ant. nativo o abitante di ni- cea. - anche sostant. tasso,
: l'orazion (l'angiol di- cea) potenza / ha, di gesù per
con cinque denti, la corolla papigliona- cea ed un lomento terete arcuato.
/... si fa- cea cullare / dal grande mare d'etere,
uccisione della vittima il sacrificio si fa- cea. ma lo sacrificio dell'ostia faceano quando
sfacciato e gran ciarlatore, e di- cea palesemente chi erano i congiurati contro a giano
quivi non trovando facile uscita, fa- cea palude. 13. peggior.
incerte ed al fiorito / margo addu- cea de'fiumi / le sitibonde agnelle, arguto
ravviava i vergelli nel paniacciuolo e fa- cea le tacche alle paniuzze. = deriv
uscisse una parola / che mi di- cea: « merzé, mercede un poco »
quel mezzo pur altro tuttavia non fa- cea che partire i miei guardi fra le stupende
gli attribuissi tutti e versi che fa- cea. sanudo, li-468: quelli de bellun
2-224: « costor », di- cea tra me, « re pauroso / degl'
: la buona femmina, che fa- cea vita povera e stentata, avea sempre comportato
, maggior ingegno / quando ballar fa- cea pedali e foglie, / che io trovai
peccato avea commesso, / sì di- cea del confessare; / el nemico dicea en
disse lo 'nfermo ke neuna line pia- cea. ancora questi si pensò, e si
e baciolla, ed oh! di- cea, / occhi vezzosi, tenerelle membra,
augello è dell'era creta cea, della quale non sopravisse fino ai tempi
. ant. pianta erba cea della famiglia labiate, simile al rosmarino.
mio maestro me sguardava, / de- cea: filglia que poi fare? / lassa
ad sedere, cum la mia lana- cea toga ancora le prensure o ver lapule infixe
un elefante riccamente adobbato, che fa- cea molta festa con la proboscide, come se
, impaziente, / quesiti gli fa- cea sopra quesiti. alfieri, i-20: ecco
volea porgli d'accordo, / di- cea: -signori, udite il mio consiglio:
: il buon re ch'io di- cea vuol che sopiti / sieno i contrasti e
dottissimo carlo dati noi volea e di- cea che il raddoppiare nella zeta era un rinquartare
l'uno savio e l'altro di- cea vero, ad ambidue donòe. all'uno
, 9-578: io mi vi scontor- cea fatto compagno / nella rancura sua ridicoloso /
su letto di putredine schifosa / gia- cea dal tempo nel suo morder forte / l'
: febea, che chiara ancor lu- cea, / co'raggi suoi il viso li
colonne volgar., i-184: fa- cea... grande lamiento e tutta era
l'uno savio e l'altro di- cea vero, ad ambidue donoe [l'imperatore
. così nel simbolo conciliare di ni- cea e di costantinopoli: 'et incarnatus est de
cui il buon uomo non altrementi di- cea: « maestro, maestro non vai né
soteriologico. pasolini, 17-366: mir- cea eliade... presenta il marxismo come
giorni, in cui la sottocute monda- cea va iniettandosi di poderosi rinforzanti primevi, i
. sacchetti, 152-68: chi di- cea: « o è fatto messer bernabò vetturale
. bresciani, 6-x-29: quando fa- cea sparare coteste sue artiglierie, avea suoi cerbottanieri
del quattrocento, lxiv-83: tale de- cea mal de me a torto, / ora
e molti il biastemmiavano e ciascuno di- cea la sua. manzoni, pr. sp
esso fu scelta nel concilio di ni- cea per la celebrazione della pasqua cristiana).
senza voler far questa nuova mutatione cea excelsa'), l'albero che si adorna
quale,... presso gia- cea là dove costoro così ragionavano, avendo l'
: l'aura benigna già non fa- cea scorni, / e 'l sol mostrava i
1-222: tu hai ragione, di- cea il galantuomo, e poco manca ch'io
daparigi per riunireelettronica e nucleare nella thomson cea industrie. il foglio [2-ix-1998],
, / in cui di cea, ch'essendo allor vacanti / molti governi