rappresentarono gesù come un eclettico venturiero, ch' era stato a scuola dai greci,
: v'è la coppia di sposini ch' è venuta a fare i bagni di
par., 25-119: qual è colui ch' adocchia e s'argomenta / di vedere
/ di sua lucida fede; / ch' in vano oggi presumi / con geloso
, iii-4-152: odio tu porti a quel ch' è più splendente, / s'e'
, i-133: tu, marmeggio, visto ch' io mi ec- clissi, /
io mi ec- clissi, / ch' io non sapessi vivere argomenti, / o
io non sapessi vivere argomenti, / o ch' io fossi empio; e perché
l'eclissi de la luna: però ch' il sole mai si truova senza luce,
d'una profonda notte scorgono il lume ch' a lor fa giorno. boriili, 6-7
aspersi / veggio occulti begli occhi, ch' a vedersi, / spargono i miei di
fissi, / anzi da dio, ch' altrui vorrà mostrarlo, / qual raggio suo
che 'l sol venne in eclisso, / ch' un mezzo mese e più così dimora
cerchio [dello zodiaco], secondo ch' è detto, è ampio dodeci gradi,
uno all'altro muro; la voce ch' esce del corno, si forma ne la
spiaggia / susciti un'ecco nuova, ch' a'tuo'accenti / risponda. b.
no avea altro uso di questa bocca ch' ella abbia ora. boccaccio, iii-n-30:
far usa. pulci, 19-14: credo ch' ancora ogni selva rimbomba / dov'io
rime. anguillara, 3-143: costei, ch' eco chiamossi e chiama ancora, /
chiara, / nei sensi, delle cose ch' ài vedute / -confuse -il giorno.
. tasso, 1-12-67: la fama ch' invaghisce al dolce suono / voi superbi
anzi del sogno un'ombra, / ch' ad ogni vento si dilegua e sgombra
dell'economia politica e due perciò le scienze ch' ella abbraccia, la prima e principale
o l'aria, fatto sta ch' io mi sento meglio, e dormo profondissimamente
: s'uno per disgrazia / di ciò ch' altri il pregò mai nulla faccia,
. foscolo, xviii-140: fate almeno ch' egli non getti il denaro d'un mese
. genovesi, 4-364: a fare ch' essi la coltivino, niuna cagione non
1-159: raccontava ridendo certi aneddoti matrimoniali ch' io neppure capivo bene allora; e mi
820: s'adonta ella, forse, ch' io la tocchi, / l'erma
edificoe lo signore iddio, della costola ch' egli avea tolta da adam, la
è l'antiqua e memorabil grotta / ch' edificò merlino, il savio mago /
, 11-147: sei la possa / ch' edifica in ciascuno un'armonia / universale
. è colonna per lo buono esemplo, ch' ènne il prossimo edificato e santificato di
edifica nel bene fare: allora qual ch' è buono, cioè che vi edifica
poi dipingendo di belle figure, acciò ch' ella non iscomparisca affatto. mascardi,
a'lavori manuali per vivere, suppongono ch' essi abbiano da applicarsi agli studi ed
contemplar, non prima / vede perfetta, ch' a disfarla imprende, / le parti
tempo contrario e per le grandi nevi (ch' erano allora) che non ponessono i'
esso instituita, da gesù e volendo ch' ella col nome ne portasse altresì la divisa
e fugge e d'odiare e fuggire ciò ch' egli ama ed abbraccia. cesarotti,
umiltà, di culto e di ragione, ch' essa vuol innalzare nel cuore di tutti
tesserli negato, più irruppe nella corte ch' elli non vi venne; e sentìe
da esso. bruno, 3-897: quel ch' è degno di compassione e riso,
se non con suo danno darmi ciò ch' io chiedeva, io avrei subito rimesso
. tasso, i-103: giudica ch' io non debba partirmi di ferrara anzi
passò mai dì per tutto quel tempo, ch' egli non vi fosse intorno e con
di liti e quella confusione di cause ch' è poi sempre più inondata. tommaseo
alcuni esemplari dell'edizionetta comune, basterà ch' ella me ne scriva, io ne ho
tecnologiche, vi ha una terza cosa, ch' è il principio economico, o postulato
; a me, d'amore; / ch' io, ben sai, l'educava
di fumoso vin; / del vin ch' educa il forte suolo amico / di
il nostro spirito moderno; ma so ch' ella non è, come si va
,... pareva ogni dì più ch' e'diventasse manco atto e disposto alla
[ha urlato] a tutto l'universo ch' io sono un falso filosofo, un
baldovini, xxvi-3-182: le dee, ch' hanno in guardia il rio castalio,
bartolo. / - e che vuoi tu ch' io oda. èfa, sm.
al nero, e dannole maravigliosa virtù ch' ella ristagni il flusso del sangue..
fecero prima, per così dire, ch' elle fossero, per passare da un poco
un poco di chiara d'uovo, ch' elle erano, a esser quel che elle
, ii-27-34: solo per un cagnuol, ch' è una beffe, / si mosse
, / si mosse sdegno e guerra ch' ancor dura / (se '1 sai non
). pulci, 18-129: ciò ch' io ti dico non va insino all'effe
p. verri, i-45: fa bisogno ch' io lo veda sull'effeme- ridi per
1 ferro, il ferro aver, non ch' altro, mira / dal troppo lusso
a canto: / guemito è sì ch' inutile ornamento / sembra, non militar fero
d'armida, quello d'alcina, ch' è una miniatura. è un giardino molle
volgasi al figlio lo efferato core, / ch' io voglio il corpo sparare ed aprire
poco a poco l'esca sensuale, / ch' a sostener l'aiuta e 'l cuor
va da se stessa esercitando; / ch' io non ho il tempo e la contessa
: ma prima fui uomo: ma pogniamo ch' io sia dato all'alto mare,
, io mi esercitava in quello: però ch' io menava alcuna volta le reti che
tempo ancora il dimostraste, / allor ch' amor, né paura, né merto
e dotta. torricelli, 150: so ch' io parlo in un luogo dove la
o pur con un mazzetto di ruta ch' è l'erba dichiarata contraria a ogni
escandescenze, poi cercò d'intenerirla: disse ch' era rovinato, che sarebbe stato costretto
numerosa scorta di campieri in divisa, ch' erano come il suo esercito. 2
senno e con la lancia, / ch' avrà l'onor, nei campi di romagna
tutti i capi del suo stato / ch' ubidissero al figlio. alfieri, 1-903:
, 1-751: la camera del capellano par ch' abbia su 'l solaro un essercito di
., 1-526: io non veggio quello ch' io mi debbia insegnare a colui il
della poesia, perché non dobbiamo dolerci ch' essa vada così degenerando in un ozioso esercizio
vi conosce disposto a tutti quelli esercizi ch' ad uomo nobile son convenienti, perché
forme ciascuno secondo la qualità del mestiere ch' esercita e secondo le parti del corpo
39-47: iustizia non pò dare ad om ch' è vizioso / lo renno glorioso,
codardo scansò le vie dell'onore, ch' io gli aveva esibite. -rifl
vittorini, 4- 364: notò ch' egli non giocava molto bene, anzi piuttosto
tutti. foscolo, xvi-477: due persone ch' erano presenti m'esibirono il loro aiuto
essendo io solo a questo mondo senza sapere ch' io sia. monti, ii-133:
la lista del calzolaro; è vero ch' io gli son debitore di quella somma,
giovani, io mi fo a creder ch' e'sian forse / stati a quella
presso il signor filippo, per far ch' ei staccasse da sua figliuola una compagnia
umane, e quel tal grado e misura ch' esso concetto n'esige, ma la
indegna non fame qualche memoria, posto ch' el mio exiguo ingegno a provinzia tanta
senta pur vultumo e silare, / ch' oggi sarà fornita la mia fabula, /
divine mani, oh bianche / mani ch' io non ho baciate! / si posavan
e floscia essendo / la corteccia, ch' è tutto 'l suo tesoro, / forza
193: i più minuti fiori, / ch' aggian mai con lor mani / da
. papi, 1-5-217: questo fu ciò ch' egli nominò sistema continentale, e che
11 fine d'essi, non troverrà ch' egli abbiano partorito alcuno esilio o violenza
. / pietosa istoria a dir quel ch' io soffersi / in così lungo esiglio /
chiama legazione ubera, quasi essiglio volontario, ch' era una certa sottrazione di persone gravi
manda / l'inno dell'anima umana / ch' è in esilio ed in martoro.
teseo gli traesse di prigione, / pensandosi ch' a lor converria gire / in esilio
sempre stabil chiodo / la pace, ch' è gran tempo ita in essiglio, /
fa '1per tua clemenzia, / sì ch' io mi disponga a penitenzia; / avocata
ove si pone / delle città, ch' i'lasciai in esilio, / e l'
in esilio, / e l'armi, ch' ebber certe per ragione. -mandare
sarebbe grave il morire, s'avvenisse ch' ella tei comandasse, tu sia mandato
. fazio, ii-9-88: sappi ancor ch' ai tempo di costui / fu l'
/ tanta letizia se ne fece, ch' io / a pena dir te ne potrei
. piovene, 5-291: ogni volta ch' io salgo ai tatti, la villa
: animando quella umana parte, / ch' era di spirto in tutto exinanita, /
non l'avrebbe mai giudicato per quel ch' egli era. segneri, i-185: ecco
/ di varie condizioni, e tai ch' orfeo, / per lo giudicio di
contro il belmonti e il patrimonio cima ch' egli amministra, scrivendone direttamente al medesimo
il giudizio individuale, e, quel ch' è peggio, nemmeno il concetto e lo
/ in questo lago / d'indifferenza ch' è il tuo cuore; forse / ti
i-20: allora, credi anche questo: ch' io farei volentieri un altro simile sacrificio
si maravigliò il re, e quelli ch' erano con lui, della costanza e dell'
tuo spirto al far elezione de quel ch' è megliore. sarpi, i-2-34: l'
esitante primavera; è la prima mattina ch' essi vestono di celeste, -un
, frutto d'incontentabilità e del rispetto ch' egli nutriva per la verità, finora l'
era più consentito l'indugio. bisognava ch' ella rompesse ogni esitanza, ch'ella
. bisognava ch'ella rompesse ogni esitanza, ch' ella escisse alfine da quella specie d'
tanto lusso di vesti, e quel ch' è più, con della carne in negozio
sbiercia molto e molto / una fanciulla ch' è passata; ma / il poverin si
già esitata: un forastiero, / ch' è qui alloggiato, ha vinto questo palio
segneri, i-69: la sapienza fece ch' egli senza una minima esitazione la rigettasse
d'un l'onora, / e ch' hanno facilmente esito e spaccio / le
quasi mi fa sicuro che l'ora ch' io dico non sia lontana.
