, / animate d'un spirito gentile / ch' è creatore d'ogni pensier bono;
del fuoco immenso non invan cadrai, / ch' è nume vivo. 5.
, / tanto innaturi l'anima fin ch' ella / delle imagini vere la più
cantari, 50: in più parte ch' elli è innaverato / dolecemente lo fece
lo campo ador- mentata / la gente ch' era morta innaverata. boiardo, ii-
voi punto, / sì come preso ch' è rinchiuso in volta, / che tanto
mortificata / divenne allora, ohimè, ch' i'non parea, / sentendo il
/ che si muor sospirando; / ch' è inaverato sì che poco stando / sarà
romanzo di tristano, 137: voi sapete ch' io sì sono innaverato molto fortemente,
aiuto di madonna isotta, io so bene ch' io sono morto. innaveratura (
la enavratura / mortale e dura - ch' ai tu fatt'ha core.
loco a'legni opportun, se non ch' l letto / pieno di sirti e inna-
mi confidò, in gran segretezza, ch' egli contava di scoprire, nel suo
animo,... innegabilissima sarà ch' egli disonora l'arte e se stesso
donne] le ricantano e le strillano ch' eia ch'eia a le baionette, mane
le ricantano e le strillano ch'eia ch' eia a le baionette, mane e sera
appunta / penetrando per questa in ch' io m'innentro. ottimo, iii-
, sacra, alta e virile, / ch' ogni altra appo di lui fia bassa
, ad altro più non s'addonavano ch' a vagheggiarsi, avendo per assessor consiglierò
men degni, / de gli onor, ch' a te dee, fa dono altrui
aria e dell'acqua le medesime impressioni, ch' ella risente dalla carne e dal sangue
e dal sangue; basta, però, ch' ella risentirebbe quelle che fossero capaci di
: ne fece fare una ghirlanda, ch' erano innessi li grani dello incenso, a
miracolo di natura e d'arte, ch' egli vide presso a tivoli? una
ad innestare il cespo ei che più ch' altri / libò il mel sacro sull'imetto
là d'un gran ramo estense ei par ch' inesti / l'arbore di guelfon,
inesti / l'arbore di guelfon, ch' è per sé vieto. 2
vivo d'amor, nutrendomi / del mel ch' ei stilla, e i baci ai
e non far resto; / di'ch' io gli 'mpianto e 'nesto / al suo
caimo, 53: non fu meraviglia ch' ella spargesse il suo veleno e che tenesse
e che tenesse continuo sollevati quegli umori ch' erano pieni di ambizione,..
evitarsi una fatica, ma perché bastava ch' egli cercasse d'innestare una sola parola
chiabrera, 3-7-1: qual il mostro ch' aver mirò tessaglia / l'umane membra
iv-126: altro non è la legge ch' una somma ragione, innestata nella natura
in un troncon diverso, / ch' unito sta con disusato innesto / di
1-iii-436: gl'innesti mosaici ed evangelici ch' egli [maometto] fece son poca cosa
presso al santo altare; e infino a ch' io non veggio lo spirito santo obumbrare
come investita da quella lettera inattesa, ch' era tutta quasi un inno alla vita
/ che rende il mondo san, ch' era mortale; / e fece noi della
1-22 (1-277): io, ch' era verginella ed innocente, / come mi
torto sì machiata, / prima volli morir ch' esser mostrata / a dito, oimè
del battesimo. tasso, 2-12: pur ch' l reo non si salvi, il
dante, purg., 28-142: quelli ch' anticamente poetaro / l'età de l'
, xxxvi-374: l'uom dirò, ch' innocente de la stirpe mortai poche radici,
, svelava alla verginetta innocente che quello ch' ella vedea nella fonte, era l'aspetto
affacciandosi e ritraendosi egli stesso, mentre ch' ella si stava guardando. l'aurora
.. un gran parabolano / chi dice ch' ell'ha scritto la presente; /
in mano, / e so di certo ch' ella n'è innocente. magalotti,
sopra il maestro nella vera scienza, ch' è quella dei santi. s. foscarini
conversato con voi, dal primo giorno ch' io venni in asia. goldoni, xi-175
in che mo'noi siam parenti, / ch' io non paia a costor degl'innocenti
loro vi fu un figlio piccino d'erode ch' era a balia in betlemme.
9-144: vi giuro... / ch' io non ho fatto a quella ninfa
a quella ninfa torto, / e ch' innocentemente io colsi 'l fiore, /
che per la innocenza di curradino, ch' era di così giovane etade a giudicarlo
iscannata. tasso, 8-41: difesa miglior ch' usbergo e scudo / è la santa
subito, insieme con la moglie, ch' erano ignudi, mentre prima, coperti
l'innocenza del mattino / arrise, ch' io tremai. gadda conti, 1-653:
: egli è alle fonti del vostro sangue ch' egli attinse quell'amor dell'onesto,
forfè la temenza e la paura / ch' i'ho vedendo madonna in figura, /
, e venir ispiacente: / che ch' i'vi dico ched i'son tenente /
lontano e vedesi alungare / da cosa ch' ama, vedes'inoioso. giacomino da verona
con tutte le sue infamie innominabili / ch' esce col vino / da quelle gole disgraziate
questo dio demogorgone; ma perché dice ch' era innominabile, soggiunge che questo nome di
, n-iii-996: la virtù innominata, ch' altri chiama modestia, fra l'ambizione e
v'andorono la maggior parte de'cittadini ch' erano in firenze: chi a
in firenze: chi a confortarlo ch' egli stessi fermo, e non innovarsi
72: ma vuoi tu, bianca, ch' io ti dica... dove
han posto i termini, e comandato ch' egli non si passi più oltre.
/ né men del re di spagna ch' è salvato / d'un error tal che
alamanni, 6-8-74: cavalcò molti giorni, ch' ei non truova / cosa degna di
sale e s'innova l'alta fantasia / ch' ha l'ali dalla tetra arte non
7-107: latino scriveva il petrarca, aspettando ch' e'ritornasse lingua civile dell'italia innovata
de gli amanti, / e, quel ch' è più, di voi stesse
e spogliaronlo innudo di quelli preziosi vestimenti ch' avea, e miserlo in quella cisterna.
ferì un altro a gran veleni / ch' ai cor misse l'asta e il ferro
, tristo furfante, / sapevi pur ch' i'gli volevo bene. =
trasmutante e immutabile presenza / di ciò ch' è fu sarà, nell'infinita /
che questa febre è il minor mal ch' io senta. sarpi, vi-3-103: l'
queste parole, fue molto allegro, imperciò ch' egli innodiava tfristano] di tutto suo
idem, iii-3-68: il buffori mena, ch' empie d'inodora / corruzion la pancia
. simintendi, 3-77: poi ch' egli ebbe dato assai l'inoffesi membri
disse ceneo: ora t'attieni, ch' io voglio tentare il tuo corpo col mio
, specialmente per l'angustia dell'aperture ch' egli richiede, moltiplici e incomode.
lippi, 5-28: dà in un ch' ai fin la mette per la via,
. g. morelli, 542: da ch' io giunsi, vivette circa a tre
pena / tra la calca maggior, ch' e'fora e taglia / usberghi, elmi
. pascoli, 1517: pur, ciò ch' io vidi, è l'arcata che
cecità, tanto sormontasse la superbia umana, ch' alcuni mortali... credessero d'
ritiri, /... / fior ch' a gara li dan baci amorosi.
region traendo l'ore, / ahi! ch' egli inoltra alfine il piè là dove
nell'animo forte, in barlume, / ch' ero per giungere ad uomo vestito di
suoi modi d'espressione, nel mentre ch' è per irrompere ignara, è forza che
sembiante convertendola in nottola, di colomba ch' ella parea non meno al candor del
/ del gran padre oceano, / ch' or bassa squopre, or alta i liti
avida. / ma in guisa tal ch' alto zampilli e spumi; / che l'
guerrier portar sul dorso / e giuri ch' a'nitriti eco risponda. spallanzani, 4-ii-173
questa gran pioggia d'inviati estra ordinari ch' è comparsa nel mondo, ha quasi inondato
mentre mi lice, ognor vogl'io ch' appieno / m'inondi e lavi il
tommaseo, 15-121: se si pensasse ch' ogni invenzione e pittura la qual risica
non sapessi, o lettor mio, ch' il mondo / dal ciel diluvio non
pianta del sol sì altera siete / ch' ornai convien eh'arno e peneo v'inondi
che tutti gli dicano [al tevere] ch' ora è tempo d'inondar dalle ripe
acqua... è tale, / ch' ogni lordura sgombra ovunque inonda. tasso
cangiar colori e spoglie, / marea ch' ora s'arresta ed ora inonda, /
, iii-217: è tanta la inondazione ch' han fatto i fiumi in romagna,
esagera la forza dell'affetto dominante, ch' ella non è forza, alla quale
suso un poco e vieni meco, ch' el m'è bisogno alquanto exonorare el ventre
sostant. grasso, 28: credi ch' io non sappia chi tu sei, quel
, i-1-15: né v'è nessun ch' inonorato ei lassi / di cenno o sguardo
lasse. bettinelli, 2-102: temo ch' ai tardi secoli non vada / per la
inonorata. nievo, 3-171: pensate ch' io collegato a questo mondo corrotto,
, 10-1: già caduto è il cimier ch' orribil sorse, / lasciando l'elmo
il petto inondo, / nel veder ch' oggi inonorata resti [o cameretta]!
quel valoroso gentiluomo, quella medesima credo ch' ei possa dare de la mia risoluta ed
e intrescasi per forma, che dio voglia ch' ella abbia buono fine.
intrescasi per forma, che dio voglia ch' ella abbia buono fine. intréspo
t'impaccia e t'intrica, / ch' è uno stento a poter camminare.
