domenichi [plinio], ii-280: ècci la vite alba, che i greci
. sassetti, 254: ècci una frutta che si chiama ananasse,
domenichi [plinio], ii-412: ècci ancora l'ari... il bianco
. domenichi [plinio], i-1330: ècci poi gran moltitudine di susine: di
-figur. leonardo, 2-95: ècci una cosa che quanto più n'hai
pedante? trovasi la peggior genia? ècci la maggior canaglia? trovasi esercizio peggiore
, 9-531: né per ir a bottega ècci garzone, / che per tarda levata
domenichi [plinio], i-1790: ècci ancora il cavolo salvatico di tre foglie,
ragionevole. pulci, 8-88: ed ècci un auttor che dice ancora, / e
/ emprende esto descordo, ca t'ècci opo danzare! dante, inf.,
/ emprende esto descordo, ca t'ècci opo danzare! = forma parallela
si smuova. machiavelli, 743: ed ècci una altra cosa che li fa più
appressato. machiavelli, i-492: ed ècci una altra cosa che li fa più deboli
comodo destro. leonardo, 2-99: ècci alcuni che altro che transito di cibo
/ emprende esto descordo, ca t'ècci opo danzarei carducci, iii- 9-18:
ultima ruina che la prima; ed ècci disposto ad esservi tanti mali, che dio
fero impiastro? sacchetti, 105: ècci il sir di casteletto / e quel di
ci ha fatto smarrire dio per grazia; ècci modo a ritrovarlo? sì: accompagnarci
scacciar gli amori? magalotti, 1-94: ècci egli italiano che assaggi la prima volta
-è egli ora da messa? / ècci oggi a la nunziata processione? / ehi
a modo che in uno forno. ècci niuna fomaia?... io ti
familiarità). lorenzino, 70: ècci chi dice anche che le donne vecchie
pedante? trovasi la peggior genia? ècci la maggior canaglia? rosa, 7:
in governo. machiavelli, 743: ècci una altra cosa che li fa più deboli
ariosto, sol., 1-207: ècci gabriel; ma che vuoi tu ch'ei
da siena, 259: o orafo. ècci niuno orafo? sai, come tu
, invisa. aretino, 14-101: ècci, dio lo confonda, un rinaldo
. -è egli ora da messa? / ècci oggi a la nunziata processione? piovene
e calabroni. idem, 25-10: ècci una erba che si chiama antirino
con morchia, o forse con belletta. ècci ancora un altro modo di fare il
redità di sanobi, fiorini 1. ècci di malepòste e grida assa'. fessi
marchetti l'uno. pulci, iv-85: ècci un fiorentin che 'l salvatore / di
. masseróna. gallani, 101: ècci nulla che fosse buon per me? una
situazioni mitologiche. caro, 12-1-82: ècci opinione che quest'anno pasquino non voglia
s. bernardino da siena, 852: ècci niuna fanciulla a maritare, o maritata
domenichi [plinio], 34-18: ècci la molibdèna, la qual altrove abbiamo
. rinaldo degli albizzi, iii-387: ècci paruto troppo strano che si nutrichi la
a. f. doni, 3-190: ècci chi porta un ritratto, uno oriuolo
quali ci è vietato ogni male ed ècci comandato alcun bene. 5. bernardino
. p. cattaneo, 2-2: ècci di poi il marmo ofite, così chiamato
siam venuti come cani al fleto: / ècci rimasto a sorte da nettare /
cava quel dolce licore; / ed ècci a chi non piace quell'odore [dello
dice * aliquid ', come dire 'ècci niente da mangiare? '. galileo
domenichi [plinio], 15-13: ècci una noce inestata che ritiene la forma
tanto. buonarroti il giovane, 9-91: ècci: e io l'ho ristretta
rinaldo degli albizzi, iii-387: ècci paruto troppo strano che si nutrichi la
nicola muscia, vi-236 (1-3): ècci venuto guido a campostello, / o
potrà vedere. dimmi ora tu: ècci colpa? e questa è del sole o
egitto. p. cattaneo, 2-2: ècci di poi il marmo ofite, così
dentro l'olio. idem, 166: ècci ancora che quasi accenna quello stesso [
dell'antemi, del loro... ècci un'altra erba il cui proprio nome
. domenichi [plinio], 11-13: ècci un'altra sorte di mele di state
pagamenti faccia. leonardo, 2-217: ècci una certa generazione di pittori i quali
tutti li banchieri. ariosto, 814: ècci un'altra pagarla (li centocinquanta ducati
fiore. eina, 1-7: ècci nel mondo porpora sì rilucente e florida
. bernardino da siena, 229: ècci niuno di voi, uomini, che si
el muro bianco è un obietto, e ècci el lume in mezzo, e però
, altri ritondi. testi, ii-176: ècci di primavera / la mandorla foriera.
