideicommiso, e con patto ch' egli non ne abbia da de- traere
, 86: desi intendere quello ch' è detto della virtù della confessione,
dunque stimereste di servire al re legitimo ch' a la patria serva leggitimamente. cesarotti,
nella piana... etimologia, ch' ei s'è studiato di dare alla presente
esempio di questa voce propria: ma ch' ella sia legittimamente naturale del greco idioma
rimandare di qualche mese un concorso universitario ch' egli legittimamente contava di padroneggiare con settecento
. mamiani, ii-204: ben sapete ch' ella [la dichiarazione] mai non
una timidezza ansiosa, quasi filiale; ch' ella accogliesse quella sua morte, perché
di tiro volgar., 2: anzi ch' io abbia legittima età delle mie nozze
età legittima a'gotti, perché colui ch' è bastante d'uccider il suo nemico si
hélas! hélas! io poi m'accorgo ch' io come discendente legittimo di don chisciotte
. voi ne sarete convinti dall'esame ch' io son per farvi degli altri due governi
e legittima esser dee solo di mostrare o ch' ei non ha commesso le azioni di
. mazzini, 83-97: gli scrittori ch' oggi c'insegnano che * ogni fatto ha
e un po'insolenti, insolenza innocente ch' è attributo legittimo della gioventù. montale
, 28-114: l'altra terra, secondo ch' è cegna / per sé e per
lingua verso di me; che non pare ch' egli abbino a fare altro che tagliarmi
2-79: aspettar mi posso, / ch' ognun mi taglierà le legna addosso.
in capo a nessuno. dirò solo ch' era necessaria e convenevol cosa esaminare la
detti danari demmo per loro tra per lengname ch' aveano avuto più dì passati da guerio
danari demmo per loro tra per lengname ch' aveano avuto più dì passati da guerio
, ma da uomo grande e spiritoso ch' apprende assai. baldinucci, 9-xix-87:
, i mostazzoni / e le legnate ch' han, le meschinelle / pagano il
, o una tal altra / parte, ch' è come legno; e in terzo
cavalcanti, i-149: io vo come colui ch' è fuor di vita, / che
, / e magior- mente intendo / ch' è legno d'altri affare, / ché
'n cristo / né pria né poi ch' el si chiavasse al legno. buti,
: fammi degno, / signor, ch' io ricognosca la via piana; / questa
tosto a l'accensibil esca, / ch' a i legni poi l'avolse e compartille
-pira. anguillara, 2-96: tosto ch' io su 'l rogo il fianco annido,
landino, 316: passoron tutti avanti prima ch' el carro voltassi el suo primo legno
mal temprato mio concavo legno, / ch' a te giungesse? testi, i-64:
fuoco venir sente la forza, / poscia ch' in- vano ogni ripar gli ha fatto
. ariosto, 8-15: gli antiqui amanti ch' erano in gran torme / conversi in
, che tutte le violenze e crudeltà ch' egli adopera per assicurare sè stesso,
/ di quelli, in spezie, ch' hanno i piè di legno, / i
di firenze, 12: nel palco ch' è allato a'merli del palagio, cinque
oggi manchino i dì miei, / ch' io viva più, s'amar non debbo
mondo a sdegno / e non le par ch' alcun sia di lei degno. tasso
di lei si trova / altro non è ch' un lume di suo raggio. nannini
io rispuosi lei: non mi ricorda / ch' io straniassi me giammai da voi.
nel cor sento / una dolcezza ch' è tanto soave / ch'io ne
/ una dolcezza ch'è tanto soave / ch' io ne ringrazio te e lei dic'
che mutò forma / ne l'uccel ch' a cantar più si diletta, / ne
fagiuoli, 1-1-16: lei signoria sae, ch' i'ebbi a vienire a firenze.
al 4 lei '; e sì ch' io vo ritornando plebeo, e non ho
noi potrien tanto di spera scaldare, / ch' e'non prendesse d'india lo cammino
che par un paladino, / pur ch' egli udisse « lellelè » gridare.
da ferrara, 30: non guardar ch' io copra sotto lempo / de mia guarnazza
della lacca. / là dove più ch' a mezzo muore il lembo. leonardo,
scuo- pre un lembo, / tal ch' io non posso contemplarlo fiso. fiacchi
da intagliarvelo? menzini, 5-95: quel ch' assai gli scritti orna ed aiuta, /
in sè ben tal natura, / ch' a la sua lena tragon li animali.
munta / quand'io fui su, ch' i'non potea, più oltre, /
128: s'io troppo dimoro, par ch' io pera, / aulente lena,
, mostrandomi fornito / meglio di lena ch' i'no mi sentia. cino, iv-154
i-3-9: la lena tua faconda, / ch' io scrissi ai rostri esperta, volubile
testa addoppia, / quegli scegliendo, ch' han vigore e lena, / che
, siegua a narrar questa istoria; ch' io, per me, non so arrivare
movimenti. marmitta, 123: ecco ch' io pur con faticosa lena / esco
di ridurla in fine, di volgare ch' ella era, lingua e favella degli eruditi
feriste in tanto / di grave colpo ch' io non batto vena, / dio
, / mi porse alquanto lena, / ch' io mirai fisso gli occhi di costei
d'agnello, / tu rafforzi mia lena ch' era stanca. g. stampa,
or dammi lena e voce / robusta sì ch' io possa... /..
ell'era di sì buona lena, ch' ell'arebbe staccati cento uomini, e beato
il loro amore effetto / tal ebbe ch' un fìgliuol d'immensa lena / d'ambi
: oltre alla bellezza del corpo, ch' era maravigliosa, era tanto destro e gagliardo
l. adimari, 53: basta ch' ei [l'amante] sia d'infaticabil
bruno, 3-63: son vituperosi quelli ch' ai mezzo de la carriera, desperati,
non ragioni? - lasso, / ch' io non ho lena da parlar. g
, purg., 28-123: come fiume ch' acquista o perde lena. soderini,
sono a voi, donna piagente, / ch' ai meo leal servente / sue greve
ricciardi, 31: zerbini, a voi ch' alio spuntar di fosforo / vi cominciate
. carducci, iii-5-335: al nominare ch' io fo ippolito pindemonte veronese (1753-1828
ella terse con man leniente / le lacrime ch' io feci a lei versare. de
/ fascia, il dolor tu senti / ch' ella è a lenir sortita. pascarella
sorte dira / 0 mitigar gli affanni ch' io sostengo, / nè per mostrar il
il piccol bue cotto e disfatto, / ch' è il bue bestia di scandalo,
: la vita del segretario maggi, ch' io lentamente vo continuando, e la raccolta
nasconderle nulla, le dico con verità ch' io vo migliorando di giorno in giorno sensibilmente
a tempo debito, quando si giudicherà ch' abbi fatta la presa convenevole, si
fin giù alla gola / un zendado ch' ella avea: / la serrò con le
/ non lentolle mai la gola / fin ch' ell'ebbe un po'di vita.
lentòmi il core; / ché nel punto ch' eo era più dolente, / voze
, 122-6: vero è 'l proverbio, ch' altri cangia il pelo / anzi che
la primiera uguali. guadagnoli, 1-ii-61: ch' herschel colle lenti sue / abbia scoperto
dello scherno,... il guasto ch' egli opera nella propria ragione lo dispone
tutto rovesciato e falsato per il solo fatto ch' egli passa a traverso alle lenti di
piegate, onde si ponno piegare, ch' è il cedere. tecchi, 12-71:
maggiore desiderò stemperatamente il cibo della lenticchia ch' avea cotta il minore, e per quel
dicessi; ma part'egli / infatto ch' e'la facon di pericolo? /
province di puglia abbondano del lentisco, ch' è un arboscello ramoso e da siepe.
