non solamente per la legge del peccato, ch' è originalmente intramesso ne'membri, ma
. sì forte e costante, / ch' aversità noi fatichi gravante. cicerone volgar.
è ben d'adamo il luogo, ch' io vi dico; / ma buon per
, i per crescere il contado, ch' era grimo. -difficile, malagevole.
triti a monna / fin ch' ha ne le suo'mani i grini avolti
mani i grini avolti, / sì ch' esser da lui tolti / dubiar non puote
, 2: amore è qui intra voi ch' ha fatto insino a'vecchi deponere le
: corpo mio, fatti capanna! / ch' io t'ho a disfar le grinze
, 5-6-41: così va chi non voi ch' altri travase / nel suo barlotto,
con un mostaccio grinzo e contadino, / ch' aveva una barbaccia di capecchio. caporali
bocchelli, 1-iii-478: la sua compagna, ch' era una zotica contadina callosa,.
di quel grigio giallo d'erba inaridita ch' è peggio del bianco. levi, 1-79
: abbiamo delle leggi decrepite e grinzose ch' è una vera schifezza. savinio, 16
a sua ben savete che, poniàn pur ch' egli aggia podestà lo mio =
dicendo della grolia e delle pene / ch' hanno color che arrivano a quel porto.
fer ben ben ciuscheri ed alti; / ch' egli era, vedi, di quel
mezza lucca grollerai, quasi volesse dire ch' elli era uno de'due che reggevano lucca
sua circunferenza, è derelitta, / sì ch' è la muffa dov'era la gromma
, i-5-13: nere le gronde son, ch' a gli occhi belli / sovrane stanno
canigiani, 1-111: alcuno i panni, ch' i aveva induri, / a scoglio
pascoli, 482: ho inteso dire ch' hanno le sue bestie: / quali
. foscolo, xv-117: le lagrime ch' io ti vedeva spargere per amore mio
dose cilla, / teni lo modo ch' ello te lassao. = deriv.
arme salieno in groppa de'cavalieri loro ch' andavano alla battaglia. novellino, 99
vedeva, / in bella vision, quel ch' io già vidi, / non fra
, /... là dove di'ch' usura offende / la divina bontade,
... / i tre teban, ch' i'dissi, in un bel groppo
/ né ritardar perché il medesimo trovi / ch' ai mondo non si vive senza intoppo
far a la gola groppo, / ch' ella si può come vuoli adusare.
ver'chiunca vizia / la letizia - ch' el atende per merto. -fare
, egl., 4-56: riseme infin ch' ebbe ben stretto il groppo,
il groppo. nievo, 1-283: volete ch' io tagli il groppo della contesa.
, 1-7: troviamo un'altra stella, ch' è chiamata groppo, ovvero galloppola del
batacchi, 3-101: sappiate che un uom ch' ha buon groppone / lo stimo più
sempre co'figliuoi m'ha guerreggiato, / ch' i'non ti metta fuoco nel groppone
, 212: un uomo o una donna ch' è impiegata nella manifattura dei bottoni,
[o amore] tanto intelletto almen ch' io possa / dir degnamente quel ch'io
ch'io possa / dir degnamente quel ch' io ho da dire, / perocch'
suo dormire più gagliardo, si dice ch' egli è sulla grossa. lambruschini, 5-82
, che parlano più grossamente, dicono ch' è la primavera quando gli albori cominciano a
che questo sacco sia il corpo, ch' è stracciato per molte aperture. dante,
mi crederei con tanta chiarezza mostrar loro ch' elle s'ingannano grossamente. settembrini,
del suo capo, non potrà dire ch' egli abbia smisurato ventre ma più tosto
dovrebbono essere più lunghi, alla grossezza ch' egli hanno. guido delle colonne volgar.
quel tempo, ma poi meglio assottigliati ch' erano si facevano freddi e ghiacciati.
le rime son diventate ritrose, / ch' aver le soglio con agevolezza; / or
ostante una certa tal grossezza d'animo ch' avev'avuta con esso per lungo tempo.
e caffè ed altri coloniali, senza ch' egli fosse costretto a rivolgersi ai grossisti.
127: vi trovò uno bellissimo libro ch' avea quasi i fogli grossi come tavole.
sì fatta norma e sì apparecchiata, ch' egli ne poteva formare e ritrarre ciò
egli ne poteva formare e ritrarre ciò ch' egli volea. ristoro, 7-1: li
: questo fior pur or nato, / ch' alza su retto gambo il capo
di poi cuocendole in detta acqua tanto ch' élla diventi grossa, e si colano
, 1-34: non si dee ventosare quelli ch' àe grosso sangue, s'elli non
mare] 'l mondo unisti, ch' è il primo animale. / tra tetra
vorrei pigliare [la moglie], e ch' ella si / morisse fra un mese
dovrebbono essere più lunghi, alla grossezza ch' egli hanno; ché sono sì grossi
, 1-30: guardò nella stanza successiva, ch' era quella dove stava agnolo con la
amore gli era portato; awegna dio ch' egli aveva per moglie una figliuola de'
disputar fra gente grossa / di cosa ch' error possa / ne le lor menti forse
che non vede / qual è quel punto ch' io avea passato. a. pucci
una bestia varia e grossa, / ch' ignora le sue forze. alfieri, i-51
.. fa punto di riflessione su quel ch' e'legge. -poco delicato e sensibile
par d'uno ingegno sì grosso / ch' i'non so ben s'io ti lasso
grosse, / la prima volontà, ch' è per sé buona, / da sé
per sé buona, / da sé, ch' è sommo ben, mai non si
. sacchetti, 14: deh, fa'ch' ogni matta speranza, / la qual
, 56: vorrei lodarti, e veggio ch' io non posso, / se non
è dalle stelle concesso / ad un ch' abbia il cervel, come me, grosso
. forteguerri, 16-103: l'oste, ch' era una scaltra persona, / con
l'assedio della gente di castruccio, ch' era grosso, il duca fece cavalcare a
comune sanza abburattare e trame crusca, ch' era molto grosso e crudele a vedere e
; e di tutte le genti loro, ch' erano diverse, feciono una ischiera molto
so per quale causa; mi scrive ch' è negozio grosso e grasso da starci
paganino bonafè, xxxvii-101: lo terren ch' è tra dolze e forte / ama
. villani, 12-84: arbitrando al grosso ch' altrimenti non si può sapere in tanta
dubbio che tu non pensi o sospetti ch' egli abbia grosso animo contra alla tua
del grosso / e tante pompe, ch' io pensavo che egli / gli passassi d'
1-56: il biado costava il rugghio, ch' era dodici profende comunali, a comprarlo
di laterza... col contratto ch' egli propone; dàgli un'occhiata in grosso
egli ha quell'ira estinta, / ch' aveva meco, e non mi va più
collera gli restava, né era pericolo ch' ei ti stesse più grosso. redi,
nome che assai meglio lo fa conoscer ch' il nostro italiano, percioché essi più
grossolanamente, 'o pur comunalmente, ch' ella nollo riprenda e facciasene beffe. macinghi
: stesa già la tovaglia grossolana, / ch' avea di grattacascio anco il modello,
grossolane sono fatte / con la canepa ch' io ho seminato. -a grossi
, rozzi, indisciplinati, grossolanissimi, ch' essi venissero volentieri a privarsi per amor
più scaltra è oprar di modo / ch' altri se stesso inganni. tommaseo, 3-i-194
vero, tutto si adopera per far ch' egli creda esser peccato ciò che veramente
grossolana e austera, / e dimostra ch' è vezzo e virtute, / se talor
baldinucci, 2-4-128: per la grotticina, ch' è dopo la grotta grande di bernardo
messa: / deh non far grotte, ch' io esperti nelle lettere che queste grottesche non
e scaglia le capate, / che par ch' ei vada giù per un canneto,
è un grottescàccio si sconciamente spaventoso, ch' e'par la valle di giosafatte.
lomazzi, 282: tanti grottescatori son ch' a miei / grot teschi
spiegando l'ale, / dimostra tutto quel ch' a noi s'estende. borsieri,
ricordabile bellezza, certo in peggiar ch' oggi ti mostra / inaspettatamente il caro figlio
864: lo strillo della procellaria, / ch' ama li quindi le portentose inaspettatezze di
sermini, 366: il villano ch' è uso di stare a te citta
di chi aspetta da un momento ch' apuleo fosse si vago / quando l'inasinì
romei, 198: io non credevo, ch' i pedanti volessero che erano alle sue propinque
senza foglie, / che, poi ch' è priva del fido consorte, / sempre
, offesa troppo ed impedita, e ch' inaspra agitando ivi l'ambascia, / onde
. alfieri, 8-290: or fa'ch' io innaspri / sì il dir, che
2-21: se l'affanno, / ch' entro mi rode, e più sempre s'
, / o del rozzo natio, ch' ognor più inaspra, / e cólto più
, 22: inaudito tormento, / ch' altro non m'è concesso / che fuggire
, / a perir come rei, ben ch' innocenti. 4. con valore
: speditamente si cava in conseguenza, ch' ei [il corpo celeste] sia
roero, 3-i-234: chi sei tu, ch' ora vuoi schiuderti il cielo? /
una nuova santa alleanza fra le tre potenze ch' oggi rappresentano il dispotismo in europa,
segnoria, così gioioso / sì com eo ch' amo l'alta fiore aulente / che
sentimento). bonagiunta, xvii-120-12: ch' io l'agio udito dire / ch'
ch'io l'agio udito dire / ch' una grande alegranza / nom si può ben
e dà lumera; / così tosto ch' è apresa, s'inavanza / e spande
giovinetti, o quanti, i ch' inaviditi di sì dolce oggetto, / in
non avere, / non può fare ch' io prenda arie sì strane, / quai
incollerisce, e quinci / vedesi ben ch' esasperato il core / del tonator tutto
a tale che li altri scampassero; ch' io sarò certo che oggi sarò senza
, perché io il merito, imperò ch' io sono inamorata del più crudele e
umile darsi: / d'un tuo darsi ch' è noi, non pienezza / di
esser le cose ormai ridotte all'estremità, ch' era o di cader inavertitamente nelle
inavertiti. fagiuoli, iii-127: confesso ch' io son stato inavvertito. muratori,
incaco a i presenti io, quello ch' io faccio, faccio per tuo amore.
rosa, 1-85: ogni sera avanti ch' io ritorni a casa s'esercita di
in giro sì fatta capriola, / ch' io ne incaco patacca e pulcinella.
