sordi, muti e loro simili. cantari cavallereschi, 92: chi cercasse il
i nimici, solamente per campare. cantari cavallereschi, 144: tutta la baronia vene
roman', di cui si tenea sire. cantari cavallereschi, 172: cortesemente il saracin
], 83: piccole folle ascoltano i cantari che, accompagnandosi col 'sitar *,
/ niuno può suoi colpi sofferere. cantari cavallereschi, 189: poi serrò la
ché teme che non fussi un cavalieri. cantari, no: a biagio alla memoria
qualcuno-, rimunerarlo per un servizio. cantari cavallereschi, 118: rinaldo rise e disse
pigliare, toccare soldo-, arruolarsi. cantari cavallereschi, 115: rispose orlando: «
una frase, lo stile). cantari, 314: cerbin felice allor si tenne
zolfo. d d cantari antichi, lxxxv-159: ancora digo che quele
ant. fatto con zolfo. cantari antichi, laxxv-i6q: l'otava porta si
. leone africano, cii-i-344: trenta cantari di zafferano, che sono quindici some
soli eravamo e sanza alcun sospetto. cantari, 129: un giorno « rito el
del mio voliere avrà chiara risposta. cantari cavallereschi, 49: tornato il messo
un costume o di un valore. cantari cavallereschi, 84: così fra sé dicendo
senza esitazione o indugio. cantari antichi, lxxxv-171: a dire brevemente de
e peggior. spadàccia, spadazza. cantari cavallereschi, 180: al fianco cinse una
dalla necessità sono astretti a sparagnare. cantari, 97: partissi prima quel ch'
cosa e'frati ebbono una gran paura cantari antichi, lxxxv-148: mo dixe lo
ad altri. t t cantari, 64: ella rispose: « non
cadente; abituro, tugurio. cantari cavallereschi, 53: sendo milone un dì
suo altro fatto e gran disio. cantari, 128: ella... ha
dentro, e furoncene morti due. cantari, 69: l'un verso l'altro
'l me potisti -en core spianare. cantari antichi, lxxxv-156: te prego, compagno
di spigo alla soluzione stessa. cantari cavallereschi, 100: fé segno il siniscalco
a un guerriero con armi metalliche. cantari cavallereschi, 176: tu hai cinque figliuoli
con particolare intensità o desiderio. cantari, 102: se ben ti squadro,
-ant. braccio orizzontale della forca. cantari cavallereschi, 149: che vi par di
-cessare di uscire dalla bocca. cantari antichi, lxxxv-172: sedendo [lucifero]
. ant. restio, riluttante. cantari cavallereschi, 4: da costantino infino a
non potea il meo spirito in loco. cantari cavallereschi, 166: quando amansor intese
e buona donna, si sta. cantari cavallereschi, 54: raccoman- dovi berta
di lassarti '1 cor mi si flagella. cantari cavallereschi, 60: io lasserò le
angelici. -aggrottare le sopracciglia. cantari cavallereschi, 83: rinaldo comensò storcer le
di parlare (la voce). cantari cavallereschi, 219: la damigella impaurita e
o di una lamina di metallo. cantari cavallereschi, 99: le gemme orientali ed
strangosciò de timor sopra il sogliero. cantari, 57: messer galvano allor sì l'
letter. strattone; convulsione. cantari cavallereschi, 244: uomini stolti, temerari
di mia confessione non mi sovvenne. cantari cavallereschi, 120: van verso la terra
lle peccata soe / li perdunete voi. cantari cavallereschi, 108: beato a chi
di, in, per). cantari, 331: elena bella sua superò il
protonotaro, 133: mi ritorno in cantari / ca forsi levimenti / da dimuranza
. 4. divisa. cantari cavallereschi, 237: troviamgli tanto panno ci
. rompere, forzare un assedio. cantari, 274: poi che tagliato fu 'l
e l'altro gli dava bere. cantari, 84: una donzella di cortei tagliava
; essere simpatico, amabile. cantari, 135: qual dama avete, che
dà mangiar pure, ella stessa. cantari antichi, lxxxv-166: a questa porta
abitazione o a rifugio). cantari cavallereschi, 222: appostato melone una tana
disperatamente in un luogo; arrancare. cantari, 327: oh lasso, ch'io
facciamo l'un l'altro tapini. » cantari cavallereschi, 39: a roncisvalle,
