forme e tutte belle, / fa- cean riparo ai fervidi calori / de'giorni estivi
pulci, 22-10c: costor non fa- cean per motteggio. brevio, 23: lorenzo
, i tuoni orrendi / che fa- cean ne'suoi liti e 'ntorno a'sassi /
intonando, / laudi a febo di- cean. carducci, iii-3-248: delfo a'suoi
inver poetastri cattivi: / pur di- cean che scrivean all'usanza. / l'usanza
i giovani che menavan moglie si fa- cean la sontuosa guamacca di velluto o di rasone
, i tuoni orrendi / che fa- cean ne'suoi liti e 'ntorno ay sassi /
celata. / due postiglioni gli fa- cean sentiero / con livrea che di giallo è
in qualche bacio ingordo / punto fa- cean le nostre lingue audaci. -stordito
ne avean detto sporta, intender fa- cean sornioni come già di santo odorasse.
? fagiuoli, v-26: si fa- cean lieti stravizi, / come nel vostro [
ventre. carducci, iii-2-357: ta- cean del digiuno in me le brame.