216: gli stecchi ormai prendete, / ch' a stuzzicare i denti / né me'
divina foresta spessa e viva, / ch' alli occhi temperava il novo giorno,
, convien segua il cammino, / fin ch' io sia giunto all'ultimo confino.
volta lento, / or sie certan ch' i'ti parrò cambiato. ugurgieri,
leopardi, 2-178: oh di costei ch' ogni altra gloria vinse / pietà nascesse
in core / a tal de'suoi ch' affaticata e lenta / di sì buia
vestito. pascoli, 245: sembra ch' uno... /...
lettore, a creder lento / ciò ch' io dirò, non sarà maraviglia, /
ad arno in su la foce / sì ch' egli anneghi in te ogni persona.
/ e la lingua sì lenta, / ch' un altro no la senta / sanza
di condurlo a proveder t'ingegna / ch' ei non isforzi uom mansueto e lento /
formò quel sì mirabil cinto / di ch' ella avea il bel fianco succinto. dottori
, i-iio: non mi dolgo io ch' a'miei desiri ardenti / con duro freno
canto lento, / il dolce latte, ch' egli avea bevuto / del vivo fonte
poss'io dir d'amore, / ch' aprendo i suoi con amorosa lenza, /
preso ad inganno / sì come il pesce ch' è preso a la lenza. maestro
/ onde nel verno muore, o ch' ei mendica, / e spesse volte
poveri dei deficienti e degli analfabeti / ch' è il cinema con quelle lenzuolate /
trilli in ciel la lodoletta / mi bisbigli ch' è stato il rosignolo? d'annunzio
/ gridò « tendiam le reti, sì ch' io pigli / la leonessa e'leoncini
cavalli bisognar, né fanti; / ch' in tanto al leon d'or l'artiglio
taipino, ho voi tanto dottare, / ch' orso non sete, né leon,
suoi, ma tema de gli artigli / ch' a più alto leon trasser lo vello
che significa, con sua licenza, / ch' egli è la bestia per eccellenza.
al parto in che mia madre, ch' è or santa, / s'alleviò di
leon celeste / marte co 'l sol fia ch' ad unir si vada. comanini,
questi tali si suol dire, ora 'ch' ei gonfiano ', e ora '
, 30-8: tendiam le reti, sì ch' io pigli / la leonessa e i
punto in malora / tutto 'l tempo ch' hai speso / in far la lionéssa /
dante, inf., 27-75: mentre ch' io forma fui d'ossa e di
lionza leggiera e molto presta, ch' era coperta di pel maculato. g.
guar con li suo'can guardando, / ch' un leopardo, lieve oltre a nostro
. gozzi, i-105: mio fratello, ch' era d'un genio lepido anche con
ii-519: quell'altro mi dice voler ch' io vada con lui alla caccia,
accennai ne la invocazione delle muse, ch' io non volea andare così nudo come
, 1-2-446: voglio comporre un'elegia ch' abbia tutto il lepore ovidiano. parini,
4 già tu puzzi di pazzo, ch' è un pezzo, / disse pluton,
buona parte di quel crine, / ch' alcun non sen'avvedde, leppò via.
: i'mi detti a gambe più ch' i potteo, e i'leppao anche
., 30-99: una è la falsa ch' accusò gioseppo; / l'altr'è
1-3-467: a quanto abbia conosciuto, ch' ella mi sprezzi, non ci vo'stare
200): dunque vossignoria faccia conto ch' io non abbia parlato: cuor di leone
correr ', invitare altri a cosa ch' e'suol far volentieri, e, come
per condir le mie vivande; / ch' io fui il primo a levar la
9-2: un cotal uomo er'ei ch' avea 'n umore, / col tener provveduto
tosto pigliar la lepre a covo, ch' ella mi fugga dinanzi a'cani.
baldo me la dà nel petto / ch' e'non ci fia riparo. i'arò
odi, perdio, perdio, / ch' e'potrebbe esser uno a levare / la
all'amor suo s'appiglia; / tal ch' io rimango cacciator sgraziato: / scuopro
lepre] non può cauta guardarsi / ch' ei [cane] non la trovi,
volgar., 5-30: se non fosse ch' io non voglio lerciare i miei denti
lucana epidìmia / dii molto sangue, ch' el suolo fee lerzo. esopo volgar.
/ duro et orrendo!), ch' io mal potessi / fiacca ritrarmi. 5
moretti, iii-78: ha visto quel bambino ch' è entrato adesso, quel brutto maccabeo
gianni, or non lo stuzzicare, / ch' egli ha del lercio assai più ch'
ch'egli ha del lercio assai più ch' io non scrivo. berchet, 1-181:
civili inondi; / tu caro a lui ch' a'tèutoni / indisse i lunghi affanni
tasso, 11-iii-655: avete voi osservato ch' alcuna volta, non potendosi la materia
non mangiassi o non beessi! mentre ch' egli sta in camera! oh,
il poveraccio s'abbattè stamane / appunto ch' io compravo i beccafichi / sessanta, tondi
parte migliore di quella sua modesta intrinsichezza ch' ero riuscito a ottenere solo in campagna
, e l'ingenua lesineria d'uno ch' era avvezzo a giocare a tresette colle signore
digrignar pur a lor senno, / ch' e'fanno ciò per li lessi dolenti.
tavola ritonda, 1-273: mangiato ch' ebbono il lesso, venne davanti lo
confetti, vin doppio e migliore / ch' io mai gustassi. pallavicino, 1-489:
più bassi, e calavano ne'solai, ch' io rimaneva trasecolato a tanta lestezza e
m'avesse prevenuto, / come lesta ch' ell'è / e bene istrutta.
« curioso nome!... vuoi ch' io venga a prenderti qualche volta?
din d'amore, / godi or ch' hai tempo e che goder tu puoi,
sente che mezzogiorno era suonato / e ch' era lesto il desinare e in punto.
salviati, 8-141: per dio, ch' è bisogna star lesto! lippi, 7-46
! lippi, 7-46: di modo ch' ei non vuol restarvi colto, / ma
pubblico che il commento all'edizione, ch' ei promette di dante, sarà mio
gran dovizia ne'nostri paesi, / ch' han que'dentacci lunghi e quegli unghioni.
beccuti, i-190: di quel sugo letal ch' a morte spinse / chi l'indo
. davanzali, 519: quando pensi ch' ell'abbiano messo le barbe, tagliale rasente
, 14-2-32: anche più era l'andare ch' egli faceva per napoli,..