dolor m'intrica / né lascia punto ch' io di lei ragioni. tansillo,
, un sofistico... mi prova ch' io perdo il tempo e mi va
logicali, dicendo che non è possibile ch' io possa vincere. gallani, 67:
con certe sotigliezze inchan- cherate, / ch' in quanto a me li manderia in bordello
alla lombardia, e che non intendeva ch' egli intricasse il suo spaccio per quella
. capilupi, 105: mai non sia ch' intrichi o viete / periglio alcun vostra
b. tasso, i-107: tu, ch' hai il fren delle cristiane genti,
l'angusta via tanto s'intrica, / ch' a goccia a goccia fuore esce a
, i-21-86: che altro veggo qui ch' orrido verno / e di selve intricate oscuri
ornai nulla m'avanza / se non ch' assai securi ir ne potrete / e penetrar
, 1-6: date orecchie a quel ch' io v'ho da dire, / se
de'rami e de la preda, / ch' era pur grave, e 'l dubbio
tanti intrichi / scevra da te, ch' anzi che tu v'aggiunga, / ti
/ sgombrando i dumi e ciò ch' a'passi è intrico. galileo, 1-1-296
colui che di fortuna, / ancor ch' ei sieda di sua ruota in cima,
cominciaro a porvi un certo intrico, / ch' è fatto con la malva e con
dal debito, e da altro, ch' io non dico. goldoni, x-956:
vòlse da nuovo porre intrico, dicendo ch' egli non parea a lui che la
, 19-74: vi do per securtade / ch' io vi sciorrò tutti gl'intrichi
, 1-5: ma non vorrei però ch' altri temesse / ch'io avessi opinion
ma non vorrei però ch'altri temesse / ch' io avessi opinion tanto deforme; /
luce nella quale non è com'esser può ch' io abbia lettere della mia donna? o
con chiarissime onde, / leggiadro fonte ch' il giardino irriga, / e scorrendo
i'vuo'correre innanzi / e far ch' egli s'intrighi ne la rete.
dopo 'l sol partito: / non però ch' altra cosa desse briga, / che
e mi spedì con il: va', ch' io verrò, però che più stimo
bastato di lodarmi per opinion vostra, ch' ancor v'avete aggiunto il giudizio dell'
, e intriga al ministero a ciò ch' egli riceva la decorazione. vittorini,
giudizio, parer di star troppo bene ch' andaste a intrigarvi nel cacciarvi in casa questa
. capuana, 4-14: allora coloro ch' erano nella chiesuola si voltarono tutti,
aretino, iv-5-313: tutte le cose ch' escono dall'ingegno di coloro che seguitano
della pecora, massimamente da quella parte ch' è inverso gli arnioni, mescolandovi cenere di
vie dedalo stesso, / per pietà ch' ebbe a la regina, aperse. campanella
, e dell'intrigo delle circostanze, ch' egli è sovente sconosciuto e pigliato per
ebbero anch'esse, / o plebee ch' elle fossero o patrizie, / gli stessi
, i-384: ciò fece unguento per- ch' era leale, / e volea tor d'
rimedio / convien trovare e 'l modo ch' i'mi scapoli / da questo intrigo.
. garzoni, 1-136: colui ch' è più sfrontato, ch'è più in-
1-136: colui ch'è più sfrontato, ch' è più in- trigoso...
amico che non si abbia anco a pensare ch' ei gli possa divenire un giorno inimico
. castiglione, 2-i-20: mi parrebbe ch' egli qualche volta così da sé andasse
uno, / non l'abbandona mai fin ch' egli ha vita. gioberti, 6-ii-365
tanta forza e sì appassionatamente la coloriva ch' io credea fra poco di veder l'udienza
ridotta al cospetto dell'idea con quella intregrità ch' ella s'ha da produrre.
il grasso legniauolo] fussi diventato uno ch' aveva nome matteo, noto di qualche parte
forma de l'operazione non come abito intrinseco ch' appartenga a la sua essenza, ma
intrinseca e particolare non è di mestieri ch' io venga a questo paragone. b
non crediate », gli disse, « ch' io mi contenti di questa visita per
! macinate forte, schiavi, / ch' io vi darò per cena orzuola intrisa /
volto, / asciugando il sudor di ch' ella è intrisa, / con una
, 9-370: io sono un di color ch' in ogn'intriso / metton le mani
? / dalle lane / cattive, ch' intristiscon tuttavia. 4. indurirsi
tacere un po'tuo maggior tromba / ch' i'fo squillar per l'italiche ville.
, i-105: la gran donna, ch' a cesare comparse / sul rubicon, temendo
si conviene alle persone introdotte, tutto ch' avesse figurato mezenzio tiranno crudelissimo e sprezzator
aumento di 3000 scudi d'entrata, poi ch' io ne presi il governo;.
nuovo introdotto, dovrà più tosto quelli accusare ch' han trascurato l'antico.
, 8-202: conviene d'arrecar prova ch' il favoloso introduciménto di tali operatori soprammondani
nelle proprie viscere, avessero qualche testimonianza ch' elle fossero presidio d'amici e non
g. gozzi, 1-69: mentre ch' egli avea la mente intrinsicata nelle contemplazioni,
commedie nasceva anche molto dalle operazioni stesse ch' erano introdotti a fare i personaggi sulla scena
4-210: il padre... conobbe ch' era venuto il tempo di quel viaggio
potettono tanto col ben vivere che introdussono ch' ella non si servassi più. tortora,
188: introduce il gazzettiere una lettera, ch' ei finge scrittagli da uno.
quell'appartamento un amico, e confidando ch' egli m'avrebbe introdotto. tommaseo,
fratello meglio che amico, alessandro manzoni ch' egli aveva conosciuto in milano sin dal
quell'ordine in legarlo e nello scioglierlo ch' egli ha tenuto in menare a fine
di marca a lovanio, per aspettar quivi ch' uscissero gli spagnnuoli,...
il padre fra bonaventura,... ch' era di mirabile ingegno e dispostissimo a
rovina è più presentanea in un regno ch' il dispregio della religione, onde s'
dell'introito e delle spese dal tempo ch' io assunsi il comando sino a tutto nevoso
un introito / di questa sorte: ch' è persona nobile, / e che non
/ per dire a quel signor cosa ch' importa: / e, subito intromesso,
dolce, 4-122: la fortuna volse ch' uccidesse / suo padre e alle sue
assalto in terra / quel rio ladron ch' ogni tuo ben ti serra.
, i-29: tante altre voci, ch' io vi potrei dire, vaghissime tutte,
, xxx-4-242: amor, amor non vuol ch' io lasci tempo, / né che
dal capo quel poco di tristo toscano ch' io avessi potuto intromettervi in quei due
anonimo fiorentino, i-183: 'sì ch' esser vorrien sorde '; cioè per
cerbero che 'ntrona / l'anime sì, ch' esser vorrebber sorde. idem, inf
, ma il colpo tanto fello / ch' ammaccò l'elmo, e gl'intronò il
sì grossa / sopra la porta, ch' un gran pezzo resse; / ma quando
discrezione. alfieri, iii-1-21: ora, ch' è egli dunque
io sono così intronato dai vostri argomenti ch' io non so contradirvi. tasso, i-101
5-184: intronato l'orecchio dai garriti / ch' odo la sera dalla dolce dama,
odano lo stridor d'un focherello / ch' arde laggiù laggiù, forse un villaggio /
le pentole rotte, intronate e sfesse, ch' essi poi allogavano in lunga schiera ne'
, 108: i'so ben io, ch' io non potrò cenar niente stasera;
io non potrò cenar niente stasera; ch' io ho tutte rotte le mascella e peste
opere. amenta, 2-65: possibile ch' io fili come cacio permeggiano per la
bresciani, 6-xii-145: intanto aiutavanla vestire ch' era tuttavia intronateli, e s'andava stiracchiando
cecco d'ascoli, 2723: poi ch' egli [il coccodrillo] ha pianto
movente economico, a intrudersi in quella ch' egli avesse pensato come una vendetta di dio
commissione, ho sentito ora da albinola ch' egli abbia intruso in non so che
foscolo, viii-180: questo m'incresce, ch' io sono quindi necessitato a far assai
mi ricordo, una delle ultime volte ch' ebbi occasione d'assistere a una seduta a
per le schiere della gente intruppeliata, ch' erano allora venute con lo re filitoas
, in materia beneficiale, è colui ch' è entrato in possesso d'un benefizio
mi sono avveduto, nencia bella, / ch' un altro ti gaveggia a mio dispetto
gittarle tutte inturun tetto, / tu sai ch' io porto allato la coltella, /
. d'annunzio, iv-1-943: pareva ch' ella intuisse nel giovine l'ostilità segreta
bartoli, 9-25-1-105: quel mio pecoraio ch' entra coll'anima beata nel paradiso, per
intullurù, restate in pace, / ch' io per sempre vi lascio e v'abbandono
soperchieria intumidisca e s'intossichi della paura ch' essa alleva in quelli che la subiscono
atterrarmi. genovesi, 276: forse ch' io mi potrò con qualche ragione lusingare
di chiamar popolo vostro il popolo, ch' è del re, accomunandovi sopra di
di esso quel dominio che non ad altri ch' a lui si conviene. giannone,
, è far venire in uzzolo; ch' è un intenso appetito di checché sia.
maniglia, 1-ii-485: fia mio peso ch' inulta / l'infedeltà non resti.
per questo adivien che 'l foco, ch' aggio / nel petto acceso, si
: gli è ingiusto et inumano / ch' alia sorella il fratei morte dia, /
spettacolo di quello strazio inumano, credendo ch' ella dovesse morire, non so più
un unico sorso di voluttà, davvero ch' io allora mi tengo più beato in questo
risolvevasi ora in un intenerimento così molle ch' ella si sentiva chiudere la gola e
inurbani / mi son gli ospiti miei, ch' io non son certa / d'esser
leopardi, iii-156: mi dorrebbe soprammodo ch' ella dovesse stimarmi così negligente e inurbano
'n berretta alla civile, / com'uom ch' a gli onor pubblici s'inurba.
e immensa. nardi, i-480: subitamente ch' ell'ebbe di tal cosa notizia,
so che d'inusitato e di strano ch' ella aveva trovato nei discorsi e nel
le cariche, e ciò prova / ch' uomo inutil tra i frati non si trova
grano], vie più metta cura / ch' ei sia due volte e tre vagliato
relative parole ed idee, il senso ch' esse avevano cento anni fa; e
inuzzolitili, /... / allor ch' ella sentì quelle svenutesi, / e
po'di baco, ma poi quando intesi ch' era tuo cicisbeo, e che lo
: cammina allo speco della sibilla, ch' è ormai invasa dal nume ed impaziente
far sempre s'invaga, / per ch' ogn'altro piacer si pruova manco.
sola dal vulgo m'allontano; / ch' avezza l'alma a dir là'v'io
v'io la sento, / sì ch' ella altrove mai orma non volse; /
il suono della lira di orfeo] / ch' alluman giù la pastoral contrada, /
diletti e gli onor vostri, / ch' invaghirei i più cortesi amanti. selva,
ma con modo / celato, sì ch' a pena ei se ne avveda, /
. tasso, n-iv-392: l'amor ch' io portava a me medesimo non m'
m'ha in modo invaghito di me stesso ch' io mi sia dimenticato di crear voi
fatti di cesare, 18: lentulo sapea ch' e'franceschi erano battagliosi uomini per natura
eras'ei, della cassandra, / ch' oltre all'esser vezzosa e vaga e bella
amarene e di altro per assomigliare le tinte ch' egli adattava sopra i suoi disegni.
vacillante intelletto. caro, 2-2-233: desidero ch' ella non s'invaghisca tanto in queste
e de'be'detti adorni, / sì ch' a l'uomo invaghito ornai rincresca /
tanto invaghita d'inalzarsi al monte / ch' ella è d'ogni altro ben nemica e
ti metta in loro numero, e ch' e'romani invaino contra te.
presenza, principalmente rispetto alle ordinazioni, ch' egli [l'abuna] conferiva non solo
in ognuna di queste piccole povere cose ch' io potrò ritrovare la verità di me
ancora sì vecchio, né tanto invalido ch' io non possa esercitar quel talento che
ogn'intorno tanto il popol cresce / ch' ogni riparo invalido riesce. c. dati
ella sta nel restante del corpo sì male ch' io l'ho per cura disperata,
la signora duchessa mi può esser testimonio ch' io le dissi com'io non era spedito
pucci, cent. 13-12: non vo'ch' ora più di carlo invaligi, /
bruggia, quarto infiamma o invampa quel ch' ha scaldato, acceso e bruggiato.
tana, / e l'adriana valle / ch' ai po volge le spalle. =
con la morte quelle pene, / ch' io soffro per amarvi, non troncate?