tardo: senza indugio, immediatamente. cantari cavallereschi, 176: quanti pagani gli hanno
e i costumi dei tartari. cantari cavallereschi, 180: si misse la forte
cecchi, 3-97: di 'corridos', e cantari e canzoni, oltre che per le
valutazioni avventate e giudizi infondati. cantari cavallereschi, 244: però ciascuno in dio
e corronsi a ferir testa per testa. cantari cavallereschi, 190: con tanta
, per sempre, in eterno. cantari antichi, lxxxv-157: voio sapere da ti
l'equilibrio e guidarla negli spostamenti. cantari cavallereschi, 144: e 'ntanto tutta la
ragione alla vedova e al pupillo. cantari, 299: messer, che dio vi
a lui tutto il tenore ». cantari cavallereschi, 47: e berta, ammaestrata
altro tenore, riformando il consiglio. cantari, 72: e madonna aquilina fu arrivata
relazione con una prop. subord. cantari, 97: stettono a roma eira quattro
ne per- duni le nostre peccata. cantari antichi, lxxxv-154: la prima mesa
fronte, il volto). cantari, 500: l'un giorno più che
approbata da papa innocenzio ter- zio. cantari cavallereschi, 14: d'arnaldo terzo,
e persino gittavagli in viso quell'acquaccia puzzolente cantari, 237: li carri, ch'io
alla dannazione (il demonio). cantari cavallereschi, 130: che tanti fummi,
portare in alto un arto. cantari cavallereschi, 214: ed io manderò giù
tra la tesse ma'agguagliarsi. cantari cavallereschi, 92: e'si voi gir
avere il benché minimo timore. cantari cavallereschi, 169: mandami a dir come
un movimento rapido, velocemente. cantari, 120: poi prese il tappeto di
; tutti allo stesso modo. cantari cavallereschi, 22: come i popon da
potrò ti. scriverò più brieve. cantari cavallereschi, 26: ancor un altro [
una percossa subita, ecc. cantari, 131: la duchessa è forte errata
e trae delle diritte e delle torte. cantari cavallereschi, 122: dicendogli: «
umano e de la anotomia de quello. cantari cavallereschi, 25: ancor si ci
sghembo, che ostacola il cammino. cantari, 323: pare un leon famelico e
del piumaggio di un animale. cantari antichi, lxxxv-169: rospi traversati e scripione
. disus. forte tremito. cantari antichi, lxxxv-171: dise lo vivo al
2-10: ignuda mi tuffo nell'acque. cantari, 319: chi è ferito,
l'uno l'altro per propia volontade. cantari, 148: crescendo il giovinetto valoroso
/ volglio usare a tuto mio podere. cantari cavallereschi, 75: il duca namo
ierano stati con cesar di fuori. cantari cavallereschi, 199: giunse nel campo
: vi denari racconciatura li osatti. cantari, 77: e liombruno non tardò niente
hanno in uso di confessarsi peccatori. cantari cavallereschi, 152: il bon danese a
, non lasciarsi sopraffare o prevaricare. cantari cavallereschi, 31: se tutti i libri
ogni altro avanzava / al tempo suo. cantari, 162: ed il figliuol
han tal grazia fuor di tutti rei. cantari, 289: chi si vantava di
volse in compagnia di un uom vecchiardo. cantari cavallereschi, 176: rispose il duca
/ c'agia tanta ador- neze. cantari, 9: uno animai così feroce e
così legata la [cerva] lasciavano. cantari, 6: se prima tenne corte
, all'iniziativa del momento. cantari cavallereschi, 116: noi siam cinque ch'
lo essere mentito è oltraggio capitale. cantari cavallereschi, 237: e cominciando insieme
-lo ben ch'eo vi voglio. cantari, 254: la madre, che sapea
per vergeri -le verd'erbe parese. cantari, 47: allor messer galvan montò a
forma masch. di vena1. cantari, 130: come 'l barone uscì dalla
vituopra / pensando nel suo fallire. cantari cavallereschi, 85: l'ira e 'l
che miglia ventiaue la valle volge. cantari antichi, lxxxv- 164: lo
legno piccolo e sottile; stecco. cantari cavallereschi, 122: poi trasse con fusberta
, 1-i-557: zegrina di gifuni, cantari 4. 080, a grossi 50.
che tanto come me sia bela zitela? cantari cavallereschi 217: o misere zittelle sciocche