avvoltoi senton l'odor del pasco pria ch' incadaverisca la preda. targioni, tozzetti
incadaverito corpo esalava un sì insopportabil fetore ch' era un tormento a'suoi e un
suo signore, /... / ch' alza il volo, ma subito s'
signore, la curiosa ma funesta relazione ch' io cominciai a farvi là nella selva
terz'atto] sotto la penna, ch' io per disperazione lo voglio lasciar riposare
. d'annunzio, iv-1-559: credo ch' egli mi avrebbe volentieri distinte le consonanti
foss'io un bel cantatore, / ch' io li potessi dir l'animo mio,
del dottore..., il dire ch' egli a pena sapea medicare del lattime
sposa d'un certo ricco unigenito, ch' ella faceva di tutto per incalappiare onde
ragna. nomi, 2-85: giano, ch' era un de'scaltri formicotti, /
. refrigerio, xxxviii-136: gli amici ch' han patito onte e travaglio / da
/ pria che tu spregi, lascia ch' io ti dica, / se onorar tu
, 3-105: una di esse navi prima ch' arrivasse, non però molto lungi dalla
2-89: sarà forse meglio, mentre ch' ei così corre, non l'affrettar
l'incalza [la colomba] e par ch' ornai l'aggiugna. -assol
assai stentatamente, al contrario di quel ch' ei fa quando l'aria l'incalza
orgoglio, ma no fallimento, / ch' amor l'encalza, e spera, aulente
la pena m'incalcia e dà conforto / ch' io dica, e poco pensa ch'
ch'io dica, e poco pensa ch' io misprenda. amico di dante, xxxv-n-740
strada, e il tempo, infin ch' abo mi accoglie. monti, iii-225
quando vo'chiamo / mi 'ncalcia fortemente / ch' io v'ami più ch'io v'
fortemente / ch'io v'ami più ch' io v'amo. idem, 661:
da'nimici, emissioni di sangue. ch' abbrusciarono molte tende, trabacche e altri ripari
nimici fino alle porte di pesto, ben ch' in tale incalza fosse riversciato qui dal
/ dona mort'e per uso, / ch' io mora senza induso: / così
/ con la pianta del piè basta ch' uom trattilo; / che tosto l'appetito
ad edera tutto il picciolo pergolato, ch' è alla fine del giardino, fatto prima
e d'ira, bersagliando le finestre ch' erano bene incamiciate e vestite di coltroni
leon battista fatto alzare il registro. quello ch' egli ha fatto di pianta è
, se non un incamminamento verso ciò ch' egli si compiaceva di chiamare il suo realismo
. prestar credito alle voci, ch' andavano intorno vagando, disus.
corteggio. gigli, 54: ch' ella non curasse di restituirsi in piemonte.
encamino con sì dolci piante, / ch' io non rimenbro del passato male, /
venti o più de'detti cavalli, secondo ch' è possente; e va l'uno
della gloria, overamente... ch' amor lo 'ncancheri. buonarroti il giovane,
sensali, col mare, e col campolo ch' è peggio. o dio, che
/ con certe sotigliezze incancherate, / ch' in quanto a me li manderia in
stesso a medicare quest'ulcere, innanzi ch' egli incancherisca. d. bartoli,
l'incancherito suo cimurro / ci bisogn'altro ch' ugnerlo col burro. giuglaris, 4-393
incancherito! ranieri, 1-43: da ch' io son teco, non m'ebbi altro
, se non ricordiamo a ogni istante ch' egli fu uno dei più incandescenti e perpetui
tali donne tanto incanite inverso le parti, ch' elleno hanno posta la lancia in mano
uom che pensa e guata / quel ch' egli ha fatto, e quel che far
incantamento, / e messi in un vasel ch' ad ogni vento / per mare andasse
ha vertude a molte infermitadi, / ciò ch' ovra in acqua fa in olio in
gli impediva; / perché l'annel ch' ella si pose in mano, / fece
66: furono chiamati magi per incantarla ch' ella si movesse; ma ella stette
se consiglia come possa gabbarlo, ben ch' io non intenda le parole. brusoni
con quel non so che di da bene ch' io vi veggo nel viso. buonarroti
. buonarroti il giovane, 9-653: ch' e'mi par tuttavia vedermi al fianco
, / e le tinnanti scatole / ch' ànno il suono più trito, / tenue
non esservi novità d'invenzioni e ritrovati ch' esse non riescano ad affratellarsi, ad
cecchi, 1-i-115: non vedete voi nebbia ch' è stamane? / chi va attorno
/... / di questi ch' or per gli incantati spirti, / prima
, che non potrà farci male; ch' è una vespina gialla incantata lassù nel
uccelli. intelligenza, 152: évi ericonne ch' iera incantatrice, / che giacea ne'
belle tutte le cose, io direi ch' ella fosse ingannatrice o una incantatrice più
lo so... ma so bene ch' io ne sento tutta l'evidenza.
giannotti, 2-2-287: al mosca imposi ch' andassi per quelli incantatori, che non
potendo aver cupido sposo, / peroc- ch' amor da'morti sta lontano, / non
virtù di quell'incanto strano, / ch' avea la lancia sua (se mi
ed incanti / oprando, possan far ch' io mi rivaglia. g. m.
note, alma ben degna, / ch' appo te non più vien ch'abbia egli
, / ch'appo te non più vien ch' abbia egli lode. croce bianca,
lx-1-49: questa lettera fu un incanto ch' avrebbe tratto ottavio dall'inferno, non che
lume amoroso / mi vince in guisa ch' io mi spetro e cedo. c.
su il braccio stava in modo / ch' ognun credea che, qual serpe a l'
. « non istate poi a dirgli domani ch' io non v'ho fatto coraggio »
menta, 2-7: sta a vedere ch' elisa avrà udite le strida d'orsolina,
. giovio, ii-248: certo poi ch' io ho fatto prova dell'amorevolezza del
, v-151: cinque o sei passi innanzi ch' io giungessi alla porta m'accorsi di
starsi là incantucciata, /... ch' apposta aspetta / occasion propizia al suo
'l torvo suo maligno aspetto / con ciò ch' avea di furia, in senil forma
: fu allora che protestò il cesi ch' egli diverrebbe seguace di quella nuova maniera
in così breve / tempo far possa quel ch' in ciò far deve. muratori,
/ e la terra di gielo, / ch' è magherà di lume, lo vagheggia
durezza sua. bronzino, 1-20: quel ch' è più incaparbito e tien più accorto
/ ché da me, non occor ch' io me l'incapi, / non posso
da paol dal ponte alla piera, / ch' aiutano a rizzarsi, quando un cada
, 36: m'hanno detto / ch' e'ti fu rotto il tetto e ch'
ch'e'ti fu rotto il tetto e ch' e'vi piove, / io, ch'
ch'e'vi piove, / io, ch' amo asciutto, ho incaparrato altrove.
certi ghini, certi marchi antoni, ch' hanno prese le poste, incaparrato tutta la
vi può riuscire il proposito in far ch' io, mancandovi de la promessa, resti
mondo / prima, turgido mio, ch' e't'incapestre. bresciani, 6-xii-
tanto si rattrappa / e s'imbacucca, ch' egli s'incapestra. 5.
altri mai piacer terrestri / tanto potranno, ch' io più m'incapestri / o mi
anonimo, i-491: lasso, ch' io so incappato! / vegiomi 'n
ii-639: volle la mala sorte / ch' egli incappasse in una / fusta di barbereschi
straparola, i-201: nella prima persona ch' egli s'ab- batté, s'incappò
, 2-37: o giove, fa ch' io me le incappi ne'piedi, ch'
ch'io me le incappi ne'piedi, ch' io gli ho da dar la miglior
, 4-217: « ho voluto dire ch' è meglio non tirare la corda »,
sentita / troppo bene a la mano ch' incappando / tu cosi spesso, alfin
uom per quei nomi a 'ntender quel ch' i'dica. f. f. frugoni
guisa dannato. castelletti, 1-68: so ch' eravate incappato bene. moneti, 261
mia non nascea da molto bona opinione ch' io tenesse di questa santa corte, la
1-172: io ho fatte un pensiero / ch' ogn'uom di me si rida /
rida / ma l'orecchie di mida / ch' or non incappuccia? di breme,
.. / hame, per lo dolor ch' io n'ho, cacciato / a
fecero al mondo opre sì grate / ch' il mondo ambe per sorte oggi l'
, e la pretende ad ogni costo ch' egli sia il fiore dei damerini e
più bello, / state a veder ch' e'se n'ha a 'ncapriccire. b
mosso [o cupidaccio] / a voler ch' un mio pari, / che non
domenichi [plinio], 14-2: dicono ch' ella [vite] non 4-6: non
tutto tenere / lo pomo lo suo frutto ch' à incarbonato (part. pass
impronte, / gli falsifichi il ben ch' egli sol brama. -rinfacciare.
de'falli suoi rimasa convinta, comandò ch' ella fosse incarcerata. brusoni, 346
degli incarcerati / un... / ch' avia nome ser neri degli abati.
credere... che 10 voglia ch' e'padri tengano e'figliuoli incarcerati al
non parco, / per lo stupor, ch' è nella fronte accolto, / sente
consumi sempre li miei giorni, / fin ch' en polvere tomi / queste dogliose membra
aquilano, 252: se vói consentir ch' ai tutto io mora, / levami
dosso / de'l'uom infin al peso ch' è mortale, / prima che 'l
infinite doglie, e i guai; / ch' a giovenil pensier sol par convegna.
vostro mi doglio del comune incarco / ch' ha imposto agli egri e miseri nascenti
. petrarca, 144-6: nel dì ch' io presi l'amoroso incarco. pulci
traccia / del tuo amatore e fe'ch' a lui la vita / togliesti incauta
delle coma è lo più lieve / ch' ai mondo sia, se ben l'uom
: per non far incarco al nome ch' io tengo, non rifiutar intendo tanto utile
guai a chi venisse a farci incarco / ch' io ho piena la man di bastonate
. castiglione, 635: m'incarica ch' io scriva la sua buona volontà e il
incaricato che io vi rappresenti il disgusto ch' egli ha di non avervi onorato conforme
un potere adeguato all'infinità della potenza ch' essi non conoscono, e lo incaricano del
e lo incaricano del peso del dolore ch' essi non sanno portare. -gravare (
incaricavano se medesimi della pena del peccato ch' egli non avean fatto. fra cherubino
84: io non vi parlai mai ch' io non vi trovassi in collera e che
caso chiamarsi offeso, ma incaricato no; ch' egli sia offeso, conosce ognuno apertamente
villani, 10-48: uno ponte apposticelo ch' aveano fatto fare il suo maliscalco co'detti
pelo, indi 'ncamossi, / ben ch' una parte in coda trasfor- mossi.