.. i o crudel cor, ch' a la mia vita parca / perdon non
e porta i insegna di martir quel ch' ella invarca. = comp.
si ricerca di necessità questa condizione: ch' elle siano invariabili e non si mutino
: che dio non si penta di quel ch' egli ha fatto, lo mostra l'
trent'anni e lo trattarono tanto male ch' egli stette molti giorni senza assaggiar nulla.
era uomo da invasarsi del sommo grado ch' egli assunse non senza una vera trepidazione
e frutte e carne e pan, pur ch' egli invase, i rapisce, et
: che maledetto sia il punto in ch' io spesi i danari in questo sì
era tanto invasato in una mia frenesia ch' io vi prometto, ch'io non
una mia frenesia ch'io vi prometto, ch' io non mi sono accorto che voi
come mago di somma dottrina, / ch' usar sapea gl'incanti d'ogni sorte,
saggio, / e pur meglio saria ch' altri invecchiasse, / lasciando a te
briga di ringiovanire in cotale maniera, ch' ella vola tanto alto in aire quant'ella
in quelle caste orecchie / come amor fa ch' innanzi tempo invecchie, / per l'
a dante, salmo, 2-17: poi ch' io ebbi in tutto chiusi gli occhi
, come ben grato amante, / ch' in sì gran mal l'amata sua
il male, o sire, quando ch' è invecchiato, / e che passato ha
. tasso, 5-70: sapendo ben ch' ai fin s'invecchia amore / senza que-
. bargagli, 92: radissime volte avviene ch' ei si mitighi o s'invecchi un
potè d'aci 'l consiglio, / ch' ambo ringioveniro, / e con fresche sembianze
invecchia punto le pitture; pensate quel ch' ella fa delle persone vive che s'affaticano
invecchiarà il primaio, ché quella cosa ch' è antica e vecchia, sì è presso
vecchio non vengon meno gli affetti e ch' egli può tuttavia cedere alla passione d'
così invecchiata, le fatiche così infruttuose, ch' ornai de- vrebbono muovere a pietà.
amor mio è maritato, / non ch' l sia morto, perso o invechiato.
lasciata stare la legge, che, poi ch' ella fu publicata, era già invecchiata
quel cappio da bei- tresca, / ch' è il tossico de'ladri, si provvegga
invidia. cino, iii-182-18: amore ch' innamora altrui di pregio, / di
l giorno ne porta grand'enveggia, / ch' ei solo avea clarore. cino,
che provi tanto 'l tuo valore, / ch' ogni vertude quasi te n'inveggi.
età. genovesi, 1-i-3: direte ch' io mi sia inveito troppo acerbamente contro
che vologese... non voleva ch' e'la perdesse, né riconoscesse da altra
i'ho la fantasia sì invelenita / ch' i'non mi curerei perder la vita.
morire a suo modo quel benvenuto, ch' è causa della morte sua, acciò che
sprezzata, vilipesa, svergognata e, quel ch' è peggio di tutto, invendicata?
per quello lecare omo perescie, / ch' a poco a poco lo va envenenando
, / né leger, né orare, ch' eo te possa envenire; / la
nostro sire / lo re artù, ch' avemo perduto, / e non sapemo che
5: madonna, si m'avene / ch' eo non posso invinire / com'eo
eo dicesse bene / la propria cosa ch' eo sento d'amore. inghilfredi, 386
/ m'ave donato amore, / ch' eo non saccio invenire / in che
[dante] inventò, è ben certo ch' egli inventò in un campo, dirò
per ritrovar strada di riattaccarla, vedendo ch' io perdo assai; ma non la so
e maravigliosa facilità nell'inventare vari problemi ch' egli stesso gli proponeva, che il
fagiuoli, v-133: così, mentre ch' ho inventariato / vostre prerogative peregine,
fagiuoli, 1-6-232: tutta la roba ch' egli ha addosso è inventariata su questo
loro. tasso, iv-307: è necessario ch' io faccia pigliar l'inventario de'miei
stretti da quel furioso bisogno d'inventario ch' è indizio certo o della morte del
marchi, ii-83: era proprio necessario ch' egli accettasse questa dolorosa eredità senza qualche
c. campana, i-550: narrasi ch' el principio di questa signoria crescesse con
che sogliono provenire dalla sfacciataggine di coloro ch' hanno rotti li steccati del rispetto e
dire molti altri difetti per non parere ch' io piuttosto parli inventivamente, e non
del telo / fu l'inventor, ch' ebbe da quel l'esempio, / ch'
ch'ebbe da quel l'esempio, / ch' apre le nubi e in terra vien
zoccolo, 1-189: non doverà parere strano ch' ora sia in maggiore stima uno accusatore
appunta, / penetrando per questa in ch' io m'inventro, / la cui
/ mi leva sopra me tanto, ch' i'veggio / la somma essenza della quale
pubblico una invenzione sua contenente impudenti falsità ch' egli dava per cose vere pur sapendole al
e la divinazione e la magia sono doni ch' a gli uomini per mezzo de'demoni
pigliare la sua fede per pegno, promettendomi ch' ella non pigliarà mai altri per marito
anonimo fiorentino, iii-534: quegli dottori ch' ànno fatte invenzioni sopra la natura angelica
'è riconoscere la reliquia per quel ch' ell'è, accertare e celebrare il trovamento
: come giovane d'invenzione e poeta ch' egli è o almeno ei crede d'essere
pallido ciel che s'invermiglia / tosto ch' ai primi albor la notte cede. imperiali
. b. andreini, 75: più ch' altrove biancheggia il vago giglio / e
sanatemi / l'acerba piega, pria ch' ella s'invermini. 2.
teneri pomi atra tempesta, guarda / ch' unqua tu lasci inverminir sul suolo. a
la bella man bianca qual neve / ch' a mezzo l'invernata in folto nembo
s'invernicia, impiastra e stucca / ch' ella par proprio un angiolin di lucca.
, iv-1-18: pareva, in vero, ch' egli conoscesse direi quasi la virtualità afrodisiaca
degli aromatari, 163: disse il giuntino ch' in- verisimile parea che il poeta avesse
inversa, / è simil del serpente ch' è fregiato. fr. colonna, 2-17
, i-492: un prefetto di firenze ch' era stato prefetto di pisa,.
il guerriero: / ma, tal ch' egli è, sta dei regnanti al volgo
amoroso, / c'amor è nato ch' ei / per camin va gioioso. bonagiunta
xxxv-1-266: non guardate inver'me, fina ch' eo vi son servidore? novellino,
e disse: dov'è che mi domandava ch' io li donasse?
colpa, e non quel giorno / ch' i'volsi inver l'angelica beltade, /
104: tanto 'l desio mi sprona ch' i'son constretto / tentar qualunche modo
: / fa'che ti vesti i panni ch' io ti mando. savonarola, 8-i-322
, -gli dice -alto signor, ch' io reco / non poco aiuto: or
l'onor voi parlasse, / voi ch' andate, / e cavalcate -a guisa di
grato / di prevedere inverso me, ch' io pero. dante, conv.,
, 32-21: tu sai lo malificio / ch' è stato inverso al podestà commesso,
giacomo da lentini, 4: zo ch' eo dico è neente / inver ch'eo
zo ch'eo dico è neente / inver ch' eo son distritto / tanto coralmente.
larga ploia / de lo spirito santo, ch' è diffusa / in su le vecchie
stilla l'investigabile natura, / allor ch' ei, ne le inanimate cose, /
conclusioni uniformi a quelle dell'inglese tailoro, ch' era per altro metodo venuto a capo
ed archeologi che per amore dell'argomento ch' essi investigavano,... avevano
suoi campioni la nemica amante, / ch' ivi opportun l'investigarne avisa / ove
: commise al conte ugo del balzo ch' avesse da provedere e investigare la morte del
investigare la vita di ciascuno, quel ch' egli facesse e in che modo si sostentasse
la infirmità, per una certa convenienzia ch' egli ha con alcuno di quei suoni,
]: avete da fare con un signore ch' è investigatore de'cuori. d'annunzio
. vasari, 1-2-138: quegli scorci ch' e'fece, ancora che...
sì coperto che a messer giovanni, ch' era maestro di buona guardia e di
pecchio, 302: la libera investigazione, ch' è il fonda mento della
dieci de'miei soldati spagnuoli, di quegli ch' io giudicava esser atti a tale investigazione
dal ciel s'incalma / quel vero ben ch' a pochi altri s'investe.
trace investe colla scure una femmina, ch' egli ha già presa pe'capelli.