cosa! o che bel passerotto! ècci chi abbia il gabbione per metter- velo
p. de'bardi, 1-5-36: ècci buon vino: or via, venite
ma scorticarle. aretino, vi-377: ècci crudeltà che agiunga a quella di coloro
roma gli vendon la pelle, / e ècci d'o- gni ben chiuso le strade
immaginato. groto, 1-37: ècci il celebrato mausoleo, questa città
domenichi [plinio], 20-20: ècci anco la porcellana, la quale si
d'uovo. grazzini, 417: ècci una fante poi tanto eccellente / nel fare
di suono. castelvetro, 8-1-538: ècci ancora tra le vocali una altra differenza
mazzieri. commedia di aristippia, 33: ècci antrazio che mena seco li piffari.
come diavol, morto ugolotto degli agli? ècci più ugolotto di me? ariosto,
piacevolone, come sete voi, ed ècci de la rettorica assai bene e pizzica
utile anche il diletto de la lussuria, ècci più amicizia. che se ella fusse
cipolla predicava a'porri, / dicendo: ècci uno aglietto che m'intenda? aretino
. domenichi [plinio], 20-20: ècci anco la porcellana, la quale si
dee., 8-3 (i-iv-683): ècci di questi macigni sì gran quantità che
luminosa. leonardo, 1-257: ècci un'altra prospettiva la quale chiamo aerea
o a santo pavolo in carne? ècci più differenzia che non è dal cielo
puttanazzia! / germini, 63: ècci una puttanaccia da san
-macchia quadrangolare. filarete, 1-i-75: ècci de'[marmi] verdi, e questi
.). burchiello, 38: ècci una cosa, quanto più la smalli /
. v borghini, 4-ii-644: ècci poi il ritratto di michela- gnolo,
del qual batista chiede scudi 35, et ècci un puttino che debb'essere a ragionevol
. domenichi [plinio], 9-24: ècci un'altra sorte di pesci schiacciati che
da siena, vii-291 (1-2): ècci venuto guido a campostello / o ha
nel tempo. leonardo, 2-99: ècci alcuni che altro che transito di
dimin. reticellétta. bresciani, 6-x-85: ècci altresì dietro alcune siepi reti- cellette da
ripetuti. della porta, 5-36: ècci da ricamar alcun mustaccio, da sfreggiar
s. bernardino da siena, 54: ècci chi si sia altre volte confessato e
di dolore. pulci, iv-85: ècci un fiorentin che 'salvatore / di croce
domenichi [plinio], 8-27: ècci anco una erba buona a'morsi delle
-proclamare. bonarelli, 1-211: ècci... tra voi chi possa vantarsi
un recipiente. leonardo, 2-99: ècci alcuni che altro che transito di cibo
una procedura. leonardo, 2-95: ècci una cosa che, quanto più se n'
pittorica). lomazzi, 255: ècci un altra strada in cui rientro / con
. p. segni, 1-66: ècci oltre a questo un'altra specie di
. bellincioni, ii-65: di nuovo ècci un maestro cominata / che vuol torre a
bernardino da siena, 600: ècci niuna donna rognosa? fanciulli, ècci niuno
: ècci niuna donna rognosa? fanciulli, ècci niuno che abbi de la rogna?
. b. davanzati, ii-301: ècci anche rotto il filo e ordine tanto
muro). filarete, 1-i-70: ècci ancora d'una certa ragione pietre le
beato. c. scalini, 1-87: ècci forse qualche cosa di rotto, poi
? il marito non c'è ed ècci uno non rustico oste; ed ella hae
. soderini, i-413: ècci chi usa, per tenerla a dietro,
tanto. girolamo da firenzuola, 18: ècci chi usa per tenerle a dietro,
domentchi [plinio], 29-4: ècci anco una specie di formi
detto pozzo si è quasi ripieno, ed ècci poca acqua. dinanzi dal pozzo si
a fine. ottonelli, 187: ècci anche il verbo saramentare: obbligare alcuno
, schista e ascalonia... ècci anco differenzia di colori, per- cioché
da samminiato [petrarca], i-182: ècci ancora la fama più antica d'una
sermini, 84: bindo rispose: « ècci delli ammalati in copia; e non
. g. gozzi, 23: ècci un muscolo che pare un mantice. vedetelo
domenichi [plinio], 27-7: ècci una specie d'assenzio marino che molti
di figure. filarete, 1-ii-667: ècci colori di terra, i quali s'adoperano
prepuzio. burchiello, 38: ècci una cosa, quanto più la smalli,
. erasmo da valvasone, 5-139: ècci il veloce smeriglinolo ancora, / del
s. bernardino da siena, 2-ii-800: ècci niuno che tenga sparvieri? a che
di pietra di tre scaglioni; ed ècci grande scurità, ché va sotto terra.
si vengono le rondine di ponente. ècci buona aire e di là truovi tutti i
fiorini novanta. filarete, 1-ii-498: ècci pure ancora parecchi arti che ci fanno
casupola. mazzei, i-iio: ècci un altro modo ai fare una chiesicciuola
-come vivanda. grazzini, 103: ècci copia infinita: di salvaggimi tanto eletti
241: succenerìccio e socceneric- cio, ècci ancora, il medesmo addiettivo. baldinucci,
/ uscita della muda. / ed ècci chi ne suda / a mezzo 'l verno
. terraverde. filarete, i-ii-667: ècci colori di terra, i quali s'adoperano
anche il diletto de la lussuria, ècci più amicizia. -fare utile a qualcuno