il re] si mise a non calere: sì era ammaliato del consiglio del detto
per apprestare altrui diletto mettono in non calere il vero onore, giammai non anteporranno
curando, la reale dignitade mise a non calere, che figlio di re fue.
ha, se non calse caglia calesse calere, e alcuna volta coluto e
. 2. locuz. -avere in calere o in cale una cosa: pensarci
l'onor del comune niente hanno in calere. caro, 11-932: ed ella di
sol ebbe in cale. -essere da calere: importare. bencivenni, 4-58
bencivenni, 4-58: non è da calere se l'uomo è giovane di tempo
., 3-37: e'non è da calere come da grande cagione ella nasca [
animo ella venga. -essere in calere: stare a cuore. boccaccio,
cantar? deh, se 'n calere / punto ti son, deh, vien
c'han le lettere minute. -far calere: rendere curioso, stimolare l'attenzione.
cosa in non cale, in non calere: non darsene pensiero, non curarsene,
a voi molte cose mettere in non'calere. guittone, 3-22: né la grandezza
vo'faccia obbriare, né mettere a non calere lui, che tutto ciò v'ha
, ch'i''l mett'a non calere. dante, conv., iii-xrv-8:
la sapienza, avere messe a non calere. busone da gubbio, 1-231:
... hai potuto mettere a non calere le leggi. m. villani
e quello che sentivano mettevano al non calere, e provvisione alla loro guardia non faceano
però che di costà poco mettiamo a calere: appresso a noi vi vogliamo.
. e gioire sono provenzali, e calere altresì; dintorno alla qual voce essi
dire che egli lo poneva in non calere, o veramente a non cale, o
, cura, preoccupazione. -il non calere: trascuratezza; distrazione, disattenzione.
/ che voi non mi gittiat'e non calere. a. pucci, cent.,
impedita / il vecchio padre, né altro calere. = voce dotta, lat
/ mole a traverso dell'arida costa. calere: appresso a noi vi vogliamo. pulci
pietà non v'è né merzé né calere, / perché si fa crudel com'ella
bartoli, 25-210: * mettere in non calere, darsi a non calere, mettersi
in non calere, darsi a non calere, mettersi a non calere, porre in
a non calere, mettersi a non calere, porre in non calere, o
mettersi a non calere, porre in non calere, o... mettere in
/ che pone in sé ogni nobil calere, / non mi può far dolere,
fortezza, / che metto en non calere onne durezza. boccaccio, v-9: egli
figliuolo mio, non mettere in non calere la disciplina del signore, e non ti
che voi non mi gittiate 'n non calere / ed agio di voi magior gielosia
e di costumi, che non è da calere se l'uomo è giovane di tempo
d'altro; ch'io ho poco a calere i denari, lodato dio! piovano
amor di quella sol che m'è in calere, / guida li passi miei,
(per la coniug.: cfr. calere). ant. stare a cuore
= comp. da in-con valore rafforzativo e calere (v.). incalessato,
/ né questionar de ciò m'è più calere, / ché pesami d'obblansa.
qual negligenza t'ha messo in non calere della prosperità dei nostri avversari? landino
non e dal part. pres. di calere (v.); cfr. anche
nonchalance. noncalére, v. calere, n. 2 e 3.
villani, 8-74: poco mostrò averlo a calere, sapendo che poco numero essere potea
né questionar de ciò m'è più calere, / ché pesami d'ob- blansa
ci dà non cale più che soglia calere agli scogli di quelle degli orgogliosi mari,
non solamente hai potuto mettere a non calere le leggi e le piatora, ma
-porre in non cale o in non calere: v. calere, n.
cale o in non calere: v. calere, n. 2. -porre
/ né questionar de ciò m'è più calere. dante, conv., i-xiii-8
. la reale dignitade mise a non calere, ché figlio di re fue.
calefacére (comp. dal tema di calere 'essere caldo 'e da facére '
del signore le ricevute offese in non calere. aretino, 20-156: non si ponno
met tersi in non calere. or come debbo io senza necessità scialacquarla
. da calescere 'scaldarsi', frequent di calere (v. calere).
'scaldarsi', frequent di calere (v. calere). transcalidità, sf.
7-120: lui lo misi sul secchio alle calere d'aria e lo mandavo in commissioni