il leone] ad investire sì inconsideratamente ch' egli cadde nella fonte e affogov- visi
vulcanici e sismici; e senza mai ch' esso perda della sua intonazione, anche
tempesta investirono la detta armata di mare ch' ella quasi tutta si disperse. pindemonte
i-181): poi manda a dir ch' ad un tratto s'investa [il nemico
angiolello, ii-75: la prima squadra sofiana ch' investì, ch'era stugiali mametbei con
la prima squadra sofiana ch'investì, ch' era stugiali mametbei con la metà delle genti
riportò l'onore contra de'nimici, ch' erano tutte le genti della natòlia,
piazza] sarebbe investita, di nuovo allontanato ch' ei fosse, la fece abbattere al
: bisogna andare a investire, poi ch' io ho l'inimico legno sottovento. guglielmotti
con le sue robuste / radici investe sì ch' ogni più duro / smalto in breve
gli fanno fare tutti quei giocolini, senza ch' ei se ne accorga. panzini,
formavano un fondaco in ogni vestito, ch' ei,... tracciator severo
come investita da quella lettera inattesa, ch' era tutta quasi un inno alla vita.
intendere. berni, 141: par ch' egli [aristotile] a te parlando cali
dote, / e impedir non si dee ch' egli investisca / mille ducati, e
la colpa me n'abbo, / po'ch' i non fo vendetta del marito.
di carne salata e di cacio cavallo, ch' io credo guadagnare sì che io ti
n-ii-84: molti nobilissimi baroni ancora, ch' anticamente in quegli stati medesimi prendevano l'
gli dava il diritto di giudicare quelli ch' erano vissuti fino a lui. moretti,
sono sì grandi e sì inveterati gli obblighi ch' io tengo al- l'e. v
sia nel mal far inveterato, / pur ch' egli speri di trovar merzede / avendo
di non aver veduto nel petrarca quel ch' ora vi si fa vedere.
a'rami degli ulivi, per lo invetriamento ch' essi ricevono dal freddo della neve
e dicendo anco il contrario di quel ch' è chiaro? saccenti, 1-2-46: che
, i-291: con le mani giunte aspettava ch' ella [la colomba bianca] intrasse
: egli avvenne fra l'altre volte, ch' una mosca in sul viso invetriato le
oh ve', che faccia invetriata, ch' animo / di mariol di sette cotte.
invetriata! non accade far 1'intronata, ch' io t'ho ravvisata alla bella prima
un demonio. ottimo, i-570: ch' io sia delli ultimi traditori, s'
frenetica, stregata dai gelidi sereni invetriati ch' essa portava con sé, di cieli pallidi
commuova in invettive, ché tu vedrai ch' io vaglio in quella arte più che
osservar il peso di certe opere, ch' eran, anche per lo nome nonché
parte del canto] pone una invezióne ch' elli pone contra quello spirito ch'elli ha
invezióne ch'elli pone contra quello spirito ch' elli ha trovato, quivi. idem
di antichi cavalieri, v-489-180: valerio ciò ch' avea e d'ames'e de donne
la detta dolze via, / ch' envia - l'omo a loco sì piacente
). ariosto, 25-85: ben ch' egli non sappia come debbe / la
usare, e venir ispiacente: / che ch' i'vi dico ched i'son temente
amor m'invia a ciò che vuol ch' io moia. dante, conv.,
si dia / luogo a la donna ch' ora a dir s'invia. petrarca,
/ ma vedo c'ho trovato / ch' ella è nemica sol de la sua gente
parlavano dei peccati altrui cou una certa asprezza ch' era in parte invidia.
1-646: i'non ho invidia a uom ch' ai mondo sia, / i'non
in cielo alli alti dei, / poi ch' i'ti sono in grazia, anima
, / mosso da strana invidia, ch' egli porta / al cavallier ch'avea la
invidia, ch'egli porta / al cavallier ch' avea la gente morta. betussi,
che s'accenda ogni mio zelo, sì ch' ai mio volo l'ira addoppi i
l'ira addoppi i vanni, / ch' io porto invidia agli uomini, e
lagrimar que'duo bei lumi, / ch' han fatto mille volte invidia al sole.
tasso, n-iv-n: vivendo fu creduto ch' invidiasse alla fama di cicerone. chiabrera,
par., 19-97: non vo'però ch' a'tuoi vicini invidie, / poscia
che siàn di brandimarte privi; / ch' invidiar lui con tanta gloria morto /
gloria morto / denno tutti i guerrier ch' oggi son vivi. tasso, 6-82
. g. stampa, 54: pur ch' innanzi che 'l ciel mi renda l'
. parini, i-617: o tu ch' a italia, / poi che rapirle i
., 26-24: più lo 'ngegno affieno ch' i'non soglio, / perché non
cosa / m'ha dato 'l ben, ch' io stessi noi m'invidi. m
sensi, / vivi, e sappi ch' io t'amo. -non avere
si rendea talmente invisibile a'circostanti, ch' egli potea francamente commettere ogni delitto senza
di queste cose, e di quelli ch' invidiano, s'è detto insiememente de gl'
addomandato da uno come e'potesse fare ch' e'non avesse invidiatori, ri- spuose
tagliò tutti a pezzi gli invidiosi, ch' aveano apposto il falso al giovane innocente.
fondo. ariosto, 119: come è ch' io viva, quando mi rimembra /
io viva, quando mi rimembra / ch' empio sepolcro e invidiosa polvere / contamina
/ cerchi la tua vittoria d'un ch' è spento! serafino aquilano, 127
ardenti, / di cui sempre sarà ch' arda e favelle. frachetta, 41:
sì repente il fuso / troncaste, ch' attorcea soave e chiaro / stame al mio
è quella beltà, invidi panni / ch' ite velando. sannazaro, iv-166: i
al fummo (chi può) senza ch' ella senta il caldo del fuoco che l'
lui, che quella poera ragazza, ch' e'la farà 'nvietire s'e'la
mirandola, perché qui comunemente si tiene ch' elle siano incamminate per via molto sinistra
nostro statuto, stampato nel 1475 » ch' ei debba invigilare * per tutto il lago'
quella donna cui amore onora / più ch' altra per la sua somma virtute, /
un fresco venticel da terra usciva, / ch' invigo- rando il cor de'naviganti /
grande, che a parlar alto parrebbe ch' e's'avesse a sentir dagli antipodi.
difficile ad invigorirsi quello [albero] ch' è di contrada diversa e straniera.
g. bentivoglio, 4-1001: le nuove ch' egli riceveva da quelle parti erano.
sue forze si trovassero molto diminuite; ch' all'incontro quelle del re di navarra,
che maggiormente non la invigorisse la speranza ch' aver potea di sua vita. aprosio,
vivo e invigorito / da quella età ch' è fra i vent'anni e i trenta
/ e mende sia ciascun noioso encontra / ch' ai mio voler non faccia e festa
dimentichi d'esser guerrieri, col raccordarsi ch' erano servi, invilirono, e dieder volta
fa con lui unita; / di ciò ch' altr'ami se'molto invilita / in
giusti e torre a'malvagi quelle cose ch' egli invilisce per inutili, anzi biasima per
di semplice damma, / prenderai questa ch' or nel cor t'ingombra / tanta
: poch'anzi il dissi io pur, ch' incerto evento / è un popolo invilir
, 1-394: io, vedutomi dell'età ch' i'sono, e malsana,.
e la povertà invilanisce la casa ch' è alta di gentilezze. =
714: dite a messer stefan ch' egli ha il torto / a inviluppar
punto io era tanto pien di sonno ch' io abbandonai la verace via, e vennimi
non vorrei invilupparmi / ne le brutture ch' el mondo sa dare. s. bernardino
disse... che la fiera, ch' eia inviluppata nella rete, non se
intelligenza, 147: i'vidi il sole ch' avea debol'raggi, / la luna
rapito. fiore, 155-10: non ch' i'te dica ch'i'voglia pensare /
, 155-10: non ch'i'te dica ch' i'voglia pensare / che tu d'
agostino volgar., 1-7-15: mi pare ch' abbiano molta di presunzione coloro che vogliono
. dossi, i-120: è vero ch' egli tiràvasi giù, proprio allora,
esterni de'pericarpi per la ragione medesima ch' essi concorrono a coprire uno o più
dare importanza a un certo progetto di carro ch' ei credeva invincibile. -inattaccabile,
, 3-5-442: noi facciamo un russar, ch' ogni briaco / smaltito avrebbe il più
: però non t'insegno; / ch' io perderei ogni pegno / su la promessa
perderei ogni pegno / su la promessa, ch' io / ti desse a questo invio
e 'nviolabili /... a quel ch' io dico / per testimoni invoco.
29-17: rodomonte onesto / fe'ritornar; ch' in tanta voluntate / venne c'inviolabil
inviolabil si facesse, / che più ch' ella non disse, le promesse. straparola
pietro, o gran monarca, / ch' aprire el cielo e chiuder pòi l'infemo
inviolabil governo / de questa poca fé ch' ai mondo resta. giraldi cinzio,
ne riceverò copie. ma prima esigo ch' ella mi prometta religiosamente e inviolabilmente di
, xvii-369: una delle mie tante obbligazioni ch' io giurai a me stesso di serbare
me contezza, e 'l persuasi / sì ch' onorata e inviolata fui. pallavicino,
giuniperi, / contr'ogni mal ch' a'danni suoi s'imperi.
fuora dal muro / il guardian, ch' ebbe a fatica loco / d'impetrar da
impetrar da gherardo alcun partito, / ch' era già inviperato e infellonito. boschini
/ s'odiavano ad un segno ch' è indicibile. /... /
e tanto inviperirò, inabissaro, / ch' ogni dispetto si facean possibile. muratori
le vidi / sette modi è qui ch' io vidi, / che tute se deno
volando l'ali invesca, / piu: ch' altri cautamente, appresso l'esca /
occhi un piacer sì caldo piove / ch' i non curo altro ben né bramo
e mai l'ardente ed agra / fiamma ch' amor nell'animo m'invesca, /
gli occhi giovenili invesca / amor, ch' ogni pensier maschio vi fura. sannazaro
santi padri, /... / ch' io non mi so frenar d'ir
adomezze / e l'eccelse bellezze / ch' io vidi allora, ond'io tutto
l-1-133: non... voglio ch' il nostro pittore si inveschi in altre pitture
sì col dolce dir m'adeschi, / ch' i non posso tacere; e voi
chi non è tal, d'amor ch' attenda scampo, / cor no gliel pensi
: ecco padre e signore, / ch' a te ritorno pur pentito e gramo,
i-2385: ma non potti partire, / ch' io v'era sì 'nvescato [
,... / credimi pur ch' io sarei bell'e morta.
in corpo e inviscerarsi la morte, chiara ch' è peggio assai che esporsi a qualche
: or che sarà di que'laidi contenti ch' inve- schian l'anima con deformante sozzura
vergo s'invischia, / ed ei, ch' è un cacciator della sua taglia,
vero gioire unqua dò lode, / fuor ch' ai pensar di te, la lingua
sì tenace / che morte sola fia ch' indi la snode. g. del papa
si trova colei invischiata già da qual- ch' anno in una conversazione disonesta. a.