, 4-161: la gola è quella ch' apre ogni serrarne / della lascivia umana
, vota quel pital; va', ch' egli e pieno. -voteròlloti in seno,
: non so'ebro né orbo, / ch' i'non co- gnosca l'uomo dal
destinate all'infinita altra turba di spagnoli, ch' erano in vienna, inutili, senz'
dir in rima, / tu trovarai ch' ogni cosa è letargo / de mente
: la terra, il mare udrà ch' empio letargo / m'offende; udrà
empio letargo / m'offende; udrà ch' io mi distillo in pianto / e bramo
, hai da finire. / tu, ch' eterno ti credi, o saggio
lasci tal vestigio, / per quel ch' i'odo, in me e tanto chiaro
, anzi v'è dentro, quella / ch' indi per lete esser non pò sbandita
questa era di lete il rio / ch' ai dilettosi e fortunati campi / correa davanti
, recitare scene, affannarsi e letificarsi secondo ch' è « dal comico fatai libro ordinato
xxv-1-154: in fine, non est ordo ch' io possa trovar el famulo acciò
canzon, ti movi / più timida ch' audace, / e sian tua scorta fè
fore / del maggior corpo al ciel ch' è pura luce: / luce intellettual,
dante, par., 26-135: pria ch' i'scendessi a l'infernale ambascia,
si ordinaro, / e tutti i cittadin ch' eran sbanditi / per tal letizia alla
la certificazione de la cagione di quello ch' io vedea, la quale è di maggior
si pente, / ancor se vede ch' a preso il peggiore; / extima più
ala ria, / che ben mutar poi ch' ha presa una via. bianco da
né quasi di vedere / lo scritto ch' io vi mostro / in lettere d'incostro
con penne: / 'nanzi che addivenisse quel ch' avvenne, / ad ogni capoverso farei
son negre o bianche, / acciò ch' io sappi chiaro e manifesto / qual oste
da sisto quinto, il primo, ch' è davanti al maraviglioso tempio di san
quanto puoi, un testamento d'uno ch' ebbe nome teopento. boccaccio, v-106
: mi risolve che 4 nsin a tanto ch' egli non ha una certa bella lettera
non ha una certa bella lettera cancellaresca ch' egli aspetta, non pensa di stampar
ogni concetto molto diverso ancora da quello ch' è proprio della lettera, come questo
. croce, 2-57: la caggion ch' ai nostro mal c'invita / da le
suo patrone, / in che voi ch' el suo caldo amor comprendi. tasso,
], 93: fatene fare quello ch' io vo'divisai per la lettera comunale.
mi recavo, per sapere se lui, ch' era un pupillo di don bonifazi,
di raccomandamento da sua parte al vicario ch' era in palestina per l'imperio.
gerusalem tutti gli cristiani maschi e femmine ch' egli trovasse in quelle contrade. a.
2-1-157: parlò gagliardamente contro quel mandato ch' egli chiamò lettera si sigillo di nuovo
de'privilegi delle genti d'arme; e ch' era più onore averlo dalle mani delltmperadore
in persona sua: ed espose, ch' era inviato a roma dal duca per affari
lettere grosse. pulci, 19-143: ch' io abbia tutti i peccati mortali /.
/ prego che mi deggiate perdonare, / ch' io no ho letare, non ho
. firenzuola, 975: altro bisogna ch' una letteraccia, / anzi un cartoccio
e troverretel per le strade piane, / ch' io non m'in tendo
come serbarla nel verso? egli è qui ch' io pongo due generi di versione:
anche poeta. il che non vuol dire ch' egli faccia pittura letteraria per i letterati
co 'l serenissimo signor duca mi concederanno ch' io viva in quest'ozio letterato,
letterata e tutta ecclesiastica, è seguito ch' io abbia dettati e pubblicati vari libri
quelle * effemeridi ', ripeterò ch' ella farebbe una cosa santissima a conchiuderla
contrarie. leandreide, lxxviii- 11-282: ch' io sia tuo non mi lassare ignaro,
più breve o meno elegante di quel ch' altri s'aspetti... chi
pedante, e quelle quattro letteruzze, ch' essi hanno sono i belletti con che tentano
per iscpizzicumi, / spoverizala in modo ch' io ti senti. / tu sa ch'
ch'io ti senti. / tu sa ch' io non intendo lettarumi. aprosio,
giosafatte, 95: le lettiere, ch' erano in questo prato, erano di
in una lettiera nella corte, acciò ch' egli vietasse di fare sozza pacie con
accompagnava la bisogna con un certo soffiare ch' era come un suono lieve di persuasione
al suo tempo, al letto in ch' io languisco / vien tal ch'a
letto in ch'io languisco / vien tal ch' a pena a rimirarli'ardisco, /
: non farebbe altro che il cielo, ch' una donna che gode de le
cavalca, 111-35: l'anima, ch' è sposa di cristo, volentieri si congiunge
letto vi fan tenere erbette, / ch' invitano a posar chi s'appre- senta
., 1137: con ciò fosse cosa ch' el- lino sostenessono allegramente queste cose,
tirare in alto, nel medesimo modo ch' ella tira i nuboli e sveglia la loro
nel letto suo sì fermo, / ch' io non temea d'aver quella giornata
per lo suo amore, e massime ch' egli perdoni a chi l'offende, liberamente
cambiale, solito liberalissimo dono del padre ch' io specialmente ringrazio. -sostant
dio, l'occhio a mandare persone ch' abbino del liberale, se volete che
di chiesa, la satira volterriana, ch' era pure nelle sue tradizioni ed origini
, i-103: liberalitade, cioè larghezza ch' è 'l mezzo intra 'l mal tenere
'l mezzo intra 'l mal tenere, ch' è avarizia, e il disordinato spendere,
è avarizia, e il disordinato spendere, ch' è prodigalità, è virtù. landino
s'i'ho fallato / per dirvi ch' ad un cesar siete eguale / di liberalità
volgar., xxxi-155: colui in verità ch' esercita liberalità de'beni pecuniari, benché
splendore. foscolo, xvi-147: certo ch' io devo ringraziare la natura di quest'
devo ringraziare la natura di quest'acciaio ch' ella ha liberalmente speso nella creazione del
g. gozzi, i-26-124: quegli studi ch' io tanto amo,...
? condizioni dandosi liberamente alla fede sua ch' entrar a patteggiare. galileo, 4-2-554:
dottorai più per capriccio / che per voglia ch' io ne avessi, a dirlavi /
: disse [temistocle] nel parlamento ch' elli avea proveduto 10 liberamente della patria
: in questo luogo sarebbe di mestieri ch' io discorressi distintamente de'nobili per liberar la
liberarla / (che pur gli par ch' a torto sia accusata), / che
. chiabrera, 1-iv-227: io voglio ch' a costui si doni vanto / di
raunati, pilato disse loro: qual volete ch' io vi liberi, barabba, over
lo quale io andai a faraone acciò ch' io favellassi nel nome tuo, tormentò
quella oste venne a roma, acciò ch' elio liberasse capua dallo assedio de'romani.