/ né vita for che in ciò ch' allegro mena. g. m. cecchi
sovra la testa / un cometa, ch' a voi vittoria mostra; / a la
quali gridavano a lui, esorandolo etiam ch' egli si ricordasse della iniquissima morte degl'
in quanto a me quelle ridicole esorbitanze ch' ella costì mi significava a bocca.
di lei, nella qual mi s'impone ch' io vegga d'accordar quel prete forastiere
corpo li cavasse il diavolo grande, ch' egli vi aveva racchiuso, di una bestiai
sempre in ogni parte; / convien ch' a molte cose abbi avvertenzia / e
uno è riuscito a scombiccherare e il molto ch' egli arriva talvolta a produrre in età
, vii-329: di gracco si racconta ch' orando soleva di certa fistula overo piva
qui non bisogna essòrdia, / però ch' egli è da corda e da capresti /
10-9: non vi vieto per questo (ch' avrei torto) / che vi lasciate
avvelenare. tasso, 1-29: ciò ch' essorta goffredo, ed io consiglio,
esortare. cesarotti, ii-331: permettete ch' io vi sgridi d'avermi fatto un'
a'fanciulli il seguir quelle buone operazioni ch' io ho detto di sopra; e
di vostra eccellenza verso di me, ch' io mi tengo obbligato a rendervi conto
/ e parimente quei beati scrissi / ch' ebbero a tempo i lor peccati esosi.
composto di fantasmi vaghi delle cose lontane ch' ella aveva guardate. pirandello, 8-326
, 3-85: tu mi scrivi, ch' hai udito parlare un filosofo, ch'è
, ch'hai udito parlare un filosofo, ch' è arrivato in cicilia, ch'ha
, ch'è arrivato in cicilia, ch' ha nome serapione. e di', ch'
ch'ha nome serapione. e di', ch' egli abbonda tanto in eloquenzia, che
. foscolo, xvii-274: non credere ch' io fossi innamorato: è vero ch'
ch'io fossi innamorato: è vero ch' io ho sempre qualche dulcinea per la
musica coll'espatriare, e diventa, straniera ch' ella sia, un barbaro rimbombo d'
prossimo né la differenza ultima del fatto ch' egli vuol definire e studiare.
espediente. davila, 171: concluse ch' era espediente di combattere l'esercito de'
l'uno dall'altro, stimava espediente ch' egli dalla parte più principale, come il
chiariscelo. / -aver amici potenti, ch' ai iudice / racco- mandin la
espedì allora allora un messaggiero, / ch' andò a far fretta al frate di viviano
l'incantatrice a bradamante / -di questi ch' or per gl'incantati spirti, / prima
pur, poiché di questo ancor volete ch' io dica, penso potermene espedir con poche
passi più oltre, egli è forza ch' io prenda un poco di fiato: poscia
che la pugna domanda, / non vuol ch' oltra quel dì si difinisca.
soperchio è il mio dolor, signor, ch' io cigolo, / ben ch'io
, ch'io cigolo, / ben ch' io m'accheto e non ardisco muggere;
in fondo, disse: la fortuna vuole ch' io più espeditamente filosofeggi. botta,
più espedita, ma non tanto, ch' ancora per li peccati nostri, ché catuno
: scelta una galea da tutte quelle ch' erano nel porto di napoli, espeditissima e
date dell'espedi- zione della faccenda; ch' arò gratissimo siate consolato secondo il vostro
precedenza l'espedizione sarebbe, a quello ch' io scuopro, che quando i ministri vengono
bisticci, 3-318: cominciò, nel tempo ch' egli era in palagio, a comporre
disse il dimonio: « certo sì ch' egli è maggiore di tutti; e noi
rivedeano e il padre, / liete ch' espulso avean marte dal campo. cattaneo,
da tiziana cominciò la serie delle donne ch' entrarono nella spirale della mia vita e,
ed è più dato ai re per amore ch' a loro per forza. bibbiena,
tanto picciola vigilia / de'nostri sensi ch' è del rimanente, / non vogliate negar
voglia con voi altri affaticarmene, / ch' avete poca esperienzia d'arme. giraldi
, 151: lasciati consigliare e pensa ch' io, c'ho più esperienza di te
, ti dico questo per il ben ch' io ti voglio. boterò, i-148:
, se già mai la provi, / ch' esser suol fonte ai rivi di vostr'
sai per esperienzia quanto vale / quel ch' altri chiama ben, dal ben più scosto
a predicar la penitenza / bisogna prima ch' io nel gran deserto / col corpo mio
. bruno, 3-101: fategli esperimentare ch' avendosi posto un stecco vicino a l'occhio
animi dolenti / con isperanza buona, ch' io vi giuro, / prima che io
: questo chiaro esperimento fece, / ch' era assai più sicur stame lontano
senza esperimento, / come potrò sperar ch' oggi vi mova / desio di fama a
giuste, come per esperimento si conobbe ch' erano le più utili, conformi all'equità
30-49: [incominciomo] a dir ch' io era un codardo e un poltrone.
amor coperto / molt'anni il foco sì ch' io t'ho pie- tate, /
valor, credo oggi aver esperto / ch' essere amato per valore io merto.
questa donna è di più merto, / ch' acquistata se l'ha col suo valore
diletto, / e assai parli ogni poco ch' esperte / l'abbia. ariosto,
abbia. ariosto, 13-27: poi ch' ogni priego, ogni lusinga esperta /
non son io veglio / oggi più ch' ieri al vespro? / et anco ha
che sorga l'aurora, / o ch' espero nel ciel vibri suoi rai, /
que'che sta coperto, / fin ch' altri ha rotto e franto suo bigordo:
suo bigordo: / poi mostri ben ch' e'sia di giostra esperto. dante,
poter dentro da me l'ardore / ch' i'ebbi a divenir del mondo esperto /
senza sgomento, / che fanno / ch' esperto io rimuoia. de roberto,
alteri, agli atti esperti, / ch' esser devresti tal qual ti dipingi.
ver'chiunca vizia / la letizia / ch' el atende per merto: / ed
morte del duca andreasso, ma però ch' egli come molto astuto, avea, non
, iv-6: piaccia a nostro signore, ch' io abbia ancora qualche grazia, oltre
opinione mia, li dirò brevemente quel ch' è apparente, poi quel che io credo
, non ardisco, per l'esperienza ch' io ho della riuscita delle cose, sempre
alfieri, i-272: il primo discorso ch' io ebbi a tener con l'amico,
, figliuolo del signor bernardo tasso, ch' in anni giovenili ha mossa di sé molta
i suggetti dicono e fanno, acciò ch' elli lo'possa contastare sed ellino volessero
coraggio signor. colpa non havvi / ch' espiabil non sia. leopardi, v-13:
di sangue; / eppur quel sangue ch' espiar ti debbe, / finor non
è in noi l'uncinante / dissidio ch' espia / antica ironia. -scherz
se non fosse stato il pacifico filosofo ch' era. -con riferimento alle pene
eo m'appresso, / isbigottito converrà ch' eo incespi, / così mi fère
biondi capei crespi: / e ciò ch' eo celo converrà che s'espì / per
. foscolo, xvi-530: avverto brunetti ch' egli non s'ingerisca a domandare grazia
a'pupilli, dove difendo un tutore ch' ha espilato l'intero patrimonio di due orfanelli
, appressantesi a me, credendo io ch' ella mi volesse baciare, espirommi non
nemica / nanti al mio fin, ch' io vuo'per lei morire. machiavelli,
le cinque vocali: o che avreste voluto ch' egli s'esponesse a generar creature per
vita che noi sentivamo entro di noi e ch' era chiusa nel nostro pensiero.