negletta la parte migliore, ch' è la mente. borsi, 118:
1-116: dicon certi filosofi volgari / ch' il diavol è invisibile, perché / una
. saluzzo roero, 2-ii-31: parvemi allor ch' un invisibil mano / a me togliesse
occhio / si smarrisce nel fumo invisibile ch' esce di bocca / e le membra
non vi fidate amico d'una superficie ch' abbia il fondo invisibile. sotto le calme
tempo senza intaccare i capitali, immaginandosi ch' ei dovesse averne delle invisibili, gli
moscoli, vii-559 (14-4): quel ch' io no ardesco de far col visìbele
esser tanto trascurato o sì poco giudizioso ch' avendovi invitato a ballare, 0 se
l'à'mete al compagno sì presso / ch' el posa bevere sanza invitare. m
19-30: ben le par che di quel ch' essa agogna, / non sia tempo
agogna, / non sia tempo aspettar ch' altri la 'nviti. -in relazione con
cor d'amare, / lasso, ch' è pien di doglia. compagni, 3-10
avrà roma quando 11 papa, convinto ch' ei regna tiranno, e fatto amico della
/ ché s'io faccio -sdiaccio - ch' io piaccio, / vostro amor mi mina
petrarca, 47-7: largai 'l desio ch' i'teng'or molto a freno, /
questa cosa a credere me 'nvita / ch' amore sia, e dame grande fede /
tuo affanno / mi pesa sì, ch' a lagrimar mi 'nvita. petrarca, 353-14
letto vi fan tenere erbette, / ch' invitano a posar chi s'appresela.
a lagrimar n'invita, / poscia ch' ai tuo partir sì degna e forte /
una / -invitar d'una vuol dir ch' ha giulé. gigli, 2-129: seguitorno
di chi invita altrui e poi fa ch' egli paghi l'invito, lo che
ix-124: mandò li servi suoi a quelli ch' erano invitati, che venissero al convito
. cinquanta, xxxiv-679: -se volete ch' andiamo / a gustar se sia buono
/ conservi il vin malvatico, / ch' ormai più non si trova nel commercio.
le mie forze di rendermi degno dell'onore ch' ella mi profferisce, dovrebbe farmi dolere
africano. de iennaro, 56: vidi ch' egli [il campo] era tripartito
, / lungo tempo è passato / ch' io degio aver marito, / e tu
/ quest'è malvagio invito, / ch' io sofro, tapinella. 8
paia aver dato matto scacco, / ch' i'ho il quattrino in man per altro
, 2-150: compagna tu sciai ben ch' abbiam sentito / sì come el tempo è
: le invitte schiere / de'corpi ch' alia grecia eran devoti. marradi, 374
si potrebbe dire la fama e riputazione ch' egli acquistò, e di bontà e
suo pensier soggiace / all'universo, ch' egli può, l'invitto.
latini, i-676: ver'è ch' è 'nviziata [ogni cosa] / deio
invocare. l'usa, per la malattia ch' egli ha de'sinonimi, il varchi
23-88: il nome del bel fior ch' io sempre invoco / e mane e sera
con il maggiore / atto di pietà ch' unque usasse uom fare. f
quella figliuola? -chiese cecilia dopo ch' ebbe invocato. -in relazione con un
m'insegni te, sicché, allora / ch' ai mondo narrerò ciò c'ho veduto
il can per l'aia; / ch' ella invochi imeneo colla sua face /
conversa in pianto, / e ciò ch' era diletto, ora è martiro. foscolo
cui fuggendo anco adoro, a quel ch' io dico / per testimoni invoco.
: invoco il giudizio di nostro signore, ch' in me non è fraude né menzogna
il custodisce; ma ignobile è queiraltro ch' il confonde con la malizia e invoca un'
che commetta alla infamia dei secoli ciò ch' io vidi, e lessi, e sentii
[pilato] fece sapere all'imperatore ch' era giunto a roma e che invocava
al mio debile ingegno, / tanto ch' el rozzo stile abbie lo accume /
diavolo] agli uomini certe cose, ch' egli non sanno ed egli le sa per
oppositori invocate non ci dan mai sentore ch' ei componesse versi italiani. 6
meno strepitose, ma non meno mirabili, ch' egli continua- mente fa a'suoi fedeli
]: 'invocazione di vendetta', per ch' altri la faccia. g. ferrari,
, / senza dar luogo ad altro ch' alia voglia, / quando pur vinse il
del pio signor, seguire / la via ch' ai ciel i lenti passi invoglia,
qui sia la fine al tuo vagar, ch' ornai / tropp'hai vagato for di
che di flebile e soave, / ch' ai cor gli scende, ed ogni sdegno
annichini, lvi-54: o beato pensier, ch' a ogni tua voglia / per aspri
ma chiara molto; sì di ciò ch' invoglia / nostre vaghezze e che cotanto
una donna afflitta i... i ch' avria per la pietade e mossa e
suo bel corpo resta ignudo, / e ch' ogn'un di mirarla più s'invoglia
franco, 4-112: son tanti i baci ch' io le dò [alla lettera],
sua, sì fatta è la divozione ch' io porto a l'invoglio di quella carta
compagni restin sodisfatti, i'voglio / ch' ognun di lor ritorni a'luochi suoi
la tua bellezza, per intendere più ch' io posso idio, e dall'altra veggo
involerà,... le cose ch' arà furate della casa li siano appiccate
avvisa / che ammalata mi finga, e ch' egli in breve / da medico verrà
: la rondinella, quando i avvien ch' i cari figli altri le 'nvole, /
m'involò sì tosto / il ben ch' or sta discosto, / non per questo
intorno, / sin che trovi colei ch' il ciel mi diede / consorte indivisibile
fron- duto cespuglio? / par ben ch' amante anch'egli ingordo stenda / le
et imortale / prima pensai, fin ch' a lo svelto alloro / giunse, et
/ è giusto, dunque, un bacio ch' io ti renda. carducci,
n'erge al cielo, / poi ch' ambi i nostri poli / atra nebbia
69: pianto importuno e caldo, / ch' a gli occhi mesti involi / con
a mirion la vita invola, / ch' all'antico vesonzio il fren reggea. casoni
colui non fere ove è diretta, / ch' egli si piega e 'l capo al
scarpelli, 1-140: se nell'onda, ch' ogni macchia invola, / le caste
/ e prima invola il cor, ch' altri lo scaccia, / passando a
anzi m'infiammi / a dir di quel ch' a me stesso m'invola: /
rapti da un soavissimo pensiero, / ch' ogni elevato ingegno e mente invola.
. molza, lxv-13: l'andar, ch' ogni grave aspro mortóro / consolar suole
ogni mio senso invola / sì dolcemente ch' a morir mi mena. ferrino, lvi-76
cinzio, iii-24-87: non dirò quel ch' a donna il pregio invola, /
di tappeti, / di peltro, ch' a l'argento il pregio quasi / sembra
addotta da loro fosse involata da quello ch' ha scritto platone nel timeo. preti,
ronchegalli gioldi, lvi-105: pastor almo, ch' a i paterni nidi, / dove
v. colonna, 1-148: a quelli ch' amo / nel mondo ed a me
vedrò quel che m'addoglia / sì ch' a l'aura vital quasi m'involo.
. alfieri, xv-236: veggo i ch' agli occhi miei s'invola anco la madre
/ a'nimici involossi, / narrò ch' ambiduo vivi / un soldato di smima
il capretto, si disse: guardate ch' egli non sia involato; rendetelo a
va, de'due più cari arnesi / ch' abbia quel fuggitivo, involatrice / rapida
voi si convien... / oprar ch' i malfattori, / rattori, involatori
né qui mi voglia il bacchettone opporre / ch' io sia dell'altrui fama involatore,
tolta dall'austria e dalla sardegna parte ch' ella [genova] possedeva per consentimento di
ascolte. tasso, 14-77: vuo'ch' a lui vi scopriate, e d'adamante
un scudo ch' io darò gli alziate al volto, /
darò gli alziate al volto, / si ch' egli vi si specchi, e 'l
. tasso, 15-61: il crin, ch' in cima al capo avea raccolto /
composto dai fantasmi vaghi delle cose lontane ch' ella aveva guardate. lucini, 4-46
alto rimbombo del terrestre incarco, / ch' insolito furor fe'atroce e scarco, /
, iii-295: ira cessi da te, ch' ella ti tolle / la conoscenza et
spero, tra gli onesti s'aspetta ch' io... tradisca segreti che involgono
: non vo'che mi vegga prima ch' abbi / la rete tesa, dove
. del tufo, 75: par proprio ch' abbia involto all'esca / un vario
decorose e all'eleganza della locuzione quel ch' e'non pareva da dubitarsi, ch'
ch'e'non pareva da dubitarsi, ch' e'non sapessero con aperta chiarezza spiegare
volendo raffigurar cesare, saria cosa ridicola ch' ei gli mettesse in testa uno involgio da
diavolo fa, e spezialmente le cose ch' e'fa perdere egli, facendo fare
, 27: era tanta la simpatia ch' ella ispirava involontariamente che venne rispettata.
sentiva già nelle vene il fuoco insinuante ch' esalavano anche involontariamente quelle pupille e provava
morte, / qual speranza è la tua ch' io non mi arrenda / all'eteme
. tasso, 5-4: non sia ch' involontari io vi ritegna. rovani, 1-105
, nello stesso tempo, l'assicurasse ch' egli prendeva la famiglia sopra di sé
nardi, 4: poi ch' ei fu veduto morto cadere, incontanente
bibbia volgar., ix-169: preso ch' ebbe josef il corpo di jesù,
bene le mane e brazi, per fina ch' el può, abelmente verso i zenochi
padre mio meco vera'ne, / ch' io voglio appresentarle al suo cospetto. f
. ghirardi, 41: costui, ch' è gionto ora, mi par assai
a un piccolo tabarro / i poeti, ch' un tempo eran divini. foscolo,
lasciando ignude le spalle e il petto ch' era per altro voluttuosamente difeso da una
reti / mostrando involto un cer- biattin ch' ha preso, / le fa cenno se
, / le fa cenno se 'l vuol ch' entri nel bosco. tasso, 5-42
l'angelico sembiante e quel bel volto / ch' all'amo- rose reti il tenea involto
/ e stretto sì dall'adomate chiome / ch' io mi starò legato nel desio /
e in mortai nebbia involto, / sì ch' hai la luce ornai quasi smarrita,
1-28: quivi, figliuola mia, nasce ch' irato / nettuno con ulisse, ognor
, vii-471 (15-12): quigli ch' eran d'altro amor envolti, /
, / lei non conobbe, sì ch' ella sparlo: und'eo remasi tristo
sì piena di dolor la mente, / ch' è tristo lo cor meo, che
, iv-154: di pene involta / convien ch' odii la vita e si distempre.
incominciando dalla persona e storia sua, ch' è tutta involta e seppellita nel mistero
e danno, / giunti col tedio ch' ogni piacer cassa. / insieme involti
71: la mente, da poi ch' ha abbandonato tutte le cose terrene,.
i saracini, involti in tenebre, ch' avesse ispirito di profezia sopra tutti.
/ mai sempre il meglio e quel ch' è a noi più caro / fa sparir
: * ombrella involucrata', dicesi quella ch' è munita d'involucro, a differenza dell'
e schiacciato, ed è questo seme ch' io desidero e che vi prego di
, / bove ed asen tenuto, ch' eri sì onorato. predica, 173:
questo si può intendere che voglia significare ch' era involuta et intricata d'arbori salvatichi
marte vapor di vai di magra / ch' è di torbidi nuvoli involuto. de marchi
esposta la involuta pannocchia del banzavóis, ch' è una specie di granoturco dolciastro proprio
, vi-22: indossano l'altrui spoglio ch' involarono per involversi in quello. poerio,
. petrarca, 53-35: tutto quel ch' una mina involve, / per te
stesso / intepidire e riscaldare in guisa / ch' ei poi ben tosto in rapide faville
filippo mio avolo, per una malleveria, ch' entrò per lui, fiorini xxx.
e brutto, / con tanta broda ch' era una vergogna, / mezzo stracchiccio
bisognava certo, per volerne uscire, ch' egli prendesse dragut con la capitana turchesca,
intesse l'ostro / di bei fioretti ch' or di gelo imperla, / nell'alba
! non mi / voler inzampognar, ch' io non la credo. l. salviati
e ingannami, ciurmami, inzampognami; ch' io ti benedico, su. idem,
inzibettati. lippi, 8-48: non ch' ei ne desse loro occasione, / come
baldone, / tanto l'insipillò, ch' allora allora / ei corre alla cugina,
quell'altro inzoccolato ha fantasia, / ch' e'denar siano all'anima in supplizio.
... a smaltire il vino ch' egli ha inzuccato. idem, 11-4-2:
bocconi, / che la sorte, ch' i meriti non vaglia, / serba e
e condisce e 'nzucchera per quelli / ch' agli occhi torti suoi paion più belli
, 5-97: -toglietevi questo marzapane, ch' è molto dolce e delicato. -o
occhi a l'amo inzucarato, / ch' ha già tanti pigliato, / et ancor
amore. imperiali, 4-638: so ch' io 'l vidi pur, che tante volte
un acquazzone, vien soltanto in mente ch' è ridicolo inzupparsi per una faccenda che
): ma quel da mont'alban ch' era ima spugna, / di rabbia quanto
vino. baruffaldi, i-io: fin ch' io bevo d'uva forte / io non
non la restituzione de'forti almeno la sospensione ch' egli proponeva. -oberato,
te grave la morte; / e so ch' io non sarei manco costante. machiavelli
io far mina e scempio: / ch' io stesso il vidi. foscolo, iv-315
e che voglio io, se non ch' egli arda? petrarca, 126-53: quante
persona, per grande alegransa me pare ch' eo scia in paradiso. giacomo da
giacomo da lentini, 4: zo ch' eo dico è neente / inver ch'
ch'eo dico è neente / inver ch' eo son distritto / tanto coralemente. dante
/ perch'i'l'odo pregar pur ch' i'm'affretti. boccaccio, dee.
recate. pulci, 17-87: sappi ch' io lo uccisi io, santa corona.
voleva dirti quel che t'ho detto: ch' io non sono più tua, che
, 16-18: voi mi levate sì ch' i'son più ch'io. idem,
voi mi levate sì ch'i'son più ch' io. idem, par., 26-60
mondo e tesser mio, / la morte ch' ei sostenne perch'io viva, /
sole / di tutte noi, altri ch' io non sapea / questo peccato, e
spolpato: / non può cuocere il vino ch' è diacciato. fagiuoli, vi-76:
quello che io fui, con quello ch' io sono. gioberti, 12-iii-
io » artistico depurato da tutto ciò ch' era idea o forma altrui. d'annunzio
]: l'ioide, overo ypsiloide, ch' è nella radice della lingua, composto
. ti do quella còscina / piena, ch' è posata là in terra, /
tuttavia non credeva un iota delle miserie ch' egli le raccontava. papini, 27-225:
f. bertini, 7-54: vo'scommetterete ch' e'non la cede in valore a
/ mi dice dei colloqui indifferenti / ch' ebbi talvolta con quei conoscenti / per una
, chiamata iperbole,... concede ch' ei si possa usare per accrescimento e
possiamo noi addimandare un modo di dire ch' è fuori di credenza « per trapassare il
moretti, ii-322: oggi si direbbe ch' egli avesse dormito settecento anni, giacché
il lustro ed il posto; verità ch' esclude l'iperbole e la iattanza.
. gualdo priorato, 9-19: dichiarossi ch' amava più tosto d'esser vituperato con
d'esser vituperato con attributi non convenevoli ch' esser adulato con ipperboli affettate. carducci
... posso assicurar senza iperbole ch' io non sono informato de'rigori dell'
trentamila soldati senza la cavallaria, e ch' i pezzi fossero trentadue. -che
: la figura emisferica, o iperbolica ch' ella sia, è pregio dell'occhio,
equazione... sarà una iperboloide, ch' io suppongo delineata... dentro
, / da l'indo ai monti ch' ai tuo mar via danno. b.
/ in tant'odio or mi cade / ch' anzi che ad essa io trar prometto
si rimase da la sua lunga peregrinazione ch' egli aggiunse a gli iperborei. f.
, / e piace al sommo ben ch' ogni uom s'incini / al grado
trarca]... di quel dilettantismo ch' è indizio di spirito non profondo
non profondo ma di quella perenne insoddisfazione ch' è propria degli iperfantastici, degli
'ipermetro', aggiunto di verso, ch' è fuor di metro per eccesso di sillaba
o modi musicali presso i greci, ch' era il più acuto di tutti.
a posta pel vostro cervello, / ch' è tutto scienza e tutto ipocondria.
; se gl'ipocondri / non vo'ch' i fianchi m'afferrin più sodo,
30-233: le alessandrine, il bel tondo ch' ell'erano e l'impronto bene scolpitovi
, iv-426: nomi di questi uomini ch' io scopriva così ipocriti, mi erano,
inf., 23-92: o tosco, ch' ai collegio / de l'ipo- criti
cioè l'umido, e quella terra ch' è la lor ipostasi, sieno sustanze
senese vagheggia troppo a lungo l'ipotesi ch' ei potesse venirvi a studio ancor giovinetto.
effetto appresso di loro fa quella erba ch' essi chiamano ipice, la quale ne'
giuseppe flavio volgar., i-180: ragunato ch' egli ebbe tutti e più nobili di
, 2-1-37: strano è ancora a udire ch' eziandio per i conviti si faccia carne
appuntata e nella somità à piccole linguette ch' escono a canto alle foglie. credesi
il destrier, ma naturale, / ch' una giumenta generò d'un grifo: /
.. capirà nulla affatto di questi ch' egli potrebbe chiamare prime aste od arpeggi
con gli ipsilonni i zeti, / ch' ancor de'cigni incivittì la spece.
, accenti ed ipsilon, che parerà ch' ogni dottore dica a modo loro. moneti
per l'amica / tua donna, ch' ha la notte ancor filato, / che
'ronne ', / a pretender ch' abbia nome / non già * fio '
l'estinse. / sa 'l valentinian, ch' a simil pena / ira conduce
» rispose, con una voce ch' esprimeva un'ira ben diversa, ma un'
nostro quali sono nelle città gli artefici ch' attendono al guadagno; ove l'ire e
/ li concedette, in mano a quel ch' i dico, / gloria di far
pensi / forse a questa ruina, ch' è guardata / da quell'ira bestiai ch'
ch'è guardata / da quell'ira bestiai ch' i'ora spensi. collenuccio, 37
»; / e parve a me ch' ella menasse seco / dolore e ira per
volsimi verso lui con tal vergogna, / ch' ancor per la memoria mi si gira
a natura in ira, / questo ch' abitiàn noi fetido mondo: / tanto è
la maestà del re, furono causa ch' esso con più d'una lettera risentitamente se
ài posto in tale iranza? / ch' io son smanito, non so ove mi
. tansillo, 1-266: quando avvien ch' io m'attristi o ch'io m'irasca
quando avvien ch'io m'attristi o ch' io m'irasca, / il veder voi
platone forse e gli stoici avuto oppenione ch' ella fosse divisibile: per avere essi
irascibile e concupiscibile si chiama, quanto ch' elio sia nobile, a la ragione
concupiscibile e irascibile, onde bramano quel ch' è buono e discacciano quello ch'è
quel ch'è buono e discacciano quello ch' è cattivo, degli oggetti che passano
1-235: parlando prima della fortezza, dico ch' ella ha a regolar quei due affetti
fosse posto nell'irascibile, ma solo ch' egli avesse maggior somiglianza con gli affetti che
, / s'odiavano ad un segno ch' è indicibile, / e più volte alle
goldoni, iii-574: tutte le altre cose ch' egli ha scagliato contro di me in
irata, dunqu'è raro / senza ch' io pecchi darmi penitenza. guittone, xxiv-
2-8: tosto n'avisa il re, ch' a la novella / di lui si
nostri cani irati e calidi, / fin ch' ogne pietra è del suo sangue sazia
, 1-17: chi è irato di ciò ch' egli dona, sì perde lo suo
. la chiamava jettatrice, lei, ch' era usa a sentirsi dire di portar,
baruffaldi, 75: quest'altra, ch' è certa mistura [di tabacco]
, / se tu sa'ir; ch' i'per me non la cheggio. idem
il giovane, i-322: con ine, ch' era ancor donna assai fresca / e
in galea, / se gente vedi ch' ea / forte da non potere / contra
c. gozzi, 1-228: ite, ch' ei s'avvicina. testimonio /
.. / né altro sarà mai ch' ai cor m'aggiunga. poliziano, st
stoviglie e il vin di chianti, / ch' io tolsi in dar la caccia a
fu la radice / di mia salute, ch' altramente era ita. b. davanzali,
lo scampo cagione / del giovanetto, ch' altrimenti er'ito. magalotti, 1-446
, scomparire. ariosto, 5-53: ch' una femmina a morte trar ti debbia?
a morte trar ti debbia? / ch' ir possan tutte come al vento nebbia!