, o insino al giorno quinto, / ch' io vengo a liberar coteste mura.
segnore jesù cristo sanoe e liberoe uno ch' era indemoniato, ed era muto e
che vai contro gli altri vizi, ch' è l'astenersi dall'opere e dagli
vogliate liberarvi dalle sordidezze dell'avarizia, ch' ogni giorno divenite più rapaci nel toglier
aurea volgar., 1507: or da ch' io son liberato da le tre tentazioni
pulci, 1-40: e'gli parea ch' un feroce serpente / l'avea assalito,
: il marito non celò alla moglie ch' egli già da quel punto non la tenea
avanza ancor de la diurna luce / ch' a la città già liberata, al
attese a ricoverare quelle terre e castella ch' erano rimaste sotto la bandiera del re
, oimè, sull'atto, / ch' io, liberato di non so che imbroglio
. or quasi è dolorosa, / ch' altro non spero. / quando non s'
nello 'nferno a dare, a quegli ch' erano impregionati, salute e liberagióne. boccaccio
la troppo facile e troppo comune lindura ch' ella amò di sostituire agl'implicati riti
1-ii-276: la terra, di perfettamente rotonda ch' era da prima, viene ad acquistar
. 4 linea d'acqua ': quella ch' è disegnata intorno alla carena d'un
4 linea di emersione ': quella ch' esprime la risultante tra la gravità del naviglio
disegnatore determina l'altezza della cosa ch' egli intende far vedere in disegno.
: le linee del 'times 'ch' io tradussi finora espongono il fatto com'è
. mazzini, iii-1-34: nessuno pensi ch' io metta l'italia innanzi al dominio
la sua forma se ne va in quello ch' elio mira: e molte volte nel
: questa fu l'ultima azione aerea ch' io vedessi al di qua della linea
che quella mi concedessi la casa, ch' ella mi aveva donata, ancora fussi
di stima una mia opera ad un individuo ch' io teneva per assai minore di me
luna, nella passione di cristo, ch' era quintadecima, si venne ad interporsi linealmente
che le sono intorno mostrano, ancor ch' egli avesse la maniera greca, che s'
costume. casoni, 3-16: possiamo dire ch' omero, virgilio e torquato abbiano avuto
, 197: io vedeva la capraia, ch' era / come una nube, e
.. un vin tanto linfato, ch' era tutto linfa. 2. cosparso
qual neve bianca / asciugan quella parte ch' è linfata. = voce dotta
mia vita fu inutile tutta e sempre, ch' io fui poco più di un lingam
/ a uno animale e campai, ch' el non more. straparola, 2-1:
larga, e parte / la voce sì ch' assembra il sermon nostro. olivi,
le stelle a dischiodar dal firmamento; / ch' ella mai non m'indora un sol
mozata. chiaro davanzati, ii-ii: lingua ch' è di parlar molto imbiadata / perde
baglioni, vii-803 (3-16): poi ch' entendi ad esser camarlinga, / servirte
ruppesi intanto di vergogna il nodo / ch' a la mia lingua era distretto intorno /
ragion precipitosa il morso; / timon ch' è dato a regolar con legge / de
la parte esterna, non tutto quello ch' è in una fanciulla innocente, la quale
par., 26-124: la lingua ch' io parlai fu tutta spenta / innanzi
imparati da voi, di necessità conviene ch' e'ricorrino in toscana. bembo
1-viii-186: dante, in un suo libro ch' ei fa * de vulgari eloquio '
così naturalmente, senza avvedersene, non ch' egli faccia sue quelle parole e quelle locuzioni
in consiglio o 'n aringa, / par ch' agiate la lingua / del buon tulio
tuoi tesori, orni mia lingua / ciò ch' ascolti ogni età, nulla l'estingua
da gli autori de l'altre lingue ch' oggi son più famose..
mia quand'ella altrui saluta, / ch' ogne lingua deven tremando muta. idem
degli21-26: lingua mortai non dice / quel ch' io sentiva in orefici.
fabricate castella, per guardia de'canali ch' ad essi servivano per porti. davila
/ saccia- telo per singa / zo ch' eo vi dire 'a linga / quando
, 41-67: ma il santo vecchio, ch' alia lingua ha il morso, /
qua entro eschi, / di quel ch' ebbe or così la lingua pronta. macinghi
guerrazzi, 153: la lingua, ch' egli possedeva efficacissima, gli divenne ritrosa
: / fra molte lingue e molte ch' avea pronte, / prontissima avea quella il
mia favella, / pur a quel ch' io ricordo, che d'un fante /
lingue e orrenda vista / soffiavan, ch' io ho stoppato un alchimista. carducci
i-1-65: per la nova età, ch' ardita e presta / fa la mente e
. fagiuoli, 1-6-60: a voler ch' io gli leghi la lingua, sarà
gli leghi la lingua, sarà necessario ch' io sciolga la mano. -menare
mettere / la lingua in molle, ch' io sciorrò il guinzaglio. l. salviati
/ cicalando il poltron: pensa quel ch' egli / farà beendo. -mettere,
fui preso, e l'esca / ch' i'bramo sempre. atanagi, xxxvi-169:
, 1-5-460: però ci vuol quel cervello ch' io v'ho detto, che sappia
, 147: riscotetemi donde vi paia ch' i'n'abbia bisogno; ché non
. petrarca, 125-41: come fanciul ch' a pena / volge la lingua e
chiari, 1-i-76: durante quel tempo ch' io dimorai in varsavia appresi alcuno poco
riesce impossibile imprigionare nel linguaggio scritto quello ch' io penso. -per estens.
d'esto mondo i'ho provate; / ch' un or divento prete, un'altra
degli uccelli che mostrano la lingua e ch' è di colore diverso da quello dell'
pura colomba, lingueggiante ardore, / ch' or pace arrechi, or fredde alme ricrei
d'acqua, ed abbassandosi, chiusa ch' è la via ond'entra l'acqua dalla
avvidero che pippetto li guardava, uno ch' era già bene avvinazzato, gli fece linguetta
mi rizzo... / giochiamo e ch' i't'insegno, / con quel
carne al mostruoso / fratello di colei ch' è la tua nuora. 5
della ve sticciuola lina, ch' ella stessa aveva filato. =
uomo a uomo, insino a tanto ch' egli avessero una legione di sedici mila
che erano presenti, il linteo, ch' eglino il tendessino dirimpetto alla faccia sua
. boccaccio, vii-259: il primo animai ch' elle scontrare / un leocorno fu,
/ d'una fanciulla, e par ch' egli conceda / esser da questa tocco
cade giuso, / lo leofante, ch' è di gran possanza. cavalca, 20-281
com mercio fabulatorio con quelli ch' egli chiamava i suoi a dissimili
lippi ascritto / fu l'umor, ch' era sfogo d'un animo trafitto.
? tasso, 1-20-147: che gioverà ch' ai suo valore estenda / l'angusto spazio
invidia] lasciò cartago, / vinti ch' ebbe i romani, il gran santippo.
; ma verso l'auttore, imperò ch' era suo discendente, avea cagione in singularitade
. mattio franzesi, xxvi-2-182: forse ch' ad ogni tua posta non bèi,
, quor mio indurato: non sai tu ch' io muoio volentieri? della porta,
13-87: le apparenze erano tali, ch' egli poteva credermi una civettuola capricciosa ed
versi; eppur la tosse / non consente ch' io stia senza cappello. cicognani,
corpo con l'interno / dolor, ch' ha in sé, piangendo accompagnarsi * /
tasso, 10-68: pende dal mio voler ch' altri... /..
liquefatto rubin, tenera gioia, / ch' entrata a'nostri seni / altra gioia invisibile
due sorti: altri, cioè, ch' io chiamo fluidi artificiali, o più tosto
peggio di certe stentate, / che par ch' abbian le poppe liquefatte.
. boterò, 11-97: doppo ch' io v'averò stillato / la noce,
6-114: sembrava rattenere una cordiale risata ch' era sul punto di sbottare, e con
l'abolizione dell'eredità, ciò insomma ch' essi chiamarono liquidazione sociale, violenta e
, ove l'arena, / non men ch' ai liti, si raggira e ferve
perle entro il liquido rubino, / ch' egli poscia bevé col cor trafitto.
colmami / di quel piropo liquido / ch' etruria a noi mandò. -liquida morte
troppo liquido; ma più presso al liquido ch' alio spesso. 4. sottoposto
languendo giace in febre ardente, / ch' essendogli negato il freddo umore, /
a piè della copia del testamento, ch' i'ho fatto, che possiate fare compromesso
di novembre per trarne el licore, / ch' allora è d'olio più recente e
62: non ci serve il liquore ch' ella [l'ulivo] manda fuora di
o pietade] / questo caldo licor ch' esce per gli occhi? saluzzo roero,
ovidio], 85: lassa, ch' io ardo come acceso legno, / che
: s'egli è, musa, mai ch' io da te grazia merti, /
liquore, / sì darò ingegno, ch' io quel diadema riporti / con ver
quel che domandò donargli, dopo / ch' avesse con mortifero liquore / levatole dagli
e tetra, / com'esser pò ch' ai cor sì te penètra / el provato
di cisti, tuttavia quel poco di licore ch' egli ha è
saldi, odorati e freschi vasi / ch' esser ricetto denno al suo liquore.
esser bella e chiara e situata in guisa ch' ella non impe disca con
forza di foco almo licore, / ch' infermo sana e 1'vigor morto avviva.
ed egra, di salute / disperata, ch' ardente / febbre consuma, con la
ordinò e pose per modo di gabelle ch' ogni mercatanzia che si comperasse o vendesse
giusto peso dell'oro e dell'argento ch' avranno ricevuto. lippi, 12-41: le
lira quando ho predicato, che prima ch' io predichi. biringuccio, i-135: del
.. cominciarono a sonare gli strumenti ch' elle avevan condotti seco, che erano viole
: mi sono così d'improvviso immaginato ch' ella voglia una cosa che torni a proposito
parrebbe. pulci, 28-52: convien ch' io invochi a questa volta apollo. /
quando commosse le furie infernali, / ch' io possa questa donna alpestre e diva
tutte le ventisei ossa e diceva per consolarmi ch' io avevo quasi un bel piè (
, e nella famiglia delle magnoliee, ch' è caratterizzato da un calice di tre sepali
al labbro ha qualche lisca / del filar ch' ella morseggia. domenichi [plinio]
/ sbavigliare e parlare in fra po- ch' ore / la farò ben io con una
la farò ben io con una striglia / ch' io tengo in questa tasca.
liscia e ne polisce insino a tanto ch' appaia ne la statua una bella faccia espressa
11 vitello, il quale, ora ch' è fatto toro, tu temi. esopo
pers, 69: quell'ore stesse, ch' a lisciarti attendi / per giovine parer
faceva che io le lisciassi, vi prometto ch' io feci loro un mal piglio.
e savissimo, / perdersi in modo ch' è degno di riso. cesari, 1-1-213
indoperse. pirandello, 5-465: questi ch' era un tenente anziano, con un
era un asinone corpacciuto e tronfo, ch' alia lisciatura del pelo et all'inalbe-
liscia e stralucente? -liscia no, ch' ella non adopra lisci, è amica
, 998: considerate, illustrissimo quel ch' è ragionevole che avvenga degli altri
tu butti sopra quella tua lissia, ch' ella possa colare netta nella tua tinella.
a pigliare una caldaia di lesciva, ch' ella aveva al fuoco,...
zatte al balcone per saltar dentro, ch' ella gli roversò quella lesciva addosso per pelarlo
barberino, 148: s'el avien ch' ella giovane c'entra, / costei convien
ogni lavar e liscio e ornamento, / ch' è laida cosa vedere alcuna d'esse
che la veggia 'n chell'ora, / ch' ella noi faccia -passarla, passarsela
faccio per dire che non son cicala / ch' ha un sol vestito, e quando
dice che l'ascesa era più superba ch' è da mezzo quadrante a centro lista
vita, / e son più fresca ch' un candido giglio; / fatta degna del
drappo d'oro / tra 'l popol, ch' è diviso in doppia lista. forteguerri
in prima, senza pena molta, / ch' è della lista de'diminutivi.
moneti, 161: in ogni profession ciò ch' uno acquista / con le spese d'
rimando la lista del calzolaro; è vero ch' io gli son debitore di quella somma
, lo so: ma vuoi tu ch' io, per salvarmi da chi m'opprime
: tutto il legno piano della porta, ch' era tra i fusti, si compartiva
mai non trovan posa / in un pozzo ch' ivi è d'orrenda vista. d
, 1-59: ella non è così bella ch' io abbia da temere che sempre in
. lippi, 3-54: martinazza, ch' è la salamistra, / sperante sempre
la demolizione di tutte le piazze forti ch' erano nelle viscere del regno...
le lite, figlie di giove, ch' è quanto dire le preci, onde litanerie
poco meno, trapassino e saltino, ch' io non lo vieto. redi,
essausto / l'ardor del sacrificio, ch' io conobbi / esso litare stato accetto
me ne vo di certo; / per ch' io vorrei a mercurio litare, /
me aitar né foco, / né ch' io ti liti bestie in quantitade.
/ vendica te di quelle braccia ardite / ch' abbracciar nostra figlia, o pisistràto.
ciro di pers, 195: quella lite ch' ardea, / se non mente elicona
: sovvengavi, signori, della gran lite ch' ebbero già i due famosi greci ulisse
lite con monsignor giustiniano è tanto ordinaria ch' io non so come sia possibile che
dialetica, rettorica e lege; quella ch' è sanza lite si fa domandando e rispondendo
/... / soccorri me ch' aspetto amaritudine. ariosto, 27-35: nel
. tasso, 19-87: quel di ch' in lite verrà d'adia il regno /
le vostre vive disputazioni. or piacciavi ch' io pure vi frammetta quattro parole, le
parole ricevute, incontanente si dinunziava a colui ch' era in vece dell'abate ed egli
non ho roba, né litigo, / ch' io tema che me la facciate perdere
seco medesimo, non contento di quello ch' era, come meno de'suoi desideri
, 4-20: i'son pur colei ch' ottenni in ida / titolo di beltà sovra
litigatrice, quello che tu non vuoi ch' altri faccia a te, noi fare altrui
si perpetuano in certo modo colla società ch' era destinata a troncarli. ungaretti
nomi, 6-22: fé... ch' una notte a solo a solo / pico
davy dimostrò, mediante la pila voltaica, ch' esso è un composto d'ossigeno e
de'miripodi, della famiglia de'chilopodi, ch' è suddi visione degli scolopendri
da certo melapeau, secondo essi, ma ch' è pure originariamente italiana.
