censurare l'andamento delle pubbliche amministrazioni.
4. figur. riprendere, biasimare, censurare (nel senso di 'fare un
non si propone di berteggiare né di censurare, ma unicamente di sfogare il suo
rajberti, i-194: si prefigge di censurare tutto quanto è censurabile. soffici,
= comp. di censurabile. censurare, tr. sottoporre a censura, al
d'invidia, perché pensano costoro col censurare gli uomini illustri di rischiarare i lor
tralasciate di continuarmele, quasi che il censurare un libro stampato sia opera perduta,
donne] che, sempre in guardia a censurare le facezie anche più innocenti, portano
di adunanze patriotiche, che incominciarono a censurare le operazioni e le persone del governo.
censurato (part. pass, di censurare), agg. sottoposto a censura
le proposizioni della dottrina luterana, per censurare e dannare quello che dopo matura discussione
o che capi da dodici alla crazia a censurare notizie sì belle, sì vantaggiose!
5. figur. ant. censurare, riprendere. buonarroti il giovane.
4. ant. disapprovare, biasimare, censurare con severità estrema, con grande durezza
; accusare (una persona); censurare (un'opera). testi fiorentini
; che tende a biasimare, a censurare. e. cecchi, 5-305
libro. 4. respingere, censurare, proibire. foscolo, xvii-275:
e disputata assai. -biasimare, censurare, disapprovare. boccalini, i-57:
quelle che, sempre in guardia a censurare le facezie anche più innocenti, portano la
sospeso. -esclamare contro qualcuno: censurare con asprezza il suo modo di pensare
o la lettura di un libro; censurare. paleotti, l-n-225: se nell'
, criticare. -esercitare la censura: censurare. sarpi, vi-2-28: in italia
senso generico: sopprimere, cancellare, censurare da uno scritto o da uno stampato
ortodossa, e dati da studiare e censurare alli teologi. redi, 16-vii-432:
. 5. rimproverare, biasimare, censurare con asprezza, condannare (una persona
-adoperare, usare le forbici: censurare, operando ampi tagli, uno scritto
garbo, bistrattare, rimproverare aspramente, censurare. - anche sostant. a.
5. locuz. fare frappe: censurare aspramente. a. f. bertini
: ci si lasciava andare facilmente a quel censurare leggiero e a quel motteggiare che merita
severità; additare al pubblico disprezzo, censurare aspramente. - anche assol. monti
3. figur. criticare aspramente, censurare. bacchelli, 9-61: la devozione
te un popolo immenso, a voler censurare il gran poeta. monti, 5-18:
. -criticare, disapprovare aspramente, censurare. torini, 258: contro a
non è concesso giudicare o controllare o censurare. - anche: che non consente
una triste consuetudine: quella di non poter censurare un libro senza insolentire l'autore.
di veemente passione polemica, diretta a censurare o a biasimare qualcuno o qualcosa;
, forse tutto cencioso e lacero, oso censurare i loro finissimi abiti lustrati in inghilterra
11-500: quali cagioni mi movessero a censurare acerbamente qualch'uomo,... non
stando alle pancaccie e nelle botteghe, censurare l'azioni altrui; bisogna, conforme
altrui a non correr troppo facilmente a censurare, per difetti che in sé abbiano,
di beffare, di riprendere e di censurare gli altrui costumi con gran licenza, con
tempo in questa arte e si provassero a censurare o a difendere qualche libro, opinione
e padrone coetaneo, forse ha voluto censurare nel suo madrigale. = denom.
giudicare con eccessiva severità; biasimare, censurare ingiustamente. tommaseo [s. v
disapprovare, biasimare, criticare aspramente, censurare, screditare (un'azione, un'affermazione
mani. -confutare, criticare aspramente, censurare. bisticci, 3-353: messer lauro
di manrovescio: non risparmiare critiche; censurare senza pietà. gigli, 4-126:
ed imperfettamente applicato e saputo, a censurare gli scrittori, chi per ima parola
nella tragicomedia. foscolo, vi-518: per censurare i mezzi d'un libro bisogna saperne
. -dare una mano di mordente: censurare, biasimare. caporali,
giudicare sfavorevolmente, biasimare, disapprovare, censurare, diffamare. f. f
- in partic.: tagliare o censurare un testo. m. adriani,
temerario. -biasimare, rimproverare, censurare, riprendere una persona, un comportamento
lo scopo di ammonire severamente, di censurare comportamenti trascurati, pavidi o biasimevoli;
di che l'osservatore prese occasione di censurare l'emblema de'presenti fogli, ove
o attestare. -anche: espungere, censurare da un testo, da un resoconto.