/ esplicarle dinanzi ne le scole, / ch' ella non rapprendesse allora quali / l'
g. bentivoglio, 6-4-81: poteva bastare ch' egli si offerisse ad esplicare in senso
consolazione. ariosto, 34-41: quel ch' io gli avea con simulato viso / celato
è verbo, se non perché esplica quel ch' è nella mente. g. c
diece mancanmi le nove. / queste ch' io so, ben volentieri esplico; /
a voi, donne, aggradir, ch' onoro et amo. sarpi, i-1-72:
mia / esplicar a parlare, infin ch' io sono / posato in parte de la
/ turba la gente a me più ch' ai tra amica, / le libiche contrade
dir l'autore nel testo a virgilio, ch' è questa donna, cioè la teologia
proprietario. gelli, 15-ii-357: questo, ch' è narrato qui esplicitamente da lui di
propria innocenza, fu più esplicito. disse ch' egli era stato quale s'era proposto
sua gola eran piene di vocali esclamative ch' esplodevano ad ogni momento ojetti, ii-593
e la consorte / ei pensa, ch' escon de le patrie ville / con vigili
, / e in ogni suono, ch' a l'orecchio lasso / vien, de'
orrido sogno di viltà destarsi, / dite ch' è tempo ancor, che i re
guancia miete, e par che invidii / ch' altri fuor che lui solo esplori o
cose de'nemici erano note, ultimamente quello ch' egli nella seguente notte s'apparecchiasse di
invitto, / non sospettar di me; ch' io già non vegno / invido esplorator
, o di esploratori, altre classi ch' egli doveva rispettare per un altro punto
onofri, 11-56: ogni squillo ch' io sono al tuo contatto, /
così nuova e diversa da tutto ciò ch' era intorno, da poter credere che per
mi dire che io chieggo troppo, ch' è impossibile il ritrovar tutto questo in
aggiunto di quantità elevata ad una potenza ch' è indicata da un esponente. nella
trascendente dicesi 'quantità esponenziale 'quella ch' è elevata ad una potenza, la
figurato dal presago mosè, / allor ch' a sanità del volgo esangue / per
1-297: quel nume disse, / ch' esporre io deggia in riva al mar di
non possa alcun detrimento avere, mentre ch' io trapasserò, quando io espongo lo
. marino, vii-140: si legge ch' apelle, pubblicando le sue pitture,
permesso a me non fu, fin ch' ei visse, di dargli un pubblico testimonio
scoli de'grammatici e de'chiosatori, ch' egli l'ha inteso quanto gli altri tutti
di canape, cotone e lino, ch' esponendoli alternativamente all'azione di liscive alcaline
cesarotti, ii-272: è dunque forza ch' io mi tenga in economia, e
io mi tenga in economia, e ch' io non m'esponga ad una luce troppo
. foscolo, xiv-404: credi tu ch' io voglia tenermi quello ch'è tuo;
credi tu ch'io voglia tenermi quello ch' è tuo; e ch'io ti esponga
voglia tenermi quello ch'è tuo; e ch' io ti esponga a discordie con tuo
periglio / chieggio d'espormi, per mostrar ch' a torto / ho da portar per
passò tant'oltre l'eretica frenesia, ch' esponendosi da loro in quell'empia scena
la vita. metastasio, i-5: ma ch' io di nuovo esponga / all'arbitrio
i dogmi della medesima, o nuovi dogmi ch' esso le aggiunga, ma la considerano
tòre il principio de la intenzione, cioè ch' el se expona quello che sia da
è applicata a così vari sensi, ch' io provo un vero bisogno d'esporle,
, o d'accen- narle almeno quello ch' io c'intendo. bocchelli, 3-10:
pregote che me di'seno e memoria / ch' eo posa exponer la nobele istoria /
richiedeva di cesare. li centurioni esposero ch' elli lo viddero ai palazzi gittarsi da cavallo
ricorso. tasso, i-252: ecco ch' io le ho esposto il mio bisogno
fimbria di esporne la sua accusa, disse ch' ella era questa, cioè che scevola
qualità. tasso, 13-i-396: quella ch' i suoi tesori asconde e cela,
la natura / la sua eccellenza più ch' àltrove espose. dottori, 1-409:
dottori, 1-409: o vinceremo o ch' esporremo alcuna / opra di gran virtù
esplicarle dinanzi ne le scole, / ch' ella non l'apprendesse allora quali /
9-700: uniti in questo sol, ch' espositore / mi v'appresenti d'un
gli espositori facciano dire al poeta ciò ch' egli potea dire più chiaramente. di
un personaggio importante e appassionato tutto ciò ch' egli dèe sapere; e non lo sa
ivi rifletta un raggio che, secondo ch' ei va movendosi, e variando,
iv-169: può ogni uomo, ancor ch' esposto alla vista di tutti, nasconder
quattro ceri accesi -il gran letto matrimoniale ch' ella aveva portato da sposa come si
vide lo strazio / de'suoi, ch' a la tempesta, a la ruina /
o quasi sempre accrescimento di quell'azione ch' è significata dai positivi. de sanctis,
/ intuonavan festoso inno tibetico, / ch' espressamente un catuctù compose / che si
che io tengo, e de l'amor ch' io porto a quest'uomo da bene
al ritratto che vi feci, quello ch' io ancora considero la miglior espressione di
sommamente mi diletta in questo sonetto, ch' io ripongo tra i più belli,
non è una sola espressione di quello ch' è tanta materia di poesia, non desiderio
scelse per materia del canto tal argomento ch' espressivo de i pensier virginali di lei potesse
i-218: poteva dio ben essere quel ch' egli è, cioè pienamente beato, senza
alcuni. pallavicino, 9-57: vorrei ch' ella facesse studio in due pregi: l'
più maestose che possano convenire al soggetto ch' egli ha per le mani. algarotti,
parole del maestro giotto, per quel ch' io m'avviso, sono espressive di figliolanza
inf., 19-123: i'credo ben ch' ai mio duca piacesse, / con
il buono essorcista considerare che le parole ch' egli usa non siano pertinenti alla invocazione
, 24-60: la grazia che mi dà ch' io mi confessi /...
voi leggh'io / espresso questo ver ch' a pena il mento / sparso de'primi
. parini, 382: tu l'arcano ch' io cerco esponi al giorno: /
in pié la sua promessa, / ch' ai re di francia il teneva obbrigato
21-5: e'mi scrisse espresso / ch' i non la maritassi senza suo / consenso
celeste celesti cose si deono: e ch' ella sia tale il mostrano espresso la sublimità
senza il perché: ho saputo / ch' ersilia, quella per cui son venuto /
buonarroti il giovane, 9-232: eccol ch' e'passa, e spira / bravura
: mi riconosco innamorato tanto, / ch' espriemer giammai non potrei quanto. s
non si può; e meglio è pensato ch' egli non può essere exprimuto con lingua
mai allegro, / a cantar cominciò tal ch' io vorrei / esprimer, ma non
eloquenza. cesarotti, i-61: nella fretta ch' egli [l'uomo] ha di
non so che di vago, d'indefinito ch' è nella donna, quando nel suo
cor più vivo esempio / di quel ch' a te l'idol tuo espresse? dottori
interno / e chiuso affetto mio, ch' adomo in rime, / in poche note
e con più bel colore, / ch' a lo specchio figura al fin se
che facesse ritratti umani dal naturale e ch' esprimesse al vivo la faccia di questo
arrogò alla sua mano questo artefice, ch' egli si stimò d'esser giunto a comprendere
più maestose che possano convenire al soggetto ch' egli ha per le mani. milizia,
ialdabile, se in quella non apparisce atto ch' espriema la passione dell'animo. tasso
manifestazione, non solo del proprio concetto ch' ebbe il pittore o scultore,
gran bellezza e rara / e dopo ch' ebbe in lei sua forma espressa, /
o simile oggetto, come mai sarà possibile ch' ei desti negli animi nostri qualche affetto
crudele, / esprimer penso a curzio / ch' egli esibisca al re le mie ricchezze
/ più volte prima il ciel, ch' io te li esprima. guicciardini, ix-215
e lasso / alzar tanto la voce ch' io v'esprima / l'orribil zuffa del
/ d'orrida spada un'orione armato / ch' empia il mar di procelle e di
memoria. aretino, iv-1-66: subito ch' io l'ebbi in mano [il
misterioso nome in cui s'espresse / ch' egli in terra nascea signore e donno
, 2-ii-191: il rito sacro esige ch' esse non abbian visto altro sole, onde
e feconda come il soffio di vita ch' essa esprime e alimenta, e da cui
: il capitano ferruccio, di pallido ch' egli era, riprese suoi colori, le
non mettano en segnoria troppo subbitamente, ch' elli noi conosca enanzi. =
, 3-71: ma il capitan, ch' espugnar mai le mura / non crede
buda. cattaneo, iii-4-84: quelli ch' erano con luciano manara, facendosi avanti
: era lo stesso argomento di quello ch' egli usava per i contadini; salvo
amico vedendo la mattino piovosa non credè ch' io m'imbarcassi..., disposto
se inframmetteva parola, poco mancava perfino ch' ella non espugnasse loro una qualche irrefrenabile
presso che ad una voce tutti gridavano ch' elli fossero seguiti. -ant.
del budeo corse subito voce per parnaso ch' ai carico del tesorierato sua maestà aveva
natura se ne ricordi, a voler ch' ella lo spinga fuori. tassoni, vii-299
, fa la virtude espulsiva, cioè ch' ella caccia fuori la vivanda quand'ella
gara tutti / mi promettean più assai ch' io chieder loro / non mi fóra
facultà espultrice o per la languidezza deirirritamento ch' egli suol fare, rimanga dentro il
quando dalla lingua inglese si espungesse tuttociò ch' è francese o latino, ciò che
versi espunti dai censori politici, prima ch' io tornassi a milano; e così
ne'manoscritti il crescimbeni, nel modo ch' egli ingenuamente confessa. = voce
ottavio, gentiluomo de'cardinali bevilacqua, ch' egli non abbia voluto togliersi il carico
tener espurgato il paese dall'eresia, ch' era in mano di persone di chiesa,
del valore corale della facciata vermiglia, ch' è a destra di piazza trevi,
seconda aveva principio dalla porta esquilina, ch' ora si dice di s. lorenzo.
tenersi dentro a la divina voglia / per ch' una fansi nostre voglie stesse.
par di doverle liberamente mostrare il dispiacer ch' io n'ho sentito: essendo che
petrarca, app., 6-2: quel ch' ha nostra natura in sé più degno
esser né più né meno di ciò ch' ella è; e non è possibile che
essenza di una cosa convien sapere, in ch' ella convenga o disconvenga dall'altre;
s'appunta, / penetrando per questa in ch' io m'inventro, / la cui
/ mi leva sopra me tanto, ch' i'veggio / la somma essenza della
essenza de'dannati imperfettissima, come quella ch' è spogliata di tutti i doni de
, 2-116: lo ciel seguente, ch' ha tante vedute, / quell'esser
nel secondo dì pose il firmamento, ch' è il cielo, fra tacque superiori,
papini, 8-262: ho il crudele sospetto ch' io non sia altro che una macchina
, gloria, splendor essenziale, / ch' allumi ogn'intelletto e cor gentile, /
cor gentile, / riceverne, ben ch' io sia basso e vile: / i'
, 21-92: il premio essenzial, ch' in dio vedere / consiste, a carità
pass, rem.: fui, colui ch' io sono. disse: così dirai alli
(fia, fie), appellato veracemente ch' elli è quello ch'elli è; che
), appellato veracemente ch'elli è quello ch' elli è; che elli è
mirato / s'io languisco tuttavia / ch' io sono più 'namorato / che null'altro
sia. fava, xxviii-12: per quello ch' ell'è usanza che quelle cose che
» o « 'ndietro » / ch' umana vita fanno varia e 'nferma.
funiculus triplex difficile rumpitur': il padre, ch' è da se stesso, il figliuolo
è da se stesso, il figliuolo ch' è dal padre, lo spirito, ch'
ch'è dal padre, lo spirito, ch' è dall'uno e dall'altro,
pier della vigna, 127: com'om ch' è in mare ed à spene di
, vii-772 (1-1): da po'ch' io foi ne la città del tronto
: con volontà de'ghibellini del campo ch' erano al tradimento, gli fu commesso
erano al tradimento, gli fu commesso ch' entrasse in siena. testi fiorentini, 38
facciate venire qui la reina isotta, acciò ch' ella sia alla mia morte. statuto
pastori era in cammino / sempre; ch' erano erranti come gli astri. quasimodo
grandi meriti, le nostre richeze ch' èno venute meno. guido delle colonne,
/ ben che di quella forza ch' esser nota / vi debbe, e di
che tu non posse / ben veder ch' el fu re che chiese senno / acciò
giosafatte: quando lo fanciullo fu in età ch' elli poteva istare senza latte, sì
, 1-i-362: o per dio, ch' io sarei ben di sette mesi.