dalle muraglie e trasportarle sulla tela, ch' è di recente invenzione italiana.
arrivate alla conoscenza di tutti gli oggetti ch' esse comprendono, e queste ultime poi
che il nuovo volgare salisse qui prima ch' altrove a dignità di sermone letterario.
di quel poema davvero umano e divino ch' è l'anno ecclesiastico, il fedele
diventa parte viva del gran corpo mistico ch' è la chiesa. 2.
a guisa di leuto, / pur ch' elli avesse avuta l'anguinaia / tronca da
non pensi, avendoti promesso, / ch' io faccia fango delle mie parole,
un voler darti erba trastulla: / ovver ch' io me la metta in sul liuto
. assarino, 2-ii-540: don filippo, ch' era capo dell'impresa,..
forza a sì fatto disordine, ch' era troppo cresciuto, con obbligare i
loro livellazioni, o giuste o non giuste ch' elle sieno, giacché il saper giustamente
69: se non fosse la dibonarità, ch' i'ho in me, e'sarebbe
ho in me, e'sarebbe diritto ch' io ti facessi morire di mala morte
di fieno ormai son livere, / ch' io sento ruminar: vadole a impire.
d'amore, tra le quattro pareti ch' erano quattro testimoni di silenzio e d'ombra
di due livide viole, / color ch' accender suole / quando è scoverta. g
male parole che mi furono dette, tanto ch' io ritornai a casa mezzo sbigottito ed
una ritirata gamba, tu mi concederesti ch' io mi giacessi in un loco, per
livide,... ti accorgi subito ch' egli è mal regolato in ordine a
] per farlo leggere a que'giovani ch' io prediligo, e che tento di stornare
tu ti aresti creduto, vedendo il livido ch' era intorno a la carne infranta,
simili al nostro 'livio '(ch' è un'altra delle mie predilezioni) e
lippi, 10-37: tutti gli animali, ch' ei raccatta, / ciuf- fando gli
guatar potesse, io fo pensiero / ch' e'v'abbia fatto d'ossa un cimitero
e fuggi quanto il vento, / ch' i'vo'seguirti infin drento a l'onferno
star liviritta i'so contento / pur ch' i'stia teco in mezzo al
gelo / onde l'alma t'avean, ch' era sì calda, / cinta l'
verme il fasto umano, / diran ch' a noi s'aspetta un tal ufizio,
di biasimare i guidatori delle carrette, ch' erano della livrea e fazione azzurra.
di velluto. allegri, 151: vedi ch' umori stravaganti ha la natura delle cose
lxxxiv-278: omè omè omè, vedi ch' i'moro / per quelle treze d'oro
oro / che m'annodaro 'l cor ch' i'port'anciso, / né 'n ciò
chiede altro tesoro / che quell'alma ch' adoro, / che scesa in terra par
. baldi, 174: forz'è ch' io 'l creda; e vero indizio dànno
, 20-6: l'anno è ormai ch' io la lasciai dolente, / per gire
e 'ntenerisce il core, / lo dì ch' han detto ai dolci amici addio.
piè del casentino / traversa un'acqua ch' ha nome l'archiano, / che sovra
, tu che la tien'morta: / ch' eri già bianca, e or se'
. mazzini, ii-204: mi scrisse ch' egli era costretto da una situazione disperata
una situazione disperata a tenerli, ma ch' era danaro sacro... e ch'
ch'era danaro sacro... e ch' io anticipassi pure; locché feci'.
dosso / de l'uomo infin al peso ch' è mortale, / prima che 'l
, 31-74: seppe sì ben dir, ch' ancor che fosse / sì crudo il
ansia dell'aspettazione lo pungeva così acutamente ch' egli aveva bisogno di muoversi, di
penarlo. varchi, 18-3-226: coloro ch' erano a guardia della porta, o nollo
/., 19-100: se non fosse ch' ancor lo mi vieta / la reverenza
era meglio /... / far ch' a te fosse inanzi brescia speglio,
la pioggia, che gran cosa sarà ch' io gli possa leggere; altri certo
gran vantaggio della mitologia di ossian, ch' ella non è locale e temporaria, come
ubbidienza e sommessione ai suoi genitori, ch' ho usata io. mazzini, 66-265:
sogni, alle volte memorie d'uomini ch' avean beneficato quel popolo e bene spesso
palpitante di vergogna, afflitta dalla mano ch' egli le teneva alla cintola mentre una
di sopra, e piglia quella locanda ch' è sulla tavola. piglia anco un poco
albafiorita. casti, vi-23: settenni ch' io qui fo la locandièra, / e
questo e quell'altro rivo / non conven ch' i'trapasse, e terra mute.
tal donna vo'logar mia 'ntesa / ch' almen del mio servire non si dolglia.
e la fatica ha speso, / pur ch' altamente abbia locato il core, /
non mi pare del tutto malmendosa, ch' assai pare ch'elli abbia in essa
del tutto malmendosa, ch'assai pare ch' elli abbia in essa locate cose elette
e non so dirlo come, / ch' ella pur lo mio nome -non ha a
non perché mi manchino altri scolari, a ch' io possa le camere mie locar,
, / or m'enten- dete, ch' io giuro per deo / che 'l frutto
e locavano la lor opera ne'sacrifici ch' altri facea. lampredi, 4-12:
nel mezzo un ben locato altare, / ch' avea dinanzi una lampada accesa. galileo
del locato / e termina lo corpo ch' ei contiene, / sì come sua materia
caso sarebbe proporzion tra 11 locato, ch' è il corpo reale, e tra il
chiose cagliaritane, 105: nell'ordine ch' i'dico tucte le nature sono locate
tommaseo, 1-80: verrà forse un giorno ch' io potrò compensare tutti i benefici in
il non andar per tempo, / ch' ei ti riceverà, ver te facendo /
frate pagliaio, / non potre'fare sì ch' un fìl di rocca / potesse aver
e le favelle / ritornano ale celle / ch' i'v'agio nominate, / e
se parte di loco, / agio visto ch' à vita pic- ciol'ura.
e buffa; / che non volea ch' avesse altro meato / onde spirar,
marino, i-iio: s'avete paura ch' io vi entri in corpo per qualche
un fil di paglia in quel meato ch' egli [i ranocchi] hanno sotto la
dirò meglio, una vasca / del naso ch' all'ingiù ciondola e casca, /
fr. colonna, 2-27: ecco ch' io vedo uno vastissimo e mirando colosso
forza di circostanze lontano dal centro intellettuale ch' egli ritiene proprio, si sia abituato
piante, in ordine a'remedi, ch' è quello che li preme, osservi l'
uomo più abile e più grande è colui ch' è più versato nella meccanica giudiziaria.
mecanica inudita / di frenetico ingegno / ch' a noi per far del ciel l'erta
nel mezzo, vile meccanico: o ch' io t'insegno una volta come si tratta
marmo, od altra pietra soperchia, ch' eccede la figura che dentro a quella
parte manuale, cioè lo scrivere, ch' è parte meccanica. metastasio, 1-v-136
mecanico stato salire 6 volte al consolato, ch' era la maggior dignità del mondo.
avea fabri minori, / di ciò ch' egli disegna essecutori. viviani, vi-102
michele bakounine, avean detto del mazzini ch' ei fosse un borghese, un delatore
sanità, e quando è turbata, ch' è lo stesso che dire ne'mali.
più nobili ingegni ed il torto indirizzo ch' esse hanno dato sempre più alla critica,
, tutta a un tempo, avvenga ch' io sia d'ogni scienzia ignudo.