: / pensa la succession; pensa ch' ai peggio / oltre la gran sentenza
. sbarbaro, 1-115: le foglie ch' iva discernendo piuttosto a venefica tisana pensai
matrimonio. costo, 1-72: avuta ch' ebbe la moglie, volete altro che
. cecchi, 309: per fede mia ch' e'porta un gran pericolo / di
la pace fusse ita innanzi a quello ch' egli volea. machiavelli, 1-iii-729: dimandatolo
a color, cui dissi suso, / ch' avanti a scipion non erano iti.
, / egli è quasi più là ch' ire in orinci. -ire in pecora
,... e a quello ch' io veggo egli è ito in persia,
169-54: egli era presso a due dì ch' egli avea accordato l'oste, e
una cosa: chi è quel giovane / ch' entrò pur dianzi in casa, a
cioè quando alcuno dice di sé meno ch' e'non è, peccato? cicerone
d'ari- stotele in quella parte ancora ch' alle parole appartiene? vico, 335
le parole s'intendono per lo contrario ch' elle sonano. landino, 309: come
venirci? tu mi parevi sì insuperbito ch' io non credetti che tu ci degnassi
troppo, con far le cose maggiori ch' elle non sono; e per l'
ironicamente. -io dico dal miglior senno ch' io m'abbia. brusoni, 558
non adiratevi meco né tornate a dolervi ch' io parlo ironico. leopardi, 1025
spagna, 16-20: vide la dama ch' a tal cagion piagne; / contra di
lasciaron vincere di maniera da lei, ch' ei non tennero, come uomini, conto
montale, 2-15: ricordo la farfalla ch' era entrata / dai vetri schiusi nella sera
e irradiò la chiarezza della luce divina, ch' era molto aspettata, sopra coloro che
.. e la fucina degli spiriti, ch' egli a tutte le parti, che
, spogliato di quella irradiazione ascitizia, ch' ei riceve nel passare per gli occhi di
gioia. bechi, 2-95: un sorriso ch' era tutta la sua bellezza, tutto
si spaventa al sanguinoso lume, / ch' havvi e che 'l tronco e 'l
46-9: la sorella è con lei, ch' ove ne irraggia / l'alta beltà
tacita e negra / ancor tempo verrà ch' altri la traggia, / e la spieghi
, in rompendo su'parlare, / ch' ai su'parer ver dio troppo fallava.
perdizione, à menati alcuni a questo, ch' elli dicano che dio non è.
o irragionevoli non so, ma sento ch' io non li posso più soffrire. ferd
quaranta anni tutto altra cosa di quel ch' ei gli avea rappresentati al re.
è essere assimi- gliato alle bestie, ch' essere nato bestia; perocché naturalmente non
cose che io ho poste, però ch' io nolle credo così io, che non
[gli uomini] la parte sensitiva, ch' è l'anima degli irrazionali. magalotti
, / come lupo rapace e sanguinoso / ch' ai peregrin la robba e vita ha
1-70: sopportare coloro che ti pare ch' alcuna volta si portino irrazionevilmente e bestialmente.
d'annunzio, iv-1-1042: tutto ciò ch' egli compiva, ch'egli sentiva,
: tutto ciò ch'egli compiva, ch' egli sentiva, aveva per lui l'irrealità
in contumacie consumatissime e irreconciliabili, temendo ch' egli con qualche larga condizione per se
, 1-iv-718: non v'è chi dubiti ch' ei vada a veder roma in questo
, 26-17: odia irreconciliabilmente tutto quello ch' è negozio ed ama con trasporto di genio
lambruschini, 4-94: di questa, ch' io chiamava * civiltà nuova ',
propri un deposito di sangue rappreso, ch' è quello appunto succhiato dal ghiotto vampiro
soleva fare, bisogna per illazione concludere ch' ella alcun altro diliga. galileo, 3-2-113
non si diventasse irregolare, / direi ch' io sono in gran disio sospinto / d'
non gli vò dare, / non ch' essere omicida e irregolare. -per
. montale, 3-177: mi dicevano ch' era impossibile colpirlo [il pipistrello]
quale io vi parlo non nasce da notizie ch' io abbia d'alcuna vostra irregolarità di
iv-5-116: ringrazio vostra eccellenza del ricordo ch' ella mi dà, a fine ch'io
ricordo ch'ella mi dà, a fine ch' io regoli la prodigalità mia inregolata.
superbi invola i danni, / e fa ch' il tempo irremeabil passa. camerana,
: la signora si puntigliava a rispondere ch' io aveva rotto irremissibilmente l'accordo.
che a questi due patti, e ricordati ch' io soglio essere irremovibile. manzoni,
): pur troppo ho dovuto intendere ch' è irremovibile. massaia, x-150: me-
movimento di testa, il quale indicava ch' egli vedeva la cosa diversamente. d'annunzio
le opinioni di foscolo sono diverse da quelle ch' oggi noi irremovibilmente teniamo.
mia ferita, / quando provato avea ch' era possente / trarmi ad irreparabile ruina /
sirocchia, quel tesoro della verginità, ch' ella ha irreparabilmente e sì tosto perduto
frutti di censi, per la ragione ch' essendo morto ed irrepetibile il capitale,
di nuove verità, e quasi sdegnando ciò ch' è già divenuto patrimonio del popolo,
2-129: dunque pensar già non si dèe ch' es- sendo / sparso a noi d'
lasciò mai uomo alcuno vivo, mentre ch' ei lo passava, cioè usare la ragione
suoi pensieri, perché l'acutezza, ch' è bastevole a trovar ragioni da dubitare
un'ambasciata da parte mia e ditegli ch' egli ha grandemente del pol- troncello.
può la codarda irresoluta condotta degli uomini ch' or sono a capo delle cose nostre.
, / del morente si fa speglio / ch' or s'avviva ed or vien meno
venezia sono pure in quella medesima inresoluzione ch' io le scrissi altre volte. porzio
emoli del nobile lord ascrivere alla noia ch' ei prova della costituzione britannica, e
l. bellini, xxvi-3-271: dal giorno ch' io posai sul paretaio, / dove
tua illuminazione, splendore inacessibile, sì ch' io ti possa vedere con aspetti e
v'ha, quando sia colpevole, ch' esentar si vaglia da i colpi della vostra
pur con saldo animo sopporta / quel ch' ai destino irrevocabil piace. m.
il tuo gran nome eterno, / or ch' io son teco, e l'implacabil
a cui mi sono raccomandato m'assicurarono ch' io avrei speso vanamente i passi e
. cavalca, 6-2-196: quello ch' egli ha sommamente in odio, cioè
, 1-234: era pur forza / ch' io t'annunziassi, io stesso, esser
: irrigar vid'io vago giardino, / ch' era tutto per sete arso d'intorno
vene ancor più dell'usato, / ch' irrigando sen vanno il lato ostile. g
di maometto, 11: e1 paradiso dice ch' è un orto, el quale è
grasso ed irrigidibile, confessando gl'intendenti ch' esso imma- grisce la terra.
vi faceva. redi, 16-v-401: quel ch' è peggio, [i medicamenti]
: a dio che non le spregia, ch' ha in fastidio / il fasto superbioso
i impress.]: quinci è ch' io piango così inrimediatamente. = comp
razza come per vivacità dell'istinto, ch' assalì con coraggio intrepido, con latrato
le calunnie con tra gassione, e ch' egli fosse profanatore, dispregiatore e irrisore de'
/ perché, quando sia caso / ch' entrin qua di brigata / giovani inrispettosi
nei trasporti d'amore, ancorché paia ch' ella molto dependa dalla naturai forza che hanno
. v.]: 'irritabile', ciò ch' è suscettivo di eccitamento. e si
dare importanza a un certo progetto di carro ch' ei credeva invincibile. carducci, ii-8-165
dose di pittura, dirò così, ch' entra nella nostra poesia, è forse uno
espultrice o per la languidezza dell'irritamento ch' egli suol fare, rimanga dentro il nostro
la ringrazio dall'anima sì della pietà ch' ella ne sente, sì de'consigli che
, infelice, e non fare / ch' irata io t'abbandoni e t'odii
e con il loro moto levano ciò ch' è superfluo; overo, restando, riparano
/ al mover del tuo ciglio, ch' è canora / irritatrice tromba a l'
, ma sudar e affannarsi molto più ch' egli voluto non havrebbe. buonarroti il
92): del vizio della irriverenza, ch' è segno di superbia e di matteria
classici più rispettati e più rispettabili, ch' altro er'egli che un povero imitatore?
7-42: il papa, per l'irreverenza ch' eb- bono al sagramento matrimoniale di copularsi
bono al sagramento matrimoniale di copularsi prima ch' avessono la dispensazione, tardava di farla.
a genio al poetino uraganeggiante e irromantichito ch' era allora giuliotti. = denom
popolazioni guidate dai più vecchi contadini, ch' ivano innanzi portando in mano crocefissi e
6-511: in così angosciosi lamenti irrompeva ch' io bandii dalla mente il truce sospetto.
- irruppe con iracondia repressa - ch' io avrò torto anco in questo. palazzeschi
si rimena con un bastone valorosamente, ch' ella faccia la spuma ben alta, così
contando a goccia a goccia / l'acqua ch' indi brillando usciva fuora. arici,
sparge quinci e quindi tant'odore / ch' arabia par che quivi tutta irrore. carducci
mondani costumi. marino, 20-351: ch' ardire e vigore abbia in sé stesso /
mio decaduto cimier, chi potrà darmi / ch' io vi riprenda! manzoni, fermo
. composizione alcuna per addesso. so ch' io troverei la vena torbida e la
applausi, il concorso, l'irruzione ch' ebbe quella favola per diciotto successive recite,
sagittari, ed hanno / gente con lor ch' è più vicina al polo: /
. bembo, 1-220: vero è ch' un crin di lei negletto ed irto /
un crin di lei negletto ed irto / ch' io miri, o l'ombra pur
fina biancheggia la canuta lana, / ch' irta, negletta e inanellata pende /
gli altri adocchiato car- dorano, / ch' è re di mulga, tutto irto e
risponda / chi che tu ti sia, ch' in corpo orrido et irto, /
con la destra armata / di ferro, ch' ancor fuma al caldo sangue / mi
1-22: perdonò cristo al sezzo / punto ch' ai padre suo rendè lo spirto:
'isabella', dicesi del mantello di cavallo ch' è di colore rossiccio-giallastro, ed è una
menzogna di'ad isciente, / credendo ch' io m'arrenda, per paura /
fare e non lasciare fare iscrivere quelli ch' entrano nela compagnia di nuovo, se
non si dirà 'iscrizioncina ', ch' è suono di vezzo e di lode.