, desidera sognare, / sì che quel ch' è, come non fosse, agogna
che fia di me, amore? / ch' io non posso né viver né morire
quando barlaàm bene ebbe udito / ciò ch' era a giosafà intervenuto, / dio ringraziando
ito, / el qual permesso avie ciò ch' era essuto. ariosto, 42-30:
aversari. rosa, i-74'se credete ch' el moto vi potesse essere di giovamento,
è il migliore tra i tuoi ritratti ch' io ho veduti. manzoni, pr.
/ un non so qual sereno / ch' uomo non vide ancora / nel seren
vi-1-375 (65-1): tutto quest'anno ch' è, mi son frustato / di
. petrarca, 3-1: era 'l giorno ch' ai sol si scoloraro / per la
ariosto, 31-45: son pochi dì ch' orlando correr vidi / senza vergogna e
, 3-1 (274): tu vedi ch' egli è in su la nona;
terra, / se non se alquanti ch' hanno in odio il sole, / tempo
25-52: alcuni accentano quasi ogni parola ch' è d'una sillaba sola terminata in
: ma perché tentare / di rapir ciò ch' è a me? -importare;
colui che gli governa. - / questo ch' è a noi, s'ella sei
barberino, 4-249: or ci è novella ch' egli è morto in francia. petrarca
non fia di lui memoria più, ch' e'morti / sepolto han lo suo morto
ebrei canuta e sacra / fama, ch' ai figlio ereditaria il padre / lasciò quasi
villani, 11-3: se per impazienza, ch' è in noi, egli ci pare
melissa questa lancia d'oro, / ch' alcina avea reposta ricoglie pienamente in
che metta il cuore in pace, e ch' io non posso zioni agli oratori
invidia né dà stato, / ma vedi ch' ho trovato / dipendere. ch'ella
vedi ch'ho trovato / dipendere. ch' ella è nemica sol de la sua gente
gliuolo, or si distende / la virtù ch' è dal cor del genealcuni vogliono,
mondo, arabi inetti, / ond'è ch' or tanto ardire in voi sei, com'
, 113: cominciarono a fare il palagio ch' è cacciatori lo vanno perseguitando, e
ch' è di pietre conce colla torre. dante
non era di grande popolo a comparazione ch' ella è a'nostri tempi. tasso,
: conosciuto avea il drappello, / ch' aiutò lui contra la gente infida,
io sono, / ma la fiamma, ch' avviva / questa spoglia mortai, del
canto / de la prima canzon, ch' è de'sommersi. petrarca, 61-14:
, e 'l pensier mio, / ch' è sol di lei, sì ch'altra
/ ch'è sol di lei, sì ch' altra non v'ha parte. forteguerri
ène. / e gli eranti sì dicono ch' è amore / trarla di suo onore
la nona; / né, fuor ch' un paggio, era con lui persona.
sue carte / tali eran quivi, salvo ch' a le penne / giovanni è meco
se voi diceste non poter esser certo ch' e'sia, sarei con voi. redi
/... credi am noi ch' e'lo avessi / creduto? manzoni,
. pallavicino, 1-2: quell'istoria ch' io prendo a scrivere, non è
colla notizia d'utilissime verità l'intelletto, ch' è solo nell'uomo, e che
fiso! »; / e la disposizion ch' a veder èe / nelli occhi pur
/ por fine al mio dolore; / ch' a te onore, et a
. borghini, 1-1-166: sommo magistrato, ch' e'dicevano arcondi, che sarebbe a
che più fine ène / ca nulla gioi ch' a esto mondo sia. bonagiunta,
: non rimaneva in me tanta virtude / ch' a discerner le cose io fossi presto
fossi presto, / ma vedea come quei ch' or apre or chiude / gli occhi
scongiurarono di non espormi. allora dissi ch' era pieno d'osterie, che dappertutto sj
non ci giova il ritirarci indietro, / ch' ei vengono a trovarci, e ci
, e uno cavaliere, di quegli ch' erano sotto lui. m. villani,
amore non fue giusto partitori, / ch' io pur v'adori -e voi non m'
di foco che m'abraccia, / ch' eo fora consumato, / se voi,
il suco, che se ne spreme, ch' è il vino, rimane anch'egli
lontano ». petrarca, 264-118: or ch' i'mi credo al tempo del partire
bene a la gentilezza vostra è assai ch' io lo riconoschi con l'animo, certo
altro che un fiato / di vento, ch' or vien quinci e or vien quindi
/ qual su le treccie bionde, / ch' oro forbito e perle, / eran
parte dove amor mi sprona / conven ch' io volga le dogliose rime, / che
in ogni cosa, o più tosto ch' io sia lui. d. bartoli,
noto, e a quel modo / ch' e'ditta dentro vo significando. petrarca,
fanne onore / al gran sepolcro, inanzi ch' io t'uccida. testi, i-40
di fiori olezzar vie cittadine, / ch' io non ti vegga ancor qual eri il
siamo. petrarca, 1-3: voi ch' ascoltate in rime sparse il suono / di
quand'era in parte altr'uom da quel ch' i'sono. bisticci, 3-329:
in cui godeva / d'esser quel ch' era, e gli spiacea mutarsi / in
e gli spiacea mutarsi / in quel ch' è mo:... /.
chi io sia tu il saprai da costui ch' io ti mando. dante, par
risponda / chi tu ti sia, ch' in corpo orrido ed irto, / con
compagni, 3-35: il maggiore impedimento ch' avesse, eran i guelfi di toscana
era assai in prima, / tanto ch' agli occhi d'elle fu smarrita. pulci
2-76: oh il ronzio / dell'arco ch' è scoccato, il solco che ara
quando noi fummo fatti tanto avante / ch' ai mio maestro piacque di mostrarmi / la
maestro piacque di mostrarmi / la creatura ch' ebbe il bel sembiante, / d'innanzi
pace, e là m'aspetta; / ch' ovunque sei, son per seguirti in
., 6-42: tu fosti, prima ch' io disfatto, fatto. firenzuola,
: mi levai per san giovanni, / ch' era il sole per levar. d'
udir novelle, oltra mi misi / tanto ch' io fui in esser di quegli uno
li amorosi: / e di'lor ch' ancor fia / li lor bon cor gioiosi
inf., 19-100: se non fosse ch' ancor lo mi vieta / la reverenza
grida al cielo; / già non fia ch' ei t'ascolti. leopardi, 3-18:
senza de'numi alto consiglio / non è ch' ove più lento / e grave è
era il baleno / ardendo sì, ch' alfin dallo spavento / fermò l'andare,
, / lo qual de lo splendor, ch' ei le dispensa, / in parte
fura: / e 'n van quel, ch' esser dee, si fugge e teme
e no, no; e tutto quello ch' egli è più di questo, egli è
. lippi, 7-96: e ben ch' ai mondo io sia come gli ebrei,
. chiaro davanzati, iii-26: apo ch' io trovo amando / lo primo e 'l
davila, 593: non era di dovere ch' egli prestasse l'assenso. leopardi,
/ di dietro a me: per ch' io mi rivoltai / subito al pian
. fazio, ii-34: tu vuoi ch' i'ti palesi / de tesser mio e
a questa fanciulla; che mi parve ch' eli'avesse una bella persona e ben fatta
, quanti anni mi trovo avere, ch' effigie è la mia, e insomma
mi piacque / sua celeste beltà, ch' io, per insino / già dal principio
, par., 1-113: nell'ordine ch' io dico sono accline / tutte nature
, il filato ingrossa e muta l'essere ch' ell'ha cominciato. 7
del rosso, 305: le genti, ch' egli aveva ritenute in sua compagnia,
spesso a tuo essere stato, / ch' el si può dir ch'io n'abbia
stato, / ch'el si può dir ch' io n'abbia assai parlato.
io non trovo in essere / le cose ch' e'mi metton nella cedola, /
un buon vecchio / tesserino accettò, ch' era di troppo. pirandello, 7-378:
quell'esseruccio che se n'andava, ch' era vissuto circa due anni quasi fuori
e la pola / e l'animal ch' è appellato bruto / almen ci dà tributo
protonotaro o pier della vigna, 416: ch' io mi rinovasse / come cervo in
quadro sta / il monte tauro, ch' è molto nomato. cellini, 1-1 (
/ madre, a la tua pria ch' a l'altrui mina. s. caterina
una cotal vaghezza o forza che par ch' ella dia. per ciò non s'avrà
esso i piè, ma qui convien ch' om voli. boccaccio, dee.,
voglio più stare con esso teco, ch' io vado per servigi importanti. magalotti,
francesco di vannozzo, 98: feve rason ch' un prevede apparado / quando che 'l
pare el meglio; avvisandoti che, essofatto ch' i'ho l'avviso da te di
grazia di contemplazione, ovvero ratto, ch' è chiamato estasi, compiuta (la
boti, 2-358: quelle cose ch' io avea veduto in visione estatica non
xxxvii-65: dormendo e vegliando languisco / ch' in lo gran vischio d'amor son sommerso
veder fra i luminosi merli, / ch' adomi son l'estate e il verno tutti
pietà fessi sentire / al duro cor ch' a mezza state gela. paleotti, l-11-367
lui purissimo e tanto alienato da'sensi, ch' estatico nominar lo potremmo, agevolmente udiva
altfo che le vostre mani, mi dice ch' ella andò estatica molti giorni per cotal
sergardi, 346: confesso il ver, ch' attonito restai, / e quando vidi
di vera e viva, queirimpensato pregare ch' ella deponga i rai, come si
v-515: questo... ottonario, ch' è lamed, e interpretato cuore di
il suo testamento, pregò lei ch' andasse a pregare nella vicina chiesa di
padre / de gli altri dèi, ch' in ciel reggi e governi, / trionfo
li doni del figlio / il corpo ch' è di sangue ancor vermiglio.