ferro orribil trame; / e più ch' egli non puote e in damo stenta,
, caricale con un ferro per modo ch' elle incarnino e appicchinsi insieme. guicciardini,
: e1 mel modo del fare rosso ch' è chiamato cinabrese, da incarnare in
, eo pingo; / non ho vigor ch' ell'ha: / così son di
per repulsa e finto sdegno, / ch' io non adombri e incarni il mio
facesse mai. caro, i-213: altro ch' anello bisogna metterle. voglio che gli
mi si cominciò la croce del desiderio ch' io avevo di fare l'obbedienzia del padre
quind'i'v'ò bene affigurata, / ch' altro parete che scarnata, / se
parete che scarnata, / se non ch' io spero in voi, gioiusa. anonimo
colpo degno di memoria / contra costui ch' è un diavolo incarnato, / sì
mezz'oncia di biacca grossa e men ch' una fava di cinabro. leonardo, 7-i-71
or avvenisse / a lo meo cor ch' escisse / come 'ncamato tutto. bondie dietaiuti
fidato amico aletto, / mi sforza ch' io mi deggia rellegrare. latini, i-217
figura, / merzé li chereria / ch' a lo meo male desse alleggiamelo. bonagiunta
/ omo quand'ha pesanza, / ch' elli trovasse la pietà incarnata. guinizelli
che io vi voglio, che ogni volta ch' io riveggo marcantonio vostro mi sento
corpo, può tanto con seco ch' oggimai la ragione vi ha puoco luogo e
piacesse darmi tanta di balia, / ch' io vi sapesse dir come 'ncamato / del
largo dell'andare attorno che l'altre ch' en di sovra, parmi che con fanciulle
la nostra redenzione / prese encarnazióne / ch' è senza corruzione / de te, donna
. giamboni, 8-i-103: uno, ch' ebbe nome otto, fu il primo
met- tiesi poi, se più vo'ch' i't'incarti, / tra que'della
in tratto, e si sarebbe creduto ch' ella ridesse di voglia, degli occhi
poco sono morti li greci, mentre ch' elli si studiano di pigliare il castello e
questo riempimento dell'incastellatura di legnami, ch' è il punto più importante di tutto il
molti modi ed in molte maniere però ch' ella può essere in mangiare ed in
mia mi fanno l'onore di credere ch' io stia tutto il giorno soavemente affaticato
in capo. dante, xvi-3: ch' altro consiglio, ben lo vi protesto,
solfo è di bisogno fare un fornello ch' abbi grata e contenga per longhezza,
farà sol creanza o gentilezza. / ch' il più sarà ben un letto rifare
testereccio..., che pretenda ch' ai mio sillogismo si presti fede, come
dimonio mi tiene si incatenata la gola ch' io ho balìa. 3.
cose restano da creare in italia, ch' io sospiro in vedermi così stretto e
tu 'nvecchi e 'mpazzi; e 'ncattivisci, ch' è peggio. cesari, iii-516:
dice columella, incattivisce, e di gentil ch' ella era, insalvatichisce, e divien
: chi si sforza di fare quello ch' è rio, istudia d'incattivire la bontade
per segno di gratitudine, si sforzò far ch' ei non potesse temere del mal animo
creder i figli tuoi / a lei, ch' uccise i suoi. testi, i-137:
che veggen- dolo, il misterioso lavoro ch' è la polpa d'un albero, gli
/ sì le stringe la groppa, ch' ella pede. = denom. da
, e con non so quali altri strumenti ch' io ho immaginati in su'piedi delle
: l'oceano entrando per questo spazio, ch' è detto atlantico...,
ora me attento e ora una carta ch' egli avea sotto, tanto fece e tanto
sul rame, ne trasse tante, ch' egli ha riempito quasi venezia di visi
fossi intorno così profondamente incavati e larghi ch' era orribile il misurargli con l'occhio
uova, / e ne'sett'altri dì ch' alcione cova. della porta, 4-82
: quelle tane incavernavano tanto a dentro ch' egli v'era amplissimo spazio da ricoverare
cambino d'a rezzo, 135: poscia ch' io ebbi le parole udite, /
la tiravan dietro a riva, in parte ch' ella non potesse far nocumento alcuno.
venere pandemia... in ricompensa ch' io non ti abbia squoiato vivo e
che non impediscano l'apri- ture, ch' avranno a servire per gl'intermedii. targioni
/ scopri le dolci mamme, / ch' ondeggian sopra il latte del bel petto:
: / mostrami il vago piede / ch' orna di fior la terra ov'egli incede
83: sì grande è quella luce / ch' esce della serena / suo faccia splendiente
l'arco tende; / e tal ch' ai sol di suoi lieti occhi belli /
ogne contegno / e de la gente ch' entro v'era incesa. idem, inf
spirti; / catun si fascia di quel ch' elli è inceso. buti, 1-674
buti, 1-674: 'si fascia di quel ch' egli è inceso'; cioè della fiamma
da li pensier miei, / ma solamente ch' amor m'incendea. cavalca, 18-109
furore / mia lingua incenda, poi ch' io canto d'armi. caro, 16-28
fiamma, 480: da quel foco ch' accende / in ciel le pure menti,
, e chiara / appar la via ch' adduce / con somma gioia ov'è l'
, che m'à radopiato, / ch' ella si pensi ch'io non sia vietato
radopiato, / ch'ella si pensi ch' io non sia vietato: / lo
, dolze meo segnore, / confortate, ch' io più di voi incendo. dante
. boccaccio, iii3- 76: per ch' io ti priego, s'alcuna fiata /
la morte d'allessandro grande, subito ch' e'prìncipi macedoni cominciarono ciascuno a procurare
: li miei dolor'son tanti / ch' io tutta ardo e incendo. iacopone,
fiamma e l'incendevol esca, / ch' ha da l'arida pece e dal abete
arida pece e dal abete, / fa ch' in un tempo si dilati, e
incendiarie. palazzeschi, 1-422: credete ch' egli avrebbe continuata la sua propaganda omicida
e lucia, 167: il fuoco appiccato ch' ei sia non si lascia guidare dalle
senza altro tormento / 11 gran ardor ch' io sento / intenso incendimento. =
: il vento soffia, e vigor fa ch' acquiste / l'incendio. gualdo priorato
al termin suo talora, / poi ch' ebbe fin si alto incendio ancora.
del volto, che in quattro dì ch' ella visse tutte possa de le gote si
arde e sfavilla, / fatt'incendio immortai ch' ognor s'avanza, / fiamma che
non so che soave e piano / sentii ch' ai cor mi scese e vi s'
ariosto, 1-7: il savio imperator, ch' estinguer volse / un grave incendio,
cavalca, 21-62: del cuor, ch' è di dio tempio, incendi- trice
suo fuoco / tira dio caccia del cuor ch' è suo loco. varano, 1-197
loco. varano, 1-197: allor ch' io scorsi in lei fremer cotanto /
idem, lxxxiii-554: beato lo peccatore / ch' acquista cotale amore: / dello inferno
: de gl'idoli stessi, quegli ch' eran di legno similmente arse e incenerò
volgar., 2-17: la terra, ch' è già così abbandonata e privata e
amore. bandello, ii-1109: i'ch' avea l'alma d'ogni aita ignuda,
cremato. tasso, 8-5-1485: quel ch' avanza del suo corpo estinto i e
alfieri, 5-221: alto là: ch' ai suo dir qui pongo intoppo;
: voi volete essere / (a quel ch' i'veggo) un di quei docilissimi
menzini, 5-285: dica ciò ch' egli vuol; dicalo, e pensi
dell'istruzione pubblica per l'estratto o estratti ch' ei nel giornale italiano diede della *
tempio / de la più chiara dea ch' oggi s'onori, / poi ch'io
dea ch'oggi s'onori, / poi ch' io non ho condegni incensi e fiori
xv-24: si sa forse a roma ch' io vivo?... ma io
'ncenso col terribile. tasso, 4-14: ch' a lui sospesi i voti, a
, 1-ii-217: che / volevi tu, ch' i'facessi? -oh si! ora
ardono pure in quell'aria incensa ch' è presso al fuoco. arici, iv-235
/ ah renzo, io temo assai ch' ogni filosofo / sia mosso a ragionar
porta seco un'aria di mistero, ch' è più un incentivo che un freno
core. anguillara, 10-186: tosto ch' appresso a letto esser si sente,
sottrarmi. ma può dirsi / a colui ch' una volta ivi s'inceppa: i
i « lasciate ogni speranza, o voi ch' entrate ». 10. intr.
fa nulla, o fa a mezzo, ch' é peggio che nulla. g. bassani
, xiv-338: tu hai la nova corda ch' ella attorse / ed incerò perché sicura
piangon [gli occhi] sì, ch' amore / li 'ncerchia di corona di martiri
/ incerco lo cor del monego trovan ch' ella è inoiada, / dal cor fò
par buono, o pargli essere buono, ch' è tutto il contrario, e così
contrario, e così tale pare reo ch' è buono e migliore, che quelli che
amor, di tua incertezza, / ch' io mi riposo in non posar già mai
de la vittoria, e gli affetti ch' in questa incertitudine si sentono, dà
stando per lungo spazio incerto di quello ch' elio dovesse fare. giov. cavalcanti,
morti indifferentemente, non meno per quelli ch' erano trapassati con rea opinione che con
pur da bestia di spirito rispose / ch' ella a sì bella e generosa offerta /
: e le davano una impressione incerta ch' ella non sapeva se fosse un piacere
effetto proccurando quel vago e quell'incerto ch' è tanto propriamente e sommamente poetico.
di pietre incerte si dicevano quei muri ch' erano fatti di pietre disuguali di angoli
. carducci, ii-2-249: dell'effetto ch' ei fa non potrei dirti: perché non
e ramingo, per fino a tanto ch' io truovi altro ricovero. -in incerto
sulle stimmate, 191: di subito ch' egli l'ebbe toccato colla sua mano
a lui presente fia, / di ch' i son per modo inceso, / e
, incesa / dal dolor rovente / ch' ella udì stridere come / tizzo in piaga
eo m'appresso, / sbigottito converrà ch' eo incespi; / così me fere la
che traviato incespa, / io veggio ch' ai buon calle errai da lunge.
ogni letteraria gelosia, al giusto valore ch' egli sapeva ridurre l'importanza del merito
era dovuta quest'amicizia e benevolenza esemplare ch' egli nudriva a'suoi confratelli di professione
spiacevole. aleardi, 1-5: poi ch' è spenta / l'ultima larva della faccia
. ei fa per liberarsi dai pericoli ch' ei vede imminenti su la sua gloria
cielo intanto risparmi a te le lagrime ch' io verso incessantemente. d'annunzio,
fu condannata per lo peccato dell'incesto ch' ella avea commesso lussuriando. ottimo,
;... la quarta incesto, ch' è tra parenti, e anche tra
monti, x-1-274: verrà poscia stagion ch' altre due dive / faran la scusa
quel purissimo / capolavoro di dinamica sensuale / ch' è la brasso-cattleya: /..
