è avvolta. / l'onta a celar ch'è ne le guance accolta, /
negava e no l'acconsentìa / per celar quella che l'avea in balìa. s
medesmo. idem, 19-81: non ti celar di me, ch'io sono amica
è pur che l'uom non possa / celar per certo l'amore e la tossa
ammetta sì picciola cotante? / e celar tra le vene e dentro tossa /
doni del cielo / no, non celar, garzone, / con ipocrito velo /
co'suoi artigli: / non posso più celar questo desio. poliziano st.,
ammetta sì picciola cotante? / e celar tra le vene e dentro tossa /
quando tu le scrivi, / di non celar qual hai vista la pianta. boccaccio
è avvolta. / l'onta a celar ch'è ne le guance accolta, /
desso è per certo / né 'l può celar la barba ond'è coverto ».
inf., 18-47: e quel frustato celar si credette / bassando 'l viso
e colora; / sì che viene a celar le fresche brine / sotto le rose
tua fiamma, / se la fiamma celar non mi potevi. tasso, 1-47:
fiate egli addiviene / ch'altuom convien celar zò ch'ha nel cuore / per allegrezza
amoroso intendimento / ch'eo noi pozo celar com'eo lo sento. iacopone, 62-40
lo sento. iacopone, 62-40: celar voglio lo megliore e mustrarme peccatore; /
tua fiamma, / se la fiamma celar non mi potevi. tasso, 2-8
= dallo spagn. celada, da celar * coprire, nascondere '(perché
la tua fiamma, / se la fiamma celar non mi potevi. i quante volte
: il solo trono ornai, / se celar no, può d'eteócle alquanto /
m'ave conmosso / a non poter celar la lingua il core. g
donque chi '1 vede, in sé celar lo dia / e contastallo a chi
celi a tutto 'l mondo, / celar noi posso alla mia conscienzia. guicciardini,
maiestà, non potendo il povero vestire celar la reale e generosa creanza de l'
rimiri, / a voi non posson celar gli occhi miei, / li quai de'
il pensiero. iacopone, 62-41: celar voglio lo megliore e mustrarme peccatore;
quando tu le scrivi, / di non celar qual hai vista la pianta / ch'
, fedele al principio degl'indiani di celar sempre dignitosamente nel fondo del loro animo
: lasso e disaventurato, / come celar potrò la pena mia? quintiliano volgar.
intessuto canape nascosa, / che a celar pronta ell'era allor che spinta /
ariosto, 46-31: ben mi duol che celar t'abbi voluto / da me,
mia negra vita, / non mel celar, ti prego, e mi soccorra /
doni del cielo / no, non celar, garzone, / con ipocri to velo
mercantile. rosa, 50: credonsi di celar queste formiche /... /
, fedele al principio degl'indiani di celar sempre dignitosamente nel fondo del loro animo
; e tacendo il mio fuoco, il celar cotanta passione mi condurrà a l'estrema
perché le fate han centomila fini / per celar le persone a questi e quei.
salute; / ma puossi a voi celar la vostra luce / per meno obgetto,
l'amoroso intendimento / ch'eo noi pozo celar com'eo lo sento. neri de'
concederanno la ragione. ariosto, 23-121: celar si studia orlando il duolo, e
, come mura e sponde, / per celar quei che ne la grotta stanno.
, inf., 18-46: quel frustato celar si credette / bassando il viso;
di noi più frale, / ma nel celar il suo desio più scaltra. baldovini
de jennaro, 94: non posso più celar quel che m'accora, / perché
la garrissa delle femmine quel solo sa celar che non sa. 2.