ariosto, 18-35: la tigre poi ch' invan discende / nel vóto albergo,
donna pras- sede, quando si dice ch' era morta, è detto tutto; ma
ma intorno a don ferrante, trattandosi ch' era stato dotto, l'anonimo ha
la città con l'aspetto modesto ch' essa ha da quella parte, pareva
: meditai da gran tempo un poema ch' essendo della più grande estensione dovea,
comprendere donde procedesse la diversità del destino ch' ebbe venezia da tutte le altre
sapere troppe cose di più di quelle ch' io dico per dar al mondo questa
dava sulla loggia, veniva chiamato an- ch' esso, per estensione, la « loggia
maggior pena l'anime, da poi ch' elle aranno ripreso dopo il giudizio i
dopo il giudizio i lor corpi, ch' elle non fanno ora, se non intensivamente
. segneri, 11-17: fate piuttosto ch' intensivamente io patisca nel purgatorio ciò ch'
ch'intensivamente io patisca nel purgatorio ciò ch' io dovrei per sorte patire estensivamente,
/ a proporzione di noveri estensi, / ch' a certa concordanza gli comparte. savonarola
con fatti oltre ogni fine estensi / ch' europa serva a la tua man maestra
, 106: che se tu pensassi quel ch' io penso, / nel giorno eterno
denuncia. paoletti, 1-2-159: quel ch' io valuto più di tutto, si
le pietre. stufiarich, i-97: sentivano ch' era necessario un riposo, una pausa
iii-168: essendo voce assai comune, ch' egli fosse mal pratico in disegnare le estremità
non mare: / infatuato assalto / ch' estenuatamente ricade, / ebbrezza del salto /
fa i versi così estenuati che pare ch' abbiano patito dieci anni la febbre etica
, come le pietre del pavimento, ch' erano macigni mal congegnati e corsi da
il vero, ma che troppo più ch' egli detto non avea ne dovesse essere
uno nunzio, il quale quelle cose ch' egli vede di fuori, nunzia e
], 137: quando cristo dice ch' essendio dio spirito ricerca chi l'adori in
, di esser libera, e quel ch' è peggio, la libertà che ci vien
i-342: era il tipo più strano ch' io mi avessi conosciuto fra i tanti
che vedono il giorno, è certo ch' e'son tocchi, per lo meno
io ben contemplo /... ch' armisi una mano /... /
ancor de gli occhi miei, / ch' altro per te s'imponga, e si
te s'imponga, e si comande / ch' esterminar le basi i regni ebrei.
cebà, 18-39: il seme ebreo, ch' esterminato e spento, / con si
, che s'acquista per far quello ch' i'v'ho detto della comunione? prima
esterminio. aretino, ii-246: avvenga ch' io non mi accosti alla gloria, né
, 1-4-39: quel grande imperador, ch' aspra contesa / ha con le mosche
iacopone, 16-35: l'anema ch' è viziosa, orribel è sopranne cosa
che mia voce unque non stanchi / fin ch' io non paghi questa voglia interna,
giannotti, 2-1-91: vedendo la multitudine ch' egli erano rimasi sanza favore esterno, prese
gravare, con tributi eccedenti e quel ch' è peggio mal situati, il commercio interno
perché mi veggo armato, mi conforto / ch' io non sia spirto dal mio corpo
salute, lo mandavano al seminario, ch' era la scuola più vicina; tra gli
alfieri, v-2-800: comunque sia, o ch' ella voglia darmi tal somma, o
ella voglia darmi tal somma, o ch' ella non lo voglia, e crudelmente negandomela
soffici, iv-135: seppi da lui ch' egli era italiano ma vissuto quasi sempre
malispini, 1-123: fugli risposto: ch' erano anime dan nate,
e partigiani e sette, che dappoi ch' e'detti due popoli furono congregati in uno
agli occhi miei sempre fu sole / poscia ch' io fui ne'lacci d'amor preso
estetica '. l'apparizione più antica ch' io ne conosca è nel libercolo di un
di quella 4 all'amica risanata 'ch' è unica a rendere uno stato dell'animo
estimi. alfieri, 1-841: credi, ch' io assai lo estimo; / e
di sé, ma perché tale estima / ch' io mi tenga in cor mio.
inf., 24-25: e come quei ch' adopera ed estima, / che sempre
estimativo, la consanguinità alla santità, ch' è disordine d'affezione; e fra
a'consanguinei ogni eccellenza di santità, ch' è ufficio di regolato amore.
mia mi fanno l'onore di credere ch' io stia tutto il giorno soavemente affaticato a
e ne l'estivo ardore / dolce rivo ch' estingua ardente sete. marnioni, 1-355
] la equitazione del decreto, quel ch' era contra di noi, e tolsela del
219: fia mai giusto dolor ch' altrui consumi / del mio più acerbo
: sai che appena fui re, ch' esterne guerre / infestar la messenia, e
. machiavelli, 85: io giudico ch' egli era necessario, o che i
41-135: timor non v'ha ch' egli sia un riposo estintivo di vostre
al cielo alzò la fronte, / ch' ai piede si mirò cader estinte / le
cornaro, 30: spero, prima ch' io mora, veder levati ed estinti
accese l'altro amore, a quel ch' io sento / fin qui per prova,
. che non sia estinto quel cuore ch' è riposto in mezzo ai carboni? metastasio
pure è in lui sopita, / ch' essernon puote, in chi t'è figlio
di tanto il terren tinto, / ch' era ormai presso a rimanere estinto. anguillara
/ piangano sugli estinti, e fa'ch' erina / i duci di loclin ponga
: gli umiliati, ora estirpati, ch' eran sotto l'istessa [regola],
stirpe estir- pator diventa / tuoni, ch' a turbar tutti i mondan conforti,
ariosto, 6-21: cedri et aranci ch' avean frutti e fiori / contesti in varie
/ che non degia più sofrire / ch' io patisca esti tormente. dante,
29-25: l'ora e 'l giorno ch' io le luci apersi / nel bel nero
. ariosto, 117: amor vuol pur ch' io v'ami, / e ch'io
pur ch'io v'ami, / e ch' io tema e ch'io speri e
, / e ch'io tema e ch' io speri e 'l mio mal brami,
e 'l mio mal brami, / e ch' io corra al bel lampo che mi
col mio pianto mi purga, / sì ch' io per te risurga / dal fondo
5-7: ma io m'accorgo ben ch' esti dottori / hanno in odio i poeti
freno. sacchetti, 20: lasso, ch' io non mi sento in tanto grado
xxxvii-65: dormendo e vegliando languisco / ch' in lo gran vischio d'amor son sommerso
erbose, e le tenaci zolle, / ch' or qua or là qualche apertura face
che cedesse al tentator nemico; / tal ch' ove l'uom su lei l'impero
tra que'fidi e rari / figli miei ch' allattar io stessa volli / in vostra
alpe, e i colli, / ch' oggi il sol vincitor superbo indora, /
pulci, 28-134: natura intese far quel ch' ella volle, / una donna famosa
12-58: o nostra folle / mente, ch' ogn'aura di fortuna estolle!
combattere col cielo, come par veramente ch' ella combatta, veggien- dosi ella estollere
. cieco, 41-45: il pastor, ch' era malagigi, udendo / così in
: / estoltamente puse sua speranza / ch' eo non farìa vendetta, al suo parvente
/ dov'è 'l vicario di colui ch' ai legno / mostrossi, per salvarne,
svevo, 1-232: stette zitta, attendendo ch' egli parlasse, mentre egli rimaneva muto
mali portamenti, li insulti et extorsione ch' el dicto giovene avea operato e de continuo
lorenzino, 209: i sei anni ch' egli visse in principato, e per
le quali io vi farò pagare verificata ch' io abbia la faccenda. rovani, ii-235
. bencivenni, 4-19: officiali chenti ch' elli siano che fanno le grandi rapine
tacquero tutto tanno, aspettando gli ambasciatori ch' erano iti ad atene per le leggi
maconi, vi- 107: ben ch' io dica essere estraneo quanto a la conversazione
semplice nome; / il posseder quel ch' ella dà, è vano, / o
pallavicino, 1-109: la terza, ch' ella non procedendo per via né d'esperienza
l'estranio impeto e quell'uopo manca, ch' ella ricade frettolosamente al suo luogo.
, non mi paresse estrano lo starci ch' io ci rimarrei per lavare il capo
/ con pianti e con sospire, / ch' a me convien gire all'estranìa.
sensi, estraniati / dall'anima, ch' è folta ombra insonora, / se il
. davila, 302: era ragionevole ch' egli con tutta la sua compagnia considerasse
ecclesiastico, per belle assemblee e giusti discorsi ch' abbiano potuto farsi, è oggidì oppresso
fosse estratta da quel luogo, affine ch' egli col sangue di lei avesse potuto lavar
lei avesse potuto lavar la vergognosa macchia ch' ella aveva fatta nella sua riputazione.
orribil mio non hai; / quel ch' io fea nell'estrar dal palpitante /
liberato quasi interamente dell'infiammazione, e ch' è più, dello spasimo. 5
d'estrar non so che grano, / ch' ei non volea che il grano uscisse
così atrocemente dissolto, gli confermavano ciò ch' egli aveva già intuito per proprio conto.
che giovi a'cervelli / di tanti ch' io qui veggo pazzerelli. stigliani,
domandato, essendo sua professione, e ch' egli l'intenda, ti comincerà a
in altro luogo. monti, iv-177: ch' io sappia almeno... se
] non poteva far quelle grosse provvisioni ch' erano necessarie a sostenere tanta impresa.