. / -oh senti incetta! forse ch' i'non l'ho presa / a fitto
onde e 'l tormento / tempo non dan ch' ai suo luogo s'in- chiave.
carte insino al palco; e sempre ch' ella ne usciva, l'in- chiavava
avrò da quella alta umiltade, / ch' a sé mi tira e vuol,
, quando a dio vegno, / ch' el cor al mondo inchiave. d.
sono « inchiavai » e si capisce ch' egli allude a statue di legno o di
69: se non fosse la dibonarità ch' i'ho in me, e'sarebbe diritto
i'ho in me, e'sarebbe diritto ch' io ti facessi morire di mala morte
l'altre di 'nchieder d'amare! / ch' io inchiedesse lui d'amanza, /
certi fini prestabiliti, in modo però ch' ei non divengano decise preoccupazioni e in nulla
non quanta le presta / quella fiamma ch' intorno amor le avventa. boterò,
seguite; e d'uopo è ben ch' altri vi guidi, / ché 'l cercato
, 2-156: vi affermo e vi giuro ch' io vorrei / pormi all'inchiesta di
io vorrei / pormi all'inchiesta di ch' io v'ho parlato. brusoni, 711
dirò: inchina la secchia tua acciò ch' io bea, ed ella dirae: bei
dolce fiume gustar d'onor divini, / ch' a ber d'altro liquor le labbra
volte ti vedrò già mai, / ch' i'non m'inchini a ricercar de torme
voce e con sospir pregando / quella ch' ormai a la mia lunga guerra /
, 4-238: i densi rami, / ch' eran, mentre fur giovani, e
, / non mirando, mirata; ah ch' è più fiero / quel guardo umil
: quel lor inchinar [degli occhi] ch' ogni mia gioia / spegne o per
misera lei, se risapesse il padre / ch' ella a prieghi furtivi avesse mai /
fazio, i-5-9: vidil tanto degno / ch' io lo 'nchinai, con la man
6-79: son io l'ultimo forse ch' or qui giunga / ad inchinare il nuovo
, / pregando umilmente che consenta / ch' i'stia a veder e l'uno
inf., 9-87: ben m'accorsi ch' elli era dal ciel messo, /
maestro; e quei fé segno / ch' i'stessi queto ed inchinassi ad esso.
chi m'ave in dimino / di'ch' eo tuttora 'nchino -sua valenza. chiaro davanzali
inchina per mia parte, e digli ch' io / a piè fermo l'attendo.
chiaro davanzali, xlvi-15: e lo 'nchinar ch' io fo è l'ubidienza / con
si può veder il mio destino, / ch' ognuna d'umiltà ver me si spoglia
porla contar la sua piagenza, / ch' a le's'inchin'ogni gentil vertute.
, 1-17: la mammoletta umile, / ch' io tolgo or da quest'erba,
, / spirando del gentile / odor, ch' ella in sé serba, / t'
mortali, goderà che a quella prerogativa, ch' egli possiede, s'inchinino tributarie tutte
di questo o di quello signoreggiante, ch' avanza l'altre, e verso quello che
la verginella è simile alla rosa, / ch' in bel giardin su la nativa spina
come t'avicini / a quella rocca sì ch' ella si scopra, / dàgli la
per una finestra ferrata, e vedendo tristano ch' era i'giubba di seta, ed
di seta, ed era inchinato al giuoco ch' egli facea con isotta, lo quale
lor minimi corpicelli o per altra figura ch' e's'abbiano inchinevole al moto, la
gravi pene da'compagni di roma poi ch' era menato infino a questa necessitade, che
, 486: maggiormente la pregava inchinevolmente ch' ella il benedicesse. sanudo, xlvii-
.. di raddolcir in parte l'ardore ch' io sento. saluzzo roero, 3-ii-41
fretta, / poi lo riprova infin ch' è persuaso: / sceglie il miglior per
voglia... che d'uno errore ch' i'feci iersera, la gola non
caro, 18-49: oh questo si, ch' è la schiodatura. 3.
tutto 'l mio resto, / dico ch' ell'è d'una buona natura. galileo
ramo le mie tempie inchiome, / ch' io spregi ira di cieli e di fortuna
, beata, si convene / amoroso disio ch' ai cor s'inchiostra. -letter
né quasi di vedere / lo scritto ch' io vi mostro / in lettere d'incostro
agl'inchiostri. ariosto, 1-3: quel ch' io vi debbo, posso di parole
di esser presi, mandano fuora inchiostro ch' anno in luogo di sangue, e così
pulci, 26-87: non ch' una lettera, un quaderno / iscri-
pigliar la penna in bocca / senza guardarla ch' ella sia inchiostrosa. d'annunzio,
vinse, / parendo inchiuso da quel ch' elli 'nchiude, / a poco a poco
il venerdì della santa passione, innanzi ch' io m'inchiudessi andai a santo cosma e
sonetto del marchese colli mio nipote, ch' ella mi accenna d'averci inchiuso. pellico
anima di questa orazione è sì grande ch' ella inchiude a brievi parole, ciò
l'altra proprietade di quella luce si è ch' è luce inchiusa e non uscente.
vinse, / parendo inchiuso da quel ch' elli 'nchiude, / a poco a poco
smaltirà per la bocca d'essa amola, ch' era in chiusa nell'amola
voi vederete indela carta di buono notaio ch' èe inchiusa dentro da questa lettera.
la sua oste era diminuita per quegli ch' erano inchiusi in montecatini. ugurgieri, i-577
[tommaseo]: entroe in ima celluzza ch' inci era, e posesi in orazione
/ frange due rote debili, sì ch' ella / ruinosa pendendo arresta i passi.
, 2-65: perscrutator mal cauto, / ch' a la notturna lampa / mira le
fuga degli amori vulgari non gli tolse ch' egli non inciampasse finalmente in un amore
però necessario, per non inciampare, ch' io sia guidato da un'ampia informazione
parlar et inciampa, / e più colui ch' avampa, i tutti auditori col lungo
tien gli occhi bassi. -sì, ch' i'n'ho bisogno, / ch'
ch'i'n'ho bisogno, / ch' inciamperei ne'ragnateli. redi, 16-vi-278
; ed io vi dirò poi quello ch' avete a fare. galileo, 3-1-52:
che non pure mi perdonarete gli inciampi ch' io prenderò nel valicarle. canaldo, 20
favor mio prove inaudite, / or ch' io ci son, forse vi son d'
lidi ha già occupati, / senza ch' ardisca alcun di porvi inciampo.
marchetti, 4-161: pame... ch' entri l'effigie ed esca / nosco
partecipi; di poi guarda la latitudine ch' è infra la incidènzia b e 'l surgimento
punti dell'incidenza, ma tutti i tragitti ch' ei fa per l'aria d'una
, 11-55: questo modo di retro par ch' incida / pur lo vinco d'amor
alcun tempo fui, / io, ch' era più salvatico che i cervi, /
/ e dolce sanità, sopportan spesso / ch' or il tagliente, or l'infiammato
del mondo / nel canto di colui ch' è la sua voce! borsi, 1-69
volte. ottimo, iii-224: prima ch' egli moia, cioè passi; quello centesimo
e la sua laude per le operazioni ch' egli fece. v. borghini, iv-254
189: si ne dee guardare aciò ch' ella [la nutrice] no diventi
maestro aldobrandino... ogni volta ch' egli gli occorre nominare donne gravide,
, v-229: tre generazioni di quegli ch' ànno a ubidire. i primi sono quegli
ii-31-57: vedi il luogo de'sergii, ch' ai prin cipio / ch'
ch'ai prin cipio / ch' enea passò di qua, venne con lui
vitalbe per guardarsi in uno specchietto ch' ella ha dentro una scatola di smalto
non asperarlo e farlo più di quello ch' e'si fosse inciprignire, giudicai ben fatto
: il vizio, con quell'aria ch' esso comporta dell'intendersi a mezze parole
nel ferir le braccia sbarra, / che ch' il vidde dicea: costui no incischia
xii-6-144: ha seco lo spettro ch' io poco fa ti dicea, lace
per incisione de'rami, che quella ch' è fatta per incisione de'tronchi. dalla
dalla croce, ii-14: le ferite, ch' occorrono al capo, o incise,
la strada provinciale dopo bistagno correrà an- ch' essa sulla sinistra del fiume, parallela alla
pulzelle /..., / ch' aveano incise le destre mammelle, / perch'
. p. axa, son cagione ch' i versi paiano 4 salientes ', o
questa guisa: lo inciso è quel ch' è manco d'un membro. pallavicino,
sapere null'altro di quel poema, ch' io da quel giorno ho sfuggito ancor
8-371: si torceva alla minima carezza ch' ella gli faceva, nel vedersi guardato con
/ nulla altro far che quel tu vuoi ch' io faccia. g. paleotti,
sua faccia a quella di lei così ch' ella ebbe in su la bocca il caldo
uno era, non tanto per quel ch' è del soggiorno, quanto per le consuetudini
volte far cose a questi villani incittadinati ch' io... non posso fare ch'
ch'io... non posso fare ch' io non rida degli atti loro dalla
quest'ora il popolo per via, / ch' è da ritrarsi alle quiete piume.
s'io l'avessi, dopo tanto ch' io la teneva, lasciata innanzi di accostarla
.., dopo soli cinquant'anni ch' ella rivive, si è presentata al suo
in un momento, / e mi duol ch' assai chiara è la partita: /
infelice condizion mia, dopo la perdita ch' io feci di lei, m'ha fatto
campanella, 1012: perché si sa ch' io non son dell'opinion peripatetica commune
da umiliazione o avvilimento maggiore di quello ch' io soffro vivendo in questo centro dell'
per questo adivien che 'l foco, ch' aggio / nel petto acceso, si spenga
, exaudi la mia voce, / tal ch' io non viva in tanti usati mali
fati. ottonaio, 98: quel ciel ch' a vari effetti ci ha inclinati,
, / mai non dimostra il fin ch' ogni uom spera, / ci promette
.. s'inclinò innanzi a quei principi ch' erano fonti di civiltà, l'idea
de i servi suoi, è necessario ch' io facci qualche fede di sì alta
dei poveri dei deficienti e degli analfabeti / ch' è il cinema con quelle lenzuolate /
patria / vostra, in quel tempo ch' io vi stavo a studio, / son
, 1-i-76: m'accorsi... ch' egli era inclinato molto al mio sesso
commossero. parabosco, 5-36: ciò ch' io ti ragionarò, sempre lo dirò con
le inclinazioni de'muri e delle torri, ch' erano da principio costrutte a piombo.
? venite un po'a spasso, / ch' i'credo che vi inganni satanasso.
e chiara a molti la buona inclinazione ch' io tengo verso la religione. sarpi,
stimolato il pontefice non solo dall'inclinazione ch' avea in quel tempo verso di esso il
non hanno mai potuto spegnere un'inclinazione ch' egli ha alle donne. manzoni,
ma assecondava in ciò una certa inclinazione ch' io avea di vedere ognuno contento.
l'avea sentito mille volte a dire / ch' ei teneva efficace inclinazione / d'irsene
ariosto, 6-15: per sua inclinazion (ch' assai l'amava) / e per
: più venusta è questa dea / ch' alcun'altra e virtuosa, / solo in
possa includer, sette parti / disse ch' era da fame. m. lamberti,
come fuoco in la fornace incluso, / ch' ondeggia e manda fuori orribil suono.
che, non avendo risposto alla lettera ch' ei v'ha scritto coll'inclusa per
: amatemi e visitatemi colle vostre lettere ch' io vi prometto di restituirvi ogni volta
/ prima ch' a mezzo 'l passo giunta sia. p
figli della sensibilità punta dal bisogno, ch' è un dolore incoato. rosmini,
per ogni sensazione dilettevole solamente incoata, ch' egli prova, si sforza di compirla,
s'incocca / prima il parlar, ch' uscir voglia di bocca. stigliani, 1-162
i parti, credendo al falso grido ch' ei fusse morto, cedettero, incodarditi,
tragici, incodarditi per le tutt'altro ch' eroiche inclinazioni degli ateniesi ad acquistar la loro
uomo incoerente / nel delirio febril, ch' è frenesia. 3. che
avvisò (come gl'incolse) / ch' oreste l'avria ucciso. cesari, 1-2-59
, 130: 1 nostri patti sono ch' ella venga in questa camera e ch'io
sono ch'ella venga in questa camera e ch' io la sposi incognitamente. dovila,
., 17-141: l'animo di quel ch' ode, non posa / né ferma
posa / né ferma fede per essempro ch' aia / la sua radice incognita e
singoiar somiglianza il ritratto del gentiluomo incognito ch' è nella galleria borghese. -sostant.
/ quest'incognita ardita e prosontuosa / ch' esser vorria d'un cavalier la sposa.
medici, e poscia abbandonato, all'opinione ch' oppresso da incognita malia fosse in lui
li capilli ha nigri e unti / ch' i par pur impegolati, / li soi
, e piange, e dicemi / ch' io meno in lungo questa trama a
: boncio, non t'incollarire, ch' io farò ciò che tu vuoi. f
: null'om dica van tratti, / ch' io sono a segnoria, perché incolpato
come son tradito, / di ciò ch' io faccio mai non m'incolpate. g
. cesarotti, 1-xxix-264: del pericolo ch' ora sovrasta a timocrate, non credo
, non credo o giudici, ch' egli medesimo possa altri incolpar che se
/ e tal fretta gli fe', ch' io men l'incolpo / se non mandò
mercede, / solo che mende quello ch' è incolpato. statuto del podestà della
ariosto, 5-50: tanto più, ch' era gran spazio in mezzo / fra
di bellezze e di sembianti, / ancor ch' inculta sia, vi passa inanti.
quasi di furto, pure / temendo ch' io nel suo guatar guatassi: /
lamenti / rotti da un chiaro suon ch' a lei ne viene, / che sembra
dell'uva, 246: poi ch' alia patria il mio dir pare incolto,
... / come volete voi ch' io più consumi / carte, e mi
xxi-n-672: alto rustico iddio, / ch' ài cura d'i tuoi servi /.
fia più la nostr'opra; / ch' oziosa al presente / in tal necessità non
d'avenire, / perché più acquisto ch' eo non ò mertato. giamboni,
e costringere ad amare subitamente la persona ch' è amata. bembo, 10-iii-252: da
vide una magnificenza, e, ciò ch' è più a pregiarsi, un incominciamento d'
vostro dir novello si travalglia / di quel ch' usaste a lo 'nconinciamento; / menaste
fatto questo barbarino inverso me di ciò ch' elli mi missi per la man diritta nel
di spagna, poiché la prima città ch' egli conquistò in ispagna fu cartagine nuova
dutt'ho la speranza, / al giorno ch' io sperava. bondie dietaiuti, 296
, vi-1-117 (1-4): da ch' ei ci è dirizzata la ventura, /
virgilio incominciò, « per quella pace / ch' i'credo che per voi tutti s'
. petrarca, 70-13: ragion è ben ch' alcuna volta io canti / però c'
» incominciò il mio amante / « ch' avendoti io fra tutti li mie'uguali
in rispetto e sempre amato, / ch' io sia da te sì mal rimunerato »
quella etate acerba / la bella giovenetta ch' ora è donna. boccaccio, dee
fuggir disposi gl'invescati rami / tosto ch' incominciai di veder lume. -rar
, lo qual si percuote tre volte innanzi ch' ei canti. petrarca, 356-5:
terzo e l'anno / per cose ch' avverranno / che nessun le pensava /
che questo cantare / sia dei primi ch' io mai mettessi in rima, /
. fra giordano, 3-50: quelli ch' avesse voglia di mangiare, e avesse
4-39: segue pur l'incominciato stile, ch' io mi contento benissimo.
città essere rubellata per giusto, stimarono ch' egli era insufficiente a difendersi dalle nostre
140): era il laico sagrestano, ch' egli, con preghiere e con ragioni
el mondo del cielo. e quello ch' io parlo ora di gaudi, quel medesimo
questa, senza grandissimo incomodo suo, ch' ella sia contenta di farlo per salvezza
altra parte, adoperando l'artiglieria, ch' era in diverse di quelle piazze, interrompere
. m. cecchi, 24-29: quel ch' io ho fattovi, / è stato
/ è stato per lo amore incomparabile / ch' i'porto a vostra figliuola. bizzarri
sentirà il mio patrone, dandoli speranza ch' egli potrà a suo commodo parlare con
che mai nascesse, anci di quella ch' è la sola, unica e bella vergine
di due giovani di codesta cura, ch' eran promessi sposi. d'annunzio, iii-
magalotti, 23-150: e se vi piace ch' io vi conduca più avanti in questo
è un male incompensabile dagli altri beni ch' io numerai. segneri, iv-54:
avend'egli mai avuta, pareva quasi ch' e'gli si potesse dar contro la
si mostravano quelli peccatori; e dice ch' era tale quale noi vedemo che fanno li
incom- posti piedi moveano, più tosto ch' essi danzassero. fogazzaro, vi-278:
quale voi sarete astretti bensì a confessare ch' ell'è vera. b. croce,
or alle piante, quel nome, ch' è di sua natura incomunicabile.
madre come la mia; / non vuol ch' io mi mariti, / dice cento
perché il padrone della camera, sentendo ch' io era stato prigione nel bagno,
tanto nel cuore mi s'inconia / ch' i vo per lei guaendo a ogni istagione
conosceva che tu eri inconoscibile, e ch' era follia il pensar di raccoglier te,
intesa con altri, e di quelle cose ch' egli e altri sa non si serve
servono, inconscii, a un pregiudizio ch' io intendo senza dividerlo. carducci,
non si sa, non si conosce, ch' è al disotto o al di fuori
. giamboni, 8-ii-117: quello ch' è inconsiderato nel dire, sentirà male
inconsiderazione la dignità del prefetto di roma ch' è grandissima, pare troppo nuovo che
, par., 26-125: la lingua ch' io parlai fu tutta spenta / innanzi
? tasso, n-ii-293: se avviene ch' ella [anima] non si brutti
rinaldo d'aquino, 104: poi ch' io 'ncontanente / de la gioi so
della madre mia, o, incontanente ch' io nacqui, non mi desti la
. foscolo, xv-545: tu sai ch' io sono verseggiatore incontentabile, pensatore tardissimo.
mina spesse fiate fu cagione che quelli ch' erano incontinenti e duri diventassero sobrii e
infìato. ariosto, 28-97: come ch' in viso pallida e smarrita / sia la
. soldanieri, ix-475: se m'avvien ch' amor m'incontri d'una / che
.. che con ogni altra asta ch' incontrata / fosse da lor, farebbono altretanto
e 'l tauro / atterra ciò ch' opponsi e ciò che 'ncontra. marchetti,
violenza urti e sbaragli / tutto ciò ch' egl'incontra, e non s'arresti.
manzoni, ii-558: o padre, / ch' io corra ad incontrarla, e ch'
ch'io corra ad incontrarla, e ch' io la guidi / al tuo cospetto.
, ii-748: odo tinnire un riso ch' io conosco, / ch'io mi
tinnire un riso ch'io conosco, / ch' io mi so bene. / è
i razzi fuor di mano, / ch' ai tempo son de le allegrezze tratti,
tanto cercando, /... ch' ai fin s'incontra in lui brando per
, non potè così presto dirizzarsi, ch' il cane non gli assanasse la spalla.
una all'abate assai, / tu dì ch' ella è cattiva e ch'ella tedia
tu dì ch'ella è cattiva e ch' ella tedia. v. bellini, 173
che t'è di male incontrato poi ch' io non ti parlai? gioberti, i-108
fabro, /... / fa ch' incontri ad aprire / quelle infelici porte
ariosto, 22-68: si crede ch' anco impenetrabil fosse [lo scudo di
lo scudo di ruggiero], / poi ch' a questo incontrar nulla si mosse.
469: s'egli s'incontra a vedere ch' io son mostrato a dito come uomo
giudicare lo busciardo che dice falso quello ch' è vero, e d'imcontrario mente
gli elementi per l'azione sono più ch' io non credeva e non richiedeva per
. mazzini, 8-239: la potenza ch' egli incontrastabilmente esercitava, non son molti
che viene di lungo cammino, anzi ch' entri ne la porta de la sua
climené, per accertarsi / di ciò ch' avea incontro a sé udito, / quei
avea incontro a sé udito, / quei ch' ancor fa 11 padri ai figli scarsi
mio follor vi fa talor volere / cosa ch' è molto incontro a lo piacere /
: questa non fu la maniera della guerra ch' egli aveva promessa con iuramento di fare
i-798: per lo moto del nuvolo pare ch' ella [la garisenda] si muova
, ii-149: all'incontro di miei pesci ch' io 11 donai e uno sigillo e
del mio onor,... e ch' io non ne sospetti, / cosa
, che molto / più vi varrà, ch' avermi l'onor tolto. sarpi,
. lippi, 10-52: egli, ch' all'incontro stava all'erta, / in
dell'altra il ben vorrebbe, / ch' ama ambedue; non che da porre incontro
furore, / l'altro benevolenza più ch' amore. tasso, n-iii-728: soggiunse che
d'ogni indegnità non sia lontana; / ch' ai primo incontro vostro suol destarsi /
questo incontro buono / di te, ch' io stimo sopra ogni aventura. caro
. corsini, 10-21: come vuoi tu ch' altri potesse mai /...
macigno / discortese, maligno, / ch' era al libero corso / freno, incontro
, 11-1-4: -eccomi a'tuoi piaceri; ch' hai tu forse qualch'altro incontro col
, i-318: ha fatto un libro ch' ebbe incontro assai. leopardi, iii-800:
. lode..., è necessario ch' ella sodisfaccia non nel solo suo incontro
il pertica » la cui gravità, ch' ora mi pare inconveniente al soggetto e
(iii-329): inteso l'inconveniente / ch' aveva fatto, fu molto dolente.
è una sola, che inconvenienza sarà ch' ella si faccia apparire anche una sola nella
di lui era nato dal profondo disprezzo ch' egli mostrò, fin da principio, per
, xlii-4: non già per gioia ch' i'aggia / diletto lo cantare, /
lo dir de'due incoraggiava, / ch' appena suon volevano aspettare, / tanto
. [crusca]: quando gli parve ch' elli fossero bene incoraggiati e ardenti di
: leggevo sul terreno una legge, ch' è severa e incuorante, animosa.
... lo dolze riso, per ch' io incoro. castelvetro, 4-65: si
: s'inghirlanda anche un toro, ch' ha le coma, / di gelsomin,
tansiuo, 4-68: ah lusinghier sfacciato, ch' un di dui / fai d'ogni
per la moglie, di cui era fama ch' ella incornasse il marito. batacchi,
quell'assaporamento d'una pace... ch' io vedevo espressa dalla nobile incorniciatura a
incoronar si fe're di cicilia, / ch' assai si vide a'suoi libero e
. pascoli, ii-1013: dante sperò ch' egli [alberto] scendesse a incoronarsi in
ponente, il grande oceano, / ch' a tutto il mondo, come vedi
13-i-917: miri l'europa e 'l mar ch' in lei risuona / l'altere maraviglie
viole. boccaccio, vi-165: ver è ch' era d'alloro incoronata. leggenda aurea
dette parti hae uno re incoronato, ch' è suo fedele. a. pucci,
rallegrati, grande servo di dio, ch' ène così incoronata la tua vecchiezza, che
cavalca, 16-1-14: le virtudi, ch' avea in altrui sin- gularmente vedute,
l'arengatore] avrà ben incorporà quelo ch' el vorà dire, sì se levarà
cristo il quale trasse dalla virgine maria ch' io meriti essere al suo corpo mischino
collo stesso fusto diviene poi così grosso ch' è una meraviglia al vederlo. sanminiatelli,
avvenimenti condusse le cose a quel termine ch' egli forse non avrebbe osato proporsi.
è incorporata possa / d'umanità, ch' amplia se stessa in cerchia / d'
nel luogo della incorporazione già pareva quel ch' era. m. adriani, 3-1-271:
a far tal'unzione, / e quel ch' è più perfetto / si cava lor
lemene, i-362: s'era fatai ch' ardesse il giovinetto / per incorporeo oggetto
mani erano divenute così incorporee e mansuete ch' egli fu pervaso come da un abbandono
sono incorreggibile;... quello ch' io ho tentato a vent'anni, e
merito a pigliarsi la fatica di leggerle ch' io di scriverle. = comp
se 'l fratei le uccide, sa ch' incorre / ne l'odio suo, che
... per mostrargli il pericolo ch' egli incorreva. anguillara, 14-178: io
pericoli m'accorsi /... ch' incorrer si dovean per l'ampio mare
fatichi tanto per servizio del mondo, ch' è quanto dire 'ut corruptibilem coronam accipias'.
= variante di incorruttibile. ch' avea l'esempio nelle idee incorrotte / d'
subito modificazioni o alteracaduche e frali / ch' ebber stelle per stelo e rai per spine
e d'ogni morale virtù, e quello ch' ai presente possiede le mine di quella
104: or mille volte el dì ch' amor mi assalle / ferir mi può,
esser paragonati al sole, perché veggono ch' ei non sa fermarsi. metastasio,
della fiamma, tostoché grande o piccola ch' ella sia, languida o vivace, giunge
era la prebenda ben dovuta a coloro ch' erano arsi et incotti. -ant
da quella tanto cupa gravità / con ch' io movea l'incoturnito passo, /
... maschi e femine, ch' io ne ragiono e scrivo non soltanto con
non veggia molto più là che quello ch' ella vede. dominici, 1-132:
/ col dannar per increanza / ciò ch' è rito, ciò ch'è usanza.
increanza / ciò ch'è rito, ciò ch' è usanza. c. gozzi,
/ scende, e tu in lei, ch' è fra tue man, grandeggi.
incredibile mi fece / indurlo ad ovra ch' a me stesso pesa. idem, par
bisaccioni, 1-119: le memorie, ch' abbiamo de'greci in materia militare,
modo mi posso io tacere né sofferire ch' io non dica. petrarca, 71-62
/ la divina incredibile bellezza / di ch' io ragiono, come a chi la mira
leopardi, iii-320: ti rendo quelle grazie ch' io posso,... riconoscendoti
inperò che a coloro che avevano veduto ch' egli era risuscitato, non avevano creduto
misera incredulità che nega a dio quel ch' è suo proprio, cioè la semplicità
, ha vita eterna; ma quello ch' è incredulo al figliuolo, egli non
aumenti subito in proporzione; d'onde avviene ch' essa oltrepassi il suo medio saggio d'
] nello incremento e decremento delle obumbrazioni ch' esse fanno al corpo solare. f
ti ricordo il mio destino: / ch' è sempre amar, cantar sempre d'amore
dante presidio e incremento mirabile in modo ch' io non ardirei alcun altro degli antichi
, lxv-256: il buon celeste seme, ch' ora spargo / con quest'impura mia
no lasso -per nulla incressenza, / ch' in sofrenza -conven che pur sia / chi
questo gl'incresce, / questo è cagion ch' egli si rode e tarla. rosa
fermerò qui, e starocci tanto fin ch' ella s'aprirà per qualch'altro. -stacci
come sia guerita, / che, non ch' a voi, a me ne 'ncresceria
distrigni, / de la battaglia de'sospir ch' io porto. petrarca, 23-7:
che mi flagella; / e ben ch' aiuto poi da te non esca, /
. b. corsini, 10-5: poi ch' ell'ebbe [la maga] /
/ amor l'ucciderà 'n quella paura / ch' accende 11 pianto del crudel martire.
: deh! non t'incresca / ch' a te compagno, a me campion
mente insana, / di questo giorno ch' è per me solenne / costei turbato
, 326: e'mi incresce ch' io tei promisi, solo perché io sono
m'incresce di me sì duramente / ch' aitrettanto di doglia / mi reca la pietà
distringi, / della battaglia de'sospir'ch' io porto. petrarca, 281-14: or
di questa italia / vedova trista, ch' ognor più dimagra / e di buoni e
ne la zucca ha troppo sale, / ch' io fatta l'ho per l'increscevol
moderne, e sol laudano / quelle ch' ai tempo antico si facevano. tesauro
bibbia volgar., vi-279: infino ch' elli ricevono, basciano le mani di
lo rallegrava, durasse pure un punto ch' elli non si ricordasse de la visione
però l'era da quel molestissimo increscimento ch' ella cagiona. 4. locuz.
perché sentirono il peso della loro carne ch' era parso alleviarsi nel fluido tragitto.
vedervi da lungi l'increspamento e 'l bollire ch' egli fa, tocco dalla bufera del
le ciglia / o sdegno o meraviglia / ch' io vi riguardi poco. aretino,
né increspi alcuno le ciglia nell'udir ch' io m'apparecchi a rilodar questa città
altro modo che secche al sole tanto ch' elle increspino. soderini, iii-659:
dante, xlvi-63: ne'biondi capelli / ch' amor per consumarmi increspa e dora /
tesser quei fiori eletti / nel crin, ch' ella sì vago annoda e 'ncrespa?
la bellissima faccia di questa figura, ch' egli ritrasse dal proprio volto suo, con
plinio], 13-15: la maggior bellezza ch' abbiano le tavole [del cedro]
trovai poi in man tanto incrinata, / ch' ap- pena in se medesma s'attenea
in chiaro vetro unica face, / ch' entro sala reai splende locata / d'
si piegano tanto [i regoletti] ch' egli arrivino a incrocicchiarsi, e nell'
sono certe teste mal tagliate, / ch' hanno in istrane fogge differenti / del cerebro
lieva onde altissime, e, quel ch' è più pericoloso, irregolari e rotte,
altri suoi compagni, funno diece / ch' ordinar l'alcoran, de'quai t'incronico
la detta chiesa molto maggiore di quello ch' ella era, e la incrostarono di fuori
con coprirla con esso ed intagliarvi ciò ch' altri vuole. baldelli, 5-3-162:
voi membra insensate / vo'incrudelir fin tanto ch' io vi sbrani / e vi riduca
95: il punto 'incrunato ', ch' è una specie d''impuntura '
io so dire / che non vai ch' io m'intoschi o ch'io m'incruschi
non vai ch'io m'intoschi o ch' io m'incruschi. 2.