degl'imbriachi, imperocché lo segreto consiglio celar non puonno. leonardo, 2-115: il
/ può 'l diletto tacer, celar la gioia / che miete il cacciator,
tinte e confuse / a te il rozzo celar natio sembiante. guerrazzi, i-284:
, / ma però 'l foco antico / celar non puoi. alfieri, 1-107:
infiora. tasso, 4-94: viene a celar le fresche brine / sotto le rose
s'accinge a l'opra, e per celar le larve / l'oscuro volto di
a un tratto e ocularmente, / celar poteasi forse, e per momenti / sot
talor, s'avviene / che per celar gl'interni miei amori / mostri la
ma puossi a voi [occhi miei] celar la vostra luce / per meno obgetto
lingua] può il diletto tacer, celar la gioia / che miete il cacciator,
che passò. fanioni, ii-iio: celar conviene / ogni amoroso istinto, /
, 1-10-77: cela pur, se celar la fiamma puoi, / che nel tuo
pellico, 3-287: per alcun tempo di celar s'impose / ai leggeri del mondo
e 'l core; / benché a celar lordura il regai manto / sia d'ogni
/ oh mio rossori fu d'uopo celar ch'ero tuo padre. paoletti, 1-2-11
amor cantando lagrimar c'insegna, / e celar la tristezza / con falsa allegrezza;
? / barbara! al tuo fedel celar vorrai / l'alta beltà che nelle
petrarca, 14-9: puossi a voi celar la vostra luce / per meno obgetto,
, che tu non pui / punto celar la dolorosa mente? petrarca, 351-10:
quanto tu le scrivi / di non celar qual hai vista la pianta / ch'è
parlar di nulla e con ridente volto / celar la noia interna e 'l cuor mentire
, / vecchia t'infingi e, per celar gl'inganni, / mostrar mi vuoi
5. prov. mal si può celar gli orecchi a mida: non è
sfrenato ardore / che mal si può celar gli orecchi a mida. = voce
in core. iacopone, 1-71-79: celar voglio lo megliore / e mustrar me peccatore
fuor del moderno uso, / non mi celar chi fosti anzi la morte. idem
a un tratto e ocularmente, / celar poteasi forse e per momenti / sottrarlo
celi a tutto il mondo, / celar noi posso alla mia conscienzia. tasso,
lasso doloroso, più non posso / celar né covrire '1 mortai dolore, / li
schiavitù, perché l'una non può celar più all'altra un pensiero. manzoni,
di mia negra vita, / non mel celar. tarchetti, 6-ii-448: dimmi:
occultar la pregnezza, trovò impossibile di celar il parto alla notizia del genitore.
eh'alcun obietto / non potea più celar l'eterno zelo. leonardo, 3-306:
doni del cielo / no, non celar, garzone, / con ipocrito velo /
n. 43. -mal si può celar gli orecchi a mida: v. mida1
un poco di tesori i quali io doveva celar nascosti. = comp.
in pasta dopo lui, non potendo celar le risa, le lasciavano andare a
cresua la spu9a, no se potea celar. lapidario estense, 154: e com
fermo desìo. goldoni, ix-121: celar non giova / l'amor tuo pertinace.
, purg., 33-56: non celar qual hai vista la pianta / ch'è
lo torto blasma / e 'l ben celar li piace, / ben este da blasmare
pur che l'uom non possa / celar per certo l'amore e la tossa.
tua fiamma, / se la fiamma celar non mi potevi. tasso, 8-57:
altri. parini, xix-50: non celar la grazia / né il vezzo..
mor, protuberanza, / suol turbante celar, cappello o cresta. manzoni,
ho detto, / tutta tende a celar la verità, / perché non mostri il
/ dimandan quale adoprino secreto / per celar la stoltezza. manzoni, pr. sp
, che tu non uoi / punto celar la dolorosa mente? idem, purg.
che vizio fosse ne'miei versi il celar l'armonia della rima, veramente non è
àve commosso; / a nom poter celar, la lingua, il core! /
? volte opra e fatica, / e celar volse le vergogne in parte / del
arezzo] facean resedio, / non poteva celar loro amarore / ne'miei consigli,
e colora, / sì che viene a celar le fresche brine / sotto le rose
a mente... / di non celar qual hai vista la pianta / chyè
a mente... / di non celar qual hai vista la pianta / ciré
chi pur lo torto blasma / e 'lben celar li piace, / ben este da blasmare
, purg., 16-45: non mi celar chi fosti anzi la morregnar, mutati
sua maestria in quest'arte stentava a celar quel connotato degli occhi viperini, che dardeggiava
con un bacio vuol bendarmi / per celar che sotto ha l'armi. pellico
alantor gi respoxi: / no den veritae celar boschetti e nelle ragnaie, come
addiviene / ch'a l'om conven celar zò ch'ha nel core / per allegrezza
/... / sveli quei che celar natura intese / misteri, e de'
bel viso adorno / velato, perché celar si vorìa; / cangiat'i drappi,
alcun obietto / non po- tea più celar l'eterno zelo. lippi, 7-89:
/ ai cori eletti e in cui celar non puoi / quelle virtù che in te
la spuga, no se potea celar. dossi, 3-63: che fumo!
mia negra vita, / non mel celar. d'annunzio, iv-1-300: un inquietudine
raro altrui cortese, / sveli quei che celar natura intese / misteri e de'gran
? liviera, 1-78: deh, non celar queste sì rare pagine, / prendile
amabile di continenzia, 51: celar non si può amore né tosse. monosini
nascosta. amore e tossa e rogna / celar non ti bisogna. 3. dimin
domanda... era capace di celar trabocchetti? -agg. invar.
goldoni, iii-106: -signori, non occorre celar il volto per coprire le vostre bellezze
cantando lagrimar c'insegna, / e celar la tristezza / con falsa allegrezza;
viso adorno / velato, irché celar si voria; / cangiat'i drappi,
via maggior gloria. fantoni, ii-no: celar conviene / ogni amoroso istinto, /
e a lui vicini i sacerdoti / celar l'aspra bipenne. parini, 536: