, e grazioso. boc caccio, 1-51: questi [bacco] celebratisi
andar molto difalca. boc caccio, i-75: se lei volete mandar meco
siena, i-91: in alto voci caccio / tanto che io arroco, / dicendo
una sua bardelletta, ch'io gli caccio, / nella camera mia sotto il
: / e pur apre il bec- caccio e pur cingotta. = lat
perché dite che in virtù di belzebù caccio li demonii? petrarca, 136-10: per
nostra. dossi, 436: mi caccio in vie ed in vióttoli fuori di mano
: et una cerva errante e fugitiva / caccio con un bue zoppo, e 'nfermo
lo taciesse, lo veleno non caccio / della buscìa che tanto si favella,
mosse, / quanto nel giuoco de le caccio un muro / si muova a'colpi
dial. cazzare), tr. (caccio). inseguire animali, allo scopo
disfaccio; / per nigro- manzia li caccio, / li demoni, molto vlaccio,
i'ho in periglio; se / lo caccio, oltr'altandarsen'impunito, / io
, 3-90: volete scommettere che vi caccio fuori tutti a calci? ora l'
, statti, ch'io non ti caccio. boccaccio, i-17: tu vai l'
con l'altre interiora... le caccio di corpo, e dòlle mangiare a
/... / entro e mi caccio in mezzo al pandemonio. nievo,
e. cecchi, 6-290: allora mi caccio a cavallo, ore e ore.
sendo già nel mezo de la folta, caccio uno strido simile a quello di coloro
e del figliuolo. boc caccio, dee., 8-2 (237)
/... / entro e mi caccio in mezzo al pandemonio. de sanctis
due o tre che so io, mi caccio subito nella combriccola per omnia saecula saeculorum
... / entro e mi caccio in mezzo al pandemonio. -pettinatura
ma contuttoquésto di giovanni boc caccio dice vero affermando [ecc.].
il diavolo mi porti s'io non caccio / dentro il mio scartafaccio / quattro
gilio, l-n-38: molte altre caccio riformato, anzi difformato da i correttori della
volgar., ix-367: e se io caccio gli demonii col digito di dio
: a tal son miso che fugendo caccio / e sono arieto com'più vado avante
disciplina delle creature, e con essa disciplina caccio 1 mercanti immondi, cupidi, e
, per lo dito di dio, caccio i demoni, il regno di dio è
se stessa contorse. boc caccio, i-309: « oh, quanto è
osceno tuo corpo, e non ti caccio, / rivestito di lividi e di piaghe
^ cóatpa, da è£co&éco 4 caccio fuori '. esotècio, sm
regno o impero; / per gentilezza caccio e per natura; / e per amor
grido universale. caro, 2-562: mi caccio tra le fiamme e tarmi, /
le labbra indolenzite dai tanti chiodi che mi caccio in bocca per inumidirli prima di ficcarli
sendo già nel mezo de la folta, caccio uno strido simile a quello di coloro
bibbia volgar., ix-70: se io caccio le demonia nel spirito di dio,
interiora insieme,... le caccio di corpo, e dolle mangiare a questi
5-27: a tal son miso che fugendo caccio / e son arieto com'più vado
, 94: gieronimo aveva un sac- caccio attorno, legato con una vitalba, che
/ al primo colpo in terra te lo caccio ». / rispuose la brunetta meschinella
dal destino, / fra le spade mi caccio e in mezo al fuoco, /
= deriv. da giovare. caccio, dee., 10-6 (439)
per mezzo il petto la spada ti caccio! boiardo, 3-226: se voria.
impedimento di felicitade. boc caccio, viii-3-213: per potere più espeditamente questo
gesuitismo al cielo; nell'altra lo caccio poco meno che all'inferno.
date dal cielo? boc caccio, viii-i-iii: se platone confessa sé,
di questa aventura. boc caccio, 5-46: e però piano amiamo intrambendùi
le disfaccio; / per nigromanzia li caccio, / li demoni, molto viaccio,
212-8: una cerva errante e fuggitiva / caccio con un bue zoppo e 'nfermo e
eo lo tacesse, lo velen non caccio / de la buscìa che tanto si favella
: per li campi a gli augei talora caccio i co 'l lin maglioso e col
10 presto m'avvento e me lo caccio sotto [un sacco], e
uovo, / et eo da me 'l caccio e rimuovo / cun malezóne.
le disfaccio; / per nigromanzia li caccio, / li demoni, molto viaccio
eo lo tacesse, lo velen non caccio / de la buscìa che tanto si favella
odi se non 'buio, areca e caccio '/ né mai dal suo
giustizia ed umiltà. boc caccio, viii-1-228: dee il peccatore ingegnarsi di
vista lodovico, come fuor di sé caccio la sua [spada] nel ventre del
le disfaccio; / per nigromanzia li caccio, / li demoni, molto viaccio,
l'amore], lo velen non caccio / de la buscìa che tanto si
quaresima sono proibite ancora le ova e il caccio. pigafetta, 138: ci sono
adultera, e però con ragione ti caccio. vita di frate ginepro volgar.
, perbacco. cantù, 438: caccio a mano la borsa; la fo suonare
a me vien da firenza / noi caccio con ispada né con landa.
, da questo almo consesso / non ti caccio malconcio e piangoloso. rovani, i-678
poggio. gosellino, 1-89: caccio silvestre cerva in poggio e 'n riva.
una sua bardelletta, ch'io gli caccio, / nella camera mia sotto il primàccio
s'eo lo tacesse, lo velen non caccio / de la buscìa che tanto si
ai parigi. baiai, 6-35: caccio il capo, come se fosse semplice,
, -i-313: e non ti caccio un occhio con quest'indice, / putta
, iv-376: arso dal sole mi caccio sotto una macchia e m'addormento o
quietarsi (una persona). caccio, dee., 8-9 (i-iv-759)
tuo'pagliai, / e sì mi caccio a cantare a ricisa: / tu se'
col suo raggio. boc caccio, 21-38-11: a lei pareva..
, della reseda. praga, 4-213: caccio la mia fronte fra due vasi,
volgar., 271: ecco che io caccio le demonia e restituisco le sanitadi oggi
'amoroso assalto', 'baci'e 'mi caccio sotto'non dànno aperto indizio del fatto
vostro onore mantenere. boc caccio, iv-10: non so da che spirito
sp., 3 (45): caccio le mani in quel caos di carte
uovo, / et eo da me 'l caccio e rimuovo / cun malezone. bandello
gli fo sbalzar sul pavimento e te gli caccio in un grappo alla volta delle scale
fatto del male. carena, caccio, dee., 10-9 (1-iv-937)
dopo una satolla di frustate non ti caccio a girar la macina, finché tu muoia
, poiché la gola e la satollitade ci caccio dal paradiso, l'astinenza e
rimosse; scarto i rami, mi caccio tra 'cespugli, guardo. moretti,
gridar o far alcun schiamazzo, / caccio la testa sotto il inaterazzo. papi
chi me scioglia. boc caccio, 1-ii-75: rispose criseide a troiolo,
una terribilissima maladizione,... lo caccio con iscongiuri nell'angolo più scuro dello
una pianta, un fiore). caccio, i-137: biancofiore aveva perduto il naturale
). slatafer, 1-56: tremando mi caccio nel solco e mi -campo seminativo
onestà. martello, 6-i-313: non ti caccio un occhio con quest'indice, /
. volponi, 2-271: me lo caccio dove mi pare., me lo smeno
franco, 1-8: s'io mi ti caccio sotto, / farò della tuo gola
e ancora le meccaniche. landino, caccio, vlii-1-217: alle porti e sopra le
d'uom che fussi insano. caccio, viii-3-148: ad intelligenza di queste parole
/ dentro un calappio la mia testa caccio / e ti fo quel bel giuoco netto
.. subito tutt'e tre vi caccio fuor di casa. 2.
328: masin, cotesto tuo calona- caccio /... ruba i versi e
si stancano o stomacano d'investigare caccio. = peggior. di stomaco.
... il precedesser due paggi caccio in lingua napoletana... si dice
strepito e remore. boc caccio, dee., 7-intr. (1-iv-585
foscolo, iv-376: arso dal sole mi caccio sotto una macchia e m'addormento o
come suggellare l'altro quaternario, vi caccio dentro una 'caviglia'. bacchetti, 2-xix-54:
foscolo, iv-376: àrso dal sole mi caccio sotto una macchia e m'addormento o
presa una corda l'addoppio, e caccio il capo, come se fosse semplice,
più vecchio mi spiace sino alla nausea: caccio via le maschere con la villania di
1-697: diciamo in proverbio mangiare il caccio nella trapola, di colui che fa il
affolla all'entrata della baracca, mi caccio in mezzo al tumulto ed entro anch'
sta nell'olio e nell'atro, i'caccio fuori di questi liberali studi; ma
uovo, / et eo da me 'l caccio e rimuovo / cun malezone.
questi alti e bassi dello spirito or caccio, viii-3-212: e puossi in queste parole
/ come vedete ch'io le man gli caccio / addosso, ognun da parte stia
sì le disfaccio; / per nigromanzia li caccio, / li rica e dottrinale dell'
tuo'pagliai, / e sì mi caccio a cantare a ricisa: / tu se'