sogno demonio, ovvero incubo, dicendo ch' è uno animale a modo d'uno
le mie man daranno, / allor ch' elle verranno / sulla tebana delle muse
già tanta gente intorno spenta, / ch' a'suoi colpi mortali è fatta incude
trattare, mi sforza, non volendo ch' el volume cresca sopra modo, a inculcare
... /... lai ch' un accento, / un titolo d'
smania il core umano, / ancor ch' a lui s'inculchi ognor l'inferno,
i suoi pori un sugo petrificante, ch' è di natura più sottile dell'altro
la loro orrida pioggia è sì cocente / ch' infino a terra il gorgogliar mantiene,
per essere di costumi viziosi, / ch' el vizio albergo aver non pò tra
o incuriosi la grandezza sua, ch' era ottenebrata dalla dolorosa povertà.
a portar l'asse stellante / e ch' ai gran pondo suo rivolse il core,
81: avesse pure / il ciel voluto ch' io mi fussi apposto, / e
2-64: all'un, col poter ch' estremo avea, / passò la spada,
, 23-244: ho fatto tutto quello ch' era necessario perché quella penna di quel peso
passo e l'accresce anco, / tal ch' io ne vo non pur incurvo e
ho voluto, e m'in- cusa ch' io non lo faccia. bruno, 3-696
isole. castiglione, 601: tutto ch' odo di te timor m'incute. pasqualigo
[s. v.]: * ch' è egli indaco? e'non è indaco
3-805: mi guardò indagatrice per assicurarsi ch' io parlavo sul serio. d'annunzio,
è molto indammagiata per colui come grandemente ch' ella sia formata per leggie.
/ più tosto era a morir, ch' a satisfarli. b. cavalcanti, 2-554
tanto hai tolto / già dall'impero, ch' ogni sforzo è indarno, / se
.. per lo cessamento del sole ch' è indebilitato lo calore, e l'aere
bencivenni, 4-25: sembra... ch' elli [il verace umile] sia
sia altresì come 'l povero indebitato, ch' è caduto nelle mani dell'usuraio,
furon duo milioni e mezo d'oro ch' egli [tiberio] sgorgò ne'banchi,
l'arco strateso, e temi ognor ch' ei rompa, / così ai domini indebitati
voi [dio] per li mali ch' i'ho fatto. segneri, iii-3-205:
aver prostituta la lode indebbita a coloro ch' hanno adulterata la gratitudine con l'avarizia.
mostruoso maneggio e una spezie di latrocinio ch' eglino... assorbissero tutto quel patrimonio
, io-i-iio: questo è il giudicio ch' io posso farne al primo saggio, riseiban-
aria e di moto s'indeboliscono, e ch' ei non può lavorare. d'annunzio
): l'avrebbe finito, però ch' elli era indebilito per la ferita, e
1-167: essa s'era fitta in capo ch' era indecente per un italiano non saper
pallavicino, 10-ii-237: può ben avvenire ch' io commendi alcuno più del merito per
, / il cornetto di latta arrugginito ch' era / sempre con noi. pareva un'
aver divisa e suddivisa / la question sì ch' io sfido un baccelliere, /
.. contrari fra loro, sì ch' è talvolta indeclinabile l'indegnazione d'alcun
di luce * indecomponibile '; quella però ch' è emessa dal sodio acceso, lo
iv-128: non consentire, o ciel, ch' io mora indecore. 2
paternò, xxxvi-369: assai più piacemi / ch' onori fossa mie sepolte e frigide /
possa vedere. foscolo, xvi-7: conviene ch' io impieghi giorni, ore, e
anche quelli ranna della mente, ch' egli conservò sempre alacre, vivace,
rendita indefettibile. mazza, iv-67: tutto ch' ha vita, aspira a dio,
: non si potendo in altra forma avverare ch' ella [la misericordia] scorresse più
esser tutto, uscirne una determinata, ch' era nascosa nella sua infinita indeterminazione e
né a giove, ricordatore del fuoco ch' egli mandò indegnamente. machiavelli, 3
divegno, / vostro gentile sdegno / forse ch' allor mia indignitate offende. morsili,
la sua riputazione si convenisse trattarmi sì ch' io fussi grande ed onorato, ma
dependere da lui, non di quello ch' io con gli studi e con l'
. / pari all'italo nome, altro ch' un solo, / solo di sua
ariosto, 4-59: né riparar si può ch' ella non péra, / quando
: so'indegno, signor mio, ch' il tuo pied'entre / sotto il mio
giordani, v-39: nel suo cordoglio apparisce ch' ella non era del suo amatore indegna
questa creatura con indegne lusinghe, vedendo ch' erano inutili, ebbe cuore di perseguitarla
mi si aggiunga mo l'indegnissimo nome ch' io porto di dottore. gualdo priorato,
è di te caso indegno, / ch' ognun te ne terrebbe molto ingrato. guicciardini
gli ecclesiastici, lasciato l'officio loro, ch' è la cura delle anime, diventano
i fu, pensando l'alto effetto / ch' uscir dovea di lui, e 'l
la mal'usanza tanto lo sopraffaccia, ch' egli o non pecchi, come in atto
aiuti dal primo per il secondo, aiuti ch' egli doveva sapere strumenti di corruzione.
pascoli, i-403: noi pendiamo a credere ch' ella [la bontà] sia una
remoto. buommattei, 188: quel ch' è passato di poco si dice determinato
esser tutto, uscirne una determinata, ch' era nascosa nella sua infinita indeterminazione,
cecchi, 20-29: il contrassegno è ch' io vi veggo insieme; / che vi
indi / non già correr così, ch' ebbe altro intoppo. sermini, 319:
s'indi la terra e 'l mar ch' intorno spande, / discemer vuol. tasso
man manca / la strada a'messi suoi ch' indi passaro. pagliaresi, 167:
passeranno le suddette andate di tutto quello ch' è per insino a un quarto di braccio
7-10-65: vede un castello / ch' indi vicin la fronte all'aria alzava.
da indi mi rispuose tanto lieta, / ch' arder parea d'amor nel primo
me 'nde porea cosa entervenire / per ch' eo già mai negasse / lo vostro
possente, / che morte sola fia ch' indi lo snodi. bandello, 1-26
affanno de le caste spose, / ch' indi preveggon tra pochi anni il fiore /
dond'esce, attende / col cuor ch' indi conformi i moti prende, / poiché
impuntarsi. busenello, 51: credi ch' in tuo sen non vegga dio /
napoli... come credete voi ch' ei si pavoneggi, quando si vede
americana lingua ci si fornisse qualche vocabolo ch' esprimesse un'idea nostra, meglio che
di rivendere a'suoi popoli la seta, ch' essi compravano dagl'indiani. tasso,
l'autor di lei sì perfettamente, / ch' a tanto so se più 10 stil
b. corsini, 18: quei ch' i labbri hanno tuffati / nella chiara
che t'indiavola, / ser gastrimargo, ch' io non so descrivere? nievo,
cera rubesta / ed a certi atti sconci ch' ella face, / dovresti pure averla
stando / in quelle parti, cred'io ch' e'si provi, / quand'elle
i vocaboli operano, in quanto di ciò ch' essi in lor intimo nascondono,
piede. mazzini, 23-191: ciò ch' è strano e pur troppo indicativo dello
, 8-447: le indicazioni, le notizie ch' egli le dava... raffreddavano
. carducci, ii-20-314: molta roba ch' io avevo già preparato è andata smarrita
scapparo, / s'odiavano ad un segno ch' è indicibile. orioni, x-7-245:
, 4 (63): l'impressione ch' egli ricevette dal veder l'uomo morto
, / almen per tua bontà, fa ch' egli senta / un amoroso vento di
di ceruleo quasi nero, come quello ch' è detto indico. r. borghini,
: si dice in diebus illis, ch' eran duoi / padre e figliuolo, il
padre e figliuolo, il padre, ch' era vecchio, / e giovane il figliuol
per la via, / da tanto ch' era nato cavaliere. tommaseo [s.
antico, sono ubriacato dalla voce / ch' esce dalle tue bocche quando si schiudono
presto / innanzi, indreto o in mezzo ch' egli stia. bellori, ii-176:
a uli- vier gli ardenti dardi / ch' amor sovente gli facea gittare, /
strale, e con la ti maravigli ch' io mi sia preso di così violento affetto
grazzini, 4-43: mi disse ch' io serbassi questa berretta; /
io serbassi questa berretta; / ch' umana vita fanno varia e 'nferma.
pien d'umiltà sì vera, / ch' a forza ogni suo sdegno indietro tira.
a te con più letizia indrieto / ch' io non andai. tasso, 16-36:
/ diss'io, « là dove di'ch' usura offende / la divina bontade
e massimamente dal fuoco, conciossia cosa ch' egli erano tutti di paglia, un
cavalcanti, 104: conobbero... ch' egli erano indi- fcnsibili. magi,
vero / a perir come rei, ben ch' innocenti. = voce dotta, adattamento
/ mi dice dei colloqui indifferenti / ch' ebbi talvolta con quei conoscenti / per
, xx-201: s'è ver che quei ch' a l'istess'ora è nato,
cose che l'elemento di comicità volgare ch' è nell'esser fuori di moda e toccano
/ in questo lago / d'indifferenza ch' è il tuo cuore. -come
quella indifferenza lodevole e quella modesta dissimulazione ch' ella mostra col suo marito, quando
bartoli, 43- 270: tirato ch' è un de'nostri fogli, se ne
, col sicuro principio della indifferenza, ch' il corpo mantiene, lo stato suo di
pur troppo a notar solo ciò ch' è simile e comune...,
all'appaltatore dei lavori del porto, ch' è romagnola, ch'è indigena e
del porto, ch'è romagnola, ch' è indigena e quasi quasi ci tiene.