1-11: alla fine l'amico sapeva soltanto ch' ero un meccanico in gamba andato in
penso che il tuo mecenate si pensasse ch' io fossi uno de'suoi greciuoli, che
aiutò con denari e libri, tal ch' io meritamente lo posso chiamare il mio
voglion meco / tànte quante ne porta un ch' à gran briga. dante, vita
, tu che la tien'morta: / ch' eri già bianca, e or se'
alte eccellenzie che tu mostri, / ch' io me ne vengo, ove tu andrai
queste, / campion di dio, ch' a ristorare i danni / de la cristiana
armi, / tu meco scendi, ch' io farò a costoro / di stoppa rimaner
senti'fra 'l sonno i miei figliuoli / ch' eran con meco, e dimandar del
fue meco a ragionare, mi pregoe ch' io li dovessi dire alcuna cosa per
ispesso meco sola tu ragioni / e ch' el mio cor tu sproni. ariosto,
potete, / che 'l gran valor ch' in voi chiaro proviamo. castiglione, 549
è una; ma se tu vuoi ch' io dica el vero è un'altra.
, né sì selvagge / cercar non so ch' amdr non venga sempre / ragionando con
di me mi meraviglio spesso, / ch' i'pur vo sempre, e non son
intensivo. boccaccio, vi-60: per ch' io con meco dico: « forse
detto / le mie lunghe fatiche, ch' or dal cielo / vede, son certo
, e quale, con quest'uomo, ch' io pavento pur troppo funesto alla causa
veggendo essermi tornate vane tutte le ambascerie ch' io vi ho spedite assai sovente,
a dirittura intorno a tutti i punti di ch' io ho soggetto di querelarmi con esso
t'ho per-certo ne la mente messo / ch' alma beata non poria mentire, /
beata non poria mentire, / però ch' è sempre al primo vero appresso;
affezion del vel costanza tenne; / sì ch' ella par qui meco contradire. petrarca
meco si ristette, / e assentio ch' alquanto in dietro gissi. idem, purg
petrarca, 264-64: questo d'allor ch' i'm'addormiva in fasce / venuto
, 1-99: se me e quest'altri ch' avete qui meco, i..
, xlvii- 272: convien pur ch' io m'adiri / meco medesmo un
di soppiatto a teco meco / dille ch' io son cadiito in un mal guado /
: ho mostrato a melchiorri la descrizione ch' ella mi consegnò della medaglia iscritta m
padre il segreto di questa medaglia, ch' era una pietra che fermava il sangue
caporali, ii-72: voi m'intendete senza ch' io vi scopra / da ritto e
, i-15-139: la nostra buona madre, ch' è una medaglia di fino e ben
del diluvio. guglielminetti, 2-31: bisogna ch' io m'accerti / se posso ancora
ornai non curo una medaglia, / ch' ai petignone ho fatto buon riguardo. pulci
per contastare una femina vile, / ch' i'prezzo men ch'un bisante o medaglia
vile, / ch'i'prezzo men ch' un bisante o medaglia. -non
un qualche ciurmadore, / se non ch' e'non ha al collo una catena,
: ma che dich'io, poi ch' apollo, sentita / cotal saetta, che'
romani portavano per costume, in singnificanza ch' egli ierano sengniori in tutte le tere
tutte le tere, sì come l'aguglia ch' è sengniore e re di tutti gli
le regioni e i colli, le parti ch' erano abi tate chiamò tribù
70: fé palese, caramente pregandola ch' ella anco medesimamente dello stato di lei
mi avete, così degenero, di laconico ch' io sono, in asiatico, versando
spezie innate nelli angioli, elli intendono ch' è quello medesimo con questo ultimo termine.
fonte eufrate e tigre, / prima ch' i'trovi in ciò pace né triegua.
che più mi sembra strano si è ch' egli par loro di essere sempre una
parlerei di tal guisa doglioso, / ch' amor medesmo ne faria cruccioso. dante,
, ca noi somo sci una cosa, ch' el parave che fosse a mie medesemo
/ saver ben lo meo disio, / ch' assai meglio mi vedete / ch'io
/ ch'assai meglio mi vedete / ch' io medesmo non mi vio. anonimo,
affoltavano l'uno sopra l'altro al modo ch' avenne loro a coltrai co'fiamminghi.
saver, d'error sì carca, / ch' i'medesmo non so quel ch'io
/ ch'i'medesmo non so quel ch' io mi voglio. s. caterina da
a parlargli. tasso, 8-16: vuol ch' armato ognun giaccia e non depone /
medesmo, e dal nemico d'entro, ch' è vostro corpo, e da quelli
che ci cresca il brivilegio nostro, ch' è di xxv dì di perdonanza, e
nostra donna conoscer non pòi, / ch' è sì conquisa, non mi par gran
medesmo, che si fu accorto / ch' io domandava il mio duca di lui
de'nimici; e riscontrossi con anibaie ch' era mosso per fare questo medesimo.
sua forma se ne va in quello ch' elio mira. idem, par.,
, 18-140: quivi odono il medesimo ch' udito / di lucina e de l'orco
in disperanza no mi getto, / ch' io medesmo m'imprometto / d'aver bene
di bon cor'è la leanza / ch' i'vi porto, e la speranza /
forse è lasso, / che altro ch' un sospir breve è la morte? d'
. ma da la tua vertute ha quel ch' elli osa / oltre al poder che
: sopragiunse la commessione del padrone, ch' io mi fermassi, ed è stato
nella mente appena un barlume, e ch' è ripresa da'pulimanti della lingua. tu
ventina di specie di lettori! quello ch' entusiasma l'una, lascia indifferentissima l'altra
svevo, 8-854: la signorina ch' era abbastanza isterica per essere supposta fornita
lo principe odioso, / lo median ch' è d'agguaglianza fore / e lo minor
è d'agguaglianza fore / e lo minor ch' à core / senza poter, pien
sopradetti, e questo fu de'mediani, ch' erano coloro già usciti dal pòpolo,
l'imagine di lui nel fanale mediano, ch' era come un teschio orecchiuto, costrutto
che si chiama le due palme, ch' è fra capo verde e rio di senega
il peccato; mediante il contrario suo, ch' è il dolore, conviene purgare il
l'altro il campo romano, non già ch' egli sperassero espugnare il campo, ma
e semplice cura, il principio maligno ch' io ho nel sangue sembra neutralizzato in
se pure si può chiamare artifizio ciò ch' egli [omero] faceva così ingenuamente
nascondeva loro la merda di miserabile lavoro ch' era ogni giorno la vita -e gliela
reali. si mediano attraverso l'idea ch' è il fine per il quale operiamo.