stando alle pancaccie o nelle botteghe, censurare l'azioni altrui. i. neri,
inveterati abusi avrete su tal proposito da censurare e abolire; dappoiché sembra, a giudicare
, tanto che dalla letteratura passavano a censurare i costumi. manzoni, pr. sp
, concedere, non biasimare, non censurare un comportamento, un fatto, una
. con la licenza che si prese di censurare le dottrine de'santi, fece animo
anche lui. -criticare o censurare in modo troppo minuzioso e severo.
all'autorità dei classici e tendenza a censurare con sprezzante sufficienza).
non mancò [il quinzano] di censurare pedantescamente tutti i migliori e tra gli
severo, a una critica maligna; censurare. pea, 1-379: periziavano la
-figur. criticare, riprendere, censurare, condannare con asprezza e intransigenza.
l'altre torbide o aspre maniere di censurare altrui da un certo piccante onesto,
linguaggio e della sua versificazione è un censurare da grammatico, che adopera modelli prestabiliti
piazza. -rimproverare, riprendere, censurare. pasquinate romane, 899: il
finché ha potuto. -purgare, censurare uno scritto (o, con metonimia,
: non ci arrogheremo 11 privilegio di censurare con austerità gli altri. cesari,
... a ripescare la origine di censurare per 'rigorista 'e 'giansenista
denunciare all'opinione pubblica e criticare o censurare fatti, comportamenti, circostanze valutati negativamente
giovani studiosi... si provassero a censurare o a difendere qualche libro, opinione
e non ci arrogheremo il privilegio di censurare con austerità gli altri.
con la licenza che si prese di censurare le dottrine de'santi, fece animo
non corretta e non lodevole); censurare un comportamento. pattavicino, 8-200
scherno rivolto a giulio cesare, per censurare gli amori omosessuali con ni- comede,
27-1192: si compiacevano di biasimare, censurare, insultare, rimbrottare pubblicamente i reggitori
[s. v.] 'ricensurare': censurare di nuovo, anco nel senso dell'
, con valore iter., e da censurare (v.).
. 3. criticare severamente, censurare un'opera, un autore.
proprio di beffare, di riprendere e di censurare gli altrui costumi con gran licenza,
vicenda la decrepita età. 3. censurare una persona o il suo operato (in
proprio di beffare, di riprendere e di censurare gli altrui costumi con gran licenza,
marino, xii-251: pensano costoro col censurare gli uomini illustri di rischiarare i lor
le manifatture forestiere. 6. censurare un'opera letteraria, un testo, proibendone
'dare il sentecchio': lo dicono isenesi per censurare, trovar da ridire su una cosa,
. 3. ammonire severamente o censurare pubblicamente qualcuno per dissuaderlo da un comportamento
a giudicare sinistramente dei prossimi, a censurare, a criticare, a riprendere,
leopardi, 563: io disopra ho ardito censurare il caro; e di questo ardire
si pensa ancora che si verrà a censurare tutto il libro senza specificar le proposizioni
critico nei confronti dell'autorità dominante; censurare. baldini, 13-22: gli articoli
additando a riprovazione e a disprezzo; censurare; bollare come spregevole, ingiusto,
e segregare nei lazzaretti. 3. censurare dal punto di vista estetico. arbasino
.: giudicare sfavorevolmente, biasimare, censurare. caro, 12-ii-187: io feci
tu ti parta. -criticare, censurare; biasimare, rimproverare. s.
la calunnia stessa poteva a buon diritto censurare ciò, che pretende si aggiusti alla tortezza
: intendimi, io non mi permetto di censurare le opinioni. né disconosco che reagire
che cosa doveva e cosa non doveva censurare. 3. agg. che
del trono... non ardiranno censurare tal forma di governo. leopardi, v-225
. autocensura, sf. il censurare se stessi, per lo più limitando
dal gr. cunóg 'da sé'e da censurare. autocertifìcazióne, sf. burocr.
letter. ant. eliminare, espungere, censurare. campanella, 9-34: néfu
, additando a riprovazione e disprezzo; censurare; bollare come spregevole, ingiusto,