i raggi della luce, nel passar ch' e'fanno rasente l'estremità di un
vengami fatto di potermigli avvicinare per soltanto ch' io ne tocchi, e non altro,
fra giordano, 3-286: i veleni, ch' entrano dall'estre- mitadi, non sono
peggio di costoro importunarti e, pur ch' io possa, involarti almen tanta parte
contra pietà vera / pecca in colui ch' etemalmente spira. muratori, 5-i-230: la
alla qualità della persona, dico bastar ch' ella non sia estrema in piccolezza né
grande estremità mi pare questa nostra, ch' io, animale ragionevole, per così leggier
. foscolo, xviii-4: il dirmi ch' io, nell'estremità del dolore e della
la mia infermità s'è esacerbata in modo ch' io appena posso scrivere costretta dall'estremità
squame, angue custode, / angue, ch' attorce in flessuosa rota / sue parti
5-83: poscia che 'l degno il fè ch' egli salisse / de la scala d'
/ tuoi fatti gloriosi, / sì ch' a sentir avessero testreme / genti,
a sentir avessero testreme / genti, ch' ancor vive di marte il seme; /
nulla sbigottivano [gli elefanti] mentre ch' erano cacciati per la prima zattera ch'era
mentre ch'erano cacciati per la prima zattera ch' era salda, sì quando, sciolta
doria. trissino, xxx-4-93: fa ch' io possa andar con la speranza / de
esser risorti / anzi al tempo que'ch' eran negli avelli, / anzi al
e amor insieme / de- stinan pur ch' io mora, / e gionta è l'
alla qualità della persona, dico bastar ch' ella non sia estrema in piccolezza né
la vergogna e il danno estremo, / ch' es- sendo vinti, a patir sempre
natura / si specchia, e 'l sol ch' altrove par non trova. boiardo,
per provare questa sua conclusione per buona ch' è falsa..., furono sforzati
sì grave scesa ne gli occhi, ch' io non trovo rimedio veruno che mi
peggio di costoro importunarti e, pur ch' io possa, involarti almen tanta parte
/ ripetendo, sovente la parola / ch' ariodante avea in estremo detto: / che
agghiacciano i sensi / quando avvien poi ch' i'pensi / che il mio ricco tesoro
e 'n guisa manco e tremo, / ch' a gran giornate vo verso l'estremo
bel sole / distempri il core; / ch' io gelo e tremo; / ch'
ch'io gelo e tremo; / ch' io sull'estremo / gemo e sospiro,
sull'estremo / gemo e sospiro, / ch' io più non spiro. monti,
confortare i suoi con fitte suasioni, ch' e'li fece vincitori. cieco,
l'estremo, / che tutto quel ch' è necessario al vitto / ci manca.
parte acutamente suonino. ariosto, 6-37: ch' ella [la balena] sia una
ariosto, 21-13: io ti farò veder ch' in ogni effetto / scelerata è costei
ogni effetto / scelerata è costei più ch' in estremo. parabosco, 1-14: il
, vii-772 (4-3): da po'ch' io foi ne la città del tronto
; poiché la principale cosa richiestagli era ch' egli estrinsecasse, a gloria della città,
la vita; e fosse fedelmente quello ch' egli era nato ad essere.
tasso, n-ii-59: tutta volta quel ch' essi dicono de la distinzione de'luoghi par
essi dicono de la distinzione de'luoghi par ch' accenni che l'anime siano distinte per
ha mestier colui di parlar fuori, / ch' occupato è di dentro, anzi egli
tutto estrinseco, il quale, secondo ch' io ho già detto, fu udito di
mi viene proprio l'estro di dirti ch' io t'amo... t'amo
lirica. parini, xviii-288: o ch' ei di sé maestro / nell'alto de
e. cecchi, 3-99: la felicità ch' eran vive toccò l'estro del babbo
gallani, 78: il tutto sarà anco ch' io gli trovi vivi o che non
nella estruzion delli valli, acciò ch' elli uccida molte anime. c. e
, ancorati agli acuti angoli / del sole ch' è sepolto entro la polpa / della
dall'opera del belli quel problema strutturale ch' è inane ne'più casi. alvaro
dell'entusiasmo ardeva in voi così candidamente ch' io mi credetti riveder me stesso giovinetto
esulcerato. leopardi, i-51: ma ch' ella [l'impetigine] sia rossa
. torti, xix-4-873: fu allora ch' egli scrisse il celebre poema della '
/ son io, per me; ch' esule, solo, inerme, / misero
volge / ornai 'l quint'anno ch' esule m'aggiro / per le greche contrade
io godo ed esulto delle gloriose novelle ch' io ho udite di voi. giovanni da
per li campi esulta, / sì ch' a mirarla, intenerisce il core. carducci
arrota i denti / all'osso magro ch' esumò tra i cocci. 2
io diedi / a polidoro, e ch' io di dar gl'imposi / al figlio
di beltà chiara e serena, / ch' abbaglia chi mirarvi ardisce intento. sarpi,
/ e per la nova età, ch' ardita e presta / fa la mente e
tue bellezze il fior adorno / pria ch' egli caggia, e de l'età ridente
in quanto vergognose son tenute, / ch' è da vertù diverso. andrea da
ariosto, 39-20: furon di quei ch' aver poteano in fretta / la schiere di
età che di perfetta; / quasi ch' ancor le temine fur tolte. caro,
, vii-489 (33-3): la femmena ch' è del tempo pupilla, / le
uomini, delle donne e di coloro ch' erano in età di conoscimento. segneri
s. c., 326: voi ch' avete età militare, sforzatevi meco insieme
etade se un'oncia d'un'erba ch' ha nome mellioto, e once tre di
oggi, mutato 11 cor da quel ch' i soglio, / d'ogni immondo penser
dare a mia madre il frutto de'capitali ch' ella da tanti anni ha collocati nel
le scalee che si fero ad etade / ch' era sicuro il quaderno e la doga
, ^ 73-31: in quella etate / ch' ai vero onor fur gli animi sì
mondo diciano che soffiavano, ma l'età ch' è poscia venuta, per prova dodici
29-26: l'ora e 'l giorno ch' io le luci apersi / nel bel nero
etade. ariosto, 15-24: dip vuol ch' ascosa antiquamente questa / strada sia stata
, i-96: forse un de'monti è ch' awentaro in guerra / oto e tifeo
tu [ocean] 'l mondo unisti, ch' è il primo animale. / tra
concepisce altra idea, se non questa, ch' ella ignora che cosa e quale e
spazii. bruno, 3-34: non è ch' un cielo, un'eterea reggione immensa
ne forbisca e terga, / sì ch' a nitida fiamma, a semplice aura /
una società segreta, ovvero etarìa, ch' era, per eredità dei sapienti caldei
genitore di tanta meraviglia quanta si vedea ch' era questa nobilissima beatrice, di questa
, i-279: e dico, allor ch' io miro il fianco aperto: / questa
latini, i-329: l'uno ch' etemalmente / fue in divina mente /
tai che sarebbe lor disio quetato, / ch' ettemalmente è dato lor per lutto.
tenuto. arici, i-339: quel ch' alto percote e ne sgomenta / fra quelle
oh! ben provvide il cielo / ch' uom per delitti mai lieto non sia.
: si confronti ora questa naturalezza, ch' è pure artefatta, colla naturalezza dei giardini
guardia mie bellezza e fama, / ch' ettemi in pietra il mie terrestre velo.
/ e tu procuri notte e dì ch' io mora. tasso, 5-46: di
dea, di giove figlia, / ch' ai gran canto tebano, / mentre
avere a sé di bene acquisto, / ch' esser non può, ma perché suo
dio. torini, 381: dappoi ch' all'increata ettemitate, / che a
/ deh quell'estro m'ispirate, / ch' estro è sol d'etemitate. guerrazzi
bontempelli, 20-198: quando m'accorsi ch' era lo svegliarino, cacciai la testa
soglio, il padre eterno, / ch' è ne la parte più del ciel sincera
tasso, 10-68: pende dal mio voler ch' altri infelice / perda in prigione eterna
messaggera. testi, i-261: so ben ch' il core, / presago del suo
è figura e suggello, / dir ch' è macchiato di nuovo presume? pindemonte
/ pria che passin mill'anni? ch' è più corto / spazio all'ettemo,
più corto / spazio all'ettemo, ch' un muover di ciglia / al cerchio che
dal bell'ettemo ogni mie stima, / ch' exalta, ond'ella vien, chi
ti fu sin da l'eterno quel ch' a soffrire avea questa infelice umanità.
carne e sua figura, / udirà quel ch' in ettemo rimbomba. poliziano, 2-10
a sfuggir l'istanza, come quelle ch' abbiam sentite darsi da quel sofismante diffenditore
bramava, le delizie di quel luogo ch' ella chiama il sacrario del suo cuore.
corrucciate, messe in quel grave imbarazzo ch' egli conosceva per averlo provato.
che non voleste già mostrare il profitto ch' avete fatto in questa facoltà de'costumi,
questa facoltà de'costumi, con riprendermi ch' io non discema gli affetti da le virtù
me solo. v'è ogni bisogno ch' io ti sia presentato se io sono conosciuto
e quando giunsi a pietroburgo, dissero ch' ero etica. panzini, iii-857: è
. carducci, ii-4-100: la nomea ch' e's'è fatta a furia di bi-
costui era così diventato enfiato, per ch' era idropico, e faceavi la idropesi
. ne narrano le storie delle cose ch' esse voci significano. monti, iv-275:
vegna per mio difetto o natura, ma ch' egli aviene perché noi siamo fondati sotto
xxvi-1-178: qui non è già mestier ch' io vi dichiari / di questa cosa l'
vera propria e germana di fogneto, / ch' un mio compare ha messo in poesia
compare ha messo in poesia / in modo ch' era me'che stesse cheto. /
la sua si sia, / (ch' io non vo'offender uom tanto discreto)
l'unico spediente gli è questo: ch' io dia, oltre alla prefazione,
de'più etymologisatori de'nomi credensa / ch' ella fue chiamata fiorensa. etimòlogo
per questa donna etio- pessa, trionfato ch' ebbe moise contra lo regno d'etiopia
contra lo regno d'etiopia e presa ch' ebbe per moglie la figlia dello re,
mia voce unqua non stanchi / fino ch' io non paghi questa voglia interna,
garzoni, 1-446: gli egizii, morto ch' era uno, gli cavavano il cervello
un suo modello rigido e stecchito, ch' esso imbottì a priori de'postulati d'una
o forse altronde, / trasser quel ch' a gli etruschi oggi non piace. manni
tu a me non togli, / forse ch' io pur vieppiù sonante ascendo / ove
il 'ronne * / a pretender ch' abbia nome / non già * fio '
riguarda il giudizio commune, e gnome, ch' è intorno al giudizio di quelle
è materia lo stesso dio umanato, e ch' è istituita in forma di cibo e
borgese, 1-316: naturalmente la versione ch' egli riferì alla signora rubé fu più
il legitore, gliel rimuteremo in petronilla, ch' è più eufonico. = deriv
certi spettacoli coreografici: con la differenza ch' esse ne erano al medesimo tempo le
bibbia volgar., ii-316: lo eunuco ch' ha mozzo ogni cosa, o vogli
, o vogli tu dire castrato e quegli ch' hae tagliati i testicoli, e quegli
colla barba sposò il cosacco di due metri ch' era glabro ed eunuco.
parole altrove e detto il poco conto ch' io faccio del suo eunuco rimare.
terra. leopardi, io77: sappi ch' io son fatto eunuco, sebbene ancora libidinoso
poeta; non si rida poi / ch' egli vale ben più di me, di
si n'è un altro [vento] ch' ingenera nuvoli, ed ha nome euro
squalida sterpe, / vidi un'altra ch' amor obietto scelse, / subietto in
della croce, come scrisse paulo, ch' el mondo non si scandalezzarebbe s'el si
marino, i-307: mi portò un unguento ch' era tutto pieno d'argento vivo;
vii-136: perché i venti impetuosi, ch' escono dalle nuvole cessino sopravvenendo la pioggia.