: altro non vuol a ragione, / ch' intesta è a nervee fibre e, raddoppiata
supplica vostra maestà... accioc- ch' egli possa passare sicuramente per tutti gli stati
contenute nell'oggetto, sempre a cagione ch' egli conosce la distinzione fra il pensare
far ingiuria al primo mediator cristo giesù, ch' è mediator di redenzione. s.
mettete questa santa per vostra mediatrice, ch' impetri dal suo e vostro sposo le
, 6-1-320: per amor... ch' ebbe dio a salvare li peccatori,
peccatori. segneri, i-420: da ch' ella [la vergine] concepì nelle sue
vecchio molto dotto e di tanta riputazione ch' el re l'usava per mediatore in tutte
differenzie. bisaccioni, lx-1-31: io, ch' ero il mediatore di consenso dell'orsini
, 23-323: a voi pare strano ch' io mi dichiari di non voler trattar più
più colla filosofia, perché vi pareva ch' ella rimanesse oramai la sola mediatrice colla
combinava in casa d'un amico, ch' era un israelita della specie turbolenta.
intelletto, s'illumina coll'amore, ch' è mediazione tra l'intelligenza umana e la
: la medica cortese / non volle ch' altra mano al fianco infermo / s'accostasse
9-343: la mia donna, / ch' è la medica mia,...
subito tocco il sangue, cascò morto, ch' era avvelenato landino [plinio],
trovati un dì certi passatori avelenati, ch' erano stati tirati dal campo, scrisse
soavissimo medicamento, pur il meglio sarà ch' io a fine tosto ne venga. serdonati
d'avicenna, questi dico, / ch' in lingua mal latina son in uso /
intanto sepellir fa le dilette / membra ch' informò già la nobil vita. frachetta
.. fior. 60 d'oro, ch' ebbe mastro alberto da bolongna, che
dell'ortolano elemosiniere, xxxiv-525: pur ch' abbiate i cappucci e l'ampie vesti,
amor già si trovaro / tutte parti ch' adopra umana vita. / giove il regnar
; / l'onoranza me tenne essa ch' eo non fosse medecata. beicari, 4-102
iacopone, 1-21: figlio, puoi ch' èi venuto,... / medecarò
/ in guisa alcuna il facto / ch' ovra non è di matto. stefani,
col detto salvestro, per sospetto di ciò ch' aveano di lui, e de'modi
simintendi, ii-ii: spesse volte le comandaro ch' ella medicasse al suo amore e davano
tabacco] e ben distese, asciuttate ch' elle sieno o appena vincide, le
passare per nuove; pur si vedea ch' erano stracci medicati dall'ago cirugico,
negro, 19: si squadro qualche un ch' el varda cottal per storto, ghe
. fiori, 3-66: da molte parole ch' ascoltai / mi dàn cagion assai di
. / poi quando sepper della medicina / ch' adoperata avien que'di palermo, /
mi rendon madonna così morta, / ch' ai gran dolor la medicina è corta:
, / in fé di di', ch' anche non tèn a frodo, / che
antiche o nove / saldin le piaghe ch' i'presi in quel bosco, / folto
, 4-92: ahi crudo amor, ch' egualmente n'ancide / l'assenzio e 'l
regina sovrana, / conforta la mente ch' è vana: / grande medicina che sana
con lui a fare la medicina, ch' egli fa a questo passo, col mutare
vedere... né guari stette ch' egli scoperse... la donna distesa
medicinali, mettendo nel vino, mentre ch' ei bolle, sena, scamonea,
lxxviii-n-334: in un terreno istesso nascuono ch' erbe / medicinali e venenosi assai /
soave, medicinale e figliuolo di pianta ch' è incorruttibile, divenire in breve anche
bruno, 3-264: è lodato paracelso ch' ha trattata la filosofia medicinale e biasimato
l'ippopotamo] mangia troppo e conosce ch' è rinfuso per troppo mangiare, egli
ma le mi gorgoglian bene ora, ch' i'son digiuno, medico da borse.
per esculapio, figliuol di febo, ch' è il sole, intendono la divina beneficenza
a lui mi dò e raccomando, ch' egli sia mio aiutatore: io lui
mio aiutatore: io lui priego, ch' egli sia mio governatore e mio medico
ciò era nell'eccellenza stessa dell'attitudine ch' egli [il labriola] aveva al
medic'arte avea; / e non sa ch' ogni scilopo / opra in noi fa
sereno tuo lume comparti, / tal ch' io per te rischiari in sì grand'uopo
. ariosto, 126: né tanto vai ch' a questo pregio monti / che 'l
a questo nuovo mediconzolo / e mostrar ch' egli vai quanto un raponzolo. redi,
medietà di esso, ma quel punto ch' è egualmente in mezo ad esso tagliere)
cecco d'ascoli, 4572: fra quel ch' è infinito e il terminato / proporzione
1-22: ben ci è chi vuol ch' a questa [la fortuna] ancor sie
te sia duro / e di quel ch' altri voi te cura poco, / ché
quella d'una lega, grande quella ch' è più d'una lega, piccola quella
è più d'una lega, piccola quella ch' è meno. pacichelli, 1-171:
: con tutto 'l mal... ch' io supporto, / signor, sentia
: gli conferì il desiderio non mediocre ch' aveva ch'egli si scoprisse alla principessa
conferì il desiderio non mediocre ch'aveva ch' egli si scoprisse alla principessa sorella,
fortuna mia propria, la prima cosa ch' io ne farei sarebbe quella di realizzarla
richiede. leopardi, iii-163: resta ch' io mi scusi, anche pel miserabile dono
piacere del molto diletto e del mediocre giudizio ch' io ho de la scultura, m'
: questo effetto ancora, scemando quello ch' è in lui soverchio e riducendosi a bella
soavità della eloquenza pone dicevolmente in quel ch' egli tratta. tasso, 9-2-121:
, inferos et medioxumos ». serio dice ch' erano 'dei marini ',
in meditar la strug- gitrice scossa / ch' io vicina temea, muto divenni. niccolini
della natura e dei più eccellenti maestri, ch' egli sempre e per tutta l'età
l'ordinata volontà tua, a me pare ch' ecceda ogni stupore di tutte l'opere
danneggiare gli uomini / nell'onor, ch' è un tesauro / che più d'
autore, autorone, di poesie inedite ch' egli medita, inventa, scrive, canta
plettro, e tu sei quella / ch' eterna renderò. 6. intr
g. capponi, 1-i-293: quel ch' essi facevano per meditato disegno, noi
. g. gozzi, i-15-103: spero ch' ella sia di un temperamento pacifico,
ogni cosa, fino a tanto almeno ch' esca il meditato libretto, a cui
esser vera la ragione e la causa ch' io produrrò, tuttavoltaché ella si verifichi
. il « medium » una ragazza ch' è una celebrità. soldati, 2-172:
questione, cerca l'obiettività delle cose sapendo ch' essa non è in un medium tradizionale
suevi en conpagnia, / vagì del vino ch' igli non avia, / lassando
muco o di materia specialmente puriforme, ch' è accompagnata da diversi sintomi, i
quarto tomo io parlo della medusa fosforica ch' io trovai nello stretto di messina.
portentoso male; / e il dolore ch' è in voi forse m'attira / più