: se goffe o maligne, o, ch' è quasi peggio, adulatrici, anche
: 'ismaelismo', cre denza ch' è una corruzione del giudaismo, tenuta dagliarabi
figlio d'abraam, ebbe uno figlio, ch' ebbe nome amalec, del quale son
dalle strade, ma anche le case ch' erano da per loro e disgiunte da quelle
cicalate. fagitioli, 1-2-22: fin ch' ha avuto roba, l'hanno ammezzo
e prende ognor vigore, / tanto ch' io penso in isola trovarmi / se così
isolato, e lontano da'miei cari, ch' io non credeva di poter durare in
9-373: diavol lo faccia, / ch' e'ci recasser da far colizione / una
invenzione ha pure un suo significato morale, ch' è sfuggito agli ispettori della critica estetica
solo scartabellarlo un poco si comprende facilmente ch' ei non contiene altro che conti di
il giovane, 9-310: le catene ch' ei veggono e le 'nvoglie / ispide
di forma, un sentimento letterario, quello ch' essi destavano: il concetto esclusivo,
assol. giamboni, 2-71: mentre ch' elli il delfino sta sotto l'acqua
voce, il discorso, e più ch' altro le intenzioni e gli affetti; e
si dice o si fa meglio di quel ch' altri o noi medesimi s'aspettava.
ti saranno indicate da questo, ch' io ho rimandato l'articolo a
ritenne / di qua dal dolce stil novo ch' i'odo! buti, 2-577:
iacofione, lxxxiii-547: pensa la 'ssaguranza / ch' a meve este avenuta, /
« non è questi quel ruggieri / ch' io audii e vidi l'altrieri / cantare
-quando a isso / sarò, vuo'ch' io mi stia? testi non toscani
. coletta, 12: tal pensa ch' altrui vene et ipso va, / però
arriva una mattina una chiamata, / ordin ch' io vada subito isso fatto, /
. ungaretti, xi-211: questa vallata ch' era una felice pianura divenne issofatto un
isso fatto è sciocco ed ignorante ben ch' egli abbia pienissima scienzia di tutte le
de la mam- moletta verginella, / ch' e boschi nostri non ci negheranno.
intrar duo bei lavacri, / onde su ch' intra l'acqua il prete spanda,
senesi, v-202-142: dimandameli istadichi per ch' elino atenesero ciò ch'avevano impromesso,
dimandameli istadichi per ch'elino atenesero ciò ch' avevano impromesso, ed elino non ne volsero
cavalier cinquecento per istagi / de'migliori ch' io abbi e de'più sagi.
: pregovi che istiate quivi istanòtte acciò ch' io possa sapere da capo quello che iddio
insino alla fine, di questo istante ch' è al presente, e sempre senza
volgar., i-157: erode, poi ch' el figliuolo ne fu andato a cesare
... co'grand'instanzia richiesto ch' io scrivessi come l'ira si potesse mitigare
s'unisse a loro per un giro ch' avevano pensato. pirandello, 8-411: vedete
ariosto, 26-92: ricusò la pugna, ch' avea usanza / di sempre egli cercar
necessità di mostrarsi, di far sapere ch' è venuta al mondo: è questa
, se già mai la provi, / ch' esser suol fonte ai rivi di vostr'
, ma genera tanta certezza delle cose ch' ei pruova ne l'intelletto umano,
ei pruova ne l'intelletto umano, ch' ei non è manco chiaro di loro ch'
ch'ei non è manco chiaro di loro ch' ei si dia de'primi princìpi.
, 1-iv-112: non in vienna convien ch' ella faccia valere le sue solide ragioni:
carne al mostruoso / fratello di colei ch' è la tua nuora. pratolini, 9-675
oh pietosa sorella, il modo istesso / ch' usi per consolarmi è che mi uccide
langue. testi, ii-91: chi sa ch' amore istesso / ne'suoi lavor sagace
metastasio, 1-iv-385: l'architetto medesimo ch' ha fatta quella scena del * parnaso '
vi esorta a prender quel partito / ch' egli ha di tòr di sé già
16: mi istigava la saggia / ch' io venisse con l'armi / a palesar
30-33: fu naturai ferocità di core / ch' a quella [battaglia] v'instigò
in contrasto con la storia ma ch' essa è solo il sedimento cristallizzato
naturale sia differente da tutti animali, però ch' elli adopera per intelletto. savonarola,
, par., 1-114: nell'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature
vostro pennello ha certi istinti, / ch' han del divino, e sa creare anch'
disse... /... ch' io, seguendo un mio lascivo instinto,
languidi e fugaci / non è 'l baciar ch' ha istituito amore; vuol ei che
cenzio ed impetrò che li confermasse la regola ch' elli avea istituta. s. agostino
suo. pallavicino, 1-271: par verisimile ch' essa natura... abbia istituito
campana, iv-93: lodovico guicciardini afferma ch' il primo conte fu istituito l'anno salutifero
le regioni e i colli, le parti ch' erano abitate chiamò tribù, secondo che
e ora comincierò dire il modo del vivere ch' egli instituì a tutte. panigarola,
altri già noti il maggior numero di confronti ch' io poteva. rosmini, 1-73:
s'istituisce una officina, è tale speculazione ch' io so non esservi tornaconto. d'
1-i-7: fu de'persiani l'instituto ch' intimava severi castighi alla licenziosa loquacità.
.. nel dominio non temeva altro ch' esser temuto. g. paleotti, l-n-367
loro adattare l'instituto ragionevole alle abilità ch' egli hanno per natura. 13.
, da lodar luigi xiv nel ringraziamento ch' egli fa all'accademia. -professare un
e volte giù per una angusta foce / ch' istmo s'appella in barbaresca voce.
ne l'antica istoria / di lobo, ch' ebbe tanta avversi- tate. cavalca,
, / e fanno istoria que'pochi ch' intesi. tasso, 13-i-284: ché gloria
costei, vede el gran torto / ch' ognor mi fa; non potria farne istoria
, che chiamiamo letterale o istoriale e ch' è il fondamento dell'allegorico, mira
, che così la cosa vede / ch' abbia a venir, come se già sia
nel quale deveva essere istoriato tutto quello ch' era succeduto manzi al sesto anno de
posso ben dirle, istoricamente almeno, ch' io non so vedere quali opposizioni abbia a
, 210-79: poi entrarono, quattro ch' egli erano, in uno letticcuolo che avea
. bocchelli, 9-373: si sa ch' essi [i gladiatori], erano addestrati
, 854: in capo a cinque ore ch' uscì fuori / lo spettacol crudel,
voler vestir altra persona / che quella ch' ei solea quando era in gioia. gelli
novellino, vi-112: uno filosafo ch' ebbe nome pitta- gora fue di spagna
perderebbe, se non per uno uomo ch' avesse cent'occhi. = var
. leopardi, iii-45: ho veduto ch' ella è un signore da sopportarmi e
). boiardo, 1-170: essi ch' ogn'altra cosa stimavano fuore che tale
il cristiano, non in quello principalmente ch' egli ha da credere, come tale
godono minor bontà dell'effetto loro, ch' è il fine a cui elle sono
, o dando gl'instrumenti, conchiude ch' ella [l'arte] gli ministra [
de l'acqua de vita, vituperano quella ch' è facta con instrumento de pionbo,
quartieri di parigi e quella iniqua bordaglia ch' era stata loro istrumento. colletta,
quel pittore, di tutte le freddure ch' e'dissero, di tutte le opere che
s'imbrogli. / -non temer, ch' ella è instrutta a maraviglia. manzoni,
di degnare della sua attenzione le memorie ch' egli ha presentato al suo ministro della
letterati, politici e negozianti stranieri, ch' egli consultò ne'suoi viaggi o seco
procura archiviata, / di quanto vuol ch' ella poi dica e faccia / contro la
tutta, e fu sì grande l'allegrezza ch' egli mostrò,... che
la cui mente si è di maniera istupidita ch' ogni sentimento gli è stato rapito via
ad armarsi allor sì negligenti, / ch' eran le guerre già tutte finite / quando
. gozzi, i-63: ciò prova ch' io ero un ignoto dilettante di belle
essere considerato, trattandosi d'una impresa ch' egli conduceva colla maggior serietà illirica italianata.
di tendere a fin di chiarezza ciò ch' io dico più strettamente, e non
mazzini, 30-33: l'unico bene ch' esce da tutto questo, se gli
articolo sopra il * salterio 'italianizzato, ch' ebbe il piacere di prometterle a voce
ai quali, è poco il dire ch' ella [l'austria] tolse alle provincie
vii-525 (69-6): non far dunque ch' a forza d'om possente / italiani
più stiava che gli ebrei, più serva ch' e persi, più dispesa che gli
d'italia, regnò uno suo figliuolo, ch' ebbe nome latino, del quale noi
, 10-i-200: vorrei... ch' ella s'astenesse da certe forme introdotte dagli
: con questo le ho implicitamente confessato ch' io sono in quella scomunicata, derisa,
parole italiane con un poco d'incertezza ch' era una grazia. gramsci, 4-55:
1-iii-24: era l'ora della cena, ch' essi facevano, all'italiana, in
dire. 'parlatemi italiano se volete ch' io in tónda. ve lo dirò in
: ebbe questo attalante italico una figlia ch' ebbe nome elettra. boccaccio, dee.
ringhia, o antichi versi italici, / ch' io co 'l batter del dito seguo
grande il gran figlio acanio, / ch' a l'italico onor campion succede.
sangue uman per tutta la campagna; / ch' a sepelire il popul verrà manco /
mi dicesse il cuore: guarda bene ch' io credo che tu non abbia notati cinque
spesso, e principalmente ora nell'offizio ch' ella si è degnata di fare e di
nuovo mi ricondusse al ponticello, e ch' io ripassai, iterando tre o quattro volte
iii-66: né ti maravigliare / per ch' io paia iterare / in questa parte certi
iterare / in questa parte certi / vizi ch' ò già scoverti / nela parte primiera
ardori. baldi, i-69: quel desio ch' in tutti alberga / di ritornar canuto