, 7-1010: il mori suppose dapprima ch' egli fosse evaso dal domicilio coatto;
centro di buio, / ed è vano ch' io evada. pavese, 4-10:
ognora spasimo: / sarà mai di ch' io possa dir fra'liberi: / -mercé
: de la profonda condizion divina / ch' io tocco mo, la mente mi
sulle ripe dell'argenteo fiume / fama è ch' empio quadrel t'aperse il largo /
grazia, seminando con le parole quel ch' ella poi nutre, e fa fruttificare
, cono., i-186: dichiarò ch' ei veniva a morire per la vera fede
: con questi dunque il buon discepol, ch' era / di gabellier già fatto evangelista
, 809: ma tu non sai ch' io sia: io son la trista /
, 643: perché volete voi così ch' i'vi creda? siete voi il quinto
am- munirò del peccato vostro, però ch' io n'àrò a rèndare
gli è accettevole. secondo la parola ch' egli ha mandata a'figliuoli d'israel
israel, evangelizzando pace per iesu christo, ch' è il signor di tutti. perrucci
: e in segno della gioia / ch' evangelizzo a voi, d'alate schiere /
che io dissi che in quel portico ch' è nella via che va a
s. chimento, stette uno ch' ebbe nome servolo, del quale io
iv-72: le quali parole udendo quegli ch' erano nati di gentili e pagani, furono
evaporato et arso, / oprò ch' in mezzo al sotterrato core / svanì quella
: lascia evaporare ornai il caldo / ch' avvampa il cor con sì terribil fiamma.
suo cuore, se non avesse dubitato ch' in vece d'incontrar l'amore d'
gli lasciarono adottare la sentenza di ticone ch' esse fossero corpi perenni, solidi e
aria un così gran luogo come fanno, ch' è proprio una maraviglia a vedere.
una volta, trovandone la ragione nel fatto ch' era una dolcezza evasiva, allo stato
vasa / di sì fatto liquor, ch' a viso aperto / mostri la mente
rotte alfin le catene delle mani / ch' ora stringono redini fatate. 2
sfogo, quasi apertura ad effetto di far ch' esca una certa quantità d'aere
boccaccio, iii-2-26: chi son costor ch' a'nostri lieti eventi / co'crini
in cui risiede, / o di ben ch' indi può avvenire a cui / par
recaronne una porta di metallo, / ch' ai duomo in pisa ancora sta evidente.
colore è più evidente: quella cosa ch' è più chiara, più apparisce di lontano
, di questi mistici passivi, / ch' è bastante a ingannar la retta mente
leone era altisono nel ruggir suo e ch' egli spaventa le bestie circustanti..
ti fa parere vivo e vero quello ch' è artifiziato. menzini, ii-163: per
tu dei le voglie accinte / a far ch' abbia evidenza il tuo poema, /
il sospetto, insinuato da qualcuno, ch' io fossi * geloso '. ma stavolta
signor simplicio, che mi sono indizi ch' ei non resti o ben capace o soddisfatto
.. per la sottigliezza delle ragioni ch' egli adduceva, nel mettere in evidenza
che vogliate che sia tutto mio, e ch' io v'abbia a stare in
1 scienza del povero diavolo ', ch' io pregando, gridando, scongiurando, ho
argento ai diafani ori / verdi, ch' aprono, in te, fragranze chiare.
falsità di un'altra parte del corpo ch' è anch'essa carne, carne evoluta!
, e conseguentemente disciplinata in modo, ch' ella non avrà avuto bisogno di segnali tanto
i-84: non ti maravigliar, silvio, ch' effusa / cupidità del petto un pianto
di giubilo, l'ex-frate / credè ch' ella colà lo introducesse. gioia, lv-408
* extempore ', non può fare ch' e'non si periti alquanto; e s'
eletto depositario delle proprie angosce, notò ch' egli poteva pienamente confermare quanto sopra.
. baretti, 1-120: osserverò eziam ch' ella è una soverchieria vituperosa il servirei
su una lettera, cioè f, ch' è la quinta lettera alla fine di febraio
ercole; e per cagione di quelli ch' erano presenti furono date in fabbrica di
uomo ardisca di dar colpa alla natura ch' ella pur un sol punto abbia lasciato
animai sagace, mansueto e discorsivo, ch' uomo si domanda? campanella, i-204
esser quello che disse san paolo, ch' è cristo. questa è la pietra dove
stamparsi, e finalmente ridotto a tale ch' è quasi maggior del 'furioso ',
/ ove rinasce l'immortal fenice, / ch' in quella ricca fabrica ch'aduna /
, / ch'in quella ricca fabrica ch' aduna / a l'essequie, a i
. nievo, 1-329: colui, ch' era conoscitore di monete come un borsaiuolo
de l'uno e l'altro parente, ch' alia fabrica del spirto sin- gulare le
col terzo epigramma. ma non vorrei ch' ella fabricasse tanto alto su il debolissimo ghiaccio
..., mentre, con quel ch' è opera d'intelletto e di ragione
arme che si facea in firenze, tutto ch' avessono certa la guerra per le cagioni
or mi rispondi il vero / di quel ch' io ti domando. a che fine
nostro prò, elli no sofferrebbe già ch' ella venisse. ma siccome dice santo bernardo
/ alle mie antiche pene, / ch' altri lacci e catene / vai fabbricando
voci nuove dobbiamo principalmente avere avvertenza, ch' elle sien chiare, e secondo l'
giorno / a l'api intorno, / ch' erano intente a fabricare il mele.
cecchi, 7-11: seppi... ch' è [l'orzata] una celebre
', non voglio altro dire se non ch' ella è così fatta come l'essemplo
d'un suon così squillantemente bello, / ch' ei vien di lontanissimo ascoltato. muratori
, ii-438: lo settimo fu mario ch' era stato fabro ferratore. giov. cavalcanti
dante, purg., 26-117: questi ch' io ti cerno / col dito,
natura, glorioso, eterno, / quel ch' avea di più duro e di terrestre
senta pur vultumo e silare, / ch' oggi sarà fornita la mia fabula, /
garzoni, 1-282: questa insegna la narrazione ch' è di quattro forme, fabulare,
chiamò con lacrimoso plettro / febo il figliuol ch' avea mal retto il lume, /
, 1-52: giunger mira in tempo ch' ai focosi / destrieri il fren la
fren la bionda aurora metta, / allor ch' i sogni men son fabulosi, /
era stato odiato per lo poco conto ch' egli avea tenuto della nobiltà e per aver
la perfettibilità del genere umano, intenderebbero ch' ogni uomo anziché provvedere alle faccende della
barberino, i-246: disse alla donna ch' andava per faccende del re aluigi; e
lippi, 3-45: comanda la padrona ch' egli scenda / e stia giù fuori
. mazzei, xxi-261: ogni volta ch' avete meno danari in mano de'fattori
faccenda? da cotesto muro, / ch' è costà dietro: egli è forse un
/ le truovo, con sustanza men ch' un fio. cicerone volgar., 1-517
teco venire / dove tu vai, ch' io sono uom poveretto: / non ho
. lippi, 2-35: lasciami andare, ch' io ho faccenda, / avendo sopra
in camera e scoperse il povero amante ch' era più morto che vivo. g.
casa orsina non avrebbe fatto le faccende ch' ei fece in roma. monti, iii-3
con un tuo pari! che vuoi tu ch' io faccia di te, che sei
e brutto? lippi, 1-16: veggiam ch' all'armi più nessuno attende; /
fa più faccende ', s'intende ch' egli non ha molti avventori, che
, 1-7-106: in fondo alla ragnaia / ch' è divisa dal fosso, / che
fare una faccenda, intende altra opera ch' egli non voglia spiegare, e che
un ser faccenda, / di quei ch' hanno più lingua, che cervello.
faccendare per me con sì gran festa, ch' io m'appigliai a lasciar pure che
: bramo che il mio lettore sia persuaso ch' io era divenuto faccendiere in quella circostanza
circostanza, non tanto per l'amicizia ch' io avessi per la comica compagnia del
sacchi, quanto in riflesso al cavaliere ch' io aveva indotto ad accordare il suo
non passerà / la cosa, no: ch' ell'ha bell'e sfuggirmi, /
ell'ha bell'e sfuggirmi, / ch' io saprò ben trovarla. cattaneo, iii-2-177
prenderne faccette, tavola e punta; ch' è il tutto in che somigliano i
in più luoghi, può ben esser ch' egli non sia veramente in alcun di quei
caschi sempre dal sonno come un gatto ch' è stato fuori tutta la notte!
mia mi fanno l'onore di credere ch' io stia tutto il giorno soavemente
son composti giusto di quell'opere voluminose ch' hann'altretanta schiena quanto quelli che facchinescamente
: o che quel mastro in teologia ch' ai tosco / mesce il parlar facchin,
dalla sua faccia scavata e terrea, ch' egli era condannato da un male che non
altro fusto. simintendi, 1-116: poi ch' egli
, 12: sono per più danari ch' avevo pagati per loro in novantotto partite in
legger non finì la prima faccia, / ch' uscir fa un spirto in forma di
, / e gli comanda quanto vuol ch' el faccia. galileo, 3-4-126: ah
loggia a guisa, o padiglion, ch' in otto / faccie distinto, intorno
7-145: riempiè parte de'fossi, ch' erano dalla faccia di terra molto profondi.
sul monte e non combattete, perciò ch' io non sono con voi, acciò che
ii-3-242: con che faccia vuoi tu ch' io m'impancassi fra i * dotti '
e l'altra dinanzi, per ciò ch' era termine de tanno passato e cominciamento di
giorni / d'imminente tramonto: e poi ch' è spenta / l'ultima larva de
spruzzata da tonda del mare, / stella ch' a venere è cara su gli altri
ogni parte e'duchi perché stessero, ch' essi non distraessono e rompessono quello giuoco
. petrarca, vi-2-62: poi quel ch' a dio familiar fu tanto / in grazia
aperta. ariosto, 13-27: poi ch' ogni priego, ogni lusinga esperta /
/ dical chi non ha faccia, / ch' io per me noi vo'dire.
de'l'uom chiuder le labbra fin ch' el potè. cavalca, ii-84: faccia
. siete vile. ma non credete ch' io mi svenga. siete perduto. non
, per alcuna intollerabil fatica, mentre ch' era in sua libertà, mai non
faccia bella, / qual il reo ch' ai supplicio s'awicina. g. c
m. cecchi, 18-2: l'amor ch' io ti porto, mi forza / a
, or tonda, / (secondo ch' ai fratei guardava in faccia) / la
me di securtà ower fidanza, / ch' io mostro faccia chiara, e quando bruna
non ferisce o taglia, / tanto ch' ognuno ha rivolta la faccia. caporali,
posesi il conte la loggia a guardare / ch' ha tre facciate, e ciascuna dipinta
san domenico] nascesse, vidde in sogno ch' ella partoriva nel ventre uno catello che
centurini, alle traverse delle brache, ch' era un affibbiamento universale. guerrazzi,
al mio cominciare questa mia lettera, ecco ch' io ve n'ho scarabocchiate otto.