... e altre indigeribili scempiaggini ch' egli udì appena. -che non
firenzuola, 148: mi fu insegnato ch' io le facessi pigliar del basilico cotto col
cose. leopardi, iii-172: in quello ch' appartiene alla prosa italiana in genere,
., 2-250: il pontefice gli comandò ch' egli... dicesse così:
2-xix-67: una nobile tradizione napoletana, ch' ebbe ed ha in giambattista vico il suo
quando 11 re ruberto seppe quello / ch' egli avea fatto contro a suo giudicio
, disposto però sempre a portarmi ch' egli compone con i più strani modelli e
nel sero d'aver dimostrato quel ch' è indimostrabile e falso. fine
independente e soggetto al solo di spagna, ch' è supremo. imbriani, 1-184:
o agiati indipendenti nel principato, tali ch' ei siano, hanno pur anche più assai
sbandar l'esercito di farfaix, come quello ch' era di fazzione e di religione independente
questa sostanziale ed intrinseca; quella fa ch' io sia signore assoluto e soprano,
sia signore assoluto e soprano, questa ch' io sia poderoso e di forze sufficienti
sufficienti alla conservazione dello stato mio e ch' io sia veramente prencipe grande. de
'n gonna con la destra ignuda / ch' esce dal guanto, se mai guerra indice
verso il mattino, / imperocché il furlon ch' egli disserra / tamburo è ch'ai
furlon ch'egli disserra / tamburo è ch' ai silenzio indice guerra. marchetti, 4-xxi
carducci, iii-2-148: or, poi ch' altro n'è tolto, or guerra indica
mostrare. abriani, 1-10: or ch' elena tu sia scorgo in effetto, /
indiretto venisse contro a privilegio e immunità ch' avessono 1 danari del monte. savonarola
urti indiretti ed alla comunicazione del movimento ch' indi risulta. filangieri, i-637: gli
di che specie fosse dovetti aspettare ch' essa attaccasse con versazione con
ella la disidera ora indiritto, da poi ch' ella sa veramente che t.
1-15: e però quando si dice ch' è scienza, non s'intende mera speculativa
di tiberio il colpo indrizza, / ch' era già mosso con superba fronte. guarini
vedendo coll'andare del tempo gli uomini ch' essa [la dea fortuna] era
; / m'empie di gioia tal ch' un sol momento / mi fa l'ora
anni circa che gl'indirizzò delle parole ch' egli non intese affatto. sbarbaro, 1-179
). machiavelli, 1-i-121: so ch' io non ho preso errore, d'
fo giudicio che tu sii quel genio ch' a la mia cura è posto,
vide indirizzati al più aperto varco, ch' è quello dell'adige ne'monti di
, sia stato così venturoso e industre ch' abbia potuto al suon delle trombe e de
, ma del suo maggior contrario, ch' è propriamente il vero. pascoli,
12-i-229: quanto a l'indirizzo che vorreste ch' io gli dessi con questi galantuomini,
bene accompagnato a persona d'altra portata ch' io non sono e già conosco lui
chiari. mazzini, 5-69: la lettera ch' io gli scrissi verso la fine del
e. cecchi, 5-151: aveva voluto ch' ella gli desse l'indirizzo del suo
donde tornando, era di necessità ch' io passassi; sì che,
indiscretamente esigente. costume del popolo ch' io non so credere aspro e indisci
. l'indisciplinata licenza. mere ch' io voglia indiscretamente saperla. e. cecchi
cioè non discernere né volere esaminare quello ch' è comandato. giov. cavalcanti,
mio troppo indiscreto e strano, / ch' io sia canonizzato dalla gente / per un
appena era la pura donna queta, / ch' ei dissi, di saper il gran
!... copriti gli occhi fino ch' io chiuda di nuovo le cortine del
selve, che 'l vostro onor, ch' ai cielo è asceso, / e 'l
guadagnoli, 1-ii-203: per quelli ch' hanno la memoria irritazione, risentimento
quel luogo nel cuore de'cittadini, ch' è indispensabilmente necessario per la conservazione di
principio escogitato senz'alcuna immaginabile anticipata riprova ch' ei fosse il vero, acquista un dritto
ti ho io con evidenza indisputabile dimostrato ch' ella è falsa in tutti i suoi
legno chiodo, / come la fé ch' una bella alma cinga / del suo tenace
leopardi, i-495: indistintamente tutto quello ch' è del trecento, o imita e
campione, quando fusse ingiuriato di maniera ch' el carico passasse a la famiglia, stante
, ma non crede ancor ch' ei possa essere; tanto gli pareva cotal
ogni rappresentanza e ricacciarmi nell'individuale ch' io forse avrei fatto meglio a non lasciar
alla individualità umana una estensione di forze, ch' era in tutto contraria al proposito dei
e d'un oro così individualmente preso, ch' e'non potesse intendersi niun altro oro
la professione, l'effigie, allora dicesi ch' io conosco individualmente chi egli sia.
usate negli antichi tempi, ma senza ch' io né altri ne sapessimo individuare la forma
10-ii-96: ora a tali disordini, ch' io non voglio maggiormente individuare, si
turchi... non credere per ciò ch' io debba individuarti il loro governo,
montagna, il mare, un lago ch' egli abbia occasione di nominare solo per una
indipendente. galanti, 1-ii-417: quelli ch' eran individuati sotto un medesimo nome nazionale
non si possono in modo alcuno alterare, ch' elle non si variino; ma 'come
individuo, e specificamente nominare le proposizioni ch' ella censuri. siri, xii-485:
, v-576-54: tucti quanti sciate / ch' à in corte indevisate / che ciascuno ad
corpiciuoli indivisibili. marchetti, 4-31: fan ch' alio spezzar de'corpi / non sia
d'ogni cosa il termine / è quel ch' ai senso indivisibil sembra. g.
indivisibile, la fredda gelosia / quello ch' ell'ha non cura, quel che non
non puoi con gli occhi, / cioè ch' essendo circoscritte, è forza / ch'
ch'essendo circoscritte, è forza / ch' abbian l'indivisibile le cose. vico,
intende essere la particular bellezza ideale, ch' io dicea ogni amante impressa indivisibilmente tenere
le finezze di un'anima così generosa ch' io non la voglio lasciar partir disperata,
m. cecchi, 1-i-317: -poi sciolto ch' io l'arò [l'incantesimo],
sue fide / città freni e corregga allor ch' ai cielo / ritornate sarete, alme
del bel fiume, / seguia colui, ch' era ogni mia letizia.
le conclusioni non l'indiziasse a bastanza ch' egli e le stimava e cercava di persuaderle
alighieri, 263: reggeci la giustizia / ch' a lo 'mpero s'indizia, /
rafrenamento / del corporal tormento, i ch' è di necessitade / ad nostra umanitade.
i-122: a questo fine non è mestiero ch' elle [certe dottrine] contradicano certamente
vide a tutti gl'indizi manifesto / ch' altri esser che zerbin non potea questo.
do per certo questo indizio; / ch' avar fu sì che mai veder non
altro andò molto cercando, / prima ch' indizio ne trovasse o spia, / quando
ucciso dal veleno? non vorremo dunque ch' appariscono nel volto gl'indici della sua
ragionare. ottimo, i-564: dice ch' avea [la torre] un picciolo pertugio
elli avea più volte veduto lume anzi ch' elli sognasse quelle cose che furono indizio
/ e la mia verde età non voglion ch' io / sappia ancor di tal cose
savonarola, 7-i-133: séguita dipoi dan ch' è interpretato 'inditium '. questi sono
. ariosto, 23-127: questi, ch' indizio fan del mio tormento, / sospir
, al volgo 11 tacerai, / ch' essendo sano, sano apparirai. s.
, dico; e dirò come: / ch' ai suo gran fallo de vertù pon
nome / e cieca quasi ogn'om ch' entra 'n su'ospizio; / onde convèn
notaio dovesse mettere, in ciascuna carta ch' egli facesse, posti gli anni domini
gof- fezza del dottore ed in veder ch' egli, a dispetto del mondo,
consorzi. carducci, iii-1-525: pur ch' io le muse indocili / per le
grossezza ed indocilità del suo popolo, ch' egli a forza di religione, di
un tempo vinse, / conven ch' io segua l'ostinata voglia.
del regno m'assicura, / pur ch' io indolcisca l'indurate voglie / e che
la calunnia sia lusinghiera, basta dir ch' ella sia un veleno che si porge
a ber in un vaso d'oro ch' abbia di liquor soave gli orli indolciti
in tal guisa il suo sermone depinse, ch' el populo, già indulcito per le
: quelle donne accorte e leste, / ch' han fortuna e ch'han virtù /
leste, / ch'han fortuna e ch' han virtù / di trovare i lor mariti
virtù / di trovare i lor mariti / ch' un po'sian rimbarbogiti, / indolciti
[interesse] / anch'io, ch' un negromante? non distruggo / forse anch'
, i-95: mi piaccion gl'indolenti meriggi ch' una lentissima nenia ti scande la siesta
di piacere, l'una nel movimento, ch' è nota sino alle bestie, l'
». pavese, 4-302: mi svegliai ch' era notte profonda, intirizzito e indolorito
. bassani, 42: qual pensate ch' io fossi allor che vi- dinsi /
purg., 6-98: o alberto tedesco ch' abbandoni / costei ch'è fatta indomita
o alberto tedesco ch'abbandoni / costei ch' è fatta indomita e selvaggia, / e
da pisa al corso, in un ch' ai sardo tomi, / leone è detto
', / mi richinava come l'uom ch' assonna. bembo, iii-489: tutte
nel cor superbo amor di donna / ch' avidità d'onor che se n'indonna.
s'indonna, / speme, vuol ch' io sorviva, e aspetti l'ora /
sofia di te s'indonna, / ch' onta far temi, anche fingendo, al
sì breve chiosa / dir il valor ch' ogni or in voi s'indonna?
, 13-i-217: ma scoperto l'ardor, ch' a pena io celo / e 'l
donna, / che di valore più ch' altro s'indonna. bandello, ii-894:
dive fu ciascuna mamma, / di questa ch' oggi d'ogni bel s'indonna,
sorda e muta, / siccome cosa ch' era tutta / fatta di pietra lavorata,
caro, 16-17: deh, non crediate ch' ei v'allume e 'ndori / i
: [chio] si distingue in giardini ch' indora di gentilissimi frutti, cedri,
o dispetti; / ed allor, più ch' in altra etade alcuna, / co'
stelle a dischiodar dal firmamento, / ch' ella mai non m'indora un sol
tendea / l'arco suo amor, ch' altronde non temea, / bench'io mal
chi volga o bagni rota; / ch' impenni o auzzi o impiombi o indori
[gli scudi] e con tutto ch' io potessi fuggire di farlo, ho consentito
-in tolomei, xxxvi-47: ecco ch' oggi risorge più di prima senso
risponde il cortesissimo girone: volete voi ch' uno indormito offenda? f. f.
, là isgorgheggia un pappagallo, tal ch' io ne indormo i palagi papali,
omero con le dita; e sentì ch' ella rabbrividiva. e. cecchi, 5-81