. bembo, 1-135: né giurerei ch' amor tanto s'avanzi / perc'ha la
i ministri tuoi trovato il calle; / ch' i'riconosco di tua face il lampo
il lampo / e 'l suon dell'arco ch' a piagar mi vene. caro,
accese. marino, 1-39: così mentre ch' amor dal ciel disceso / scorrendo va
5-6-91: ne gli altri giorni all'or ch' ella è vicina / per ripigliar dal
. ariosto, 8-48: egli, ch' aliato avea una tasca, aprilla,
onde sfavilla / la più cocente face ch' abbia amore, / spruzzò di
, ix-618: vedendo il saggio apollo / ch' ogn'animai, già stanco, desiava
tacque del mar spenta la face, / ch' alluma il mondo, in tenebre il
alfieri, 1- 1137: se avvien ch' un dì della civil discordia / per me
, ix-83: ma molto non andrem ch' avremo pace / scarchi da questo peso
, / e fia spento il disio ch' ognor m'assale, / e con la
amorosa face, / se fia, ch' egli si appaghe / di veder oggi trionfar
molto si dolea di tassil- lonne / ch' avesse senza lui fatta la pace, /
patria portò funesta face, / allor, ch' ospite infido / lasciò di grecia impoverito
epiro / di cui si scrive, ch' essendo fredda ella, / ogni spenta facella
secreta carezza e dolorosa / mi ripete ch' ei m'ama e che son bella.
splende / di maggior pregio, cui pur ch' occhio miri, / la vera imagin
, xxx-4-63: sì che lasciate lei, ch' è gran guadagno / l'abbandonare una
terenzio i più faceti / sali, ch' a le sals'acque in preda andranno.
. giovio, ii-117: son certo ch' el mio mastro domenico da prato trovarà
de opinioni. stigliani, 2-216: mentre ch' in una nave / ch'ad affogar'
: mentre ch'in una nave / ch' ad affogar'in mare era vicina, /
moltitudine meschina: / un faceto, ch' a sorte era con essi, /
uomo o donna, fa far loro ciò ch' egli vuole, senza parer d'esser
immaginazione. verga, ii-19: adesso ch' era conciato a quel modo per le feste
spolverini, xxx-1-41: provegga il buon cultor ch' agiato e piano / e spedito e
idea che a qualunque società, per poco ch' ella sia formata e che declini dalla
sia. marino, 1-108: acciò ch' io possa per più facil via / condurlo
leggieri. ariosto, 20-112: costei, ch' alli disii facile e molle / di
f. d'ambra, 4-123: ch' ai figliuol so io ben quanto sien
delfino, 1-419: come permetti, ch' io / tra tante e tante in roma
di poca o niuna esperienza, e ch' in loco di reggere opera quanto è
andare adagio, e farle col tempo, ch' egli era facile a farle e difficile
, ove si poggia / sì facil ch' un somier vi può gir carco. parini
., ii-277: si lasciava dire ch' egli era un giovinastro, e colla stessa
felicità nel poetare più vicino al primo ch' ai secondo. bruno, 3-250:
conseguire. tasso, i-124: credo ch' in queste nuove stanze non vi sarà eccesso
pur nella grazia de'suoi modi: ch' erano liberi d'ogni impaccio e mossi
cesare, avendo fatto pagare quelle legne ch' egli aveva adoperato per fare lo steccato intorno
si guadagnò tanto nome di giusto, ch' egli si facilitò lo acquisto di quella provincia
, 6-14: richiede l'argomento mio ch' io parli più tosto dell'altro secondario
e paventa, / perché una fiamma, ch' è di fresco spenta, / raccender
, 3-59: in uno zendado suo ch' avea i giglietti / alla fiamminga, almeno
e trovarono, che i due facimali, ch' eran due pittori fran- zesi, che
uomo o donna, fa far loro ciò ch' egli vuole, senza parer d'esser
quei veri, un facimale, / ch' ha fatto per ingenito gran danno.
faccia in uno specchio. imperoché, dopo ch' egli s'è mirato, egli se
., 1547: se tu di'ch' a gli angeli è allegrezza nel cielo sopra
dio. paleotti, l-n-150: quell'arti ch' hanno bisogno di fatica corporale e consistono
. bartolini, 17-230: - « cocò ch' or'è? ». « pappagallo
or'è? ». « pappagallo ch' or'è? » /...
, 18: pur noi vediamo ch' assai più tosto cade colei c'ha
e senso senza intelletto, talvolta par ch' abbia tutte le facultadi suppresse e riprimute o
, / la qual dice la legge / ch' è naturai facultate di quello / ch'
ch'è naturai facultate di quello / ch' a ciascun piace di fare, / ch'
ch'a ciascun piace di fare, / ch' a lui ragione o forza non contende
che non voleste già mostrare il profitto ch' avete fatto in questa facoltà de'costumi,
questa facoltà de'costumi, con riprendermi ch' io non discerna gli affetti da le virtù
etica. marino, 10-122: colei ch' è prima [tra le vergini ancelle dell'
io ho avuto questi giorni nell'ingresso ch' io ho fatto al mio carico,
tutte le facoltà d'europa, dicendo ch' a lui bastava la speranza dell'im-
fortuna. moneti, 32: così finito ch' ebbe di parlare / licenziossi da lui
fuori e strinsero quella terra in guisa ch' a'suoi cittadini non era conceduta facultà
fue meravigliosa nel bello parlare, però ch' ella ebbe un parlare molto facondioso in
). aretino, iv-1-65: subito ch' io l'ebbi [il libro] in
parlar sì dolce e sì facondo, / ch' un aspe volentier l'avria ascoltato.
lusinga insieme, e prega, / ch' alfin si volge ogni femmineo ingegno. battista
dispensa oggi ghirlande, / allor, ch' io tratto almen plettro facondo, / godo
è vie miglior che l'auro / quel ch' altrui cinge il crin facondo lauro.
/ d'un silenzio facondo / quel ch' esprimer non so copro ed ascondo. n
acqua è fada, cioè sciocca a colui ch' è avvezzo a buon vino.
lontana da cittadi e da villaggi, / ch' all'ombra di duo monti è tutta
e platani ed abeti / si condensan così ch' or- discon molti / labirinti e ricovri
re norandino era venuto al loco / ch' avea constituito al fiero gioco.
boccone. ariosto, 43-76: la casa ch' era dianzi frequentata / matina e sera
il giovane, i-284: io sento dir ch' ai secolo vetusto, / com'or
torte e le sfogliate, / innanzi ch' ilion fusse combusto, / furono in pregio
in pregio assai le fagiolate, / ch' or son ridotte a nulla, nomi vani
. parini, 410: forse ch' eran di queste fagiolate / che nulla non
che nulla non significan alfine / e ch' ora piaccion tanto alle brigate? 3
che fagiolate son queste? e che sì ch' io ti cavo il vino del capo
moro s'empierono la pancia di cacchi; ch' è una composizione di riso, di
: 'svisati', levato loro quel nero ch' è a foggia di viso, ed è
dammi tempo un'ora, / tanto ch' io possa dir di quei fagiuoli / quattro
quei fagiuoli / quattro parole, avanti ch' io mi mora. buonarroti il giovane,
andavan, che facevan voli, / ch' eran, dice catullo, sì veloci /
di più un fagiuol riconcio: / ch' oggi dì nella corte ha buon mercato
lo mio cor mi degie rendre / ch' è distretto in vostra baglia. -senza
, né in guerra, / sì ch' a voi tutta terra / che 'l sol
confronti del comm. colombo quel mammifero ch' egli suol chiamare « la mia signora
fatto il suo fagottino di tutto ciò ch' io le aveva donato, se ne
. pulci, 26-3: avea colui ch' ancor prometeo piange, / cavato il
fame e pidocchiosi; / ma egli dicea ch' eran duo mila, e ch'era
dicea ch'eran duo mila, e ch' era / una falange d'uomini famosi.
sì ria di duol falange / sol ch' è sola / si consola, / né
strai non n'ebbe il vanto, / ch' atterrar non potea sì franca testa;
le penda in qualche lato, / ch' abbia la falbalà pochi sgon- fietti,
suo passo falca, / per quel ch' io vidi, di color, venendo,
, i-6-73: questi seni primier, ch' imago han quasi / d'umana orecchia
petrarca, 166-8: altro pianeta / conven ch' i'segua, e del mio campo
vegnamo alla battaglia tosto, / sì ch' io non tenga in disagio la morte,
che con la falce minaccia ed accenna / ch' io muova presto le lance e la
or mezza, or tonda, / secondo ch' ai fratei guardava in faccia / la
24-223: sento che vostra signoria dice ch' io sono un nibbio. ma non gliel'
del sereno, / dentro l'aria dolce ch' odora / d'un tiepido odore di
: adunco. fagiuoli, 3-6-186: ch' abbia la bocca larga, il capo
-figur. grazzini, 4-492: pur ch' ella [la morte] non dia una
come don ateon va da sigismondo, ch' è indiavolato e tanto aceso de ira e